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gazzetta_20140225

Date post: 20-Oct-2015
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Il Fatto Quotidiano
36
www.gazzetta.it martedì 25 febbraio 2014 1,30 REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 - TEL. 0262821 - REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 - TEL. 06688281 anno 118 - numero 47 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. - D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO anno 118 - anno 118 - Numero numero numero 47 47 47 ITALIA 9 771120 506000 40 2 2 5> FROSIO, GOZZINI, SCHIANCHI PAG 8-9 3 Cassano, 31 anni, autore di un gol AP POSTICIPO 1 DOPPIA RIMONTA TOSCANA: FINISCE 2-2 Quattro gol, 3 rossi Parma e Fiorentina corrida ed emozioni BIANCHI, CECERE, D’URSO, MALFITANO, G. MONTI PAG. 6-7 3 Emanuele Calaiò, 32 anni POSTICIPO 2 PAREGGIO DEL GENOA NEL FINALE: 1-1 Illusione Higuain Ma è l’ex Calaiò a gelare il Napoli SERIE A 25 a GIORNATA CLASSIFICA JUVENTUS 66 ROMA* 57 NAPOLI 51 FIORENTINA 45 INTER 40 VERONA 39 PARMA* 37 TORINO 36 MILAN 35 LAZIO 35 GENOA 32 UDINESE 28 SAMPDORIA 28 ATALANTA 28 CAGLIARI 25 CHIEVO 21 BOLOGNA 21 LIVORNO 20 CATANIA 19 SASSUOLO 17 Caos Lazio: tifosi contro Lotito Con l’Atalanta Olimpico vuoto? CIERI A PAG. 16 COMMENTO DI PICCIONI A PAG. 19 Juve, Agnelli sul caso Superga «No agli striscioni canaglia» OLIVERO A PAGINA 10 STADI CALDI ERRORI ARBITRALI Braschi difende Rizzoli: «Fallo visibile solo in tv» CENITI ALLE PAGINE 12-19 3 Nicola Rizzoli, miglior arbitro italiano BRAMARDO ALLE PAGINE 12-13 Cairo sbotta: «Tutti hanno visto il rigore» I dubbi di Thohir Il presidente del Toro: «Noi penalizzati nel derby». Tweet di Meggiorini: «La Juve gioca in 12». Poi lo ritira. In casa Inter s’interrogano: zero penalty. Possibile? 3 Il contatto tra il piede di Pirlo e quello di El Kaddouri ANSA DI GENE GNOCCHI Trapattoni vicinissimo alla panchina della Costa d’Avorio. La scelta è caduta su di lui perché l’ivoriano è proprio la sua lingua. IL ROMPIPALLONE w OLIMPIADI AZZURRI: I VOTI ALLE SPECIALITÀ Biathlon, sci alpino, short track e slittino super. Fondo disastro ARCOBELLI, BUONGIOVANNI, MOLINARO, POLI PAG. 26-27 F.1 IN PISTA IL VENERDÌ IN DUE GRAN PREMI Una donna torna al volante Wolff guiderà una Williams IANIERI A PAGINA 23 DALLA VITE A PAGINA 14 MERCATO LE STRATEGIE DELL’INTER Piace Obi Mikel Ecco il colosso per Mazzarri Il centrocampista nigeriano è deciso a lasciare il Chelsea in estate. A metà marzo l’affondo. E Ausilio pensa a Sagna 3 John Obi Mikel, 26 anni EPA CONDO’, DI FEO A PAGINA 20 CHAMPIONS ANDATA OTTAVI Oggi Spalletti domani Mancini e Ancelotti: c’è ancora Italia NELL’INSERTO DI 8 PAGINE Ibra finalmente Non è mai stato tanto forte IL VICERÉ EVITA LA GHIGLIOTTINA IL PENAPOLENSE VOLA CON I GOL DEL TOSSICO DIEGO COSTA «REAL, ITALIA, MILAN TUTTO IN 10 GIORNI» ESTEBAN DELL’ALMERIA 11 STAGIONI SEMPRE IN CAMPO FEYENOORD-AJAX CON IL SOPRAVVISSUTO DI SOWETO BONAZZOLI SUL BEL DANUBIO AZZURRO IL SERGENTE REKDAL E IL RITIRO GHIACCIATO ALL’INTERNO GUARDATE ET VIDEO SU GAZZETTA.IT SENZA FINE 44 GOL IN 42 PARTITE (5 SOLO NELL’ULTIMA SETTIMANA): A 32 ANNI LO SVEDESE DEL PARIS SAINT GERMAIN STA DISPUTANDO LA MIGLIOR STAGIONE DI SEMPRE. IL SEGRETO DELLA SUA LONGEVITÀ? CHERCHEZ LA FEMME… EXTRATIME DI ANDREA MONTI Metti una sera a cena con Clarence Seedorf. Roba leggera naturalmente: branzino al sale, patate bollite, un filo d’olio, neppure un assaggio di vino anche se il Pinot bianco è sublime e ora che la palla s’è messa a girare per il verso giusto un piccolo brindisi ci starebbe pure. Tredici punti in sei partite, finalmente una media da Milan, e so- prattutto due gare - quella sfortunata con l’Atleti- co e la trasferta con la Sampdoria - in cui l’idea rivoluzionaria di calcio totale che si porta dentro sin dall’esordio con l’Ajax non ancora diciasset- tenne, comincia a prendere forma ed equilibrio. L’ARTICOLO ALLE PAGINE 2-3 L’INCONTRO A CENA CON IL TECNICO ROSSONERO TRA PALLONE, AMBIZIONI E FILOSOFIA DI VITA IL CALCIO SECONDO «Voglio che i miei figli vivano in un mondo migliore. E lo sport è fondamentale». Dove può arrivare il Milan? «Ora deve ritrovarsi, poi ripartire dai giovani» SEEDORF 3 Clarence Seedorf, 37 anni PEGASO * Una partita in meno. Lo Zenit sfida il Dortmund, poi toccherà al favorito Real con lo Schalke e al Gala contro il Chelsea di Mou Si sofferma poco sugli errori: «Meglio analizzare le cose buone e costruirci sopra». I moduli? «Tema noioso. Lo schema vale in fase difensiva. Da lì, il gioco è fluidità totale» Assicurazioni & Previdenza UNIQA Protezione SpA - Udine - Aut. ex art. 65 R.D.L. 29/04/1923 n. 966 Avviso pubblicitario. Prima della sottoscrizione leggere il Fascicolo Informativo. A PARTIRE DA 10 EURO AL MESE! www.uniqagroup.it La polizza infortuni su misura per chi ama lo sport!
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www.gazzetta.it martedì 25 febbraio 2014 1,30 € REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 - TEL. 0262821 - REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 - TEL. 06688281 anno 118 - numero 47POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. - D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO anno 118 -anno 118 - Numero numero numero 474747ITALIA

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06

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5>

FROSIO, GOZZINI, SCHIANCHI PAG 8-9 3 Cassano, 31 anni, autore di un gol AP

POSTICIPO 1 DOPPIA RIMONTA TOSCANA: FINISCE 2-2

Quattro gol, 3 rossiParma e Fiorentinacorrida ed emozioni

BIANCHI, CECERE, D’URSO, MALFITANO, G. MONTI PAG. 6-73 Emanuele Calaiò, 32 anni

POSTICIPO 2 PAREGGIO DEL GENOA NEL FINALE: 1-1

Illusione HiguainMa è l’ex Calaiò

a gelare il Napoli

SERIE A 25a GIORNATA

CLASSIFICAJUVENTUS 66ROMA* 57NAPOLI 51FIORENTINA 45INTER 40VERONA 39PARMA* 37TORINO 36MILAN 35LAZIO 35

GENOA 32UDINESE 28SAMPDORIA 28ATALANTA 28CAGLIARI 25CHIEVO 21BOLOGNA 21LIVORNO 20CATANIA 19SASSUOLO 17

Caos Lazio: tifosi contro LotitoCon l’Atalanta Olimpico vuoto?CIERI A PAG. 16 COMMENTO DI PICCIONI A PAG. 19

Juve, Agnelli sul caso Superga«No agli striscioni canaglia»OLIVERO A PAGINA 10

STADI CALDI

ERRORI ARBITRALI

Braschi difendeRizzoli: «Fallovisibile solo in tv»CENITI ALLE PAGINE 12-193 Nicola Rizzoli, miglior arbitro italiano

BRAMARDO ALLE PAGINE 12-13

Cairo sbotta: «Tuttihanno visto il rigore»I dubbi di Thohir Il presidente del Toro: «Noi penalizzati nel derby». Tweet di Meggiorini: «La Juve gioca in 12». Poi lo ritira. In casa Inter s’interrogano: zero penalty. Possibile?

3 Il contatto tra il piede di Pirlo e quello di El Kaddouri ANSA

DI GENE GNOCCHITrapattoni vicinissimo alla panchina della Costa d’Avorio. La scelta è caduta su di lui perché l’ivoriano è proprio la sua lingua.

IL ROMPIPALLONE wOLIMPIADI AZZURRI: I VOTI ALLE SPECIALITÀ

Biathlon, sci alpino, short tracke slittino super. Fondo disastroARCOBELLI, BUONGIOVANNI, MOLINARO, POLI PAG. 26-27

F.1 IN PISTA IL VENERDÌ IN DUE GRAN PREMI

Una donna torna al volanteWolff guiderà una WilliamsIANIERI A PAGINA 23

DALLA VITE A PAGINA 14

MERCATO LE STRATEGIE DELL’INTER

Piace Obi MikelEcco il colossoper MazzarriIl centrocampista nigeriano è deciso a lasciare il Chelsea in estate. A metà marzo l’affondo. E Ausilio pensa a Sagna3 John Obi Mikel, 26 anni EPA

CONDO’, DI FEO A PAGINA 20

CHAMPIONS ANDATA OTTAVI

Oggi Spallettidomani Mancinie Ancelotti:c’è ancora Italia NELL’INSERTO DI 8 PAGINE

Ibra finalmenteNon è mai statotanto forte

MONDO

Argentina

IL VICERÉ EVITA

LA GHIGLIOTTINA

MARTIN MAZUR a pag. 7

Brasile

IL PENAPOLENSE VOLA

CON I GOL DEL TOSSICO

ADRIANO SEU a pag. 7

[email protected] - @ETGAZZETTA

SETTIMANALE DI CALCIO INTERNAZIONALE

MARTEDÌ 25 FEBBRAIO 2014-N.130

EUROPA

Spagna

DIEGO COSTA

«REAL, ITALIA, MILAN

TUTTO IN 10 GIORNI»

FILIPPO MARIA RICCI a pag. 5

Spagna

ESTEBAN DELL’ALMERIA

11 STAGIONI

SEMPRE IN CAMPO

FILIPPO MARIA RICCI a pag. 5

Olanda

FEYENOORD-AJAX

CON IL SOPRAVVISSUTO

DI SOWETO

ALEC CORDOLCINI a pag. 6

Ungheria

BONAZZOLI SUL BEL

DANUBIO AZZURRO

MATTEO BREGA a pag. 6

Norvegia

IL SERGENTE REKDAL

E IL RITIRO

GHIACCIATO

GIULIANO ADAGLIO a pag. 6

A L L ’ I N T E R N O

SUL WEB

GUARDATE ET VIDEO

SU GAZZETTA.IT

SENZA FINE44 GOL IN 42 PARTITE (5 SOLO NELL’ULTIMA SETTIMANA):

A 32 ANNI LO SVEDESE DEL PARIS SAINT GERMAIN

STA DISPUTANDO LA MIGLIOR STAGIONE DI SEMPRE.

IL SEGRETO DELLA SUA LONGEVITÀ?

CHERCHEZ LA FEMME…

ALESSANDRO GRANDESSO e JENNIFER WEGERUP

alle pagine 2 e 3

EXTRATIME

DI ANDREA MONTI

Metti una sera a cena con Clarence Seedorf. Robaleggera naturalmente: branzino al sale, patate bollite, un filo d’olio, neppure un assaggio di vinoanche se il Pinot bianco è sublime e ora che lapalla s’è messa a girare per il verso giusto unpiccolo brindisi ci starebbe pure. Tredici punti insei partite, finalmente una media da Milan, e so-prattutto due gare - quella sfortunata con l’Atleti-co e la trasferta con la Sampdoria - in cui l’idearivoluzionaria di calcio totale che si porta dentrosin dall’esordio con l’Ajax non ancora diciasset-tenne, comincia a prendere forma ed equilibrio.

L’ARTICOLO ALLE PAGINE 2-3

L’INCONTRO A CENA CON IL TECNICO ROSSONERO TRA PALLONE, AMBIZIONI E FILOSOFIA DI VITA

IL CALCIO SECONDO

«Voglio che i miei figli vivano in un mondo migliore. E lo sport è fondamentale». Dove può arrivare il Milan? «Ora deve ritrovarsi, poi ripartire dai giovani»

SEEDORF

3 Clarence Seedorf, 37 anni PEGASO

* Una partita in meno.

Lo Zenit sfida il Dortmund, poi toccheràal favorito Real con lo Schalke e al Gala contro il Chelsea di Mou

Si sofferma poco sugli errori: «Meglio analizzare le cose buone e costruirci sopra». I moduli? «Tema noioso. Lo schema vale in fase difensiva. Da lì, il gioco è fluidità totale»

Assicurazioni & Previdenza

UNIQA Protezione SpA - Udine - Aut. ex art. 65 R.D.L. 29/04/1923 n. 966

Avviso pubblicitario.Prima della sottoscrizione leggere il Fascicolo Informativo.

A PARTIRE DA10 EURO AL MESE!

www.uniqagroup.it

La polizza infortunisu misura

per chi ama lo sport!

2 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 25 FEBBRAIO 2014

PRIMO PIANO

vid

enti

Kit

& C

AR

RIE

RA

Suriname

Nato il1/04/1976

aParamaribo

Le suesquadre da

giocatore

CLARENCESEEDORF

Ajax1992-95

Presenze 65Gol 11

Sampdoria1995-96

Presenze 32Gol 3

Real Madrid1996-99

Presenze 121Gol 15Inter

1999-2002Presenze 64

Gol 8Milan

2002-12Presenze 300

Gol 47Botafogo

2012-14Presenze 58

Gol 16

Metti una sera a cena con Clarence See-dorf. Roba leggera naturalmente: branzino alsale, patate bollite, un filo d’olio, neppure unassaggio di vino anche se il Pinot bianco è subli-me e ora che la palla s’è messa a girare per ilverso giusto un piccolo brindisi ci starebbe pu-re. Tredici punti in sei partite, finalmente unamedia da Milan, e soprattutto due gare - quellasfortunata con l’Atletico e la trasferta con la Sampdoria - in cui l’idea rivoluzionaria di cal-cio totale che si porta dentro sin dall’esordiocon l’Ajax non ancora diciassettenne, cominciaa prendere forma ed equilibrio. «Per carità, non

c’è ancora niente da festeggiare. E comunquemai toccato alcol, sempre pasteggiato ad ac-qua. Ora devo stare attento al fisico. Ho smessodi botto due mesi fa. Non sono più un giocatore,sono il tecnico. Mai scordarlo: altro allenamen-to, altre responsabilità, altra vita...».

L’immagine del leader In questa digressioneapparentemente innocente c’è tutto il Professo-re, la sua portentosa capacità di accumulareesperienze senza subirne il peso, di chiudereun’avventura umana per riaprirne un’altra por-tandosi dietro solo lo stretto indispensabile: un’intelligenza nomade nutrita da una forte -ma non immotivata - concezione del sé. L’im-magine del leader, in campo e fuori. Quellache, nell’era dell’impetuoso giovanilismo ren-ziano, convince Berlusconi di avere nel calciociò che non ha ancora trovato in politica: l’uo-mo capace di rottamare le vecchie abitudinie di avviare un nuovo ciclo. «In Brasile sta-vo benissimo, l’ambiente mi riconoscevauna professionalità – diciamolo, una se-rietà - che tanti miei colleghi non han-no. Il ritorno? Improvviso, più impreve-dibile e meno contorto di quanto abbia-te scritto, ma non inaspettato: con il Mi-lan e i suoi dirigenti il filo della stima edell’affetto non s’è mai interrotto». Ci pro-vo: in fondo ha messo d’accordo Galliani e Bar-bara... Lui mi irride con un dribbling facile:

«Se sono qui mi pare che l’accordo ci sia, ono?». Si ripete con Allegri e stavolta è un nolook: «Di Allegri non parlo, non sarebbe corret-to né elegante». Ma il muro del silenzio e unaruga sul volto che d’improvviso si fa di pietraraccontano più delle parole la storia di due tipitroppo diversi per capirsi.

Strategia anti-crisi Niente da fare, come al so-lito il pallino del gioco lo tiene lui e non lo mol-lerà per due ore. Calcio e vita, senza sbagliareun passaggio. Io non tocco palla o quasi. Il Pro-fessore non ama particolarmente i cronisti, alpiù li rispetta: «Nella mia carriera avrò speso almassimo cinquecento euro di giornali: so valu-tare le mie prestazioni e non mi piace essereinfluenzato. O criticato da chi non sa le cose: seuno gioca da vent’anni e in panchina per una

volta indossa le ciabatte un motivo ci sarà...».Al tavolo stasera, impeccabile nella grisagliafumo di Londra e camicia bianca, c’è lo stessoClarence che ho ammirato in maglia e bra-ghette: sorriso enigmatico, testa alta. Gliocchi mobili, rapidissimi, controllano ditanto in tanto il traffico del locale. Partelargo come gli piace, passo felpato, conuna similitudine tra l’Italia e il Milan: hatrovato tutti e due tristi, senza più il sorri-

so. E lui ha in programma di riportarlo, aSan Siro e non solo. «Occorre uscire dalla

gabbia della crisi: non si tratta di essere positi-

SU SE STESSOE LA SUA PERSONALITÀ

« In campo ero un rompiballe: semi ascoltavano,le cose spessofunzionavano

ilColloquioCLARENCE SEEDORF

«Attaccare in seisenza un moduloe con divertimentoE Balo va liberato...»Il tecnico, il suo mondo, la nuova avventura: «In allenamento misoffermo poco sugli errori. S’impara molto dalle cose fatte bene»

SUL SUO PASSATOE IL TECNICO PIU’ APPREZZATO

Capello, Ancelottie Lippi sono il top. Fabio mi ha dato la convinzionedi essere un leader

«

SULLA SUA FILOSOFIAANDARE SEMPRE ALL’ATTACCO

Chi parla di sistemi di gioco mi annoia. Nel calcio modernoesistono soltantoin fase difensiva

«

SUGLI ALLENAMENTIE LA FORZA DELLE IDEE

Ho cambiato ritmie consuetudini.Serve ambizione, solo in Italia è una parola sporca

«

«IL MIO MILAN SO

DI ANDREA MONTI

MARTEDÌ 25 FEBBRAIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 3

vi, basta essere realisti». Mi guarda dritto, va-gamente sardonico: «Tu ce l’hai un piano?». Unpiano? Azzardo una strategia minimalista:smettere di piangersi addosso. Troppo poco.«Io un piano ce l’ho ed è semplice. Voglio che imiei figli vivano in un mondo migliore di que-sto, in un ambiente fisico più sano e non inqui-nato, con valori più veri. A questo serve la miafondazione Champions for Children, educareattraverso lo sport. E lo sport - non il calcio sol-tanto - è un veicolo formidabile anche per noiadulti. Smettiamo tutti di concentrarci sullecircostanze. Non mi interessa l’episodio, la re-criminazione, la sfiga, il risultato parziale. Ciòche conta è il finale. Mi esalta l’essenza, la pos-sibilità che il gioco di squadra trionfi per le ra-gioni giuste. Il valore dell’esempio, dal politicoal giocatore all’allenatore, è un immenso col-lante sociale». Uno a zero, palla al centro.

La sfida Balotelli Approfitto della pausa e, aproposito di esempi, gli chiedo cosa ne pensi diBalotelli. Conferma: è la vera sfida. E non solosul piano calcistico. L’Italia non è un Paese raz-zista, dice, al più abbondano i beceri ma questapiaga appartiene a tutto il mondo. «Mario inrealtà è una persona squisita, dolce, sensibilis-sima. Si sente gravato di responsabilità enormie, in fondo, non sue. Occorre sollevarlo, anziliberarlo, dall’obbligo di rappresentare un sim-bolo. Restituire all’individuo il suo valore cen-

RRISO»

trale significa sviluppare il potenziale umanocon serenità. Errori compresi. Solo così diven-terà un campione completo: quel giorno saràuna vittoria per me e tutti».

I maestri Il calcio per il Professore è questo:avventura umana e scuola di vita. La sua storiaè un romanzo della modernità: nato 37 anni faa Panamaribo nell’inferno-paradiso del Surina-me, il suo bisnonno era uno schiavo e fu libera-to da un padrone tedesco da cui prese il nomeSeedorf. Infanzia in Olanda, debutto nell’Ajax,poi la Sampdoria, il Real Madrid, l’Inter, il Mi-lan e infine il Botafogo. Un turbine di paesi, in-contri, linguaggi (parla sei lingue corrente-mente). Unico calciatore ad aver vinto quattrovolte la Champions League in tre squadre di-verse, conosce l’importanza dei buoni maestri.«Ho cominciato con Van Gaal, un mito distante.Ho apprezzato enormemente Ancelotti, Lippi eCapello. Fabio è l’uomo che mi ha trasformato:con lui ho smesso di girare per il campo in cercadi gloria, mi ha dato una posizione, e soprattut-to la convinzione che mi serviva per diventareun leader. Sì, i tre italiani hanno davvero qual-cosa in più...».

Psicologia Un «quid», direbbe il suo presiden-te, che ora deve trasmettere a un Milan depres-so da mille traversie e un po’ tristanzuolo. Laprima fase, spiega, non è tecnica ma psicologi-ca. «Devono ritrovare la convinzione in se stes-si. Per questo, ho cambiato ritmi e consuetudinidi allenamento. Voglio che giochino, ridano, sidivertano. Nelle sedute tecniche non mi soffer-mo mai troppo sugli errori. Mostro loro soprat-tutto ciò che hanno fatto bene. Erano appenadieci minuti? Fantastico, possono diventare venti, poi trenta, e infine una partita intera. Bi-sogna partire sempre da ciò che funziona».

Sistema di gioco e noia Poi però vengono glischemi, il sistema di gioco. Che cosa ha in men-te? E qui il Professore si infuria: «Già il sistemadi gioco, i numeri. Appassionano enormemen-te voi giornalisti, ne discutereste per ore. Ma saqual è la verità? Che nel calcio moderno il siste-ma esiste solo nella fase difensiva. In quella of-fensiva c’è fluidità totale, sei giocatori che simuovono continuamente in sincronia senzadare punti di riferimento. Per questo le doman-de sul modulo di gioco mi annoiano...». Sbadi-glia e sorride. Un caffè per finire? No, per cari-tà. E allora, dove punta questo Milan? «Per oraa ritrovarsi, anche fisicamente. Poi si costruiràpartendo dalle basi, dai giovani. Bisogna avereambizione: solo in Italia ambizione è una paro-la sporca...». La società, assicura, ha un pianosolido per il futuro. E ora anche un leader mas-simo - azzardo - proprio come quando stava incampo... «Sì è vero. Al Botafogo, per esempio,dicevo ai compagni devi fare questo e quest’al-tro. Un bel rompiballe. Alle volte mi ascoltava-no, e le cose funzionavano. Alle volte no. Ora igiocatori devono darmi retta per forza, e maga-ri un po’ per amore. In fondo è per il loro bene».Essere Clarence Seedorf: vi piaccia o no è il filmdell’anno.

l’Analisi

Quelle correzionidel Prof che hannoassestato il Diavolo

SU BALOTELLILA SFIDA PIU’ GRANDE

« Mario va sollevato dall’obbligo di essere un simbolo

MARCO PASOTTOMILANO

Per arrivare a quel «si inizia a vedere la lu-ce», pronunciato da Seedorf con cautela nel do-pogara di Marassi, ci sono volute – fra coppe ecampionato – sette partite. Il primo segnale disvolta era arrivato in Champions contro l’Atleti-co, la partita con la Samp ha confermato che lastrada è quella giusta: il Milan è tornato a darel’impressione di essere una squadra. Nel senso diun gruppo con un’idea di gioco, e che conosce ipropri compiti. Cosa che sino al Bologna non erasuccessa. Nell’aria c’era una certa preoccupazio-ne, perché se da un lato Seedorf aveva ragione achiedere tempo e pazienza, dall’altro il Milannon si poteva permettere altri passaggi a vuoto.E la crisi (più di gioco che di risultati) parevadestinata a non avere fine.

Atteggiamento E’ stata la notte di Championsad accendere la prima lampadina. Al di là delrisultato, il Milan si è scoperto equilibrato e peri-coloso. Sono stati due in particolare i fattori chehanno rimesso i rossoneri sul cammino giusto:l’evoluzione del 4-2-3-1, finalmente utilizzatocon elasticità e intelligenza, e l’atteggiamentodella squadra, che ha iniziato ad adattarsi alnuovo sistema di gioco, interpretandolo come sideve. Sì perché l’arrivo di Clarence ha coincisocol cambio tattico: addio 4-3-3 e 4-3-1-2 di Alle-gri, via subito al progetto 4-2-3-1. Sistema ambi-zioso e spregiudicato, per il quale però occorro-no giocatori adatti, o comunque disponibili alsacrificio. Dal Verona al Bologna non ha funzio-nato: trequarti sterile e poco utile in fase di nonpossesso, ma Seedorf ha tenuto duro, chiarendoche quello era il sistema di riferimento, e quellosarebbe rimasto. Una coerenza che ha dato i pri-mi frutti con l’Atletico, soprattutto grazie a uncorrettivo evidente del tecnico: in fase di coper-tura – e la stessa cosa è accaduta a Genova –, il4-2-3-1 è diventato 4-4-1-1, con due trequartistisulla linea mediana e qualche slittamento basi-lare (in Coppa Essien dal centro alla fascia eKakà dalla fascia a supporto arretrato del Balo).Insomma, si sono auto-corretti un po’ tutti: See-dorf ha rivisto qualche aspetto tattico e i giocato-ri si sono messi a fare ciò che l’allenatore proba-bilmente gli chiedeva già da tempo. Ora non c’èdavvero motivo per smarrire di nuovo la strada.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

ABBIATI

DE JONG ESSIEN

DE SCIGLIO BONERA RAMI EMANUELSON

BALOTELLI

TAARABT POLI KAKÀ

CON L’ATLETICO: FASE OFFENSIVA 4-2-3-1 ABBIATI

DE SCIGLIO BONERA RAMI EMANUELSON

TAARABT POLI DE JONG ESSIEN

BALOTELLI

KAKÀ

CON L’ATLETICO: FASE DIFENSIVA4-4-1-1

Ecco i «due Milan» che funzionano visti in Champions: grande potenzialeoffensivo quando si attacca, copertura ed equilibrio quando si difende

4I NUMERI

13i punti

conquistati dalMilan nelleultime seipartite di

campionato: è ilmiglior rapporto

punti-garegiocate di tutto

il campionatorossonero

2le partite

consecutivein cui il Milan

non haincassato gol in

campionato(Bologna e

Samp): inquesto torneo

non era maisuccesso

4 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 25 FEBBRAIO 2014

MARTEDÌ 25 FEBBRAIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 5

PRIMO PIANO

Suona la Kakàrica «Clarence seminail Milan cambial’Europa arriverà»Il brasiliano: «Con Honda serve pazienza.Il Mondiale? Ho il dovere di provarci...»

OGGI OTTAVI IN GARA SECCA

La Primavera di Inzaghi col Chelseain Champions

Il tecnico Filippo Inzaghi, 40 anni

Si riparte dal Chelsea,non proprio l’avversario mi-gliore da affrontare. Dopo lavittoria nel torneo di Viareg-gio, il Milan Primavera di Filip-po Inzaghi torna a concentrar-si sulla Champions League.Oggi infatti è in programmal’ottavo di finale della YouthLeague. Sarà gara secca, alcontrario di quello che succedeper i grandi. La sfida, origina-riamente prevista all’Ebb Sta-dium di Aldershot, è stata spo-stata su uno dei campi del cen-tro sportivo di Cobham, sedeabituale degli allenamenti del-la prima squadra dei Blues. IlMilan è volato a Londra ieri:Piccinocchi è recuperato manon dovrebbe partire dal pri-mo minuto. Da valutare le con-dizioni di Simic e Pinato. Inza-ghi potrà contare anche su Pe-tagna, reduce dall’influenza,prestato dalla prima squadra.In caso di vittoria, i rossoneriaffronteranno la vincente diReal Sociedad-Schalke (sem-pre partita secca, 11/12/18/19marzo). Domani invece toc-cherà all’altra italiana ancorain gara, il Napoli, che sarà im-pegnata in casa del Real Ma-drid (in caso di vittoria troveràla vincente di Cska-Psg).

PROGRAMMA OTTAVIOGGI Chelsea-MILAN (ore

16, diretta su Eurosport). Arbi-tro: Kralovi (Svk); Real Socie-dad-Schalke (ore 19). Arbitro:Järvinen (Fin); Arsenal-Shakhtar Donetsk (ore 20). Ar-bitro: Rogers (Irl).

DOMANI Cska Mosca-ParisSaint Germain (ore 15). Arbi-tro: Jorgji (Alb); Benfica-Au-stria Vienna (ore 17). Arbitro:Dabanovi (Mne); Real Madrid-NAPOLI (ore 18). Arbitro: Pap-pas (Gre). Atletico Madrid-Manchester City (ore 20). Ar-bitro: Hansen (Nor).

© RIPRODUZIONE RISERVATA

CLAUDIO LENZI@clenzi82

«Siam venuti fin qua,siam venuti fin qua, per vede-re segnare Kakà!». Sorpresa,non è la curva Sud a cantare,ma lo stesso brasiliano, mister101 gol con la maglia rossone-ra. «Succede a casa, mio figlioimpazzisce quando la sente».La moglie Caroline è al suofianco, annuisce elegante e fasegno che la sfilata di GiorgioArmani sta per cominciare.Ma prima c’è tempo per qual-che battuta, per non dire pro-messa, sul Milan.

Kakà, quanto è lontana l’Eu-ropa in questo momento dellastagione?

«Io ci credo al Milan in Eu-ropa. Quello che sta succeden-do dall’arrivo di Seedorf èmolto bello, le cose in campostanno cambiando, giochiamobuone gare e i risultati, final-mente, arrivano. E se arrivanoi risultati, vedrete, arriva an-che l’Europa».

E lei va al Mondiale, a casasua...

«Penso soltanto a far benecon la maglia del Milan, a gio-care il più possibile, a crescereogni partita, poi il 5 maggio,quando ci saranno le convoca-zioni definitive del commissa-rio tecnico Scolari, vedremose c’è il mio nome. Ho il doveredi provarci».

Com’è Seedorf come alle-natore?

«Clarence è bravo, anzi bra-vissimo. Ha il suo modo di la-vorare, ha la sua filosofia,ogni giorno cerca di seminarequalcosa dentro lo spogliato-io, ma sono cose nostre chenon dico. Però nelle ultimepartite abbiamo cominciato a

raccogliere i frutti».

Honda, però, fa fatica a in-tegrarsi, a entrare nel vivodell’azione.

«Dategli tempo, ci vuole pa-zienza. Non è facile per lui chearriva dal calcio russo esseresubito decisivo in un campio-nato completamente diversocom’è quello italiano, moltopiù tattico. Però è un bravogiocatore, ci vuole davvero so-lo un po’ di pazienza».

Soltanto per Honda, o pertutto il Milan? La qualificazio-ne ai quarti di Champions Lea-gue, dopo lo 0-1 di San Sirocon l’Atletico, è in bilico e laclassifica comincia a miglio-rare adesso...

«È un momento di transi-zione, lo sappiamo, sia per lasquadra sia per la società.Guai, però, ad arrendersi,piuttosto prendiamo la rincor-sa per fare tante altre belle sta-gioni come che abbiamo vissu-to in passato».

Seedorf allenatore, Inzaghiguida vincente della Primave-ra al torneo di Viareggio. Non èche anche lei, magari tra qual-che anno...

«È davvero una gioia vederealcuni miei ex compagni chenel frattempo sono diventatidegli ottimi tecnici. Sono con-tento per Pippo, si è meritatola vittoria al torneo di Viareg-gio, e per Clarence che sta fa-cendo davvero bene. Altriamici ed ex compagni allena-no in giro per il mondo ma...Ecco, se devo essere sincero,io oggi non mi vedo propriocome allenatore, in futurochissà».

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l’Infortunato

Il tweet di Balotellicol fratello Enock «Si lavora duro a Milanello!»

«Lavoro duro a Milanello!»: Mario Balotelli ha raccontato la sua giornata con un tweet in inglese («working hard in milanello!») accompagnato da una foto a torso nudo, con la borsa del ghiaccio sulla spalla destra infortunata e al fianco il fratello Enock Barwuah.Mentre il resto della squadra ha usufruito di una giornata di riposo dopo la vittoria contro la Sampdoria, Balotelli ieri ha proseguito la fisioterapia per smaltire il problema alla spalla. Mario si è fatto male nella gara d’andata degli ottavi di Champions League contro l’Atletico, cadendo male dopo un contrasto. La speranza dell’attaccante è quella di riuscire a recuperare in tempo per la sfida di domenica sera a San Siro con la Juventus.

IL ROSSONERO IN PRESTITO AL MONTPELLIER NIENTE PATENTE PER TRE ANNI E 700 EURO DI MULTA: POTEVA ANDARGLI MOLTO PEGGIO

Schianto in Ferrari: a Niang 18 mesi con la condizionaleALESSANDRO GRANDESSO

@agrandessoPARIGI

Ha sfiorato il carcereM’Baye Niang. Il talentino ros-sonero prestato al Montpellierieri è stato condannato a 18mesi, ma con la condizionale.Rischiava anche 75 mila eurodi multa. Ne pagherà appena700. Ma dovrà rinunciare pertre anni alla patente. Tuttosommato è andata bene al19enne francese, che il 2 feb-braio si era schiantato in Ferra-ri su un albero, dopo aver coin-volto nella pazza corsa altresette auto. Ieri Niang si è pre-sentato in tribunale alle 14.15,accompagnato dall’avvocato,

scortato da telecamere e gior-nalisti. Come lui, le vittime col-laterali di un incidente che po-teva finire in tragedia. Niangtre settimane fa si era messo al-la guida di una Ferrari prestatada un conoscente per un possi-bile acquisto. Il giocatore peròconduceva a tutta velocità, zig-zagando e superando a destra,ignorando semaforo e segnale-tica. Poi, la serie di sportellatead altre auto, prima di finirecontro un albero. Il giocatoreha abbandonato la macchina,cercando di negare il fatto diesserne stato alla guida.

Panico Interrogato dalla po-lizia il 6 febbraio, il francese hainvece ammesso che al volante

c’era lui e non un certo Moha-med Ramadani, condannato atre mesi con la condizionaleper falsa denuncia. E Niang loha ribadito ieri in aula con unfilo di voce: «Sul momento, so-no stato preso dal panico. Mene pento amaramente, è statauna cosa davvero stupida».Duro invece uno degli avvocatidelle undici vittime: «Poteva-no morire una decina di perso-ne, è stata un’aggressione, hasolo avuto fortuna». Verso le16 il verdetto: 18 mesi di pri-gione, sospesi dalla condizio-nale, annullamento della pa-tente che gli era già stata ritira-ta lo scorso maggio, con il di-vieto di rifarla per tre anni, 500euro di multa per incapacità di

guidare correttamente l’auto,100 per non aver rispettato unsemaforo e alti 100 per sorpas-so a destra. Il giocatore almenopotrà tornare in campo, dovesta contribuendo al rilanciodel Montpellier. Da quando èarrivato a gennaio, in prestitodel Milan, la squadra di Cour-bis ha fatto 15 punti, e sarebbeterza in classifica anche grazieai tre gol messi a segno dal ros-sonero. Quattro inclusa laCoppa di Francia. Per il tecni-co, però, Niang è ancora in fasedi apprendimento: «Quandodal Caen è arrivato al Milan èstato come passare dalla ma-terna all’università. Con noista imparando l’alfabeto».

© RIPRODUZIONE RISERVATAM’Baye Niang, 19 anni, durante l’udienza di ieri accanto al suo avvocato AFP

SOLO UNA LUSSAZIONE PER LA PUNTA

Pazzini: niente frattura del nasoCon la Juve avrà la mascherina

MILANO «Il mio naso?Non benissimo...», aveva scritto ieri pomeriggio su Facebook, prima della visita di controllo. Poi, dopo gli esami strumentali, Giampaolo Pazzini ha potuto tirare un sospiro di sollievo: la botta ricevuta al naso da Sorianodomenica pomeriggio a Marassi ha prodotto una lussazione della cartilagine nasale, che è stata ulteriormente ridotta (una prima «sistemata» era stata data direttamente in campo dal dottor Tavana) e immobilizzata. E’ quanto emerge dalla visita specialistica cui si è sottoposto il Pazzo dal professor Gaini. Ora il programma prevede due giorni di lavoro atletico differenziato, poi il

centravanti potrà tornare in gruppo. Insomma, alla fine arrivano buone notizie dal momento che lì per lì si era temuta una frattura. L’unico inconveniente è che il giocatore dovrà indossare una maschera protettiva, ma se non altro non ci sono pericoli sulla sua presenza contro la Juve domenica sera. Balotelli, infatti, è alle prese con la contusione alla spalla destra che gli ha fatto saltare la Samp, e sino a fine settimana non si capirà con esattezza se potrà esserci o meno coi bianconeri. Ieri la squadra ha riposato, oggi pomeriggio la ripresa degli allenamenti.

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Ricardo Kakà con lamoglie Caroline Celico ieri mattina erano tra gli ospiti d’onore della sfilata di Giorgio Armani svoltasi a Milano nell’ambito della settimana della moda donna. Il campione rossonero è da tempo un fan di Armani. Negli anni scorsi aveva vestito anche i panni di testimonial ufficiale

per Emporio. Ruolo riservato ai grandi dello sport e del

calcio come David Beckham e Cristiano

Ronaldo. Da allora Armani e Kakà sono

rimasti sempre in contatto.Ieri il ritorno del brasiliano nel parterre di una sfilata di Armani, seduto accantoa Fabio Fognini. Alla fine

un abbraccio e le fotodi rito con Re

Giorgio.

a Milano

Il brasiliano assieme alla mogliealla sfilata di Giorgio Armani

GUARDA

pl’intervista a Kakà suwww.gazzetta.it

6 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 25 FEBBRAIO 2014

SERIE A POSTICIPI 25a GIORNATA

le PagelleDI MIMMO MALFITANO

BEHRAMI MUROA CENTROCAMPODA KONATETANTI PERICOLI

GLI ARBITRIBANTI 6,5 Dirige con determinazione senza commettere errori. Giustele ammonizioni distribuite.Posato 6,5 – Tonolini 6,5Damato 6 – Merchiori 6

18’ PRIMO TEMPOIl vantaggio di HiguainLancio in verticale di Hamsik per Higuain che con un morbido tocco scavalca Perin in uscita AFP

26’ SECONDO TEMPOL’ammonizione del PipitaHiguain sembra cercare l’ammonizione: fallo inutile da dietro su Bertolacci. Salterà il Livorno LAPRESSE

FINE PARTITALa delusione di BenitezRafa Benitez esce dal campo di pessimo umore: il suo Napoli è a meno sei dalla Roma di Garcia IPP

Lo sgambettoL’ex Calaiò gela NapoliNon basta Higuain,la Roma lontana 6 puntiAzzurri brillanti in avvio e in vantaggio col 13° gol dell’argentinoPareggio meritato del Genoa con una magia dell’attaccanteDAL NOSTRO INVIATONICOLA CECERENAPOLI

E peggio dei due puntipersi a 6’ dal novantesimo èche il passo falso del Napoli alSan Paolo non fa più sorpresa.Stavolta il pareggio se l’è gua-dagnato, con pieno merito, il

Genoa. In precedenza ci eranoriusciti Udinese, Chievo, Sas-suolo, squadre forse ancor me-no attrezzate di quella che Ga-sperini ha rivoltato nella ripre-sa con una lucidità e un’incisi-vità che non è stato possibile,una volta di più, riscontrare nelmonocorde sistema di gioco diBenitez. Rimasto fedele a se

stesso (Insigne per Hamsik, In-ler per Jorginho le varianti incorsa) nonostante il Genoa nel-la ripresa stesse esercitandouna evidente superiorità eavesse stravolto il prudente 5-4-1 del primo tempo in un iperoffensivo 4-2-4. Con tanto diassedio che produrrà la puni-zione splendidamente eseguita

da Calaiò, che non provava unagioia dal derby dello scorso 15settembre... Gioia contenutis-sima: il vice Gila quasi si è scu-sato coi vecchi tifosi...

Che Mertens Fidandosi delvantaggio ottenuto dalla tredi-cesima prodezza di Pipita Hi-guain, don Rafé Benitez ha vis-

Gasperini ridisegnal’assetto rossoblùnel secondo tempoIl San Paolo fischiala banda Benitez

IL TECNICO FELICE

Gasperini«Noi bravia modificarci»GIANLUCA MONTINAPOLI

Ha avuto ragione lui.Gianpiero Gasperini ha letto molto bene la partita. Ha cambiato uomini (Gilardino in primis) e sistema nella ripresa e ha pareggiato meritatamente. Non può che essere soddisfatto: «Abbiamo contenuto bene il Napoli nel primo tempo provando a ripartire. Nella ripresa c’erano le condizioni per giocare diversamente ed abbiamo cambiato qualcosa. Non penso che se l’avessimo fatto dall’inizio le cose sarebbero andate meglio, anzi la nostra forza sta proprio nel poter modificare atteggiamento a gara in corso». Il passaggio alla difesa a 4 ha funzionato, l’innesto di Calaiò è stato fondamentale. Gilardino cambiato ha sorpreso: «Avevobisogno di un giocatore rapido come Fetfatzidis e poi con Konate centravanti abbiamo alzato il pressing sui centrali. Così siamo riusciti a prendere campo e disputato un’ottima ripresa. Calaiò poi non è nuovo a colpi del genere, ci teneva tanto a fare gol al San Paolo». Quando si hanno 4 nitide occasioni col Napoli bisogna essere più cinici. Gasperini lo sa: «Siamo una squadra giovane, miglioreremo pure sotto questo aspetto». Gasp è rimasto imbattuto nei precedenti contro il Napoli sulla panchina del Genoa.

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il protagonista EMANUELE CALAIÒ

Il guastafeste«Mai avrei volutosegnare qui...»E Benitez recrimina: «Dovevamo chiudere la gara,per me era vinta. Sbagliata la gestione del vantaggio»

DAL NOSTRO INVIATOALESSIO D’URSONAPOLI

Ti aspetti un’altra nottemagica nel segno di GonzaloHiguain, al 13° gol in A. Tiaspetti il Napoli. Ed invece, al-l’improvviso, ecco la beffa. Ec-co spuntare il «guastafeste»Emanuele Calaiò, uomo sim-bolo di un Genoa che non mol-la mai. E’ suo il colpo di teatropiù inatteso e crudele, proprioquando i 30mila di Fuorigrot-ta pregustavano una vittoriacon cui tenere il passo di Juvee Roma. Niente da fare: sul proscenio più importante saleil vice di Gilardino e i sogni digloria azzurri si dissolvononel modo più deludente.

Protagonista La foto è scat-tata dai 15 tifosi del Genoapresenti al San Paolo: al cen-tro c’è lui, Calaiò, e tutti gli al-tri intorno. Lo festeggiano infondo a una prodezza chemolto dice del talento di que-

sto attaccante, gregario intel-ligente perché si dimostra ra-pace quando conta . E cosìEmanuele rovina pure la festadegli altri, non tifosi qualsiasi:lui, ex azzurro, non ha volutoesultare per rispetto della gen-te di Napoli. Anche i più irri-ducibili tifosi hanno apprezza-to il gesto di un ragazzo nobiled’animo che allunga la serieutile rossoblù dopo la vittoriadi Livorno e il 3-3 con l’Udine-se: «Mi dispiace aver segnatodove ho avuto trascorsi impor-tanti -dice - ma quando il mi-ster mi dà la possibilità do ilmassimo. Se lo meritano i tifo-si, dedico il gol alla mia fami-glia e a mio figlio Jacopo. Il più bello? Forse sì, è la terzapunizione-gol in carriera».

Trappola E Rafa Benitez ave-va ragione a non fidarsi delGenoa e dei suoi uomini. Ilquarto pari in casa (Udinese,Chievo, Sassuolo e Genoa, piùil k.o. col Parma) confermacome il Napoli viva di improv-

visi blackout, scatenato spessocon le big e indulgente fintroppo con le piccole: un ri-schio che il tecnico aveva cer-cato di scongiurare schieran-do i titolarissimi. Sembravafatta, con quel tocco da sottodi Higuain. Ma il tecnico nonaveva fatto i conti con le mos-se di Gasperini (imbattuto alSan Paolo da allenatore delGenoa) e con Calaiò. Così, do-po 3 vittorie di fila in casa, ilNapoli è costretto a una bru-sca frenata. E Rafa spiegherà:«Nel primo tempo bisognavasegnare ancora e poi gestire lagara, ovvio che se non si segnail 2° gol si rischia sempre di pa-reggiare. Se vinciamo le no-stre partite si può sperare diarrivare secondi. Loro hannofatto una sola ripartenza nellaripresa e non sembrava potes-sero segnare, la sfida era nellenostre mani. Non sono preoc-cupato ma occupato, abbiamogestito bene la rosa finora lasquadra sta bene».

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PARLA UN PENTITO

«Rapina a Behraminon fu complotto degli ultrà azzurri»

«C’è un complotto deiMastiffs della Curva A per punire i giocatori del Napoli che non vanno agli eventi organizzati dai tifosi»: lo ha ribadito il pentito Salvatore Russomagno nel processo per la rapina di un orologio a Behrami. Ma questo colpo, ha aggiunto il pentito, non rientra nel complotto, a differenza di quelli alle compagne di Lavezzi, Hamsik e Cavani. Per la rapina a Behrami è imputato Raffaele Guerriero, riconosciuto da Valon come uno dei due uomini che nel dicembre 2012 lo aggredirono. Per il pentito il responsabile non fu Guerriero, ma un altro pregiudicato.

Emanuele Calaiòsi scusa coi tifosi

napoletani dopoil gol LAPRESSE

NAPOLI 5,5REINA 6,5 Respinge d’istinto il colpo di testa di Konate. Per il resto, viene impegnato poco.REVEILLERE 5,5 Va in difficoltà nella fase iniziale con Konate a destra. Meglio nel secondo tempo su Sculli.FERNANDEZ 6 Annulla del tutto Gilardino e respinge sulla linea un tiro di Konate. Una prestazione di carattere e forza. ALBIOL 6 Non ci sono sbavature nella sua prestazione.GHOULAM 5,5 Modesto rendimento. Spinge solo nella ripresa, ma i cross sono imprecisi.BEHRAMI 6,5 Un vero e proprio muro a centrocampo. Si scontra spesso con Matuzalem, una prova di forza tra due tignosi.JORGINHO 5 Da lui ci si aspetta la qualità ed invece sembra spaesato, braccato com’è da Matuzalem scompare dal gioco. (Inler s.v.).CALLEJON 5,5 Un’altra partita sottotono. A parte qualche ripartenza, non è per niente influente nel gioco.HAMSIK 5,5 Indovina il corridoio giusto per il gol di Higuain. Poi, tanti errori persino negli appoggi.INSIGNE 5 Leggero e poco funzionale, sbaglia anche quei pochi palloni che gli capitano.MERTENS 6 Nei primi 45’ è il più pericoloso tra i suoi. Meno incisivo nella ripresa, esce nel finale. (Pandev s.v.).

h 6,5 IL MIGLIOREHIGUAIN

Segna un gran gol e prova un paio di conclusioni dalla distanza. E’ tra i pochi a non volersi arrendere

ALL. BENITEZ 5,5 Stavolta concede il secondo tempo all’avversario. E’ il quarto pareggio interno contro una medio-piccola.

GENOA 6PERIN 6 Non compie nemmeno una parata. Si limita a qualche uscita e si dimostra sicuro.MOTTA 5 Nel primo tempo viene sopraffatto da Mertens. Mediocre anche quando si propone sulla fascia, lascia il posto a Calaiò.

h 7 IL MIGLIORECALAIO’

Un gol pesantissimo per la classifica. L’esecuzione della punizione è un bel vedere. Da ex, non esulta, ma il S. Paolo applaude

ANTONINI 5,5 Higuain lo sorprende nell’occasione del gol. Non sempre sicuro nell’uno contro uno.DE MAIO 6 Attento, non si fa tanti scrupoli quando deve liberare l’area, soprattutto nel finale.BURDISSO 6 Tiene bene, specialmente dopo il pareggio. Lavora d’esperienza.ANTONELLI 6 Dalle sue parti si aggira Callejon, ma non si fa intimorire e spinge, favorito dalla serata no dell’avversario.KONATE 6,5 Gli unici pericoli li ha creati lui, nel primo tempo. Reina gli nega il gol sul colpo di testa ravvicinato.MATUZALEM 6 Diffidato e ammonito: si fa tradire dal nervosismo e salterà la prossima. Per lui, Jorginho è una facile preda.BERTOLACCI 5,5 Di fronte ha Behrami che non gli concede nemmeno un metro. E lui soffre.SCULLI 5,5 L’impegno non basta e quando ha sul destro la palla del pareggio la spreca banalmente.CENTURION 6 Partecipa alla gioia per il pareggio.GILARDINO 5 Fernandez ne limita al massimo le giocate e Gasperini lo sostituisce nell’intervallo.FETFATZIDIS 6 Il suo ingresso porta un po’ di vivacità all’azione.ALL. GASPERINI 6 Nel secondo tempo l’ha meritato il punto.

MARTEDÌ 25 FEBBRAIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 7

CLASSIFICA

SQUADRE PUNTIPARTITE RETI

G V N P F SJUVENTUS 66 25 21 3 1 60 19ROMA 57 24 17 6 1 49 11NAPOLI 51 25 15 6 4 50 28FIORENTINA 45 25 13 6 6 45 28INTER 40 25 10 10 5 43 29VERONA 39 25 12 3 10 43 42PARMA 37 24 9 10 5 38 29TORINO 36 25 9 9 7 39 32MILAN 35 25 9 8 8 39 35LAZIO 35 25 9 8 8 33 34GENOA 32 25 8 8 9 28 32UDINESE 28 25 8 4 13 29 36SAMPDORIA 28 25 7 7 11 27 37ATALANTA 28 25 8 4 13 25 37CAGLIARI 25 25 5 10 10 23 35CHIEVO 21 25 5 6 14 19 35BOLOGNA 21 25 4 9 12 22 41LIVORNO 20 25 5 5 15 26 45CATANIA 19 25 4 7 14 19 43SASSUOLO 17 25 4 5 16 25 54�CHAMPIONS �PRELIMINARI CHAMPIONS �EUROPA LEAGUE �RETROCESSIONE

PROSSIMO TURNO

Sabato 1 marzo, ore 20.45ROMA-INTER (3-0)Domenica 2 marzo, ore 15CAGLIARI-UDINESE ore 12.30 (0-2)ATALANTA-CHIEVO (1-0)GENOA-CATANIA (1-1)SASSUOLO-PARMA (1-3)TORINO-SAMPDORIA (2-2)VERONA-BOLOGNA (4-1)LIVORNO-NAPOLI ore 18.30 (0-4)FIORENTINA-LAZIO ore 20.45 (0-0)MILAN-JUVENTUS ore 20.45 (2-3)

MARCATORI14 RETI Rossi (5, Fiorentina); Tevez (1, Juventus).13 RETI Higuain (4, Napoli); Immobile (Torino); Toni (1, Verona).12 RETI Berardi (5, Sassuolo).11 RETI Gilardino (4, Genoa); Palacio (Inter); Vidal (2, Juventus); Cerci (5, Torino).10 RETI Llorente (Juventus); Paulinho (2, Livorno); Balotelli (2, Milan).9 RETI Denis (1, Atalanta); Callejon (Napoli); Cassano (Parma); Eder (3, Sampdoria).7 RETI Candreva (4, Lazio); Jorginho (Napoli; 7 con 5 rigori nel Verona); Gabbiadini (Sampdoria); Di Natale (4, Udinese).

suto una prima parte di garasulle brillanti e continue per-cussioni di Mertens, capace diarrivare al tiro pericoloso pertre volte senza però mai centra-re lo specchio di Perin e sullabuona predisposizione allamanovra di Callejon. Aggiun-giamoci la costanza dei recupe-ri di un Behrami ormai a posto

e qualche illuminazione di unHamsik (suo l’assist del gol)che invece resta lontano dalmiglior standard ed ecco che lapartita sembrava saldamentenelle mani azzurre, decisa-mente padroni del campo lad-dove i rossoblu non riuscivanoad alzare i due laterali difensividi modo che il tradizionale 3-

4-3 era in realtà un 5-4-1. Nonuna scelta a tavolino, evidente-mente, ma un realistico ade-guamento alla contingenza.

Che Konate Soltanto Anto-nelli ha derogato a questa lineadifensiva a cinque con una in-cursione su calcio piazzato (gi-rata di testa alta) e un paio di

cross dalla trequarti. Sul se-condo dei quali Konate ha in-cornato da pochi passi trovan-do però Reina bene appostato.Sempre Konate, in precedenza,aveva obbligato Fernandez a un salvataggio sulla linea in se-guito a un blitz favorito da unamagnifica verticalizzazione diMatuzalem. Una specie di foto-

copia dell’intesa fra Hamsik eHiguain che aveva mandato invantaggio gli azzurri.

Varianti Su Konate, spostatoin posizione di centravanti aspese del meno mobile e im-prevedibile Gilardino, l’allena-tore ospite ha costruito la ri-monta. Gasperini ha cambiatopure gli esterni di attacco privi-legiando il furetto Fetfatzidis epoi lanciando Cabral quandoSculli ha sbagliato una chiaraopportunità con un diagonaletroppo largo. Il Napoli non hareagito nemmeno dinanzi aquesto campanello di allarme.Benitez, super ottimista, ha la-sciato inalterato il suo assettoche aveva invece bisogno di unpuntello in chiave difensiva,aspettando il 2-0. Ma in realtàPerin non è mai stato impegna-to: Mertens e Callejon avevanoesaurito la birra, Higuain era controllatissimo, Insigne fati-cava a entrare in partita. Men-tre il Genoa, ormai lanciato al-l’assalto da Gasp, stringevad’assedio l’area di Reina.

Il colpaccio E proprio nel ten-tativo di alleggerire una di que-ste veementi azioni d’attaccorossoblu Mertens commettevaun fallo evitabilissimo che glicostava pure l’ammonizione.La relativa punizione da lonta-no vedeva Calaiò azionare ma-gicamente il suo sinistro: pallo-ne che sbatte sul palo di un Rei-na non in serata di prodezze.Un tempo e un gol per parte:giusto così. Ma se la Fiorentinaavesse battuto il Parma la deli-cata partita con lo Swansea sa-rebbe stata preceduta da fischiben più intensi e pericolosi diquelli regalati per pochi secon-di dal delusissimo San Paolo.Coraggio, per passare in coppabasterà vedere il Napoli del pri-mo tempo di ieri anche... nelsecondo.

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NAPOLI 1GENOA 1

MARCATORI Higuain (N) al 18’ p.t.; Calaiò (G) al39’ s.t.

NAPOLI (4-2-3-1) Reina; Reveillere, Fernandez, Albiol, Ghou-lam; Behrami, Jorginho (dal 35’ s.t. Inler); Cal-lejon, Hamsik (dal 27’ s.t. Insigne), Mertens(dal 40’ s.t. Pandev); Higuain.PANCHINA Contini, Colombo, Henrique, Bri-tos, Maggio, Dzemaili, Radosevic, Zapata.ALLENATORE Benitez.CAMBI DI SISTEMA nessuno.BARICENTRO MEDIO 53,3 metriESPULSI nessuno.AMMONITI Hamsik per comportamento nonregolamentare; Albiol, Higuain, Callejon eMertens per gioco scorretto.

GENOA (5-4-1) Perin; Motta (dal 18’ s.t. Calaiò), Antonini, DeMaio, Burdisso, Antonelli; Konate, Matuza-lem, Bertolacci, Sculli (dal 33’ s.t. Centurion);Gilardino (dal 1’ s.t. Fetfatzidis).PANCHINA Bizzarri, Albertoni, Cofie, Marche-se, De Ceglie, Sturaro, Cabral, Portanova.ALLENATORE Gasperini.CAMBI DI SISTEMA dal 18’ s.t. 4-4-2, dal 34’s.t. 4-2-4.BARICENTRO MOLTO BASSO 47,8 metriESPULSI nessuno.AMMONITI Matuzalem e Sculli per giocoscorretto.

ARBITRO Banti di Livorno.NOTE spettatori paganti 30.377 per un incas-so di euro 591.174; abbonati e quota non co-municati. Tiri in porta 3-4. Tiri fuori 5-2. An-goli 5-5. In fuorigioco 2-3. Recuperi: 1’ nelp.t.; 3’ nel s.t.

la Moviola DI FABIO BIANCHI

Higuain si cercail giallo. Sculline rischia due

Partita veloce ma senzaepisodi dubbi in area. Regolare il gol di Higuain per il vantaggio del Napoli. Sul passaggio profondo di Hamsik, l’argentino scatta dietro De Maio, lo aggira e poi confeziona il delizioso cucchiaio. Il Napoli avrebbe segnato anche un secondo gol con Callejon, ma il gioco era già stato giustamente fermato da Banti perché lo spagnolo si era portato avanti il pallone col braccio. L’arbitro livornese ha qualche problema in più nella gestione dei cartellini. Per esempio, grazia Sculli quando entra malissimo su Behrami. Era minimo giallo. Il genoano viene ammonito poco dopo per un altro fallo su Behrami e sarebbe stato il secondo. Anche l’intervento di Mertens a gomito alto su Centurion è da punire con un..arancione. Il castigo per il belga arriva con la punizione capolavoro di Calaiò. Giusti gli altri gialli, anche quello a Higuain che, diffidato, sembrava proprio cercarlo per saltare il Livorno ma non la Roma.

La punizione di Emanuele Calaiò,32 anni, per l’1-1 del Genoa. È il

secondo gol in campionatodell’attaccante ex Napoli IPP

8 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 25 FEBBRAIO 2014

SERIE A POSTICIPI 25a GIORNATA

le Pagelle DI A.S.

AMAURI, IL GOL E TANTO LAVOROCUADRADO SEMPRE PERICOLOSOPARMA 6,5

MIRANTE 6 Attento nelle uscite, si concede il lusso di un dribbling davantialla porta, ma di fronte alla genialata di Mati Fernandez non può fare nulla.CASSANI 6,5 Argina Cuadrado, spinge nella ripresa e costringe Neto a un difficile intervento.PALETTA 6,5 Una montagna: scalarla è davvero complicato. E difatti la Viola mica ci riesce.LUCARELLI 6,5 Ordinato nel guidare la difesa e negli anticipi su Matri. E imposta con precisione.MOLINARO 5,5 Prova a sgommare sulla sinistra, ma poche volte raggiunge il fondo: 12 palle perse.GARGANO 7 Un lottatore. Corre, tampona e lancia (6 «traccianti» positivi). In più recupera 7 palloni.MARCHIONNI 5,5 Meno lucido del solito. Lo testimoniano i 12 palloni persi: incide poco lì in mezzo.MUNARI 4 Entra per dare una mano e invece la piazza in faccia a un avversario. Che bisogno c’era?PAROLO 5 Non è il Parolo d’inizio stagione. Pochi inserimenti, zero conclusioni.BIABIANY 6,5 Quando parte, fermarlo è impossibile. Guadagna il rigore ed è un costante pericolo. (Palladino s.v.)

h 7 IL MIGLIOREAMAURI

Porge a Cassano l’assist per l’1-0, timbra il 2-1 su rigore e per tutta la partita lavora, sgomita, si batte.

CASSANO 6 Il golletto e poco altro. In 11 contro 10 uno come lui doveva fare la differenza. (Schelotto s.v.)ALL. DONADONI 5,5 Tardive le sostituzioni. In superiorità numerica doveva modificare il sistema di gioco.

GLI ARBITRI GERVASONI 6,5 Giusto il rigore (Tomovic su Biabiany), giusta l’espulsione di Diakitè (i due «gialli» sono sacrosanti), giusti i «rossi» a Munari e Borja Valero. Gara difficile, ma lui la gestisce con polso. De Pinto 6,5 - Marzaloni 6,5; Celi 6,5 - Ciampi 6,5

FIORENTINA 6,5NETO 6,5 Tiene in vita i suoi con una prodezza su Amauri.DIAKITE 4 Due falli da dietro, due gialli. Espulsione sacrosanta. E, prima, poca attenzione in difesa.G. RODRIGUEZ 5,5 Patisce il gioco di Amauri e se lo lascia sfuggire in occasione del cross per l’1-0.SAVIC 6 Ordinato, là dietro. Pronto a coprire e a impostare l’azione.TOMOVIC 5,5 Soffre Biabiany. E commette il fallo del rigore.AQUILANI 6 Argina Parolo e partecipa al titic-titoc. Preciso: su 46 passaggi solo 7 errori.

h 7 IL MIGLIOREM. FERNANDEZ

Entra e scuote la partita: la sua punizione è un colpo di genio.

PIZARRO 6 Organizza la solita «rumba» in mezzo al campo: 89 passaggi, 18 lanci, 4 chance create.B. VALERO 5 A parte l’espulsione, non è all’altezza delle sue qualità. Un dato? 19 palloni persi. Troppi per uno come lui.JOAQUIN 6 Sgomma a destra, mette in ginocchio Molinaro. Cerca il dialogo con Matri, non lo trova.M. GOMEZ 6 Tiene impegnati Paletta e Lucarelli. Basta la sua presenza a mettere ansia al Parma.MATRI 5 Non un movimento giusto, non uno scatto in profondità, l’unica cosa buona è il cross dell’1-1.ILICIC 6 Nel finale s’infila tra le linee e prova l’uno-due con Gomez.CUADRADO 6,5 Timbra l’1-1, da ala è sempre pericoloso. E coi suoi in dieci si sacrifica a fare il terzino.ALL. MONTELLA 5,5 La squadra è troppo nervosa e anche lui, in panchina, non è per nulla zen.

dHA

DETTO

SDaniele Pradé

d.s. Fiorentina«Siamo

antipatici?Forse sì, perché

siamo belli,vincenti e increscita, ma

non dobbiamodare alibi alla

squadra»

SDiego

Della Valle,60 anni,

proprietariodella Fiorentina

dal 2002ANSA

ViolamaraFiorentina salvaper un pelonella corridacon il ParmaTre espulsi, magia di Mati Fernandez all’85’Per Donadoni è il 13° risultato utile di fila

DAL NOSTRO INVIATOANDREA SCHIANCHIPARMA

Nessuno è contento equesto spiega che tutti hannosbagliato qualcosa. Il Parma non riesce a sorridere perchéaveva la vittoria in pugno e sel’è lasciata sfuggire per un in-comprensibile atteggiamentotattico, una volta rimasto in 11contro 10. La Fiorentina se laprende per l’espulsione a Diaki-te e per il modo in cui l’arbitroGervasoni ha condotto la parti-ta. Alla fine, più che prenderse-la con la sfortuna (gli emiliani)o con il direttore di gara (i vio-la), sarebbe meglio guardare incasa propria e capire perché

non si riesce a gestire una situa-zione di superiorità numerica(il Parma) o perché, con unpossesso palla del 60 per centoe un totale dominio del centro-campo, si fanno soltanto 3 tiriin porta (la Fiorentina). Il sen-so di questo scoppiettante 2-2sta qui: la squadra di Donadoniallunga a 13 la serie di gare uti-li, ma dimostra di non avere an-cora la forza e la personalitàper il definitivo salto di qualità;i ragazzi di Montella patisconotremendamente l’assenza di unattaccante che tale sia, non ba-sta la controfigura di un centra-vanti come Matri per concretiz-zare l’incredibile mole di lavo-ro dei centrocampisti. Restanoaperte le speranze di Europa

League per il Parma e purequelle di Champions per la Vio-la: per arrivarci, però, serveuno scatto alla Usain Bolt.

Botta e risposta Moduli iden-tici per le due squadre (4-3-3),ma atteggiamenti diversi. Se laFiorentina fa del possesso e deltiki-taka il marchio di fabbrica,il Parma dimostra di sapersiraccogliere con ordine nellapropria metà campo per poi ri-partire con Biabiany. I viola,spesso, non trovano l’imbucatacentrale sull’attaccante, ancheperché Matri sbaglia i movi-menti e mai riesce a superarela coppia Paletta-Lucarelli. Jo-aquin e Cuadrado sgommanosulle fasce e tengono in ansia

Cassani e Molinaro, tuttaviatanto mulinare di gambe pocoproduce. E così accade che ilParma, fino ad allora piuttostoguardingo, vada in gol alla pri-ma vera occasione: Amauri ag-gira Gonzalo Rodriguez, cros-sa e trova Cassano solo solettoin mezzo all’area. Gol, festa,abbracci, baci verso la tribuna.Il tutto, però, dura un attimo:la Fiorentina va giù dall’altraparte, Matri crossa e Cuadradoimbuca l’1-1. Risultato giustoper quello che si è visto nel pri-mo tempo: i Montella Boys sifanno notare per la solita ra-gnatela di passaggi (275 con-tro i 152 degli emiliani), men-tre la squadra di Donadoni sidimostra paziente e rocciosa.

la polemicaIL TECNICO

Montella si ribella «Noi antipaticia chi ci arbitrama calmiamoci»«Troppe proteste, meglio un passo indietro: però chidirige lo faccia in avanti». Con la Lazio tre squalificati

DAL NOSTRO INVIATOALESSANDRA GOZZINIPARMA

Di nuovo viola di collera,come l’altro sabato per il fuori-gioco di Icardi, come dopo la se-rata con il Genoa, e pure comenel pomeriggio prima della Be-fana, quello di Rossi steso da Ri-naudo. Il 2014 è viola di rabbia,e Montella è di nuovo guida incampo e portavoce del senti-mento di club e città.

Lo sfogo A fine partita l’alle-natore sbraita nel cerchio dicentrocampo, Gervasoni peròsfila verso lo spogliatoio, e losfogo è prima solitario poi con-diviso in pubblico: «Stiamo di-ventando antipatici, antipatici achi ci arbitra e non solo. Antipa-tici come società, come giocato-ri e anche io come allenatore. E’il paradosso nel paradosso. An-tipatici perché stiamo andando

oltre le aspettative? Pensassi questo me ne andrei, siamo an-tipatici perché protestiamotroppo, almeno a detta di chi ciconduce. Certo, noi dobbiamomigliorare: da un anno e mezzoi giocatori si sentono un po’ vit-time, a torto a o ragione, tantis-sime volte a ragione anche senon va detto se no poi gli arbitrisi offendono. Dobbiamo co-munque fare un passo indietro elo faremo, altrimenti dovrem-mo andarcene tutti. Gli arbitriperò ne facciano uno avanti. Civuole più collaborazione, a vol-te sembra un testa a testa, civuole uno sforzo da parte di tut-ti, calciatori, arbitri e chi li ge-stisce». Poi sulla sfilata solitariaa centrocampo a fine ostilità:«Pensavo fosse obbligatorio sa-lutare gli arbitri, io li ho aspet-tati ma non sono mai arrivati.Solo dopo, negli spogliatoi cisiamo chiariti, mi hanno spie-gato che per loro non è d’obbli-

go il saluto in mezzo. MagariGervasoni era nervoso, o nonvoleva prendere altri insulti daigiocatori. Se mi sento frustrato?No. Diciamo così». Montellanon entra nel dettaglio degli ul-timi episodi (le scelte clou di Gervasoni paiono corrette), ilsuo è più uno sfogo da distribui-re nel tempo: «Stavolta non c’èstato nulla di clamoroso anchese certe scelte non ci sono pia-ciute. Borja per esempio non misembra che abbia fatto chissàche cosa. In ogni caso dobbia-mo migliorare: io e il club nonabbiamo mai caricato i giocato-ri su questi punto, anzi. Se nondimentichiamo il passato ri-schiamo di compromettere il fu-turo».

Rossi di rabbia Ma nella sera-ta dell’allarme-antipatia, insistein scia il d.s. viola Pradè: «Noiantipatici? Forse perché siamobelli e vincenti, quando c’è una

crescita così è possibile che que-sto avvenga, ma non dobbiamodare alibi alla squadra. Ho par-lato con Cognigni e Della Valle,rifletteremo e presto decidere-mo cosa dire». Anche in campopare non abbiano parlato più ditanto, lo spiega (dopo) GonzaloRodriguez: «L’arbitro è stato unpo’ testa dura perché non ci fa-ceva parlare. Loro hanno fat-to 5-6 falli, poi è iniziato ilnervosismo». Dunque violadi rabbia, e poi anche rossidi nervosismo. EspulsiBorja Valero (rosso diretto,rischia due turni e il secon-do turno sarebbe con laJuve) e Diakite, poiammonito (dadiffidato) Pizar-ro. In tre salte-ranno la Lazio:per chi tifa violanon è o una noti-zia simpatica.

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IL FUTURO L’IMPIANTO DEL CLUB

Della Valle: «Stadio ispirato al Bayerne non alla Juve»DAL NOSTRO INVIATOPARMA

Anche a Firenze avranno lo stadio di proprietà,basterà spostarsi da sud a nord, e poi dare concretez-za alla volontà di Fiorentina e Comune. Quello deiDella Valle sarà un investimento ingentissimo, ancheperché non riguarderà solo l’impianto sportivo maanche una serie di attività collegate al pallone. DiegoDella Valle lo conferma a Radio 24: «In Comunestanno lavorando insieme ai nostri tecnici, se verràrealizzato non sarà un semplice impianto sportivoma prevederà molti servizi per Firenze. Non ci ispire-remo allo stadio della Juve ma seguiremo il modellodel Bayern». Un «gommone» da 70 mila posti, conristoranti, negozi, spazi per l’intrattenimento e unnome (Allianz Arena) dalla multinazionale principa-le finanziatrice dell’impianto. Ancora l’idea di DDV:«I bianconeri hanno un budget tre volte più grandedel nostro, noi ci accontenteremo di raddoppiarlocol nuovo stadio e ciò che potremmo costruirci intor-no. La rivalità con John Elkann? Credo ce ne sia dipiù tra Fiorentina e Juve…».

Ok Comune Il piano della proprietà del club ècondiviso dal Comune, lo certifica il vicesindaco (con delega) di Firenze, Dario Nardella: «L’area in-dividuata, superiore ai 30mila metri quadrati, èquella della Mercafir (Firenze Nord, ndr). Ricevutala proposta, in meno di 300 giorni completeremol’iter amministrativo». Una costruzione che salderàancora di più Firenze ai Della Valle e pensare che,

chiude DDV, «quando chiamai il sindaco Do-menici per acquistare la Fiorentina l’idea

era di restituire il club dopo pochi mesi.Trovammo molte difficoltà, anche lega-te alla ripartizione dei diritti tv, fattaper così dire in maniera casereccia.Con Galliani spesso non andiamod’accordo ma ci rispettiamo. Abbia-mo sofferto Calciopoli, ma le cosestanno cambiando e migliorando».

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L’arbitro Gervasoni con Montella IPP

MARTEDÌ 25 FEBBRAIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 9

la Moviola DI ALEX FROSIO

Tomovic su Biabiany: rigoreGiusti i due gialli a DiakiteOk il rosso a Munari e Valero

Protesta la Fiorentina ma sono giuste le duedecisioni «pesanti» di Gervasoni. Sul rigore per il Parma, Biabiany anticipa di testa Tomovic che lo colpisce sul braccio alzando troppo la gamba. Ammonizione per il difensore e anche per Pizarro per proteste: il cileno era diffidato e infatti Montella si arrabbia parecchio con lui. Sull’espulsione di Diakite, il difensore viola prende due ammonizioni quasi identiche: sul primo stende Cassano che aveva già dato via il pallone, sul secondo entra dritto sulle gambe di Cassano (nella metà campo del Parma). Nel finale, Gomez va giù stretto tra Paletta e Lucarelli: non c’è fallo, sembra più il tedesco a sbattere sui difensori. Buono il gol viola: Joaquin attiva Matri, tenuto in gioco da Molinaro che segue Borja Valero. A 30” dalla fine, scintille in barriera e mani addosso tra Munari e Cuadrado, perché il parmense vuole impedire al viola di uscire dalla barriera; interviene Borja Valero e anche lui mette le mani addosso a Munari,i due si beccano il rosso e se la cava Cuadrado.

PARMA 2 FIORENTINA 2

PARMA (4-3-3) Mirante; Cassani, Paletta,Lucarelli, Molinaro; Gargano, Marchionni(dal 35’ s.t. Munari), Parolo; Biabiany (dal42’ s.t. Palladino), Amauri, Cassano (dal 38’ s.t. Schelotto). PANCHINA Pavarini, Co-ric, Gobbi, Felipe, Obi, Mauri, Rossini,Nyantakyi. ALLENATORE Donadoni.BARICENTRO BASSO 49 metriCAMBI DI SISTEMA nessunoESPULSI Munari al 49’ s.t. per comporta-mento non regolamentare. AMMONITI Molinaro, Gargano e Paletta pergioco scorretto.

FIORENTINA (4-3-3) Neto; Diakite, G. Ro-driguez, Savic, Tomovic; Aquilani (dal 34’ s.t.M. Fernandez), Pizarro, B. Valero; Joaquin(dal 14’ s.t. M. Gomez), Matri (dal 21’ s.t. Ili-cic), Cuadrado. PANCHINA Rosati, Ronca-glia, Compper, Ambrosini, Pasqual, Wolski,Matos, Vargas, Anderson. ALL. Montella.BARICENTRO ALTO 55,1 metriCAMBI DI SISTEMA 4-4-1 dal 9’ s.t.; 4-3-2dal 14’ s.t.ESPULSI Diakite al 9’ s.t. per doppia ammo-nizione (entrambe g.s.), B. Valero al 49’ s.t.per c.n.r. AMMONITI Tomovic e Savic pergioco scorretto; Pizarro per proteste.

ARBITRO Gervasoni di Mantova.NOTE Paganti 4.531, incasso di 53.551,80 euro; abbonati 9.235, quota di 71.287,99 euro. Tiri inporta 7-3. Tiri fuori 4-8. In fuorigioco 2-1. Angoli 1-6. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 4’.

PRIMO TEMPO 1-1MARCATORI Cassano (P) al 39’, Cuadrado (F) al 40’ p.t.; Amauri (P) su rigore al 6’, M.Fernandez (F) al 40’ s.t.

dL’AUTORE

DEL 2-2

SMati

Fernandez, 27anni, ha segnato

su punizione(foto sopra)

il gol del 2-2LAPRESSE/AP

Superiorità numerica Nei pri-mi dieci minuti del secondotempo la svolta della gara. Al 6’Amauri trasforma il rigoreconcesso per un netto fallo diTomovic su Biabiany e al 9’ l’ar-bitro Gervasoni espelle Diakite(secondo giallo). A quel puntola sfida è nelle mani del Parma:basterebbe far girare il pallo-ne, controllare le operazioni etenere il baricentro un po’ piùalto rispetto al primo tempo.Invece non succede nulla ditutto questo. Montella fa unpaio di sostituzioni (Gomezper Joaquin e Ilicic per Matri),dispone la squadra con un 4-3-2 che garantisce la coperturadel campo e continua a chiede-re a suoi di macinare azioni su

azioni. Il Parma ha la palla perchiudere i conti, ma Amauri laspedisce addosso a Neto e allo-ra si capisce che sarà sofferen-za fino alla fine. Donadoni tar-da a fare le sostituzioni (la pri-ma, Munari per Marchionni, al35’ s.t.), non modifica il pianotattico e non sfrutta la superio-rità numerica: sarebbe statologico spostare un po’ più avanti un terzino, in modo daavere il controllo delle opera-zioni. La punizione disegnatada Mati Fernandez è un gioiel-lo che punisce i balbettii delParma e le espulsioni, nella ris-sa finale, di Munari e Borja Va-lero sono la testimonianza diun nervosismo ingiustificato.

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PARMA LEONARDI: «BRAVO GERVASONI»

Donadoni è felice«Alla pari con tuttiCassano in azzurro»DAL NOSTRO INVIATOPARMA

Per Firenze è la notte dell’antipatia, perParma quella dell’orgoglio. Montella aveva espresso il sentimento viola, ora tocca a Donadoni. La sua squadra ha fatto 13, tredici come i risultati utili consecutivi: «Continuando così ci toglieremo delle soddisfazioni, potremo giocarcela con realtà importanti. Se questo sarà sempre il modo di interpretare le partite potremo giocarcela contro chiunque». L’analisi ora si limita agli ultimi 90’: «Abbiamo fatto una grande partita, era lecito aspettarsi di vincere, ma oltre alla punizione nulla abbiamo concesso alla Fiorentina. Non posso rimproverare niente alla squadra, anzi. Ho visto espresse solo cose estremamente positive, al gruppo va esclusivamente il mio applauso. La Fiorentina si è presentata con quattro difensori di ruolo, significa che incutiamo timore. E se Amauri avesse segnato, l’avremmo chiusa. Due punti in più avrebbero fatto la differenza ma li andremo a prendere altrove. Cassano? Ha trovato serenità, i gol parlano chiaro. La Nazionale sarà soltanto una conseguenza». Per Donadoni la direzione arbitrale non ha affatto inciso sulla partita, quando l’allenatore entra nel merito delle scelte lo fa per difendere la direzione: «Gervasoni ha indirizzato la partita? No, per niente. Il rigore di Biabiany? Se tiro un cazzotto a sessanta metri dalla palla è fallo,e se c’è fallo è giusto fischiare». Leonardi, che del Parma è amministratore delegato, invece reclama. O meglio, puntualizza. Prima esalta il suo gruppo in zona Europa, poi conclude: «C’è amarezza per il pari perché avevamo fatto la bocca alla vittoria. Contro il Parma in molti hanno fatto fatica e molti la faranno. Il rosso a Diakite è giusto, e il nostro rigore è clamoroso, un colpo di karatè. Anzi, Tomovic deve ringraziare di non essere stato cacciato. Se poi uno si deve lamentare per forza... Ma mi pare esagerato protestare».

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39’ PRIMO TEMPOCassano sbloccaCassano sfrutta il lavoro di Amauri e batte Neto: è l’1-0 per il Parma LAPRESSE

40’ PRIMO TEMPOCuadrado ribatte: 1-1Immediato il pareggio viola: cross di Matri, sul secondo palo c’è Cuadrado PEGASONEWS

10 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 25 FEBBRAIO 2014

SERIE A

L’INTERVENTO DEL PRESIDENTE DURA PRESA DI POSIZIONE NEI CONFRONTI DELLE SCRITTE CONTRO LA TRAGEDIA GRANATA

Agnelli e il caso Superga «Non toccate le tragedieNo a striscioni canaglia»DAL NOSTRO INVIATOTORINO

La reazione è arrivatain mattinata, quasi d’istinto.Un tackle duro come quelliche faceva sul campetto ilgiovedì sera prima dellafrattura del malleolo.Quegli striscioni orribiliAndrea Agnelli nemme-no li aveva notati du-rante il derby.Mentre guarda lapartita, il presi-dente della Juve èun tifoso e basta:si estranea da quel-lo che lo circonda e

vive il match quasi come Con-te in panchina. Così Andreanon si era accorto degli stri-scioni che offendevano il ri-cordo della tragedia di Super-ga: «Quando volo penso al To-ro» e «Solo uno schianto». Tut-to estremamente vergognoso.

Alla Juve arriverà una mul-ta salatissima. Ieri mattinaAgnelli ha affidato il suocommento a Twitter: «Letragedie non si toccano.

Mai. No agli striscioni eai cori canaglia. Tutti».

L’Heysel Il primoschiaffo di An-drea va ovvia-mente a quei tifosi

della Juve che avevano confe-zionato gli striscioni. Tra l’al-tro allo Stadium possono en-trare solo striscioni preventi-vamente controllati. Gli idea-tori di questi tremendi sloganhanno aggirato anche i con-trolli. Il secondo schiaffo va in-distintamente a tutti coloroche, in qualunque stadio, uti-lizzano il ricordo di tragedie

Per i vergognosislogan è in arrivodal giudice una multa salatissima al club

del passato per provocare edoffendere. La Juve, che portanel cuore il ricordo dei tifosimorti all’Heysel e del doloro-so destino di Andrea Fortu-nato, sa bene quanto sia dif-fusa questa becera usanza. Eperfino la triste vicenda diPessotto, per fortuna finitabene, viene spesso rimarcatadai tifosi (?) avversari.

Lo sciopero A proposito delderby, va segnalato che è pro-seguito lo sciopero della cur-va Sud bianconera. Nessunacoreografia, cori solo nella ri-presa, striscioni chiaramentepolemici che rimarcano ladifficoltà nel trovare un in-terlocutore con il quale tro-vare una soluzione nel com-plicato rapporto tra ultrà esocietà. Fa riflettere, d’al-tronde, che nelle scorse setti-mane sia stato negato il per-messo di mostrare alcuni stri-scioni ironici e che domenicaabbiano dribblato i controlliquegli slogan vergognosi.

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SI due striscioni

esposti daalcuni tifosi

della Juventusdurante il derby

col Torino chehanno

provocato moltepolemiche. Si

tratta di unrichiamo di

pessimo gustoalla tragedia diSuperga del 4

maggio 1949ANSA-IPP

4VERSO

IL MILAN

SProgrammabianconero

Domaniin Turchia

Domani mattinala banda Conte

sosterrà aVinovo la

rifinitura in vistadella gara diTrebisonda,

ritorno deisedicesimi di

Europa League,quindi dopo

pranzo partenzaper la Turchiada Caselle. La

conferenzastampa dei

padroni di casaè alle 18.30 alloStadio Huseyn

Avni Aker. Aseguire, sarà lavolta di Conte edi un calciatore

bianconero

Giovedìin campo

La sfida diCoppa si gioca

giovedì: incampo alle 21

italiane

Venerdìin Italia

Il rientro dellaJuve in Italia è

previsto pervenerdì nel

pomeriggio,dunque nientevolo notturno

dopo la gara. Difatto, a Conte

resta la sedutadi sabato perpreparare la

trasfertadi Milano

Domenicacol Milan

A San Siro sigioca domenica

alle 20.45

Le paure di ConteDa Trebisonda a San SiroJuve, settimana a rischioIl tecnico cambia programma: dalla Turchia si torna venerdì«Meglio dormire qualche ora in più». E domenica sera c’è il MilanDAL NOSTRO INVIATOG.B. OLIVEROTORINO

Si sa quando si parte, manon si sa quando si torna. Omeglio, adesso si sa tutto ma ilprogramma di viaggio dellaJuve per e da Trebisonda è va-riato tre volte a dimostrazionedelle difficoltà logistiche diuna trasferta che complicamolto l’incontro di domenicacontro il Milan e che assumedavvero i contorni della puni-zione per l’inopinata elimina-zione dalla Champions. Allafine il viaggio in Turchia dure-rà circa 48 ore. La Juve si alle-nerà a Vinovo domani mattina

alle 10. Poi trasferimento aCaselle e partenza per Trebi-sonda. Appena sbarcata inTurchia, dopo 4 ore di volo, lacomitiva bianconera raggiun-gerà lo stadio per la conferen-za di Conte e per controllare lecondizioni del terreno. A Tre-bisonda è prevista pioggia euna temperatura tra i 7 e i 12gradi: la neve è rimasta aIstanbul. Giovedì la partitainizierà alle 21.05 italiane, os-sia le 22.05 turche, e il grandedubbio era legato al rientro:partire immediatamente co-me da abitudine o dormireun’altra notte in Turchia? Unmese fa sembrava sicura la se-conda soluzione. Ma poi Con-te aveva cambiato idea e nelprogramma ufficiale l’arrivo aCaselle era previsto alle 4.25

di venerdì mattina. Non acca-de mai, però, che questi volisiano puntuali ed era logicoattendersi uno sbarco pocodopo le 5. Domenica Conte,esagerando un po’, aveva det-to: «Arriveremo alle 7». Dopoaver fatto il giro delle televi-sioni post-derby aveva chiusogli interventi in conferenzaaggiungendo: «Dobbiamo ca-pire se ci conviene arrivare al-le 7 o fermarci in Turchia finoa venerdì mattina». Il cambia-mento era nell’aria e infatti ie-ri è stata presa la decisione de-finitiva: si dorme in Turchia esi sbarca a Torino nel primopomeriggio di venerdì, conimmediato trasferimento a Vi-novo per l’allenamento.

Sorteggio sfortunato Conte,

evidentemente, ha pensatoche il riposo notturno potesseessere in questo caso più im-portante dell’immediato ritor-no a casa. La Juve ha infatti lanecessità di recuperare leenergie molto rapidamente:sabato, dopo un altro allena-mento, raggiungerà Milano edomenica sera affronterà irossoneri di Seedorf a San Si-ro. La seconda punizione divi-na per l’eliminazione dallaChampions è infatti l’impossi-bilità di esercitare il diritto diposticipare al lunedì l’incon-tro di campionato dopo unatrasferta di Europa League: lasettimana prossima a causadelle nazionali e dopo l’even-tuale gara esterna degli ottavia causa del turno infrasetti-manale di Serie A.

San Siro decisivo Il tecnicodella Juve aveva anche ipotiz-zato di risparmiare ad alcunititolari non solo la partita maanche il viaggio in Turchia,proprio per salvaguardare lafreschezza di alcuni giocatoriin vista della sfida con il Mi-lan. Ma in questo periodo larosa è ai minimi termini a cau-sa di infortuni (Chiellini, Vu-cinic, Pepe) e di scelte tecni-che (esclusione di Quagliarel-la dalla lista Uefa). Così Conteha a disposizione per la sfidacon il Trabzonspor appena 17elementi (portieri esclusi) enon può lasciare nessuno aTorino. La trasferta con il Mi-lan, proprio per il particolareavvicinamento, è considerataquasi fondamentale per loscudetto: mantenere inaltera-to il vantaggio sulla Roma an-che dopo questa settimanapotrebbe essere decisivo. Eccoperché ancor più del solitoConte non lascia nulla al caso.

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VOCI DI MERCATO

Padoin: «Io all’Atalanta?Potrebbe pure succedere...»

Fernando Llorente carica l’ambiente bianconero attraverso il suo profilo ufficiale di Instagram: «Settimana importante! Forza ragazzi!». Giovedì sera il navarro partirà quasi certamente dalla panchina, ma a San Siro, domenica sera, tornerà titolare. Intanto, Simone Padoin ha parlato del suo futuro. Intervistato da Radio Bergamo, durante la trasmissione «Cuori Nerazzurri», il 29enne centrocampista ha spiegato così le tante voci che lo accostano all’Atalanta: «Sono passati due anni dalla mia partenza per Torino, e ad ogni sessione di mercato sembra sempre che debba tornare a Bergamo. Fino ad oggi si tratta solo di voci, ma in futuro potrebbe anche capitare qualcosa...».

Antonio Conte, 44 anni, ha conquistato due scudetti in due stagioni con la Juve LAPRESSE

Giocatori contatiper la partita diEuropa League:nessuno può restare a Torino

LA CORSA SCUDETTO

Bonucci:«Speriamo che la Romaperda colpi»DAL NOSTRO INVIATOTORINO

La gioia e la rabbia viag-giano su Internet. Il derby èproseguito in Rete: i granatamostrano la rabbia per il man-cato rigore, gli juventini ribat-tono con gli errori commessida Rizzoli contro di loro nelpassato (rigore inesistente inMilan-Juve di un anno fa, man-cata espulsione di Aquilani epenalty generoso in Fiorenti-na-Juve di questa stagione) eproprio nella partita di dome-nica (fallo in area di Glick suLlorente). Su Twitter, invece, siscatenano i giocatori della Ju-ve per festeggiare. Questo èStephan Lichtsteiner: «Torinoè bianconera. Forza Juve e gra-zie ai tifosi per il supporto. Unabbraccio!». Questo è Leonar-do Bonucci sul suo sito: «La Ro-ma non perde un colpo e sen-tendo parlare il loro mister so-no carichi a mille e sperano inun nostro passo falso. Trovoche far le coppe sia uno stimoloin più e mai in meno. Noi siamola Juve, niente scuse! La miasperanza è che sia proprio laRoma a perder colpi visto chenon le fa da tempo le coppe».

Al lavoro Ieri giornata libera,Marchisio ha visitato il Museodell’Automobile. Oggi si tornaal lavoro e si comincia a prepa-rare la sfida col Trabzonspor. Ilturnover sarà ragionato anchese il 2-0 dell’andata è abba-stanza rassicurante. In difesagiocherà chi starà meglio (ri-poso per Barzagli, spazio a Ca-ceres, Bonucci e Ogbonna), ro-tazione sulle fasce (Isla e Pelu-so) e in attacco (Osvaldo e Gio-vinco). A centrocampo giocaVidal (squalificato in campio-nato) mentre starà probabil-mente fuori Pirlo. In praticadomenica a San Siro la Juveschiererebbe sei o sette gioca-tori (Barzagli, Pirlo, Lichtstei-ner, Asamoah, Tevez e Llorentepiù eventualmente il rientran-te Chiellini) lasciati a riposo aTrebisonda.

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MARTEDÌ 25 FEBBRAIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 11

12 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 25 FEBBRAIO 2014

SERIE A

Arbitri flopE sul derbysi scatenala furia ToroCairo a Rizzoli «Ma quale tv!Tutto lo stadioha visto il rigore»Sul mancato rosso a Vidal: «Conte ha fiutato il pericolo e l’ha sostituito». Meggiorini: «L’arbitro è il 12° uomo della Juve». Poi il tweet viene tolto

FRANCESCO BRAMARDOTORINO

Non si sbilanciava cosìUrbano Cairo dal derby di an-data.Nessun commento sugliarbitri dopo le polemiche chene erano seguite per il gol infuorigioco di Pogba, l’ultimadi una serie di sviste che il clubgranata pesava in almeno 4-5punti. Ci voleva il derby perfar saltare il coperchio ad unpentolone in ebollizione, unpaio di decisioni di Rizzoli perfar perdere le staffe al presi-dente granata. «Due decisioniche hanno incanalato la garain un’unica direzione. Non èquestione di se o di ma, conl’espulsione di Vidal e il rigoresu El Kaddouri la gara sarebbefinita con un altro risultato», ilcommento di Urbano Cairo,comunque pacato.

Penalizzati «Mi ero ripro-messo di non commentare ledirezioni arbitrali, ma gli erro-ri sono troppo evidenti. Rizzo-li è un ottimo arbitro, gli augu-ro uno splendido Mondialema nel derby siamo stati pena-lizzati». Il designatore arbitra-le, Stefano Braschi, dà un col-po al cerchio e uno alla botte eottiene l’effetto contrario, am-mettendo che «era rigore masi poteva vedere solo in tv, Riz-zoli e l’assistente di porta Cal-varese erano ben piazzati».«Anche un arbitro internazio-nale può sbagliare o non esse-re in giornata ma tutti quelliche erano allo stadio hanno visto senza bisogno della tv»aggiunge il presidente del To-rino. Braschi dice che neppureVentura si è lamentato o si èaccorto del rigore... «Ven-tura l’ha fatto notare alquarto uomo come i gio-catori in campo all’arbi-tro, tanto che El Kad-douri oltre al dannodel rigore non fi-

schiato ha subito la beffa: am-monito per proteste e domeni-ca non giocherà contro laSamp visto che era in diffida».Sulla mancata espulsione diVidal, ammonito e non espul-so nonostante due palesi in-terventi da giallo (mani nelprimo ed entrata su Darmiannel secondo tempo), la rispo-sta arriva dal campo. «Vidal?Si vede che siamo sfortunati.Conte ha fiutato il pericolo e siè affrettato alla sostituzione,più evidente di così». La parti-ta? «E’ stata giocata in modointelligente, abbiamo avuto lapossibilità di sbloccarla primadel gol di Tevez. Nel secondotempo abbiamo reagito, ab-biamo messo alle corde l’av-versario, questa volta siamoandati molto vicino all’impre-sa come dicono i numeri. Lasquadra ha giocato ad armipari, è già un bel traguardo.Ora pensiamo alla Sampdoria,a quota 40 e oltre». E Gianpie-ro Ventura ha scherzato: «Do-po la sconfitta magari il presi-dente mi straccia il contratto».

Il giallo I tweet e i commentisu Facebook si sprecano. Sututti quello di Riccardo Meg-giorini: «La forza della Juvespesso è il cosiddetto dodicesi-mo uomo in campo...appunto,in campo, xhé mica sono i tifo-si della Juve». Dopo un paiod’ore Meggiorini ha deciso dicancellare il messaggio:«L’adrenalina post derby giocabrutti scherzi, la mia volevaessere soltanto una battuta».Glik risponde agli insulti pe-santi di un tifoso bianconero:« Divertiti, ladro», con tanto dismile. Per Ciccio Graziani «ilToro fa bene a lamentarsi, neiderby non è stato particolar-mente fortunato con gli arbi-tri». Per l’ex procuratore capo

Giancarlo Caselli «solo l’ar-bitro non ha visto il rigo-

re»© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il rigore non dato al Torino...Nel finale di partita l’azione più discussa del derby di Torino: i granata stanno spingendo per cercare il pari, Pirlo tocca il piede di El Kaddouri che cade in area. Per l’arbitro Rizzoli (foto a sinistra) non è rigore. Una decisione che scatena le polemiche

SGiallo e

protesteL’arbitro Rizzoli

ammonisce ElKaddouri

(accanto aBarzagli) per le

proteste delgiocatore

granatadopo il

rigore nonconcesso

IL CAPO DEGLI ARBITRI ASSOLTO RIZZOLI: «ERA MESSO BENE IN CAMPO, MA A VOLTE NON BASTA. LA MOVIOLA? SOLO SUL GOL NON GOL»

Ma Braschi lo difende: «Non poteva vedere il fallo»Il designatore: «E’ un rigore svelato dalla tv: pure Ventura non si era accorto di nulla»

FRANCESCO CENITI

«Un rigore televisivo». E’ la difesa dei ver-tici arbitrali nei confronto di Nicola Rizzoli do-po le polemiche seguite al fallo non fischiato aPirlo (sgambetto su El Kaddouri) in area dellaJuventus. In altre parole il pensiero del desi-gnatore Stefano Braschi e del presidente AiaMarcello Nicchi, si può riassumere in questomodo: «Sì, c’è il contatto, ma lo si scopre solodalla moviola. Ecco perché non lo consideria-mo un errore al pari di un fuorigioco di pochicentimetri. Sono situazioni dove l’arbitro deci-de in un secondo e non può scorgere quel tipodi fallo. Sono altre le sviste che ci preoccupa-

no». Insomma, chiaro il messaggio: evitare po-lemiche strumentali e soprattutto uscire dalconfronto con la tecnologia. Ecco perché l’ana-lisi tecnica di Braschi rimarca come Rizzoli eCalvarese si siano trovati dinnanzi a una situa-zione che andava oltre le loro possibilità.

Non si poteva vedere Queste le parole del de-signatore: «In campo quel contatto non si pote-va vedere, lo stesso allenatore del Toro se n’èaccorto soltanto dalle riprese a fine partita. Si èvisto che era rigore soltanto da un’immagine diuna telecamera che aveva la prospettiva favo-revole». Secondo Braschi «Rizzoli era anchemesso bene in campo, così come il giudice diporta Calvarese, ma a volte questo non basta. E’impossibile coprire ogni centimetro del terrenoe vedere tutto. Introdurre l’aiuto tecnologico?Secondo me la tv può aiutare solo in occasionedel gol non gol oppure quando un fallo è com-messo fuori o dentro area. Poi, sul campo, intutte le altre occasioni, decide l’arbitro. Che

certe situazioni non le può scorgere. Vogliamoche il calcio sia degli uomini o della televisio-ne?».

Ricostruzione Anche Rizzoli ieri guardandole immagini si è accorto del tocco galeotto diPirlo, ma ha trascorso lo stesso una serata tran-quilla. Al designatore ha confidato di aver intu-ito che qualcosa potesse essere accaduto nel-l’incrocio di gambe: ecco perché non ha dato lasimulazione a El Kaddouri. Ma il contatto nonl’aveva visto al contrario della caduta del gra-nata, giudicata (da tutti) innaturale. Gli ultimidubbi sono stati cancellati dal mancato sugge-rimento di Calvarese. Così l’arbitro ha deciso dinon fischiare. Poi davanti alle immagini ha am-messo con gli amici: «Dalla tv è rigore, ma incampo la sensazione era un’altra. E io devo giu-dicare in diretta». Aggiungendo: «Sono convin-to che se ci fossimo trovati a centrocampo ElKaddouri sarebbe rimasto in piedi...».

© RIPRODUZIONE RISERVATAStefano Braschi, 56 anni

4IL NUMERO

4Le stagioni di

Braschi allaguida della CanA (21 arbitri). Agiugno lascerà

l’incarico perchéil regolamento

Aia prevedecome limite

massimo nelruolo di

designatoreproprio 4 anni

dHA

DETTO

SMeggiorini

attaccantedel Torino

«La forza dellaJuve è il

cosiddettododicesimo

uomo incampo...

appunto incampo. Nonsono i tifosibianconeri»

URBANO CAIROPRESIDENTE DEL TORINO

« Rizzoli è un ottimo arbitro,ma ancheun internazionalepuò sbagliare»

Il mani contestato E’ punito da Rizzoli con la punizione, ma non con il secondo giallo a Vidal

UrbanoCairo, 56anni ANSA

MARTEDÌ 25 FEBBRAIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 13

In 25 gare 0 rigoriThohir arrabbiato

ora s’interrogaTelefonata in FigcIl numero 1 dell’Inter convinto che i fischietti

italiani siano validi, ma i troppi errori...Mazzarri: «Con gli arbitri siamo sfortunati...»

... e quello non dato all’Inter Icardi, al centro, stretto tra Rossettini e Astori, nascosto dietro di lui. È il rigore reclamato dall’Inter nel finale della partita contro il Cagliari. L’arbitro Russo (foto a destra) lascia correre, una decisione che scatena le polemiche di Mazzarri ANSA

MATTEO DALLA VITE@Emmedivu

MILANO

Anche Erick Thohir, purse abituato ad arbitraggi di unaltro pianeta e con il fair-playche solitamente scandisce lesue esternazioni, adesso si fadelle domande. Riflette, ascol-ta, valuta, pensa con un certosmarrimento a cosa sta succe-dendo. E assieme ai propri di-rigenti, allo staff tecnico e atutto il sistema-Inter fa sempli-cemente due conti e scopre chezero rigori in 25 giornate (27se si contano le ultime due del-lo scorso campionato) è un fat-to decisamente bizzarro. Anzi,è troppo. Decisamente troppo.

La chiamata in Figc Di certo -e a questo proposito - la reazio-ne è puntualmente scattata:dopo aver agito telefonica-mente coi vertici del nostro calcio nel periodo che andavadal 9 al 13 gennaio, ieri il clubsi è ancora una volta fatto sen-tire proprio con i vertici istitu-zionali. In Figc. Per chiederecome mai possa accadere unacosa del genere, per ribadireche la statistica è ruvidissima,per dire che a tutti i livelli ilclub è arrabbiato, non certa-mente per avere favori ma permettere in evidenza che letroppe topiche arbitrali comin-ciano a diventare quantomenocuriose e desiderose di una ri-sposta.

Come a inizio gennaio Nessundossier in... costruzione, non ènelle corde del club. Ma le si-tuazioni registrate in Inter-Ca-gliari - ben sapendo che gli er-rori li fanno anche i calciatori -hanno fatto traboccare il vasodella pazienza un po’ comesuccesse all’inizio di gennaioquando fra Udine (Coppa Ita-lia) e match interno contro il

Chievo la rabbia del club toccòi vertici. Nella gara del Friuli(arbitro Calvarese) non vennedato un rigore e non vennesanzionato un tocco di bracciodi Widmer; contro il Chievo aSan Siro (arbitro Tommasi), fuannullato un gol a Nagatomoper fuorigioco inesistente enon venne decretato un altrorigore su Ruben Botta. Dome-nica contro il Cagliari, l’arbitroRusso di Nola ha fischiato il pe-nalty per il colpo di braccio diJuan Jesus e non ha considera-to il fallo di Astori su Icardi:per tutto questo è scattata laseconda telefonata.

Sicuro che è meglio dirlo? In-tanto, Walter Mazzarri non havoluto ulteriormente - e pub-blicamente - tornare sull’argo-mento arbitrale. Presente allapresentazione del proprio li-bro “Il meglio deve ancora ve-nire” a Biella, il tecnico neraz-zurro ha risposto a un tifosodel Napoli. «Mister - gli ha det-to il supporter -: vivo da 18 an-ni a Biella ma sono venuto quiper ringraziarla per ciò che hafatto col Napoli. Solo una cosale voglio dire: ai giornalisti, quando è rigore lei lo deve diresennò non ve ne danno». EWM: «Grazie, ma lei è sicuroche sia più produttivo dirlo?».

I punti e la sfortuna Mazzarriha poi aggiunto: «Degli arbitrinon voglio più parlare... Di-ciamo che siamo sfortunati».Poi, dentro a un discorso checoinvolge anche la parte delgioco e quindi tecnica, l’alle-natore dell’Inter aggiunge:«Ci mancano 7-8 punti rispet-to a quello che abbiamo pro-dotto in certe partite. Ci man-cate anche fortuna e gli episo-di non ci vanno nemmenomolto bene».

(ha collaborato Gabriele Pinna)© RIPRODUZIONE RISERVATA

Rigore tra i dubbiNel primo tempo Juan Jesus tocca il pallone in area con le mani: per Russo è rigore SKY

WALTER MAZZARRIA UN TIFOSO A BIELLA

« Devo sempre direche è rigore? Nonso se è produttivoCi mancano sette-otto punti»

ErickThohir,

43 anni ANSA

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14 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 25 FEBBRAIO 2014

SERIE A

OGGI LA RIPRESA L’EX LAZIALE TORNA IN GRUPPO ED È PRONTO PER UN PERSONALISSIMO DERBY DA EX LAZIALE

Hernanes vede la Roma«Stare fuori è un’agonia»Il Profeta parla su web di «lesione» e poi si corregge, dando lezioni di italiano-portoghese

IL PRINCIPE

Milito: «Si deve puntare più in altoMa serve tempo»

Diego Milito al quotidiano algerino “Le Buteur”. «Siamo in un periodo di ricostruzione, ci vuole tempo. C’è stato anche il cambio di proprietà. Per quello che rappresenta l’Inter, il club deve concentrarsi su obiettivi più importanti, ma sono convinto che col tempo li raggiungeremo». Intanto il club ufficializza la tournée negli Stati Uniti (in attesa di sapere se sarà Europa League): il 26 luglio incontrerà il Real Madrid a Phoenix; il 29 sfiderà il Manchester United a Washington; il 2 agosto, Inter-Roma a Filadelfia.

MILANO

I l calc io sui socialnetwork: ennesima puntata...Mauro Icardi “posta” una fotoassieme a un figlio di Wanda Na-ra vestito da...Icardi. Chivu met-te la foto del piede destro opera-

to da una settimana e a Miami. IlProfeta fa sapere che stare fer-mo è un’agonia.

Traduzione simultanea Il pro-blema è che il numero 88 interi-sta aggiunge la parola «lesiona-do», e lì si scatena il tam-tam sulfatto che il suo stop contro il Ca-gliari potesse essere per qualco-sa di più grave. «Una delle cosepiù brutte per me - scrive il Pro-feta su Facebook - è stare fuoriuna partita per una lesione. Misento sconfitto!! Non ho ancoraimparato a convivere con questofatto. E’ agonizzante! Ma ho im-parato una cosa: se un problema

non mi ammazza e non mi di-strugge, mi fa diventare più for-te!». Poco dopo, visto l’allarme,scrive ancora. «Una piccola le-zione portoghese-italiano... Le-sao? Significa infortunio» e viaaltri vocaboli tradotti. Morale:oggi - allenamento mattutino - Hernanes si metterà a disposi-zione per tornare titolare controla Roma all’Olimpico, sabato se-ra. Per il Profeta, ex laziale, saràuna sorta di derby e una provaper capire quanto la sua classepossa anche portare fortuna:con lui in campo, 2 vinte su 2.Senza, pareggio contro il Caglia-ri. «Hernanes lo abbiamo voluto

- dice Mazzarri, a Biella per pre-sentare il suo libro “Il meglio de-ve ancora venire” - perché ha ca-ratteristiche che non avevamoin squadra: ci servirà molto peril presente e il futuro».

Poco lucidi in casa Mazzarriche poi inquadra il presente.«Purtroppo - dice a Sky - ci è an-dato un po’ tutto male e non è laprima volta: a volte facciamo fa-tica a sbloccare il risultato in ca-sa, specie con squadre chiuse.Quando giochiamo a San Siro forse non siamo lucidi. Icardi?Ha fatto 45’ bene, valuterò. La Roma? Garcia è bravo, la squa-dra gioca un bel calcio, ha fattobene al nostro calcio avere untecnico così. Io in Nazionale?Penso di meritare ciò che ho ora,non sono ancora pronto, biso-gna andare per gradi».

m.d.v.© RIPRODUZIONE RISERVATA

suFacebook

Il brasiliano e la «lesao»Traduzione sbagliata: «Intendevo infortunio»

Problemi di traduzionesu Facebook per Hernanes. Il brasiliano aveva usato la parola «lesao» e tutti avevano pensato a «lesione». Poi si è corretto parlando di infortunio

PREM

IER

INTE

R

SNemanja Vidic

32 anni,al Manchester

United dal gennaio2006. Prima

ha vestitole maglie

di Stella Rossa,Spartak Suboticae Spartak Mosca

ACTION IMAGES

In missione da Obi Mikel È il colosso per MazzarriIl centrocampista vuole lasciare il Chelsea in estate. Dopo Vidic può arrivare un altro rinforzo dall’Inghilterra: in marzo l’affondo

MATTEO DALLA VITE@Emmedivu

MILANO

Walter Mazzarri ha chie-sto un colosso navigato davan-ti alla difesa. E’ quel che serveper l’anno prossimo. Così, ild.t. Piero Ausilio si è (ri)messoin moto: ha fatto sondaggi ingiro per l’Europa, tentato af-fondi (a volte riescono, altreno) e individuato varie perso-nalità della terra di mezzo.L’Inter ha una lista pronta:priorità e alternative, e uno diquesti giocatori è John ObiMikel del Chelsea, che raccon-tano desideroso di cambiarearia: l’Inter c’è. E tornerà al-l’attacco a metà marzo.

Vuole cambiare aria JohnObi Mikel ha 26 anni, conMourinho ne ha giocate tantema un po’ un lieve infortunioe un po’ le presenze di Matic,Lampard e Ramires lo hannomesso più nei subentri che ti-tolare nel 4-2-3-1. Piero Ausi-lio conosce perfettamente ilgiocatore: lo ha visionato (efatto visionare) più volte. Alto1,88, più filtro e fisico chepiede, tanta resistenza, forza:è quel che serve quando inmezzo devi supportare gentecome Guarin ed Hernanes.John Obi Mikel ha una valu-tazione attorno ai 15 milionidi euro, un contratto fino al2017 ma - ripetono fonti in-glesi - ha pure l’idea di spo-starsi, di vivere un altro cam-pionato, di cambiare ambien-te. Uno degli ostacoli è rap-presentato dallo stipendio:oltre 4 milioni, ma le vie delmercato sono infinite. Ciò si-gnifica che il prestito con di-ritto di riscatto è un’opzione,o che magari Mourinho po-trebbe tornare all’assalto diun giocatore attualmente ne-razzurro. E’ ancora presto.

Su Carvalho, ma i Blues... DiObi Mikel si era parlato aitempi dell’interesse dei Bluesper Fredy Guarin, nella ses-sione di gennaio. Niente difatto. Ma adesso può andarein scena un giro interessante.L’Inter si era informata sul21enne William Carvalho,centrocampista centrale del-lo Sporting Lisbona vinco-lato da una clausola rescis-soria altissima. Il club ne-razzurro ha mostrato inte-

resse per l ’angolanonaturalizzato portoghese e

si è sentito sparare una ri-chiesta di 32 milioni di euro.Non solo: ha scoperto chedietro c’è proprio il Chelsea,che evidentemente cerca ungiocatore nella stessa posi-zione di Obi Mikel. Morale:se Mou metterà le mani sulportoghese, ecco che l’uscitadi Obi Mikel sarà più facile.Non sicura ma più facile.

Premier Inter Il mirino pun-tato su Obi Mikel diventa l’en-nesima conferma della prefe-renza per la Premier di ErickThohir: dopo l’affare-Vidicche verrà ufficializzato neiprossimi giorni (il contrattosarà triennale, il serbo saràanche testimonial nei paesiasiatici) ecco che la passioneper il calcio inglese del tycoonindonesiano potrebbe avereun nuovo sfogo: il nigeriano -che fu preso dal Man United eprestato al Lyn Oslo con “rat-to” del Chelsea - è nel pienodella maturità ed è purel’identikit ideale per dare ro-bustezza al centrocampo. Iltutto mentre non viene abbas-sata la guardia su Bacary Sa-gna: l’esterno destro è in sca-

denza di contratto con l’Arse-nal e ha davanti tre opzioni,cioè rinnovo, Liverpool e In-ter.

Altri di mezzo Nel frattempo,la lista-Inter dei centrocampi-sti di cui sopra ha preso in con-siderazione altri giocatori:Yann M’Vila (ora al Rubin e infase calante), Capoué (france-se acquistato in estate dal Tot-tenham e non ancora ambien-tatosi) e pure il brasiliano delReal Madrid Casemiro, vec-chio pallino che ora gioca po-co ma che pare aver la fiduciapiena di Ancelotti. Al momen-to restano sottotraccia ValonBehrami (“pallino” di WM) eWellington del San Paolo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

E il d.t. Ausilio nonmolla Sagna, crack della Premier. L’esternosi libera a luglio

BACARY SAGNAESTERNO DELL’ARSENAL

L’INTER DEL FUTURO?

HANDANOVIC

PALACIO ICARDI

CAMPAGNARO VIDIC JUAN JESUS

3-5-2

GUARIN

SAGNA NAGATOMOOBI MIKEL

HERNANES

GDS

AOBIETTIVIINTERISTI

SEtienneCapoue

25 anni,centrocampista e

difensore centraledel Tottenham.

Nel 2017 scadràil contratto.

Ha due passaporti:Francia

e Guadalupa

SYann M’Vila

23 anni,centrocampista

del Rubin Kazan.È legato

ai russi fino al2017. Nato ad

Amiens, hapassaporto

francesee congolese

SCarlos

HenriqueCasemiro

22 anni,centrocampista

brasilianodel Real Madrid.Il suo contratto

con i Blancosscadrà

nel 2017

SValon

Behrami28 anni,

ha un contrattocon il Napolifino al 2017.

Nazionalesvizzero,ha anche

il passaportokosovaro

Il nigerianoJohn Obi Mikel, 26 anni,

è cresciuto nella Academydella Pepsi in Nigeria.

Il Lyn Oslo (Norvegia) lopreleva con l’appoggio esterno

del Manchester United.L’accordo prevede il passaggio

ai Red Devils nel 2006, mairrompe il Chelsea e, pagando

oltre 20 milioni di euro,lo porta a Stamford Bridge EPA

MARTEDÌ 25 FEBBRAIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 15

sino al severo Miccoli, che hala bontà di aggiungere: «An-che in presenza di tanti proble-mi in Italia, ritengo che assicu-rare la correttezza del giocopiù amato non possa che dareil segno di un Paese che cam-bia verso». Lasciamo i com-menti alla gente comune.

Esami Totti Per parte nostra,preferiamo occuparci di altro.Ad esempio di capitan Totti,che ieri si è sottoposto a nuoviesami. Risultato: l’edema algluteo sinistro è ormai quasiscomparso e così oggi proveràa ricominciare a correre, pri-ma sul tapis roulant e poi, setutto andrà bene, sul campo.La sfida con l’Inter, però, è inprogramma sabato e così ra-gionevolmente si può ipotizza-re come Totti possa essere con-vocabile solo per la panchina,anche perché non c’è nessunaintenzione di fargli correre ri-schi. A proposito di assenze,sembrano quasi impossibili irecuperi di Florenzi (distorsio-ne alla caviglia destra) e Mai-con (flessore destro).

Strootman & Benatia Tra ledomande iniziali – complottoescluso – forse la più impor-tante riguarda il futuro. Percontribuire a delinearlo sonopartiti per New York il globalceo Italo Zanzi e il d.g. MauroBaldissoni. Da Trigoria filtrache tra gli argomenti in discus-sione ci siano temi di bilancio,e perciò anche il budget per laprossima stagione. La tempi-stica è perfetta, visto che dal-l’Inghilterra tornano le vociche vogliono Strootman e Be-natia nel mirino del Manche-ster United, pronto a fareun’offerta faraonica per i due.

Budget & Stadio Oltre al bud-get, però, si dice che sarà af-frontato anche il tema del nuo-vo stadio del club giallorosso.Su questo fronte ieri è interve-nuto su Trs anche il sindacoMarino. «Ho notizia che Pal-lotta si stia preparando per unviaggio a Roma che credo av-verrà nelle prossime settima-ne, per presentarci un proget-to. Quando ce lo presenterà lovaluteremo, ovviamente nel-l’interesse non solo dei tifosi,ma anche dei cittadini e delleproblematiche di viabilità». Èuna buona notizia. Iniziavamoa convincerci che il problemapiù grande dell’Italia (e di Ro-ma) fosse il calcio (e relativi di-scutibili arbitraggi).

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SERIE A

Roma in ansia Per Totti è corsacontro il tempoEsami per il capitano: con l’Inter resta a rischioE la dirigenza vola in Usa per budget e stadio

Francesco Totti, 37 anni, non segna da un mese. Era il 26 gennaio e partecipò al 3-1 di Verona contro l’Hellas MANCINI

MASSIMO CECCHINIROMA

Se l’inizio di settimana siè dimostrato pieno di doman-de, il weekend si preannunciaricco di risposte. Forse non tut-te confortanti, ma senz’altrogonfie di pathos. Sgraniamo infretta i quesiti più importantiche attraversano al momentol’universo giallorosso: è veroche esiste un complotto per farvincere la Juventus? Davverosabato alcuni tifosi della Ro-ma, dopo il mancato rigore da-to al Torino, si ritroveranno per protestare davanti alla Fi-gc? Ce la farà Totti a recupera-re per la sfida contro l’Inter? Cosa sta pianificando il presi-

dente Pallotta per il futuro?Sui primi due quesiti non sa-premmo che dire, se non se-gnalare che il club, saggiamen-te, non intende affatto alimen-tare polemiche, ma che questonon ha fatto desistere dallacaccia ad uno spicchio di visi-bilità il deputato Pd MarcoMiccoli, la cui nota ieri tra l’al-tro recitava: «Quello che stasuccedendo è preoccupante.Sembra di essere di fronte aduna nuova Calciopoli. Chiedoa Matteo Renzi di verificare egarantire la trasparenza delcampionato italiano». Doman-da: possibile che non ci sia nul-la di più importante per cuiscendere in piazza o di cui ilpremier debba occuparsi? Ildubbio dev’essere venuto per-

SVOLTA IN SERBIA

Ljajic ritornain nazionaleanche senza inno

Il nuovo commissariotecnico della Serbia, Ljubinko Drulovic, lo ha perdonato: è vero che Adem Ljajic non canta l’inno, ma la Nazionale del dopo Mihajlovic ha bisogno di lui. E così, dopo quasi due anni, l’attaccante della Roma è stato convocato per la sfida in programma il 5 marzo contro l’Irlanda. «Mi accontento che dia tutto in campo», dice Drulovic.

Pallotta convocaZanzi e Baldissoni.Il sindaco Marino:«Per l’impianto attendo i progetti»

4LE CINQUE

TAPPE

S1-9-2013

Col Veronasenza «Sud»

Curva Sudchiusa per i buua Balotelli della

stagione scorsa

S18-10-2013

Curve«sospese»col Napoli

Coridiscriminatori

controi napoletani,squalifica dicurva Sud e

Nord sospesacon la

condizionale

S16-12-2013Squalificaa San Siro

Con il Milansqualifica della

Sud per i cori aBalotelli, poisospesa per

approfondimenti

S16-2-2014

Senza curvecontro la

SampdoriaCon i liguri

si giocasenza curve, per

i coridiscriminatori

nella semifinaledi Coppa Italia

contro il Napoli

S18-2-2014

Chiusi iDistinti Sud

In Roma-Sampdoria dai

Distinti Sudpartono cori

contro Napoli.Settore chiuso

IL CASO RICORSO D’URGENZA PER I DISTINTI

Curve chiuse Oggi la decisione dell’Alta Corte Il club in subordine chiede che la sanzione, se confermata, venga applicata in Coppa

La Sud vuota durante Roma-Samp del 16 febbraio ANSA

ANDREA PUGLIESEROMA

L’appuntamento è per le ore 9 all’Alta Corte diGiustizia del Coni, dove la Roma giocherà l’ennesi-ma partita «extracampo» degli ultimi tempi. Nelleaule del Foro Italico, infatti, si discuterà il ricorsocontro la chiusura delle curve (sud e nord) con l’In-ter per i cori discriminatori di Roma-Napoli, semifi-nale d’andata di Coppa Italia. Non si parlerà, invece,della chiusura dei «distinti sud».

La situazione Il primo passo della Figc (rappre-sentata dall’avvocato Luigi Medugno) saranno lecontrodeduzioni, con cui si chiederà l’irricevibilitàdel ricorso della Roma per l’art. 30 dello Statuto del-la Figc, in base al quale «non sono soggette alla co-gnizione dell’Alta Corte di Giustizia sanzioni comel’obbligo di disputare gare a porte chiuse o con setto-ri privi di spettatori». La Roma, però, si sente tran-quilla («legittimo ricorso avverso una norma ambi-gua ed applicata in modo non equanime per ottene-re giustizia», il tweet dell’avvocato Antonio Conte,che rappresenterà i giallorossi con l’a.d. Claudio Fe-nucci): lo Statuto è del 2012 e due mesi fa c’è stata lariforma del codice di giustizia sportiva. Come dire,nel frattempo il contesto giurisdizionale è cambiatoe se l’Alta Corte ha accolto il reclamo, si consideraanche legittimata a discuterlo.

Possibili scenari L’impressione è che se ci sarà unaccoglimento, difficilmente sarà su tutta la linea (incaso di rigetto, la Roma potrebbe andare anche alTar). Più facile, invece, che la sanzione venga trasla-ta sulla competizione di riferimento, la Coppa Italia,che in subordine è tra le richieste giallorosse. La Ro-ma, poi, ha presentato un’istanza cautelare d’urgen-za per l’annullamento della chiusura dei distinti sud.La Figc, come per le curve, si avvarrà dei famosi 5giorni, in attesa delle motivazioni della Corte Fede-rale. Ma non essendoci i tempi tecnici (Roma-Inter èsabato sera), l’unica possibilità di intervento, even-tualmente, è un’ordinanza presidenziale firmata daFranco Frattini, presidente dell’Alta Corte.

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16 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 25 FEBBRAIO 2014

SERIE A

LA MANIFESTAZIONE DI DOMENICA SERA

Alcune fasi della contestazione di domenica 1 Già fuori dallo stadio i tifosi cominciano a manifestare contro il presidente 2 Un cartello con lo slogan «Libera lazio» che ha caratterizzato l’intera serata 3 Un altro striscione nel quale i manifestanti rivendicano di rappresentare l’a maggioranza del tifo ANSA

1

3

Caos tifosi-LotitoContro l’Atalantarischio stadio vuotoIl presidente della Lazio non molla, ma non si fermala contestazione: protesta clamorosa per il 9 marzoDAL NOSTRO INVIATOSTEFANO CIERI FORMELLO (Roma)

Un intero stadio che con-testa il proprio presidente. Chelo irride e lo insulta. E che, so-prattutto, gli chiede di andarevia. Anche in un calcio schizo-frenico come quello italianouna cosa del genere non si eramai vista. Claudio Lotito, cui lamaggior parte dei tifosi lazialirimprovera di non essere unvincente, potrà almeno vanta-re questo primato. Una battu-ta, ovvio. L’argomento invece ètremendamente serio per nondire di più.

Muro contro muro La decen-nale «guerra» che oppone il pa-tron laziale ai suoi tifosi sem-

bra infatti arrivata a un puntodi non ritorno. La clamorosamanifestazione di dissensoespressa in occasione di Lazio-Sassuolo ha fotografato una si-tuazione di muro contro muroche ormai non riguarda più so-lo la curva (come in passato),ma la maggior parte della tifo-seria. E pensare che, appenapochi mesi fa, Lotito e i tifosifesteggiavano (assieme) laconquista di una Coppa Italiache, essendo stata vinta sulla Roma, valeva quasi come unoscudetto. Col passare dei mesisono però raffiorati vecchi ran-cori e nuove insofferenze. Conla curva Lotito ha rotto nean-che un anno dopo il suo inse-diamento. E da quel momentoè nato un braccio di ferro chenon si è mai placato e che ha

portato anche agli arresti, nel2006, di quattro capi-ultrà eun processo che si chiuderà neiprossimi mesi. Col resto dellatifoseria il rapporto è stato al-talenante, ma negli ultimi mesisi è compromesso pure questo.Perché, viene da chiedere, se irisultati amministrativi e spor-tivi di Lotito sono stati più chesoddisfacenti? La società risa-nata, tre trofei vinti, sei parte-cipazioni a coppe europee innove anni, settore giovanile ri-lanciato. Perché - rispondono icontestatori - Lotito non è mairiuscito a creare un verofeeling con la tifo-seria. E perchécon lui al timonela Lazio non po-trà mai ambireallo scudetto.

Senza via d’uscita La fratturasembra insanabile. Da unaparte i contestatori hanno in-tenzione di andare avanti conl’obiettivo di convincere Lotitoa mollare. Per la prossima par-tita interna (quella del 9 mar-zo con l’Atalanta) l’idea è di la-sciare vuoto l’Olimpico peruna manifestazione opposta aquella di domenica sera, ma dieguale portata. Dal canto suoLotito non ha alcuna intenzio-ne di cedere a quello che ritie-ne un ricatto: «La Lazio non èin vendita, dietro questa con-testazione c’è una regia occul-ta che punta a sfilarmi la so-cietà. Ma io non la venderòmai e la lascerò a mio figlio»,ha detto a mo’ di sfida dome-nica. E non si è fermato qui.Ha anche adombrato la possi-bilità di una coda giudiziariaalla contestazione. Come ac-cade nel 2006 all’epoca dellatentata scalata al club delgruppo Chinaglia. In effettinei giorni scorsi la Procura diRoma ha aperto un fascicolosulle minacce ricevute dal pre-sidente (cui è stata rinforzatala scorta) e dal d.s. Tare negliultimi tempi. Per il momentonon sembrano però essercicollegamenti con la contesta-zione. L’unica cosa certa è cheil muro contro muro Lotito-ti-

fosi continuerà. Con la Laziodi Reja che rischia di es-

sere l’unica vera vitti-ma. Quanto potrà reg-gere in un ambientecosì?

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SClaudio Lotito,

alla Lazio dal2004, ha vinto 2

Coppe Italia e unaSupercoppa

dHANNODETTO

SClaudio

Lotito«Questa

contestazione èstata

orchestrata dachi vorrebbe

spingermi avendere la

società. Ma ionon mollo»

SEdy Reja

«Non nascondoche si è trattato

di unasituazione molto

spiacevole cheall’inizio ha finitocol condizionare

la nostrasquadra

in campo»

SMiroslav

Klose«Ero troppo

concentrato suquello che

succedeva incampo per

accorgermi diquanto stava

capitando sullegradinate»

TIFOSI CONTRO LA SOCIETÀ

E a Bolognapressionisu Guaraldi«Ora vendi»

Albano Guaraldi LAPRESSE

ANDREA TOSIBOLOGNA

Da quando Albano Gua-raldi è diventato presidente del Bologna, e ad aprile saran-no tre anni, il rapporto tra i ti-fosi rossoblù, nello specifico igruppi caldi della curva, e ladirigenza non è mai sbocciato.Anzi, nel tempo è diventatomolto ostile, ormai le conte-stazioni sono sempre più fre-quenti. Negli ultimi mesi gli ul-trà, oltre ai cori e agli striscionidi dissenso, hanno mirato an-che casa Guaraldi. È successodopo il k.o. di Bergamo, unepisodio che ha inquietato ilpresidente tanto che negli ulti-mi tempi i suoi movimenti so-no segnalati alla Digos. Control’Udinese i cori negativi sonostati continui, contro la Romainvece quasi assenti. Ma lacurva, alzando e abbassando idecibel della contestazione,non vuole comunque faresconti a Guaraldi che avevachiesto una tregua di tre mesi.

Le accuse I tifosi gli imputa-no almeno tre capi d’accusa: ilcontinuo peggioramento dellasquadra con le cessioni deipezzi migliori; le dichiarazionispesso contraddette dai fattisulla politica del club; la co-struzione del nuovo centrotecnico, di per sé legittimo, ge-stito come una speculazionepersonale e non come un assetdel Bologna. La soluzione fi-nale, per gli ultrà rossoblù, èanaloga a quella dei laziali: ilpresidente deve lasciare la so-cietà in mani più sicure.

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Il Piacenza fallito apre la strada ai club:vuole 7 milioni per il calcioscommesse

il Caso

ROBERTO PELUCCHI

A quasi tre anni dai primiarresti per il calcioscommesse,sono parecchi i tesserati condan-nati dalla giustizia sportiva, male tante cause di risarcimento an-nunciate dalle società quandol’attenzione dei media era alta – ei sospetti sulla complicità di qual-cuna molto forti – sono rimastesulla carta. Alcune hanno decisodi non andare in tribunale, altrehanno detto che lo faranno quan-do sarà celebrato il processo pe-nale (ancora lontano). L’unicasocietà che ha chiesto un risarci-mento ai tesserati non esiste più:è l’ex Piacenza, fallito il 19 giu-gno 2012 dopo essere sprofonda-to dalla B alla Seconda divisione.

Sette milioni di danni E pro-prio al Tribunale fallimentaredella città emiliana si tiene oggi

la prima udienza della causaintentata contro Carlo Gerva-soni, Mario Cassano, KewullayConteh, Alessandro Sbaffo, Ce-sare Rickler, Edoardo Catinali eFranco De Falco. Sei giocatori eun dirigente, dunque, ai quali icuratori fallimentari chiedonoil pagamento in solido di 7 mi-lioni di euro. Al portiere Cassa-no è già stato fatto un sequestroconservativo di beni per un va-lore di 600 mila euro. Ma comesi è arrivati alla cifra di 7 milio-ni di euro? Danno da retroces-sione, mancati introiti per dirit-ti tv, danno patrimoniale, dan-no da svalutazione e da manca-ta vendita. Ottenere questisoldi non sarà facile, anche per-ché le posizioni dei tesseratinon sono tutte uguali e gli av-vocati promettono battaglia. Inparticolare, il legale di Contehnella memoria difensiva preci-sa che il giocatore della Sierra

Leone ha confessato combinecon l’AlbinoLeffe, ma mai perpartite del Piacenza; quello diSbaffo che il centrocampistanon ha partecipato a nessunadelle gare ritenute combinate;quello di Catinali, Rickler e DeFalco che il Tnas – condannan-doli «soltanto» per omessa de-nuncia – ha stabilito che eranoestranei al gruppo di personededite all’alterazione dei risul-

COPPA ITALIA CALCIO A 5

Ecco la Final EightAi quarti Asti-Lazioe Luparense-Rieti

(m.cal.) Presentata ieri a Pe-scara la Final Eight di Coppa Italia,vinta la scorsa stagione dalla Lupa-rense: si giocherà in Abruzzo (a Pe-scara e Montesilvano) dal 13 al 16marzo, anche quest’anno in abbina-ta a Serie A femminile e Under 21. Gliaccoppiamenti. Serie A (i quarti di fi-nale da giovedì 13): Luparense-Rieti,Asti-Lazio, Martina-Napoli, Ac-qua&Sapone-Kaos. Donne (quartida venerdì 14): Statte-Ternana, Sin-nai-Locri, Az-Portos, Lazio-Monte-silvano. Under 21 (quarti da venerdì14): PesaroFano-Kaos, Lazio-Caglia-ri, Luparense-Napoli, Asti-Acireale.

Taccuino

Carlo Gervasoni, 32 anni ANSA

SU DUE GARE TRUCCATE

Processo di Bari:l’ex tecnico Mutticitato come teste

BARI Con l’ammissionedegli atti istruttori, è cominciato il processo su due presunte partite truccate del campionato di A 2010-11, Palermo-Bari e Bari-Sampdoria. Ammessi nelle liste dei testi alcuni ex giocatori del Bari coinvolti nelle presunte combine e l’ex allenatore Mutti.Nella prossima udienza del 3 marzo sarà affidato l’incarico a un perito per la trascrizione delle intercettazioni. Nel processo sono imputati, tra gli altri, i calciatori Parisi e Guberti. Andrea Masiello e Marco Rossi hanno già patteggiato.

tati e, quindi, non possono es-sere responsabili delle penaliz-zazioni (4 punti per gli illeciti,ma anche 5 per i mancati paga-menti di stipendi e contributi).

Incapacità e negligenza Piùcomplicata appare la posizionedi Gervasoni e Cassano: il pri-mo ha già patteggiato una con-danna penale a Cremona (22mesi), il secondo probabilmen-te andrà a processo. Gli avvoca-ti, però, contestano le richiestedei curatori fallimentari. Se-condo loro, infatti, il Piacenzanon è retrocesso prima e fallitodopo per il comportamento il-lecito dei giocatori, ma per de-meriti sportivi e per la cattivagestione e il dissesto economi-co-patrimoniale della societàda parte degli allora proprieta-ri e amministratori, certificataanche dalla giustizia sportiva.

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2

Il Presidente onorario Sergio Campana, il Pre-sidente Damiano Tommasi, il Vicepresidente GigiBuffon, il Direttore Generale Gianni Grazioli etutta l'Associazione Italiana Calciatori sono vicinicon grande affetto al Vicepresidente AvvocatoUmberto e all'Avvocato Alessandro Calcagno perla scomparsa del caro papà

Lorenzo Calcagno- Vicenza, 24 febbraio 2014.

MARTEDÌ 25 FEBBRAIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 17

ANDREA TOSIBOLOGNA

La beffarda autorete di Paolo Cannavaro conferma il momento negativo del

Sassuolo che riesce a farsi male da solo quando non lo fanno gli avversari. Per le statistiche è la quarta volta in questo campionato che un giocatore neroverde infila il proprio portiere. Col Verona era stato Manfredini ad innescare la sconfitta deviando alle spalle di Pegolo un innocuo cross dalla trequarti. Finora Alberto Malesani, subentrato con un calendario difficile, non è stato fortunato perché tutti gli episodi gli hanno detto male anche se il suo ruolino

fa paura. La gestione del tecnico veronese parla di 4 k.o. in altrettante partite, non è record negativo in serie A per un allenatore chiamato in corsa (l’anno passato Bucchi al Pescara incassò subito 5 sconfitte come Passarella al Parma nel 2001) ma il tempo per centrare la salvezza stringe e Malesani è già a un bivio senza scorciatoie. Domenica prossima dovrà battere il Parma nel derby del Mapei Stadium, altrimenti il ritornodi Eusebio Di Francesco sulla panchina della

matricola emiliana sarà la soluzione più probabile per scuotere la squadra che ha cambiato tanto ma che continua a subire un sacco di gol. Intanto, Malesani ha provato a scuotere Berardi, punendo il calo del suo golden boy con la panchina dell’Olimpico. Una lezione di 45’ che Berardi, tra i più attivi quando è entrato in campo nella ripresa, sembra abbia metabolizzato bene. La partita col Parma dirà quanto sia stato salutare questo provvedimento.

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SASSUOLO Bucchi e Passarella fecero 5 su 5. Verso Parma con l’ombra di Di Francesco

Quattro k.o.su quattroMalesanida incubo

Pinilla e NainggolanGol e festa insiemeGli ex compagni, a segno entrambiieri hanno pranzato sulla spiaggia

Toni da 13: preso IbraE poker alla ElkjaerIn A 122 reti, come lo svedese. A segno da 4 garedi fila, come il danese. Ed è a -2 da Bui e Penzo

El Ninja e Pinigol51, gol e amicizia. Contanto di brindisi: coca light, crostini alle uova diriccio, macedonia. In un angolo del Poetto, a 5’dal Sant’Elia. Intorno, mogli e figli. Si festeggia-no le reti del fine settimana. Mauricio Pinilla eRadja Nainggolan, duo simbiotico. Con un’inte-sa che nasce ad Asseminello. In rossoblù, fannocoppia fissa. Vacanze e acquisti, amicizie e loca-li, tatuaggi ed emozioni. A gennaio Nainggolanvola a Trigoria: «Te lo meriti, amico mio», gliscrive Pinilla. Il feeling non si interrompe. Conil belga nella capitale, rimane twitter. E il qua-drilatero della moda a Milano, appena Garcia eLopez danno il via libera. Lo shopping assieme,due battute, la voglia di non prendersi tropposul serio. Sabato la mezzala segna il suo primogol con la Roma. La punta guarda il match in tv.Si complimenta in tempo reale. Domenica, ruo-li invertiti. El Ninja vede il Cagliari sfidare l’In-ter. Pinigol51 firma il vantaggio dal dischetto.Applausi contraccambiati. Ieri, l’incontro sullaspiaggia in terra sarda. Un passaggio lontanodai riflettori. Con la promessa di rivedersi a breve. Stavolta, in una trattoria di Trastevere.

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Pinilla, 30, a sinistra, esulta dopo il gol all’Inter AFP

Stop tabù-trasferteDurava da due mesiUltimo punto fuori casa a dicembreMa Colantuono pensa già al Chievo

Ci sono voluti più di due mesi, ma adessola maledizione–trasferta è un sortilegio final-mente spezzato. L’Atalanta torna da Udine conun punticino in saccoccia, cosa che non succe-deva dal 15 dicembre scorso quando De Lucaartigliava l’1-1 in pieno recupero nel match diMarassi con il Genoa. Da allora Milan, Torino eFiorentina si erano aggiunte a Cagliari, Napoli,Parma, Samp, Livorno, Sassuolo e Verona, tut-te capaci di fare bottino pieno tra le mura ami-che al cospetto dei nerazzurri. L’unico campo aessere violato dalla banda Colantuono, tutta-via, resta quello di un Chievo (1-0 Moralez il 5ottobre scorso) peraltro prossimo ospite al Co-munale di Bergamo. Aver mosso la classifica,oltretutto, è di fondamentale importanza dopole due battute d’arresto con Fiorentina e Parma(zero gol fatti, sei subiti) nonostante resti unpo’ d’amaro in bocca non solo per essersi fattiraggiungere, ma anche per i due legni colpitida Bonaventura e Cigarini che avrebbero potu-to rendere ancor più dolce la missione friulanadei bergamaschi.

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L’unico che può fermarlo è il dottorGianpaolo Tosel. Ossia, il giudice sportivo cheoggi gli comminerà un turno di squalifica perraggiunto limite di ammonizioni, dopo quella ri-mediata a Livorno. Luca Toni non potrà guidareil Verona con il Bologna. Intanto fa collezione direcord. Con il gol firmato all’Ardenza, il tredice-simo in questo campionato - più uno in CoppaItalia - il totale delle reti siglate in Serie A è di122, per il centravanti dell’Hellas: raggiunto Zla-tan Ibrahimovic al 47° posto della classifica deimarcatori di ogni tempo. A 123, il quartetto com-posto da David Trezeguet, Gianluca Vialli, RenzoBurini e Pietro Ferraris. Toni trascina il Veronasempre più in alto, inanella prove sontuose. Ed èfondamentale come uomo assist: un altro ne hafornito, nel 3-2 del Picchi, a Romulo, e sono10. Ha procurato tre rigori all’Hellas, tutticapitalizzati dall’ora ex Jorginho. I suoigol sono stati decisivi per conquistare 12punti sui 39 della squadra di Andrea Man-dorlini.

Il filotto Non finisce qui. Toni ha unastriscia aperta di quattro partite conse-cutive in cui ha segnato: con il Sassuo-lo, la Juve, il Toro e, dunque, il Livor-no. Il filotto verrà forzatamente so-speso dallo stop di domenica prossi-ma. Ma è già primato per la storiadel Verona in A. Ad essere rag-giunto, in questa speciale stati-stica, è Preben Elkjaer. Caval-lo Pazzo, il Sindaco, monu-mento gialloblù per ec-cellenza, tenne lostesso ritmo di Toniin due distinte an-nate: nel 1986-87,entrò nel tabellino

dalla tredicesima alla sedicesima giornata. Nel1987-88, dalla seconda alla quinta. Più che suffi-cienti, questi numeri, per comprendere quantoLuca si sia già guadagnato un posto d’onore nellastoria dell’Hellas. Ma, se ci fosse bisogno di altreconsiderazioni, va ricordato che Toni è a soli duegol dal top di segnature per un singolo giocatoredel Verona in Serie A.

Il traguardo Il trono è in coabitazione fra Gian-ni Bui (1968-69) e Domenico Penzo (1983-84), aquota 15. A 14 c’è Maurizio Iorio (1983-84), a 13,eguagliato, Emanuele Del Vecchio (1957-58).Sorpassato Adrian Mutu, che ne fece 12 nel2001-2002. Così Toni spinge l’Hellas a una sal-vezza ormai certa e a un sogno europeo che, perlui, potrebbe essere mondiale. Gli endorsementin chiave Brasile nei suoi confronti aumentano:tra i più qualificati, quello del vecchio amicoFranck Ribery, raccolto dalla Gazzetta la settima-

na scorsa. Cesare Prandelli, che l’ha esal-tato nel corso della sua prima perma-nenza a Firenze, lo segue. L’unica con-troindicazione, nella stagione mitica diToni, è quella data dalle cene che stapagando ai propri compagni di squa-dra: «Ogni volta che segna – la confi-denza di Rafael Marques, difensorebrasiliano dell’Hellas – offre da man-giare a tutti». Buon appetito, allora.

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COSÌ TRA CAMPIONATO E COPPA

PRESENZESTAGIONALI

GOLSTAGIONALI

24 14

vinte perse

pareggiate

12 9

3

di destro di testa

di sinistro

6 6

2

GDS

Rigoni è un amuletoTre gol e tre vittorieIl centrocampista: «Col Catania meno belli ma più cattivi del solito»

Il gol non è proprio il prodotto della casa,ma quando segna il Chievo vince. Luca Rigoni harealizzato la sua terza rete stagionale, tra l’altroun gran gol, e anche in questa occasione è coinci-sa con un successo gialloblù. Era già accadutocontro Udinese e Livorno. Con i numeri un po’striminziti del reparto offensivo, il capitano siscopre goleador ed anche una sorta di amuletodella squadra. E pensare che sino all’ultimo erarimasto in forse il suo impiego, visto cheuna fastidiosa influenza lo aveva debili-tato. Ma diventa difficile rinunciare al-l’uomo di riferimento del centrocam-po gialloblù. Eugenio Corini, che inpassato lo ha inserito nella stretta cer-chia dei più forti registi difensivi italiani,

lo ha gettato nella mischia ed è stato ripagatoalla grande.

Squadra motivata Rigoni è uno di poche paro-le, preferisce far parlare il campo, e poco avvezzoa prendersi complimenti. Li divide volentieri conla squadra. «E’ stato un bel gol e sono contento —spiega — ma soprattutto perché è servito pervincere e perché la squadra ha fatto una grandeprestazione. Non era facile dopo nove partitesenza successi. Invece contro il Catania siamostati magari meno belli di altre volte ma più con-vinti e grintosi. Era un passaggio fondamentaledel nostro campionato e non lo abbiamo fallito».

Nuovo modulo Il Chievo targato Corini ha con-quistato il quarto successo e, stranamente, anchequesto è arrivato senza il modulo 3-5-2, quellosu cui più punta il tecnico che, peraltro, conside-ra più importante gli interpreti che non lo schie-

ramento tattico. «Siamo tornati al 4-3-1-2,modulo che conosciamo bene, ma che daun paio d’anni non utilizzavamo più —commenta il centrocampista — Credo, pe-rò, che a fare la differenza sia stato soprat-

tutto l’atteggiamento della squadra.Eravamo molto determinati a portare acasa la vittoria, abbiamo lottato su tuttii palloni. Questo è l’atteggiamento cheservirà anche nelle prossime gare».

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Pozzo sfida i fischi«Sacrifici inutilise la gente fa così»

Segni di scollamento con l’ambienteIl patron: «Serve più calore dai tifosi»

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Sì, il giocattolo Udinese si è rotto. Il riferi-mento non è tanto alla squadra, che dopo tre sta-gioni straordinarie sta vivendo un’annata a cen-troclassifica, quanto all’armonia tra squadra eambiente che è venuta meno. La disaffezione, chequalcuno individua nell’eccessiva facilità con cui ibianconeri escono dall’Europa dopo aver fattotanto per raggiungerla, è ben fotografata da undato: i 5.400 paganti per la semifinale di CoppaItalia con la Fiorentina. Una miseria per quelloche poteva essere un appuntamento storico per ilclub friulano.

Nervi tesi Domenica contro l’Atalanta anche unragazzo perbene come Dusan Basta ha perso lestaffe. Certo, il serbo ha sbagliato perché il pubbli-co può esprimere il suo dissenso, ma vedere Du-san riprendere un settore della tribuna che lo fi-schiava per il secondo cross consecutivo sbagliatoha fatto notizia. Non è la prima volta che accade,lo scorso anno era stato Domizzi a mandare a quelpaese la tribuna. «Ho sentito fischi ingenerosi neiconfronti della squadra. Evidentemente da questeparti dovremmo costruire soltanto squadre dascudetto per soddisfare il palato del nostro pubbli-co», lo sfogo a caldo del patron Gianpaolo Pozzo.

Stadio nuovo Udine è una piazza particolare. Tipermette di lavorare in tranquillità, ma al tempostesso è anche molto esigente. Alla squadra nonviene mai messa troppa pressione, i giovani pos-sono sbagliare e crescere, ma poi si vuole vedere ilbel gioco. «Il fatto è che i nostri tifosi sono statiabituati troppo bene negli ultimi anni», la tesisempre sostenuta da Guidolin. Pozzo ieri ha poiaggiunto: «Stiamo facendo tanti sacrifici per ave-re uno stadio nuovo che permetta ai calciatori disentire il calore della gente, ma se l’atteggiamentodel pubblico è quello di domenica la cosa non miva bene. La scorsa domenica il pubblico del Genoaha trascinato la sua squadra alla rimonta, al Friulicerte cose non succedono».

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Il patron dell’Udinese, Giampaolo Pozzo, 72 ANSA

AtalantaFEDERICO ERRANTEBERGAMO

VeronaMATTEO FONTANAVERONA

ChievoGIANCARLO TAVANVERONA

UdineseMASSIMO MEROIUDINE

CagliariMARIO FRONGIACAGLIARI

Luca Toni,36 anniLAPRESSE

18 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 25 FEBBRAIO 2014

MARTEDÌ 25 FEBBRAIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 19

L’ Olimpiade invernale di Sochi, tenuta abattesimo dal clima subtropicale e intito-

lata a Putin, è stata francamente ben organiz-zata e bella. Certamente è stata l’edizione piùvista nel mondo, grazie anche al clamore susci-tato dai gay e dalla sicurezza. Thomas Bach,che ha fatto il suo esordio come presidente Cioa Sochi, è soddisfatto perché si è trovato a vive-re una grande edizione dei Giochi Invernali, ma al tempo stesso adesso è un po’ preoccupa-to, perché il livello organizzativo è stato cosìalto, che non sarà facile da confermare lo stes-so standard in futuro. Sono pochi i Paesi chepossono garantire gli stessi investimenti, non

solo per le infrastrutture, ma anche per il per-sonale. L’Europa farà fatica a battere negli annia venire la concorrenza asiatica di Kazakistan eCina, che hanno risorse e sedi adatte.

Il presidente ha pochi mesi anche per intro-durre le riforme necessarie. Ha convocato unaSessione straordinaria del Cio dal 7 al 9 dicem-bre a Montecarlo per gli interventi più urgenti,come quello che riguarda il programma olimpi-co, cioè il numero degli sport interessati all’edi-zione estiva dal 2020 in poi. Lui sembra orien-tato ad evitare altre retrocessioni e promozionicon il sistema ideato da Rogge. Vorrebbe far cambiare la Carta Olimpica, la sua Costituzio-

ne, il numero degli sport ammessi, farli arriva-re da 28 a 30, magari offrendo una promozionee una wild card per l’Olimpiade di Tokyo.

Una scelta di questo genere però richiede-rebbe piccoli sacrifici alle federazioni interna-zionali presenti con la riduzione del numerodegli atleti partecipanti. Uno scoglio non facileda superare. Per la wild card il processo do-vrebbe essere più semplice, perché è già esisti-ta, e le spese di questa partecipazione straordi-naria sarebbero tutte sulle spalle degli organiz-zatori. E’ chiaro che per l’edizione giapponese2020 la wild card favorirebbe il baseball.

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IlFuturodi GIANNI MERLO

DOPO SOCHI C’È IL NODO DI TOKYO 2020UN PROGRAMMA ESTESO A 30 SPORT?

ARBITRI-TELEVISIONE, SFIDA IMPOSSIBILEPARLIAMO DI ERRORI MA CON SERENITÀ

N on molto tempo fa un felice slogan pubblicita-rio recitava: «Ti piace vincere facile». Ecco,

ogni maledetta domenica (ma si può benissimocambiare il giorno) va in scena una partita sbilan-ciata e dall’esito scontato: quella tra arbitri e la tele-visione. Da una parte due occhi umani, quindi falla-ci, che possiamo moltiplicare per 5 tenendo conto diassistenti e giudici di porta; dall’altra 20/25 teleca-mere messe in ogni parte del campo a coprire tuttele possibili prospettive di un’azione, compresa quel-la dall’alto. Il confronto è improponibile. Eppure c’èla corsa ad analizzare gli episodi critici come rigori,fuorigioco, falli violenti, paragonando la decisionepresa in un attimo da una persona che inquadraquell’evento in uno spazio preciso con tutte le diffi-coltà connesse con quella virtuale dei replay. L’arbi-tro versus un regista che può scegliere la prospetti-va migliore, cambiare l’angolo di visualizzazione,

rallentare e fermare l’immagine fino a cristallizzareil momento topico. E se questo non basta a elimina-re i dubbi, può far ricorso ad altri espedienti, tipo lelinee tracciate per scovare i centimetri del fuorigio-co o per capire se la palla è entrata in porta. Non c’èpartita, non può esserci partita.

Eppure la meraviglia quasi sempre non è per l’as-sistente che grazie al lavoro, gli allenamenti el’esperienza riesce nel miracolo (perché è un mira-colo: provate a fare un tentativo) di percepire unfuorigioco di mezzo metro oppure il contrario.Stessa cosa accade per gli arbitri: hanno a disposi-zione una sola cartuccia, se tutto va per il verso giu-sto (e non è certo un caso) sono nella condizionemigliore per giudicare, a volte sbagliare. Altrimentidevono sperare che la tv non sbugiardi il loro lavo-ro facendo vedere cose diverse da quelle percepitein campo. Un grande ex arbitro (e designatore) co-me Paolo Casarin ieri ha ricordato questo parados-so sul Corriere della Sera. Il rigore non dato al Tori-no rientra tra quelli «svelati» dalla televisione: alzila mano, tra gli sportivi neutrali, chi in diretta nonabbia esclamato «simulazione» vedendo la stranacaduta di El Kaddouri. Quella realtà unica e irripe-tibile è stata spazzata via dalla moviola: non dalprimo, neppure dal secondo replay. E’ stata la terzariproposizione dell’immagine (con il regista che haindividuato la prospettiva migliore) a farci cambia-re idea: «Sì, c’è lo sgambetto di Pirlo». I fischiettisbagliano, come tutti. Ma alcuni errori sono diversidagli altri e hanno il marchio della tecnologia (co-me detto ieri da Braschi). Fare gli arbitri è semprestato un mestiere duro. Negli ultimi anni lo è anco-ra di più. Chiedergli di competere con 25 telecame-re è ingeneroso: parliamo pure degli errori, ma sen-za esasperazioni. Anche perché «vincere facile» non è il massimo della sportività.

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ilCaso

di FRANCESCO CENITI

Il contatto tra Pirlo e El Kaddouri nelle immagini Sky

Claudio Lotito, 56 anni. Presidente della Lazio ANSA

laPunturadi ROBERTO PELUCCHI

Secondo Braschi ci sono episodi che in campo non si possono vedere. Invece di sei arbitri, mettiamociun oculista.

f

laVignetta DI STEFANO FROSINI

IL CINGUETTIO DEL GIORNO TwitTwit

SERGIO PARISSEAzzurro di rugbyDopo 9 anni a Parigi, sono entrato per la prima volta a Notre Dame. Grazie silvia per avermici portato @sergioparisse

ARIANNA FONTANACampionessa di short track

Orgogliosa di far parte del Gruppo Sportivo Fiamme Gialle! #GrazieItalia @AryFonta

MARIA SHARAPOVACampionessa di tennis

E’ molto bello e dolce socializzare#doggiewalk@MariaSharapova

ANDREA LO CICEROEx azzurro di rugbyMatteo Renzi apprezzo molto il discorso del presidente spero solo che le belle parole si traducano in fatti . Buon lavoro@andrealocicero1

LOTITO HA «RICOSTRUITO» LA LAZIOPERÒ COMINCI AD ASCOLTARE I TIFOSI

L o sport è pieno di solitudini. Fernando Acitelliper titolare la sua enciclopedia poetica del cal-

cio scelse quella dell’ala destra. Alan Sillitoe descris-se quella del maratoneta raccontando le albe podi-stiche di un giovane detenuto. Domenica, però, larealtà ha superato la letteratura. La solitudine delpresidente della Lazio Claudio Lotito è stata messa anudo dalla plebiscitaria contestazione che ha riem-pito lo stadio Olimpico. Tifosi di ogni tipo si sonoriconosciuti in una sola parola d’ordine: vai via, epresto.

Questo dato è oggettivo. Brutto, bello, giusto, in-giusto si può discutere, ma le dimensioni della prote-sta non sono in discussione. Come non è in discussio-ne ciò che ha fatto e vinto la Lazio in questi anni«lotitiani». Il presidente ha rimesso i conti a posto.Non ha avuto paura di mettersi contro il potere dialcuni gruppi ultras nonostante le minacce che lo

fanno vivere sotto scorta ormai da anni, una circo-stanza che non bisogna mai dimenticare. Ha vintodue volte la coppa Italia (di cui una con un derby, chela fa valere doppio), 1 la Supercoppa, 1 lo scudettoPrimavera. Ha portato giocatori importanti a For-mello, veri e propri scoop di mercato con uomini datiper bolliti e risorti a Roma, da Klose a Marchetti, purfacendone andar via diversi altri, da Oddo ad Herna-nes, passando per il muro contro muro perduto con-tro Goran Pandev. Un bilancio comunque in cui i piùsembrano davvero in maggioranza rispetto ai meno.

Ma allora perché? Perché questo «tutti controuno»? Ecco, a queste domande la risposta non puòessere «tanto io la Lazio non la venderò mai e quan-do me ne vado, la lascerò a mio figlio». E neanche ladenuncia di una «regia occulta» dietro la contesta-zione può essere l’alibi per non provare a cercare ri-sposte diverse. Se all’inizio della storia, il non fidarsidi nessuno, la necessità di rompere con le vecchieabitudini anche a costo di restare con pochi amici,può essere stata una scelta comprensibile, a distanzadi dieci anni dall’inizio dell’avventura quest’autore-ferenzialità a spada tratta, questo chi non è con me ècontro di me è diventato un boomerang. E che boo-merang. Per dirne una: i rapporti con gli ex calciatorisi sono tutti persi per strada. Così il partito anti-Loti-to si è negli anni irrobustito persino a dispetto deirisultati. Il passaggio della cessione di Hernanes,forse l’uomo simbolo della gestione del presidente,senza che arrivasse un altro top player, ha aggiuntoun altro elemento di frustrazione in un momento incui la Roma s’è tirata su dal 26 maggio in un modoinimmaginabile. È giusto chiedere ai tifosi più obiet-tività nel giudicare questi anni. Lotito, però, deveriuscire a fare un’altra cosa ugualmente importante:saper ascoltare.

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laContestazione

di VALERIO PICCIONI

Anche contro il Cagliaril’Inter è stata danneggiatadall’arbitro. Certo non ab-biamo giocato bene, però ilrigore contro è molto dub-bio, mentre ce n’era uno net-to su Icardi. Ci hanno fattopagare con gli interessi il goldi Firenze. L’Inter è l’unicasquadra senza rigori a favo-re. Ci mancano almeno 8punti, ricordando il gol rego-lare annullato contro il Chie-vo e poi i rigori negati controLazio, Parma e Atalanta. E’vero che l’obiettivo è arriva-re in Europa League però, alnetto dei nostri errori,avremmo potuto lottare peril terzo posto.

Daniele MoriggiCassano d’Adda (Milano)

Il Torino ha attaccato sol-tanto alla fine, quando meri-tava un rigore netto che perfortuna non gli hanno dato.Meglio così per la mia Juveche ha faticato come la Ro-ma, ma ha meritato di vince-re.

Antonio VonaMoschiano (Avellino)

Il primo, sacrosanto, rigoredel campionato concesso alChievo contro il Catania e tra-sformato da Thereau, lascia al-l’Inter l’ultimo posto solitarioin una sgradita classifica, quel-la dei rigori a favore appunto.In venticinque giornate dicampionato nessun nerazzur-ro è mai andato sul dischetto equesta rimane l’unica certezzasulla quale non si può discute-re. Su tutto il resto ognuno èlibero di avere le proprie opi-nioni, come il lettore interistaMoriggi e lo juventino Vona,per cui non ci addentriamo neicalcoli di parte.

L’amara verità è un’altra. Siapure giocando in modo diver-so, l’Inter contro il Cagliari e ilTorino contro la Juventus nonhanno fatto abbastanza pervincere, al di là degli errori edelle omissioni degli arbitri, comunque non meno colpevolidi grandi giocatori come Militoe Cerci, non a caso bocciati nel-le pagelle della Gazzetta con la

stessa insufficienza (5) asse-gnata agli arbitri delle rispetti-ve partite, Russo e Rizzoli.

A parte il fatto che i rigoripoi vanno trasformati, per cuiè più grave annullare un gol re-golare o concederne uno irre-golare, la caccia all’arbitro conl’elenco dei torti subiti, veri opresunti, spesso è il comodoparavento per nascondere la-cune della propria squadra e/olimiti dei singoli. Per questo mipiace sottolineare il raro esem-pio di Mihajlovic, allenatoredella Sampdoria chiaramentedanneggiata dall’arbitro chenon ha annullato la rete del2-0 del Milan. Invece di pren-dersela con Doveri (altro 5), iltecnico blucerchiato ha accu-sato il proprio giocatore MaxiLopez (voto 4) per la sua meri-tata espulsione che ha messonei guai la squadra.

Mazzarri ha scelto una stra-da diversa, preferendo sorvo-lare sulle nuove deludenti pre-stazioni dei vari Jonathan,Kuzmanovic, Alvarez e Kova-cic, ma per far crescere la suaInter più dei rigori, che primao poi le verranno fischiati, ser-viranno i rinforzi, a cominciareda Hernanes subito rimpiantoalla sua prima assenza. Perchélo scudetto e a scalare gli altripiazzamenti non sono il pre-mio a chi riceve più rigori, chenon devono necessariamentefar rima con favori. Lo dimo-stra il fatto che quest’anno per-sino il Sassuolo ha avuto un ri-gore più della Juventus, nel-l’unica classifica in cui la squa-dra di Conte è dietro anche aRoma, Napoli, Fiorentina, Ve-rona, Torino, Genoa e Udine-se. Nemmeno negli ultimi duescudetti consecutivi i bianco-neri hanno avuto più rigori de-gli altri, ma il precedente dav-vero paradossale sul quale do-vrebbero riflettere tutti è lega-to al miglior Milan di Capelloche nel 1994 vinse la Cham-pions e lo scudetto, occupandol’ultimo posto nella tabella deirigori a favore in campionato,con appena un tiro dal dischet-to e tra l’altro sbagliato. Per laserie «chi è più forte vince», la-sciando i lamenti agli altri.

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TempiSupplementari

A CURA DI ALBERTO CERRUTIFax: 0262827917. Email: [email protected]

L’episodio contestato di Inter-Cagliari. Icardi tra Rossettini e Astori ANSA

I rigori non datie i meriti sportivi

20 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 25 FEBBRAIO 2014

CHAMPIONS ANDATA OTTAVI

Arrivano i nostri!Panchine d’Italiaall’Euro festivalOggi c’è lo Zenit di Spalletti. Domani il favoritoReal di Ancelotti e il Galatasaray di Mancini

LA SFIDA NELLA SFIDA GALATASARAY-CHELSEA METTERÀ DI FRONTE LE DUE STAR DEL CONTINENTE NERO

Drogba-Eto’o a IstanbulChi sarà il re d’Africa?Da Chateauroux al Cairo, tutte le sfidetra i due. E Samuel in Champions ha sempre la meglio

OLYMPIACOS(4-2-3-1)MAN. UTD (4-2-3-1)OGGI 20.45

1 De Gea

Vidic15

Smalling12

Rafael2

Evra3

Cleverley23

Carrick16

Van Persie 20

Giggs11

Rooney10

Valencia25

Roberto16

Manolas24

Salino30

Marcano25

Holebas20

Campbell

26 N'Dinga

8Maniatis

2

Dominguez

35

Perez

17

Olaitan99

OLYMPIACOSIn panchina 42 Megyeri, 5 Machado, 14 Samaris, 18 Nelson Valdez, 19 Fuster, 21 Papadopoulos, 88 BongAllenatore MichelSqualificati nessunoDiffidati Bong, Dominguez, ManolasIndisponibili Siovas, Saviola

MANCHESTER UTDIn panchina 13 Lindegaard, 5 Ferdinand, 28 Utner, 18 Young. 26 Kagawa, 44 Januzaj, 14 HernandezAllenatore MoyesSqualificati nessunoDiffidati nessunoIndisponibili Jones, Evans, NaniARBITRO Rocchi (Italia)TV Sky Sport 1 HD e Sky Calcio 1 HD; Premium Calcio

ZENIT (4-2-3-1)BORUSSIA D. (4-2-3-1)OGGI Ore 18

1 WeidenfellerPapastathopoulos

25Friedrich

2 Grosskreuz19

Schmelzer29 Sahin

18Kehl

5Reus

11Mkhitaryan

10Lewandowski9

Hofmann7

Lodyghin1

Neto13

Smolnikov 19

Lombaerts6

Criscito4

Hulk 7Witsel

28Zyryanov

18

Shatov 17

Arshavin23

Kerzhakov11

ZENITPanchina 16 Malafeev, 14 Hubochan, 22 Anyukov, 24 Lukovic, 20 Fayzulin, 44 Tymoshchuk, 29 RondonAllenatore SpallettiSqualificati nessunoDiffidati Hubochan, Shirokov, Smolnikov, HulkIndisponibili Ansaldi, Danny, Shirokov

BORUSSIA DO.Panchina 20 Langerak, 26 Piszczek, 37 Durm, 24 Sarr, 14 Jojic, 17 Aubameyang, 23 SchieberAllenatore KloppSqualificati nessuno Diffidati Bender, LewandowskiIndisponibili Subotic, Hummels, Gündogan, Blaszczykowski, BenderTV Sky Sport 1 HD e Sky Calcio 1 HD; Premium Calcio

GALATASARAY(4-3-1-2)CHELSEA (4-2-3-1)DOMANI Ore 20.45

1 CechTerry

6Cahill

24Ivanovic

2Azpilicueta

28Lampard

8Ramires

7Hazard

17Oscar

11

Torres9

Willian22

Muslera25

Semih26

Eboue27

Burdisso2

Alex Telles15

Melo

3

Burak17

Drogba11

Ceyhun

6

Selcuk

8

Sneijder10

GALATASARAYPanchina 86 Ufuk, 21 Chedjou, 35 Yekta, 13 Umut, 14 Hajrovic, 55 Sabri, 5 GokhanAllenatore ManciniSqualificati nessunoDiffidati Melo e MusleraIndisponibili Bruma, Aydin Yilmaz e Eray

CHELSEAPanchina 23 Schwarzer, 3 Cole, 4 David Luiz, 12 Mikel, 14 Schurrle,19 Ba, 33 Eto’oAllenatore MourinhoSqualificati nessunoDiffidati MikelIndisponibili MaticARBITRO Velasco (Spa)TV Sky Sport 3 HD e Sky Calcio 2 HD; Premium Calcio 1

SCHALKE 04 (4-2-3-1)REAL MADRID (4-3-3)DOMANI Ore 20.45

1 Casillas

Pepe3

S.Ramos4

Arbeloa17

Marcelo12

Di Maria22

Xabi Alonso14

Modric19

Ronaldo7

Benzema9

Bale11

Fährmann1

Matip32

Höwedes4

Santana5

Kolasinac6

Farfan

17

K.Boateng9

Neustädter33

Meyer

7

Goretzka

8

Huntelaar25

SCHALKE 04Panchina 34 Hildebrand, 10 Draxler, 2 Hoogland, 19 Obasi, 23 Fuchs, 14 Papadopoulos, 28 SzalaiAllenatore KellerSqualificati nessunoDiffidati Höger, NeustädterIndisponibili Uchida, Höoger, Clemens, Kirchhoff, Aogo

REAL MADRIDPanchina 25 Diego Lopez, 2 Varane, 15 Carvajal, 24 Illarramendi, 23 Isco, 21 Morata, 20 Jesè,Allenatore AncelottiSqualificati nessunoDiffidati nessunoIndisponibili KhediraARBITRO Webb (Inghilterra)TV Rete 4; Premium Calcio HD; Sky Sport 1 HD, Sky Calcio 1 HD

IL TABELLONE IN CAMPO LE ALTRE 8

SEMIFINALI

22-23 aprile

29-30 aprile

FINALE24 maggio a Lisbona,Estadio da Luz

QUARTI DI FINALEOTTAVI DI FINALE

1-2 aprile 2014

Sorteggio il 21 marzo

Sorteggio l’11 aprile

Andata

Andata

Ritorno

Ritorno

8-9 aprile

Ritorno 12 marzo

Manchester City (Ing)

Barcellona (Spa)

Ritorno 11 marzo

MILAN

Atletico Madrid (Spa)

Oggi - Ritorno 19 marzo

Olympiacos (Gre)

Manchester Utd. (Ing)

Domani - Ritorno 18 marzo

Galatasaray (Tur)

Chelsea (Ing)

Bayer L. (Ger)

Psg (Fra)

Arsenal (Ing)

Bayern Monaco (Ger)

Zenit (Rus)

Borussia D. (Ger)

Schalke 04 (Ger)

Real Madrid (Spa)

2

0

4

0

1

0

2

0

GDS

GIULIO DI FEO@fantedipicche

Sfida per il trono d’Africa,volume XIII. E per un continenteintero il fatto che domani a Istan-bul ci si giochi anche un quarto diChampions è un corollario. Gala-tasaray-Chelsea è anche Drogbacontro Eto’o, Costa d’Avorio con-tro Camerun, il re degli elefanticontro quello dei leoni, unaChampions contro tre, i duebomber africani più grandi chequesto decennio ha da offrire. Ilclou forse sarà al ritorno, quandoDidier ritornerà a Stamford Brid-ge («È casa mia e ci segno a occhichiusi», però ora la difende Sa-muel), ma anche alla Turk Te-lekom Arena c’è aria di gara spe-ciale: Drogba ed Eto’o finora sisono incrociati 12 volte, pochinema sempre cariche. La prima, peresempio, Didier non se la saràscordata: 11 febbraio 2003, ami-chevole a Chateauroux e primogol in nazionale proprio contro ilCamerun, rullato per 3-0. Poi lequalificazioni al Mondiale 2006,dove Samuel si vendica parzial-

mente: le vince tutte e due ma inGermania ci va l’altro. Di mezzoc’è la prima tra club. Ottavi diChampions 2005: Drogba vieneespulso dopo 56 minuti, la garala spacca un bimbo argentino cheentra, segna e poi molla a Eto’o lapalla del 2-1. Tal Maxi Lopez.

PAOLO CONDÒ

Mentre il Milan osserva,non senza compiacimento, gliocchi gonfi e il naso pesto del-l’Atletico dopo la ripassata subi-ta a Pamplona – sarà mica il ca-so di coltivare qualche speran-ziella per il ritorno? – scende incampo la seconda unità delcontingente italiano di Cham-pions. Che poi in campo... In re-altà non varca la linea laterale,fuori dal tunnel degli spogliatoidevia subito di lato, verso unapanchina: Luciano Spalletti,Carlo Ancelotti e Roberto Man-cini costituiscono l’altra facciadel nostro calcio, quella cheemigra nei grandi club interna-zionali, dove ambizioni e dena-ri non sono sottoposti ad alcunareview, e dove il nostro softwa-re tecnico viene considerato ilmassimo che c’è in giro.

Il favorito Uno di loro, nomein codice Carletto, per molti èaddirittura il primo favorito deltorneo: forse è un’esagerazioneche dimentica la sovrumana re-golarità con la quale marcia ilBayern, ma siamo comunque lì,se non il primo il suo Real è ilsecondo candidato al titolo. Inquesto fine settimana ha datouna vigorosa spallata alla Liga,staccando Atletico e Barcellonaa sette giorni dal derby che po-trebbe definitivamente elimi-nare Simeone dalla gara. Stascoppiando di salute e concor-dia l’ambiente madridista, chepure in altre (recenti) occasioniera stato un palcoscenico pergli Hunger Games. Ancelottil’ha sedotto con la solita bono-mia, ma dopo aver chiarito chi èche porta i pantaloni in casa: lascelta iniziale per Diego Lopezanziché Casillas – oltre a resti-tuire molto a Mourinho – haspiegato alla potente stampaspagnola che non ci sarebbestato alcun consociativismo ge-stionale. La solita cura del tec-nico con i fuoriclasse – nessunoal mondo ha un tocco così felicenel relazionarsi con loro – hafatto il resto. Il Real gioca do-mani nella casa dello Schalke, ein pochi pensano che possa in-contrare dei problemi.

Gli outsider A differenza diAncelotti, non è possibile consi-derare Spalletti e Mancini reali-sticamente in corsa per la vitto-

ria finale. Di più: in entrambi icasi la semplice qualificazioneai quarti sarebbe una forte sor-presa, visto che lo Zenit di Lu-ciano affronta oggi il BorussiaDortmund mentre il Galatasa-ray di Roberto ospita domani ilChelsea. Detto questo, dopo aver vinto due campionati russiSpalletti avverte la necessità diuna proiezione europea. Pur-troppo stasera dovrà fare a me-no di Shirokov e Danny ma, sec’è un momento nel quale pro-vare ad abbattere il totem Dort-mund, è questo: a Klopp conti-nuano a mancare Gundogan,H u m m e l s , S u b o t i c eBlaszczykowski, la spina dorsa-le della squadra. Mancini, infi-ne, racconta agli amici di quan-

to tenga al campionato turco:sabato ha battuto e scavalcato ilBesiktas, per completare una ri-monta storica gli resta ormai ilsolo Fenerbahce, e il settore eu-ropeo di Istanbul sta fremendoin attesa di attraversare il pontefra i due continenti all’assaltodella squadra «asiatica». LaChampions in lui pare un pen-siero lontano, ma basta faremente locale sulla panchina delChelsea, sul suo specialissimooccupante, per intuire cosa siagiti nella testa e soprattuttonello stomaco di Roberto. Mou-rinho-Mancini: chiamiamoliMoMa, un gran nel museo diarte moderna: cosa altro è il calcio, in fondo?

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Carlo Ancelotti (Real Madrid) AFP Roberto Mancini (Galatasaray) AFP Luciano Spalletti (Zenit) REUTERS

clicNESSUNA NAZIONECON 3 ALLENATORI IN QUESTA CHAMPIONS

Nessuno come l’ITALIAcon tre allenatori negli ottavi. Seguono con 2 ARGENTINA (Martino, Simeone), FRANCIA (Blanc, Wenger), SPAGNA (Guardiola, Michel), GERMANIA (Klopp, Keller). A quota uno ci sono CILE (Pellegrini), OLANDA (Seedorf), SCOZIA (Moyes), PORTOGALLO (Mourinho), FINLANDIA (Hyypia)

Didier Drogba (Galatasaray) EPA

Samuel Eto’o (Chelsea) EPA

Dramma Altri sei sfide traclub per i due, tre incroci diChampions con bilancio netta-mente a favore del camerune-se: tre vittorie e tre pareggi,compresa la doppia sfida Inter-Chelsea del 2010. Non si becca-no da allora, con Drogba chenon solo non ha mai passato ilturno (lo fece nel 2005, ma nel4-2 del ritorno non c’era...) manon ha nemmeno segnato. Unbel fardello da portare per unattaccante diversissimo dall’al-tro, tanto ombroso e sobrio neimodi quanto istrionico e vario-pinto Eto’o, che gira per Londrain cappello a falde larghe e Bu-gatti Veyron da 400 all’ora. Mala sfida più drammatica è data-ta 4 febbraio 2006, quarti di Coppa d’Africa. Nella polveredella notte al Cairo è 1-1 dopo120 minuti e non finiscono piùnemmeno i rigori. Camerun eCosta d’Avorio ne tirarono 24,tornando in cima alla lista do-po che avevano segnato persi-no i portieri. Eto’o e Drogba siguardano, si abbracciano, poi ilprimo manda il suo in curva el’altro spiazza il portiere. PassaDidier, che pure quel trofeonon l’ha mai vinto, fuori Sa-muel che ne aveva già alloradue in bacheca. Una singolartenzone da film, magari cel’avranno negli occhi anche do-mani.

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Quote Blues

Sorride il Chelsea

L’incrocio tra Galatasaray eChelsea sorride alla squadradi Mourinho, almeno in quota.I Blues sono superiori pertasso tecnico e partono a 1,90su bwin.it, ma non è dasottovalutare il fattore campodei turchi, piazzati a 3,90, conil pareggio a 3,50. Nellascommessa “Doppia chance”l’«1X» del Galatasaray è a1,78, l’«X2» di Mou vale 1,25.

1,90

Consulta tutte le quote su www.bwin.it

MARTEDÌ 25 FEBBRAIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 21

SERIE B LA SVOLTA

PRIMA DIVISIONE IL PROTAGONISTA

LA CRISI

Il Bari si arrendeFallimento inevitabile

BARI (f.c.) Va verso il falli-mento il Bari dei Matarrese. La fa-miglia che negli ultimi 37 anni ha te-nuto le redini della società puglieseha dichiarato ufficialmente la pro-pria impossibilità a ripianare le per-dite (i debiti complessivi ammonta-no a circa 25 milioni di euro) e forni-re nuove finanze. «L’amministrato-re unico dell’A.S. Bari (FrancoVinella, ndr) – si legge fra l’altro nelcomunicato sul sito ufficiale dellasocietà - ha riferito all’assemblea inordine all’irreversibile crisi e, presoatto di quanto riferito dal socio dimaggioranza, ha evidenziato che,in mancanza di supporto, non ri-corrono i presupposti per accede-re ad una procedura alternativa dirisoluzione della stessa». Fin dastamane lo stesso Vinella aggior-nerà la contabilità e lunedì dovreb-be portare i libri in tribunale, cheprovvederà a nominare un curato-re. Il fallimento del Bari a campio-nato in corso favorirebbe (con unacquirente disposto a rilevare lasocietà dall’asta) la tutela della ca-tegoria (stessa procedura seguitadi recente dall’Ascoli), sempre chela squadra conquisti la salvezza sulcampo. Se il Bari resterà in B manon troverà nuovi acquirenti, nonpotrà essere iscritto: in quel casonon saranno fatti ripescaggi.

LA SITUAZIONE

Al terzo postoora c’è il Cesena

Così dopo 26 giornate: Pa-lermo p. 47; Empoli 45; Cesena 42;Trapani e Lanciano 41; Avellino 40;Latina, Crotone e Spezia 39; Bre-scia 37; Carpi* e Siena (-7) 35; Pe-scara 34; Varese 33; Modena 32;Ternana 31; Bari (-3) 29; Novara 27;Cittadella e Reggina 22; Padova*21; Juve Stabia 15. (* una in meno).Così venerdì (20+.30): Latina-Pa-dova (0-0). Così sabato (ore 15):Brescia-Carpi (0-0); Cesena-Tra-pani (1-0); Cittadella-Novara (2-2);Lanciano-Juve Stabia (1-0); Mode-na-Crotone (1-3); Palermo-Bari(1-2); Reggina-Varese (0-1); Siena-Empoli (0-0); Spezia-Ternana (2-1);ore 18: Avellino-Pescara (1-1).

Taccuino Momentichiave

Perugia 2000-04Cosmi esulta dopo la vittoria a San Siro contro il Milan AP

Udinese 2005-06Cosmi in Champions è stato eliminato dal Barcellona DIPAG

Brescia 2006-09Cosmi ha fatto la B con il Genoa (promosso) e il Brescia ELIAS

Siena 2012-13L’ultima panchina di Cosmi, con l’esonero dopo 17 gare LAPRESSE

Il Pescara è Cosmico«Ho rabbia e orgoglioE la A non è perduta»Ha firmato fino a giugno: «Solo 16 partite, poche chiacchiere»I tifosi sono già con lui: erano in 500 al primo allenamento

ORLANDO D’ANGELOPESCARA

La rabbia e l’orgoglio.Non è la Fallaci che parla, maSerse Cosmi. Il 55enne allena-tore di Perugia riparte da Pe-scara. Da una corsa verso laserie A interrotta troppo pre-sto da sei k.o. consecutivi, co-stati il posto a Pasquale Mari-no sabato scorso. Il presidentedegli abruzzesi, Daniele Seba-stiani, ieri mattina ha convo-cato nel suo ufficio l’allenato-re umbro e, in pochi minuti,ha trovato l’intesa: accordo fi-no al prossimo giugno, conpremi legati al rendimentodella squadra e opzione per ilprolungamento. «Serviva unascossa, un motivatore: abbia-mo scelto l’uomo giusto», hadetto il presidente del club al-l’ora di pranzo dopo la firma.

Le parole Cosmi arriva perrivitalizzare un gruppo cadu-to in depressione nel giro dipoche settimane, e scivolato al12° posto. «Ho allenato corea-ni, capi di Stato, per poco an-che giocatrici donne. Nellamia carriera ne ho viste tante,ma non si dica che le squadredi Cosmi puntano tutto sul-l’agonismo, con il mitra, comese fossimo nella Secondaguerra mondiale – attacca conla sua solita grinta – negli anniho anche fatto vedere un belcalcio, sarebbe ingiusto dire ilcontrario. E poi nei contrattinon si indicano le cifre in baseal gradimento estetico, ma inbase ai punti. La rabbia e l’or-goglio sono due componentiimportanti per me, ma non cisono solo quelle».

Fiducia Cosmi ha diretto giàil primo allenamento, passan-do molto tempo a parlare con igiocatori. Giocherà con il 3-4-3 o con il 3-5-2. «Siamo unasquadra di presunti bravi. Chenon deve avere paura di nes-suno. Il bello di poter allenareper 16 giornate è il fatto chesei costretto a buttarti anima ecorpo, c’è poco tempo perchiacchierare e ne serve tantoda dedicare alla squadra»,prosegue l’allenatore che lastagione scorsa era al Siena. Il

concetto dal quale riparte èquello della fiducia: «L’errorepiù grande è pensare a quelloche poteva essere e non è sta-to. Ogni campionato ha la pro-pria storia. Devo farlo capirealla squadra: bisogna liberarsidella delusione. E i ragazzi so-no molto delusi. Quando c’èl’esonero di un allenatore, lacosa più facile è trovare giusti-ficazioni. Qui invece loro sonomolto dispiaciuti. Devono ca-pire cosa non sono riusciti adare. Si riparte da pochi con-cetti: dignità, sapersi prende-re le proprie responsabilità.Una cosa difficile in Italia».

Applausi Ma il Pescara faràin tempo a rientrare nel giropromozione? Cosmi non lo

esclude: «Se i ragazzi dimo-strano di essere intelligenti,gli obiettivi rimangono quellid’inizio stagione. Si resettatutto, tutti partono alla pari: èun nuovo campionato». Pesca-ra è già pazza di lui: al Poggiodegli Ulivi c’erano circa 500 ti-fosi ad applaudirlo. «A me nonpiacciono le situazioni sopori-fere, il meglio di me stesso l’hosempre dato in piazze dove ilcalcio è vissuto in modo pas-sionale. Più sento il peso delleresponsabilità, la polemica,l’attesa e più dentro di me pre-gusto l’entusiasmo. Non hopaura, anzi: è questo che mistimola. Se alleno in piazze so-porifere, mi narcotizzo. Qui soche non ci si addormenterà».

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Ricchiuti incanta ancora«Ora porto l’Entella in B»Prima partita da titolare dopo 6 mesi di stop per infortunio: «E’ stato come rivivere»

11le panchine indenniCon quella del Pescara, lametà delle squadre di Bha cambiato allenatore

10i club di CosmiDall’Arezzo in C2 al Pescara:il tecnico tra i professionistiha fatto cifra tonda

laFirma

Serse Cosmi, 55 anni, firma il contratto che lo lega fino agiugno con il Pescara. L’accordo è stato raggiunto nell’ufficio del presidente Daniele Sebastiani insieme all’amministratore delegato Iannascoli (nella foto Mucciante). Cosmi debutterà sabato in occasione della trasferta sul campo dell’Avellino

L’ALTRO JUVE STABIA

Braglia: «Subitoa mille all’ora»

CASTELLAMMARE DISTABIA (g.esp.) «In queste ultime 16 partite dovremo azzerare tutto, ho le idee chiare: si torna alla difesa a quattro e poi bisogna andare a mille all’ora perché il tempo sta finendo». Così Piero Braglia dopo il ritorno sulla panchina della Juve Stabia. Il tecnico ha aggiunto: «Farò solo l’allenatore senza guardare in faccia a nessuno. Chi non è d’accordo può andare a casa. Spogliatoio contro di me? Non gioverebbe a nessuno…».

ITALO VALLEBELLACHIAVARI (Genova)

Sei mesi senza giocare.Adrian Ricchiuti così tantotempo fuori squadra non c’eramai stato. Strano, così, veder-lo in campo dal primo minutoa febbraio inoltrato. Strano, ma vero. Il fantasista di Lanus(la città dove è nato ancheDiego Maradona), 36 anni agiugno, ha giocato con un nu-mero da titolare (il 10, poteva-no esserci dubbi?) nelle filedell’Entella, capolista del giro-ne A, solo domenica nel matchinterno vinto contro l’Alto Adi-ge. Un’iniezione di esperien-za, carisma e fantasia per lasquadra. Un calcio alla sfortu-na per Ricchiuti, che dopo gli8 spezzoni in Serie A della sta-gione scoersa a Catania, da

agosto in avanti ha soffertoparecchio. Tutta colpa di uninfortunio che ha fatto fatica aguarire al polpaccio sinistro.Acqua passata.

Il ritorno Ricchiuti è tornatoin campo a metà gennaio. Viavia ha giocato scampoli di ga-ra sempre più ampi. Domenicail ritorno dal primo minuto eun’uscita dal campo tra gli ap-plausi solo nel recupero e soloper colpa di una botta al gi-nocchio. «Spero non sia nulladi grave – confida - non ci vo-glio nemmeno pensare a staredi nuovo fuori. Stanco peraver giocato 90’? No di certo.E’ stato come rivivere, come ilprimo giorno in un certo sensoanche se è un mese che mi al-leno senza problemi. E’ statotutto molto bello». Il ritorno apieno regime di Ricchiuti sisposa con l’ambizione dell’En-tella di Luca Prina di toccareper la prima volta la serie B.Del resto il fantasista era statoingaggiato proprio per giocareun campionato importante.

Gol a Buffon Ricchiuti erastato il colpo dell’estate: lui, il

giocatore che nel settembredel 2006 aveva dato, in serieB, il primo dispiacere postmondiale al fresco campionedel mondo Buffon segnandouna rete per certi verso storicain Rimini-Juventus (1-1), ave-va scelto l’Entella per riparti-re. Ma la provincia italiananon sempre è sinonimo ditranquillità anche in una piaz-za serena come Chiavari. «Lemie pressioni e i miei momentidi difficoltà li ho vissuti comealtrove – dice lui ricordano lalunga pausa ai box - ma il miocarattere mi ha aiutato. E poivolevo dimostrare quello che aChiavari non ero venuto in va-canza. Non sono mica un gio-catore finito. E l’obiettivo èportare l’Entella in serie B».

Per la storia Ricchiuti già nel2005 aveva vinto la Prima di-visione con il Rimini; si eramesso dietro nobili decadutecome Napoli e Avellino. Oggile avversarie si chiamano ProVercelli, Vicenza e Cremone-se. Una sfida in più. Lui dome-nica non ha gestito le forze:ritmo e qualità fin dall’inizio,mettendoci anche tanta espe-rienza. Con lui il tasso tecnicodell’Entella si alza parecchio.C’è il rischio forse di qualcherudezza di troppo da parte deidifensori avversari? Ricchiutisorride: «E chi ha detto che incampo io sia un buono?».

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Dall’Argentina Adrian Ricchiuti, 35 anni, primo torneo all’Entella GARILLI

Torna la Coppa Italia con il ritorno del-le semifinali. Ecco il programma dellepartite e gli arbitri designati:OGGI (ore 14.30) Grosseto-Salernitana(andata 2-3): Lanza di Nichelino.DOMANI (ore 20.30) Monza-Cremone-se (andata 2-1): Piscopo di IMperia.La finale sarà mercoledì 26 marzo (an-data) e mercoledì 16 aprile (ritorno).

IL PROVVEDIMENTONocerina: svincolati i giocatoriFIRENZE La Lega Pro ha deliberato losvincolo d’autorità dei giocatori dellaNocerina. La decisione è stata presa aseguito dall’esclusione del club. Gli stesi calciatori adesso possono esse-re tesserati da altre squadre.

LA SITUAZIONEVenerdì sera anticipo Lecce-AscoliQuesta la situazione nei due gironi del-la Prima divisione e il prossimo turno:GIRONE A Così dopo 22 giornate: En-tella p. 44; Pro Vercelli 39; Cremonese37; Vicenza (-4) 36; Venezia, Como eAlbinoLeffe (-1) 33; Savona 32; AltoAdige 30; Feralpi Salò 29; Lumezzane26; Pro Patria (-1) 23; Reggiana e Car-rarese 22; Pavia e San Marino 15. Cosìdomenica (ore 14.30): Carrarese-Lu-mezzane (0-3); Como-Feralpi Salò(0-1); Cremonese-Alto Adige (1-3); Pa-via-Entella (1-2); San Marino-Pro Ver-celli (0-4); Venezia-Pro Patria (0-1); Vi-cenza-AlbinoLeffe (1-0). Così lunedì 3(ore 20): Reggiana-Savona (1-2).GIRONE B Così dopo 25 giornate: Fro-sinone p. 48; Perugia* 46; Lecce 43;L’Aquila e Pisa 39; Benevento* e Ca-tanzaro* 38; Salernitana* 34; Prato e

Pontedera 33; Grosseto* 31; Gubbio*29; Viareggio 21; Barletta* 18; Ascoli*(-4) 15; Paganese 13; Nocerina (-2)esclusa 12. (* ha già riposato). Cosìvenerdì (ore 20.45): Lecce-Ascoli(5-2). Così domenica (ore 14.30): Bar-letta-Paganese (0-2); Catanzaro-Pe-rugia (2-1); Frosinone-Grosseto (1-1);Pisa-Gubbio (0-1); Prato-Viareggio(2-0); Salernitana-Benevento (2-1); ri-posano L’Aquila (da calendario) e(avrà il 3-0 con la Nocerina.

SECONDA DIVISIONERimini: salta Osio, arriva BuglioRIMINI (g.ber.) Marco Osio non è piùl’allenatore del Rimini. Al suo posto lasocietà ha deciso di affidarsi al tecni-co Francesco Buglio (tra le altre exCasale, Alessandria e San Marino).Fatale al «Sindaco» la sconfitta di Cre-ma contro la Pergolettese, unita alleultime opache prestazioni e a unaclassifica sempre più complicata (nelgirone di ritorno ha battuto solo i fana-lini di coda Bra e Bellaria, la vittoria in-terna manca dal 27 novembre), che loavevano messo in discussione già do-po lo 0-0 in casa con l’Alessandria.

IL CASOMessina, biglietti irregolari ai tifosiSIENA Prima di Poggibonsi-Messina didomenica circa 40 tifosi siciliani si so-no presentati ai cancelli con i bigliettiper il settore ospiti acquistati pur nonavendo la Tessera del tifoso. Le forzedi polizia hanno deciso di non farli en-trare e ora stanno indagando per veri-ficare eventuali responsabilità deipunti vendita.

coppa Italia

Semifinali: oggi Grosseto-SalernitanaDomani c’è il ritorno Monza-Cremonese

22 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 25 FEBBRAIO 2014

Nel ciclismo dioggi non si può bara-re. E il passato busse-rà sempre alla porta.Patrik Sinkewitz erastato il tedesco che,positivo al testostero-ne nel 2007, aveva co-stretto la Telekom alasciare il ciclismo e laGermania a spegnerela tv su questo sport.Ieri il Tas, il tribunalearbitrale, l’ha squalificato per otto anni, dopoaver stabilito che il test per scoprire l’ormonedella crescita è validissimo. Decisione storica.

Carriera finita, fuori dallo sport. Visto che,dopo aver collaborato con l’agenzia tedesca do-po la prima positività, Sinkewitz aveva persinotrovato ancora squadre (una italiana) per corre-re. Ma è stato invece uno dei primissimi a essereincastrato dal nuovo test per l’ormone della cre-scita (GH), il doping più pesante: era il 2011, GpLugano. Sinkewitz contestò il metodo, un tribu-nale tedesco lo assolse. Lui ha continuato a cor-rere, venerdì 2° a Laigueglia. Ma l’agenzia anti-doping tedesca l’ha portato al Tas, e il tribunalesportivo le ha dato ragione. La squalifica finirànel 2020, a 41 anni. Corsa finita, per sempre.

CICLISMO IL PERSONAGGIO

I Mondiali su pistasi aprono domani a Cali, in Colombia. Per il fuso (5 ore), tutte le finali sono nella notteitaliana. Domani Scratch donne (Bronzini) e quartetto; giovedì Scratch uomini (Viviani) e inseguimento (Coledan); venerdì corsa a punti (Viviani); sabato corsa a punti donne (Bronzini); domenica l’Americana

in Colombia

Viviani scalpitaE Coledan puntal’inseguimento

La collezionistaRiecco Bronzinimaga dei recordMondiali pista Domani cerca la medaglia nello scratch. Su strada, 17 vittorie: è la n. 1 al mondoPAOLO MARABINI

La collezionista non è an-cora sazia. E domani toccherà alei aprire la caccia azzurra allemedaglie nei Mondiali colom-biani, davanti a un pubblicoche la conosce bene, visto chequi ha già vinto tre prove diCoppa del Mondo.

Giorgia Bronzini riparte dalterzo posto di un anno fa a Min-sk, una medaglia strappata al-l’ultimo sprint di quella corsa apunti che le calza a pennello eche le aveva già regalato l’oromondiale di Pruszkow 2009 eun primo bronzo ad Apeldoorn2011. Come sempre romperà ilghiaccio nello scratch, «una ga-ra (40 giri e traguardo unico,ndr) che non ho mai preparatoseriamente — dice la trenten-ne piacentina, iridata su stradanel 2010 e 2011 —, ma che ser-ve per prendere le misure conla pista e con le avversarie. E sepoi ti butta bene, perché loscratch è un terno al lotto, ma-gari ci scappa anche una meda-glia, che non guasta mai».

La sua specialità resta peròla corsa a punti, sabato. «Primacadeva un giorno dopo lo scra-tch, ma quest’anno l’hannospostata più avanti nel pro-

gramma. Meglio così: se la pri-ma gara è andata male, c’è tut-to il tempo per digerire la delu-sione; se invece è andata bene,tre giorni bastano per ricarica-re le batterie nervose».

Entusiasmo Giorgia, detta LaMaga, non vede l’ora di scende-re in pista. «A Cali c’è un am-biente bellissimo, un entusia-smo incredibile. E io sono mol-to conosciuta, sia per i tre suc-cessi in Coppa, sia perché nonsono una timida e il mio carat-tere si sposa con quello dei co-lombiani». Arriva all’appunta-mento col morale alto. E nonsolo per le tre vittorie in quat-tro tappe (e classifica finale)con cui ha aperto la stagionenella Mitchelton Bay Classic inAustralia, ai primi di gennaio.«E’ ovvio, i dubbi ci sono sem-pre, ma penso di essere pronta.Chiusa la stagione 2013, ho fat-to solo una settimana di vacan-za. Poi subito al lavoro. In Au-stralia sono andata anche oltrele mie aspettative. E il Giro delQatar a febbraio, anche se nonho vinto, mi ha dato buone sen-sazioni, quelle che cercavo. E’stato molto allenante e sonouscita con un buon colpo di pe-dale. Sì, magari qualche miaavversaria partirà avvantag-

cercheranno di metterla in dif-ficoltà con continui attacchi, alfine di farle prendere il giro diritardo. «Ma io sono preparataanche a questa eventualità.Penso di essere migliorata mol-to negli ultimi anni. Con Dino(il c.t. Salvoldi, che la allenadal 2001; ndr) abbiamo lavora-to molto, per cui non temo nul-la, anche se il livello si è moltoalzato rispetto a 5 anni fa».

Felice Viene da un 2013 im-portante. E intenso. «L’annoscorso mi sono presa delle bellesoddisfazioni. Per la prima vol-ta in vita mia, ho potuto farel’atleta professionista a tutti glieffetti. In una squadra così be-ne organizzata come il TeamWiggle-Honda, ho potuto pen-sare solo a correre e ad allenar-mi, senza dovermi preoccupa-re di tutto il resto come in pas-sato. Non mi era mai successo.E i risultati si sono visti: 17 vit-torie, meglio di tutte al mondo.E, anche se non ho vinto, ho di-sputato il Mondiale miglioredella mia carriera, perché suun percorso così esigente e dif-ficile come quello di Firenzesono stata l’ultima delle veloci-ste a staccarsi, dopo aver lavo-rato per le mie compagne».

A proposito di Mondiale, Ca-li è solo il primo grande obietti-vo di questa stagione. «Su stra-da — confessa — punto allaCoppa del Mondo in Cina amaggio, poi alle tappe del Giro,alla corsa sui Campi Elisi a Pa-rigi l’ultimo giorno del Tour deFrance e naturalmente al Mon-diale di Ponferrada. Non cono-sco il percorso, ho sentito che èadatto a me, ma prima vogliovederlo di persona. Come lamettiamo con le altre azzurre?Credo che non ci saranno pro-blemi, anche se non c’è più unacome Noemi Cantele che face-va da collante. La lealtà el’unione sono sempre state ilpunto di forza della Nazionale,i risultati lo dimostrano».

Ma è presto per Ponferrada.Prima c’è un altro Mondiale.

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Altezza/peso162 cm/57 kg

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Nata il3 agosto 1983

a Piacenza

GIORGIABRONZINI

Tesserataper la Forestale,

corre per la Wiggle Honda

OROGeelong

2010

OROCopenaghen

2011

OROCopenaghen

2011

BRONZO Minsk

2013corsa a punti

BRONZO Stoccarda

2007

BRONZO Stoccarda

2007

ORO Pruszkow

2009

ORO Pruszkow

2009corsa a punti

BRONZO Apeldoorn

2011

BRONZO Apeldoorn

2011corsa a punti

CASA ITALIA LA DECISIONE DEL C.T.

Velo, dal Giroa vice-CassaniSeguirà le crono

Marco Velo, 39 anni, «regolatore» in moto al Giro BETTINI

Dopo una carriera divisa tra Marco Panta-ni e Alessandro Petacchi, Marco Velo aveva ri-cominciato la vita sportiva prima come d.s. (al-la Quick Step) e poi come «regolatore in moto»delle corse di Rcs Sport: gestiva il «traffico» da-vanti alla corsa, un compito delicatissimo, e inbreve tempo si è conquistato la fiducia del di-rettore del Giro, Mauro Vegni. Adesso l’ex pro-fessionista bresciano, 39 anni, si sdoppia e siveste di azzurro: il c.t. Davide Cassani l’ha chia-mato in Nazionale come suo vice. E Velo, tretitoli italiani della crono, seguirà in particolarei cronomen: debutterà già domani sera nel pri-mo raduno che Cassani ha organizzato a Lidodi Camaiore. Ci saranno 25 professionisti, tracui Nibali, Basso, Ulissi, Moser, fino a sabato.

DOPING IL TEDESCO SQUALIFICATO DAL TAS

Ormone-crescita,il test funziona:8 anni a Sinkewitz

Sinkewitz ha 33 anni BETTINI

OGGI LA CERIMONIA

Giro d’Italia, Rochenella Hall of Fame

Dopo Merckx e Gimondi,oggi tocca a Stephen Roche. L’irlandese che conquistò il Giro 1987, e poi centrò Tour e Mondiale, entra nella «Hall of Fame» del Giro. La cerimonia a Bushmills, Irlanda del Nord, presente il c.t. Cassani. Il Giro scatterà il 9 maggio da Belfast

giata dall’aver gareggiato piùdi me in pista, ma questo nonmi preoccupa. E comunquenon mi illudo: sarò ancora con-trollatissima».

Del resto lo sanno tutte cheper un certo tipo di gara, basa-ta sugli sprint intermedi, l’az-zurra — che l’anno scorso pre-se punti in 8 volate su 10 — è lagrande favorita. E ovviamente

Giorgia Bronzini,30 anni, nella «sua»corsa a punti BETTINI

MARTEDÌ 25 FEBBRAIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 23

FORMULA 1 LA NUOVA STAGIONE

A DUBAI LA SPUNTA L’EX PIBE DE ORO 5-4. ALLISON SUI PROSSIMI TEST: «F14 T SOTTOPOSTA ALLO SFORZO MASSIMO»

Alonso, che allenamento: kart, bicie una sfida a calcio con Maradona!Sorrisi e scambio di magliette. Oggi Fernando tornaa Sakhir per un filming day

Nel deserto può succede-re di tutto. Anche una partitadi pallone tra il più grande cal-ciatore di tutti i tempi, appe-santito ma non per questo me-no carismatico, e uno dei piùforti piloti di Formula 1 dell’ul-timo decennio. FernandoAlonso è stato accontentato: ha incontrato l’idolo Diego Ar-mando Maradona, ci ha gioca-

to contro, ha perso 5-4 (maquesto è solo un dettaglio). Al-la fine, l’abbraccio è natospontaneo, con relativo scam-bio di magliette. L’evento, or-ganizzato da uno degli spon-sor della Ferrari, è andato inscena a Dubai, nella pausa trale ultime due sessioni di testinvernali di Formula 1. DalBahrain Alonso si è spostatonell’emirato, mentre Marado-na non ha dovuto fare moltastrada, visto che fa il commen-tatore in una tv locale. Allapartita ha partecipato tra glialtri anche Michel Salgado, exdifensore del Real Madrid,squadra per cui fa il tifo Alon-so. In precedenza, il pilota del-

la rossa si era cimentato in unasessione di cross training, conil classico percorso, in stile mi-litare, che prevede di saltaredentro alcuni copertoni il piùvelocemente possibile. QuindiAlonso ha sfidato alcuni gior-nalisti in una gara di kart, ilsuo primo amore, e ha portatoa termine un allenamento inbici, un’altra delle sue grandipassioni. Oggi lo spagnolo sa-rà nuovamente a Sakhir, doveè previsto un filming day.

Condizioni estreme Intantola Ferrari prosegue l’avvicina-mento verso gli ultimi quattrogiorni di test, in programmada giovedì a domenica. «La no-

stra tabella di marcia — spiegail d.t. James Allison — prevededi portare la macchina semprepiù verso le condizioni estre-me che si vivono in gara, of-frendo ai piloti la possibilità dicominciare a focalizzarsi suiritmi che verranno tenuti pertutta la stagione e sottoponen-do la vettura allo sforzo massi-mo, cercando di verificarne ilcomportamento». Buone noti-zie infine da Kimi Raikkonen,che non ha risentito per nulladel botto di sabato: «Da quan-do sono stato operato, la schie-na è ok. I test? Saremo semprepiù veloci, ma un’idea chiara siavrà solo in Australia».

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Formula in rosaWilliams, Wolff promossaGuiderà il venerdì di 2 GPLa moglie del comproprietario Mercedes scenderà in pista nellelibere. L’ultima fu la Amati. Nel 2015 tocca alla De Silvestro (Sauber)?

IL CALENDARIO MOTO

Aragon: 28 settembreMentre i piloti della MotoGP

(tranne l’iridato Marquez, infortu-nato) sono pronti ad affrontare i se-condi test stagionali da domani avenerdì a Sepang, la Fim ha resonoto il calendario definitivo 2014 delMotomondiale, che avrà 18 gare.Confermata la cancellazione del GPBrasile, originariamente previstoper il 28 settembre. In quella datava a posizionarsi il GP Aragon, cheslitta così in avanti di una settimanarispetto al previsto. Una scelta logi-ca: il 21 settembre, infatti, avrebbedovuto scontrarsi con la concor-renza del GP Singapore di F.1 (oltreche con quella del GP Russia di Su-perbike). Intanto la Suzuki, per boc-ca del team manager Davide Brivio,dice che «non è interessata all’op-zione Open». La casa di Hamamat-su rientrerà in MotoGP nel 2015.

SUPERCROSS USA

Roczen re ad Atlanta(m.z.) Ad Atlanta, seconda

vittoria stagionale nel SupercrossUsa per il tedesco Ken Roczen(Ktm). Ha preceduto il leader RyanVillopoto (Kawasaki), da cui è stac-cato di 9 punti, e Ryan Dungey(Ktm).

LA MANAGER DI SCHUMI

«Il risveglio continua»«Il processo di risveglio di

Michael Schumacher dal coma arti-ficiale resta invariato»: lo ha affer-mato la manager del pilota tedescoSabine Kehm. «Questa fase può ri-chiedere molto tempo e questo,con nostro rammarico, può portarea interpretazioni errate», ha ag-giunto la Kehm rispondendo indi-rettamente alle indiscrezioni pub-blicate sul magazine «Focus», se-condo cui il processo di risveglio sarebbe stato interrotto.

500 MIGLIA DI DAYTONA

Vince Earnhardt JrDale Earnhardt Jr ha vinto la

500 Miglia di Daytona (Usa), gara diapertura della Nascar Sprint Cup.La corsa è stata interrotta per oltresei ore, a causa di un violento tem-porale. Earnhardt Jr ha precedutoDenny Hamlin e Brad Keselowski.

ALLA FIERA DI VICENZA

MondoMotori ShowTempo di grandi fiere di mo-

tori. Sabato e domenica a Vicenzac’è la 7a edizione di «MondoMotoriShow»: 4 padiglioni più un’areaesterna allestita per i live show. Dagiovedì 6 a domenica 9 marzo a Ro-ma, invece, andranno in scena iMotodays.

Taccuino

PAOLO IANIERI

L’ultima era stata Gio-vanna Amati. Al volante dellasempre più derelitta BrabhamBT60 B — che della scuderiache aveva conquistato il mon-do con Nelson Piquet al volan-te e il genio Gordon Murray incabina di regia aveva solo il nome — la pilota romana nel1992 tentò di qualificarsi aiGP di Sudafrica, Messico eBrasile. Le andò male e vennelasciata a piedi per far spazioal figlio d’arte, e futuro cam-pione del mondo, Damon Hill.

Promozione Ventidue annidopo, un’altra donna guideràuna monoposto durante unweekend di F.1: è Susie Wolff,la 31enne scozzese ex pilota diDTM, che la Williams ha con-fermato nel ruolo di collauda-tore e che, dopo avere guidatola FW35 ai test estivi di Silver-stone di un anno fa, per il 2014è stata «promossa». In un co-municato, la squadra di Gro-ve, che già sabato aveva uffi-cializzato l’ingaggio del21enne brasiliano Felipe Nasrcome terzo pilota, ha infattiannunciato che la moglie diToto Wolff, attuale direttoreesecutivo e comproprietario ,per il 30%, della Mercedes,ma ancora azionista del teamWilliams con il 16% delle azio-ni, è stata confermata comepilota di sviluppo e che guide-rà in occasione delle primeprove libere del venerdì in duegran premi (presumibilmenteGran Bretagna e Germania).

Felicità «Sono grata per ilsupporto e la fiducia che laWilliams ha in me — hadetto la Wolff —. Il 2014promette di essere unapietra miliare moltoimportante nellamia carriera. Dispu-tare due sessioni di

prove libere, oltre a un giornocompleto di test, sarà un gros-so passo in avanti e non vedol’ora di guidare la FW36».

De Silvestro Per Pat Symon-ds, direttore tecnico della Wil-liams, la Wolff «ha dimostratoun talento naturale nello svi-luppare una monoposto e neldare un ottimo contributo».Con l’ingaggio di Nasr comeriserva di Felipe Massa e Valt-teri Bottas, sarà piuttosto im-probabile vedere una donnasulla griglia di partenza di unGP. Per farlo non bisogneràforse aspettare troppo, visto che la Sauber, dall’anno scor-so guidata da Marisha Kal-tenborn, ha da poco annun-ciato l’accordo con la svizzera

Simona De Silvestro, 25anni, negli ultimi 4 anni

in IndyCar, nominatapilota affiliato del te-

am, con l’obiettivodi farla debutta-

re in F.1 nel2015.

Talenti L’ultima donna a cor-rere in F.1 è stata Lella Lom-bardi, l’unica anche a finire apunti: 6a con la Williams nelGP di Spagna del 1975 inter-rotto per la morte di RolfStommelen. Per il resto, altre11 presenze (e 4 non qualifica-zioni) tra il 1974 e il 1976 conWilliams e Brabham. Tre gare,tutte su Maserati, e come mi-glior piazzamento il 10° postoal GP del Belgio 1958 per Ma-

ria Teresa de Filippis. Ci pro-varono, ma non ebbero fortu-na, la britannica Divina Galica(3 volte non qualificata tra il1976 e il 1978 con Surtees edHesketh) e la sudafricana De-sirè Wilson, che mancò la qua-lificazione al GP di Gran Bre-tagna 1980 con la Williams,ma che l’anno prima era stata9a con la Tyrrell alla Corsa deiCampioni non valida per ilMondiale, e che poi si ritiròper incidente nel GP del Suda-frica 1981 non valido per ilMondiale.

Tragedia L’ultimo, amaroprecedente rosa, è quello diMaria de Villota, terzo pilotaMarussia, che nel luglio 2012ebbe un pazzesco incidentedurante un test privato all’ae-roporto di Duxford, in cui an-dò a sbattere contro la rampadi un camion: nell’impatto perse un occhio. L’11 ottobre2013 è morta in conseguenzadei danni neurologici subiti.

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Una sola donna haconquistato puntiin F.1: fu Lella Lombardi nel 1975in Spagna

La De Filippis fu lacapostipite (1958)La tragedia dellaDe Villota nel 2012con la Marussia

SMoglie

d’arteSusie Wolff,

31 anni, èsposata con il

comproprietarioMercedes

Toto WolffRAMELLA-AP

ADONNE

DA CORSA

SMaria Teresa

de FilippisPrima donna a

correre in F.1 : nel1958 disputò 3 GP

con la Maserati

SLella

LombardiUnica donna a

punti in F.1: nel ‘75in Spagna presemezzo punto (6a)

SGiovanna

AmatiNel ‘92 con laBrabham a 3

GP: non riescemai a qualificarsi

Sudati e felici: è il momento dell’abbraccioFernando Alonso, 32 anni, e Diego Armando Maradona, 53, si scambiano le magliette subito dopo la fine della partita. In due hanno vinto 3 Mondiali: lo spagnolo 2 in Formula 1 (2005 e 2006), l’argentino uno nel calcio (1986 in Messico)

SMaria

de VillotaNel 2012 si

schianta duranteun test Marussia.È morta nel 2013

SSimona

De SilvestroAlla Sauber comecollaudatrice: per

ora soprattuttoal simulatore

24 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 25 FEBBRAIO 2014

In fugaMilano, che difesaMoss e Hackett simboli primato In casa, l’EA7 ha cifre difensive mai visteE adesso in campionato il futuro è in discesa

BASKET UNA GRANDE NOVITA IN SERIE A

4I NUMERI

9Vittorie

consecutiveMilano in

campionato hauna striscia

vincente apertedi 9 gare: ultima

sconfitta aCantù il 22

dicembre. Se ilrecord di

vittorie di fila èinavvicinabile

(47 dal 1961 al1964), due annifa Milano arrivò

a 13 contandoanche i playoff

10Vittoriein casa

Milano è ancoraimbattuta in

casa dopo 10partite. E’ la

strisciacasalinga più

lunga dal 1997-98 quando la

allora Stefanelchiuse

imbattuta lastagione

regolare alFortum: 13-0

4I NUMERI

19.5Scartomedio

tra punti fatti esubiti in casa, ildoppio di quello

assoluto inserie A.

Nessunasquadra la

batte

61.8Media punti

subitiin casa. E’ la

squadra che sulproprio camposubisce meno

punti oltre cheseconda, ma

per 0.1 decimodi punto,

considerandotutte le partite.

75Percentuale

vittoriein questo

campionato: 15vittorie-5

sconfitte chediventa 24-14

complessivo

la svoltaDopo 22 annil’Olimpia è prima da sola a due terzi di stagione

10 FEBBRAIO 1992Sola in vetta nel ritorno Prima di domenica, l’ultima volta nel ‘91-92, con la Philips di coach D’Antoni.e Pittis (foto)

28 MAGGIO 1996L’ultimo scudetto: mai primaLa Stefanel fu in testa solo alla prima giornata. Chiuse la stagione regolare 5a.

13 NOVEMBRE 2011C’è Gallinari al comando L’ultimo precedente solitario, alla 6a del 2011-12, con Scariolo e Gallinari

23 FEBBRAIO 2014L’Olimpia torna solaMilano, nella foto Samuels coi capelli rossi, è prima nel ritorno dopo 22 anni

Bravi&cattiviDI MASSIMO ORIANI

L’ha dedicata a papà Nando, «perché mi ha lasciato in eredità la sua qualità, ovvero essere l’uomo dell’ultimo tiro». Stefano Gentile continua a crescere e la splendida prestazione di domenica ad Avellino (24 punti, massimo in carriera in serie A) ha avuto un sapore ancor più speciale visto che è arrivata a soli 50 km dalla sua Maddaloni. L’ultimo tiro stavolta non è servito, visto che Cantù ha vinto di 18 sul campo della Scandone. La dedica poi si è allargata «a tutte le persone che mi sono state vicine, e a me stesso, perché ho dovuto

sempre lottare, in ogni squadraper giocarmi le mie chance».Cose di un altro tempo, che appartengono al passato. Ormai Stefano è un punto fisso dell’Acqua Vitasnella, che sembra pronta per ingranare la marcia giusta che dovrebbe permetterle di restare in corsa per uno dei primi tre posti in stagione regolare. Chiudere secondi vorrebbe dire non trovare presumibilmente Milano sino a un’eventuale finale. Che sarebbe contro la squadra che non vince il titolo dal 1996, quando a condurla nel ruolo di play c’era un certo Nando Gentile...

Gentile da record Cantù se lo gode

Di solito si dice poveri ma belli. Cremona invece piace e vince perché ha Rich... Otto punti in fila nel parziale decisivo contro Pistoia.

7Rich (Cremona)

In 2 gare contro Varese 69 punti in 59’ con 15/17 da 2 e 71 di valutazione. Il giardino della Cimberio è sempre più verde per Green.

8C. Green (Sas)

«Ero un leone in gabbia». Andrea non ne poteva più di stare a guardare. Si è sfogato mangiandosi Brindisi in un sol boccone.

7A. Cinciarini

Sette anni di dominio finiti con un vuoto di potere di un mese che ha portato alla liquidazione. Dal Monte dei Paschi al mare dei debiti.

4Siena (società)

Il basket chiede spazio sui media, citando il calcio. Da cui mutua le risse ultras, come in Roma-Caserta. Isolare il virus prima che si espanda.

0Ultras

Verrebbe da dire che a Milano non ha mai visto la palla. Poi controlli le statistiche e ne ha perse 27 (5 Hardy, nella foto) record stagionale.

5Bologna

h8Stefano Gentile (Acqua Vitasnella)

Classifica (dopo la 20a giornata): EA7 Armani Milano 30; Enel Brindisi e Acqua Vitasnella Cantù 28; Montepaschi Siena 26; Acea Roma e Banco di Sardegna Sassari 24; Grissin Bon Reggio Emilia e Sidigas Avellino 20; Umana Venezia e Pasta Reggia Caserta 18; Giorgio Tesi Pistoia, Cimberio Varese e Granarolo Bologna 16; Vanoli Cremona 14; Montegranaro 12; Pesaro 10. Le prime 8 ai playoff, l’ultima in Lnp Gold.

EUROCHALLENGE

Reggio a Novo MestoOggi si gioca l’ultima giorna-

ta delle Last 16. Per qualificarsi aiquarti la Reggiana deve vincere aNovo Mesto. In casa di sconfittadeve invece sperare in un k.o. delloSzolnoki con lo Cholet. Oggi (ore18): Krka Novo Mesto-Grissin BonReggio Emilia; Szolnoki-Cholet.Class.: Reggio Emilia, Szolnoki,Krka 3-2; Cholet 1-4.

A MONTEGRANARO

La Sutor paga(a.p.) Domenica a Pesaro ha

perso il derby sul campo, ieri è toc-cato alla società impegnarsi. Allafine sono stati coperti i 63.000 eu-ro necessari per il pagamento dellaTerza Rata Campionati. La setti-mana era iniziata il 17 febbraio conil pagamento degli F24 e di alcunicompensi imposti dai regolamenti,la visita della Comtec del 21 feb-braio che non ha rilevato irregola-rità o ulteriori adempimenti da ef-fettuare, concludendosi infine conil versamento della Terza RataCampionati di ieri. Un impegnoonorato anche grazie al contributodei Sutor Rangers, i tifosi, che sierano impegnati giovedì, in incon-tro pubblico, a reperire alcune ri-sorse.

Taccuino

LUCA CHIABOTTI

David Moss ha contagia-to Milano. Bruno Cerella è ilsuo allievo prediletto. La Mila-no che dopo 22 anni è tornataprima da sola a questo puntodella stagione nasce dalla di-fesa, soprattutto quella casa-linga. Moss era un attaccanteche aveva come modello RayAllen che s’è convertito per di-ventare una pedina fonda-mentale delle squadre di verti-ce (un percorso che ricordaquello di Shaun Stonerook e dialtri giocatori intelligenti). Ec-co la lezione: non sta vivendoun periodo splendente, fisica-mente è calato dopo lo stop difine 2013, ha segnato solo 2delle ultime 14 triple tentate.Ma è stato preso da Milano per

alzare il livello difensivo e dimentalità della squadra, oltreche degli allenamenti. E inuna squadra col capocanno-niere d’Europa Keith Langforde i talenti della nostra Nazio-nale, David cambia le partite,come l’ultima contro la Virtus,trasformando palloni vagantiin oro e limitando l’avversa-rio. La sua energia fa proseliti:Cerella è ormai beniamino delForum che rivede in lui gli ero-ismi da colletto blu di MasonRocca nella grande tradizionedi Vittorio Gallinari.

D’Antoni Quando 22 annianni fa, Milano raggiunse lavetta c’erano Mike D’Antoni inpanchina e Darryl Dawkins incampo: la Philips fece le FinalFour d’Eurolega ma non si ri-prese dal tiro di Sasha Djor-

dievic che la eliminò in semifi-nale, e uscì presto dai playoff.Due anni fa, la Milano di Sca-riolo arrivò al primo posto dasola dopo 6 giornate, dato tec-nicamente poco significativo.Ma alla 20a aveva lo stesso bi-lancio di quella di oggi. Vinse13 partite consecutive dopo lacoppa Italia perdendo la fina-le contro la grande Siena. Og-gi la Montepaschi invincibilenon c’è più e la produzione di-fensiva della miglior Armanivista non è paragonabile aquella di oggi, la più forte conSiena del campionato, tra lebig d’Eurolega dietro Panathi-naikos, Cska e Barcellona.

Imbattuta In casa Milano èimbattuta, subisce 61 punti dimedia, è prima in tutte le cate-gorie statistiche difensive del

campionato, ha concesso 51punti ai campioni d’Europa, 59 la settimana scorsa a Mala-ga. Fuori non è la stessa cosa(77.2 punti subiti), ed il moti-vo principale per cui ha fattofatica a mantenere la stessaqualità di risultati in trasferta.Luca Banchi considera l’anali-si casa-fuori della sua squadraun dato statistico poco rile-vante. Tolto quello che ha de-finito «Il peccato del k.o. inCoppa Italia, che ci è costatomolto in termini di credibilità

verso l’esterno», vede solo unagrande continuità da quandoc’è Daniel Hackett: con lui Mi-lano è imbattuta in Italia e se-conda nel suo gruppo in Euro-pa. Daniel è il giocatore che havinto più di tutti in questocampionato: 15 vittorie su 17partite, 7-2 con Siena, 8-0 conMilano. In Italia non perde dal24 novembre. Prima e con ilcalendario di serie A in Italiain discesa: stavolta Milanoscappa davvero.

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MARTEDÌ 25 FEBBRAIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 25

MARIO SALVINI

Giulio Sabbi ha fattoquello che in 15 anni di cam-pionato con il rally point nonera mai riuscito a nessuno. E’arrivato alla pietra miliare dei40 punti in una partita, e l’hasuperata. Domenica in Verona-Molfetta 2-3 l’ha messa in terra41 volte. Il primato di RomanIakovlev, di 39, dopo 12 anni ècaduto.

Durante una partita così ci sirende conto di avvicinarsi alrecord?

«Sinceramente no. Attacca-vo, attaccavo, ma non avreidetto di averne fatti così tanti.Anche conto Modena ero arri-vato a 36. Quando alla fine mihanno detto che erano 41 nonci credevo, ho voluto vedere subito lo score ufficiale».

E’ stata la partita più bella?«Oddio, brutta non è stata.

Però la mia migliore resta Ca-stellana-Piacenza 3-1 dell’an-no scorso (“solo” 26 punti,ndr). Ripensando a tutto credoche ci siano state palle cheavrei potuto gestire meglio, hosbagliato 7 battute, ho fatto 5errori in attacco, ho preso 5murate..»

Ma su un totale di 62 attac-chi (36 a terra, altro record) cipuò stare…

«Allora diciamo che è stataquella in cui mi sono divertitodi più. Attaccare tanto è il miolavoro, credo di farlo bene e mipiace che si fidino di me»

Si ricorda di Iakovlev?«No. So chi è, ho letto che il

record l’aveva fatto nel 2002.Io avevo 13 anni, giocavo soloda tre. Da bambino mi piacevasolo il calcio, ero terzino sini-stro. Poi ho cominciato cometutti, a scuola hanno visto cheera alto, ci giocava già mio fra-tello Antonio. Del calcio mi è ri-masto solo il tifo per la Lazio».

Sta viaggiando alla media di5.55 punti a set, la più alta delcampionato, la seconda disempre (Dennis nel 2009-10fece 5.88). Si può essere sod-disfatti della stagione...

«Personalmente lo sonomolto. Della squadra meno.Eravamo partiti bene, 4 vintenelle prime sette. Poi un perio-do di buio. Domenica veniva-mo da 7 sconfitte, per questo aldi là del mio record è stata unaliberazione».

Prima vittoria in trasferta,prima nel ritorno. Però per iplayoff con 4 partite da gioca-re (Molfetta deve recuperare aRavenna) e 10 punti dalle otta-ve, si può sperare solo nell’arit-metica. Occasione sprecata?

«Sprecatissima. Onestamen-te non credo sia più immagina-bile l’ottavo posto. Ed è un pec-cato, perché all’andata in casacon Verona e Città di Castelloabbiamo vinto 3-0. Il 7° o l’8°posto erano alla nostra porta-ta. Ma non è finita: dobbiamopiazzarci al meglio possibileper i playoff per il 5° posto».

Sassari show da tre punti Con il miglior Drake Diener La guardia non ha mai tirato così bene da fuori. E la Dinamo è la squadra che in Italia ha tentato più triple dal 1984

Si chiude un’eraSuper Sabbi è mister 41 puntiIl bomber di Molfetta infrange un muro storico e sogna la Nazionale italiana...

NBA JASON HA DEBUTTATO A LOS ANGELES

Collins, notte storicaGioca coi Nets, primo gay negli sport Usa

PALLAVOLO IL PRIMATO COL RALLY POINT

51.7La percentuale da treDrake Diener è il migliore inserie A davanti a Hardy(Bologna) con 51.2

TROFEO GAZZETTA

Zaytsev-Atanasijevic una lotta a due

Uomini (18a). 89: Zaytsev,88: Atanasijevic, 63: Simon, 57:Sabbi, 51: Baranowicz, 50: Vettori,46: Gasparini, 45: Vettori, Fromm.IN RUSSIA (a.a.) Il Belgorod di Tra-vica espugna il campo del NizhnyNovgorod di Piroli (2°) 1-3, la capoli-sta Kazan di Tommaso Totolo (2°)supera 3-0 l’Ural Ufa di Flavio Guli-nelli. Sconfitte per il Novy Urengoydi Ferdinando De Giorgi, Nicola Gio-lito (2°) e Valerio Vermiglio, 2-3 dalTyumen, e del Novosibirsk di Clau-dio Rifelli (2°) 3-0 a Perm. Continuaimbattuta dopo 14 giornate la mar-cia del Kazan di Antonella Del Core,0-3 all’Odintsovo.IN POLONIA (a.a.) Successo in tra-sferta per lo Jastrzebski Wegiel diLorenzo Bernardi e Michal Lasko0-3 a Olsztyn. E’ la dodicesima vit-toria consecutiva per il club dei mi-natori.

Taccuino

6Media triple tentateDiener è il terzo per tripletentate a partita. Il primo èClark (Varese) con 6.5 (38.5%)

44.7La media di BelinelliLa guardia di San Antonio,vincitore della gara del tiro da3 all’All Star, è il 4o nella Nba.

Notte storica nella Nba.Jason Collins, poche ore dopoaver firmato un decadale conBrooklyn, è sceso in campo aLos Angeles nella vittoria deisuoi Nets contro i Lakers, di-ventando così il primo giocato-re apertamente gay a giocare inuno dei 4 sport professionisticiUsa. Quando, con 10’28” dagiocare nel 2° periodo, Collinsè entrato in campo, il pubblicodello Staples Center gli ha ri-servato un lungo applauso.

«Prima o poi doveva accade-re – ha commentato il compa-gno di squadra Paul Pierce –Aprirà la porta per molti altriatleti non solo in America ma

in tutto il mondo. Ora sannoche si può fare coming out edessere accolti a braccia apertenel mondo dello sport. Coloredella pelle, preferenze sessuali,non contano. Quello che contaè far parte di una squadra».

Collins ha preferito parlaredi basket: «Sono un po’ arrug-ginito (era fermo da quasi unanno, ndr.), mi manca un po’ iltiming ma sono in ottime con-dizioni fisiche». Il russo Pro-khorov, proprietario dei Nets,si era già dichiarato in passatocontrario alla legge anti-gay diPutin. Nessun problema quindinel dare l’ok alla firma di Col-lins.

Risultati: Miami-Chicago 93-79 (Bosh 28; Gibson e Noah 20); Cleveland-Washington 83-96 (Deng 17; Wall 21); To-ronto-Orlando 105-90 (Lowry 28; Harris28); Denver-Sacramento 95-109 (Foye eFournier 27; I.Thomas 33); Lakers-Brooklyn 102-108 (Gasol 22; Williams30); Phoenix-Houston 112-115 (Dragic35; Howard 25); Portland-Minnesota108-97 (Lillard 32; Love 31).Jason Collins, 35 anni (a destra) AP

BATTUTO IL RECORD DI IAKOVLEV DEL 2002

O DR EM P OR GRESSO

EO DDR EEMM P OORR GGREESSO

E

41

39

38

38

37

37

37

Giulio Sabbi

Roman Iakovlev

2013-14Stagione

2001-02Stagione

2006-07Stagione

2007-08Stagione

2013-14Stagione

2008-09Stagione

2011-12Stagione

Jan Stokr

Leandro Vissotto

Sasa Starovic

Leonell Marshall

Mitja Gasparini

Verona-Molfetta2-3

Modena-Milano3-2

Roma-Perugia3-2

Taranto-Roma3-2

Molfetta-Latina2-3

Piacenza-Macerata2-3

Verona-Padova3-2

ITALIA

Russia

Rep. Ceca

Brasile

Serbia

Cuba

Slovenia

RCS

Drake Diener, 32 anni, 1.96, oltre a essere il migliore da 3 della serie A, è il numero 1 ai punti con Keith Langford CIAM

PAOLO BARTEZZAGHI

Meo Sacchetti spiega co-sì il 17 su 23 da tre punti a Va-rese: «Ci siamo costruiti benequei tiri. Piedi per terra la met-tiamo dentro». I 22 assist disquadra (7 in più della mediastagionale), di cui 9 di TravisDiener, spiegano parte dei 112punti realizzati da Sassari. Cisono anche i canestri di purotalento del cugino Drake.

Primati La domenica di Vare-se ha stabilito alcuni record. I112 punti in trasferta, ad esem-pio. In questa stagione solo Pi-stoia ne ha segnati 115, nellavittoria con Pesaro, ma dopotre supplementari. In serie A,la Dinamo non aveva mai se-gnato 112 punti in 40 minuti.E, il 74 per cento di realizzazio-ne da tre, è record con 23 tiri

tentati. La progressione per parziale sarebbe notevole giàda due punti: 6 su 8 da tre nelprimo quarto (punteggio 20-31), 2 su 2 nel secondo (44-54), 4 su 6 nel terzo (65-80), 5su 7 nell’ultimo (91-112). Pre-so il vantaggio, spesso propriouna tripla ha respinto i tentati-vi di rimonta di Varese, secon-da peggior squadra in serie Aper percentuale di tiri da tresubiti (39.5%), alle spalle diMontegranaro (40.5%). «Ognivolta che segnavamo — ha det-to Andrea De Nicolao — subi-vamo subito una tripla senza lacapacità di rientrare nei tempiadeguati nella nostra metàcampo». Altro primato: DrakeDiener è l’unico giocatore inSerie A ad aver realizzato un ti-ro da 3 in tutte le 20 giornate dicampionato L’ultima volta chenon ha segnato risale a novem-bre 2012 quando Brindisi vinse

a Sassari. Ha chiuso con 0 su 6anche la finale di Coppa Italiavinta due settimane fa. Buonsegno per la Dinamo.

Triple Sassari è la secondasquadra in serie A che tenta piùtiri in assoluto (ritmi alti, piùattacchi) dietro a Pesaro. Ed èla prima per tentativi da tre: 28.1 di media a partita davantia Cantù (25.6) che è la più pre-cisa (40.6%) davanti alla stes-sa Dinamo (39.9%). Nessunasquadra in serie A ha mai tiratocosì tanto da tre. Anche lo scor-so anno Sassari era la primaper triple tentate (27) e la piùprecisa (37.9%) davanti a Can-tù (37.6%) che ne tirava moltemeno (19.8). La maggiore pre-cisione di squadra corre paral-lela alla crescita di Diener chea 32 anni sta segnando da trecome mai in carriera. Il suo51.7 per cento fino alla 20a

giornata segue il 43.1% delloscorso anno e il 38.5 del 2011-12, prima stagione a Sassari. Prima ancora 34.4% (2010-11,primo anno con la linea a 6.75)e 42.4 (2009-10) a Teramo,39.5 ad Avellino (2008-09) e41.8 nel 2007-08, prima a Ca-po d’Orlando con Meo Sac-chetti (33.7) e poi a Siena(49.9). Pochi hanno chiuso lastagione oltre al 50%: KC Ri-vers, 58.1% a Bologna nel2011 (ma solo su 18 partite),Gigi Datome 51.1% a Roma nel2009, Bluthenthal 51.6% aTreviso nel 2005 (su 23 parti-te). Troneggia il 59.7% di BobMorse a Reggio Emilia nel1984-85, primo anno con il ti-ro da tre con una media di 2.6tentativi a partita.

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Però sarebbe auspicabileche il prossimo anno Sabbi gio-casse per qualcosa in più…

«Credo di meritarlo. Mi pia-cerebbe pensare di poter vince-re qualcosa, ma non voglio fareproclami. Nella vita e nellosport sono abituato a impe-gnarmi al massimo, a sputaresangue se c’è bisogno. E non èdetto che i miei sogni non sipossano inseguire anche re-stando a Molfetta».

Poi ci sarebbe la Nazionale.Dove è già stato, e dove ades-so ci sono Zaytsev e Vettori…

«Vale lo stesso discorso. Io cispero e do il massimo, in silen-zio. Non ho nulla da rimprove-rarmi, rispetto le scelte di Ber-ruto. Non mi sentirete mai re-criminare. Zaytsev è un gradi-no avanti, con Vettori penso dipotermela giocare e mi auguroche qualche possibilità esca.Luca è un amico. Sono convin-to che questa rivalità ci farà be-ne e farà bene a tutta la palla-volo italiana».

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Giulio Sabbi è alla prima stagione in serie A-1 a Molfetta TARANTINI

26 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 25 FEBBRAIO 2014

OLIMPIADI SOCHI 2014

le Pagelle I VOTI DELLE 12 SPECIALITA’ OLIMPICHE AZZURRE

8BIATHLONE’ lo sport-rivelazione, non solo per la medaglia di bronzo nella staffetta mista (foto), ma perché in ogni gara l’Italia ha lottato da protagonista. Qualche piazzamento è mancato soloper errori al tiro. Il gruppo Curtaz piace per compattezza e serenità.

8SCI ALPINOManca la medaglia d’oro, ma il settore ha chiuso con due medaglie di Innerhofer (foto) e tre «legni» per complessivi 33/100. Solo due gare, gigante maschile e slalom femminile sono state fallite,ma il settore è vivo e competitivo.

8SLITTINOL’addio del guru Plaikner rischiava di azzerare tutto. Invece grazie all’esperienza e alla classe di Zoeggeler (foto), da leggenda con 6 medaglie in sei edizioni, l’Italia è sempre lì, con il giovane Fischnaller pronto al ruolo di protagonista.

8SHORT TRACKTre medaglie: è un bottino da sogno. Arianna Fontana (foto) si è superata. Attenzione però: finanziera a parte, non sono arrivati piazzamenti individuali degni (14° Confortola nei 1500). Non c’è da abbassare la guardia.

7.5FIGURAIl bronzo della Kostner (foto) pesa. Non solo Caro, comunque: il quartoposto a squadre è stato forse sottovalutato, ma ha un valore enorme, perché ottenuto davanti a Paesi di ben altra tradizione. Se solo ci fosse un uomo all’altezza...

6.5COMBINATA NORDICAAlessandro Pittin (foto) è ritrovato e ancora una volta ha dimostrato di essere il migliore nel fondo. Il mezzo voto di stima è tutto per lui.Bene anche Lukas Runggaldier, settimo. Resta da rivedere il problema del salto per tutti.

Maze«Ho anche dormitoin macchinaper arrivare qui»Con due ori, è stata la regina dello sci olimpico«Restare al top? Non ho problemi di motivazioni»DAL NOSTRO INVIATOPIERANGELO MOLINAROROSA KHUTOR (Russia)

Forse neppure lei ci cre-deva dopo quattro mesi diCoppa del Mondo in cui nep-pure lei si riconosceva. La regi-na dell’ultima stagione che fa-ticava a salire sul podio. Madue settimana olimpiche han-no cambiato tutto e reso la Slo-vena Tina Maze la sciatrice al-pina più vincente di Sochi. Pri-ma il titolo della discesa, poiquello del gigante nell’unicogiorno di pioggia scrosciante.Eppure i suoi Giochi erano ini-ziati con una medaglia di le-gno, quella della supercombi-nata. «Ma quel giorno sonostata brava a non lasciarmi an-dare a non dirmi: “Ecco, tuttocome al solito”, ho continuatoa credere nelle mie possibilitàsenza perdere un attimo diconcentrazione».

Professionista Tina Ma-ze è una professionistavera, da quando, sei an-ni fa, si è presa tutta laresponsabilità di vole-re un team solo per lei.«Se volevo crescere –spiega – era una deci-sione obbligata, con ilresto della squadra avreicontinuato nella mediocri-tà. Sì, sarebbe forse arrivataqualche vittoria, ma nonavrei mai potuto ambire aqualcosa di importante. La miafortuna è stata Andrea Massiche ha creduto in me e nella possibilità di realizzare qual-cosa di grande. Perché aveva-mo tutti contro e non c’era uneuro. Abbiamo cominciato conil minimo indispensabile, dor-mendo anche in macchina perallenarci al meglio». «Ho cre-duto nel suo talento, nella suavoglia di fare – conferma il

compagno allenatore Andrea Massi –. Perché Tina non si èmai tirata indietro quando c’èda lavorare. Questi successi lideve solo a se stessa, al suo ta-lento. Ma con il passare dellestagioni abbiamo via via trova-to il giusto mix fra lavoro atle-tico e quello sulla neve».

La svolta Ma a inizio stagio-ne proprio non girava, dal gi-gante che a fine ottobre haaperto a Soelden la Coppa delMondo qualcosa nel suo splen-dido meccanismo vincente siera inceppato. «Lo sci è una di-sciplina complessa – prosegueMassi – quando le cose non gi-rano cerchi di capire se a nonfunzionare sono in materiali,la condizione fisica, la tecnicao la testa. È una ricerca in cuipuoi anche perderti». E parevache la Maze si fosse persa, nel-la sua tecnica, nella sua esplo-sività, nei suoi dubbi. «Sì –confessa la trentenne slovena– è stato un momento davvero

difficile da cui non sapevamocome uscirne». La svolta èarrivata a inizio gennaiocon l’entrata nel team del-l’allenatore ticinese MauroPini. «Ci siamo parlato su-bito con chiarezza – rac-conta Pini – e abbiamo fis-sato gli obiettivi. Impor-tante era il clima, ritrova-re quella serenità che

permette all’atleta di espri-mersi al meglio. Ho capito afine gennaio a Cortina cheil vento era girato, non solocon la vittoria in discesa,quanto per come Tinaprendeva sempre più

convinzione».

L’approccio C’è tantaprofessionalità in questo

gruppo, la caccia alla com-prensione anche dei minimiparticolari. «Il segreto del suc-

cesso sta anche nel nostro me-todo di lavoro – spiega inveceAndrea Vianello, lo skiman diTina – abbiamo testato e rite-stato sci per trovare i materialipiù veloci. E sugli sci utilizzatiin gigante abbiamo dedicato lestesse attenzioni di quelli perla velocità, perché la parte altadella pista per questa gara ri-chiedeva velocità e quindi sciche scorressero al massimo. Ingara poi lei ha usato anche unatuta da discesa proprio a cac-cia di queste velocità che poi siè rivelata determinante».

Il futuro Come si può conti-

nuare adesso con lo stesso im-pegno dopo che si è vinto tut-to? «Non ho un problema dimotivazioni — replica secca laMaze —. Devi forse essere mo-tivato per vivere? Questa è lamia vita. E poi ho visto comeero arrabbiata dopo lo slalomper non essere salita ancorasul podio. Se lo sci mi prendeancora così significa che non cisono problemi di motivazio-ni».

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« Decisivo crederciancora e non mollare dopo il “legno” nellasupercombinata»

« La mia fortunaè stata Massi:stando in squadrasarei rimasta nella mediocrità»

Tina Maze, bacia il podio durante la premiazione dello slalom gigante, una delle sue due medaglie d’oro a Sochi con quella in discesa libera. A Vancouver 2010 aveva vinto due argenti REUTERS AP

DALLA GERMANIA

L’accusa: i russiusano gas xenon Fa salire l’Epo

L’accusa arriva dalla tvtedesca Westdeutscher Rundfunk: gli atleti russi avrebbero usato il gas xenon per migliorare le prestazioni a Sochi e nelle precedenti edizionidelle Olimpiadi invernali. A raccomandarne l’uso, secondo la tv, sarebbero esponenti dei ministeri dello Sport e della Difesa «con l’obiettivo di migliorare le performance degli atleti» in quanto lo xenon «non e’ monitorato dalla Wada». Secondo gli studi, questo gas provocherebbe un aumento dell’eritropoietina. Il ricorso a pratiche che aumentino artificialmente la quantità di Epo nell’organismo è vietato dall’agenzia mondiale antidoping. «La commissione che monitora la lista delle sostanze vietate affronterà presto la questione», ha detto Reedie, presidente Wada.

IL COMMENTO

&di GIANNI MERLOa pagina 19

A INNSBRUCK

Oggi team eventcon la Moelgg

Oggi a Innsbruck teamevent per nazioni (dalle 18) con la consueta formula del tabellone tennistico, con quattro manche di gigante a sfida da affrontarsi con sci da slalom. A guidare l’Italia Manuela Moelgg, con Michela Azzola e Marta Benzoni. Tra gli uomini Giordano Ronci, Riccardo Tonetti e Alex Zingerle.

MARTEDÌ 25 FEBBRAIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 27

6.5SNOWBOARD E FREESTYLELa medaglia mancata, anche se di poco, abbassa il voto, ma due quarti posti nel parallelo (March e la Boccacini, foto) e le due finali dello snowboardcross centrate da Visintin e dalla Moioli sono i segnali di un movimento che c’è.

5SKELETONUn solo azzurro in gara e fa quel che può: alla fine Maurizio Oioli (foto) ha concluso al 18° posto e non è riuscito a migliorare il 12° posto di Torino 2006. Un’altra disciplina da rilanciare, anche in ambito femminiledove non eravamo rappresentati.

6SALTOLa sufficienza riguarda esclusivamente le donne, al debutto, grazie al quinto posto della Insam (foto). Delusioni invece dal salto maschile, dove un 28° e un 30° postodi Sebastian Colloredo non possono bastare a salvare la disciplina.

4PISTA LUNGANessuno si faceva illusioni: il movimento, dopo l’era-Fabris, stenta a decollare. Ma attendersi qualcosa di più era lecito, soprattutto da Mirko Nenzi (foto). Lui e Giovannini sono il futuro. Nel contempo bisogna rifondare.

4FONDOUn 5° posto della staffetta maschile, un 7° nella sprint di Gaia Vuerich e un 11° nella 50 km di Clara (foto): pochissimo, anzi minimi storici. La programmazioneper i Giochi non ha dato frutti. Promosso solo De Fabiani.

3BOBNon che ci fossero aspettative, perché i pochi investimenti degli ultimi anni si sono tradotti in risultati mediocri e lontani dalla top ten (fuori dai 10 il bob a 2, 18° il bob a 4, foto). Il caso doping (Frullani) ha peggiorato tutto.

FontanaAri, è qui la festa«Sono felicissima ma posso migliorare»Che tifo all’arrivo alla Malpensa: «Finalmente si parla di short track. E ora mi godo i pizzoccheri»DAL NOSTRO INVIATOANDREA BUONGIOVANNIMALPENSA (Varese)

La rumba, quella vera,comincia ora: altro che lefatiche olimpiche. Arianna Fontana, regina azzurra deiGiochi, atterra a Malpensae subito deve fare i conticon una nuova popolarità.

Effetto-Sochi, effetto-me-daglie: «Scusa, Arianna, pos-siamo fare una foto?». «Scusa,Arianna, un autografo per fa-vore?». «Brava Arianna, ci haifatto sognare». Le richieste ele congratulazioni si spreca-no.

Fan club La valtellinese, involo, un diretto che in menodi quattro ore riporta in Italiaanche i vertici Coni, dal presi-dente Giovanni Malagò ingiù, seduta a fianco del suo

Anthony, cerca di recuperareun po’ del sonno perduto. Poiè un fuoco di fila. Entra nellazona ritiro-bagagli e, insiemea Martina Valcepina ed ElenaViviani, compagne di staffet-ta, finanziere come lei,viene «sequestrata». So-no proprio quellidelle Fiamme Gial-le: le portano nell’uf-ficio della scalo per unsaluto e un omaggiofloreale. Arrivano an-che i complimentodel comandante ge-nerale Saverio Ca-polupo. I bagagli,quelli, non arriva-no. Serve la denun-cia. Fuori fremono.L’attesa è infinita. Co-me per tutte le star, del resto.Fuori – oltre al sindaco di Val-didentro, il comune della Vi-viani – in maglietta blu, ci so-

no gli amici del Fontana FanClub, tanti bimbi compresi.Bandiere, striscioni e un car-tellone con l’argento e i duebronzi. Guidati da mammaLuisa, papà Renato e dal fra-tello Alessandro, sono unaquarantina: sono arrivati inpullman da Berbenno e inpullman, con a bordo Arian-na ed Anthony, torneranno.

Portabandiera «Quel chepiù mi rende orgogliosa –sorride – è che grazie ai mieirisultati, finalmente si parlaun po’ di short track. Le Olim-piadi servono a questo, han-no una funzione sociale. Faravvicinare a certi sport i ra-gazzini, far sì che da certe im-prese traggano ispirazione. Ese arriveranno richieste di “ospitate” tv, saranno benve-nute: farò pubblicità alla pi-sta corta». Venticinque giornifa partiva per la Russia dallostesso aeroporto con tantesperanze in valigia: «Puntavoal podio dei 500 e della staf-fetta – racconta – è arrivataanche quello dei 1500 e nonpotrei essere più felice». Do-menica sera, come giustopremio, ha sfilato quale por-

tabandiera nella cerimoniadi chiusura: «Quando hovisto la squadra alle mie

spalle, l’emozione èstata fortissima»

ammette.

Memorie E’ stata la mi-gliore dei 113 atleti del-la spedizione: «Penso aitanti quarti posti – dice –

penso a chi li ha ottenutie apprezzo ancor più i

miei risultati. Ho interrot-to l’egemonia asiatica, non

è poco. Ma posso migliorare,in particolare nella resisten-za alla velocità. Ho il “giroveloce”, il problema è tener-

lo». Di Sochi le restano tantiricordi. «Il più bello è legatoalla presenza di Anthony,mio prossimo marito – sotto-linea – aver vissuto una simi-le esperienza al suo fianco èstato un privilegio. Ho ammi-rato tanti atleti, in primisl’olandese Jorien Ter Mors,che passa con disinvolturadalla pista lunga allo shorttrack rimanendo a livelli as-soluti. Ma come fa? Dopoaverla vista gareggiare sul-l’anello da 400 metri le homandato un messaggio conscritto “wow”. In chiave ita-liana, invece, ho applauditoCarolina Kostner. Meritavaproprio la medaglia. Chi hovisto più volentieri però è stata la bulgara Evgenia Ra-danova: si allenava con noi,ora fa la commentatrice tv,dopo i 500 abbiamo piantoinsieme. E Mara Zini e MartaCapurso, mie ex compagne,mi sono state tanto vicine.Cosa mi è mancato dell’Ita-lia? Un bel piatto di pizzoc-cheri».

Feste Avrà modo di gustar-li presto: in vista dei Mon-diali di Montreal (14-16marzo) la squadra tornerà inraduno a Courmayeur lune-dì. Prima, una settimana difeste. A cominciare da quelladi ieri sera nella piazza delMunicipio di Berbenno, contanto di «scorta» della bandacomunale, la presenza delsindaco e la proiezione, sumaxi-schermi, delle impreseolimpiche. Stasera è attesa in Alta Valtellina da quellidella Bormio Ghiaccio, suoclub d’origine, domani inValmalenco per il 60° anni-versario di matrimonio deinonni, Bruna e Livio. Già, larumba comincia ora.

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SCI DI FONDO

Berto, Chenettio anche Albarelloper il dopo Fauner

Sono cominciate le grandi manovre per le elezioni federali, ma anche per i nuovi assetti tecnici che scaturiranno dagli equilibri politici. E spunta subito un nome, per la rifondazione del fondo: Alberto Berto, segretario generale della federghiaccio, colui che portò al successo Stefania Belmondo.Un ruolo di super manager che dia gli indirizzi agli allenatori sul campo. Berto sta bene nel ruolo di segretario, ma di fronte ad una proposta allettante non si tirerebbe indietro a dare una mano al suo antico sport. Potrebbe essere lui l’uomo che indicherebbe uno dei tre candidati presidenti, Marocco, al quale non dispiacerebbe neanche una scelta straniera.Ci sono vari candidati alla successione di Silvio Fauner, che difficilmente salverà il posto: torna in lizza anche Marco Albarello, che ha un buon rapporto con Manuela Di Centa, la terza ad essere scesa in campo per le elezioni, ma il presidente uscente Roda da un anno si confronta con Marco Selle (ora alla Futurfisi) e a Sochi ha parlato in generale di accorpamenti dei settori nordici. Tra gli allenatori in attesa ci sono Sepp Chenetti, tecnico del combinatista Alessandro Pittin e già tra gli uomini negli anni di Albarello, Pietro Piller Cottrer (ora alla squadra B) e gli attuali Paolo Riva e Fredi Stauder che stanno concludendo la stagione del ciclo-Fauner.

« Che onore fare laportabandieraalla cerimonia dichiusura: mi sonoemozionata»

« Ho apprezzatosoprattutto la prestazione dellaKostner: meritavauna medaglia» A sinistra, Arianna Fontana, 23 anni, in azione. Sopra, al centro, all’arrivo

all’aeroporto di Malpensa ieri con due delle tre compagne del bronzo in staffetta: Elena Viviani, a sinistra e Martina Valcepina, a destra ELVISI/GMT

FINALISTI: LILLEHAMMER TOP(a.a.) Le 400 volte in cui gli italiani sono stati nei primi 8 conteggiando staffette e squadre per uno. Giochi azzurri tra i primi 8Chamonix 1924 1Sankt Moritz 1928 3Lake Placid 1932 3Garmisch 1936 2Sankt Moritz 1948 14Oslo 1952 10Cortina d’Ampezzo 1956 12Squaw Valley 1960 10Innsbruck 1964 9Grenoble 1968 11Sapporo 1972 12Innsbruck 1976 17Lake Placid 1980 11Sarajevo 1984 12Calgary 1988 20Albertville 1992 37Lillehammer 1994 42Nagano 1998 34Salt Lake City 2002 35Torino 2006 41Vancouver 2010 26Sochi 2014 38

TESTI DI STEFANO ARCOBELLI, ANDREA BUONGIOVANNI, PIERANGELO MOLINARO, MARISA POLI

28 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 25 FEBBRAIO 2014

MARTEDÌ 25 FEBBRAIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 29

GOLF WGC ACCENTURE MATCH PLAY

AppuntiIn Florida da giovedì

Tiger e Manasseroall’Honda Classic

Il Pga Tour la settimanaprossima riparte dall’Honda Classic: a Palm Beach, in Florida tornano in campo i migliori a partire da Tiger Woods, Phil Mickelson, Rory McIlroy. Dopo uno stop rientra in gara Matteo Manassero nel percorso di avvicinamento al Masters di Augusta a inizio aprile.

A Roma il 2 ottobre

Challenge Tourtorna all’Olgiata

Il Challenge Tour torna aRoma. Dal 2 al 5 ottobre l’Olgiata Golf Club ospiterà una delle tappe del secondo circuito dello European Tour che conferisce la carta per il Tour maggiore ai primi 15 classificati. Con questo appuntamento, che si è giocato l’ultima volta nel 2011, le tappe del Challenge diventano 27.

Azzurri al 9° posto

Alps Tour in EgittoDe Filippi e Rota ok

Giorgio De Filippi e AndreaRota, al nono posto con 68 (-6) colpi, sono i due giocatori italiani, dei 24 presenti, meglio classificati dopo il 1°giro del Little Venice Open (Alps Tour) al Sokhna GC (Course B&C, par 72) in Egitto. Guida a -7 il francese Thomas Elissalde, a un colpo dai connazionali Foret e Berardo e lo spagnolo Gutierrez.

Matteo Manassero, 20 anni AP

Spanish Amateur

Giovani in campoa Cadice e Valencia

Importanti appuntamentiper gli azzurri da domani: Spanish International Amateur (Cadice) e Spanish International Ladies Amateur (Valencia). In campo Di Nitto, Guasconi, Lipparelli, Migliozzi, Scalise, Soldati e Fossa accompagnati dal tecnico Baruffaldi. Per le ragazze: Liti, Carta e Flori, con il tecnico Zappa.

4I NUMERI

3Il podio di

Fowlerche battendo

Ernie Els nellafinalina si è

piazzato al terzoposto

23Le buche

necessarieall’australiano

Day perconquistarel’ AccentureMatch Play

2I titoli di

JasonDay sul Pga

Tour. La primavittoria nel 2010al Byron Nelson.

4Con questa

vittoriail giocatoreaustralianoraggiunge il

quarto posto delranking

mondiale. Intesta c’è sempre

Tiger Woods.

1I titoli di

VictorDubuisson:

Turkish Open diAntalya 2013.

Day, la vittoria finalmenteE Dubuisson fa i numeriIn finale trionfa l’australiano alla quinta buca di spareggio: ora è numero 4Il talento francese stupisce con salvataggi incredibili: «Ci farà divertire»FEDERICA COCCHI

@FedeCocchi

Finalmente, la vittoriaimportante è arrivata. Ed è sta-ta sofferta, alla quinta buca dispareggio contro Victor Dubu-isson. Jason Day può finalmen-te esultare, brindare e incassa-re il sontuoso assegno da1.530.000 dollari frutto deltrionfo nell’Accenture MatchPlay, primo dei tornei WorldGolf Championship della sta-gione.

A un passo Per l’australiano,che aveva perso ben otto pa-renti, tra cui la nonna, nel tifo-ne Hayan che ha devastato leFilippine nel novembre scorso,si tratta del primo successo inun Wgc. Fino a domenica, al-l’impresa tra i cactus di Dove

Mountain in Arizona, avevasoltanto una vittoria nel PgaTour, il titolo nel Byron Nelsonrisalente al 2010 . Per il resto,un sacco di occasioni mancate,soprattutto nei major: un se-condo e un terzo posto nel Ma-sters, un secondo allo Us Opene altri due piazzamenti tra i topten. L’anno scorso aveva con-cluso in terza posizione questostesso torneo ed era arrivato 4°nel Bridgestone Invitational2011. Ma Jason, che con que-sta vittoria balza al quarto po-sto del ranking mondiale, ci hasempre creduto.

Attenti a quei due La finaledell’Accenture Match Play hasottolineato che Jason Day eVictor Dubuisson sono tra igiocatori più interessanti e increscita del momento. Il

23enne francese alla fine dellascorsa stagione ha portato acasa il primo titolo dello Euro-pean Tour nel ricchissimo Tu-rkish Airlines Open, ad Antalyacon superpremio di quasi 900mila euro che l’ha fatto volarealto nella Race to Dubai, l’ordi-ne di merito europeo nel qualeora occupa la terza posizione.Nella pazza domenica di DoveMountain, Dubuisson è riusci-to ad arrivare alla quinta bucadi playoff grazie a due colpi in-credibili: uno swing «all in»,per dirla col poker, con la pallache dalla base di un cactus èvolata tra i rovi e attraverso icavi della tv per finire quasi ingreen e salvare il par. Alla bucaseguente, dal «rough deserti-co», ovvero spine, rami secchie roccia, è riuscito ad arrivarein green salvandosi ancora.

Miracoli «Vic ha davvero unsacco di risorse — ha commen-tato Jason Day — si è salvatodue volte dai cactus, ha un gio-co corto straordinario. Per unragazzino di 23 anni è tantissi-mo. Ci farà divertire tutti neiprossimi anni». Dubuisson sirammarica per l’occasionemancata: «Sono deluso perchého fatto alcuni colpi davveroorrendi», ha detto, evidente-mente senza tener conto deidue miracoli che gli hanno al-lungato la vita in Arizona. Gliorribili colpi e il secondo postogli hanno anche permesso dimantenere la carta sul PgaTour e di volare al primo postonella classifica per la squadraeuropea di Ryder Cup. Micamale per un ragazzino.

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Jason Day, a sinistra, 26 anni, esulta dopo il colpo del successo alla quinta buca di spareggio. A destra Victor Dubuisson, 23 anniAFP/REUTERS

Nel deserto di Dove Mountaini due arrivano a giocare 23 buche

Dubuisson ora èn.3 della Race toDubai e guida laclassifica dei punti di Ryder

inUcraina

Kiev, i ribelli sul green dell’ex presidente

Il presidente tirannoViktor Yanukovich è stato cacciato, e loro, i «ribelli di piazza Indipendenza» a Kiev sono entrati nella sua sontuosa reggia con tanto di campo da golf. Qui uno dei ribelli in tenuta mimetica tenta un colpo REUTERS

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TUTTENOTIZIE & RISULTATI

TENNIS 1 UN INCONTRO PARTICOLARE ALLA FASHION WEEK DI CASA NOSTRA

Wawrinka & Fognini a MilanoDue modelli da Grande SlamLe sfilate fanno incrociare il re di Melbourne e quello italiano che spera di emularlo

CLAUDIO LENZI

In attesa di un nuovo tor-neo internazionale (l'ultimo nel2005), è la moda che riunisce aMilano due tra i migliori tennistidi questo inizio anno. Alla sfilatadi Giorgio Armani, Fabio Fogni-ni, trascinatore dell'Italia in cop-pa Davis, un torneo vinto a Vinadel Mar, una finale persa a Bue-nos Aires, incontra il vincitoredegli Australian Open, StanislasWawrinka, ed è subito intesa.

Fognini «Avete visto tuttiquello che ha fatto, per me e pergli altri non può che essere unmodello» è il saluto di Fognini,che ha rinunciato all'Atp 500 diAcapulco per rifiatare qualchegiorno prima di dedicarsi allapreparazione del cemento ame-ricano nella "sua" Barcellona.«Io ho avuto quattro, ottimesettimane ma vincere uno Slamè un'altra cosa. Spero di riuscir-ci un giorno, è certamente unobiettivo come entrare tra i mi-

gliori dieci. Intanto spero di af-frontarlo nella semifinale dicoppa Davis, significherebbeaver sconfitto la Gran Bretagnadi Murray a Napoli il 4-6 apri-le».

Wawrinka «Fognini non èuna sorpresa — ricambiaWawrinka, numero 3 del mon-do alle spalle di Nadal e Djoko-vic — ha fatto una grande scel-ta affidandosi a Josè Perlasche per me è uno dei miglioricoach al mondo. L’ha aiutatomolto a crescere, e sicuramen-te crescerà ancora. Affrontarel'Italia in Davis sarebbe straor-dinario, con Federer siamopronti». Lo svizzero viene dadue settimane di inattività, unproblema muscolare gli ha im-pedito di giocare i tornei diRotterdam e Marsiglia. «Contodi rientrare a Indian Wells, so-no pronto a ricominciare dopol'incredibile emozione degliAustralian Open. Vincere unoSlam cambia molte cose, negliultimi anni i Top 4 avevano do-minato. Ma sapevo di allenar-mi duramente per raggiunge-re un livello sempre più alto eil risultato è finalmente arriva-to. Dopo l'Australia niente èpiù come prima, il fatto che siaqui, ospite d’onore alla sfilata,ne è la prova».

© RIPRODUZIONE RISERVATA Fognini, a sinistra, versione dandy, e Wawrinka più classico

ARCO

MONDIALI INDOOR (gu.l.g.) Gli azzurri so-no a Nimes (Fra) per i Mondiali indoor. Agliordini del c.t. Wietse van Alten, difende-ranno i tre titoli conquistati a Las Vegas2012 da Marco Galiazzo, Natalia Valeeva(assente perché alle prese con la riabilita-zione dopo un infortunio) e lo junior olimpi-co Luca Maran. Nel ricurvo, insieme a Ga-liazzo, Massimiliano Mandia e Marco Mo-rello, mentre tra le donne le aviere JessicaTomasi, Elena Tonetta e Pia Lionetti. Do-mani le qualifiche, giovedì eliminatorie, ve-nerdì le finali giovanili, sabato le finali asquadre e domenica quelle individuali, en-trambe in diretta su Eurosport 2 dalle ore17.30.

ATLETICA

INDOOR USA (si.g.) Giornata conclusivadei campionati Usa ad Albuquerque, in al-tura: selezionati per i Mondiali i primi 2 diogni gara se in possesso del minimo. Inat-tesa sconfitta di Jenn Suhr nell’asta e bellagara nel peso, con Ryan Whiting a 22.23(5° ora nell’all time mondiale). Uomini. 60:Bracy 6”48; Kimmons 6”49; Morris 6”52.400. I: Clemons 45”60; Smith 45”91. II:Verburg 45”62; Butler 45”84; Parros45”92. 800: Sowinski 1’47”86. 60 hs: Osa-ghae 7”56; Berger 7”56; Trammell 7”56;Porter 7”57. Triplo: Carter 17.15; Benard16.99. Peso: Whiting 22.23 (mpm ’14); Ro-berts 21.50; Kovacs 21.46; Clarke 20.78.Donne. 60: Bartoletta 7”08; Lawson 7”09;Pierre 7”10; Brookins 7”11; Bayne 7”16.400: McCorory 50”85; Atkins 51”13; Ha-stings 51”34. 800: Wilson 2’00”43 (mpm’14); Price 2’00”48. 1500: Cain (j) 4’07”05.60 hs: Ali 7”80 (mpm ’14); DeLoach 7”82;Castlin 7”88. Asta: Saxer 4.71; Suhr 4.66;Hutson 4.66. Peso: Carter 18.45.

TORNA UKHOV (si.g.) Oggi nel meeting diPraga (R.Ceca) si rivede nell’alto il russoIvan Ukhov, a caccia del record mondiale.Esordio europeo dei triplisti cubani Pi-chardo e Revé, poi Robles nei 60hs eBlanka Vlasic (Cro) nell’alto.CROSS TRAGICO (si.g.) Un 18enne gia-maicano, Cavahn McKenzie, è morto al-l’ospedale di Tobago (Tri) dopo essere col-lassato al termine del campionato nord ecentroamericano di cross nell’isola, dopoil traguardo dei 6 km dove era giunto 21°.L’autopsia chiarirà le cause del decesso.

TERRE VERDIANE (m.m.) In 1560 hannocompletato le quattro gare delle Terre Ver-diane. Maratona: Boffo 2h34’54”, Armuzzi2h38’44”. Donne: Gelsomino 2h54’30”.Corsa del Principe (km 28.7): Goffi1h35’48”. Mezza Fontanellato: Lyazali (Mar)1h09’48”. Donne: Morlini 1h17’29”. Salso-Fidenza (9.5 km): Cacaci 27’52”.STRADA ITALIA (m.m.) Castenaso (Bo),10 km: Choukri (Mar) 30’22”, Villari 31’37”.Donne: 1. Mattioli 35’07”, Ricci 36’06”. Tre-viglio (Bg), mezza maratona: En Guady1h07’42”, 3. Boudalia 1h08’14”. Roma ( Cor-ri al Collatino), 10 km: Rutigliano 30’48”.Donne: Gabriele 36’28”.

PESISTI NAZISTI? (pe. m.) La federazio-ne spagnola ha aperto un’indagine su trelanciatori di peso che hanno postato suTwitter una foto che li ritrae a fare gesti distampo nazista. Si tratta di Daniel Marti-nez, José L. Hernandez e Carlos Tobalina,quest’ultimo secondo ai campionati nazio-nali indoor con 20.20. I tre sono sospesi:non possono allenarsi nel centro federaledi Leon.

BOXE

RIVINCITA BOSCHIERO (i.m.) Bob Logist,presidente dell’Ebu e supervisore del ma-tch di Calais tra Devis Boschiero e RomainJacob (Fra), ha chiesto nella sua relazioneche sia concesso a Boschiero di combat-tere per l’Europeo dei superpiuma controil vincitore della già designata difesa uffi-ciale Jacob-Fegatilli (Bel). Questo in virtùdel verdetto equilibrato e contestato usci-to dalla sfida in cui l’italiano ha perso il tito-lo. La decisione, quasi certamente positi-va, sarà presa dall’Esecutivo dell’Ebu.AZZURRI PER SOFIA (i.m.) Otto azzurriélite da domani al 65° torneo «Strandja» diSofia (Bul), secondo impegno stagionale,agli ordini dei tecnici Coletta, Stecca e To-sti. Uomini: 56 Gasparri, 60 Cosenza, 64Introvaia, 69 Zito, 75 Cavallaro, 81 Man-fredonia. Donne: 51 Gordini, 60 Mesiano.

HOCKEY GHIACCIO

RECUPERO SERIE A (m.l.) Oggi alle 20.30l’intero recupero del 29° turno Milano-Asiago (gara interrotta al 39’, il 16 gennaio,per la rottura di un cristallo sul 4-1 per gliospiti). Classifica (dopo 39 giornate): Re-non 84; Asiago* 75; Val Pusteria 74; Val-pellice 68; Cortina 57; Milano* 49; Vipiteno38; Val di Fassa 20. (*: una in meno)

HOCKEY PISTA

POSTICIPO (m.nan) Stasera alle 20.45 ilposticipo della 20a di A-1 Asd Viareggio-Prato. Classifica: Forte dei Marmi 51; Bre-ganze 45; Cgc Viareggio 40; Valdagno 39;Bassano 36; Follonica 34; Trissino* 33;Sarzana* 27; Giovinazzo, Lodi 26; Prato*23; Matera 7; Correggio 6; Asd Viareggio*3. (*: una in meno)

IPPICAIERI 10-11-12-16-13(e.lan.) A Palermo vittoria ad alta quota diRadice del Nord, al settimo sigillo in carrie-ra. 1 Radice del Nord (L. Messineo); 2 Ri-chelieu Gsm; 3 Rigoletto Rab; 4 Real BeePower; 5 Robin Hood Om. Tot.: 18,91; 5,33,2,41, 3,26 (149,65); Quinté: N.V. Quarté: €1.706,56. Tris: € 646,29.

OGGI QUINTÉ AD ALBENGA Quindici alvia al Dei Fiori (inizio convegno alle 14.55):scegliamo Peach Plant (15), Nadia Cam(14), Ocean Dancer (7), Ombra del Rio (13),Nevada Custer (2) e Neo Cristal (8).

ANCHE Trotto: Laval (12) e Trieste (15.15).Galoppo: Turffontein (12.15) e Lingfield (15

NUOTO

PONSELÈ RECORD (al.f.) Aurora Ponselé,fondista dell’Aniene, ha migliorato il re-cord italiano dei 1500 sl in vasca corta aCivitavecchia: il 15’56”25 cancella il16’03”20 della Caramignoli.

WEEKEND ITALIANO (al.f.) A Milano (25m). Uomini: 100 sl Vimercati 49”09; 200 slMaestri 1’48”34; 50 ra Franceschi 27”77. AGenova (25 m). Uomini: 100-200 fa, 400 mxPavone 54”02, 1’56”03, 4’15”81. Donne:100-200 do Peschiera 1’01”84, 2’11”32;100-200 fa Tarzia 1’01”52, 2’15”97.

PALLANUOTO

ALLA LAZIO Motivi di salute costringonoPierluigi Formiconi a un periodo di riposo.La Lazio è affidata temporaneamente alteam manager Claudio Sebastianutti.

CONFERENZA A CANCUN Giovedì e ve-nerdì a Cancun, in Messico, la Fina orga-nizza una conferenza mondiale a cui par-tecipano anche esponenti statunitensi dialtri sport. Le proposte saranno prese inesame dalla neonata «commissione perl’innovazione», presieduta da BartoloConsolo. Tra i c.t. chiamati a una relazionec’è Sandro Campagna.

RUGBY

FOFANA E BILLY VUNIPOLA STOP SeiNazioni finito per Wesley Fofana. Venerdìa Cardiff, il centro di Clermont e dellaFrancia si è fratturato l’11a costola destra edovrà star fermo un mese. Salterà le par-tite contro la Scozia e l’Irlanda. Torneochiuso anche per il n.8 dell’Inghilterra BillyVunipola: sabato contro l’Irlanda, il 21ennesi è infortunato ai legamenti di una cavi-glia. Dovrà restare fermo per la sfida del 9marzo a Twickenham contro il Galles e perquella contro l’Italia, il 15 a Roma.

SPORT INVERNALI

BLARDONE VINCE (s.f.) Primo centrostagionale per Max Blardone ieri nel primodei due superG Fis a San Domenico di Var-zo (Vb) davanti a Federico Paini e allo slo-veno Debelak, che nella seconda gara si èimposto per 8/100 sull’azzurro.

TIRO A VOLO

AFRICANO All’11° campionato africano, inEgitto, dopo la prima giornata dello skeetcomandano due azzurri: Riccardo Filip-pelli e Angelo Moscariello, con 72/75, stes-so punteggio per Sarkis Martayan (Egi).Emanuele Fuso è a 71, Marco Sablone a 70.

GHIACCIO / NEL 2011 TOCCÒ ALLA PELLEGRINI

«AQUILA DEL CARNEVALE» DAL CAMPANILE DI SAN MARCO

Domenica Kostner in volo su VeneziaDomenica a mezzogiorno

a Venezia, Carolina Kostner sarà calata dal campanile di San Marco nel «volo dell’aquila di Carnevale». Era già toccato

alla ginnasta Fabrizia D’Ottavio e alla pallavolista Francesca Piccinini. Nel 2011, toccò a Federica Pellegrini essere sospesa nel «volo dell’angelo».

TENNIS 2

I TORNEI

A Dubai subitosuper FedererAvanza Seppi

Al rientro sul Tour a Dubai(Eau, 1.700.000�, cemento), dopo le semifinali perse contro Nadal agli Australian Open, Roger Federer (5 volte re locale) domina Benjamin Becker (Ger) per 6-1 6-4, firmando il match con un lob passante sotto le gambe, spalle al net, che plana sulla riga dall’altra parte del campo, già cult sul nostro sito Gazzetta.it Altri, 1° turno: SEPPI b. Mayer (Ger) 4-6 6-1 7-5; Tursunov (Rus) b. Lacko (Slk) 7-5 6-1; Bautista (Spa) b. Ungur (Rom) 6-1 6-3; Kohlschreiber (Ger) b. De Bakker (Ola) 6-3 6-3.CILIC VINCE DELRAY: È N. 25Terza finale in 3 settimane e 2° titolo stagionale, a Delray Beach (Usa, 392.000�, cem), di Marin Cilic (Cro) che batte in finale Anderson (S.Af) 7-6 (6) 6-7 (7) 6-4 e sale al n. 25 Atp. Invariati i top ten, Nadal, Djokovic, Wawrinka, Ferrer, Del Potro, Berdych, Murray, Federer, Gasquet, Tsonga, resta 14 Fognini; 31. (32) Seppi; 82. (81) Volandri; 114. (110) Lorenzi; 152. (151) Starace. Fra le donne, invariate le prime 5, Serena Wiliams, Li, Agnieszka Radwanska, Azarenka e Sharapova, Kerber (Ger) è 6 (da 8), Halep 7 (da 9), Jankovic 8 (da 7), Kvitova 9 (da 6), mentre Sara Errani resta 10; altre italiane: 14. Vinci; 21. (22) Pennetta; 43. Schiavone; 45. (52) Knapp; 82. Giorgi; 122. (160) Burnett; 197. Brianti; 209 (208) Camerin.BRAVO STARACE Superando le qualificazioni, Potito Starace torna in un tabellone Atp da maggio a Roma. Ci riesce a San Paolo (Bra, 345.000�, terra), con Lorenzi e Volandri.CRISI SCHIAVONE Settimo ko al 1° turno del 2014 per Francesca Schiavone: a Florianopolis (Bra, 182.000�, terra) cede 6-4 1-6 7-5 a Strycova (Cec).

IPPICA

L’EROE DEI SALTATORI INGLESI

Sprinter Sacre niente Cheltenhame nuove visite

Non sono finiti i guai diSprinter Sacre, il cavallo dei sogni, uno dei più grandi saltatori britannici degli ultimi decenni, che invece non potrà difendere a metà marzo il titolo del Queen Mother Chase del Cheltenham Festival (metà marzo), dominato lo scorso anno con 19 lunghezze sul secondo arrivato Sizzling Europe. Una prestazione di quelle mai viste, la nona vittoriosa su altrettante uscite in siepi, alla quale aggiunse anche quella ottenuta nel Champion Chase di Kempton. La nuova stagione, invece, si è aperta in maniera drammatica, con la prima sconfitta in siepi, a causa di una sorta di aritmia cardiaca che costrinse il fantino Barry Geragthy a fermarlo (foto) a metà gara. Dai successivi controlli non erano emerse patologie gravi, tanto che il trainer Niky Henderson si era dichiarato ottimista sulla possibilità di schierare Sprinter Sacre a Cheltenham, ma successivamente i problemi si sono ripresentati sotto forma di scarsa brillantezza negli allenamenti.Henderson ha deciso di trasferire il suo campione a Newmarket, per farlo visitare dalla specialista Celia Marr, nella speranza che possa trovare il motivo della misteriosa metamorfosi di Sprinter Sacre.

ATLETICA

ERA ACCUSATA DI DOPING

Campbell assolta dal Tas: al via giàai Mondiali indoor

Il Tribunale arbitrale sportivo di Losanna ha assolto la giamaicana Veronica Campbell (foto AP) dall’accusa di doping. L’atleta —16 medaglie tra Mondiali e Olimpiadi — può tornare subito a gareggiare e punta ai Mondiali indoor di Sopot (Pol, 7-9/3). Il caso era sorto dopo la positività del 4 maggio 2013 a Kingston. Quel giorno, la 31enne biolimpionica dei 200 fu trovata positiva a un diuretico, l’Hydrochlorothiazide. Venne sospesa il 14 giugno, ma a inizio ottobre la federazione giamaicana le comminò solo un’ammonizione perché la sostanza sarebbe stata contenuta in una pomata anti-infiammatoria. Sul caso, il Tas si è riunito tra mercoledì e sabato e la motivazione dell’assoluzione sarebbe diversa. «La sentenza sarà disponibile solo tra qualche mese per via della procedura d’urgenza - ha spiegato l’avvocato dell’atleta, Howard Jacobs —, ma è chiaro che la decisione si basa su un errore nella racconta del campione delle urine. L’integrità della provetta non è stata garantita, così ogni test è da considerare nullo». Il Tas ha ordinato alla federazione giamaiacana di pagare in parte le spese dell’appello. «L’ultimo tribunale disponibile si è espresso e umilmente dico che ha confermato la mia innocenza» ha scritto l’atleta sul proprio sito.

RUGBY

DOPO IL K.O. CON LA SCOZIA

Italia ancora giù nel ranking: 14a

Mai così in bassoLa sconfitta interna

contro la Scozia (20-21) costaall’Italia (nella foto LAPRESSE, Parisse) un’altra posizione nel ranking: ora è 14esima, superata anche dal Giappone. È il peggior piazzamento dal 2003, quando la classifica fu creata. Balzo indietro della Francia che dopo il pesante 27-6 in Galles è scesa dal 5° al 7° posto, superata dall’Irlanda e dai Dragoni. Ranking: 1. Nuova Zelanda 93.81; 2. Sudafrica 89.34; 3. Australia 86.88; 4. Inghilterra 85.46; 5. (6) Irlanda 80.76; 6. (7) Galles 80.60; 7. (5) Francia 80.56; 8. Samoa 77.34; 9. Argentina 76.44; 10. Scozia 76.35; 11. Figi 74.21; 12. Tonga 73.21; 13. (14) Giappone 72.06; 14. (13) ITALIA 72.05.COPPA EUROPA Così sabato: Georgia-Russia 36-10; Belgio-Portogallo 6-19; Romania-Spagna 32-6. Romania e Georgia al Mondiale 2015.

#32 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 25 FEBBRAIO 2014

ALTRI MONDI SEGUITECI SU@AltriMondiGazza

Il fatto del giornoDI GIORGIO DELL'[email protected]

_il primo «test»

Renzi convince col programma oppure la fa troppo semplice?Il premier parla al Senato: «Sogni e coraggio, se fallisco colpa mia»Scintille coi grillini. Nella notte il voto di fiducia con 169 sì e 139 no

IL MATTEO-STYLE

«Non ho l’età»Un leader pop tra messaggie storie di vita

Renzi scrive un sms in aula AP

Mano in tasca, sorriso-ni, discorso a braccio. E unaspolverata di battute a cuiPalazzo Madama non eraabituato. Matteo Renzi hadebuttato nell’aula del Se-nato, dichiarando subito divolerlo «chiudere» e i «sena-tori a morte», come li ha de-finiti perfidamente RobertoCalderoli, hanno accoltofreddamente l’alieno atter-rato nelle stanza dei bottoni.Pochi applausi mentre tanti,tantissimi gli sms spediti dalpremier durante la sedutafiume. Ecco, il Renzi-style èun modo poco «istituziona-le» di presentarsi nel cuoredelle istituzioni e una mezzarivoluzione nella comunica-zione. Emblematici i tantiesempi di vita quotidianasfornati: la figlia di immi-grati che attende la cittadi-nanza, il 17enne Lorenzomorto in un incidente, la si-gnora che fuori dalla messagli dice «Certo, se fai il presi-dente del Consiglio tu, lopuò fare veramente chiun-que...». E poi citazioni pop,come il riferimento musicaleche ha spiazzato l’emiciclo:«Non vorrei iniziare con unacitazione colta della pur bra-vissima Gigliola Cinquetti,ma è così: non ho l’età» peressere senatore. Renzi ha ri-cordato pure, senza nomi-narlo, Altiero Spinelli:«Quell’uomo che in un’iso-letta immaginava gli StatiUniti d’Europa mentre infu-riava il conflitto». Le partipiù gustose nelle punzec-chiature ai Cinque Stelle,messi a tacere così: «Diceva-no che al Senato non vi di-vertivate, ma vi vedo sereni.Vi garantisco che vi diverti-rete sempre di più!». E unabbraccio con ironia: «Vi vo-gliamo bene lo stesso».

Il governo di Matteo Ren-zi ha ottenuto nella notte la fi-ducia al Senato (contrari FI,Lega, Cinque Stelle e Fratellid’Italia), con 169 sì e 139 no. Isenatori hanno cominciato avotare intorno a mezzanotte, quando è finito il dibattito e ilpremier ha replicato. Martedì ilpassaggio alla Camera.

1Il fatto importante è comun-

que il discorso in sé, abbiamofinalmente un programma,senza i tweet e i gli slogan-ti-tolo.

Beh, fino a un certo punto,perché poi il nostro giovanepremier — brillantezza del-l’eloquio, settanta minuti filatiinterrotto più volte dai grillini— non ha rinunciato alla suapassione per le immagini sug-gestive e le espressioni forti:«Questo è il tempo del corag-gio», «dobbiamo provare a fa-re sogni più grandi», «parlo adun’assemblea della quale, da-ta la mia età, non potrei farparte». Tuttavia abbiamo unascaletta di priorità, e una pri-ma, vaga imbastitura dell’abi-to che a ciascun problema ilpremier vorrà mettere.

2Qual è la priorità numero

uno?Resterà sorpreso, è la scuola.

È «dalla scuola che riparte unPaese e nasce la sua credibili-tà». Ma serve concretezza am-ministrativa: «Bisogna cambia-re il patto di stabilità interna per quel che riguarda l’edilizia

scolastica. Domani chiederòper lettera a tutti gli ottomilasindaci e ai presidenti delle pro-vince superstiti una lettera chefaccia il punto della situazionesull’edilizia scolastica, seguen-do una suggestione di RenzoPiano, che ha parlato di ram-mendare i nostri territori, le no-stre periferie. Dal 15 giugno al15 settembre ci sarà un pro-gramma straordinario, dell’or-dine di qualche miliardo di eu-ro, sui singoli territori in basealle richieste dei sindaci. Difronte alla crisi economica nonsi può non partire dalle scuole».Ha anche detto che ogni merco-ledì mattina si recherà in unascuola: «Comincerò da Treviso,la settimana successiva andròin una scuola del Sud». Perché ilgoverno «non sta solo a Roma».

3Seconda priorità.La pubblica amministrazio-

ne. «Il primo impegno è losblocco totale dei debiti dellaPubblica Amministrazione at-traverso un diverso utilizzo del-la Cassa Depositi e Prestiti. I go-verni passano, i dirigenti dellaPubblica Amministrazione re-stano. È da paese civile affer-mare la contestualità tra re-sponsabilità di governo e strut-tura dirigente della macchinapubblica, dire con forza che unapolitica forte è quella che affida

a tempi certi anche il ruolo deidirigenti, perché non può esi-stere la possibilità di un dirigen-te a tempo indeterminato che fail bello e il cattivo tempo». Sullespese dello Stato: «Ogni cente-simo deve essere visibile on lineda parte di tutti, è necessario unmeccanismo di rivoluzione nelrapporto tra cittadino e pubbli-ca amministrazione».

4Sul lavoro non ha detto

niente? E sulle tasse?«Porteremo immediatamen-

te alla vostra attenzione una ri-duzione a doppia cifra (cioè dialmeno il 10%) del cuneo fisca-le, con misure serie, irreversibi-li, non solo legate alla revisione

della spesa, che porterà già nelsecondo semestre 2014 risulta-ti immediati. I dati su pil e di-soccupazione dal 2008 al 2013non sono numeri di una crisima di un tracollo. Chi è entratoin una fabbrica o ha incontratolavoratori sa bene che quellisulla disoccupazione non sonosolo ‘numerini’, ma indici diuna situazione impietosa e de-vastante, che richiede un cam-bio radicale della politiche eco-nomiche e provvedimenti con-creti che con Padoan abbiamodiscusso e approfondiremo nel-le prossime settimane». Ha an-che annunciato un «sussidio didisoccupazione universale» ela costituzione e il sostegno difondi di garanzia per le piccolee medie imprese che non rie-scono ad accedere al credito.Quanto al fisco «è possibile in-viare a casa a dipendenti pub-blici e pensionati la dichiara-zione dei redditi precompilata.Così il fisco finisce di essereostile e diventa amico». Ha poipromesso, per giugno, «un pac-chetto organico di revisionedella giustizia che non lascifuori niente. Parto dalla giusti-zia amministrativa».

5Che ne dice?Ci potremmo metter lì e mo-

strare facilmente che il pre-mier la fa facile, troppo facile.Per esempio, relativamente al-l’edilizia scolastica (il fabbiso-gno per «rammendare il terri-torio» è di 45 miliardi) hannoprovato anche in passato a rea-lizzare una mappatura dei pro-blemi esigendo informativedagli ottomila sindaci. Maquanti sindaci hanno poi effet-tivamente risposto? Non più diuno su cinque. Anche l’invio acasa dei 740 precompilati: è as-solutamente giusto, ma in que-sto modo si toglierà business aiCaf (Centri di Assistenza Fisca-le) che fanno riferimento aisindacati. Potrei continuare,naturalmente, ma non vogliofare il grillo parlante e deside-ro sinceramente invece, cometutti, che il nuovo premier rie-sca a fare quello che dice.

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Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, 39 anni, durante il suo discorso programmatico davanti al Senato ANSA

Gli appunti del premier sui fogli ANSA La moglie Agnese lo osserva ANSA

« Vorrei essere l’ultimo premiera chiedere la fiducia a quest’Aula

« Questo è il tempodel coraggio, adesso bisognapassare dalle parole ai fatti

MATTEO RENZIPRESIDENTE DEL CONSIGLIO

MARTEDÌ 25 FEBBRAIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 33

ALTRI MONDI

Uno striscione esposto a Roma a sostegno dei due militari italiani detenuti in India da due anni ANSA

L’India sui marò:«Non applicheremola legge antipirati» Escluso il patibolo ma c’è un rinvio di 15 giorniL’Italia non vuole che la polizia formuli l’accusa FRANCESCO RIZZO

Nella partita a scacchi chedecide il futuro di Salvatore Gi-rone e Massimiliano Latorre,l’ultima mossa sembra sorridereai due marò detenuti in India dalfebbraio 2012. Ma, al tempostesso, un nuovo rinvio piombasu questi nostri militari che, aguardia di un mercantile, ucci-sero due pescatori, scambiatiper pirati. La Corte Suprema in-diana ha infatti ricevuto dal go-verno di Nuova Delhi la rispostasollecitata una settimana fa:l’India è disposta a rinunciare al-la Sua Act, la legge antipirateriache prevede la pena di morte.Un successo, visto il panoramaalle spalle della vicenda. Il mini-stro della Difesa indiano, A.K.Antony, originario del Kerala (laregione dove è avvenuto l’inci-dente), domenica ha negato «cisia spazio per compromessi». E acapo del Partito del Congresso,al potere in India, c’è Sonia Gan-dhi, le cui origini italiane diven-tano un ostacolo, per il timore difavoritismi nei riguardi dei duemarò: la Gandhi deve già fare i

conti con scandali legati al no-stro Paese (come il caso dellepresunte tangenti sugli elicotte-ri da Finmeccanica all’India). Ie-ri, l’opposizione comunista inKerala ha detto che il Sua Act èstato escluso proprio per proteg-gere la Gandhi. E in primavera ilPaese va a votare, con il rischio

che diventi premier NarendraModi, il nazionalista indù chevuole il pugno duro con i marò.

Giuria Ieri, però, il procurato-re generale Vahanvati ha chiestoche i capi d’accusa contro Lator-re e Girone siano formulati dallaNia, l’unità antiterrorismo dellapolizia che ha svolto gli accerta-menti sul caso. Perché? Per «nondover ricominciare da capo conle indagini». L’avvocato dei ma-rò Mukul Rohatgi ha ribattuto

che è «impossibile» attribuire lagiurisdizione a una polizia anti-terrorismo fuori dal quadro del-la legge antipirateria. Il proces-so dovrebbe quindi essere pre-sieduto da una giuria allargata.E così, i tempi si allungano di 15giorni: la Corte Suprema ha ag-giornato l’udienza al 7 marzo,per consentire alle due parti dipresentare le rispettive posizio-ni. Tra una settimana toccheràalla difesa, tra due l’accusa. Ieri,sulla vicenda, primo vertice aPalazzo Chigi per Matteo Renzie due nuovi ministri (FedericaMogherini, Esteri e Roberta Pi-notti, Difesa). Renzi, che hachiamato i due militari, ha defi-nito la vicenda «assurda e alluci-nante», assicurando, in Senato,il suo «impegno personale e delgoverno». Che considera un ri-sultato della «ferma opposizio-ne italiana» la rinuncia indianaal Sua Act. Roma, inoltre, «con-tinuerà con determinazione»sulla strada della richiesta di unarbitrato internazionale, conl’appoggio della Ue. Nel frat-tempo, però, la giustizia indianaè arrivata al rinvio numero 27...

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SHOCK A MILANO PRESO A BOTTIGLIATE IN FACCIA

Fermato l’aggressoredel tassista in comaLite per la precedenzaDANIELE VAIRA

Le sue condizioni sonodefinite, ormai «irreversibili»dai medici dell’ospedale Ni-guarda di Milano, anche sepermane una minima attivitàcerebrale. La vita di AlfredoFamoso, 68 anni, il tassistaaggredito domenica sera da unpedone, è appesa a un filo. Ilfiglio Federico ha però perso lesperanze: «Colleghi, amici,mio papà è morto. È tenuto invita da una macchina, maaspettano di toglierla», ha scritto su Facebook. Le indagi-ni dei poliziotti hanno già por-tato al fermo del aggressore,D.G.R., consulente informati-co di 48 anni accusato di tenta-to omicidio e con precedentiper lesioni. Intanto la ricostru-zione della lite comincia ad es-sere più chiara. L’uomo stavatornando a casa in via Morga-gni, dopo aver fatto la spesa in-sieme alla compagna, una37enne incinta all’ottavo me-se. Secondo alcuni testimoni iltassista non avrebbe rispettatola precedenza sulle strisce. Il48enne, spaventato perché lasua compagna stava quasi ri-schiando di rimanere investi-ta, avrebbe scagliato con rab-bia un sacchetto contro lospecchietto del taxi. Il tassista,a questo punto, sarebbe scesoper affrontarlo, e il pedone gliavrebbe scagliato addosso unaconfezione di bottiglie d’ac-qua, facendolo cadere a terra.Il tassista avrebbe battuto vio-lentemente la testa. «Sono di-

spiaciuto», le parole del48enne fermato agli agenti.«Non si tratta di un HannibalLecter, questa è una vicendadrammatica che nasce da mo-tivi futili», hanno aggiunto gliinvestigatori.

Il sindaco Diversamente dal-la ricostruzione dei primissimiminuti, l’aggressore non sareb-be fuggito: si sarebbe fermatoqualche minuto e si sarebbe al-lontanato solo in seguito, la-sciando un cellulare sbagliatoa un maresciallo della guardiadi finanza . Allontanandosi,l’uomo aveva assicurato al mi-litare che sarebbe tornato do-po avere accompagnato a casala compagna incinta. Il dolore,intanto, ha lasciato spazio allarabbia dei familiari e dei colle-ghi della vittima. Scioccati itassisti di Milano che hannofermato il servizio per quindiciminuti. In ospedale a visitare ilferito è arrivato anche il sinda-co del capoluogo lombardo,Giuliano Pisapia.

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Alfredo Famoso, tassista aggredito

«acrobazia» in Liguria

Il treno deragliato: due gru per sollevarloÈ costata 2,5 milioni la risistemazione sui binari dell’Intercity

660 deragliato il 17 gennaio ad Andora (Savona): il treno è stato sollevato ieri da due potenti gru (1300 tonnellate di portata totale) arrivate via mare a bordo di una chiatta (foto LaPresse) e poi è stato trainato in stazione. La linea riaprirà entro il 10 marzo.

IN CASSAZIONE

Giallo Abu Omar:prosciolti Pollarie gli agenti Sismi

La sicurezza dello Statoprevale sui compiti della magistratura. Si può riassumere così la sentenza con cui ieri la Cassazione ha prosciolto l’ex direttore del Sismi Nicolò Pollari, Marco Mancini e tre agenti del Sismi (il servizio segreto militare) per la vicenda Abu Omar, l’ex imam in sospetto di terrorismo rapito a Milano dalla Cia nel 2003. L’azione penale «non poteva essere proseguita per l’esistenza del segreto di Stato», scrive la Cassazione, annullando senza rinvio la sentenza del 2013 della Corte d’appello di Milano che, nell’appello bis, condannava Pollari a 10 anni e Mancini a 9. «La verità viene fuori», dice Pollari. Abu Omar, recluso in Egitto, avrebbe subito torture.

LA CRISI IN UCRAINA

Mandato di cattura contro YanukovichFuriosa la Russia

L’ex presidente ucraino,Viktor Yanukovich, cacciato dopo i sanguinosi scontri in cui sono morte decine di persone, è ricercato con un mandato internazionale di arresto per strage, come riferito ieri dalle autorità di Kiev. Oggi, invece, dovrebbe essere il giorno della nascita del governo di coalizio-ne guidato dal presidente ad interim, Oleksandr Turchinov, alleato di Yulia Tymoshenko. E, intanto, cresce la tensione con la Russia. Avendo vissuto la caduta del leader come una sconfitta, Mosca tuona:il premier Dmitri Medvedev ha messo apertamente in dubbio «la legittimità» del governo «rivoluzionario» ucraino e ha parlato d’interessi russi «mi-nacciati». Mentre il ministero degli Esteri Lavrov, dopo aver polemizzato con l’Ue, ha denun-ciato addirittura l’emergere di «metodi dittatoriali e terroristi-ci» contro chi dissente.

Gli abitanti di Kiev a lutto per le vittime della rivolta REUTERS

Intanto nel Keralal’opposizione critica Nuova Delhi«Vuole tutelare Sonia Gandhi»

notizieTascabiliI controlli per il Carnevale

Maschere «tossiche»Sequestrati a Romadue milioni di pezzi

Oltre due milioni di maschere, trucchi e giocattoli, tutti oggetti privi dei necessari certificati di conformità, sono stati sequestrati dai finanzieri del comando provinciale di Roma in quattro depositi alla periferia est della città. Quattro gli imprenditori cinesi denunciati. L’obiettivo delle aziende «made in Pechino» era quello di invadere il carnevale romano, in vista delle festività di questi giorni. Alcune maschere presentavano elevate quantità di cicloesanone, un composto infiammabile e nocivo per inalazione, oltre che irritante per le mucose, le vie respiratorie superiori, gli occhi e la cute, quindi molto pericoloso per i bimbi che si travestono per il

Carnevale. Nei confronti dei 4 denunciati, oltre alla contraffazione, potrebbero configurarsi anche reati più gravi, legati al notevole rischio per la salute dei clienti, per di più minori. Le maschere, tra cui soprattutto quelle raffiguranti vampiri, erano vendute a prezzi concorrenziali, per pochi euro. I militari della Guardia di finanza stanno cercando di risalire alle persone che hanno importato la merce dall’estero per ricostruire il percorso dei prodotti.

Il nuovo attacco

Della Valle duro«A Cairo la delegaper gestire Rcs»

Diego Della Valle, azioni-sta all’8,99% di Rcs, sta valutando un’azione di responsabilità sulle vicende recenti del gruppo editoriale del Corriere e della Gazzetta dello Sport. Lo ha affermato in un’intervista a Radio 24 nella quale ha precisato che la deci-sione non sarebbe sulla vendi-ta della sede storica di via Sol-ferino: «Ma su 3 o 4 cose... la stiamo valutando», ha aggiunto il patron della Fiorentina. Ha poi detto che dal suo punto di vista bisognerebbe «affidarela delega per la gestione ad un editore puro come Urbano Cai-ro». Nuovo attacco alla famigliaAgnelli: «Hanno fatto molto più male che bene all’Italia».

La banca Mps ancora nel mirino

Morte in due nel 2010

Masso crollatoa Ventotene: condannati in 4

Per la caduta di un cos-tone di roccia che il 20 aprile 2010 uccise sulla spiaggia di Ventotene Sara Panuccio e Francesca Colonnello, due ra-gazzine di 14 anni, sono re-sponsabili gli amministratori locali e i tecnici. Per questo il sindaco dell’isola pontina, il suo predecessore e due esperti sono stati condannati in primo grado a Terracina per omicidio colposo a pene che vanno da un anno e 10 mesi a 2 anni e 4 mesi. Le 2 studentesse delle medie erano in gita quan-do avvenne la tragedia a Cala Rossano, davanti a tutti i com-pagni. «Non è stata una fatalità,la sentenza ci rende giustizia», ha detto il papà di Sara.

Altre perquisizioni

Mps, una truffada 90 milioni:undici indagati

L’indagine su Mps si allarga:ieri al via le perquisizioni nell’inchiesta su una truffa da 90 milioni: 11 indagati. Piccolo terremoto anche per le Assicurazioni generali: un avviso di garanzia è arrivato a Giovanni Perissinotto e Raffaele Agrusti, ex a.d. ed ex d.g. Avrebbero ostacolato l’autorità di vigilanza.

Maschere e trucchi sequestrati in alcuni capannoni a Roma

34 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 25 FEBBRAIO 2014

DA GIOVEDÌ AL CINEMA

Una donna per amicaLa Casta e gli uomini

Un avvocato (Fabio DeLuigi) e una veterinaria (Laetitia Casta, 34 anni, a sinistra) sono vecchi amici. Ma un giorno lei si

sposa e lui si accorge che non era solo amicizia. È la trama di «Una donna per amico», di Giovanni Veronesi, in 400 sale da giovedì. «Il film racconta la paura di una donna di innamorarsi veramente», spiega Laetitia, al primo film in Italia. «Un amico uomo è la fantasia di ogni donna».

ALTRI MONDI IL BOX OFFICE ITALIANO

Verdone resta primoBatte «Lego Movie»

Rivincita della commediaitaliana: Carlo Verdone broker costretto a fare il «mammo» e Paola Cortellesi «tagliatrice di

teste» resistono in testa al box office con «Sotto una buona stella», che in due settimane arriva a 7.3 milioni: precede l’animazione di «The Lego Movie» (1,4 in 4 giorni) e il kolossal storico «Pompei» (1,4). Uno dei film più attesi agli Oscar, «12 anni schiavo», parte con 1 milione.

Il futuro hi-tech «Tutto il mondo sarà sul web»Gli smartphonesi adeguanoZuckerberg guru alla fiera del telefoninoTra nuovi cellulari di design e «low cost»

MODA MILANO GIÙ IL SIPARIO SULLE SFILATE. DA DSQUARED2 GONNE CORTE E CAPPOTTI ANNI 60. E INTANTO IL MARCHIO KRIZIA PASSA AI CINESI

Il tocco essenziale di Armani La sua donna riscopre il grigio

FABRIZIO SCLAVIMILANO

Giorgio Armani ha chiusoin bellezza la settimana dellamoda donna per il prossimo in-verno. In passerella la bellezzadello stile fatto di pochi elemen-ti essenziali. Pantaloni larghi inalto, che vanno a stringersi finoalla caviglia. Abiti morbidi chesembrano a pieghe. E poi giacco-ni con proporzioni da bomber eparka che diventano cappotti.Cappotti lunghi e morbidi, cap-potti grandi e avvolgenti con lacintura annodata in vita. Il colo-

re dominante è il grigio, in tuttele sue tonalità, miscelato con uninusuale giallo acido: ecco lapennellata del maestro Giorgioche riesce sempre a far diventa-re di moda il color grigio. I tessu-

ti sono morbidi, leggeri a tramapiatta alternati a morbide laneeffetto orsetto.

Stupire Gaia Trussardi, inpasserella mette una moda cherompe modelli e schemi con lafreschezza di una giovane crea-tiva. Capi ironici come il bomberfuori misura che arriva al ginoc-chio, le giacche sono dal tagliomaschile oversize e i pantaloni abanana. Sotto le luci di scena diDsquared2, eccoci davanti auna donna che sprizza femmini-lità da tutti i pori. Gonne corte,cappottini svasati come indossa-vano le modelle degli Anni 60.Tessuti bianchi, ma bordati di vi-sone, pitone e piume. I gioielligrandi e luccicanti diventano ac-cessori di abbigliamento. E pro-prio nel giorno di chiusura dellesfilate è arrivato l’annuncio cheun altro marchio di moda italia-no «emigra»: Krizia passa algruppo cinese Shenzhen.

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A sinistra la sensualità di Dsquared2. Sopra il grigio protagonista dello stile Armani

L’eleganza Sopra i polacchini di Paciotti arricchiti da fibbie di metallo. Sotto, di Geox Respira, scarpe in camo-scio o in nappa

La competenzadei vigili urbani?È un ritornelloche si ripeteChe fine ha fatto Psy, il rapper sudcoreano del tomentone «Gangnam Style» che nel 2012 ha scalato tutte le classifiche? Il video della sua canzoncina planetaria è davvero divertente con quel ritmo contagioso, tutte quelle mossette, quell’ancheggiare, i piedini su e giù, quel girare i polsi. Chissà perché, guardandolo mi vengono in mente quei due ausiliari del traffico in cui sono incappata ieri. Accidenti, sarebbero perfetti per un balletto del genere: sembravano sincronizzati quei due, l’uno accanto all’altro si aggiravano tra le macchine parcheggiate, con le stesse mosse, tiravano fuori il taccuino, prendevano le targhe, scrivevano, multavano. A raffica.

Mi son fermata a guardarli. Ma, propriolì vicino, alla loro destra una macchina abiliona era parcheggiata in secondafila davanti alla mia concessione e, alla loro sinistra, una smart abiliona era davanti all’unico scivolo del marciapiede. Così ho segnalato a quella coppia di «ballerini» le due abilionate a due passi da loro. Mi hanno risposto all’unisono: «Non è di nostra competenza». Dite la verità, quante volte vi è stato ripetuto questo tormentone? Se lo sente il rapper Psy, altro che «Gangnam Style»! Comp-comp-competeeenza-no-no-nonostra-stra-stra-comp-comp-competteeeeeeenza-stra-stra-comp-comp- competenza-tenza-è un’inde-indeceeenza-stra-stra-stra…

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DI FIAMMA SATTA

DiversamenteaffabileDIARIO DI UN’INVALIDA LEGGERMENTE ARRABBIATA

)

DAL NOSTRO INVIATOMASSIMO ARCIDIACONOBARCELLONA (Spagna)

La star sale sul palco diBarcellona in perfetto orario.T-shirt marroncina, più giova-ne persino di quanto lo imma-gini. Fresco acquirente di Wha-tsApp al modico costo di 19 mi-liardi di dollari (almeno unasofferta legge di stabilità italia-na), Mark Zuckerberg è accol-to dall’applauso in sonoro ste-reofonico — per stare in temacon il contesto — di una folladisposta a un’ora e mezza di fi-la e a riempire quattro audito-rium pur di esserci. Parla daprofeta e spiega che «con Wha-tsApp, abbiamo segnato un golper connettere il mondo. È ungrande passo». E che «la visio-ne non è portare sul web unterzo della popolazione mon-diale (quella attuale, ndr). Lavisione è connettere al webl’intero pianeta». Il padrone diFacebook è forte dell’ultima ri-cerca da lui commissionata:estendere Internet ai Paesi chene sono privi, creerebbe Pil per2200 miliardi di dollari e 140milioni di posti di lavoro. Mar-chia, così, la prima giornatadel Mobile World Congress e,soprattutto, certifica l’eviden-za: i tradizionali competitordell’hi-tech fanno i conti con ipadroni del web, ne subisconole logiche più che contrastarle,mentre le compagnie telefoni-che rischiano il tappeto piega-

te proprio da WhatsApp (15milioni di utenti in più solonell’ultima settimana) e soci.

Android Per il resto, la princi-pale fiera del telefonino vedel’avvento imperioso della tec-nologia indossabile, braccia-letti e sensori più che i nuovitentativi di smartwatch, An-droid onnipresente (persinoNokia si è arreso) ma persona-lizzato con applicazioni e ser-

vizi, smartphone e tablet piùleggeri e potenti, ma privi didecisive rivoluzioni alla SteveJobs. La giornata, tolto«Zuck», vive degli annunci diNokia e Sony. La prima presen-ta la famiglia di smartphone X,con la quale abbandona Win-dows Phone e si arrende adAndroid. Tre telefoni ultrapop, che costano nulla (dai 90ai 110 euro) e con i quali aggre-dire un miliardo di potenzialiacquirenti, tutti giovani e ab-bastanza poveri. L’altra, il co-losso multimediale giappone-se, dimostra vitalità e voglia digiocarsela (magari integrandole proprie tante anime) e mo-stra oggetti belli ed eccellenti,come l’Xperia Z2, uno smar-tphone tutto vetro e alluminio,impermeabile e capace di foto-grafare sott’acqua, dotato diauricolari che annullano i ru-mori esterni o il tablet dallostesso nome «il più leggero e sottile del mercato». Poi, al-l’ora di cena, entra in scenaSamsung, con l’atteso GalaxyS5. Uno show, più che una pre-sentazione, con tanto d’orche-stra. Fotocamera da 16 mpx,l’autofocus più veloce che c’è,un contapassi e strumentiavanzati per il fitness. Obietti-vo: confermare la leadershipglobale. D’altronde, se Zucker-berg promette il web a 4 mi-liardi di persone, qualcuno poidovrà pur vendere loro l’ogget-to con cui navigare.

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IN VETRINA BRACCIALI E AUTO CONNESSE

1 Il presidente Sony Mobile, Kunimasa Suzuki, presenta il braccialetto Smartband; 2 Il Sony Xperia Z2 smartphone e tablet; 3 Il nuovo Nokia Lumia 1520 presentato a Barcellona; 4 Il principe di Spagna Felipee la moglie Letizia davanti a un’auto «interamente connessa» AP/AFP

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MARK ZUCKERBERGFONDATORE DI FACEBOOK

« Non basta portare su Internet un terzodella popolazionedel pianeta»

Mark Zuckerberg, 29 anni, inventore di Facebook, ieri a Barcellona AFP

AVINCE

SANREMO SOCIAL

SIl Festival

dominasu TwitterGli ascolti non

hanno premiatoSanremo (nella

foto, Arisa) ma,rispetto agli altriprogrammi tv, il

Festival hadominato la

settimanascorsa nei

commenti suTwitter e

Facebook.Secondo

Blogmeter, laserata

inaugurale dimartedì 18

febbraio hagenerato361.500

messaggi(considerando

tweet più post),realizzati da

90.100 autoriunici. La

finalissima,sabato 22, ha

invece dato vitaa 187.300

messaggi, con48.700 autori

unici. Il datopeggiore è statoquello di venerdì

(141.600messaggi,

36.800“cinguettatori”)

AWHATSAPP

DIVENTAVOCALE

SChiamate

in arrivo daprimavera

WhatsApp,l’applicazioneacquistata la

settimanascorsa daFacebook,

offrirà inprimavera un

servizio vocale.Da prima periPhone e per i

cellulariAndroid, poi per

i telefoniniBlackberry,Microsoft e

Nokia. Sarà unservizio in

diretta come invere e proprie

chiamate

MARTEDÌ 25 FEBBRAIO 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 35

ALTRI MONDI

OroscopoLE PAGELLE

Gazzetta.it

Colpo pazzesco di Roger Federer nel match vinto contro il tedesco Benja- min Becker a Dubai: a metà del secondo set, costretto ad arretrare, Federer inventa un «tweener» da applausi che scavalca e beffa l’avversario. Lo svizzero vince così il primo turno 6-1 6-4, deliziando i presenti con una magia.

VIDEO

Federer, che colpoA Dubai lo svizzeroinventa una magia

www.gazzetta.it

DI ANTONIO CAPITANI

21/4 - 20/5

Toro 7,5Le buone chance arrivano di colpo: afferratele, tirando quanta più acqua potete al vostro mulino. Discreta,la scelta suina.

24/8 - 22/9

Vergine 8IL MIGLIORE. Poteteconseguire obiettivi

utili all’immagine eai soldi. Venere,

poi, assegna ilpremio della

critica al sudombelico. Uau.

21/3 - 20/4

Ariete 5,5La Luna s’incagliae gli impicci, forse,si sommano. Non strozzate nessuno, siate metodici.E ravvivate un po’la fornicazione!

21/5 - 21/6

Gemelli 7-Niente tortuosità:la strada versoil successo è lineare.Il lavoro chiede tanto, ma i soldi entranoe il sudombelicoè operoso.

22/6 - 22/7

Cancro 6-C’è tensionenel lavoro: calmi! E conservatela lucidità di giudizio, anche nella scelta deglialleati. Fornicazione solo immaginata.

23/7 - 23/8

Leone 6-Niente maniedi precisione: ricavereste risultati pessimi e stress. C’è understatment suino, ma la qualità del sexsi eleverà presto.

20/2 - 20/3

Pesci 7+La tabella di marcia viene rispettata anche perché create un clima di cooperazione compatto e proficuo. Fornicazione cavernicolina.

22/12 - 20/1

Capricorno 7-Fiuto e carisma lunare vi fanno arrivare dove e a chi volete. Ma l’umore è instabilerrimo.Come il sudombelico. Siate più coerenti.

21/1 - 19/2

Acquario 6Ok, gli altri non capisconoa beat cipp. Ma cooperate. Anche suinamente. Senza ire da serial killer né sfigosolitudo inutili.

23/11 - 21/12

Sagittario 7Il calore degli affettivi riscalda, la golaè soddisfatta. Anche fornicatamente. Martedì edonistico, dunque. E di sollievi economici.

23/10 - 22/11

Scorpione 7+Segnali incoraggianterrimi toccano il lavoro. Se invece siete a spasso, ricevete good news. Espletamenti suinicon vigor giovanile.

23/9 - 22/10

Bilancia 5,5Per sopportarvi ci vogliono gli antiacidi. Perché fate venire il brucior di piloro a chiunque,con le paranoie. Don’t romp, fornicate.

ROLANDOIl centrale difensivo dell’Inter e della nazionale portoghese è nato a São Vicente, sull’isola di Capo Verde, il 31 agosto 1985. In Italia ha giocatoanche con il Napoli

Due settimane in 40 foto: una rassegna dei prota- gonisti attesi o delle sorprese di questi Giochi olimpici, italianie no. Omaggi agli uomini di ferro Bjoerndalene Zoeggeller e alle fatine del ghiaccio Kostnere Sotnikova. E le gioie azzurre nei sorrisidi Arianna Fontanae Christof Innerhofer.

FOTOGALLERY

Cartoline da SochiDalla Fontanafino a Zoeggeler

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36 LA GAZZETTA DELLO SPORT MARTEDÌ 25 FEBBRAIO 2014

MARIO MATTSOCHI 2014ORO IN SLALOM SPECIALE

CARRERAWORLD.COM

Con il trionfo di Mario Matt, celebriamol’ennesimo successo di quanti hannocondiviso la propria passione olimpicacon Carrera.