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frutteto_2011_bassa

Date post: 16-Jul-2015
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il mio frutteto 2011di Loredano Lazzarini

MANUALE PER COLTIVARE CON SUCCESSOLa protezione delle piante pu essere effettuata con prodotti tradizionali e/o con prodotti di origine naturale; la prima stata indicata come Convenzionale e la seconda come Agricoltura biologicaDisegni di Nicoletta Montanari Ringraziamo i Vivai F.lli Zanzi di Ferrara e Stocker srl di Lana (BZ) per il materiale fotografico fornitoci

In generaleAttrezzi Scelta delle variet Messa a dimora Innesto Terreno Allevamento e potatura Nutrizione Concimazione pag. 4 pag. 5 pag. 6 pag. 7 pag. 8 pag. 9 pag. 14 pag. 15

FruttiferiPomacee Melo Pero Drupacee Pesco e nettarino Albicocco Susino o prugno Ciliegio Vite Olivo Agrumi Kiwi

16pag. 16 pag. 22 pag. 27 pag. 34 pag. 37 pag. 40 pag. 43 pag. 49 pag. 52 pag. 57

Edizione marzo 2011. = marchio registrato Copyright 2011 by Bayer CropScience S.r.l Testi e foto: copyright 2011 degli autori.

Protezione

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Bayer per lambiente: questa pubblicazione stampata su carta riciclata

Il frutteto in giardinoIl Paradiso raffigurato nellimmaginario collettivo come un immenso giardino con alberi da frutto di ogni specie, in grado di offrire i loro succulenti prodotti. Bayer Garden ha realizzato il manuale Il mio frutteto per tutti coloro che vogliono che il loro giardino si trasformi in un piccolo Paradiso con meli, peschi, ciliegi, albicocchi e altro. Coltivare alberi da frutto non semplice, ma le soddisfazioni sono grandi; un modo per riavvicinarsi alla natura e rilassarsi in un luogo dove i ritmi sono quelli lenti delle stagioni. Le piante da frutto, come tutte le piante, sono esseri viventi con caratteristiche e necessit proprie e nella loro scelta dobbiamo tener conto delle loro necessit: esposizione al sole, tipo di terreno, media delle piogge e temperature minime invernali. Certo coltivare gli alberi da frutto un hobby complesso perch queste piante richiedono tante attenzioni: vanno concimate, potate, diradate e curate con agrofarmaci, ma alla fine ci allietano e ci inorgogliscono coi loro preziosi doni.Foto L. Lazzarini Foto L. Lazzarini

Foto S. Palella

Attrezzi

Per coltivare un piccolo frutteto familiare necessario disporre di un certo numero di attrezzi, gli stessi necessari per lorto, ed altri specifici per la potatura e per la raccolta. E consigliabile disporre anche di quelli che rendono meno faticoso il lavoro: un esempio, la motosega. Gli attrezzi devono essere sempre di qualit e, per quanto possibile, leggeri. In genere quelli qualitativamente migliori durano pi a lungo e rendono pi facile il lavoro. Provate la differenza tra potare con forbici scadenti e di buona qualit! Vediamo alcuni degli attrezzi indispensabili per il frutteto. Prima fra tutti la vanga, per le pi importanti operazioni di lavorazione del terreno. Per le operazioni di potatura sono necessarie le forbici, che devono essere leggere e con manici ergonomici; vanno tenute sempre affilate. Poi vi il troncarami, grosse forbici con i manici lunghi per tagliare i rami di spessore pi grosso. Per potare occorre anche un seghetto a lama ricurva e lo svettatoio, un attrezzo manuale o a motore per arrivare ai rami pi lontani. Per tagliare i rami pi grossi molto utile la motosega. I rami asportati vanno eliminati e a questo scopo pu tornare utile un trituratore o cippatrice. Per legare i rami ai tutori vi la legatrice, che consente di farlo con la massima facilit. Le piante da frutto sono attaccate da molti parassiti. Per difenderle occorre disporre di una pompa che nebulizzi le soluzioni insetticide o fungicide. Le pompe in genere contengono da 5 a 20 litri di soluzione e dispongono di una lancia per la distribuzione. Esistono anche dei modelli a motore. Per raggiungere e raccogliere i frutti vi il coglifrutta, un sacchetto applicato a una pertica. Per tenere sempre irrigato il giardino, anche quando si in vacanza, vi sono le centraline per irrigazione che lo fanno automaticamente, come programmato.

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Foto Stoker

Scelta delle variet

Una scelta ragionata dobbligo prima di mettere a dimora una pianta da frutto. Dobbiamo innanzitutto valutare bene il nostro giardino e la sua esposizione e considerare che le variet da piantare sono destinate a rimanervi per decine di anni, aumentando progressivamente le loro dimensioni. E bene decidere in anticipo la forma di allevamento che vogliamo adottate e quale sar la nostra disponibilit di tempo durante tutto lanno; alcune piante, come il melo e la vite, hanno bisogno di cure continue, mentre il pesco molto meno esigente. Nella scelta si pu privilegiare labbondanza di frutti o la bellezza delle piante; a titolo di esempio sono piante molto belle il melograno e il nespolo mentre lalbicocco si apprezza per la fioritura. In fatto di variet, ricordiamoci che quelle pi recenti, selezionate per ottenere una produzione abbondante, spesso sono delicate e richiedono molte cure. Quelle pi vecchie invece sono pi rustiche e pi resistenti alle malattie, hanno produzioni inferiori, ma i frutti sono molto saporiti. Le piante da frutto si possono acquistare nei garden center, nei vivai e anche nella grande distribuzione. E sempre consigliabile comprarle nei centri/reparti specializzati avendo cura di scegliere piante con il cartellino di identificazione della variet, la foto del frutto e un minimo di guida colturale. E bene anche controllare che linnesto sia ben cicatrizzato e sano. Sulla scelta delle variet pi adatte alla zona pu essere utile chiedere consigli al rivenditore. Le piante da frutto sono poste in vendita in vaso oppure a radice nuda o in zolla. Le piante si trapiantano preferibilmente ad inizio primavera o in tardo autunno, quando le temperature sono abbastanza fresche; quelle in vaso in realt sono adatte al trapianto in ogni momento dellanno, esclusi i periodi di gelo o di grande caldo. Prima di acquistarle bene estrarle dal vaso per verificare che le radici non siano arrotolate sul fondo del pane di terra o fuoriescano dai fori del vaso stesso perch in questi casi lattecchimento sar meno facile. Le piante a radice nuda o in zolla sono quelle che hanno le radici coperte da torba o da terriccio e inserite in un sacchetto di plastica o in una retina. Sono disponibili dal tardo autunno alla primavera e vanno trapiantate subito dopo lacquisto. Bisogna controllare che il pane di terra sia umido e che le radici non abbiano tracce di muffa.Foto L. Lazzarini

Foto Stoker

Il pane di terra non deve presentare radici arrotolate

Foto Stoker

Innesto ottimamente riuscito

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Foto L. Lazzarini

Messa a dimoraLe buche vanno preparate in anticipo, anche un mese prima, e devono essere abbastanza ampie

Il pane di terra non deve essere rotto ma opportuno liberare le radici pi superficiali Sul fondo della buca mettere del concime e della ghiaia e quindi la pianta con lintero pane di terra distendendo le radici esterne

Chiudere la buca con il terriccio facendo attenzione a non coprire linnesto

La prima cosa da fare quando si mettono a dimora le piante preparare con un certo anticipo, qualche settimana, le buche: devono essere piuttosto grandi, con un diametro di 70-80 cm e una profondit di circa 60 cm; ci penser il tempo a rendere morbido il terreno ai lati della buca. Per piantare gli esemplari in vaso si procede nel modo seguente: si depone sul fondo della buca la ghiaia, sopra si mette del letame maturo (se non lavete a disposizione va bene anche del compost o del concime granulare a cessione programmata) e quindi del terriccio di buona qualit miscelato a concime granulare. Si toglie la pianta dal vaso e la si pone sopra il terriccio cercando di stendere le radici e facendo attenzione a non rompere la zolla di terra che avvolge le radici; tale terra deve essere umida, ma non fradicia, e nel contempo non particolarmente compatta. La buca va poi riempita con la terra tolta inizialmente facendo attenzione che il punto dinnesto rimanga sopra la superficie del terreno. La pianta va legata a un tutore infisso profondamente nel terreno; il legaccio deve essere morbido: ve ne sono di sintetici o di naturali in fibra di cocco. Per gli esemplari a radice nuda si procede nel medesimo modo avendo cura di bagnare le radici prima della messa a dimora.

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Innesto

Linnesto una pratica agronomica antichissima per la moltiplicazione di piante, senza modificarne le caratteristiche. E noto, infatti, che se si pianta un seme, ad esempio proveniente da una cultivar di melo, la pianta che ne deriva ha caratteristiche diverse da quelle della madre. Con linnesto si stabilizzano le caratteristiche che ci interessano moltiplicandole anche allinfinito. E lunico modo per superare le barriere imposte dalle leggi della natura. Linnesto consiste nel saldare sullapparato radicale di una pianta, detta portainnesto, una porzione di ramo, detta marza o nesto o gentile, o anche una gemma, detta scudetto, proveniente dalla cultivar che ci interessa, purch della stessa specie o di una specie affine. Il portainnesto in grado di regolare lo sviluppo della parte aerea riducendola (portainnesti nanizzanti) o rafforzandola, di influire sulla precocit della produzione e anche sulla longevit della cultivar. Sempre con la scelta del portainnesto si pu adattare una cultivar a un particolare tipo di terreno e alle diverse condizioni climatiche. Anche la resistenza ai parassiti pu essere indotta dai portainnesti. Un portainnesto si dice franco quando nasce dal seme di una pianta coltivata mentre definito "selvatico" se una piantina nata spontaneamente: le piante che ne derivano sono vigorose. Spesso i portainnesti provengono da talea e sono stati selezionati per disporre di piante con caratteristiche specifiche. In commercio le piante da frutto vengono di regola vendute gi innestate. Se si vuole effettuare da soli linnesto per ringiovanire una pianta vecchia o per cambiare cultivar ci si dovr attenere alle semplici regole dello schema riportato sotto.Foto L. Lazzarini

Innesto di vite

Innesto a gemma o a occhio Si preleva una gemma da un ramo vigoroso di una cultivar e la si inserisce nel portainnesto su cui si fa una incisione a T, si sollevano i due lembi di corteccia, vi si inserisce lo scudetto contenente la gemma e si lega il tutto con rafia; consigliabile coprire con un mastice apposito. Innesto a marza Si utilizzano 2-3 porzioni di rami di un anno, con 2-3 gemme. Si pu procedere in diversi modi. Per realizzare quello a spacco si taglia INNESTO A CORONA verticalmente il ramo per alcuni centimetri (dopo INNESTO A SPACCO averlo ben legato subito sotto) e vi si inseriscono le marze tagliate appuntite verso il basso. Quello a corona invece prevede di fare delle incisioni verticali sulla corteccia del portainnesto e inserirvi le marze tagliata a V. E fondamentale che marza e portainnesto vengano perfettamente in contatto, quindi necessaria una legatura ben stretta ed consigliabile coprire con un mastice apposito.

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Terreno

I terreni leggeri sono granulosi al tatto e non si riesce a compattarli e a dargli una forma.

I terreni di medio impasto sono soffici, difficilmente mantengono una forma e trattengono bene lumidit

I terreni pesanti sono quelli che, quando sono umidi, permettono di ottenere una palla se schiacciati fra le mani

Le piante da frutto necessitano di un suolo profondo, permeabile, fertile, senza umidit stagnante. Nei fruttiferi il grosso delle radici non supera i 60 cm di profondit per cui questo lo strato di terreno cui siamo interessati. Il fattore determinante di cui tener conto per la riuscita della coltivazione la qualit del terreno anche se, pi o meno, tutti i terreni agricoli consentono buoni risultati, comunque migliorabili con opportuni accorgimenti. Teoricamente sono tre le categorie di terreno: leggeri, a medio impasto e pesanti ma in natura il suolo costituito da una miscela dei tre con percentuali molto variabili. Brevemente diremo che: - i terreni leggeri sono quelli sabbiosi o ghiaiosi: lacqua viene assorbita e eliminata nelle falde con grande facilit; si ha spesso perdita di sostanze nutritive. Sono adatti per le piante da frutto meno resistenti come pesco e albicocco. - i terreni di medio impasto sono ricchi di humus, fertili, facili da lavorare e adatti a coltivare ogni tipo di pianta. Assorbono bene lacqua. - i terreni pesanti sono quelli argillosi, cio formati da finissime particelle anche 1000 volte pi piccole della sabbia che si compattano fra di loro; in periodi di siccit sono molto duri, spesso screpolati; dopo una pioggia prolungata diventano collosi e impiegano anche giorni ad asciugare. Sono poco adatti per le piante da frutto. I terreni leggeri e pesanti possono essere migliorati con tecniche agronomiche incorporandovi annualmente il materiale organico di cui si dispone, oltre a terriccio da giardino e torba: per i primi consigliabile effettuare questa operazione a fine inverno-inizio primavera mentre per quelli pesanti, in autunno-inverno.

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La potatura unarte. Il potatore opera sulle piante per allevarle mantenendo la chioma equilibrata secondo determinate regole, sin dal primo anno di vita. Se le potature sono corrette e ben studiate la reazione positiva si vede in termini di vegetazione e di fruttificazione. Su diverse specie, come melo e ciliegio, ha valore di accompagnamento e di attivazione dello sforzo produttivo mentre altre, come la vite e il kiwi, hanno bisogno di interventi energici. Ma non tutto: la necessit di interventi cambia non solo con la specie, ma anche con le variet, il sistema di allevamento, il tipo di terreno e la disponibilit di acqua. Quando si acquista un esemplare di piante da frutto si acquista un astone gi innestato da 1 o 2 anni, pronto per essere trapiantato, cui va impostata la forma che si vuole ottenere quando la pianta sar adulta; dopo limpianto la pianta va tagliata allaltezza della prima ramificazione, detta anche impalcatura, che si vuole ottenere; tale altezza va, a seconda della forma desiderata ottenere, da 40 cm a un metro e mezzo. Normalmente le piante in commercio sono gi provviste dei rami principali della prima impalcatura gia definiti: queste sono pi facili da gestire per lhobbista poich basta mantenerne la forma. Ogni trattato di frutticoltura descrive decine di forme di allevamento. In un frutteto realizzato nellorto o in un piccolo appezzamento tre sono le forme consigliabili, quelle appiattite, quelle a vaso e quelle a piramide.Foto L. Lazzarini

Allevamento e potatura

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Le forme appiattite, come la palmetta, sono quelle in cui le piante sono allevate sostenute da pali e fili orizzontali e sono indicate se vi poco spazio, infatti hanno uno spessore di un metro o poco pi. Sono adatte per molti fruttiferi, fra cui melo, pero, susino e cachi. Lastone si pianta a fine inverno, si cima a unaltezza minima di 30 cm da terra e successivamente, in ge-

Pianta gi impalcata pronta per il trapianto e con impostata la forma a vaso

Palmetta a branche orizzontali piegate a 90 rispetto al fusto e legate a dei fili di sostegno. Langolazione con cui fissare le branche pu essere anche di 45

Allevamento a vaso; dal tronco partono 3 o pi branche che vengono disposte a forma di cono rovesciato. Linterno va lasciato privo di rami per far passare la luce.

nere nella primavera successiva, si scelgono tre branche vigorose che diventeranno la prima impalcatura di rami principali; di questi due possono essere fissate ai fili sia orizzontali che obliqui e una, verticale, serve per far proseguire il fusto. In seguito si dovranno creare ogni 50 cm nuove impalcature fino ad ottenere, in 5-6 anni, la forma definitiva di allevamento e la pianta avr un fusto verticale dal quale partiranno le branche. I rami di diverse piante che si trovano sulla medesima fila possono anche intrecciarsi. La forma a vaso quella in cui le piante si allevano cercando di ottenere una forma simile a quella naturale. Si procede come per le forme appiattite

Lallevamento a piramide (a destra) quello in cui la pianta viene lasciata ramificare naturalmente. In alcuni casi (sopra), per evitare strutture di sostegno, le piante si lasciano crescere liberamente ma si piantano ravvicinate. Si tratta del cosiddetto fusetto

Per potatura si intendono quelle pratiche atte a determinare la forma delle piante e il loro modo di vegetare, di fiorire e di fruttificare. Si effettuano mediante tagli ai rami in periodi ben definiti e caratteristici di ogni specie. Consente di massimizzare la resa produttiva e, nella frutticoltura industriale, effettuata da agricoltori esperti, dei veri artisti con le forbici. In giardino tutto pi semplice in quanto non vi la necessit di ottenere produzioni molto elevate, ma si vogliono produrre buoni frutti con piante piacevoli da guardare, in pratica si cerca un utile compromesso. Potare vuol dire tagliare determinati rami, tenere sotto controllo i succhioni, effettuare la spollonatura eliminando i germogli basali superflui e inPotatura

ma si scelgono 3-5 branche che sono destinate a diventare i rami e si allevano in modo da formare un cono rovesciato; si possono anche fissare con dei tutori. E adatta a specie di ridotta vigoria ma anche per melo, fico e susino. E facile da realizzare: per prima cosa si definisce laltezza a cui far partire limpalcatura dei rami dal fusto, tagliandolo dopo il trapianto. Questa altezza pu variare da 30 cm a oltre un metro. Lallevamento a piramide, quello in cui lastone viene lasciato ramificare naturalmente, ha i minori problemi di potatura e di governo. E adatto per melo, pero e pesco.

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fine diradare i frutti. La potatura pu avvenire durante il riposo vegetativo ed detta potatura secca oppure, quando la pianta ha le foglie, potatura verde. Nei primi 3-4 anni dimpianto la potatura serve soprattutto per impostare la forma della pianta mentre in seguito ha lo scopo di mantenerla, regolandone lo sviluppo e di ottenere unequilibrata fruttificazione senza incorrere nel fenomeno dellalternanza. Ogni specie necessita diDIRADAMENTO pollone

succhioni

inseriti sulle branche e presenti in numero eccessivo; anche i succhioni e i polloni vanno soppressi. I rami pi grossi difficilmente vanno tagliati se non per motivi di forma della pianta, di rinnovamento e di risanamento mentre le branche vanno accorciate periodicamente per mantenere la pianta nelle dimensioni volute o possibili nel giardino. Alcune settimane dopo la fioritura, se vi stata una abbondante allegagione, occorre eliminare alcuni frutti scegliendoli fra quelli malformati e pi piccoli. Pi avanti si avr una cascola naturale e in seguito si dovr fare un ulteriore diradamento che, ad esempio, nel melo consiste nel lasciare al massimo un frutto ogni 8-10 cm.

una potatura appropriata ed necessario conoscere quali rami fruttificheranno; nella parte dedicata alle diverse piante sono riportate queste informazioni. Normalmente con la potatura si eliminano o si accorciano dei rametti

Succhioni e polloni, cio i rami dritti verso lalto, vanno eliminati I frutti vanno diradati: occorre togliere quelli in sovrappi dopo unallegagione abbondante e dopo la cascola

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Quando potare Gennaio: meli, peri e kiwi Febbraio: meli, peri, kiwi, albicocchi, susini e viti Marzo: peschi, viti e agrumi Aprile: si interviene sulle piante dannegiate dallinverno Maggio: si eseguono operazioni correttive sulle branche Giugno: si effettua la potatura verde Luglio/Set.: potatura dopo raccolta per eliminare i rami esauriti e le zone dombra Ottobre: non effettuare potature Novembre/Dicembre: meli, peri, albicocchi e susini; meglio rimandare a inizio anno

TIPI DI GEMME

a legno

a fiore

a legno e a fiore

Come riconoscere le formazioni fruttifere? Abbiamo tre tipi di gemme, a legno (da cui derivano rami), a fiore (dove si formeranno i fiori e quindi i frutti) e miste; sono presenti su rami di diverso tipo, variabili da specie a specie. I pi comuni rami con gemme a fiore sono i rami misti, i dardi, le lamburde, i brindelli e i mazzetti di maggio. I rami misti sono rami con gemme a legno e a fiore, sono presenti sulla quasi totalit dei fruttiferi e sono quelli pi produttivi. I brindelli sono rametti di 15-30 cm di lunghezza che producono, sulle pomacee, una gemma mista allapice e gemme a legno che danno origine a2 taglio

Come potare

Le grosse branche vanno potate tagliandole ad an50 cm. golo retto con una sega, 1 taglio nella senza provocare scoscia3 taglio parte inferiore menti, in altre parole lacerazioni della corteccia nella parte inferiore. Si procede eseguendo un taglio iniziale nella parte inferiore del ramo, a circa mezzo metro dal punto dinserzione, quindi si esegue il taglio dalla parte superiore e infine si elimina il moncherino vicino al tronco. Le potature dei rami pi piccoli, quelli con le gemme, consente di concentrare la forza della pianta nel rinnovo della chioma e nella produzione di frutti. Il taglio deve essere fatto poco sopra ad una gemma e inclinato in senso parallelo alla sua posizione.

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RAMO MISTO

LAMBURDA

LAMBURDA E DARDO SU BORSA

ZAMPA DI GALLO

BRINDILLO drupacee pomacee pomacee

BORSA

drupacee

foglie sullasse; sulle drupacee producono solo gemme a fiore. I dardi sono gemme a legno appuntite che danno origine a un ramo cortissimo, di 1-2 cm, con una gemma a legno. Il secondo anno si allunga di un altro paio di cm e il terzo da origine a una gemma a fiore e prende il nome di lamburda. Sono caratteristici delle pomacee e possono produrre per una decina danni. Sempre sulle pomacee si trovano ingrossamenti allattacco delle gemme a fiore, le borse, molto corte e in grado di dare origine a dardi e a brindelli. Raggruppamenti di borse e di lamburde sono detti zampe di gallo. I mazzetti di maggio sono invece propri delle drupacee, sono tozzi e corti, non superano i 6 cm di lunghezza. Come i dardi diventano produttivi dopo 2-3 anni. Vanno conservati perch possono produrre per molti anni, nel ciliegio anche 40. Il problema dellalternanza Lalternanza consiste nel fatto che a unannata di carica, cio di produzione abbondante, ne segue una di scarica, ossia con produzione scarsa. Con una potatura idonea si riesce a contenere questo fenomeno in quanto si mantiene la pianta giovane; lasciandola a se stessa invecchierebbe pi rapidamente.

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Zona da concimare

Le radici si trovano sotto la chioma e nei fruttiferi in genere arrivano a circa 60 cm di profondit. La concimazione va fatta in questa zona, senza interessare i primi 30 cm intorno al troncoFoto L. Lazzarini

Carenza di azoto

La nutrizione appropriata fondamentale se si vuole una pianta equilibrata e una fioritura abbondante. In generale va detto che le piante devono trarre dal terreno tutti gli elementi necessari per poter vivere. Gli specialisti dividono questi elementi in due categorie, i principali, che sono azoto (N), fosforo (P), potassio (K), calcio (Ca), magnesio 30 30 Zona da (Mg) e zolfo (S) e quelli secondari, ma necessari cm cm concimare in piccole quantit, come ad esempio manganese, ferro, boro e rame. Sono tutti elementi presenti nel terreno ma per ottenere buoni risultati bisogna integrare, in particolar modo quelli principali, con la concimazione perch siano sufficienti ed equilibrati. I concimi si dividono in organici ed inorganici. Differiscono nel modo in cui vengono incorporati. I fertilizzanti organici, cio quelli di origine naturale (letame, sangue di animali, foglie morte ecc.) necessitano di una lunga trasformazione da parte dei microrganismi del terreno e vengono resi disponibili molto lentamente. Quelli inorganici, quelli chimici, sono invece immediatamente e totalmente utilizzabili per la pianta, a meno che non si tratti di prodotti con particolari formulazioni a lento rilascio. Ogni buon giardiniere li impiega entrambi, anche se procurarsi del letame oggi impresa ardua. Azoto - E uno degli elementi indispensabili per la crescita degli esseri viventi in quanto componente fondamentale delle proteine. La concimazione azotata aumenta lattivit vegetativa procurando foglie pi grandi e di colore verde intenso, aumenta il numero delle gemme a fiore, diminuisce la cascola, migliora la pezzatura dei frutti e infine determina un aumento della produzione. Leccesso di azoto causa minore colorazione dei frutti, ritardo nella maturazione, ridotta resistenza agli attacchi dei parassiti e agli stress dovuti a cause ambientali. Fosforo Il suo ruolo per la crescita della pianta e per la produzione di fiori quello di partecipare a molti processi vitali come la fotosin-

Nutrizione

Foto G. Rampinini

Clorosi ferrica Le clorosi, dovute a carenza di ferro, si curano intervenendo con un prodotto speciale a base di chelati di ferro. Una delle cause della clorosi ferrica pu essere una frequente irrigazione con acqua dura (calcarea) che determina laumento del pH del substrato.

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tesi e il metabolismo degli zuccheri. La sua carenza si evidenzia dapprima sulle foglie vecchie che diventano verde scuro e poi sulla crescita che viene rallentata. Leccesso di fosforo non causa danni particolari. Potassio - Agisce indirettamente come regolatore del bilancio idrico e influenza favorevolmente la fotosintesi e alcune caratteristiche qualitative dei frutti come colorazione e contenuto in zuccheri; riveste un ruolo positivo sulla fioritura. La pianta, con carenza di potassio, tende ad appassire. Leccesso di potassio non causa danni particolari. Ferro - Interviene nei processi di ossido-riduzione legati alla fotosintesi. La carenza di ferro si manifesta spesso su terreni con pH superiori a 8 o con elevato contenuto in calcare attivo: sulle foglie giovani si hanno caratteristiche clorosi, le nervature restano verdi e il lembo si decolora progressivamente fino a diventare bianco. Manganese - Interviene nella fotosintesi e la sua carenza causa una riduzione della sintesi della clorofilla e si manifesta come una clorosi internervale delle foglie giovani che poi evolve con la formazione di macchie necrotiche.

Foto L. Lazzarini

Carenza di potassio

Concimazione

La concimazione delle piante da frutto si effettua con Bayfolan Multi Orti & Giardini. E un prodotto a cessione programmata, per una nutrizione di circa 4 mesi, che permette la formazione di una riserva di elementi nutritivi nelle vicinanze delle radici; nell'anno successivo all'impianto, facilita sia la crescita della pianta e, negli anni seguenti, soddisfa il fabbisogno di elementi nutritivi. In alternativa si pu utilizzare Bayfolan PRO Universale ogni 2 3 mesi.

Concimazione di copertura Si impiega Bayfolan Multi Orti & Giardini distribuendolo su una superficie leggermente pi grande di quella corrispondente alla proiezione al suolo della chioma della pianta, badando di mantenersi ad almeno 30 cm dal tronco. Gli interventi con Bayfolan Multi Orti & Giardini vanno dosati secondo le esigenze della specie riportate pi avanti. Durante la stagione successiva all'impianto normalmente non sono necessarie concimazioni di copertura. Al secondo ed al terzo anno concimare rispettivamente con met e tre quarti dei quantitativi consigliati per le piante in produzione. Le concimazioni di copertura risultano pi efficaci se vengano interrate con una leggera lavorazione del terreno e devono essere seguite da un'irrigazione. Se il terreno tenuto a prato, non superare la dose unitaria di 50 g/m effettuando la concimazione quando il prato non in vegetazione o dopo il taglio e irrigare abbondantemente; in alternativa utilizzare Bayfolan PRO Universale.

Concimazione d'impianto All'impianto distribuire Bayfolan Multi Orti & Giardini sul fondo della buca e Bayfolan PRO Universale mescolato con la terra di riempimento della buca stessa.

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Malus spp. Fam. RosaceaeFoto L. Lazzarini

Melo

Le piante di melo si prestano ad essere decorative nei giardiniFoto L. La zzarini

Botanica - Il melo un albero vigoroso che pu raggiungere i 10 m di altezza, con forma eretta, chioma globosa e apparato radicale piuttosto superficiale. La corteccia del tronco liscia e le foglie, di forma ovale e appuntita, sono di color verde scuro con il margine seghettato; i fiori, ermafroditi, sono composti da cinque petali di colore bianco rosato e sono riuniti in corimbi. Fiorisce in aprile. Le gemme sono a legno e miste, portate dai rami fruttiferi. La sottospecie pi conosciuta il Malus communis pumila, da cui si sono ottenute gran parte delle variet di melo presenti sul nostro mercato.

Propriet La mela contiene zuccheri semplici, vitamine, acidi organici e tannini. Una mela sbucciata ha solo 53 Kcalorie/100 g. E consigliata nelle diete perch contiene pectine che hanno un effetto saziante e nel contempo protettivo sulle mucose. La mela in grado di dare un prezioso apporto di carotenoidi (20 g/100 g). Contrariamente a quanto si crede la buccia contiene una quantit trascurabile di nutrienti che invece si trovano abbondanti nella polpa.

Pianta proveniente dalle regioni transcaucasiche e conosciuta fin dallantichit, la sua coltivazione si pensa risalga allet paleolitica. Il melo citato nella Bibbia, se ne fa menzione in testi greci del VI secolo a.C. e si sa che i suoi frutti erano apprezzati dai romani. Oggi diffuso in moltissime aree del mondo. Il melo un albero simbolico e rappresenta la conoscenza che conduce allimmortalit. Nel medioevo i cristiani consideravano il melo come lalbero il cui frutto il peccato originale.

Portainnesti Il portainnesto attualmente pi usato

Piantagione Le piante (gli astoni innestati) vanno messe a dimora in autunno o in primavera, distanziate di 3-4 metri luna dallaltra; la migliore esposizione in pieno sole. Il fatto che i meli siano autosterili obbliga a piantare almeno due variet per ottenere una buona fruttificazione. Il melo si pu coltivare ovunque ma predilige i climi freschi e le zone montane tra i 600 e i 1000 metri; nel nostro paese si adatta in tutte le regioni. Non ha particolari esigenze di terreno purch non sia troppo umido o argilloso. Teme la siccit, i ristagni dacqua, leccesso di calcare ed sensibile a temperature inferiori a -20C.

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POTATURA

TRATTAMENTI

RACCOLTA

Foto L. Lazzarini

lM9, selezionato nel 1914 da una popolazione di Paradiso Giallo di Metz. Induce scarsa vigoria e alta produttivit. Linnesto su franco conferisce grande sviluppo e rende la pianta molto longeva. Entra per in produzione pi tardi. Cure colturali Irrigazione Durante i periodi siccitosi, soprattutto dopo la fioritura, il melo necessita di frequenti ma moderate irrigazioni, che favoriscono lingrossamento dei frutti; tali irrigazioni vanno sospese un mese prima della raccolta. E sempre consigliabile impiegare un impianto di irrigazione a goccia. Concimazione - Ogni anno, a partire dal 3 anno dimpianto, consigliabile concimare con Bayfolan Multi Orti & Giardini alla dose di 30 g/m prima della fioritura, un mese prima della raccolta e a fine inverno. Al momento dellimpianto si distribuisce Bayfolan Multi Orti & Giardini alla dose di 50 g per piante di 1 anno o di 100 g per piante di 2 anni, mescolandolo con la terra di riempimento della buca. Potatura I meli producono su dardi, lamburde, brindilli e rami misti di un anno. La potatura va fatta durante il riposo vegetativo diradando e sfoltendo i rami vigorosi nella parte apicale. Occorre anche eliminare le lamburde che hanno fruttificato per alcuni anni. La potatura verde si effettua in giugno e in agosto sulle piante con eccessivo vigore, per eliminare i succhioni.

Dicembre-Marzo

Marzo-Agosto

Luglio-Ottobre

Le grandi branche del melo producono moltissimi frutti che spesso hanno un peso tale da dover essere sorrette da sostegni

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Foto L. Lazzarini

Un ramo carico di frutti. Al centro variet Jeronime

Diradamento Quando si ha unelevata allegagione bisogna praticare un primo diradamento tre settimane dopo la fioritura eliminando i frutti malformati; successivamente, in giugno, dopo la cascola, si interviene lasciando 1-2 frutti per lamburda.Frutti La mela un falso frutto detto pomo. Ha forma tondeggiante, pi o meno allungata o appiattita. Le dimensioni variano secondo le variet e il colore pu essere giallo, verde, rosso cupo ecc. La polpa bianca o giallina. La maggior parte delle variet sono autosterili. Limpollinazione entomofila.

Foto Vivai F.lli Zanzi

La piccola variet Annurca

Variet Fuji Zhen AztecFoto Vivai F.lli Zanzi

Variet Sono migliaia le cultivar di melo; le pi conosciute sono: - Annurca, antica variet campana con frutti medio-piccoli e schiacciati, dal colore rosso vinaccia e dalla polpa croccante, profumata e asciutta. Si raccoglie a met ottobre. - Delicious rosse (gruppo) Frutti dal colore rosso intenso brillante con polpa bianco crema zuccherina e aromatica. Si raccoglie in settembre e matura dopo 15-20 giorni. - Fuji Cultivar giapponese con frutti mediogrossi di colore giallo aranciato striato di rosso; polpa soda, croccante e dolce. Maturazione tardiva verso fine ottobre. - Gala (gruppo) Variet neozelandese con frutti di media pezzatura striati di rosso-arancio su met della superficie. Polpa soda, croccante e sugosa. Si raccoglie a fine agosto. - Golden delicious (gruppo) Adattabile ai pi diversi ambienti, queste variet hanno frutti molto grossi di un bel colore giallo, a volte sfu-

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Foto L. Lazzarini

mato di rosso o con rugginosit; la polpa succosa. Si raccoglie tra met settembre e inizio ottobre. - Gold Pink Nuova variet italiana con frutti medio-grandi dalla caratteristica colorazione giallo-rosata e polpa succosa, di buon sapore che migliora se conservata in frigorifero. - Granny Smith Vecchia variet australiana con frutti di colore verde e polpa croccante dal sapore legger-

Foto Vivai F.lli Zanzi

Variet Gala Annaglo

Foto Vivai F.lli Zanzi

Variet Gold Pink. Sotto variet Crimson Crisp, resistente alla ticchiolatura

mente acidulo. Si raccoglie a fine ottobre, matura dopo un mese e pu essere conservata fino allestate successiva. - Imperatore (gruppo) Variet rinvenuta in Ohio a met del secolo scorso; ha frutti grandi e leggermente schiacciati dal colore giallo verdastro estesamente ricoperto di rosso vivo; molto profumata, ha la polpa farinosa. Si raccoglie in ottobre, matura a novembre e si pu conservare fino ad aprile. - Renetta del Canada Probabilmente di origine francese, caratterizzata da frutti di colore gialloverdastro pi o meno rugginosi e dal sapore caratteristico. Raccolta tra fine settembre e met ottobre.

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Foto Vivai F.lli Zanzi

- Stark delicious Frutti dal colore rosso vivo e dalla polpa profumata e succosa. - Stayman (gruppo) Variet americana con frutti medio grossi e asimmetrici, di colore verde giallastro striato di rosso; polpa molto succosa e poco zuccherina. Si raccoglie tra fine settembre e met ottobre e matura a partire da novembre. - Variet resistenti alla ticchiolatura: la ticchiolatura un patogeno molto pericoloso che necessita di continui trattamenti fungicidi. Alcune variet sono resistenti ai suoi attacchi per cui sono adatte allorto familiare; fra queste vanno ricordate Gold Rush, Summerfree, Primiera e Crimson Crips. Esistono variet di melo ornamentale che si possono coltivare anche in vaso, sul terrazzo. La fioritura abbondante e i piccoli frutti maturano in ottobre.Conservazione Le mele vanno tenute al fresco. Alcune variet invernali, per essere conservate, devono essere raccolte prima della maturazione fisiologica e messe in cantina.

Foto Vivai F.lli Zanzi

Raccolta Le mele si raccolgono da giugno ad ottobre, secondo le variet.Foto L. Lazzarini

Variet Primiera, resistente alla ticchiolatura

Piccole mele ornamentali. Spesso sono usate per limpollinazione nei frutteti familiari

Avversit Afidi, cocciniglie, carpocapsa, cidia, tentredini, larve minatrici, ricamatori, ragno rosso. Ticchiolatura, mal bianco.

Conservazione - Le mele, oltre che per il consumo fresco, sono un ottimo ingrediente per le torte e sono anche adatte per ricavare succhi di frutta. Sono utilizzate dallindustria per la produzione di marmellate, succhi, gelatine e per lessiccazione.

Curiosit - La mela-globo, su cui a volte campeggiava la vittoria alata, il simbolo del potere assoluto; ci dovuto alla rotondit del frutto che ha ispirato il simbolo del globo terrestre e della sovranit. La citt di New York, che ha come simbolo una mela, soprannominata la grande mela. Proverbio - Mangia una mela al giorno per toglierti il medico di torno

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M E LO - ca le nd ar i o d ei t r at t am e nt iA p r i l e - Ma g g i o M a g g i o - G i ug n o G iu gn o - S et te mb re O tt ob re - N ove mbre

Seguire attentamente le istruzioni riportate in etichetta

M a rz o - A pr il e

Orecchiette di topo mazzetti divaricati Pre e post fioritura Frutto dimensione noce Frutti sviluppatiCarpocapsa Ricamatori Minatori Fogliari Carpocapsa Ricamatori

Caduta foglie

Parassiti animaliAfidi AfidiRe l da n 2 2 C o n di do r 2 0 0 O -T E Q R e l dan 2 2 C o n di do r 200 O- T EQ

Cocciniglie Afidi Minatori fogliari Carpocapsa Ricamatori

Cocciniglie

Difesa convenzionaleS u c c es s N eem az a l T/ S S u c c es s N eem az a l T/ S

C o nf i d o r O i l

R e ld a n 2 2 S uc c e s sTicchiolatura

C o n f i do r O i lO li oc in

21Ticchiolatura Oidio Ticchiolatura Oidio

Agricoltura biologica Pi ret ro Ac ti G reen

Patologie fungine

Cancri rameali Ticchiolatura

Difesa convenzionale

P rocl ai m C ombi oppure S y l l i t F l o

Fo l i c u r S E Cu p r a v i t b l u W GZ o lf o B a g n a bi le B a ye rPatologie fungineSolo oidio

Agricoltura biologica

Parassiti animali

Cocciniglie

Afidi

Carpocapsa

Cancri rameali

Oidio

Ticchiolatura

Pyrus communis Fam. RosaceaeFoto L. Lazzarini

Pero

Le piante da frutto sono molto utili anche per stabilizzare il terreno

Botanica - Il pero un albero vigoroso, con forma inizialmente conica e poi globosa; pu superare, se lasciato libero di crescere, i 15 m di altezza. La corteccia del tronco grigiastra e le foglie sono glabre, ovali, con lunghi piccioli e di colore verde brillante nella pagina superiore, pi chiare in quella inferiore. I fiori sono generalmente bianchi, con cinque petali, riuniti in corimbi. La fioritura inizia a fine marzo e dura una ventina di giorni. Piantagione Le piante (gli astoni innestati) vanno messe a dimora in au-

Propriet La pera ricca di vitamina C e di zuccheri naturali fra cui il levulosio ed ideale per la dieta avendo solo 65 calorie per 100 g. La vitamina C aiuta ad ottenere una pelle levigata e giovane ed aumenta le difese immunitarie contro le pi comuni infezioni. Le pere sono ricche di fibra e contribuiscono a limitare il livello di zucchero nel sangue, aiutano il funzionamento dellapparato digerente e a tenere a bada il colesterolo.

Pianta di cui non si conoscono esattamente le origini, che potrebbero essere asiatiche, della zona del Mar Caspio. Alcuni distinguono P. communis da P. pyrifolia considerando il primo di origine occidentale e il secondo cinese. Il pero conosciuto fin dallantichit ed menzionato, assieme al melograno, da Omero, nellOdissea; Plinio ne ha elencate 40 specie. Nel XVI e XVII secolo i suoi frutti furono molto apprezzati dai re di Francia.

Grappolo di pere in un giardino familiare del trentino

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POTATURA

CIMATURA

DIRADAMENTO

RACCOLTA

tunno, distanziate di 3-4 metri luna dallaltra. Anche se certe variet, come Conference, sono autofertili, la maggior parte sono autosterili, per cui necessario piantare almeno due variet per ottenere una buona fruttificazione. Il pero adatto a climi temperati e nel nostro paese si adatta bene in tutte le regioni; le variet pi precoci preferiscono le zone pi calde. Non ha particolari esigenze di terreno anche se non ama quelli sabbiosi e argillosi; teme la siccit e i ristagni dacqua. Innestato su cotogno molto sensibile ai terreni calcarei. Portainnesti Il portainnesto attualmente pi usato il Cotogno di cui esistono diverse selezioni. Conferisce alla pianta sviluppo ridotto e una precoce e abbondante fruttificazione, con frutti di ottima qualit. Si pu avere disaffinit con alcune variet come William e Kaiser. Sono disponibili anche piante su franco o su selezioni dello stesso e su selvatico: questi soggetti danno alla pianta vigoria, grande sviluppo e longevit ma ritardano lentrata in produzione e i frutti sono di qualit inferiore; resistono bene anche in caso di lunghi periodi di siccit per il loro apparato radicale molto profondo. Non presentano disaffinit.

Dicembre-Marzo

Giugno-Luglio

Giugno, se necessario

Luglio-Ottobre

Cure colturali - Irrigazione Durante i periodi siccitosi il pero necessita di frequenti irrigazioni che non devono essere abbondanti, in particolare durante la crescita vegetativa e in post-raccolt. E sempre consigliabile impiegare un impianto di irrigazione a goccia. Concimazione - Ogni anno, a partire dal 3 anno dimpianto, consigliabile concimare con Bayfolan Multi Orti & Giardini alla dose di 40 g/m prima della fioritura, un mese prima della raccolta e a fine inverno. Al momento dellimpianto si distribuisce Bayfolan Multi Orti & Giardini alla dose di 50 g per piante di 1 anno o di 100 g per piante di 2 anni, mescolandolo con la terra di riempimento della buca. Potatura Diversi sono i rami fruttiferi (dardi, lamburde, brindilli e rami misti) e portano gemme a legno e miste. La potatura dei peri coltivati nei giardini va fatta rinnovando i rami a frutto e le lamburde, diradando e sfoltendo i rami in soprannumero o la chioma fruttificante; in genere occorre asportarne il 30-40%. Sulle variet Abate Fetel e Passa Crassana anche necessario accorciare le giovani branche molto ricche di gemme a fiore. La potatura verde va effettuata in estate solo sulle

Foto L. Lazzarini

Peri e meli in coltivazioni intensive sono piantati molto ravvicinati

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Foto Vivai F.lli Zanzi

piante pi vigorose per arieggiare la chioma. Diradamento - Per ottenere frutti belli, grossi e abbondanti bisogna praticare il diradamento dopo la cascola di giugno, lasciandone solamente uno o due allesterno del corimbo. Frutti La pera un falso frutto detto pomo. Ha forma da tondeggiante a allungata secondo la variet; il colore va dal verde, al giallo, al rosso, al ruggine. Limpollinazione entomofila.

William, antica cultivar molto apprezzata e adatta allinscatolamento

Variet Fra le variet pi diffuse vanno ricordate: Carmen Variet precoce con frutto di grossa pezzatura color giallo verde con macchie rosse, polpa succosa e aromatica. Frutti molto serbevoli. Coscia - Ha pezzatura medio-piccola, colore verde chiaro e sapore molto dolce. Matura a fine luglio. Santa Maria - variet estiva diffusa nellItalia centro-meridionale, abbastanza succosa e con elevata produttivit. Si consuma da met luglio a fine ottobre. William e William Rossa - Frutti grossi, giallo-dorato punteggiati di rosso la prima e rosso intenso la seconda. Polpa succosa, dolce e profumata. Maturano in agosto. Butirra Hardy - Frutti ovoidali di grosse dimensioni, rugosi, verde-bronzo. Polpa bianca e dolce. Maturazione da fine agosto a met settembre. Conference - Frutti allungati di grosse dimensioni di un colore giallo-verdastro-arancio. Polpa profumata e succosa. Matura a ottobre; per conser-

Variet Carmen, di recente introduzione

Foto Vivai F.lli Zanzi

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varla la raccolta va anticipata. Abate Fetel E caratterizzata dal lungo collo e dalla buccia verde-giallastra. Polpa molto succosa e gradevole, leggermente acidula. Matura a inizio settembre. Decana del Comizio E una delle migliori variet, caratterizzata da frutti tozzi e molto grossi, giallo-rossastri, macchiati di bruno. Matura a fine ottobre ma, per conservarla, va raccolta in settembre. Kaiser - Frutto grosso e allungato con polpa bianco-giallastra, succosa e zuccherina. E di color ruggine su sottofondo giallo-bronzeo. Matura tra ottobre e novembre ma, per conservarla, va raccolta in settembre. Passa Crassana - Frutti ovoidali di grosse dimensioni, verde-giallognoli e rugginosi. Polpa dolce e succosa. Maturazione da fine settembre a ottobre. Esiste una variet di pero nano a crescita molto lenta, adatto alla coltivazione in vaso e sul terrazzo. I frutti maturano in ottobre.Foto Vivai F.lli Zanzi

Variet Conference, cultivar inglese molto diffusa in Europa

Conservazione Le pere dopo la raccolta vanno conservate al fresco. Alcune variet invernali, per essere conservate, vanno raccolte in anticipo rispetto alla maturazione: in cantina possono durare fino allinizio della primavera raggiungendo gradatamente la maturazione fisiologica. Avversit Afidi, cocciniglie, carpocapsa, cidia, tentredini, psilla, larve minatrici, ricamatori e ragno rosso. Ticchiolatura, mal bianco e maculatura bruna.

Raccolta La raccolta va da giugno ad ottobre, secondo le variet.

A sinistra, dallalto in basso: Kaiser,William e Abate Fetel

Proverbio Al contadino non far sapere quanto buono il cacio con le pere

Curiosit Il legno del pero, che ha un bel colore bianco rosato, la grana fine e notevole durezza, usato in ebanisteria.

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P ERO - c al end ario dei t rat t am ent iA pr i l e M a g g i o - G i u g n o G i u g n o - Lu g l i o L u g li o- A g os t o A gos to- Ott ob re O tt obre- No vem b.

Seguire attentamente le istruzioni riportate in etichetta

M a rz o

Mazzetti divaricati Post fioritura Allegagione Accrescimento frutti Frutti sviluppatiCarpocapsa Carpocapsa Afidi TendrediniPsillaCarpocapsa Cocciniglie

Pre-raccolta

Caduta foglie

Parassiti animaliOliocin Decis Jet+

Cocciniglie

Cocciniglie Psilla

Difesa

C on f id o r C o n f id o r Oi l 2 00 O- T EQ Re l d a n 2 2O l i o ci nsolo cocciniglie

C on fi d or Oi l O li oc inTicchiolatura Maculatura bruna

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Agricoltura biologica

O li oc i n S u c c e ssTicchiolatura Maculatura bruna Ticchiolatura Maculatura bruna Ticchiolatura Maculatura bruna

P iretro A c ti G reen oppure N e e ma za l T / S

Patologie fungine

Ticchiolatura Cancri Rameali

Difesa

P ro c l a i m C o m b i oppure S y ll i t F l o

F o l i cu r S E C u p r a v i t B l u WG

Agricoltura biologica

Parassiti animali

Patologie fungine

Afidi

Tentredini

Psilla

Carpocapsa

Cocciniglie

Cancri rameali Ticchiolatura

Maculatura bruna

Botanica - Il pesco un albero da frutto di dimensioni medio-piccole, alto in genere 4-5 m, ma pu raggiungere anche gli 8 m. Ha corteccia brunocenerina, rami radi, divaricati, dapprima verdi e poi rossastri e apparato radicale superficiale. Le foglie sono lanceolate, strette, seghettate e con un corto picciolo. I fiori, ermafroditi, sono rosa, con cinque petali, riuniti in gruppi di 3 o 4. La fioritura, che precede la comparsa delle foglie, inizia a fine marzo. La maggior parte dei fiori autofertile.

Propriet La pesca contiene zucchero (in prevalenza saccarosio) e solo 28 calorie/100 grammi; ricca di vitamina A, B1, B2, C e PP, di pectina e di carotenoidi; contiene sali minerali quali potassio, fosforo, magnesio, zolfo e ferro. E depurativa, ha unimportante azione diuretica, energetica, leggermente lassativa e sedativa. In cosmesi il succo fresco un eccellente tonico per la pelle, mentre la polpa usata per la preparazione di maschere rinfrescanti per il viso per la sua azione idratante.

Foto L. Lazzarini

Il pesco una pianta di origine cinese, dove presente anche selvatica. Alessandro Magno lha introdotta nel mondo greco dalla Persia (da qui il nome di P. persica), e successivamente i romani, a partire dal 1 secolo, lhanno diffusa in tutta Europa. Al genere Prunus appartengono, oltre alle specie coltivate, diverse specie ornamentali.

Pesco e nettarino

Prunus sp. = Persica sp. Fam. Rosaceae

Un pesco noce alle porte di Milano

Foto Vivai F.lli Zanzi

Pesco di variet Maura

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Piantagione La messa a dimora si effettua in autunno con

Portainnesti La riuscita di una coltivazione di pesco dipende dalla giusta scelta del portainnesto rispetto al tipo di terreno. Attualmente il pi impiegato un ibrido di pesco x mandorlo (GF677) che induce vigoria ma anche frutti pi piccoli rispetto al Franco Slavo (P. silvestris), molto utilizzato in passato ma ora difficilmente reperibile. Sono disponibili anche piante su selezioni di LA CURA DELLA PIANTA DURANTE IL PERIODO VEGETATIVO franco Montclar indicate Ad aprile alla base dei rami fruttiferi si lasciano solo 1-2 germogli che serviranno lanno successivo; gli altri vanno cimati a una foglia. per terreni freschi. Altri porA maggio si diradano i frutti e si tolgono i rametti dorsali in ectainnesti sono derivati da cesso. A giugno vanno cimati i germogli apicali pi vigorosi 5 foglie susino, ma sono poco sopra lultimo frutto. In estate, dopo la raccolta, tagliare il ramo che usati.ha fruttificato al di sopra del germoglio allevato a primavera.

astoni di due anni di innesto POTATURA SCELTA DEI GERMOGLI che vanno distanziati di 5-6 metri luno dallaltro se sono innestati su franco o coltivati a vaso. Se si allevano a palmetta le distanze possono scendere anche a 3-4 metri. Le piante di pesco, a causa Marzo Aprile-maggio delle tossine che lasciano, non possono essere piantate per almeno 2 anni dove vi erano altri peschi. Il pesco adatto ai climi miti e nel nostro paese si adatta bene. Sono piante che amano estati abbastanza calde ed inverni piuttosto freschi: per fiorire necessitano di un certo periodo con temperature inferiori a 7C. In inverno il pesco resiste anche a temperature di 15C. I freddi tardivi in prossimit della fioritura provocano gravi danni e il vento, prima della maturazione, causa un distacco anticipato dei frutti. Non ha particolari esigenze di terreno; ama quelli sciolti e profondi ma teme quelli umidi e pesanti. Innestato su mandorlo resiste ai terreni calcarei.

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Cure colturali - Irrigazione Prima della raccolta, per un mese, un mese e mezzo, occorrono irrigazioni abbondanti ogni 10 giorni. E sempre consigliabile impiegare un impianto di irrigazione a goccia. Concimazione - Ogni anno occorre concimare con

DIRADAMENTO

RACCOLTA

POTATURA ESTIVA

Foto Vivai F.lli Zanzi

Foto Vivai F.lli Zanzi

Bayfolan Multi Orti & Giardini alla dose di 30 g/m prima della fioritura, a inizio estate e a fine inverno. In primavera consigliabile effettuare anche una concimazione azotata. Al momento dellimpianto si distribuisce Bayfolan Multi Orti & Giardini alla dose di 100 g per piante di 2 anni, mescolandolo con la terra di riempimento della buca. Potatura Il pesco produce su rami misti di un anno, brindilli e mazzetti di maggio. La potatura ha lo scopo di regolare la produzione e migliorare la qualit dei frutti. In linea di massima va fatta energicamente diradando e sfoltendo e, per mantenere in equilibrio vegetazione e produzione, deve essere man mano maggiore col passare degli anni fino a eliminare anche il 50%

Maggio

Giugno-Agosto

Dopo la raccolta

Diverse variet di pesco Royal. Sotto da sinistra in senso orario: Royal Jim,Royal Estate,Royal Mayestic e Royal Time

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Pesche di variet Royal Pride

Foto Vivai F.lli Zanzi

Nettarine NB Royal Queen e al centro Big Top NGFoto Vivai F.lli Zanzi

Frutti La pesca un frutto carnoso, detto drupa, dalla forma tendenzialmente tondeggiante, solcato longitudinalmente. Ricordiamo: - la comune pesca, con frutti dalla buccia rivestita da una fitta peluria. La polpa bianca o gialla e si pu staccare dal nocciolo o rimanervi aderente; - la pesca noce o nettarina, che produce frutti glabri e lucenti con caratteriFoto Vivai F.lli Zanzi

dei rami a frutto quando la pianta adulta. Bisogna sempre ricordare che il fiore e, quindi, il frutto si sviluppa soltanto su legno dellanno precedente e che i rami misti vanno diradati e quelli che hanno fruttificato vanno tolti. La potatura verde va effettuata in aprile lasciando solo 1-2 germogli alla base dei rami fioriferi; in maggio si effettua il diradamento dei germogli dorsali; in giugno vengono cimati anche i germogli apicali, se vigorosi, e in estate, dopo la raccolta, si tolgono i rami che hanno fruttificato sopra i germogli basali. Diradamento - Per ottenere frutti belli e grossi utile praticare il diradamento che va eseguito 4-6 settimane dopo la fioritura.Foto Vivai F.lli Zanzi

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Variet La facilit con cui si riescono ad ottenere nuove cultivar di pesco fa si che ne siano disponibili un gran numero e che sia difficile orientarsi in esse. Le cultivar di pesco vengono distinte in cultivar da consumo fresco, nettarine e percoche, in variet a polpa gialla o bianca e infine in base allepoca di maturazione. - pesche precocissime: maturano in giugno; la prima a maturare la Tasti Red a polpa gialla e la Amanda a polpa bianca. Hanno frutti di media grossezza, con buccia rossa e qualit organolettiche buone. - pesche di media maturazione: maturano in luglio; fra quelle a polpa gialla vi sono Redhaven, la pi diffusa al mondo, e Flavorcrest. A polpa bianca ricordiamo Maria Bianca, Francy e Maura. Consigliabili le nuove generazioni del gruppo Royal con frutti dolci, grossi e consistenti. - pesche tardive: maturano in settembre; fra quelle a polpa gialla Fairtime, Red Fall, Tardibelle e Red Star. A polpa bianca ricordiamo Douceur e la Gladys con frutti grandi. - nettarine: hanno un calendario simile a quello delle pesche normali eFoto Vivai F.lli Zanzi

stiche della polpa del tutto simili alle precedenti; - la percoca o pesca cotogna ha polpa gialla e soda ed adatta alla cottura e alla conservazione in scatola, sia in pezzi che come confetture. Le pesche maturano da fine maggio, le pi precoci nelle aree del sud, fino a settembre per quelle pi tardive. La maturazione scalare e pu durare un paio di settimane.

Pesca di variet Royal Summer

Nettarine Big Bang

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Nettarine Nectamagie e, in alto, Late Fair

Avversit Afidi, cocciniglie, cydia, anarsia, tignola, mosca della frutta, ricamatori, tripidi e ragnetto rosso. Bolla del pesco, oidio, monilia. Seccume delle foglie: malattia batterica causa di macchie brune sulle foglie di cui pu causarne la totale caduta. Si pu curare concimando abbondantemente.

Conservazione Le pesche precoci e quelle a polpa bianca si conservano pochi giorni. Le altre possono essere conservate in frigorifero anche per un mese, se raccolte ancora dure. Sono anche adatte ad essere essiccate o per marmellate.

Raccolta Le pesche si raccolgono da giugno a settembre, quando sono mature. Vanno prese con il palmo della mano e staccate delicatamente per non danneggiarle.

Foto Vivai F.lli Zanzi

sono quasi tutte a polpa gialla. Matura in giugno Big Bang, in luglio Big Top, in agosto Venus e Orion e in settembre le Fair. Fra le poche a polpa bianca ricordo Magique (luglio), Silver Star e Royal Queen (Agosto). - percoche: un tempo impiegate quasi esclusivamente per uso industriale, ora alcune variet vengono apprezzate anche dal pubblico per il consumo fresco (Carson, Androse e Baby Gold 9). Maturano, secondo le cultivar, tra inizio luglio e fine agosto. - platicarpa: sono le nuove pesche e nettarine schiacciate di origine orientale, caratterizzate da sapore e aroma eccellenti. Ricordiamo le Ufo e Sweet Cap.

Foto Vivai F.lli Zanzi

Curiosit Il nocciolo di pesco contiene un solo seme, detto mandorla, con elevato contenuto di amigdalina, un glucoside cianogenetico caratteristico di alcune drupacee. Il sapore amaro ed velenoso anche se mangiato in quantit modeste.

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P e s c o - c a l e n d a r i o d e i t r a t ta me n t iM a r zo M a rz o A pr i l e A p ri le - Gi u g n o G i ug n o - A g o s t o N ove mb re

Seguire attentamente le istruzioni riportate in etichetta

F eb br ai o

Ingrossamento gemme Bottoni rosa Scamiciatura Piena fioritura Accrescimento fruttiCidia Anarsia Afidi Cocciniglie Afidi

Parassiti animali

Accrescimento frutti frutti sviluppati

Caduta foglie

Cocciniglie Anarsia Cidia

Cocciniglie

Difesa convenzionale

C o n fi d o r Oi l O li oc i nBolla Mal bianco Monilia Mal biancoN ee m aza l T/S oppure P iret ro Ac t iGree n

C o n fi d or 2 0 0 O -T E Q

R el dan 2 2Ol io c in S u c ce s sMal bianco

C on f id or O ilSolo cocciniglie

33oppure

Agricoltura biologica

S u c ce ssMal bianco Monilia Cancri rameali Bolla

Patologie fungine

Bolla

Difesa convenzionaleNo Mal bianco

Proclaim c la im i o m bilit Flo Pro CombC Syl

F o l i cu r S E

oppure

P roc l ai m Com b i

P roc l a im C om b iC u p ra v i t B l u W GNo Mal bianco

Agricoltura biologica

C u pr a v i t B l u W G

Z ol fo B a g n a bi l e B a y e r

Solo Mal bianco

Parassiti animali

Patologie fungine

Afidi

Cocciniglie

Anarsia

Cidia

Cancri rameali

Bolla

Mal bianco

Monilia

Prunus armeniaca Fam. RosaceaeFoto L. Lazzarini

Albicocco

Un esemplare di albicocco in un giardino di citt

Piantagione La messa a dimora si effettua dallautunno fino a marzo con astoni di un anno di innesto che vanno distanziati di 3-4,5 metri luno dallaltro, se sono coltivati a vaso o a forma libera, con le branche ad almeno un metro da terra. Se si allevano a palmetta la distanza pu scendere a 3 metri. Lalbicocco vuole un clima temperato-caldo e nel nostro paese si adatta bene ovunque ma predilige le zone pi calde. Per fiorire necessita di un certo periodo con temperature inferiori a 7C. Intensi freddi invernali possono causare danni mentre i freddi tardivi risultano dannosi sulla fioritura. Durante la fioritura il vento impedisce il volo dei pronubi e riduce limpollinazione mentre in prossimit della maturazione determina un distacco anticipato dei frutti. Lalbicocco sensibile alle brinate tardive. Non ha particolari esigenze di terreno; preferisce quelli sciolti e profondi ma teme quelli umidi. Su terreni siccitosi e pietrosi meglio se innestato su franco.

Botanica - Lalbicocco un albero di dimensioni medie, alto in coltivazione circa 4 m, ma libero pu raggiungere anche i 12 m. Ha rami sottili e le foglie sono cuoriformi e lisce, con bordo seghettato; il picciolo violaceo. I fiori compaiono a fine febbraio-inizio marzo e sono singoli, di colore da bianco a rosato, con cinque petali; fioriscono normalmente riuniti in gruppi di 2 o 3. La maggior parte delle variet sono autocompatibili e limpollinazione entomofila.

Propriet - Lalbicocca ricca delle vitamine B, C, PP e di carotenoidi, precursori della vitamina A, vitamina che protegge le superfici dellorganismo, interne ed esterne. 200 g di albicocche forniscono il fabbisogno giornaliero di vitamina A di un adulto. La sua carenza pu portare ad alterazioni dellocchio e della vista con diminuzione del visus e pu causare anche una facile rottura delle unghie, capelli fragili e opachi e caduta delle ciglia. Lalbicocca, ricca anche di fosforo, ferro, calcio, potassio e magnesio, un alimento irrinunciabile per chi anemico, spossato e depresso. Il frutto fresco astringente, essiccato lassativo.

Lalbicocco di origine asiatica e la sua presenza nota da almeno 4000 anni. Fu introdotto dai romani intorno al 60 a. C. ma la sua diffusione e coltivazione in Europa molto pi recente.

Portainnesti Lalbicocco viene innestato normalmente su mirabolano (P. cerasifera) con selezione 29C che ha unottima affinit e conferisce alla

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POTATURA

Variet La prima variet a maturare, nella terza decade di maggio, Ninfa, pianta poco vigorosa ma espansa e produttiva. Il frutto giallo chiaro sfumato di rosso e ha qualit gusta-

Frutti Lalbicocco produce frutti carnosi, detti drupe, di forma ovoidale, solcati longitudinalmente, con la buccia vellutata di un colore che varia, dal giallo chiaro allarancio intenso, secondo le variet. La polpa tenera e succosa. I frutti maturano tra giugno e luglio.

Cure colturali - Irrigazione Deve essere frequente e regolare. Prima della raccolta, per un mese, bene ridurre le irrigazioni. E sempre bene impiegare un impianto di irrigazione a goccia. Concimazione - Ogni anno consigliabile concimare con Bayfolan Multi Orti & Giardini alla dose di 30 g/m dopo lallegagione e durante laccrescimento dei frutti e di 50 g/m a fine inverno; a fine estate inizio autunno utile intervenire per mantenere la pianta al massimo dellefficienza produttiva. Al momento dellimpianto si distribuisce Bayfolan Multi Orti & Giardini alla dose di 50 g per piante di 1 anno, mescolandolo con la terra di riempimento della buca. Potatura Da giovane lalbicocco produce sui rami misti di un anno, da adulto sui mazzetti di maggio e sui brindilli. La potatura, dal 4 anno, si effettua sulle piante giovani e vigorose 3-4 settimane dopo la raccolta. A fine inverno si pratica su quelle vecchie e deboli con tagli atti a mantenere un giusto equilibrio tra vegetazione e produzione. In linea di massima va fatta energicamente diradando e sfoltendo e deve essere man mano maggiore con tagli di ritorno su rami di 2-3 anni al di sopra di un ramo misto di medio vigore. Vanno accorciate anche tutte le cime e i rami fruttiferi con troppe gemme. Diradamento - Per ottenere frutti belli e grossi utile praticare il diradamento alla fase dellindurimento del nocciolo, ripetendolo, se necessario. Col diradamento corretto, unitamente a una giusta potatura, si pu evitare lalternanza di produzione.Foto Vivai F.lli Zanzi

pianta vigore, rapido sviluppo, fruttificazione precoce e portamento espanso. Se innestato su pesco si ottiene precocit e grossezza dei frutti.

Dicembre-Marzo

Luglio-Ottobre

RACCOLTA

Variet Ninfa; matura a fine maggio

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Albicocche di variet Portici, aromatiche e succose

Avversit - afidi, cocciniglie (causa dei frutti butterati di rosso), tignola. Corineo, monilia, mal bianco. Vaiolatura delle drupacee: causata da un virus diffuso dagli afidi: fiori e foglie avvizziscono e cadono.

Conservazione I frutti freschi si conservano per pochi giorni; possono essere anche essiccati e surgelati per usarli, ad esempio, per fare torte. Con le albicocche si fanno anche marmellate e succhi.

Raccolta I frutti maturano tra giugno e luglio e vanno raccolti maturi, quando il colore vira verso il rosso o larancio nella parte esposta al sole.

tive medie. A met giugno la volta di Bella dImola, pianta vigorosa, assurgente e produttiva con frutti abbastanza grossi e con buone qualit gustative. Portici, una variet napoletana che matura a fine giugno, ha frutti medio grossi di buon sapore e molto aromatici; pianta con vigoria media, assurgente e molto produttiva. Ricordiamo ancora Boreale, rustica, vigorosa, medio-precoce, produttiva e Bergeron, una cultivar francese di bellaspetto, tardiva, con frutti dalla buccia chiara e polpa medio fine, poco soda.

Foto Vivai F.lli Zanzi

Variet Bella dImola

Curiosit - I romani chiamavano lalbicocco il pesco dellArmenia perch la ritenevano una pianta originaria di quelle terre.

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Prunus domestica, P. salicina e P. simoni Il P. domestica, capostipite delle principali variet attuali, una pianta coltiFam. Rosaceae vata in Europa fin dallanno 1000. Nei nostri boschi presente allo stato selvatico un suo antenato, il prugnolo, pianta spontanea e spinosa. A seconda dellarea di origine, le varie specie esistenti vengono raggruppate in 3 categorie: le specie euroasiatiche, a loro volta suddivise in: - susini europei (P. domestica) a cui appartengono le cultivar europee; - susini siriaci (P. insititia) con i gruppi delle Damaschine; - mirabolani (P. cerasifera), spontanei in Asia Minore e usati come portainnesto per lalbicocco. Vi sono poi i susini cino-giapponesi (P. salicina e P. simoni) e gli americani (P. americana). Propriet - Contengono zuccheri, vitamina A, B e C in discreta concentrazione, ferro, calcio, fosforo, magnesio, potassio, sodio e manganese. La susina un frutto dalle molteplici caratteristiche: energetico, Abbondante frutstimolante, diuretico, disintossicante e decongestionante epatico. E un ottificazione di un timo alimento per bambini e per chi pratica dello sport. Ha buone propriet susino in Liguria, lassative, grazie alla presenza della difenil-isatina, una sostanza che non lontano dal svolge una funzione stimolante a livello intestinale. Il frutto secco esalta ulmare teriormente le propriet lassative. Rispetto al frutto fresco, le prugne essiccate hanno una superiore apporto calorico e una maggiore concentrazione di zuccheri e sali minerali ma contengono meno vitamine. Le foglie del susino, usate in decotto, hanno propriet diuretiche, lassative, febbrifughe e vermifughe. Botanica - I susini sono in genere piante rustiche, robuste, facili da coltivare, che non si ammalano facilmente e che, in pochi anni, danno buoni raccolti. Sono piante di medie dimensioni, raggiungono i 5-10 m daltezza, con tronchi dalla corteccia scura e rami di colore grigiastro. I fiori, autofertili, sono uniti a 2, hanno 5 petali bianchi e si aprono prima della comparsa delle foglie; queste sono ovali a margini seghettati. Si pu affermare che le variet coltivate sono il risultato di incroci e selezioni innestati poi su variet selvatiche. Piantagione Il comportamento delle piante di susino varia molto secondo le variet: va da assurgente a molto espanso. Le forme di allevamento sono analoghe a quelle delle altre drupacee ma le variet assurgenti non sono adatte a forme a vaso mentre quelle espanse mal sopportano la piramide. La messa a dimora si effettua dallautunno fino a marzo con astoni di un anno di innesto distanziati di 4-5 metri luno dallal-

Susino o Prugno

Foto L. Lazzarini

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Variet Black Amber

Variet October Sun; a destra Grossa di Felisio (Empress)

Cure colturali Irrigazione: essenziale a partire dalla fioritura fino allo stadio di accrescimento del frutto, senza eccedere per evitare cattiva allegagione, cascola in pre-raccolta e spaccatura dei frutti. Concimazione: ogni anno, a partire dal 3 anno dimpianto, consigliabile concimare con Bayfolan Multi Orti & Giardini alla dose di 20 g/m prima della fioritura, un mese prima della raccolta e a fine inverno. Al momento dellimpianto si distribuisce Bayfolan Multi Orti & Giardini alla dose di 50 g per piante di 1 anno, mescolandolo con la terra di riempimento della buca. Il susino abbastanza sensibile alle carenze di azoto. Diradamento: limitatamente agli anni con produzioni elevate si pu rendere necessario il diradamento dei frutti, lasciandone sui rami uno ogni 10-15 cm e diradando quelli sui dardi. Potatura: il susino produce su mazzetti di maggio e rami misti di 1-8 anni. Durante il riposo vegetativo necessita di una potatura adeguata alla vigoPOTATURA VERDEFoto Vivai F.lli Zanzi

Portainnesti Il susino viene normalmente innestato su mirabolano da seme oppure su cloni selezionati dello stesso come il 29C, adatto anche per le variet vigorose coltivate in terreni fertili.

tro; distanze maggiori servono se sono coltivati a vaso o a forma libera. Il susino predilige il clima temperato; in genere quelli europei si adattano pi facilmente grazie alla fioritura tardiva mentre quelli cino-giapponesi, a fioritura pi precoce, non sono adatti alle aree con inverni freddi e brinate tardive. I susini si sviluppano rigogliosi in terreni di medio impasto e profondi mentre soffrono in quelli asciutti e poco profondi. Si adattano anche a quelli argillosi, ben drenati, e resistono alleccesso di calcare.

Foto Vivai F.lli Zanzi

Foto Vivai F.lli Zanzi

DIRADAMENTO

RACCOLTA

Maggio-Luglio

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Maggio-Giugno

Luglio-Settembre

ria della pianta con eliminazione di rami soprannumerari e rinnovo o accorciamento dei dardi fruttiferi. Con eccesso di vegetazione, in estate, necessario intervenire anche con la potatura verde.

Frutti I frutti sono delle drupe pruinose di un colore che va dal verde al giallo al rosso al violaceo, dalla forma oblungo-ovoidale molto variabile secondo le variet. Le cultivar giapponesi maturano tra met giugno e fine di ottobre, mentre quelle europee da fine luglio a settembre. Il sapore dei frutti lievemente acidulo, per la presenza di acido malico.

Variet Fra i susini europei ricordiamo: - Grossa di Felisio, detta anche Empress, una pianta mediamente vigorosa, auto incompatibile, con frutti grossi color viola scuro, molto zuccherini; - Sugar Top ha vigoria medio-elevata ed autofertile. Il frutto, di media pezzatura e colore violaceo, aromatico, molto dolce e gustoso; - Regina Claudia, antiche variet molto apprezzate per le qualit gustative. Le variet cino-giapponesi possono essere gialle, rosse o nere. Fra le gialle ci sono Golden Plumza, vigorosa, produttiva, auto incompatibile, con frutti grossi di ottimo sapore e T.C. Sun, mediamente vigorosa, parzialmente auto-incompatibile, con frutti grossi di ottima qualit gustativa. Fra le rosse, auto-incompatibili, segnaliamo Fortune, di media vigoria, con frutti grossi dal sapore medio e October Sun, vigorosa, con frutti succosi di ottimo sapore. Nere sono Angeleno, molto vigorosa e produttiva e Black Amber, pianta di media vigoria, auto-incompatibile, con frutti grossi di buon sapore. Conservazione - Si prestano per preparare ottime marmellate e gelatine e possono essere essiccate. Avversit Afidi, cidia. Batteriosi Raccolta - Le prugne vanno raccolte man mano che maturano e si staccano facilmente dal ramo, prima che diventino troppo molli, possibilmente avendo cura di non asportare la pruina che le avvolge.

Foto Vivai F.lli Zanzi

Variet gialla cino-giapponese Golden Plumza

Curiosit In Cina le ragazze da marito contano le prugne mature rimaste sullalbero per calcolare quando arriver uno sposo anche per loro.

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Prunus avium e Prunus cerasus Fam. Rosaceae

Botanica - Il ciliegio si pu classificare in due specie diverse: il ciliegio a frutto dolce (P. avium) e il ciliegio a frutto acido (P. cerasus) di cui trattiamo nel box. Il ciliegio dolce suddiviso in due gruppi: le duracine o duroni con i frutti dalla polpa dura e le tenerine, per la polpa molle e succosa. Le duracine sono piante maestose che possono superare gli 8 m sia di altezza che diFoto Vivai F.lli Zanzi Foto Vivai F.lli Zanzi

Propriet Le ciliegie sono dissetanti, ricche di flavonoidi (utili contro i radicali liberi), di fibre, di vitamine A e C e di calcio e fosforo. Sono adatte nelle diete in quanto hanno un indice di saziet mediamente elevato. I gambi delle ciliegie hanno propriet diuretiche, depurative, drenanti e rinfrescanti e vengono utilizzati per decotti, tisane e sciroppi.

Il ciliegio una pianta di origine asiatica, diffusa in Europa fin dai tempi antichi, considerato in grado di guarire le malattie. Il fiore da noi simbolo di educazione e di cortesia, in Giappone della grazia, della modestia e dellintegrit morale e in Cina della fragilit e della bellezza femminile.

Ciliegio

Ciliegie di variet Skeena e, a destra, Satin, entrambe molto resistenti alla spaccatura

Ciliegio acido (P. cerasus) - Le ciliegie acide, conosciute come amarene, visciole e marasche sono poco diffuse perch si prestano quasi esclusivamente ad essere impiegate nellindustria o usate in cucina per la preparazione di succhi e confetture. Le amarene sono piante di scarso sviluppo con rami pendenti e foglie piccole, i frutti sono di color rosso intenso con polpa chiara. Le visciole hanno i rami dritti, foglie molto grandi e frutti rosso brillante, dal sapore dolciastro; sono utilizzate anche per il consumo fresco. Le marasche sono piante di taglia piccola e piccole sono anche le foglie e i frutti. La maggior parte delle variet di ciliegio acido sono autofertili. Il ciliegio acido va piantato ad una distanza minima di 3-5 m dalle altre piante.

Piantagione Il ciliegio si pianta, come astoni di 1 anno di innesto, in ge-

diametro, mentre le tenerine hanno dimensioni pi contenute e una crescita pi lenta. I fiori sono bianchi, con 5 petali leggermente sovrapposti e riuniti in mazzetti di 6-10 elementi; compaiono prima delle foglie, grandi e ovali. La fioritura si ha in marzo-aprile.

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CIMATURA

RACCOLTA

POTATURA

nere dallautunno a marzo, distanziandolo di almeno 5-7 m dalle altre piante perch bisogna tener conto del suo grande sviluppo e che rester produttivo anche per 100 anni. E una pianta caratteristica delle zone a clima temperato che tollera molto bene la siccit e il freddo, non il caldo estivo e le piogge intense durante la fioritura. Nel nord Italia sono consigliabili le variet duracine mentre nel sud le tenerine. Per quanto riguarda il terreno sono consigliati quelli sciolti e profondi mentre sono da evitare quelli argillosi. Mal sopporta i ristagni dacqua. Portainnesti I portainnesti pi usati sono il franco, il megaleppo e la sua selezione SL64. Il franco da notevole vigore e sviluppo alla pianta; preferisce terreni sciolti, profondi e drenanti. Il megaleppo (P. mahaleb) conferisce sviluppo ridotto e si adatta anche a terreni ciotolosi e calcarei, frequenti in collina. Il vigore inferiore al franco ma la produttivit superiore. LSL64 da preferirsi per la vigoria inferiore al franco. Non adatto ai terreni asfittici e pesanti. Nuovi ibridi sono stati introdotti per impianti nani: Gisela 5 e 6, PHLC e Ma x Ma 14.

Primavera-Estate

Fine maggio-Luglio

Dopo la raccolta

Cure colturali Irrigazione: in caso di mancanza di piogge, soprattutto nel periodo che precede e segue la raccolta, occorre irrigare moderatamente. Concimazione: si effettua a inizio e a fine primavera impiegando Bayfolan Multi Orti & Giardini alla dose di 30 g/m dopo lallegagione, 20 g/m a inizio estate e 30 g/m a fine inverno. Al momento dellimpianto si distribuisce Bayfolan Multi Orti & Giardini alla dose di 50 g per piante di 1 anno,Foto Vivai F.lli Zanzi Foto Vivai F.lli Zanzi

Ciliegie di variet Early Lory Earlise e a destra Ferrovia

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Frutti I frutti sono piccoli, globosi, sorretti da un lungo peduncolo; hanno un colore che va dal rosso vivo al quasi nero, secondo le variet. La produzione inizia verso il 7-8 anno. Le variet di ciliegio sono autosterili per cui la produttivit legata alla fecondazione incrociata.

mescolandolo con la terra di riempimento della buca. Il ciliegio abbastanza sensibile alle carenze di azoto; consigliabile distribuire ogni 2 anni del letame. Potatura: il ciliegio una pianta che produce sui mazzetti di maggio e sui rami misti. Va potata il meno possibile, in particolare in autunno e in inverno, per evitare abbondante formazione di gomma. Durante il periodo vegetativo, subito dopo la raccolta dei frutti, se necessario si possono effettuare i tagli di ritorno dei succhioni. Per ridurre lo sviluppo vegetativo, quando la pianta cresce troppo, e migliorare linduzione a fiore si accorciano o si cimano i getti laterali.

Variet Ferrovia, pianta di vigoria elevata, portamento assurgente con produttivit medio-alta. Il frutto di grossa pezzatura, con buccia rosso brillante, e buona qualit gustativa. Kordia, di media vigoria con produttivit medio-elevata e costante. I frutti, con buon sapore, sono di pezzatura medio-elevata. Samba, di produttivit media; ciliegie con polpa croccante e succosa, di buon sapore. Fra le ultime a maturare vi Lapins, con vigoria medio-elevata, produttiva, autocompatibile. Ha frutti medio-grandi con buccia rosso scuro brillante, succosi e con buone caratteristiche gustative; Regina con frutti di buona qualit. Ottimo il comportamento vegeto-produttivo su portinnesti nanizzanti e Skeena, variet autofertile con alberi mediamente vigorosi, a portamento intermedio; frutti di pezzatura elevata e buon sapore. Raccolta Le ciliegie maturano tra il 20 maggio e il 20 luglio, secondo le variet. La prima la Early Lory e lultima la Late Lory. Conservazione - Le ciliegie non possono essere conservate fresche se non per pochi giorni. Sono ideali per essere candite, conservate sotto spirito o per farne marmellate.

Foto Vivai F.lli Zanzi

Ciliegie di variet Samba

Avversit Afidi, cocciniglie, mosca delle ciliegie. Corineo, ruggine, monilia.

Curiosit - Il ciliegio ha un legno duro di colore giallo-rossiccio o rosso-bruno con varie venature, simile al mogano; utilizzato per stipetti e mobili, ma anche da tornitori ed ebanisti. I bachi che si possono trovare nelle ciliege vengono chiamati giovannini perch tradizionalmente si riteneva che il 24 giugno, S. Giovanni, fosse il termine ultimo per gustare questi frutti.

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La Vitis vinifera conosciuta come vite europea ma non noto esattamente lareale di provenienza. Le origini della vite sono antecedenti alla comparsa delluomo sulla terra tanto che nei travertini dellItalia centrale sono stati ritrovati vinaccioli di viti selvatiche risalenti al quaternario. Nella prima met del 3 millennio a.C. la vite veniva gi coltivata come dimostrano alcune scritture sumeriche di quellepoca. Semi risalenti allet del bronzo sono stati rinvenuti un po ovunque nellItalia settentrionale. Virgilio descrive le Labrusca, cio le viti selvatiche, come piante che vivevano sulle rocce. I ritrovamenti di vinaccioli di V. vinifera sativa, la specie che comprende le viti oggi coltivate, la fanno risalire allet del ferro. Si ritiene che la vinificazione sia iniziata per opera degli etruschi con la V. vinifera silvestris a partire dal VII secolo a.C. ed esistono raffigurazioni in tal senso sui vasi. A Roma e nel Lazio, invece, la viticoltura si diffuse pi tardi.Foto L. Lazzarini

Vite

Vitis vinifera Fam. Ampelidacee

Un piccolo vigneto familiare. Per proteggerlo dalla grandine occorre coprire i filari con reti

Botanica - La V. vinifera comprende due sottospecie, la V. vinifera silvestris (viti selvatiche) e la V. vinifera sativa (viti coltivate). La vite ha fusto, detto anche ceppo, esile e contorto a portamento rampicante per cui si adatta facilmente ai diversi tipi di coltivazione. I rami sono detti tralci quando sono lignificati e pampini quando sono erbacei. I tralci sono costituiti da nodi e internodi. Le foglie della vite sono semplici e alterne. La vite possiede dei viticci, detti anche cirri, organi erbacei che durante lestate si avvolgono a sostegni, come ad esempio dei fili, per poi lignificare in autunno. La vite produce infiorescenze con un numero di fiori molto variabile, anche 100. I fiori hanno 5 petali. La forma dei grappoli varia a seconda della variet. La vite viene allevata per produrre uva da tavola oppure da vino.

Propriet Luva si impiega per il consumo fresco o per la produzione di vino. Serve anche per ottenere succhi, distillati come le grappe e pu essere seccata. Il decotto di foglie viene usato come astringente.

Piantagione Limpianto andrebbe fatto in autunno e comunque entro marzo, mettendo a dimora le barbatelle innestate di 2 anni. Le piantine vanno protette da possibili gelate coprendole con della terra o della plastica. Premesso che la vite una specie incapace di stare in piedi da sola, viene allevata in moltissimi modi fra cui lalberello, la spalliera, il cordone speronato e la pergola che hanno tutti lo scopo di sorreggerla, ottenere la

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ALLEVAMENTO

ALLEVAMENTO

RACCOLTA

Primo anno

Sistemi di allevamento e potatura - Lalberello un sistema di allevamento adatto alle zone calde; ha un tronco alto da 20 cm a un metro, in genere senza tutore dopo i primi anni SISTEMA CORDONE dimpianto, da cui partono 2-4 branche SPERONATO con alcuni speroncini che vengono rinnovati tutti gli anni. Si piantano al centro di un quadrato di 1,2-2 m di lato. I grappoli duva sono quasi a livello del terreno. Il sistema a spalliera, denominato anche sistema Guyot, SISTEMA GUYOT di cui esistono diverse varianti, una struttura sorretta da fili tesi tra dei pali: sui pali si fissa il tronco, un ceppo alto circa 80-100 cm, da cui si alleva un tralcio a frutto e uno sperone. Il primo si taglia a 6-12 gemme, si fissa sul filo e sar lunico tral-

maggiore esposizione alla luce, aumentare larieggiamento ai grappoli e facilitare la potatura e la raccolta. La vite si adatta a moltissimi climi purch posta in pieno sole, essendo una pianta tipicamente eliofila: la radiazione solare un fattore determinante per lepoca di maturazione delluva e il suo grado zuccherino. Per quanto riguarda le temperature si hanno danni con -15C in inverno e i -5C in caso di brinate tardive, motivo per cui le viti non possono essere coltivate a oltre 1000 m di altezza. La vite predilige i terreni di medio impasto con pH tra 6,5 e 7,5 mentre sarebbero da evitare quelli sabbiosi e argillosi. I terreni sassosi sono indicati per le uve da tavola che ne traggono beneficio e danno grappoli con acini grossi e croccanti.

Giugno-Luglio

Agosto-Ottobre

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cio uvifero che dalla primavera dar origine ai Sistema di allegrappoli; il secondo si pota a 2 gemme che davamento ad alberello in una ranno origine al tralcio fruttifero e allo sperone zona ventosa. Le per dellanno successivo. Le viti si piantano a piante sono prouna distanza di 1,3-1,8 m una dallaltra. tette da muretti Il sistema Sylvoz adatto ai terreni fertili. Il di pietra ceppo si fa arrivare a 180 cm di altezza e si piega per formare un cordone orizzontale permanente lungo 2-3 metri che si fissa al filo centrale dellimpalcatura. Su di esso sono presenti 6-8 tralci uviferi con 10-12 gemme; questi tralci vanno piegati verso il basso e legati al filo inferiore. Sulle curvature degli speroni si formano dei gerSISTEMA SYLVOZ mogli che si legano al filo superiore e servono per lanno successivo. Le viti vanno piantate a 2-3 metri di distanza le une dalle altre. Nella potatura di produzione si elimina il ramo ad archetto che ha fruttificato e si alleva un tralcio nato sulla curvatura. Il cordone speronato un sistema a cordone permanente e si presenta particolarmente semplice da mantenere e, dal 4 anno, non necessita pi di legature. Il fusto si fa arrivare a 70 e 110 cm di altezza e si piega per formare un cordone orizzontale permanente lungo 1,2-1,5 m che si fissa al filo inferiore dellimpalcatura. Su di esso sono presenti speroni fruttiferi ogni 25-30 cm; il secondo e il terzo filo servono per legare la vegetazione dellanno. Con la potatura di produzione si eliminano gli speroni e i relativi tralci che hanno prodotto mentre il tralcio che si formato alla base dello sperone si pota a 2-3 gemme. La distanza sulla fila va da 1,5 a 2,5 m tra pianta e pianta. La pergola, di cui esistono varianti in ogni regione dItalia, formata da due strutture di sostegno, una verticale e una orizzontale o obliqua, posta a 1-2 m da terra; su questultima si tendono i fili alla distanza di mezzo metro luno dallaltro. Sui fili alti, lungo il filare, vengono legati cordoni permanenti e la nuova vegetazione mentre i capi fruttiferi, da sostituire ogni anno, vanno distesi sul tetto. La vite produce sui rami dellanno, in pratica sui tralci nati da gemme miste dellanno precedente. SISTEMA A PERGOLA Portainnesti La vite si moltiplica bene per talea ma, a causa della fillossera, dalla fine del XIX secolo viene innestata su piede americano. Fra i portainnesti si distinguono Kober 5BB, ottimo per terreni fertili, 420A per zone asciutte di collina, 140 Ruggeri e 1103 Paulsen per terreni siccitosi e calcarei.

Foto L. Lazzarini

Cure colturali - Il terreno va tenuto libero con periodiche lavorazioni, nellinterfila ma diserbato lungo il filare. Irrigazione: la pianta di vite richiede irrigazioni solo nel

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Foto Vivai F.lli Zanzi

Foto Vivai F.lli Zanzi

Uve bianche da vino: da sinistra Chardonnay, Riesling e Pinot bianco

Uve da tavola di variet Italia e GarganicaFoto Vivai F.lli Zanzi

caso di grave siccit. Frequenti piogge possono favorire malattie fungine come la peronospora in primavera e la botrite nel periodo che precede la raccolta. Concimazione: la concimazione di fondamentale importanza nella coltura della vite; si effettua a partire dalla ripresa vegetativa impiegando Bayfolan Multi oppure Bayfolan Multi Orti & Giardini alla dose di 3-4 kg per 100 m per le uve da vino e 6-7 kg per 100 m per le uve da tavola; dopo lapplicazione interrare leggermente il concime ed effettuare una leggera irrigazione. Questo trattamento nutre la pianta in modo equilibrato per 4 mesi. In alternativa utilizzare Bayfolan Pro Universale ogni 2-3 mesi. Al trapianto i medesimi prodotti si utilizzano alla dose di 100-150 g per buca ma sempre consigliabile usare anche del letame. Utile il sovescio di leguminose. Cimatura: operazione di eliminazione degli apici che serve a migliorare lafflusso degli zuccheri verso i grappoli; si effettua a fine giugno per favorire la crescita di femminelle o entro agosto, allinvaiatura, asportando gli apici in modo pi soft, cercando di lasciare pi foglie possibile. Frutti - Il frutto della vite lacino, una bacca costituita dalla buccia, dalla polpa e da un endocarpo che contiene i semi. Il grappolo, formato dagli acini, ha forma, dimensione e colore variabile a seconda della variet.

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Variet - Sono centinaia le variet di uve da vino coltivate in Italia. Fra le bianche ricordiamo Albana, Moscato, Pinot, Prosecco, Riesling, Tocai, Trebbiano e la Vernaccia; fra le rosse Barbera, Cabernet sauvignon, Dolcetto, Lambrusco, Marzemino, Melot, Nebbiolo, Pinot e Sangiovese.

Foto Vivai F.lli Zanzi

Foto Vivai F.lli Zanzi

Foto Vivai F.lli Zanzi

Anche le uve da tavola sono moltissime, le principali sono lItalia, ottenuta dal prof. Pirovano nel 1911; ha grappoli bellissimi, acini grossi, gustosi e croccanti e ottima conservabilit, la Regina, dalle origini antichissime, color giallo dorato, con acini grossi, dolce e ottima al gusto e la Red Globe, una variet che si presenta con grappoli grandi, lacino grosso, ha forma sferica e colore rosato. Il sapore dolce. E molto resistente e si conserva facilmente. Meritano di essere ricordate anche il Pizzutello Bianco con acini medio-grandi, di colore giallo-verdastro o giallo-dorato, dolce e molto gradevole e la Baresana o Imperatore, unottima cultivar di origine antichissima con acini molto grossi, di colore giallo dorato chiaro e polpa piuttosto croccante e succosa. Non vanno dimenticate le uve apirene, cio senza semi, bianche e rosse. Raccolta Luva va raccolta quando gli acini sono maturi, tagliando il grappolo al peduncolo oppure lasciandogli 10-20 cm di tralcio. Si usano le normali forbici oppure le forbici ad anello. Conservazione Luva deperisce facilmente dopo la raccolta e va conservata in frigorifero dove pu durare anche 7-8 settimane. Per anticipare o ritardare la raccolta delle uve da tavola si coprono i filari con un telo di plastica. Avversit Oidio, botrite, peronospora. Tignola delluva, tignoletta delluva, cicaline, tripidi, ragno rosso e giallo.

Foto Vivai F.lli Zanzi

Uve rosse da vino: da sinistra Pinot nero, Merlot e Cabernet Sauvignon

Curiosit - Tra il 1858 e il 1862 arriv in Europa dal Nord America la fillossera della vite (Viteus vitifolii), un afide radicicolo che in pochissimi anni si diffuse in tutto il vecchio continente distruggendo tutti i vitigni europei. La diffusione in Italia, a partire da Como e da Milano nel 1879, fece strage di vigneti dalle Alpi alla Sicilia. A fine 800 il problema fu gravissimo e venne brillantemente risolto con un metodo agronomico: innestando le viti europee su piede di vite americana le cui radici non sono sensibili alle punture del parassita.

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Vit e - c al end ario dei t rat t am ent iA p r i l e -M a g g i o M a gg i o M a g gi o M a gg i o - G i u g n o G i u g n o - L u g l i o Lu glio- A g ost o S e t t- O t to b r e

Seguire attentamente le istruzioni riportate in etichetta

A p ri l e

Grappoli separati

Pre-chiusura grappolo

Pre-chiusura invaiatura

Germogliamento Grappoli visibiliPre-fioritura accrescim. acini

Foglie distese

Parassiti animali

Tignola

Agricoltura biologica

S u cc e s soppure

Pi ret ro A c tiGreen

Peronospora R 6 B o rdeau xoppure

Difesa convenzionale

M e l o d y C o m p a ct

o g n i 7 -1 0 g i o r n i

Agricoltura biologica

C up r a v i t B l u W GOidio F o l i c ur S E

Patologie fungine

o gn i 7 gi o r n i

Difesa convenzionale

o g ni 1 0 - 1 4 g i o r ni

Agricoltura biologica

Z ol fo B a g n a bi l e B a ye r

o gn i 7 g i o r n i

Parassiti animali

Patologie fungine

Tignola

Oidio

Oidio

Peronospora

Peronospora

Peronospora

Maturazio