+ All Categories
Home > Documents > GESÙ, LO STRANIERO CHE VIENE A NOI...Nove diritti della persona ratificati al NOC È stato...

GESÙ, LO STRANIERO CHE VIENE A NOI...Nove diritti della persona ratificati al NOC È stato...

Date post: 09-Nov-2020
Category:
Upload: others
View: 7 times
Download: 0 times
Share this document with a friend
12
MENSILE DINFORMAZIONE DELLA DIOCESI SUBURBICARIA DI ALBANO ANNO 12 N. 117 - DICEMBRE 2019 GESÙ, LO STRANIERO CHE VIENE A NOI Abitare, accogliere, diventare figli: sono i tre verbi con cui desidero formulare l’augurio (vorrei anche dire l’invito) natalizio. Li raccol- go dal vangelo secondo Giovanni che sarà proclamato nella Messa del 25 dicembre. Ri- leggiamo: «il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi. […] Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio». Gesù non è giunto a noi come un turi- sta e neppure come un occupante. È arrivato come uno straniero, perché la sua patria era altrove: il grembo del Padre, dove fin dal- l’eternità è stato generato e dal quale non si allontanerà mai. È giunto senza permesso di soggiorno; lo ha fatto chiedere, anzi, a una donna di un angolo sperduto del mondo. Giunge a noi come estraneo e i suoi non lo hanno accolto. Ecco la storia. Prima che di una felice intimità, Natale è il dramma di un respingimento. Il vangelo secondo Luca, in verità, non la racconta così. Narra laconica- mente che non c’era posto nell’alloggio! Tut- to molto anonimo e burocratico. Non c’è po- sto, l’ufficio è chiuso: punto! E si nasconde co- sì pure la faccia. Alcune persone, tuttavia, lo hanno accolto Gesù: Maria e Giuseppe (due sposi che si vogliono bene), dei pastori di Be- tlemme (fra gli scartati dell’epoca, che perciò conoscono il rifiuto) e alcuni Saggi giunti da Oriente (i quali intuiscono la furbizia del po- tente di turno e cambiano rotta). La nascita – ogni nascita, non solo quella di Gesù – è que- stione di accoglienza. Ciascuno di noi entra nel mondo da estraneo e ne diviene parte sol- tanto grazie all’accoglienza che riceve da chi lo ha generato e da chi gli sta attorno e gli vuol bene. Ed è poi sempre così. Anche per questo, forse, il quarto evangelista unisce l’accoglienza al diventare figli. Il mistero che si realizza per quanti accolgono Gesù Salvato- re – generati non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio – è un po’ una sorta di specchio per ciò che si avvera in chiunque accoglie chi giunge d’altrove. An- che nella nostra dimensione terrena, quando si accoglie si diventa figli; almeno uomini, di- ciamo. Auguri per il Santo Natale e per il nuo- vo anno. Perché ci veda diventare più umani. X Marcello Semeraro, vescovo appuntamenti 12 il vescovo incontra gli idr 2 milleflash 4 la povertà educativa 5 rapporto caritas 6 housing sociale in diocesi 7 formazione per animatori 8 incontri sulleutanasia 9 techno art ad albano 10 la giornata della pace 11
Transcript
Page 1: GESÙ, LO STRANIERO CHE VIENE A NOI...Nove diritti della persona ratificati al NOC È stato sottoscritto giovedì 12 dicembre, al Nuovo ospedale dei Castelli ad Ariccia, il “Ma-nifesto

MENSILE D’INFORMAZIONE DELLA DIOCESI SUBURBICARIA DI ALBANO • ANNO 12 N. 117 - DICEMBRE 2019

GESÙ, LO STRANIERO CHE VIENE A NOIAbitare, accogliere, diventare figli: sono i treverbi con cui desidero formulare l’augurio(vorrei anche dire l’invito) natalizio. Li raccol-go dal vangelo secondo Giovanni che saràproclamato nella Messa del 25 dicembre. Ri-leggiamo: «il Verbo si fece carne e venne adabitare in mezzo a noi. […] Venne fra i suoi, ei suoi non lo hanno accolto. A quanti però lohanno accolto ha dato potere di diventare figlidi Dio». Gesù non è giunto a noi come un turi-sta e neppure come un occupante. È arrivatocome uno straniero, perché la sua patria eraaltrove: il grembo del Padre, dove fin dal-l’eternità è stato generato e dal quale non siallontanerà mai. È giunto senza permesso disoggiorno; lo ha fatto chiedere, anzi, a unadonna di un angolo sperduto del mondo.Giunge a noi come estraneo e i suoi non lohanno accolto. Ecco la storia. Prima che diuna felice intimità, Natale è il dramma di unrespingimento. Il vangelo secondo Luca, inverità, non la racconta così. Narra laconica-mente che non c’era posto nell’alloggio! Tut-to molto anonimo e burocratico. Non c’è po-sto, l’ufficio è chiuso: punto! E si nasconde co-

sì pure la faccia. Alcune persone, tuttavia, lohanno accolto Gesù: Maria e Giuseppe (duesposi che si vogliono bene), dei pastori di Be-tlemme (fra gli scartati dell’epoca, che perciòconoscono il rifiuto) e alcuni Saggi giunti daOriente (i quali intuiscono la furbizia del po-tente di turno e cambiano rotta). La nascita –ogni nascita, non solo quella di Gesù – è que-stione di accoglienza. Ciascuno di noi entranel mondo da estraneo e ne diviene parte sol-tanto grazie all’accoglienza che riceve da chilo ha generato e da chi gli sta attorno e glivuol bene. Ed è poi sempre così. Anche perquesto, forse, il quarto evangelista uniscel’accoglienza al diventare figli. Il mistero chesi realizza per quanti accolgono Gesù Salvato-re – generati non da sangue né da volere dicarne né da volere di uomo, ma da Dio – è unpo’ una sorta di specchio per ciò che si avverain chiunque accoglie chi giunge d’altrove. An-che nella nostra dimensione terrena, quandosi accoglie si diventa figli; almeno uomini, di-ciamo. Auguri per il Santo Natale e per il nuo-vo anno. Perché ci veda diventare più umani.

X Marcello Semeraro, vescovoappuntamenti 12

il vescovo incontra gli idr 2

milleflash 4

la povertà educativa 5

rapporto caritas 6

housing sociale in diocesi 7

formazione per animatori 8

incontri sull’eutanasia 9

techno art ad albano 10

la giornata della pace 11

Page 2: GESÙ, LO STRANIERO CHE VIENE A NOI...Nove diritti della persona ratificati al NOC È stato sottoscritto giovedì 12 dicembre, al Nuovo ospedale dei Castelli ad Ariccia, il “Ma-nifesto

Il 14 dicembre scor-so si è tenuto il se-condo incontro an-

nuale del Consigliopastorale diocesano,in cui i vari compo-nenti guidati dal ve-scovo Marcello Seme-raro hanno riflettutosulle proposte emer-se dal convengo pa-storale diocesano2019 “Creativi per fa-re. Il discernimento

all’opera”. Il vescovo, nell’illustrare la sua ultima lettera pa-storale “Abbi cura di lui”, ha tenuto a sottolineare che ogni ca-pitolo, dei quattro da cui è formata, ha come punto di riferi-mento un testo della Evangellii Gaudium di papa Francesco,ove lo stesso raccomanda, a seguito del Convengo di Firenze2015, di «Cercare di avviare in ogni comunità, parrocchia eistituzione dei criteri paratici per attuare le sue disposizioni».Ebbene partendo da questa raccomandazione, la lettera “Ab-bi cura di lui” individua le quattro domande, su cui si stannointerrogando le varie parrocchie, i vicariati e la diocesi, ovve-ro: “cosa fare?”, “cosa non fare?”, “Cosa fare meno?”, “Cosafare meglio?”, abbinando a ciascuno di questi interrogativiun’azione data dall’agricoltura: piantare, tagliare, potare, in-nestare. Fulcro di ogni azione dovrà essere la capacità di in-dividuare l’essenziale, ciò che è necessario. In particolare, icomponenti del Cpd si sono interrogati sul quesito: “Per es-sere più corrispondenti al compito al quale siamo chiamati,che cosa fare di nuovo; che cosa non fare più; che cosa faremeno; che cosa fare meglio?

Silvia Loscrì

Sabato 7 dicembre, presso la par-rocchia della Risurrezione adAprilia, padre Angelo Gentile Tor,

direttore della casa per papà separati“Monsignor Dante Bernini” di Tor SanLorenzo, ha animato una mattinata dispiritualità offerta agli operatori Cari-tas della diocesi di Albano. Due medi-tazioni intervallate da mezz’ora di ado-razione eucaristica e un breve, intensomomento di fraternità, a partire dalvangelo del giorno e, in particolare,dalla frase “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamentedate” (Mt 10,8). «Solo chi riconosce di aver ricevuto, di esserestato oggetto di attenzione e di carità – ha detto padre Ange-lo – è capace di svolgere gratuitamente un servizio verso ifratelli poveri, senza né aspettarsi né pretendere alcuna ri-

conoscenza. Stimolandoli a farememoria del perché e del come è in-iziata l’esperienza del servizio Caritas,ho invitato i presenti a verificare il pas-saggio dal perché al per Chi continu-ano il servizio, proponendo un viaggioideale verso Betlemme, città del pane,per arrivare a Gerusalemme, al cena-colo dove Gesù si offre come cibo e be-vanda». Nella seconda meditazione,invece, sono stati messi in evidenza igesti compiuti da Gesù nell’ultima ce-

na con i suoi: si alza da tavola, depone le vesti, prende un as-ciugatoio, se lo cinge, vera acqua nel catino, lava i piedi e liasciuga, attualizzando e calando questi sette gesti di Gesùnell'esperienza del servizio.

Gabriele D’Annibale

dalla diocesi2

Dopo la positivaesperienza delloscorso anno, sono

ripresi venerdì 20 dicem-bre, in Seminario ad Alba-no, gli incontri per i diret-tori degli uffici pastoralidiocesani, finalizzati allosviluppo delle capacità re-lazionali e gestionali. An-che quest’anno il percor-so è guidato da GiuseppeGionta, formatore e coach.I direttori hanno molto ap-prezzato il metodo utiliz-

zato lo scorso anno, in particolare per i risvolti pratici: laformazione, partendo dalle convinzioni condivise, si è in-fatti focalizzata principalmente sulle prassi e le abitudiniquotidiane. Se i primi incontri avevano come scopo prin-cipale quello di accrescere lo spirito di squadra all’inter-no della comunità dei direttori degli uffici pastorali, que-st’anno si sta affrontando principalmente il tema di sapertrasmettere anche alle proprie équipe metodi di lavoroefficaci, basati sul pieno sviluppo delle competenze rela-zionali di ognuno. Si tratta, in definitiva, di crescere nellacapacità di “far fare” e di “fare con”. Verranno affrontati,in particolare, soggetti concreti quali: la gestione deltempo e delle priorità, la delega, l’approccio ai problemi,la capacità di prendere decisioni efficaci. Sullo sfondo ditutto, il grande tema di quest’anno pastorale: la creativi-tà e le sue declinazioni concrete. All’incontro del 20 di-cembre seguiranno – sempre in seminario dalle 9 alle 13– quelli dell’11 gennaio, 28 febbraio e 14 marzo.

Manuel De Santis

CRESCERE NELLA CREATIVITÀLa formazione dei direttori degli uffici pastorali

ABBI CURA DI LUIIl vescovo incontra il Consiglio pastorale diocesano

SOLO CHI RICEVE PUÒ DONAREAd Aprilia l’incontro di spiritualità per gli operatori caritas guidato da padre Angelo Gentile

Page 3: GESÙ, LO STRANIERO CHE VIENE A NOI...Nove diritti della persona ratificati al NOC È stato sottoscritto giovedì 12 dicembre, al Nuovo ospedale dei Castelli ad Ariccia, il “Ma-nifesto
Page 4: GESÙ, LO STRANIERO CHE VIENE A NOI...Nove diritti della persona ratificati al NOC È stato sottoscritto giovedì 12 dicembre, al Nuovo ospedale dei Castelli ad Ariccia, il “Ma-nifesto

milleflasha cura di GIOVANNI SALSANO

4

Nove diritti della persona ratificati al NOCÈ stato sottoscritto giovedì 12dicembre, al Nuovo ospedaledei Castelli ad Ariccia, il “Ma-nifesto interreligioso dei Di-ritti per i percorsi del fine vi-ta”, promosso da Asl Roma 1,Gemelli medical center – uni-versità cattolica Sacro Cuore

e Tavolo interreligioso di Roma. Il documento definisce novediritti della persona che si trova nel momento finale della suavita, presso le strutture sanitarie, e ne garantisce, oltre allecure, il rispetto della dignità e il supporto religioso e spiritua-le. Inoltre, rappresenta l’espressione di una particolare sen-sibilità al dialogo interreligioso con riferimento all’ambito sa-nitario, per proporre un percorso pienamente condiviso peravviare impegni concreti e procedure operative. Presente al-la cerimonia anche il vescovo di Albano, Marcello Semeraro.

Un servizio prezioso da 15 anni sul territorioHa compiuto quindici anni la cooperativa sociale “La Cocci-nella”, attiva e presente sul litorale sud della diocesi con unacasa famiglia per minori ad Anzio (Villa Paradiso), una strut-tura residenziale per l’accoglienza di ragazzi appena maggio-renni provenienti da case famiglia per minori o da affidi falli-ti (Over 18), un servizio di psicologia clinica e promozione delbenessere (Il Centro) che promuove attività di sostegno, con-sulenza e terapia psicologica e vari progetti per il territorio(come “Missione pesci fuor d’acqua”, di contrasto al fenome-no dell’inadempienza e della discontinuità della frequenzascolastica, o per le raccolte di fondi). Per celebrare al meglioquesto importante traguardo, la cooperativa ha dato vita a unnutrito programma di eventi, tra dicembre e gennaio.

Spiritualità e formazione per gli operatori caritasRiprenderà a gennaio il calendario della formazione per glioperatori pastorali Caritas, a cura della Caritas diocesana,con incontri organizzati nelle tre zone pastorali, semprecon orario 18-20. Per la zona Mare, gli appuntamenti sonoin programma nella parrocchia SS. Anna e Gioacchino diLavinio il 13 gennaio, il 9 marzo e l’11 maggio. Nella zonapastorale Mediana il calendario prevede incontri il 20 gen-naio, il 16 marzo e il 18 maggio nella parrocchia B.V. Imma-colata di Torvaianica, mentre nella zona Colli la parrocchiadi Galloro ospiterà la formazione il 27 gennaio, il 23 marzoe il 25 maggio. Il 15 febbraio ci sarà l’incontro con il vesco-vo Semeraro e il 28 marzo è in programma la seconda del-le mattinate spirituali, guidate da fra Angelo Gentile, pres-so la parrocchia La Risurrezione di Aprilia. Dal 12 al 14 giu-gno, infine, sarà il tempo degli esercizi spirituali.

L’incontro dei catecumeni della nostra DiocesiSi è svolto domenica 15dicembre, nella parroc-chia La Resurrezione diAprilia, un incontro dipreghiera e conoscen-za, condivisione e convi-vialità, tra i catecumenidella diocesi di Albano,sul tema “Prepariamo ilposto a Gesù che viene”,

a cura del Servizio per il catecumenato dell’ufficio Catechisti-co diocesano. «Si è trattato – spiega Barbara Zadra, referen-te per il Catecumenato dell’ufficio diocesano – di un appunta-mento in previsione del Natale che ha coinvolto, nella condi-visione e nella preghiera, sia i catecumeni che hanno appenainiziato il loro percorso, sia quelli che a Pasqua prossima ri-ceveranno i sacramenti dell’iniziazione cristiana». Inoltre, perdomenica 19 gennaio è già in calendario un incontro dei cate-cumeni col vescovo Semeraro, in seminario alle 17,30.

Record di solidarietàOltre 65 tonnellate di prodot-ti alimentari sono state rac-colte sul territorio della dio-cesi di Albano nel corso della23a edizione della Giornatanazionale della Colletta ali-mentare, lo scorso 30 no-vembre. In tutto il Lazio sonostate migliaia le persone chehanno deciso di mettere nel-

le buste gialle, donate loro dai volontari del Banco alimenta-re, cibo per i più poveri, raccogliendo 378.312 chilogrammi digeneri alimentari non deperibili, in circa 600 supermercati. Diquesti, 65.237 chilogrammi sono stati raccolti sul territoriodella diocesi: 16.667 tra Aprilia e Ardea, 15.086 tra Anzio eNettuno e 33.484 tra la zona dei Castelli e Pomezia. È statoinoltre registrato un incremento percentuale del 10% di ali-menti raccolti nella zona di Aprilia rispetto al 2018.

Momenti conviviali per i poveri nel vicariato di Ardea-PomeziaIn occasione delle festività natalizie, le comunità parrocchialidel Vicariato territoriale di Ardea-Pomezia, in collaborazionecon le amministrazioni comunali, hanno organizzato dei mo-menti convivali con gli amici senza fissa dimora, persone condifficoltà economiche e ospiti delle Case di accoglienza “Cardi-nal Pizzardo” di Torvaianica e “Monsignor Dante Bernini” di TorSan Lorenzo. Gli appuntamenti sono per la cena del 24 dicem-bre e il pranzo del 26 dicembre, entrambi presso la Casa di Ac-coglienza “Cardinal Pizzardo” di Torvaianica, la cena del 28 di-cembre, presso il salone parrocchiale “San Bonifacio” a Pome-zia e il pranzo del 31 dicembre, di nuovo presso la casa “Cardi-nal Pizzardo”. Per partecipare come volontari si può lasciarel’adesione con i dati e la scelta del momento conviviale, entro il24 dicembre, all’indirizzo [email protected]

Page 5: GESÙ, LO STRANIERO CHE VIENE A NOI...Nove diritti della persona ratificati al NOC È stato sottoscritto giovedì 12 dicembre, al Nuovo ospedale dei Castelli ad Ariccia, il “Ma-nifesto

dal territorio 5

Nemi, Genzano, Albano e Velle-tri contro gli ostacoli alla for-mazione. Il progetto “Tutti a

scuola” prevede in tre workshop lascrittura partecipata di un manifestoche faccia fronte alla povertà educati-va dei Castelli Romani. Selezionatadall’impresa sociale “Con i Bambini”,l’organizzazione senza scopo di lucrodella “Fondazione Con il Sud”, l’ini-ziativa contribuisce ad attuare i pro-grammi del Fondo per il contrastodella povertà educativa minorile. Diverse istituzioni del terri-torio si uniscono per condividere una visione alternativa di so-cietà. La metodologia è quella dell’European Awareness Sce-nario Workshop (EASW), la definizione cioè di una città soste-nibile attraverso delle linee guida condivise con gli altri attorieducanti. A genitori, insegnanti, enti e associazioni vienechiesto di intervenire a livello culturale ed economico. Come?Agendo sul reperimento delle risorse, la qualità dei servizi ela partecipazione alla vita sociale. Sin dalla più tenera età unbambino percepisce quanto gli adulti si impegnino per lui. Dailoro sforzi deducono il valore del loro essere e, più si senti-ranno amati, più parteciperanno attivamente alla loro educa-

zione. «I Castelli Romani – ha affer-mato la responsabile delle attività delprogetto “Tutti a Scuola” del CSV La-zio, Eleonora Di Maggio – sono uncontesto caratterizzato da un benes-sere generale ed è difficile scovare lapovertà educativa. Sul territorio ab-biamo una fitta rete di associazioniche monitorano situazioni particolari,come quella di Pavona, dove disper-sione ed evasione scolastica riman-gono indicatori importanti, soprattut-

to per individui dagli 11 ai 16 anni. La criticità principale peròè la scarsa capacità dei giovani di accedere e utilizzare i ser-vizi messi a disposizione. Questi percorsi spesso rimangonoun miraggio per i componenti di famiglie povere o disagiate.Non tutti i genitori poi hanno la stessa disponibilità a seguirei propri figli. Si pensi alle famiglie numerose o a quelle in cuiuno o entrambi i genitori sono pendolari e lavorano tutto ilgiorno lontano da casa. Una situazione non rara in tutta laprovincia di Roma». I prossimi incontri si terranno il 17 gen-naio a Velletri Lariano e il 31 gennaio ad Albano. Tutte le in-formazioni si trovano sul sito www.volontariato.lazio.it.

Mirko Giustini

TUTTI A SCUOLAQuattro comuni dei castelli si impegnano in un progetto per contrastare la povertà educativa

Garantire la continuità assi-stenziale fuori dall’ospedale,luogo dei ricoveri e delle

emergenze. Questo è l’obiettivo del-la Casa della Salute di Anzio, inau-gurata lo scorso 28 novembre all’in-terno del complesso di Villa Albani. La nuova struttura è dotata diun’area accoglienza, di un puntounico di accesso (PUA) e di unoSportello unico prenotazioni (CUP)per prenotare le prestazioni sanita-rie e per il pagamento del ticket. So-no stati allestiti, inoltre, un puntoprelievi e un ambulatorio per le cure primarie, aperto neiweekend e nei giorni festivi, di continuità assistenziale, car-diologia, pneumologia, diabetologia, oculistica, otorinolarin-goiatria, angiologia, neurologia e diagnostica di primo livel-lo. Prossimamente saranno avviate altre attività come il ser-vizio ambulatoriale infermieristico e quelli di ginecologia,chirurgia generale e gastroenterologia. La Casa della Saluteè aperta al pubblico dal lunedì al venerdì, dalle 7.30 alle 19,e il sabato, dalle 7.30 alle 14.«L’attivazione della Casa della Salute – ha affermato il sinda-co di Anzio, Candido De Angelis, durante l’inaugurazione – è

finalmente una buona notizia per icittadini di Anzio e Nettuno che, nelpresidio Ospedaliero di Villa Albani,potranno contare su tutta una seriedi importanti prestazioni sanitarieambulatoriali». Al taglio del nastrosono intervenuti anche l’assessoreregionale alla Sanità, Alessio D’Ama-to, il Direttore generale dell’Asl Rm6,Narciso Mostarda, e il sindaco diNettuno, Alessandro Coppola.Quella di Anzio è la 21ª Casa della Sa-lute aperta nel Lazio. Queste struttu-re nel primo semestre del 2019 han-

no raggiunto un milione e 800 mila prestazioni totali. Numeriin aumento. «Nel Lazio sta nascendo una nuova rete sociosa-nitaria territoriale di cure primarie e di continuità assistenzia-le. Un sistema – ha spiegato l’assessore D’Amato – che primanon c’era, dove i cittadini possono incontrare una nuova offer-ta di servizi, più accessibili e meglio organizzati. Una rete diservizi di continuità assistenziale dove si può effettuare una vi-sita medica, richiedere certificati e prenotare le prestazioni piùurgenti. Grazie all’accordo con i pediatri di libera scelta è pos-sibile inoltre effettuare una visita pediatrica».

Monia Nicoletti

LA CASA DELLA SALUTEA Villa Albani (Anzio) parte il progetto di continuità assistenziale

Page 6: GESÙ, LO STRANIERO CHE VIENE A NOI...Nove diritti della persona ratificati al NOC È stato sottoscritto giovedì 12 dicembre, al Nuovo ospedale dei Castelli ad Ariccia, il “Ma-nifesto

oasi della salute6

IN ASCOLTO DELLE CRITICITÀ E

Povertà, solitudine, lavoro precario, o che proprio non c’è,malattie, disgregazione delle famiglie. È ancora moltoforte e incalzante il grido di aiuto lanciato da un territorio

ampio e variegato e che per questo presenta criticità differenti.Ma se da un lato c’è una richiesta di sostegno pressante, dal-l’altro lato ci sono l’impegno e le risorse delle Caritas diocesa-na e parrocchiali, a supporto di tanti cittadini che bussano alleporte dei Centri di ascolto chiedendo aiuto e sostegno.

Il rapporto sul territorioÈ questo che, al di là dei dati e dei numeri (che ben fotografa-no la situazione), emerge dal “Rapporto sul territorio 2018”,realizzato a cura dell’osservatorio diocesano delle povertà edelle risorse della Caritas e che sarà presentato ufficialmen-te nelle prossime settimane. Una ricerca volta all’analisi deidati e delle informazioni raccolte a partire dalla fine del 2017sino a tutto il 2018, con l’obiettivo dichiarato di mettere a di-sposizione, sia per la struttura diocesana che per quella so-ciale e pubblica del territorio, tutti gli elementi dai quali puòscaturire una migliore conoscenza dei disagi e delle povertà:«Un ringraziamento – dice don Gabriele D’Annibale, direttoredella Caritas della diocesi di Albano – è doveroso verso tutti icentri di ascolto per la raccolta di dati che costituiscono unbene prezioso per nostra chiesa diocesana, ma anche per iComuni del territorio, che così possono usufruire di uno stru-

mento utile al loro servizio. L’obiettivoper il futuro è quello di partire dai gio-vani: scorgere tra questi dati le pover-tà giovanili per conoscerle più a fondoe accompagnare i ragazzi e le ragazzead affrontare queste criticità».

La metodologia del lavoro fattoIl rapporto è stato stilato utilizzandouna rielaborazione in chiave territo-riale dei dati pubblici ufficiali e le in-formazioni raccolte dalla rete di Cen-tri di ascolto, diocesano e parrocchia-li. Proprio in questi ultimi, che utiliz-zano il programma OspoWeb (16 suun totale di 30), l’afflusso è per oltre il53,7% localizzato nella zona Mediana,per il 36,2% nella zona Colli, e per10,1% nella zona Mare. Rispetto alprecedente rapporto, relativo al 2017,cresce il numero delle persone in povertà relativa (ora pari al10,6%), mentre diminuisce leggermente quello delle personein povertà assoluta (pari al 6,3%) e aumenta il numero di per-sone a rischio di povertà (pari al 8,7%). Inoltre, sembra diven-tare ancora più aspro il confronto, nella società civile, sull’op-

Giunto al quinto anno di attività,il progetto dell’A.F.Ma.L. (Asso-ciazione con i Fatebenefratelli

per i Malati Lontani) “L’Oasi della Sa-lute” è diventato una realtà solida econosciuta sul territorio della dioce-si di Albano. L’iniziativa, frutto dellacollaborazione tra A.F.Ma.L., Unitalsie Caritas diocesana, è nata per forni-re assistenza sanitaria gratuita me-diante un ambulatorio mobile a per-sone italiane e straniere in condizioni di necessità. Specia-listi medici e personale socio-sanitario si sono recati un po-meriggio a settimana in alcune parrocchie del territoriodiocesano: Santi Anna e Gioacchino a Lavinio, San Pietro inFormis a Campoleone, Santa Maria della Stella di AlbanoLaziale, San Barnaba a Marino, Santuario di S. Maria a Gal-loro e SS. Salvatore a Genzano di Roma. Ogni utente hausufruito sempre di una visita specialistica e di eventualiaccertamenti strumentali (Elettrocardiogramma, Elettro-encefalogramma, Ecografie) per un totale di oltre 1000 pa-zienti registrati. Ha contribuito alla riuscita del progettol’estrema variabilità delle branche specialistiche offerte:Medicina interna, Cardiologia, Fisiatria/Ortopedia, Neurop-sichiatria infantile, Neurologia, Podologia, Ecografia.

Analizzando la provenienza dei pazientidi questi anni di attività si è riscontratoche, tra i 29 paesi di origine, oltre al-l’aspettata e consueta presenza delleregioni balcaniche e del Nordafrica,spicca un’elevatissima presenza di cit-tadini italiani. La motivazione addottada queste persone è stata principal-mente la grave difficoltà economica/so-ciale che non consentiva il pagamentodi eventuali ticket previsti per le presta-

zioni sanitarie richieste presso servizi pubblici. In misuraminore sono stati riportati i tempi di attesa eccessivi, o co-munque non congrui con la gravità percepita delle condizio-ni cliniche, e le difficoltà nel muoversi tra le lungaggini bu-rocratiche del sistema sanitario nazionale. Anni di crisieconomica hanno prodotto effetti drasticamente negativisul benessere dei cittadini italiani. Il rapporto ISTAT sullapovertà del 2016 parla di quattro milioni di persone in «po-vertà assoluta»: erano circa la metà nel 2007. Questa guer-ra economica silenziosa, ma concretissima, ha precarizza-to la vita di molte, troppe persone. Le energie della solida-rietà e del volontariato negli anni a venire dovranno fare iconti anche con questa realtà.

Massimo Marianetti

CINQUE ANNI DI AIUTO IN STRADAContinua il servizio gratuito con l’impegno di volontari qualificati

Page 7: GESÙ, LO STRANIERO CHE VIENE A NOI...Nove diritti della persona ratificati al NOC È stato sottoscritto giovedì 12 dicembre, al Nuovo ospedale dei Castelli ad Ariccia, il “Ma-nifesto

case di solidarietà 7

IN ASCOLTO DELLE CRITICITÀ E DELLE FRAGILITÀ DELLE PERSONEportunità e sui limiti dell’accoglienzasul territorio nazionale dei migranti. Idati evidenziano che la presenza diresidenti stranieri sul territorio dioce-sano è cresciuta del 3,7% rispetto al-l’anno precedente, con punte oltre il15% ad Anzio e oltre il 5% a Nettuno,mentre in altri casi si sono registratediminuzioni o al più stabilità deglistranieri residenti. La loro presenzaormai si consolida in circa l’11% del-l’intera popolazione residente (Ardeaed Anzio 13,1%, Pomezia 12,8%, Apri-lia 12,3%). Rispetto al rapporto 2018, idati confermano la disoccupazione eil reddito insufficiente come maggioricause di indigenza e povertà. Nell’an-no oggetto di analisi, sono state regi-strate un numero di richieste pari a2.499, e sono stati operati poco meno

di 5.600 interventi, un numero che satura, in pratica, le capa-cità dei Centri d’ascolto. Qui, si registra che oltre il 51% degliassistiti ha figli conviventi, e il 27% ha figli minori conviventi(27% per gli italiani, 49% per gli stranieri). In totale, i minoriinteressati nel triennio considerato sono 294.

Emergenze per nazionalità e fascia di etàLa presenza di assi-stiti italiani, rispettoal precedente rap-porto, è ulterior-mente diminuita del6,6%, come è calataquella dei cittadini dinazionalità romena(di circa 1,9%), men-tre sono aumentatigli assistiti prove-nienti dal Marocco(che passano da circa il 4,2% ad oltre il 6,3%). La fascia d’età25-54 anni vale, per gli italiani, il 59,2% del totale, mentre pergli stranieri il 79.4%. I Sussidi elargiti a vario titolo dalla Cari-tas, nel triennio esaminato nel precedente rapporto sono sta-ti pari a quasi 63mila euro, mentre le somme elargite nel 2018sono state pari a 5.674 euro. Anche in questo rapporto sonostate inserite le attività svolte dall’Oasi della Salute, una real-tà che opera nella diocesi che, sotto il coordinamento di fraMichele Montemurri, priore del Fatebenefratelli di Genzanoche, da novembre 2017 a dicembre 2018 ha assistito 409 pa-zienti, in 52 uscite, per un totale di 629 prestazioni effettuate.

Giovanni Salsano

L’ingresso dei primi inqui-lini, nella prima settima-na di dicembre, ha dato il

via ufficiale al progetto “SocialHousing Paolo VI”, istituito del-la diocesi di Albano e realizzatoattraverso la onlus Aps (Asso-ciazione per la promozione del-la solidarietà), della Caritasdiocesana, che – grazie ai fondi8xmille alla Chiesa cattolica –offre un alloggio, temporaneo(massimo 12 mesi), in affitto, afamiglie in difficoltà economi-che. Nelle prossime settimane la struttura, che si trova nelcentro di Albano Laziale ed è di proprietà della Curia vesco-vile, accoglierà nuovi ospiti, a cui saranno consegnati gliappartamenti già ammobiliati e che parteciperanno con unrimborso forfetario alle spese accessorie relative alle uten-ze di luce, acqua gas e tassazione. Il progetto ha come fina-lità lo sviluppo di un nuovo modo di abitare che metta alcentro la persona nella sua unicità, promuovendo i diritti evalorizzando le capacità degli individui attraverso interven-ti educativi, assistenziali e sociali che favoriscano l’autono-mia, la crescita, l’integrazione sociale e, più in generale, un

miglioramento della qualità della vi-ta. «La grave crisi economica nellaquale ci troviamo ormai da diversianni – spiega don Gabriele D’Anniba-le, direttore della Caritas diocesana –ha comportato e tutt’ora comportaspesso, che le famiglie che si rivolgo-no ai nostri centri di ascolto venganoper chiedere contributi per l’affitto oper le spese di gestione delle abita-zioni. Non sono rare le famiglie se-guite che sono sottoposte a ingiun-zioni di sfratto. A volte, poi, soprattut-to le coppie giovani si trovano in grave

difficoltà perché vorrebbero rendersi autonome dalle fami-glie di origine, ma la mancanza di una abitazione e l’alto co-sto degli affitti provocano gravi conseguenze, come quellaterribile dell’aborto, nel caso sia in arrivo un bambino». I fon-di dell’8xmille sono serviti a ricavare sei unità abitative, men-tre i percorsi di semiautonomia sono stati avviati a partiredall’esperienza delle due opere segno della Caritas diocesa-na sul territorio: la casa per papà separati “Monsignor Dan-te Bernini” sul lungomare di Tor San Lorenzo e la casa di ac-coglienza per famiglie “Cardinal Pizzardo” di Torvaianica.

Valentina Lucidi

SOCIAL HOUSING PAOLO VIPrimi arrivi nella nuova struttura ristrutturata dalla Caritas diocesana

Interno di un appartamento

Page 8: GESÙ, LO STRANIERO CHE VIENE A NOI...Nove diritti della persona ratificati al NOC È stato sottoscritto giovedì 12 dicembre, al Nuovo ospedale dei Castelli ad Ariccia, il “Ma-nifesto

dal territorio8

PARTE A GENNAIO LABORATORIOAl via un percorso di formazione per animator di oratorio

Incontrare e incontrarsi, crescerenella formazione e nella consapevo-lezza del proprio ruolo di accompa-

gnatore dei più giovani. Prenderà il vianel prossimo gennaio “LabOratorio”,un percorso di formazione per anima-tori di oratorio, a cura del Servizio dipastorale giovanile della diocesi di Al-bano e del Centro oratori diocesano,diretti da don Valerio Messina. Il per-corso si articolerà in tre incontri, a ca-denza mensile, tutti dalle 9,30 alle16,30, in differenti zone del territoriodiocesano. «Fare gli animatori – spiega don Valerio Messina– richiede una formazione che si presenta come l’occasionein cui poter migliorare il proprio servizio e acquisire nuoveabilità. Come servizio di Pastorale giovanile e Centro oratoridiocesano abbiamo pensato di iniziare a incontrare gli ani-matori degli oratori, per conoscerli, farli conoscere e inizia-re con loro un cammino di crescita e formazione. Questi in-contri, pensati come un percorso da vivere dal primo all’ulti-mo, rappresentano una grande scommessa per la nostraChiesa di Albano. Il desiderio non è quello di moltiplicare ilnumero delle iniziative, ma di accompagnare i giovani versouna maturazione umana e cristiana e realizzare quel sogno

di Chiesa Madre che si occupa del-le giovani generazioni». Il primoappuntamento sarà domenica 19gennaio ad Anzio, presso la parroc-chia dei Santi Anna e Gioacchino, inlocalità Lavinio, sul tema “Animo!”,incentrato sulla figura dell’anima-tore, mentre il secondo incontro èin calendario domenica 16 febbraioa Ciampino, nella parrocchia GesùDivino operaio, sul tema “Facciamofuori l’Oratorio”, sulla scia dellaterza edizione dell’Happening degli

Oratori, l’incontro di tutti gli animatori di oratorio, che si èsvolto a Molfetta, in Puglia, lo scorso settembre. Il terzo econclusivo incontro sarà domenica 1 marzo a Torvaianica,nella parrocchia Beata Vergine Immacolata, sul tema “Crea-tivi per fare!” in continuità con il percorso annuale della dio-cesi di Albano. «Le tematiche che verranno affrontate in sti-le laboratoriale – aggiunge don Valerio Messina – riguarde-ranno la figura dell’animatore, offrendo anche tecniche dianimazione e l’oratorio come luogo educativo e di crescita.Infine, il terzo e ultimo incontro coinciderà con il convegno diPastorale giovanile diocesano».

Andrea De Marchis

CURA E CREATIVITÀIl vescovo incontra gli insegnanti di Religione

Mercoledì 11 dicembre gli inse-gnanti di Religione cattolicadella diocesi si sono riuniti

presso il Seminario vescovile, per vi-vere la gioia dell’attesa del Natale,nel tradizionale incontro prenataliziocon monsignor Marcello Semeraro.Dopo avere accolto il vescovo, la di-rettrice dell’ufficio diocesano per l’E-ducazione, la scuola e  l’Irc, GloriaConti ha ricordato il tema conduttoredell’anno, la creatività, e ha sottolin-eato la cura come modo di viverlanella concretezza del quotidiano. Proprio “la cura” è statapoi al centro delle parole di Semeraro che ha presentato lalettera pastorale “Abbi cura di lui”, premettendo che il Na-tale ricorda un Dio che si prende cura di ciascuno e chiedea ognuno di prendersi cura del Bambino di Betlemme,prendendosi cura degli altri. Questo è possibile imparandoa leggere e interpretare i segni dei tempi, distinguendo isentimenti (che rimangono) dalle emozioni (passeggere),dando spessore alla vita di fede. La cura pastorale habisogno di vicinanza, soprattutto in un momento storico chepapa Francesco definisce “un cambiamento d’epoca”. Ognicristiano è, dunque, chiamato ad avere uno sguardo nuovo,mediatore di creatività e capace di corrispondere alle richi-

este attuali. Serve, dunque, una pas-torale di relazioni, conseguenza nat-urale della pastorale generativa,come succede nella vita: se si è rius-citi a sopravvivere, infatti, dopo es-sere stati generati, è perché si haavuto accanto qualcuno che “si èpreso cura”. Una cura che passa dauno sguardo attento, capace di met-tere la relazione al centro, poichéogni persona è un mondo da sco-prire. Si tratta di un percorso impeg-nativo, in cui ogni cristiano deve con-

frontarsi con la ricerca dell’essenziale per poi essere mod-ello di accoglienza e di ospitalità. La duplice natura dellaparola ospite, inoltre, interpella la capacità di vedere unfratello in ogni uomo, di essere capaci di entrare nella “ter-ra sacra” dell’altro. Prima di concludere l’incontro, GloriaConti ha incoraggiato gli insegnanti a essere comunità ed-ucante che cresce in responsabilità e consapevolezza. E perfinire, è stato mostrato un video con alcuni momenti vissu-ti durante l’anno, che ha fatto sorridere, commuovere, ri-cordare, perché “Cura è una parola buona, perché richiamagesti che hanno bisogno di tempo, di attenzione, di parolegiuste, di pazienza, di amore”.

Elisa Ognibene

Page 9: GESÙ, LO STRANIERO CHE VIENE A NOI...Nove diritti della persona ratificati al NOC È stato sottoscritto giovedì 12 dicembre, al Nuovo ospedale dei Castelli ad Ariccia, il “Ma-nifesto

Ha preso il via, nel-l’ambito degli incon-tri di formazione per i

ministri straordinari dellaComunione, un percorsosul tema dell’eutanasia.L’incontro introduttivo si èsvolto presso la parrocchiaSpirito Santo ad Aprilia, acura di don Michael Rome-ro, direttore dell’ufficio dio-cesano per la Pastoraledella salute. Si è deciso di dedicarsi a questo tema, in quantomolti ministri si sono trovati davanti a malati che affrontanola sofferenza con enorme difficoltà e non ne capiscono il sen-so. Questa, anziché essere concepita cristianamente, non vie-ne accettata dai malati. I ministri hanno espresso la loro per-plessità e la loro difficoltà nell’affrontare tali situazioni, inquanto di difficile e delicata gestione. In tale occasione, poi,sono stati proposti alcuni quesiti riguardanti la chiamata aMinistri straordinari della comunione, l’importanza del soste-gno ai malati, lo sperimentare il Signore attraverso l’Eucare-stia o quali siano le emozioni suscitate da tale impegno o co-me sentire il sostegno dalla Comunità. Le risposte sono sta-te molto interessanti e pertinenti: c’è chi ha operato u discer-

nimento a seguito della chiamatada parte del proprio parroco, chiattraverso l’adorazione Eucari-stica, chi ancora – lavorando co-me infermiere in ospedale – hasentito il bisogno di portare GesùEucarestia sul luogo di lavoro,oppure chi, come alcune religio-se, considerano questo servizioparte della missione nella Chie-sa. Tutti sono stati concordi chela “chiamata” è comunque e

sempre opera del Signore e tutti hanno evidenziato l’impor-tanza di farsi prossimo all’altro, sapere ascoltare per poterentrare in empatia con l’ammalato, far sentire la presenza diqualcuno cui appoggiarsi. Chi opera questo servizio in ospe-dale ha spiegato quanto sia importante non solo pregare peri malati, ma anche chiedere a loro preghiere per il personaleospedaliero, affinché ciò faccia sentire il malato parte attiva evalorizzarlo nella sua sofferenza. Molto importante inoltre latestimonianza di tutti i ministri che, all’unanimità, hanno spe-rimentato la gioia e l’unione con Cristo nell’esercizio di talecompito, perché portare la Comunione “è come un balsamoper le ferite reciproche”.

Antonella Pica

dal territorio 9

INCONTRARE LA SOFFERENZAI ministri straordinari della comunione riflettono e approfondiscono il tema dell’Eutanasia

Come ogni anno, in un am-biente festivo proprio deipopoli latinoamericani, si è

celebrata giovedì 12 dicembre adAprilia, nella parrocchia la Re-surrezione, la festa della Madon-na di Guadalupe, patrona delMessico ed imperatrice del-l’America. Ha suscitato meravi-glia notate come, tra i parteci-panti, fossero grandi e sentiti ladevozione e il grande amore perquesta apparizione mariana, av-venuta vicino a Città del Messico nel 1531 a un indio messica-no, Juan Diego Cuauhtlatoatzin, che è stato proclamato santonel 2002 da Giovanni Paolo II. L’occasione è stata preziosa an-che, tra le altre cose, per pensare a come questa ricorrenzaviene celebrata dal popolo messicano dal punto di vista reli-gioso, culturale e sociale, in modo speciale al suo Santuario,tra i luoghi più visitati dall’America. La celebrazione del 12 di-cembre ha rappresentato un bel momento per pregare insie-me per la pace nel mondo intero e, in modo speciale, per ladifficile situazione che stanno vivendo alcuni paesi latinoame-ricani ultimamente; tra cui Venezuela, Colombia, Bolivia, Cilee Argentina. Nel corso della celebrazione sono state anche af-

fidate alla protezione materna dellaMadonna di Guadalupe, in manieraparticolare durante queste feste nata-lizie, le famiglie che non potranno es-sere riunite per la distanza fisica chele separa. È da sottolineare quanto siastato commovente vedere l’unione ditante voci diverse culturalmente percantare a grande voce “la Guadalupa-na”, come preghiera finale della litur-gia. Non poteva mancare, al terminedella Messa, il momento di conviviali-tà fraterna e in modo speciale l’assag-

gio di alcuni piatti tradizionali dal Messico, preparati dallesuore messicane che sono presenti in diocesi. Sono ormai due i momenti programmati in ambito diocesa-no organizzati dall’ufficio Migrantes della diocesi di Albano:la festa della madonna di Guadalupe e la festa dei popoli, ilprimo maggio. È compito anche di quest’ufficio organizzarediversi incontri con gruppi etnici presenti in diocesi, favorirel’attenzione pastorale ai cattolici provenienti da altri nazionie sensibilizzare i fedeli alla giornata mondiale del migrantee rifugiato indetta da papa Francesco per l’ultima domenicadi settembre di ogni anno.

Luis Fernando Lopez

AFFIDAMENTO ALLA MADONNA DI GUADALUPEAd Aprilia la memoria che coinvolge i popoli latinoamericani del territorio

Page 10: GESÙ, LO STRANIERO CHE VIENE A NOI...Nove diritti della persona ratificati al NOC È stato sottoscritto giovedì 12 dicembre, al Nuovo ospedale dei Castelli ad Ariccia, il “Ma-nifesto

dal territorio10

IL MUDI APRE AL FUTUROUn seminario dedicato alle innovazioni tecnologiche per la conservazione delle opere d’arte

Il Museo diocesano di Albano haaperto le porte al futuro attra-verso il seminario “Techno Art”,

che si è svolto sabato 7 dicembre.Nella Sala delle vedute di PalazzoLercari si è discusso sulle più re-centi innovazioni tecnologiche escientifiche applicate e applicabilialla conservazione e alla valoriz-zazione delle opere d’arte. Duran-te il seminario è stato anche possi-bile sperimentare la realtà virtualeper l’esplorazione di due siti parti-colarmente affascinanti: Civita diBagnoregio, un borgo nella provin-cia di Viterbo rivitalizzato da un turismo che lo ha reso tra iborghi più famosi d’Italia e le Catacombe di san Senatore, si-to archeologico lungo la via Appia (precisamente al XV miglioda Roma), custode di alcuni affreschi ben conservati tra cuiuno che rappresenta san Senatore.Il seminario è stato a cura di A.R.T. & CO, una startup del-l’Università di Camerino e del Museo diocesano: «Techno-Art – ha dichiarato Robert Libera, direttore del MuDi, tra ipromotori dell’iniziativa – è un evento voluto per dare visi-bilità a due realtà diverse, quella della scienza e quelladell’arte, ormai sempre più vicine e interdipendenti. I beni

culturali si affidano alle nuovetecnologie per le azioni di recu-pero, salvaguardia e valorizza-zione: d’altra parte, interi settoridella scienza progrediscono gra-zie alle sperimentazioni dedicateal patrimonio culturale. Questoevento, che vede coinvolti enti eoperatori culturali provenientida diverse realtà territoriali, mi-ra ad essere un punto di riferi-mento per la conoscenza delleinnovazioni tecnologiche e delleesigenze del mondo della cultu-ra stimolando il confronto e il

dialogo reciproco».Durante la giornata è stata anche inaugurata l’esposizionedella tela dell’Annunciazione di Arquata, resa possibile gra-zie alla cooperazione della diocesi di Ascoli Piceno, la Col-gate Palmolive di Anzio (che ha finanziato il restauro), laSoprintendenza delle Marche, l’Università di Camerino e ilMuDi che la ospita. L’opera, di scuola preraffaellita sulle cuiattribuzioni ci sono degli studi in corso, era rimasta grave-mente danneggiata durante il terremoto del 2016 dal crollodella Chiesa della S.S. Annunziata di Arquata del Tronto.

Emanuele Scigliuzzo

Era il 21 settembre quandopapa Francesco ha fatto visi-ta ad Albano Laziale. Sua

Santità è stato accolto da unagrande folla di fedeli davanti allacattedrale di San Pancrazio, assie-me al primo cittadino Nicola Mari-ni, al vescovo di Albano MarcelloSemeraro e al parroco monsignorAdriano Gibellini. In quel pomerig-gio il Papa, che ha officiato la Mes-sa in piazza Pia, è stato omaggiato del murales «ExemplumOmnibus» realizzato da MauPal e da un libro. Nella giorna-ta del 5 dicembre scorso, nelle sale di Palazzo Savelli, sededel Comune di Albano Laziale, è stato presentato il libro“C’era una volta amore”, ideato da Maurizia Di Felice e cu-rato dalla giornalista e scrittrice Enrica Cammarano. Il vo-lume, patrocinato dalla Città di Albano Laziale, è una raccol-ta di storie e testimonianze delle associazioni di volontaria-to che operano nel territorio. Le storie sono unite attraver-so il percorso, immaginato dall’autrice, di Marco, un ragaz-zo che ha il desiderio di scoprire una vita più vera, e lo fa co-noscendo di volta in volta persone capaci di dare, alla paro-la amore, un significato profondo. Ad assistere alla presen-tazione numerosi cittadini, forze dell’ordine e realtà asso-

ciative, che hanno potutoascoltare l’intervento ini-ziale del vescovo di Alba-no, monsignor MarcelloSemeraro. «Ringrazio peril lavoro – ha affermatoSemeraro – che questeorganizzazioni svolgono eper aver voluto testimo-niare, davanti al Papa,l’impegno verso le perso-

ne bisognose e le opere buone. E in questo libro c’è la provadi un’armonia tra associazioni del mondo cattolico e il mon-do laico». Il vescovo ha, inoltre, ricordato l’impegno delladiocesi attraverso le opere sostenute con l’8xMille: dalla Ca-sa per papà separati di Tor San Lorenzo, alla casa d’acco-glienza per le famiglie di Torvaianica, senza dimenticare lapiù recente: il progetto “Social housing Paolo VI”, la palazzi-na con nove mini appartamenti che ospita, in cambio di unaffitto simbolico e per un anno, famiglie in difficoltà econo-miche in cerca di alloggio. È intervenuto anche il sindaco diAlbano Laziale, Nicola Marini, sottolineando che con questolibro «Si vuole far luce sul lavoro quotidiano di tutte le asso-ciazioni del territorio».

Matteo Lupini

C’ERA UNA VOLTA AMOREPresentato a Palazzo Savelli il libro di Maurizia Di Felice e di Enrica Cammarano

Page 11: GESÙ, LO STRANIERO CHE VIENE A NOI...Nove diritti della persona ratificati al NOC È stato sottoscritto giovedì 12 dicembre, al Nuovo ospedale dei Castelli ad Ariccia, il “Ma-nifesto

mondialità e cultura 11

LA PACE COME CAMMINO DI SPERANZAIl messaggio di papa Francesco per il prossimo 1° gennaio

«La pace è un bene prezio-so, oggetto della nostrasperanza, al quale aspi-

ra tutta l’umanità. La speranza è lavirtù che ci mette in cammino, cidà le ali per andare avanti, perfinoquando gli ostacoli sembrano in-sormontabili». Comincia così ilMessaggio per la Giornata mon-diale per la pace 2020 di papaFrancesco, sul tema “La pace co-me cammino di speranza: dialogo,riconciliazione e conversione eco-logica”. Questa ricorrenza, istituitadalla Chiesa con l’obiettivo di riflettere e pregare su questo te-ma, è stata celebrata per la prima volta nel 1968, su iniziativadi papa Paolo VI e ricorre ogni anno il primo gennaio.«Le terribili prove dei conflitti civili e di quelli internazionali, aggra-vate spesso da violenze prive di ogni pietà, segnano a lungo il cor-po e l’anima dell’umanità – ammonisce Bergoglio –. Ogni guerra,in realtà, si rivela un fratricidio che distrugge lo stesso progetto difratellanza, inscritto nella vocazione della famiglia umana». Le cause della guerra? «Comincia spesso con l’insofferenza perla diversità dell’altro, che fomenta il desiderio di possesso e la vo-lontà di dominio. Nasce nel cuore dell’uomo dall’egoismo e dalla

superbia, dall’odio che induce a di-struggere, a rinchiudere l’altro inun’immagine negativa, ad escluder-lo e cancellarlo. La guerra si nutre diperversione delle relazioni, di ambi-zioni egemoniche, di abusi di potere,di paura dell’altro e della differenzavista come ostacolo; e nello stessotempo alimenta tutto questo».«Non si può giungere veramentealla pace – spiega il Pontefice – senon quando vi sia un convinto dia-logo di uomini e donne che cerca-no la verità al di là delle ideologie

e delle opinioni diverse. Il processo di pace è un impegno chedura nel tempo».Nella parte finale del Messaggio, Francesco si concentra suuno dei temi più sentiti e attuali, quello della salvaguardia am-bientale: «Di fronte alle conseguenze della nostra ostilità ver-so gli altri – aggiunge il Papa – del mancato rispetto della casacomune e dello sfruttamento abusivo delle risorse naturali, vi-ste come strumenti utili unicamente per il profitto di oggi, sen-za rispetto per le comunità locali, per il bene comune e per lanatura, abbiamo bisogno di una conversione ecologica». 

Francesco Minardi

Se da una parte è sem-pre attuale la questio-ne della difficoltà di

dialogo tra l’arte contempo-ranea e la cultura cristiana,dall’altra è sempre più con-solidato l’affermarsi di arti-sti che sono riusciti ad apri-re un canale di comunicazio-ne tra le loro pulsioni creati-ve e le molteplici esigenzeartistiche del Cristianesimo. Infatti, pur rimanendo impre-scindibile il requisito richiesto a un’opera d’arte sacra, cioèquello della sua riconoscibilità e funzionalità, la strada delconfronto e della collaborazione tra i due mondi è ormai per-corsa da entrambi i protagonisti, fermo restando che un arti-sta, nelle sue opere d’ispirazione religiosa, sicuramente ri-produce l’espressione di sue esigenze personali e interiori. All’insegna di questo spirito di rinnovamento artistico, nel-l’aprile del 2016 è stata accolta, con entusiasmo, la proposta diospitare nel Museo diocesano di Albano, una mostra dedicataall’artista Armanda Negri, dal titolo “Il Giardino dell’Eden”, acura di Virginia Vittorini, non solo per la qualità delle sue ope-re, ma anche per dare luogo alla presenza, nelle sale musea-li, di produzioni artistiche contemporanee, soprattutto quelle

di pittori che sondano i miste-ri dello Spirito.Al termine della mostra, Ar-manda Negri ha voluto omag-giare il Museo diocesano diuna sua opera, ora acquisitaalla collezione museale. Ilquadro donato è un tritticorealizzato con colori acrilici efoglia d’oro su tela, già espo-sto, nel 2014, alla mostra d’ar-

te e documentazione “Il Concilio Vaticano II. Giovanni XXIII. Artee testimonianza in Assisi”, presso la Galleria d’Arte contempo-ranea della Pro civitate christiana in Assisi. Il trittico è costituitoda tre pannelli, ognuno dei quali misura 90x70 centimetri. Quel-lo centrale mostra un cerchio rosso che irradia luce concentricae reca la scritta oboedentia et pax e vuole rappresentare Giovan-ni XXIII immerso nella luce dello Spirito Santo. La luce si irradiaanche nei cerchi dei pannelli laterali, nei quali due cerchi giallisovrastano due scritte, a sinistra concilium vaticanum secun-dum, a destra pacem in terris. L’artista ha voluto, in tal modo,raffigurare l’opera di papa Giovanni XXIII che, su ispirazione del-lo Spirito Santo, attraverso il Concilio Vaticano II e l’Enciclica Pa-cem in terris, sconfigge le tenebre e rinnova la Chiesa.

Roberto Libera

E VENNE UN UOMOAntropologia del sacro

Page 12: GESÙ, LO STRANIERO CHE VIENE A NOI...Nove diritti della persona ratificati al NOC È stato sottoscritto giovedì 12 dicembre, al Nuovo ospedale dei Castelli ad Ariccia, il “Ma-nifesto

appunti12

Mensile di informazionedella Diocesi Suburbicaria di AlbanoAnno 12, numero 117 - dicembre 2019

APPUNTAMENTI01 GENNAIOMaria Santissima Madre di Dio53a Giornata Mondiale della PaceTema: La pace come cammino di speranza

06 GENNAIO• Epifania del Signore• Giornata Mondiale dell’Infanzia Missionaria • Ann. ord. episcopale di mons. Paolo Gillet

07 GENNAIORiapertura degli uffici di curia

11 GENNAIOFormazione per i direttori degli Uffici pastoraliSeminario vescovile, dalle 9.00 alle 13.00.

13, 20 e 27 GENNAIOFormazione per gli operatori pastorali caritasGli incontri saranno per zona, sempre dalle ore18 alle 20, secondo il seguente calendario: 13gennaio zona mare presso la parrocchia Ss. An-na e Gioacchino in Lavinio; 20 gennaio zona me-diana presso la parrocchia Beata Vergine Imma-colata in Torvaianica; 27 gennaio zona colli pres-so la parrocchia Santa Maria di Galloro in Ariccia.

16 GENNAIO• San Marcello, papa. Onomastico del vescovo• Ritiro spirituale mensile del cleroL’appuntamento è alle ore 9.30 presso il semi-nario vescovile - Piazza San Paolo, 5.

17 GENNAIO• 31a Giornata per l’approfondimento e lo svi-luppo del dialogo tra ebrei e cattolici• Veglia ecumenicaL’incontro di preghiera si terrà alle ore 19.30presso la parrocchia San Bonifacio in Pomezia.

18-25 GENNAIOSettimana di preghiera per l’unità dei cristiani

26 GENNAIOIncontro di spiritualità per i ministri straordinariL’appuntamento è fissato per le ore 9.30 presso ilseminario vescovile per terminare alle ore 13.00.

30 GENNAIORiunione del consiglio presbiteraleSeminario vescovile, dalle 10.00 alle 13.00.

Reg. n. 13/08 del 08.05.2008 presso il Tribunale di Velletri

Direttore Editoriale: Mons. Marcello SemeraroDirettore responsabile: Dott. Fabrizio Fontana Coordinatore di redazione: Don Alessandro Paone

Hanno collaborato:Gabriele D’Annibale, Andrea De Marchis, Manuel DeSantis, Mirko Giustini, Roberto Libera, Luis FernandoLopez, Silvia Loscrì, Valentina Lucidi, Matteo Lupini,Massimo Marianetti, Francesco Minardi, Monia Nico-letti, Elisa Ognibene, Antonello Palozzi, Antonella Pica,Giovanni Salsano, Emanuele Scigliuzzo.

Piazza Vescovile, 1100041 Albano Laziale (Rm)Tel. 06/93.26.84.024 - Fax 06/93.23.844www.diocesidialbano.it [email protected]

Stampa: Tipografica Renzo PalozziVia Capo D’Acqua, 22/B00047 Marino (Rm) - Tel. 06/93.87.025

Questo numero è stato chiuso il 19.12.2019

DISTRIBUZIONE GRATUITA

«Profumo di odorosafragranza è il suonome». Racconta

l’evangelista Luca che mentreGesù era a cena in casa di Si-mone il fariseo, d’improvviso faingresso una donna, un’anoni-ma peccatrice da tutti cono-sciuta che, incurante del rigoree del biasimo dei commensali,si dirige verso Gesù. Il gelo e ilgiudizio la investono come ilfreddo e l’emarginazione se-guono la peregrinazione di Ma-ria e Giuseppe sospinti verso lagrotta di Betlemme. Là, nellapovertà di una mangiatoia, nasce il Figlio di Dio che il fred-do dei cuori ottenebrati dall’apparenza e posseduti dal-l’egoismo ha respinto. «Contempliamo questo segno - dicepapa Francesco – la semplicità fragile di un piccolo neona-to, la mitezza del suo essere adagiato, il tenero affetto del-le fasce che lo avvolgono. Lì sta Dio»: fuori della sua terra,in una oscurità e piccolezza impietosi; in un mondo dovevale la legge di chi si fa strada a gomitate, dove la storiasembra dare ragione a chi è brutale e senza scrupoli e nonagli onesti e ai miti. In questo nostro mondo viene l’Emma-nuele. Viene e affronta il rifiuto, l’incomprensione, il di-sprezzo, la condanna. La peccatrice anonima porta un vaso di alabastro ripieno di

profumo che, versato sui piediGesù, si spande su tutti: sullosdegno dei farisei, sull’incom-prensione dei discepoli, sulpregiudizio dei perbenisti, sulprocesso dei giusti, sullo scan-dalo dei contemporanei, sul si-lenzio di Gesù che si lascia av-volgere da un amore e da unagratitudine che attendono solodi poter nascere alla condivisio-ne e al perdono. È ai piedi ladonna, in basso, per parlarecon il suo corpo, con i suoi ge-sti, con la sua umiltà, con il suosilenzio. Nel suo gesto c’è la

forza dell’amore che si dona e che a nessuno si nega, la for-za dell’amore accolto che finalmente nasce: è il Natale!Viene l’Atteso! Viene e non grida e non urla nelle piazze.Viene nell’oscurità e nelle angustie della vita con la miteforza del balsamo per curare e guarire i volti abbruttiti dal-l’odio e dall’ingiustizia. Viene: «Profumo di odorosa fra-granza è il suo nome». Viene e ci «chiama a lasciare le il-lusioni dell’effimero per andare all’essenziale, a rinunciarealle nostre insaziabili pretese, ad abbandonare l’insoddi-sfazione perenne e la tristezza per qualche cosa che sem-pre ci mancherà». Viene l’Emarginato e - suprema delica-tezza dell’amore - bussa alla porta. In attesa.

Franco Ponchia

UN PROFUMO CHE PERVADE L’UMANITÀUn vaso, una peccatrice e lo sdegno di chi è privo di misericordia


Recommended