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gazzetta_02

Date post: 09-Mar-2016
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C ’è una data che, per conven- zione, viene indicata come l’anno di nascita di Porto Rotondo. È il 1964, anno in cui si co- struì quello che poi divenne l’Hotel Sporting, ma che originariamente era la “casa sarda” dei fratelli Donà e di chi gli era vicino. Erano giovani, poco più che ragazzi, i due fratelli, e solo l’anno prima si erano affacciati su quell’angolo di Sardegna, inna- morandosene a prima vista. Insieme ad altri amici avevano subito avviato un processo analogo a quello che si stava realizzando nel tratto di costa “dirimpettaia”: la Costa Smeralda. Per quest’ultima la data di nascita è le- gata a un atto formale, la costituzio- ne del Consorzio nel 1962 e quindi a Porto Cervo ci si prepara a spegnere le 50 candeline tra una manciata di mesi. La storia della Porto Rotondo più recente, invece, comincia ideal- mente nel 1964, con le prime e ul- time pietre del futuro Sporting. Da una parte all’altra del golfo ci si pre- para dunque alle celebrazioni per il mezzo secolo di vita delle due loca- lità che hanno contribuito a scrivere una pagina importante della storia del costume, italiano e non solo. “Si avvicina l’importante, storica, ricor- renza – dice il conte Luigi – e sono certo che tutti collaboreranno per solennizzare l’evento”. Le congiuntu- re economiche portano il rischio di far rimpiangere il passato e di smi- nuire il valore dell’oggi. Siccome ogni anniversario importante conduce inevitabilmente ai bilanci, chi meglio del ragazzo di allora può raccontare la sua “Porto Rotondo di ieri, oggi e domani”? Luigi Donà dalle Rose ama la Sardegna del fuori stagione, e ha scelto di viverci una buona parte dell’anno. Abita a due passi dal por- to, si muove con una macchinina elettrica ma non è raro incontrarlo anche su una Vespa. Si divide tra la Fondazione, il Consorzio e lo Yacht club. Ma non è un presenzialista: il suo segreto sta nel sapersi fare indie- tro con garbo e modestia, e lasciare spazio, specialmente ai giovani ed a quelli che gli stanno vicino. Tutti lo apprezzano. Per la competenza, l’esperienza ed il ricco bagaglio di ricordi: ma specialmente per l’entu- siasmo che mette nelle cose che fa, e per la capacità di trasmettere una sorta di “lucida follia” che lo mantie- ne giovane. È stato lui a disegnare col fratello la Porto Rotondo che avreb- bero voluto, su un tovagliolo, in tre- no, quasi 50 anni fa: con le stradine, i moli bassi, le piazze, la chiesa, il tea- tro. Il disegno aveva dei tratti così si- curi da sembrare il progetto di Porto Rotondo verso le cinquanta candeline di M aria L uisa F arris Anno XIV - NUMERO 49 - DICEMBRE 2011 • periodico mensile gratuito • www.consorziodiportorotondo.it + > Foto di: Jeannette Handler
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C ’è una data che, per conven-zione, viene indicata come l’anno di nascita di Porto

Rotondo. È il 1964, anno in cui si co-struì quello che poi divenne l’Hotel Sporting, ma che originariamente era la “casa sarda” dei fratelli Donà e di chi gli era vicino. Erano giovani, poco più che ragazzi, i due fratelli, e solo l’anno prima si erano affacciati su quell’angolo di Sardegna, inna-morandosene a prima vista. Insieme ad altri amici avevano subito avviato

un processo analogo a quello che si stava realizzando nel tratto di costa “dirimpettaia”: la Costa Smeralda. Per quest’ultima la data di nascita è le-gata a un atto formale, la costituzio-ne del Consorzio nel 1962 e quindi a Porto Cervo ci si prepara a spegnere le 50 candeline tra una manciata di mesi. La storia della Porto Rotondo più recente, invece, comincia ideal-mente nel 1964, con le prime e ul-time pietre del futuro Sporting. Da una parte all’altra del golfo ci si pre-

para dunque alle celebrazioni per il mezzo secolo di vita delle due loca-lità che hanno contribuito a scrivere una pagina importante della storia del costume, italiano e non solo. “Si avvicina l’importante, storica, ricor-renza – dice il conte Luigi – e sono certo che tutti collaboreranno per solennizzare l’evento”. Le congiuntu-re economiche portano il rischio di far rimpiangere il passato e di smi-nuire il valore dell’oggi. Siccome ogni anniversario importante conduce inevitabilmente ai bilanci, chi meglio del ragazzo di allora può raccontare la sua “Porto Rotondo di ieri, oggi e domani”? Luigi Donà dalle Rose ama la Sardegna del fuori stagione, e ha scelto di viverci una buona parte dell’anno. Abita a due passi dal por-to, si muove con una macchinina

elettrica ma non è raro incontrarlo anche su una Vespa. Si divide tra la Fondazione, il Consorzio e lo Yacht club. Ma non è un presenzialista: il suo segreto sta nel sapersi fare indie-tro con garbo e modestia, e lasciare spazio, specialmente ai giovani ed a quelli che gli stanno vicino. Tutti lo apprezzano. Per la competenza, l’esperienza ed il ricco bagaglio di ricordi: ma specialmente per l’entu-siasmo che mette nelle cose che fa, e per la capacità di trasmettere una sorta di “lucida follia” che lo mantie-ne giovane. È stato lui a disegnare col fratello la Porto Rotondo che avreb-bero voluto, su un tovagliolo, in tre-no, quasi 50 anni fa: con le stradine, i moli bassi, le piazze, la chiesa, il tea-tro. Il disegno aveva dei tratti così si-curi da sembrare il progetto di

Porto Rotondo versole cinquanta candeline d i M a r i a L u i s a F a r r i s

Anno XIV - NUMERO 49 - DICEMBRE 2011 • periodico mensile gratuito • www.consorziodiportorotondo.it

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Foto di: Jeannette Handler

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un architetto navigato. Con gli anni Luigino l’ha vista crescere secondo quella visione, e insieme ci ha porta-to gli artisti che l’hanno fatta bella: da Cascella a Ceroli a San Gregorio a Chapelain e adesso Sciola, solo per citarne alcuni. Più recentemente ancora ha dato nuovo impulso alle attività dello Yacht Club, sfregiato da un incendio e ricostruito con la matita di Marina Sotgiu a tempo di record. E alla Fondazione Portoro-tondo, perché al bello non si finisce mai di guardare. Come vede Por-to Rotondo, Luigino, alla vigilia del cinquantesimo compleanno? «La Sardegna si ama con facilità, come le belle donne accoglienti. Difficile invece capire certe dinamiche dei politici che stanno al potere. Sem-bra che si divertano a scoraggiare chi viene sulla “loro” isola con buone intenzioni. Guarda cos’hanno fatto all’Aga Khan, per esempio: lo hanno fatto praticamente desistere da una serie di investimenti importanti, per la popolazione e le opportunità fu-ture, intendo. E ora? È impossibile venire in Sardegna, ultimamente, e i numeri di questa estate lo dimostra-no. Navi, aerei, sono impazziti tutti e tutti insieme. A Mortorio e nelle isole vicine non ci si può immergere. Da qualche parte hanno deciso di strangolare se stessi, di strangolare l’economia sarda, e ci sono quasi riu-sciti. Poi ci si lamenta se tante perso-ne si disaffezionano alla Sardegna, o cambiano méta per le loro vacanze. La “mia” Sardegna sta passando di moda! In Sicilia, invece, tanto per fare un esempio, hanno capito l’im-portanza di infrastrutture – e penso al golf - che incentivano un certo tipo di turismo: mica lo scoraggiano! «Io ho sempre avuto nel cuore una

Porto Rotondo che fosse viva, e bel-la, un luogo dell’anima che si ama e si tramanda di padre in figlio. Mi sono adoperato per tutta la vita perché artisti, e grandi nomi, venissero a la-sciarci qualcosa di sé, del loro genio. La chiesa, il teatro, il campanile, le piazze di granito, il porto così fun-zionale; e poi le iniziative sportive e culturali, che non erano mai state così varie come in questi ultimi anni: dai cor-si di vela ( g r a -

tui-ti per i consor-ziati) a quelli di immersione, fino ai corsi di pittura, per non parlare dei concerti, della danza, degli spettacoli. I miei figli da bambini facevano il mer-catino dei giocattoli nella piazzetta: ora lo fanno i miei nipoti, e con loro i nipoti di altri amici fraterni. Questa è un’alta qualità della vita. Non sono tante, in Italia, le località che offrono una tale varietà di servizi. Qui si vive

bene. E con i servizi accessori cresce il valore degli investimenti e degli immobili. «Il mio rammarico? Forse non abbiamo saputo difenderla da certi attacchi, la nostra Porto Roton-do. Da chi con arroganza costruisce nonostante i divieti, da chi offende la natura e taglia gli alberi, da chi crede di fregare il vicino di casa ricavando

nuovi appartamenti sotto la ter-razza o sopra al tetto.

«La mia fortuna? Avere avuto

a c c a n t o uomini

e c c e -z i o -

n a -l i ,

c o m e gli archi-

tetti Pianon, Gamondi, Fini e

Sotgiu. Ma primo fra tutti Mimmo D’An-

gelo, presidente del Consor-zio. Che ha promesso che non mi molla, e io non mollo lui. «Un’emo-zione recente? La regata dei Legio-nari di qualche settimana fa, l’ultima del calendario sportivo del circolo per il 2011. C’erano quasi 70 barche, il doppio rispetto allo scorso anno. Molti sardi, moltissimi. Sono sbu-cati fuori a ottobre inoltrato, i sardi

velisti, con numeri che non si erano mai visti prima. C’era tutta la buona borghesia dell’isola, sulle barche dei Legionari, ma con la semplicità dei sardi veri. Un legame fortissimo con il territorio, insomma, lo fa la vela.

«Un sogno? Tanti. A Porto Roton-do c’è ancora molto, da fare. C’è da recuperare il nuraghe dell’omonima punta, da completare la macchina scenica del teatro e la copertura, che Renzo Piano immagina come una grande vela bianca.

Sciola, il maestro Sciola, vuole, deve lavorare alla strada che conti-nua a quella con i grandi pesci in gra-nito, di Emmanuel Chapalain.

«Sciola mi ha chiamato nel cuore della notte, perché gli artisti sono così. Non era soddisfatto del proget-to che mi aveva proposto. Quindi, mi chiama a mezzanotte. Stava vagan-do in una pianura deserta, in aperta campagna, mi dice. Piana deserta ma illuminata da mille stelle.

“Luigino la facciamo così, la strada nuova. Ci metto dentro tutte le stelle del cielo, e le comete e le costellazio-ni e anche gli astri cadenti. Te li porto tutti sulla terra. Li disegno sul suolo, tu fai fare a me. E ai lati della strada ci saranno i miei “semi” per chi vor-rà riposarsi, e le “pietre sonanti” che canteranno con l’Universo”. «Mi ha emozionato. Ho pensato al villaggio che si riempie di sonorità, le mille voci dell’arte. C’è già il campanile, le campane. Ci saranno le pietre so-nanti. Chapalain sta lavorando a un gabbiano d’acciaio che, appollaiato su una delle due colonne romane all’ingresso del porto, saluti chi arriva per mare. Dopo tanta arte per gli oc-chi, finalmente il suono.

Sarà una sinfonia. La sinfonia di Porto Rotondo, la nostra».

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Una protezione davvero civile.Le tragiche alluvioni della Liguria, di Roma,

di Napoli, della Sicilia, incrociando le dita, sono ormai alle spalle. Se l’ironia, in questo

caso, non fosse di dubbio gusto si potrebbe dire che è ormai acqua passata. Soprattutto per chi il dramma lo ha seguito dagli schermi te-levisivi con l’incredibile commento di chi dalla finestra di casa ha fatto la telecronaca con l’ausilio del telefonino. Il disastro resta, invece, di dolorosa attualità per chi deve ricostruire la propria casa, recuperare i mobili, ricostituire il proprio patrimonio. E per molti resta il vuoto incolmabile per la perdita di persone care. Per gli altri il mare di fango e le macerie hanno lasciato lo spazio ad altre vicende comprese quel-le legate al tormentone di questa nostra fragile seconda repubblica. I disastri sembrano ormai sepolti nella nostra coscienza civile. La Ligu-ria, il Mugello, grandi territori del Nord Est, la Sicilia sono nuovamente lontani. Così come era lontanissima la Sardegna nelle terribili e cruente stagioni del fuoco. Ma proprio perché purtroppo molti hanno pagato un pesantissimo tributo è necessario riflettere ancora su ciò che è ac-caduto, ma occorre soprattutto un radicale cambio di mentalità. Ai politici piacciono i tempi brevi, quelli che li separano dalle elezioni. Ed i tempi della politica non coincidono mai con quelli dell’ambiente e

dell’ecologia. L’effetto serra non provocherà grossi guai prima di un paio di secoli. Il buco nell’ozono non creerà irreversibili mutazioni a questa generazione. Ed allora perché preoccuparsi? Buona parte del territorio del Bel Paese è a rischio. Lo si sa ma intanto si è costruito sugli argini, e si sono trasformati i fiumi in comode discariche. Poi la pioggia ha ridotto i tempi del rischio diventati drammaticamente stretti. Per contestualiz-zare il discorso sulla Sardegna perché non riflettere sul fatto che qui il territorio è stato sempre concepito come uno spazio da colmare e non come una risorsa da valorizzare? Ad Olbia è stato alterato pesante-mente il regime idrico superficiale e sotterraneo. È possibile che prima o poi la natura non presenti un conto salato? Ad ogni acquazzone i torrenti recuperano il loro antico corso riaffiorando sotto il cemento e spingendo l’acqua negli scantinati e nelle abitazioni. Il cemento dila-gante ha condizionato pesantemente il drenaggio delle acque. L’intera piana di Olbia è a rischio ma non si sono poste le basi per una seria analisi idrogeologica che valuti i rischi del dissesto. Occorre, insomma, cambiare mentalità mettendo al primo posto la prevenzione.

Monsignor Carlo Meloni, già vescovo della Gallura e dell’Anglona e poi di Nuoro, all’indomani dei roghi dell’agosto del 1989 ebbe a dire: “È protezione civile anche non dimenticare e spesso ci siamo trovati indifesi davanti alle immense barriere della lentezza e dell’indifferenza. Forse proprio dalle strutture della società si attende una protezione che sia veramente civile”. Parole che dopo 22 annii conservano tutta la loro drammatica attualità.

E D I T O R I A L Edi Alfonso De Roberto

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“ Osservo da tempo il feno-meno turismo. E continuo ad osservarlo anche perché c’en-

tra con il mio lavoro.” Sorride Carlo Marcetti, cervello pensante del polo universitario di Olbia. “Non si può certo ignorare questo tema in un territorio come il nostro”. ll calo di quest’anno? “Bisogna prima di tutto tener conto che la maggior parte dei turisti arriva proprio a Olbia. Ecco perché proprio qui si registra questo calo. Il trauma è ancora più significa-tivo per una zona come la nostra. Un flop.”

“Si parla di fles-s i o n e dal 30 al 70% s e c o n -do le zone. In tutta l’Isola sarebbero venuti a mancare un milione e duecentomila visita-tori secondo i dati di fine settembre. Dati che sono comunque da vedere con cautela”.

Le cause? Tante. Non solo il

caro traghetti. Drammatizzare e gri-dare al disastro è esagerato secondo Carlo Marcetti.

“Vivere la vacanza, negli ultimi anni è cambiato. Sono spariti i turisti dei lunghi soggiorni. E questo non solo da oggi, ma a partire dal 2008. Da aggiungere la forte tendenza per le strutture ricettive al posto degli alberghi”.

E ancora: “Indubbia la perdita dei passeggeri delle navi, contro però una crescita di quelli che utilizzano

l’aereo con il +15% registrato dal Costa Smeralda. Ciò significa

che si sta delineando una certa se-

lettivi-

tà. Una vacanza per chi ha soldi ma un soggiorno decisamente ridotto rispetto a quelli degli anni d’oro della Costa”.

Nessuna flessione è stata registrata all’aeroporto dei “Vip”. Anzi: L’aviazio-ne generale conta un +2%. Un discor-so a parte merita il turismo nautico. E in questo caso Porto Rotondo fa la parte del leone registrando, grazie alla nautica di lusso (barche sopra i 15 metri), un 15% di incremento ri-spetto agli anni 2006/2010.

Con però una riduzione del 3% dei giorni di sosta. Una netta sofferenza si registra invece per gli scafi sotto i 14 metri.

Quindi la Gallura come regno dei soli vip?

“Non dico questo. Dico che bi-sogna cambiare metodo

perché il calo registrato

non dipende solo dal caro traghetti o dalla crisi economica. Abbiamo tirato troppo la corda, e la lista è lun-ga. A cominciare dai prezzi e dalla grande concorrenza”.

“Ripeto: la situazione si sta modifi-cando ma noi dobbiamo modificare il nostro modo di agire. E con “noi” intendo Pubblico e Privato. Che deb-bono chiedersi prima di tutto come affrontare i clienti.

Ricatturare il turista non è facile. Anzi…Occorre ricominciare da tre, imparare a fare turismo visto che non so se abbiamo mai imparato.

Non è soltanto questione di metri cubi”…

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Carlo Marcetti: il turismo cambia marciaArticolate riflessioni sulla crisi di settore da parte di un docente del Polo universitario di Olbia

“ Un bilancio dell’estate 2011? È un discorso ripetitivo.

Anno dopo anno. Ma co-munque sempre utile, quest’anno più che mai”.

Marco Vargiu, 37 anni, assessore alla pianificazione e promozione tu-ristica, parte in quarta.

“Un bilancio non certo lusinghiero, con un calo più che sensibile. Basta dare un’occhiata alle prime indagini, con un 10/20% in meno per quanto riguarda le presenze.

E questo nonostante un abbassa-mento sicuro dei prezzi delle strut-ture turistiche della città e una for-tissima crisi nel mondo del lavoro con un calo dell’occupazione del 20 per cento.

Quindi crisi del mercato turistico, calo di presenze, una crisi generale. Un vortice che coinvolge tutto l’in-dotto del settore vacanze”.

“Peccato – aggiunge con aria scon-solata – avremo, anzi abbiamo, tan-to da offrire. Olbia e il suo territorio, sono ricchi non solo di meravigliose spiagge, di un mare eccezionale. Ma anche di un territorio interno acco-

gliente da scoprire. Ma abbiano an-che tanto da imparare”.

Innanzi tutto l’organizzazione.“Siamo decisamente disorganizza-

ti a livello strutturale. Un esempio? Il ponte di Padrongianus che per il quinto anno consecutivo ha osta-colato migliaia di turisti e residenti esasperati”.

Ancora: “Olbia e la Gallura, manca-no di servizi. E quelli che ci sono, sono comunque incompleti. Vogliamo parlare dell’immagine che offriamo? Non ne offriamo. Il Comune non ha mai avuto la minima intenzione di curarla. È sempre stato un tasto ri-tenuto inutile. Il fatto preoccupante è che da qui a qualche anno non ci saranno più i finanziamenti necessa-ri. E la domanda viene spontanea. E fa paura. Come faremo a tenere un livello adeguato?”

La crisi dell’estate appena passata? ”Non dimentichiamo che il calo del turismo si è registrato a cominciare dal livello nazionale. E per la nostra isola, al deficit di comunicazioni bi-sogna aggiungere il caro traghetti”.

E fa un esempio: “Un veekend

costa dai 400 ai 600 euro. Viaggio escluso. E qui casca l’asino. Perché bisogna aggiungere dagli 800 ai 1000 euro per attraversare il mare. Aereo o nave, non si scappa.

Tornando al futuro: “Come fare per rilanciare e offrire una Gallura che possa competere con la Sicilia o l’ex Iugoslavia? Prima di tutto allinean-doci alle loro tariffe. E poi, coinvol-gendo al massimo tutti gli operatori turistici. Importante anche è pro-grammare eventi. Quelli con la “E” maiuscola. Bussando con forza alle porte giuste a cominciare da quelle nazionali senza trascurare quelle re-gionali, provinciali, anche private

E ancora: “Con politica turistica intendo anche l’azione del Comune. Che cominci intanto con l’aumento inderogabile degli impiegati. Possibi-le che un ufficio di una importanza vitale come quello del turismo deve accontentarsi di pochi impiegati? Ma è un discorso complesso e diffici-le Anche Porto Rotondo ha sofferto della crisi perché il turista di passag-gio è venuto a mancare anche se i “fedeli” non tradiscono mai”.

Come rimediare? I rimedi ci sono. E sono tanti.

L’assessore indica subito la rico-struzione delle possibilità esistenti con l’offerta mare e terra.

“Il mare non ha certo bisogno di presentazione. Per mare e terra, in-tendo la gastronomia, il verde, e una realtà fin’ora troppo ignorata, come quella sportiva. Come la moto, la bici, il trekking, le arrampicate sulle rocce che permetterebbero oltretutto la creazione di nuove stagioni. Quindi mare si, ma non solo spiagge. Di che vivere di turismo per otto mesi buo-ni buoni”.

Come fare per ottenere tutto que-sto?

“Coinvolgendo più realtà. Politi-che e private. Aggiungi anche Inve-stimenti stranieri come è stato con l’Aga Khan. Di importanza vitale, poi è fare conoscere tutte queste realtà esistenti nelle varie fiere turistiche”.

Quale il sogno del neo assessore?“Un turismo che assicuri il futuro

con un indotto certo per una Gallu-ra che sorride”.

pagina a cura di Martine Frey

Marco Vargiu: coinvolgere i privatiL’analisi dell’assessore alla pianificazione e promozione turistica

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La rassicurante presenza dei vigili urbani nel comprensorioGli importanti risultati dello stretto rapporto tra Polizia municipale e Consorzio di Porto Rotondo

L a scorsa estate a Porto Rotondo alcuni bagnanti si sono rivolti ai vigili urbani per segnalare alcune anomalie a Marinella e

dintorni raccontando che alcuni pseudoparcheg-giatori chiedevano 5 euro per consentire agli automobilisti di poter usufruire di uno spiazzo antistante la spiaggia. I vigili urbani hanno solo verificato le segnala-zioni, e non c’è voluto molto per capire che ciò che si raccontava era vero. Gli agenti hanno approfondito la questione e sarebbero emerse altre irregolarità. Il comandante dei vigili urbani, Gianni Ser-ra, spiega: «Questo personaggio, peraltro non nuovo alle forze dell’ordine, pos-sedeva una licenza di noleggio sdraio e ombrelloni, però in spiaggia faceva anche ristorazione in maniera illecita. Abbiamo concluso le indagini denunciando tutte le attività abusive e adesso il caso è passato alla Procura». Il fatto costituisce un esempio dell’uti-lità dei vigili urbani a Porto Rotondo: grazie a una nuova collaborazione tra il Consorzio e il coman-do della Polizia locale, i vigili questa estate sono stati presenti in pianta stabile nel borgo turistico dal 1 luglio al 31 agosto. Sessanta giorni che hanno consentito di scoprire gli abusi di Marinella, ma non solo: «La giornata dei vigili a Porto Rotondo iniziava alle 8 del mattino – racconta Serra - per due ore si ricevevano le segnalazioni dei portoro-tondini, gli esposti e le denunce. Dalle 10 in poi, si pattugliava il territorio: strade, piazze, spiagge.

Soprattutto a Spiaggia Ira abbiamo scoperto una situazione piuttosto movimentata: sono stati fer-mati decine di immigrati senza licenza di vendita, che smerciavano oggetti taroccati. Prada, Gucci,

Trussardi e così via. Sono stati anche visti dei ven-ditori presumibilmente clandestini che sono fug-giti, abbandonando tutta la merce, ogni volta che gli agenti si sono avvicinati per fare i controlli. An-cora: alcune persone hanno segnalato la presenza di uno scarico di acque nere nella stessa spiaggia. Dopo aver controllato, è stata rilevato uno scari-co abusivo proveniente dalle docce di uno stabi-limento. Anche in questo caso, la sanzione è stata rigorosa e pesante. Come quelle che hanno col-pito i locali notturni che hanno trasgredito per tutta l’estate all’ordinanza di spegnere la musica dopo l’una di notte. Inizialmente abbiamo cerca-

to di parlare con gli esercenti, facendo capire che alle minacce sarebbero seguiti i fatti. Dato che il divieto non è stato rispettato, ad agosto abbiamo sanzionato. E il prossimo anno saremo ancora più

severi, riguardo questo aspetto, poiché sappiamo che molti consorziati chiedono il rispetto dell’ordinanza».

Paolo Manca, segretario generale del Consorzio, indica anche un’altra priorità che dovrà guidare l’attività futura dei vigili urbani: «La lotta all’abuso edilizio. Bisogna stanare e punire gli abusivisti. Le segnala-zioni sono tante e pressanti, ai vigili urbani chiederemo un intervento forte.

D’altra parte la sede che è stata messa a loro disposizione, così come le due Smart che il Consorzio ha voluto donare alla Polizia locale, tenuto conto del fatto che abbiamo, comunque, da sempre sostenu-

to la presenza dei vigili urbani a Porto Rotondo, quest’anno abbiamo voluto trasformare questo sostegno con la dotazione di mezzi idonei al con-trollo del nostro comprensorio. Siccome, oltre che all’immagine, siamo attenti agli aspetti ambientali, abbiamo pensato alle Smart: economiche, Euro 5, a basso iimpatto ambientale, e soprattutto ma-neggevoli.

La presenza dei Vigili Urbani a Porto Rotondo deve essere vista non solo come strumento re-pressivo, ma anche come presenza del Comune di Olbia».

Claudio Chisu

Portorotondini: attenti ai topi d’appartamentoLa professionalità del Servizio di Vigilanza per la sicurezza dei villeggianti

N egli ultimi anni si è assistito a una escala-tion di furti nelle case di Olbia e dintorni, e non sempre il controllo delle forze del-

l’ordine è riuscito a sventare i colpi o a recuperare la refurtiva. Porto Rotondo, ovviamente, è una lo-calità in grado di scatenare gli appetiti più fame-lici dei ladri «e purtroppo anche qui, nel nostro borgo, si sono verificati dei fatti simili» spiega il conte Luigi Donà dalle Rose, presidente del servi-zio di vigilanza. L’invito alla prudenza è inevitabile: «Mi rivolgo ai consorziati: abbiamo un apparato di sorveglianza estremamente efficace, che però va sostenuto e alimentato. Chiedo a tutti gli ospiti di Porto Rotondo di non lasciare sguarnite le di-fese di case, ville e appartamenti. Chiedo a tutti di affidarsi ai nostri vigilantes, perché il rischio di in-trusioni è concreto. Le persone non corrono peri-coli; non ci sono denunce in tal senso. Il problema riguarda in particolar modo la proprietà privata». Per evitare che si estenda a quella pubblica, i con-sorziati devono premunirsi.

L’aumento di furti a Olbia e anche a Porto Ro-tondo è prevedibile e la facile profezia è contenu-ta nella storia del territorio. Ma se la crescita dei tentativi di scasso sono forse un fatto inevitabile, a maggior ragione vanno prevenuti e combattuti. Con mezzi che sono già a disposizione dei con-sorziati del borgo: «Mezzo secolo fa – racconta Luigi Donà – chiesi a un abitante delle campagne

di girare armato: ricordo che portava con sé uno schioppo, e faceva le ronde per scoraggiare delin-quenti e criminali. Questo sistema è risultato effi-cace fino a quando Porto Rotondo è diventata la località che tutti oggi conosciamo e apprezziamo. Da presidente della vigilanza, ho incrementato il servizio fino a far assumere, tramite il Consorzio, una trentina di uomini. Oltre a far sistemare diver-se telecamere che controllano i luoghi pubblici. Tuttavia, è capitato che talvolta qualcuno cercasse di scassinare le porte delle nostre case. Ma grazie ai sistemi di allarme, i nostri vigilanti sono in grado di intervenire in pochi minuti. Il sistema funziona-va benissimo, al punto tale che la vita tranquilla del borgo ha provocato un abbassamento del li-

vello di attenzione. Male: perché se i consorziati rinunciano ai sistemi di allarme o di sorveglianza, noi non saremo più in grado di sostenere econo-micamente la presenza e il lavoro delle guardie giurate. Si verificherebbe un crollo vertiginoso della sicurezza».

Un rischio da non sottovalutare: a Olbia si sono verificati decine di furti nelle case, anche in pre-senza dei proprietari.

Fabrizio Meloni, della Servizi vigilanza Porto Ro-tondo, commenta: «Le nostre attività sono mol-teplici: dal sistema di teleallarme (200 euro più Iva di installazione e 60 euro al mese sono sufficienti per garantirsi un controllo h24 per 365 giorni l’an-no) al servizio di ronda, al piantonamento fisso. Il teleallarme è il metodo più utilizzato, perché garantisce il necessario e offre, nelle versioni più sofisticate, alcune comodità da non sottovaluta-re: per esempio, è possibile, dall’ufficio di Milano, controllare quel che accade in casa. Ed eventual-mente attivare il riscaldamento a distanza, se si ha necessità di venire a Porto Rotondo in inverno e si vuole trovare la casa alla giusta temperatura.

Indirettamente, garantiamo anche il controllo delle attività delle domestiche e dei custodi; a ri-chiesta consegniamo i tabulati degli accessi da cui si può evincere se il personale incaricato rispetta gli impegni assunti con i padroni di casa.

Claudio Chisu

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Menzione d’onore per i giovani della Squadra agonistica del Club. Mai come quest’anno i risultati hanno premiato ragazzi, genitori ed istruttori.

Giovanni Lombardo, che regata nella categoria Laser “Radial”, ha messo a segno una serie di ottimi piazzamenti che lo hanno mantenuto a lungo al vertice del ranking regionale, conservato fino all’ultima giornata di campio-nato. In seguito, per quell’imprevedibilità tipica di ogni sport, ha infine man-cato il gradino più alto del podio, cedendo il passo al suo diretto avversario che lo ha battuto per soli 7 punti. L’esperienza sul Laser “Radial” si è rivelata estremamente interessante per tutti gli atleti: conquistati dalla leggerezza e manovrabilità dello scafo, alcuni hanno già dimostrato grandi potenzialità e hanno conquistato onorevoli piazzamenti in tutte le prove disputate. Il loro istruttore federale, Camillo Zucconi, è certo che con un po’ di ulteriore prati-ca sicuramente i risultati non si faranno attendere.

I piccoli velisti cresconoPremiati dai risultati i ragazzi dello YCPR

Pagine a cura dello YCPR

S ono accorsi in 66, i Legionari, praticamente rad-doppiando i numeri dello scorso anno e chiu-dendo in bellezza una stagione faticosa. Perché

hanno recepito in pieno lo spirito della manifestazione – diciotto edizioni in ricordo di Andrea Campesi, sto-rico nostromo del marina di Porto Rotondo – e hanno scommesso su se stessi, navigando con correttezza e ap-plaudito i vincitori. Lode ai Legionari perché sono arri-vati da tutta la Sardegna, sfidando la pioggia di ottobre. Lode ai Legionari perché hanno portato alto il nome della Sardegna più bella, quella fatta di uomini che si di-vertono ad andare per mare, ma senza apparire, con la semplicità scanzonata dei sardi veri.

Per la cronaca, questi i vincitori: • Derive: One Shot, Roberto Aversano (YCPR)• Regata/crociera: Nalu, Antonio Meloni (LN San Teodoro)• Classiche: Hilde, Renato Pirota (YCPR)• D’Epoca: Vistona, Gianbattista Borea d’Olmo (YCPR)

• Vela Latina: Alubè, di Carlo Azzena (CdM Fertilia)• Equipaggio femminile: 420, Federica Loddo e Maria Lucia Ara-

mu (YC Olbia)• Optimist: Matteo Loddo (YCPR)• Laser: Umberto Mauric (YCPR)

Assegnati inoltre i trofei: “Trofeo Challenge Andrea Campesi”, all’equipaggio più giovane

con le ragazze del 420, Federica Loddo e Maria Lucia Aramu (YC Olbia).

• “Trofeo Paolo Oggiano”, al primo assoluto sulla linea di arrivo: One shot di Roberto Aversano.

• “Trofeo Francesco Conti”, all’ultima arrivato, Corsaro, gozzo li-gure (tra le vele latine).

I Legionari hanno risposto all’appello

Regate di fine estate

“Scrivere di te non mi risulta facile,non mi vengono le parole e il silenzio, e il ricordo, sembrano più significatividi qualsiasi cosa.”

Non è mai facile trovare le parole per ricordare un giovane scomparso prematuramente: la retorica è sempre in agguato. Meglio affidarsi a un gesto, all’azione, anche perché di azione viveva Marco Carpaneda, scomparso improvvi-samente nel settembre dello scorso anno. Per lui il mare “era cime, verricelli e vele al vento”: seguendo questo filo logico il papà e le “donne della sua vita” hanno trovato il modo giusto per ricordarlo: con un trofeo challenge perpetuo, bellissimo e splendente come solo il cristallo può es-sere, che durante le Vele d’Epoca-Trofeo Panerai è stato assegnato alla barca che si era distinta per fair-play. Un premio all’eleganza, quindi, andato quest’anno a Lunic. A consegnarla, in un momento di grande commozione, anche Vincenzo Onorato e altri amici.

Ricordando un ragazzo:Marco Carpaneda

In tempo di crisi cresce la voglia di imparare. In questo senso vanno letti i numeri eccezionali della Scuola vela estiva YCPR: quasi 200 bambini e ra-gazzi che, dal mese di giugno, hanno potuto apprendere le tecniche della navigazione grazie alla iniziativa del Consorzio: offrire una settimana di cor-so di vela – gratuito – dal livello base all’avanzato, a tutti i consorziati (e figli, e nipoti) che ne avessero fatto richiesta. Per loro sono stati messi a disposizione quindi quasi 200 “voucher”, ognuno del “valore” di una settimana di corso.

«Il prossimo anno diversificheremo ulteriormente l’offerta, sia in termini di livelli di apprendimento, che di imbar-cazioni disponibili», assicurano all’uni-sono il commodoro Luigi Carpaneda e il presidente del Consorzio Domenico D’Angelo, comprensibilmente compia-ciuti per il successo dell’iniziativa. Si trovarono subito d’accordo, loro due, quando si trattò di lanciare il progetto, anni addietro: con questi numeri, pos-sono davvero dire che la loro intuizione era stata giusta!

Il successo della Scuola Vela

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- Classe Optimist: Matteo Loddo, Edoardo Muzzu, Niccolò Muzzu, Giovan-ni Novelli, Ferdinand Palomba e Filippo Porcu.

- Classe Laser: Gabriele D’Alessan-dro, Jimmy Lombardo, Laura Lombardo, Marco Marcellino, Vincenzo Marfoli e Umberto Mauric.

Gli atleti della squadraagonistica dello YCPR 2011

Per tutto il periodo invernale, lo Yacht Club Porto Rotondo rilancia l’iniziativa dell’ Ospite Frequentatore”, che prevede per i soci la possibilità di richiedere, per un proprio amico o conoscente, del quale si fanno garanti, l’accesso alla sede del Club. La durata della frequentazione dell’”Ospite” non può superare la setti-mana.

Nuova reciprocità: lo YCPR la stringe stavolta con lo Yacht Club Sanremo, in occasione della presenza del suo presi-dente, Beppe Zaoli, a Porto Rotondo du-rante il Trofeo Panerai. Si ricorda lo YCPR è gemellato con lo Yacht Club Italiano, lo Yacht Club de France, il Club Nautico Ri-mini, il Real YC Canottieri Savoia, lo Yacht Club Punta Ala e lo Yacht Club Adriaco, lo Yacht Club Cortina d’Ampezzo e il Circolo della Nautica e Vela Argentario.

Due piccole notizie

foto: Nanni Ono

Page 6: gazzetta_02

A n n u n -ciata e

preceduta dai lavori di pulizia del sito, è iniziata l’at-tività di scavo e di studio del Nu-raghe esistente sull’omonima Punta di Porto Rotondo.

La Direzione scientifica fa capo al dottor Rubens D’oriano della So-printendenza per i Beni Archeologi-ci, mentre la Direzione sul campo è affidata alla dott.ssa Paola Mancini, specialista archeologo e collaborato-re esterno della Soprintendenza.

Lo scavo si articola in due fasi: 1) un primo intervento di ap-

proccio per confermare l’esistenza o meno di un villaggio circostante al nuraghe, appurare l’altezza con-servata delle strutture, verificare la consistenza dei crolli ecc., al fine di acquisire gli elementi utili alla reda-zione del progetto complessivo;

2) una seconda fase, che pre-vede lo scavo integrale, l’esecuzione delle eventuali opere di consolida-mento, la valorizzazione del sito ai fini della sua fruizione turistica, il restauro dei reperti, l’edizione scien-tifica dello scavo.

Il nuraghe in questione aveva un ruolo molto importante nel territo-rio in età nuragica, con tutta probabi-

lità in s t r e t t o r a p p o r t o con i traffici transmarini vista la sua posizione a controllo visivo dell’accesso al Golfo di Cugnana.

Esso rappresenta, inoltre, il primo esempio di nuraghe costiero. Della costruzione, parzialmente interrata, si individua parte della piccola torre perfettamente circolare, realizzata con grandi blocchi granitici lavora-ti secondo una tecnica costruttiva molto avanzata e poco frequente nella Gallura nuragica. I lavori in cor-so della “fase 1” hanno messo in luce un corpo murario aggiunto, che cinge la torre probabilmen-te obliterandone l’ingresso. Lo scavo restituisce inoltre mate-riali riferibili a una frequenta-zione del sito in età punica e romana, di funzione a n c o r a

n o n definibile ma di estre-mo interesse per la storia del territorio.

N ell’Assemblea Consorziati del 24 giu-gno scorso avevamo dato le informa-zioni sulle ragioni di questo progetto

e della sua prima articolazione su quattro fronti: ricerca del terreno, progettazione degli uffici, piano economico-finanziario, ottenimento del permesso di costruzione.

Oggi il progetto è entrato nella sua fase esecutiva.

Terreno. Abbiamo definito la scelta finale del sito ove costruiremo l’edificio:

il lotto di circa 5.000 mq, risponde alle esigenze di accessibilità a spazi e par-cheggi, il prezzo di acquisto è stato valutato congruo ed in linea con il

mercato ed il pagamento è condi-zionato all’ottenimento del per-messo di costruzione.

Progettazione. È stata com-pletata quella necessaria alla presentazione della domanda al Comune di Olbia, avvenuta i primi giorni di novembre.

Permesso di costruzione. Riteniamo di poter ottenere il permesso di costruzione entro 4/5 mesi grazie alla particolare procedura in-

dividuata per ottenere il permesso in deroga, gli elevati spazi destinati ad uffici pubblici (Po-

lizia Municipale, 118, Forestale, Vigilanza, Centro Medico) e a parcheggi (50 posti

auto).Il rispetto dei

tempi è es-s e n -

ziale per poter prendere possesso dei locali ai pri-mi del 2014.

Progetto economico-finanziario. Il piano finanziario è stato già aggiornato, ma le cifre de-finitive emergeranno solo al termine della gara d’appalto fra le imprese invitate. L’intero progetto dovrebbe costare circa € 2.500.000 così finanziato: 52% col Mutuo, 31% col contributo una tantum dei Consorziati (€ 0.013/voto per due anni), 17% con liquidità interna del Consorzio. Condizione essenziale è che le rate annuali di rimborso del mutuo, fra capitale e interessi, siano in linea con gli importi delle locazioni che annualmente sostenia-mo, circa € 105.000.

La nuova sede avrà uno studio rigoroso per quanto riguarda l’utilizzo di sorgenti energetiche alternative ed ecologiche: si pensa al fotovoltaico ma non soltanto. Dal punto di vista architettonico e funzionale, la nuova sede prevede una superficie destinata ai Servizi Pubblici di circa 300 mq, che costituisce il 30% dell’intera metratura da realiz-zare.

Gli edifici sono costituiti da una sequenza di blocchi funzionali disposti parallelamente al per-corso principale che trovano il loro legame con il contesto attraverso un insieme di elementi murali, di rampe trasversali e di vasche d’acqua che contri-buiscono a rendere unitario l’intervento.

Questi edifici saranno realizzati rispettando la forma e i caratteri del contesto locale di riferimen-to per quanto riguarda le tipologie, i materiali, i co-lori e i sistemi costruttivi, in coerenza con i caratteri edilizi della tradizione loca-le, con particolare riguardo alle forme, ai

volumi e all’artico-lazione delle falde dei tetti.

Decentramento Comu-nale

L’edificio destinato ad accogliere la sede del comune ha una superficie di circa

100 mq è facilmente raggiungibile dalla via Punta Nuraghe, anche da persone con ridotta capacità motoria, grazie ad una rampa con una pendenza del 6%. La costruzione comprende, oltre all’archi-vio e al blocco servizi, tre uffici che potrebbero es-sere destinati alla polizia municipale, alla forestale e comunque alle attività che il Comune di Olbia riterrà più opportune.

Sede VigilanzaIl servizio Vigilanza è una realtà operativa già da

diversi decenni, ma ha sempre dovuto occupare degli spazi poco idonei allo scopo. La costruzione di questo edificio, che sarà realizzato in aderenza agli uffici del consorzio, dovrà rispondere ad alcu-ni requisiti fondamentali per ottimizzare lo svolgi-mento del lavoro.

Servizio MedicoIl progetto prevede la realizzazione di una strut-

tura di circa 100 mq che comprenderà due ambu-latori, uno spazio per l’attesa e l’accettazione, ser-vizi igienici distinti per utenti e personale addetto. I requisiti di cui sarà dotata la struttura per l’eroga-zione dei servizi ambulatoriali comprendono: uno spazio per l’attesa/accettazione; due sale per le prestazioni che garantiscano il rispetto della privacy, armadi per il depo-sito del materiale d’uso; due servizi igienici distinti per utenti e personale.

Distaccamento “118”.L’edificio, di circa 100 mq, riservato a questo

uso, è stato ubicato in prossimità del Centro Me-dico. Al suo interno è stata previsto un soggior-no con zona cucina e due camere da letto con relativi bagni; l’uscita è direttamente collegata con il parcheggio delle autoambulanze.

Uffici Consortili.Gli uffici del Consorzio dovranno lasciare un

segno diverso sul territorio, chiamati a dare una risposta urbana ad una zona dall’identità ancora incerta e poco strutturata.

Il progetto assume come elemento di parten-za un volume semplice che, nella sua definizione architettonica, aumenta gradualmente la com-plessità della composizione.

L’esito viene definito sul fronte dal portale d’ingresso, dal portico, dall’insieme di rampe, di vasche d’acqua che, dando una notevole im-portanza all’intervento, rappresentano l’attacco con la strada.

La porta d’ingresso ricorda la monumentalità dei nuraghi. Il granito diventa un elemento fon-damentale anche sotto il profilo culturale.

La distribuzione degli spazi interni è studiata in modo da essere funzionale allo svolgi-

mento dei lavori. Gli spazi desti-nati alle relazioni con i

C o n s o r z i a t i s o n o

sta-t i

u b i c ati al piano

terreno e sono facil-

mente raggiun-gibili sia dal fronte

principale, sia dai parcheggi posti nella

zona retrostante.Dal primo piano, che

comprende la sala consiglio, la segreteria generale e gli spa-

zi amministrativi, si potrà acce-dere alla terrazza in cui sarà ripre-

so lo studio del verde con la messa a dimora di piante resistenti.Al piano seminterrato, facilmente

accessibile, sono stati realizzati ampi spazi funzionali.: un grande garage di oltre 500 metri

quadrati per il parcheggio e il ricovero dei mezzi del consorzio, un grande archivio ed un locale per il server dei computers.

Lo scavo archeologico del nuraghe di Punta Nuraghe.

Il “revamping” degli impianti di depurazione consortili.

Nuovi uffici del Consorzio: Master Plan del progetto.

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I l Consorzio conferma una forte sensibilità ecologica, che si ma-nifesta anche nella gestione dei

depuratori consortili, con perfor-mances di eccellenza ed il rispetto assoluto dei parametri di legge. Il sistema depurativo è composto da cinque impianti con una potenziali-tà di oltre 15.000 abitanti.

I depuratori sono stati realizzati in epoche diverse (tra il 1982 ed il 1994) ed oggi si manifesta l’esigenza di provvedere ad un attento riesame del problema. L’occasione è opportu-na per analizzare il sistema anche da un punto di vista operativo ed urba-nistico, onde ridurne l’impatto con l’ambiente e razionalizzarne il più possibile la gestione. Ritenuta impra-ticabile soprattutto per l’impossibili-tà di reperire in zona un’area adatta, la realizzazione di un unico impianto da progettare e realizzare ex novo, è opportuno modificare sostanzial-mente gli impianti di trattamento esistenti. Ne consegue la necessità di procedere ad una riduzione del loro numero con dismissioni e accorpa-menti, in modo da razionalizzare la gestione del sistema e,conseguire un deciso aggiornamento tecnologico

anche per rispondere ai requisiti imposti dalle nuove Normati-

ve, sempre più restrittive.Per le peculiarità nel

trattamento re-flui, le più im-

p ortanti riguar-

dano l’abbattimento dell’azoto (il limite si è più che dimezzato), la concentrazione del fosforo ed ilcon-trollo dei vari parametri microbiolo-gici per il fatto che le acque depurate vengono in parte disperse sul suolo in aree consortili ma anche distribui-te a consorziati per l’irrigazione delle proprie aree verdi..

C’è inoltre da rilevare che alcuni utenti scaricano nella rete fognaria acque salate, probabilmente dovu-te a piscine alimentate con acque di origine marina che causano negli impianti un fuori norma per il para-metro “cloruri” e “SAR”. Per esamina-re nel dettaglio, con competenza e professionalità tutta la problemati-ca, il C.d.A. ha ritenuto di avvalersi di una figura professionale esterna che funga da “advisor” da affiancare alla struttura tecnica interna ed al bio-logo che segue i processi depurativi. Per redigere un progetto prelimina-re sono già stati espletati i seguenti passaggi: rilievo dello stato di fatto di ogni impianto, raccolta dati di funzionamento, valutazione dei ri-sultati depurativi attuali con verifica del metodo di calcolo, in rapporto all’obbiettivo che si intende raggiun-gere.

È in corso il dimensionamento corretto delle fasi di processo con i parametri che si vogliono ottenere (Fattore di carico, Velocità di se-dimentazione, Azoto, Fosforo, BOD, ossigeno disciolto, solidi sospesi, produ-zione fanghi, ecc.). Verranno infine

eseguiti i se-g u e n t i

p a s s a g g i : prepara-

zione

progetto prelimi-nare con previsio-ne di spesa, bando per l’affidamento dell’appalto.

Sarà inoltre asso-lutamente necessario adottare un regola-mento consortile che preveda maggior rigidità nella concessione di al-lacci ai consorziati, vietan-do l’immissione nelle reti di smaltimento di acque salate o salmastre derivanti da impianti di balneazione alimentati con acque marine e di sostanze pericolose.

In via di massima si pensa che siano necessari circa 1,5 milioni di euro.

Nel frattempo saranno studiati anche gli aspetti finanziari, per ve-rificare se sussistono i requisiti per accedere ad eventuali finanziamenti pubblici.

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N ell’Assemblea Consorziati del 24 giu-gno scorso avevamo dato le informa-zioni sulle ragioni di questo progetto

e della sua prima articolazione su quattro fronti: ricerca del terreno, progettazione degli uffici, piano economico-finanziario, ottenimento del permesso di costruzione.

Oggi il progetto è entrato nella sua fase esecutiva.

Terreno. Abbiamo definito la scelta finale del sito ove costruiremo l’edificio:

il lotto di circa 5.000 mq, risponde alle esigenze di accessibilità a spazi e par-cheggi, il prezzo di acquisto è stato valutato congruo ed in linea con il

mercato ed il pagamento è condi-zionato all’ottenimento del per-messo di costruzione.

Progettazione. È stata com-pletata quella necessaria alla presentazione della domanda al Comune di Olbia, avvenuta i primi giorni di novembre.

Permesso di costruzione. Riteniamo di poter ottenere il permesso di costruzione entro 4/5 mesi grazie alla particolare procedura in-

dividuata per ottenere il permesso in deroga, gli elevati spazi destinati ad uffici pubblici (Po-

lizia Municipale, 118, Forestale, Vigilanza, Centro Medico) e a parcheggi (50 posti

auto).Il rispetto dei

tempi è es-s e n -

ziale per poter prendere possesso dei locali ai pri-mi del 2014.

Progetto economico-finanziario. Il piano finanziario è stato già aggiornato, ma le cifre de-finitive emergeranno solo al termine della gara d’appalto fra le imprese invitate. L’intero progetto dovrebbe costare circa € 2.500.000 così finanziato: 52% col Mutuo, 31% col contributo una tantum dei Consorziati (€ 0.013/voto per due anni), 17% con liquidità interna del Consorzio. Condizione essenziale è che le rate annuali di rimborso del mutuo, fra capitale e interessi, siano in linea con gli importi delle locazioni che annualmente sostenia-mo, circa € 105.000.

La nuova sede avrà uno studio rigoroso per quanto riguarda l’utilizzo di sorgenti energetiche alternative ed ecologiche: si pensa al fotovoltaico ma non soltanto. Dal punto di vista architettonico e funzionale, la nuova sede prevede una superficie destinata ai Servizi Pubblici di circa 300 mq, che costituisce il 30% dell’intera metratura da realiz-zare.

Gli edifici sono costituiti da una sequenza di blocchi funzionali disposti parallelamente al per-corso principale che trovano il loro legame con il contesto attraverso un insieme di elementi murali, di rampe trasversali e di vasche d’acqua che contri-buiscono a rendere unitario l’intervento.

Questi edifici saranno realizzati rispettando la forma e i caratteri del contesto locale di riferimen-to per quanto riguarda le tipologie, i materiali, i co-lori e i sistemi costruttivi, in coerenza con i caratteri edilizi della tradizione loca-le, con particolare riguardo alle forme, ai

volumi e all’artico-lazione delle falde dei tetti.

Decentramento Comu-nale

L’edificio destinato ad accogliere la sede del comune ha una superficie di circa

100 mq è facilmente raggiungibile dalla via Punta Nuraghe, anche da persone con ridotta capacità motoria, grazie ad una rampa con una pendenza del 6%. La costruzione comprende, oltre all’archi-vio e al blocco servizi, tre uffici che potrebbero es-sere destinati alla polizia municipale, alla forestale e comunque alle attività che il Comune di Olbia riterrà più opportune.

Sede VigilanzaIl servizio Vigilanza è una realtà operativa già da

diversi decenni, ma ha sempre dovuto occupare degli spazi poco idonei allo scopo. La costruzione di questo edificio, che sarà realizzato in aderenza agli uffici del consorzio, dovrà rispondere ad alcu-ni requisiti fondamentali per ottimizzare lo svolgi-mento del lavoro.

Servizio MedicoIl progetto prevede la realizzazione di una strut-

tura di circa 100 mq che comprenderà due ambu-latori, uno spazio per l’attesa e l’accettazione, ser-vizi igienici distinti per utenti e personale addetto. I requisiti di cui sarà dotata la struttura per l’eroga-zione dei servizi ambulatoriali comprendono: uno spazio per l’attesa/accettazione; due sale per le prestazioni che garantiscano il rispetto della privacy, armadi per il depo-sito del materiale d’uso; due servizi igienici distinti per utenti e personale.

Distaccamento “118”.L’edificio, di circa 100 mq, riservato a questo

uso, è stato ubicato in prossimità del Centro Me-dico. Al suo interno è stata previsto un soggior-no con zona cucina e due camere da letto con relativi bagni; l’uscita è direttamente collegata con il parcheggio delle autoambulanze.

Uffici Consortili.Gli uffici del Consorzio dovranno lasciare un

segno diverso sul territorio, chiamati a dare una risposta urbana ad una zona dall’identità ancora incerta e poco strutturata.

Il progetto assume come elemento di parten-za un volume semplice che, nella sua definizione architettonica, aumenta gradualmente la com-plessità della composizione.

L’esito viene definito sul fronte dal portale d’ingresso, dal portico, dall’insieme di rampe, di vasche d’acqua che, dando una notevole im-portanza all’intervento, rappresentano l’attacco con la strada.

La porta d’ingresso ricorda la monumentalità dei nuraghi. Il granito diventa un elemento fon-damentale anche sotto il profilo culturale.

La distribuzione degli spazi interni è studiata in modo da essere funzionale allo svolgi-

mento dei lavori. Gli spazi desti-nati alle relazioni con i

C o n s o r z i a t i s o n o

sta-t i

u b i c ati al piano

terreno e sono facil-

mente raggiun-gibili sia dal fronte

principale, sia dai parcheggi posti nella

zona retrostante.Dal primo piano, che

comprende la sala consiglio, la segreteria generale e gli spa-

zi amministrativi, si potrà acce-dere alla terrazza in cui sarà ripre-

so lo studio del verde con la messa a dimora di piante resistenti.Al piano seminterrato, facilmente

accessibile, sono stati realizzati ampi spazi funzionali.: un grande garage di oltre 500 metri

quadrati per il parcheggio e il ricovero dei mezzi del consorzio, un grande archivio ed un locale per il server dei computers.

Lo scavo archeologico del nuraghe di Punta Nuraghe.

Il “revamping” degli impianti di depurazione consortili.

Nuovi uffici del Consorzio: Master Plan del progetto.

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Un primo, parziale rinnovamento, si è verificato. Sperato e atteso da tanti e conseguito da chi si è candidato ed anche da Luigi Donà dalle Rose e DomenicoD’Angelo che si sono sempre occupati del Consorzio schierandosi in prima fila e guardando sempre al bene di PortoRotondo. Il Consiglio di Amministrazione del Consorzio di Porto Rotondo è cambiato in maniera piuttosto incisiva non solo nelle persone che lo compongono, ma anche nell’età media dei nuovi consiglieri. La candidatura e l’elezione di Alessandro Marzi e Leonardo Donà dalle Rose, portatori di freschezza e rami d’ulivo, segna il cambiamento: sono due giovani, capaci, seri e determinati. L’Assemblea che ha rinnovato il CdA si è svolta l’11 novembre

2011, data che ha sancito l’addio ufficiale dei due nomi sto-rici del consiglio d’amministrazione: il Conte Luigi Donà dalle Rose e il Dottor Domenico D’Angelo. Rispettivamente, fonda-tore di PortoRotondo e Presidente del Consorzio. Due che se la intendono bene: più creativo e sognatore il veneziano, più freddo e raziocinante l’abruzzese. Il primo ha le idee, il secon-do più portato a individuare i metodi pratici per realizzarle. Ma spesso si sono scambiati anche i ruoli. Questa dinamica ha trascinato il Consorzio attraverso un decennio universalmente riconosciuto come molto movimentato. Donà e D’Angelo però non spariranno: sono stati nominati presidenti ad honorem del Consorzio, rimarranno quindi come decani, pronti a sostenere il nuovo CdA nei passaggi più difficili della gestione. Durante l’Assemblea è stata approvata (quasi all’unanimità) la riduzio-ne del numero dei consiglieri: da quindici a dodici. Un omaggio all’austerità. Il CdA è stato rinnovato per il 50%. Le new entry:

Simonetta De Zordo, architetto e membro della Commissione Tecnica di Indirizzo e Controllo; Leonardo Donà dalle Rose dot-tore in economia e operatore immobiliare; Franco Giacomazzi, ingegnere e docente al Politecnico di Milano; Alessandro Mar-zi, architetto e membro della Commissione Tecnica di Indirizzo e Controllo; Andrea Mascia, Comandante Meridiania e Giglio Sabeddu, imprenditore che risiede a PotoRotondo. Sono stati riconfermati: Libero Balata, commercialista in Olbia; Ofelia Canu, imprenditrice e Presidente del Comitato frazione Ru-dalza-PortoRotondo; Lucio Macchia, generale in riserva della Guardia di Finanza; Giampiero Palitta, imprenditore turistico in PortoRotondo; Giacomo Pileri, direttore del porto di Por-toRotondo e Stefano Vanzo, imprenditore turistico e ammini-stratore delegato di alcune importanti attività anche a Porto Rotondo. Nell’insieme, quindi avremo una bella compagine che certamente farà fare ulteriori passi in avanti al Consorzio di PortoRotondo.

Budget 2012Nel mese di ottobre è stato sviluppato il

Programma e Budget di massima per l’anno 2012, necessario per avviare i primi lavori e per emettere in gennaio la richiesta delle quote consortili a titolo di acconto, ferma restando l’approvazione da parte dell’Assem-blea di giugno p.v. del Budget definitivo che il nuovo CdA definirà e presenterà.

I criteri seguiti sono stati:1) non prevedere aumenti relativi a quota

consortile, canone fognature e prezzo del-l’acqua, dato il clima generale di austerità e tassazioni crescenti.

2) Far quadrare i conti facendo ricorso al massimo aumento possibile dei voti consor-tili completando il Censimento.

3) Attuare tutti gli accorgimenti per ot-timizzare il costo di acquisto unitario del-l’acqua (mix fra le fonti, gestione dei vincoli trimestrali, ecc.).

4) Eliminare tutte le possibili spese di manutenzione non strettamente necessarie relative agli uffici, ai depuratori e quanto altro in vista dei relativi nuovi progetti.

5) Contenere le spese per migliorie 2012 dando però spazio a qualche primo interven-to fra quelli indicati nel Master Plan Urbani-stico.

6) Continuare nel Programma Turismo e Comunicazione con tutti i miglioramenti, orientativamente nei limiti di spesa del Con-suntivo 2011.

Per quanto riguarda gli interventi sul no-stro comprensorio e previsti nel Master Plan, si cercherà di dare priorità a quelli relativi alla realizzazione di marciapiedi e parcheggi,

compatibilmente con i fondi a disposizione.

Fotovoltaico.Non è solo teoria ma anche pratica la co-

scienza ecologica del Consorzio.Negli ultimi anni si è sviluppata nella

sensibilità comune l’esigenza del giusto rispetto ecologico nello svolgimento delle varie attività. Il campo nel quale tutti posso-no impegnarsi senza grandi sconvolgimenti delle abitudini quotidiane è il risparmio delle risorse energetiche e dei prodotti fossili che ne consentono la generazione, rivolgendosi a fonti alternative e rinnovabili.

Proprio in quest’ottica il Consorzio ha dap-prima ottimizzato i propri impianti elettrici, limitando gli utilizzi inutili e nel contempo ponendo in atto vari accorgimenti tecnici che hanno permesso di ottenere degli ap-prezzabili risultati con risparmi anche del 35%. Oggi si presenta un’ulteriore occasione di contenimento dei costi e degli assorbi-menti elettrici grazie alla realizzazione di un impianto a pannelli fotovoltaici nel pieno rispetto dell’ambiente.

Abbiamo, infatti, avviato la realizzazio-ne di un impianto fotovoltaico, che avrà la capacità di circa 50 Kw/h. Oltre il risparmio dal punto di vista energetico, l’impianto con-sentirà soprattutto un ritorno economico per il Consorzio, stimabile in circa 400.000 € al netto dell’investimento e su un periodo di trent’anni.

Anche la nuova sede degli uffici sarà a basso impatto energetico, sfruttando tutte le tecnologie più aggiornate per renderla efficiente ed autosufficiente.

Master Plan.Durante l’Assemblea del 24 giugno scor-

so, la Commissione Tecnica ha presentato il Master Plan Urbanistico, utile strumento di sviluppo, riassetto e riqualificazione urbana della Frazione di Rudalza – Porto Rotondo. Da allora tante sono state le osservazioni pervenute nei nostri uffici, osservazioni che se ritenu-te valide e pertinenti sono state inserite nello studio col principio che questo vuole essere uno strumen-to sempre in continua evo-luzione ed aggiornamento. Oggi possiamo inoltre essere orgogliosi del fat-to che il Comune di Golfo Aranci ha accolto, nel suo PUC, gran parte delle indi-cazioni che il Consorzio, con il suo Master Plan, ha fornito. Nel Consiglio Comunale del 24 novembre scorso, infatti, è stata sotto-lineata dal sindaco Fasolino l’importante apporto della nostra Commissione Tecnica. Sappiamo che tanti hanno criticato l’impe-gno del Consorzio in ambiti territoriali non di stretta pertinenza come la Frazione di Porto Rotondo, ma è bene precisare per l’ennesima volta, qualora ce ne fosse ulteriormente bi-sogno, che il nostro intento è stato quello di mediare le esigenze sia dei nostri consorziati che degli abitanti di Rudalza. Riteniamo, in-fatti, che il territorio di Porto Rotondo non ha più le potenzialità di sviluppo che in questo momento sarebbero necessarie per tenerci al passo con l’offerta turistica di alto livello;

l’unica maniera per avere i tanti servizi che che mancano è di poterli allocare nella Fra-zione di Rudalza.

Assemblea.L’Assemblea dei Consorziati del 14 novem-

bre scorso è servita, oltre che per rinnovare il Consiglio di Amministrazione, anche per fare il punto sull’attività del Consorzio, sulla stagione estiva appena trascorsa e sui pro-grammi per il 2012. In altre parti di questo numero della Gazzetta sono riportate ulterio-ri notizie ed informazioni sui vari argomenti affrontati in quella sede, e vale comunque la pena ricordare che tutti gli approfondimenti del caso, oltre che essere richiesti ai nostri uffici, possono essere trovati nel relativo

verbale. Qui desideriamo sottolineare la partecipazione molto numerosa non soltanto in termini di voti rappresentati ma anche di persone fisiche, fatto questo in controten-denza rispetto alle ultime riunioni e testi-mone dell’attenzione che i nostri Consorziati hanno per l’attività del Consorzio. In periodi bui come l’attuale, ciò è di grande conforto per tutta la struttura consortile, dai Consi-glieri agli impiegati e agli operai. È un se-gno evidente che nonostante tutto l’azienda Consorzio funziona e funziona bene, che il Villaggio è sempre costantemente in ordine ed efficiente e che di conseguenza anche le proprietà dei Consorziati mantengono il loro valore, inserite come sono in un contesto di grande qualità.

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Periodico mensile - distribuzione in ProPrio

Direttore responsabile: Alfonso De Roberto

Società Editrice:

Consorzio del Comprensorio di PortorotondoVia Punta Lepre, 29 - 07026 Porto Rotondo - Olbia

Redazione:

0789.34105 interno 4

Segreteria di redazione e pubblicità:

Consorzio del Comprensorio di Portorotondo 0789.34105 interno 4

Progetto grafico e impaginazione:

Roberto [email protected]

reg. Presso il tribunale di temPio Pausania n. 106 del 30-10-01

stamPa

Tipografia GallizziVia Venezia, 5 - 07100 Sassari

www.gallizzi.it

© 2011 - Testi e foto - Consorzio del Comprensorio di Portorotondo

Proponiamo uno stralcio della relazione del Presidente che potà essere letta nella sua completezza sul verbale:

Gentili Consorziati,

eccoci qui di nuovo dopo l’Assemblea del 24 giugno u.s. nella quale avevamo da una parte approvato il Bilancio Consuntivo 2010 e il Pre-ventivo 2011, e dall’altra presentato il Master Plan Urbanistico della frazione Rudalza-Porto Rotondo e le prime indicazioni sul progetto della nuova sede del Consorzio.

Questa volta l’Assemblea è chiamata a rinnovare il Consiglio di Amministrazione per il triennio 2012-2014, a condividere lo stato di avanzamento dei due progetti strategici: i nuovi uffici del Consorzio e l’aggiornamento del nostro sistema di depuratori, e a decidere in merito all’acconto delle quote consortili per il 2012 sulla base del Budget provvisorio pre-disposto dal CdA uscente.

Preconsuntivo 2011

Innanzi tutto è utile fare un flash sulla sta-gione appena trascorsa, argomento che sarà compiutamente trattato nel giugno prossimo quando sarà esaminato il Bilancio Consuntivo dell’anno 2011.

Il programma per l’anno che sta per chiu-dersi ha avuto una difficile gestazione, con una prima definizione nel novembre 2010 e successivi aggiustamenti nel corso del primo quadrimestre dell’anno per tener conto di una serie di costi nel frattempo emersi: compensi alla CTIC per la realizzazione del Master Plan Urbanistico, acquisto di aerofotogrammetria, attrezzature spiagge, tecnico per il controllo delle autocertificazioni del Censimento, ufficio base di appoggio per i Vigili Urbani, predispo-sizione dell’area a Punta Nuraghe per il recu-pero dei resti del Nuraghe, ecc..

Questi nuovi costi furono controbilanciati da riduzioni in altre voci, per contenere l’in-cremento dei Costi Totali in soli € 150.000, so-stanzialmente compensati da maggiori ricavi per un gettito superiore al previsto dei voti dal Censimento.

Ciò ricordato, possiamo affermare che la stagione 2011 è andata molto bene, nono-stante un mese di luglio incerto per una gene-rale riduzione della presenza dei “vacanzieri”. Passando alle singole gestioni, ecco in sintesi il quadro della situazione.

Il settore Acquedotto e Fognature ha regi-strato un aumento superiore al previsto dei costi di acquisto dell’acqua, mentre i costi operativi – in particolare relativi alla manu-tenzione degli impianti di depurazione – sono stati leggermente inferiori.

L’acqua non è mancata, la qualità dei trat-tamenti di depurazione è stata accurata e alla fine chiuderemo il bilancio della gestione in sostanziale pareggio, pur con i prezzi di vendi-ta fermi: € 2.70/mc per l’acqua e € 0.025/voto per il del canone fognature.

Il bilancio della gestione chiuderà in po-sitivo grazie all’apporto dei ricavi per canone

fognature collegati al maggior numero di voti del Censimento.

Il settore Vigilanza ha registrato un forte calo (-27%), superiore al previsto, nei ricavi dei servizi a terzi; oltre al mancato rinnovo di contratti, la crisi economica ci ha frenato nei tentativi di aumento prezzi dei servizi.

Per fortuna siamo riusciti a contenere i costi delle guardie giurate, sia come organi-co che come costi unitari, per cui la gestione chiuderà con una perdita trascurabile, in linea con le previsioni, perdita più che sopportabile vista l’importanza del servizio di sicurezza e della qualità della nostra Vigilanza che si è confermata più che buona.

La gestione Con-sorzio in senso stret-to ha avuto entrate superiori rispetto al budget per circa € 92.000, dovute ad un numero maggiore di voti consortili. Si regi-strano tuttavia anche maggiori costi per € 40.000 principalmente a causa di nuovi servi-zi elargiti (ad esempio il Programma Ragazzi con 188 voucher per il Corso Vela, 50 per il Corso Sub e 370 per la Scuola di Pittura; il programma degli eventi serali che sono stati un grande suc-cesso; le spiagge; il forte impegno dell’attività di comunicazione).

Salvo sorprese, la gestione dovrebbe chiu-dere in attivo con circa € 52.000 in più rispetto ai previsti € 165.000.

Esaminando il Consolidato, sebbene man-chino ancora due mesi per tutte le chiusure contabili e quindi potremmo avere alcune mo-difiche, al momento prevediamo di chiudere l’anno 2011 con circa € 55.000 in positivo, che riporteremo a nuovo secondo la nostra con-sueta politica prudenziale.

Chiudere il 2011 con un piccolo avanzo po-sitivo sul piano economico, ci sembra un buon risultato tenuto conto che abbiamo mantenu-to tutti i servizi di base a buoni livelli, abbiamo realizzato un grande salto nella nuova politica di maggiori servizi e comunicazioni ai Consor-ziati, abbiamo elaborato e presentato il Master Plan Urbanistico, avviato il progetto Nuraghe, realizzato la confluenza della società Un Mon-do di Eventi nella Fondazione Porto Rotondo per non perdere i contributi regionali e portato avanti altri due progetti strategici: i nuovi uffi-ci e la revisione sistema dei depuratori.

Budget provvisorio 2012

L’attività continua e dobbiamo già pensare al 2012, ai lavori da far nei prossimi mesi invernali per essere pronti per la stagione estiva.

A tal fine nel mese di ottobre è stato svi-luppato il Programma e Budget provvisorio per l’anno 2012, base per avviare i primi lavori e per emettere in gennaio p.v. le quote consortili a titolo di acconto, ferma restando l’approva-zione da parte dell’Assemblea di giugno del Budget definitivo.

I criteri seguiti sono stati:1) non prevedere aumenti relativi a quota

consortile, canone fognature e prezzo del-l’acqua, dato il clima generale di austerità e tassazioni crescenti.

2) Far quadrare i conti facendo ricorso al massimo aumento possibile dei voti consortili completando il Censimento.

3) Attuare tutti gli accorgimenti per otti-mizzare il costo di acquisto unitario dell’acqua

(mix fra le fonti, gestione dei vincoli trimestra-li, ecc.).

4) Eliminare tutte le possibili spese di ma-nutenzione relative a uffici, depuratori e quan-to altro in vista dei relativi nuovi progetti.

5) Contenere le spese per migliorie 2012 dando però spazio a qualche primo intervento fra quelli indicati nel Master Plan Urbanisti-co.

6) Continuare nel Programma Turismo e Comunicazione con tutti i miglioramenti, orientativamente nei limiti di spesa del Con-suntivo 2011.

7) Gestire meglio e con più incisività l’incasso dei crediti dai Consorziati morosi per evitare il rischio di non poter onorare gli impegni correnti e quelli crescenti dovuti ai progetti strategici.

Ebbene, il Comitato Esecutivo del 21 otto-bre u.s. e il Consiglio di Amministrazione di questa mattina 11 novembre, hanno definito il Budget provvisorio 2012 caratterizzato delle seguenti principali componenti:

Il combinato disposto di tutte le voci ha portato ai conti economici sintetici delle tre gestioni (Acquedotto e Fognature, Vigilanza, Consorzio in senso stretto) e al Consolidato allegato, che in breve riassumiamo.

Vorrei richiamare l’attenzione sui seguenti punti:

1) Nel Consolidato prevediamo nel 2012 Ricavi per € 7.720,00, inferiori quindi del 2.2% rispetto al preconsuntivo 2011, chiudendo in pareggio dopo aver conteggiato una Quota Ri-schio di € 164.000.

2) Questa Quota Rischio al momento è un po’ eccessiva, ma è la riserva alla quale il nuovo CdA potrà attingere per far fronte a ne-cessità che potrebbero emergere, in particola-re alla voce Migliorie ove a Budget abbiamo un “plafond” di € 250.000.

3) La riduzione della Quota Consortile da € 0,16/€ a 0,0155 pari al -3.1% è un segnale forte per tutti, per sottolineare la necessità - dati i tempi - di una fase di ricerca della massima efficienza/produttività, ma anche di eliminazione di spese finora ritenute necessa-

rie.4) Per far quadrare i conti dovremo fare

ancora affidamento su un ulteriore gettito del Censimento per circa 400.000 voti (pari a maggiori entrate di € 73.000).

È uno sforzo che richiede la collaborazione dei Consorziati!

Ricordiamo che nel 2011 abbiamo potuto fronteggiare le esigenze e fare tante cose gra-zie proprio al gettito del Censimento che ha prodotto un aumento di 1.475.000 voti (equi-valenti a € 273.000) rispetto al 2010.

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Quando nel 1966 e nei successivi anni di vita c’era solo una mancia-ta di case affacciate sul golfo di Portorotondo,

da cui il villaggio ha acquisito il nome dell’antico porto romano, gli sparuti abitanti erano orgogliosi di conside-rarsi dei “pionieri”.Erano animati dallo spirito di vivere una nuova esperienza, e di trascorre-re le vacanze con l’orgoglio di essere i “primi” ad aver scoperto un nuovo ambiente incastonato nella natura tra il mare smeraldo ed il verde lussureg-giante della Sardegna. Superavano, con buona volontà, il problema di dover accettare e risolvere, in assenza di confortevoli servizi, le necessità del vivere quotidiano. Il tempo trascorse in fretta e la prima bottega di alimen-tari, indicata con semplicità “mini-market, e il primo shipchandler”, dotato di qualche cima ed accessorio per soccorrere le prime imbarcazioni ancorate alla fonda, si adeguarono presto al crescente sviluppo urbani-

stico. Oggi, nel 2011, t r a s c o r s i oltre qua-ran t ’ ann i da quei primi passi, la rete dei servizi di assistenza ai residenti

ed agli ospiti di Porto Rotondo è ade-guata alla vita sociale del centro.

Il villaggio, che ospita dieci deliziose piazzette, la chiesa, un porto efficiente, la marineria, il monumentale teatro; è dotato di alberghi, bar, ristoranti, di-scoteche, centri servizi, negozi di ogni genere, agenzie immobiliari, vivaisti, tappezzieri, falegnami, manutentori etc. Per coordinare questa capillare rete assistenziale, renderla visibile ed efficiente per gli abitanti che deside-rano trascorrere una vacanza assistita confortevolmente, è presente l’Asso-ciazione per Porto Rotondo che rap-presenta la naturale trasformazione di un comitato spontaneo di operatori locali formatosi nel 1999.

Lo scopo associativo, come pre-visto dallo statuto è quello di contri-buire alla valorizzazione turistica del comprensorio e al miglioramento della qualità della vita per i residenti e gli ospiti, anche grazie alla stretta collaborazione con il Consorzio ed il Comune di Olbia.

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UFFICI CONSORTILIConsorzio di Portorotondo 0789.34105Servizi Vigilanza Portorotondo S.r.l. 0789.34495

INFO TURISTICHEInfoPoint 0789.34355Aereoporto Costa Smeralda 0789.563444Marina di Portorotondo 0789.34203Un Mondo di Eventi 0789.34114

EMERGENZEServizio Ambulanze 118Croce Bianca Olbia 0789.21003Croce Rossa Olbia 0789.25125Emergenza incendi 115Soccorso Stradale CNA 348.4004012ACI Soccorso Stradale 803116Soccorso in Mare 1530Carabinieri Portorotondo 0789.35244Carabinieri Olbia 0789.644500Commissariato di Polizia Olbia 0789.550700Polizia Stradale Olbia 0789.58000Corpo Forestale di Olbia 0789.53442Vigili del Fuoco Olbia 0789.602019Guardia di Finanza Olbia 0789.51374Capitaneria di Porto Olbia 0789.21243Protezione Civile Olbia 0789.52171

PUBBLICA UTILITÀOspedale Civile Olbia 0789.552200Pronto Soccorso Olbia 0789.552201Centro Medico Portorotondo 0789.34364Farmacia Portorotondo 0789.34336Centralino ASL 0789.552102Ufficio Postale Portorotondo 0789.35323Enel 800 900 800De Vizia - Ritiro rifiuti/Rifiuti ingombranti 0789.51274

COMUNE DI OLBIACentralino 0789.52000Segreteria Sindaco 0789.23504Ufficio Tributi 0789.208046Ufficio Vigilanza Edilizia 0789.52089Polizia Municipale 0789.52002

MEZZI PUBBLICIAspo - (orari e linee) 0789.553800Taxi Portorotondo 0789.35791Taxi Aeroporto Olbia 0789.69150

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Regata dei Legionari 2011