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Gennaio 2013

Date post: 13-Mar-2016
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184 Periodico mensile della Parrocchia di Bovolone (VR)
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n ° 184 - Gennaio 2013 [email protected] www.parrocchiabovolone.it Tel. 045 7100063 Fax 045 6902232 VESPERTINA del Sabato sera: ore 19.00 FESTIVE: ore 7.30 • 9.00 • 10.15 • 11.30 • 18.30 FERIALE: ore 7.30 • 19.00 Orari SS. Messe Abramo è considerato il padre nella fede. La fede è il dono che ci genera alla vita nuova in Dio, insieme al nostro padre Abramo. Le tappe del suo cammino per arrivare ad affidarsi totalmente al Signore sono il modello cui guardare per vivere la nostra crescita nella fede. La vocazione di Abramo è narrata nel capitolo 12 del Libro della Genesi. Abramo aveva conosciuto Dio nell’età del disincan- to: quando si è giovani ci sono molti sogni, poi la vita porta spesso a fare l’esperienza della delusione, nello scontro con la realtà tante volte dura, pesante, forse proprio lì dove meno ce lo saremmo aspettato. È in questo momento della vita, in cui può af- facciarsi la tentazione di cedere all’ama- rezza del rimpianto, che Abramo scopre l’assoluto primato di Dio. Ci si apre vera- mente al Signore quando si è fatta espe- rienza del dolore del mondo: allora si capi- sce veramente il dono dall’alto, e Dio non è più per noi una consolazione umana o la proiezione dei nostri desideri. È la scelta di Dio nel tempo della maturità, nel segno della profondità degli affetti e dei dolori umani. È l’approdo di ogni vera iniziazione alla fede e al tempo stesso il punto di par- tenza di una crescita che avrà compimen- to solo nella visione beata del cielo. La vicenda di Abramo ci fa capire che la fede non si trasmette in modo ereditario: si può arrivare alla fede da qualunque pun- to di partenza, ognuno pagando il proprio prezzo, vivendo il proprio amore, soffren- do la propria avventura. L’incontro con Dio è sempre frutto di grazia e di libertà! Nes- sun presupposto è assolutamente neces- sario, se non l’onestà di mettersi in gioco con Dio. È piuttosto passionale: tanto si- mile a noi, con le nostre fragilità umane, le nostre incertezze, i nostri dubbi, le nostre paure, le nostre domande. Dio ama e chia- ma con assoluta gratuità, non escludendo nessuno! È a quest’uomo che arriva la chiama- ta da parte del Signore, che gli chiede di lasciare la sua terra e ogni sua sicurezza. Questo è certamente qualcosa che costa, ancora più quando si è avanti negli anni e si diventa più abitudinari, legati alle pro- prie certezze. Dio gli promette, però, qual- cosa di molto bello: la pienezza della bene- dizione, una discendenza numerosa come le stelle del cielo, come la sabbia che è sul- la riva del mare. A uno che non aveva figli una promessa del genere appare un sogno. La chiamata è troppo bella per non essere accolta. Abramo decide di obbedire alla voce di Dio, che gli promette esattamente quello che lui voleva. Se tutto si fermasse qui, però, Abramo non sarebbe il nostro padre nella fede. Per- ché ci sia fede non basta l’entusiasmo di seguire Dio quando Lui ti promette le cose che vuoi. Occorre qualcosa d’altro, di di- verso, qualcosa che cambi profondamente il tuo cuore. Questo è ciò che succede con la seconda chiamata di Abramo. Il Dio che gli ha donato quanto desiderava, il figlio Isacco, ora gli chiede di privarsene. C’è da impazzire! Com’è possibile che gli chieda di sacrificare l’unica cosa che per lui ve- ramente conta nella vita, l’Isacco del suo cuore? La prova di Abramo è quella di cre- dere in un Dio che sembra negare se stes- so. Davanti alla seconda chiamata si deve essere pronti a perdere veramente tutto! Questa è la fede di Abramo: fidarsi di Dio quando Lui sembra toglierci tutto. Sacrifi- care quello che uno non ama, è facile: offri- re a Dio l’amore più grande, questo è diffi- cile! A Dio non si offre lo scarto del cuore, ma l’amore più grande. Fede è capire qual è il “tuo Isacco” e metterlo sull’altare del sacrificio per amore di Colui, che solo è de- gno di quest’offerta. “Se qualcuno vuol ve- nire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà” (Marco 8,34-35). Chiediamo al Signore il dono della fede. Soltanto chi è pronto a dare a Dio il proprio Isacco è pronto a credere in Lui, e questo è un dono da chiedere pregando. “Credo; aiuta la mia incredulità!”, pos- siamo dire col padre del ragazzo sanato da Gesù (Marco 9,24). O, se ancora non conoscessimo il Signore, potremmo far nostra l’invocazione del giovane Charles de Foucauld nel tempo precedente la sua conversione: “Signore, se esisti, fa’ che Ti conosca”. don Paolo Cari parrocchiani Con Abramo, nostro padre nella fede, iniziamo il nuovo anno
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n° 184 - Gennaio 2013

vitaparrocchiale@parrocchiabovolone.itwww.parrocchiabovolone.itTel. 045 7100063Fax 045 6902232

VESPERTINA del Sabato sera: ore 19.00 FESTIVE: ore 7.30 • 9.00 • 10.15 • 11.30 • 18.30 FERIALE: ore 7.30 • 19.00Orari SS. Messe

Abramo è considerato il padre nella fede. La fede è il dono che ci genera alla vita nuova in Dio, insieme al nostro padre Abramo. Le tappe del suo cammino per arrivare ad affidarsi totalmente al Signore sono il modello cui guardare per vivere la nostra crescita nella fede.

La vocazione di Abramo è narrata nel capitolo 12 del Libro della Genesi. Abramo aveva conosciuto Dio nell’età del disincan-to: quando si è giovani ci sono molti sogni, poi la vita porta spesso a fare l’esperienza della delusione, nello scontro con la realtà tante volte dura, pesante, forse proprio lì dove meno ce lo saremmo aspettato. È in questo momento della vita, in cui può af-facciarsi la tentazione di cedere all’ama-rezza del rimpianto, che Abramo scopre l’assoluto primato di Dio. Ci si apre vera-mente al Signore quando si è fatta espe-rienza del dolore del mondo: allora si capi-sce veramente il dono dall’alto, e Dio non è più per noi una consolazione umana o la proiezione dei nostri desideri. È la scelta di Dio nel tempo della maturità, nel segno della profondità degli affetti e dei dolori umani. È l’approdo di ogni vera iniziazione alla fede e al tempo stesso il punto di par-tenza di una crescita che avrà compimen-to solo nella visione beata del cielo.

La vicenda di Abramo ci fa capire che la fede non si trasmette in modo ereditario: si può arrivare alla fede da qualunque pun-to di partenza, ognuno pagando il proprio

prezzo, vivendo il proprio amore, soffren-do la propria avventura. L’incontro con Dio è sempre frutto di grazia e di libertà! Nes-sun presupposto è assolutamente neces-sario, se non l’onestà di mettersi in gioco con Dio. È piuttosto passionale: tanto si-mile a noi, con le nostre fragilità umane, le nostre incertezze, i nostri dubbi, le nostre paure, le nostre domande. Dio ama e chia-ma con assoluta gratuità, non escludendo nessuno!

È a quest’uomo che arriva la chiama-ta da parte del Signore, che gli chiede di lasciare la sua terra e ogni sua sicurezza. Questo è certamente qualcosa che costa, ancora più quando si è avanti negli anni e si diventa più abitudinari, legati alle pro-prie certezze. Dio gli promette, però, qual-cosa di molto bello: la pienezza della bene-dizione, una discendenza numerosa come le stelle del cielo, come la sabbia che è sul-la riva del mare. A uno che non aveva figli una promessa del genere appare un sogno. La chiamata è troppo bella per non essere accolta. Abramo decide di obbedire alla voce di Dio, che gli promette esattamente quello che lui voleva.

Se tutto si fermasse qui, però, Abramo non sarebbe il nostro padre nella fede. Per-ché ci sia fede non basta l’entusiasmo di seguire Dio quando Lui ti promette le cose che vuoi. Occorre qualcosa d’altro, di di-verso, qualcosa che cambi profondamente il tuo cuore. Questo è ciò che succede con la seconda chiamata di Abramo. Il Dio che gli ha donato quanto desiderava, il figlio

Isacco, ora gli chiede di privarsene. C’è da impazzire! Com’è possibile che gli chieda di sacrificare l’unica cosa che per lui ve-ramente conta nella vita, l’Isacco del suo cuore? La prova di Abramo è quella di cre-dere in un Dio che sembra negare se stes-so. Davanti alla seconda chiamata si deve essere pronti a perdere veramente tutto! Questa è la fede di Abramo: fidarsi di Dio quando Lui sembra toglierci tutto. Sacrifi-care quello che uno non ama, è facile: offri-re a Dio l’amore più grande, questo è diffi-cile! A Dio non si offre lo scarto del cuore, ma l’amore più grande. Fede è capire qual è il “tuo Isacco” e metterlo sull’altare del sacrificio per amore di Colui, che solo è de-gno di quest’offerta. “Se qualcuno vuol ve-nire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà” (Marco 8,34-35).

Chiediamo al Signore il dono della fede. Soltanto chi è pronto a dare a Dio il proprio Isacco è pronto a credere in Lui, e questo è un dono da chiedere pregando. “Credo; aiuta la mia incredulità!”, pos-siamo dire col padre del ragazzo sanato da Gesù (Marco 9,24). O, se ancora non conoscessimo il Signore, potremmo far nostra l’invocazione del giovane Charles de Foucauld nel tempo precedente la sua conversione: “Signore, se esisti, fa’ che Ti conosca”.

don Paolo

Cari parrocchiani

Con Abramo, nostro padre nella fede, iniziamo il nuovo anno

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“Quel Bambinello è il centro di tutto, è il cuore del mondo”

Ragazzi in FestaSalve noi siamo i Giovani per l’animazione! Un gruppo di 14 ragazzi che una volta al mese organizzano: “Ragazzi in Festa”, un’occasione per ragazzi più piccoli di stare insieme e divertirsi con piccole attività e giochi all’interno della parrocchia. Questo Grest invernale inizia alle 15 e termina alle 17e30 una sola domenica al mese. Da quest’anno siamo supportati dal gruppo dei genitori che ogni domenica di Grest organizzano delle attività e un abbondante merenda al Bar dei Preti per intrattenere i genitori. Ringraziamo il Signore per il dono della nostra parrocchia che ci permette di testimoniare la nostra fede con opere concrete e il gruppo genitori che ci supporta anche con le sue preghiere!

“Guardiamo il presepe: la Madonna e san Giuseppe non sembrano una famiglia molto fortunata; hanno avuto il loro primo figlio in mezzo a grandi disagi; eppure sono pieni di intima gioia, perché si amano, si aiutano, e soprattutto sono certi che nella loro storia è all’opera Dio, il Quale si è fatto presente nel piccolo Gesù. (...)Ecco, cari amici, in che cosa consiste la vera gioia: è il sentire che la nostra esistenza personale e comunitaria viene visitata e riempita da un mistero grande, il mistero dell’amore di Dio. Per gioire abbiamo bi-sogno non solo di cose, ma di amore e di verità: abbiamo bisogno di un Dio vicino, che riscalda il nostro cuore, e risponde alle nostre attese profonde. Perciò quel Bambinello, che mettiamo nella capanna o nella grotta, è il centro di tutto, è il cuore del mondo.”

Il gruppo GxA

Nella quarta domenica d’Avvento abbiamo ripetuto nella nostra Parroc-chia il gesto che tradizionalmente compie il Santo Padre, benedicendo le statuine di Gesù Bambino. Tutte le messe si sono concluse con questo segno semplice: si è voluto sottolineare come la tradizione del presepe sia uno strumento impor-tante per ricordare che l’Avvento è il tempo in cui attendiamo Gesù che si è fatto carne ed è venuto ad abitare la nostra quotidianità, la vita di tutti giorni, che si svolge nelle nostre case e nelle nostre famiglie. Vogliamo fare nostre le parole di Papa Benedetto per accompagnare la benedizione dei Bambinelli dell’Avvento 2011:

Maria

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ANNO DELLA FEDE a cura di Matteo Malosto

Fin dalle origini del cristianesimo una innumerevole schiera di fratelli e di sorelle ci testimonia, con il dono della vita, che la fede è il tesoro più grande che abbiamo e che Dio ci chiama ad una relazione viva d’amore con Lui talmente totalizzante e coinvolgente da abbattere i confini dell’umana vita per dispiegare tutta la sua potenza nell’eternità: si tratta dei martiri. Scrive Benedetto XVI nella lettera con cui indice l’Anno della fede: “Per fede i martiri donarono la loro vita, per testimoniare la verità del Vangelo che li aveva trasformati e resi capaci di giungere fino al dono più grande dell’amore con il perdono dei propri persecutori”. Quante persone anche oggi attraverso il martirio raccontano l’infinito amore di Dio! Riporto una recente lettera di Asia Nooren Bibi, donna pakistana perseguitata in quanto cattolica: ci sia di aiuto per vivere l’Anno della fede come tempo di profondo rinnovamento della nostra adesione a Cristo.

“Mi chiamo Asia Noreen Bibi. Scrivo agli uomini e alle donne di buona volontà dalla mia cella senza finestre, nel modulo di isolamento della prigione di Sheikhupura, in Pakistan e non so se leggerete mai questa lettera. Sono rinchiusa qui dal giugno del 2009. Sono stata condannata a morte per impiccagione per blasfemia contro il profeta Maometto. Dio sa che è una sentenza ingiusta e che il mio unico delitto, in questo mio grande paese che amo tanto, è di essere cattolica.(..) Sono sposata con un uomo buono che si chiama Ashiq Masih. Abbiamo cinque figli. Voglio soltanto tornare da loro, vedere il loro sorriso e riportare serenità. Stanno soffrendo a causa mia, perché sanno che sono in prigione senza giustizia. E temono per la mia vita. Un giudice, l’onorevole Naveed Iqbal, un giorno è entrato nella mia cella e, dopo avermi condannata ad una morte orribile, mi ha offerto la revoca della sentenza se mi fossi convertita all’Islam.Io l’ho ringraziato di cuore per la sua proposta, ma gli ho risposto con tutta onestà che preferisco morire

da cristiana che uscire dal carcere da musulmana. «Sono stata condannata perché cristiana - gli ho detto - Credo in Dio e nel suo grande amore. Se lei mi condanna a morte perché amo Dio, sarò orgogliosa di sacrificare la mia vita per Lui. » (...) Penso alla mia famiglia, lo faccio in ogni momento. Vivo con il ricordo di mio marito e dei miei figli e chiedo a Dio misericordioso che mi permetta di tornare da loro. Amico o amica a cui scrivo, non so se questa lettera ti giungerà mai. Ma se accadrà ricordati che ci sono nel mondo persone perseguitate a causa della loro fede e, se puoi, prega il Signore per noi”.

“La Chiesa cammina insie-me con l’umanità tutta”

Cari Fratelli e Sorelle!Il Concilio Ecumenico Vaticano II, nel-la Costituzione pastorale Gaudium et spes, ha ricordato che «la Chiesa cam-mina insieme con l’umanità tutta», per cui «le gioie e le speranze, le tristez-ze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speran-ze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuo-re»Nella mia Enciclica Caritas in veritate ho

voluto precisare che «tutta la Chiesa, quando opera nella carità, è tesa a pro-muovere lo sviluppo integrale dell’uo-mo», riferendomi anche ai milioni di uo-mini e donne che, per diverse ragioni, vivono l’esperienza della migrazione. In effetti, i flussi migratori sono «un fenomeno che impressiona per la quantità di persone coinvolte, per le problematiche sociali, economi-che, politiche, culturali e religiose che solleva, per le sfide drammatiche che pone alle comunità nazionali e a quella internazionale», poiché «ogni migrante è una persona umana che, in quanto tale, possiede diritti fonda-mentali inalienabili che vanno rispet-tati da tutti e in ogni situazione».

La Chiesa e le varie realtà che ad essa si ispirano sono chiamate, nei confronti di migranti e rifugiati, ad evitare il ri-schio del mero assistenzialismo, per favorire l’autentica integrazione, in una società dove tutti siano membri attivi e responsabili ciascuno del be-nessere dell’altro.

La voce del Papa di Angiolina Pasini

RICORDATI CHE CI SONO NEL MONDO PERSONE PERSEGUITATE PER LA LORO FEDE

Messaggio del Santo Padre Benedetto XVI per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato il giorno 12 ottobre 2012.

La testimonianza di Asia Noreen Bibi

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Aria di unità alla serata di preghiera con le comunità familari

Dal 14 gennaio 2013 ogni lunedì, mercoledì e venerdì alle 10.30 e in replica ogni martedì, giovedì e sabato alle 21.00 andrà in onda sulla radio parrocchiale una lectio sul Vangelo di San Luca a cura dei padri gesuiti Filippo Clerici, Silvano Fausti e Guido Bretagna della comu-nità dei padri gesuiti di Villapizzone (Milano).Aspettiamo i vostri commenti o suggerimenti all’indirizzo e-mail:

Nuova programmazione radio

Mercoledì 5 dicembre abbiamo vissuto in chiesa un momento di preghiera eucaristica animata dal-le comunità familiari di evangeliz-zazione. Quello che ci ha colpito della serata è stato, in particolare, l’aria di unità e la profonda comu-nione che si respirava. Appena entrati, il silenzio della preghiera di chi era già arrivato ci ha accolto come due braccia che, dalle corsie centrali dei banchi, si univano poi al cuore di questa comunità, il ta-

bernacolo: questo è il luogo dove troviamo il senso del nostro prega-re. Iniziata la veglia, dopo l’esposi-zione del Santissimo, ci siamo sen-titi parte di una grande famiglia, che chiama Dio papà: è stato per noi un dono grandissimo, una vera grazia! Spesso pensiamo così poco a Lui e talvolta ci scordiamo di rin-graziarlo per la nostra comunità e per la bellezza divina che racchiu-de dentro di sé; non ci accorgiamo neanche di come si stanno spen-

dendo i nostri sacerdoti per l’an-nuncio del Vangelo. Proprio questa preghiera ci ha aperto i cuori alla lode verso l’Altissimo, contemplan-do gli immensi doni che ci ha fatto. Infine la cosa più grande per cui ringraziarlo è stata, di lì a poche settimane, la nascita di Suo figlio Gesù, segno mirabile dell’amore infinito che Dio ha per l’uomo.

Paolo e Alice

Non solo un presepe vivente...

Anche quest’anno è stata proposta l’idea di ricreare l’atmosfera del Presepe con figure viventi alla Pieve di San Giovanni Batti-sta, cercando di coinvolgere non solo le persone che si sono rese

disponibili ma anche i visi-tatori del Presepe, facendo indossare vestiti tipici dell’epoca in cui nacque Gesù. Il freddo non è bastato per fermare molte persone incuriosite dalla situazione speciale che si è cercato di riprodurre, pro-prio come circa duemila anni fa.Cogliamo l’occasione per ringra-ziare le persone che hanno dato il proprio contributo per la realizza-zione del Presepe e il Signore Gesù per averci chiamato ad incontrarlo in una realtà diversa.

Ma un presepe Vissuto!

Gloria

[email protected]

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Nuova programmazione radio Rinnovo Tessere NOI Una semplice tessera ti permette di diventare “uno” di NOI e di accedere al Bar dei Preti, partecipare alle attività estive del Grest, Follie notturne, ai campi di Giazza e a tutte le attività che la nostra comunità e circolo propongono. Come ogni anno, in questo periodo, Vi ricordiamo che il vostro tesseramento del 2012 è scaduto. Come fare per rinnovarlo o accerdervi?Basta rivolgersi agli amici/amiche presenti al “Bar dei Preti”; il giovedì e sabato sera e in modo particolare nelle domeniche 13-20-27 gennaio.Infine domenica 27 ci sarà anche un momento di festa per tutti i tesserati in cui sarà offerto il risotto.

Una Testimonianza dal: “Laboratorio della Fede”

Siamo due amiche che hanno accol-to una proposta offerta dalla nostra Parrocchia, ovvero quella del cam-mino chiamato “Laboratorio della Fede“. Si tratta di un percorso che è iniziato ad ottobre e che continuerà fino a maggio.La motivazione che ci ha spinto a partecipare a questi incontri è sta-ta la volontà di approfondire le no-stre conoscenze riguardo alla vita di Gesù, conoscenze che ci hanno tra-smesso i nostri genitori ed i nostri

nonni con il loro esempio, e tante volte senza dare una spiegazione.Leggendo qualche passo della Bib-bia e ascoltando le riflessioni di Don Paolo stiamo scoprendo questo grande dono che ci ha fatto il Signo-re: la fede.Questo cammino ci aiuta a com-prendere che la nostra vita è frutto di un amore grande, l’amore di Dio per ogni uomo. Questo Dio ha un progetto per ciascuno di noi e non ci lascia mai soli, nonostante le nostre

fatiche e i nostri errori.Dio, che è Padre – Figlio – Spirito Santo, si rivela all’uomo attraverso il libro della Bibbia: si fa conoscere e racconta di sé. Noi scopriamo di volta in volta quanto siano attuali queste scritture e quanto sia bello fidarsi di Lui.E’ un percorso molto profondo e si-curamente ne faremo tesoro per vi-vere con pienezza la nostra vita.

Marta e Luisella

La parrocchia di Bovolone in pellegrinaggio in Terra SantaDal 01 all’ 08 agosto 2013Si viaggia con volo diretto da Villafranca.Saremo accompagnati da una guida a visitare tutti i luoghi principale della nostra fede: Nazareth, il Lago di Tiberiade, la Galilea, il deserto di Giuda, Gerusalemme, il mar Morto.

Programma dettagliato sul sito parrocchiale www.parrocchiabovolone.itPer iscrizioni e informazioni rivolgersi in canonica.

Camminando sui passi di Gesù vogliamo rinvigorire la nostra fede in Lui.

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Stelle di pane

Cena giovani di Natale

Domenica 23 dicembre tutti i gio-vani che svolgono un servizio nella nostra parrocchia si sono ritrovati insieme con i sacerdoti e le suore

per l’ormai tradizionale cena di Na-tale.La serata si è aperta con una pre-ghiera, per sottolineare che al cen-tro di ogni nostra iniziativa c’è sempre il Signore Gesù, ed è continuata in allegria e con un grande senso di comunità. Alla fine è stato consegnato un pic-colo segno con la frase “Voi siete la luce del mondo… risplenda la vostra luce” (Mt 5,14-16) è servita per ricordarci che il nostro compi-

to è evangelizzare e portare Gesù con i piccoli e grandi servizi che facciamo.

Vigilia di Natale.Come ogni anno i ragazzi del gruppo adolescenti hanno sfidato il fred-do e il gelo per vendere le “Stelle di Pane”. Per farlo si sono divisi in quattro punti del nostro paese e hanno richia-mato con il loro entusiasmo le persone che andavano a fare la spesa o passavano per la piazza. Ciò che li muoveva era qualcosa di molto importante: raccogliere fondi a favore del progetto dell’avvento missionario. È un bel modo questo per mettersi al servizio del Signore e dei fratelli. Micaela

Rita ti consiglia un libro a cura di Rita Rossato

Ecco il terzo volume di Benedetto XVI sulla persona di Gesù, un testo per il Natale perché parla della nascita di Cristo e delle figure che tradizionalmente “mettiamo” nel presepio: Maria, Giuseppe, gli angeli, il bue, l’asino, la cometa... Ma questo libro è anche e SOPRATTUTTO una guida per chi è alla costante ricerca di una logica spiegazione alla Fede, per chi si interroga su di essa.La conclusione è, comunque, che nessun importante personaggio può davvero insegnare la figura di Gesù ai giovani di oggi, piegati da un futuro buio e incerto. L’unico strumento per capire la Fede è la capacità di credere in qualcosa, di non aver paura a rischiare e a lottare. Solo così potremo davvero capire chi è Gesù. Buona lettura!

TITOLO: L’INFANzIA DI GESùAUTORE: Joseph Ratzinger - BENEDETTO XVIEDITORE: Rizzoli

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Micaela

Buona lettura!

Page 8: Gennaio 2013

BATTESIMIMIGLIORANZI ALBERTO di Francesco e Caldana MichelaNICALINI GIADA di Emiliano e Cerpelloni MariaMIORALI LUCA di Marco e Tarocco LisaNICALINI GIOIA di Emiliano e Cerpelloni MariaTONEL VITTORIO di Giorgio e Malfitana Maria LuisaSARGENTI SAMUELE di Fabio e Bulbarelli LaraZUCCHER NADIA di Alberto e Arusculesa Stefania DanaMAZZI GIACOMO di Moris e Cantamessa ElisaBIVIANO ADELE di Giovanni e Ceraso CinziaCREMONESI EDOARDO di Andrea e Tomelleri ChiaraRUGGERI THOMAS di Cristian e Tarana Sabrina

ParrocchialeANAGRAFE

BATTESIMI Matrimoni DEFUNTI

BOLDRINI IDA di anni 99FADINI CARINA di anni 80SASSO GRAZIANO di anni 64MIRANDOLA GIANNI di anni 63POMINI RENZO di anni 78BELLINI GABRIELE di anni 71BISSOLI VANDO TOMASO di anni 58OLIVO BENITO PIO VITTORIO di anni 83PERBELLINI ENZO LUIGI di anni 66FRANZINI MARIO PIO di anni 78

DEFUNTI

Parrocchia di S.GiuseppeVia Carlo Alberto, 2 • Bovolone - Vr

RedAzione

REDAZIONE: Giovani per la comunicazioneBordoni Francesco, Boscarato Gloria, De Guidi Maria, Ferrarini Edoardo, Malvezzi Sabrina, Padoanello Francesca, Santin Luca, Volpi Matteo, Giulia Venturi, Elisabetta Delia, Micaela ModeneseCOLLABORATORI: Paolo Santinato, Rita RossatoMatteo Malosto, Angiolina PasiniGRAFICA & IMPAGINAZIONE: Salan Nadia, Bordoni EdoardoSTAMPA: MediaPrint srl

Pubblicazione Articoli & FotoSaremo lieti di arricchire il giornalino con le fotografie o testimonianze sulla vostra esperienza di vita parrocchiale. Se desiderate inviarci materiale vi invitiamo a consegnarlo in canonica o a scriverci un’email a: [email protected] seguito, i criteri per la pubblicazione delle foto sul giornalino parrocchiale:Battesimi: foto di gruppo con l’indicazione del mese. Vi invitiamo ad inviarci voi stessi le fotografie poiché, non avendo un fotografo della parrocchia, non possiamo garantirne la pubblicazione. Se non vengono pubblicate foto di qualche celebrazione è perché non ci è pervenuta alcuna fotografia a riguardo.Compleanni: dai 90 anni compiuti in suAnniversari: 25° di matrimonio - 50° di matrimonio, compreso in poiArticoli:le testimonianze che riceviamo riguardanti attività della parrocchia vengono revisionate dalla redazione la quale provvede, in caso di necessità, a correggere gli errori o ad accorciarne la lunghezza. Se c’è la possibilità verranno pubblicate sul giornalino o sul sito www.parrocchiabovolone.it. Non vengono pubblicate foto ricordo di persone defunte o di attività non attinenti alla vita parrocchiale.

Grazie per la vostra collaborazione Centro Direzionale e Filiale di Bovolone • Via Roma, 2Tel. 045 6992211 - Fax 045 6901023

[email protected] • www.bancaveronese.it

News!

Puttini Italo Mingon Gianna

50° di Matrimonio

auguri da figli e nipoti

E’ nata a Bovolone il 09/01/1922, in una famiglia numerosa che le ha trasmes-so la fede e le ha insegnato il retto vivere. Nel 1942 è entrata a far parte della grande famiglia comboniana. Infermiera, ha servito con gioia il Signore donandosi agli ammalati e ha guidato tante consorelle sulla stessa via: ha ricoperto infatti incarichi di responsabilità.Il 28/10/2012 ha festeggiato i 70 anni di vita religiosa. Pochi giorni dopo il Signore l'ha chiamata a sè.

Suor Giuliva Bigardi, comboniana

Battesimi Novembre 2012


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