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giornalino febbraio 2012

Date post: 12-Mar-2016
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oratorio salesiano bova marina
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Vita, una pioggia Vita, una pioggia Vita, una pioggia Vita, una pioggia

di Doni!di Doni!di Doni!di Doni! Dalla Strenna del Rettor Maggiore

“Lasciamoci guidare dall’amore

di Dio per la Vita!, 2006-07

Chi può dire quanto vale la mia Vita?

DIO -> Colui che ci ama così follemente da donarci ciò che ha di

più caro, il figlio suo Gesù!

[Qualcuno un giorno dis-se: “La mia Vita vale più di tutte le altre vite al mondo! Fu così che ci fu l’olocausto.]

Dal messaggio per la Giornata del-

la vita 2012

La vera "giovinezza" risiede e fiorisce in chi non si chiude

alla vita! Essa è testimoniata da chi non rifiuta il suo dono

– a volte misterioso e delicato – , e da chi si dispone a

esserne servitore, e non padrone, in se stesso e negli altri.

Del resto, nel "Vangelo", Cristo stesso si presenta come

"servo" (cfr. "Lc 22,27"), secondo la "profezia" dell’"Antico

Testamento". Chi vuol farsi padrone della vita, invecchia

il mondo! (…)

Gli anni recenti, segnati dalla crisi economica, hanno evidenziato come sia illusoria e fragile l’idea di un progresso

illimitato e a basso costo, specialmente nei campi in cui entra più in gioco il valore della persona. Ci sono curve

della storia che incutono in tutti, ma soprattutto nei più giovani, un senso di inquietudine e di smarrimento. Chi

ama la vita non nega le difficoltà: si impegna, piuttosto, a educare i giovani a scoprire che cosa rende più aperti al

manifestarsi del suo senso, a quella trascendenza a cui tutti anelano, magari a tentoni. Nasce così un atteggiamento

di servizio e di dedizione alla vita degli altri che non può non commuovere e stimolare anche gli adulti.

La vera giovinezza si misura nella accoglienza al dono della vita, in qualunque modo essa si pre-La vera giovinezza si misura nella accoglienza al dono della vita, in qualunque modo essa si pre-La vera giovinezza si misura nella accoglienza al dono della vita, in qualunque modo essa si pre-La vera giovinezza si misura nella accoglienza al dono della vita, in qualunque modo essa si pre-

senti con il sigillo misterioso di Dio.senti con il sigillo misterioso di Dio.senti con il sigillo misterioso di Dio.senti con il sigillo misterioso di Dio.

E’ rivolto proprio ai giovani il Messaggio, che il Consiglio E’ rivolto proprio ai giovani il Messaggio, che il Consiglio E’ rivolto proprio ai giovani il Messaggio, che il Consiglio E’ rivolto proprio ai giovani il Messaggio, che il Consiglio

Episcopale Permanente della Cei ha diffuso oggi, in vista Episcopale Permanente della Cei ha diffuso oggi, in vista Episcopale Permanente della Cei ha diffuso oggi, in vista Episcopale Permanente della Cei ha diffuso oggi, in vista

della "34esima Giornata Nazionale per la Vita", che la Chie-della "34esima Giornata Nazionale per la Vita", che la Chie-della "34esima Giornata Nazionale per la Vita", che la Chie-della "34esima Giornata Nazionale per la Vita", che la Chie-

sa Italiana celebra la Prima Domenica di Febbraio.sa Italiana celebra la Prima Domenica di Febbraio.sa Italiana celebra la Prima Domenica di Febbraio.sa Italiana celebra la Prima Domenica di Febbraio.

"Giovani aperti alla vita""Giovani aperti alla vita""Giovani aperti alla vita""Giovani aperti alla vita""Giovani aperti alla vita""Giovani aperti alla vita""Giovani aperti alla vita""Giovani aperti alla vita"

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La Vita è un Dono!

Nessuno viene al mondo per sua scelta, non è questione di buona volontàNessuno viene al mondo per sua scelta, non è questione di buona volontàNessuno viene al mondo per sua scelta, non è questione di buona volontàNessuno viene al mondo per sua scelta, non è questione di buona volontà

Non per meriti si nasce e non per colpa, non è un peccato che poi si sconteràNon per meriti si nasce e non per colpa, non è un peccato che poi si sconteràNon per meriti si nasce e non per colpa, non è un peccato che poi si sconteràNon per meriti si nasce e non per colpa, non è un peccato che poi si sconterà

Combatte ognuno come ne è capaceCombatte ognuno come ne è capaceCombatte ognuno come ne è capaceCombatte ognuno come ne è capace

Chi cerca nel suo cuore non si sbagliaChi cerca nel suo cuore non si sbagliaChi cerca nel suo cuore non si sbagliaChi cerca nel suo cuore non si sbaglia

Hai voglia a dire che si vuole pace, noi stessi siamo il campo di battagliaHai voglia a dire che si vuole pace, noi stessi siamo il campo di battagliaHai voglia a dire che si vuole pace, noi stessi siamo il campo di battagliaHai voglia a dire che si vuole pace, noi stessi siamo il campo di battaglia

La vita è un dono legato a un respiroLa vita è un dono legato a un respiroLa vita è un dono legato a un respiroLa vita è un dono legato a un respiro

Dovrebbe ringraziare chi si sente vivoDovrebbe ringraziare chi si sente vivoDovrebbe ringraziare chi si sente vivoDovrebbe ringraziare chi si sente vivo

Ogni emozione che ancora ci sorprende, l'amore sempre diverso Ogni emozione che ancora ci sorprende, l'amore sempre diverso Ogni emozione che ancora ci sorprende, l'amore sempre diverso Ogni emozione che ancora ci sorprende, l'amore sempre diverso

che la ragione non comprendeche la ragione non comprendeche la ragione non comprendeche la ragione non comprende

Il bene che colpisce come il male, persino quello che fa più soffrireIl bene che colpisce come il male, persino quello che fa più soffrireIl bene che colpisce come il male, persino quello che fa più soffrireIl bene che colpisce come il male, persino quello che fa più soffrire

E' un dono che si deve accettare, condividere poi restituireE' un dono che si deve accettare, condividere poi restituireE' un dono che si deve accettare, condividere poi restituireE' un dono che si deve accettare, condividere poi restituire

Tutto ciò che vale veramente che toglie il sonno e dà felicitàTutto ciò che vale veramente che toglie il sonno e dà felicitàTutto ciò che vale veramente che toglie il sonno e dà felicitàTutto ciò che vale veramente che toglie il sonno e dà felicità

Si impara presto che non costa niente, non si può vendere né mai si compreràSi impara presto che non costa niente, non si può vendere né mai si compreràSi impara presto che non costa niente, non si può vendere né mai si compreràSi impara presto che non costa niente, non si può vendere né mai si comprerà

E se faremo un giorno l'inventario sapremo che per noi non c'è mai fineE se faremo un giorno l'inventario sapremo che per noi non c'è mai fineE se faremo un giorno l'inventario sapremo che per noi non c'è mai fineE se faremo un giorno l'inventario sapremo che per noi non c'è mai fine

Siamo l' immenso ma pure il suo contrario, il vizio assurdo e l'ideale più sublimeSiamo l' immenso ma pure il suo contrario, il vizio assurdo e l'ideale più sublimeSiamo l' immenso ma pure il suo contrario, il vizio assurdo e l'ideale più sublimeSiamo l' immenso ma pure il suo contrario, il vizio assurdo e l'ideale più sublime

La vita è un dono legato a un respiroLa vita è un dono legato a un respiroLa vita è un dono legato a un respiroLa vita è un dono legato a un respiro

Dovrebbe ringraziare chi si sente vivoDovrebbe ringraziare chi si sente vivoDovrebbe ringraziare chi si sente vivoDovrebbe ringraziare chi si sente vivo

Ogni emozione, ogni cosa è grazia, l'amore sempre diverso Ogni emozione, ogni cosa è grazia, l'amore sempre diverso Ogni emozione, ogni cosa è grazia, l'amore sempre diverso Ogni emozione, ogni cosa è grazia, l'amore sempre diverso

che in tutto l'universo spaziache in tutto l'universo spaziache in tutto l'universo spaziache in tutto l'universo spazia

e dopo un viaggio che sembra senza senso arriva fino a noie dopo un viaggio che sembra senza senso arriva fino a noie dopo un viaggio che sembra senza senso arriva fino a noie dopo un viaggio che sembra senza senso arriva fino a noi

L' amore che anche questa sera, dopo una vita intera, è con me, L' amore che anche questa sera, dopo una vita intera, è con me, L' amore che anche questa sera, dopo una vita intera, è con me, L' amore che anche questa sera, dopo una vita intera, è con me,

credimi, è con me.credimi, è con me.credimi, è con me.credimi, è con me.

Renato zeroRenato zeroRenato zeroRenato zeroRenato zeroRenato zeroRenato zeroRenato zero

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Prima visita ispettoriale alla nostra comunità da parte del nuovo Ispettore Don Pa-

squale Cristiani. Da lunedì 23 a martedì 24 gennaio infatti don Pasquale, accompa-

gnato dal nuovo delegato di pastorale giovanile don Fabio Bellino, è stato tra noi

per incontrare gli organi rappresentativi della nostra opera.

Il 23 gennaio dopo aver incontrato in mattinata la comunità SDB, ha presieduto nel

pomeriggio il consiglio della Comunità Educativa Pastorale, organo rappresentativo

dell'intera comunità; a seguire i giovani e gli animatori dell’oratorio.

La solenne concelebrazione Eucaristica in onore di san Francesco di Sales - patrono

dei salesiani e dei giornalisti - il 24 gennaio e un momento di convivialità in oratorio

insieme ai giovani animatori e a tutti i membri della famiglia salesiana, ha poi conclu-

so la breve visita tra noi.

Tra i tanti preziosi consigli per il prosieguo del nostro lavoro da parte dell’ Ispettore

e del delegato di pastorale giovanile, l’ invito a tener sempre presente in quello che

facciamo il nostro padre e maestro di vita, San Giovanni Bosco e a puntare sulla for-

mazione dei giovani e dei ragazzi, con lo stesso carisma che il nostro fondatore ci ha

lasciato in eredità.

La visita Ispettoriale è stata così un momento di confronto e condivisione sulla no-

stra realtà locale, sulle attività che svolgiamo e i ragazzi di cui ci occupiamo, un mo-

do per far sì che la nostra opera e l' ispettoria guardino al futuro con speranza e con

la certezza che, in qualunque difficoltà, abbiamo lassù “Qualcuno” che intercede per

noi.

Don Bosco parla ancora…. Don Bosco parla ancora…. Don Bosco parla ancora…. Don Bosco parla ancora….

Don Bosco affascina ancora tan-Don Bosco affascina ancora tan-Don Bosco affascina ancora tan-Don Bosco affascina ancora tan-

tissimi oggi….. tissimi oggi….. tissimi oggi….. tissimi oggi…..

Auguri a tutti e buon cammino Auguri a tutti e buon cammino Auguri a tutti e buon cammino Auguri a tutti e buon cammino

verso la sua festa.verso la sua festa.verso la sua festa.verso la sua festa.

d. Pasquale Cristianid. Pasquale Cristianid. Pasquale Cristianid. Pasquale Cristiani

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“Io con voi mi trovo bene, Io con voi mi trovo bene, Io con voi mi trovo bene, Io con voi mi trovo bene, è la mia vita stare con voi la mia vita stare con voi la mia vita stare con voi la mia vita stare con voi” “Io con voi mi trovo bene, Io con voi mi trovo bene, Io con voi mi trovo bene, Io con voi mi trovo bene, è la mia vita stare con voi la mia vita stare con voi la mia vita stare con voi la mia vita stare con voi” Don BoscoDon BoscoDon BoscoDon BoscoDon BoscoDon BoscoDon BoscoDon Bosco

L’8 dicembre 1844, don Bosco inaugurava nella periferia di Tori-

no un “oratorio” dedicato a san Francesco di Sales.

Descr ivendo quel la g iornata s tor ica ne l le su-

e Memorie dell’Oratorio di san Francesco di Sales, l’educatore

piemontese spiegò le ragioni per cui aveva scelto la protezione di

questo santo.

La prima era apparentemente fortuita: il ritratto di san Francesco

di Sales ornava già di fatto l’ingresso del locale di cui prendeva

possesso.

La seconda, più personale, viene esposta con una certa ridondan-

za: «Perché la parte di quel nostro ministero esigendo grande calma e mansuetudi-

ne, ci eravamo messi sotto alla protezione di questo santo, affinché ci ottenesse da

Dio la grazia di poterlo imitare nella sua straordinaria mansuetudine e nel guada-

gno delle anime».

Don Bosco aveva veramente san Francesco di Sales nel cuore e nella mente. Ogni

anno, la festa del santo Patrono che si faceva allora il 29 gennaio, veniva celebrata

all’Oratorio con grande solennità. Diceva: «Il mio spirito e lo spirito di questo ora-

torio è lo spirito di san Francesco di Sales». Quando Domenico Savio entrò per la

prima volta nella stanza di don Bosco, «il suo sguardo – racconta don Bosco – si

portò subito su di un cartello, sopra cui a grossi caratteri sono scritte le seguenti

parole che soleva ripetere s. Francesco di Sales: Da mihi animas, caetera tolle». I

“Salesiani” da lui fondati nel 1859 dovevano avere lo spirito di carità e di zelo che

contraddistingueva il loro Patrono.

Don Bosco parla ancora…. Don Bosco parla ancora…. Don Bosco parla ancora…. Don Bosco parla ancora….

Don Bosco affascina ancora tan-Don Bosco affascina ancora tan-Don Bosco affascina ancora tan-Don Bosco affascina ancora tan-

tissimi oggi….. tissimi oggi….. tissimi oggi….. tissimi oggi…..

Auguri a tutti e buon cammino Auguri a tutti e buon cammino Auguri a tutti e buon cammino Auguri a tutti e buon cammino

verso la sua festa.verso la sua festa.verso la sua festa.verso la sua festa.

d. Pasquale Cristianid. Pasquale Cristianid. Pasquale Cristianid. Pasquale Cristiani

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… Una vita lunga quanto il sogno di un bambi-

no …

Nel lontano 1815 nasceva , in casa Bosco, un bambino; la mamma Margherita e il papà France-sco decisero di chiamarlo Giovanni! Sin da bambino, Giovannino dimostrò di essere speciale e quando a 9 anni raccontò lo strano so-gno che aveva fatto, la mamma ne fu certa. Aveva sognato un gruppo di ragazzetti come lui che si picchiavano dicendo parolacce. Preso da un’incontenibile rabbia per il loro cattivo comporta-mento, si buttò anche lui nella mischia e iniziò a dare pugni e calci, quando ecco, un uomo lumino-so apparve davanti a lui dicendogli: “Non con le botte ma con un cuore gentile e opere buone do-vrai insegnare loro quanto sia brutto commettere un peccato”. Giovannino disorientato non riusciva a capire chi era quell’uomo e cercava una spiegazione: “Il mio nome domandalo a mia madre” disse l’uomo lumi-noso. Ed ecco, una donna apparve accanto a lui, vestita di un manto che rispendeva da tutte le parti, lo pre-se per mano e gli mostrò che al posto dei ragazzi erano comparsi tantissimi lupi e orsi. “Renditi umile e forte e ciò che vedrai ora succedere, lo dovrai compiere tu stesso con i miei figli.” Disse la donna. Guardando di nuovo, Giovannino vide che tutte le bestie feroci si erano trasformate in saltellanti a-gnellini. Sempre più confuso, il povero bambino si mise a piangere, pregandola di spiegarsi e la don-

na rispose: “ A suo tempo comprenderai”

Ecco perchEcco perchEcco perchEcco perché l l l l’allegria!!allegria!!allegria!!allegria!!

Dopo una trepidante attesa da parte di

bambini, ragazzi, giova-ni e meno giovani, final-

m e n t e p a r t e , dall’istituto FMA, la

fiaccolata 2012 in o-nore di Don Bosco!

Sventolando piattini

colorati, adattati anche per le percussioni, un

rumoroso corteo si snoda per le vie della

nostra cittadina cer-cando di svegliare gli

animi assopiti e di tra-smettere tutta l’allegria

possibile. Ecco spiegato

il titolo della nostra rubrica animatori, il

ritornello di una gioiosa

canzone utilizzata come

slogan della fiaccolata “La nostra gioia sia

piene”, proposta dal n o s t r o d i r e t t o r e

dell’oratorio e subito appresa e cantata a

gran voce da tutti noi. Grida e bans ci hanno

accompagnato fino alla

nostra meta, la chiesa Don Bosco dove si è

aperto il nostro sipario. Tutti i gruppi di cate-

chismo hanno presenta-to un piccolo sketch,

una canzone, un ballet-to o un video per ri-

proporre una parte di

vita di Don Bosco. Ad aprire la scena i più

piccoli della seconda e

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terza elementare che hanno

p r e s e n t at o i l ca n t o “Preferisco il paradiso” colon-na sonora di una miniserie televisiva su San Filippo Neri,

la quarta elementare offre un piccolo racconto sul cer-

vello umano e tutte le sue magnifiche funzionalità. La

quinta ha proposto una can-

zone tratta dal musical “Don Bosco”, “l’operaio di Dio”. La prima media ci ha fatto ve-dere un video sulla vita del

nostro fondatore; mentre la seconda ha rivisitato il gioco

televisivo “I soliti ignoti” incen-trandolo su alcune delle figu-

re che hanno avuto la fortu-

na di conoscere personalmen-te Don Bosco e infine la terza

media ha proposto il canto salesiano “Giovani orizzonti” “animato” dalle loro foto-grafie.

I salesiani cooperatori insieme

agli animatori, sulla scia dei bambini di quinta, si sono esi-

biti sulle note di un’altra can-

zone del musical, Musica , musica mia”, cantata e suo-nata dal vivo. Questo numero

ha un significato particolare: mostra la comunione d’intenti

e la continuità nell’opera che i due gruppi hanno. Gli anima-

tori sono l’anima di un ora-torio, sono coloro che si of-

frono anima e corpo per i

ragazzi, con loro e per loro sognano sperano e soffrono

ogni tanto. I cooperatori so-no la prima associazione fon-

data da Don Bosco per af-fiancarlo e aiutarlo nella sua

opera per i giovani, sono laici la cui presenza in oratorio

dev’essere proficua, sono gli

“animatori grandi” ( e non vecchi ;)!).

Concluso il nostro omaggio, si è passati alla premiazione

del concorso come tradizione l’oratorio offre a tutte le

p e r s o n e p r e s e n t i

all’accademia un gustoso pa-nino che gustiamo tutti alle-

gramente davanti la chiesa.

“Io con voi mi trovo bene, Io con voi mi trovo bene, Io con voi mi trovo bene, Io con voi mi trovo bene, è la mia vita stare con voi la mia vita stare con voi la mia vita stare con voi la mia vita stare con voi” “Io con voi mi trovo bene, Io con voi mi trovo bene, Io con voi mi trovo bene, Io con voi mi trovo bene, è la mia vita stare con voi la mia vita stare con voi la mia vita stare con voi la mia vita stare con voi” Don BoscoDon BoscoDon BoscoDon BoscoDon BoscoDon BoscoDon BoscoDon Bosco

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Si è conclusa anche la seconda edizioni del concorso artisti-co letterario in onore di San Giovanni Bosco, promosso pro-prio dalla redazione del nostro giornalino. Dopo l'edizione dell'anno scorso nella quale i partecipanti erano chiamati a raccontare "il loro sogno", partendo da quello dei nove anni di Giovannino Bosco, quest'anno il tema era incentrato sull'e-pisodio che ha concretizzato quel sogno: l'incontro con Bar-tolomeo Garelli. La scelta è stata anche dettata dalla strenna del Rettor Maggiore che quest'anno, il primo del triennio che ci introduce alla festa per il bicentenario della nascita di don Bosco, ci invita a conoscere la vita di questo santo che ha fatto dei giovani la sua vera ragione d’esistere. Il concorso "Dall'incontro con Bartolomeo Garelli al tuo in-contro con Don Bosco!!" ha visto recapitare nella sede dell'o-ratorio numerose opere artistiche e letterali, alcuni delle quali pervenute direttamente sulla nostra pagina fb. La premiazione si è tenuta durante l'Accademia dedicata a don Bosco il 28 gennaio. Come miglior opera letteraria è stato premiato Saverio Foti (classe IVb scuola primaria "P.Megali" di Melito Porto Salvo), mentre il premio miglior opera artistica è andato a Noemi Rodà, Noelle Guglielmini, Annalisa Iiriti, Beatrice Cara, Ros-sella Fiore e Valentina Serranò; miglior opera fotografica ad Antonella Iaria e Mary Dineri ed infine miglior video alle clas-si IV A e C della scuola primaria "Megali". I vincitori hanno ricevuto come premio il libro delle "Memorie dell'Oratorio raccontate ai ragazzi". A tutti gli altri partecipanti è stato con-segnato un attestato. Un grazie a quanti hanno partecipato in prima persona e a quanti si sono fatti promotori di questa iniziativa, in particolar modo agli insegnanti dell’Istituto Comprensivo "Dalmazio D'Andrea" di Bova Marina, della Scuola Primaria "Pasquale Megali" di Melito Porto Salvo e naturalmente alle catechiste della nostra parrocchia. Alla prossima edizione!! Alessandra Branca

Saverio Foti, premiato per la miglior opera letteraria

Miglior opera fotografica

Alcuni dei partecipanti al concorso

Miglior opera artistica

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DOMENICA 29 GENNAIO: le previsioni del tempo e la poca benzina non hanno potuto niente contro la forza e la voglia di incontrarsi di tanti ragazzi desiderosi di pas-sare una bella giornata in oratorio all’insegna del diver-timento. E così è stato. Raduno in oratorio prima della Celebra-zione eucaristica, così da poter posare i borsoni, e poi dritti in chiesa dove ci aspettava Gesù nel nostro incon-tro settimanale con Lui. Don Natalino durante l’omelia ha salutato calorosa-mente tutti i ragazzi provenienti dai paesi limitrofi ed ha invitato a riflettere su tre punti saldi del progetto di Don Bosco: l’allegria, il fare il proprio dovere e pregare, e-sortando anche le squadre, dopo il divertimento della mattinata a soffermarsi qualche minuto insieme a pen-sare. Una ricca colazione è quello che ci vuole per comincia-re bene la giornata e quindi merendine, crostate, pan-doro, cornetti, panini e succhi di frutta in abbondanza, perché si sa, con la pancia piena si è più contenti! Dopo un po’ di accoglienza musicale da parte di noi animatori si è dato il via ai tornei di calcio che hanno impegnato le varie squadre suddivisi in categorie. Co-me ricordato alla premiazione, siamo tutti vincitori, ma avremo davvero vinto se, tornando a casa, saremo

contenti della bella giornata trascorsa insieme. Novità quest’anno, già presente al Don Rua Day, è il punto musica allestito dai ragazzi del complessino supportati dai giovani dell’oratorio. Ed ecco allora che i “New Time”, (questo è l’originale nome che i ragazzi si sono dati) nonostante siano mancanti di un membro a causa di un brutto raffreddore -ci dicono le notizie in tempo reale- con i loro strumenti ci deliziano con il loro particolare repertorio che spazia dalla musica italiana a quella in-glese approdando in fine a quella dialettale. Ci sembra giusto ringraziare tutte le mamme che, vo-lenterose come sempre, hanno preparato tante teglie di pasta al forno da sfamare l’”esercito” di bambini che era presente in oratorio. Tirando le somme della giornata non possiamo che essere soddisfatti, tanti bambini e ragazzi che non han-no la fortuna di avere nel loro paese una realtà Salesia-na hanno avuto modo di scoprire cosa vuol dire la sale-sianità e soprattutto, guardandoci intorno, c’erano tanti sorrisi che valevano più di mille ringraziamenti perché avevamo raggiunto il nostro scopo, portare l’allegria nei loro cuori!! Mariagrazia Nucera

Categoria esordienti 1° class ORATORIO SALESIANO 2° class CONDOFURI 3° class PALIZZI Categoria pulcini 1° class MIRABELLA 2° class PALIZZI 3° class MELITO A 4° class ORATORIO SALESIANO 5° class MOTTA SAN GIOVANNI 6° class MELITO B Categoria primi calci 1° class PALIZZI 2° class MELITO 3° class PELLARO 4° class ORATORIO SALESIANO

“Io con voi mi trovo bene, Io con voi mi trovo bene, Io con voi mi trovo bene, Io con voi mi trovo bene, è la mia vita stare con voi la mia vita stare con voi la mia vita stare con voi la mia vita stare con voi” “Io con voi mi trovo bene, Io con voi mi trovo bene, Io con voi mi trovo bene, Io con voi mi trovo bene, è la mia vita stare con voi la mia vita stare con voi la mia vita stare con voi la mia vita stare con voi” Don BoscoDon BoscoDon BoscoDon BoscoDon BoscoDon BoscoDon BoscoDon Bosco

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Sabato 4 febbraio alle 18.00 nel Tempio “Don Bosco” a

Bova Marina, a cura dei Cooperatori Salesiani sarà com-

mentata la “Strenna del Rettor Maggiore per il 2012”.

La “Strenna” è un’indicazione del percorso formativo sale-

siano offerta dal Superiore Generale della Società Salesia-

na.

È dono esaltante e impegno esigente quello che il Rettor

Maggiore dei Salesiani, don Pascual Chávez,offre ai mem-

bri della Famiglia Salesiana, attraverso la tradizionale

Strenna, che intende costituire l’orizzonte e il punto di riferi-

mento delle iniziative pastorali, da realizzare nei diversi luo-

ghi dove la Società e la Famiglia Salesiana svolgono il loro

servizio alla Chiesa e ai giovani.”Conoscendo e imitando

don Bosco. Facciamo dei giovani la missione della nostra

vita” . Il 2012 è, per la Famiglia Salesiana, quindi, un anno

dedicato alla riscoperta e alla conoscenza della storia di

Don Bosco. Il Rettor Maggiore, come da tradizione, ha pre-

sentato ufficialmente la Strenna presso la Casa generalizia delle Figlie di Maria Ausiliatrice. La Strenna 2012

che il Rettor Maggiore affida alla Famiglia Salesiana si pone in continuità con il cammino indicato ai Salesiani

in vista del Bicentenario della nascita di Don Bosco (1815-2015) e ufficialmente avviato lo scorso 16 agosto. I

28 gruppi della Famiglia Salesiana sono chiamati a conoscere in maniera profonda la storia di Don Bosco per

ricostruire, oggi, la sua immagine e perpetuare la missione ad essa affidata: l’educazione e l’evangelizzazione

dei giovani.

Don Chávez precisa, prima di addentrasi nel tema, che la conoscenza di Don Bosco, anche se si avvale dei

metodi della ricerca storica, non deve dimenticare la grande dedizione che egli ha avuto per i giovani e la pre-

senza e l’azione di Dio nella sua vita; due elementi che caratterizzano strutturalmente il dna del carisma sale-

siano. Consapevoli, della grandezza della vocazione e del dono che hanno ricevuto nella pedagogia di Don

Bosco, i bovesi vogliono impegnarsi a far diventare realtà “oggi” le parole dell’evangelista «Io sono il buon pa-

store. Il buon pastore offre la vita per le pecore» (Gv 10,11). ENZA CAVALLARO

Sabato 4 Febbraio

Commento alla strenna a cura dei Salesiani Cooperatori

Chiesa San Giovanni Bosco

Bova Marina

Strenna 2012 del Rettor Maggore dei Salesiani, don Pascual Chavez

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“Io con voi mi trovo bene, Io con voi mi trovo bene, Io con voi mi trovo bene, Io con voi mi trovo bene, è la mia vita stare con voi la mia vita stare con voi la mia vita stare con voi la mia vita stare con voi” “Io con voi mi trovo bene, Io con voi mi trovo bene, Io con voi mi trovo bene, Io con voi mi trovo bene, è la mia vita stare con voi la mia vita stare con voi la mia vita stare con voi la mia vita stare con voi” Don BoscoDon BoscoDon BoscoDon BoscoDon BoscoDon BoscoDon BoscoDon Bosco

Come sempre era gremi-tissima la Basilica di

Maria Ausiliatrice a Val-

docco martedì 31 genna-

io per la Festa di San

Giovanni Bosco.

Alle 18,30 il Rettor Mag-giore della Congregazio-

ne Salesiana, don Pa-

scual Chàvez Villanueva,

ha celebrato la Messa

per il Movimento Giova-nile Salesiano.

Durante la celebrazione euca-

ristica, come tradizione, il Ret-

tor Maggiore ha lanciato il suo

messaggio al Movimento Gio-vanile Salesiano di tutto il

mondo. Un messaggio procla-

mato a nome di don Bosco.

Don Chávez, prestando parole e voce a Don Bosco, ha esordi-

to dicendo ai giovani: “sono molti i messaggi e messag-gini che ricevete, ma io vor-rei che riattivaste con me i canali di una comunicazio-ne intensa, quella che inter-corre tra inseparabili amici di lunga data, una comuni-cazione che è condivisione e dialogo”. Ad un tratto si è rivolto direttamente a tutti i

giovani idealmente presenti in

Basilica esortandoli sostan-

zialmente a credere nella vita:

“chiedo a voi giovani un sal-to di qualità, un'energia nuova, un gesto profetico per annunciare ai vostri compagni, ai tanti amici "quiescenti", alle vostre fa-

miglie talvolta “spente” o in difficoltà, un progetto di vita coraggioso, generato da profonde convinzioni u-mane e religiose.”

I giovani, si sa, sono coloro

che maggiormente inseguono i

sogni e il Rettor Maggiore ha

ricordato a tutti che siamo sognatori, figli di un padre so-

gnatore: “Con l’aiuto del Si-gnore invito anche voi, che siete la “speranza fatta car-ne”, a trovare, tra le tante suggestioni illusorie che vi raggiungono, il sogno che vi rende persone creative, il sogno che ridesta la volontà assopita, che smuove le e-nergie segrete”.

Come sempre, dopo l’omelia,

c’è stata la promessa dei nuovi

cooperatori. Sono “Salesiani

nel mondo”, che con una pro-

messa realizzano la propria vocazione alla santità con par-

ticolare attenzione ai giovani

secondo lo spirito di Don Bo-

sco e collaborano con l’intera Famiglia Salesia-

na. E’ stato bello vedere

tante persone, donne e

uomini, giovani e meno

giovani che nelle mani

del successore di don Bosco hanno promesso di

realizzare il loro apostola-

to negli impegni quotidia-

ni attuando, nella quoti-

dianità della loro vita, l’ideale evangelico

dell’amore a Dio e al

prossimo.

Questa festa ci ha ricordato

che in oltre 130 nazioni i Sale-siani e gli altri gruppi della

Famiglia Salesiana sono impe-

gnati nell’educazione,

nell’evangelizzazione, nella

tutela e promozione dei diritti umani, soprattutto dei più

piccoli e svantaggiati.

Chi frequenta gli ambienti sa-

lesiani sa che l’eredità di Don

Bosco, espressa nel Sistema

Preventivo, svela ancora oggi la sua efficacia. Lo attestano

le centinaia di progetti attivi in

ogni angolo del mondo e le

migliaia di ragazzi e giovani

che, spesso insieme alle loro famiglie, beneficiano ogni gior-

no degli interventi umani, cri-

stiani e sociali.

Insomma, dalla casa madre

dei salesiani, siamo ritornati

nei nostri oratori convinti di aver fatto nuovamente espe-

rienza che… il “sogno” conti-

nua ancora!

Paolo De Martino

Nella giornata dedicata a Don Bosco il suo nono successore, don Chavez Villanueva, ha

usato le parole del fondatore per rivolgersi ai giovani.

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21 – 22 Gennaio 2012, Lecce

WORKSHOP

COMUNICAZIONI SOCIALI

“Comunicare oggi è fondamentale! Non possiamo sottrarci alle nuove

modalità di comunicazione, le quali hanno oramai rivoluzionato la no-

stra vita: i social network.”

Anche l’Oratorio di Bova Marina non si è lasciato sfuggire questa op-

portunità! Partita, infatti, una “delegazione” di una decina tra ragazzi e

giovani impegnati ciascuno in un laboratorio diverso tra i tanti proposti:

luci, audio, fotografia,musica…

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Don Pierluigi Lanotte,

responsabile Comunicazioni

Sociali IME

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«Sentinelle che sanno intercettare gli orizzonti della

storia»: questi sono i consacrati, secondo la definizione che propongono i vescovi italiani nel messaggio per la 16esima Giornata mondiale a loro dedicata, che si

celebra come ogni anno giovedì 2 febbraio, festa della Presentazione del Signore. Un occasione per tutta la comunità ecclesiale di ringrazia-re il Padre per il dono della vita consacrata e per esprime-re il ringraziamento alle persone consacrate per la testi-monianza evangelica e il servizio alla Chiesa e al mondo che loro offrono. Quattro gli elementi che il Messaggio della Com-missione Episcopale per il clero e la vita consa-crata - dal titolo EDUCARSI ALLA VITA SANTA

DI GESU' - evidenzia come distintivi della specifi-ca vocazione dei religiosi:

1. Il primato di Dio. Essi testimoniano la bel-lezza dell'amore di Dio, che segue l'uomo con infinita benevolenza e misericordia, spanden-do quel "buon profumo divino" che può richiama-re l'umanità alla sua comunione con Dio. 2. La fraternità. La fraternità universale è il sogno di Dio, Padre di tutti. Gesù prega, perché i suoi discepoli "siano una sola cosa", come lui lo è con il Padre (cfr Gv 17,21). 3. Lo zelo divino. Essere di Cristo significa

mantenere sempre ardente nel cuore una viva

fiamma d'amore" (discorso del 22 maggio

2006).Per la nuova evangelizzazione a cui la Chiesa oggi è chiamata occorrono nuovi santi, appassionati di Gesù e dell'uomo. 4. Stile di vita. La povertà evangelica. La ca-stità consacrata. L'obbedienza libera dall'indivi-dualismo e dall'orgoglio. È un cammino da com-piere con umiltà, discrezione e misericordia.

Si celebra il 2 Febbraio la Giornata Mondiale della Vita Consacrata

Se lo Spirito di Gesù abita nei nostri cuori, anche noi potremo fare quel che ha fatto lui. Francesca Autelitano

SIGNORE ,S IGNORE ,S IGNORE ,S IGNORE ,

f a ’ d i m e u no s t rumento f a ’ d i m e u no s t rumento f a ’ d i m e u no s t rumento f a ’ d i m e u no s t rumento

de l la t ua pac ede l la t ua pac ede l la t ua pac ede l la t ua pac e ....

Dove c’è odio, io porti amore.Dove c’è odio, io porti amore.Dove c’è odio, io porti amore.Dove c’è odio, io porti amore.

Dove c’è discordia, io porti l’unione.Dove c’è discordia, io porti l’unione.Dove c’è discordia, io porti l’unione.Dove c’è discordia, io porti l’unione.

Dove c’è errore, io porti la verità.Dove c’è errore, io porti la verità.Dove c’è errore, io porti la verità.Dove c’è errore, io porti la verità.

Dove c’è dubbio, io porti la fede.Dove c’è dubbio, io porti la fede.Dove c’è dubbio, io porti la fede.Dove c’è dubbio, io porti la fede.

Dove c’è disperazione, io porti la speranza.Dove c’è disperazione, io porti la speranza.Dove c’è disperazione, io porti la speranza.Dove c’è disperazione, io porti la speranza.

O Divino Maestro,O Divino Maestro,O Divino Maestro,O Divino Maestro,

che io non cerchi tanto di essere consolato quanto di che io non cerchi tanto di essere consolato quanto di che io non cerchi tanto di essere consolato quanto di che io non cerchi tanto di essere consolato quanto di

consolare.consolare.consolare.consolare.

Non di essere compreso quanto di comprendere.Non di essere compreso quanto di comprendere.Non di essere compreso quanto di comprendere.Non di essere compreso quanto di comprendere.

Non di essere amato, quanto di amare.Non di essere amato, quanto di amare.Non di essere amato, quanto di amare.Non di essere amato, quanto di amare.

Infatti: donando si riceve.Infatti: donando si riceve.Infatti: donando si riceve.Infatti: donando si riceve.

Dimenticandosi si trova comprensione.Dimenticandosi si trova comprensione.Dimenticandosi si trova comprensione.Dimenticandosi si trova comprensione.

Perdonando si è perdonati.Perdonando si è perdonati.Perdonando si è perdonati.Perdonando si è perdonati.

Morendo si risuscita alla vera Vita.Morendo si risuscita alla vera Vita.Morendo si risuscita alla vera Vita.Morendo si risuscita alla vera Vita.

San Francesco d’AssisiSan Francesco d’AssisiSan Francesco d’AssisiSan Francesco d’Assisi

Page 14: giornalino febbraio 2012

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Il tempo di Quaresima è il tempo

che ci prepara alla grande Festa Pasqua-

le, che è al centro della fede cristiana.

Infatti, San Paolo diceva ai Corinzi: “se

Cristo non è risorto, è vana la vostra fede

e voi siete ancora nei vostri peccati. E

anche quelli che sono morti in Cristo sono

perduti. Se poi noi abbiamo avuto speran-

za in Cristo soltanto in questa vita, siamo

da compiangere più di tutti gli uomini. (1Cor 15,17-18). Questa è la nostra speranza che Egli è risorto e

dunque noi vivremo insieme a Lui. È per questo che la Chiesa ci offre l’opportunità di pre-

pararci all’incontro con Lui. All’inizio della sua predicazione, Gesù diceva appunto nel

Vangelo di Marco

“Convertitevi e credete al van-

gelo” (Mc1,15), tutto questo

«perché il regno dei cieli è

vicino». (Mt 3,2;4,17). La no-

stra conversione non è un sal-

to nel vuoto, neppure buoni

propositi di un miglioramento

di vita. La nostra conversione

è un cammino di amicizia con

Dio e ha due aspetti fonda-

mentali. Prima di tutto è una

metànoia, in greco “µετανοεῖν, metanoein” che significa cambiare mente, assumere un’altra mentalità, e

quindi, abbandonare il precedente modo di pensare e di progettare la propria vita per orientarsi verso

nuove decisioni e intenzioni. È usato anche in senso di dispiacersi, pentirsi. Il secondo aspetto viene sot-

tolineato con επιστρέφω, (epistrefo) che

esprime il movimento fisico di girarsi, di

invertire il senso di marcia, sia il movi-

mento spirituale di volgere il proprio inte-

resse verso qualcuno, e co-

me cristiani, verso Gesù Cri-

sto. Il tempo di Quaresima è

dunque il tempo che ci chie-

de un doppio movimento di

Perche’ proprio 40 giorni?Perche’ proprio 40 giorni?Perche’ proprio 40 giorni?Perche’ proprio 40 giorni?Perche’ proprio 40 giorni?Perche’ proprio 40 giorni?Perche’ proprio 40 giorni?Perche’ proprio 40 giorni?

Il numero 40, non è un numero casuale

ma lo ritroviamo più volte nelle scrittu-

re: ad esempio i 40 giorni del diluvio uni-40 giorni del diluvio uni-40 giorni del diluvio uni-40 giorni del diluvio uni-

versaleversaleversaleversale, i 40 anni trascorsi dopo la fuga 40 anni trascorsi dopo la fuga 40 anni trascorsi dopo la fuga 40 anni trascorsi dopo la fuga

dall’ Egitto dal popolo Ebreo nel desertodall’ Egitto dal popolo Ebreo nel desertodall’ Egitto dal popolo Ebreo nel desertodall’ Egitto dal popolo Ebreo nel deserto, i 40 giorni 40 giorni 40 giorni 40 giorni

e notti di Gesù nel deserto passati a pregare,digiunare e notti di Gesù nel deserto passati a pregare,digiunare e notti di Gesù nel deserto passati a pregare,digiunare e notti di Gesù nel deserto passati a pregare,digiunare

e resistendo alle tentazionie resistendo alle tentazionie resistendo alle tentazionie resistendo alle tentazioni.

Il 40404040 indica quindi un periodo di prova nel quale se da periodo di prova nel quale se da periodo di prova nel quale se da periodo di prova nel quale se da

una parte viene saggiata la consistenza della fede, una parte viene saggiata la consistenza della fede, una parte viene saggiata la consistenza della fede, una parte viene saggiata la consistenza della fede,

dall’ altra si manifesta che solo in Dio vi è salvezzadall’ altra si manifesta che solo in Dio vi è salvezzadall’ altra si manifesta che solo in Dio vi è salvezzadall’ altra si manifesta che solo in Dio vi è salvezza.

QUANDO INIZIA LA QUARESIMA?QUANDO INIZIA LA QUARESIMA?QUANDO INIZIA LA QUARESIMA?QUANDO INIZIA LA QUARESIMA?QUANDO INIZIA LA QUARESIMA?QUANDO INIZIA LA QUARESIMA?QUANDO INIZIA LA QUARESIMA?QUANDO INIZIA LA QUARESIMA?

La Quaresima inizia il Mercoledì del-inizia il Mercoledì del-inizia il Mercoledì del-inizia il Mercoledì del-

le Ceneri e si conclude il Giovedì le Ceneri e si conclude il Giovedì le Ceneri e si conclude il Giovedì le Ceneri e si conclude il Giovedì

SantoSantoSantoSanto con la messa In Cena Domini

che apre il Triduo Pasquale.

In questo periodo che dura

quaranta giorni la Chiesa si prepara alla

sua festa più importante, la Pasquala Pasquala Pasquala Pasqua.

QUALI SONO GLI ELEMENTI QUALI SONO GLI ELEMENTI QUALI SONO GLI ELEMENTI QUALI SONO GLI ELEMENTI QUALI SONO GLI ELEMENTI QUALI SONO GLI ELEMENTI QUALI SONO GLI ELEMENTI QUALI SONO GLI ELEMENTI

CARATTERISTICI?CARATTERISTICI?CARATTERISTICI?CARATTERISTICI?CARATTERISTICI?CARATTERISTICI?CARATTERISTICI?CARATTERISTICI?

Durante le sante messe celebrate nel pe-

riodo di Quaresima viene usato il colo-colo-colo-colo-

rererere viola per tutti i paramenti litur-viola per tutti i paramenti litur-viola per tutti i paramenti litur-viola per tutti i paramenti litur-

gici;gici;gici;gici; nel corso delle celebrazioni

non vengono cantati il Gloria e

l'Alleluja.

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conversione: quello di cambiare la mente e quello di

orientarci verso Gesù, l’amico delle nostre anime. Il

cammino di conversione che la Chiesa ci propone vie-

ne dall’ascolto de la Parola, che illumina la coscienza

e ci fa crescere nell’amore verso il Signore e la fiducia

nella sua misericordia.

La conversione si presenta con alcune qualità pro-

prie: la conversione è prima di tutto Personale e Comuni-

taria: ognuno è chiamato dalla Parola a cambiare la vita

ma questo si fa in una comunità di fede; Totale in quanto

rapporto di amore tra Dio e l’uomo che esige una sua e-

sclusività; Autentica : la conversione porta l’uomo

all’onestà verso Dio, il prossimo e se stesso; Immediata: è

ora il tempo della salvezza e il Signore ci chiama a entrare

in comunione con lui; escatologica: siamo in cammino ver-

so la gloria futura della liberazione dei figli di Dio. Ma in tutto questo cammino, la grazia, l’amore e la misericor-

dia di Dio ci precedono e ci accompagnano. Lasciamoci dunque riconciliare con Cristo!

Samuel AMAGLO, sdb

QUALI SONO I TEMI spiri-QUALI SONO I TEMI spiri-QUALI SONO I TEMI spiri-QUALI SONO I TEMI spiri-QUALI SONO I TEMI spiri-QUALI SONO I TEMI spiri-QUALI SONO I TEMI spiri-QUALI SONO I TEMI spiri-

tuali della Quaresima?tuali della Quaresima?tuali della Quaresima?tuali della Quaresima?tuali della Quaresima?tuali della Quaresima?tuali della Quaresima?tuali della Quaresima?

sono soprattutto la CON-CON-CON-CON-

VERSIONE, l’ASCOLTOVERSIONE, l’ASCOLTOVERSIONE, l’ASCOLTOVERSIONE, l’ASCOLTO

della PAROLA di DIO, la della PAROLA di DIO, la della PAROLA di DIO, la della PAROLA di DIO, la

PREGHIERA, l’IMPEGNO, laPREGHIERA, l’IMPEGNO, laPREGHIERA, l’IMPEGNO, laPREGHIERA, l’IMPEGNO, la

PENITENZA, il DIGIUNOPENITENZA, il DIGIUNOPENITENZA, il DIGIUNOPENITENZA, il DIGIUNO. Per questa

ricchezza ed intensità di richiami

spirituali la Quaresima è detta la Quaresima è detta la Quaresima è detta la Quaresima è detta

“tempo forte” “tempo forte” “tempo forte” “tempo forte” e la Chiesa vi pone

particolare attenzione.

Il colore liturgico che evidenzia

ciò è il VIOLA.

La Quaresima ha ancora oggi il coraggio di sfidare l’uomo dicendogli: “Ehi! Tu!

Fermati un momento. Perché corri senza sapere dove vai, senza una meta!?”

Ed infatti, è molto importante fermarsi per riflettere

sulla propria vita e decidere consapevolmente del suo itinerario. Spazio e tempo

servono per curare non solo il nostro fisico ma anche il nostro cuore. Parlavamo di

velocità… Ma il nostro spirito è altrettanto allenato, come il nostro corpo, a correre

e a saltare? Ha i riflessi pronti? È sveglio o sonnecchia? In Quaresima ricordiamo

simbolicamente i giorni in

cui Gesù si ritirò nel deserto. È forse controcorrente parlare agli uomini di oggi

(soprattutto ai giovani) di silenzio, deserto, interiorità, ascolto e meditazione della

Parola di Dio, riflessione, esame di coscienza… eppure sono queste le palestre per

costruire i muscoli interiori e l’agilità spirituale che devono contraddistinguere un

cristiano “scattante”.

La Quaresima ci parla di questo SPORT SPIRITUALE che contribuisce a fare di

noi delle persone belle e “attraenti”. Allora è proprio necessario cominciare a pen-

sare in modo diverso e cambiare certi nostri vecchi atteggiamenti che deturpano il

nostro cuore. La Quaresima è veramente il tempo di cambiamenti autentici che ci

devono far diventare persone nuove. È la possibilità di correre non dietro al ritmo

del mondo ma sulla pista dei valori dello spirito: qui ci è permesso superare ogni

record di velocità! Anzi…

Caro ministranteCaro ministranteCaro ministranteCaro ministranteCaro ministranteCaro ministranteCaro ministranteCaro ministrante,,,,

la Quaresima, le Palme, la Settimana la Quaresima, le Palme, la Settimana la Quaresima, le Palme, la Settimana la Quaresima, le Palme, la Settimana

Santa e soprattutto il Triduo Pasqua-Santa e soprattutto il Triduo Pasqua-Santa e soprattutto il Triduo Pasqua-Santa e soprattutto il Triduo Pasqua-

le sono tempi in cui la Liturgia è più le sono tempi in cui la Liturgia è più le sono tempi in cui la Liturgia è più le sono tempi in cui la Liturgia è più

intensa e perciò ti richiede un impe-intensa e perciò ti richiede un impe-intensa e perciò ti richiede un impe-intensa e perciò ti richiede un impe-

gno più assiduo. gno più assiduo. gno più assiduo. gno più assiduo.

Ricordati che il tuo servizio è un dono Ricordati che il tuo servizio è un dono Ricordati che il tuo servizio è un dono Ricordati che il tuo servizio è un dono

che fai alla tua comunitàche fai alla tua comunitàche fai alla tua comunitàche fai alla tua comunità

perché possa vivere le propria fede nel perché possa vivere le propria fede nel perché possa vivere le propria fede nel perché possa vivere le propria fede nel

più adatto contesto liturgico. Questo è più adatto contesto liturgico. Questo è più adatto contesto liturgico. Questo è più adatto contesto liturgico. Questo è

il tempo in cui Gesù non si tira indie-il tempo in cui Gesù non si tira indie-il tempo in cui Gesù non si tira indie-il tempo in cui Gesù non si tira indie-

tro perché è venuta l’ORA della sua tro perché è venuta l’ORA della sua tro perché è venuta l’ORA della sua tro perché è venuta l’ORA della sua

Passione.Passione.Passione.Passione.

Questo è il tempo in cui anche tu,Questo è il tempo in cui anche tu,Questo è il tempo in cui anche tu,Questo è il tempo in cui anche tu,

ministrante, ti puoi far più ministrante, ti puoi far più ministrante, ti puoi far più ministrante, ti puoi far più

disponibile perché viene disponibile perché viene disponibile perché viene disponibile perché viene

l’ORA del l’ORA del l’ORA del l’ORA del

tuo impegno tuo impegno tuo impegno tuo impegno

più denso. più denso. più denso. più denso.

SamuelSamuelSamuelSamuel

Page 16: giornalino febbraio 2012

Uno specchio d'acqua congela sempre Uno specchio d'acqua congela sempre

in superficie, per fortuna!in superficie, per fortuna!

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Lo sai che...hai vissuto Lo sai che...hai vissuto

i giorni della merla?i giorni della merla? I giorni della Merla, il 29, 30 e 31 gennaio sono i giorni più freddi dell’inverno.

Ma perchè hanno proprio questo nome? Ma perchè hanno proprio questo nome? Ma perchè hanno proprio questo nome? Ma perchè hanno proprio questo nome? Tutto parte con una leggenda nata nella notte dei tempi:

Ma ve lo siete mai chiesti,miei cari scienziati,perchè l’acqua dei laghi e degli specchi d’acqua non si ghiaccia a parire dal fondale verso la super-ficie(come succede in ogni altro liquido)?! Ma pensate un pò a cosa suc-cederebbe: il ghiaccio avanzerebbe dal fondale verso la superficie, ren-dendo l'acqua inutilizzabile per le specie viventi a terra, ed ucciderebbe quelle presenti nell'acqua stessa. Invece il ghiaccio si forma solo in su-perficie, fungendo da potente isolante tra l'ambiente esterno, gelido, e l'acqua sottostante alla crosta di ghiaccio, che rimane allo stato liquido e quindi utilizzabile dalle specie viventi ( uomo incluso ). Quando un lago si congela, inizia una sorta di danza tra i diversi strati

di acqua che lo costituiscono. Trovandosi a contatto con l’aria fredda, la superficie dello stagno si raffredda per pri-ma ed essendo più densa e pesante (ovvero intorno ai 4 °C) tende a inabissarsi. Tale fenomeno lascia spazio a un nuovo strato d’acqua che, venendo a contatto con l’aria si raffredda a sua volta e si inabissa. Il processo prosegue fino a quando l’intero stagno raggiunge la temperatura di circa 4 °C e l’acqua raggiunge uno stadio di densità massi-ma. Se la temperatura scende ancora, gli strati superiori di acqua, più esposti agli agenti atmosferici, si trasformano in ghiaccio, mentre gli strati più profondi, meno esposti, restano alla temperatura di circa 4 °C, consentendo così ad animali e piante di sopravvivere.

Ritorna, a grande richiesta, la nostra rubrica “Help

student”. Questo mese ci occuperemo di qualcosa di

“grande attualità”!!

Dunque, buona lettura...

A cura di Francesca Autelitano

C’era una volta (e c’è ancora), il mese di Gennaio, freddo e gelido. Anche un po’ birichino. C’era una volta (e c’è ancora), il mese di Gennaio, freddo e gelido. Anche un po’ birichino. C’era una volta (e c’è ancora), il mese di Gennaio, freddo e gelido. Anche un po’ birichino. C’era una volta (e c’è ancora), il mese di Gennaio, freddo e gelido. Anche un po’ birichino. C’era una volta (e c’è ancora), il mese di Gennaio, freddo e gelido. Anche un po’ birichino. C’era una volta (e c’è ancora), il mese di Gennaio, freddo e gelido. Anche un po’ birichino. C’era una volta (e c’è ancora), il mese di Gennaio, freddo e gelido. Anche un po’ birichino. C’era una volta (e c’è ancora), il mese di Gennaio, freddo e gelido. Anche un po’ birichino. C’era una volta (e c’è ancora), il mese di Gennaio, freddo e gelido. Anche un po’ birichino. C’era una volta (e c’è ancora), il mese di Gennaio, freddo e gelido. Anche un po’ birichino. C’era una volta (e c’è ancora), il mese di Gennaio, freddo e gelido. Anche un po’ birichino. C’era una volta (e c’è ancora), il mese di Gennaio, freddo e gelido. Anche un po’ birichino.

E c’era una merla, che poverina era diventata la vittima preferita del primo mese dell’anno.E c’era una merla, che poverina era diventata la vittima preferita del primo mese dell’anno.E c’era una merla, che poverina era diventata la vittima preferita del primo mese dell’anno.E c’era una merla, che poverina era diventata la vittima preferita del primo mese dell’anno.E c’era una merla, che poverina era diventata la vittima preferita del primo mese dell’anno.E c’era una merla, che poverina era diventata la vittima preferita del primo mese dell’anno.E c’era una merla, che poverina era diventata la vittima preferita del primo mese dell’anno.E c’era una merla, che poverina era diventata la vittima preferita del primo mese dell’anno.E c’era una merla, che poverina era diventata la vittima preferita del primo mese dell’anno.E c’era una merla, che poverina era diventata la vittima preferita del primo mese dell’anno.E c’era una merla, che poverina era diventata la vittima preferita del primo mese dell’anno.E c’era una merla, che poverina era diventata la vittima preferita del primo mese dell’anno.

Gennaio si divertiva a perseguitare la merla. Aspettava che la merla uscisse dal nido per cer-Gennaio si divertiva a perseguitare la merla. Aspettava che la merla uscisse dal nido per cer-Gennaio si divertiva a perseguitare la merla. Aspettava che la merla uscisse dal nido per cer-Gennaio si divertiva a perseguitare la merla. Aspettava che la merla uscisse dal nido per cer-Gennaio si divertiva a perseguitare la merla. Aspettava che la merla uscisse dal nido per cer-Gennaio si divertiva a perseguitare la merla. Aspettava che la merla uscisse dal nido per cer-Gennaio si divertiva a perseguitare la merla. Aspettava che la merla uscisse dal nido per cer-Gennaio si divertiva a perseguitare la merla. Aspettava che la merla uscisse dal nido per cer-Gennaio si divertiva a perseguitare la merla. Aspettava che la merla uscisse dal nido per cer-Gennaio si divertiva a perseguitare la merla. Aspettava che la merla uscisse dal nido per cer-Gennaio si divertiva a perseguitare la merla. Aspettava che la merla uscisse dal nido per cer-Gennaio si divertiva a perseguitare la merla. Aspettava che la merla uscisse dal nido per cer-

car cibo, e ricopriva la Terra di neve e ghiaccio, senza far trovare nutrimento all’indifeso ani-car cibo, e ricopriva la Terra di neve e ghiaccio, senza far trovare nutrimento all’indifeso ani-car cibo, e ricopriva la Terra di neve e ghiaccio, senza far trovare nutrimento all’indifeso ani-car cibo, e ricopriva la Terra di neve e ghiaccio, senza far trovare nutrimento all’indifeso ani-car cibo, e ricopriva la Terra di neve e ghiaccio, senza far trovare nutrimento all’indifeso ani-car cibo, e ricopriva la Terra di neve e ghiaccio, senza far trovare nutrimento all’indifeso ani-car cibo, e ricopriva la Terra di neve e ghiaccio, senza far trovare nutrimento all’indifeso ani-car cibo, e ricopriva la Terra di neve e ghiaccio, senza far trovare nutrimento all’indifeso ani-car cibo, e ricopriva la Terra di neve e ghiaccio, senza far trovare nutrimento all’indifeso ani-car cibo, e ricopriva la Terra di neve e ghiaccio, senza far trovare nutrimento all’indifeso ani-car cibo, e ricopriva la Terra di neve e ghiaccio, senza far trovare nutrimento all’indifeso ani-car cibo, e ricopriva la Terra di neve e ghiaccio, senza far trovare nutrimento all’indifeso ani-

male.male.male.male.male.male.male.male.male.male.male.male. Un anno, la merla, stanca di questa storia nel mese di dicembre fece scorta per tutto il Un anno, la merla, stanca di questa storia nel mese di dicembre fece scorta per tutto il Un anno, la merla, stanca di questa storia nel mese di dicembre fece scorta per tutto il Un anno, la merla, stanca di questa storia nel mese di dicembre fece scorta per tutto il Un anno, la merla, stanca di questa storia nel mese di dicembre fece scorta per tutto il Un anno, la merla, stanca di questa storia nel mese di dicembre fece scorta per tutto il Un anno, la merla, stanca di questa storia nel mese di dicembre fece scorta per tutto il Un anno, la merla, stanca di questa storia nel mese di dicembre fece scorta per tutto il Un anno, la merla, stanca di questa storia nel mese di dicembre fece scorta per tutto il Un anno, la merla, stanca di questa storia nel mese di dicembre fece scorta per tutto il Un anno, la merla, stanca di questa storia nel mese di dicembre fece scorta per tutto il Un anno, la merla, stanca di questa storia nel mese di dicembre fece scorta per tutto il

mese di Gennaio, che allora era di 28 giorni.mese di Gennaio, che allora era di 28 giorni.mese di Gennaio, che allora era di 28 giorni.mese di Gennaio, che allora era di 28 giorni.mese di Gennaio, che allora era di 28 giorni.mese di Gennaio, che allora era di 28 giorni.mese di Gennaio, che allora era di 28 giorni.mese di Gennaio, che allora era di 28 giorni.mese di Gennaio, che allora era di 28 giorni.mese di Gennaio, che allora era di 28 giorni.mese di Gennaio, che allora era di 28 giorni.mese di Gennaio, che allora era di 28 giorni. Il 28 del Il 28 del Il 28 del Il 28 del Il 28 del Il 28 del Il 28 del Il 28 del Il 28 del Il 28 del Il 28 del Il 28 del

mese, la merla, credendo di aver raggirato genna-mese, la merla, credendo di aver raggirato genna-mese, la merla, credendo di aver raggirato genna-mese, la merla, credendo di aver raggirato genna-mese, la merla, credendo di aver raggirato genna-mese, la merla, credendo di aver raggirato genna-mese, la merla, credendo di aver raggirato genna-mese, la merla, credendo di aver raggirato genna-mese, la merla, credendo di aver raggirato genna-mese, la merla, credendo di aver raggirato genna-mese, la merla, credendo di aver raggirato genna-mese, la merla, credendo di aver raggirato genna-

io, uscì dal suo nido cinguettando. Ma non sapeva che io, uscì dal suo nido cinguettando. Ma non sapeva che io, uscì dal suo nido cinguettando. Ma non sapeva che io, uscì dal suo nido cinguettando. Ma non sapeva che io, uscì dal suo nido cinguettando. Ma non sapeva che io, uscì dal suo nido cinguettando. Ma non sapeva che io, uscì dal suo nido cinguettando. Ma non sapeva che io, uscì dal suo nido cinguettando. Ma non sapeva che io, uscì dal suo nido cinguettando. Ma non sapeva che io, uscì dal suo nido cinguettando. Ma non sapeva che io, uscì dal suo nido cinguettando. Ma non sapeva che io, uscì dal suo nido cinguettando. Ma non sapeva che

la partita non era ancora finita.la partita non era ancora finita.la partita non era ancora finita.la partita non era ancora finita.la partita non era ancora finita.la partita non era ancora finita.la partita non era ancora finita.la partita non era ancora finita.la partita non era ancora finita.la partita non era ancora finita.la partita non era ancora finita.la partita non era ancora finita.

Gennaio, non accettando l’affronto, chiese a Febbraio tre Gennaio, non accettando l’affronto, chiese a Febbraio tre Gennaio, non accettando l’affronto, chiese a Febbraio tre Gennaio, non accettando l’affronto, chiese a Febbraio tre Gennaio, non accettando l’affronto, chiese a Febbraio tre Gennaio, non accettando l’affronto, chiese a Febbraio tre Gennaio, non accettando l’affronto, chiese a Febbraio tre Gennaio, non accettando l’affronto, chiese a Febbraio tre Gennaio, non accettando l’affronto, chiese a Febbraio tre Gennaio, non accettando l’affronto, chiese a Febbraio tre Gennaio, non accettando l’affronto, chiese a Febbraio tre Gennaio, non accettando l’affronto, chiese a Febbraio tre

giorni in prestito e scatenò bufere di neve e pioggia.giorni in prestito e scatenò bufere di neve e pioggia.giorni in prestito e scatenò bufere di neve e pioggia.giorni in prestito e scatenò bufere di neve e pioggia.giorni in prestito e scatenò bufere di neve e pioggia.giorni in prestito e scatenò bufere di neve e pioggia.giorni in prestito e scatenò bufere di neve e pioggia.giorni in prestito e scatenò bufere di neve e pioggia.giorni in prestito e scatenò bufere di neve e pioggia.giorni in prestito e scatenò bufere di neve e pioggia.giorni in prestito e scatenò bufere di neve e pioggia.giorni in prestito e scatenò bufere di neve e pioggia.

Le basse temperature spinsero la merla a ripararsi in un Le basse temperature spinsero la merla a ripararsi in un Le basse temperature spinsero la merla a ripararsi in un Le basse temperature spinsero la merla a ripararsi in un Le basse temperature spinsero la merla a ripararsi in un Le basse temperature spinsero la merla a ripararsi in un Le basse temperature spinsero la merla a ripararsi in un Le basse temperature spinsero la merla a ripararsi in un Le basse temperature spinsero la merla a ripararsi in un Le basse temperature spinsero la merla a ripararsi in un Le basse temperature spinsero la merla a ripararsi in un Le basse temperature spinsero la merla a ripararsi in un

comignolo di un camino, dove rimase fino a febbraio. Quan-comignolo di un camino, dove rimase fino a febbraio. Quan-comignolo di un camino, dove rimase fino a febbraio. Quan-comignolo di un camino, dove rimase fino a febbraio. Quan-comignolo di un camino, dove rimase fino a febbraio. Quan-comignolo di un camino, dove rimase fino a febbraio. Quan-comignolo di un camino, dove rimase fino a febbraio. Quan-comignolo di un camino, dove rimase fino a febbraio. Quan-comignolo di un camino, dove rimase fino a febbraio. Quan-comignolo di un camino, dove rimase fino a febbraio. Quan-comignolo di un camino, dove rimase fino a febbraio. Quan-comignolo di un camino, dove rimase fino a febbraio. Quan-

do uscì il suo aspetto era diverso, e le sue penne, per la fuliggine do uscì il suo aspetto era diverso, e le sue penne, per la fuliggine do uscì il suo aspetto era diverso, e le sue penne, per la fuliggine do uscì il suo aspetto era diverso, e le sue penne, per la fuliggine do uscì il suo aspetto era diverso, e le sue penne, per la fuliggine do uscì il suo aspetto era diverso, e le sue penne, per la fuliggine do uscì il suo aspetto era diverso, e le sue penne, per la fuliggine do uscì il suo aspetto era diverso, e le sue penne, per la fuliggine do uscì il suo aspetto era diverso, e le sue penne, per la fuliggine do uscì il suo aspetto era diverso, e le sue penne, per la fuliggine do uscì il suo aspetto era diverso, e le sue penne, per la fuliggine do uscì il suo aspetto era diverso, e le sue penne, per la fuliggine

erano diventate tutte nere. Da allora tutti i merli sono neri.erano diventate tutte nere. Da allora tutti i merli sono neri.erano diventate tutte nere. Da allora tutti i merli sono neri.erano diventate tutte nere. Da allora tutti i merli sono neri.erano diventate tutte nere. Da allora tutti i merli sono neri.erano diventate tutte nere. Da allora tutti i merli sono neri.erano diventate tutte nere. Da allora tutti i merli sono neri.erano diventate tutte nere. Da allora tutti i merli sono neri.erano diventate tutte nere. Da allora tutti i merli sono neri.erano diventate tutte nere. Da allora tutti i merli sono neri.erano diventate tutte nere. Da allora tutti i merli sono neri.erano diventate tutte nere. Da allora tutti i merli sono neri. E da E da E da E da E da E da E da E da E da E da E da E da

allora, il 29, il 30 e il 31 gennaio siamo costretti ad indossare allora, il 29, il 30 e il 31 gennaio siamo costretti ad indossare allora, il 29, il 30 e il 31 gennaio siamo costretti ad indossare allora, il 29, il 30 e il 31 gennaio siamo costretti ad indossare allora, il 29, il 30 e il 31 gennaio siamo costretti ad indossare allora, il 29, il 30 e il 31 gennaio siamo costretti ad indossare allora, il 29, il 30 e il 31 gennaio siamo costretti ad indossare allora, il 29, il 30 e il 31 gennaio siamo costretti ad indossare allora, il 29, il 30 e il 31 gennaio siamo costretti ad indossare allora, il 29, il 30 e il 31 gennaio siamo costretti ad indossare allora, il 29, il 30 e il 31 gennaio siamo costretti ad indossare allora, il 29, il 30 e il 31 gennaio siamo costretti ad indossare

sciarponi e cappelli, d'altronde sono i giorni più freddi sciarponi e cappelli, d'altronde sono i giorni più freddi sciarponi e cappelli, d'altronde sono i giorni più freddi sciarponi e cappelli, d'altronde sono i giorni più freddi sciarponi e cappelli, d'altronde sono i giorni più freddi sciarponi e cappelli, d'altronde sono i giorni più freddi sciarponi e cappelli, d'altronde sono i giorni più freddi sciarponi e cappelli, d'altronde sono i giorni più freddi sciarponi e cappelli, d'altronde sono i giorni più freddi sciarponi e cappelli, d'altronde sono i giorni più freddi sciarponi e cappelli, d'altronde sono i giorni più freddi sciarponi e cappelli, d'altronde sono i giorni più freddi

dell'anno. I giorni della Merla, appunto.dell'anno. I giorni della Merla, appunto.dell'anno. I giorni della Merla, appunto.dell'anno. I giorni della Merla, appunto.dell'anno. I giorni della Merla, appunto.dell'anno. I giorni della Merla, appunto.dell'anno. I giorni della Merla, appunto.dell'anno. I giorni della Merla, appunto.dell'anno. I giorni della Merla, appunto.dell'anno. I giorni della Merla, appunto.dell'anno. I giorni della Merla, appunto.dell'anno. I giorni della Merla, appunto.

Page 17: giornalino febbraio 2012

Il diritto alla vita, solennemente pro-clamato nella Dichiarazione dei diritti dell’uomo, è uno dei diritti inviolabili ovvero occupa una posizione privile-giata in quanto diritto che nessuno può negarci. Ma è veramente così? Togliere la vita a qualcuno è stato da sempre aspramente condannato sia dalle vari religioni che filosofie ma questo diritto non è assolutamente inviolabile come può sembrare in una prima analisi. Vi sono situazioni in cui lo Stato può

privare l’individuo della sua vita, parliamo della pena di morte o pena capitale che, secondo le stima di Am-nesty International viene

ancora applicata da 58 Paesi tra cui Stati Uniti e Giappone. Il principio fondamentale dei diritti umani è che nessun individuo può essere privato arbitrariamente della propria vita, quindi a patto che rispetti la legge e le procedure la pena di

Spesso si pensa che il diritto alla vita sia qualcosa di “lontano” da noi o quel che è peggio, spesso se ne disconosce il signifi-cato. La vita è la cosa più preziosa che l’uomo possiede, il suo bene più grande e non se ne rende conto. È così facile dissipare questa nostra ricchezza! La vita è qualcosa che ci viene donata, per chi crede da Dio, per gli altri dai genitori; è comunque qualcosa che riceviamo e non di DOVUTO. Nella nostra società sembra normale “nascere” o meglio cre-scere; in molti Paesi, soprattutto quelli sottosviluppati, dopo la nascita sono molto pochi i bambini che superano il primo anno di vita viste le avverse condizioni in cui sono costretti a vivere. Ci si ferma qui di solito, a quei poveri bambini che “non posso-no crescere”. Ma la vita è molto di più! Il diritto alla vita è anche nostro e dobbiamo lottare perché non sia violato. Questo diritto viene violato ogni qual volta “mi” viene tolta la libertà di vivere con serenità la mia vita, ogni volta che c’è qualcosa che mi costringe ad agire in un modo diverso dal mio volere, ogni volta che un fazzoletto mi tappa la bocca, proiben-domi di dire la verità. Viene violato ogni volta che un bambino non può godere della propria infanzia, ogni volta che gli viene negato il diritto di na-scere e scoprire questo nostro magnifico mondo, perché ogni vita è una vita; ogni volta che gli viene data in mano un arma e viene mandato in guerra, ogni volta che deve lavorare 12 ore al giorno (e anche di più) per guadagnare un pezzo di pane, per se e tutta la sua famiglia. Ogni volta che un uomo lotta per la supremazia contro il suo simile, ogni volta che crede giusto annientare un popolo per-ché inferiore, ogni volta che riduce in schiavitù un altro uomo, questo diritto viene violato. Spesso pensiamo –mettendo come soggetto un NOI ipotetico– a quanto questa vita non ci piaccia, che sarebbe stato me-glio non nascere, che la nostra vita non vale niente; tutto ciò ci porta ad un atto estremo, con la droga, con l’alcol, con altre forme di dipendenza che pensiamo ci risolvano la situazione o quel che è peggio decidiamo di mettere la parola fine sulla nostra vita. Facendo ciò, non soltanto commettiamo un atto atroce contro noi stessi ma ci priviamo del nostro più grande diritto, vivere!!!

Consideriamo ora qualche numero che risultano suscitare l’interesse delle persone, più il numero è alto più ci interessiamo alla causa. E allora ecco: • 26 mila bambini muoiono di fa-

me ogni giorno • 7 esecuzioni con pena capitale

al giorno • 150 milioni di bambini sfruttati • 250 mila bambini soldato • 6 milioni le vittime della Shoah • Centinaia le vittime innocenti

della mafia PAG. 17

Di Mariagrazia Nucera

Page 18: giornalino febbraio 2012

A cura di Angela ZavettieriA cura di Angela Zavettieri

PAG. 18

GLI ANNI FAVOLOSI (1825 GLI ANNI FAVOLOSI (1825 GLI ANNI FAVOLOSI (1825 GLI ANNI FAVOLOSI (1825 ---- 1835)1835)1835)1835)

1. Giovanissimo saltimbanco1. Giovanissimo saltimbanco1. Giovanissimo saltimbanco1. Giovanissimo saltimbanco

Quello che specialmente li attirava intorno a me e li divertiva moltissimo erano i miei racconti. Racconta-

vo i fatti che avevo ascoltato nelle prediche e al catechismo, le avventure che avevo letto...

Di statura ero piccolo piccoloDi statura ero piccolo piccoloDi statura ero piccolo piccoloDi statura ero piccolo piccolo

A quale età cominciai a occuparmi dei fanciulli? Me

l'hanno domandato tante volte. Posso rispondere che a

dieci anni facevo già ciò che mi era possibile, cioè una

specie di oratorio festivo.

Ero piccolo piccolo, ma cercavo di capire le inclinazioni

dei miei compagni. Fissavo qualcuno in faccia e riuscivo a

leggere i progetti che aveva nella mente. Per questa carat-

teristica, i ragazzi della mia età mi volevano molto bene,

e nello stesso tempo mi temevano.

Ognuno mi voleva come suo amico o come giudice nel-

le contese. Facevo del bene a chi potevo, del male a nes-

suno. Cercavano di avermi amico perché, nel caso di bisticci nel gioco, li difendessi. Infatti di statura ero

piccolo, ma avevo una forza e un coraggio che mettevano timore anche ai più grandi. Cosi, quando na-

scevano risse, liti, discussioni, io ero scelto come arbitro, e tutti accettavano le mie decisioni.

Racconti nei prati e nelle stalleRacconti nei prati e nelle stalleRacconti nei prati e nelle stalleRacconti nei prati e nelle stalle

Quello che specialmente li attirava intorno a me e li divertiva moltissimo erano i miei racconti. Raccon-

tavo i fatti che avevo ascoltato nelle prediche e al catechismo, le avventure che avevo letto nei Reali di

Francia, il Guerin Meschino, Bertoldo e Bertoldino.

Appena gli amici mi vedevano, mi correvano vicino. Volevano che raccontassi qualcosa, anche se ero

così piccolo che a stento capivo ciò che leggevo.

Ai ragazzi si aggiungevano sovente parecchi adulti. E così, mentre andavo e tornavo da Castelnuovo,

attraverso campi e prati, qualche volta ero circondato da centinaia di persone. Volevano ascoltare un po-

vero ragazzo che aveva solo un po' di memoria. Non avevo nessuna cultura, ma tra loro apparivo come

un grande sapiente. Dice un vecchio proverbio: « Nel regno dei ciechi, chi ci vede anche solo da un occhio

è proclamatore ».

Nell'inverno, molte famiglie contadine passavano le serate nella stalla (l'ambiente più caldo della casa).

Mi invitavano tutti, perché raccontassi le mie storie. Erano tutti contenti di passare una serata di cinque e

anche di sei ore ascoltando immobili la lettura dei Reali di Francia. Il piccolo e povero lettore stava ritto

sopra una panca, perché tutti potessero vederlo. Curioso il fatto che in giro si diceva: « Andiamo ad ascol-

tare la predica », perché prima e dopo i miei racconti facevamo tutti il segno della Croce e recitavamo

un'Ave Maria.

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Inauguriamo in questo numero una nuo-

va rubrica che oltre a raccogliere infor-

mazioni sui risultati ottenuti dalle squa-

dre del nostro oratorio, vuole raccontare

anche il forte legame che esiste tra sport

ed educazione.

Non è scontato il fatto che la Chiesa, e noi sale-

siani in essa, ci occupiamo di sport. Ci sono si-

curamente delle valide ragioniragioniragioniragioni. Non il prestigio,

né il guadagno. Neanche il successo o la gloria.

A questa domanda con grande maestria e sag-

gezza pedagogica ha risposto don Juan Vec-don Juan Vec-don Juan Vec-don Juan Vec-

chichichichi nel contesto di una relazione tenuta al mon-

do sportivo salesiano nel 1983:

«Perché i salesiani si collocano anche nello sport Perché i salesiani si collocano anche nello sport Perché i salesiani si collocano anche nello sport Perché i salesiani si collocano anche nello sport

e non soltanto nelle scuole e nella catechesi?e non soltanto nelle scuole e nella catechesi?e non soltanto nelle scuole e nella catechesi?e non soltanto nelle scuole e nella catechesi?

• Perché nello sport e con lo sport incontrano

un gran numero di giovani;

• nello sport accompagno i giovani in un'e-

sperienza umana, ricca di valori individuali

e sociali;

• perché attraverso questa esperienza e altre

simili possono mettere la vita in rapporto

con la fede, rendendo quest'ultima significa-

tiva, saldandola con momenti e preoccupa-

zioni quotidiane;

• perché nell'esperienza dello sport si ripro-

mettono di raggiungere col messaggio an-

che coloro che in principio non lo chiedeva-

no;

• e perché inoltre si offre loro la possibilità di

formare gruppi, creare ambienti, parateci-

pare nel territorio, essere presenti nell'ela-

borazione di un aspetto della cultura.

Per tutto questo i salesiani non abbandoneran-

no facilmente l'area sportiva! Lo sport è un

campo che offre delle possibilità educativepossibilità educativepossibilità educativepossibilità educative»

«Come discepoli autentici e apostoli appassionati «Come discepoli autentici e apostoli appassionati «Come discepoli autentici e apostoli appassionati «Come discepoli autentici e apostoli appassionati

portiamo il Vangelo ai giovani nello sport:portiamo il Vangelo ai giovani nello sport:portiamo il Vangelo ai giovani nello sport:portiamo il Vangelo ai giovani nello sport:

identità e missione dell’animatore identità e missione dell’animatore identità e missione dell’animatore identità e missione dell’animatore

sportivo in stile salesiano»sportivo in stile salesiano»sportivo in stile salesiano»sportivo in stile salesiano»

EsordientiEsordientiEsordientiEsordienti

GiovanissimiGiovanissimiGiovanissimiGiovanissimi

PulciniPulciniPulciniPulcini

PAG. 19

Piccoli angeliPiccoli angeliPiccoli angeliPiccoli angeli

Page 20: giornalino febbraio 2012

1 Febbraio: 1 Febbraio: 1 Febbraio: 1 Febbraio: Antonella Arconti

2 Febbraio: 2 Febbraio: 2 Febbraio: 2 Febbraio: Piera Iiriti

3 Febbraio3 Febbraio3 Febbraio3 Febbraio: Don Lindo, Mauro Cuomo, Rossella Morabito, Gio-vanni Palamara

5 Febbraio5 Febbraio5 Febbraio5 Febbraio: Mimma Criseo , Vincenzo Ligato, Simone Natoli, Maria Benno, Samuela Tommasini

6 Febbraio: 6 Febbraio: 6 Febbraio: 6 Febbraio: Filippo Alagna, Carolina Bova, Giovanna Favasuli

7 Febbraio7 Febbraio7 Febbraio7 Febbraio: Alessia Tedesco, Antonia Fiumanò, Daniela Callea

8 Febbraio8 Febbraio8 Febbraio8 Febbraio: Domenico Callea, Domenico Squillaci, Carmela Legato

9 Febbraio: 9 Febbraio: 9 Febbraio: 9 Febbraio: Filippo Rodà, Zuleika Palamara

11 Febbraio: 11 Febbraio: 11 Febbraio: 11 Febbraio: Loredana Marcianò, Giovanna Scorsa

13 Febbraio: 13 Febbraio: 13 Febbraio: 13 Febbraio: Giuseppe Tuscano

14 Febbraio14 Febbraio14 Febbraio14 Febbraio: Silvio Cacciatore, Giuseppe Spinella, Carmela Zavettieri, Veronica Petrulli

15 Febbraio: 15 Febbraio: 15 Febbraio: 15 Febbraio: Fortunato Mentana

17 Febbraio17 Febbraio17 Febbraio17 Febbraio: Loredana Maisano

18 Febbraio: 18 Febbraio: 18 Febbraio: 18 Febbraio: Tiziana Nucera, Sergio e Silvia Zavettieri, Mario Micheletta, Danilo Rubertà

20 Febbraio20 Febbraio20 Febbraio20 Febbraio: Antonio Serranò, Sabrina Serranò, Annunziato Zavettieri

21 Febbraio21 Febbraio21 Febbraio21 Febbraio: Sabrina Ligato

22 Febbraio: 22 Febbraio: 22 Febbraio: 22 Febbraio: Aldo Gurnari, Seby Modaffari

23 Febbraio23 Febbraio23 Febbraio23 Febbraio: Daniele Giovanni Vadalà, Maria Zavettieri, Annun-ziato Saladino

24 Febbraio: 24 Febbraio: 24 Febbraio: 24 Febbraio: Carmen Altomonte

25 Febbraio: 25 Febbraio: 25 Febbraio: 25 Febbraio: Davide Mafrica

26 Febbraio:26 Febbraio:26 Febbraio:26 Febbraio:Francesco Plutino

27 Febbraio27 Febbraio27 Febbraio27 Febbraio: Chiara Ficara, Valeria Pangallo

28 Febbraio28 Febbraio28 Febbraio28 Febbraio: Chiara Anghelone, Giovanni Cilione,

Giuseppe Oliverio, Marco Leuzzo, Marcella Criseo, Mario Liuzzo


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