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Giocare a golf, in città - Il nuovo sito di QUATTRO · progetto ITALO, primo opera-tore privato...

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Editore: Associazione culturale QUATTRO. Registrato al Tribunale di Milano al n. 397 del 3/6/98. Redazione: viale Umbria 58, Milano tel/fax 02 45477609 e-mail [email protected] Sito internet: www.quattronet.it Videoimpaginazione: SGE Servizi Grafici Editoriali Stampa: Galeati Industrie Grafiche S.r.l. – via Selice, 187-189 – Imola (Bo). Direttore responsabile: Stefania Aleni. Amministrazione: Antonio Ferrari. Redazione: Vanda Aleni, Patrizia Avena, Lorenzo Baio, Francesca Barocco, Ugo Basso, Sergio Biagini, Simona Brambilla, Sara Capardoni, Athos Careghi, Giovanni Chiara, Irene De Luca, Laura Misani, William Porzio, Francesco Pustorino, Vito Redaelli, Riccardo Tammaro, Francesco Tosi, Alberto Tufano. Hanno collaborato a questo numero: Luca Cecchelli, Claudio De Biaggi, Paola Rizzi, Alberto Tavazzi, Antonio Zao- po, Marcia Zegarra Urquizo. Aderente al Coordinamento dei giornali di zona di Milano. Abbonamento 2012: 20 euro - cc postale 42773200 intestato a QUATTRO. Tiratura 16.000 copie. COPIA OMAGGIO Giornale di informazione e cultura della Zona 4 Vittoria Forlanini anno XVI, numero 135, aprile 2012 ® ® A i primi di marzo una de- legazione di NTV, Nuo- vo Trasporto Viaggian- te S.p.A., guidata dal Presiden- te Luca Cordero di Monteze- molo ha presentato al Parla- mento Europeo, a Bruxelles, il progetto ITALO, primo opera- tore privato italiano dei treni ad Alta Velocità. Progetto che in- veste nel settore trasporti, senza capitali pubblici, oltre un mi- liardo di risorse stanziate e, a regime, duemila posti lavoro di- retti e indotti. NTV è il primo operatore ad usare, nel mondo, il treno Alstom AGV 575 che promette, grazie alle tecnologie all’avanguardia, viaggi più si- lenziosi, più confortevoli, più sicuri, più ecologici. E poi car- rozza cinema, connessioni In- ternet, TV in diretta, carrozza relax, carrozza privacy, menu Eatily, area snack: massimo comfort per un target di utenza medio alto. Su Italo, come re- cita la brochure istituzionale, non esistono le classi, proprio perché tutto è al top. Sono i ser- vizi che, a pagamento, faranno la differenza. Staremo a vedere se le tariffe saranno veramente competitive e se effettivamen- te il servizio potrà essere usu- fruito da una gamma vasta di viaggiatori, o invece da una maggioranza di managers da nota spese e da politici viag- giatori. Comunque, questo pri- mo, importante passo nel com- parto dei trasporti ferroviari di- mostra all’Europa come l’Italia stia mettendo in pratica le pro- messe di liberalizzazione che sono alla base degli obiettivi di crescita del nuovo esecutivo dei “tecnici” montiani, anche se questo progetto nasce negli An- ni novanta e solo ora, dopo aver superato problemi, politici, bu- rocratici e tecnici, trova la sua realizzazione. Tra breve, dopo Pasqua, do- vrebbero partire i nuovi colle- gamenti di ITALO lungo la trat- ta Napoli-Roma-Firenze-Bo- logna-Milano e poi, quando i 25 treni saranno tutti disponi- bili, verranno coperte anche le tratte per Salerno, Padova-Ve- nezia e Torino. Nel frattempo si stanno aprendo nelle 9 città posizionate lungo i tracciati dell’Alta Velocità, le 12 sta- zioni in cui posizionare le di- verse Case Italo, le strutture che saranno il biglietto da visita del nuovo vettore nelle stazioni fer- roviarie toccate da Italo. Dopo Milano Porta Garibaldi, Casa Italo ha aperto in zona 4, a Rogoredo, scelta come secon- do terminal per i viaggiatori nella zona meridionale della cit- tà e perché a Rogoredo si fer- meranno i primi treni operativi sulla dorsale Napoli-Milano. In questa fase di pre-esercizio, Ca- sa Italo sarà aperta tutti i gior- ni dalle 7 alle 19 per consenti- re ai viaggiatori di familiariz- zare con il nuovo servizio e poi con orario prolungato in fun- zione degli orari del treno. E qualche giorno fa sono andato a Rogoredo per vedere come la I mpossibile non associare la pratica del golf a club esclusivi per gente ricca: magari non abbiamo mai visto un campo da golf dal ve- ro, però in televisione o al cinema ne abbiamo visti a decine, a volte set di fatti delittuosi o luoghi di svago per i ricchi, o presunti tali, del posto. Se del vero ovviamente c’è, è possibile prova- re a fare del golf uno sport “normale”? Sì, se- condo la Federazione Italiana Golf, che ha sti- pulato nel luglio 2010 una convenzione con il Comune di Milano per realizzare un campo scuola federale per la promozione del golf sul territorio milanese su un’area di proprietà co- munale in via Corelli. Si tratta di un’area di circa 116.000 metri qua- dri, fra via Corelli, via Taverna e, dal lato op- posto, confinante con gli impianti sportivi del Saini. Un’area rientrante nel progetto di ampliamen- to del Parco Forlanini, vinto nel lontano 2001 dall’architetto portoghese Gonçalo Byrne e mai realizzato per i notevoli costi di realizzazione. Secondo il progetto “il parco viene organizza- to in aree di carattere ricreativo e sportivo, co- me ippica, golf, minigolf, tennis, piscine, o con attività di carattere ambientale o culturale, or- ti, garden festival, cinema all'aperto, teatro, cen- tri anziani, aree gioco e giardini tematici. Le aree destinate a attività ludiche sono sempre corredate con piccole attrezzature di appoggio, servizi igienici e bar, e sono situate nelle vici- nanze dei parcheggi a lato degli accessi al par- co. Il progetto prevede diversi programmi di recu- pero delle cascine, da convertire in centri di ca- rattere culturale: Ciclo Center, Garden Festi- val, Club House Golf, Centro Spettacolo. Paral- lelamente vengono mantenute all’interno delle cascine private le attuali attività, nella pro- spettiva di riconvertirle a funzioni alberghie- re”. Byrne ripropone e interpreta i temi della cam- pagna lombarda nella sua connotazione agri- cola con una scelta botanica che riprende le specie tipiche della pianura padana. L'acqua rappresenta un elemento importante, infatti vengono ripensati gli argini del fiume Lambro, la riapertura delle rogge e la riquali- ficazione del laghetto esistente. Sono accolte nel nuovo progetto anche le aree agricole. La realizzazione del campo scuola federale, quindi, si colloca all’interno del progetto ac- ATHOS Via libera a ITALO La concorrenza corre sui binari A rriva puntuale anche quest’anno la set- timana del design, dal 17 al 22 aprile, con la sua carica di creatività diffusa su tutta la città. Anche la nostra zona è coinvolta, e in particolare vogliamo segnalare tre eventi concentrati nell’area Umbria-Cadolini-Puglie, ricca di studi creativi e di gallerie. ASSOCIAZIONE CULTURALE DISTRETTO CREATIVO NIL28 Domenica 22 aprile dalle 16.00 - 23.00 NIL28 IN PIAZZA Per una giornata via Einstein diventa una Piaz- za a tutti gli effetti, non solo momento esposi- tivo, ma anche di confronto e contatto con gli abitanti del quartiere in cui un ricco palinsesto di attività, laboratori, spettacoli diviene occa- sione di espressione e interpretazione del tema della piazza inteso nei suoi più svariati signi- ficati. Lo spazio verrà suddiviso in diverse aree riconoscibili dal diverso colore dei segni oriz- Pronti per la settimana del design? Nelle pagine interne: Balliamo? La ginnastica divertente pag. 5 Dai 4 angoli del mondo pag. 10 Il rifugio antiaereo di piazza Grandi pag. 5 Nosedo, non solo un depuratore pag. 8 Giocare a golf, in città segue a pag. 3 segue a pag. 3 segue a pag. 6 Tanti giovani… in cerca d’autore pag. 12 Lavori in corso
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Page 1: Giocare a golf, in città - Il nuovo sito di QUATTRO · progetto ITALO, primo opera-tore privato italiano dei treni ad Alta Velocità. Progetto che in-veste nel settore trasporti,

Editore: Associazione culturale QUATTRO. Registrato al Tribunale di Milano al n. 397 del 3/6/98. Redazione: viale Umbria 58, Milano tel/fax 02 45477609 e-mail [email protected] Sito internet: www.quattronet.itVideoimpaginazione: SGE Servizi Grafici Editoriali Stampa: Galeati Industrie Grafiche S.r.l. – via Selice, 187-189 – Imola (Bo). Direttore responsabile: Stefania Aleni. Amministrazione: Antonio Ferrari.Redazione: Vanda Aleni, Patrizia Avena, Lorenzo Baio, Francesca Barocco, Ugo Basso, Sergio Biagini, Simona Brambilla, Sara Capardoni, Athos Careghi, Giovanni Chiara, Irene De Luca, Laura Misani, WilliamPorzio, Francesco Pustorino, Vito Redaelli, Riccardo Tammaro, Francesco Tosi, Alberto Tufano. Hanno collaborato a questo numero: Luca Cecchelli, Claudio De Biaggi, Paola Rizzi, Alberto Tavazzi, Antonio Zao-po, Marcia Zegarra Urquizo. Aderente al Coordinamento dei giornali di zona di Milano. Abbonamento 2012: 20 euro - cc postale 42773200 intestato a QUATTRO. Tiratura 16.000 copie. COPIA OMAGGIO

Giornale di informazione e cultura della Zona 4 Vittoria Forlanini

anno XVI, numero 135, aprile 2012

® ®

Ai primi di marzo una de-legazione di NTV, Nuo-vo Trasporto Viaggian-

te S.p.A., guidata dal Presiden-te Luca Cordero di Monteze-molo ha presentato al Parla-mento Europeo, a Bruxelles, ilprogetto ITALO, primo opera-tore privato italiano dei treni adAlta Velocità. Progetto che in-veste nel settore trasporti, senzacapitali pubblici, oltre un mi-liardo di risorse stanziate e, aregime, duemila posti lavoro di-retti e indotti. NTV è il primooperatore ad usare, nel mondo,il treno Alstom AGV 575 chepromette, grazie alle tecnologieall’avanguardia, viaggi più si-lenziosi, più confortevoli, piùsicuri, più ecologici. E poi car-rozza cinema, connessioni In-ternet, TV in diretta, carrozzarelax, carrozza privacy, menuEatily, area snack: massimocomfort per un target di utenzamedio alto. Su Italo, come re-cita la brochure istituzionale,non esistono le classi, proprioperché tutto è al top. Sono i ser-vizi che, a pagamento, farannola differenza. Staremo a vederese le tariffe saranno veramente

competitive e se effettivamen-te il servizio potrà essere usu-fruito da una gamma vasta diviaggiatori, o invece da unamaggioranza di managers danota spese e da politici viag-giatori. Comunque, questo pri-mo, importante passo nel com-parto dei trasporti ferroviari di-mostra all’Europa come l’Italiastia mettendo in pratica le pro-messe di liberalizzazione chesono alla base degli obiettivi dicrescita del nuovo esecutivo dei“tecnici” montiani, anche sequesto progetto nasce negli An-ni novanta e solo ora, dopo aversuperato problemi, politici, bu-rocratici e tecnici, trova la suarealizzazione.Tra breve, dopo Pasqua, do-vrebbero partire i nuovi colle-gamenti di ITALO lungo la trat-

ta Napoli-Roma-Firenze-Bo-logna-Milano e poi, quando i25 treni saranno tutti disponi-bili, verranno coperte anche letratte per Salerno, Padova-Ve-nezia e Torino. Nel frattemposi stanno aprendo nelle 9 cittàposizionate lungo i tracciatidell’Alta Velocità, le 12 sta-zioni in cui posizionare le di-

verse Case Italo, le strutture chesaranno il biglietto da visita delnuovo vettore nelle stazioni fer-roviarie toccate da Italo.Dopo Milano Porta Garibaldi,Casa Italo ha aperto in zona 4, aRogoredo, scelta come secon-do terminal per i viaggiatorinella zona meridionale della cit-tà e perché a Rogoredo si fer-meranno i primi treni operativisulla dorsale Napoli-Milano. Inquesta fase di pre-esercizio, Ca-sa Italo sarà aperta tutti i gior-ni dalle 7 alle 19 per consenti-re ai viaggiatori di familiariz-zare con il nuovo servizio e poicon orario prolungato in fun-zione degli orari del treno. Equalche giorno fa sono andatoa Rogoredo per vedere come la

Impossibile non associare la pratica del golfa club esclusivi per gente ricca: magari nonabbiamo mai visto un campo da golf dal ve-

ro, però in televisione o al cinema ne abbiamovisti a decine, a volte set di fatti delittuosi oluoghi di svago per i ricchi, o presunti tali, delposto.Se del vero ovviamente c’è, è possibile prova-re a fare del golf uno sport “normale”? Sì, se-condo la Federazione Italiana Golf, che ha sti-pulato nel luglio 2010 una convenzione con ilComune di Milano per realizzare un camposcuola federale per la promozione del golf sulterritorio milanese su un’area di proprietà co-munale in via Corelli.Si tratta di un’area di circa 116.000 metri qua-dri, fra via Corelli, via Taverna e, dal lato op-posto, confinante con gli impianti sportivi delSaini. Un’area rientrante nel progetto di ampliamen-to del Parco Forlanini, vinto nel lontano 2001dall’architetto portoghese Gonçalo Byrne e mairealizzato per i notevoli costi di realizzazione.Secondo il progetto “il parco viene organizza-to in aree di carattere ricreativo e sportivo, co-me ippica, golf, minigolf, tennis, piscine, o conattività di carattere ambientale o culturale, or-ti, garden festival, cinema all'aperto, teatro, cen-

tri anziani, aree gioco e giardini tematici. Learee destinate a attività ludiche sono semprecorredate con piccole attrezzature di appoggio,servizi igienici e bar, e sono situate nelle vici-nanze dei parcheggi a lato degli accessi al par-co. Il progetto prevede diversi programmi di recu-pero delle cascine, da convertire in centri di ca-rattere culturale: Ciclo Center, Garden Festi-val, Club House Golf, Centro Spettacolo. Paral-lelamente vengono mantenute all’interno dellecascine private le attuali attività, nella pro-spettiva di riconvertirle a funzioni alberghie-re”. Byrne ripropone e interpreta i temi della cam-pagna lombarda nella sua connotazione agri-cola con una scelta botanica che riprende lespecie tipiche della pianura padana. L'acqua rappresenta un elemento importante,infatti vengono ripensati gli argini del fiumeLambro, la riapertura delle rogge e la riquali-ficazione del laghetto esistente. Sono accolte nel nuovo progetto anche le areeagricole. La realizzazione del campo scuola federale,quindi, si colloca all’interno del progetto ac-

ATHOS

Via libera a ITALOLa concorrenza corre sui binariArriva puntuale anche quest’anno la set-

timana del design, dal 17 al 22 aprile,con la sua carica di creatività diffusa su

tutta la città. Anche la nostra zona è coinvolta,e in particolare vogliamo segnalare tre eventiconcentrati nell’area Umbria-Cadolini-Puglie,ricca di studi creativi e di gallerie.

ASSOCIAZIONE CULTURALE DISTRETTO CREATIVO NIL28

Domenica 22 aprile dalle 16.00 - 23.00NIL28 IN PIAZZA

Per una giornata via Einstein diventa una Piaz-za a tutti gli effetti, non solo momento esposi-tivo, ma anche di confronto e contatto con gliabitanti del quartiere in cui un ricco palinsestodi attività, laboratori, spettacoli diviene occa-sione di espressione e interpretazione del tema

della piazza inteso nei suoi più svariati signi-ficati. Lo spazio verrà suddiviso in diverse areericonoscibili dal diverso colore dei segni oriz-

Pronti per la settimana del design?

Nellepagineinterne:

Balliamo? La ginnastica divertente

pag. 5

Dai 4 angoli del mondo

pag. 10

Il rifugio antiaereo di piazza Grandi

pag. 5

Nosedo, non solo un depuratore

pag. 8

Giocare a golf, in città

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Tanti giovani…in cerca d’autore

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Lavori in corso

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Vi facciamo sognare….

Capire i nostri sogni cambia la vita. I sogni sono “la porta del-l’anima” e ci introducono lentamente alla conoscenza di quellaparte di noi che esprime la nostra personalità, la nostra pecu-liarità più profonda, perché ognuno di noi è unico e irripetibi-le. Questa la premessa da cui partiamo per introdurre una nuovauna rubrica di carattere psicologico “IL TESORO NASCOSTO”che darà l’opportunità alle persone di conoscere e approfondirei sogni che ogni notte si affacciano nei nostri sonni.La rubrica sarà tenuta dalla dottoressa Camilla Boca, psicolo-ga, che svilupperà nel tempo alcuni percorsi: la fisiologia delsonno e delle sue fasi; le funzioni del sogno; il sogno come te-rapia: antica incubazione; l’interpretazione dei sogni; e così via.Vi invitiamo a scriverci per raccontarci il sogno che vi seguecol suo ricordo o i sogni che persistono ricorrenti o qualche al-tro segno che vi sembra inspiegabile o semplicemente per il de-siderio di accostarsi al mondo dei sogni: la Psicologa vi ac-compagnerà in questo percorso di conoscenza.QUATTRO, viale Umbria 58 – 20135 Milano – e mail: [email protected]

Bentornata fontana

La fontana ex-acqua marcia che per i lavori della corsia prefe-renziale del filobus in viale Piceno era stata tolta, è stata quasidel tutto rimontata nella sede che QUATTRO aveva propostoalcuni anni fa, ovvero nella parte centrale dei giardini di piaz-za Emilia. Le cannelle sono già state posizionate, mancano so-lo le parti del basamento e la copertura. Gli allacciamenti allarete idrica sono terminati e tra non molto la fontana, uno deisimboli della zona 4, tornerà ad essere fruibile, valorizzandocon la sua presenza la piazza stessa.

Ancora un premio ad Athos

Macina premi il nostro vignettista Athos! Questo il disegno acui è stato assegnato il "Premio Internazionale Umoristi A Ma-rostica" (a pari merito con altri) il cui tema era "VIAGGI". Ben 351 erano gli autori partecipanti, di 52 Paesi; premiati 4italiani e 15 stranieri.La consegna dei premi si terrà nel weekend del 14-15 aprile aMarostica. Eh vai!!!!

Il sostegno agli anziani con l’Associazione Formica

L’Associazione Formica prosegue da anni la sua attività nel so-stenere ed aiutare le persone anziane e sole, perché possano tro-vare il modo di convivere e condividere la vita dei cortili delnostro quartiere.Dare la possibilità di combattere gli acciacchi dell’età, le diffi-coltà e le paure della solitudine può essere di vero sollievo erendere più leggera la giornata.Andare insieme a fare la spesa, accompagnare ad un esame me-dico, farsi sentire con una semplice telefonata, fare una pas-seggiata senza fretta, bersi un caffè insieme sono piccoli esem-pi di intervento dei volontari dell’Associazione, e sono in gradodi dare quel momento di tranquillità e condivisione che una per-sona sola difficilmente trova.L’appartamentino che l’ Associazione gestisce ormai da anni haproprio questo scopo: rendere possibile e confortevole riunirein un ambiente caldo e familiare un gruppo di persone alterne,che possono trovare il modo di tenere viva la mente e, mentreriacquistano dignità, rallentare l’inevitabile processo di decadi-mento cognitivo legato al procedere dell’età.Il tutto si svolge con un programma di attività varie, che com-prende: piccoli lavori di maglia, bricolage, decoupage, giochi eanche festeggiamenti vari.In più, il “momento benessere”, con ginnastica, manicure, pe-dicure, massaggi e coccole varie. In estate, le due settimane in

montagna, nello spirito di fraternità e condivisione, consolida-no le relazioni fra loro.La cosa più bella e gratificante è vedere il sorriso che si apre suvolti di persone sovente troppo sole per averne voglia. Anche avendo poco tempo disponibile, partecipare e aiutare nel-lo sviluppo e gestione di queste iniziative può essere fonte digratificazione senza pari: chi fosse interessato anche solo a da-re un’occhiata e rendersi conto sarà il benvenuto, e riceverà mol-to più di quel che riuscirà e potrà dare!

Telefonateci al 328 2731637 (Mirella)

Cresce il palazzo de La Solidarietà

A gennaio 2013 saranno consegnati i primi appartamenti delcomplesso che la Cooperativa La Solidarietà sta terminando inpiazza Bonomelli. I lavori, ci è stato confermato, dopo le vicis-situdini delle quali avevamo dato notizia negli anni passati, pro-cedono spediti e si stanno ultimando le strutture interne. I duepiani dedicati ad appartamenti in uso al Comune, che li darà ingestione ad una RSA, sono pronti per accogliere le persone cheverranno individuate dal Comune stesso. Numerosi sono i con-tatti per l’acquisto degli appartamenti mentre sono già molte levendite realizzate. La tipologia più richiesta, oltre ai piani alti,sono abitazioni attorno ai 110 metri quadri in controtendenzarispetto ai locali più piccoli per i quali c’è meno domanda, ilche ha fatto decidere di modificare, in corsa, il progetto per pro-porre altri appartamenti da 3 locali. Tra qualche mese le impal-cature saranno tolte e si potrà ammirare questo complesso che ri-qualifica un angolo della piazza Bonomelli.

CROCE D’ORO MILANO informa

Max Pisu sostiene Croce d’Oro in occasione della Milano Citymarathon di domenica 15 aprile.Si può contribuire attraverso il portale www.retedeldono.it. Cer-ca Croce d’Oro tra le Onlus e scopri il progetto!

Piazza Bonomelli e l’acqua

Nell’ambito della Giornata mondiale dell’acqua, oltre all’aper-tura del depuratore di Nosedo, era visitabile anche il complessofognario sito sotto piazza Bonomelli. QUATTRO non potevanon essere presente per documentare questa opera idraulica ededicare ai suoi lettori una foto del collettore che incanala ap-punto le acque verso il depuratore protagonista dell’articolo delnostro redattore Lorenzo Baio.

2 aprile 2012

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La bellezza del dettaglio per esaltare

il tuo stile

"...È DIVERSALA MIA ARTE?”

Si terrà il 19 e 20 apri-le dalle 10.00 alle17.00 presso l’iper-coop di Piazzale Lodi,al primo piano, unamostra dal titolo "...Èdiversa la mia arte?"realizzata dagli utentidel CDD, CentroDiurno Disabili, diviale Puglie. Attual-mente gli utenti sono13, con età che variadai 18 ai 67 anni. Verranno esposti iprodotti creati pressoi laboratori espressividel CDD, e saràun'occasione di in-contro con le personeper spiegare chi sono,dove sono e cosa fan-no. Alla manifestazionesaranno presenti siagli operatori sia i ra-gazzi, con il coinvol-gimento anche delleloro famiglie.Oltre alla collabora-zione dell’Ipercoop,l’iniziativa ha avuto ilpatrocinio del Consi-glio di zona 4.

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taminandoli con nuove tecnologie e nuovi me-dia, spingendosi in quel mondo di confine tra per-formance, esplorazione, evento. Nelle Case Ita-lo, i passeggeri potranno ricevere informazionie assistenza personalizzata, acquistare o modifi-care i biglietti, fruire delle aree di sosta e dellaconnessione gratuita wi-fi. All’interno della Ca-sa un display circolare che corre lungo tutto ilperimetro offre informazioni di servizio in tem-po reale. Biglietterie automatiche sono presentiall’interno della Casa Italo. Un sofisticato siste-ma informatico consente di riconoscere i viag-giatori agevolando i tempi per l’acquisto dei bi-glietti.Certo è che Italo, e i servizi che offre in linea ea terra, non è un treno per pendolari, certo l’asseMilano-Napoli sembra essere sempre più affol-lata, certo arrivare a Bari o Catania è sempre unaavventura e i treni del sud della notte per giova-ni precari e anziani pensionati sono un ricordo,ma questa è un’altra storia….. che dovrebbe ri-guardare le Ferrovie dello Stato, non certo unoperatore privato. Il pericolo è che le FF.SS., peressere concorrenziali sulle grandi tratte, ad AltaVelocità, risparmino ancora di più sulle linee abreve percorrenza. Staremo a vedere.A proposito, i treni Italo saranno rosso Ferrari.

Francesco Tosi

canto agli altri insediamentisportivi del Saini; di più, laconcreta sistemazione dell’a-rea prevede che vengano ri-spettati proprio i criteri delprogetto, con la piantumazio-ne di specie tipiche della pia-nura padana (verranno pianta-

ti più di 2500 alberi), la ri-apertura e sistemazione dellerogge (con la realizzazione didue laghetti e la rimessa a nuo-vo delle vecchie chiuse).Per quanto riguarda l’attivitàsportiva, invece, nella con-venzione si specifica che perpromuovere il golf la Federa-zione dovrà fare incontri nel-

le scuole, mettere a disposi-zione dei giovani fra i 12 e i16 anni almeno 10 ore setti-manali con un istruttore fede-rale, realizzare annualmenteun evento con le scuole citta-dine, praticare agevolazioni ta-riffarie agli over 60, alle uten-ze sociali e all’utenza libera indeterminate fasce orarie.

I lavori sono in cor-so in questi mesi, equesta parte del par-co, risanata da ba-racche e sporcizia,sta cambiando volto:ci sono molte oppor-tunità ancora da de-finire con l’assesso-rato allo Sport perrendere quest’areafruibile il più possi-bile dai cittadini. Per ragioni di spazio,concludiamo questaprima presentazionedel progetto del cam-po scuola da golf e ciriproponiamo di ri-tornarci in modo piùampio a progettocompletato.

Stefania Aleni

Giocare a golf, in cittàVia libera a ITALOLa concorrenza corre sui binari

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Una immagine di progetto

Un angolo dell'area, prima

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La brutta bestia che è ilsesso. Con Dio non in-trattieni rapporti, ti ci

trovassi un giorno al cospettodovresti dirti accidenti c’è dav-vero, e ridiscutere il naufragioche è stato la tua vita. Ma, sec’è davvero, c’è anche il suoopposto, cioè Satana, e allorail sesso è stato inventato daquesto opposto, perché Dio,che è buono, si sarebbe limi-tato al modello unico con ri-produzione tramite scissione opartenogenesi, che con i pro-tozoi funzionano benissimo.Perciò la brutta bestia che è ilsesso, e le moltitudini di per-sone insidiose che invece sem-brano normali di cui è saturoil mondo. La gente vede nello stuprato-re il massimo del pericolo so-ciale, e tu concordi, e insapo-neresti la corda e annoderestiil cappio. Ma lo stupratore èsolo la punta di un gigantescoiceberg che in ogni momentodel giorno e della notte va acaccia del proprio Titanic. Ingiro è un pieno di gente inso-spettata perché insospettabileche cerca di strusciarsi su bam-bine e bambini, e li occhieg-gia ai giardini o nelle piscine,e cerca le gare di atletica percercare loro, e se è nel settorepuò frequentare spogliatoi edocce, e se è bidello si attardanei bagni, e se è insegnantepassa fra i banchi e butta l’oc-chio, ed è assiduo degli spet-tacoli televisivi dove i bambi-ni smettono di fare i bambinie, vittime delle ambizionisciocche dei loro genitori, siesibiscono cantando e ballan-do, quando invece dovrebbe-ro fare i bambini e basta, e gio-care e crescere. Questi insospettabili si ali-mentano delle nuove tecnolo-gie alimentandole, in rete sitrova di tutto, per dopo torna-re nel mondo delle persone

perbene. Ibambini insi-diati e nonsempre difesidai giusti an-ticorpi cre-scendo incon-treranno nuo-ve insidie, labrutta bestia li

incalzerà, il sesso si presta al-la sorpresa, al raggiro, al ri-catto e allo scambio, può es-sere all’università e può esse-re sul lavoro, difendersi e di-fendersi, e perché no sperareche lo stupra-tore incappinelle sacrosan-te premure del-la dissuasionep o p o l a r e ,quando peròchi insidia nelnormale delquotidiano lafarà semprefranca: provatea raccontare intribunale che ilcapo vi hachiamato nelsuo ufficio, hachiuso la portae v’ha ficcatouna mano inmezzo allegambe, e poivedrete comeandrà a finire,la vostra paro-la contro i suoisoldi e i suoia v v o c a t i .Brutta, bruttabestia il sesso.«Scippo?» do-mandi a Farache sta chinosul gracchiare della radio.«No, c’è uno che palpa sulla91» risponde lui compiaciuto.Sospiri. Quando eri ragazzo c’eranofolle di palpeggiatori ed esibi-zionisti italiani, ma ormai gliitaliani vanno in automobile,difficile pizzicarne uno sulmezzo pubblico, adesso è ma-teriale di importazione, cosìdevi ogni volta subire le gere-miadi dei testimoni: vengonoqui a farla da padroni-perchénon toccano le loro di donne?-la pena di morte ci vorrebbe;

due scatole. Quando andavi ascuola, e durante le lezioni tut-to facevi fuorché stare attento,da qui la tua disastrosa carrie-ra di studente, uno dei tuoipassatempi preferiti era as-semblare canzoncine con pa-role tue e musica di pezzi invoga, i tuoi compagni apprez-zavano. Quella che aveva riscossomaggior successo era “L’innodei pomicioni”, sulla musicadella marcetta dei sette naniche vanno in miniera: “An-diam vediam tocchiam pal-

piam sugli autobus e i tram,noi siamo tutti pomicion e an-diamo a palpeggiar…Ehò, ehò,andiamo a pomiciar…” Ecce-tera. «Di’, ma ti senti bene?»ti domanda Fara, visto che tisei messo a canticchiarla. Masghignazza e ti chiede il bis.Intanto arrivate, il solerte ca-rabiniere in borghese che habloccato il palpeggiatore se lotiene stretto come dovesse fi-danzarcisi. «Magari si piac-ciono» sogghigna Fara, checome tutti voialtri guarda i ca-ramba dall’alto in basso. Il re-

probo è nordafricano. «Ven-gono qui a farla da padroni-perché non si palpeggiano leloro di donne?-la pena di mor-te ci vorrebbe» anticipa Farain falsetto, prima di tirare ilfreno a mano e scendere. Ilnordafricano si atteggia a mar-tire, tanto varrebbe acconten-tarlo sul posto come è succes-so a Santo Stefano prima difarlo santo, pensi in uno diquei moti di carità cristiana deiquali ti trovi a essere quoti-diano testimone e che, for-caiolo come sei, non faticano

a contagiarti. «E’ uno schifo,una donna non può salire inpace su un tram senza che unodi questi sporcaccioni le sistrofini addosso» dice una ira-ta e piacente signora di mezzaetà che se la cava bene con icongiuntivi. Solo un paio disettimane fa sei stato invitatoa prendere il caffè da Rossana.Bella donna poco oltre i cin-quanta, imprenditrice, puliziadei condomini. Per avere l’appalto parecchiamministratori hanno pretesola tangente, in genere il dieci

per cento. Lei ha sempre ac-cettato, lavorare bisogna lavo-rare, ma la crisi costringe aporsi certi perché, e un giornoha detto basta, quel dieci percento non voglio pagarlo più.Ha perso di colpo metà deicontratti, e poi lo stillicidio de-gli altri. Era alla disperazionequando le hanno segnalato ungeometra che cercava un’im-presa per dei mega-uffici. Ha chiesto un appuntamento,c’è andata. «Tesoro, qua è tut-to un venirsi incontro» s’è sen-tita dire, e in un attimo se l’è

trovato appesoal seno a mo’di lupa capito-lina. Allora ri-dimensionare,e licenziare, efallire, finchéquello stessoseno cheavrebbe potutodarle lavoronon le ha rega-lato un corpoestraneo gran-de come unaghianda. Ope-razione, e che-mio, infatti hala parrucca.Una dozzina dilinfonodi anda-ti in malora.Te lo ha rac-contato con unsorriso spentosul viso sma-grito e pallido,poi ha apertoun cassetto ene ha cavatouna pistola eun caricatorepieno di car-

tucce. «Questa come si usa?»ti ha domandato. «E’ denun-ciata?» hai ribattuto con diffi-denza professionale. Beretta70, calibro 7,65. «Era di miomarito, certo che l’aveva de-nunciata». Scuoti la testa. «Dopo che tuomarito è morto dovevi denun-ciarla tu, altrimenti è deten-zione abusiva» dici. Lei alzale spalle. «Dimmi solo comesi usa» insiste. Ti viene natu-rale pensare che voglia batte-re il cancro tirandosi un colpo.Capiresti. Invece no, lei il col-

po vuole tirarlo a qualcuno diquei disgraziati che l’hanno ro-vinata, e viene a chiedere con-sulenza a te, un poliziotto. «Iodovrei dirti che non si com-mettono omicidi, e che chi licommette e non può pagarsiavvocati superstar va in gale-ra» sussurri. Lei annuisce.«Bene, me l’hai detto, ma co-sa ho da perdere, fra qualchemese sarò dentro una tomba,almeno uno di questi disgra-ziati voglio portarmelo ap-presso. Allora, come si usa?» Prendil’arma, infili il caricatore nel-l’impugnatura, facendo scor-rere il carrello metti il colpo incanna. «Viceversa» dici, e sfi-li il caricatore e azioni il car-rello, la cartuccia in canna ro-tola sul tavolo. A lei il viceversa non serve.«Gli sparo in testa» mormora.Non dovresti dirle che quandonon si è pratici si mira al ber-saglio grosso: un colpo nel-l’addome e dopo, allora sì, concalma, uno al bersaglio picco-lo; certo che non dovresti dir-glielo; infatti glielo dici. «Mase lasci perdere è meglio» con-sigli con tutta l’ipocrisia che tiriesce di mettere insieme.«Col cavolo» ribatte lei. An-cora non l’hai letta in “nera”,può essere che ci abbia ripen-sato. Fara impacchetta il pal-peggiatore. E’ plurirecidivo,viaggia allungando le mani ein precedenti occasioni ha di-chiarato che se non voglionoessere palpate ‘ste sfacciate diitaliane si convertano e si co-prano, al suo paese nove don-ne su dieci sono velate e nonle tocca nessuno. State per ri-salire in auto. «Vengono quia farla da padroni, perché nonsi palpeggiano le loro di don-ne?» sentite dire. Vi fermate.Manca qualcosa. «La pena dimorte ci vorrebbe» dice la pia-cente signora di mezza età che,oltre che i congiuntivi, sa ca-varsela anche con il condizio-nale. Adesso sì che si può par-tire.

Giovanni Chiara

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Fare attività fisica è fondamentale per sta-re bene, ad ogni età, lo sappiamo, manon sempre la ginnastica tradizionale è

divertente.Il ballo, invece, è una attività fisica che oltrea muovere il corpo, stimola la mente, risvegliai sensi e rinnova il rapporto con il proprio cor-po. Non è facile, perché le convenzioni socia-li, la timidezza o la pigrizia impediscono a mol-ti di noi di lasciarsi andare ai movimenti na-turali e liberatori del ballo.Come è tradizione, facciamo riferimento a stu-di di Università americane per confermare ciòche i ricercatori della Washington Universitye dell’Albert Einstein College of Medicine diNew York hanno concluso: ballare è un toc-casana per tutti main particolare per lepersone anziane. Esono in particolareil foxtrot e il tango iballi che hanno ef-fetti terapeutici in-sospettati: dover se-guire o condurre ilpartner con passilenti alternati a pas-si veloci, il cambiodei ritmi musicali el’alternanza dei mo-vimenti sono unaginnastica utile an-cora più per il cer-vello che per il cor-po. Si tratta, quindi,di una vera e pro-pria terapia che puòessere un ottimoaiuto anche per vincere depressione e solitu-dine.D’altra parte la danza, come la musica, nascecon l’uomo e ne accompagna lo sviluppo siapsicofisico che politico-sociale. Danza per se-durre, per combattere, per ingraziarsi la divi-nità. Illustrata nei geroglifici egiziani, cantatada Omero, citata nella Bibbia, insegnata nellascuola di filosofia di Platone, fu codificata edivulgata in tutto il mondo moderno dalle scuo-le francesi e soprattutto inglesi, sia per quantoriguarda la tradizione popolare che per i ballidi corte.La danza può essere ricreativa, amatoriale oprofessionale e in Italia ha circa 6 milioni diappassionati che si ritrovano in circa 7000 lo-cali pubblici, e i numeri sono in continuo au-mento. Ma per ballare “sul serio” occorre se-guire dei corsi. Dalle statistiche più recenti ri-sulta che il 40% del pubblico giovane scegliela musica da discoteca, il 50% degli allievi pre-ferisce i balli tradizionali e il liscio, il 30%,ed

è in grande crescita, i balli sudamericani.E molti di questi corsi hanno una sezione de-dicata espressamente ai meno giovani. Per sapere qualcosa di più di questo mondomolto più ampio di quanto noi, non ballerini,immaginiamo, ci siamo indirizzati ad Arci Cor-vetto di via Oglio 21, storico e benemerito pun-to d’incontro di zona 4 aperto a giovani, an-ziani, giocatori di carte e ballerini.A Giovanni Dell‘Era Presidente, a LucianoGarbujo e Guido Zerbini responsabili delle va-rie sezioni abbiamo chiesto innanzitutto se nelloro Circolo sono previsti corsi di danza e, inparticolare, per over 65.“Innanzitutto - ci dicono - nel nostro Circoloil ballo ha un posto di rilievo: sono circa 200 i

partecipanti su unmigliaio di iscritti.Per partecipare siaai corsi che alle se-rate danzanti occor-re essere tesseratiARCI (13 euro al-l’anno)”. I corsi so-no tenuti dal ClubAmici del Ballopresso la sede delCircolo e vanno dalliscio alla danza delventre.“Non c’è limite dietà ma solo unasuddivisione deigruppi tra princi-pianti ed esperti“.Secondo Dell’Eraanche molti giovanisi dedicano al liscio,

così come non pochi “anziani” sono ritentatidal boogie woogie. Un discorso a parte meri-tano i corsi di tango tenuti nella sale dell’AR-CI da “Spazio Tango” il mercoledì e giovedì.Per coppie, singoli maschi e femmine: il ballorende liberi, rinsalda le coppie felici e aiuta gliincontri per gli altri, qualche volta fatali comela musica sensuale della milonga.E poi il sabato sera, via alla musica dal vivo,nella grande sala da ballo, con liscio, latinoamericano, ballo di gruppo ecc… e domenicapomeriggio per i più nostalgici ed appassio-nati, dalle 15 alle 18.30, la signora Linda or-ganizza il gran Ballo Ambrosiano: una sortadi liscio con passi e movenze esclusive dellatradizione milanese. Volendo si può anche ce-nare. E allora, che facciamo? Meglio il footing so-litario o una lambada in compagnia?Per informazioni e costi: [email protected]

Francesco Tosi

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“Balliamo?”La ginnastica divertente

Vi avevamo promesso nello scorso nu-mero di portarvi in una parte “na-scosta” della zona 4 ed eccoci qui a

scendere sotto terra e avventurarci in un ri-fugio antiaereo della Seconda guerra mon-diale che qualcuno avanti con gli anni forseancora ricorda ma che pensiamo sia scono-sciuto ai più. La botola si solleva ed eccociscendere, accompagnati da Gianluca Pado-van presidente della Associazione Cavità na-turali di Milano, sotto la fontana di piazzaGrandi dove si trova uno dei tanti rifugi, for-se uno dei più grandi, che i milanesi utiliz-zavano durante il conflitto mondiale. La suacostruzione fu realizzata fra il 1935 e il 36e le sue dimensioni sono notevoli: è infatticomposto da 23 camere tutte comunicantitra loro alle quali si accedeva da quattro in-gressi (tre sono ad oggi chiusi) ed era un co-siddetto rifugio pubblico, ovvero utilizzabi-le dalle persone che abitavano nelle case vi-cine e che non disponevano di un ricoverodi tale tipo nei propri condomini. Costruitoin cemento armato per sopportare gli urti de-gli ordigni sganciati, poteva ospitare 400persone circa che trovavano posto su pan-che di legno poste lungo i lati delle cameree delle quali restano ancora gli ancoraggi inferro sul terreno. Sui muri del rifugio sonoancora ben visibili le scritte che avvertonodel divieto di fumare, segnalano la direzio-ne per l’uscita una volta terminato il bom-bardamento, ricordano il divieto di intro-durre cani o indicano la presenza dei conte-nitori di acqua potabile appesi ad un gancio,ancora nel muro, come quello utilizzato perappendere il mestolo per bere. Vi erano boc-che di aerazione e il rifugio era dotato di unsistema di illuminazione. Durante la visitaabbiamo trovato a terra una vecchia lampa-dina che con gli anni e la formazione di cal-care dovuto alla umidità interna, è stata pra-

ticamente inglobata nel terreno sul quale ècaduta ricoprendosi di una leggera patina dibianco. Come bianco e “pietrificato” è unragno che, immobile nella sua ragnatela, èvisibile in una finestrella che mette in co-municazione due delle stanze. Il tempo tra-scorso e il lento stillicidio dell’acqua che fil-tra dalla fontana ha creato su alcuni soffittimoltissime stalattiti bianche e, sul ripiano diuna nicchia, una stalattite delle dimensionidi una grossa carota. Le condizioni del ma-nufatto sono ovviamente deteriorate ma nonpericolose per gli eventuali visitatori (il per-messo per visitarlo va richiesto all’ufficioParchi e giardini del Comune e non è facileottenerlo). Il pavimento è molto umido e unpaio di stivali per attraversare tre o quattrostanze con acqua e fanghiglia sarebbero op-portuni. Poi manca ovviamente la luce e senon si è accompagnati da esperti non è faci-le neppure orientarsi. Oltre ad essere statoun rifugio, oggi questo manufatto è utiliz-zato dagli addetti dell’acqua potabile percontrollare i tubi che corrono sul soffitto eche riforniscono la cascata del monumento diPiazza Grandi. Esplorando questi spazi cisiamo infatti ritrovati all’interno della torreposta sull’angolo della vasca opposto allastatua dove una delle due scale di ferro por-ta fino in cima dove c’è quel piccolo balco-ne da cui precipita l’acqua nella vasca. Il ri-fugio fu aperto fino al 1943 ma anche dopoquel periodo fu utilizzato per lo scopo per ilquale venne realizzato. Al di là del manu-fatto in se stesso che è interessante da visitareper lo spaccato di storia e di vita che rap-presenta, alla fine è un luogo che fa riflette-re: sulla guerra, sulle devastazioni che hacomportato, sulle sofferenze degli uomini edelle donne che l’hanno vissuta.

Sergio Biagini

Zona 4 nascosta:il rifugio antiaereo di piazza Grandi

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Fino al 12 maggioMostra fotografica SOTTO LE BOMBE DI HITLER. LA BATTAGLIA D’INGHILTERRAA cura di: Alessandro Luigi Perna – History &PhotographyOrari di apertura:lun–ven 10-15; sabato14.30–18.30

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Martedì 17 aprile ore 18.30“Io faccio la spesa giusta!”

Mercoledì 9 maggio ore 18.30“La spesa che non pesa…sull’ambiente”

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6 aprile 2012

MOSTRE

Sabato 21 aprile dalle 9.30alle 13.30, presso la salaconsigliare di via Oglio 18,Lions Clubs Internationalorganizza screening gra-tuiti per: vista, udito, respiro.

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zontali che verranno tracciati (pittura idro-solubile, tranquilli) sull’asfalto: area del-l’accoglienza/intrattenimento con esposi-zione di prodotti a filiera corta; area ludi-ca/spettacolo; area espositiva/attività. Mol-tissime le attività previste: molte installa-zioni (anche un monumento ad Albert Ein-stein!); un laboratorio-atelier di pittura perbambini; un laboratorio di danza interiore;un laboratorio di biciclette; una “Sfilata diQuartiere” per gli abitanti del quartiere a cuiviene data la possibilità di sfilare con un lookdedicato al loro mestiere; .la performanceteatrale “La Signora delle Camelie”; due setfotografici e altro ancora. Grazie alla fanta-sia degli studi di professionisti e creativi,PIAZZA EINSTEIN diviene anche palco-scenico comune ove esprimere la propria ar-te. Siete tutti invitati per condividere insiemenon solo uno spazio fisico, ma idee ed pro-getti.

ART-LOFTViale Puglie 21/23 – tel 328 9564967

dal 18 al 28 aprileD-ART – L’ARTE INCONTRA IL DESIGN

Mostra collettiva di Pittura-Fotografia-Scul-tura-VideoartInaugurazione 18 aprile dalle 18.00 alle

21.00Apertura speciale per NIL 28 IN PIAZZA:domenica 22 aprile dalle 16.00 alle 23.00Happy hour: 25 aprile dalle 18.00 alle 21.00con lettura di poesiesabato 28 aprile dalle 16.00 alle 21.00 fe-sta di chiusura con performance artisticheOrario settimanale dalle 15.00 alle 20.00.Ingresso libero

GALLERIA BIANCA MARIA RIZZI& MATTHIAS RITTER

Via Cadolini 27 – tel 02 58314940

17-22 aprileIL PASSATO RIEDITATO 1785-2012

Edizioni contemporanee degli antichi bloc-chi da stampa della Zucchi Collection of An-tique Handblocks. Artisti in live performan-ce: tutte le sere dalle 19 alle 21Archivio, laboratorio, galleria d’arte tem-poranea: il museo Zucchi, rispettoso custo-de dei 56.000 antichi blocchi per la stampaa mano su tessuto, ne svela di nuovo l’anti-co e affascinante sapere in una riedizione ar-tistica di eclettica e sorprendente contem-poraneità. Niccolò Zucchi Frua, curatore emanager del museo, con Bianca Maria Riz-zi e Matthias Ritter, presentano uno spacca-to, selezionato e rappresentativo, della pre-stigiosa collezione, rivista e reinterpretatada artisti e designer contemporanei

Pronti per la settimana del design?segue da pag. 1

Auto d’epoca a Novegro Autocollection 2012:

arzille nonnette e non solo

Con una inedita rassegna “Giardini, giardiniere e giardinette”, vetture nate peril tempo libero e con un raduno di arzille “nonnette” per celebrare gli 80 annidella nascita della “Balilla”, “Autocollection” 2012 consacra il Parco Esposi-zioni di Novegro il “tempio” milanese del motorismo d’epoca. Dal 4 al 6 maggio i padiglioni e le vaste aree verdi del polo espositivo saran-no interamente invasi da belle vetture della tradizione automobilistica italianaoltre a significativi esemplari della produzione internazionale.

“Autocollection” è anche l’occasione per un salutare bagno nel coronato mon-do dell’amatorialità automobilistica rappresentata non solo dalla nutrita me-morabilia esposta nei vari stand ma anche dai clubs e dalle associazioni piùblasonate. Sono loro a dar vita a quelle performance che spingono gli appassionati e ineofiti ad esibire con orgoglio la propria “scuderia”, spesso costituita anchesolo da una piccola utilitaria, ovviamente datata.Una giuria premierà gli esemplari più significativi e meglio conservati e unafesta finale nel garden di Novegro suggellerà l’evento. E poi il grande raduno, per celebrare gli 80 anni della nascita della “Ba-lilla”, la vettura che è stata il pilastro della scommessa”industriale italiana acavallo delle due guerre e il simbolo della motorizzazione dell’intero Paese.

I complimenti del Presidente della Repubblicaa Lucio Olivieri

Il Maestro Lucio Olivieri del Centro Artistico Cul-turale Milanese di viale Lucania ha voluto rendercipartecipi della lettera inviatagli dal Presidente dellaRepubblica Giorgio Napolitano, in cui in particola-re si apprezzava “l’originale bassorilievo 150° Uni-tà d’Italia in bronzo a cera persa, frutto di una mae-stria antica e sapiente, preziosa specie nella circo-stanza delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità na-zionale”. Mostriamo la medaglia anche ai nostri lettori e ci uniamo anche noiai complimenti per questo prezioso lavoro.

Vittoriosi!!! La media Tito Livio ancora una volta sul podio più alto

delle Olimpiadi della danza di Milano

Domenica 22 marzo: finalmente dopo quattro meritatissimi secondi posti i”Ra-gazzi dai cento colori” sono tornati a vincere confermandosi tra le squadre plu-ripremiate di Milano. Dopo la lunga attesa i ragazzi del corpo di ballo sonoesplosi di gioia contagiosa all’annuncio del primo posto, che ha premiato oredi faticose e sudate prove, ma anche la sintonia che si è andata sempre piùcreando nel gruppo. Adesso li aspettano le finali a Bologna domenica 22 apri-le. Vi aggiorneremo, ma “comunque vada sarà un successo!” GRAZIE RA-GAZZI!

Roberta Pecchi, docente responsabile del laboratorio di danza

TRE BUONI MOTIVIPER ESSERCI

VII INCONTROMONDIALE DELLA FAMIGLIAParrocchia di S. Pio V e S.Maria in Calvairate (viaLattanzio ang. via Ennio).Dal 30 maggio al 3 giugnop.v. a Milano si terràl’IMF2012 dal titolo “La fa-miglia: il lavoro e la festa”(www.family2012.com).Ecco tre buoni motivi peresserci:1) per incontrare e confron-tarsi con i vissuti e le testi-monianze delle famiglieprovenienti dai cinque con-tinenti;2) per approfondire e lavo-rare insieme sul tema del-l’incontro;3) per essere confermatinella fede e fare festa insie-me al Papa e alle migliaia difamiglie provenienti da tut-to il mondo.Per partecipare agli incontriche si terranno nei padi-glioni di FieraMilanoCityoccorre un pass gratuito.Puoi richiedere il pass e ri-cevere molte altre informa-zioni presso la SegreteriaParrocchiale in via Lattan-zio 60 il martedì e giovedìdalle 18 alle 19:30 e la do-menica mattina dalle 10.30alle 12; oppure chiama ne-gli stessi orari Tel. 0255194340. www.spiovmi.it;www.family2012.com.

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7aprile 2012

Grandi festeggiamen-ti per questo impor-tante traguardo del

Mobilificio Lupo la cui at-tività è giunta alla quartagenerazione, se si conside-ra che era iniziata oltre 300anni fa in Sicilia, vicino adAgrigento, con la falegna-meria Lupo, e da allora dipadre in figlio si sono tra-mandati l’attività. Oggi lafalegnameria Lupo non esi-ste più, se non come labo-ratorio interno, mentre pro-segue la vendita di mobilicon appunto la quarta ge-nerazione al comando: i fi-gli di Carmelo che prose-guono il cammino del padre e sono en-trati a far parte della società. “Io sono so-lo socio di capitale, ma continuo a trasfe-rire le mie conoscenze, le mie esperien-ze a Piergiuseppe ed Alessandra perchéne facciano tesoro”.Figlio d’arte, anzi nipote d’arte perché ilprimo maestro fu il nonno, Carmelo, daSan Giovanni Gemini in provincia diAgrigento dove era anche suonatore diflicorno nella locale banda, agli inizi de-gli Anni ’50 decide di fare il gran salto evenire nella grande Milano dove inizial’attività.

Quando questo?“Era il 1952, da due anni mi ero trasferi-to a Milano come tanti altri “terun” – siprende in giro Carmelo -, quando aprii laprima sede di falegnameria ed ebaniste-ria in via Anfossi 8. Successivamente misono trasferito in via Spartaco al 12 dovesono rimasto fino al 1972 prima di entra-re nei locali qui in via Sciesa “.Poca strada tra una sede e l’altra, ma tan-ta quella fatta nel lavoro da Carmelo. Unuomo appassionato della sua attività an-cora oggi che le primavere sono 74 e cheha fatto dell’onestà sul lavoro un princi-

pio, così come quel-lo di lavorare sodoe impegnarsi a sod-disfare il cliente:“Che va trattato coni guanti” – come tie-ne a sottolineare.Sei arrivato a Mi-lano e hai inco-minciato a tirartisu le maniche? “Non solo le mani-che mi sono tiratosu, ma anche le ma-ni senza risparmiar-mi mai. E non homai mollato. Nem-meno nei momentidi crisi. Dico sem-pre: mai tirare i re-mi in barca; restarein attesa del megliotenendoli in acquapronti a remare dinuovo quando è ilmomento di ripren-dere il cammino”.Con il tempo l’of-ferta si è ampliata,lo testimonia la va-sta esposizione, pervenire incontro al-le richieste deiclienti. In quale ti-

po di arredamento ti sen-ti più forte?“I nostri prodotti sono di-versificati con cucine e ar-madi come punto di forza;salotti e soggiorni menoperché in questo campo c’èpiù concorrenza. Noi pre-feriamo dare prodotti diqualità a buon prezzo e so-prattutto garantire al clien-te un servizio completo”.La progettazione, le rileva-zioni per quanto riguardamisure e punti acqua o lu-ce in modo da poter fare lenecessarie modifiche, sonodi routine come la possibi-lità di usufruire di artigiani

che si occupano della parte tecnica al mo-mento del montaggio di una cucina, adesempio. “Vogliamo dare garanzie sui no-stri lavori e rispondiamo di persona diquanto facciamo e dei nostri prodotti” –tiene a precisare Carmelo, che aggiunge“Così facendo non solo il nostro vecchiocliente è tornato, ma vengono i figli e inipoti”.Dopo 50 anni trascorsi in questa partedi Milano non si poteva non fare a Car-melo la domanda di rito. Come è cam-biata la zona?“Per farti un esempio quando sono arri-vato via Spartaco si posteggiava libera-mente solo da un lato e a volte c’era so-lo la mia vecchia 600. L’altro lato era apagamento. Adesso invece è un caos. Ri-cordo anche il primo tratto di via Maffeicon i capannoni dei piccoli laboratori, do-ve hanno costruito le case bianche e do-ve ora stanno scavando il parcheggio sot-terraneo. Una zona molto popolare che ècambiata conservando però certe sue in-confondibili caratteristiche”.Carmelo Lupo dopo 50 anni non pen-sa alla pensione?“Non mi interessa nel modo più assolu-to. Voglio essere attivo fino a che possodare una mano ai miei figli e anche allazona con la mia attività di consigliere.Non sono il tipo da panchina, e fino a cheil Signore non mi chiamerà voglio dareuna mano. Ho ancora passione nel miolavoro e spero di averla trasferita ai mieifigli”.Cosa direbbe Carmelo Lupo ai giova-ni di oggi riguardo il lavoro?“Ai giovani dico di non mollare mai. Lar-go ai giovani perché senza i giovani nonc’è speranza, quando i giovani si fannoavanti che vadano avanti. Mai abbattersial primo ostacolo, gli ostacoli nella vitaci sono e bisogna superarli e poi dico ab-biate coraggio, se lo perdete non ci si ri-prende e ora che la vita lavorativa iniziatardi, se perdete il treno non passa più.

Sergio Biagini

Fra il pessimismo che di-laga e la parola crisi cheimpera sulle facce e nei

portafogli degli italiani, ognitanto ci si stupisce dell’intra-prendenza di pochi e sorge frale labbra una sola parola: “co-raggio”. I coraggiosi, in questo caso,sono sette giovani di zona che,nell’ottobre scorso, hanno ri-levato la gestione dei localidell’ex circolo Arci 50 di viaBenaco 1 e hanno dato vita adun nuovo Arci: l’Associazio-ne Culturale OHIBÒ. Alla sua inaugurazione del 23marzo, deliziati da un abbon-dante aperitivo e dalle note dimusica dal vivo, abbiamochiacchierato con Luca e conValentina, due di questi gio-vani coraggiosi. Ci raccontano: “L’OHIBÒ èuno spazio Arci polivalente emulticulturale, dedicato allamusica, all’arte e alla culturain tutte le sue forme, ma an-che un luogo di aggregazione,di solidarietà e soprattutto di

promozione sociale. L’idea alla base è che dobbia-mo essere noi i primi ad agi-re per poterci aspettare un ve-ro cambiamento nella gente enell’intera società milanese”.Da qui nasce il motto dell’as-sociazione: “Be the changeyou want to see in the world”:sii il cambiamento che vuoi cisia nel mondo. La ristrutturazione è stata fat-ta proprio dai ragazzi, armatidi entusiasmo e creatività.“Per farlo abbiamo usato ma-teriale di recupero e di ricicloda discariche e da cantieri co-me, ad esempio, le lampaderealizzate dai cestelli delle la-vatrici. E non ci fermeremoqui. L'intenzione è quella di creareun laboratorio creativo per uti-lizzare materiale riciclato. Abbiamo pensato, poi, ad unconcerto di musica ecologicaprevisto per il 13 aprile deiManzella Quartet (già visti al-l'Italian's Got Talent) gruppoche usa strumenti di fortunafatti di materiale di riciclo”. Loro stessi definiscono la loroimpresa: “tanto folle quantoconcreta”. E la concretezza si respiraovunque: dalle luci accoglientidel cortiletto esterno, mano-vrate ad arte fra lampadine ecandele accese, agli interni pu-liti e creativi: cinque ampie sa-le, tutte dipinte dagli stessi ra-gazzi, che comprendono unospazio per i corsi giornalieri eper le serate, una zona ristoro

con un invitante tavolo da bi-liardo ed un’ultima stanza conun biliardino. Uno spazio per ogni cosa. In-fatti l’OHIBÒ è pensato perrimanere aperto tutto il gior-no come un vero e propriocentro di ritrovo di idee, diprogetti. Tutti i giorni offre numerosicorsi tra i quali quello di mu-sica affidato a L’AMM (l’Ac-cademia di Musica Moderna),i laboratori teatrali, i corsi dibody singing, di danza africa-na, di massaggio, di giocole-ria, di fotografia e molti altri. Per i più piccoli tanti corsi dimusica, di canto, di danza, diteatro, corsi di avviamento al-lo studio e di aiuto scolasticoe un corso di inglese. Poi ci sono corsi per futuremamme e neo-mamme comeil corso pre-parto, uno di ac-compagnamento alla nascita,o di massaggio Shantala (unadelle più antiche tradizioni in-diane che insegna a coccolareil neonato in modo dolce e

rassicurante) e molti altri. La programmazione serale èinvece affidata a Kasba-Ohi-bò, un alter-ego notturno del-la stessa associazione. Esso sioccupa dell’ingaggio di band edi dj per la musica dal vivo,dell’organizzazione degli ape-ritivi etc. L’OHIBÒ si presenta alla zo-na e a Milano come un vero eproprio spazio di incontro, davivere in maniera completa etotale e che si rivolge ad unafascia d’età estremamente am-pia. Questo accade proprioperché è un circolo utilizzabi-le in ogni modo possibile. Si può andare all’OHIBÒ perdue chiacchiere, per una birrafra amici, per ascoltare musi-ca dal vivo, per una partita abiliardo o biliardino, per gio-care a carte, per effettuare uncorso…ce n’è per tutti i gusti!E concludiamo con le paroledell’associazione stessa: “AMilano oggi si respira un’ariadi insoddisfazione… sembrache stia diventando una cittàostile alle nuove idee, che nonci sia più nulla di nuovo da fa-re, perché tutto è già stato fat-to: noi siamo qui per dimo-strarvi il contrario, portando ilnostro entusiasmo, la nostracreatività e qualità”. Vi invitiamo a visitare il sitointernet: http://www.associa-zioneohibo.it/wordpress/ o acercare Associazione Cultura-le Ohibò su Facebook.

Irene De Luca

È nato un nuovo circolo Arci:l’Associazione Culturale Ohibò

“Un’idea tanto folle quanto concreta”

Cinquant’anni sulla breccia

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Fino a pochi giorni fa, ammetto la miaignoranza, non conoscevo affatto questapianta. Improvvisamente, però, dopo es-sere stata piantata nel cortile del nostroufficio da un mio collega, ecco che mi sisono aperti gli occhi e, come nelle mi-gliori tradizioni di miopia acuta, intorno ame sono sbucate fuori siepi e siepi diAmelanchier. Questa pianta abbastanzarustica, originaria del Nord America, èstata trapiantata in Europa, come tante al-tre, a scopo ornamentale e in Italia è mol-to sfruttata nei giardini delle regioni set-

tentrionali. E’ apprez-zata dagli “esteti” deigiardini urbani sia perla sua fioritura prima-verile molto ricca, confiori bianchi a grappo-lo, che per gli effetticromatici delle foglieche in autunno assu-mono un bel colorerossastro, ma anche peril suo portamento a metà fra l’arbusto eil piccolo albero, che richiede scarse cure

da parte dei giardinie-ri. E questo alle nostrelatitudini è molto ap-prezzato in tempo dicrisi! A Milano, oltre ovvia-mente al giardinettodel nostro ufficio, èpresente in grandi sie-pi al Parco Sempioneche fioriscono in uno

spumeggiare bianco a fine marzo. Unospettacolo.

Rubrica a cura di Lorenzo Baio

CURIOSI PER

Amelanchier: amico o nemico?

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8 aprile 2012

Nosedo, non solo un depuratoreFino al 2004, Milano, unica gran-

de città europea assieme a Bru-xelles, non disponeva ancora di

un depuratore e le acque reflue civi-li e industriali finivano direttamentenel fiume Lambro abbattendone laqualità. Uno scandalo che portò l'U-nione Europea a minacciare sanzio-ni salate. Da allora, fortunatamente, le cose so-no cambiate. Milano adesso è servitada tre depuratori di grandi dimensio-ni: Nosedo, San Rocco e PeschieraBorromeo. I primi due, concepiti contecnologie all'avanguardia, sono og-getto di visite di tecnici provenientida altri Paesi (tra cui delegazioni daSan Pietroburgo, Russia), curiosi divedere e capire come realizzare que-sti modelli anche nei loro Paesi d'o-rigine. Ecco qualcosa di cui andarefieri! Così, un po' per curiosità, un po'per fare partecipi anche i lettori diQUATTRO, siamo andati a visitareil depuratore di Nosedo, il più grandedei tre, in occasione dell’apertura deivari impianti milanesi e dei canali sot-terranei, promossa dal Comune e daMetropolitana Milanese per la Gior-nata Mondiale dell'acqua 2012. La visita è stata altamente istruttivaed interessante. Innanzitutto l'inge-gner Gulberti, della società VettabbiaScarl che gestisce la struttura fino al2019, ci ha introdotto all'impianto. Ildepuratore di Nosedo, situato al con-fine fra le zona 4 e 5, vicino all'Ab-bazia di Chiaravalle, ad oggi tratta leacque della parte centrale di Milano(San Rocco di quella occidentale ePeschiera Borromeo di quella orien-tale) pari a 1.250.000 abitanti (com-prensivi anche delle piccole attivitàproduttive di Milano). Riceve unaportata in ingresso in tempo di seccadi 5 mc/s (432 mln di litri al giorno),ma, in tempo di pioggia, può acco-gliere una portata pari a 15 mc/s (perfar capire quanta acqua entra a No-sedo diciamo solo che la portata me-dia naturale del Lambro nel tratto mi-lanese è di circa 5,8 mc/s).

Le acque che arrivanoall'impianto sono acqueluride, che contengonodi tutto, mentre all'usci-ta, ne siamo stati testi-moni, tornano ad esse-re quasi (sottolineo qua-si) invitanti e, uno degliunici casi in Lombardia,hanno dei valori otti-mali per poter essereutilizzate ad uso irriguodal Consorzio dellaRoggia Vettabbia. Perchiudere questa parteintroduttiva la nostraguida ci ha mostrato lefoto di tutti gli eventirealizzati nell'area cir-costante l'impianto: cor-se campestri, visite gui-date con le scolaresche,feste con l'Abbazia diChiaravalle e le asso-ciazioni della zona, con-ferenze, installazioni ar-tistiche, ma anche studi, ricerche e te-si di laurea. Questo a significare chel'impianto non vuole essere ambien-

te asettico rispetto alla realtà locale,ma anzi elemento di valorizzazione.Dalla sala conferenze dunque ci sia-

mo spostati, sotto unbel sole primaverile, al-le varie strutture del-l'impianto. Prima sosta,il laboratorio dove vie-ne analizzata l'acqua iningresso ed in uscita edove vengono control-lati i microrganismi“mangiasporco” chevanno a comporre ilfango attivo. Successi-vamente ci siamo di-retti verso le griglie chesetacciano i rifiuti divarie grandezze porta-ti dall'acqua, che ven-gono separati e portatiin discarica. Da qui leacque passano alle va-sche di dissabbiatura edisoleatura, che servo-no a fare decantare isedimenti fini sul fon-dale e a far risalire glioli in superficie. All’aperto c’è il cuoredell'impianto, compo-sto dalle enormi vaschedel trattamento biolo-gico, dove i microrga-nismi, di cui abbiamoaccennato precedente-mente, mangiano le so-

stanze inquinanti di cui sono ghiotti:azoto, fosforo e sostanze organiche.All'apparenza sembrano vasche piene

di cioccolata spumosa. In realtà so-no dei veri e propri terreni di colturadove gli esserini presenti vengono nu-triti, controllati e, quando diventanotroppo numerosi, eliminati per di-ventare fanghi. Dopo queste fasi, fi-nalmente l'acqua, e noi che la se-guiamo, arriva alle vasche di chiari-ficazione e alla fase di disinfezione,per uscire infine dall'impianto conuna cascatella finale e rientrare nelnormale ciclo dell'acqua. Il racconto sintetico delle varie fasiche si compiono nel depuratore diNosedo sembra banale. In realtà inquesto impianto lavorano maestran-ze competenti e anche appassionatedel proprio lavoro e, ci teniamo a sot-tolinearlo, siamo rimasti colpiti dal-la loro professionalità, ma anche dal-la voglia che hanno di far “vivere”l'impianto, andando oltre alla sua me-ra funzione di depuratore e coinvol-gendo il territorio. Inoltre il depura-tore stesso, nel mio immaginario luo-go triste e puzzolente, è invece un po-sto incredibilmente pulito, inodore(quasi) e ricco di natura anche per-ché ha la fortuna/necessità di esserelontano da abitazioni ed uffici. Perquesto la campagna sembra quasi en-trare dentro con uccelli, alberi in fio-re, farfalle. Pensate sia una favola?Andate a visitarlo.......... www.depuratorenosedo.eu

Lorenzo Baio

in alto Panoramicadell’area deldepuratore di Nosedo

a destra L’acquadepurata immessanella Vettabbia

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9aprile 2012

Dare visibilità ai piccolieditori. Portarli all’at-tenzione del pubblico,

non più nascosti negli scaffa-li della grande distribuzione.Creare una piattaforma doveil piccolo-medio editore pos-sa farsi conoscere direttamen-te disponendo di un propriospazio a costo limitato che gliconsenta di mostrare le sue ul-time novità. Questa in sintesi la “mission”di kmzero slowbook la nuovalibreria che apre in via Cadoreangolo via Maestri Campio-nesi, il cui artefice è RenzoXodo, libraio in Milanocon una vasta esperien-za nel campo editorialee un discreto curriculumda cuoco, che recepen-do l’idea di un promo-tore librario che pro-muoveva da anni i pic-coli l’ha messa in prati-ca. “Si era reso conto –ci racconta Renzo – dicome questi fossero sof-focati dai grandi, nonavessero il giusto spa-zio e allora ho fatto miaquesta idea sviluppan-dola”.In che modo?“Con “kmzero” offro aun editore medio-pic-colo di affittare per 30mesi uno spazio di un metrodove esporre parte del catalo-go e le novità che ogni annoescono per i suoi tipi”. Un co-sto conveniente perché perquel periodo la cifra è di 800euro, pari a 26 caffè al mese,ma il ritorno in immagine è in-dubbiamente vantaggioso. Co-sì gli editori entrano in libre-ria per diritto, non per elemo-sina della grande libreria, conuna collocazione precisa, benidentificabile. La location èstata trovata complice un luc-chetto per la catena della bici;Renzo viene a sapere che il ri-cambista chiude e affitta il suonegozio. Il contratto è firmatoe dove prima si compravano itergicristalli o le lampadine discorta da questo mese si pos-sono acquistare libri e anche“affittarli”. “Se poi ti è pia-ciuto, lo compri con il 20% disconto altrimenti lo restitui-sci”.E del libro cosa ne fai?“O viene un altro ad affittarlo

altrimenti lo metto in venditascontato perché usato”.Come hai pensato di strut-turare il negozio?“Il negozio si prestava all’ideache avevo in mente e l’archi-tetto ha ricavato tre livelli suitoni del grigio, bianco e bor-deaux. Uno fronte strada, unaltro come ammezzato e unpiano sotterraneo (gli scanti-nati molti alti consentono que-sta soluzione n.d.r.). Ho messoun ascensore che porta ai duelivelli inferiori dove ci sarannogli spazi espositivi e posto percirca 60 persone quando si ter-

ranno, già programmati fino agiugno, presentazioni o mani-festazioni organizzate diretta-mente da noi o dagli editori”.In questo modo si dà la possi-bilità a chi edita pochi libril’anno, di essere presente sulmercato milanese in una posi-zione quasi centrale, conti-nuamente. “Kmzero” sarà unpunto fisso di riferimento perchi cerca novità librarie al difuori dei grandi nomi e spes-so, ha raccontato Renzo, que-ste piccole case riescono a tro-vare autori che in breve di-ventano bestseller avendo vi-sto più in là di certi editori af-fermati. “Ad esempio – rac-conta Renzo – Iperborea hapuntato tempo fa sul filonedelle saghe nordiche, su un in-vestimento molto limitato hacostruito una fortuna econo-mica”. Quante adesioni hai avuto fi-nora da parte degli editori?“Eravamo a 80 fino a qualchesettimana fa ma ad oggi (26

marzo, giorno dell’intervistan.d.r.) siamo arrivati a 100.Molti ci hanno detto subito disì altri hanno meditato, fatto iloro conti o spinti dal fatto cheil concorrente aveva preso lospazio hanno aderito. Spero diarrivare al doppio”.In pratica chi affitta uno o piùspazi modulari sa di poter dis-porre di una vetrina dove ogni15 giorni i libri del catalogovengono fatti girare. Non solo:l’”iscrizione” a “kmzero” dàdiritto ad usufruire gratuita-mente della sala al piano infe-riore per presentare le novità.

Chi entra in libreria cometroverà il libro che gli inte-ressa?“Prima di tutto ci sarà del per-sonale che lo potrà aiutare, insecondo luogo, siccome i librisono divisi per editore, abbia-mo predisposto degli Ipad, ina-movibili ovviamente, dove di-gitando il genere letterario ap-pariranno il o gli editori rela-tivi e a quel punto basterà cer-care lo spazio dedicato”.Ovviamente i libri potrannoessere acquistati o ordinati on-line e la loro consegna a Mi-lano è gratuita. Interessante èanche l’idea di una collabora-zione con le biblioteche diquartiere alle quali prestare li-bri che non hanno o ordinarlise non sono a disposizione. Hai intenzione di ampliare ilprogetto?“Sì vorremmo, i soci ed io, al-largare questa formula ad al-tre città come Roma, Torino,Trieste, Verona. Bologna e Pa-lermo. Venezia e Firenze sono

città troppo turistiche perchéuna formula del genere abbiaspazio”.C’è qualcosa di simile all’e-stero?“Londra ha un posto quattrovolte tanto, dove oltre alla li-breria nei primi due piani, cene sono altri due dove trovi la-boratori di design, grafica, unlaboratorio del cuoio e uno dipasticceria. Un posto dove sa-bato e domenica le famiglievanno e ci stanno anche unagiornata intera. E sai chi hafatto tutto questo? Un italia-no”.

Ci credi, allora, inquesta tua avventura?“Sì, non solo perché ciho messo soldi. Ci cre-do dal punto di vistaculturale. Possono es-serci dei dubbi dal pun-to di vista economicoma le possibilità di ri-uscita le vedo”.Con kmzero hai di-chiarato guerra all’E-book?“Assolutamente no, livendiamo. Non ha sen-so oggi andare contro latecnologia. Li vendia-mo. Se non vuoi mette-re in rete il numero del-la carta di credito vieniqui e con 6 euro te lo

carichiamo”.Perderemo il gusto di sfo-gliare un libro, sentire l’o-dore della carta e dell’in-chiostro?“No, credo che per cinquan-t’anni il libro resisterà. E-bookè uno strumento della moder-nità ma andrà al fianco del li-bro ancora per molto. Il libroresta comunque una sorta difeticcio: devi averlo in mano,devi toccarlo”.Tra qualche giorno i lettori diQUATTRO potranno scoprirequesta nuova libreria. E se vo-lete un caffè, una bibita, unpiatto caldo chiedete il telefo-no: chiamate l’Elettrauto o laCantina di Manuela e vi arri-verà quanto ordinato consu-mandolo mentre vi leggete unlibro o girate le pagine virtua-li di un E-book. Anche questaè una pazza idea di Renzo. Alquale non resta che augurare:In bocca al lupo!!!

Sergio Biagini

C’è un progetto del-l’amministrazionecomunale di Milano

che prevede di dotare la cittàdi moltissimi punti di accessoWi-Fi per fare di Milano una

delle città più avanzate nel-l’offerta pubblica di connes-sione Wi-Fi per tutti. Il mese scorso ai vari Consiglidi zona sono pervenuti gli

elenchi delle localizzazionipreviste, ed anche il Consigliodi zona 4 ha potuto fare le sueosservazioni e proposte. Inparticolare, è stata propostal’installazione di ulteriori pun-ti di accesso, e nel contempol’eliminazione di due puntiprevisti: piazza Adigrat e piaz-za Gabrio Rosa. In particolare, il “ComitatoCorvetto” si è opposto alla in-stallazione di un punto Wi-Fiin piazza Gabrio Rosa, perchégià da due anni in lotta controuna antenna Telecom posizio-nata sul tetto del numero 10della piazza.Riportiamo alcuni stralci di undocumento che ci hanno fattopervenire. “Wi-Fi sì, Wi-Fi no. C’è chinella tecnologia Wireless Fi-delity vede futuro e progresso,chi, invece, una minaccia perla propria salute. Tra questi ul-timi, c’è il “Comitato Corvet-to”, nato a seguito dell'instal-lazione di una potente anten-na della Telecom, che ha fatto

nascere serie preoccupazionida parte degli abitanti che sisono mobilitati per raccoglie-re le firme con lo scopo di far-la allontanare dalle loro case.Per il Comitato l’allarme è ac-cresciuto per la recente deci-sione da parte del neo insedia-to consiglio comunale di col-locare sempre nella piazzaun’ulteriore ricetrasmittente,quella del Wi-Fi. La proposta del Comitato èconcreta: spostare l'antennaTelecom nella zona di Porto diMare, sufficientemente lonta-na da abitazioni e scuole, che

nel quartiere sono tante. Nel raggio di cinquecento me-tri – la distanza da molti stu-diosi considerata critica perquel che riguarda l’inquina-mento elettromagnetico – sitrovano infatti due asili nidi,quattro elementari e due scuo-le d’infanzia, oltre alla chiesaSanta Rita e San Michele conil suo oratorio e una casa di ri-poso per gli anziani. E, ov-viamente, i firmatari sono as-solutamente contrari all’in-stallazione di nuove antenneradio-base all’interno del quar-tiere”.

Piccoli editori crescono, a kmzero

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LA ZONA 4 SECONDO SAMANTHA

24.PORTA VITTORIA

Ciao a tutti sono sempreio. Allora, Porta Vitto-ria, cioè Porta Tosa, 22

marzo 1848, quinta delle Cin-que Giornate. I contadini ac-corsi a Milano entrano da Por-ta Comasina, che adesso è Por-ta Garibaldi, mentre a Porta To-sa infuria la battaglia, con gliinsorti che avanzano spingen-dosi davanti cilindri di fascineper ripararsi, e sparano a piùnon posso con quello che han-no, uno si fa sotto armato ad-dirittura di alabarda. Nel Pa-lazzo Arconati il popolo si è giàimpadronito della spada delmaresciallo Radetzky, e Lucia-no Manara e Manfredo Cam-perio guidano l’ultimo assaltocontro Porta Tosa, che è tuttabianca di giacche austriache, eall’improvviso cambia colore,c’è gente vestita di stracci egente che ha combattuto in frace cilindro, ci sono i martinittche hanno fatto da portaordinifra le barricate, e ci sono quel-li che sono stati imboscati finoall’ultimo e a cose fatte son sal-tati fuori con la coccarda sulpetto, come sempre succede.C’è anche il suono delle cam-pane di tutte le chiese, e lacampana della Torre del Bro-letto tanto ci dà dentro che fi-nisce che si spacca, adesso sigode la pensione al Museo delRisorgimento, io l’ho vista, eper fare scena con le scolare-sche hanno anche messo un

maschiaccio vestito da gari-baldino che fa finta di essereun garibaldino vero, che lamaestra ci si sgurava gli occhima lui niente, anzi si vedevache aveva voglia di far l’Italiacon quella di sostegno, che nonè una bellezza, ma almeno ègiovane. Dunque, dicevamo,sopra Porta Tosa, che sta perdiventare Porta Vittoria, ormaisventola il tricolore, e anche in-torno è tutto uno sventolare, népiù e né meno di quando si vin-cono i mondiali di calcio, chesono la cosa più patriottica cheabbiamo adesso. In capo a po-co però gli austriaci hanno bat-tuto Carlo Alberto e sono tor-nati con il dente avvelenato, emigliaia di milanesi sono do-vuti scappare, chi in Piemontee chi in Svizzera. Ma ormai gliitaliani avevano capito di ave-re una bandiera, e sotto le ban-diere si combatte, come dice laministra Cancellieri, che è undonnone che a vedertela da-vanti mica ti viene il coraggiodi contraddirla e le dai subitoragione; e se a qualcuno la co-sa non piace, be’, può sempreandarsene in Tanzania. Perchéproprio in Tanzania? No, cosìper dire, un posto come un al-tro… Ah la Tanzania è in Afri-ca? Ma pensa! Ciao a tutti ealla prossima, ammesso che inTanzania non spediscano me.

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Non solo “Con-cordia”, anchedisperazione

Questa potrebbe essere una sto-ria vera. Tutto iniziò quando da poco siera fatto chiaro. Già durante lanotte si erano avuti i primi se-gnali: improvvisi lampi squarciava-no il cielo che, nell’istantaneo ba-gliore, sembrava ancora più scurodella notte. Seguiti dal boato del tuo-no. E il mare che si ingrossava: on-de sempre più alte, accompagnate daun vento impetuoso che faceva scric-chiolare paurosamente la nostra mi-sera imbarcazione. Annuncio della tempesta, che scop-piò da lì a poco. Violenta come mai.Il motore della barca ansimava, nel-l’impari lotta contro la forza del ma-re. E poi la pioggia violenta. Ci guar-davamo l’un l’altro impauriti. Alcu-ni cominciarono a pregare, altri si te-nevano per mano come per unire lesingole paure alla ricerca di un co-raggio comune. Eravamo in 45 su quella barca parti-ta tre giorni prima dalle coste libichee diretta verso l’isola di Lampedusa.Il viaggio della speranza che ri-schiava di finire ancor prima del-l’arrivo.In lontananza, confuso tra i rumoridel mare in tempesta, mi sembrò disentire il suono di un motore. Era diun’altra barca, adesso si vedeva bene.Improvvisamente quel rumore ces-sò, sostituito da grida, urla di paura.La barca appena avvistata si piegò sudi un lato, il motore si bloccò: era inbalia delle onde. I più giovani si buttarono in marenuotando disperatamente verso dinoi. Un’onda più violenta delle altretravolse la barca con quelli rimasti abordo. A poche miglia da Lampedu-sa.Adesso la scena si sposta in Sicilia,in un bar di Caltanissetta, alcuni gior-ni dopo. Ero arrivato in quel bar do-po essere scappato dal Centro diIdentificazione ed Espulsione (CIE).La televisione del locale parla di unatragedia in mare. Mi avvicino al vi-deo, curioso di vedere i resoconti del-l’affondamento di cui sono stato te-stimone al largo di Lampedusa. Il to-no del cronista è da tragedia, e le im-magini mostrano le coste di un’iso-la. Mi accorgo subito che sono di-verse da quelle appena conosciute.Anche la barca semiaffondata è di-versa, bianca, lussuosa e troppo gran-de. I naufraghi intervistati parlano unbuon italiano, parlano di diritti e di“class action”. Apprendo che stanno parlando del-l’isola del Giglio e che la grande na-ve era in viaggio per una crociera divacanze. Forse della barca di Lam-pedusa parleranno dopo, dico tra me.Il video continua ad essere occupa-to dalla bianca imbarcazione adagiatasu un lato. Per una, due settimane latelevisione non parla d’altro: inter-viste, modellini, grafici e pettego-lezzi. C’è tutto e ancora di più. Della barca affondata con i clande-stini a bordo, nemmeno una parola. Forse perché gli affondamenti dellebarche di clandestini sono troppo fre-quenti - secondo le stime dell’Unhcr(commissariato ONU per i rifugiati)circa 1500 migranti hanno perso lavita lo scorso anno nel tentativo diraggiungere le coste italiane - e nonfanno più notizia? Eterno paradosso della stampa: èl’uomo che morde il cane a fare no-tizia, e non viceversa.

O forse perché il dare rilievo alle cro-nache di affondamenti e di sofferen-ze di coloro che cercano di raggiun-gere l’Italia renderebbe evidente l’in-sensatezza di certe leggi volute percontrastare l’immigrazione clande-stina? Se si trovasse il modo per ragionareun po’di più ed in modo più serenoe meno ideologizzato sul fenomenodell’immigrazione e dei problemi cheindubbiamente ha fatto e fa nascere,si potrebbe trovare una strada per evi-tare alcune delle tragedie che troppospesso si consumano in prossimitàdelle coste di “casa nostra”.

Antonio Zaopo

Racconti di viaggio

Spesso i giornali pubblicano foto-grafie di barconi carichi di migrantiche raggiungono le coste italiane, sti-pati su improbabili carrette del ma-re al loro ultimo viaggio, che spessosi trasforma in ultimo viaggio ancheper gli occupanti. Abbiamo chiestoad alcuni immigrati di raccontarci lastoria del loro viaggio in Italia

Mi chiamo Gimmi, vengo da un pae-se dell’Egitto vicino ad Assuan, unadelle città più secche al mondo: nonpiove da oltre dieci anni. Difficilerendere coltivabile la terra, specie do-po la costruzione della diga. La ri-sorsa più importante è il turismo, mabisogna conoscere le lingue. Ho de-ciso di venire in Italia perché vi la-vora mio cognato. Diceva che è pos-sibile trovare un lavoro e avere unapaga. Mio padre ha pagato il viaggio in ae-reo dal Cairo fino in Libia. Arrivatoa Tripoli sono andato, un po’ a piedie un po’ con mezzi di fortuna, fino aZuwarah, un porto vicino al confinicon la Tunisia, dove sapevo che erapossibile imbarcarsi verso l’Italia.Ho aspettato quaranta giorni primadi trovare un passaggio e nel frat-tempo ho lavorato come muratore.Dormivo in un container insieme adaltre venti persone, anche loro allaricerca di un passaggio economicoper raggiungere la Sicilia. Altri, i più fortunati, l’avevano giàtrovato e aspettavano solo l’ordine

di partenza. Il caldo durante la notteera insopportabile. Ho pagato 2000€ ad un egiziano e dopo quattro gior-ni sono partito per la Sicilia su unapiccola imbarcazione con altre qua-ranta persone. Il mare era calmo e siamo arrivati aLampedusa dopo tre giorni di navi-gazione. Le condizioni igieniche abordo della barca erano disumane,mi consolavano le prospettive dellanuova vita. Al nostro arrivo a Lampedusa siamostati accolti dalla polizia, che ci hafatto sbarcare e che con un motosca-fo italiano ci ha portato in Sicilia. Quisiamo stati messi in una sorta di pri-gione, presidiata da militari. Dopo quindici giorni di permanenzaal Centro di Identificazione ed Espul-sione (CIE) sono riuscito a fuggire ein treno ho raggiunto Milano, dovevive mio cognato. Sono tre anni che vivo a Milano, do-po sei mesi ho trovato lavoro comemuratore alle dipendenze di un egi-ziano. Da quando sono arrivato inItalia, non sono più ritornato in Egit-to.

Mi chiamo Hussein, anche io vengodall’Egitto. Sono stato più fortuna-to, perché chiamato in Italia da miofratello. Una persona italiana resi-dente al Cairo, Salvatore, mi ha aiu-tato a fare le pratiche per il visto epoi per il permesso di soggiorno. Miè costato 3500 € compreso il viaggioaereo fino alla Malpensa. Sono a Mi-lano dall’anno scorso e lavoro conun regolare permesso di soggiornocome piastrellista assieme a mio fra-tello.

Mi chiamo Amid, sono partito daAlessandria d’Egitto su una barcalunga 25 metri, con altre 165 perso-ne, solo uomini, nel settembre del2011. Il mare era molto cattivo e latraversata fino ad un isola vicino al-la Sicilia è durata nove giorni in tut-to. Durante il viaggio non abbiamoincontrato nessuno, ci nutrivamo conpane, pasta ed acqua portati dall’E-gitto. Le condizioni a bordo della barcaerano terribili. Ho temuto di non far-cela. Ci facevamo coraggio a vicen-da con gli altri compagni di viaggio.Ho pregato. Siamo arrivati all’isola

durante la notte. Ci aspettava la po-lizia che ci ha portato in Sicilia, inun magazzino dove prima ci mette-vano il pesce lavorato, e si sentivaancora la puzza. Mancavano i servi-zi igienici. Sono rimasto un giornonel magazzino e poi in treno sono ve-nuto a Milano.

Mi chiamo Sila, vengo dallo Sri Lan-ka. Sono arrivata in Italia nel 2004dopo un viaggio aereo di dodici ore,per raggiungere mio figlio e mio ma-rito che lavorano a Messina. Con unpermesso di soggiorno regolare ot-tenuto per ricongiungimento fami-gliare, sono venuta a Milano l’annoscorso. A Milano vivo con mia sorella, men-tre marito e figlio sono rimasti aMessina. Lavoro come colf. Torno acasa ogni due anni e vorrei avere piùoccasioni per parlare l’italiano e par-tecipare alla vita di Milano.

Mi chiamo Alessandra Caiu, ven-go da Wenzhou, nella provincia co-stiera di Zhejiang situata sopra la mu-nicipalità di Shanghai. Da Wenzhouproviene il 90% dei cinesi presentiin Italia. Sono partita nel 2005 e hoimpiegato trentotto giorni per giun-gere a Milano. Dalla Cina sono arri-vata in aereo a Casablanca, da lì inFrancia e poi a Torino dove sono sta-ta ospite di un mio cugino. Il viag-gio mi è sostato 700 €. Da Torinosono andata prima a Verona, dove ri-siede un altro cugino e poi a Milano.Lavoro regolarmente in un bar. Vo-glio imparare bene la lingua per svol-gere meglio il mio lavoro.

Mi chiamo Sayed, vengo daDumyat città e porto egizianosul delta del Nilo, a 200 Km anord del Cairo. Sono partito in barca da Dum-yat, dopo aver pagato 7000 €ad un egiziano, a bordo di unabarca lunga 28 metri, insiemead altre 76 persone. Siamo partiti durante la notte edopo cinque giorni di naviga-zione abbiamo raggiunto le co-

ste della Sicilia. Il viaggio in mare èstato orribile, per me. Ho avuto il maldi mare per tutto il tempo. Non ri-uscivo a mangiare nulla. A bordo mancavano i servizi igieni-ci e dovevamo arrangiarci come po-tevamo. Eravamo tutti egiziani maschi menodue donne con tre bambini piccoliche provenivano dal Sudan. I bam-bini hanno pianto per tutto il viag-gio. Arrivati in Sicilia, la polizia mi haportato, assieme ad altri 35 compa-gni di viaggio in un centro di acco-glienza a Ragusa. Dopo due settimane sono stato chia-mato e mi hanno chiesto nome, co-gnome, da dove venissi, che docu-menti avevo. In quel momento sonopassato dalla condizione di pacco darispedire al mittente ad essere un nu-mero. Numero sbagliato, perché chi regi-strava i miei dati ha capito male e hascritto 17 accanto agli anni. Dopo altri quindici giorni sento chia-mare il mio numero e vengo speditoin una casa famiglia in una localitànei pressi di Catanzaro, dove aveva-no trovato un posto per un minoren-ne. In realtà avevo più di 23 anni. Làho cominciato a frequentare la scuo-la. Ma non ero venuto in Italia per fre-quentare una scuola, dove non ri-uscivo a capire nemmeno una parola.Non parliamo di leggere o scrivere.Così dopo poco sono fuggito per rag-giungere Roma e dopo sei mesi Mi-lano, dove ho degli amici che miospitano.

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Suoni e l*Anpi: i valoridella Resistenza in coro

Da un paio d’anni, passando il giovedìsotto le finestre della sezione Anpi Vit-toria in via Archimede 13 (per infor-

mazioni sulle attività www.anpivittoria.it, percontatti [email protected]) attorno alle otto,nove, di sera, è facile sentire le note di Bellaciao o Fischia il vento. Sono le prove settima-nali di Suoni e l*Anpi, coro “militante” checanta il repertorio della Resistenza e non solo,fondato e diretto da due anni da Umberto Mo-sca, medico e musi-cista. “Avevamo or-ganizzato un corsosui canti partigiani al-l’interno dell’attivitàdella sezione - rac-conta Mosca- con ilmio gruppo d’assie-me, la Moresca anti-ca. C’erano una quin-dicina di persone,senza esperienze mu-sicali, ma alla finesiamo riusciti a farlecantare tutte”. Il ri-sultato è stato lo spet-tacolo Parole e musica per la resistenza il 25aprile 2010. Un’ esperienza che ha cementato ilgruppo e convinto tutti a proseguire, facendodel coro un appuntamento fisso. E aperto:chiunque, anche chi crede di essere stonato puòpartecipare. L’unica pregiudiziale è la passione per i valo-ri della Resistenza e la condivisione: “Per noi èun impegno politico- prosegue Mosca - quel-lo che facciamo è riproporre in musica valorie storie che raccontano la Resistenza, l’obiet-tivo principale non è quindi fare bella musica,però è chiaro che abbiamo molto rispetto perquello che facciamo e quindi ci impegniamoper coniugare testimonianza politica e risulta-to musicale”. Dopo il debutto, il coro, che or-mai conta su circa 25-30 persone, ha parteci-

pato a molte iniziative, aprendo il corteo del25 aprile o supportando con il canto presidi or-ganizzati dall’Anpi e nelle scuole: “I giovanici stanno molto a cuore, anche se sono più dif-ficili da raggiungere - ammette Mosca - ma èsoprattutto a loro che vorremmo trasmettere inmusica il nostro patrimonio di valori”. Il repertorio va dai classici come Bella Ciao,Fischia il vento, Valsesia, ai canti della Resi-stenza di altri paesi, tra cui die Moorsoldaten,

ballata degli interna-ti tedeschi in un la-ger, El paso del Ebro,canto della guerra diSpagna e Le chant departisans, inno dellaresistenza francese.Ma sempre più spa-zio hanno brani nuo-vi ispirati a episodidella storia della re-sistenza scritti appo-sitamente e musicatida Mosca. Come av-verrà nel prossimodebutto di Suoni e

l*Anpi: lo spettacolo-concerto “Il colore delpartigiano”, realizzato con testi e regia di Sil-vano Piccardi e incentrato sulla straordinariavicenda di Giorgio Marincola, partigiano di pa-dre italiano e madre somala, che andrà in sce-na il 24 aprile alle 19.30 al teatro Oscar di viaLattanzio, nell'ambito della 2 giorni no-stopdedicata alla Liberazione, e sarà replicato il 27al teatro Arca di Corso XXII Marzo alle 21.00.Con la partecipazione della Moresca Antica e diAdele Pellegatta (voce recitante). Per seguire il coro sul web e su facebookwww.anpi.it/un-coro-si-con-passione-e-impe-gno/ e www.facebook.com/pages/SUONI-E-LANPI/271807586184888

Paola Rizzi

Le iniziative per la giornata della Liberazione

Il calendario delle iniziative legate al 25 apri-le e ai temi della Resistenza è molto fitto.

Partiamo dalla tradizionale posa delle coronealle lapidi dei partigiani della zona, il 25 apri-le con i seguenti appuntamenti delle varie se-zioni ANPI:ore 9.15 CALVAIRATE – da piazza Insubriaal Circolo ANPI di via Tommei;ore 9.30 VITTORIA - in bicicletta da via Ar-chimede 13 alla Cooperativa “La Liberazione”di via Lomellina con brindisi;ore 10 PONTE LAMBRO – dal Centro Civi-co viale Ungheria 29, arrivo all’AeroportoANPI ROGOREDO anticipa al 24 aprile al-le ore 21 la fiaccolata accompagnata dalla Ban-da, con arrivo al Campo sportivo

21 aprile: Sala Consiglio di zona 4 via Oglio18, la Sezione Beloyannis dell’ANPI con ilPatrocinio del C.d.Z. 4 commemora la Parti-giana NORI BRAMBILLA PESCE (dettagli nel-l’articolo)

24 aprile ore 21: il Consiglio di Zona 4 in col-laborazione con l’Associazione Nazionale exdeportati politici nei campi di sterminio pro-muove uno spettacolo dal titolo “NEVE DIVEN-TEREMO” presso il Teatro della XIV di viaOglio 18. Verrà proiettato un documentario nel

quale il Partigiano Rado Zuccon, ex deportatoa Buchenwald, racconta la sua storia, un vi-deoclip “Neve Diventeremo” realizzato dai7GRANI (folk-rock band composta dai fratel-li Settegrani) in parte girato all’interno dellostesso campo di sterminio di Buchenwald. Nel-la stessa serata 7GRANI IN CONCERTO: brani diGuccini, Strehler, De Andrè, Area, De Grego-ri, The Gang, Theodorakis… dedicati alla Me-moria e alla Resistenza.

dal 24 aprile al 9 maggio presso WOW Spa-zio Fumetto di viale Campania, mostre ad in-gresso gratuito:FUMETTI RESISTENTI: 16 giovani illustratoridella Scuola Civica Arte & Messaggio, di Mi-lano hanno tradotto in fumetto la storia di ottogiovani partigiani, accanto ai pannelli prodot-ti dall’ANPI, verranno esposti i Book-story ori-ginali;LA RESISTENZA DISEGNATA: DAL 1944 AD OG-GI. Autori importanti, da Leporini a Staino, daTacconi a Mino Milani, hanno fissato episodie situazioni in pagine indimenticabili. Tavoleoriginali mai esposte prima e pubblicazioni se-lezionate dalla Fondazione Franco Fossati edallestite per l’occasione.

24-25 aprile al Teatro Oscar di via Lattan-zio 58 FESTIVAL RESISTENTE Martedì 24 aprile ore 19.30I COLORI DEL PARTIGIANO. BALLATA PER CO-RO E ATTORICon Adele Pellegatta, Silvano Piccardi. Il coro:Suoni e l’ANPI Coro antifascista. I musici: laMoresca antica. Drammaturgia e regia Silva-no Piccardi. (biglietto d’ingresso 10 euro)ore 21.00: IL PIÙ BELLO DI TUTTI I FRATELLI.Regia Maria Eugenia D’Aquino

Mercoledì 25 aprile ore 19.30: LE ROTAIE DEL-LA MEMORIA - VITA DI ALBINO CALLETTIRegia di Giacomo Ferraù, di e con Giulia Via-na (biglietto d’ingresso 10 euro)ore 21.00: DALLA RESISTENZA ALLA COSTITU-ZIONE – recital di e con Andrea LabancaMusica e adattamento sonoro Guido Baldoni

Venerdì 27 aprile ore 21 presso il Teatro del-l’Arca di piazza S. Maria del Suffragio, I COLORI DEL PARTIGIANO, ballata per coro eattori di Silvano Piccardi con Suoni e l*Anpie La Moresca Antica.

Gli studenti e la Resistenza

Nuova sede e nuove iniziative

per la sezione ANPI Beloyannis

La Sezione ANPI Beloyannis ha inau-gurato sabato 24 marzo la nuova sedein via Vallarsa 2, presso la Cooperati-

va Editrice Aurora. La Sezione sarà nor-malmente aperta il sabato pomeriggio, gior-nata dedicata anche alle riunioni del Diret-tivo. E' possibile contattare la Sezione an-che telefonando al Presidente, Claudio Mol-teni, al 329 8953036. Nella giornata del 24sono stati presentati i programmi di ANPIBeloyannis in concomitanza con la celebra-zione del 25 aprile. Il 21 aprile, alle ore 15,presso la Sala Consigliare del CdZ 4, si ter-rà una iniziativa che ha avuto il patrociniodel CdZ 4 in memoria di Nori Brambilla Pe-sce. Nori, partigiana del 3° Gap milanese,insignita dell'Ambrogino d'oro nel 2005 escomparsa lo scorso novembre, ha svolto at-tività politica anche nella nostra Sezione AN-PI. All'iniziativa parteciperanno anche il Sin-daco di Milano Giuliano Pisapia e il Presi-dente provinciale ANPI Roberto Cenati. Il22 aprile si svolgerà la consueta cerimoniadella posa delle corone alle targhe destina-te ai caduti della Resistenza del nostro quar-tiere, che sono ben 13. Per la posa di alcu-ne di queste corone ANPI Beloyannis ha de-ciso di organizzare un corteo, invitando aparteciparvi i partiti politici, le Associazionie le Istituzioni della zona. Il concentramen-to avverrà domenica 22 aprile, alle ore 10.30,in Piazza Gabrio Rosa, tra le vie dei Cin-quecento e Mompiani. Dopo alcune canzo-ni della Resistenza interpretate dal Coro Suo-ni e l'ANPI, il corteo percorrerà le vie Mom-piani e Panigarola, dove collocherà alcunecorone, e proseguendo per via Ravenna con-cluderà la cerimonia con un breve comiziodavanti alla cappelletta di via S. Dionigi. Il5 maggio, alle ore 17, presso ARCI Corvet-to, in via Oglio, verrà presentata la Mostrafotografica sulla vita di Salvatore Governa-to, insegnante antifascista fucilato nel 1944in piazza Loreto con altri 14 martiri. La Se-zione ANPI Beloyannis invita gli abitantidel quartiere a partecipare numerosi a questeiniziative, così come alla manifestazione na-zionale del 25 aprile, che partendo alle ore14.30 da porta Venezia si concluderà in Piaz-za Duomo.

Uno dei protagonisti della storia della Re-sistenza nella Zona 4, è Piero Caremoli,un giovane studente nato il 20 agosto del

1922 a Lucerna, in Svizzera, abitante in vialePremuda 14.Di spirito in-dipendente econ spiccatoamore per lagiustizia, eraincapace ditacere e sot-tomettersi al-la volontàdei professo-ri, quandovedeva of-fendere isuoi senti-menti di an-tifascista. Peressersi rifiu-tato di frequentare il corso premilitare, vennepicchiato dai fascisti.Iscritto alla Bocconi, col nome di battaglia “Ve-la Piero” iniziò l’attività nel Comitato di Agita-zione clandestino dell’università, centro di assi-stenza ai perseguitati del regime e di aiuto ai par-tigiani. Più volte arrestato per diffusione di manifestinisovversivi, sul finire del ’42 venne deferito alTribunale Speciale che lo condannò a dieci an-ni di reclusione. Rimase in carcere fino al 31 ago-sto del ’43, quando a seguito della caduta del go-verno Mussolini riacquistò la libertà.Aderì al Partito d’Azione, e nella primavera del1944 strinse i rapporti con Sergio Kasman, co-mandante delle formazioni partigiane di “Giu-stizia e Libertà”. Nell’attività clandestina si de-dicava alla ricerca delle armi, necessarie per ali-mentare la guerra di liberazione, e per questo ini-ziò a frequentare i repubblichini. Il 18 ottobre sipresentò ad un appuntamento con un milite del-la Decima MAS che gli aveva promesso dellearmi, ma costui lo tradì facendolo arrestare. Ca-remoli non si arrese e tentò la fuga, ma fu gra-vemente ferito in Via Manuzio. Ricoverato al-l’ospedale di Niguarda, morì il 23 ottobre del1944, dopo cinque giorni di agonia, senza con-fessare il suo vero nome per evitare pericoli aigenitori e agli amici.

Claudio De Biaggi

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Emanuela Pala, 24 anni, è nata a Sassari edopo il Liceo e vari corsi di recitazione si ètrasferita nella nostra zona 4. Milano le of-fre la possibilità di credere nel sogno cheha fin da piccola: diventare un'attrice. Rea-lizzare i sogni non è facile, così Emanuelapercorre più strade, seguendo le sue nume-rose passioni.

Come è iniziato il tuo percorso artistico? Ho iniziato a recitare per gioco durante isaggi alla scuola materna ed elementare. Hofrequentato vari corsi di recitazione per bam-bini che mi hanno permesso a dieci anni diessere la protagonista di uno spettacolo nelteatro principale di Sassari. I miei genitori ele mie insegnanti poi mi hanno spinta a con-tinuare in questa direzione.Ho seguito qualsiasi corso di recitazione of-ferto dalla mia città, come corsi in france-se e inoltre ho partecipato a un programmatelevisivo nella tv locale. Durante gli annidelle superiori ho continuato con i corsi scolasti-ci e ho frequentato le lezioni del regista ingleseMalachi Bogdanov. Inoltre ho partecipato ad un ti-rocinio presso la televisione di Lipsia in Germa-nia.

Che cosa stai facendo oggi?Oltre alla recitazione ho la passione delle lingue,del giornalismo, dei viaggi… A circa 20 anni misono trovata davanti a un bivio: rischiare di di-ventare disoccupata o insoddisfatta della mia vi-ta, scegliendo il percorso teatrale e magari nonriuscendo a sfondare, o proseguire con il teatrodedicandomi anche ad altro. Allora, per avere maggiori sicurezze, ho intra-preso un percorso universitario, seguendo co-

munque uno dei miei interessi. Mi sono laureatain Lingue e mi sto specializzando in Comunica-zione politica. Intanto frequento il primo anno dicorso di recitazione presso il Centro Teatro Atti-vo di Milano, ogni tanto faccio provini e sonoiscritta a un'agenzia di pubblicità.

Che differenze hai riscontrato tra Milano e laSardegna? Qui i giovani attori hanno più pos-sibilità di carriera?Per quanto a Sassari potessi frequentare dei cor-si, mi sono resa conto che purtroppo non avreipotuto andare lontano. Vivevo in un'isola dovenon ci sono scuole per studiare dizione, le tecni-che, e i vari metodi teatrali.Arrivato così l’ultimo anno di Liceo Classico

guardai tutti i concorsi delle scuole di recitazione,da Genova a Roma, a Milano. Il mio sogno erala Silvio d’Amico a Roma o la Paolo Grassi a Mi-lano o la scuola del Piccolo. Guardando le sele-zioni ho capito che i sacrifici da fare sono molti,come per esempio quello di trasferirsi in una gran-de città. Solo così però si può pensare di riusci-re ad essere ammessi in una di queste scuole.

Quale tipo di spettacolo ti rappresenta meglio:la commedia, il dramma...?Non sono specializzata in comico o in dramma-tico, ma, per il mio carattere, mi sono sempre sen-tita più brava nel far divertire le persone. A breveinfatti inizierò un corso di cabaret. Cerco però dicimentarmi anche con monologhi drammatici, èimportante cercare di essere completi.

Vorresti aprirti anche al mondo del cinema opreferiresti restare a teatro, perché?Vedo lati positivi sia nel cinema, sia nella tv chenel teatro, ma quest’ultimo è assolutamente piùemozionante, proprio perché non prevede il mon-taggio. L’adrenalina che si ha il giorno della “pri-ma” è un'emozione che dovrebbero provare tut-ti.

Quali consigli daresti ai giovani che oggi vor-rebbero iniziare una carriera come attori? Credo che per il teatro funzioni come la danza:se si è bravi e si comincia da piccoli, si hanno piùpossibilità. È importante tenere a mente che il tea-tro è fatto di tanto studio e impegno, non solo diapparenza e divertimento. Oltre alla bravura civuole sicuramente tanta fortuna, ma se la passio-ne è forte, è giusto crederci.

Sara Capardoni

12 aprile 2012

L’isola di QUATTROA cura della Redazione giovani – Per raccontare la vostra storia giovane: [email protected] – Ci trovate sul blog http://isoladiquattro.wordpress.com

C’è chi la fa per passione, e chi ne ha fatto una professione, chila vive come un hobby e chi come un momento di “allenamentopsico-fisico”: la recitazione! Il teatro, in particolare, è l’orizzonte entro cui si sono mosse lenostre due intervistate: Francesca Puglisi, che dopo la scuola del

Piccolo ha intrapreso la carriera teatrale, ed Emanuela Pala, at-trice che ha deciso di cimentarsi anche in altri campi. E perchénon provare il fascino del palcoscenico, fosse anche “solo” perentrare in contatto con se stessi e imparare a usare il proprio cor-po in modo consapevole? Ecco quindi il box navigando, in cui

troverete l’elenco di scuole di recitazione, sia accademie, sia cor-si per principianti, che la nostra zona ospita.

Simona Brambillae Francesca Barocco

TANTI GIOVANI… IN CERCA D’AUTORE

Navigando

Ecco i principali corsi teatrali per adul-

ti offerti in zona e in alcune vie imme-

diatamente limitrofe. Sul blog

http://isoladiquattro.wordpress.com

troverete anche i numeri di telefono e

gli indirizzi.

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TEATRO FRANCO PARENTIwww.teatrofrancoparenti.it

TEATROBLIQUOASSOCIAZIONE CULTURALEwww.teatrobliquo.com

TEATRO OSCARwww.teatrooscar.it

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IL CARRO DI TESPIwww.ilcarroditespi.com

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OLTREUNPO’ COMPAGNIA TEATRALEwww.oltreunpo.it

TEATRO DELLA CONTRADDIZIONEwww.teatrodellacontraddizione.it

LA SCALA DELLA VITAwww.teatrolascaladellavita.it

SPAZIO TERTULLIANOwww.spaziotertulliano.it

TEATRO CARCANOwww.teatrocarcano.com

TIEFFE TEATROwww.tieffeteatro.it

Francesca Puglisi, napoletana, ha lasciato casa,famiglia e facoltà di giurisprudenza per diventa-re attrice. Oggi collabora con il Piccolo Teatro ecoltiva parallelamente la sua passione per il ca-baret.

Francesca, come hai scelto di diventare attri-ce?Inizialmente, dopo il liceo, scelsi di iscrivermi agiurisprudenza a Napoli semplicemente per se-guire le orme di mio padre, ma, sebbene avessibuoni risultati, avvertivo che quel classico per-corso di studi universitario in qualche modo milimitava. Avevo dentro un’enorme energia e for-za di volontà, ma non sapevo come e dove indi-rizzarla; finché un giorno un’amica d’infanzia,che faceva l’attrice, mi portò ad un laboratorio diteatro: fu lì che capii cosa volevo fare e che quelmondo nuovo e singolare era l’ambito nel qualevolevo riversare tutta me stessa. Scoprire tutte lepotenzialità che si possono scatenare con la vo-ce e il corpo fu l’inizio di una sfida che mi per-mise di cambiare la struttura della mia vita.

Quale è stato quindi il tuo percorso formati-vo?Mi sono trasferita a Milano nel 2005 e ho segui-to le selezioni per entrare alla scuola del Picco-lo. Alla fine del corso, nel 2008, ho ottenuto duediplomi: uno artistico rilasciato da Luca Ronco-ni e un attestato di qualifica professionale post-diploma, rilasciato dalla regione Lombardia. IlPiccolo ha lasciato dentro di me tracce profon-de: ogni giorno dovevo misurarmi con lezioni in-tense e un clima estremamente competitivo, mapian piano sono anche cresciuta, mi sono ritro-

vata e ho potuto anche riallacciare i rapporti conla mia famiglia che finalmente ha capito qualedirezione professionale stavo dando alla mia vi-ta e con quanta dedizione.

Quali sono stati i tuoi primi impieghi nel mon-do del teatro?A marzo 2010 ho lavorato come guida artistica eculturale per la fondazione Piccolo Teatro: dopoi lavori di ristrutturazione, accoglievo i visitato-ri all’interno del teatro e del chiostro. Ho mi-gliorato la relazione diretta col pubblico, avvici-nandomi a quello che io forse impropriamentedefinisco teatro di relazione, la dimensione in cuisi perde la quarta parete, come nel cabaret per in-tenderci. Grazie a Giovanni Soresi, il direttoremarketing del Piccolo, che ha creduto nelle miepotenzialità, ho potuto partecipare al progetto diun laboratorio di teatro per i bambini, collabo-

rando anche con Rai YoYo, e di teatroragazzi. Decisivo è stato l’incontro conil regista Antonio Catalano, con il qua-le oggi mi sto occupando, insieme adun collega, del progetto Benvenuti alPiccolo, spettacolo interattivo ed iti-nerante che porta in visita ogni setti-mana le scuole alla scoperta del tea-tro.

Dove ti sta orientando ora questaprofessione?Da febbraio 2011 sto frequentando lascuola di teatro comico e cabaret cu-rata da Alessandra Faiella presso il tea-tro La Scala della Vita. Durante que-sto corso ho composto un pezzo co-

mico sulla mia biografia di attrice, che ho ancheportato in scena di recente in uno spettacolo dal ti-tolo Burlesque Chantant. Il 30 marzo ho fatto an-che una apparizione nella puntata di Zelig, in unaclip con Paola Cortellesi, nella quale avevo unabattuta. Spero che sia di buon augurio per il miofuturo lavorativo! Oltre a questo ho recentemen-te tenuto un master per la Confartigianato di Pi-sa dal titolo “Teatro d’impresa”, un corso di for-mazione aziendale, nel quale ho messo a dispo-sizione di un gruppo di donne e uomini le diver-se tecniche di training teatrale e la mia esperien-za di persona e di attrice per gestire le emozioni,per meglio conoscere le potenzialità del corpo edella voce, per meglio comunicare con gli altri ein pubblico e per migliorare il rapporto coi proprisuperiori.

Luca Cecchelli e Laura Misani

Francesca Puglisi: «Scoprire tutte le potenzialità che si possono scatenare con la voce e il corpo fu l’inizio di una sfida che mi permise di cambiare la struttura della mia vita».

Emanuela: «Rischiare di diventare disoccupata o insoddisfatta della mia vita mi faceva paura»

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13aprile 2012

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Non è facile riciclarsi sul mercatodel lavoro dopo che si è stati mes-si alla porta, ma quando c’è im-

pegno, volontà, cocciutaggine e anche unpizzico di incoscienza si può. Questo èquanto è successo a Daniela Tavazzi che,proveniente dal mondo della moda doveha lavorato per diversi anni in una notaditta, ha deciso di aprire “bottega” in queldi corso Lodi 60. “Mi ero presa un annosabbatico dopo che ero stata accompa-gnata alla porta, ma improvvisamente hoavuto come un flash. Mi sono resa contoche in questa parte della zona 4 non c’e-ra un negozio dove comprare mutande,calze, filo. Ho fatto ri-cerche su internet suquello che volevo darealla clientela: hobbistica,un mondo infinito, mer-ceria da sarta, intimo epigiameria. Ho studiatoil progetto per tutta l’e-state e intanto cercavonegozio. Volevo bottegavicino a casa: era qui chela volevo, mi ero resaconto che in questa zonamancava questa realtà”. Colpo di fortuna e saltano fuori i muri ecosì nasce questa bottega, molto moder-na nell’arredamento, ma come quelle diun tempo, quelle che vanno sparendo do-ve puoi trovare di tutto. Daniela ha ri-schiato, con le sue sole forze, “chiederesoldi alle banche nemmeno per sogno”, eda novembre quando “ho tirato su la sa-racinesca con ancora scatoloni di mercearrivata il giorno prima” i risultati le stan-no dando ragione. “Lamerceria”, questoil nome “tuttoattaccato” del negozio, aprele sue due vetrine sul cavalcavia di SanLuigi, dove oltre a quanto elencato primada Daniela si trovano anche stoffe, minu-teria (pure i gancetti dei reggicalze chestanno tornando di moda), coloratissimelane e gli immancabili bottoni: di ognisfumatura, disegno e di tendenza che mol-te ragazze trasformano in… orecchini. “Ho fatto una scommessa e forse ho vin-

to – ribadisce Daniela - Certi articoli sitrovano anche nel grande magazzino o alsupermercato, ma adesso si possono tro-vare sotto casa con la differenza che quitrovi anche un consiglio, un aiuto, quel-lo che non c’è nello scaffale della grandedistribuzione. E poi qui dentro vengonoanche gli uomini per scegliersi un paio dimutande piuttosto che un calzino”.Un altro fattore sul quale punta la dina-mica Daniela è la marca: marche italiane,di nicchia e di qualità . Così come le la-ne, che vengono sì dalla Cina, ma hannouna qualità ottima perché c’è una condu-zione italiana nella fabbrica cinese. “E tra

un po’ dovrei avereanche una lana dimarca italiana al100 per cento”.Un’altra felice in-tuizione di Danielaè stata quella di or-ganizzare dei corsidi maglia (per 4persone dieci lezio-ni costo 130 euro atesta) che vedonogià nello spazio ri-

cavato nel retro del negozio gli alunni,pardon le alunne, imparare da una bravainsegnante i primi rudimenti. “Vorrei ag-giungere – precisa Daniela – un corso diricamo. Bellissimo lavoro ma non riescoa trovare una maestra. Anzi approfitto diQUATTRO. Se in zona ce n’è una dispo-sta a dare lezioni ben venga. Oggi è dif-ficile trovarne una, non è più come unavolta che molte donne sapevano ricama-re e certe tovaglie della festa erano dei ca-polavori”.La chiacchierata con Daniela è stata in-terrotta almeno cinque volte a causa del-le clienti che avevano bisogno di qualco-sa e l’hanno trovato. Meno un signore checercava un righello curvilineo di quelliusati dai sarti per i cartamodelli. Scom-messa che tra qualche tempo saranno invetrina alla Lamerceria?

Sergio Biagini

Il centro sportivo Bonacossa ha ulteriormente am-pliato la sua offerta di prestazioni. Dopo il rin-novamento di spogliatoi, palestre e tavoli per ac-

cogliere la nuova sede regionale della FederazioneItaliana Tennis Tavolo, di cui abbiamo già scritto,adesso è possibile soddisfare anche le esigenze diappassionati del Metodo Pilates e di discipline orien-tali. Il Pilates, ricordiamo, è quel metodo di allena-mento che prende il nome dal suo creatore, JosephPilates, vissuto a inizio ‘900, ma che originariamenteera stato chiamato Contrology, per evidenziare ilcontrollo della mente sulle attività muscolari postu-rali. Infatti la ginnastica del Metodo Pilates punta aun riequilibro psicofisico attraverso un allenamen-to soft, graduale e bilanciato dei muscoli connessial tronco e impegnati quotidianamente nei movi-menti della colonna vertebrale. Il Metodo si basa su6 elementi precisi: la Respirazione, sempre control-lata e guidata dall'insegnante, come avviene anchenello Yoga; il Baricentro, detto Power House perchéconsiderato la sede dell’energia corporea; la Preci-sione, affinché ogni movimento si avvicini alla per-fezione e l'insegnante possa avere continui feedbackdall'allievo; la Concentrazione, perché la mente pos-sa monitorare ogni singolo movimento del corpo; ilControllo, per non effettuare movimenti sconside-rati e pericolosi; la Fluidità, intesa come sintesi ditutti i concetti precedenti. In Italia troppi s’improv-visano docenti di questa importante forma di alle-namento, ancora non riconosciuta tra le disciplineolimpiche e quindi meno soggetta a controlli e rigi-de normative. Anche per questa ragione speriamoche il progetto Bambooschool, partito con poche ri-sorse e molto entusiasmo, si riveli all’altezza delleaspettative dei tanti che hanno necessità di correg-gere difetti posturali e ritrovare un adeguato equili-brio di benessere globale. Al fine di comprenderemeglio l’impostazione del progetto, abbiamo inter-vistato Clara Pozzetti, una delle responsabili ed ellastessa insegnante di Pilates.Signora Pozzetti, cos’è il progetto Bambooschool?Una realtà locale, di nicchia, pensata per pochi al-lievi e con altissima qualità di prestazioni. Non c’in-teressano grandi quantità di allievi, quanto piuttostopoche, motivate, persone che vogliano realmente

migliorarsi fisicamente, trovando il loro correttoequilibrio interiore. Meglio se in Zona, per instau-rare un rapporto umano e rilassato.Quanti allievi avete attualmente?Sono dieci, tra Pilates e coloro che si dedicano a Tai-Chi o Yoga. Ci siamo dati un anno di tempo per fardecollare il nostro spazio e portare avanti la nostrafilosofia. Poi tireremo le somme e vedremo se var-rà la pena impegnarsi tanto.Qual è la vostra formazione?Siamo due responsabili: io e Patrizia Esposito. Io,dopo essermi laureata al Politecnico in design e di-venuta giornalista freelance, ho scoperto sette anni faquesto splendido modo di allenarsi e mi sono diplo-mata alla scuola The Art of Pilates di Milano, fa-cendo l’istruttrice anche in centri Get Fit. PatriziaEsposito, invece, specialista in Kung Fu, Yoga, Tai-Chi e Arti Marziali, si è diplomata presso la Facoltàdi Medicina di Pechino col professor Li Xiao Ming.A chi vi rivolgete?Prevalentemente a persone motivate, preferibilmentedella Zona 4, per avere la possibilità di gestire il rap-porto in modo flessibile e umano. L’utente mediodelle palestre, che cerca muscolarità e zero relazio-ne umana, non c’interessa.Visti i suoi studi e il vostro motto, si definirebbeuna “designer dell’anima”?Mi piace la definizione, però soprattutto mi sentoun’insegnante che cerca di far raggiungere un equi-librio di benessere ai suoi allievi attraverso un’inte-razione di varie discipline e un rapporto umano ba-sato sul rispetto reciproco.

Alberto Tufano

BAMBOOSCHOOLpresso Centro Sportivo BonacossaVia Mecenate 74 – Tel. 338.2684962www.clarapozzetti.com

Mens sana in corpore sanoAl centro Bonacossa per scoprire

Metodo Pilates e benessere orientale

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14 aprile 2012

In questa lunga serie di articoliispirati al tema “Ai confini dellazona 4” abbiamo circumnavigato

la nostra circoscrizione in senso an-tiorario, a parte alcuni inserti, par-tendo dalla zona di Porta Romana;essendo ora giunti in piazza Tricolo-re, ci rimangono da percorrere tre ul-timi viali per completare il percorso:Bianca Maria, Regina Margherita eCaldara (su viale Monte Nero avevagià scritto un collega). Partiamo allora dalla piazza Tricolo-re, e portiamoci sullo spartitrafficoche ci accompagnerà fino a Piazza 5Giornate; all’angolo troviamo dueeleganti palazzi d’epoca, di cui unoarriva fino alla prima traversa sul la-to est (via Raiberti, alla nostra sini-stra dato che cistiamo dirigendoverso sud), men-tre quello sul latoovest dispone diun notevole por-tone ed è unito aduno dei palazzipiù notevoli del-la via; il civico45. Non passanodifatti inosservatii fregi sopra iportoni e la fine-stra al piano ter-reno; ma sonosoprattutto i put-ti decorati in al-torilievo tra le fi-nestre dell’am-mezzato e la lun-ga balconata alprimo piano adattirare l’atten-zione; timpani efregi infine com-pletano la faccia-ta sui piani supe-riori.Superata la via

Mayr, sempre sul latoovest, troviamo un altro pa-lazzo degno di nota, il cuicivico fa riferimento allastrada traversa. Se infattitutti i palazzi del viale so-no eleganti, seppure di epo-che diverse, solo alcuni diessi hanno elementi archi-tettonici e decorativi che at-tirano l’attenzione. In que-sto caso l’edificio, risalenteagli anni ’20 del XX secolo(come il precedente) ha bi-fore stilizzate alle finestree colonnine squadrate al-l’ultimo piano, nonché unabalconata al primo pianocon motivi geometrici.

Superata la via Mascagni, sulla no-stra sinistra notiamo il civico 26, condue edifici laterali a torre ed uno cen-trale a torretta circolare e, dirimpetto,il civico 37, che è senza dubbio l’e-dificio più interessante della via dalpunto di vista artistico. Si tratta diCasa Predaval, uno dei primi esem-pi di liberty a Milano, progettato dal-l’architetto Luigi Predaval e risalen-te al 1902. Questa casa testimonia giàpresenze ornamentali che sono ine-quivocabilmente orientate al nuovostile, che vedrà coinvolgere, nel-l'ambito delle sue espressioni, i mol-teplici aspetti figurativi dell'arte. Sei graziosi motivi dei balconcini al-leggeriscono la facciata, il massicciobalcone sopra il portone d’ingressonon la appesantisce, stimolando an-zi suggestioni che ricordano il cata-

lano Gaudì.Proseguendo sul viale, sempre sulladestra troviamo il civico 33, dotatodi balconcini in ferro battuto, e, sullasinistra, il civico 24, dotato di unaloggia centrale e di numerose bifore,trifore e quadrifore sparse sulla fac-ciata secondo un preciso ordine, se-guito dal civico 22 ornato da elegan-ti colonnine all’ultimo piano.Siamo così giunti all’incrocio con lavia Bellini, dove i palazzi che si af-facciano agli angoli hanno le faccia-te smussate; superata la strada ci at-tendono, sulla destra, i civici 27 (fre-gi sulla facciata e balconi in ferro bat-tuto), 25 (idem) e 23 (logge con tri-fore), mentre sul lato opposto si tro-va un graziosa palazzina a tre piani.Superata la via Maestri, sulla destrasi trovano altri palazzi (civici 21 e 19)

con bifore e trifore stilizza-te, mentre di fronte si sta-glia la mole del civico 16,dotato di ben tre cancellid’accesso e preceduto da ungiardino ricco di alberature.A seguire sulla destra unelegante palazzo libertyneomedievale, quasi un ca-stelletto, detiene i civici 15e 17: arcate, bifore, merla-ture e fregi simil-medievaliben rendono una suggestio-ne tipica dello stile liberty.Il viale sta per terminare mavale ancora la pena di nota-re i civici 13 e 11, elegantipalazzi d’epoca, e il civico2, che occupa l’intero isola-to tra le vie Bianca Maria,Zanardelli, Premuda e piaz-za 5 Giornate, che si slanciaverso l’alto con torri abita-tive sugli angoli. Prima di chiudere l’artico-lo, voglio dare alcuni brevicenni storici sulla via. Essasi chiamò prima Bastioni di

Porta Vittoria, poi più brevemente Ba-stioni Vittoria, finchè negli anni ’20del XX secolo fu decisa l’attuale de-dicazione; il viale ha assorbito ancheuna via Giulio Carcano che fino aiprimi del XX secolo fiancheggiava ibastioni verso Porta Monforte: "ulti-ma via a destra di via Monforte", erauna rientranza nei bastioni. Vale lapena infine di ricordare che BiancaMaria Visconti fu colei che diede vi-ta all’Ospedale Maggiore, e che inquesta via ebbe lo studio l’architettod’interni e scenografo Lorenzo Mon-giardino, che ebbe anche due nomi-nations agli Oscar per la scenografiadi noti film.Nel prossimo articolo ci occuperemodel tratto successivo di questa cir-convallazione, dedicato alla ReginaMargherita.

Bastioni: viale Bianca MariaA cura della Fondazione Milano Policroma - Testo e fotografie di Riccardo Tammaro

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11-15 aprileI CANDIDILiberamente tratto da “Il signore delle mo-sche” di William GoldingRegia di Emanuele Crotti

18-22 aprileEQUILIBRI PRECARItesto e regia di Omar Nedjari con ValeriaPerdonò e Fabio Zulli

26-30 aprileLA SIGNORA DELLE CAMELIE (LA DAME AUXCAMELIAS) Di Michele Ainzara - Tratto dall’omonimoromanzo di ALEXANDRE DUMAS conCristina Sarti - Regia di Antonio Salines

2-6 maggioIL CANE CHE MORDE LE ONDECon Paola Giacometti, Claudio V. Miglia-vacca, Lorena De Gregorio - Testo e regia diAndrea Dalla Zanna

Orari: da mercoledì a sabato ore 21 – dome-nica ore 16

TEATRO SILVESTRIANUMVia Maffei 29 - Tel. 02 5455615

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Sabato 14 aprile ore 20.45Compagnia NamastèFOOLS di Neil Simon - Regia di Marco Ongania

TEATRO ARCACorso XXII Marzo 23 – e mail:[email protected]

Sabato 21 aprile ore 20.45Domenica 22 aprile ore 15.15“Teatro Anime Antiche” di Milano presentaOSCAR E LA DAMA IN ROSA di E. E. Schmitt, diretto da Filippo Usellini

CINEMA TEATRO DELFINOVia Dalmazia 11 tel 340 1030062

Sabato 14 aprile ore 21“Il Mecenate” presentaOTELLOdi William Shakespeare – Regia di FedericoM. Zanandrea

CINEMACAFFE’Vuoi divertirti? Vuoi riflettere? Vuoi socia-lizzare? Questo Ciclo è per te!!!Tutti i lunedì alle ore 20.45. Prima di ogniproiezione verranno offerti caffè e assaggi didolceIngresso € 5.00

TEATRO OSCARVia Lattanzio 58 – tel 02 36503740

Sabato 14 aprile ore 16.00SOL SOLETTOTeatro d’attore, mimo e burattini con LauraMercadante e Raffaella PerrottaEtà consigliata: dai 4 anni. Biglietto intero 10€, ridotto 6 €

IL TEATRO DI GIANNI E COSETTA COLLA

Teatro della 14 - via Oglio 18Tel 02 55211300

da sabato 14 a martedì 24 aprileBIANCANEVEdei Fratelli Grimm – Novità assolutaEtà consigliata: dai 3 ai 10 anni –Orari: sabati e domeniche ore 16.30 - scola-stiche nei giorni feriali ore 10

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sabato 14 aprile ore 11IL PIANETA DELLE SORPRESE Spettacolo teatrale - età dai 3 ai 6 anni

sabato 14 aprile ore 160.30DALLA FORMA ALLA REGOLALaboratorio Filosofico - età dai 6 anni

sabato 21 aprile ore 16.30GATTONANDO... Laboratorio di lettura e giochi - età dai 2 ai 4anni

sabato 28 aprile ore 16.30ORIGAMI IN COMPAGNIALaboratorio di origami - età dai 5 anni

Costo del singolo incontro : € 7,00 + € 3,00tessera associativa E' obbligatoria la prenotazione

ORCHESTRA DA CAMERA MILANO CLASSICA

Palazzina Liberty, largo Marinai d’Italiatel 02 28510173 – [email protected]

domenica 15 aprile ore 11.00in collaborazione con il Conservatorio di Pia-cenza

CONCERTO DEI MIGLIORI ALLIEVIDEL CONSERVATORIO DI PIACENZA

TEATRO OSCARVia Lattanzio 58 - Biglietteria: 02 36503740

[email protected]

Dal 13 al 22 aprile - prima assolutaIN NON CELESTE SONNO OMAGGIO A ELIOVITTORINIDi Paolo Bignamini - Regia Alberto OlivaOrario spettacoli: mar-sab ore 21.00; domore 17.00

PALAZZINA LIBERTYLargo Marinai d’Italia

Domenica 15 aprile ore 16JAZZ INCONTROConcerto a scopo benefico a supporto dellacampagna nazionale di diagnosi precoce del-la Sclerosi Sistemica Progressiva. Ingressoeuro 10, tariffa unicaIn collaborazione con Associazione CulturaleMUSICA OGGIENRICO INTRA TRIO: Enrico Intra pianoforte,Lucio Terzano contrabbasso, Tony Arco Bat-teria, DOLCE JAZZTET TRIO: Gianluca Barba-ro flauto dolce, EWI, Antonio Vivenzio pia-noforte, Marco Vaggi contrabbasso

TEATRO LA SCALA DELLA VITA

Via Piolti de’ Bianchi 47Tel 02 63633353 - 3338832030

Domenica 15 aprile ore 19.00VIBRARPA. TIMBRI E SONORITÀ INCONSUETE.A cura dell’associazione Musica d’ArpaMusicisti: Raoul Moretti, arpa; Marco Bian-chi, vibrafonoIngresso: 10 euro

Giovedì 19 aprile ore 20.30PROIEZIONE DEL FILM IL RESPONSABILE DIRISORSE UMANEdi Eran Riklis. Ingresso libero

Giovedì 3 maggio ore 20.30 Proiezione del film: THE DEAD (GENTE DI DUBLINO)di John Huston. Ingresso libero

POLITEATROViale Lucania 18 – www.ilpoliteatro.org

Sabato 14 aprile ore 21.00E’ SUCCESSO UN 48!di Massimiliano Paganini - Regia di SergioFarioli – Massimiliano Paganini

Domenica 15 aprile ore 15.30¡CASA NOVACommedia brillante liberamente tratta da “LaCasa Nova” di Carlo Goldoni - Regia di Al-berto Monti

27 aprile ore 20.30MILANO MUSIC MASTERSCHOOLMARATONA MUSICALE

Sabato 5 maggio ore 21.00IL PIACERE DELL’ONESTA’di Luigi Pirandello

15

PER I BAMBINI23 aprile: SHERLOCK HOLMES GIOCO DI OMBRE di Guy Ritchie

30 aprile:MIDNIGT IN PARIS di Woody Allen

7 maggio:E ORA DOVE ANDIAMO? di Nadine Labaki

TEATRO CARCANOCorso di Porta Romana 63 – tel 02

55181377 – 02 55181362

Dal 12 al 22 aprileSEI PERSONAGGI IN CERCA D'AUTOREdi Luigi Pirandello - Regia di Giulio Bosetti

dal 2 al 13 maggioGUIDA ALLA SOPRAVVIVENZA DELLE VECCHIE SIGNOREdi: Mayo Simon – Regia di Giuseppe PambieriInterpreti principali: Marina Bonfigli, IsaBarzizza

TIEFFE TEATRO MILANOvia Ciro Menotti 11 - tel. 02 36592538

12-22 aprileCRACK MACHINEdi e con Paolo Mazzarelli e Lino Musella

3-6 maggioLO SHOW DEI TUOI SOGNIracconto per voce e musica parole di TizianoScarpa - regia di Fabrizio Arcuri

Orari: martedì, giovedì, venerdì e sabato ore21.00 – mercoledì ore 19.30 – domenica ore17.00

CINEFORUM OSCARA cura del Centro Culturale ARBORVia Lattanzio 58 – tel 02 55194340

Di lunedì, due spettacoli: ore 15.15 e ore21.00Biglietto singolo: 5 euro

23 aprile: LE IDI DI MARZO di George Clooney

7 maggio: UNA SEPARAZIONE di Asghar Farhadi

GRANDE FESTA DI PRIMAVERA IN CORSO LODI

domenica 22 aprile

marzo 2012

MUSICA

SPETTACOLI

Il prossimo numero di

esce il giorno8 maggio 2012

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16 aprile 2012

CENTRO CULTURALE INSIEMEVia dei Cinquecento 1a

Sabato 14 aprile ore 21 - Bar dell’oratorioLA PRINCIPESSA DELLA CZARDAdi Emmerich Kàlmàn. Le arie frizzanti della“Belle Époque” danubiana!Compagnia Daniele e Walter Rubboli

OTTAVANOTA via Marco Bruto 24

Tel. 02.89658114 - 392.6236384 [email protected]

15 aprile ore 21RECITAL DI CANTOLaura Giordano, sopranoMaria Silvana Pavan, pianoforte

LA CASA DELLA POESIA DI MILANO

Palazzina Liberty, Largo Marinai d'Italiawww.lacasadellapoesia.com

tel. 327 3509913

giovedì 17 aprile ore 21IL LUNGO RESPIRO DEL VERSO, QUATTRO INCONTRI SUL POEMETTO ITALIANO CONTEMPORANEO.Terza serata: Vincenzo Frungillo e Rober-to Mussapi a cura di Milo De Angelis

ASSOCIAZIONE TEATRO2Teatro della Quattordicesima, via Oglio 18

19 aprile ore 20.30 NOTTE D’EPIFANIA – L’AMORE IMPOSSIBILE E LA LOTTA ALL’NDRANGHETAdi Roberto Cavosi

BIBLIONOTEpresso Biblioteca Calvairate

via Ciceri Visconti 1

Venerdì 20 aprile ore 18.15 A cura dell'Officina della Musica di MilanoIl compositore e cembalista RUGGERO LAGANÀspiega e interpreta Il clavicembalo ben tem-perato di J.S.Bach

OFFICINA DELLA MUSICA DI MILANO

Via Ciceri Visconti 8/a - Tel. 349 3685996

22 aprile ore 19Il compositore e cembalista RUGGERO LAGANÀspiega e interpreta Il clavicembalo ben tem-perato di J.S.Bach. Entrata libera (con collet-ta facoltativa)

TEATRO SILVESTRIANUMVia Maffei 29 - Tel. 02 5455615

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domenica 22 aprile ore 12.00“A MEZZ DÌ…” Rassegna di musica da came-ra a cura de Le Cameriste Ambrosiane

Sabato 5 maggio ore 20.45FESTA DEL SILVESTRIANUM E DELLE PREMIAZIONI

IL CLAVICEMBALO VERDEPresso Palazzina LibertyLargo Marinai d’Italia

Rassegna “Suonare” 3^edizione”Lunedì 23 aprile ore 21 GRAN CONCERTO LIRICO con la partecipazione straordinaria diKyoung Cho, soprano e Won Cho, basso,professori di canto presso la University ofSouth Florida e altri 6 cantanti lirici della Mi-lano Music Masterschool. Eseguiranno il re-pertorio lirico più noto a livello internaziona-le, accompagnati al piano dal Maestro EliaTagliavia

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Conferenze mensili sul tema:IL CAMMINO VERSO IL BENESSERE.PERCORRIAMOLO INSIEME!Giovedi 19 aprile ore 21.00GUARDIAMO IL BENESSERE CON OCCHI DI-VERSI. E’ POSSIBILE GUARIRE LA PRESBIO-PIA? CON IL METODO BATES SÌRelatore: Giorgio Ferrario (insegnante me-todo Bates). Prenotazione obbligatoria

BIBLIOTECA CALVAIRATEVia Ciceri Visconti 1, ang. piazza Martini

PAROLIAMOCiclo di incontri e gruppi di parola sul dis-agio contemporaneo, a cura di Jonas onlus,Centro di clinica psicoanalitica per i nuovisintomi.Mercoledì 2 maggio ore 18.15I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMEN-TARE: IL CORPO NELL’ANORESSIA-BULIMIAGruppi di parola: mercoledì 9 e 16 maggioore 18.15

PAPA' AL CENTRO!Nuovi padri per nuove famiglie

papalcentro.blogspot.com

Incontri gratuiti con iscrizione obbligatoria(fino a quattro giorni prima dell'iniziativa elimitatamente al numero di posti disponibile,via e-mail a [email protected], viasms/telefono al 347-9684787, indicando ses-so, età, nome dei bimbi partecipanti).Al sabato mattina, in due diverse sedi: dal 14 aprile a “Il Sicomoro” via Rogoredo29, MM3 Rogoredo, www.asilo-sicomoro.itAltri appuntamenti stessa sede: 5 e 19 mag-gio – 9 giugno.

dal 21 aprile ad “Altrotempo” via Ferrini11, MM3 Lodi.

WOW SPAZIO FUMETTOViale Campania 12 – tel 02 49524744

[email protected] - www.museowow.it

BUON COMPLEANNO WOW

WOW Museo del Fumetto, dell’illustrazionee dell’immagine animata di Milano ha festeg-giato il primo anno di attività e la confermadella validità di questa iniziativa è testimoniatadall’afflusso di pubblico che in dodici mesi haraggiunto la cifra di 22.000 visitatori che han-no partecipato alle innumerevoli iniziative. Inoccasione del suo compleanno il Museo hainaugurato il Gotham Café, raffinata caffette-ria che ospiterà aperitivi a tema e serate dedi-cate al cinema e al fumetto.

Queste le iniziative in corso:dal 6 al 22 aprile omaggio a due grandi illu-stratori come Carlo Jacono e Giuseppe Rava.Il primo famoso per le copertine dei gialliMondadori, l’altro per le illustrazioni di sce-nari bellici. Trentadue tavole originali mette-ranno a confronto gli stili di questi due grandimaestri dell’illustrazione.

Fino al 29 aprile, personale di Sergio Caval-lerin con opere ispirate ai fumetti italiani, i co-mics americani e i manga giapponesi.

Fino al 13 maggio “Dal Manga all’Amine”

Ricordiamo ai lettori di QUATTRO che è pos-sibile tesserarsi al Museo del fumetto con so-li 25 euro e la tessera dà diritto ad un ingressogratuito e riduzioni per tutte le altre mostre.Dà inoltre diritto ad uno sconto del 10% sugliarticoli del bookshop e altre agevolazioni trale quali sconti presso la Feltrinelli.

Orari: Lunedì chiuso. Martedì-venerdì: dalle15.00 alle 19.00. Sabato e domenica: dalle15.00 alle 20.00

EVENTI GRATUITI


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