Pag 01. L’arrivo.
Pag 02. Programma.
Pag 03. Il Vino Novello.
Pag 06. Al ristorante “Le Vaurias”.
Pag 08. Menù.
Pag 09. Ricette di Lione.
Pag 12. Band des truffes…
Pag 13. Richeranches.
Pag 15. La cerimonia della firma.
Pag 16. Sindaco F. Binaglia.
Pag 19. Sindaco G. Morin.
Pag 22. Presidente Aldo Elasti
Pag 23. Presidente Bruno Valle.
Pag 25. Luigi Germelli.
Pag 26. Josiane Merlin.
Pag 28. Il Dono.
Pag 29. Emozioni... di Maria Martino
Pag 30. Emozioni… di Elena Nicolini.
Pag 31. Emozioni… di Ernesta Rappelli.
Pag 33. Montignoso Ti Amo !
Pag 34. La intronizzazione.
Pag 37. Articoli.
1
La delegazione di Montignoso arriva a Valréas
Federico Binaglia Sindaco di Montignoso con la moglie Manuela Landucci.
Aldo Elasti Presidente del Comitato di Gemellaggio con la moglie Livia Bandini.
Ernesta Rappelli, Segretaria del Comitato e responsabile dell’ufficio cultura e turismo,
con marito Luciano Paolini
Il Comitato dei cittadini del Gemellaggio:
Claudio Cresti, Renata Gori, Claudio D’Antonio, Cristina Nardi, GianCarlo Nicolini, Ezia
Del Freo e la figlia Elena, Giovanna Buffoni, Leonardi Paola, Lino Guadagni, lo scultore
Lucchesi Rizieri, Federico Pucciarelli, Lorena Baldi, Cristina Ronchieri, Carlo Moretti con
la moglie Mariella e il piccolo Riccardo.
Il responsabile dello scambio scolastico il maestro Corrado Giunti e la maestra Elisabetta
Ruggia, Franco Manfredi con la moglie Cristina, PierGiuseppe Berti, Maria Martino,
Giuseppe Gigli ed Elvira Gabrielli.
3
Valréas 20-XI-2010
Gli amici di Valréas ci hanno preparato un ricco e nutrito programma ufficiale e il
primo appuntamento è con:
Il vino novello di Gianfranco Casaglia
La firma definitiva del patto di
gemellaggio, avvenuta il 20 novembre a
Valréas, è stata come al solito occasione
di amichevoli e gustosissimi
appuntamenti gastronomici, che hanno
interamente occupato le nostre due
giornate: la festa del vino novello, la
cena al ristorante Le Vaurias, l’omelette
aux truffes nella sala dei Templari a
Richerenches, la serata di gala
“Montignoso ti amo.”
Con l’aiuto dei miei amici e consulenti
personali Bernard et Vincent Bizard, ho
approfondito il tema della festa del vino nuovo.
L’origine del successo commerciale del
vino novello si può fissare nel dopoguerra,
intorno al 1951 nel Beaujolais (Lyons). La festa
del Beaujolais nouveau, che si tiene ogni anno il
terzo giovedì del mese di novembre, si è tenuta
quest’anno ad Avignone, proprio il 18
novembre. A Valréas si era alla dodicesima
edizione, con la presentazione del vino novello
dei tre comuni dell’Enclave des Papes, Valréas,
Richerenches, e Visan.
Maestri della cerimonia, aperta dal
Sindaco, sono i membri della Confrérie des
Goutevins riuniti nella piazza del comune. La
degustazione ufficiale dei Confrères, la
benedizione del piccolo Saint Jean – che
partecipa a tutte le cerimonie della città – e il
canto della Coupo Santo, in religioso
raccoglimento, precedono l’apertura della
degustazione offerta ai cittadini intervenuti
numerosi.
Al termine dell’inno della Coupo Santo
la numerosa delegazione montignosina ha
iniziato ad applaudire calorosamente, tacitata
però immediatamente dagli amici Valréassiani;
questo inno, infatti, è praticamente l’inno della
Provenza, secondo solo alla Marseillaise, e
quindi, come per l’inno nazionale, in Francia
non si deve applaudire, ma solo cantare in
religioso raccoglimento.
4
Invitati con uno dei più gradevoli proverbi
provenzali:
Quand le vin est tiré, il faut le boire, surtout si
il est bon abbiamo anche noi apprezzato la
degustazione.
Questo proverbio ha origini letterarie
interessanti; lo cita infatti lo scrittore
provenzale, ma accademico di Francia, Marcel
Pagnol, in César, parte della cosiddetta "trilogia
marsigliese" (Marius, Fanny, César),
rappresentata prima in teatro e poi sceneggiata
per i film che ebbero successo mondiale.
Già Honoré de Balzac ci aveva ricordato:
“Vois-tu, mon ami, quand le vin est tiré… S’il est
mauvais, il ne faut pas le boire.”
Ma le origini del proverbio risalgono al
XVI secolo, con un significato molto più
generale:
“Quando si è iniziata un’opera bisogna portarla
a termine”
Per gli inglesi questo si esprime come:
“In for a penny, in for a pound”
Il nouveau 2010 di Visan è molto chiaro,
leggermente profumato, con qualche sapore
di melograno. Quello di Richerenches ha
assunto un colore rosso scuro, atipico per il
novello, ed un gusto un po’ rude. Di buon
colore ed equilibrato nel gusto quello di
Valréas, dal quale però ci si attende un po’ più
di corpo.
5
Coupo Santo
Testo di Frédéric Mistral (1867) – premio Nobel per la letteratura nel 1904.
Musica di Nicolas Saboly (XVII secolo), ma in effetti del frère Sérapion: per il testo della canzone provenzale
Guihaume, Tòni, Pèire.
La Coupo santo (provençal en norme mistralienne), c'est-à-dire la «Coupe sainte», est une coupe en argent
acquise grâce à une souscription populaire que des écrivains et des hommes politiques catalans offrirent aux
félibres provençaux lors d’un banquet qui se tint à Avignon le 30 juillet 1867, en remerciement de l’accueil
réservé au poète catalan Víctor Balaguer, exilé politique en Provence en raison de son opposition au
gouvernement de Isabelle II d'Espagne. Cette coupe est l’œuvre du sculpteur Guillaume Fulconis et de
l’argentier Jarry.
Elle est devenue depuis l'hymne de la Provence et même l'un des hymnes de l'Occitanie [Wikipedia]
Prouvençau, veici la Coupo
Que nous vèn di Catalan ;
A-de-rèng beguen en troupo
Lou vin pur de noste plant.
Coupo Santo
E versanto
Vuejo à plen bord
Vuejo abord
Lis estrambord
E l'enavans di fort !
D'un vièi pople fièr e libre
Sian bessai la finicioun ;
E, se toumbon li Felibre
Toumbara nosto nacioun.
D'uno raço que regreio
Sian bessai li proumié gréu ;
Sian bessai de la patrìo
Li cepoun emai li priéu.
Vuejo-nous lis esperanço
E li raive dóu jouvènt,
Dóu passat la remembranço
E la fe dins l'an que vèn.
Vuejo-nous la couneissènço
Dóu Verai emai dóu Bèu,
E lis àuti jouïssènço
Que se trufon dóu toumbèu.
Vuejo-nous la Pouësio
Pèr canta tout ço que viéu,
Car es elo l'ambrousìo
Que tremudo l'ome en diéu.
Pèr la glòri dóu terraire
Vautre enfin que sias counsènt
Catalan, de liuen, o fraire,
Coumunien tóutis ensèn !
In francese, i primi versi suonano così:
Provençaux, voici la coupe
Qui nous vient des Catalans.
Tour à tour buvons ensemble
Le vin pur de notre cru.
refrain
Coupe sainte
Et débordante
Verse à pleins bords,
Verse à flots
Les enthousiasmes
Et l'énergie des forts!
[Fonte: http://www.lexilogos.com/coupo_santo.htm e Wikipedia]
6
Abbiamo appena terminato la degustazione che gli
amici di Valréas ci ricordano l’appuntamento al
ristorante “Le Vaurias”
On passe à table…et large soif
Anche questa espressione fa parte dei modi di
dire comuni in Francia, derivante da un uso
stabilito in Borgogna, come augurio di buon
appetito all’inizio del pranzo.
La cena, al ristorante Le Vaurias ha un menu
dedicato interamente ai piatti della cucina
lionese.
Questa attenzione per la gastronomia non è
legata solamente alla “golosità”, ma ha un forte
legame con la esplorazione della cultura locale.
I Francesi hanno da molto tempo capito questo
legame ed hanno saputo sfruttarlo
correttamente in termini economici. Infatti, il
16 novembre 2010 l’Unesco ha comunicato di
aver incluso il Menu gastronomico francese
nel Patrimonio culturale mondiale. Cito
direttamente – da Le Monde Magazine, 20
novembre 2010 p. 70 -, senza tradurre:
La France a appris mardi 16 novembre que le
repas gastronomique des Français entrait au
patrimoine culturel immatériel de l’Unesco.
Cette notion de patrimoine immatériel
recouvre “les pratiques, repréntations,
connaissances et savoir-faire…que les
communautés, les groupes et les cas échéant
les individus reconnaissent comme faisant
partie de leur patrimoine culturel…Transmis
de generation, recrée en permanence…ce
patrimoine procure un sentiment d’identité et
de continuité, contribuant ainsi à promouvoir
le respect de la diversité culturelle et de la
créativité humaine”.
La decisione conferma due aspetti
importanti; la gastronomia è una parte
rilevante della civiltà di un popolo; lo
sfruttamento commerciale della gastronomia è
un fatto estremamente positivo, alla pari di
quello di qualsiasi altro bene immateriale
(brevetti, processi industriali, software). Come
tale deve essere accuratamente custodito,
sviluppato e valorizzato.
9
Le ricette di Lione.
ricercate da Cristina Nardi
Caratteristico il ristorante “Le Vaurias” situato in pieno centro a Valréas, qui si
degustano solo specialità di Lione. Sapori forti, salse gustose un cibo ricco di
colori, profumi, che i francesi hanno saputo tramandare sviluppando e
valorizzando la cucina popolare.
Mi si presentano molteplici vassoi con
cibi che non ho mai assaggiato,
decido allora di passare in rassegna
tutti i piatti, la mia curiosità viene
premiata da una immensa varietà di
sapori nuovi al gusto:
Terrine aux Amandes: la terrina alle
mandorle è un impasto di carne di
maiale, fegato e di volatili, finemente
tagliata con erbe provenzali, liquore
alle mandorle, cotta a “bagnomaria”
per diverse ore, senza conservanti e
coloranti. La terrina va lasciata qualche ora aperta prima di essere degustata.
Un’insalata di piedini di vitello e di testina di maiale, la rosette un salame
stagionato, uno sformato di fegato di pollame.
Cervelle des canuts, non fatevi ingannare
dal suo nome, non c’è cervello. Questa
ricetta è composta da formaggio bianco
cremoso aromatizzato al vino bianco con
scalogno, erba cipollina, prezzemolo, sale
e pepe, mescolati assieme. A Lione,
famosa per la sua tradizione culinaria,
hanno sempre fatto ricette gustose con
poco; questo era il tipico pranzo degli
operai che lavoravano la seta ed
abitavano nel quartiere Croix Rousse.
10
Tablier de sapeur, letteralmente
grembiule dei pompieri, ricetta a basa di
trippa a “nido d’ape” cotta nel brodo e
marinata nel vino bianco, come molte
specialità lionesi si basa su carne di
maiale o di manzo. Il nome di questa
ricetta originariamente era “grembiule
Gnafron”. Questo nome proviene dal
Maresciallo de Castellane, governatore
militare di Lione sotto Napoleone III.
I pompieri indossavano un grembiule di
cuoio per proteggere i propri indumenti durante il lavoro e all’origine del nome ci
sarebbe il gusto eccessivo del maresciallo dei pompieri per la trippa.
Androuillette, una salsiccia ripiena di trippa dal sapore forte e gustoso.
Quenelle au brochet, una chenella di luccio, pesce di acqua dolce pescato nel
fiume Rodano.
Gratin de Dauphinais, uno sformato di patate, crème fraîche e burro.
Boudin à la créme, sanguinaccio cotto nella
panna.
Lingua di vitello in salsa piccante e testina di
vitello.
11
St. Marcellin, formaggio del Delfinato, una regione alpina, citato dalle fonti già
nel XIII secolo, prende il nome attuale
nel ‘400. All’epoca era un formaggio
di capra, mentre oggi viene prodotto
con latte vaccino. Ha una forma
circolare simile ad un tomino, con
pasta bianca e cremosa, che diventa
paglierina con la stagionatura.
Burrosa inizialmente, poi morbida e
dalla crosta molto sottile. Il sapore e
l’aroma variano a seconda della
stagionatura: di latte all’inizio, poi
intenso e ricco, mentre il gusto fresco si fa via via asciutto ed intenso con una
punta caratteristica di nocciola.
Tartellette à la praline de Lyon , crostatine
di frutta con mandorla avvolta nello
zucchero di lampone e gratinata.
Il tutto innaffiato da un Beaujolais Primeur
e da un Còtes du Rhone Primeur.
12
Sabato mattina appuntamento alle ore 10:00 alla Gaillarde,
destinazione… Richeranches
“Ban des truffes” di Cristina Nardi
Il tartufo – l’oro nero di Richeranches.
Il tubero melanosperus, gioia della
gastronomia, ha trovato in Richeranches
il luogo di riferimento di eccellenza
nazionale. I cercatori di tartufo con la
loro conoscenza, che è frutto
dell’osservazione, della pazienza e del
buon senso, circondano il “diamante
nero” con amore e con il rispetto che il
suo rango richiede.
Le usanze antiche sono tutt’ora vive:
coltivazione, raccolta e vendita del
tartufo perseguono la tradizione. “Les
rabasseires” giungono tutti i sabati
mattina, da novembre a marzo, al
mercato di Richeranches: un aroma
soave e persistente nell’aria, guiderà le
vostre narici. Di generazione in
generazione, l’apoteosi ha luogo nella
chiesa di Richeranches per la festa di
Sant’Antonio, la terza domenica di
gennaio, in presenza dei Maestri della
Confraternita del tartufo nero, con
cappello nero e medaglia dell’Ordine
della Confraternita del “diamante nero”
al collo.
Durante una Messa eccezionale, al
momento dell’offertorio, i panieri non si
riempiono di monetine ma di tartufi,
offerte fatte per assicurarsi le buone
grazie del Cielo per la prossima raccolta.
La pesa e la vendita al pubblico danno
luogo ad un particolare cerimoniale:
ciascuno può riacquistare i propri tartufi
partecipando ad un’asta pubblica, il
ricavato servirà per il restauro della
chiesa o per i bisogni quotidiani della
parrocchia.
13
Richeranches
di Cristina Nardi
Il piccolo villaggio di Richeranches possiede
entro le sue mura la chiave del tesoro
dell’Enclave des Papes: quello dei Templari.
La “Commanderie du Temple de Richeranches”
fondate nel 1136 per iniziativa di diversi Ordini
Cavallereschi locali, fu uno dei primi
insediamenti di questo ordine in Provenza.
Costruito a nord della Chiesa, l’edificio dei
Templari è una costruzione monumentale e
fortificata, ben conservata. Quest’edificio fu il
primo fondato nel marchesato di Provenza; alla
soppressione dell’ordine dei Templari, i suoi
beni non rimasero per lungo tempo a
Richeranches nelle mani degli “Hospitaliers”,
ma furono recuperati dalla Saint Siège in
Avignone 1317.
Il villaggio fu devastato dai briganti a cui capo
c’era Raymond de Turenne.
Il villaggio fu totalmente abbandonato e fu
acquistato nel 1476 dal Cardinale Julien de la
Rovaise.
Nel 1502 alcune famiglie ricostruiscono il
villaggio che fu riedificato durante tutto il XV
secolo.
La porta principale è stata sopraelevata nel
1747 per permettere l’ installazione
dell’orologio pubblico; in seguito comincia la
bonifica dei terreni intorno al villaggio, nel 1765
vengono piantati i platani.
Queste ricche terre furono utilizzate per
l’allevamento e la pastorizia.
La Commanderie de Richeranches era la prima
di Francia a fornire i cavalli per le Crociate.
Erano destrieri dalla taglia forte, ricercati per
sostenere il peso delle armature dei cavalieri.
L’allevamento dei montoni permetteva di
produrre la lana destinata ai bianchi mantelli
dei cavalieri.
14
Il pranzo di svolge nella sede della “Confraternita del Tartufo”dove degustiamo
un’omelette aux truffes.
15
Il giorno 20 novembre 2010 nella sala di
rappresentanza della Municipalità di Valréas è
stato stipulato ufficialmente il Patto di Gemellaggio
fra i Comuni di Montignoso e Valréas.
16
L’intervento del Sindaco di
Montignoso Federico
Binaglia
Monsieur Le Maire,
è con immenso piacere che ho il privilegio di
guidare la delegazione di Montignoso in questa
memorabile giornata che sancirà ufficialmente
il gemellaggio tra le nostre due città.
Ringrazio il Sindaco, Monsieur Guy Morin,
l’Amministrazione comunale e tutta la
cittadinanza di Valréas per l’accoglienza che ci
avete riservato. Non è un ringraziamento
formale ma fortemente sentito.
Grazie anche a Monsieur Bruno Valle ed a
tutto il Comitato di Gemellaggio per il rapporto
di grande collaborazione instaurato in tutti
questi mesi tra le nostre due organizzazioni che,
grazie al lavoro di questi anni, hanno reso
possibile lo stringersi di legami che vanno oltre
gli aspetti istituzionali.
Tra le famiglie che compongono i due Comitati
o che collaborano con essi, infatti, oggi si sono
instaurati rapporti di amicizia e di stima
reciproca; sentimenti che aiutano senza dubbio
la crescita di relazioni sempre più fitte e strette
tra le nostre due Comunità. A tutti i livelli: da
quello politico-amministrativo, a quello turistico
ed economico, senza tralasciare i rapporti
culturali, sportivi ed educativi, sviluppati nelle
reciproche visite che periodicamente le scuole
ed il mondo associativo delle due nostre città si
scambiano.
E’ proprio questo scambio di esperienze
l’essenza dell’essere gemellati: il poter
conoscere direttamente gli elementi culturali,
sociali ed economici di un’altra nazione; il
toccare con mano le differenze, ma anche i
punti di contatto, che ci sono nella vita
quotidiana dei cittadini per maturare e
sviluppare assieme il concetto di “cittadinanza
europea”, quella frontiera che, i decenni di lenta
ma costante integrazione economica e politica
tra gli Stati membri, hanno cercato di
raggiungere nel nostro continente.
Sebbene ormai la strada sia tracciata, ancora
resta molto da fare per arrivare all’unione
politica, cioè all’obiettivo finale che molti dei
padri dell’idea di Europa si erano dati. Tra
questi, permettetemi di ricordare, un cittadino di
Montignoso, anzi il più illustre nostro
concittadino: Carlo Sforza. Tra i più importanti
Ministri degli Esteri italiani. Fu lui, assieme al
Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi, a
promuovere l’adesione dell’Italia al gruppo di
nazioni che diedero vita al processo
d’integrazione europea con la firma del Trattato
di Parigi del 1951. Con quel trattato, che
istituiva la C.E.C.A., veniva creato un mercato
comune delle produzioni di acciaio e carbone,
andando a risolvere uno dei problemi che aveva
frenato lo sviluppo dell’economia europea e
creato i presupposti economici dei primi due
conflitti bellici mondiali.
Sei anni dopo, nel 1957, Francia, Italia,
Germania Occidentale, Belgio, Lussemburgo e
Olanda diedero vita, con il Trattato di Roma,
17
alla Comunità Economica Europea. Un
approdo che Carlo Sforza aveva preconizzato
negli anni trenta, quando, da esule antifascista
negli Stati Uniti, scrisse significative pagine
sulla necessità di un percorso federalista tra gli
Stati Europei, unica strada – secondo lui – per
evitare il ripetersi delle tragiche guerre che
avevano caratterizzato secoli di storia europea.
Penso d’interpretare il pensiero di tanti miei
concittadini chiedendoLe, Signor Sindaco, di
poter dedicare la firma di questo importante
documento di gemellaggio alla memoria di
Carlo Sforza. Egli, infatti, assieme a personalità
come Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi fu uno
dei massimi esponenti italiani dell’idea
europeista e, da titolare del Ministero degli
Esteri, tra il 1947 ed il 1951 prima della sua
morte, avvenuta nel 1952, poté applicare in
concreto quegli ideali promuovendo gli accordi
internazionali che prima ho ricordato.
Vado rapidamente a chiudere.
Mi auguro che da oggi tra le nostre due città
possa ulteriormente crescere uno spirito di
comunanza sincera che faccia sviluppare tra noi
relazioni economiche, culturali, sociali, ma
soprattutto umane, perché è solo dalla
conoscenza che è possibile sconfiggere i
pregiudizi e le paure dell’altro. Paure e
pregiudizi che purtroppo stanno attecchendo
anche nelle giovani generazioni, alle prese con
una situazione d’incertezza e di scarsa fiducia
nel futuro per una crisi economica tra le più
gravi dal dopoguerra ad oggi.
Nonostante i segnali di regressione che sono in
atto, tuttavia in noi c’è la certezza che i nostri
giovani vincano là dove molte altre generazioni
di europei hanno perduto combattendosi ed
odiandosi per i nazionalismi e per le ideologie: i
giovani europei sono certo combatteranno
un’altra guerra, quella contro la disuguaglianza,
le malattie, la povertà e le discriminazioni, per
un futuro di pace e di fraternità tra i popoli.
Viva
Valréas,
Viva
Montignoso!
19
Discours de Monsieur le Maire
Monsieur le Maire, mon cher Federico,
Mesdames et Messieurs les élus,
Mesdames et Messieurs les Présidents et
membres des Comités de Jumelage,
Mesdames et Messieurs les Présidents et
représentants des associations,
Mesdames, Messieurs, Mes chers amis,
Nous éprouvons aujourd’hui un immense
bonheur à sceller solennellement les liens
d’amitié et de fraternité qui nous lient à
Montignoso.
Au nom des Valréassiennes et des Valréassiens,
au nom du Conseil Municipal, je veux vous dire
à quel point, Monsieur le Maire, nous sommes
honorés de vous recevoir à cette occasion.
Proviamo oggi un’immensa felicità a stringere
solennemente I legami di amicizia e fraternità
che ci legano a Montignoso.
A nome dei cittadini di Valréas, a nome del
Consiglio Municipale vi voglio dire a che punto,
signor Sindaco noi siamo onorati di ricevervi in
questa occasione.
Dans quelques instants, en signant ici le
serment de jumelage, après l’avoir fait cet été à
Montignoso, c’est une page indélébile de notre
histoire commune que nous écrirons.
Une histoire de femmes et d’hommes qui, par
la force de leur amitié et animés de valeurs et
de convictions communes, ont choisi d’unir leur
destin.
Des femmes et des hommes qui, par ce
serment, font acte de fraternité, de liberté,
d’espoir et de paix.
Tra qualche istante, firmando qui il giuramento
di Gemellaggio, dopo averlo fatto quest’estate
a Montignoso, scriveremo una pagina
incancellabile della nostra storia comune. Una
storia di donne e di uomini che con la forza
della loro amicizia ed animati da valori e
convinzioni comuni hanno scelto di unire il loro
destino. Dome e uomini che con questo
giuramento, fanno atto di fratellanza di libertà
di speranza e di pace.
A l’heure où, au rythme des crises et de
l’instabilité politique, la tentation du repli sur
soi gagne du terrain un peu partout, cet
engagement commun est une chance inouïe
offerte à nos concitoyens et aux générations
futures de nos deux villes.
Alors je veux remercier du fond du cœur toutes
celles et tous ceux qui nous ont permis d’en
arriver là.
Nel momento in cui, sulla scia della crisi e
dell’instabilità politica, la tentazione di
chiudersi in se stessi acquista terreno un po’
dappertutto, questo impegno comune è
un’occasione offerta ai nostri concittadini e alle
generazioni future dalle nostre due città.
Voglio ringraziare dal profondo del cuore tutti
coloro che ci hanno permesso di arrivarci.
Nos prédécesseurs Monsieur le Maire, vos
prédécesseurs mesdames et messieurs les
représentants des comités de jumelage. Et à
travers eux les femmes et les hommes qui, par
ces jumelages, ont construit l’Europe pour en
faire une terre de partage et de paix pour nos
enfants.
20
Je tiens également à remercier très
chaleureusement tous les artisans de cette
rencontre, au premier rang desquels nos
comités de jumelage et nos associations. Rien
n’aurait été possible sans eux.
Allora voglio ringraziare dal profondo del cuore
tutti coloro che ci hanno permesso di arrivare, i
nostri predecessori, signor Sindaco i vostri
predecessori signori e signore i rappresentanti
dei comitati di gemellaggio. E attraverso loro, le
donne e gli uomini che con questo Gemellaggio
hanno costruito l’Europa per farne una terra di
condivisione e di pace per i nostri figli. Tengo
ugualmente a ringraziare calorosamente tutti
gli artefici di questo incontro, al primo posto i
nostri Comitati di Gemellaggio e le nostre
Associazioni. Nulla sarebbe stato possibile
senza di loro.
Depuis des années, ils donnent infiniment de
sens à notre jumelage en l’abordant sous de
multiples facettes : le sport, la gastronomie, les
échanges scolaires, la culture, l’action
humanitaire ou que sais-je encore.
Da anni danno senso al nostro Gemellaggio e
sotto molteplici aspetti: lo sport, la
gastronomia, gli scambi scolastici, la cultura,
l’azione umanitaria e altro ancora.
Je souhaite aujourd’hui que nous puissions
pérenniser et amplifier la voie qu’ils ont tracée
en donnant une dimension supplémentaire à
notre jumelage : celle de la gouvernance
politique, de la gestion économique et sociale
de nos villes, du partage d’expériences et de
compétences, de nos élus et de nos
collaborateurs.
Auguro oggi che possiamo rendere e ampliare
la strada che essi hanno tracciato dando una
dimensione supplementare al nostro
Gemellaggio: quella del governo politico, della
gestione economica e sociale delle nostre città,
della condivisione di esperienze e competenze,
dei nostri eletti e dei nostri collaboratori.
De cette manière, nous voulons construire
durablement ensemble les perspectives
d’avenir que notre union rend possible.
Un avenir prospère et radieux sans aucun
doute, tant il repose sur des valeurs et des
aspirations semblables. Celles héritées de
l’Histoire de nos Pays.
In questo modo, vogliamo costruire insieme le
prospettive di un futuro che la nostra unione
rende possibile. Un futuro prospero e radioso
senza alcun dubbio poiché si basa su dei valori e
delle aspirazioni simili quelle ereditate dalla
Storia dei nostri Paesi.
L’Italie et la France sont en effet deux nations
sœurs, intimement liée par la géographie bien
sûr, mais aussi par l’histoire, par la culture et
par la religion.
L’Italie et la France partagent la même pensée
humaine chez Albert Camus comme chez
Cesare Pavese.
L’Italie et la France, c’est aussi une destinée
européenne commune scellée par le traité de
Rome.
Mais c’est surtout et de tout temps, une
formidable aventure humaine qui fut à l’origine
d’un enrichissement mutuel et de liens
fraternels extrêmement puissants.
Valréas et le Vaucluse tirent d’ailleurs une
grande fierté de la présence de nombreuses
familles issues de la communauté italienne,
installées en France au début du 20ème siècle et
qui, au terme d’une intégration exemplaire, ont
su les enrichir de leur force de travail et de
leurs valeurs.
Voilà aussi ce qui fait la force de notre
jumelage.
21
Nous formons aujourd’hui le vœu d’une union
sacrée entre Montignoso et Valréas, qui puisse
illustrer l’idée que nous nous faisons de
l’Europe : un espace privilégié de démocratie et
de fraternité, construit avec et pour les
peuples.
Nous y participerons de toutes nos forces, nous
en faisons maintenant le serment.
Vive l’Italie et vive la France, vive Montignoso,
vive Valréas !
L’Italia e la Francia sono effettivamente due
nazioni sorelle, intimamente unite certamente
dalle geografia, ma anche dalla storia, dalla
cultura e dalla religione.
L’Italia e la Francia condividono lo stesso
pensiero umano di Albert Camus come di
Cesare Pavese, l’Italia e la Francia hanno un
destino europeo comune suggellato dal trattato
di Roma.
Ma è soprattutto e in ogni modo, una
formidabile avventura umana che fu all’origine
di un reciproco arricchimento e di legami
fraterni estremamente forti.
D'altronde Valréas e la Vaucluse sono molto
fieri della presenza di un numero di famiglie
uscite dalla comunità italiana, installate in
Francia all’inizio del XX secolo, dopo
un’integrazione esemplare hanno saputo
arricchire con la loro forza lavoro e i loro valori.
Ecco quello che è la forza del nostro
Gemellaggio.
Noi facciamo oggi l’augurio ad un’unione
consacrata tra Montignoso e Valréas, che possa
illustrare l’idea che ci facciamo dell’Europa: uno
spazio privilegiato di democrazia e di
fratellanza, costruito con e per i popoli.
Noi ci parteciperemo con tutte le nostre forze lo
giuriamo adesso.
Viva l’Italia e viva la Francia.
Viva Montignoso e viva Valréas.
22
Discorso di Aldo Elasti Presidente del Comitato di Gemellaggio di Montignoso.
Un caro saluto agli Amministratori di
Valréas al Sindaco della città Guy Morin
e a tutto il comitato di Gemellaggio.
Sono ormai sette anni che i nostri due
paesi hanno siglato il patto di amicizia
che sarà oggi trasformato in patto di
Gemellaggio ufficiale e in tutti questi
anni, grazie al contributo dei Comitati di
Gemellaggio delle due città, la nostra
amicizia è cresciuta e si è sempre più
consolidata.
Innumerevoli sono state le iniziative che
in questi anni hanno visto la
partecipazione di decine di cittadini sia di
Montignoso che di Valréas.
Voglio qui ricordare tra gli altri, due
appuntamenti che rappresentano un
punto fermo delle nostre iniziative, parlo
della Fiera dei Mestieri di Valréas e della
Fiera Provenzale a Cinquale. Non intendo
tralasciare quelle iniziative di scambio
che hanno coinvolto le scuole e le
Associazioni delle due cittadine, vero
seme piantato nella terra dell’amicizia
tra i due paesi che già ha dato i primi
germogli e che spero possa crescere
come pianta robusta e secolare.
La mia speranza è che sempre più
cittadini possano essere coinvolti in
questo nostro progetto di amicizia e
scambio culturale,facendo sì che i nostri
due paesi si conoscano e si apprezzino
sempre di più.
Prima di terminare voglio ricordare come
quest’anno sia il primo anno in cui
sperimentiamo una nuova iniziativa di
scambio, mi riferisco alla possibilità che
abbiamo dato a due nostri giovani di
vivere e lavorare per un mese nei nostri
due rispettivi Comuni creando così
un’esperienza di vera integrazione.
Termino ringraziando i Comitati di
Gemellaggio del Comune di Montignoso
e del Comune di Valréas che in questi
sette anni hanno creduto in questo
progetto facendolo crescere anche con
notevoli sacrifici.
Un saluto a tutti voi qui presenti oggi.
Viva il Gemellaggio,
viva il Comune di Montignoso,
viva il Comune di Valréas !!!!!!!!!
Valreas 20/11/2010
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Discorso di Bruno Valle, Presidente del Comitato di Gemellaggio.
Messieurs les Maires, Mesdames et Messieurs les élus, Chers amis de Montignoso, chers amis de Valréas, Aujourd’hui une page de la grande Histoire de
nos deux villes est entrain de se tourner. Nous
scellons cinq ans d’amitié et célébrons la
naissance d’une nouvelle relation.
Oggi una pagina della grande Storia delle
nostre due città è a una grande svolta.
Sigilliamo cinque anni di amicizia e celebriamo
la nascita di una nuova relazione.
La route a été longue. Nous avons dû
apprendre à nous connaître et à travailler
ensemble. Mais le résultat est là, sur cette
table. Et je veux remercier dans le désordre
tous ceux qui de près ou de loin, ont œuvré à
un moment ou à un autre à cette réussite :
Luigi, Cristina, les Claudio (merci de compléter
la liste), Josiane Merlin, Béatrice Pauze,
Giovanni Pace, Nadège Savajols,
Thierry Mariani, Geo Caulet,
Joseph, Serenella et Guy Morin
et toute son équipe qui n’ont
pas hésité une seconde à
répondre favorablement à la
demande en mariage.
La strada è stata lunga.
Abbiamo dovuto imparare a
conoscerci ed a lavorare
insieme. Ma il risultato è là, su questo tavolo.
Ed io voglio ringraziare tutti quelli che da vicino
o da lontano, hanno lavorato a questo risultato
: Luigi, Cristina, Claudio, grazie, per completare
l'elenco: Josiane Merlin, Béatrice Pauze,
Giovanni Pace, Nadège Savajols, Thierry
Mariani, Geo Caulet, Joseph, Serenella e Guy
Morin non hanno esitato un secondo a
rispondere favorevolmente alla domanda di
matrimonio.
L’idée du Jumelage n’est pas anodine et tout le
monde ici a conscience de l’engagement officiel
que nous prenons les uns envers les autres.
Nous engageons nos deux villes et leurs
habitants dans un long processus de relation
qui nous mènera nous, et les générations
futures vers un avenir commun. Et c’est à ces
jeunes que je pense, à tous ceux qui
bénéficieront de notre travail. Ceux pour qui
nous avons tous l’espoir d’un monde fraternel.
L'idea del Gemellaggio non è insignificante.
Tutti qui hanno la consapevolezza dell'impegno
ufficiale che prendiamo gli uni verso gli altri.
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Impegniamo le nostre due città ed i loro
abitanti in un lungo processo di relazione che
condurrà noi e le generazioni future verso un
avvenire comune. Questo appartiene ai giovani
e penso, a tutti quelli che beneficeranno del
nostro lavoro. Quelli per cui abbiamo la
speranza di un mondo fraterno.
Les aléas, les imprévus, les changements de
personnes, rien ne doit remettre en cause les
fondements qui ont vu naître cette histoire
commune.
I rischi, gli imprevisti, i cambiamenti di persona,
niente deve rimettere in causa i fondamenti che
hanno visto nascere questa storia comune.
Aujourd’hui, la force et la richesse des liens qui
unissent nos villes depuis des années, nous
permettent de poursuivre ensemble un long
chemin.
Oggi, la forza e la ricchezza dei legami che
uniscono da anni le nostre città, ci permettono
di percorrere insieme una lunga strada.
Pour terminer, permettez-moi, en témoignage
de notre amitié sincère et au nom du Comité
de Jumelage de Valréas, d’offrir à votre ville ces
plants de vigne issus du terroir Valréassien.
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Luigi Germelli ha inviato questa lettera al Sindaco e al Comitato di Gemellaggio di Valréas.
Care amiche ed amici di Valréas e di Montignoso mi scuso per non essere oggi qui con voi per impegni di lavoro. Nel settembre 2002 , quando una delegazione di valreassiane e valreassiani venne accolta per la prima volta a Montignoso, ebbi la sensazione che l'amicizia tra queste due comunità avrebbe potuto concretizzarsi ; ne ho avuto la certezza negli anni successivi accompagnando i ragazzi delle scuole , i commercianti , gli amici del comitato del gemellaggio montignosino. Tutte le volte che arrivavo a Valréas mi sembrava di essere a casa mia per la cordialità e la gentilezza che contraddistingue tutti voi. Scusatemi volevo dire tutte le volte che vengo a Valréas perché ancora oggi trascorro volentieri qualche giornata con gli amici e le amiche che ho conosciuto in questi anni. L'essere sinceri e cordiali ma soprattutto spontanei sono caratteristiche che ci accomunano e costituiscono quel filo conduttore che fa sì che oggi in modo ufficiale le due comunità si sentano così vicine. Volevo ringraziare tutti coloro che in questi anni hanno contribuito fattivamente: le Amministrazioni Comunali , gli amici dei due Comitati dei Gemellaggi e i cittadini montignosini e valreassiani che hanno ospitato perché senza di loro non saremmo arrivati fino qui. Consentitemi però un ringraziamento particolare all'amica Josiane che in questi anni si e' prodigata a consolidare questo rapporto di stima e amicizia ed un augurio di buon lavoro al Presidente del Comitato Monsieur Valle che spero di conoscere molto presto. Auguro a tutti i presenti di trascorrere una bellissima giornata un saluto sincero Luigi.
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“Il dono
dell’Amministrazione
Comunale di
Montignoso”
L’Amministrazione Comunale di
Montignoso, in occasione della
firma del patto di Gemellaggio, ha
fatto dono alla cittadina di
Valréas, dell’opera scultorea
dell’artista Rizieri Lucchesi,
raffigurante San Luigi IX, re
francese conosciuto come “Il
Santo”.
Regnò dal 1226 fino alla sua
morte, avvenuta nel 1270.
L’opera, in marmo bianco di
Carrara, è stata molto apprezzata
dagli amici di Valréas.
L’artista massese da alcuni anni
collabora con il Comitato di
Gemellaggio di Montignoso e in
questa occasione ha creato anche
delle piccole sculture in marmo
bianco raffiguranti delle barche a
vela che sono state donate dal
Comitato di Montignoso ai gemelli
francesi a testimonianza di un
territorio che si estende dai monti
al mare.
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Emozioni… di Maria Martino
Nella sala, gremita di persone, si percepiva un clima di festa e, nello stesso tempo, di attesa per un Atto carico di significato e di aspettative. Gli occhi ed i volti dei presenti, colmi di attenzione, erano rivolti al tavolo dei due Sindaci ed alle varie fasi della sottoscrizione della firma. La cerimonia del Gemellaggio, in occasione della quale è stato stipulato il documento ufficiale, ha sancito infatti il vincolo tra i due Paesi, uniti in una simbolica rappresentazione di fraternità europea. Sono state richiamate alla memoria le varie attività che coinvolgono tematiche istituzionali, scolastiche, culturali, economiche e sociali che sono alla base del gemellaggio, il cui scopo principale è appunto quello di interconnettere i sistemi formativi e sviluppare attività concrete fra le due città, con l'intento di rendere più efficiente ed efficace l'azione amministrativa ed offrire attività e servizi di qualità. Siamo tutti convinti che i rapporti di Gemellaggio costituiscono un elemento fondamentale per una migliore conoscenza tra i popoli e contribuiscono non solo a rafforzare l'amicizia e la pace, ma rappresentano un Istituto particolarmente
significativo atto a favorire e promuovere la collaborazione tra gli uomini. Da tutto ciò deriva un interesse reciproco, perché si instaurano rapporti permanenti di cooperazione e scambio, che rappresentano uno stimolo ed un contatto per tutti i settori che formano il tessuto civile, sociale, culturale ed economico delle due Città. Alla fine, la collaborazione si tradurrà in benefici spirituali e materiali per entrambi i Comuni e potrà fattivamente contribuire alla piena costruzione dell'Europa dei cittadini. Le strette di mano finali e lo scambio dei doni hanno concluso l'aspetto formale della cerimonia.
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Emozioni… di Elena Nicolini
Sono Elena una bambina di 11 anni e a Novembre sono andata con i miei genitori a
Valréas in occasione della firma del patto di gemellaggio.
Siamo partiti al mattino molto presto con il pullman insieme al sindaco ed altre persone,
arrivati a Valréas vi era molta gente ad attenderci, in particolare ho subito notato dei
signori
che i miei genitori avevano ospitato a casa nostra in estate in occasione del mercatino
provenzale.
Siamo andati a dormire a casa loro, una fattoria vicino al castello di Grignan arredata
con mobili antichi situata in mezzo a coltivazioni di lavanda.
Ho conosciuto tante persone,tradizioni e luoghi nuovi, e penso di aver assistito ad un
evento molto importante per Montignoso.
Io a Valréas c’ero già stata in aprile con la scuola in quella occasione noi bambini
dormivamo in un ostello e i genitori in albergo.
E’ stata una esperienza bella e interessante, penso di ritornare con miei genitori altre
volte a Valréas sperando che ci siamo anche altri bambini perché a stare sempre con i
grandi mi sono un po’ annoiata.
Ciao un bacione a tutti Elena
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Emozioni… di Ernesta Rappelli…
Il 19 novembre siamo partiti in pullman per
Valréas in Francia il Sindaco dott. Federico
Binaglia e l’Assessore alla Cultura dott. Aldo
Elasti guidavano la delegazione di Montignoso.
La cerimonia ufficiale della firma del
Gemellaggio era fissata per le ore 18 di Sabato
nel Municipio di Valréas che è ospitato
all’interno del Castello di Simiane (ricco di
affreschi del XVII sec) dove visse Pauline de
Grignan nipote di madame de Sévigné.
La sala più importante del castello, oggi sede
anche del Consiglio Comunale della città di
Valréas era stipata di persone , al tavolo delle
autorità delle due città sedeva anche il piccolo
St. Jean figura storica di Valréas, creata
anticamente per rappresentare l’anima della
città in tutti gli eventi solenni che viene eletto
ogni anno durante la notte di San Giovanni del
23 giugno 2010.
Presenti i membri dei due comitati di
Gemellaggio, con i loro presidenti visibilmente
soddisfatti per il rapporto di grande
collaborazione instaurato tra le due
organizzazioni e fieri del lavoro di questi anni,
che ha reso possibile lo stringersi di legami che
vanno oltre gli aspetti istituzionali.
Infatti, tra le famiglie che compongono i due
Comitati o che collaborano con essi, oggi si
sono instaurati rapporti di amicizia e di stima
reciproca; sentimenti che aiutano senza dubbio
la crescita di relazioni sempre più fitte e strette
tra le nostre due Comunità. A tutti i livelli: da
quello politico-amministrativo, a quello turistico
ed economico, ai rapporti culturali, sportivi ed
educativi, sviluppati nelle reciproche visite che
periodicamente le scuole ed il mondo
associativo delle due nostre città si scambiano.
E’ proprio questo scambio di esperienze
l’essenza dell’essere gemellati: il poter
conoscere direttamente gli elementi culturali,
sociali ed economici di un’altra nazione; il
toccare con mano le differenze, ma anche i
punti di contatto, che ci sono nella vita
quotidiana dei cittadini per maturare e
sviluppare assieme il concetto di “cittadinanza
europea”, quella frontiera che i decenni di lenta
ma costante integrazione economica e politica
tra gli Stati membri, hanno cercato di
raggiungere nel nostro continente.
Il Sindaco Federico Binaglia ha chiesto durante
il suo intervento a Monsier Guy Morin, sindaco
di Valréas , di poter dedicare la firma del
documento di gemellaggio alla memoria di
Carlo Sforza illustre cittadino Montignosino che
fu uno dei massimi esponenti italiani dell’idea
europeista e, da titolare del Ministero degli
Esteri, tra il 1947 ed il 1951 prima della sua
morte, avvenuta nel 1952, poté applicare in
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concreto quegli ideali, promuovendo
importantissimi accordi internazionali.
Il Sindaco, nel suo discorso, ha parlato
dettagliatamente dell’opera di Carlo Sforza con
l’obiettivo di farlo conoscere anche ai nostri
gemelli ed ha concluso con parole molto
augurali e significative.
Memorabile è stata la serata di gala col tema
“Montignoso TI AMO “La sala stupendamente
addobbata accoglieva più di 250 cittadini di
Valréas , italiani Il menù e la musica scelti. .
Il Sindaco Federico Binaglia e 3 membri del
direttivo del Comitato di Gemellaggio: Cristina
Ronchieri , Federico Pucciarelli , Ernesta
Rappelli sono stati nominati cavalieri della
Confrerie des Goutevins de L’Enclave des Papes
e ambasciatori dell’arte della cultura storica e
vinicola del loro territorio.
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Dalla Sala del Municipio si è poi passati alla Sala delle Feste dove, in un clima di grande
convivialità ed allegria, ci si è ritrovati per la cena di gala
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La cittadina di Valréas ci ha accolti con questo manifesto
La serata di gala è iniziata con la cerimonia di intronizzazione dei nuovi soci (confratelli e consorelle) della Confrérie des Goutevins. L'iniziazione alla cerimonia d'investitura è stata seguita con grande partecipazione e scandita dal rituale d'obbligo, che prevedeva fra l'altro la degustazione del vino locale.
Le dame e i nuovi cavalieri del buon gusto hanno ricevuto vistosi collari con appesi interessanti medaglioni, dopodiché hanno sottoscritto il loro nuovo ruolo di appartenenti alla Confraternita.
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Gli “intronizzati”, Bruno Valle, Federico Binaglia, Cristina Ronchieri, Ernesta
Rappelli, Federico Pucciarelli.
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I tavoli per la cena erano stati apparecchiati con particolare cura e buon gusto, rallegrati da bandierine simboliche che richiamavano la realtà dei due Paesi. Sorrisi e strette di mano, intreccio di linguaggi, canti e balli hanno vivacizzato la serata che si è protratta fino a tarda ora lasciandoci contenti, allegri e un po' storditi dal vino e dalla musica. Il nostro soggiorno è terminato il mattino successivo tra saluti ed abbracci e con il proposito di rivederci al più presto. Non si può che concludere con la stessa affermazione dei due Sindaci: viva Valréas, viva Montignoso!
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Comitato di Gemellaggio:
Comune di Montignoso, Villa Schiff
+39 0585 8271204
em@il Assessorato Cultura e Turismo: [email protected]
em@il redazione: [email protected]
Un ringraziamento particolare a Ernesta Rappelli, Maria Martino, Gianfranco Casaglia, Elena
Nicolini, Cristina Nardi e a tutti quelli che hanno partecipato all’elaborazione di questo nostro
notiziario.
Per chi desiderasse effettuare degli
scambi e prendere parte attivamente
all’Unione Europea, sono invitati ad
aderire al nostro…
COMITATO di GEMELLAGGIO