Date post: | 12-Mar-2016 |
Category: |
Documents |
Upload: | marco-femiani |
View: | 217 times |
Download: | 1 times |
Circa cinque mesi fa è
iniziata la mia avventura
come catechista. Non l'ho
iniziata perché sono un
fervente cristiano, ma per
proseguire il mio
cammino personale.
Durante il catechismo
succede che Gianni
ponga una domanda, e io
penso a tutte le risposte
possibili, ma quando il
bambino risponde dà
l’unica risposta a cui non
avevo pensato. Questo mi
fa crescere come cristiano:
sapere che in tasca non ho
tutte le risposte. Gianni,
ogni venerdì, legge (o fa
leggere) una parabola, e i
bambini la devono
rappresentare. È proprio
bello capire come i Continua a pag. 3
ANNO 4, NUMERO 2
FEBBRAIO 2012
Ci sono esperienze
speciali che rendono
speciali; non occorre
andare lontano, in posti
esotici e avventurosi…
anche se un po’ di
avventura non è mancata!
Sabato 28 gennaio siamo
partiti in 30, 27 ragazzi
del gruppo giovani oltre a
Carlo, Giusy e suor Alba,
dalla stazione Torino
Porta Nuova per arrivare
in u n imb ia nca t o
Borgomanero. Dopo
l’accoglienza alla casa
delle suore abbiamo
preparato una serata di
danze e preghiere con le
suore della comunità. Nel
gesto conclusivo della
preghiera abbiamo legato
tanti pezzi di spago,
ragazzi e suore, per
indicare che solo insieme
possiamo essere una
comunità, dove ogni
piccolo pezzo di spago
ha la sua importanza. Ci
siamo poi incontrati solo
con i ragazzi, e forse per
noi è stato il momento Continua a pag. 2
L’INVASIONE DEI 30 AL CONVENTO DI
BORGOMANERO
IO, AIUTO CATECHISTA
A Borgomanero, momento di
intrattenimento
Luca, impegnato in oratorio con il gruppo giovani e
nell’animazione. Da quest’anno aiuto catechista
Sommario:
Pag 1 - 2:
L’invasione dei 30 al convento
di Borgomanero
Pag. 1 - 3:
Io, aiuto Catechista
Pag. 3:
Tagli alla spesa pubblica: ma
crediamo nei giovani?
Pag. 4:
Attesa e speranza: il ritiro per l’Avvento
Festa della Befana
Pag. 5:
Nei luoghi di don Bosco
Un venerdì in allegria con gli
anziani
Pag. 6:
La terza media e il liceo
La parola alla Prof di francese
Pag. 7:
Un amore di nuoto
Canottaggio con la scuola
Under 14 A.A.C.S.
Pag. 8:
L’angolo di Ruben: cose che
nessuno sa
La vignetta di Riccardo
e difficoltà dello stare in
gruppo, del coraggio di
mettersi in gioco, della
trasformazione de l
g r u p p o c r e s c iu t o
numericamente, del
cammino fatto insieme
e di quello da fare
ancora, ma insieme
siamo sulla giusta
strada. A mezzanotte si
vagava ancora per il
chiostro del convento
per poi dirigersi verso le
nostre camere per
dormire. Più che
d o r m i r e , t a n t e
chiacchiere, qualche
porta che sbatteva,
no no s t ant e G iu s y
posizionata come un
cane da guardia in una
camera dei maschi. Alle
5.30, nel corridoio,
erano ancora tutti in
piedi… e ogni tanto
sent ivamo qualche
colpetto sul pavimento
del piano superiore.
La mattina abbiamo
partecipato alla Santa
Messa in parrocchia,
dove abbiamo potuto
a s c o l t a r e l a
testimonianza di un
giovane seminarista
cresciuto nell’oratorio
di Borgomanero: una
bella testimonianza per i
ragazzi. Al termine
della Santa Messa un
altro momento di
riflessione per i ragazzi
sulla canzone “Metti in
circolo il tuo amore” di
L i g a b u e , s u l l a
c o n d i v i s io n e , l a
co l labor az io ne, i l
proprio ruolo all’interno
del gruppo. Alle 12.15
pranzo con le suore
allegro e rumoroso, poi
tutti a giocare con la
neve in cortile (con
qualche contuso) e
c o n c l u s io n e c o n
momento di fraternità
insieme alle suore
anziane della casa di
riposo e poi partenza
per Torino.
È nel quotidiano che ci
si mette in gioco,
quando costa fatica. Noi
grandi ancora una volta
c i s i a mo d e t t i :
“Potevamo starcene
nelle nostre case”. Ma,
in realtà (e non è
retorica!), i discorsi, i
sorrisi, le lacrime, le
corse nelle neve,
valgono più di tante
parole. Quei pezzi di
spago uniti ci fanno
capire, al ritorno da
ogni esperienza, ritiro o
campo, che stare con i
r a g a z z i è u n
grandissimo dono, e
ripetercelo ogni volta ci
aiuta a continuare con
più coraggio.
Suor Alba
Redattore capo:
Ruben Soro
Alessandro Firicano
Redattori:
Francesca Potenza
Samuele Colombara
Martina Sinigagliese
Ilaria Palazzi
Foto:
Giusi Palazzi
Alba Balzano
Federica Di Monda
Massimiliano Femiani
Vignette:
Riccardo Curci
Collaboratori:
Maxim Bertucci
Valeria Argentino
Erica Muller
Sara Berselli
Alessia Cargnino
Sara Firicano
Rebeca Imbria
Emanuela De Franco
Angela Billò
Luca Palazzi
Viola Corbezzolo
Mina Faiella
Alba Balzano
Luca Gibello
Carlo Femiani
Oratorio SS. Pietro e Paolo
VIA SALUZZO N° 39 10125
TORINO
WWW.ORATORIO.AACSSANPIE
TROEPAOLO.IT
E-MAIL:
ANNO 4, NUMERO 2
FEBBRAIO 2012
2
Segue da pag. 1
più importante perché i
ragazzi con sincerità e
umiltà hanno saputo
riconoscere punti di forza
Serata di intrattenimento e preghiera con le suore che ci
hanno ospitato
1
2
3
4
5
1. Suor Alba e Giusi in
tenuta notturna
2. Momento di preghiera con
la comunità delle suore di
Borgomanero
3. Alcuni dei ragazzi pronti
per la nanna
4. Suore e ragazzi in
refettorio
5. Carlo con alcuni ragazzi
preparano l’incontro di
preghiera
6. I ragazzi nel parco del
convento
6
ANNO 4, NUMERO 2
FEBBRAIO 2012
opportunità? In un
mo mento di cr is i
e c o n o m i c a c o m e
l’attuale, quante famiglie
avrebbero la possibilità
di pagare per poter far
svolgere attività ai propri
figli? Alt ro taglio
registrato è quello agli
educatori che lavorano
sul territorio; in alcune
circoscrizioni, come la
nostra, c’è stata una
sensibile riduzione di
circa il 20-25% di ore a
disposizione da dedicare
a ragazzi con particolari
disagi, ragazzi che hanno
bisogno di un sostegno
da parte del sistema
educativo territoriale, che
chiedono di avere le
stesse opportunità di chi
è più fortunato.
T ut to questo pe r
risparmiare, per far
quadrare le casse del
Comune o della Regione.
Ma non si possono far
quadrare i conti cercando
di risparmiare sulle voci
di spesa superflue? Mi
chiedo perché vogliamo
togliere dei fondi a
quello che sarà il futuro
del nostro paese.
I giovani sono il nostro
domani, non si può
risparmiare sulla loro
istruzione, sulla loro
educazione, sulla loro
formazione.
Bisogna investire nei
giovani, non tagliare
fondi destinati alla loro
crescita.
Carlo
Ormai è di moda; la
Regione taglia, la
Provincia taglia, il
Comune ha chiuso i
rubinetti, ma viene da
chiedersi se le nostre
istituzioni credono nei
g i o v a n i , n e l l e
associazioni, nelle
p a r r o c c h ie , ne l l e
persone che lavorano
con e per i giovani.
All’inizio del 2011 la
giunta presieduta da
Roberto Cota, in base
alla legge regionale 26
per gli oratori aveva
scritto a bilancio 3,8
m i l i o n i , p o i
improvvisamente la
retromarcia; non ci sono
più gli stanziamenti e
quindi si riduce a 1,5
milioni con un taglio
pari al 60%. Questo è
un dato preoccupante,
anche per il 2012 sono
previsti ulteriori tagli
n o n a n c o r a
quantificabili. Questo
calo drastico di fondi
mette in serio pericolo
attività peculiari dei
centri giovanili come la
pratica dello sport, le
attività culturali e
ludiche che si svolgono
negli oratori, ma
soprattutto la lotta
a l l ’ e m a r g i n a z i o n e
sociale delle famiglie in
difficoltà, dei giovani
c h e s i t r o v a n o
disorientati di fronte
alle prospettive di un
futuro incerto. Questi
giovani chiedono un
aiuto, e noi siamo tenuti
Segue da pag. 1
bambini vedano Gesù, ed
è ancora più bello
scopr ire come s i
divertano facendo questo!
Durante le vacanze di
Natale mi sono reso conto
che mi mancava il
catechismo del venerdì:
non potevo imparare e
non potevo divertirmi
ascoltando i discorsi dei
bambini.
Quando la suora mi ha
chiesto di preparare un
discorso, mi ha detto di
far presente anche gli
aspetti negativi di questo
cammino e, pensandoci,
l’unico è quello che ogni
tanto mi sento di troppo
(o inutile) in questo
gruppo formatosi con gli
anni.
Non ho nulla da
aggiungere; mi resta solo
da ringraziare Gianni per
quest a esper ienza,
sperando che sia la prima
di una lunga serie.
Luca Palazzi
3
a fare qualche cosa.
Non possiamo ignorare
le difficoltà attuali, la
c r is i ha t o ccato
praticamente tutti i
settori, ma è mai
possibile che si debba
sempre tagliare su un
settore rispetto al quale
invece bisognerebbe
investire? I giovani.
Questa generazione è il
futuro del nostro Paese.
D o bb ia mo e s s e r e
responsabili e poter fare
in modo di garantire
loro un avvenire
dignitoso, offrendo al
loro cammino tutti i
mezzi per un’istruzione
adeguata, dare loro la
possibilità di recepire
valori sociali e religiosi
in cui credere e a cui
aggrapparsi. Don Bosco
diceva che bisogna fare
dei ragazzi dei buoni
cristiani e degli onesti
cittadini; ma per attuare
ciò non si possono
tagliare quelle risorse
e s s e n z i a l i c h e
dovrebbero assicurare
loro i mezzi per
crescere. Gli enti e le
parrocchie hanno pochi
mezzi per far fronte a
questi tagli: diminuire le
a t t i v i t à , q u i n d i
riducendo i costi ma
anche i servizi, oppure
chiedere alle famiglie di
contribuire alle attività
dei loro figli.
Ma allora, la domanda
sorge spontanea: ma
questo è Oratorio? È
dare a TUTTI la stessa
TAGLI ALLA SPESA PUBBLICA:
MA CREDIAMO NEI GIOVANI?
Luca, in inverno ragazzi
sulla pista di pattinaggio
Luca durante la lettura di
un momento di riflessione
VITA DELL’ORATORIO
ANNO 4, NUMERO 2
FEBBRAIO 2012
4
Anche quest’anno il
giorno dell’Epifania ha
visto la partecipazione di
molte persone. Si è
cominciato, come ormai
da qualche anno, con la
consueta rappresentazione
in chiesa della Natività da
parte dei bambini del
catechismo preparati con
cura dalle maestre
dell’asilo Rosmini, da
alcune catechiste e con la
supervisione di suor Alba.
Gli animatori dell’oratorio
hanno curato la narrazione
dei vari “quadri”. La festa
poi è proseguita in oratorio
con i giochi a stand, per
tutti i bambini e ragazzi,
divisi in squadre. La
merenda è arrivata
puntuale: panettone e
Alle 11.30 siamo andati
tutti alla S. Messa, e al
termine siamo tornati in
oratorio per pranzare. In
seguito ci siamo rilassati in
cortile, scattando qualche
foto, per poi riprendere il
nostro incontro.
Abbiamo letto un piccolo
brano sulla speranza e poi
visto un filmato su Nelson
Mandela. Finita la
proiezione ci siamo divisi
in gruppi per riflettere e
scrivere su un cartellone
ciò che ci ha trasmesso il
video, illustrando esempi
di attesa attiva e passiva,
per poi organizzare un
lavoro individuale su cosa
ci aspettiamo e cosa ci
impegniamo a fare verso la
famiglia, gli amici, la
scuola, nel servizio degli
altri e verso Dio. Dopo di
che abbiamo esposto agli
altri gruppi i cartelloni e le
scenette riguardanti le
attese, tutte molto
divertent i e buffe.
Abbiamo svolto un ultimo
momento di riflessione
tutti insieme, ripensando
alla giornata, per poi fare
merenda con cioccolata
calda e fette di pane e
nutella.
È stata un’esperienza
nuova, divertente e molto
interessante, non vediamo
l’ora di partecipare al
prossimo ritiro tutti
insieme!
Sara, Erica
cioccolata calda hanno
riscaldato il pomeriggio in
attesa dell’arrivo delle
mitiche befane! Beh,
quest’anno la provvidenza
ce ne ha fornite tre
veramente da urlo, in tutti i
sensi! Dapprima si sono
affacciate dal balcone
sperando che le loro scope
si alzassero in volo (Harry
Potter insegna…) per poi
arrendersi a raggiungere in
cortile tutti i bambini
utilizzando le solite
scale… Per fortuna
avevano i loro sacchi pieni
di caramelle e giochi: tutti
sono tornati a casa contenti
e con le tasche piene!
Grazie a tutti coloro che
hanno reso possibile
un’altra giornata di
divertimento nel nostro
oratorio!
Mina
Domenica 27 novembre, i
gruppi Giovani e
Giovanissimi hanno
celebrato un ritiro in
oratorio sui temi
dell’attesa e della
speranza. Da quest’anno,
faccio parte del gruppo
Giovanissimi e il ritiro in
o r a t o r io è s t a t a
un’esperienza davvero
bella e molto divertente
ma che soprattutto ci ha
fatto riflettere sul
significato dell’attesa
dell’arrivo del Natale, che
ognuno di noi aspetta in
modo diverso.
L’incontro, iniziato alle
ore 9.30, prevedeva un
ricco programma. Carlo ci
h a p r o p o s t o l a
registrazione di canti che
abbiamo ascoltato tutti in
assoluto silenzio, anche
perché un po' intontiti dal
sonno e dal freddo.
Abbiamo letto diversi
brani e un testo sull’attesa.
Su di un tavolo erano
poste immagini di attesa di
vita quotidiana: come un
compito in classe, una
porta che si apre verso il
nostro futuro, un cellulare,
l’aeroporto, la posta, una
festa ecc.
Ognuno di noi doveva
scegliere quella in cui più
si rispecchiava e spiegarne
il motivo. Così abbiamo
introdotto il concetto di
attesa attiva, cioè con
speranza ed emozione, e di
attesa passiva, cioè con
indifferenza.
ATTESA E SPERANZA: IL RITIRO PER L’AVVENTO
FESTA DELLA BEFANA
Ritiro Avvento: i ragazzi al lavoro
Durante la riflessione a gruppi.
Rappresentazione in Chiesa
Le Befane dal balcone
dell’oratorio
Alcuni momenti della festa
Il 25 novembre il gruppo
giovanissimi ha visitato le
camere di don Bosco a
Valdocco. All’entrata ci ha
accolti un prete che ci ha
fatto fare il giro, facendoci
soffermare sul quadro
raffigurante la mamma di
don Bosco, Margherita,
persona importantissima
che si occupava dei ragazzi
che lui accoglieva. Dopo
una visita più veloce, ci
siamo ancora soffermati su
un altro quadro che
rappresentava don Bosco
con un cane, Grigio,
considerato il suo angelo
custode, che lo salvò in
diverse occasioni di
pericolo, scomparendo per
molto tempo per poi
ricomparire quando don
Bosco era nuovamente in
pericolo. Dopo aver visitato
anche il secondo piano che
ospita arredi, vestiti e
documenti di don Bosco, il
sacerdote ci ha congedati e
noi ci siamo recati in
basilica. Dopo alcuni
minuti di silenzio e
preghiera, siamo andati a
vedere più da vicino don
Bosco, recandoci dietro
l’altare dove è custodito il
suo corpo; siamo rimasti
tutti stupiti ed emozionati.
La tappa successiva è stata
la piccola chiesetta,
cappella Pinardi, primo
VITA DELL’ORATORIO
ANNO 4, NUMERO 2
FEBBRAIO 2012
5
rifugio dei ragazzi di
don Bosco, ora
cappellina dove il
silenzio fa percepire
tutti i minimi particolari.
Per noi ragazzi è stata
una bella esperienza
ricca di nuove scoperte
e torneremo in
p r i m a v e r a p e r
incontrare i ragazzi
de l l ’ o r a t o r io d i
Valdocco.
Sara, Erica
I due gruppi di cui
facciamo parte, Giovani e
Giovanissimi, si sono
trovati in oratorio venerdì
13 gennaio alle 16.15 per
andare insieme in una casa
degli anziani lì vicino. La
cosa all’inizio non
entusiasmava tutti però poi
ci siamo divertiti! Arrivati
alla casa abbiamo posato le
nostre giacche mentre
alcune anziane si sedevano
sulle sedie messe a semi-
cerchio. I ragazzi del
gruppo Giovani dovevano
eseguire un ballo di
quest’estate ma la musica
che avevamo era quella
sbagliata! Quindi Luca per
intrattenere gli anziani ha
iniziato a parlare, più che
parlare faceva lo “scemo” e
alcune signore ridevano,
altre lo guardavano e basta.
Dopo un po’ abbiamo
c ap i t o c he co me
intrattenimento lui non
andava bene, quindi i
grandi hanno deciso di far
recitare a Ruben e Riccardo
il loro sketch comico:
imitavano Alex e Franz di
“Buona la prima”, sono
stati davvero bravi! Hanno
fatto molto ridere noi
ragazzi ma anche alcune
anziane, in particolare una,
che rideva in un modo
buffissimo! Tuttavia, non
siamo convinti che le altre
signore si siano divertite
altrettanto.
In seguito, il gruppo
Giovani (cioè gli animatori)
ha ballato il ballo che ha
accompagnato l’oratorio
l’estate scorsa (“Che bello
centra il futuro”), imitato
p o i d a l g r u p p o
Giovanissimi: lo spazio era
veramente piccolo ma ciò
nonostante siamo riusciti a
ballare bene. Per noi è stata
una bella esperienza, in
quanto nuova e divertente,
come crediamo anche per
tutti gli altri. In effetti non
vedevamo le signore
anziane sorridere, ma
crediamo che il nostro
gesto abbia fatto ridere i
loro cuori.
Alla fine, ogni membro dei
due gruppi è andato a
salutare stringendo la mano
a ognuna delle signore;
proprio in quel momento
si poteva capire quanto
fossero felici della nostra
visita presso di loro
centro anziani. Ogni
signora ci ringraziati,
dopo di che i due gruppi
sono tornati insieme
a l l ’ o r a t o r io p e r
riprendere le attività. È
stato davvero bello!
Martina, Maxim
NEI LUOGHI DI DON BOSCO
Valdocco: ingresso alloggi di
don Bosco
Camera di don Bosco
Cappella Pinardi
UN VENERDI’ IN ALLEGRIA CON GLI ANZIANI
Giovani ed anziani insieme
Ruben e Riccardo
intrattengono con una scenetta Momento di intrattenimento
Anziani ospiti della
struttura
cosa succede se dici una
cosa simile”. In questo
modo ci fanno preoccupare
e pensare che sarà molto
difficile arrivare alle scuole
s u p e r i o r i . T a n t a
preoccupazione, secondo
me, non aiuta a studiare
meglio, ma al contrario ne
fa passare la voglia. Però
penso che se faccio il mio
dovere tutti i giorni ce la
farò, anche se ogni tanto mi
scappa qualche errore.
Riguardo al liceo, mi
aspetto una vita più
impegnativa, perché dovrò
studiare ancora di più. Però
ho voglia di arrivarci,
perché sono curioso di
scoprire come sarà. In più
spero di ritrovarci qualche
mio amico, ma di farmene
anche di nuovi.
Ettore
Quest'anno frequento la
terza media alla scuola
Manzoni, e devo dire che
me l'aspettavo più
difficile, perché sin dalla
prima media ti parlano del
futuro che sarà difficile.
Invece devo dire che non
c'è tutta questa difficoltà.
Ovviamente quest'anno ci
sarà anche l'esame, e
q u i n d i d o v r e m o
impegnarci. I professori ci
parlano in continuazione
dell'esame, anche se
all'inizio dicevano che se
ne sarebbe parlato poco
durante l'anno. Parlandoci
dell'esame, ci mettono
sicuramente ansie e paura,
e facendo ciò alcuni sono
talmente impauriti che
stanno sempre sui libri:
forse è proprio per questo
che fanno così i
professori. Io invece non
sono molto impaurito,
soprattutto perché molti
miei amici che l'anno
scorso sostennero l'esame
mi hanno detto che se
t'impegni è semplice ,
ANNO 4, NUMERO 2
FEBBRAIO 2012
6
La terza media è un anno
scolastico abbastanza
difficile, perché ti avvia
verso il liceo, ovvero ti fa
entrare nel mondo delle
superiori. Per alcuni può
sembrare facile, per altri
troppo impegnativa. Io mi
ci trovo bene, anche se
devo dedicarmi di più allo
s t u d i o p e r c h é ,
giustamente, i professori
sono più esigenti rispetto
agli anni scorsi.
Nella mia classe (ma
credo che lo sia anche in
molte altre) i professori ci
esasperano un po' con la
storia dell'esame che, in
fondo, non credo sia una
prova impossibile, ma
basta fare un errore o dire
una cosa sbagliata in
un'interrogazione, ed ecco
che subito arrivano le
minacce: “Se dici una
cosa del genere all'esame
non te la fanno passare”; o
“Voglio vedere all'esame
LA TERZA MEDIA E IL LICEO mentre se non ti impegni è
ovvio che sarà più difficile.
Io credo sicuramente di
passarlo.
Per quanto riguarda l'anno
prossimo, io ho scelto il
liceo scientifico con
l'opzione scienze applicate,
ovvero che prevede
l'informatica al posto del
lat ino. Mi aspet to
un'atmosfera del tutto
nuova, credo sarà
bellissimo, ed è per questo
che non vedo l'ora di andare
alle superiori, anche perché
ci saranno molti miei amici.
L'ambiente in parte un po'
lo conosco, perché ho
visitato già la scuola in cui
andrò, e devo dire che
alcuni studenti mi hanno
accolto davvero molto
bene, facendomela scoprire.
In conclusione, spero di
andare avanti nel migliore
dei modi, e soprattutto
spero che le superiori non
siano così difficili come le
descrivono!
Alessandro
LA PAROLA ALLA PROF DI FRANCESE
La professoressa Barbara
Boccardo insegna francese
alla scuola media Marconi.
Dopo un po’ di tempo
passato con le classi si è
abituata a noi, talvolta
addirittura divertendosi,
insegnando tuttavia
seriamente. Molte volte,
viste le situazioni, nella sua
carriera ha bocciato e
sospeso alunni. La
professoressa è simpatica
ma severa, e racconta
sempre di sua figlia che fa la
veterinaria. Nei momenti di
rilassatezza con lei ci
e altre cose che piacciono
alle ragazzine, ma poi
quando ho iniziato a
studiare lingue, ho deciso
di fare la prof.
La prima volta che è
venuta nella nostra scuola,
come le è sembrata?
All’inizio un po’ strana,
non conoscevo nessuno ed
era un ambiente nuovo.
E quando ha conosciuto i
suoi colleghi, che
impressione ha avuto?
Simpatici.
Le piace di più questa
scuola o il liceo in cui è
divertiamo un sacco, ma
quando si fa sul serio è
molto esigente.
Professoressa Boccardo, da
quanto tempo insegna
francese?
Con questo sono vent'anni.
Lei è di origini francesi?
No.
E come mai ha scelto questa
lingua?
Perché mi piacciono molto
lo stile e la cultura francesi.
Ha sempre voluto
insegnare?
No, assolutamente, prima
sognavo di fare la ballerina
stata precedentemente?
Sono molto diverse tra di
loro, ma mi sento a mio
agio ora come allora,
sebbene trovi più
impegnativa la scuola
media.
Ha mai sospeso o mandato
dalla preside qualche allievo?
Mah... a dirvi la verità ho
perso il conto.
Come descriverebbe la
nostra classe?
Molto vivace, e alcune volte
insopportabile…
Che cosa le piace della
nostra classe?
La risata di Mikhael Russo!
Raffaella, Valeria
Ciao a tutti! Desidero
parlarvi del mio sport
preferito: il nuoto.
Probabilmente esso è stato
praticato sin dal periodo
preistorico; sull’altipiano
egiziano del Gilf Kebir,
nella caverna dei nuotatori
sono state ritrovate delle
pitture rupestri che
rappresentano degli uomini
me n t r e e s e g u o no
movimenti simili agli attuali
stili natatori. Fu ritrovato
anche un sigillo di argilla
egiziano datato tra il 4000
a.C. e il 9000 a.C. che
mostra quattro nuotatori
durante una possibile
variante del crawl. Le prime
notizie scritte risalgono al II
millennio a.C. Nel 1538
N ico la s Wyn ma n,
professore di lingua tedesca,
scrisse il primo libro sul
nuoto, Colymbetes. I vari
motivi per cui si pratica
questo sport sono: per
esercizio fisico, per svago e
per soccorso. Ci sono
persone che praticano il
nuoto come lavoro, per
esempio i pescatori di perle
o di molluschi, o ancora i
ricercatori marini. Tra i tanti
stili di nuoto i principali
sono: dorso, libero, rana e
delfino. Consiglio a tutti
questo sport perché
impegna la quasi totalità
della muscolatura del nostro
corpo, è un esercizio
aerobico e giova alla salute e
al benessere fisico.
Vi saluto, devo andare.
Splash!!!
Rebeca
Da qualche anno la nostra
scuola (I.C.Manzoni)
organizza attività sportive
p o m e r i d i a n e i n
collaborazione con il Cus
Torino.
Da due anni seguiamo il
canottaggio il lunedì
pomeriggio. Quando
usciamo da scuola
mangiamo un panino al
volo e andiamo al Cus con
ANNO 4, NUMERO 2
FEBBRAIO 2012
7
il 67 divertendoci a fare
baldoria e scendendo
dall'autobus facendo
arrabbiare la prof. Arrivati
al Cus ci si cambia in
spogliatoio e poi,
finalmente, iniziamo
l'allenamento. Molto
raramente andiamo in
palestra, dove facciamo
esercizi faticosi e talvolta
noiosi, come ad esempio il
UN AMORE
DI NUOTO
CANOTTAGGIO CON LA
SCUOLA
Ragazzi e loro insegnante della scuola
Manzoni del corso di canoa
UNDER 14 A.A.C.S.
Adesso conosceremo
meglio la new entry,
ovvero una delle nuove
squadre dell’oratorio. È un
gruppo molto affiatato, a
cui piace giocare insieme e
che vuole divertirsi. Hanno
iniziato il campionato
abbastanza male, quindi
perdevano a ripetizione, ma
non si sono mai dati per
vinti e adesso sono loro a
vincere; in un caso,
addirittura per 11-3.
Enrico di 13 anni è uno dei
componenti della squadra:
Ti trovi bene con i tuoi
compagni?
Si, sono bravi e mi trovo
molto bene.
Com'è andato il campionato?
Direi molto bene, perché ci
siamo impegnati e ce
l’abbiamo messa tutta
anche quando perdevamo.
Che cosa ti aspetti dal
prossimo campionato?
Non saprei, ma forse la
cosa più bella che potrebbe
accadere sarebbe quella di
andare ai nazionali.
Per realizzare questo sogno
che consiglio daresti?
Dobbiamo mettercela tutta
e dobbiamo cercare di
migliorare.
È una squadra di grandi
ambizioni; speriamo che
riescano a realizzarle!
Samuele
remergometro e i circuiti.
Di solito, invece, andiamo
in barca sul Po dove ci
raccontiamo la giornata
ridendo e scherzando. Per
questo motivo, spesso, il
nostro allenatore ci sgrida
dicendo che siamo delle
peppie.
Spesso gli esercizi che
svolgiamo in barca sono
difficili: infatti certe volte li
facciamo veramente male.
Ritornando ci capita di
andare a sbattere contro i
rami di un albero, e spesso
scoppiamo a ridere e i
passanti ci guardano male,
soprattutto i pescatori che
ci dicono di non far
scappare i pesci.
Questo sport ci piace molto
e speriamo di proseguirlo
nei prossimi anni, anche al
di fuori della scuola; come
facevamo il mercoledì
pomeriggio dell'anno
scorso.
Alessia, Angela
ANNO 4, NUMERO 2
FEBBRAIO 2012
Molti di voi stanno cercando parole che facciano rima con
“uva”.
L’acqua calda congela molto più velocemente dell’acqua
fredda.
Einstein non ha mai imparato a guidare.
Il verso dell’anatra non produce eco e nessuno sa perché.
La canzone più lunga del mondo dura 6 giorni (non sto
scherzando).
Le perle si sciolgono nell’aceto.
La prima mail fu inviata nel 1972.
Sbattendo la testa contro il muro per un’ora si bruciano oltre
150 calorie.
Mentre stai leggendo questa frase, stanno nascendo 26
nuovi siti internet.
Tentare di bloccare uno starnuto vi potrebbe far esplodere
una vena nel cervello.
La macchina più veloce al mondo va velocissima.
Produciamo un litro di saliva al giorno.
Gli struzzi non mettono la testa nella sabbia.
Il regista de “l’Esorcista” è finito in manicomio.
Le unghia delle mani crescono più velocemente d’inverno.
Gli eschimesi usano il frigo per non far congelare gli
alimenti.
In media si passano 25 anni di vita a dormire.
Uno scarafaggio senza testa vive 9 giorni e poi muore di
fame.
L’occhio dello struzzo è più grande del suo cervello.
Ruben
8
Lo sapevate che? Al centro della terra non c’è gravità.
Il 79% delle statistiche sono inventate.
Non è possibile baciarsi i gomiti.
Al mondo esistono oltre 10.000 varietà di pomodori.
La sedia elettrica fu inventata da un dentista.
Non esiste nessun cibo nativamente di colore blu.
È impossibile starnutire con gli occhi aperti.
Si bruciano più calorie dormendo che guardando la tv.
I puffi sono solo un sogno di Gargamella.
I limoni contengono più zuccheri delle fragole.
Gerry Scotti era un DJ.
È impossibile piegare un pezzo di carta più di sette volte.
Il dito più sensibile della mano è l’indice.
Ogni minuto vengono caricate più di 24 ore di video su
Youtube.
L’accendino è stato inventato prima dei fiammiferi.
L’uva esplode nel forno a microonde.
Il nostro cervello contiene il 78% di acqua.
In media ci si addormenta in 7 minuti.
Moltiplicando111.111.111 per 111.111.111 si ottiene
12345678987654321.
Il proprietario della Adidas e quello della Puma sono fratelli.
Gli sbadigli sono contagiosi.
In media si respira 3.000 volte al giorno.
Thomas Edison aveva paura del buio.
Il buco nelle linguette delle lattine serve a tenere la
cannuccia.
Nessuna parola fa rima con “uva”.
L’ANGOLO DI RUBEN: COSE CHE NESSUNO SA