+ All Categories
Home > Documents > giornalino definitivo 1 - icverdifirenze.gov.it · Se questo è un uomo. Voi che vivete sicuri...

giornalino definitivo 1 - icverdifirenze.gov.it · Se questo è un uomo. Voi che vivete sicuri...

Date post: 18-Feb-2019
Category:
Upload: doanliem
View: 216 times
Download: 0 times
Share this document with a friend
19
Carta Bianca Giornalino delle classi 5A e 5C SCUOLA ROSSINI ANNO SCOLASTICO 2015/16 Nella nostra classe 5A, abbiamo parlato anche negli anni passati, dell’importanza di ricordare la strage degli ebrei. Nella nostra ricerca abbiamo scoperto che in Italia le leggi raziali entrarono in vigore con il documento “Il fascismo e i problemi raziali” del 1939. Queste leggi stabilivano l’inferiorità della “razza ebraica”. Gli ebrei furono arrestati e isolati nei ghetti. Nostalgia della casa E’ più di un anno che vivo al ghetto, nella nera città di Terezin, e quando penso alla mia casa so bene di cosa si tratta. [] Che arrivi dunque quel giorno in cui ci rivedremo, mia piccola casa! Ma intanto preziosa mi sei perché mi posso sognare di te. 1943, Anonimo Terezin Sono stato bambino tre anni fa. Allora sognavo altri mondi. Hanus Hachenburg Riportiamo qui il significato di alcune di queste leggi: Espellere gli ebrei dalle scuole (2 settembre 1938). Vietare i matrimoni razzialmente misti. Espellere gli ebrei dagli impieghi pubblici e dal partito nazionale fascista. Limitare il loro diritto di proprietà (7-10 novembre 1938). Poesie dai Lager 27 Gennaio 2016 « giorno della memoria »
Transcript

Carta Bianca Giornalino delle classi 5A e 5C

S C U O L A R O S S I N I A N N O S C O L A S T I C O 2 0 1 5 / 1 6

Nella nostra classe 5A, abbiamo parlato anche negli anni passati, dell’importanza di ricordare la strage degli ebrei. Nella nostra ricerca abbiamo scoperto che in Italia le leggi raziali entrarono in vigore con il documento “Il fascismo e i problemi raziali” del 1939. Queste leggi stabilivano l’inferiorità della “razza ebraica”. Gli ebrei furono arrestati e isolati nei ghetti.

Nostalgia della casa E’ più di un anno che vivo al ghetto, nella nera città di Terezin, e quando penso alla mia casa so bene di cosa si tratta. […] Che arrivi dunque quel giorno in cui ci rivedremo, mia piccola casa! Ma intanto preziosa mi sei perché mi posso sognare di te.

1943, Anonimo

Terezin Sono stato bambino tre anni fa. Allora sognavo altri mondi.

Hanus Hachenburg

Riportiamo qui il significato di alcune di queste leggi:

• Espellere gli ebrei dalle scuole (2 settembre 1938).

• Vietare i matrimoni razzialmente misti.

• Espellere gli ebrei dagli impieghi pubblici e dal partito nazionale fascista.

• Limitare il loro diritto di proprietà (7-10 novembre 1938).

Poesie dai Lager

27 Gennaio 2016 « giorno della memoria »

SCUOLA ROSSINI ANNO SCOLASTICO 2015/16

2

Terezin

Era un villaggio a 60 km da Praga. E’ diventato tristemente famoso perché fu trasformato in un ghetto dove venivano raggruppati i bambini ebrei prima di essere smistati nei vari campi di sterminio. Nel ghetto di Terezin fu concentrato il maggior numero di prigionieri-bambini, compresi i neonati. dei 15.000 bambini transitati nel campo, se ne salvarono meno di un centinaio: la maggior parte di essi morì nel corso del 1944 nelle camere a gas di Auschwitz.

• Espellere gli ebrei dall’esercito Anche per i bambini la vita cambiò perché furono create scuole speciali solo per ebrei, dove anche gli insegnanti dovevano essere esclusivamente ebrei.

Se questo è un uomo. Voi che vivete sicuri Nelle vostre tiepide case

Voi che trovate tornando a sera

Il cibo caldo e visi amici: Considerate se questo è un uomo, Che lavora nel fango

Che non conosce pace

Che lotta per mezzo pane

Che muore per un sì o per un no. Considerate se questa è una donna, Senza capelli e senza nome

Senza più forza di ricordare Vuoti gli occhi e freddo il grembo Come una rana d'inverno. Meditate che questo è stato: Vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore Stando in casa andando per via, Coricandovi alzandovi: Ripetetele ai vostri figli. O vi si sfaccia la casa, La malattia vi impedisca, I vostri nati torcano il viso da voi. Primo Levi

SCUOLA ROSSINI ANNO SCOLASTICO 2015/16

3

CARNEVALE DI VENEZIA un nuovo "personaggio" era semplicemente Buongiorno signora maschera. La partecipazione gioiosa e in incognito a questo rito di travestimento collettivo era, ed è tuttora, l'essenza stessa del Carnevale, cioè un periodo spensierato di liberazione dalle proprie abitudini quotidiane e da tutti i pregiudizi e maldicenze, anche nei propri confronti. Si faceva tutti parte di un grande palcoscenico mascherato, in cui attori e spettatori si fondevano in un unico ed immenso corteo di figure e colori. Con l'usanza sempre più diffusa dei travestimenti per il Carnevale, a Venezia nacque dal nulla e si sviluppò gradualmente un vero e proprio commercio di maschere e costumi.

Il Carnevale di Venezia è uno dei più conosciuti e apprezzati carnevali del mondo. Le sue origini sono antichissime: la prima testimonianza risale ad un documento del Doge Vitale Falier del 1094, dove si parla di divertimenti pubblici e nel quale il vocabolo Carnevale viene citato per la prima volta. I cittadini indossano maschere e costumi, è possibile celare totalmente la propria identità e si annulla in questo modo ogni forma di appartenenza personale a classi sociali, sesso, religione. Ognuno può stabilire atteggiamenti e comportamenti in base ai nuovi costumi ed alle mutate sembianze. Per questo motivo, il saluto che risuonava di continuo nell'atto di incrociare

SCUOLA ROSSINI ANNO SCOLASTICO 2015/16

4

Un po’ di storia del carnevale di Viareggio

Nel 1954 venne scelto come grande evento mediatico da meritare la prima diretta televisiva in esterna della neonata Rai. Quattro anni dopo la telecronaca fu in Eurovisione. Nel 1960 il rogo dei baracconi di via Cairoli, dove venivano costruiti i carri, non riuscì a mandare in fumo il Carnevale, che si trasferì per quarant'anni negli hangar di via Marco Polo.

La prima sfilata di carrozze addobbate a festa nella storica Via Regia, nel cuore della città vecchia, è datata 1873. Fu la prima edizione del grande spettacolo che è oggi il Carnevale di Viareggio. L’idea di una sfilata per festeggiare il Carnevale sbocciò tra i giovani della Viareggio bene di allora che frequentavano il caffè del Casinò. Era il 24 febbraio 1873; il giorno di Martedì Grasso. Da quel primo nucleo si è sviluppato il Carnevale di Viareggio così come oggi è conosciuto: evento spettacolare tra i più belli e grandiosi del mondo.

La fama del Corso Mascherato di Viareggio è cresciuta di pari passo con la crescita delle dimensioni dei carri allegorici. Sul finire del secolo comparvero in sfilata i carri trionfali, monumenti costruiti in legno, scagliola e juta, modellati da scultori locali ed allestiti da carpentieri e fabbri che in Darsena lavoravano nei cantieri navali.

Grazie al trasferimento del circuito delle sfilate dalla Via Regia alla Passeggiata a mare, all'inizio del Novecento, lo spettacolo del Carnevale di Viareggio poté godere di un palcoscenico straordinario, quanto spazioso che stimolò la fantasia e la creatività dei Maestri carristi. Neppure la prima guerra mondiale riuscì a distruggere la manifestazione. Che si fermò, ma poi riprese i suoi festeggiamenti. L’anno della svolta è il 1921. Di quell’edizione è la canzone ufficiale, la "Coppa di Champagne”, inno ufficiale. La manifestazione iniziò a promuovere se stessa attraverso la rivista ufficiale "Viareggio in maschera", ancora oggi testimone indiscussa. Sempre nel 1921, per la prima volta le maschere si animarono a suon di musica: una banda trovò posto a bordo del carro intitolato “Tonin di Burio”, che rappresentava la festa nuziale nell’aia di una casa colonica. Dopo la seconda guerra mondiale, il Carnevale di Viareggio rinacque nel 1946.

SCUOLA ROSSINI ANNO SCOLASTICO 2015/16

5

Il carnevale di Acireale, definito il più bel Carnevale di Sicilia e il terzo d'Italia, è uno dei più antichi dell’isola, e si svolge ogni anno nella città di Acireale in Provincia di Catania Tra le sue caratteristiche vi è la sfilata dei carri allegorici ed infiorati. I carri allegorico-grotteschi in cartapesta sono opere finemente lavorate, che danno il loro spettacolo attraverso migliaia di lampadine e luci, movimenti spettacolari e scenografie in continua evoluzione durante le esibizioni. Sono gli unici carri al mondo ad utilizzare simili impianti di luci e movimenti meccanici ed idraulici. I carri infiorati hanno la caratteristica, simile a quella di diversi carnevali della Costa Azzurra e della Liguria, cioè di mostrare soggetti creati interamente con fiori (veri) disposti uno a fianco all'altro. Le origini sono antichissime. Si pensa, infatti, che la manifestazione sia nata spontaneamente fra la gente e quindi ripetuta negli anni dal popolo, che libero dai rigidi vincoli, poteva con una certa libertà scherzare, dando luogo a saturnali in maschera dove era uso prendere di mira i potenti del tempo con satira e sberleffi. Una delle prime maschere del carnevale acese fu l'Abbatazzu (detto anche Pueta Minutizzu) che, portando in giro grossi libri ironizzava sulla classe clericale del tempo, ed in special modo sull'Abate-Vescovo di Catania nella cui diocesi ricadeva per l'appunto la cittadina.

CRESPELLE DI RISO Ingredienti:

• Un litro di latte intero (se siete intolleranti al lattosio vi consiglio di provarlo con del latte di mandorla Fabbri)

• 300 g di riso • 200 g di miele (io ho usato quello d'acacia) • 150 g di farina 00 • 60 g di zucchero semolato • 20 g di lievito di birra • Scorza grattugiata di un’arancia • Un cucchiaino di sale • Un cucchiaino di cannella • Zucchero a velo q.b. Fare bollire il latte con la cannella, il sale, versarvi il riso e cuocere a fiamma bassa fino a quando il latte non verrà completamente assorbito. Aggiungere eventualmente altro latte cado finché il riso non sarà quasi scotto. Mettere il riso in una grande ciotola e fare intiepidire. Una volta tiepido, aggiungervi la farina, lo zucchero, le scorze grattugiate dell’arancia e il lievito sciolto in un po’ di acqua calda. Impastare bene, coprire con della pellicola da cucina e lasciare lievitare per un paio d’ore o in più dipende dalla temperatura. Una volta che il preparato di riso sarà lievitato, stenderlo in un tagliere di legno spolverato di farina e spolverare un po’ di farina sopra (se vedete che l'impasto vi sembra troppo molle aggiungetene un altro po’). Con un coltello tagliare dei cilindretti di impasto, arrotolarli un po' dando la forma, dalla grandezza di circa un dito e lunghi circa 6-7cm. Friggere le crespelle a fuoco basso, rigirandole di tanto in tanto fino a farle dorare. Poggiarle su carta assorbente in modo che perdano l’olio in eccesso. Mettere il miele in un pentolino, aggiungere un pò di acqua e scaldarlo. Posizionare le crespelle di riso sul piatto da portata e versarvi sopra il miele caldo e spolverare con dello zucchero a velo.

SCUOLA ROSSINI ANNO SCOLASTICO 2015/16

6

SCUOLA ROSSINI ANNO SCOLASTICO 2015/16

Ricette carnevalesche in Italia

Le frittelle di riso Ingredienti

• 250 ml d’acqua • 250 ml di latte • 100 gr di riso per minestre • un pizzico di sale • 4 cucchiai di zucchero • un pizzico di semi di vaniglia • un pizzico di cannella • 50 gr di ricotta • 1 uovo intero • 100 gr di farina 00 • 2 cucchiaini di lievito per dolci • la scorza di un limone • olio di arachide per la frittura

PREPARAZIONE Scaldate in un pentolino, il latte assieme all’acqua, allo zucchero e a un pizzico di sale. Quando avrà raggiunto il bollore, versate il riso e cuocete il tutto a fuoco basso per 30 minuti fino a quando il cereale non avrà assorbito tutto il liquido. Trasferitelo in un piatto e lasciatelo raffreddare. Mettete il riso cotto in una ciotola e lavoratelo assieme all’uovo e alla ricotta. Aromatizzate il tutto con la scorza di limone, la cannella e la vaniglia. Aggiungete la farina e il lievito e mescolate fino ad ottenere un composto omogeneo e colloso. Scaldate l’olio in una pentola. Prelevate delle piccole noci d’impasto aiutandovi con 2 cucchiai e friggete le frittelle poche per volta. Una volta dorate, asciugatele con della carta da cucina. Spolveratele con un po’ di zucchero semolato e servitele tiepide o fredde. Durante la cottura le frittelle devono galleggiare nell’olio. Se invece vanno a fondo significa che l’olio non ha ancora raggiunto la giusta temperatura.

SCUOLA ROSSINI ANNO SCOLASTICO 2015/16

7

I bocconotti Preparate un impasto con farina, zucchero, uovo, sale, olio e vino bianco, impastate bene gli ingredienti fino ad avere un impasto liscio ed elastico, avvolgetelo con la pellicola e fatelo riposare in frigorifero per mezz’ora. Stendete l’impasto su una spianatoia infarinata con un mattarello, fate una sfoglia spessa circa mezzo centimetro, poi ritagliate dei dischetti e poneteli in una teglia apposita o in degli stampi monoporzione, bucherellate il fondo con la forchetta e ponete sopra un cucchiaio di crema pasticcera e un cucchiaino di marmellata di amarene, chiudete con un altro dischetto di impasto. Cuocete i dolcetti in forno caldo a 170°C per 25 minuti. Fate raffreddare i bocconotti e serviteli con un po’ di zucchero a velo.

Schiacciata alla fiorentina La schiacciata fiorentina è un dolce tipico toscano del periodo di Carnevale, molto indicata per le feste dei bambini. Ingredienti:

2 uova 180 g di farina 120 g di zucchero 50 g di latte 30 g di olio evo 1 arancia 1 bustina di lievito

Montare bene le uova con lo zucchero fino ad ottenere una crema chiara e spumosa. Aggiungere poco alla volta il latte, l’olio, il succo e la scorza grattugiata dell’arancio, quindi la farina setacciata con il lievito, mescolando dal basso verso l’alto. Versare il composto in una teglia rettangolare da 20 x 24 cm e infornare a 180° per 20 minuti. Dopo che si sarà raffreddata spolverizzare abbondantemente con zucchero a velo e per renderla più carnevalesca anche con le codette colorate di zucchero.

!

SCUOLA ROSSINI ANNO SCOLASTICO 2015/16

8

Tutto a toppe è il mio vestito, faccio ai bimbi un bell’inchino e mi chiamano ... (Arlecchino)

Nera ho la maschera e il cappello sulle spalle porto un gran mantello,

affronto sempre pericoli più duri e con la spada faccio la Z sui muri

con il mio cavallo veloce corro. Bambini, sono proprio… (Zorro)

Son servetta veneziana, son graziosa e assai carina

e mi chiaman… (Colombina)

Mangio grissini, bevo buon vino... Mangio riso e cotechino

e son proprio.... (Meneghino)

Gli spaghetti al pomodoro son la mia specialità;

canzonette e tarantelle son di prima qualità.

Mascherina bricconcella, io mi chiamo... (Pulcinella)

Mi chiamo Pantalone: il vecchio brontolone;

ma in tutto onor vi dico: Io sono vostro amico.

Ed ecco qua Brighella, la più brillante stella del gaio Carnevale

quando ogni scherzo vale....

Filastrocche di carnevale

SCUOLA ROSSINI ANNO SCOLASTICO 2015/16

9

CARRI SICILIANI

CARRO DI PUTIGNANO

SCUOLA ROSSINI ANNO SCOLASTICO 2015/16

10

Carnevali nel mondo

IL CARNEVALE NEL MONDO Il Carnevale è una festa che si celebra nei paesi di tradizione cattolica. I festeggiamenti si svolgono spesso in pubbliche parate in cui dominano elementi giocosi e fantasiosi in particolare, l’elemento distintivo e caratterizzante del Carnevale è l’ uso del mascheramento. IN FRANCIA In Francia ci sono molti Carnevali come quello di Limoux e Dunkerque. CARNEVALE DI DUNKERQUE Il Carnevale di Dunkerque è il Carnevale più antico, famoso, ed anche il più chiassoso del nord della Francia. E’ caratterizzato da una lunga durata, con i festeggiamenti che iniziano solitamente da fine Gennaio. Città di mare, famosa nella storia per la grande ritirata delle truppe inglesi, Dunkerque ha un Carnevale, legato in modo intimo con il mondo della pesca: alla fine c’era la tradizione di festeggiare i propri marinai prima della loro partenza verso le acque pescose del nord, e questa tradizione si è mantenuta trasformandosi in un fantastico Carnevale. CARNEVALE DI LIMOUX Il Carnevale è la festa più attesa di Limoux, ed è diversa in quasi ogni aspetto, rispetto alle altre feste similari. Innanzitutto, non dura i classici quattro giorni, ma accende la città per oltre due mesi. E’ la festa più antica e una delle più lunghe nel calendario francese, dato che parte da gennaio e continua fino a due settimane prima della Domenica di Pasqua, con grande festa ogni weekend. Alcuni sostengono, scherzando, che qui la festa si svolge interamente fin dai tempi del Medioevo, anche se in effetti non ci sono certezze su come effettivamente sia nata questa tradizione. Comunque sia il Carnevale di Limoux è considerato tra i più lunghi Carnevali del mondo! A RIO DE JANEIRO Il Carnevale di Rio è una festa annuale che si tiene a Rio De Janeiro, la seconda città del Brasile. Si celebra 40 giorni prima di Pasqua e festeggia l’inizio della Quaresima. Il Brasile è una nazione a maggioranza cattolica, per cui l’astinenza quaresimale è molto sentita. Il Carnevale rappresenta un “addio” ai piaceri della carne in vista dei successivi 40 giorni. Il Carnevale brasiliano viene celebrato i modo diverso nelle varie regioni del paese. Il Carnevale di Rio è considerato uno dei più famosi in Brasile e in tutto il mondo per via della magnificenza e della ricchezza dei festeggiamenti. IN GIAPPONE Il Carnevale in Giappone non si festeggia. Esiste però una festività che, poiché ricade nello stesso periodo, spesso gli viene accostata. Si tratta del Setsubun, che ricorre agli inizi di febbraio e celebra l’arrivo della primavera secondo il calendario lunare. Al posto dei coriandoli, però, i giapponesi utilizzano dei fagioli, che secondo l’ antica tradizione venivano lanciati fuori dalla porta per far fuggire i demoni e per portare una buona sorte.

SCUOLA ROSSINI ANNO SCOLASTICO 2015/16

11

Nei secoli scorsi l’area del giardino faceva parte dei terreni coltivati di proprietà della nobile famiglia Maragliano che ancora oggi possiede tutti i palazzi che confinano con il giardino, proprio sulla via Maragliano.

Dagli inizi del ‘900 il quartiere subì una forte industrializzazione che coinvolse anche il giardino nel quale vennero costruite numerose fabbriche tra le quali, le più famose, erano le Officine De Michelis e la Ideal Standard. Ancora oggi possiamo vedere l' ingresso di una di queste, che è poi diventato sia l' ingresso del giardino di via Spontini sia quello dell' asilo comunale dove prima c'erano gli uffici.

Vecchio ingresso delle officine De Michelias

Giardino di San Jacopino

SCUOLA ROSSINI ANNO SCOLASTICO 2015/16

12

Solo negli anni 60/70 il terreno venne abbandonato e venduto a grandi imprese di costruzioni che avevano come obiettivo la realizzazione di enormi palazzi in tutto l’isolato e di un parcheggio nell’area dove oggi sorge il giardino. Grazie alla volontà di tutti i cittadini del quartiere, lo spazio verde del giardino venne strappato alla costruzione di questi palazzi, infatti gli abitanti della zona si rifiutarono di vendere le proprie case, occupando tutta l'area e costringendo il Comune a comprare il terreno per utilizzarlo solo per la realizzazione del giardino e per la costruzione della Scuola media Verdi. Nel 2012 il Comune di Firenze non garantiva più l’apertura e la chiusura del giardino con conseguenti rischi di abbandono e degrado dunque, alla fine dell’anno un gruppo di cittadini e genitori costituì un’associazione di volontariato chiamandola “Associazione Giardino di San Jacopino Onlus”. L’associazione ha fatto poi un accordo col Comune (convenzione) impegnandosi ad aprire e chiudere il giardino tutti i giorni dell’anno a ad effettuare piccoli miglioramenti e interventi di recupero della parte verde abbandonata, in cambio il Comune consente all’Associazione di utilizzare il giardino in maniera gratuita per organizzare feste, eventi e laboratori.

Logo dell'Associazione giardino di San Jacopino Onlus

Foto di feste e laboratori presso il giardino

SCUOLA ROSSINI ANNO SCOLASTICO 2015/16

13

Anche le scuole del quartiere sono state spesso coinvolte nelle iniziative dell’Associazione, un esempio è stato la realizzazione del bellissimo murales eseguito proprio da noi, bambini delle classi quarte della scuola elementare Rossini, pensato e dipinto lo scorso anno

Da quando esiste questa associazione il giardino si chiama ufficialmente Giardino di San Jacopino , mentre prima non aveva nome e in Comune lo conoscevano come il giardino Maragliano/Spontini. Il giardino di San Jacopino è il più frequentato di tutta Firenze rispetto alla propria grandezza e per questo le cose si sciupano molto presto, infatti ci sono ancora molti lavori da fare come, per esempio, rifare il campetto da calcio oppure far crescere l’erba da tutte le parti e rimettere gli alberi dove sono caduti o dove sono stati tagliati e poi ci sarebbero da sostituire i giochi che sono tutti vecchi e deteriorati. Nel giardino ci sono molte piante di tipo diverso, infatti possiamo trovare siepi di lauro, di alloro, alberi di melograno, corbezzoli, quercia rossa, pini, cipressi, cedri libanesi, aceri, lecci, svariati tipi di arbusti e piante da fiore, per questo alcuni volontari hanno tenuto delle lezioni

Laboratorio di riconoscimento delle piante con i ragazzi della scuola media Verdi

SCUOLA ROSSINI ANNO SCOLASTICO 2015/16

14

Attrezzature ludiche all’interno del giardino

Negli ultimi anni nel giardino è stato messo un “fontanello” di acqua di alta qualità (sia gassata che naturale) che ha avuto un grosso successo con i cittadini, infatti c'è sempre la fila di persone con la bottiglie. All'interno del giardino ci sono anche dei bagni pubblici, ma non sono gratuiti e per questo vengono utilizzati poco. Molte panchine sono state messe nel giardino grazie all'associazione e alla scuola Rossini che gliele ha regalate.

Nei prossimi mesi sono previsti grandi lavori a partire dalla riparazione del sistema fognario, alla semina dei prati, alla costruzione di alcuni muretti che serviranno a fermare il fango in caso di pioggia o come seduta per i frequentatori fino al ripristino totale dell’impianto di irrigazione. Anche i muri dovranno essere nuovamente pitturati e per questi lavori ci sarà bisogno di tutti i cittadini sia per aiutare che per controllare che nessuno poi sciupi tutto il lavoro svolto.

SCUOLA ROSSINI ANNO SCOLASTICO 2015/16

15

SCUOLA ROSSINI ANNO SCOLASTICO 2015/16

16

Scuole del Quartiere 1

Scuola Statale G. Rossini La scuola statale G. Rossini è una scuola primaria che si trova nel comune di Firenze, e si trova in Via Rossini 25. La scuola elementare e materna, è costituita da tre distinti edifici, il primo dei quali risale al 1940. La scuola comprende 34 aule per la didattica, servizi igienici, refettori, palestra ed altri locali per ulteriori usi. Su questa scuola sono stati realizzati importanti interventi per assicurare una piena e sicura agibilità e per migliorare l’accoglienza e la fruibilità della scuola. Sono stati fatti dei lavori di ristrutturazione realizzati in accordo fra scuola, genitori ed impresa. Gli interventi sono stati realizzati per lotti, sei classe alla volta, così da non far perdere agli alunni, neanche un giorno di scuola e poi durante i mesi estivi. E’ stato ristrutturato anche il giardino ormai da un paio d’anni. Attualmente i lavori sono terminati. Nella scuola sono presenti circa 400 gli alunni della elementare e 200 della materna. Il personale docente e non docente è costituito da una sessantina di persone.

SCUOLA ROSSINI ANNO SCOLASTICO 2015/16

17

La scuola media Verdi è divisa in 7 sezioni alcune di spagnolo e altre di francese. Molto importante in questa scuola è l’insegnamento della musica: Banda “La polverosa”. Nata una ventina di anni fa da un’idea del prof. Barbetti, docente di musica, l’Orchestra dei ragazzi della Verdi acquistò subito il favore dei genitori e del Quartiere 1 presso il quale è situata la Scuola di via Felice Fontana. Poi nell’anno scolastico 92/93, su suggerimento della sig.ra Maria Laura Perotti, allora responsabile dell’uff. Cultura del Quartiere 1, alcuni genitori pensarono di fondare un'Associazione per gestire in maniera autonoma la vita musicale dell’orchestra.

SCUOLA ROSSINI ANNO SCOLASTICO 2015/16

18

Il bullismo

Nella scuola A scuola, il bullismo si verifica non solo in classe, ma in tutti gli ambienti che permettono le relazioni tra pari, quali palestre, bagni, scuola bus, laboratori, o all’ esterno. In questi casi si riscontrano comportamenti devianti tesi ad isolare un compagno e volti invece a guadagnare il rispetto degli altri. L’anno scorso, grazie ad un progetto della nostra scuola, abbiamo capito che per parlare di bullismo non può bastare un singolo atto di prevaricazione nei confronti di un altro ragazzo/a ma questi devono subire ripetutamente e nel corso del tempo delle azioni contro di loro. I ragazzi presi di mira quindi non riescono a difendersi, si isolano e cominciano ad avere paura. A scuola ci hanno spiegato che la cosa migliore da fare è sempre quella di rivolgersi ad un adulto, spiegando cosa succede, perché questo non vuol dire fare la spia ma solo cercare una soluzione.

Cyberbullismo Il cyberbullismo (ossia “bullismo online”) è il termine che indica un tipo di attacco continuo ripetuto e sistematico attuato, mediante la rete. Come il bullismo nella vita reale, il cyberbullismo può a volte costituire una violazione del codice civile e del codice penale e per quanto riguarda l’ordinamento italiano, del codice della privacy. Oggi il 34% del è online, in chat, quest’ultimo viene definito cyberbullismo.

Il bullismo fa male Il 18 gennaio 2016, a Pordenone, un ragazzina di 12 anni ha tentato il suicidio lanciandosi dal balcone di casa perché vittima dei bulli. I primi a soccorrerla sono stati la mamma e un vicino. A loro ha riferito che il motivo del gesto era causato dai suoi compagni che continuamente la deridevano a la umiliavano, sia personalmente che attraverso i social. Ha lasciato due lettere una indirizzata ai suoi genitori nella quale si scusava per il gesto, l’altra probabilmente ai suoi compagni di scuola, ai quali diceva: “Adesso sarete contenti”. La ragazza è ricoverata in terapia intensiva ed è grave. SPERIAMO SI SALVI.

SCUOLA ROSSINI ANNO SCOLASTICO 2015/16

19

Guerra e fame nel mondo

Cos’è la fame? Si usa questo termine quando una persona assume meno di 2.100 calorie al giorno. Un problema che riguarda soprattutto i Paesi del Terzo mondo. Ma quali sono le cause? Secondo l'Organizzazione per l'alimentazione e l'agricoltura delle Nazioni Unite, "850 milioni di persone nel mondo potevano essere considerate denutrite fra il 1999 e il 2005" ed il numero è in continuo aumento. In questa situazione, molte ricerche scientifiche hanno dimostrato che alcuni miliardi di euro sono stati investiti nella fabbricazione di armi da guerra micidiali, anziché nell’investimento di tecniche e coltivazioni per favorire l’alimentazione mondiale. Anche se alcune nazioni si sono unite per riuscire ad affrontare questo problema, il difficile obiettivo non è stato raggiunto, anzi, la fame nel mondo sembra, soprattutto in alcune regioni africane, tendere all'aumento. La trappola della povertà Le persone che vivono in povertà non possono permettersi cibo nutriente né per sé né per le loro famiglie, ciò le rende deboli e meno capaci di guadagnare il necessario per sottrarsi alla povertà e alla fame. In molte regioni dell’AFRICA si soffre la fame perché le altre nazioni pensano solo a fabbricare, a ideare armi sempre in continua trasformazione, sempre più micidiali e a procurarsi il controllo TOTALE di tutti gli armamenti, per esaudire la loro “sete di potere”. Nel mondo, i conflitti compromettono sistematicamente l’agricoltura e la produzione alimentare, i combattimenti, inoltre, costringono milioni di persone ad abbandonare le loro case e ciò produce una vera e propria emergenza alimentare, poiché gli sfollati dal conflitto si ritrovano senza i mezzi per sfamarsi. Il conflitto in corso in Siria ne è un esempio. Le soluzioni alle quali abbiamo pensato, potrebbero occuparsi di: 1) Investire meno soldi nella fabbricazione di armi. 2) avere un trattato di pace mondiale. 3) sfruttare più adeguatamente i territori incolti e aiutare tutti quelli che non producono per mancanza di acqua, o di capacità di lavorare la terra, o perché i terreni sono improduttivi. 4) Imparare a sprecare meno cibo da parte nostra, anche noi bambini, per poter aiutare tutti quei popoli che non hanno da mangiare ed assicurargli almeno un pasto al giorno.


Recommended