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Gennaio 2015

Date post: 07-Apr-2016
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Politica, Sport, Cultura e Storia della Valle di Suèssola
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Valle di Suèssola Gennaio 2015 Distribuzione gratuita presso gli inserzionisti dei Comuni della Valle di Suèssola (Arienzo, Cervino, S. Felice a Cancello, S. Maria a Vico) Sanfelice Oggi Gas liquidi in bombole e serbatoi Via S. Marco, 133 S. MARIA A VICO tel. 0823. 756280 fax. 0823. 756206 Infissi GUIDA Via Cancello, 5 - MADDALONI tel. 0823. 201611 - fax 203568 show room in Via Libertà Serramenti e finiture Pagamenti rateali Via Nazionale Appia 4/6 telefax0823.808488 e-mail:[email protected] SANTA MARIA A VICO S.r.l. Via Napoli, 103 - CANCELLO SCALO Via Appia, 619 - S. MARIA A VICO - tel. 0823. 809838 Via Nazionale Appia, 359 - S. Maria a Vico Sposo Sposa Cerimonia Anno XXXIV n.01 Direttore Alfonso Morgillo Fondatore Arturo Morgillo Periodico d’informazione fondato nel 1981, edito dall’Associazione Culturale Valle di Suèssola www.valledisuessola.it GIOIELLI & MODA www.capassogioielliemoda.com tel. 0823.751019 Prolungamento viale Libertà SANTA MARIA A VICO ANTINCENDI MANUTENZIONE SERVIZI Proteggi la tua azienda Si analizza il venir meno della borghesia italiana, che, notoria- mente e da sempre, ha goduto di buona salute solo a fasi storiche intermittenti ed alterne. La sua frammentazione e il suo indeboli- mento nelle spirali della crisi, la costringe, ancor più di prima, al venir meno rispetto quelle funzioni che sono state tipiche di tutte le borghesie occidentali. Fra queste funzioni quella di costituirsi come classe intermedia forte, capace di porsi autonomamente fra le élites professionali, imprenditoriali, padronali, manageriali, politiche e le classi inferiori operaie e piccolo borghesi. La complessa questione del venir meno, nella società italiana, Con la dipartita del dott. Pasquale Puoti , già Sindaco di S. Maria a Vico dal 1978 al 1985 e consigliere regionale della Cam- pania dal 1985 al 1990, se ne va un pezzo di storia della Valle di Suèssola. Figlio di una illustre e numerosa famiglia insediatasi alla fine del secolo XVI, sull’antica Via Appia al centro dell’attuale S. Maria a Vico, il dott. Pasquale Puoti ha svolto un ‘ intensa attività sia dal punto di vista sociale che politica. Negli anni ’60 lo vediamo respon- sabile, attraverso servizi bancari, della riscossione tributi per il Comune di San Felice a Cancello e questa sua competenza finan- ziaria e ragionieristica sarà fon- damentale nella sindacatura della città santamariana a fine anni ’70 inizio anni ’80 giacché, in veste di primo cittadino, traccia un’impronta manageriale nella conduzione amministrativa prodigandosi in una progettualità e dinamismo di opere che, ancor oggi, tanti rimpiangono. Con Puoti sindaco S. Maria a Vico venne glorificata dall’ Unione delle Camere di Commercio Italiane tra i Cento Comuni della Piccola Grande Italia, a dimostrazione della splendida realtà imprenditoriale e commer- ciale di un territorio in simbiosi con una buona amministrazione. Fu promotore, insieme ai fratelli e ad altri componenti la numerosa famiglia, e amministratore della struttura di eccellenza, nel campo della sanità privata, denominata Centro Praxis, che, ha dato im- portanza e occupazione a S. Maria a Vico e d’intorni; ma dopo circa un ventennio tale centro, che ri- chiamava i migliori operatori sanitari e utenza da tutta la re- gione, ha dovuto esaurire le sue funzioni per mancanza di conven- zioni con il servizio nazionale. In ambito politico, da consigliere regionale della Democrazia Cri- stiana, l’on. Puoti ha svolto funzioni di questore senza mai dimenticare il territorio di provenienza e fa- cendo del rispetto delle Istituzioni e del confronto con gli altri partiti il cardine del proprio agire. I contrasti nel partito di maggioranza relativa alla fine degli anni ’80 lo indussero a restringere il campo di azione ed a lasciare, lentamente, il testimone al figlio Carlo, attualmente asses- sore in giunta provinciale a Ca- serta. Tutta la cittadinanza santama- riana ha partecipato, domenica 11 gennaio 2015, ai funerali dell’on. Pasquale Puoti e anche noi di Valle di Suèssola ci associamo al dolore della famiglia esprimendo le nostre condoglianze. Con la scomparsa dell’on.le Pasquale Puoti se ne va una pagina di storia della nostra valle Alfonso Morgillo L’ecclissi della borghesia La responsabile del Codacons, da sempre vicino alle classi più deboli, in un recente convegno tenutosi a Pescara Michela Izzo continua a pag. 2 della cosiddetta società di mezzo, cioè di quella realtà sociale strutturata intorno ai corpi intermedi fra Stato e società che ha ricoperto a lungo la funzione di ruminatrice, di filtro e ammortiz- zatore fra l’alto e il basso, fra le S. Maria a Vico Commiato del sindaco Lascio il Comune in attivo Il palazzetto dello sport sarà intitolato ai due fratlli Battiloro Cervino: citata in giudizio la società Terna (Enel) Queste sono le cose che ci piacciono Ad Arienzo inaugurato il centro per gli anziani Quando cinque anni or sono mi insediai , - esordisce il dott. Alfonso Piscitelli - trovai un Comune allo sfascio, con debiti ed in “affitto”. Al termine del mandato conferitomi dai cittadini, lascio il Comune senza debiti e riportato nella sua storica sede, risparmiando la bella cifra di circa sessantamila euro all’anno di fitto locali. Un fiume in piena il primo cittadino nella conferenza stampa con i giornalisti, martedì 20 gen- cell.334 2753618 tel. 0823 336728 continua a pag. 2 Il 4 gennaio abbiamo inau- gurato i locali destinati ad attività sociali per gli anziani del nostro Comune. Il primo cittadino arien- zano, Davide Guida, non sta nei panni dalla gioia, e l’immobile, dove ha già sede anche la casa famiglia - continua il sindaco -ap- partiene al Comune di Arienzo e proviene dall’assegnazione di un bene confiscato alla criminalità organizzata. In precedenza, per le loro attività, agli anziani avevano a disposizione alcune stanze continua a pag. 2 continua a pag. 2 Il primo cittadino pretende l’applicazione della direttiva europea anche per la nostra valle Una direttiva dell’Unione Europea, esordisce il sindaco Giovanni De Lucia , stabiliva prima del 2000, che con l’inizio del nuovo millennio tutte le linee elettriche di nuova costruzione dovevano essere interrate. Orbene, perché e chi ha au- torizzato la società Terna (Enel) a realizzare l’elettrodotto Santa Sofia di Maddaloni-Matera che attraversa per via aerea il nostro Comune? La giunta comu- nale da me presieduta ha delibera- to ed ha dato l’incarico all’avv. Patrizia Gramegna di Melfi di citare in giudizio la società Terna e chiedere: a) risarcimento danni materiali al nostro ambiente; b) danni materiali e fisiologici ai nostri cittadini; c) l’interramento Ammazziamo il gattopardo Andrea Piscitelli continua a pag. 6 Che cosa ci riserva l’anno nuovo? L’unica cosa certa è l’incertezza e l’unica certezza è il dubbio. Il dubbio che tutto rimanga come l ‘abbiamo lasciato alla fine dell’anno, come lo lasciammo alla fine dell’anno scorso e come lo lasceremo alla fine dell’anno prossimo. Ogni anno è sempre la propaggine di quello precedente dove tutto cambia affinché nulla cambi, proprio come l’afferma- zione diventata celebre nel Gattopardo di Tomasi Di Lamapedusa. A meno che non si riesca ad ammazzare il Gat- topardo come suggeriva Alan Friedman nell’omonimo trattato. Se il famelico animale che incarna il Potere e che tiene in ostaggio le inermi coscienze degli umani mortali, sudditi enon cittaini di un sistema oligarchico che rasenta il despotismo, non la smette di dissimulare ogni qualsivoglia ipotesi di cambiamento sarà sempre un aborto di pensiero. Il Gattopardo è l’esempio massimo della cinica resistenza al mutamento reale; se vogliamo che tutto rimanga com’è bisogna che
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Page 1: Gennaio 2015

Valle di Suèssola Gennaio 2015

Distribuzione gratuita presso gli inserzionisti dei Comuni della Valle di Suèssola (Arienzo, Cervino, S. Felice a Cancello, S. Maria a Vico)

Sanfelice Oggi Gas liquidiin bombole e serbatoi

Via S. Marco, 133

S. MARIA A VICOtel. 0823. 756280 fax. 0823. 756206

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Serramenti e finiturePagamenti rateali

Via Nazionale Appia 4/6 telefax0823.808488 e-mail:[email protected] MARIA A VICO

S.r.l.

Via Napoli, 103 - CANCELLO SCALOVia Appia, 619 - S. MARIA A VICO - tel. 0823. 809838

Via Nazionale Appia, 359 - S. Maria a Vico

SposoSposaCerimonia

Anno XXXIV n.01 Direttore Alfonso Morgillo Fondatore Arturo Morgillo

Periodico d’informazione fondato nel 1981, edito dall’Associazione Culturale Valle di Suèssola www.valledisuessola.it

GIOIELLI & MODA

www.capassogioielliemoda.com

tel. 0823.751019

Prolungamento

viale Libertà

SANTA MARIA A VICO

ANTINCENDIMANUTENZIONESERVIZI

Proteggi

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azienda

Si analizza il venir meno della borghesia italiana, che, notoria-mente e da sempre, ha goduto dibuona salute solo a fasi storicheintermittenti ed alterne. La suaframmentazione e il suo indeboli-mento nelle spirali della crisi, lacostringe, ancor più di prima, alvenir meno rispetto quelle funzioniche sono state tipiche di tutte leborghesie occidentali. Fra questefunzioni quella di costituirsi comeclasse intermedia forte, capace diporsi autonomamente fra le élitesprofessionali, imprenditoriali,padronali, manageriali, politiche ele classi inferiori operaie e piccoloborghesi.

La complessa questione delvenir meno, nella società italiana,

Con la dipartita del dott.Pasquale Puoti , già Sindaco diS. Maria a Vico dal 1978 al 1985 econsigliere regionale della Cam-pania dal 1985 al 1990, se ne vaun pezzo di storia della Valle di

Suèssola. Figlio di una illustre enumerosa famiglia insediatasi allafine del secolo XVI, sull’antica ViaAppia al centro dell’attuale S. Mariaa Vico, il dott. Pasquale Puoti hasvolto un ‘ intensa attività sia dalpunto di vista sociale che politica.Negli anni ’60 lo vediamo respon-sabile, attraverso servizi bancari,della riscossione tributi per ilComune di San Felice a Cancello equesta sua competenza finan-ziaria e ragionieristica sarà fon-damentale nella sindacatura dellacittà santamariana a fine anni ’70inizio anni ’80 giacché, in veste diprimo cittadino, traccia un’improntamanageriale nella conduzioneamministrativa prodigandosi in unaprogettualità e dinamismo di opereche, ancor oggi, tanti rimpiangono.Con Puoti sindaco S. Maria a Vico

venne glorif icata dall ’Unionedelle Camere di CommercioItaliane tra i Cento Comunidella Piccola Grande Italia, adimostrazione della splendidarealtà imprenditoriale e commer-ciale di un territorio in simbiosi conuna buona amministrazione. Fupromotore, insieme ai fratelli e adaltri componenti la numerosafamiglia, e amministratore dellastruttura di eccellenza, nel campodella sanità privata, denominataCentro Praxis, che, ha dato im-portanza e occupazione a S. Mariaa Vico e d’intorni; ma dopo circaun ventennio tale centro, che ri-chiamava i migliori operatorisanitari e utenza da tutta la re-gione, ha dovuto esaurire le suefunzioni per mancanza di conven-zioni con il servizio nazionale.

In ambito politico, da consigliereregionale della Democrazia Cri-stiana, l’on. Puoti ha svolto funzionidi questore senza mai dimenticareil territorio di provenienza e fa-cendo del rispetto delle Istituzioni e del confronto con gli altri partiti ilcardine del proprio agire. I contrastinel partito di maggioranza relativaalla fine degli anni ’80 lo indusseroa restringere il campo di azione eda lasciare, lentamente, il testimoneal figlio Carlo, attualmente asses-sore in giunta provinciale a Ca-serta.

Tutta la cittadinanza santama-riana ha partecipato, domenica 11gennaio 2015, ai funerali dell’on.Pasquale Puoti e anche noi di Valledi Suèssola ci associamo al doloredella famiglia esprimendo le nostrecondoglianze.

Con la scomparsa dell’on.le Pasquale Puotise ne va una pagina di storia della nostra valle

Alfonso Morgillo

L’ecclissi della borghesiaLa responsabile del Codacons, da sempre vicino alle classi più

deboli, in un recente convegno tenutosi a Pescara

Michela Izzo

continua a pag. 2

della cosiddetta società di mezzo,cioè di quella realtà socialestrutturata intorno ai corpiintermedi fra Stato e società cheha ricoperto a lungo la funzione diruminatrice, di filtro e ammortiz-zatore fra l’alto e il basso, fra le

S. Maria a Vico

Commiato del sindacoLascio il Comune in attivoIl palazzetto dello sport sarà intitolato ai due fratlli Battiloro

Cervino: citata in giudiziola società Terna (Enel)

Queste sono le cose che ci piacciono

Ad Arienzo inaugurato il centro per gli anziani

Quando cinque anni or sono miinsediai, - esordisce il dott.Alfonso Piscitelli - trovai unComune allo sfascio, con debitied in “affitto”. Al termine delmandato conferitomi dai cittadini,lascio il Comune senza debiti eriportato nella sua storica sede,risparmiando la bella cifra di circasessantamila euro all’anno di fittolocali. Un fiume in piena il primocittadino nella conferenza stampacon i giornalisti, martedì 20 gen-

cell.334 2753618 tel. 0823 336728

continua a pag. 2

Il 4 gennaio abbiamo inau-gurato i locali destinati ad attivitàsociali per gli anziani del nostroComune. Il primo cittadino arien-

zano, Davide Guida, non sta neipanni dalla gioia, e l’immobile,dove ha già sede anche la casafamiglia - continua il sindaco -ap-

partiene al Comune di Arienzo eproviene dall’assegnazione di unbene confiscato alla criminalitàorganizzata.

In precedenza, per le loroattività, agli anziani avevano adisposizione alcune stanze

continua a pag. 2

continua a pag. 2

Il primo cittadino pretendel’applicazione della direttivaeuropea anche per la nostra

valle

Una direttiva dell ’UnioneEuropea, esordisce il sindacoGiovanni De Lucia , stabilivaprima del 2000, che con l’iniziodel nuovo millennio tutte le lineeelettriche di nuova costruzionedovevano essere interrate.Orbene, perché e chi ha au-torizzato la società Terna (Enel)a realizzare l’elettrodotto SantaSofia di Maddaloni-Materache attraversa per via aerea ilnostro Comune? La giunta comu-nale da me presieduta ha delibera-to ed ha dato l’incarico all’avv.Patrizia Gramegna di Melfi dicitare in giudizio la società Ternae chiedere: a) risarcimento dannimateriali al nostro ambiente; b)danni materiali e fisiologici ainostri cittadini; c) l’interramento

Ammazziamoil gattopardo

Andrea Piscitelli

continua a pag. 6

Che cosa ci riserva l’annonuovo? L’unica cosa certa èl’incertezza e l’unica certezza è ildubbio. Il dubbio che tutto rimangacome l ‘abbiamo lasciato alla finedell’anno, come lo lasciammo allafine dell’anno scorso e come lolasceremo alla fine dell ’annoprossimo. Ogni anno è sempre lapropaggine di quello precedentedove tutto cambia affinché nullacambi, proprio come l’afferma-zione diventata celebre nelGattopardo di Tomasi DiLamapedusa. A meno che nonsi riesca ad ammazzare il Gat-topardo come suggeriva AlanFriedman nell’omonimo trattato.Se il famelico animale che incarnail Potere e che tiene in ostaggio leinermi coscienze degli umanimortali, sudditi enon cittaini di unsistema oligarchico che rasenta ildespotismo, non la smette didissimulare ogni qualsivogliaipotesi di cambiamento saràsempre un aborto di pensiero. IlGattopardo è l’esempio massimodella cinica resistenza almutamento reale; se vogliamo chetutto rimanga com’è bisogna che

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Collaboratori: Antonio Crisci; Alfonso, Clemente e Mayra Ferrara; Carmelae Fortuna Fico; Vincenzo Guadagnino; Domenico, Aldo e Vincenzo Guida;Vincenzo Isernio; Elena Lullo; Pasquale Marchese; Diego Martinisi; MarcoMauro; Luigi Mazzone; Mario Mennella; Ivan e Selenia Morgillo; TizianaMorgillo; Valerio Nobile; Gelsomina Nuzzo; Claudio Onorati; Pasquale Onorati;Alfonso Papa; Antonio Passariello; Francesco e Maria Perrotta; AndreaPiscitelli; Alfonso Russo; Antonio Solli; Mario Vigliotti.

Gli articoli firmati esprimono il pensiero dell’autore. La collaborazione,aperta a tutti, è a titolo completamente gratuita. Foto e manoscritti, anche senon pubblicati, non si restituiscono. Stampa: Segni s.r.l. - CASERTA

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Barbaro, esecrabile eccidioquello avvenuto a Parigi ad operadi fanatici estremisti islamici, bennoti per le loro brutali rappresagliecontro chi si permette di dilegiareAllah.

Personalmente mi chiedo, echiedo, se costituisce atto pon-derato e giudizioso, in nome di unagenerica, astratta e teorica liber-tà,il persistere da parte dei gior-nalisti del Charlie Hedbo nel dise-gno, canzonatorio e offensivo per-seguito con le loro vignette, di pun-tare il dito contro Allah?

Eppure costoro erano, e sono,ben consci delle luttuose conse-guenze del loro disegnare invignette e commentare, conse-guenze che puntualmente sonogiunte copiose!

Chi non ricorda i famosi versetti

Per raggiungere tale obiettivo sirende indispensabile il coinvol-gimento della amministrazionilocali, dei vari tecnici e profes-sionisti presenti sul territorio ( inge-gneri, commercialisti, consulentidel lavoro, tecnici agrari, avvocati,imprenditori vari ecc.) oltre allavolontà comune di creare le con-dizioni e le prospettive di crescitasociale ed economico del territorio.

Le iniziative proposte a cui darcorso:

A) Utilizzo del territorio diproprietà dei comuni, allo stato nelParco del Partenio, per organiz-zare una produzione intensiva difrutti di bosco (mirtilli ecc. ) ed oveconsentito dal terreno e dall’am-biente erbe officinali, nonché di unrimboschimento produttivo (alberiper l’industria ecc.); tale impegnocomporterebbe l’occupazione percirca n. 200 persone. La gestionedell’intero intervento andrebbeaffidata ad una società pubblica-privata.

B)Progettazione e costru-zione di una azienda che trasformiil prodotto ottenuto dai terrenicomunali attraverso il processodella refrigerazione, trasforma-zione in succhi e sciroppi.Necessiterebbe anche una orga-nizzazione che proceda alla com-mercializzazione e vendita del pro-dotto. Il numero degli occupati saràdeterminabile in base alla capacitàproduttiva del territorio, oltre alla

San Felice a Cancello: 200 posti di lavoroProposta di iniziative per la crescita sociale, economica ed occupazionale della nostra Valle -

A seguito della devastante crisi economica, voluta-cercata-ed-ottenuta dal Nuovo OrdineMondiale, di seguito la proposta del sanfeliciano dott. Biagio Savinelli

istanze provenienti dalle diverseformazioni sociali ed istituzionali divolta in volta, storicamente pre-senti nello scenario italiano. Unaeterogenea e differenziata realtàsociale che è stata mediatrice fraeconomia e società, e di questecon la Politica (con la P maiuscola)e i Partiti, contrastando e conte-nendo, a volte efficacemente,quegli interessi particolari e diconsorteria, che oggi, invece,sono drammaticamente dilagati.

Anche il sindacato, per esem-pio, poteva essere consideratouna forma istituzionalizzata diquesta società di mezzo, forza dimediazione fra il mondo del lavoroe mondo imprenditoriale delcapitalismo nazionale, oggi in af-fanno per via della carenze stra-tegiche di fronte agli effetti più per-versi e selvaggi della globaliz-zazione. Vale anche l’esempiodelle Comunità montane e Provinceche costituivano (almeno alcune)degli ambiti intermedi, dei luoghi dicreativa implementazione; comeanche le Camere di Commercio,che stanno perdendo non pocheloro prerogative e che ora non fun-gono più, come invece avvenivaprima, da congiunzione e media-zione fra quelle che erano le istan-ze centrali e i mondi vitali istitu-zionali e/o sociali delle periferie.

Gli autori non vedono grandipossibil ità di far cassa sop-primendo questi corpi intermediquando è proprio di questi cheabbiamo bisogno per innestare imeccanismi virtuosi di una pos-sibile ripresa che non può nonpartire, comunque dal basso dallerealtà di mezzo, attraverso nuove forme di economia come la greeneconomy, l’imprenditoria legata alleinnovazioni tecnologiche e aiservizi alla persona o di relazione,o il ritorno alla produzione di beniprimari legati alla terra e allebellezze di rilevanza turistica eculturale. Lo stesso vale per lascuola pubblica, anello intermediofra società e sistema istituzionale,luogo di costruzione delle intel-

L’ecclissi della borghesialigenze e di riproduzione-aggior-namento dei valori e delle coscien-ze, ridotta a uno stato di profondodegrado materiale e immateriale-culturale, dove a crescere è soloil numero degli insegnanti direligione nominati dalvescovo.

In nome delle necessità dibilancio (necessità dettate da annidi politiche iperliberiste e di au-sterità), e di ideologie spacciateper moderniste, la società dimezzo subisce forti attacchi da piùparti, lasciando spazi di agibilità aivari populismi e a forme di go-vernament gerarchico e verticale,che si protendono sempre piùverso una democrazia dispotica,populista e autoritaria, alla qualefa da contraltare una economiaimpoverita, ingessata e ripiegatasu sé stessa e in recessione,capace solo di subire le dispo-sizioni delle banche e dei sistemitecnocratici-finanziari.

Venendo meno gli elementiintermedi, viene meno la capacitàe la possibilità di dialogare inorizzontale e di creare reti virtuosecapaci di governance e in grado diallocare e far circolare idee, ca-pitali, capacità, competenze,innovazione, start up, di creareoccasioni di innovativo spin out,insomma di fare economia nuova,sociale e reale.

Non si esce dalla grande crisiognuno per sé con una flessibilitàche è solo precarietà, aspettandole direttive delle banche europeeo facendo delle autonomie localimera tecnica amministrativa ofacendo cassa abolendo il Senato,tanto meno le Province, o sven-dendo indiscriminatamente benipubblici e culturali; occorre, invece,che i soggetti siano messi in con-dizione di fare sistema, di rein-ventarsi e relazionarsi, esserericonosciuti collettivamente,mettere a profitto i l conflitto,superare con interventi di welfare(nuovo o tradizionale, statale ecomunale) le povertà più intol-lerabili.

Biagio Savinelli capacità di inserire produzione etrasformazione di altri prodotti. Lagestione dell’intero intervento daaffidare a società pubblica-privata.

C) Completamento dellaCasa di Riposo per Anziani, da 30anni costruita e mai portata atermine. Questa struttura, tra levarie qualif iche professionali

necessarie, permetterebbe unaoccupazione di circa 100 unità.Basta osservare altre analoghestrutture operanti in piena ef-ficienza. In questa struttura,considerato che sarà necessarioinstallare cucine a livello industriale,potrebbe essere uti l izzato lafornitura del servizio mensa neivari edifici scolastici comunali,escludendo la privatizzazione o,almeno, riducendo notevolmente icosti. Costituzione di una Fon-dazione onlus Casa di riposoValle di Suèssola cui affidaretutto l’intervento e la gestione.

D) Costruzione di un elet-trodotto che colleghi la frazione diTalanico con il Santuario di S.

Michele lungo il percorso viarioattualmente esistente. La ener-gizzazione della zona creerebbeoccasioni di visite turistiche incollina, il sorgere di iniziativeagroturistiche, oltre alla possibilitàdi incrementare le varie tipicheproduzioni collinari. Un progetto intal senso è stato redatto circa 30anni fa e dovrebbe essere gia-cente nei locali dell ’Ammini-strazione Comunale di S.F elice aCancello.

E) Acquisizione del Castello diCancello e realizzazione dellailluminazione lungo il percorsoviario Cancello-Castello. Proget-tare la destinazione del Castello aMuseo Civico, Biblioteca, Teatro. Ilprogetto per l’illuminazione è giàstato redatto 30 anni fa e dovrebbeessere reperibile negli ufficicomunali.

Per realizzare queste iniziativenecessita impegnare tutti i pro-fessionisti del territorio cui cor-rispondere al momento della reda-zione della progettazione solo unrimborso spese, rinviando lariscossione del proprio compensoprofessionale successivamenteall’approvazione e nel corso dellagestione del progetto. I finanzia-menti da attivare sono da ricercarenei fondi regionali, nazionali edeuropeI.

L’occupazione di n. 200 personecosterebbe in linea di massima n.3 milioni l’anno, nel settore agricolo.

N. 200 persone in Cassa Inte-grazione in deroga per un anno

costerebbero all’incirca la stessacifra. Con una differenza: per l’in-tervento sul progetto si creereb-bero occasioni lavorative-pro-duttive di lungo termine ed ampiorespiro, i fondi destinati ai cas-sintegrati sono improduttivi edincidono negativamente sui bilancipubblici.

Trattasi di una descrizionesommaria che necessita diintegrazione di natura descrittiva,tecnica, giuridica.

La realizzazione dei progetti dicui ai punti A e B dovrebbe averela seguente tempistica:

n. 1 anno per progettazione edaccesso ai finanziamenti;

n. 3 anni dall’inizio dei lavori finoalla conclusione degli stessi; dalquarto anno utilizzo dei prodotti eloro lavorazione e commercializ-zazione.

La realizzazione degli interventidi cui ai punti C, D, E è legata allarapidità di redazione dei progettied ai tempi per la concessione deifinanziamenti. Non appena ottenutii finanziamenti la realizzazione deivari interventi, da affidare a dittelocali, dipenderà esclusivamentedalla efficienza degli incaricatidell’esecuzione delle opere.

L’attuale immobilismo, l’assenzatotale di ogni e qualsiasi iniziativaeconomica o imprenditoriale, latendenza a cessare le attività esi-stenti per il sempre diffondersi dellacrisi dei consumi legata alla sem-pre più aumentata crisi occupa-zionale, non lasciano intravederein tempi brevi-medi possibilità direalizzazione di interventi finaliz-zati ad una riduzione della crisi dellavoro e dei consumi. Altri suggeri-menti di rapida efficacia sarannosempre ben accetti e sostenuti.

dell’Istituto S.Filippo Neri. Oggi,grazie all’impegno del settoredelle Polit iche Sociali delComune di Arienzo, seguito dallaconsigliera Letizia Mariaro-saria Morgillo , gli anzianipossono fruire di locali ampi,nuovi e ben attrezzati in seno allacasa famiglia sita in Via Cap-puccini.

Come si evince dalla fotopubblicata è stato il primo cittadinoa tagliare il nastro. Fra’ GabrieleDe Vivo, Cappuccino del con-

Ad Arienzo inaugurato il centro per gli...

dalla prima pagina... dalla prima pagina ...

vento di Arienzo, ha benedettol’iniziativa.

La struttura resterà aperta tregiorni a settimana e sarà gestitada uno o più anziani volontari cheverranno affiancati anche da altrivolontari provenienti dal serviziocivile.

Per gli anziani che, per svariatimotivi non potranno raggiugnere ilCentro con le “proprie gambe”, ilComune metterà a disposizione iltrasporto gratuitamente.

Pasquale Marchese

ad horas dell’eletrodotto.Sindaco, perché vi siete

rivolti all’avv. Gramegna?La collega Patrizia, che è della

Basilicata, è stata incaricata dalComune di Melfi ed ha vinto labattaglia: la Terna deve interrareoltre cinquanta km di elettrodottoaereo che attraversava il territoriodi Melfi e Comuni viciniori.

Quali sono i tempi?L’importante è aver dato

l’incarico; appena avremo notiziecerte sui tempi, le comuni-cheremo.

E’ stato sollecitato daqualche cittadino in parti-colare?

Io sono il sindaco di tutti icittadini di Cervino; non esistonocittadini di Cervino, di Messercolao Forchia. Per me e per la miaformazione politica esiste il bene

Cervino: citata in giudizio la societàTerna (Enel)

degli abitanti dell’intero Comune.Sindaco, la vedo battagliero

come non mai!E sarà sempre così. Voi del

giornale Valle di Suèssola piùvolte aveva scritto che Cervino èancora nella preistoria. L’af-fermazione, anche se mi ha fattosoffrire perché è veritiera, mi hastimolato e mi stimola quotidia-namente a dare il cento per centoper far uscire Cervino dal pantanodella mediocrità, dell’inciviltà,dell’arretratezza in cui si trova dasempre.

Non le sembra di chiederetroppo a sé stesso?

No, perché con me ho cittadiniche veramente vogliono bene alproprio paese.

Sindaco, buon lavoro, a lei e atutta lua squadra.

Pasquale Marchese

naio. Ha ribadito più di una voltache è riuscito laddove altriavevano fallito, eccetto un altrosindaco: riuscire a portare atermine i cinque anni di mandato.Opere pubbliche a tutto spianohanno dato, e continuano a farlo,un aspetto diverso e civile allanostra cittadina. In questi giornisono in atto i lavori per la riqualifi-cazione della piazza nella frazioneSan Marco; cominceranno entrofine mese i lavori per la fognaturain Via Forchia. Il riassetto del baso-

Il barbaro eccidio di ParigiSaggezza del parlar napoletano

satanici, il cui autore viene ancoraricercato per una condanna amorte che pende sul suo capo?

Al riguardo mi viene in mente ilsaggio ammonimento di uno deitanti modi di dire del parlar napo-letano: Mettere ‘o pepe ‘nculoa zoccola, cioé suscitare in altripruriginosi desideri, provocarevoglie inappagabili, istigare acomportamenti anomali, ottenen-do lo stesso effetto prodotto neiratti da fogna dai granelli di pepeinseriti nei loro ani, a seguito delquale trattamento gli stessiimpazzivano, sterminando i lorosimili (si trattava del più remotoesempio di derattizzazione).

Espressioni simili napoletanesono: Mettere ‘a mazza mmiezo‘e vespe ; Sfruculià ‘a mazzarella‘e San Giuseppe; Sfruculià ‘opasticciotto.

Espressioni simili italiane:

”Andarsela a cercare”; “Cercarerogne, cercare tigna”, “Meglio sariache i tuoi negozi faccia / Senzavoler di tigna andar cercando”(Menzini / “Poetica” 1,2).

Auguriamoci che le minacce diguerra rivolte da costoro anchecontro l’Italia, non si concretizzinoper irresponsabili comportamentidi chicchessia così come éavvenuto a Parigi.

Claudio Onorati

Commiato del sindacolato dal passaggio a livello delleBotteghelle fino al Cellaio primavedrà all’opera in contemporaneatre cantieri ( uno in piazza Roma, ilsecondo in piazza Aragona, il terzosul Cellaio), al termine della siste-mazione delle tre piazze comin-cerà il lavoro sulla Via Appia: tuttociò per non creare molta difficoltàai cittadini.

Inizieranno, entro la fine difebbraio, i lavori per la costruzionedel palazzetto dello sport.

Pasquale Marchese

Page 3: Gennaio 2015

Gennaio 2015 3Valle di Suèssola

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I messaggi di Gesù e di sua mammaChi ha ascoltato questi messaggi, e chi per la prima volta li leggerà, sappia che devonoessere custoditi con amore, perché, rileggendoli nella bisogna, possa ritrovarsi in essi.

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Pasquale Marchese

8 gennaio 2010 ore 3Gesù, la tua serva è pronta

per servirTi come desidera il tuocuore.

“II Signore Gesù, il Figlio di Dio,ha ordinato a me, Gabriele, il Servodell ‘Altissimo, di servirti quantonel suo nome devi alle creatureche sono in preghiera ora, ai piedidella Vergine Maria.

Coloro che non hanno proce-duto a leggere quanto è stato datoloro, non devono giustificarsi,perché questa mancanza è statagià annoverata, negativamente,nel libro della vita. Non è stata latimidezza, in alcuni di voi, che viha impedito la lettura della pre-ghiera nel giorno di Natale e diCapodanno, ma la poca fede nellamia parola. Molti non hanno capitoche Dio ha permesso a me, Servo,di suggerirvi quanto una creaturadi Dio avrebbe sentito nelle festi-vità di questi giorni.

Nessun dotto avrebbe potutoconcentrare nelle parole che visono state dettate, i sentimenti,talvolta celati, perché si è inca-paci di palesarli anche in presen-za dei familiari, per una specie di

pudore che non deve sussisterein chi veramente ama.

Voi, donne, dite ai vostri uominidi superare questo stato d’animoe di affrontare, con l’aiuto di Dio, ledifficoltà che si hanno talvolta conil proprio linguaggio.

Chi non è stato nell’obbedienza,in questi giorni di festa, faccia am-menda della propria colpa, chie-dendo perdono a Dio, per essersisottratto a questo atto d’amore,per cui consiglio di destarsi daquesto letargo spirituale che, alungo andare, porta alle tenebre,dove non vige la luce di Dio. .

Voi, che siete qui al mio ascolto,avete pregato per la pace che noi,Creature celesti, vediamo semprepiù lontana? Avete, con la preghi-era, inneggiato al Dio della miseri-cordia, perché nel mondo dominil’amore e non il disordine e leguerre?

Siate, voi che mi ascoltate, fau-tori di pace, prima nella famiglia,tra i parenti, tra gli amici; siate por-tatori della parola divina presso diloro, invocando lo Spirito Santo.Come si può ottenere la pace, sevoi non collaborate, costruendolacon la vostra preghiera giorno pergiorno? Come può regnare la pacenel mondo, se non la possiedegran parte dell’umanità?

Sono bastati pochi giorni in cuinon avete sentito la mia parola, cheè quella di Dio, che alcuni di voihanno spento quella luce che siera accesa nel loro cuore, perchénon alimentata più dall’amore.

Pregate Gesù, il Figlio di Dio, cheinterceda presso il Padre perchélasci me, il suo Servo, a riprendereil dialogo interrotto, voluto da Dio,per misurare la vostra fede, la for-za del vostro amore, che Egli nonha alimentato, perché non invo-

cato. Pregate, creature che sietedinanzi alla Madre di Gesù, la cuiPersona è stata vilipesa da manod’uomo, perché Dio, il paziente, ilmisericordioso, è stanco di esseresfidato da questa parte dell’umani-tà, compresi i vostri familiari, che,pur avendo ricevuto tanti segnidivini, in questi anni, non li ha fattipropri.

Pregate perché la mano del-l’Altissimo sia leggera e misericor-diosa nel giudicare queste crea-ture, che continuano ad ignorare,a condannare la voce dell’amore,della carità e del perdono, tra-smessavi da Gesù, il Figlio di Dio.

Bisogna, figli diletti, ricordareche la voce dell’amore purifica ilcuore di chi calunnia, di chi odia ilproprio fratello; l’operato, senzala carità, come vi ho spiegato neiprecedenti incontri, non arriva alcuore di Dio; il perdono è l’armache fa sentire una creatura degnadi essere chiamata figlia di Dio.

Quanto vi ho ricordato sull’amo-re, sulla carità e sul perdono,deve portarvi a misurare se sietedegni di avvicinarvi all’Eucarestia,senza essere condannati comespergiuri, dinanzi a Dio.

Avvicinatevi, creature che miascoltate, al Bambinello Gesù, ecome i pastori accorsero ad ado-rarLo, portando l’oro, l’incenso ela mirra, come da millenni sitramanda, così voi sostituiretel’oro, offrendo il vostro cuore,l’incenso con il vostro amore e lamirra con la vostra eterna fedeltà.

Al cenno di Gesù, io, Gabriele,il Servo dell’Altissimo, mi accomi-ato, non prima di esortarvi a pre-gare la Mamma del Figlio di Dio evostra, perché non vi abbandoniin queste ore cruciali, che incom-bono sul vostro mondo”.

E così sia.

I l piano dell ’Alta Vendita,associazione massonica risorgi-mentale, ispirata come sempredallo gnosticismo talmudico deinemici di tutti gli uomini, si propo-neva una finalità apparentementepatriottica ma il fine reale era benaltro. Leggiamone il documentoispiratore: Il nostro fine ultimo èquello di Voltaire e dei rivoluzio-nari francesi: la distruzione finaledel cattolicesimo e dell ’ ideacristiana [...]. Il Papa, chiunquesarà, non verrà mai alle societàsegrete (purtroppo però questo siè verificato! n.d.a.). Sta allesocietà segrete compiere il primopasso verso la Chiesa, con loscopo di conquistare entrambi. Ilcompito che stiamo per intrapren-dere non è il lavoro di un giorno, odi un mese, o di un anno; puòdurare molti anni, forse un secolo(previsione precisissima, anchenei mesi! N.d.a.); ma nelle nostrefile il soldato muore e la lottaprosegue. Noi non intendiamoguadagnare i Papi alla nostracausa, farne dei neofiti dei nostriprincipî, dei propagatori dellenostre idee. Sarebbe un sognoridicolo, e, in qualsiasi modo sisvolgano gli avvenimenti, se peresempio dei Cardinali o dei pre-lati siano entrati, di loro spontaneavolontà o di sorpresa, a parte deinostri segreti, questo non ènient’affatto un incentivo perdesiderare la loro elevazione allaSede di Pietro. Quella esaltazioneci rovinerebbe. L’ambizione liavrebbe condotti all’apostasia, ibisogni del potere li costringe-rebbero a sacrificarci. Quelloche noi dobbiamo domandare,quello che dobbiamo cercare easpettare, come gli ebrei aspet-tano il Messia (si noti il riferimentosotti le -n.d.a.-), è un Papasecondo le nostre necessità [...].Con quello marceremo piùsicuramente all ’assalto dellaChiesa che con gli opuscoli deinostri Fratelli in Francia e anchecon l’oro dell’Inghilterra.Voletesaperne la ragione? È questa: perdistruggere la pietra sullaquale Dio ha costruito la SuaChiesa, noi non abbiamo biso-gno di aceto annibaliano, o dipolvere da sparo, né delle nostrestesse braccia. Noi abbiamo ildito mignolo del successore diPietro impegnato nella congiurae questo dito vale per una similecrociata tutti gli Urbani II e tutti iSan Bernardo della cristianità.Senza dubbio raggiungeremoquesto fine supremo dei nostrisforzi. Ma quando? Come? L’igno-to non è stato ancora rivelato.Ciononostante, niente devedissuaderci dal piano tracciato;al contrario, tutto deve tenderci:l’opera è appena abbozzata, mafin da oggi dobbiamo lavorarcicon lo stesso ardore come se ilsuccesso dovesse coronarladomani. Desideriamo che questaistruzione rimanga segreta per isoli iniziati, e che venga detto aisoli ufficiali del consiglio dellasuprema Vendita (Loggia) chedovrebbero instillarla nei loroFratelli, in forma di istruzione odi memorandum [...]. Or dunque,per assicurarci un Papa fornitodelle qualità richieste, si tratta diformare a questo Papa unagenerazione degna del regno chedesideriamo. Lasciamo da partele persone anziane e quelli di etàmatura; andiamo alla gioventù, ese è possibile, anche ai bambini[...]. Escogiterete per voi stessi,senza grandi sforzi, unareputazione di buoni cattolici e dipuri patrioti. Questa reputazionepermetterà l’accesso delle nostredottrine negli ambienti del

Il santo Sacrificio di Cristo e la tavola calda di Baphomet

giovane clero, così come neiconventi. Per forza di cose, nelgiro di alcuni anni, questo giovaneclero avrà occupato tutte lecariche; esso governerà, ammini-strerà, giudicherà, formerà ilconsiglio del sommo gerarca,sarà chiamato a scegliere i lPontefice che deve regnare. Equesto Pontefice, come la mag-gior parte dei suoi contemporanei,sarà necessariamente imbevutopiù o meno dei principî italianiumanitari (leggi “rivoluzionari”)che abbiamo incominciato amettere in circolazione. È unpiccolo grano di senape nera chestiamo affidando alla terra; ma laluce del sole della giustizia lo faràcrescere sino al potere piùelevato, e un giorno vedremo chericco raccolto produrrà questopiccolo seme. Nel percorso chestiamo tracciando ai nostri Fratellisi devono vincere grandi ostacolie superare molteplici difficoltà. Sitrionferà con l’esperienza e conla perspicacia. Ma il fine è cosìbello che vale la pena di spiegaretutte le vele al vento perraggiungerlo. Volete rinnovareradicalmente l’Italia? Cercateil papa di cui abbiamo appenadisegnato il profilo. Desideratestabilire il regno degli eletti sultrono della prostituta diBabilonia? Lasciate i l cleromarciare sotto il Suo stendardo,

mentre crede di marciare sotto labandiera delle Chiavi Apostoli-che. Vuoi distruggere l’ultimovestigio dei t iranni e deglioppressori? Piazzate le vostretrappole ( le reti) come SimonPietro; gettatele nelle sacrestie,nei seminari e nei conventipiuttosto che in fondo al mare: ese non avete fretta, vi promettiamouna pesca più miracolosa dellasua. Il pescatore di pesci divennepescatore di uomini; voi porretedei nostri amici attorno allaCattedra Apostolica. Avretepredicato una rivoluzione in tiarae cappa, camminando con la cro-ce e la bandiera, una rivoluzioneche non avrà bisogno se non chedi essere un po’ spronata permettere il fuoco ai quattro lati delmondo. Ora non ci rimane cheesaminare se questo piano è statocoronato da successo.

Lasciamo il giudizio al lettore,ma a noi sembra che il progetto sisia realizzato pienamente, anchese le fasi conclusive sono in cor-so, ma oramai è un treno in corsainarrestabile … tranne interventidivini. Lasciamo agli storici l’analisidegli eventi e dei personaggi chehanno reso possibile il pieno suc-cesso delle strategie operate epianificate attentamente e scal-tramente. Oggi, coloro che hannoreso evidente e completo il suc-cesso del piano ordito, sono ad-dirittura sugli altari della Chiesamodernista, e non potrebbe esserealtrimenti visti gli attuali nocchieridi una barca oramai infiltrata fin

negli angoli più remoti dai deliri neo-pseudoteologici della sinagoga disatana. La vera chiave di questavittoria schiacciante non è statasolo l’elezione di marrani o di giudaiscariota al soglio di Pietro (quelliche si dicono papi ma formalmentenon lo sono) in una “chiesa” dellaquale Giovanni ha detto:” Conoscole tue opere; ti si crede vivo einvece sei morto”, né l’indizione diun falso concilio, piuttosto un con-ciliabolo appestato da ecume-nismo massonico, giunto “nell’oradella tentazione che sta per veniresul mondo intero, per mettere allaprova gli abitanti della terra”(Apoc.III,10), bensì la formulazionedel cosiddetto novo ordo missae,la falsa messa marrano-mas-sonico-protestante che ha sosti-tuito il Kathekon del MessaleRomano. Il Cattolicesimo ha rettonei millenni, nonostante persecu-zioni, guerre, assalti di ogni tipo,perché poggiato sulla Roccia diPietro e sul Sacrificio di N.S.Gesù Cristo, i due elementistrutturali che hanno puntellato laSanta Chiesa impedendo alle portedel male di prevalere, secondo lepromesse evangeliche.

In successivi scritt i, a Diopiacendo, evidenzierò gli oltraggisacrileghi e blasfemi perpetrati nelnovus ordo, nelle messe circensi,clownesche, jè-jè, di rito caprese-suessolano e così via, ma in questasede accennerò solo alle offerte,frutto della terra e del lavorodell’uomo che attualmente vengo-no portate nientemeno che alsignore dell’universo, signore conla “s” minuscola e ne spiegherò ilperché. In Genesi IV-3 leggiamo:… Caino offrì frutti del suolo insacrificio al Signore …, frutti cheil Signore non gradiva affatto,espressione che ha sostituito nell’”Unde et memores “… pre-sentiamo alla tua gloriosa Maestà,scelta tra i beni che Tu stesso cihai dato, la vittima pura, la vittimasanta, la vittima senza macchia,il Pane santo della vita eterna e ilCalice della salvezza perpetua”,incalzata dalla seguente “Supraquae”: ”sopra queste offertedégnati di posare il tuo sguardofavorevole e benevolo; accettalecome hai voluto accettare i donidel tuo servo Abele il giusto, ilsacrificio di Abramo, nostro pa-triarca, e quello di Melchisedech,tuo sommo sacerdote, offertasanta, sacrificio senza macchia.

Ecco che l’offerta della Vittimapura ed immacolata, gradita in-finitamente dal Padre, vienesostituita dai banalissimi frutti dellaterra e del lavoro dell’uomo che Dioaborrisce. Ma non finisce cer-tamente qui, data l’audacia “ardi-mentosa” dei massoni compilanti.Il canone del Messale Romanoinizia con le parole: “Te ígitur,clementíssime Pater,…” con la Tben evidenziata da incisioniartistiche, a richiamare il tau,simbolo della Croce del Cristo. Lanuova messa vernacolare ri-prende il sacrificio di Caino e nonquello di Abele. Infatti, si trovanell’offertorio “Benedetto sei tu,Dio dell’universo:dalla tua bontàabbiamo ricevuto …”. Ma chi èquesto Dio dell’universo?Benedetto sei tu, dio dell’universoè una espressione della cabalagiudaica. Non si dice infatti:“Benedetto sei tu Dio, Creatoredell’universo” ma: “Benedettosei tu, dio dell’universo”, cioè dioImmanente all’universo, animadella materia. Questo è tipicamentecabalistico, morbo che ha infettato

continua a pag. 4

L’Associazione massonica Alta Vendita: Il nostro fine ultimo èquello di Voltaire e dei rivoluzionari francesi cioè la distruzione

finale del cattolicesimo e dell’idea cristiana - Il massoneDomenico Margiotta: Satana è il dio dell’Universo - Il papa

Paolo VI (Giambattista Montini) è stato il papa della massoneria

tutta la Nuova teologia modernista!Pensavamo fino a poco fa chequeste considerazioni fosseroesagerate, allucinazioni di in-guaribili complottisti, che non sipotesse arrivare a tanto, finché ciha colto lo sgomento nel leggerein un testo di Domenico Mar-giotta, massone luciferiano, del1895, quanto trascrivo fedel-mente: “Che cosa è dunque il

Signore dei Cieli, se non è il Diodei pigri, degli oziosi e dei vaga-bondi che immaginano lo spiritoe si satollano di materia, chevivono di idee e consumano larealtà? Non c’è spirito senzamateria e sono identificati l’unoall’altro, se no, il Signore dei Cieliè il Dio del Nulla; mentre Satanaè invece, il dio dell’Universo! Ildio dell’Universo, poiché com-prende in un solo essere spirito emateria, l’una non potendo sus-sistere senza l’altro. Quello solodeve essere per noi il dio che legoverna tutt’e due, e quello èSatana”(Domenico Margiotta: Lepalladisme: Culte de Satan-Lucifer dans les trianglesmaçonniques, Grenoble 1895,p.44).

Il card. Montini, il 27 marzo1960, a Torino: “L’uomo modernonon arriverà, un giorno, a mano amano che i suoi studi scientificiprogrediranno e scopriranno dellerealtà nascoste dietro il viso mutodella materia, a tendere l’orecchioalla voce meravigliosa dellospirito che palpita in essa? (eresia panteista, volgarizzatanegli anni 1950 da Teilhard de

Chardin). Non sarà la religionedel domani? Einstein intravide laspontaneità di una religionedell’universo. O non sarà forse lamia religione oggi ? Il lavoro nonè di già ingaggiato nella traiettoriadiretta che mette capo allareligione ? (La DocumentationCatholique. n° 133, 19 giugno

1960, p.764-765). Montini lasciacosì intravedere che il panteismoevoluzionista era fin d’allora la suareligione personale. Non è senzainteresse notare che questa“religione dell’universo” ispirerà ilmessale montiniano: “Benedettosei tu, Dio dell’universo”. A questomisterioso Dio dell’universo, vieneofferto il frutto dell’agricoltura, damangiare. Nella vera Messa, ilsacerdote dice: Ricevete, PadreSanto, Dio onnipotente edeterno, questa Vittima senzamacchia” cioè, l’Agnello di Dio, ilpiù bello del gregge, per essereofferto.

Per capire il significato pro-fondo di questa differenza, ripor-tiamoci ancora alla SacraScrittura. “Dopo molto tempo,Caino offrì a Dio sacrificio dei fruttidella terra; Abele poi offrì deiprimogeniti del suo gregge, deipiù grassi. Dio guardò Abele e isuoi doni, ma non guardò Caino ei doni di lui. Caino si adirò gran-demente e il volto suo s’abbatté”.“Disse Caino al fratello Abele:“Usciamo fuori”. E come furono peicampi, Caino insorse contro ilfratello Abele e l’uccise”. (Gen.IV, 5-6, 8).

Come non confrontare que-st’avvenimento storico con la“chiesa conciliare” diventata lachiesa di Caino, con il suo rito (la

Come si “maltratta” Gesù: la gente si passa l’Ostia inmano, come un toast, alla messa di Bergoglio, senza alcuna

precauzione, senza nessun rispetto!Fino a quando dovremo torcerci le budella?

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Gennaio 20154 Valle di Suèssola Florilegio poetico napoletano proposto da Claudio OnoratiFrammenti di storia

Claudio Onorati

a cura di Mario Vigliotti

Diego Martinisi

Prolungamento Viale Libertà - S. MARIA A VICO

Ricordi di gioventù di Giovanna - Stralci di vita quotidiana

Il santo Sacrificio di Cristo ...

L’EquitaliaE’ comme fosse na sanguettaca te zuca ‘o sanghe a piettopure si nun ce ‘a faje a tirà annanzepecchè tieni ‘e lividi ‘n’ copp’ ‘a panza.

E t’arrivano ‘e bullettecomme fossero marchettecu ‘e scadenze e ‘e date scrittepure si già tieni ‘o core afflitto.

E nun vònno sapè storiesi è gia chino ‘o calendarioe nun t’hè fatto manco ‘e ferie.

‘A sta recchia nun ce sentee si nun curri cu ‘e cuntantete fanno cadé tutt’ ‘e diente. DenaraQualsiasi atto a titolo oneroso o

gratuito, che determina la perditadella perdita della titolarità del dirittoacquistato con l’agevolazioneprima casa entro cinque anni,comporta la decadenza dell’age-volazione stessa.

La decadenza è evitata se ilcontribuente procede al riacquistodi altra casa di abitazione, a pattoche il riacquisto sia a titolo onerosoed avvenga entro un anno dal pre-cedente trasferimento e l’immobileriacquistato sia adibito a propriaabitazione principale, stabilendovila residenza.

Prima casa - Il beneficio fiscale decade se si vende entro i 5 anni

Nel terzo appuntamento con iRicordi di Giovanna continuiamoil nostro viaggio tra tradizioni delpassato, ormai in disuso.

“Le donne devono fare lacalza”, è il titolo di questo capitoloe si tratta di un’espressione, di usocomune, dal significato doppio.Negli anni Quaranta, questa af-fermazione racchiudeva la conce-zione popolare della donna rele-gata in casa, dedita ai lavori dome-stici. Questa immagine, contra-stava con i progetti di molte ragaz-ze che ambivano al proseguimentodegli studi, per la pura e genuinavoglia di imparare e possedere unacultura. C’è da dire, però, che al-l’epoca le scuole superiori non era-no assai diffuse; inoltre, molte diloro erano situate lontano dai pae-sini, per lo più in città e frequen-tarle comportava lunghi viaggi espostamenti, con mezzi scomodie dalle corse rare. Questa situa-zione obbligava gli studenti a tra-scorrere molte ore lontano da ca-sa, cosa alquanto disdicevole perle ragazze, che l’opinione comunecollocava protette in casa. Suc-cedeva così che, non potendocontrastare il volere della famiglia,le ambiziose fanciulle finivanocostrette a mortificarsi e a sacri-ficarsi nel ruolo di collaboratrici

La presente raccolta è fruttodella ricostruzione della produ-zione poetica del compiantoAngelo Manna ottenuta compat-tando testi rinvenuti già stampaticon quelli rimasti nella memoria delcomputer e ... dei Suoi familiari.Trattasi di 131 fronde sparse cheevocano i diversi momenti dell’in-tensa esistenza dell’Autore e cheesternano sentimenti profondi, for-ti e delicati al tempo stesso. I temiaffrontati tra realtà e immagina-zione - l’amore e la passione, ilsacro e il profano, la vita e la morte,la gioia e il dolore - si snodanoattraverso una naturale musicalitàdelle rime, in forme metricamenteperfette. Il modo di concepire laPoesia, già esplicitato dall’Autorea chiare lettere nel lontano 1974,nella prefazione all’ormai famo-sissimo Inferno della poesianapoletana, viene ribadito nel

Lacreme e rrose, desiderie ‘e suonne,chist’è Il’ammore ca sent’io pe tte!Ammore, addò ‘e ricchezze nun ce ponne,si tu vuò bene sulamente a mme!Stella che luce dint’ ‘e nnotte chiare,vita ch’è doce, quanno ‘a vita è amara!

Suonno mio d’oro, suonno ‘e chistu core,damme sta mana e nun t’alluntanà...Nuie ce sperdimmo addò ce porta ‘ammore;addò chiù calmo ‘ammore se po fà!E ce addurmimmo quanno ‘a vita tojas’addorme fusa cu sta vita mia!

Anema e core!... Nun ‘o ddì a nisciuno,tesoro mio, ca vuò campà cu mme!‘A mmidia trova sempe a qualchedunoca pe fa male, m’alluntana ‘a te.Anema e core! ... Nun ‘o ddì a nisciunoca ce vulimmo tanto, tanto bene!!

Un tempo i tarallari, che i Toscanidirebbero ciambellai, giravano perborghi e periferie delle grosse cittàportando appesa davanti a sé conuna cinghia di cuoio, che passavaintorno al collo, una sporta di ampieproporzioni.

Vendevano taralli con ” ‘nzogn‘e pepe”. Ma non avendo con sénessun altro contenitore, e nonbastando le grosse tasche deigiacconi, che pendevano nellaparte posteriore della persona,deponevano nella sporta , accantoai taralli, tutto di cui potevano edovevano servirsi nel loro giro-vagare: la merenda, il berretto, lapipa, guanti sdruciti se era inverno,qualche sciarpa. Insomma un po’

Dedicata a mia moglie Rosalba per i38 anni di matrimonio (15/1/1977)

Doje aneme:uno core

Domenico Tito Manlio(NA 1901 - Roma 1972)

autore anche della famosacanzone napoletana

Anema e core (1950).Musica di Salve D’Esposito

domestiche. Giovanna stessadovette lottare contro tutti per potercontinuare gli studi al ginnasio diMaddaloni; nonostante la sua pas-sione per gli studi scientifici, lascelta scolastica fu ben diversa acausa di una discussione con uno

zio di famiglia, che la distolse dallasua scelta iniziale. Per cui Gio-vanna scelse lettere, diventandopoi un insegnante stimata e ri-spettata.

Il secondo significato dell’e-spressione fare la calza, è daintendere letteralmente. All’epoca,le donne, dopo aver esaurito le

faccende in casa, trascorrevanoil tempo lavorando coi ferri a doppiapunta: si trattava di una tecnicaantica e assai in voga in quel dopoguerra, in cui per guadagnarequalche spicciolo, si lavoravanocalze e calzini dai colori caldi.

Spesso non era tutta la calza adessere lavorata, ma solo il tallone.Giovanna non ricorda di aver maisvolto lavori coi ferri, ma ricordacon quanta abilità sua nonnaGraziuccia sferruzzava tra drittoe rovescio, anche in piedi e a occhichiusi. Negli anni a venire, le calzeper i l corredo delle giovani,

vennero rimesse in circolazione etinte di marrone; erano gli anni dellaguerra, in cui c’era penuria di tutto.Con l’arrivo degli Alleati, sbar-carono anche le prime calze di ny-lon, croce e delizia per le ragazze,sempre attente alle frequentismagliature. La tradizione cat-tolica, prevedeva la completacastità della fanciulla, fino all’arrivodel matrimonio e alla prima notte dinozze. Ma non sempre si riuscivaa tenere le proprie figlie lontano eal riparo dai giovincelli. Quandoscoccava l’innamoramento eranomille le trovate, alle quali si rico-rreva, per incontrare la personaamata: intrighi e sotterfugi, bacirubati e altri intoppi ai quali sirimediava tramite matrimoni ripa-ratori o aborti. Spesso erano pro-prio i bambini a pagarne le con-seguenze, rimanendo figli illegittimio orfani abbandonati sulla ruota deibrefotrofi “Alla Madonna”. Daquell’epoca, fino ad oggi, i costumi,le abitudini, il modo di pensare e ivalori in cui credere sono cambiati:in meglio o in peggio, non ci è datosaperlo, rimandiamo dunque aiposteri l’ardua sentenza. Circon-dati dal bene e dal male, è la nostracoscienza a decidere da che par-te schierarsi, ed è la nostra dignitàa guidarci. Vivere onestamente ein pace con noi stessi è l’obiettivoda tenere in mente, per poter vi-vere in armonia con il mondo e conchi ci sta intorno.

Francesca De Lucia

Anno scolastico 1942-1943, MaddaloniLiceo Ginnasio Giordano Bruno, classe III A ginnasiale

La decadenza comporta l’ob-bligo di corrispondere al Fiscoquanto indebitamente risparmiato,cioè la differenza tra pagata el’imposta ordinaria, vale a diresenza agevolazione, più interessie sanzioni pari ad un ulteriore 50%da calcolarsi su detta differenza.

Ciò vale anche quando sia ce-duta una parte del bene o una suaquota oppure quando sia cedutoun diritto reale, quale la nudaproprietà.

La perdita del beneficio riguarda,in questo caso, la parte di prezzocorrispondente al diritto parziarioceduto, calcolato applicando alprezzo dichiarato nell’atto di acqui-

sto i coefficienti per la determi-nazione dei diritti di usufrutto, conriferimento alla data in cui il dirittoè stato acquistato.

Qualora non si avesse inten-zione di riacquistare l’immobile, sipotrà chiedere all’Agenzia delleEntrate la riliquidazione dell’impostapresentando una specifica istan-za entro l’anno, evitando in talmodo la decadenza e, quindi, lasanzione e si potrà pagare solo ladifferenza di cui sopra e gliinteressi.

Successivamente a tale termine,senza riacquisto e senza averchiesto la riliquidazione dell’impo-sta, si verificherà la decadenza.

Tuttavia, l’interessato potràinvocare l’istituto generale delravvedimento operoso, purchépresenti la relativa istanza primache siano iniziati controlli fiscalinei suoi confronti, cioè prima chel’avvenuta constatazione dellaviolazione gli sia stata notificata eprima che siano iniziati accessi,ispezioni e verifiche o altre attivitàamministrative di accertamento.

Il ravvedimento operoso con-sente di ridurre la misura della san-zione (a un decimo se avviene en-tro 30 giorni dalla data di deca-denza oppure ad un ottavo seavviene nel termine di un anno dal-la data di decadenza.

‘o mmio contiene ‘o buono e ‘o malamente assaiPrologo a Casariavulo, oltre chenella dedica al lettore casto cheintroduce le odi del Priatorio.

Nel pieno, rigoroso rispetto dellalingua che Dio ha dato all’Uomo,Angelo Manna riesce ad espri-mersi, di volta in volta, con unaterminologia coerente, genuina enon artefatta, mai gratuitamentelasciva ovvero puerilmente ipo-crita. La “lingua” napoletana di cuiAngelo Manna fu uno strenuo as-sertore tanto da averne propu-gnato, perfino attraverso un dise-gno di legge, l’insegnamento nellescuole; quella che amava chiamare‘a lengua ‘e tata, adoperata conuna padronanza estrema da farinvidia ai padri della nostra lettera-tura - da Basile a Cortese, daRusso a Di Giacomo - escevieppiù esaltata dalla presentepubblicazione che vuole essere unennesimo tentativo volto alla con-

da pag. 3

servazione di un patrimonio che,purtroppo, le nuove generazioni,più o meno inavvertitamente, van-no via via dilapidando.

Angelo Manna, giornalista, po-eta, scrittore, saggista, scom-parso nel 2001 all’eta di 66 anni hacurato tra le altre: L’Inferno dellapoesia napoletana (Ed. ’74. ’76

e ’91); la traduzione e il commentode Le Fonnachere dal Penta-merone di G. B. Basile (’78);Care paisane (Ed. ’80, Rist. 2002)Note per una controstoria delcosiddetto Risorgimento (’91);Briganti furono loro: quegliassassini dei fratelli d’Italia(’97); 1799: morte a li Francise(’99). Sue le monografie su: NicolaCapasso, Luigi Molinaro delChiaro, Emmanuele Rocco.

Ha curato la riedizione delTrittico di Bartolomeo Capas-so : Napoli greco-romana,Masaniello e La Vicaria vec-chia.

Ha scritto la Prefazione allaristampa anastatica delle Memo-rie storico-diplomatiche dellaCittà di Acerra di GaetanoCaporale, Partenope, le sirenee Ulisse è stato pubblicatopostumo nel 2004.

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“nuova messa”) che vuoleuccidere la Chiesa di Abele, con ilsuo rito gradito a Dio (la SantaMessa di sempre, detta di san PioV)? Come si vede, questa volontàdei nemici della Chiesa didistruggere il Santo Sacrificio,risale a molto tempo addietro.(L’Église éclipsée, Ed. Delacroix1997, p. 236, nota 1).

Cari lettori, non trasecolate,reggetevi forte! D’altre parte ilnome del cardinal Bugnini, cui era

stata affidata la composizione delfinto testo sacro, non è statoritrovato nella lista Pecorelli,cosa per la quale fu allontanato(ma non deposto!) in Iran comenunzio apostolico? Già è tanto chenon ci abbiano direttamentepropinato il baphomet!

Per fortuna il Rito venerandoè ancora praticato in angustecappelline ed oratori da coraggiosisacerdoti perseguitati dai mo-dernisti finto-cattolici.

Siamo ritornati nelle catacombe,ma al Messale Romano nonrinunceremo mai, perché questosignificherebbe perdere il rito deinostri Padri ed in definitiva la fedenella Chiesa Una, Santa, Cattolica,Apostolica, Romana, l’unica veraChiesa di Cristo che dà salvezzaeterna! Nelle chiese della nostravalle, come in tutto l ’orbe, sicelebra, come in un pittoresco fastfood, una blasfema tavolacalda, un’offerta al baphomet,dio della massoneria, con la

compiacenza di stolti, dormienti,infingardi e conniventi pastori checonducono se stessi e le pecoreignare ad essere pasto di infernalie crudeli macellai! Ma non perdia-moci d’animo, piuttosto preghi-amo, dal salmo LIV: Tu, Dio, li spro-fonderai nella tomba gli uominisanguinari e fraudolenti: essi nongiungeranno alla metà dei lorogiorni. Ma io, Signore, in te con-fido”. Che il Cuore della Verginealfine trionfi, così come ci hapromesso a Fatima!

‘A sporta d’ ‘o tarallarodi tutto. E perciò se ad un taleaffibbiate più incarichi, più di quantine possano reggere le suecapacità, potete sentirvi dire: Mache songo io, ‘a sporta d’ ‘otarallaro?

La frase fu pronunciata an-che,diversi anni fa, da GiovanniLeone in una conferenza da luitenuta a Napoli al Circolo dellastampa, dopo che il suo partito, laDemocrazia Cristiana, per bloc-care crisi che minacciavano didurare troppo a lungo, lo incaricòben due volte di formare governidi transizione, che furono detti,dalla stagione in cui nascevano:governi balneari.

Claudio Onorati

S. Maria a Vico

Rimesso a nuovoil monumento ai caduti

Erano anni che il monumentoai caduti di tutte le guerre -esordisce l’assessore TancledoBalletta - non veniva adegua-tamente pulito. Piazza Roma èun biglietto da visita importan-tissimo per la città, dunquenell’ottica della valorizzazionedelle piazze e dei luoghi simbolodel centro cittadino non è pen-sabile trascurare il monumentoperno dell’area posta al centro delpaese.

Lavori di pulizia, manutenzione,alberi potati, erbacce estirpate,risistemato il verde pubblico e lefioriere.

Questo il primo intervento inpiazza Roma. Fra pochi giorniinzieranno altri lavori nella centra-

lissima piazza santamariana:verranno abbattuti i pini sul latoovest, quelli che dividono la piazzadal parcheggio, eliminate le piccoleaiuole, ed avremo una piazza tuttain basolato. Pasquale Marchese

Page 5: Gennaio 2015

Gennaio 2015 5Valle di Suèssola

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Il 6 gennaio

Agostino Di Nuzzo,anni 61, Messercola,è tornato alla casadel Padre celeste.

Condoglianze alla moglie Laura Pascarella,

ai figli Enzo, Emanuele e Pina

Il 9 gennaio

GiuseppeVerdicchioanni 77, Arienzo,

è tornato alla casadel Padre celeste.

Condoglianze alla moglieDomenica Caprio,

alle figlie Anna e Maria,al genero Lugi Florese,ai nipoti e familiari tutti

15 gennaio san MauroAuguri a

dott. Mauro Montano

3 gennaioAuguri alla signora

Carmelina Morgillo(vedova Russo)

per il suo 85° compleanno

dal figlio Alfonso,dalla nuora Miriam,

dalle nipotine Carmen, Antonella

Il 14 gennaio

AlessandroPiscitelli

anni 78Condoglianze

alla moglie Filomena , ai figli Raffaela, Rosa

e Pasquale, ai familiari tutti

Il 10 gennaio ha raggiunto la casadel Padre celeste

l’ on.le Pasquale Puoti.Condoglianze alla signora MariaBernardo, ai figli Carlo e Daniela,

ai familiari tutti.

Il 3 dicembre 2014

Giuseppeè venuto ad allietarela casa dei coniugi

Raffaele Crisci e Rosa di Forchia (BN).

Felicissima la sorellina Daiana.Auguri dai nonni

Giuseppe ed Immacolata, dagli zii e dalle cuginette.

dalle famiglie...dalle famiglie...dalle famiglie...dalle famiglie...dalle famiglie...

Nozze d’oro perAlfonso e Franca

La Spezia 14 gennaio 1965S. Maria a Vico gennaio 2015

Alfonso Della Rocca, 26 agosto1932, Franca Toracca 14 novem-bre 1936, circondati dall’affettodelle figlie Antonella ed Alba, con igeneri Gianpaolo Falco e CarmineMormile, i nipotini Francesco ,Michele, Alessandra, Benedetta,Federica, hanno festeggiato il lorocinquantesimo di matrimonio. Aporgere gli auguri ai festeggiati, ilfratello dello “sposo” cav. uff.Franco Della Rocca con la figliaM. Antonietta ed il piccoloFrancesco, i nipotini Nino e Mario;gli amici avv. Rimo Caporaso, il prof.Dario Caporaso, il prof. Tino DiMarzo, il dott. Alfonso Florio con lamoglie sig.ra Luisa, la dott.ssaLaura De Luca con il consorte dott.Giuseppe, l’ing. Gennaro Bernardo,il rag. Andrea Grieco, l’assessorecomunale Pasquale Crisci, l’amicostorico Lello Pascarella, ed altri an-cora. Tutti i presenti hanno augu-rato ai due “sposini” di giungere altraguardo delle nozze di diamante.Il giornale Valle di Suèssola, nelmentre porge gli auguri ad Alfonsoe Franca, augura loro di tagliare iltraguardo dei 60 anni di matrimonio.

Un augurio affettuoso a

Mike De Lucia, che il 20 gennaio ha spento

le sue prime 52 candeline!Auguri

all’uomo più bello e forte delmondo da sua figlia Francesca,

da suo figlio Giuseppe,dalla sua metà Michelae dai suoi figli acquisitiGiovanna e Mariano

e dal giornale Valle di Suèssola

Posizionare lo sguardo sulpresente. Se non lo fai non puoistare bene. Come stai? Se nonporti lo sguardo sull’adesso nonce la puoi fare ad affrontare la vitae stare bene. Tutti portiamo indietroun disagio: morte, sofferenze, unlavoro che non ci piace, e siamoconvinti che i dolori durano persempre. Ma non è così. Ogni dolorefinisce. I disagi li creiamo noi,dipendono da noi stessi. Separtiamo da questo presupposto,abbiamo la possibilità di uscirnefuori. Noi abbiamo un’ incapacità di vivere nel presente. Seesaminiamo i nostri pensieri, sonotutti presi dal passato. Nonpensiamo al presente. Il presentenon è mai il nostro scopo, in talmodo noi non viviamo, non siamofelici e non lo saremo mai. Perchéi dolori durano? Perché siamopieni di pensieri. Quanto più i nostripensieri diventano forti tanto più

A ciascun giorno il suo affannola nostra anima rischia diammalarsi. Ti sei mai chiesto comemai tutto è possibile per i bambini?Vuoi che sia così anche per te?Osserva un bambino che gioca:non ha progetti, né intenzioni, népreoccupazioni perché vive ilpresente. La felicità è uno stato alpresente. Noi possiamo trovare noistessi attraverso i nostri pensieri.Io mi convinco di essere quello chesono stato in passato: ma comefarò a cambiare se il mio passatoè sempre con me? La nostra pian-ta fa da sola il suo frutto e senzadi noi lo fa ancora meglio, soloallora le cose cambiano quando lanostra mente diventa vuota e viveil presente. Infatti nella Bibbia inMatteo 6:25 sta scritto: Perciò vidico per la vostra vita non af-fannatevi di quello che mangereteo berrete, e neanche per il vostrocorpo… di tutte queste cose ilvostro Padre celeste sa che neavete bisogno. Cercate prima ilRegno di Dio e tutte queste cose

vi saranno date. Non affannateviper il domani, perché il domaniavrà già le sue inquietudini. Aciascun giorno basta la sua pena.Questi insegnamenti di Gesùpotrebbero cambiare il mondo. Unseme divino nella nostra mentebasta lasciarlo crescere, senzacorreggerlo per assistere ad unagrande opera. Se sono statacreata senza il mio parere alloralascio fare a Dio. Devo solo os-servare il problema e basta, lecose si mettono a posto da sole, omeglio, se mettiamo il nostro Io indisparte, Dio ci grida. Vogliamodavvero cambiare vita? Il primosegreto è di accettare le cose cosìcome sono senza opporsi, sop-portare quello che non puoi cor-reggere e adattarsi senza mor-morare a ciò che Dio stabilisce poi-ché tutto procede da Lui. Ed alloral’unica cosa da dire è : Conducimidove vuoi , o Padre, non esito adobbedirti: eccomi pronto!.

Rifletti: a volte vogliamo correg-gere Dio e non noi stessi!

Luigi Carfora e Carmela Tretola 24 gennaio 2015

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31/12/2014Nel primo anniversario della morte

di

Errico Affinitala moglie Carmela, i figli Pino edAnnamaria, i fratelli Antonio e

Giovanni lo ricordano a tutti coloroche lo conobbero e lo stimarono

Giuseppe Uccelloanni 71

non è più. Condoglianze al figlioRaffaele, ai familiari tutti

19 gennaio san MarioAuguri a:

Mario Nuzzo (Arpaia)Mario Verlezza Coppola

(ns collaboratore)Mario Vigliotti

(ns collaboratore)don Mario Napolitano

parroco di Loreto-Mandre,don Mario Piscitelli

parroco di Cervino,dott. Mario Piscitelli

(Codacons Valle di Suèssola)ing. Mario Campagnuolo,

ing. Mario Morgillo,Mario Angelini (fotografo)

Mario De Lucia (Via Calzaretti),Mario Mennella,

preside Mario Guida,Mario Piscitelli

(barbiere a Messercola)Mario Zuppardi (Erregrapf)

geom. Mario Sabatasso,dott. Mario Passariello

(gia sindaco di San Felice a C.)Mario Della Morte

(dop. Provincia di Caserta)Mario Valentino (Via Censi)

Mario (scuola guida Europa)Mario Anzevino

17 gennaioAuguri a

mons. AntonioRiboldi

vescovo emerito di Acerra

per il suo 92° compleanno

16 gennaioAuguri ad

Antonio Passarielloresponsabile area comunicazione

del nostro giornale

per il suo 54° compleanno

10 gennaio sant’AldoAuguri a:

dott. Aldo Guida di Domenico,Aldo Crisci,

Aldo AnzevinoAldo Forte

(maresciallo VV.UU. S. Felice a C.)

11 gennaio sant’IginoAuguri a

avv. Igino Nuzzo

14 gennaio san Felice m.Auguri a

Felice Di Benedetto,Felice Guida,

sig.ra Felicia Carforasig.ra Felicina (vedova Tarantino)

17 gennaio sant’Antonio abateAuguri a mons. Antonio Riboldi

vescovo emerito di Acerra

21 gennaiosant’Agnese v. e m.

Auguri asig.ra E. Agnese

Morgillo

27 gennaiosant’Elvira

Auguri a:Elvira Morgillofu Agostino

Elvira Morgillofu Antonio

Elvira Morgillofu Gennaro

Elvira Morgillofu Orlando

Elvira Pascarellain Della VenturaElvira D’Agostino

Elvira Gentiledott.ssa ElviraCampagnuolo

28 gennaio sanValerioAuguri a

dott. Valerio Nobile

31 gennaio san CiroAuguri a:

Ciro RiccioCiro Caprio

dott. Ciro Affinita,Ciro Mauro

Buon compleanno

L’8 gennaio il preside

prof. Marco Mauroha festeggiato il suo

95° compleanno

circondato dall’affetto di tutti suoifamiliari.

Auguri dal giornaleValle di Suèssola

11 gennaio Auguri a

Clemente Ferraranostro collaboratore

per il suo compleannoProssimamentela storia di

Giuseppe Uccello

Page 6: Gennaio 2015

Gennaio 20156 Valle di Suèssola

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“Lettera da un bosco”

C’è una piccola zolla di terra, nel cuore di Suèssola, poco lontanada qui; non è un bosco, ma tutti anticamente e ancora oggi lachiamano “Il bosco...”. Qui nascono le

Lettere da un bosco del sociologo dott. Carlo Petrella

Cara Giusy,non sei di S. Maria a Vico. Non abiti in questa valle. Abiti lontano.Ti scrivo , questa lettera non la leggerai. La leggeranno altri: miei

amici, conoscenti, quelli che aspettano ogni mese la lettera dal bosco.Ti scrivo appena ho finito di leggere il tuo libro. Il titolo: “Con la

testa e con il cuore si va ovunque”,di Giusy Versace.Devo dire che già ti avevo visto in televisione. Avevo di te una

grande curiosità. Non ho modo di raggiungerti. Vorrei solo dirti “brava!”“Brava, Giusy”.

Io vivo in un mondo di persone scassate. Lontane dal tuo stile, dallatua grinta, dalla tua forza. I miei ospiti, io vivo con ragazzi drogati inuna masseria di Acerra, i miei ospiti hanno le gambe, le mani, la testa,il cuore, hanno tutto e si drogano.

Tu non hai le gambe. Un drammatico incidente ti ha strappato legambe. E racconti minuto per minuto il tuo vivere senza gambe.

La tua voglia di non arrenderti.Ho pianto leggendo il tuo libro. Avrei voluto applaudirti, avrei voluto

eleggerti ad una alta carica dello Stato, avrei voluto che tu venissi inLocanda a parlare con i miei drogati.

Quando ho finito di leggere cercavo un tuo indirizzo. Avevo unavoglia matta di parlarti, di conoscerti, di dirti il mio entusiasmo per te.

Hai un nome importante, ma non è il nome che rende affascinante.È la tua forza, la tua fede.Alla fine del libro ringrazi la gente che ti ha aiutato. Sei stata fortunata.

Hai avuto intorno tante belle persone.Io sono stato sempre convinto che il nostro destino dipende dalle

persone che incontriamo. Ma quelle persone sono state anchecalamitate dal tuo fascino. Nel libro si nota la gara delle persone cheti vogliono stare accanto.

Cara Giusy, non ti incontrerò mai. Se per caso dovessi incontrarti,ti direi: “Giusy hai perduto le gambe, ma hai messo le ali. Brava!”

Carlo Petrella

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Abbiamo appena trascorso lefestività natalizie, un nuovo annoabbiamo salutato con la speranzache sia migliore. Grandi e piccolicentri si sono vestiti a festa: ovun-que addobbi, luminarie, pubblicitàaugurali. La parola auguri era sullabocca di tutti; tanti i buoni propositiper un futuro migliore.

Distratti dall ‘atmosfera festivasi avvertiva la necessità di parlaredelle cose belle: pranzi, cenoni, re-gali, viaggi; di prendere parte ai ritireligiosi. Dalle abitazioni giunge-vano deliziosi profumi, dalle stradevocii e suoni. Si ripetevano le tra-dizioni, altre nascevano, alcu-n’altre, come gli zampognari da-vanti alle abitazioni per le novenedell ‘ Immacolata e del Bambinello,da alcuni anni scomparse.

Anche la parrocchia sant’Al-fonso M. de’ Liguori a Crisci hapreso parte alle gioie e ai riti reli-giosi, riproponendo a Costa, il 4gennaio c.a., un rinnovato prese-pe vivente. Giorni belli che vannoperdendo o trasformando il lorooriginario significato: memoria diDio che si fa uomo. Evento par-ticolare in cui il cuore parla; l’a-more, sopito, si sveglia, non puòtacere: si sente la mancanza di chiè lontano; affiorano i ricordi di chinon c’è più. Si fanno vive le

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tutto cambi: fingere di sposare ilnuovo per conservare il vecchio.La classe dirigente del Paese nonha mai voluto saperne di veri cam-biamenti, e noi siamo per metà vi-ttime e per metà complici del nostrodestino collettivo.

E i politici, si sa, sono un pallidoriflesso della società. Questa tesiè suffragata dal fatto che l’Italiadegli ultimi trent’anni si è bloccatasull’economia, arenata sulla cre-scita e la sua produttività ha subìtouna involuzione fino a fermarsi erimanere piatta, mentre gli altripaesi europei, benché usciti conle ossa rotte dall’ultimo conflittomondiale, si sono rimboccati lemaniche e hanno dato una spallataper la rinascita e risalire la china difronte all ’emergenza ed allanecessità di ricostruirsi un futuronon solo virtuale.

La nostra crescita è da prefissotelefonico, complice una ragnateladi potere imbrigliata in un sistemafarraginoso spesso letale.

Ci siamo illusi che dopo gli annidel miracolo economico bastavafermarsi e sfruttare l’onda lungadel benessere e ci siamo adagiaticoltivando l’illusione che il futuropresupponesse una crescita co-stante, e quando abbiamo apertogli occhi ci siamo accorti de-ll’abbaglio e siamo ricorsi al prestitooneroso perché ci siamo resiconto che se la fantasia colora,la realtà sbiadisce.

Ma ormai avevamo perso il treno

e mentre gli altri si attivavano perconservare e incrementare quelloche avevano costruito, noi ab-biamo dissipato, complice una poli-tica clientelare, quello che fatico-samente avevamo cantierato.Abbiamo accumulato debiti pernon tagliare la spesa pubblica,foraggio elettorale di tutti i Partiti,ed abbiamo perso di mira che tuttociò ci avrebbe portato alla rovina,a un punto di non ritorno, al crackeconomico, al dissesto. Forse lapaura inconscia che qualsiasicambiamento potesse traumatiz-zare le nostre abitudini di vita ciporta ad essere più propensi aipiccoli aggiustamenti che chiami-amo riforme, anche se si tratta dimezze misure o misure finte.

L’assuefazione a certe regole ela passiva sottomissione al poterecostituito ci hanno tarpato le ali ehanno scongiurato qualsiasiaccenno di rivalsa.

Finquando i governi vengonodecisi e scelti da una ristrettaoligarchia e finché i nostrirappresentanti in Parlamentonominati dai capipartito, saremosempre succubi e mai protagonistidel nostro futuro.

Riappropriamoci, quindi, deldiritto al voto e sconfessiamo unavolta per tutte una classe politicaabbarbicata alle poltrone e ai postidi comando.

Solo così saremo vermenteartefici del nostro destino e delfuturo dei nostri figli.

dalla prima pagina

Ammazziamo il gattopardo

Tante preoccupazioni, numerosi gli invitiAntonio Crisci speranze, le gioie, le amarezze, i

sogni del passato. Incontri pia-cevoli, gustosi bocconi, sguardiespressivi velati di gioia e tristezza:ci si interrogava sull ‘ incerto futuro.

Viviamo l’era della globaliz-zazione, i tempi mutano, è di modail rinnovamento. Ben venga! Nonsempre, però, parla con il calore,la semplicità e l’umano amore. Gliscambi di cordialità, di reciprocoaiuto sono sempre più rari, si fer-mano al freddo saluto o augurio.L’ indifferenza avanza. Essa è unmale peggiore dell’inciucio delquartiere o del cortile di ieri. Nonc’è da stare tranquilli. L’uomo èfrastornato. I problemi lo incalzano.I sermoni si ripetono.

L’agenzia Standard & Poor’s hadeclassato ulteriormente il nostroPaese, portandolo ad un gradinosopra il livello spazzatura. A Romala magistratura, ha scoperto ungiro di colossale corruzione checoinvolge malavita, politici ed isti-tuzioni. I consumi sono in diminu-zione. Si uccide in nome del credo.Tanti senza lavoro sono in gi-nocchio. Le mense per i poverisem-pre più affollate, mentre gliaffari e gli inciuci, quelli che fannomale, imperterriti continuano.

Gli avvoltoi sono sempre in ag-guato. Ogni evento, calamità oemergenza è buona per trasfor-marla in affare. Quell ‘uomo è sem-

pre lo stesso: ladro, avvezzo allacorruzione, non curante dei pro-blemi altrui.

Fa molto male parlare di questecose che puntualmente si ripetono.Esse oscurano e screditano i cit-tadini laboriosi ed onesti. Turbanole coscienze, una voglia di rivoltale pervade.

Si è stanchi del malaffare, deilauti compensi, vitalizi, pensioni,stipendi.

E’ un miraggio non perdere illavoro, una vera fortuna trovarlo:miracolo per i tempi che corrono.Con esso risorge la speranza:una luce si accende, come la stellacometa per i Magi.

C’è bisogno di sobrietà; diripristinare l’armonia tra le menti ele braccia; tra l’uomo, il creato e ilCreatore; di spalmare le risorse,servizi, lavoro e compensi. Le for-miche vanno incoraggiate, le cicalescosse ed educate. In questocompito la scuola, la famiglia e laChiesa sono chiamate ad esseremaestre; la società è deputata;quanti ci governano o amministra-no di esempio. Un esempio che nonbrilla!

Abbiamo la responsabilità diessere maestri delle generazioniavvenire. Loro erediteranno le no-stre decisioni; i nostri compor-tamenti determineranno il lorohabitat.

Tra tanto marciume ci rincuo-rano le poche o numerose onestee laboriose persone, il loro lavoro,le generose risposte, il volon-tariato. Ci onorano gli uomini che,con acume intellettuale o con i callialle mani, lavorano per il bene co-mune. L’ Italia ha bisogno di questepersone!

E’ un momento difficile, quantomaggiori sono le difficoltà tanto piùc’è bisogno di andare alla ricercadi ciò che unisce; di operare conmani pulite e menti scevre dasimulazioni. Possiamo essereanche più poveri, ma l’orgogliovecchio e nuovo non manca: lebellezze, la storia, l’entusiasmo,l’acume intellettuale e manualesono di casa. C’è la necessità diuno scossone, di non mollare perdare Valori e futuro ai nostri figli;per costruire una società tol-lerante, sobria, senza barriere;una cultura rispettosa delle idee ecredi. Sono auspici che rischianodi restare vuoti, se non declinatinegli scritti o articoli, e ancor piùnella vita di tutti i giorni. Le ostina-zioni, i falsi maestri, alcuni siti webnon aiutano il pluralismo, la libertà,la verità: seminano vento perraccogliere tempesta; propagan-dano la menzogna, alimentano laconfusione, con il rischio di sfo-ciare nella violenza, nel fanatismoo fondamentalismo.

Sono tante le preoccupazioni,numerosi gli inviti.

Riflettiamo.

S. Maria a Vico

La Svolta non svolta eValentina Crisci lascia

100 anni per Natalia SgambatoFesteggiata dall’Associazionesocio culturale di Piedarienzo

L’Associazione socio cultu-rale di Piedarienzo, di cui èpresidente Clemente Basilicata,nella foto al centro con la sciarpaal collo, ancora uan volta si distin-gue nella Valle di Suèssola per lesue iniziative a favore dei cittadini.Questa volta ha inteso offrire allasignora Natalia Sgambato unatarga ricordo per il raggiungimentodei 100 anni. E Natalia ha ricevutoil riconoscimento nella piazzettasant’Agnese antistante la plurise-colare omonima chiesa alla pre-senza del primo cittadino sanfe-liciano, il dott. Pasquale De Lucia

e di numeroso pubblico, fra cui isoci dell’Associazione e di altrirappresentanti della pubblicaamministrazione.

E nelle festività nataliziel’Associazione, come ormai ètradizione da vari anni, ha offertoil calendario dell’Associazione.

La tradizione continuerà -dichiara il presidente ClementeBasilicata - Non vogliamo fer-marci.

Il giornale Valle di Suèssolaaugura all’Associazione di Pie-darienzo buon lavoro.

Pasquale Marchese

Con il passare del tempo LaSvolta non ha mantenuto i pre-supposti su cui si è basata quan-do è nata - dichiara ValentinaCrisci presidente del ComitatoCivico La Svolta di “ispirazionerenziana” - Nei mesi sono sem-pre più aumentati solo proclamie, parallelamente, alcuni se-guivano le solite logiche politiche.Ho sempre cercato l’innovazioneanche nel modo di fare politica equando mi sono resa conto che diinnovativo c’era ben poco hodeciso di non dedicarci piùtempo.

Le nostre previsioni della vigiliasi sono ancora una volta avverate.In questa cittadina le “cose”nascono la sera per la mattina,

sempre e solo nella imminenzadelle tornate elettorali ed “hannola luce” giusto il tempo di andare avotare. Poi scompare tutto.

Quindi si rende noto ai nostrilettori che il tanto sbandierato rin-novamento proposto da La Svoltafino ad oggi non c’è stato, a diredell’ex presidente Valentina Crisci.

Ora il suddetto Comitato Civicoha come presidente DomingoDiglio; a suo fianco i due vice-presidenti: Giovanna Verdicchioe Pietro Panno.

Secondo noi ci saranno ancorasorprese. Perché? Perché LaSvolta è nel PD ed il PD nazionale,come abbiamo sempre affermato,è un’armata brancaleone, un ibridoinnaturale. Pasquale Marchese

Arienzo

Nuova sede per la Protezione CivileNella palazzina ove c’è i l

Comando di Polizia Comunale daqualche giorno ci sono anche ivolontari della Protezione Civile- Ho voluto ed ottenuto una nuovasede - dichiara l’assessore al ramoSabatino Crisci - più rispon-dente alle necessità del gruppo.A breve acquisteremo mezzi ed

attrezzature per rendere più ope-rativa ed adeguata alle esigenzedella colelttività arienzana l’at-tività della Protezione Civile. Cisarà una sala di monitoraggio che“guarderà il nostro territorio” ed isuoi spostamenti (movimentifranosi, flusso dei valloni, ecc).

Pasquale Marchese

Page 7: Gennaio 2015

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L’appuntamento era per tutticoloro che amano la pallacanestroed in modo particolare la pallaca-nestro S. Maria a Vico. Il tam tams’era diffuso sui social network e,nonostante le poco favorevolicondizioni atmosferiche di questomese di gennaio (non dimen-tichiamo che ci avviciniamo ai“giorni della merla”: i giorni piùfreddi dell’anno) , la tribunetta dellapalestra di Via Strettola era af-follata.

Lello Laudiero, presidentedella società santamariana, eraemozionato come non mai e nonriusciva a credere ai propri occhiche si ritornava a giocare in casadopo tantissimi giorni: diciotto mesi. A contendere la vittoria ai san-tamariani c’era la terza in clas-sifica, la Battipagliese.

Salanti, Moniello, Aramino,Di Vico, Carfora, Pelella, Lon-go, Ruocco, Guarino, Mirotto,Vanella, Di Marzo, la formazionelocale sotto la direzione del tecnicoCiro Ciaravolo.

Passiamo alla gara. Il primo ed ilsecondo quarto hanno semprevisto in vantaggio i padroni di casagrazie alle giocate di classe diAntonio Di Marzo coadiuvato,nel quintetto iniziale, da Guarino,Moniello, Longo e Ruocco. E intutte e due le frazioni di gioco ilSanta Maria a Vico ha tentatonove e dieci lunghezze: maBattapaglia, sorniona sorniona, èriuscita ambedue le volte arientrare in partita dimezzando losvantaggio. Al termine del primo

Bentornata a casa, Pallacanestro Santa Maria a VicoDopo diciotto mesi i ragazzi del presidente Lello Laudiero rigiocano nella palestra della ragioneria in Via Strettola - A fine

febbraio 2015 potrebbero iniziare i lavori per la costruzione del palazzetto dello sport: prima del santo Natale 2014 è statopubblicato, sul Bollettino Ufficiale, il relativo bando di gara. -

tempo il punteggio era sul 29 a 24:sì 29 a 24. Troppo basso? Tropobasso, anche perché quando incabina di regia c’era Guarino,chissà perché il gioco venivarallentato di molto.

Nel secondo tempo (terzo

quarto) le squadre, grazie ancheai vari cambi, si guardavano in ca-gnesco ed il puntaggio avanzavadi poco: 42-35 per i locali.

La quarta frazione di giocovedeva l’ennesimo allungo deilocali e si avviava stancamenteall’epilogo vedendo in vantaggio ilS. Maria a Vico di ben tredici punti:51 a 38 a sei minuti dalla fine.Sembrava fatta? Macché. LucaFabiano del Battipaglia, che ieriha compiuto 23 anni, come avevafatto nei due quarti iniziali, pren-deva sotto braccia la sua squadrae la riportava sotto in solo ses-santa secondi dimezzando losvantaggio: 51-45.

Negli ultimi cinque minuti di giocoè successo di tutto.

A meno quattro minuti: 54-49 efallo tecnico contro il S. Maria aVico e punteggio che va sul 54-51. C’era da mangiarsi le mani per

come gli atleti del presidenteLaudiero avevano buttata all’ariauna vittoria già in tasca, ma il bellodoveva ancora venire e ve lo tra-scriviamo in numeri e senzafiatare perché il cuore di tutti i tifosiè stato sul punto di scoppiare:

A - 3’27": punteggio 54-53.A - 2’47": 56-53. Fallo di Di

Marzo e sua uscita per raggiuntoquinto fallo: tiri liberi per il Bat-tipaglia e punteggio 56-54.

A - 2’06": 57-54.A - 1’47" il S. Maria a Vico

allunga di nuovo: 59-54.A - 1’31" quinto fallo anche per il

numero 11 Longo del S. Maria aVico: tiri liberi e punteggio sul 59-56.

A - 1’13" tiri libero per il S. Maria:uno dentro, l’altro fuori e si va sul60-56.

A - 48": 60-57A - 45": 60-59 perché Fabiano

realizzava l’ennesimo canestrodalla distanza, ma questa volta coipiedi sulla linea, altrimenti sarebbestato il pareggio sul 60.

A - 35": 62-59.A - 26" 63-61A - 22" ennesimo allungo dei

locali e punteggio sul 65-61.A -3": 65-63Ed a un secondo dal termine 67-

63: tutto ciò è avvenuto in unfrastuono assordante, conimproperi vari, parolacce al limitedella decenza contro i due arbitri,rei - secondo il pubblico di casa-di fischiare infrazioni inesistenti.Ma quel che conta è che laPallacanestro S. Maria a Vico èritornata a giocare a Santa Maria

a Vico e non può fare a meno deisuoi sostenitori: grandi, giovani epiccoli.

Antonio Di Marzo, come dettopredecentemente, ha messo il suosigillo sulla gara realizzando ben28 punti; a seguire Guarino con15, Ruocco 8, Longo 7, Vannella5, Moniello 4.

Se Antonio Di Marzo è stato ilmigliore del Santa Maria a Vico, ilmigliore in campo - secondo me -è stato i l ventitreenne LucaFabiano di Montecorvino Rovella.Questo ragazzo, che gioca nellefila del Battipaglia, è sprecato perla serie D. Qualche suasostenitrice presente fra il pubblicoci ha dichiarato che “Luca hagiocato anche in serie B con ilVeroli quando i laziali erano allenatida Nando Gentile”.

Con questa vittoria il S. Maria aVico fa un ulteriore passo in avantiportandosi a dodici punti incoabitazione della Felix Napoli che,inaspettatamente, ha sconfitto ilcapoclassifica Solofra per 63-57.

Complimenti a tutti i ballerini dellaMagic Dance per i risultati ottenutinella Prima Tappa di Coppa Italiadanze standard:

Primi classificati : MariaLanzillo e Francesco Iuliano14/15 C,

Secondi classificati: Romual-do Lanzillo e Francesca Pas-sariello 10/11 B3

Terzi classificati: AlfonsoBernardo e Angela Granato 10/11 B3,

Quarti classificati: CrescenzoFerrara e Rosanna Cioffi16/18B2,

Quarti classificati: JonathanIannotta e Carmen Bergamo14/15 B1,Antonio Di Marzo

Il presidente

Danza sportiva

Coppa Italia: primatappa di danze standard

Quarti classificati : GiorgiaGubitoso e Alberto D'Elia 19/34 A1,

Quinti classificati: FrancescaG. Delle Cave e Roberto Mar-chese 16/18 B3,

Sesti classificati: CarmineGagliardi e Jole De Rosa 19/34B1,

Semifinalisti: DomenicoBarbarino e Antonietta DeRosa 16/18 A,

Mario Scalera e CarmelaGagliardi,

Luigi Scalera e Lia Cioffi,Antonella Morgillo e DanieleEsposito...

...Avanti così!Pasquale Marchese

Vincenzo De Sisto con alcuni suoi mini campioni

Stellazzurra Sanfeliciana Calcio

Enzo De Sisto allenatoredi base Uefa B

Enzo De Sisto, direttore tecnicodella scuola calcio StellazzurraSanfeliciana che ha sede inlocalità Piazza vecchia nellafrazione sanfeliciana di Cancello,nelle immediate vicinanze dellefestività natalizie, ha conseguito ildiploma di allenatore di baseUefa B presso il Comitato Re-gionale Campania, superandobrillantemente l’esame di abili-tazione.

Enzo è un giovane di qualità -

dichiara il presidentissimo FrancoMagliulo -che mette la propriapassione e il proprio sapere adisposizione dei giovani diCancello Scalo.

Nel progere alla direzione diValle di Suèssola gli auguri dibuon anno e buon lavoro , viesorto ad andare sempre avanti,come avete fatto fino ad oggi, conun’ informazione onesta e senza“padroni”: è la nostra “luce”.

Pasquale Marchese

Calcio Eccellenza: Il SanMarco sembra in ripresaDue vittorie, un pareggio, una sconfitta in questo mese di

gennaio

San Giorgio - S. Marco 1-2San Marco - Quarto 2-2Sessana- S. Marco 1-0S. Marco - Forio 2-1In questo mese di gennaio sono

stati conquistati sette punti inquattro gare, e potevano esseredi più se non avessero presosottogamba l’incontro interno conl’ultima in classifica Quarto.

Questa la classifica dopo ladisputa della quarta giornata delgirone di ritorno:

Turris punti 46Sessana 45Herculaneum 37Volla 33San Marco 27Portici 27Gladiator 25e tutte le altre formazioni.Si potrebbe parlare di una

piccola ripresa degli atleti delpresidente Antonio Nuzzo. Ce loauguriamo, ma il pareggio internocon l’ultima in classifica ci sug-gerisce di avere prudenza e di nonfarci abbagliare da facili ottimismi.

Le prossime gare, quasi tutte fraformazioni di alta classifica:

Puteolana- San MarcoSan Marco - Volla

Herculaneum - San MarcoSan Marco - PorticiGladiator - San Marcoci diranno se la formazione

sanmarchese è in ripresa oppureno.

Dal primo febbraio al primomarzo: un mese terribile? Spe-riamo di no. Piuttosto diciamo unmese che dovrebbe farci capirele reali intenzioni di questa società.In estate sono stati fatti proclamiroboanti, molti tifosi e semplicicittadini hanno appaludito a quantoveniva dichiarato dalla dirigenza.Fino ad oggi, però, questi sono irisultati. Bisogna anche evin-denziare che in questo mese digennaio ci sono stati risultati strania cominciare dalle battute d’arrestodella Sessana, che ha perso ilprimato ad opera della Turris.

Se la prima va direttamente inserie D, le successive quattrodovrebbero incontrarsi fra di loro;ma di ciò non si può ancora esserecerti perché bisogna prendere inconsiderazione il distacco fra laprima e la seconda della classe ela seconda e la terza. Ma aspet-tiamo ancora un mese per sapernedi più. Pasquale Marchese

Calcio di Seconda e Terza categoria

L’ Arienzo si porta a metà classificaLa Dea Diana in seconda posizione

Se nel campionato di Eccellenzala nostra rappresentativa lascia unpo’ a desiderare, dopo i proclamiestivi, nel campionato di secondacategoria ed in quello di terza, lenostre rappresentative stannomantenendo le promesse estive.

L’AC Arienzo, dopo dieci giornatedi campionato di seconda cate-goria, ha ottenuto: 4 vittorie, 2pareggi, 4 sconfitte conquistando,quindi, 14 punti; ha realizzato 13reti ed ha subito 13 reti. Questa èla classifica:

Pietramelara 23Piedimonte 19Villa di Briano 18Cellolese 16Frattaminore 16Castel di Sasso 15Arienzo 14e poi tutte le altre. Essendo

questa la prima esperienza inSeconda categoria, possiamoconsiderare buono quanto fattofino a questa giornata.

Mancano ancora due giornate altermine del girone di andata; gliarienzani i l primo febbraiodovranno giocare fuori casa colMarzano Appio , penultimo inclassifica con 3 punti, e poi in casacontro i l Riardo soccer , inclassifica dietro l’Arienzo con 13punti. In caso di due vittorie, cisarebbe un bel salto in avanti.

In Terza categoria, girone A, cisono le nostre tre rappresentative:Dea Diana e Cervinese diCervino, ed il Santa Maria aVico. Dal 21 dicembre ad oggi ci

sono stati questi risultati:21 dic. 2014Aversa FC- S. Maria a V. 1-1Cervinese - Dea Diana 0-14 gennaio 2015S. Maria a V - Cervinese 3-2Dea Diana - Vitulazio 2-011 gennaioCervinese - Lusciano 3-4Fulg. Caivano - Dea Diana 5-0Vitulazio - S. Maria a Vico 1-118 gennaioS. Maria a V. - F. Caivano 2-4Dea Diana - Boys Caserta 1-0Falchetti - Cervinese 1-325 gennaioBayern CE - Dea Diana 0-0Cervinese - Aversa FC 2-0Boys Caserta - S. MariaQuindi dopo sette giornate

questa è la classifica:Lusciano 17Dea Diana 13Real Caivano 12Bayern CE 12Atletico Aversa 10Cervinese 10Aversa F.C. 10S. Maria a V. 9Monello Boys 6Boys Caserta 4Falchetti 3Independiente Vitulazio 2.Le ultime cinque squadre hanno

giocato una partita in meno.Il girone di andata terminerà nel

fine settimana tra il 21 ed il 22febbraio. Auguriamo a tutte e trele nostre rappresentative di Terzactg di continuare a migliorare.

Pasquale Marchese

Page 8: Gennaio 2015

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