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Gennaio 2012

Date post: 25-Mar-2016
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periodico di politica, sport, cultura, storia locale, usi e costumi
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Valle di Suèssola Nobile Petroli Periodico d’informazione fondato nel 1981, edito dall’Associazione Culturale Valle di Suèssola Direttore Alfonso Morgillo Fondatore Arturo Morgillo Anno XXXI n.01 Gennaio 2012 Distribuzione gratuita presso gli inserzionisti dei Comuni della Valle di Suèssola (Arienzo, Cervino, San Felice a Cancello, Santa Maria a Vico) e paesi limitrofi Sanfelice Oggi VIAGGI E TURISMO Via Napoli - CANCELLO SCALO tel. 0823.801262 telefax 0823. 802657 www.villaggidavedere.com [email protected] Via Circumvallazione (Pal. Marino) tel. 0823. 753478 San Felice a Cancello Estetica Michela Marino Gas liquidi in bombole e serbatoi Via S. Marco, 133 S. MARIA A VICO tel. 0823. 756280 fax. 0823. 756206 Infissi GUIDA Via Cancello, 5 - MADDALONI tel. 0823. 201611 - fax 203568 show room in Via Libertà Serramenti e finiture Pagamenti rateali di Letterese Via Nazionale, 21 - tel. 0823. 809029 S. MARIA A VICO continua a pag. 2 Via Nazionale Appia 4/6 telefax0823.758594(isdn)e-mail:[email protected] SANTA MARIA A VICO S.r.l. Centro di estetica, bellezza, relax. Trattamenti viso-corpo, fangoterapia. Bar Pasticceria cerimonia donna Santa Maria a Vico Gelateria SANTA MARIA A VICO Via Nazionale, 328, tel.0823.808507 Via Napoli, 103 - CANCELLO SCALO Via Appia, 619 - S. MARIA A VICO - tel. 0823. 809838 La Grande Patisserie tel. 0823.751019 - 0823.754155 GIOIELLI & MODA Non sono nato in una grotta né posto in una mangiatoia Il 6 febbraio di tre anni or sono iniziò la recita del santo Rosario “riparatore” - Da allora ogni venerdì alle 15.30 numerosi fedeli di Marigliano e paesi limitrofi, di Marcianise, di Airola, Arpaia, Rotondi, S. Maria a Vico e della Valle di Suèssola, di Acerra, Casalnuovo, Napoli, di Caserta, si riuniscono davanti al cancello del cimitero di Marigliano, ai piedi della statua di Maria SS. Immacolata, per la recita del santo Rosario, per impetrare grazie... Venerdi 23 dicembre una cin- quantina di santamariani (bimbi ed adolescenti), accompagnati dal cav. Alessandra Migliacci , si sono recati in torpedone a Mari- gliano per ascoltare il messaggio natalizio inviato loro da nostro Si- gnore Gesù attraverso una crea- tura terrena. Con un tempo incle- continua a pag. 2 mente (freddo, vento, minaccia di pioggia), davanti all’ingresso del cimitero e con la sagoma minac- ciosa del Vesuvio, hanno costatato che c’erano altri bimbi ed adolescenti, alcuni giunti con un pullman da Marcianise e din- torni, altri con i rispettivi genitori Con il mese di dicembre 2011 è scoccato il 31° anno di vita di que- sto giornale, il primo della zona, che ha raccontato la vita e le emo- zioni di una realtà territoriale, per molti aspetti difficile e diffidente, dando voce a chi non l’aveva mai avuta e presenza a chi ne era ai margini. Una iniziativa, a fine 1981 ed inizio 1982, che fu una autenti- ca novità: da più parti se ne atten- deva la stampa (nella gloriosa ti- pografia “Auxilium” di Franco Magliulo a Cancello Scalo ) per leggerne le notizie e le opinioni. Opinioni, a volte, discutibili ma pur sempre rispettabili. Un giornale piccolo e povero nella forma, ma grande nei contenuti e nell’entu- siasmo dei promotori. L’augurio è che, come il primo giorno, si pos- sa continuare a fare informazione in modo libero e obiettivo. Una novità ancora attuale e il nostro impegno Fare informazione dove si leg- ge poco e male è un’impresa ar- dua. Porre sul tappeto tematiche che si propongono di smuovere le coscienze intaccando interessi consolidati è oltremodo disagevo- le. Far discutere ed assumere con- sapevolezza delle proprie forze, Con dicembre 2011 è iniziato il 31° anno di vita La nostra terra ha ancora una identità? Siamo in tempo per costruirla in un prossimo futuro e con quali mezzi e forze? continua a pag. 2 anziché vivere sottomessi e ac- cettare passivamente ciò che altri decidono, è molto difficile. E, so- prattutto, oggi di fronte al bombar- damento continuo di un mondo vir- tuale e commerciale che insidia princìpi e valori, la sfida che il prof. Arturo Morgillo lanciò tre de- cenni or sono conserva tutta la sua validità: informare in modo li- bero, far emergere problematiche e suggerire possibili soluzioni al fine di far sviluppare e progredire questa nostra terra. Una terra che comprende quattro Comuni ( Arienzo, Cervino, S. Felice a Cancello e S. Maria a Vico) e le frazioni maddalonesi di Montede- coro, Pioppolungo, Grotticella, che, in futuro, potrebbero diven- tare un’unica realtà, forte e com- patta, essendo figli di uguale sto- ria ed avendo gli stessi problemi. Unire i Comuni in una sola entità: questo è anche uno dei nostri obiettivi, oltre a informare senza condizionamenti di sorta e far cir- colare le idee. Partimmo con questi presuppo- sti, diventati col tempo certezze di essere sulla strada giusta: una strada lunga e irta di difficoltà che ci ha visti impegnati, sempre, nel rispetto della dignità delle perso- ne, delle Istituzioni, delle regole del Alfonso Morgillo E’ con grande orgoglio e soddisfazione che informia- mo i nostri lettori e tutta la popolazione della Valle di Suèssola degli strepitosi ri- sultati ottenuti da Cioffi Marchilia (Lia per gli ami- ci) e Scalera Luigi nelle competizioni a carattere nazionale di Danza Sporti- va svoltesi a Chieti e a Ve- rona. I nostri ballerini, clas- se 19-34 categoria B2, han- no sbaragliato i concorrenti provenienti da tutta Italia conquistando il primo e quarto posto nella 1^ e 2^ prova di Campionato Italia- no “danze standard” por- tando sul prestigioso podio il nome della Scuola di Ballo MAGIC DANCE con sede al Corso Abatemarco, 58 – S. Felice a Cancello, diretta da Tiziana Morgillo e Simone Santoro. Due grandi successi che Grande successo di Lia e Luigi a Chieti e a Verona La danza sportiva nazionale parla sanfeliciano Cervinesi, Forchianti e Messercolesi: unitevi Date una svolta epocale alla vostra comunità: una sola lista con un solo candidato a sindaco premiano l’impegno, l’assiduità e lo spirito di sacrificio di Lia e Luigi, fa onore alle rispettive famiglie che li sostengono in questa loro passio- ne, e li lancia in avanti ad insegui- re sempre più vittorie. E noi li rin- graziamo per tenere alto il nome del loro paese. Majra Nemmeno le festività natalizie hanno portato un po’ di serenità a Cervino centro e nelle frazioni Messercola e Forchia. La guerra eletto- rale sarà aspra come sempre è stata. Famiglie spaccate per ovvi motivi: un fratello di qua, il cugino di là, lo zio con questa, la sorella con quell’altra. Un campanilismo sfrenato ed interessi personali continua- no a mortificare la parte sana e buona della popolazione intera. San Felice a Cancello Nuzzo: cittadini, aiutateci a servirvi meglio; ora si può. Nell’ imminenza delle festività natalizie l’amministrazione comu- nale, diretta dal rag. Emilio Nuz- zo, ha distribuito gratuitamente un foglio dal titolo Paese libero, uscito per la prima volta durante la campagna elettorale primaveri- le. Paese libero... diventa oggi periodico di informazione del- l’Amministrazione Comunale, un filo diretto con tutti i cittadini, - dice il primo cittadino -un appunta- mento fisso per dar conto del la- voro e dei principali risultati con- seguiti. Questo per restituire a San Felice a Cancello trasparen- za, partecipazione e fiducia nel- le istituzioni democratiche”... Apprendiamo da Paese libero che la Provincia di Caserta ha stanziato un milione per una stra- da da farsi che partirà dal Monticello Volpone e raggiungerà Via Ara di Diana, passando davanti al nuovo polo scolastico. Sarà un’arteria che snellirà non poco l’intasatissima ex Via Circumval- lazione. Per il rilancio urbanistico, l’Am- S. Maria a Vico Un milione e mezzo per il palazzetto dello sport Emilio Nuzzo continua a pag. 2 Antonio Iaia Abbiamo deciso di aumentare la somma occorrente per la rea- lizzazione del palazzetto dello sport perché, quella che era a continua a pag. 2 Arienzo: Palazzo Vescovile Agli inizi del Seicento i gravi e continui soprusi, che si commen- tavano dai feudatari di S. Agata dei Goti, di Airola, di Durazzano, contro l’esercizio del Governo Pastorale, fecero decretare dal Sommo Pontefice che il Vescovo di S. Agata dei Goti “dovesse ri- siedere nella Terra di Arienzo”. Monsignor Ettore Diotallevi di Rimini “il vescovo che più d’ogni altro si trovò bersaglio dei colpi concentrici dei feudatari predet- ti, come di monaci ed altn” era stato promosso alla guida della Diocesi di S. Agata dei Goti nel 1608, e qui sarebbe r’estato sino al Settembre del 1635 a testimo- Il Codacons “Valle di Suessola” e “Galatia” ottiene una importante vittoria contro il Consorzio Idrico Terra di Lavoro ed il Comune di Cervino. I cittadini- utenti di Cervino hanno diritto a vedersi annullate le pretese creditorie dell’Ente relativamente ai canoni di depurazione per gli anni 2004-2005 e 2006. I Giudici di Pace di Madda- loni con la pronuncia delle prime A Cervino il Codacons vince continua a pag. 2 I Giudici annullano la pretesa creditorie del Consorzio Idrico in merito al Canone Depurazione per gli anni 2004-2005-2006. Emanuela dott. Mario Piscitelli Don Francesco Perrotta Epigrafi niare, con la santità, intraprenden- za e fortezza d’animo, la sua sol- lecitudine singolare per il gregge. Perché si decretava Arienzo come nuova residenza? A mio parere i motivi erano di- versi. Ne ricorderò due: uno, che definirei morale, l’altro econo- mico, Arienzo, marchesato dei Cara- fa, duca di Maddaloni, non costi- tuiva una spina nei fianchi del pre- sule; e, poi, tra le Terre della Dio- cesi di S. Agata, quella di Arienzo era “più insigne per ampiezza, salubrità del clima, fertilità del suolo”, numero di abitanti. Inoltre la Mensa Vescovile pos- sedeva nella Terra di Arienzo molti beni, che assicuravano una buo- na rendita. Si pensi alla Corte del Vescovo o dello Viscovo (cir- ca 75 moggia di terra e tantissime www.capassogioielliemoda.com
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Page 1: Gennaio 2012

Valle di SuèssolaNobile Petroli

Periodico d’informazione fondato nel 1981, edito dall’Associazione Culturale Valle di Suèssola

Direttore Alfonso Morgillo Fondatore Arturo MorgilloAnno XXXI n.01 Gennaio 2012

Distribuzione gratuita presso gli inserzionisti dei Comuni della Valle di Suèssola(Arienzo, Cervino, San Felice a Cancello, Santa Maria a Vico) e paesi limitrofi

Sanfelice Oggi

VIAGGI E TURISMOVia Napoli - CANCELLO SCALOtel. 0823.801262 telefax 0823. 802657

www.villaggidavedere.com [email protected]

Via Circumvallazione(Pal. Marino)

tel. 0823. 753478San Felice a Cancello

EsteticaMichelaMarino

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Via S. Marco, 133

S. MARIA A VICOtel. 0823. 756280 fax. 0823. 756206

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GUIDA Via Cancello, 5 - MADDALONItel. 0823. 201611 - fax 203568

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di LettereseVia Nazionale, 21 - tel. 0823. 809029

S. MARIA A VICO

continua a pag. 2

Via Nazionale Appia 4/6 telefax0823.758594(isdn)e-mail:[email protected] MARIA A VICO

S.r.l.

Centrodi estetica,

bellezza, relax.Trattamentiviso-corpo,

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Bar

Pasticceria

cerimonia donnaSanta Maria a Vico

Gelateria

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Via Napoli, 103 - CANCELLO SCALOVia Appia, 619 - S. MARIA A VICO - tel. 0823. 809838

La GrandePatisserie

tel. 0823.751019 - 0823.754155GIOIELLI & MODA

Non sono nato in una grottané posto in una mangiatoia

Il 6 febbraio di tre anni or sono iniziò la recita del santo Rosario“riparatore” - Da allora ogni venerdì alle 15.30 numerosi fedelidi Marigliano e paesi limitrofi, di Marcianise, di Airola, Arpaia,

Rotondi, S. Maria a Vico e della Valle di Suèssola, di Acerra,Casalnuovo, Napoli, di Caserta, si riuniscono davanti al cancello

del cimitero di Marigliano, ai piedi della statua di Maria SS.Immacolata, per la recita del santo Rosario, per impetrare

grazie...

Venerdi 23 dicembre una cin-quantina di santamariani (bimbi edadolescenti), accompagnati dalcav. Alessandra Migliacci , sisono recati in torpedone a Mari-gliano per ascoltare il messaggionatalizio inviato loro da nostro Si-gnore Gesù attraverso una crea-tura terrena. Con un tempo incle- continua a pag. 2

mente (freddo, vento, minaccia dipioggia), davanti all’ingresso delcimitero e con la sagoma minac-ciosa del Vesuvio, hannocostatato che c’erano altri bimbied adolescenti, alcuni giunti conun pullman da Marcianise e din-torni, altri con i rispettivi genitori

Con il mese di dicembre 2011 èscoccato il 31° anno di vita di que-sto giornale, il primo della zona,che ha raccontato la vita e le emo-zioni di una realtà territoriale, permolti aspetti difficile e diffidente,dando voce a chi non l’aveva maiavuta e presenza a chi ne era aimargini. Una iniziativa, a fine 1981ed inizio 1982, che fu una autenti-ca novità: da più parti se ne atten-deva la stampa (nella gloriosa ti-pografia “Auxilium” di FrancoMagliulo a Cancello Scalo ) perleggerne le notizie e le opinioni.Opinioni, a volte, discutibili ma pursempre rispettabili. Un giornalepiccolo e povero nella forma, magrande nei contenuti e nell’entu-siasmo dei promotori. L’augurio èche, come il primo giorno, si pos-sa continuare a fare informazionein modo libero e obiettivo. Una novità ancora attuale

e il nostro impegnoFare informazione dove si leg-

ge poco e male è un’impresa ar-dua. Porre sul tappeto tematicheche si propongono di smuovere lecoscienze intaccando interessiconsolidati è oltremodo disagevo-le. Far discutere ed assumere con-sapevolezza delle proprie forze,

Con dicembre 2011 èiniziato il 31° anno di vitaLa nostra terra ha ancora una identità? Siamo in tempo percostruirla in un prossimo futuro e con quali mezzi e forze?

continua a pag. 2

anziché vivere sottomessi e ac-cettare passivamente ciò che altridecidono, è molto difficile. E, so-prattutto, oggi di fronte al bombar-damento continuo di un mondo vir-tuale e commerciale che insidiaprincìpi e valori, la sfida che il prof.Arturo Morgillo lanciò tre de-cenni or sono conserva tutta lasua validità: informare in modo li-bero, far emergere problematichee suggerire possibili soluzioni alfine di far sviluppare e progredirequesta nostra terra. Una terra checomprende quattro Comuni(Arienzo, Cervino, S. Felice aCancello e S. Maria a Vico) e lefrazioni maddalonesi di Montede-coro, Pioppolungo, Grotticella,che, in futuro, potrebbero diven-tare un’unica realtà, forte e com-patta, essendo figli di uguale sto-ria ed avendo gli stessi problemi.Unire i Comuni in una sola entità:questo è anche uno dei nostriobiettivi, oltre a informare senzacondizionamenti di sorta e far cir-colare le idee.

Partimmo con questi presuppo-sti, diventati col tempo certezze diessere sulla strada giusta: unastrada lunga e irta di difficoltà checi ha visti impegnati, sempre, nelrispetto della dignità delle perso-ne, delle Istituzioni, delle regole del

Alfonso Morgillo

E’ con grande orgoglio esoddisfazione che informia-mo i nostri lettori e tutta lapopolazione della Valle diSuèssola degli strepitosi ri-sultati ottenuti da CioffiMarchilia (Lia per gli ami-ci) e Scalera Luigi nellecompetizioni a caratterenazionale di Danza Sporti-va svoltesi a Chieti e a Ve-rona. I nostri ballerini, clas-se 19-34 categoria B2, han-no sbaragliato i concorrentiprovenienti da tutta Italiaconquistando il primo equarto posto nella 1^ e 2^prova di Campionato Italia-no “danze standard” por-tando sul prestigioso podioil nome della Scuola di BalloMAGIC DANCE con sedeal Corso Abatemarco, 58 –S. Felice a Cancello, direttada Tiziana Morgillo eSimone Santoro.

Due grandi successi che

Grande successo di Lia eLuigi a Chieti e a Verona

La danza sportiva nazionale parla sanfeliciano

Cervinesi, Forchianti eMessercolesi: unitevi

Date una svolta epocale alla vostra comunità:una sola lista con un solo candidato a sindaco

premiano l’impegno, l’assiduità e lospirito di sacrificio di Lia e Luigi, faonore alle rispettive famiglie che lisostengono in questa loro passio-

ne, e li lancia in avanti ad insegui-re sempre più vittorie. E noi li rin-graziamo per tenere alto il nomedel loro paese. Majra

Nemmeno le festività natalizie hanno portato un po’ di serenità aCervino centro e nelle frazioni Messercola e Forchia. La guerra eletto-rale sarà aspra come sempre è stata. Famiglie spaccate per ovvimotivi: un fratello di qua, il cugino di là, lo zio con questa, la sorella conquell’altra. Un campanilismo sfrenato ed interessi personali continua-no a mortificare la parte sana e buona della popolazione intera.

San Felice a Cancello

Nuzzo: cittadini, aiutateci aservirvi meglio; ora si può.

Nell’ imminenza delle festivitànatalizie l’amministrazione comu-nale, diretta dal rag. Emilio Nuz-zo, ha distribuito gratuitamente unfoglio dal titolo Paese libero,uscito per la prima volta durantela campagna elettorale primaveri-le.

“Paese libero... diventa oggiperiodico di informazione del-l’Amministrazione Comunale, unfilo diretto con tutti i cittadini, -dice il primo cittadino -un appunta-mento fisso per dar conto del la-voro e dei principali risultati con-seguiti. Questo per restituire aSan Felice a Cancello trasparen-za, partecipazione e fiducia nel-le istituzioni democratiche”...

Apprendiamo da Paese liberoche la Provincia di Caserta hastanziato un milione per una stra-da da farsi che partirà dalMonticello Volpone e raggiungeràVia Ara di Diana, passando davantial nuovo polo scolastico. Saràun’arteria che snellirà non pocol’intasatissima ex Via Circumval-lazione.

Per il rilancio urbanistico, l’Am-

S. Maria a Vico

Un milione e mezzo per ilpalazzetto dello sport

Emilio Nuzzo

continua a pag. 2

AntonioIaia

Abbiamo deciso di aumentarela somma occorrente per la rea-lizzazione del palazzetto dellosport perché, quella che era a

continua a pag. 2

Arienzo: Palazzo VescovileAgli inizi del Seicento i gravi e

continui soprusi, che si commen-tavano dai feudatari di S. Agatadei Goti, di Airola, di Durazzano,contro l’esercizio del GovernoPastorale, fecero decretare dalSommo Pontefice che il Vescovodi S. Agata dei Goti “dovesse ri-siedere nella Terra di Arienzo”.

Monsignor Ettore Diotallevi diRimini “il vescovo che più d’ognialtro si trovò bersaglio dei colpiconcentrici dei feudatari predet-ti, come di monaci ed altn” erastato promosso alla guida dellaDiocesi di S. Agata dei Goti nel1608, e qui sarebbe r’estato sinoal Settembre del 1635 a testimo-

Il Codacons “Valle diSuessola” e “Galatia” ottieneuna importante vittoria contro ilConsorzio Idrico Terra di Lavoroed il Comune di Cervino. I cittadini-utenti di Cervino hanno diritto avedersi annullate le pretesecreditorie dell’Ente relativamente aicanoni di depurazione per glianni 2004-2005 e 2006.

I Giudici di Pace di Madda-loni con la pronuncia delle prime

A Cervino il Codacons vince

continua a pag. 2

I Giudici annullano la pretesa creditorie del Consorzio Idricoin merito al Canone Depurazione per gli anni 2004-2005-2006.

Emanuela

dott. Mario Piscitelli

Don Francesco Perrotta

Epigrafi niare, con la santità, intraprenden-za e fortezza d’animo, la sua sol-lecitudine singolare per il gregge.

Perché si decretava Arienzocome nuova residenza?

A mio parere i motivi erano di-versi. Ne ricorderò due: uno, chedefinirei morale, l’altro econo-mico,

Arienzo, marchesato dei Cara-fa, duca di Maddaloni, non costi-tuiva una spina nei fianchi del pre-sule; e, poi, tra le Terre della Dio-cesi di S. Agata, quella di Arienzoera “più insigne per ampiezza,salubrità del clima, fertilità delsuolo”, numero di abitanti.

Inoltre la Mensa Vescovile pos-sedeva nella Terra di Arienzo moltibeni, che assicuravano una buo-na rendita. Si pensi alla Corte delVescovo o dello Viscovo (cir-ca 75 moggia di terra e tantissime

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Direttore: Alfonso MorgilloDirettore Responsabile: Arturo Morgillo

Via Nazionale, 92 - 81028 SANTA MARIA A VICO (Ce)tel. 0823. 808160 - 808360, fax 0823. 808160 - 808360

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Alfredo D’Addio; Asmà Es-Souni; Alfonso, Clemente e Mayra Ferrara; Carmelae Fortuna Fico; Vincenzo Guadagnino; Domenico e Vincenzo Guida; VincenzoIsernio; Diego Martinisi; Maria Sofia Massaro; Marco Mauro; Luigi Mazzone;Ivan e Selenia Morgillo; Tiziana Morgillo; Valerio Nobile; Gelsomina Nuzzo;Claudio Onorati; Pasquale Onorati; Antonio Passariello; Francesco e MariaPerrotta; Andrea Piscitelli; Alfonso Russo; Antonio Solli.

Gli articoli firmati esprimono il pensiero dell’autore. La collaborazione,aperta a tutti, è a titolo completamente gratuita. Foto e manoscritti, anche senon pubblicati, non si restituiscono.

Stampa: Segni s.r.l. - 81100 CASERTARegistr.: Tribunale di S. Maria Capua Vetere n. 275 del 29.1. 1982Vietata la riproduzione di qualsiasi parte del giornale con qualsiasi mezzo

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da Marigliano e non solo. A tutti loro è stato dato il messaggio scritto.Dopo la recita dello speciale santo Rosario, “Bambini, che siete qui aipiedi della Mamma mia e vostra,- così è iniziato il messaggio - lo,Gesù, vi abbraccio uno per uno: i piccolissimi, ai quali il mio cuoreparlerà direttamente e i grandicelli, che ansiosi attendono la miaparola.

Natale è vicino, avete già preparato il presepe come fate con ivostri genitori da anni? Purtroppo molti hanno sostituito questa Nati-vità con un albero che non ha alcuna attinenza con questa festività.Ma voi, bambini, sapete dove lo, il vostro Gesù, sono venuto al mon-do? Non in una grotta o in una mangiatoia, come tanti affermano dasecoli, ma in un locale abbandonato, non come voi bambini che sietevenuti alla luce, confortati dal benessere, attesi da parenti ed amici.lo sono nato povero e solo. Ascoltate, creature del mio cuore, quantoun giorno dissi a questa serva, sì fedele alla mia Persona, quando michiese di conoscere dove fossi veramente nato. Voltate la pagina esaprete come lo, Gesù, divenuto il Bambinello tanto atteso, risposi:“lo, il tuo Gesù, ti faccio partecipe, in questo momento in cui mi arriva latua richiesta, del mio pensiero. lo, il tuo Gesù Bambino, ho aperto gliocchi, guardando con amore la Madre mia, così sofferente, per nonaver avuto sostegno ed amore da coloro ai quali aveva chiesto aiuto.

Dove sono nato, è vero, c’era buio e tutto risentiva di abbandono.C’era molta paglia in un angolo, sulla quale il Padre mio aveva steso ilsuo mantello, per permettere alla Madre mia di riposare dopo tantotravaglio. E’ stato il Padre Giuseppe, che mi ha aiutato a venire alla luce,è stato Lui, il Servo di Dio, che ha dato sollievo e sostegno alla miaGenitrice, con la preghiera e l’implorazione al Padre Iddio, perché loaiutasse in quel compito, che nella norma spetta ad una donna. I mieiocchi han guardato intorno, ma nulla mi ha dato gioia, se non la presen-za della Madre mia, che mi dava calore con il suo corpo, stringendomi alpetto. Tutto era nella penombra in questo locale occupato da botti interee rotte, sacchi buttati a terra, di cui alcuni pieni di qualcosa che nonpotevo vedere, una brocca e tanti tronchi di alberelli. Una luce peròveniva a rischiarare dove adesso lo giacevo, coperto di panni di lanacandida, che davano calore al mio corpicino. Eccoti accontentata, dilet-ta figlia: in questo luogo di abbandono sono nato lo, il tuo Gesù; sononato povero e povero ho vissuto per sentire già d’allora che lo, il Figliodi Dio, non potevo essere come gli altri, perché la mia vita dovevascorrere nell’obbedienza al Padre Onnipotente e misericordioso. Ti be-nedico e sia sempre il tuo cuore vicino al mio cuore”.

Bambini, ora che avete conosciuto dove sono nato povero e doveda povero ho vissuto, siate da questo momento creature obbedienti aigenitori, che diventeranno bambini accanto a voi, quando parlerete almio cuore di Gesù Bambinello. Siate generosi in questi giorni cheprecedono il Santo Natale, con i bambini abbandonati, con i poveriche non attendono come voi quanto avete chiesto in questa festività.Amate, creature, amate me, il Bambinello, che verrò al mondo fragiorni, promettetemi di essere buoni, di conservare il vostro cuorepuro per crescere con l’amore che lo elargirò a tutti voi. Siate vicinicon il vostro amore ai nonni, ascoltateli quando vi parlano, perchéhanno la saggezza e l’amore per aver vissuto nel timore di un Dio chenon li ha lasciati mai soli. Bambini tanto cari al mio cuore, parlate ame, Gesù, che fra giorni vedrò la luce, perché lo, il Redentore, hobisogno della vostra preghiera, del vostro amore, per dare la paceanche a coloro che non la conoscono, perché vivono lontani dal miocuore. lo vi guardo, bimbi che siete al mio ascolto, grazie per esserequi ai piedi della Mamma mia e vostra, alla quale vi ho affidato, quan-do siete nati. Vi stringo al cuore e poggio la mia mano sul vostro capoper benedirvi: nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo”.

Non sono nato in una grottavivere civile, lontani da mode eaccomodamenti opportunistici, ri-fuggendo le sirene della seduzio-ne, sempre in agguato.

Il via ce lo diede il sisma del 23novembre 1980, che colpì il nostroterritorio maggiormente sottol’aspetto urbanistico, allorché for-te era il bisogno da parte della po-polazione di conoscere ed essereinformati sul come veniva organiz-zata la ricostruzione, i fondi distri-buiti, i programmi per il futuro.

Dopo l’immane tragedia nume-rosi furono i tecnici che si miseroall’opera mediando tra le Istituzionie coloro che avevano subìto dan-ni. Ma, al di là delle pratiche buro-cratiche e la materiale riscossio-ne dei fondi per poter ricostruirele abitazioni, emergeva tra le for-ze politiche, culturali e sociali dellaValle di Suèssola il desiderio di par-tecipare, avere voce in capitolo,alle decisioni che interessavano ilproprio territorio: primo, fra tutte, ilpiano regolatore per costruire unacittà più bella, a misura d’uomo, perprogettare opere pubbliche al ser-vizio della collettività, per gover-nare i processi di moderniz-zazione. Il terremoto, perciò, rap-presentava una grande occasio-ne per la politica, per le forze eco-nomiche ed imprenditoriali, per igiovani diplomati e laureati, insom-ma per tutti.

Da poco era stata, dalla Regio-ne Campania, eretta in enteospedaliero la piccola infermeriaA.G. P. (Ave Gratia Plena) di S.Felice a Cancello; anche da poco

Nuzzo: cittadini, aiutateci a servirvi ...ministrazione Com. si sta attivan-do per l’approvazione di una va-riante al piano urbanistico comu-nale prestando attenzione allenaturali tendenze d’espansione elocalizzazione delle attività e adun modello di mobilità moderno...E’ indispensabile praticare un’ur-banistica concordata con i Comu-ni vicini nel processo di espan-sione..

Anche a San Felice si parla diMuseo Civico. Ho avviato contatticon la fondazione Villaggio deiRagazzi di Maddaloni - ci dichia-ra l’assessorre Buonomano - perriavere lo stabile di proprietà co-munale al centro del paese chedoveva funzionare come casa fa-miglia. La fondazione è dispostaa rilasciarci lo stabile, perchénon c’è attività; in compenso vuo-le quarantamila euro perché af-ferma di aver fatto dei lavori. Nelfrattempo abbiamo avviato pres-so le Sovrintendenze per i BeniCulturali ed Archeologici tutte leprocedure per l’affidamento dicollezioni di reperti di interessestorico, archeologico, culturale,da destinare alla pubblica fruizio-ne, come i molti e bellissimi corredifunerari rinvenuti nella necropolisuessolana di Piazza Vecchia aCancello, le pitture della scuola di

dispozione, non bastava più. CosìAntonio Iaia , assessore allosport, - e contiamo di poter ini-ziare i lavori per fine aprile, cioèdopo i burocratici sessanta gior-ni.

La notizia è di quelle appetitoseper due ragioni: perché si è decisia realizzare una struttura al pas-so coi tempi e ad iniziare subito ilavori. Speriamo bene! A.F.

Palazzetto dello sport

due sentenze la n.° 1309 e la n.°1318 del 2011 che vedono coin-volti un campione di circa 20 citta-dini, accolgono a pieno la tesi deicittadini di Cervino seguiti in que-sta battaglia dal Dr. Mario Pisci-telli resp. Codacons di Valle diSuèssola.

Il resp.le Dr. Mario Piscitelli com-menta: finalmente gli utenti han-no trovato tutela dei propri dirit-ti… Continua: il Codacons ha inol-trato all’Ente Comune tantissimiricorsi in autotutela, all’indomanidella comunicazione ricevuta da-gli utenti, rappresentando l’illegit-timità della pretesa creditoria.Puntualmente il Comune di Cer-vino insieme al Consorzio IdricoTerra di Lavoro, a torto, hanno in-teso non accogliere le istanzeprocedendo arbitrariamente allefatturazioni, oggi dichiarate ille-gittime dal Giudice competente.Siamo certi-sostiene il Dr. Mario

Cervino canta vittoria

Con dicembre 2011 è iniziato il 31°....erano iniziati i lavori di costruzio-ne del CIS di Nola, con tutti gliannessi e connessi, l’apparato in-dustriale dell’hinterland napoleta-no e quello casertano navigavanoa gonfie vele, le politiche nazio-nali sollecitavano gli industriali delnord Italia a investire al Sud, resi-stevano le piccole e medie azien-de artigiane e commerciali dellazona (calzaturifici, tessile e abbi-gliamento, lattiero caseario).

Anche il mondo politico era infibrillazione con dibattiti accesi traforze diverse perché la posta ingioco era la storia del paese, il fu-turo delle nuove generazioni. Nelnostro piccolo mondo la sfida erala capacità di far uscire da questoangolo chiuso di territorio provin-ciale i nostri paesi aprendo nuovispazi e favorendo le opportunitàdi crescita: ma in che modo? Co-gliendo le circostanze propizie, leoccasioni favorevoli, insommaprendendo al volo il “treno dellosviluppo” che passava per alcu-ne aree del Mezzogiorno.

Eravamo circondati da grossicentri come Nola, Maddaloni,Acerra, Marcianise certamentepiù organizzati e preparati, conmaggiore peso e compattezza po-litica, sempre uniti nella diversitàquando c’era bisogno di difende-re gli interessi del proprio territorioe dell’elettorato. I nostri paesi, in-vece, frantumati da secoli in unamiriade di frazioni e realtà munici-palistiche, rischiavano di disper-dere le forze mancando un centronevralgico di coordinamento e rac-

colta delle idee-progetto. Ma pote-vamo farcela! Urgeva discutere econfrontarsi, analizzare capacitàe potenzialità, superare i perso-nalismi e unire le forze, elaborarele linee di un programma, di unaprospettiva, guardando al futuro.

C’era bisogno di redigere un pia-no regolatore complessivo dell’in-tera Valle di Suèssola, realizzarecon l’autostrada A30 Caserta- Sa-lerno il tanto sospirato casello aCancello Scalo, essere presentiattivamente nel consorzio ASI(Area Sviluppo Industriale) dellaprovincia di Caserta, destinarearee per investimenti pubblici eprivati nei settori tradizionali delnostro artigianato superando inte-ressi particolari, insomma il mo-mento storico richiedeva uno sfor-zo collettivo di analisi e sintesi perpoter guardare al di là del proprioorticello, porre le basi per uno svi-luppo del territorio in equilibrio conl’ambiente, costruire un futuro peri giovani. Un futuro possibile.

Il terremoto del 1980 era la gran-de occasione per una svolta nelmodo di pensare e fare politica.

Tutti insieme ci si doveva rim-boccare le maniche: la politica,l’imprenditoria, le forze sane.

Cosa è stato fatto? Tranne qualche caso isolato,

nessuna infrastruttura seria è statarealizzata, quasi sempre siamostati a guardare, i piani regolatorihanno regolato gli appetiti di forzeparticolari e familiari, i buoni terre-moto hanno consentito di sistemarequalche abitazione, molti sono stati

gli scontenti, spesso la politica èdiventata un affare, il lavoro nonc’è stato, i giovani sono costrettiad abbandonare il proprio paese, ipropri affetti, ad andare lontanoportando con sé, anziché la vali-gia di cartone, freschi attestati didiplomi e lauree.

La classe dirigente politica, so-prattutto quella che una volta eral’area di maggioranza, è rimastaprigioniera del suo stesso siste-ma di potere, basato sul clienteli-smo e su un affarismo al confinecol codice penale; il governo deinostri piccoli centri, spesso, è di-ventato trampolino di lancio per ilcarrierismo sfrenato e l’afferma-zione delle individualità, oltre a ren-dere servizi al potente di turno.

La popolazione, illusa, sedottae abbandonata, oggi attende tem-pi migliori, ma intanto è arrivata lacrisi del sistema mondiale dellebanche, perno del capitalismo sel-vaggio e aggressivo, che sfruttale risorse dei popoli e della terra.Una crisi che potrebbe spazzarevia certezze e prospettive e, for-se, anche le Istituzioni democrati-che.

E una domanda viene sponta-nea: abbiamo ancora una iden-tità? Siamo in tempo per costruir-la in un prossimo futuro e con qualimezzi e forze? Oppure il futuro ègià presente tra noi con tutti i pro-blemi e, in più, con le “inquietudini”dell’area metropolitana di Napoli?”.Ecco perché la voglia di discuteree partecipare rende ancora attua-le questo giornale.

Giotto tolte negli anni Settanta delsecolo scorso dalla Cappella diCorte Maggiore a Casazenca, lecelle vinarie rinvenute a SanMarzano, ed altro ancora.

Altra nota positiva è la rispostaal bando per l’assegnazione di ri-sorse della Comunità Europea peralcune iniziative culturali. Il nuovoprogetto integra una serie di attivi-tà, convegni, sessioni di lavoro,fiere-mercato, collaborazione congli operatori del settore turistico,dell’artigianato ed enogastro-nomico...

Zona Pip: il Comune utilizzerà isoldi regionali. L’ente guiderà la re-alizzazione del piano e provvede-rà ad espropriare e vendere i lotti.

Revocato l’atto approvato inconsiglio dalla vecchia amministra-zione.

Piscitelli - che i cittadini abbianoil diritto di essere garantiti dallaP.A. e mai la stessa debba eser-citare il potere d’imperio al fine diriempire le proprie casse in di-spregio delle norme del codicecivile e della normativa di settoree ciò rientra nei fini del Coordina-mento Codacons.

Siano, quindi, tali pronunce, dimonito per l’annullamento dellecentinaia e centinaia di pretese lecui cartelle esattoriali non risulta-no ancora emesse.

Il CODACONS avvisa tutti i Cit-tadini di Cervino che sono in fasedi lavorazione anche le pretesecreditorie per gli anni 2007 e 2008ed in piu’ tutti coloro che voglionoricorrere anche per le ultime fat-turazioni 2009 e 2010 saranno ri-cevuti dallo staff Codacons tut-ti i giorni dalle 16.00 alle 20.00in via Napoli 720 di San Felice aCancello.

case) in Santa Maria a Vico; sipensi, ancora, alle numerose ter-re possedute in San Marco, inArienzo”.

Proprio in Arienzo, nel Casaledella Camellara, c’era un giardinocon case, attiguo alla Chiesa, datoin censo dalla Mensa Vescovile adun cittadino del luogo.

Doveva essere, per tante ragio-ni, quasi certamente questo giar-dino e queste case il punto di rife-rimento, nel caso che fosse av-venuto il decretato trasferimentodella residenza.

Invece il Vescovo rimase a S.Agata perché nell’agosto del 1615il Duca di S. Agata dei Goti morì.

Epigrafi

(continua a febbraio)

Page 3: Gennaio 2012

Gennaio 2012 3Valle di Suèssola

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I messaggi di Gesù e di sua mammaChi ha ascoltato questi messaggi, e chi per la prima volta li leggerà, sappia che devonoessere custoditi con amore, perché, rileggendoli nella bisogna, possa ritrovarsi in essi.

Venerdì 10 aprile 2009 ore 3’’Figli diletti, lo, la vostra Mam-

ma celeste, sono qui in mezzo avoi, per percorrere insieme il cam-mino doloroso che porterà il Fi-glio mio ad offrire la sua vita, perriscattare dal peccato dinanzi aDio, suo Padre, tutte le creaturedella terra. In questo giorno, DioPadre ha concesso a me, umileServa Maria, di essere con voi,perché non si lasci solo il Figliosuo in questo suo Olocausto.

Insieme, creature qui riunite,saremo con Gesù, il Figlio mioadorato, per alleviare le soffe-renze che gli uomini, senza lavoce di Dio, Gli infliggono senzapietà.

lo, la Mamma celeste, e voi figlidiletti, insieme seguiremo quello

www.gesuparlaallecreature.net

che è il calvario terreno di Gesù,fino alla sua morte in croce.

Creature che mi ascoltate, ogginon pregherete ai miei piedi, masarete con il vostro cuore e la vo-stra mente al Figlio mio Gesù, per-ché con me, la vostra Mamma, sie-te ora tra la flla che si accalca in-torno, per assistere alla condan-na a morte del Figlio mio, e vostroSignore, formulata, ahimè, dall’uo-mo della terra.

Il vociare e le grida della folla,acuiscono il mio e il vostro dolore,che diventa spasmodico quandodai presenti si eleva un solo grido:morte, morte. Sia Crocifisso.

Isolatevi dal mondo in cui vivetequotidianamente, creature cheanelanti attendete la mia parola, pervivere da questo momento con ilFiglio mio, sul Quale viene riversa-to tutto l’odio e la violenza del pen-siero umano.

Con noi sono tutte le mamme chehanno perduto i propri figli permano d’uomo, con noi sono tutticoloro che vivono quotidianamen-te la sofferenza del proprio caro,condannato dalla scienza, ma chevive ancora perché è alimentatodalla propria fede in Gesù, media-tore presso il Padre, sempreelargitore di grazia e di perdono.

O mamme, con il cuore ango-sciato, asciugate le vostre lacri-me, non piangete, perché lo, laMamma di Gesù, sono dinanzi al

Figlio mio martoriato nel corpo enello spirito, per chiedere di so-stenervi, di fare suo anche il vo-stro dolore, ma voi dovete ab-bandonarvi alla misericordia delsuo cuore.

Tra noi ci sono alcuni che de-vono chiedere perdono per avercontribuito con i propri peccati,con Ie proprie colpe, alla condan-na tua, Figlio diletto, Ti prego,elargisci loro la tua pace, per-ché ritornino al tuo cuore con lapreghiera e la volontà al bene.

lo leggo nel cuore di alcuneCreature il timore di parlare aGesù, ma il dolore non impedi-sce al Figlio mio, guardandovi, difar suo quanto non dalla bocca,ma dal cuore sale a Lui, perchécon la sua sofferenza, che staoffrendo al Padre, possa Questirendere stabile come roccia lavostra fede, figli sì contriti, per-ché non resti fragile come can-na al vento.

Dinanzi alla sofferenza cheinveste la Persona di Gesù, ri-petiamo insieme, ma parta dalcuore: noi, Figlio di Dio, Ti amia-mo, Ti amiamo per quelli che nonTi amano, per quelli che Ti feri-scono, per quelli che osano sfi-dare la tua parola, per tutti quelliche condannano la tua Persona,noi Ti amiamo soprattutto perquelli che vivono con noi, ma nonsono nella tua verità. “Paternoster”

Il nostro è un paese che custo-disce (per modo di dire) la mag-giore concentrazione di arte e dicultura eppure, da oltre un decen-nio, il governo italiano, con unapolitica demenziale e ottusa, machiara nel suo scopo tutto teso adarricchire i ricchi e impoverire mag-giormente i poveri, ha attaccatoogni forma di cultura e di tutela deibeni culturali e ambientali.

Ancora più vergognosamente,lo stesso governo, ha creato unavoragine tra Nord e Sud permet-tendo, a loschi individui leghisti esoci, e non solo, di scagliarsi con-tro tutto ciò che riguarda il Sud e dideriderlo, infangarlo e disprezzar-lo.

I nostri amministratori locali, nonsono da meno; per questi “signo-ri”, che come i primi, anche noi pur-troppo eleggiamo, parlare di cultu-ra è come mangiare un piatto dichiodi condito con schegge di ve-tro, ma il peggio è che non muovo-no un dito per salvare quel pocoche ancora c’è.

La nostra millenaria cultura, pianpianino scompare e, tra le altrecose, mio nipote, un bimbo che vaappena alla scuola elementare, miriprende perché parlo napoletano;Mi auguro che non siano le suemaestre a insegnarli che parlare“napoletano” è “volgare”; la cosasarebbe gravissima e denotereb-be scarsissima cultura e assolutamancanza di capacità di discer-nere come e quando si è “volgari”e

Maro’, che c... che tengo so’ napulitane

Domenico Guida

Cato

Brusca

Capezza

che nessuna lingua (il napoletanoE’ una lingua) e nessun dialetto èmai “volgare”e che sono soltantole persone, che con i loro atteg-giamenti, diventano “volgari”.

Al Nord i dialetti sono tutelatimentre al Sud la nostra lingua vie-ne ogni giorno di più derisa, can-cellata e dimenticata.

Quando mi accinsi a trascriverel’inventario delle “industrie di Dio-mede Carafa Duca di Maddaloni,Marchese di Arienzo, gravitantiattorno a Cancello”, redatto nellontano 25 febbraio del 1790, re-centemente pubblicato nel volume“Cancello”, trascrissi a parte, tra-sformandole in “dizionarietto” cheallegai alla fine della trascrizione,molte parole che, tranne poche,

sono completamente scomparsedal nostro linguaggio attuale. Nevoglio ricordare alcune con la spe-ranza che ci facciano riflettere ecapire che la tanto decantata glo-balizzazione, oltre a far sparire mi-lioni di posti di lavoro e a creareun’economia “virtuale” e non rea-le, non può e non deve distrugge-re l’identità dei popoli fino a can-cellandone anche le radici.

AMMITTO: pannolino che il sa-cerdote si mette sulle spalle, assi-curandolo sul collo e legandolo sulpetto, prima d’indossare il camice.

ANNECCHIA: da annicula, cioèbestia di (almeno) un anno.

ANNINA/O: Di un anno. In napo-letano abbiamo anniciéllo = annet-

to diminutivo di anno.ARCHE: Specie di cassa di le-

gno, sorta di cassapanca.ANTESINI DI ZOCCOLA: Dal

latino ante sinum = “davanti alseno”; grembiule..di zoccola (vedi.zoccola).

BAIO: Cavallo con mantello dicolore rossiccio scuro, con crinie-ra e coda nere.

BALZA: Ripiano che interrom-pe tutto intorno la china di un mon-te.

BARDA: Dall’arabo bardaat,sottosella, cioè un panno imbottitodi lana da adattarsi sul dorso deglianimali per alleviare il contatto del-la sella o del basto.

BARRECCHIE: varrécchia; ba-rilotto.

BARI PER LA CALCE: Lettuccioin legno con le stanghe ai lati pertrasportare la calce.

BAVERI PER PESTARE L’UVA:Tinelle di legno dove si metteval’uva da pigiare “pestandola” con ipiedi.

BIADA: Ciò che si dà da man-giare ai cavalli (fave,aveva,orzo);ogni specie di granaglie, tanto inerba che mietute. Ai cavalli si da-vano da mangiare anche ‘esciuscelle (carrube) molto gradi-te anche a noi ragazzi.

BIRRETTE DI SAIA: Berretti,copricapo di saia.

BRACIERE: Recipiente di metal-lo, rotondo e piatto, dove si mettela brace per riscaldarsi o per cuo-cervi certe vivande. In napoleta-no: vrasèra;

BOFFETTA: Anche “Buffètta”,tavolo rettangolare generalmentedi castagno; dallo spagnolo“mofeta” = tavola da pranzo”.

BORZA: Borsa.BRUSCA: Spazzolone, ruvida

spazzola fatta di radiche disaggina o di setole dure che ser-ve per pulire i cavalli dopo averlistrigliati.

BULLO: Bollo/Marchio.BUTTERERIA: Locale adibito a

dimora/ricovero dei “butteri”, guar-diani a cavallo che sorvegliano eguidano le mandrie. Dal grecobùtoros, “pungolatore di buoi”,bovaro.

C A C C A M O / C A C C A V O :Càccavo, “grossa caldaia,pentolone”; dal latino caccabus;dal greco kakkabos. Era usata percagliare il latte.

CACCIACARNE: Uncino, for-chettone a due rebbi che serve atirar fuori da una pentola pezzi dicarne.

CANDARELLI DI RAME:Cantaro, dal latino cantharus, an-tica coppa per libare, alta con duegrandi anse. Nel nostro caso devetrattarsi di coppette di rame forni-te di anse che ricordavano nellaforma l’antico vaso.

CANNACAMERO: Cannacam-mera, “camera a canne”una spe-cie di silos per conservare il gra-no, granone, orzo o segale in usofino agli anni trenta del secolo scor-so. Realizzato con doghe di legnoper lo più di pioppo o castagno,era alto circa tre metri con una ca-pienza oscillante dai dieci ai qua-ranta quintali. I cereali, ben sec-chi, vi venivano immes direttamen-te dal “suppenno” o dall’astico asole, attraverso un buco circolarepraticato nel solaio che veniva op-portunamente chiuso dopo l’uso.Era sorretto nella parte inferioretre o quattro piedi d’appoggio edaveva una apertura, subito soprai punti di appoggio, chiusa da unaporticina fermata con la “zeccola”,(pezzo di legno sagomato cheserviva a bloccarla) dalla qualeveniva estratto il grano ogni voltache serviva.

CAPEZZA: Anche “cavézza”,Cavezza, dal latino capitia, plur. dicapitium cappuccio. Riferita all’in-tero finimento del capo, serviva alegare asini e cavalli alla mangia-toia.

CAPEZZONE: Cavezzone; ca-pezza munita anteriormente di unsegmento o di una seghetta di fer-ro e si adoperava quando si vole-va tenere fermo il cavallo per do-marlo o per altro motivo.

CAPIFOCHI: Capefuoco, “alare,

armese che regge la legna da ar-dere sul focolare; da “capo” + “fo-cus” (latino) = “focolare” in quan-to l’arnese rimane sospeso in capoal focolare.

CAPISCIOLA “Capesciola”, “filoe tessuto per abito da donna”;

etim.: spagnolo, capichola = tes-suto di tela a cordonetto” ma è piùprobabile che la voce sia passatain Spagna dal sud dell’Italia dove siregistrava “capicciòla = “tessutogrossolano” di canapa dal lat.Capitium = “punta del gambo dellapianta di canapa”.‘O capisciularo,era il venditore di trine e merletti.Per Partenio Tosco Le cauzette dicapisciola sarebbero calze di setaperché capisciola in napoletano,

sarebbe il prodotto del “verme del-la seta”. Capisciola è invece, il fi-lato di canapa o comunque a tra-ma Grossa come confermato daun passo, il “de Rosa” del Cortese(1621) “…e co la capisciola e cola seta, se spenne co la pala lamoneta”.Da questo brano, si ca-pisce infatti che “capisciola” e“seta”, sono due cose differenti.

CAROSE/I Da caruso, “testa to-sata, rapata a zero”. Carosa erala vedova che, dall’antica usanzalongobarda, si era tagliata i capelliche aveva poi legato alle mani deldefunto, e poteva risposarsi sol-tanto quando i capelli le erano com-pletamente cresciuti.

CASSETTA DI LEGNAME CONVASO: Si tratta del vaso da notteche si teneva generalmente sottoil letto o in una apposita cassetta.Fino agli anni 40 del secolo scor-so, nei comodini era ricavato spes-so l’apposito alloggio per i pitali.

CATO: Dal latino cadus. I sec-chi di plastica lo hanno completa-mente sostituito. Il cato era un re-cipiente di legno a forma di tronco

di cono con un caratteristico ma-nico semicircolare. Si diceva dicerti “massari” che avevano i baf-fi pendenti sulle due pliccheboccali, che avevano i baffi “ amàneco ‘e cato”. Un antico indovi-nello chiedeva quale fosse quel-l’oggetto che scendeva ridendo esaliva piangendo: era il cato, cherisalendo pieno d’acqua dal poz-zo, versava tutto intorno gocced’acqua. Continueremo ancora ilnostro discorso e parleremo an-che di cose di “casa nostra”, pro-verbi, modi di dire, usi costumi etradizioni cercando di divulgare, di-fendere e salvare la nostra veraidentità che deve essere purgatada tutte le brutture e zozzure chequesta società da quattro soldi viha versato sopra e un giorno, for-se, potremmo anche dire: “MARO’CA’ CULO CA’ TENG, SO’NAPULITAN”

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Ho trovato davvero interessan-te l’articolo apparso su questo gior-nale nel mese di settembre, a fir-ma di Mons. Francesco MariaPerrotta, su un’improbabile “Val-le di Ad Novas”, toponimo com-parso per la prima volta solo qual-che anno addietro su una tesi didottorato di ricerca e diffuso an-che da internet dove, sul sito de“La Tribuna in rete”, si possonoleggere le ultime “Notizie” di que-

La valle dei SuessolaniPasquale Onorati

sta fantomatica Valle. Finora nonavevo pensato d’intervenire inquesta querelle, ma l’altro giornomi è capitato tra le mani un vec-chio articolo a tutta pagina delmensile a stampa “La Tribuna” delnovembre 1998, in cui un anonimorelatore scandagliava i fascicoli suArienzo e Santa Maria a Vico deLa Campania paese per paese,opera enciclopedica in cinque vo-lumi pubblicata proprio allora, percontestarne in modo molto punti-

glioso i contenuti e gli autori, nonlesinando offese gratuite al caroDon Ciccio, ma anche allo storicosettecentesco Nicolò Lettieri einfine a Fra Antonio Sanfelice ilVecchio, erudito del ‘500, tutti ac-comunati non solo dalla condizio-ne clericale, ma soprattutto, a diredell’anonimo, dalla follia di aver so-stenuto una tesi perversa secon-do la quale la nostra sarebbe(come effettivamente è) la Valle diSuessola e non la Valle Caudina(e tantomeno la Valle di Ad Novas,aggiungo io).

Quanta differenza tra questi due

articoli; preciso, completo e so-prattutto rispettoso dell’altro quel-lo di Mons. Perrotta; impreciso, of-fensivo, incompleto, quello del-l’anonimo redattore che “dimenti-ca” di citare tra le sue fonti propriola famosissima base onoraria diLucio Pompeo Felicissimo econferma con il suo atteggiamen-to quanto sosteneva nel lontano1810, in un opuscolo georgico, ilP. Niccola Columella Onorati,OFMObs, professore di agricoltu-ra nell’Università degli Studi diNapoli:”Quanta gelosia non regnamai fra i Letterati, spezialmente

paesani, ed ancor nazionali! Gliestranei giudicano ordinaria-mente delle cose nostre senzaprevenzione: essi sono per Noicome i nostri posteri, i quali sen-za rivalità alcuna dirannode’Libri, che oggi si mettono astampa. Da’ contemporanei al-tro non si dee attendere che in-vidia, e rabbioso livore. Figulusfigulum odit”.

L’Onorati, purtroppo, scrivevain un’epoca ormai lontana in cuila vera cultura prescindeva dalcorso di studi seguito; basti pen-

continua a pag. 4

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Florilegio poetico napoletano proposto da Claudio Onorati

Diego Martinisi

E così anche il “Direttorio dei “tecnici”, con a capo il prof. Monti,conferma col decreto cosiddetto Salva Italia (?) la verità sempreverde dell’antico proverbio napoletano: ‘o cane mozzeca ‘o strac-ciato (Canis lacerum mordet), che affonda le sue radici negli Epodidi Orazio: Tu latri solo all’ospite tranquillo, o cane codardo, etremi innanzi al lupo.

Governo in democrazia significa ben altra cosa! Ormai in Italia lademocrazia è diventata la peggiore delle didatture, eprché cirende schiavi facendoci illudere di essere liberi!

Cchiù ppeggio ‘e comme state nun c’ è ppeggio:nu pede a’ fossa e n’ato int’ a’ samenta;famma e ppatenzie, e mmo st’ urdemo sfreggio:‘a morta cessa int’ ‘o stabbilimento!

E nun facite un’anema e ccuraggioe ‘e sgarrupate tutt’ ‘e ccemmenere!E a Rromma nun ce ‘o date ‘o quatto ‘e maggio:e vv’ ‘e ngrassate ‘e vacche furastere!...

Ma quanno jettate ‘o sango dint’ e’ tromme?Quanno v’ ‘a date ‘a voce tutte nziemme ?Zappe, sarrecchie, turceture e mbomme!...

Site ancora meliune! Chi ve fremma?...Cacciat’ ‘a fora a sta fetumma ‘e Romma!Luvatevella a cuollo sta jastemma!...

Angelo Manna (da Care paisane, anno 1980)

AlfonsoQuann’ ‘a ciorta s’accaniscenun saje mai comme fernisce;tieni ‘a capa chiena ‘e vozzee nun t’abbastano cchiù ‘e pezze.

Vaje truvanno ‘a soluzionepe sti guaje a prucessionee t’accuorgi quant’ è pesantechesta vita fatta ‘e stienti.

Po’ se metteno ‘e prubblemica te sballano ‘o sistemae ‘a fernisci a mali estremi.

Nun ce ‘a faje a suppurtàtutt’ ‘e tuorti e ‘e ‘nfamità:sulo ‘a morte te po’ salvà.

Denara

Arienzo: il 26 gennaio 1935 morìin fama di santità madre GiovannaEra nata in Belgio e si chiamava Flora Bracaval - Prima superiora generale delle Suore

Angeliche di San PaoloMarco Mauro

Nacque il 3 maggio 1861 a Mou-scron (Belgio), da Gian Luigi eSofia Vessauvages.

Il primo aprile 1872 riceveva ilbacio di Gesù Sacramentato. Vi-veva , in seguito, una vita eucari-stica sempre più intensa.

Le toccava, poi, di attendere aldisimpegno di tutte l’ esigenze del-l’azienda familiare: con i genitoriinfermi (il padre morto nel 1881 ela mamma morta nel 1890) ed inol-tre con fratelli e sorelle da guida-re.

Frattanto, in Francia, i Barnabitiavevano dovuto chiudere il loroNoviziato di Aubigny sur Nèer;provvidenzialmente ne aprirono unaltro a Mouscron, costruendo ilCollegio e l’attigua chiesa del Sa-cro Cuore. Qui, la nostra FloraBracaval alimentava il desiderio dientrare nella Casa del Signore ...ciò avvenne dopo la morte dellamamma, dopo la sistemazione delfratello Emilio, che sposava la buo-na Maria Montaigne.

La nostra Flora, dopo l’umile la-voro di famiglia agricola, dopo l’as-sistenza ai genitori, dopo la siste-mazione dei superstiti di casa,andava al servizio di Dio, del benedelle anime.

Dio Le aveva parlato, per boccadel savio Direttore del Collegio. Ellaquando aveva tanto pregato e siera consigliata, prima di decidere,finalmente prendeva l’iniziativa didare il doloroso addio per sempreai Suoi cari. In casa della zia Fio-

‘E salutisteErano duje fissate p’ ‘a salute;tanto Rafele quanto Pascalino;maje sigarette, né nu bicchiero ‘e vino;cafè e liguore maje n’ hanno bevute.

Steveno sempe a dieta, sempe in cura;‘o pranzo principale era ‘o brodino;pe’ pane se magnavano ‘o grissinoe ‘o riesto ... s’abbuffavano ‘e verdura.

Erano duje atleta, ‘a verità;arzille, tuoste, chin’ ‘e russo ‘nfaccia,cu’ duje bracciale ‘e cuoio ‘ncopp’ ‘e bracciapassiavano p’ ‘e strade d’ ‘a città.

Cu’ tanta sacrifice e privazioneso’ muorte ‘o stesso, sott’ ‘e sissant’anne:Rafele, nun ricorde qua’ malanne;Pascale, cu’ na brutta ‘nfezione.

Ma ‘a suddisfazione c’hanno avute,so’ muorte tutt’ ‘e duje... chin’ ‘e salute!

Ugo Izzolino (1922-1984)

Florilegio poetico napoletano proposto da Claudio Onorati

rentina, raccoglieva intorno a Sétutti i familiari; ed il cugino LuigiBrutin, a sua insaputa, Le recide-va una ciocca di capelli, per met-terla nel medaglione che portavaall’orologio.

All’età di 33 anni, dopo quattrolunghi giorni di viaggio, giungeva(il 13 settembre 1894) al Monaste-ro delle Angeliche a Crema. Il bar-nabita Eufrasio Spreafico, auto-re nel volumetto stampato nel1952, così scriveva: Sposa di Cri-sto ... Flora, dopo aver contem-plato a lungo il bel cielo d’Italia ...si diresse alla chiesetta attiguaal Monastero di santa Maria dellaCroce.

A questo punto la madre Gio-vanna ci si manifesta nel corso diquattro tappe: un viaggio terreno,anticamera dell’Eternità, che impe-gnava la nostra Madre, successi-vamente, nei compiti: di Superiora

e Madre; di Superiora Generale; diReligiosa; di Anima degna di unasovrumana melodia, come scriveil Padre Spreafico.

Superiora e MadreCorreva l’anno 1903. Quel 21

ottobre fu giorno fausto per le quat-tro Angeliche partite da Milano. Sirecavano a Roma, dove ebberol’onore di partecipare alla udienzadel novello Papa Pio X che, davescovo di Mantova, aveva già vi-sitato le Angeliche nel Monasterodi Crema.. Un santo entusiasmorallegrava l’animo di madre Giovan-na, che si preparava ad affronta-re le difficoltà di una nuova Fon-dazione. Si riteneva chiamata avita contemplativa ed al contrariocominciava per Lei una attività nonprevista.

Dopo la visita a Roma, giungevaa Napoli, dove trovò, tra le Religio-se del Convento Francescano dell’Arco Mirelli, Maria Antonia Dosse-na che nove anni prima, da Supe-riora, al Monastero di Crema, ave-va ricevuto in Religione la Braca-val, la quale si trovò a dovere af-frontare una nuova esperienza:fare da paciera tra le Angeliche ele suore Francescane dell’anticoMonastero.

Il 25 febbraio 1905, nel Capitolodelle Madri, fu eletta all’unanimitàSuperiora e Madre.

Conseguenze: incalcolabili ama-rezze del Superiorato calaronosulle spalle della neoeletta. Si vol-gevano allora, tra Milano e Napoli,le mire all’acquisto di una Casa ...indi, si deliberò di accettare la so-

luzione della sede di Arienzo, dovemadre Giovanna con la fedele Co-munità, umilmente, chiedeva ospi-talità alle Consorelle (9 giugno1909).

Superiora GeneraleTralasciando il successivo scor-

rere degli anni, si arriva al 14 apri-le 1925: data di preparazione del-la elezione della prima SuperioraGenerale. Le rappresentanti delleAngeliche di Arienzo, Milano e Fi-vizzano (riunite a Roma) elesserola nostra Madre a pieni voti.

Flora Bracaval era degna di so-vrumana melodia. Non è possibi-le, al di là della testimonianza delbarnabita Spreafico, tracciare unaimmagine più fedele di questa pre-sentazione dell’illustre barnabita.

Madre Giovanna godeva di es-sere chiamata Madre zero, atte-sta Padre Patritti.

A Milano, il 19 agosto 1932, nelcapitolo presieduto dal cardinaleSchuster, la nostra Giovannaveniva eletta Superiora Genera-le. Non poteva che essere il fruttodi un costante lavoro su se stes-sa. Interessante questo scrittodella Madre: L’umiltà è dolce, pia-cevole, paziente, fiduciosa, ras-segnata.

Nel pomeriggio del 26 gennaio1935, nel monastero delle SuoreAngeliche nella Terra Murata diArienzo, chiese di ricevere Gesùin forma di viatico. Quando la Su-periora della comunità giunse pres-so di Lei, La trovò sorridente, colcapo reclinato sul guanciale ... dueore dopo non era più.

Arienzo e la Valle di Suèssolaavvertono la risonanza del mes-saggio della Madre Giovanna, checon i suoi resti mortali riposa nel-l’ingresso del convento in ViaAnnunziata.Grazie, o madre, ma-estra dell’umiltà!

Si è trasferito a

BOTTEGHINOS. Felice a Cancello

Su richiesta del contribuente,l’Agente della Riscossione puòconcedere la dilazione del paga-mento delle somme iscritte a ruolofino ad un massimo di 72 rate men-sili nell’ipotesi di temporanea obiet-tiva difficoltà. L’importo minimo diogni rata, salvo eccezioni, non puòessere inferiore a 100 euro.

Dunque, i contribuenti non in re-gola con i pagamenti possono al-lungare fino a 6 anni il periodo didilazione dei debiti fiscali e contri-butivi, a patto che dimostrino diaver avuto un peggioramento del-la situazione economica.

La proroga dei pagamenti rap-presenta un aiuto concreto ad im-prese e famiglie in difficoltà.

Il beneficio, nei termini di cui sidiscute, è stato introdotto nel 2010con il decreto”mille proroghe”.

Come già avviene per lerateazioni, se la richiesta di dila-zione riguarda debiti per un impor-to fino a 5 mila euro, sarà conces-sa a semplice richiesta motivataattestante la situazione di difficol-tà peggiore rispetto a quella in cuiversava il contribuente..

Per gli importi superiori a 5 milaeuro l’accertamento della tempo-ranea situazione di obiettiva diffi-coltà viene effettuato in manieradifferenziata in base alla tipologiagiuridica del contribuente.

Le richieste presentate da per-sone fisiche o titolari di ditte indivi-

sare, solo per fare un esempio anoi più vicino, al grande Benedet-to Croce che fu anche Ministrodella Pubblica Istruzione, ma nonterminò mai gli studi universitari.

A parte questo, il riferimento alP. Columella Onorati è importanteper il contributo che tale autorelucano ha dato alla determinazio-ne del nome esatto della nostraValle; infatti, il buon francescano

Dilazionare i debiti con Equitalia si puòduali in regime semplificato sonovalutate utilizzando l’indicatoredella situazione economica equi-valente del nucleo familiare deldebitore(ISEE).

Il contribuente interessato allaproroga della dilazione è tenuto adattestare il temporaneo peggiora-mento della situazione economicamediante la presentazione di unnuovo modello ISEE di valore infe-riore rispetto al precedente, ov-vero nel caso in cui non sia tra-scorso il termine di validità annualedel modello ISEE, mediante la di-mostrazione di eventuali cause chehanno determinato la radicale mo-difica della situazione redditualepatrimoniale. Le richieste di dila-zione in proroga presentate da al-tre categorie giuridiche di sogget-ti, come ad esempio, le società dicapitali, vengono esaminate me-diante l’applicazione dei parametricostituiti dall’Indice di Liquidità edal’indice Alfa. Il contribuente è te-nuto ad attestare il temporaneopeggioramento della sua situazio-ne di obiettiva difficoltà mediantela presentazione di una situazio-ne economica e patrimoniale ag-giornata da cui risulti che l’Indicedi Liquidità è peggiorato rispetto aquello riferito alla dilazione di cuiviene chiesta la proroga.

Come funzionalospesometro

Sono l’amministratore di unasocietà e so che ultimamente si

sta discutendo molto sullo spesometro, argomento che mi interes-sa molto da vicino. Quello che piùmi preoccupa e che vorrei saperesono i termini entro i quali devoinviare la comunicazione al-l’Agenzia delle Entrate.

Lo spesometro è l’obbligo di co-municazione telematica di tutte leoperazioni, sia cessioni di beni cheprestazioni di servizi, rilevanti aifini IVA, di importo non inferiore ad• 3.000,00(al netto dell’IVA) sesussiste l’obbligo di emissione dellafattura, oppure di importo non in-feriore ad • 3.600,00 (al lordo del-l’IVA) se l’operazione non è sog-getta a fatturazione.

Per il periodo d’imposta 2010, in-vece, devono essere comunicatesolo le operazioni di ammontarealmeno pari o superiore ad EURO25.000,00, al netto dell’IVA: perqueste operazioni il termine per lacomunicazione è stato prorogatoal 31 gennaio 2012.

Entro il 30 aprile di quest’annoandranno comunicate, invece, tut-te le operazioni di importo non in-feriore ad • 3.000,00 effettuate nel2011, mentre dovranno esseresegnalate quelle di importo supe-riore ad EURO 3.000,00 limitata-mente alle fatture registrate dopoil 1° luglio 2011.

La base imponibile per ilcalcolo dell’IVA

Sono un soggetto passivo IVA eper lo svolgimento dell’attività miritrovo spesso a dover anticiparee sostenere spese per i mieiclienti. Queste andranno ad inci-dere sul calcolo delle soglie aifini della comunicazione che do-vrò inviare telematicamente al-l’Agenzia delle Entrate?

Le somme dovute a titolo di rim-borso delle anticipazioni fatte innome e per conto dei clienti(adesempio, l’imposta di bollo e di re-gistro) non concorrono a formarela base imponibile IVA e, pertan-to, devono considerarsi escluseanche dalla determinazione dellesoglie dello spesometro.

da pag. 3 La valle dei Suessolaniera amico e collega nell’Accade-mia Militare di Napoli dello storicocasertano Francesco Daniele, ilquale gli donò un manoscritto cin-quecentesco del capuano Girola-mo Aquino che per primo avevatradotto in volgare italiano, a spe-se del Comune di Capua, la Cam-pania del Sanfelice, opera citataspesso dal Lettieri nella suamonumentale Istoria dell’anti-

chissima città di Suessola e delvecchio, e nuovo castellod’Arienzo. L’Onorati pensò benedi dare alle stampe questo mano-scritto e nel 1796 pubblicò, in soli287 esemplari, La Campania di F.Antonio Sanfelice. Recata involgar italiano da Girolamo Aqui-no Capuano. Ora la prima voltadata in luce da F. Niccola Onora-ti, Esprovinciale de’ Minori Osser-vanti, Con la vita dell’autore epoiché la traduzione dell’Aquino

mancava dell’ultima parte la com-pletò lui stesso. Ecco un passo tra-dotto proprio dal Columella che nonnecessita di commento alcuno:

“Fu dei Suessolani quellavalle che si stende fino alleForche Caudine, piantata tut-ta di persici, e di ciliegi, i frut-ti delle quali piante son di talsapore che sembra averli iPersiani, e que di Chirissondaa noi chieste, anzi che a noitrasmesse” .

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8 gennaio 2012il preside Marco Mauro

ha compiuto

92 anni.Auguri dal giornaleValle di Suèssola

14 gennaio San FeliceAuguri a

dott. Felice Di Benedetto,Felice Guida,

Sig.ra Felicina Carfora,ing. Felicetto Guida

15 gennaio san MauroAuguri a

dott. Mauro Montano

19 gennaio san MarioAuguri a:

sig. Mario Nuzzo (Arpaia)dott. Mario Piscitlli

(Codacons Cancello)Mario Angelini (Fotografo),ing. Mario Campagnuolo,

Mario Mennella,Mario Piscitelli

(Barbiere, Messercola)dott. Mario Passariello

(già sindaco di San Felice)Mario Biscardi

(Sant’Agata de’ Goti)Mario (Scuola guida Europa)

Mario della Morte (dip. Provincia)

21 gennaio sant’AgneseAuguri a:

sig.ra E. Agnese Morgillo

27 gennaio sant’ElviraAuguri a:

sig.ra Elvira Morgillo fu Agostinosig.ra Elvira Morgillo fu Orlandosig.ra Elvira Morgillo fu Gennarosig.ra Elvira Morgillo fu Antoniodott.ssa Elvira Campanguolo

Elvira Gentile31 gennaio san Ciro

Auguri a:dott. Ciro Riccio,

Ciro (parrucchiere)Ciro Caprio,Ciro Mauro (chef)

dott.Ciro Affinita,

Il 19 dicembreRoberto

è giunto ad allietare la famigliadi Francesca e Franco Solzi.

Auguridai fratellini Alessandra eGianfranco, dalla nonna

Alessandra Migliacci, dagli ziiGiovanni, Stefania e Gerardo,

Emiliae dal giornale Valle di Suèssola

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Dio è sensibile verso chi si sen-te solo, ho potuto sperimentarlopersonalmente.

Infatti, in un momento particola-re, Egli mi è stato vicino, ed è l’uni-ca persona che mi ha dato la for-za e che tuttora mi sta accanto,invogliandomi ad andare avanti.

Mi rendo conto di essere gra-ziata, poiché ho Gesù per amicoed Egli ha voluto che lo diventassi.Sono dispiaciuta per coloro chenon conoscono il Signore, in que-sti momenti comprendo quanto siaimportante la presenza di Dio nellamia vita. E’ deludente affermareche una delle tante conseguenzedi questo stato, vale a dire la soli-tudine, sia dovuta proprio alla to-tale indifferenza delle persone chehai accanto.

Come ti senti in questo momen-to? Forse tu ti trovi in una condi-zione di solitudine, allora voglio dirtiche c’è Qualcuno interessato allatua vita. Quel Qualcuno è unapersona che io stesso ho incon-trato e mi ha dato tanta gioia: GesùCristo, il Figlio di Dio! Ed ora so dinon essere più sola. Gesù mi èaccanto ogni giorno, Egli è il tuttodella mia vita. Gesù è venuto nelmondo per dare soccorso e con-solazione a coloro che incontranol’afflizione, la sofferenza, il lutto.Egli è “Un aiuto sempre pronto nel-le difficoltà” ( Salmo 46:1) Se loconoscete come vostro Signore evostro Amico, non piangerete maicome coloro che non hanno spe-ranza. Le vostre lacrime, vuole

Io sono con tutti voiasciugarle, poiché Egli stesso hasofferto i più grandi dolori, quan-do è andato alla morte della croce,per salvarci. Nel vostro dispiace-re, o anche nella vostra dispera-zione, andate ai suoi piedi, ingi-nocchiatevi davanti a Lui ed invo-catelo. Egli riempirà il vostro cuoredi pace e consolazione. Ponete inLui la vostra fiducia, Egli è accan-to a voi e vi ama del più teneroamore.

Dov’è Dio nella tua vita?Quando mi decisi a cercarlo se-

riamente, cominciai a leggere laBibbia, in particolare

i vangeli, che parlano di Gesù.Appresi che l’uomo è peccatore,non solo per ciò che fa, ma per-ché lo è per natura: non deve sfor-zarsi per peccare, perchè peccaistintivamente. E’, cioè, una crea-tura caduta, e a causa dei propripeccati è separato da Dio. Que-sto vale per tutti gli esseri umaniindistintamente, non c’è un uomomigliore di un atro davanti a Dio.La Bibbia dice:” Non c’è sulla terranessun uomo giusto che faccia ilbene e non pecchi mai”. Non im-porta se sei ateo o anche moltoreligioso, o se hai commesso qual-che piccolo reato o dei gravi crimi-ni, sei comunque un peccatoreperduto e separato da Dio.

Questo è il vuoto che hai nel-l’anima: nel tuo cuore manca il Si-gnore. L’anima tua desidera l’ab-braccio e l’amore di Dio, poiché Dioti ha creato per vivere in comunio-ne con Lui. Tu puoi cercare di riem-pire quel vuoto con tutto quello cheil mondo ti offre, in bene e in male,

ma non ci riesci perché è un vuotoche solo Dio può riempire, Egli nonè un Dio lontano e disinteressato.Lui ti ama! Ti ama perché per sal-varti, Gesù, venne nel mondo eportò i tuoi peccati sulla croce, hapagato interamente la condannache meritavi tu, morendo al tuoposto e versando il suo sangueinnocente.

Questa è la buona notizia delvangelo: “ Poiché dio ha tanto amatoil mondo, che ha dato il suo Unige-nito Figlio, affinché chiunque cre-de in Lui non perisca, ma abbiavita eterna” (Giovanni 3:16).

Rivolgiti in questo stesso mo-mento a Gesù, liberamente, conparole tue, confidagli tutti i tuoi pro-blemi e le tue angosce, sapendoche Egli ti ascolta e vuole darti veravita, pace e gioia nel cuore, per-ché ti ama di un amore profondo.Riconosciti peccatore davanti aLui, abbandona ai Suoi piedi tutti ituoi peccati. Accetta la salvezzache Lui ti offre, chiedigli di fare dite una nuova creatura e di essereda oggi in avanti il tuo Signore e iltuo Salvatore, e tu conoscerail’amore sconfinato di Dio! Questaè la nuova nascita di cui parlòGesù: non sarai più solo una cre-atura di Dio, ma un figlio di Dio. Eglisarà tuo Padre, e tu sarai un suofiglio. Non sarai più solo; Dio stes-so veglierà su di te con amore inogni istante della tua vita, e tu sa-prai che in ogni momento potrai ri-volgerti a Lui, nel nome di Gesù,certo che Egli ti è accanto e non tiabbandonerà mai, e che un giornosarai con Lui nel regno dei cieli.

Rifletti…..

Auguriper i 2 anni a

Noemidal papà Vincenzo,

da mamma Marfisia,dai fratelli Emilio e Lina

e dallo staff de “La Tagliata”

8.9.1963 Alfonso Di Vico 10.12.2011

11 gennaioAuguri a Clemente Ferrara

nostro collaboratore,per il suo compleannoda tutta la redazione

Siamo in tanti nella ChiesaMonumentale di S. Agostino adrienzo, mercoledi 4 gennaio, perassistere alla continuazione dellastoria della Valle di Suessola.

Durante la prima serata di NoiSuessolani prodotto dall’Associa-zione Fatti per Volare il 21 di-cembre scorso abbiamo percorsoun tratto della nostra millenaria sto-ria, dalla presenza, nei nostri ter-ritori, dei popoli italici, Etruschi,Sanniti, Romani, fino alla distruzio-ne della di Suessola (IX sec.) conla migrazione sui monti circostantidei suoi abitanti, fino all’edificazio-ne del Castello di Arienzo.

In questa seconda serata, lastoria continua, siamo ripartiti dal-la costruzione della Terra Muratadi Arienzo, fino ai giorni nostri.

Il territorio della Valle di Suessolagode di una posizione geograficaprivilegiata, essendo situata in unaposizione strategica, tra l’Appia ela Via Regia, prima di immettersinella Valle Caudina. Abbiamo pre-so visione di tante vicende e per-sonaggi che nei secoli si sonosuccedute in queste terre.

Attraverso i vari testi, racconti,musiche, canti e immagini, abbia-mo conosciuto meglio i nostri an-tenati, i loro modi di vivere, le lorostrutture governative, comunitarie,civili e militari. Conoscere le tanteCorti Medievali, dislocate in vari sitidella Valle. La realizzazione di

Noi Suessolani: due serate di spettacoloLa rassegna il 21 dicembre e 4 gennaio 2012 a cura dell’Associazione Fatti per volare -

Ospite Fernando Muraca regista dello sceneggiato televisivo Don Matteo

aziende agricole, quali le Grancie,che hanno incentivato lo sviluppoagricolo, e dell’allevamento nelmedioevo.

La costituzione, in UniversitasArgentii, delle tante realtà urbanepresenti sul nostro territorio, am-ministrate dalla Terra Murata.

Lo sviluppo economico, civile, eurbanistico e culturale delrinascimento, nonché le epidemieche hanno messo a dura prova, lapopolazione della Valle.

Le numerosi presenze di luoghidi culto, che dalle epoche più re-mote, hanno testimoniato lagranitica fede dei nostri avi, puntodi riferimento di sovrani, nobili e diquanti possedevano la fede.

La conclusione ha visto il lungoelenco di nomi e foto, dei perso-naggi illustri, che da qui, hannodato il proprio vitale apporto allacultura dell’intero territorio nazio-nale e non solo.

Giuristi, economisti, rettori, can-didati a Nobel, musicisti, filosofi,teologi, diplomatici, storici, attori, etanti altri che la memoria di questiluoghi racchiudevano in se.

La messa in scena, affidata alladirezione artistica delloscenografo prof. Enzo Gagliardipresidente dell’Associazione Fattiper volare, che ha curato il testoe l’evento, coadiuvato dalla con-sulenza storica di don FrancescoPerrotta, del dott. GiuseppeMagliocca, del prof. AlfonsoMorgillo e dell’ing.DomenicoCapolongo.

Ringraziamo per la presenza el’ interpretazione del registaFernando Muraca (regista diDon Matteo, Commissario Rex)del Gruppo Teatrale di CancelloScalo diretto da Angelo Borzillo,con Angela Cimmino, MatteoPiscitelli, Luigi Di Santo, Alfon-so Sgambato, Katia Tuccillo,Francesco Adriano De Stefa-no, Antonio Carissimo, As-sunta Pisacane.

Le musiche eseguite dal piani-sta dirette da Enzo De Lucia, han-no visto la partecipazione di Giu-seppe Copia alla chitarra,Erminia Kacani al violoncello,Ondina Furnari, Fernando DeSimone.

L’esecuzione di brani della anti-ca tradizione napoletana, affidati

Fernando Muraca(foto di Alfonso Papa)

alla bella voce di Maria Fucci, leimmagini, riprese da Fulvio DeLucia.

Si ringrazia quanti hanno con-tribuito alla realizzazione delleserate con i loro saperi, disponibi-lità, azioni concrete, in particolarmodo Giulio Campagnuolo, An-tonio Bove, Franco Burattini,Aniello De Lucia, MicheleAffinito, Cuono Pannella, Emi-lio D’Alise, Giovanni Testa. Si

ringrazia l’amministrazione comu-nale di Arienzo, che ha patrocina-to l’evento, mettendo a disposizio-ne la location, e per la continuapresenza dell’assessore alla cul-tura, Alessandro Terracciano.

L’attività dell’Associazione Fattiper Volare, non finisce, continue-rà nel prossimo futuro, a proporreiniziative culturali, per cercare divalorizzare il patrimonio storico,paesaggistico ed artistico del no-

stro territorio favorendo, attraver-so la condivisione dei saperi, lacrescita sociale e l’aggregazione.

Tra qualche giorno, completere-mo la realizzazione del sito web,www.fattipervolare.it.

Per chi vorrà restare in contat-to, scrivendoci le impressioni del-le serate, le criticità, e le idee chevorrebbe proporci, invitiamo a scri-verci alla mail - fattipervolare@

gmail.com

17 gennaio Auguri aS. Ecc. Mons. Antonio Riboldi

vescovo emerito di Acerra

per il suoi 89 anni

e per l’onomastico

Il 30 gennaio compirà 18 anni

Maria VigliottiAuguri dagli zii

Angela e Vincenzo Vigliotti

Nel trigesimo della scomparsa, le famiglie li ricordano con affetto

Il 18 gennaioLorenzo D’Addio

ha spento la sua 6a candelina.Auguri

dalla mamma Michelina Esposito,dal papà Francesco,

dalla sorellina Federica,e dal giornale Valle di Suèssola

16 gennaioAuguri al nostro responsabile area

comunicazione e marketingmister Antonio Passariello

per il suo 51° compleanno

Il 29 novembre

Giuseppeè venuto ad allietare

la casa diOrnella Accardo

eMichelangelo Di Nuzzo.Auguri ai neo genitori

dai nonniImma e Giuseppe,Enza e Giuseppe,

dalla sorella Marcella,dal cognato Pasquale,

dai cuginettiFiamma e Lorenzo.

Page 6: Gennaio 2012

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“Lettera da un bosco”C’è una piccola zolla di terra, nel cuore di Suèssola, poco lontana

da qui; non è un bosco, ma tutti anticamente e ancora oggi la chiamano“Il bosco...”. Qui nascono le

Lettere da un bosco del sociologo dott. Carlo Petrella

“Si alza in contesail folle serpente,il drago infernale.Ma Michele lo atterra,e la schiera che lo circonda,fa precipitareil malvagio Satana”

Paul Hindemith

Abbazia-Santuario San MicheleSan Felice a Cancello

Il Santuario nel suo ambiente sereno di pace e spiritualitàoffre un’opportunità unica per la preghiera, il raccoglimento e le celebrazioni liturgiche.

In questo luogo si respira veramente la presenza di Dio che,attraverso l’intercessione di san Michele Arcangelo, coinvolgetutti i devoti e i pellegrini.

Nei giorni festivi: dalle 15,30 in poi:Confessioni, Celebrazione eucaristica, Funzioni sacre.

Anche quest’anno si è tenuta latradizionale manifestazione orga-nizzata dal Comune di S, Maria aVico e dalla Pro Loco :” PortoniAperti”. La Direzione Didattica,come è consuetudine, ha aderitoalla manifestazione,aprendo le sueporte alla solidarietà.

Manufatti tipici natalizi, realizzatidai bambini, e lavoretti di varie con-fezioni uniti anche alla generositàdei negozianti che, quest’anno

Lo scorso 16 dicembre, pressoi Padri Oblati, patrocinato dalComune di S. Maria a Vico, nellapersona del Sindaco, AlfonsoPiscitelli, si è tenuto un Conve-gno sul tema della legalità e control’usura a cui, tra le altre scuole, haaderito anche la classe IID, in rap-presentanza della scuola media“Giovanni XXIII”. Promotori e soste-nitori di tale partecipazione sonostati il Dirigente Scolastico, arch.Aldo Ribattezzato, e il profes-sore, nonché consigliere comuna-le, Clemente Affinita.

Al dibattito, moderato dal Sinda-co, che ha fatto gli onori di casa,sono intervenuti il Procuratorecapo del Tribunale di S. Maria C.V.,Corrado Lembo, il Segretario

Cari genitori,scrivo a voi che avete i vostri figli in Locanda. Non sono entusia-

sta di voi, di molti di voi. Qualcuno, solo qualcuno, fa eccezione. Voivivete un dramma. Io ne sono consapevole.

Avere un figlio drogato è una ferita profonda e sanguinante.Avere un figlio drogato è una sconfitta che ti solca l’esistenza e ti

uccide l’anima.Ho conosciuto nella mia vita migliaia di storie, migliaia di genitori

senza speranze. Arrivavano qui. Nei loro occhi lacrime e attese.L’attesa di un miracolo. Nessuno può immaginare la loro gioia, quan-do si accorgevano che il figlio stava meglio, si riprendeva. Tornava-no a sorridere, tornavano a respirare.

Cari genitori, voi non siete colpevoli. Ed io non sono un giudice.Non vi giudico. Voglio solo rimproverarvi di una omissione. Voi nonavete cura di voi. Ossessionati dal pensiero di salvare vostro figlioavete smesso di pensare a voi, di amarvi.

Vi siete inutilmente sacrificati per un “dio” inesistente. Anche sesoffre di onnipotenza. Anche se è un tiranno crudele e feroce.Anche se è un bambino capriccioso, mai nato.

Vostro figlio non merita il vostro sacrificio.E nessun sacrificio lo salva.Vostro figlio può essere aiutato nel suo percorso di

liberazione,soltanto se voi lavorate per la vostra felicità.Essere felici con un figlio drogato sembra una bestemmia, ma non

lo è.Cari genitori, nessuno di noi può fare il bene di un altro, senza

fare il proprio bene.Esiste tra tutti gli uomini ed anche fra gli animali una forza. Si

chiama la forza del contagio. Il contagio non avviene solo tra gliappestati. Ma anche tra i felici.

Se noi stiamo bene e siamo felici, anche le persone che sono nellanostra orbita staranno bene e saranno felici.

La felicità e l’infelicità sono “stati”contagiosi.Cari genitori, essere genitori felici è una meta più difficile di quella

di guarire vostro figlio. Ma è una meta irrinunciabile.Vostro figlio non starà bene senza di voi. Perché voi e vostro figlio

siete un intreccio misterioso. Purtroppo voi avete altre idee. Pensatedi delegare ad un dottore la guarigione di vostro figlio. Non è possi-bile delegare. Nessun mago può guarire vostro figlio. Solo voi.

Ed ora dico un’altra bestemmia.A volte la vostra morte diventa un inizio di cambiamento per lui. Se

non potete essere felici, dovete morire. Dovete scomparire comeriferimenti vitali di vostro figlio. Purtroppo.

So di dire e prospettare visioni terribili. Ma non sono io ad inventa-re questi tristi destini. Io ho solo il coraggio di urlare alcune verità.

Ci vuole tanto coraggio a non mostrarsi e vantarsi come salvatorein situazioni disperate.

Tanti approfittano della vostra impotenza per guadagnare soldi epotere. Nel mondo della droga gi impotenti sono i maghi.

Chi può veramente aiutare a nascere di nuovo è chi ti ha fattonascere per la prima volta.

Carlo Petrella

A conclusione delle festivitànatalizie, il dì 6 gennaio, giorno dellamanifestazione del Signore, in unaserata con il cielo grigio, tra sprazzidi pioggia, alla frazione Costa diArienzo è stata scritta un’altrapagina della storia della Parrocchiacon la realizzazione del presepevivente. Esso è stato organizzatodalla comunità parrocchiale San-t’Alfonso a Crisci con il sostegnodella Pro-Loco e del Comune diArienzo. Era stato programmatoper il 26 del trascorso mese di di-cembre ma, per umana solidarietànei confronti di chi soffre, era spo-stato.

E’ giunto alla sesta edizione enon finisce di stupire per i suoimessaggi, per la semplicità e adat-tabilità del luogo, per il calore dellagente: è entrato a far parte delletradizioni del Villaggio. E’ stato ilfrutto di una certosina guida svol-ta dal novello parroco, Don CarloPetrella, sostenuto dai comitati dei

Costa, nel giorno dell’Epifania il presepe vivente:riconoscente ingegno dell’uomo a Dio.

Antonio Crisci festeggiamenti di Crisci e Costa conl’ausilio dell’ intera Parrocchia. Il gio-vane parroco, alla guida della co-munità solo da alcuni mesi, con lasua venuta ha dato uno scossonealle sopite attività parrocchiali. Egli,mediante il suo apostolato, è di spro-no a tutti. Rivolge particolari atten-zioni alla sana e armoniosa cresci-ta dei piccoli, degli adolescenti e deigiovani. Loro sono stati validi colla-boratori nelle manifestazioni natali-zie culminate con il presepe viven-te. Le accurate scene, in un confa-cente ambiente, facevano rivivereBetlem ed i passi evangelici dellanatività. Sul volto dei tanti visitatorisi leggeva interesse e ammirazio-ne, su quello dei fanciulli la curiosi-tà era accompagnata dall’emozio-ne. Si ripeteva la piccola storia delprimo presepe vivente realizzato daFrancesco d’Assissi a Greccionel 1223. Ad accrescere la sacraleatmosfera la musica e i canti delpoeta e dottore, Alfonso de’ Li-guori, protettore della comunità.

Delle giovani guide, in un contestodi ricerca della spiritualità, indica-vano il mutato percorso illustran-do le scene. Un cammino acciden-tato fatto di vicoli, anfratti e terrabattuta che portava alla natività,preparata, quest’ anno, nella nudamasseria di Ppparell’ ( tale MariaGiuseppa Piscitelli coniugata conOrologio Luigi). In quella miseria siconcludeva o meglio iniziava il per-corso di Dio fattosi uomo! Unamanifestazione che per i suoi con-tenuti è andata certamente oltrel’estemporaneità: ha avvicinato ivisitatori al mistero dell’ incarna-zione di Dio; ha mostrato la vita dellontano passato: le sue arti, il suolavoro, la sua storia. Un intrecciodi sacro, umano e trascendente.Non si può nascondere, però, chel’atmosfera natalizia e festiva chesi respirava era appesantita dallepreoccupazioni per quello che ilnuovo anno, appena iniziato, ci ri-serverà in campo economico esociale. Tante sono le preoccupa-

zioni, poche le certezze per usci-re dalla crisi, che non è sola dinatura economica ma anche eti-ca. Essa investe un po’ tutti, ma inparticolar modo il mondo giovanilee quello del lavoro. La precarietàè dominante; una frattura genera-zionale mortifica sempre più i Va-lori e gli ideali.

Un insieme di provvedimenti in-vestono la società e le famiglie. Icittadini si sentono in pericolo, nondignitosamente rappresentati, nonsanno più in chi riporre la fiducia.La gente non sa quale futuro l’at-tende né quale sarà l’avvenire deifigli. In questo contesto sociale epolitico, dalle soluzioni non sem-plici, si sono trascorse le festivitànatalizie culminate con la rappre-sentazione del presepe vivente.Esso, al di là del credo e delle coseche mutano con il passare del tem-po, ha trasmesso moniti e inse-gnamenti. Ha parlato per ricordar-ci, non certamente lo sfarzosopotere ma, le antiche cristiane ra-dici e virtù; per invitarci alla so-brietà e alla speranza; per restitu-ire l’uomo alla natura. E’ l’incondi-zionato amore di Dio verso l’uomo;il riconoscente ingegno dell’uomoa Dio.

S. Maria a Vico

Alla Scuola Medialegalità e giustizia

provinciale della CISL, CarmineCrisci e il Presidente della Came-ra di Commercio della provincia diCaserta, Tommaso De Simone.Accompagnati dai Proff. AffinitaClemente e Muscianese M. Gra-zia gli alunni della scuola mediahanno seguito le varie fasi del di-battito con molta attenzione ed en-tusiasmo.

Molto interessanti e altamenteformativi si sono rivelati gli argo-menti trattati dai vari relatori.

Tutti sono convenuti nel ritene-re fondamentale l’educazione e lasensibilizzazione in particolaredelle nuove generazioni sul temadellalegalità.

Il giudice Lembo si è soffermatoa lungo sull’importanza del binomio

cultura-giustizia nella battaglia allacriminalità organizzata. Ha invita-to, pertanto, i giovani presenti astudiare per e con amore dellaconoscenza al fine di diventarepersone libere e capaci di com-prendere la differenza tra bene emale, tra legalità ed illegalità.

Il Pres. della Camera di Commer-cio, promotore del camper per la

legalità, ha poi presentato ed illu-strato il lavoro svolto negli anni alservizio dei cittadini vittime dell’usu-ra e della criminalità organizzata,auspicando un intervento futuro intal senso nelle scuole della Cam-pania, purtroppo sempre più mar-toriata da tali fenomeni.

L’intervento, infine, del Segre-tario della CISL, ha posto l’accen-to sui problemi relativi allo sfrutta-mento dei lavoratori e sulla diffu-sione del lavoro nero in Campaniache minano alla stabilità sociale eal mantenimento della legalità.

Questi sono stati in linea gene-rale i temi emersi dal dibattito, chehanno saputo catturare ed interes-sare tutti i giovani presenti ai qualiè stata data, in tale sede, l’occa-sione di riflettere sull’importanzadella loro formazione personale eculturale per sconfiggere ed inter-rompere la catena dell’illegalità afavore della cultura della legalità edell’onestà.

E.P.

Clemente Affinita

La scuola semprepresente per la solidarietà

hanno voluto contribuire offren-do prodotti dei loro negozi, hannoriempito gli stands allestiti all’inter-no del plesso” Leopardi” in piaz-za Roma. Il Natale porta con sésempre una predisposizione d’ani-mo particolare, ma questa manife-stazione ha fatto respirare un’ariadiversa, sicuramente migliore.L’inaugurazione della manifesta-zione scolastica è avvenuta il 7dicembre alla presenza delle au-torità di riferimento: il Sindaco dott.

Piscitelli e la Dirigente Scolasti-ca dott.ssa Genovesi la quale èsempre più attiva ed integrata nel-la nostra grande-piccola comuni-tà e il presidente della Pro loco.

Novità assoluta è stata la par-tecipazione delle colleghe dellascuola dell’ infanzia comunale“Erminia ladaresta” che, con illoro entusiasmo, hanno contribui-to a dare un’ulteriore nota di colo-re. Ogni stand aveva un tema di-verso ed inutile sottolineare l’im-pegno profuso non solo dalle in-segnanti presenti alla vendita ma,da tutte quelle della DirezioneDidattica,che si sono impegnate,nelle settimane precedenti, per farpreparare agli alunni i lavoretti.

Un grazie ovviamente alla no-stra Dirigente Scolastica, faro diriferimento nella navigazione del-l’evoluzione scolastica e della no-stra crescita come visibilità al pub-blico.

Un ringraziamento ai genitori,che con il loro contributo fattivo,hanno reso più ricca la manifesta-zione di quest’anno.

Un saluto e un grazie, infine, nonpuò mancare a tutti coloro chesono intervenuti e contribuito per-ché hanno fatto in modo che lasomma incassata fosse ben piùalta di quella dello scorso anno.Somma che,nella trasparenza elegalità delle operazioni, sarà de-voluta in beneficenza.

Anna Verlezza

La Cassazione respinge ilricorso del dott. De Lucia

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Il dott. Pasquale De Lucia, già sindaco di San Felice a Cancello econsigliere regionale in quota UDC, si è visto scippare il posto diconsigliere regionale dal suo segretario provinciale di partito, Con-soli, in seguito alla sentenza della Cassazione n. 28842 relativaall’udienza del 9 novembre 2011.

Page 7: Gennaio 2012

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Calcio - Il San Marco blocca il Real Cervino Intercasertana, ma perdein casa col Forino; l’Acerrana supera col minimo scarto Real

Suèssola, Maddaloni e San Felice e vola in testa. Punti preziosi per ilReal Sanfelice sotto la guida di mister Santonastaso

Pallacanestro maschile serie C regionale

Il S. Maria ritorna a vincere

Il tanto atteso derby tra il RealCervino Intercasertana ed ilSan Marco termina sul pun-teggio di 1-1, ma ciò che piùconta è che l’Acerrana si di-mostra di essere una forma-zione compatta e molto cini-ca. Col minimo scarto di 1-0ha regolato in casa dapprimail Real Suèssola, poi fuori casail Maddaloni, e di nuovo incasa il Real San Felice. A se-guito di questi risultati ed inconcomitanza con la inaspet-tata sconfitta per 1-0 ad Arianodel Real Cervino Intercaserta-na, è volata in testa alla clas-sifica con ben cinque puntisulla seconda. I giochi sem-brano fatti? Speriamo di no.

Ma andiamo con ordine eguardiamo bene la classifica.Detto dell’Acerrana, che ha 45punti, subito dopo viene il RealCervino Intercasertana con40.

San Marco 32Casagiove 30Scandone Avellino 30Ariano 30Real Suèssola 28Lioni 26,R. Mazzini 24Forino 20S. Martino V. Caudina 19

Prima vittoria nel girone diritorno per i ragazzi dicoach(=allenatore) Nuzzo. Legare disputate nei giorni 21 e22 gennaio si riferiscono allaquinta di ritorno, ma per i san-tamariani si tratta della quartagara non avendo disputata lagara della prima giornata con-tro il Marigliano, essendo sta-ta la squadra avversariaestromessa dal campionatoper irregolarità amministrati-ve.

A contendere la vittoria aisantamariani è giunto ilBattipaglia, una buona forma-zione di serie D senza nessu-na pretesa nel campionato diserie C. Ed infatti la classificaed il risultato odierno (104-68)sono eloquentissimi: ultimoin classifica e larghissimasconfitta.

Il Santa Maria a Vico avevavinto anche a Battipaglia: 64-78

C’è stata partita solo per ilprimo tempo e l’inizio del se-condo, poi i Santamariani, sot-to la regia di Lettieri, hannopreso il largo.

Auriemma è un colosso chesotto le plance fa sentire lasua stazza. Fucci varie volteha perforato la retina dalla lun-ghissima distanza. I giovanicresciuti nel vivaio locale non

Lettierila mente del S. Maria

hanno demeritato a comincia-re da Cafarelli (17 punti), percontinuare con Moniello, Pisci-telli 16 punti (veramente pre-gevoli alcune sue realizzazio-ni), e col piccolo Arminio.

La prima fase del campio-nato terminerà il 3 marzo quan-do le prime otto della classifi-ca accederanno agli spareggi

per la promozione con il se-guente calendario: Prima clas-sifica contro l’ottava, secondacontro la settima, ecc.

Per la squadra del presi-dente Laudiero ci sono buonepossibilità per accedere aglispareggi e per non incapparenella corazzata Senise

Alfonso F.

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Alla Ribellina non riescel’aggancio alle prime

Il periodo natalizio non ha porta-to bene alla Ribellina.

Sconfitte in casa contro leavellinesi del Wessica, le atlete delpresidente Antonio Iaia, dopo levacanze sono andate a Sorren-to per giocare contro la localeLibertas. La gara, in programma il7 gennaio, è stata posticipata al12 sera con inizio alle 20.30, pro-prio nel perdiodo del freddo inten-sissimo. Cosicché, in una palestra

Serino 17Real S. Felice 16At. Benevento 16Venticano 14Maddaloni 10.Il San Marco perde in casa

col Forino per 1-0: questa èl’altra sorpresa della giorna-ta. Il Forino, dopo aver sconfit-to a Messercola il Real Suès-

sola per 4-1, si ripete anche aSan Marco e conquista bensei punti che gli consentonodi fare un grandissimo balzoin avanti verso la salvezza a di-scapito del Real San Felice.

Dal suo canto la dirigenzasanfeliciana, con l’arrivo di mi-

ster Santonastaso, ha rivolu-zionato la squadra ed ora con-ta molto sul nucleo di ragazzimessi a disposizione del tec-nico maddalonese. Un pareg-gio esterno, la vittoria casalin-ga per 2-1 contro il Maddalonidiretto concorrente per la sal-vezza, la sconfitta di misuracontro la capolista Acerrana,consentono al Real Sanfelicedi andare a quota 16 punti e diallontanarsi ulteriormentedall’ultimo posto della classi-fica, posto che condanna di-rettamente alla retrocessione.

Ora la partita si gioca fra isanfeliciani, il Venticano, l’At-letico Benevento, il Serino edil San Martino valle Caudina.Mister Santonastaso contamolto negli scontri diretti edanche in alcuni incontri dellesquadre pericolanti con leformazioni della nostra valle.Lui ha già sconfitto una direttaconcorrente alla salvezza (ilMaddaloni).

Il Real Suèssola, nell’ultimadi campionato, sconfigge conun perentorio 4-1 il Venticano(immischiato col San Feliceper la salveza) e sale in clas-sifica, ma le sue dirette con-correnti vincono e, quindi, re-sta tutto immutato.

La posizione di centro clas-sifica degli uomini del presi-dente Di Vico non era nelleprevisioni della vigilia; ma ilcambio di molti allenatori, leassenze forzate di Mas-similiano Falco a volte persqualifica o per scelte tecni-che, hanno privato la squadradell’uomo faro, del regista, delpunto di riferimento del gioco.

Il San Marco ha gelato tutti isuoi sostenitori con la scon-fitta interna ad opera del Fori-no. L’eventuale vittoria avreb-be avvicinato non poco gli at-leti del presidente MicheleNuzzo al Real Cervino Interca-sertana; ora invece i Sanmar-chesi devono guardarsi lespalle perché il Casagiove, loScandone Avellino e l’Arianosono a soli due punti di distac-co.

Il Real Cervino Intercaser-tana, a seguito del pareggiocontro il San Marco e dellasconfitta ad Ariano, vede scap-pare l’Acerrana. Ora sono cin-que i punti di distacco dallavetta della classifica: impen-sabile fino a qualche domeni-ca fa.

Non tutto è perduto, ma conla fortuna che si ritrova l’Acer-rana, c’è poco da sperare.

Mister SantonastasoHa scommesso sui giovani

per niente riscaldata (in Campa-nia, o forse al Sud non c’è la men-talità di riscaldare le palestre perla pratica sportiva: come siamolontani dal Centro-Nord!), con unatemperatura rigidissima dove bi-sognava stare sempre con le manivicino alla bocca per riscaldarle,la Ribellina è stata sconfitta per 3-0. Dopo due giorni altra partita perle nostre ragazze, in casa controil Vesuvio Oplonti. E qui c’è stato

l’inconveniente del non recupe-ro fisico. Infatti le ragazze allena-te da Raffaella Caprio hannodovuto sudare le proverbiali settecamicie per portare a casa la vit-toria, anche se solo per 3-2. Unpeccato veramente perché la scon-fitta a Sorrento ed il punto persocontro il Vesuvio Oplonti hannoallontanato la Ribellina dal terzoposto in classifica, che è la se-guente:

Battipaglia 31, Aversa 30Vairano 25, Abatese 25Pastena 24, Ribellina 21Campagna 21,Sorrento 20,Amatori 17, Russo 16, Pol. Due

Principati 13, Wessica Avellino 13,Elpral Ars et Labor 8, Oplonti 6.

Come ben si evince, i quattropunti perso ad inizio 2012 e i trebuttati all’aria contro le avellinesidel Wessica, avrebbero fatto so-gnare tutti. Majra

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Il campionato continua adessere difficile per i ragazzi delCentro Volley San Marco Can-cello. Ma la speranza c’è sem-pre.

A metà mese il San MarcoCancello ha incontrato in casail capoclassifica Massa. Il pri-mo set (= gioco) è stato fanta-stico ed ha visto gli atleti delpresidente Fabrizio Di Nuzzoaggiudicarselo per 25-14. Noncredevamo ai nostri occhi. Poiè venuta fuori la classe dei pri-mi e la partita ha preso la sua

piega: 15-25; 19-25; 9-25.Non era contro il Massa che

bisognava vincere.La successiva sfida contro

il Casalnuovo è stata persaper 3-0 con i seguenti parziali:25-17; 25-17; 25-19.

Questa è la classifica per laparte inferiore:

Battipaglia 17, Casalnuovo,13, Nola 13, Padula 11, SanMarco Cancello 8, IndomitaSalerno 7, Ottavima 2.

Ragazzi, non mollate; ce lapotete fare. A. F.

1a edizione di CorriAmoinsieme ... contro l’autismo

Organizzata dall’AssociazioneSportiva Suèssola Runners diSanta Maria a Vico, si terrà il 18marzo prossimo la Prima edizionedi CorriAmo insieme ... control’autismo, una manifestazionepodistica contornata da un insie-me di attività collaterali che vedran-

no il coinvolgimento delle scolare-sche e dei cittadini di S. Maria aVico per un’occasione di sport, disolidarietà, di valorizzazione dellediversità, di recupero della culturache viene dal passato. Il tutto sisvolgerà in piazza Roma.

E.P.

Page 8: Gennaio 2012

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