Date post: | 15-Sep-2018 |
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SOMMARIO
Diario di Bordo La Lettura… Che passione
Vecchi mestieri e … Cosa farò da grande
Amore è … L’ I.S.I.S. Le droghe …
Bellezza, moda e dintorni … Maschi e Femmine
Musica Tecnologia digitale L’albero della vita
Hai un idolo ? Alien, un film cult
Racconti Il mio Natale
Il cartone animato La Fenice Che personaggi !
Videogiochi Ricette golose
Qual è il tuo sport preferito ? Sport NBA
Sport intervista a mio Papà Fabrizio Macchi “il guerriero” Un campione indimenticabile
Galleria del sorriso
Giornalino scolastico della Scuola secondaria statale di 1° grado di Saltrio
Istituto Comprensivo Martino Longhi di Viggiù
Numero 2 eedizione anno scolastico 2015/2016
Numero 2 edizione anno scolas co 2015/2016
Alla stesura della seconda edizione del giornalino “La Gazzetta della Scuola”
hanno collaborato anche i bambini delle classi e delle Scuole primarie !
Il nostro giornalino ha un sito dedicato all’indirizzo : ag e ade as u a m .
Sul sito, oltre all’edizione Web del giornalino, è possibile visionare notizie e
fotografie inerenti ad altri laboratori del progetto “Scuola Aperta” o riguardanti
iniziative ed eventi promossi dai docenti della Scuola secondaria e dall’ Istituto.
U Grazie di cuore ai docenti della Scuola primaria e secondaria, agli esperti
esterni, ai collaboratori A A e al Dirigente Scolastico per averci supportato e
“sopportato” durante questo entusiasmante percorso!
“FACCIAMO IL PUNTO …”
DIARIO DI BORDO
GIOVEDÌ 15 OTTOBRE
Si riunisce la direzione del giornalino, un laboratorio del progetto “Scuola Aperta”, per la seconda edizione. Ci presentiamo. Siamo Gabriele, Samuele e Manuel, giovani osservatori e abbiamo l’arduo compito di raccontare ciò che accade all’interno delle redazioni. L’ambiente è per noi nuovo, ma da subito ne siamo affascinati. La scuola è grandissima, la palestra è immensa. In ogni classe ci sono delle LIM, lavagne luminose collegate ai computer. Il nostro gruppo è diviso in più redazioni. Il nostro compito è impegnativo. Dobbiamo osservare … Dopo quasi un paio d’ore Gabriele, preso dall’euforia, sta ancora scrivendo. Con Manuel e Samuele raccontiamo la nostra giornata, come ci troviamo in questo nuovo ambiente. Abbiamo conosciuto nuovi amici: qui il divertimento è assicurato!!!
GIOVEDÌ 29 OTTOBRE
Riprende il laboratorio di giornalino. Una delle redazioni più interessanti ha il compito di recensire il film “ALIEN”. Giovedì scorso i ragazzi delle medie hanno proposto questo film. Abbiamo analizzato le scene cruciali. Anche noi abbiamo espresso la nostra fondamentale opinione. Ora i nostri giornalisti stanno elaborando un grafico che rappresenta le preferenze cinematografiche dei ragazzi: avventura, azione, giallo, horror, romantico, fantasy, fantascienza, comico. Vince il genere horror, quindi i film più amati da noi ragazzi sono gli horror. Alcuni compagni stanno lavorando a dei grafici, altri stanno ancora discutendo sugli argomenti da approfondire. Siamo curiosi e lasciamo i computer per ascoltare cosa si raccontano i giornalisti…
GIOVEDÌ 5 NOVEMBRE Oggi ci stiamo divertendo moltissimo. L'idea del laboratorio di giornalino è stata magnifica perché è un momento dove noi opinionisti ci riuniamo per osservare e commentare il lavoro delle redazioni. Oggi siamo in aula informatica per scrivere il nostro diario. Le redazioni stanno lavorando assiduamente alla stesura del giornale.
Gli articoli prendono pian piano corpo. I redattori sono alla ricerca di informazioni attraverso i sondaggi e le ricerche internet…. Il lavoro fluisce e gli articoli sono sempre più completi e interessanti. Noi continuiamo ad osservare attentamente …. E a scrivere!!!
GIOVEDÌ 12 NOVEMBRE Oggi siamo ancora in aula informatica. Qui con noi ci sono altre tre opinioniste che discutono e consigliano sulla moda (cose da donne!!!!). Alla fine di questo percorso mancano soltanto 5 incontri e siamo molto dispiaciuti perché questo laboratorio ci ha entusiasmato davvero tanto. Con noi c'è anche la prof Federica Buran. Qui alla scuola media di Saltrio c‘è un grande fermento, dato che oltre al laboratorio di giornalino, ci sono altri laboratori: quello di rugby, quello metacognitivo, in cui i ragazzi imparano ad usare il computer per studiare, quello di chimica, quello di fisica e, infine, il laboratorio di teatro. La scuola media di Saltrio è davvero grande, quasi immensa, è molto decorata (ma molti ragazzi non la pensano così). C’è una grande sala (che poi abbiamo scoperto chiamarsi Aula Magna) con molte sedie e un proiettore: in quest’aula si danno comunicazioni importanti agli alunni o si fanno conferenze. Per ora questa scuola ci piace molto !!!!!
GIOVEDÌ 26 NOVEMBRE Oggi abbiamo visitato il laboratorio di rugby. Abbiamo lasciato i nostri computer per dirigerci nella grande palestra della scuola media. Il rugby è uno sport per grandi e piccoli, è divertente, si corre molto, ma, a volte, ci si fa male. I ragazzi del laboratorio sportivo sono divisi in tre squadre e ogni squadra indossa una casacca di colore diverso. La palla è di forma ovale ed è molto pesante. Nel momento in cui siamo entrati in palestra si disputava una partita. Le regole del rugby sono abbastanza semplici. Eccone alcune:
o la palla può essere passata solo indietro e di fianco; o è necessario arrivare alla meta con la palla per fare punto, appoggiandola oltre la line della meta; o la cosa più importante è imparare a cadere bene per evitare ammaccature e farsi male….
Il rugby è un gioco da veri Superman!!!!
GIOVEDÌ 3 DICEMBRE Oggi facciamo visita al laboratorio di teatro. Gli attori stanno improvvisando una storia, quella di “Fiordaliso”. I ragazzi recitano nella sala vicino allo spogliatoio e si esercitano in un’area della sala, delimitata da pezzi di scotch. Gli insegnanti sono davvero gentili e i ragazzi ci hanno confermato che sono molto bravi, divertenti e, soprattutto, pronti ad aiutarli ad imparare le parti e poi a metterle in scena. Gli attori sono ancora un po’ goffi, essendo le loro prime volte, e perciò fanno un pochetto ridere. In effetti, quando abbiamo incominciato a guardare le prove, qualche ghigno ci è scappato ma, per nostra fortuna, è intervenuto il più serio di noi, Gabriele, che ha immediatamente puntualizzato: “Ragazzi basta!!! Fate i seri, non siamo all’asilo! “ Dopo la breve interruzione del Gabri, ripartiamo con la nostra osservazione. Nel frattempo cambia la scena, stiamo per assistere a una performance sull’amicizia e su come la tessitura leghi delle persone.
I ragazzi iniziano lanciandosi dei gomitoli, i fili piano piano si attorcigliano, formando così un legame che va oltre dei semplici fili. Questi legami potranno spezzarsi o durare per sempre, ma ciò che importa è che per il momento i ragazzi saranno amici. “Okay, possiamo finire di fare i filosofi?” - chiede Samuele. Gli attori sono davvero bravi e ci mettono davvero tanto impegno. La nostra visita si è conclusa… ci siamo divertiti davvero tanto!!!
GIOVEDÌ 10 DICEMBRE
Oggi non abbiamo a disposizione il computer della prof, il nostro lavoro quindi è cambiato; le nostre autorevolissime opinioni verranno messe nero su bianco sul quaderno di Gabriele Siliprandi, penna prestigiosa della nostra rubrica. Facciamo un veloce giro d’osservazione tra altre redazioni. Ferve il lavoro, noi pensiamo di farci una cioccolata; Manuel rinuncia alla bevanda degli dei, per mantenere la sua linea perfetta. Manca anche Chiara, la nostra tutor. Fortunatamente, nelle precedenti incursioni barbariche presso le redazioni, Chiara ci ha tenuto a bada e ci ha aiutato nella correzione delle bozze del nostro lavoro. Sta per terminare anche questo incontro, che è il penultimo…
GIOVEDÌ 17 DICEMBRE
Oggi è l’ultimo giorno dei laboratori. Gabriele: “Oggi purtroppo finirà questa esperienza. Spero di poter partecipare ad altre attività. La nostra tutor è tornata e ci sta aiutando…Ci sono sempre gli amici che hanno condiviso con me questo percorso.” Manuel: “Oggi sono dispiaciuto perché terminano le attività dei laboratori ed io non potrò più raccontare quello che succede qui a scuola. Anche se mi piace molto, il laboratorio ha una pecca: dover scrivere ogni volta … ma siamo opinionisti e gli opinionisti scrivono… Mi sono divertito moltissimo… Anche quando, bevendo cioccolata, ci trasformavamo in piccoli e terribili Zorro… Ho indagato tra le varie redazioni e ho scoperto che il laboratorio di giornalino è stato apprezzato da tutti. Samuele: “Oggi è l’ultimo giorno di laboratorio. Sono dispiaciuto, ma so già che per il prossimo quadrimestre sarò impegnato con il laboratorio filmico Ciak si gira !”. E sono molto curioso…e felice perché girando il mio primo film farò molti soldi e diventerò famoso… dalla mia attività di opinionista non ho cavato un ragno dal buco…”
APPROFITTIAMO PER SALUTARE I NOSTRI LETTORI E PER RINCUORARLI: “TORNEREMO !!! “ …È UNA MINACCIA…
Samu, Gabri, Manuel… e Chiara
…. CHE PASSIONE !
Leggere è un piacere che non tutti si concedono.
Per mancanza di tempo – dicono - o perché i libri costano troppo.
I libri stimolano, incuriosiscono, consigliano, regalano spesso uno spazio ricco di emozioni e… tentano !
Leggere non è solamente un passatempo o un hobby: si legge per distrarsi, per informarsi, per imparare...
ma, soprattutto, per regalarsi quelle emozioni di cui si è, nella vita, continuamente alla ricerca.
Oggi si può leggere nella maniera tradizionale - libri, riviste e giornali di carta - ma spesso
anche in modo “digitale”, tramite l’eBook scaricabile su computer, cellulare, tablet.
I libri possono essere di vario genere: Fantascienza Fantasy Avventura Giallo Rosa Horror Umoristico
Insomma, ce n’è per tutti i gusti !
“CHE COS’È PER TE LA LETTURA ?”
Lo abbiamo chiesto ai BAMBINI…
Lo abbiamo chiesto agli ADOLESCENTI…
Lo abbiamo chiesto agli ADULTI…
È un hobby È un mondo che si apre
È una cosa bella
È una passione
È un passatempo
È un modo di sognare
È una cosa speciale che fa entrare in un mondo fantastico, pieno d’amore
Solo tante parole
Libertà
Un’attività che fa passare il tempo e che crea dipendenza
Uno sfogo e un momento di svago Un modo per
immaginare
Un passatempo
Entrare in un’altra dimensione
Viaggiare con la fantasia
Un modo per scoprire nuove cose
Un’occasione per saperne di più
Interessanti, secondo noi, anche i risultati di un sondaggio effettuato tra i ragazzi della nostra scuola:
Sì94%
No6%
Ti piace leggere ?
3%
22%
7%
16%18%
14%
20%
Qual è il tuo genere preferito ?
Giallo Horror Comico Fantasy Romanzo Avventura Altro
Un momento di libertà
Un modo piacevole per imparare
75%
25%
Preferisci il libro cartaceo o l'eBook ?
Cartaceo eBook
In camera29%
Sul letto16%In
salotto11%Ovunque
9%
A casa9%
All'aperto4%
A scuola4%
In poltrona18%
Qual è il tuo luogo preferito per leggere ?
Acquisto62%
Prestito38%
Acquisti o prendi in prestito i libri ?
Da questo sondaggio emerge che leggere per gli adolescenti è uno dei passatempi preferiti, seppur
dedichino poco tempo a questa attività. Essi preferiscono acquistare i libri in formato cartaceo e
prediligono, soprattutto, il genere horror.
Sulla base della nostra esperienza, possiamo dire che è importante l’interesse che suscitano i contenuti del
libro: se già dalla lettura delle prime due righe ci “prende”, diventiamo totalmente dipendenti da esso fino a
quando non lo abbiamo finito !
Cose da lettori
30%
31%
39%
Quanto tempo dedichi al giorno alla lettura ?
Più di 1 ora 1 ora meno di 1 ora
Per concludere, abbiamo pensato di condividere con voi il vasto repertorio di libri che ci offre la biblioteca
della nostra scuola.
Spesso vi attingiamo per scegliere quel che più ci piace leggere…
… E PER INVOGLIARE I NOSTRI LETTORI A LEGGERE DI PIÙ,ECCO IL NOSTRO SLOGAN !
Carolayne Baranca
Matteo Bonamici
Valeria Leonardi
Marta Maggioni
“Leggere un libro è come conoscere una persona:
Impari a capirlo e a comprenderlo solo sfogliandolo
pagina dopo pagina”
I VECCHI MESTIERI
«I vecchi mestieri sono quelli che hanno in sé quella libertà e quella capacità del fare uniche del loro
genere e che fanno della manualità la loro arte e che dimostrano come, partendo dal povero, si possano
realizzare veri e propri capolavori».
I “PICASASS”
Rimangono a testimonianza di secoli di storia del mestiere dei “picasass”, oltre alle migliaia di opere sparse
per il mondo, le cave di pietra abbandonate ma intatte, alle quali è necessario al più presto dare nuova vita
seppure con diverse finalità; rimangono il vecchio cimitero, pressoché intatto, museo all'aperto della
scultura cimiteriale dell'800, e tutto ciò che sinora si è recuperato e si continuerà a recuperare nel Museo
per ampliare la sezione documentaria dei “picasass”.
Questi sono alcuni esempi degli strumenti che venivano utilizzati dagli scalpellini per lavorare vari tipi di pietre:
LA LORO STORIA
La presenza dell'arenaria ha contribuito alla ricchezza del borgo di Viggiù nel corso dei secoli passati.
I Viggiutesi si accorgono presto di avere a portata di mano la materia prima per creare un’economia locale
che si inserisca nella più vasta area dei mastri comacini (termine con cui venivano indicati i mastri scalpellini
lombardi), con tutti i vantaggi che ciò comporta, ed essendo ormai ammaestrati dall'esperienza, inseguono
la vena della pietra bucando la montagna, organizzano il territorio con strade e terrazzamenti affinché sia
più agevole l'escavazione, la lavorazione e il trasporto.
La pietra di Viggiù comincia a vivere ed inizia la sua storia. Il territorio dove si aprono le cave viene
modificato non solo per agevolare il lavoro inerente all'escavazione della pietra, ma anche per poterlo
adibire a coltivazioni agricole.
In pochi anni Viggiù diventa un borgo fiorente, sede di laboratori gestiti da famiglie di maestri scalpellini e
da marmisti. Il paesaggio in questi luoghi è ancora oggi di una bellezza particolare e pittoresca, dove sono
presenti grossi pilastri quadrati d'arenaria, che sembrano quasi formare maestosi porticati.
AI “PICASASS” È STATO DEDICATO UN MUSEO
Il Museo dei Picasass nasce agli inizi degli anni ‘80 del secolo scorso, nell’ambito del piano di
riorganizzazione del Museo Butti. Tale progetto fu realizzato al fine di evitare che, con la scomparsa degli
ultimi scalpellini e con la chiusura delle cave e delle ultime botteghe, andassero perse importanti
documentazioni relative all’estrazione e alla lavorazione della pietra.
Nel 1983, nella casa studio di Enrico Butti, venne così allestita una prima esposizione sull’Arte dei “Picasass”
che, con l’ausilio di bacheche e di tabelloni, illustrava le fasi salienti di quell’antico mestiere.
Visto il buon esito della manifestazione, si organizzò un simposio al quale presero parte gli ultimi scalpellini
di Viggiù e, si chiese loro, di donare al Museo gli attrezzi per la lavorazione della pietra, utilizzati durante la
loro attività lavorativa.
La richiesta ebbe un forte riscontro: numerose donazioni vennero effettuate a favore del Museo e si
cominciò a costituire il primo nucleo del Museo dei “Picasass”.
Le donazioni di utensili e di materiali continuarono nel tempo. Si creò così un notevole patrimonio di
testimonianze. Così Presso il Museo Butti, entro i primi mesi del 1995, venne allestita la Mostra permanente
dei “Picasass”.
I LAVORI DEI NOSTRI NONNI Per scoprire quali lavori si facevano nel passato abbiamo chiesto ad alcuni nostri compagni di intervistare i
loro nonni, ponendo le seguenti domande:
1- Che lavoro svolge o svolgeva tuo nonno?
2- Gli piaceva il suo lavoro?
3- Ti piacerebbe fare il lavoro di tuo nonno?
1°-nonno
1) Il panettiere.
2) Sì. Mio nonno adorava il suo lavoro.
3) No, mi piacerebbe lavorare in un hotel all' estero.
2°-nonno
1) L'elettrauto.
2) Sì. Gli piaceva molto.
3) No.
3°-nonna
1) La donna delle pulizie.
2) Sì. Le piace moltissimo.
3) No, vorrei fare la fisioterapista.
4°-nonno
1) L’elettricista.
2) Il suo lavoro gli piaceva moltissimo.
3) No, vorrei fare il pilota.
5°-nonno
1) L’idraulico.
2) Gli piaceva il suo lavoro.
3) No, da grande mi piacerebbe fare il calciatore.
In base a quanto emerso nelle interviste, abbiamo capito che i lavori di un tempo sono molto diversi da
quelli di oggi.
Dopo le scoperte scientifiche e l'evoluzione delle tecnologie la maggior parte dei vecchi mestieri sono stati
messi da parte quasi completamente e sono stati rimpiazzati da altri lavori che sono più adatti alle nuove
esigenze.
LA DIFFICOLTÀ DI TROVARE LAVORO PER I GIOVANI Oggi, forse per colpa di un precariato che rende incerte le competenze di ognuno, è più difficile fare del
proprio lavoro un’identità.
I giovani di oggi fanno fatica a trovare lavoro, in base a questo tema, abbiamo creato un grafico che
raffigura l'occupazione lavorativa nel mondo.In Italia, così come in altri paesi industrializzati, le giovani
generazioni devono lottare contro tanti fattori che, giorno per giorno, rendono sempre più difficili le
loro condizioni. La difficoltà di trovare un posto di lavoro, e quindi un reddito che li renda autosufficienti,
porta i giovani a compiere tanti sacrifici e a sentirsi frustrati, spesso umiliati; la carenza e i costi degli
alloggi rendono loro difficile programmare il futuro e li porta a vivere, anche dopo la maggiore età, nella
famiglia paterna, senza poter esaudire il bisogno di autonomia e di libertà d'esperienza; il crollo di tante
certezze e di tanti miti li porta a una crisi di valori per cui tutto appare legato al caso e alla fortuna; le
istituzioni, già talvolta così lontane dal paese reale, appaiono ai giovani ancora più distanti e incapaci
di risolvere, o solamente capire, i loro problemi.
…E NOI?
Abbiamo intervistato alcuni nostri compagni. Le domande che abbiamo posto sono queste:
1- Che lavoro vuoi fare da grande?
2- Cosa ne pensi della delle difficoltà di trovare lavoro?
Queste le risposte ottenute:
1) Imprenditore. 2) Non è una cosa bella per i giovani che cercano lavoro.
1) Salumiere. 2) I giovani dovrebbero studiare di più e prendere una laurea.
1) Giornalista sportivo. 2) Una buona cosa per chi non vuole lavorare.
1) Organizzatore di viaggi. 2) È brutto.
Chiara Galante Ileana Galli
Alessandra Invernizzi
COSA FARÒ DA GRANDE ?
Bel problema rispondere a questa domanda !
Alla nostra età non abbiamo le idee chiare... magari coltiviamo dei sogni, ma abbiamo paura di confessarli
perché li consideriamo irrealizzabili o perché ci imbarazzano molto.
In questa fase della nostra vita siamo molto confusi e l’idea di dover lavorare un giorno spaventa alcuni di
noi.
Ma una cosa che ci ha davvero sorpreso è il fatto che molti di noi non hanno un sogno nel cassetto.
Pochi anni fa era davvero difficile trovare ragazzi senza sogni.
Un sogno non significa necessariamente incontrare un personaggio famoso o diventare famoso.
Un sogno è una piccola cosa che si coltiva pian piano e non deve essere per forza qualcosa di cui vantarsi in
futuro.
Come abbiamo detto prima, il fatto che molti di noi non abbiano un sogno ci ha davvero sorpreso, perché il
sogno è una cosa che spinge a non mollare e a migliorarsi sempre di più.
Riguardo a questo argomento abbiamo deciso di fare un sondaggio, che è stato proposto a 42 ragazzi di età
compresa tra i 9 e i 13 anni.
Cosa vorresti fare da grande ?
veterinaria3%
medico7%
stilista17%psicologa
3%fisioterapista
3%
musicista3%
ingegnere3%
giornalista7%
non lo so54%
Qual è il tuo sogno ?
diventare una youtuber
4%
diventare calciatore9%
diventare un medico famoso
9%aiutare gli animali
4%vivere in America
4%
vivere una vita serena e tranquilla
4%
non fare il bidello4%
ne ho troppi per sceglierne soltanto uno
8%
non lo so54%
cantante6%
archeologa7%
estetista/parrucchiera 20%
informatico13%
pasticciere/chef20%
calciatore20%
viaggiatore7%
architetto7%
Dal grafico emerge che la maggior parte dei ragazzi intervistati (54% !) non ha le idee chiare su cosa voglia
fare da grande, né custodisce un sogno nel cassetto.
Questo ci ha fatto molto riflettere: un ragazzo, infatti, che non ha un sogno nel cassetto ci preoccupa molto
perché non ha un desiderio da coltivare e poi realizzare…
Elisa Caverzasi Chiara Lorenzani
Anastasia Fabio Marta Marino
L’AMORE è una forma di amnesia che colpisce una persona facendole dimenticare che nel mondo ci
sono altri 7 miliardi di individui.
L’amore accoglie in sé una serie infinita di sentimenti.
La parola "amore" entra nella lingua italiana a partire dal XIII secolo, deriva dal termine latino “amor”,
a sua volta derivato dal verbo latino “amare”.
Pur essendoci dei caratteri comuni, la maggior parte delle reazioni in amore sono soggettive e variano
da persona a persona; tuttavia si possono riconoscere, secondo la maggior parte degli psicologi e degli
scienziati, tre fasi principali nell'amore che lega gli esseri umani: innamoramento, attrazione e
avvicinamento.
Accanto all’aspetto più sano dell’amore, esistono numerose varianti legate a patologie particolari che
possono condurre a stati di sofferenza e a gravi crisi di depressione.
“L'amore non ha un senso, l'amore non ha un nome, l'amore bagna gli occhi, l'amore scalda il cuore, l'amore
batte i denti, l'amore non ha ragione.
Può renderti migliore e cambiarti lentamente, ti da tutto ciò che vuole e in cambio non ti chiede niente, può
nascere da un gesto, da un accenno di un sorriso, da un saluto, da uno sbaglio, da un saluto condiviso.”
L’amore esiste, Francesca Michelin.
Ma… per noi ragazzi, cosa significa AMARE ?
Ecco come ci hanno risposto alcuni compagni da noi intervistati.
Sei mai stato/a innamorato/a ?
Cosa provi quando sei con lei/lui?
Hai mai dato un bacio ? Se sì, a che età ?
Sì !Sì !
Mi sento bene e a mio agio !
Il cuore mi batte a mille e mi vien voglia di baciarlo !
Sì, a 4 anni.
Sì, a 11 anni.
Provo AMORE ! Le farfalle
nello stomaco !
Sì, a 7 anni.
No !
Cos’è per te l’amore ?
Sei mai stata fidanzato/a ?
È un sentimento bello ed
emozionante !È un bel
sentimento !
Sì !Sì !
È un sentimento
forte e bello !
È un sentimento splendido !
No !
QUAL È IL SIGNIFICATO DELL’AMORE NELLE DIVERSE RELIGIONI ?
Cristianesimo Nel cristianesimo l'amore di Dio è la somma benevolenza del Signore verso le creature terrene.
L'amore cristiano si manifesta intensamente nel perdono dei torti e dei peccati e, per questo, si parla
in particolare di Amore Misericordioso.
Ebraismo Nell'ebraismo l'amore è considerato il valore che sta alla base del rapporto sia tra gli uomini sia tra
l’uomo e il Signore.
La Torah dice "ama il prossimo tuo come te stesso”.
Islamismo Nel Corano c'è scritto "Chi non prova affetto non riceverà affetto".
Ishq, o amore divino, è la parola d'ordine del sufismo nella tradizione islamica. I praticanti del Sufismo
credono che l'amore sia una proiezione dell'essenza di Dio nell'universo.
Induismo Nell'induismo l'amore e il piacere sensuale sono un desiderio naturale, dono della divinità, e
rappresentano uno dei quattro scopi della vita.
Buddhismo Nel buddhismo l’"amore" è volere che gli altri siano felici. Questo amore è incondizionato e richiede
molto coraggio e accettazione, sia degli altri sia di se stessi.
Gloria Scarpazza e Alice Scarvaci
L’ I.S.I.S.
Lo “Stato Islamico” è un gruppo terroristico islamista attivo in Siria e Iraq, il cui attuale capo, Abu Bakr al-
Baghdadi, nel giugno 2014 ha unilateralmente proclamato la nascita di un califfato nei territori caduti sotto
il suo controllo.
Questo leader, fortemente carismatico, è detto anche lo “sceicco invisibile” e solo negli ultimi mesi – dopo
anni vissuti in quasi totale segretezza – si è mostrato pubblicamente ai suoi seguaci e a tutto il mondo,
annunciando l’inizio di un “nuovo jihad internazionale”, non più soltanto in Medio Oriente, ma anche in
Occidente.
Prima di tale proclamazione, il gruppo si faceva chiamare "ad-Dawla al-Islāmiyya fī al-ʿIrāq wa l-Shām,
tradotto in italiano come Stato Islamico dell'Iraq e della Siria (Islamic State of Iraq and Syria, I.S.I.S.). La
parola araba Shām indica infatti quella regione geografica che comprende il sud della Turchia, la Siria, il
Libano, Israele, la Giordania e la Palestina e che viene indicata come Grande Siria o Levante.
L'ONU e alcuni singoli Stati, così come i mezzi d'informazione in tutto il mondo, hanno esplicitamente fatto
riferimento allo Stato Islamico come a un'organizzazione terroristica.
CREAZIONE E STORIA
Nel maggio del 2003, in Iraq, Paul Bremer, governatore civile dell'Iraq occupato dalle forze americane, dopo
l'abbattimento del regime sunnita di Saddam Hussein, emanò un decreto che prevedeva lo scioglimento
dell’esercito iracheno, comportando così la formazione di un gruppo di 400.000 ex-soldati, cui fu negato
anche il trattamento pensionistico. Da questo evento, numerosi ex- militari cominciarono a imbracciare le
armi e a combattere sia contro gli statunitensi e sia contro il nuovo governo sciita iracheno voluto dagli
americani.
Questo gruppo di ex-soldati si unì nel 2004 ad un secondo gruppo, il cui capo Abu Mus'ab al-Zarqawi, giurò
fedeltà a Osama bin Laden creando una nuova organizzazione conosciuta come "al-Qāʿida in Iraq" (AQI), un
nome che non è mai stato usato dal gruppo, ma con cui sono state spesso descritte le sue varie incarnazio-
ni.
Zarqawi voleva provocare una guerra civile su larga scala, sfruttando anche la complicata situazione reli-
giosa dell’Iraq, e creare uno stato islamico esclusivamente sunnita. La sua tecnica era di portare avanti una
campagna di sabotaggi continui e costanti a siti turistici e centri economici di Stati musulmani, per creare
una rete di “regioni della violenza” in cui le forze statali si ritirassero sfinite dagli attacchi e in cui la popola-
zione locale si sottomettesse alle forze islamiste occupanti
Nel 2006, Zarqawi fu ucciso da una bomba americana, il suo posto fu preso da Abu Omar al-Baghdadi, uc-
ciso a sua volta nel 2010, e sostituito da Abu Bakr al-Baghdadi.
L'organizzazione si unì più volte con altri gruppi, cambiando di volta in volta il proprio nome, fino alla fon-
dazione dello Stato Islamico dell’Iraq (I.S.I.) (=Dawlat al-ʿIrāq al-Islāmiyya).
A partire dal 2012 lo Stato Islamico dell'Iraq intervenne nella guerra civile siriana contro il governo di Baššār
al-Asad e, nel 2013, avendo conquistato una parte del territorio siriano e scelto come propria capita-
le Raqqa, cambiò nome in Stato Islamico dell'Iraq e della Siria (I.S.I.S.).
Il 9 aprile 2013, dopo essersi ampliato all'interno della Siria, il gruppo adottò il nome di "Stato Islamico
dell'Iraq e del Levante", abbreviato in ISIS o ISIL.
Dapprima alleato di al-Qāʿida, l'ISIS se ne distaccò definitivamente nel febbraio 2014, diventandone il prin-
cipale concorrente per il primato nel jihad (guerra santa) globale. Così, a partire dall'ottobre 2014, altri
gruppi jihadisti esterni all'Iraq e alla Siria dichiararono la loro affiliazione all'I.S.I.S., assumendo il nome di
"province" dello Stato Islamico.
Nel 2014 l'ISIS espanse il proprio controllo in territorio iracheno (con la presa in giugno di Mossul), procla-
mando la nascita del "califfato" il 29 giugno 2014.
Il 14 maggio 2014 il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti annunciò la sua decisione di usare Islamic State
of Iraq and the Levant (I.S.I.L.) come nome identificativo principale del gruppo.
Le rapide conquiste territoriali dell’I.S.I.S. finirono per attirare la preoccupazione della comunità internazio-
nale, spingendo gli Stati Uniti e altri Stati occidentali e arabi a intervenire militarmente contro l'ISIS con
bombardamenti aerei, in Iraq dall’ agosto 2014 e in Siria dal settembre 2014.
L’I.S.I.S. E LA GUERRA SANTA
Come tutti i gruppi che si ispirano al fondamentalismo islamico, l’Isis si riconosce nel Corano che, per i
credenti, è una costituzione da seguire. Esso concepisce l’Islam come “un sistema completo e totale” per il
governo della umma, la comunità dei fedeli musulmani. Predica il jihad, la guerra santa contro gli infedeli,
al fine di instaurare uno “Stato islamico” che adotti e applichi la shari’a, la legge dei testi sacri dell’Islam.
Auspica la piena restaurazione del “califfato”, indebolito tra Ottocento e Novecento dalla colonizzazione
europea, di fatto distrutto dalla prima guerra mondiale e poi definitivamente abolito nel 1924 da Atatürk, il
fondatore della Turchia moderna.
Attualmente l’Isis – che si autodefinisce semplicemente Is – conta sulla forza di svariate migliaia di miliziani
jihadisti in Iraq e in Siria.
COME SI MANTIENE L’ISIS ?
A differenza di altri gruppi islamisti che combattono in Siria, l’ISIS non dipende per la sua sopravvivenza da
aiuti di paesi stranieri, perché nel territorio che controlla di fatto ha istituito un mini-stato, grande
approssimativamente come il Belgio: ha organizzato una raccolta di soldi che può essere paragonata al
pagamento delle tasse; ha cominciato a vendere l’elettricità al governo siriano e ha messo in piedi un
sistema per esportare il petrolio siriano, dopo aver conquistato i pozzi petroliferi durante le offensive militari.
I soldi raccolti li usa, tra le altre cose, per gli stipendi dei suoi miliziani, che sono meglio pagati dei ribelli
siriani moderati o dei militari professionisti, sia iracheni che siriani: questo gli permette di beneficiare di una
migliore coesione interna rispetto a qualsiasi suo nemico statale o non-statale che sia.
PERCHÉ L’ISIS SI ACCANISCE CONTRO I BENI CULTURALI ?
Probabilmente ciò accade perché i musei, i siti archeologici e ogni bene artistico (architetture, sculture,…)
rappresentano la concreta manifestazione della bellezza e della sacralità intrinseche nell’evoluzione della
storia dei popoli: l’accanimento e la distruzione vengono motivate con il fatto che tali monumenti sono stati
creati prima dell’avvento dell’islamismo.
Questa è la motivazione “ufficiale”…
Pare che la crudeltà verso ogni cosa che rappresenti bellezza artistica o storica sia dovuta alla volontà di far
paura e apparire onnipotenti, capaci di colpire il mondo occidentale, distruggendone anche la memoria
storica: i miliziani dell’ISIS si presentano come degli integralisti terroristi islamici, come “la forza del terrore”
non disposta ad alcuna integrazione con nessuno e desiderosa di dar battaglia a chiunque sia diverso da
loro.
La violenza dei jihadisti dello Stato islamico colpisce brutalmente anche coloro che lottano per preservare il
patrimonio culturale nei luoghi in cui l’ISIS opera con le sue azioni terroristiche: ne è un esempio la terribile
morte dell’archeologo di fama internazionale, Khaled al-Asaad, direttore del sito archeologico di Palmira
decapitato e appeso a un palo della luce, in quanto si era rifiutato di rivelare ai miliziani dell’ISIS dove
fossero nascosti i tesori d’arte della città siriana.
Gioele D’adda
LE DROGHE: SE LE CONOSCI, LE EVITI…
La settimana scorsa le classi terze hanno partecipato a un incontro, organizzato dai
nostri prof, con due farmacisti dell’Unione Farmacisti di Varese, venuti per parlarci delle
droghe…
Ci hanno illustrato le varie sostanze stupefacenti e spiegato i rischi provocati dal loro uso/abuso:
DROGHE LEGALI
alcol
tabacco
energy drink
DROGHE ILLEGALI
cannabis
ecstasy
cocaina
oppiacei
allucinogeni
Club drugs
Queste sostanze creano dipendenza, cioè una condizione in cui il corpo e la mente non possono più fare a
meno della sostanza di cui si abusa.
La droga attiva uno stato di gratificazione all’interno del nostro cervello poiché stimola la produzione di
dopamina, l’ormone del “buonumore”.
Le sostanze stupefacenti aumentano di 10 volte l’effetto piacevole prodotto dalla dopamina !
Esistono varie sostanze stupefacenti, che si suddividono in due categorie ben distinte:
sintetiche: prodotte in laboratorio con farmaci e altre sostanze chimiche capaci di modificare l’umore e
le percezioni intellettive.
naturali: esistenti allo stato puro in natura, anch’esse capaci di apportare cambiamenti al nostro stato
d’animo.
Vari sono gli effetti delle droghe, a seconda della tipologia a cui appartengono:
sedative: tolgono ansie e paure;
stimolanti: producono un forte senso di “onnipotenza”;
dispercettive: le cosiddette “droghe da viaggio”, provocano cioè allucinazioni.
La persona che abusa di una sostanza può incorrere in certe modalità comportamentali devianti:
incapacità di avere obblighi e responsabilità
esposizione a pericoli fisici
problemi di ordine legale
problemi sociali interpersonali
Esistono anche due tipi di dipendenze:
fisica
psicologica
L’assuefazione è una fase che arriva dopo un po’ di tempo da quando il soggetto comincia a fare uso della
sostanza. Provoca, purtroppo, la ricerca di sensazioni via via più forti attraverso l’uso di dosi sempre
maggiori.
La crisi d’astinenza è il segnale definitivo della dipendenza da una sostanza.
Il segreto per non cadere in questo TUNNEL INFERNALE ?
Dedicarsi ad un’attività che liberi dopamina in modo naturale, per esempio lo sport.
Matteo Bonamici
BELLEZZA…
LE SORGENTI DELLA BELLEZZA
Noi donne abbiamo ricevuto in dono dalla natura
qualcosa di bello che deve essere valorizzato: la pelle,
gli occhi, le gambe, le mani, il portamento, l'andatura,
persino la voce e lo sguardo, che aprono il cuore agli
altri.
É spesso una bellezza fatta nient'altro che di luce
interiore… che illumina il prossimo.
Si raggiunge la bellezza interiore leggendo, ad
esempio, dei buoni libri, circondandosi di belle cose,
ma anche sforzandosi di rendere felici gli altri.
Ma come possiamo diventare più belle ?
Ecco alcuni utili suggerimenti…
PROGRAMMA DI BELLEZZA: TRATTAMENTO GIORNALIERO
Mattino
1 minuto di esercizi di respirazione a letto o davanti alla finestra aperta;
1 minuto di ginnastica degli occhi a letto (sbattere le palpebre e aprire gli occhi avendo cura di muovere la pupilla);
5 minuti di ginnastica per figura;
5 minuti di doccia, asciugatura, massaggio a secco;
5 minuti per la cura dei denti e della pelle;
5 minuti di spazzolatura e pettinatura capelli;
8 minuti per vestirsi;
25 minuti per la colazione (compreso il tempo per prepararla);
Una volta concluso il trattamento, recarsi a scuola o
al lavoro.
Sera
5 minuti di pulizia del viso per la notte
5 minuti di cura della pelle
20 minuti di cura e messa in piega
5 minuti pulizia denti.
E, infine, a letto !
RIMEDI PER LA PELLE L'igiene della pelle si esercita già da bambine; nelle ragazze, poi, spesso il sapone e l'acqua non bastano più
per avere una bella pelle .
Per la pelle 'normale' sono sufficienti 3 creme: al mattino una
crema per il giorno; per la sera una crema detergente; per la
notte una buona crema tonica.
I foruncoli si possono eliminare presto con le indicazioni del
dermatologo, poi di un'estetista, che può offrire suggerimenti
su quali prodotti usare. Non serve coprire le impurità sotto uno
strato di cipria, meglio una crema speciale contro la pelle grassa e, se necessario, una crema contro l'acne da
applicare la notte. Se proprio non si può fare a meno della cipria meglio quelle a base di zolfo.
Per preparare una lozione nutritiva oleosa potete usare dell'olio di argan e dell'estratto di camelia: se non
lo avete in casa, comperate delle camelie dall'erborista e mettetele a macerare a bagnomaria per 5 giorni.
Per una perfetta crema di bellezza basta anche un cetriolo tagliato a fette da porre sul viso.
Per quanto riguarda le mani con la pelle screpolata, per la notte dovreste ungerle e indossare dei guanti di
stoffa. Usate anche bucce di peperone e spremute di limone, che non solo puliscono mani e unghie, ma le
rendono meravigliosamente delicate e vellutate.
Volete un consiglio per avere delle belle mani ? Mettete in una ciotola del sale e dell'olio e girate fino a che
non diventa una crema, spalmatela poi sulle mani. Tenete l' impacco in posa un minuto e 50 secondi.
I risultati sono miracolosi !
IL NOSTRO PUNTO DEBOLE: I CAPELLI
I capelli secchi e fragili hanno spesso come causa l'insufficiente funzione delle ghiandole sebacee del capo.
Dovrete spazzolare molto bene i capelli, affinché riprendano il loro splendore naturale: 100 spazzolate la sera
e 100 la mattina. Partite sempre dalla testa, senza tralasciare nessuna direzione. Se volete massaggiare il
cuoio capelluto con lozioni a contenuto oleoso, mettete la lozione sulle dita e massaggiate la cute facendo
movimenti circolari. Il trattamento dovrebbe agire in una notte, quindi, la mattina seguente, fate il lavaggio
con acqua calda, 4 cucchiai di olio di oliva, battuto a freddo, e il succo di mezzo limone.
MODA… QUALI SONO LE ICONE DI STILE DI OGNI TEMPO ?
Sono attrici, cantanti e principesse che, con il loro fascino e il loro innato gusto, sono diventate icone di stile.
Sveliamo i volti delle dieci icone di stile di ogni tempo, cioè quelle donne a cui pensiamo subito quando
parliamo di eleganza:
Audrey Epburn: tubino nero e collana di perle.
Debbie Harry: un po' punk e un po' pop. Marilyn Monroe: il mitico vestito bianco. Katherine Hepburn: solo pantaloni !
Diane Keaton: smoking e cravatta. Madonna: camicia e stivali country. Grace Kelly: la mitica borsa Kelly di Hermes.
Brigitte Bardot: pantaloni Capri e sorrisi maliziosi.
Jakie Onassis Kennedy: cappellini, gioielli e abiti Chanel. Lady Diana: portamento regale e charm.
E DINTORNI…
GLI ANNI ’70… CHE MODA !
La moda degli anni ‘70 era molto diversa da quella di adesso.
A quell'epoca le ragazze indossavano pantaloni a zampa di elefante, maglie variopinte ed aderenti che si
allargavano verso l'estremità delle maniche, scarpe a zeppa e collane con il segno della pace come ciondolo.
Le studentesse americane degli anni ‘70 usavano indossare gonne quadrettate, camicie bianche con cravatte
e gilet blu, calze alte e ballerine nere.
Avete intenzioni di vestirvi come negli anni 70 ?
Il nostro consiglio è questo !
Indossate un tubino aderente con disegni. Potete scegliere un vestito colorato oppure, per essere più eleganti,
uno classico bianco e nero. Per le scarpe consigliamo stivali con il tacco a spillo che richiami il colore dell'abito.
Gli accessori, gli orecchini e il bracciale devono richiamare la tinta degli stivali.
E ORA FACCIAMO LE STILISTE… ECCO LE NOSTRE CREAZIONI FANTASY !
Fig. 1: la Cowgirl veste un abito beige, con spalline doppie, indossato sopra una semplice canottiera blu
intenso, a frange, trattenuta alla vita da una cintura a fascia di colore bordò. I pantaloni, a zampa di elefante
di colore azzurro, sono abbinati al gilet. Le scarpe sono a zeppa con una fascia. I lunghissimi capelli sono
raccolti in due trecce, annodate con un elastico a fiocchetto.
Fig. 2: La Sirena non è un personaggio di un film, ma l'abbiamo semplicemente inventata. Ha un top con perle
azzurre e una coda blu completamente fatto di paillettes.
Fig. 3: la Cappellaia Matta è un personaggio del film “Alice nel Paese delle Meraviglie”…
Indossa un corpino color porpora sopra ad una camicetta a righe blu e bianche. La gonna è a palloncino con
un orlo rosa a pois. Le scarpe sono con il tacco a ricciolino, sempre a pois, abbinate alla gonna.
Fig. 4: la Regina di Cuori, come la cappellaia matta, è un personaggio del film Alice nel Paese delle Meraviglie
ed è il personaggio cattivo della storia. Noi l' abbiamo rappresentata con un corpetto a cuore e una gonna a
tubino fino alle ginocchia, poi si apre a balze. Le scarpe sono nere e semplici. Abbiamo anche aggiunto, come
accessorio, uno scettro rosso e nero con un grande cuore.
CUCITO CHE PASSIONE !
Il cucito ha origini molto antiche, che risalgono ai tempi
della preistoria. Infatti, l'uomo, per ripararsi dal freddo,
imparò a unire pelli di animali mediante punteruoli di osso
e infilando nei buchi tendini e liane.
Le selci preistoriche furono sostituite dalle forbici nella
seconda Età del ferro.
Nel Medioevo nacquero i primi sarti.
Nel Rinascimento il ricamo cominciò a diventare un'arte.
Nell'Ottocento i sarti iniziarono ad usare l'immagine dell' Arbice come simbolo della loro attività.
La pratica del taglio del cucito rimane da sempre un'attività
quotidiana, che, con il passare del tempo, si è evoluta grazie
all’utilizzo di nuovi strumenti o al perfezionamento di quelli già
esistenti.
La prima macchina da cucire fu inventata nel 1830 da un
francese di nome Thimonnier, che dal lavoro all'uncinetto prese
l'idea di far lavorare un ago; nel 1851 Graver e Baker inventarono
una macchina che lavorava a 2 aghi e infine Singer ne inventò
una manuale che eseguiva solo cuciture dritte.
Nel tempo la macchina da cucire è diventata sempre più sofisticata e oggi è in grado di eseguire anche
ricami decorativi.
Come è nata la tua passione per la sartoria ?
Prima ero in una maglieria, poi sono andata in Svizzera a lavorare in una fabbrica di camicie, infine ho
imparato l’arte del cucito e mi sono appassionata.
A quanti anni hai cominciato il tuo lavoro di sarta ?
A 15 anni.
Cosa ti affascina di più del tuo lavoro ?
Amo tagliare i capi.
Quali abiti ti piace di più confezionare ?
Le camicie perché ho iniziato con quelle e mi venivano meglio .
Qual è il tessuto più facile da cucire ?
Il cotone.
E quello più difficile ?
Il nylon.
Qual è il vestito più bello che hai confezionato ?
Un vestito da pagliaccio.
Per chi era ?
Per mio figlio.
INTERVISTA ALLA NONNA SARTA
Per cucire dei capi che durino a lungo è importante usare fili spessi per far sì che restino uniti e che la cucitura
duri ancora di più.
Ricordate che i capi più belli sono quasi sempre cuciti con fili pregiati.
Noi consigliamo:
Per realizzare il punto croce occorre un filo grosso, preferibilmente di cotone. Negli anni 70 si usava il filo di
lino.
Berton Greta Geraci Giada
Sartori Aurora Sartori Noemi
Sofia Diotto Viale Matilda
Consiglio delle nonne:
ALLA SCOPERTA DEL MONDO MISTERIOSO DELLE RAGAZZE…
In questo articolo ci siamo posti delle domande sul mondo delle ragazze:
Perché ti trucchi ?
11 ragazze: “Non mi trucco”
2 ragazze: “Per sentirmi più carina”
1 ragazza: “Perché è bello”
Perché ti vesti in un certo modo ?
1 ragazza: “Perché sono comoda”
13 ragazze: “Perché è il mio stile”
1 ragazza: “Per sembrare più carina”
Che tipo di ragazzo ti piace ?
leale, bello, gentile, simpatico
spiritoso, gentile, bello, affine a me
nessuno
sorridente, dolce, divertente, simpatico
alto, magro, bello
coraggioso
sveglio, bello
non lo so
alto, magro, bello, figo, simpatico
alto, gentile, bello, simpatico
simpatico, carino
simpatico, alto, biondo, bello
alto, moro, bello, simpatico, gentile
non mi piace un tipo in particolare
Sei fidanzata ?
1 ragazza su 15 intervistate è fidanzata
Che tipo di vestiti/scarpe usi solitamente ?
leggins=7
jeans=6
tuta=1
maglia larga=9
maglia aderente=5
vans=5
all star=2
adidas=2
nike=1
LE NOSTRE OPINIONI
Secondo noi le ragazze sono molto “precisine” e badano all'aspetto esteriore perché vogliono avere una buona
reputazione sul piano estetico e vogliono essere belle agli occhi dei ragazzi.
Riescono sempre a far cadere gli occhi su di loro… con il modo in cui si truccano, si vestono e ci guardano.
…E IL MONDO DEI RAGAZZI ?
Il mondo dei ragazzi è molto simile a quello delle ragazze: si vestono, si profumano, si pettinano alla moda
anche loro per attirare gli sguardi delle ragazze.
Per la giacca la mia marca preferita è napapjiri.
Per i cappelli è la carhatt.
INTERVISTA A UNO DI NOI
1) Che tipo di ragazze ti piacciono ?
“Mi piacciono le ragazze bionde, magre, simpatiche, sorridenti e vestite bene.”
2) Che marche di vestiti ti piacciono ?
“Scarpe: vans o air force basse o alte
pantaloni: jeans un po stretti e pantaloni con il cavallo basso
mutande: boxer del tezenis
magliette: abercrombie, terranova o hollister
felpe: abercrombie, terranova o hollister
giacca: napapirji
cappello: carhartt”
3) Che musica ti piace ?
“Mi piace molto il rap italiano, Nitro per primo, Salmo, Gemitaiz, e altri generi… Mi piace molto l'house,
minimal, dubstep, tecno, elettronica oppure hardcore.”
4) Che marche oltre ai vestiti ti piacciono e cosa ti piace di queste marche ?
“Mi piace molto la Apple, adoro i telefoni, infatti ho appena comprato un iPhone 6, e i computer specialmente
il macbook pro.”
5) Qual è la tua canzone preferita ?
“Ne ho più di una e sono tutte di Nitro: Pleasentville, Sassi e diamanti, Death body, L'oracolo del selfie e All in.”
Samuele Cassani Stefano Caverzasi Mathias Pignata
Federico Raffaele
Ascoltare la musica e saper descrivere le emozioni che ci suscita non è facile.
Può essere pop, rock, classica, rap, heavy-metal, latina, house, ma la musica è emozione, è sfogo, allegria, balli,
risate, pianti, malinconia, pensieri cupi o allegri, ricordo di qualcuno di importante che ha lasciato un segno
nella tua vita.
Ti accorgi di essere triste quando al posto
di cantare una canzone, la ascolti e
basta.
È necessario, a volte, che il volume della
musica superi il rumore dei pensieri…
Alcune canzoni, se chiudi gli occhi,
diventano persone.
A volte le canzoni dicono ciò che non
riusciamo ad esprimere con le parole.
A leggere i nostri pensieri ci pensano certe canzoni che arrivano quando meno te
l'aspetti... senza fare rumore... e all'improvviso l'aria attorno si tinge delle tue gioie e delle tue paure... delle tue insicurezze e delle tue sfaccettature... perché la musica è questo, una voce che si adagia sul battito del tuo cuore e ha voglia di farlo sentire per dopo perdersi lentamente lungo le sfumature del
sole.
MA COME È NATA LA MUSICA ?
La musica è nata con l'uomo.
Egli ha sentito il bisogno di esprimere i propri stati d'animo e le proprie emozioni con un linguaggio diverso. Ad
un certo punto, infatti, l'uomo sdoppiò il suo linguaggio, usandone uno per esprimere le sue prime necessità ,
legati a soddisfare i bisogni di sopravvivenza, l’altro per dar sfogo ai propri momenti lirici e mistici.
Nell'antica Grecia la musica era una scienza in stretto connubio con la matematica.
Fu Pitagora il primo a capire che esisteva una relazione tra rapporti frazionari e suono.
Platone affermava che, come la ginnastica serviva ad irrobustire il corpo, la musica doveva arricchire l'animo.
Egli attribuiva alla musica una funzione educativa, come la matematica.
…E I RAGAZZI DELLA NOSTRA ETÀ ? COSA PENSANO DELLA MUSICA ?
“Per me la musica è la mia distrazione… e, quando l'ascolto, non penso a niente.”
“Per me la musica è vita… e, quando la ascolto, mi sento bene.”
“Per me la musica è libertà di espressione di qualcuno che ha qualcosa dentro.”
“Per me la musica è fonte di pace interiore e svago esteriore.”
“Per me la musica è libertà.”
...QUALI SONO I LORO GENERI PREFERITI ?
… E PER NOI COS’È LA MUSICA ?
Giorgia Di Bella Mattia Ferraro
Giulia Greco Matteo Laurati
Mattia Polino
COS'È LA TECNOLOGIA DIGITALE ?
La tecnologia digitale è la scienza che studia l’uso di computer, telefoni, play station, nintendo 3DS, ipad e tablet.
Per gli ipad ci sono anche tastiere appropriate che lo fanno diventare un PC portatile molto piccolo, che può
leggere anche le chiavette.
Google è un browser che fa connettere tutti i PC sistemi del mondo e
in vari casi, con computer specializzati, si può entrare nei sistemi di
altre persone (in modo illegale) e rubare dati personali.
Ci sono vari produttori sia di computer che tablet e telefoni.
Le marche più diffuse sono: APPLE, SONY, ASUS, SAMSUNG, HP, MSI
E ACER. La marca più usata e apprezzata è l'APPLE, al secondo
posto abbiamo la SAMSUNG, al terzo l'ASUS, al quarto a parimerito
l'HP e l'ACER, infine al quinto posto, sempre a parimerito, ci sono la
MSI e la SONY.
Il tipo di iphone più popolare è il 6S, il secondo è il 6, il terzo è il 5, il quarto è il 5C a parimerito con il 5S.
Per la play station il tipo più apprezzato è il 4, poi c'è il 3 il 2 e infine il 5.
La tecnologia prodotta per i bambini è molto bella, soprattutto per i
videogiochi.
Bisogna però stare attenti a non cadere nella dipendenza. I genitori
devono controllare gli strumenti digitali: quando ne vietano l’uso ai
bambini, lo fanno per un buon motivo perchè numerosi sono i
pericoli nascosti in rete. Inoltre, la dipendenza nei bambini può
causare rischi per la salute, per esempio malattie al cervello.
Martina Bottoni Leonardo Buratti
Denise Rexhaj
L’ALBERO DELLA VITA RESTERÀ A EXPO
Dopo sei mesi dall’ apertura dell’ evento mondiale - che ha visto la città di Milano protagonista del cibo - il
31 ottobre è calato il sipario su Expo.
A partire dal 2 novembre cominceranno i lavori per smantellare i padiglioni che dovrebbero concludersi
entro maggio 2016.
Dalla prossima primavera, però, l’Albero della Vita, il simbolo di Expo, tornerà a rivivere insieme agli altri
due simboli dell’esposizione: Palazzo Italia, dove rimarrà anche la mostra dell’Identità Italiana curata da
Marco Balich, e Padiglione Zero.
L’Albero della Vita, che ha decretato anche il successo serale di Expo, continuerà perciò a vivere e ad essere
ammirato. In sei mesi 14 milioni di persone hanno assistito ai suoi spettacoli, i due terzi dei visitatori.
E l’hashtag #alberodellavita ha superato per numero di citazioni quello dell’albero di Natale.
Così, come la famosa Tour Eiffel, progettata e costruita in occasione dell’ esposizione universale di Parigi del
1889 è rimasta al centro della città, diventandone il simbolo, anche l’ Albero della Vita diventerà il secondo
simbolo di Milano, dopo il Duomo.
Martina Bottoni Leonardo Buratti
Denise Rexhaj
HAI UN IDOLO ?
Un idolo è una persona che stimi, che ammiri e che ti fa sorridere ogni giorno.
Un "idolo", nel linguaggio corrente, indica una persona o un personaggio, che viene considerato un modello di
vita da determinati individui oppure da parte di quella che viene definita e si autodefinisce popolazione o dai
componenti di una, per così, "generazione".
Un idolo può essere una star del cinema, della musica, dello sport.
COS’È PER TE UN IDOLO?
Lo abbiamo chiesto ad alcuni nostri coetanei. Ecco cosa ci hanno risposto:
13 anni
“ È quella persona che, quando sto male, riesce a farmi stare bene con una semplice canzone.”
9 anni
“È un personaggio famoso che senti sempre accanto.”
12 anni
“ È una persona da seguire e a cui assomigliare.”
12 anni
“ È una persona che ti piace, da cui prendi ispirazione.”
11 anni
“ È una persona che fa il mio stesso sport e che mi sprona a migliorare.”
83%
17%
Hai un idolo ?
SÌ NO
0 2 4 6 8 10 12 14
fedezcristiano ronaldo
albericoyesfavij
zendayafederica pellegrini
baby kst3pny
sebastian vettelgue pequeno
messiariana grande
ronaldinhoone direction
dominic torettodavide van de sfroos
violettakendall jenner sofia
viscardiil vostro cardo dexter
tiziano ferroj-ax
el shaarawy carlotta ferlito
the showjovanottigemitaiz
michael jordan benji e fede lorenzo fragola
low lowjustin bieber
matesalessia praz eminem
the kolorssalmo
steve jobs
Chi è il tuo idolo ?
disegno di Simone Art Mac Aodhain
Pia Ferraro Simone Art Mac Aodhain
Gloria Scarpazza Alice Scarvaci
Come risulta dal grafico, Cristiano Ronaldo è l’idolo che hanno scelto più persone. Chi è ? È un calciatore portoghese, attaccante del Real Madrid e capitano della Nazionale portoghese
UN “CULT” DEL CINEMA HORROR: “ALIEN”
In questo articolo vi proponiamo la trama di un film assai noto: “ ALIEN”.
Consigliamo a chi piace il genere horror di vederlo !
TRAMA DEL FILM
La gigantesca astronave da trasporto Nostromo è in viaggio di ritorno verso la Terra dal pianeta Thedus con un
carico di minerali, mentre l'equipaggio è in stato di ibernazione. Si tratta di cinque uomini e due donne, ossia il
capitano Dallas, il vice Kane, l'ufficiale scientifico Ash, il capo-tecnico Parker, il suo collega Brett, più l'ufficiale
Ripley e la navigatrice Lambert. Con loro una mascotte, il gatto tigrato Jones.
MOTHER, il computer di bordo, riceve improvvisamente un misterioso segnale di soccorso proveniente da un
satellite di un pianeta sconosciuto, risvegliando gli occupanti. L'equipaggio, alquanto riluttante, è obbligato ad
adempiere alla procedura di indagine, pena la perdita dei dividendi. Atterrati con una navicella sulla superficie
ostile del pianeta deserto, Dallas, Kane e Lambert indossano le tute spaziali ed escono in perlustrazione per
scoprire l'origine del segnale, mentre Ripley e gli altri membri rimangono a bordo a seguire l'operazione. Dopo
un breve tragitto, i tre in avanscoperta si imbattono in un enorme relitto alieno.
Ripley intanto, nell'operazione di traduzione del segnale, scopre che quella che sembrava essere una
trasmissione di soccorso è in realtà una specie di segnale d'allerta. La squadra è entrata nei resti della nave,
dove rinviene il grande cadavere fossilizzato di un extraterrestre con un impressionante squarcio nel petto; in
seguito Kane, calandosi nella stiva della nave, trova una moltitudine di strani oggetti simili a uova. Una di
queste, però, si apre all'improvviso ne schizza fuori un parassita alieno che gli si attacca al volto
frantumandogli il casco della tuta. Dallas e Lambert soccorrono il compagno e lo riconducono alla nave.
Ripley, rendendosi conto della pericolosità della situazione, insiste per applicare il protocollo di quarantena che
comporterebbe l'impedire al contaminato di salire sulla navicella, evitando così un eventuale contagio.
Su comando di Dallas, però, Ash li fa entrare a bordo, contravvenendo al regolamento. In seguito Dallas e Ash
conducono Kane nella sala medica della nave e analizzano il parassita, scoprendo che lo sta mantenendo in
uno stato comatoso e ogni tentativo di rimuoverlo si svela vano e letale poiché l'alieno possiede un
potentissimo acido al posto del sangue. Dopo un po' di tempo il parassita si stacca da solo e viene ritrovato
privo di vita. Ultimate le riparazioni, la navetta decolla dal planetoide, tornando nel Nostromo. Arrivati, la
squadra rimane sorpresa nel vedere un Kane del tutto incolume e sveglio, privo di qualsivoglia effetto lasciato
dall'alieno. Ormai convinti di aver scampato il pericolo, la squadra si raduna per cena prima di ritornare in
ibernazione e riprendere il viaggio per la Terra. Durante il pasto, però, Kane inizia a tossire violentemente fino
a manifestare forti convulsioni e emorragie interne. Dopodiché, una mostruosa creatura aliena fuoriesce dal
suo torace uccidendolo, per poi fuggire via per l'astronave.
Dopo aver espulso il cadavere fasciato di Kane nello spazio, l'equipaggio inizia una disperata caccia all'alieno
piazzando inseguitori di movimento per la Nostromo e girando armati di fucili Taser. Brett, intanto, viene
incaricato di cercare e trovare il gatto Jones. Dopo varie ricerche Brett riesce a trovare il gatto, ma quest'ultimo
non intende avvicinarsi a lui. Dopo averci rinunciato Brett viene colto di sorpresa, morso alla testa e trascinato
nei condotti dalla creatura, che nel breve tempo passato è cresciuta di proporzioni inaspettate cambiando la
pelle come un serpente. Dallas, deciso a spingere il mostro nella camera di compensazione ed espellerlo nel
cosmo, entra nei condotti di aerazione monitorato da Ripley, ma purtroppo viene raggiunto e assalito
dall'alieno, mentre Ripley e il resto dell'equipaggio non possono fare altro che assistere impotenti alla sua fine.
Terrorizzata, Lambert implora di far esplodere la nave e fuggire con la scialuppa di salvataggio, ma Ripley, ora
al comando, ordina di rimandare la fuga, dal momento che la scialuppa non può ospitare quattro persone.
Fra i files del computer di bordo MOTHER, Ripley scopre che per una direttiva prioritaria della "Compagnia",
Ash è incaricato di prendere in consegna l'alieno, nonché di proteggerlo ad ogni costo (anche a danno
dell'equipaggio) fino all'arrivo sulla Terra, dove sarà studiato. Ash, ritenendo Ripley una minaccia, tenta di
ucciderla, ma viene colpito più volte da Parker con un estintore finché non viene decapitato, rivelando così di
essere un androide. Ripley lo riattiva temporaneamente per cercare di avere delle risposte ai suoi quesiti, ma
ciò che ottiene non lascia buone speranze: secondo Ash, infatti, si tratterebbe di un "essere perfetto" nato per
uccidere, quasi del tutto privo di punti deboli ma anche di pietà o di emozioni umane e le possibilità di uscirne
vivi sono pressoché nulle. Ripley decide di seguire il suggerimento di Lambert e ordina l'abbandono della nave
per fuggire con la scialuppa. Parker, furioso dalle ultime parole scoraggianti e orribili di Ash, brucia i suoi resti
con un lanciafiamme.
Nonostante le misure di sicurezza e i diversi tentativi di organizzarsi, l'equipaggio perde rapidamente sia
Parker, che viene disarmato e morso alla testa, sia Lambert, che viene trafitta dalla coda del mostro. Ripley,
tuttavia, riesce a trovare il gatto Jones ma l'alieno le blocca l'uscita. Quindi è costretta a lasciare la cassa col
gatto di fronte alla creatura e ad annullare l'autodistruzione ma MOTHER le concede solo cinque minuti per
fuggire. Ripley, infuriata, distrugge il computer colpendolo con il lanciafiamme e si reca ad affrontare il mostro
a qualsiasi costo. L'alieno però non è più davanti all'entrata della scialuppa e la cassa di Jones è rimasta dove
l'aveva mollata. Convinta che l'alieno si sia allontanato, Ripley entra nella scialuppa con il gatto e parte poco
prima dell'esplosione della nave. Ripley si accinge a ibernarsi nella macchina, ma proprio in quel momento
scopre con orrore che l'alieno si è insidiato nella scialuppa. Essendo in quel momento addormentato, tuttavia,
Ripley ne approfitta per indossare velocemente una tuta spaziale e fissarsi al sedile di comando, per poi
trafiggere il mostro con un rampino ed espellerlo nello spazio aprendo il portello. Fuori dalla navetta, l'alieno è
ancora vivo e cerca di rientrare a bordo aggrappandosi ad uno dei propulsori, nonostante sia bloccato dal
rampino rimasto dentro la scialuppa. Ripley, però, se ne accorge in fretta e attiva il motore, incenerendo il
mostro. Dopo una registrazione in cui narra con voce scossa gli eventi accaduti, Ripley può finalmente ibernarsi
con Jones e riprendere la rotta verso Terra.
Mossi dalla curiosità, abbiamo fatto un sondaggio tra i nostri compagni, di seguito riportato.
Abbiamo chiesto quale sia il genere di film da loro preferito.
È emerso che ai nostri coetanei piacciono i film horror; al secondo posto ci sono i film di avventura e d’azione;
al terzo posto il genere comico; al quarto, a pari merito, la fantascienza e il romantico; al quinto il fantasy.
Nessuno ha votato il giallo.
Samuele Cassani Stefano Caverzasi Mathias Pignata
Federico Raffaele
IL VINCITORE È ...
C'era una volta un direttore che stava per annunciare il vincitore di un
concorso di nuoto.
Ma, nel momento in cui stava per proclamare il vincitore… boom !!!
Il microfono cadde e ci vollero 15 minuti per recuperarlo.
Poi i suoi aiutanti lo chiamarono per risolvere un problemino da nulla - almeno così avevano annunciato al
pubblico – trascorse un'ora e, finalmente, il direttore riuscì ad annunciare la campionessa.
La vincitrice era… Noemi!
Ma cosa era accaduto in quell'ora?
Cosa avevano combinato il direttore e i suoi fantomatici aiutanti?
Prima che la premiazione iniziasse, un ragazzo, di nome Gelfrude, era andato ad
acquistare un pacchetto di patatine, quando,
all'improvviso, un fascio di luce accecante lo colpì.
Il ragazzo era spaventatissimo, davanti a lui erano
comparsi... gli ALIENI !!!
Gelfrude si riparò dentro una cabina telefonica e
chiamò casa.
La mamma rispose al primo squillo, ma il ragazzo non riuscì a dire una parola, era senza voce perché dallo
spavento aveva urlato fino a consumarsi le corde vocali.
Gli aiutanti del direttore avevano assistito alla scena ed erano corsi a chiamare il direttore. Nessuno, tranne
loro, era al corrente del fatto che il direttore fosse un supereroe.
Il direttore in un baleno si trasformò in un gigante mascherato.
Gli alieni si spaventarono e fuggirono con la loro nave spaziale.
Il ragazzo confuso si precipitò a casa.
Una volta arrivato, i genitori gli fecero un sacco di domande. Spiegò tutto ma senza
poter dire chi lo avesse salvato.
Corse al concorso appena in tempo per sentire il nome della vincitrice.
Il direttore era perfetto nel suo completo blu.
Nessuno si era accorto di nulla e la sua assenza non generò troppa curiosità. Dietro le quinte gli aiutanti se la
ridevano...
Anche questa volta tutto era filato liscio.
LA FATA LAVANDA PROFUMATA
C’era una volta una fata di nome Lavanda Profumata.
Ogni giorno doveva sfamare l’Orco mangia streghe;
il bestione doveva mangiare sempre perché,
altrimenti, quando riprendeva a cibarsi non la smetteva più.
Solitamente mangiava: streghe, maghi, fate e altre creature fatate.
Un giorno Lavanda Profumata andò dalla maga Ea e si fece preparare un antidoto per
l’orco.
La maga preparò una torta con i fiocchi mettendo l’antidoto nell’impasto.
La fata Lavanda tornò al castello e consegnò all’orco la torta, che ovviamente lui ingoiò in
un sol boccone.
La reazione fu immediata: il suo stomaco di colpo sparì e lui non ebbe più fame.
La fata, da quel giorno, fu felicissima.
Aveva salvato i suoi amici!
IL MIO NATALE
Il Natale io lo festeggio così.
Al mattino presto mi sveglio e, dopo aver salutato i miei genitori con un “ Buon Natale”, apro i regali.
Poi gioco un po' con i doni ricevuti e, mentre io mi diverto, i miei genitori preparano la colazione.
Arriva la nonna che si precipita in cucina con la mamma.
Giunto il momento del pranzo, preparo la tavola, mentre la mamma e la nonna sono occupate ancora
in cucina. Arrivano alla spicciolata tutti gli ospiti: gli zii, i cugini e gli amici più cari.
Il menu prevede, quasi sempre per questa festa, dei gustosi manicaretti: pasta al salmone, arrosto
con patate, frutta fresca di stagione e panettone.
Dopo pranzo giochiamo tutti insieme, aiutiamo la mamma e la nonna a sistemare un po’ casa.
Verso sera, solitamente, continuiamo con un allegro aperitivo a cui si uniscono i nostri vicini.
L'atmosfera è gioiosa e felice.
Mi piace condividere con gli altri questo giorno di festa.
Ecco come si festeggia il mio Natale!
UN NATALE SPLENDIDO !
IL NATALE SI AVVICINA…
Il Natale è agli sgoccioli, tra poco iniziano le vacanze e tutti sono in attesa, impazienti...
Il primo percorso dei laboratori del progetto “Scuola Aperta” è giunto al termine.
Vorrei raccontarvi una leggenda che credo sappiate tutti, quella del panettone.
Tutto è iniziato molti anni fa a Milano, più precisamente alla corte del duca Ludovico Sforza.
Toni, un cuoco, fece un dolce preparato da sé con gli avanzi rimasti.
Creò un pane dolce per il banchetto organizzato dal duca per i suoi invitati: era fatto con burro e frutta candita.
Gli ospiti chiesero al padrone il nome del pane,Toni però non gli aveva dato un nome alla sua creazione.
Decise, alla fine, di chiamarlo "il pan di Toni" (pan e Ton)
Adesso vorrei esprimere un mio parere: il giornalino scolastico è stata un'esperienza unica, ho fatto nuove amicizie e mi sono divertito... è questo che conta e spero che l'anno prossimo ci siano altri ragazzi con cui condividere questo percorso.
E non mi resta che augurarvi Buon Natale.
Biasin Lorys
Un cartone animato, anche abbreviato in cartone, o più raramente disegno animato o
cartoon, è un'opera audiovisiva d'animazione.
Nel grafico sottostante sono indicati i cartoni più amati dai ragazzi della nostra scuola:
0
0,5
1
1,5
2
2,5
3
3,5
4
4,5
IL MONDO ANIMATO DEI CARTONI
BIG TIME RUSH è il cartone animato più guardato
dai ragazzi.
I protagonisti sono quattro attori e cantanti
statunitensi: Kendall Schmid, James Maslow
Carlos Pena e Logan Henderson .
La storia dei BIG TIME RUSH inizia il 28 novembre
del 2009/2010 con la loro prima puntata e
divenne già una serie TV molto amata dagli
americani. Dai ragazzi qui in redazione il
personaggio più amato è KENDAL il biondino
molto intelligente che trova sempre un rimedio
hai pasticci dei BIG TIME RUSH. I big time rush non
diventarono subito famosi nella loro serie
televisiva perché il sogno di diventare una pop star era quello di JAMSE che al suo provino non convinse
GUSTAVO ROCK. l 22 luglio 2011, la band pubblica un singolo promozionale,If I Ruled the World con Iyaz. Il
loro secondo album, Elevate, è stato pubblicato il 21 novembre 2011. Il primo singolo, Music Sounds Better
with U, scritta dalla band e da Ryan Tedder dei OneRepublic, è stato pubblicato il 1º novembre 2011. Elevate
ha debuttato al numero 12 della Billboard 200, vendendo oltre 70.000 copie nella prima settimana. Secondo
Forbes.com, i Big Time Rush hanno accumulato un patrimonio netto di circa 8 milioni di dollari nel 2011 che
li rende alcuni tra i giovani che hanno guadagnato di più in quell'anno. Poco prima della pubblicazione di
Elevate, la band ha annunciato un tour nazionale.
Il Better with U Tour è cominciato il febbraio 2012, con sedici date. Diverse date sono state sold out in pochi
minuti dall'annuncio. JoJo è stato in tour con i Big Time Rush le primi cinque date. La boyband britannica-
irlandese One Direction è stata in tour con i Big Time Rush per 10 delle sedici date.
Successivamente, i Big Time Rush hanno finito di girare la quarta ed ultima stagione, arrivata in Italia in
autunno 2014.
Nel 2013 i BTR hanno fatto uscire il loro terzo album 24/SEVEN. In seguito, il gruppo ha preso una pausa
temporanea, durante la quale Kendall è entrato nei Heffron Drive e James ha lavorato al suo primo album da
solista.
QUESTO È IL TESTO DI UNO DEI PIÙ GRANDI SUCCESSI DEI BIG TIME RUSH:
Aspetta un minuto prima di dirmi qualunque cosa Com'è stata la tua giornata?
Perché mi sei mancata al mio fianco, sì Ti ho svegliata dal tuo sogno?
Mi dispiace ma non potevo dormire Tu mi calmi
C'è qualcosa nel suono della tua voce
Io mai, mai, mai Per quanto possa sembrare non appena saremo insieme
Riprenderemo da dove ci eravamo fermati
Parigi, Londra, Tokyo È solo una cosa che devo fare
Hey, ti rimbocco le coperte ogni notte al telefono
Hey, ti rimbocco le coperte ogni notte
E riesco quasi a dirti un'altra volta arrivederci Baby, non sarà lunga
Tu sei l'unica che aspetto
Ciao, ti rimbocco le coperte ogni notte al telefono , woah Ragazza, penserò a te in tutto il mondo, in tutto il mondo, in tutto il mondo Ragazza, penserò a te in tutto il mondo, in tutto il mondo, in tutto il mondo
Ragazza, penserò a te
Sì, posso incontrare milioni di belle ragazze Che sanno il mio nome
Ma non preoccuparti, no Perché tu hai il mio cuore
Non è semplice continuare a muoversi
… WORLDWILD
Simone Art Mac Aodhain Pia Ferraro
la fenice di MARCO TROVATO
capitolo i la nascita dell’uccello di fuoco
Un tempo l’Uccello del Rubino si scontrò con l’Uccello del Kaos, il quale,
uccidendolo, aprì un portale attraverso cui cominciò un viaggio di 100
anni luce.
Precipitando sulla terra l’Uccello del Rubino trasmise il suo potere
magico a un altro uccello che, cadendo dal nido, prese fuoco e morì.
Rinacque però subito dalle sue ceneri, l’Uccello del Rubino gli disse: “Tu sei l’uccello di fuoco, il tuo nome
sarà Fenice. Ogni volta che morirai ti brucerai e dalle ceneri rinascerai.”
Dopo aver detto queste parole, morì.
Alla sua morte apparve un ologramma su cui era proiettato l’Uccello del Rubino.
Una voce gli disse: “Tu devi uccidere l’Uccello del Kaos perché vuole te - tu sei il prescelto - devi ucciderlo !
Devi però prima affrontare un allenamento durissimo per imparare a usare il tuo potere, conosco un uomo
che ti aiuterà di sicuro, si chiama Mangia Fuoco, vai da lui e allenati fino a raggiungere il tuo potenziale.”
La Fenice andò da Mangia Fuoco, che raccontò all’Uccello di Fuoco la leggenda su di lui. Allora l’Uccello di
Fuoco promise a se stesso che avrebbe sconfitto l’Uccello del Kaos e che sarebbe diventato una fenice
potentissima.
L’uomo gli spiegò anche, che se avesse sconfitto l’Uccello del Kaos, sarebbe diventato re.
capitolo ii l’allenamento della fenice
L’uccello non si arrese.
C’erano trappole di fuoco, frecce infuocate e avvelenate, raggi laser,
colpi al plasma e spade celesti di fuoco.
Era tutto perfetto… l’Uccello di Fuoco diveniva ogni giorno più forte.
Gli allenamenti si trasformavano in uno spettacolo. Tutto era
pronto: una nuvola avvolgeva con una densa nebbia il campo di allenamento.
I combattimenti erano durissimi.
Esplosioni e fumo; la Fenice si muoveva con grande sicurezza, schivando i colpi mortali del suo maestro.
Questo stava a significare che la Fenice era pronta per compiere il viaggio di 100 anni luce e combattere i
mostri che avrebbero intralciato nella sua strada.
La Fenice era velocissima: così cominciò il suo viaggio.
capitolo iii il viaggio di 100 anni luce
La Fenice, dopo aver spiccato il volo, cominciò un lunghissimo viaggio pieno
di pericoli.
A quel tempo i giorni duravano cento ore, ma la Fenice volava con una
velocità tale da lasciare dietro di sé una grossa striscia di fuoco. Durante il
primo giorno di viaggio visitò cinque pianeti e incontrò una schiera di
cinquecento tra mostri e fantasmi, impiegando venticinque ore a
sconfiggerli, grazie a suoi colpi al plasma infuocato.
Nel secondo pianeta incontrò il Drago della Luce, che la aiutò a oltrepassare tutti i pianeti rimanenti con le
proprie magie. La Fenice chiese al Drago della Luce di essere teletrasportata nel tempio dove avrebbe
dovuto battersi con l’Uccello del Kaos!
Il Drago non poté offrire il suo aiuto perché il suo portale non arrivava fino al tempio e, se qualche radar
l’avesse captato, lo avrebbero catturato e ucciso! Era ricercato per antichi e tristi fatti accaduti moltissimo
tempo prima. Ricordare faceva male, ma doveva raccontare alla Fenice la sua breve e sanguinosa storia”.
capitolo iv il racconto del ricercato
Fui cacciato dal tempio per colpa dell’Uccello del Kaos, che mi accusava
di averlo aggredito, così mi considerarono un pericolo e fui cercato per
tutto il creato ricercato. Scappai. Ora, qui, mi trovo bene e sono felice di
questo cambiamento nella mia vita, però, se posso chiederti un favore,
vorrei, quando sarai re, commerciare in città.
La Fenice diede il suo assenso, a patto che il Drago non commettesse mai
un reato: pena la morte!
Il Drago accettò le condizioni imposte dalla Fenice e scomparve, perché non doveva farsi intercettare dai
radar. Un grifone da lui incaricato, suo fidato servitore, aiutò la Fenice.
Arrivarono al portone e il grifone lo aprì con una sfera di luce.
Il grifone augurò buona fortuna alla Fenice che, concentratissima, si preparava allo scontro con l’Uccello del
Kaos.
La Fenice chiamo l’Uccello del Kaos: “Uccello del Kaos sono qui ! Per sconfiggerti ”.
Improvvisamente l’Uccello del Kaos si manifestò: “Sono pronto!”.
Le sue parole fredde e dure echeggiarono ovunque.
I due si scontrarono in una guerra epica e sanguinosa, ma la fenice non ebbe alcun timore.
In quel momento, all’inizio del confronto, incominciò la lotta tra il bene, rappresentato dalla fenice, e il
male, capeggiato dall’uccello del Kaos.
capitolo v la battaglia finale
L’Uccello del Kaos ruppe l’equilibrio tra il bene e il male e la Fenice perse
un po’ del suo potere .
Trasformandosi in un bersaglio facile per il Kaos fece in modo di
avvicinarsi alla gemma del bene e il male, la quale aveva il potere di
riequilibrare le forze. La afferrò ma oramai era ferita a morte.
Doveva soccombere…
“Cosa vuoi fare ora ?” - chiese la Fenice.
“Niente, aspetto che tu muoia.” - rispose l’Uccello del Kaos.
Vi fu uno scambio di battute tra la Fenice morente e l’Uccello del Kaos.
Una volta morta, la Fenice rinacque dalle proprie ceneri e sconfisse il Kaos.
La Fenice si ricordò le promesse fatte al drago. Onorò gli impegni e chiese al Drago di diventare un suo
fidato collaboratore.
Il giorno della cerimonia d’investitura della Fenice Re il clima festoso rallegrò tutti gli animi.
Finalmente era tornata la pace.
FAVIJ, IL DIO DI YOUTUBE ITALIA Favij, o per meglio dire Lorenzo Ostuni, è un ragazzo timido residente a Torino, è uno youtuber che ha
dominato YouTube Italia con i suoi 2.000.000 e passa iscritti.
Alcune persone non lo guardano per due motivi: dicono che copia PewDiePie (lo youtuber più famoso del
mondo con i suoi 40.000.000 iscritti)e non fa ridere.
Favij ha degli occhi castani, capelli ricci, molto magro e ironico.
Favij registra videogiochi di qualunque genere, dagli horror ai rage game (giochi scleranti) e ha finito il suo
film segreto di nome “Game Therapy” uscito il 22 ottobre al Cinema.
Lorys Biasin
CHE PERSONAGGI !
JULES VERNE Jules Verne è nato l’8 febbraio del 1828 a Nantes.
Lui è uno scrittore di libri d’avventura, tra cui “Cinque
settimane in pallone”, “Viaggio al centro della terra”, “Dalla
terra alla luna”, “Ventimila leghe sotto i mari”, “L’isola
misteriosa”, “Il giro del mondo in 80 giorni”.
I suoi racconti sono ambientati nell’aria, nello spazio, nel
sottosuolo e nel fondo dei mari e degli oceani.
Oggi non è uno autore particolarmente letto, ma per me è
un grande scrittore perché i suoi libri curano i dettagli,
parlano d’avventura, raccontano storie affascinanti e a me
piacciono molto.
Marco Trovato
FEDERICA PELLEGRINI
Federica Pellegrini è una nuotatrice italiana, specializzata
nello stile libero. È la primatista mondiale in carica dei 200 m
stile libero ed europea dei 400 m.
Fece parte della nazionale italiana ai Giochi della XXVIII Olimpiade di Atene nel 2004, manifestazione nella
quale riuscì a conquistare la medaglia d'argento nei 200 m stile libero. Divenne così, a soli 16 anni e dodici
giorni, la più giovane atleta italiana di sempre a salire su un podio olimpico individuale, riportando i colori
azzurri al successo 32 anni dopo l'exploit di Novella Calligaris.
Nel 2008, in occasione dei Giochi della XXIX Olimpiade di Pechino, vinse la medaglia d'oro nei 200 m stile
libero, stabilendo il quarto record del mondo della propria carriera. All'età di 20 anni, fu la prima nuotatrice
italiana in grado di conquistare la medaglia d'oro olimpica.
Ai Campionati del mondo vinse quattro titoli iridati, diventando così la prima e unica donna in grado di vincere
consecutivamente l'oro sia nei 200 m che nei 400 m stile libero in due edizioni diverse dei Campionati. In
questa manifestazione è l'atleta più vincente nei 200 m, grazie ai due ori, tre argenti e un bronzo conquistati
in sei diverse edizioni. A partire dai mondiali di Montreal del 2005, infatti, è sempre salita sul podio in questa
specialità.
La rivista Swimming World Magazine la elesse "Nuotatrice dell'anno" nel 2009 e "Nuotatrice europea
dell'anno" nel 2009, 2010 e 2011. Inoltre, per i successi ottenuti ai Giochi Olimpici, le vennero conferiti il titoli
di "Ufficiale e Commendatore dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana", rispettivamente nel 2004 e nel
2008.
Francesca Tonietto
JOHAN RIEGEL
Alla fine del 1920 viene registrata la Haribo, creata da Johan Riegel.
Il nome dell’azienda deriva dall’anagramma di nome, cognome e sede
(Hans Riegel Bonn).
Due anni più tardi Riegel crea il gummibar (orsetto danzante).
Nel 1925 Haribo inizia a vendere le caramelle alla liquirizia. Durante la seconda guerra mondiale la
produzione diminuisce. Nel 2000 la Haribo viene accusata di aver usato nella produzione prigionieri di guerra.
Johan Riegel scomparve nel marzo del 1945, l’azienda viene ereditata dalla moglie.
Nel 1946, finita la guerra, i suoi figli riaprono l’azienda, soprattutto uno di loro, Paul Rieger continua la ricerca
per scoprire altre bontà da aggiungere nella produzione.
Nell’ estate 2008 si accende un conflitto all’interno della famiglia Riegel, che si conclude nel 2010 con la
fondazione di una nuova struttura societaria.
La Haribo-holding GmbH & Co. KG diviene la nuova casa madre: metà della Dr. Hans Riegel Holding e metà
della famiglia di Paul Riegel.
Lorys Biasin
OLE KIRK CHRISTIANEN
L'invenzione dei mattoncini LEGO è dovuta a Ole Kirk
Christianen, nato il 7 aprile 18911 e divenuto uno dei
maggiori produttori di giocattoli nel mondo.
Nel 1916 Christianen aprì in Danimarca una piccola falegnameria, nel 1924 la bottega subì un grave incendio
scatenato da uno dei figli.
Christianen non si perse d'animo e volle fare una bottega più grande, ma nel 1929 arrivò la grande
depressione.
Cercando un sistema per diminuire i costi di produzione, l’artigiano produsse delle “miniature”.
Fu l'ispirazione per la produzione di giocattoli, cominciata poco a poco.
Cristiansen, nel 1932, inizia a fabbricare giocattoli in miniatura.
Quando l'utilizzo della plastica si diffuse, Christiansen iniziò a costruire giocattoli scomponibili e ricomponibili
a incastro, prendendo spunto dalla KiddiCraft.
Negli anni successivi la LEGO si sviluppò, diventando l’azienda di giocattoli più famosa del mondo.
Lorys Biasin
I VIDEOGIOCHI: LO SAPEVI CHE… ?
I videogiochi rappresentano uno dei passatempi preferiti dai giovani (e non solo !).
Uno dei primi videogiochi della storia videoludica è stato “Super Mario Bros”; la console più vecchia, invece, è il
gameboy. Era una sorta di scatoletta elettronica con un foro per inserire la schedina di gioco, una specie di
tesserina: una volta introdotta all'interno del gameboy, si poteva udire una musichetta ad 8 bit e… cominciava
il gioco !
In seguito, la casa produttrice di videogiochi più famosa, la Activision, creò una serie di quattro giochi,
inizialmente per play station 3, che furono di grande successo tra il 2010 e il 2013: si trattava dei quattro
famosissimi “Call of Duty modern warfare”.
Con questa piccola serie di videogiochi la Activision guadagnò un capitale che ammontava a circa 4 miliardi di
dollari, di cui 2,9 miliardi soltanto con il terzo della serie !
Il 6 novembre 2015 uscì l'ultimo Call of Duty: Call of Duty black ops III, il preferito tra i ragazzi appassionati.
Ecco un elenco di Call of Duty:
-Call of Duty
-Call of Duty II
-Call of Duty black ops
-Call of Duty black ops II
-Call of Duty modern warfare
-Call of Duty modern warfare II
-Call of Duty modern warfare III
-Call of Duty modern warfare IIII
-Call of Duty ghosts
-Call of Duty advanced warfare
-Call of Duty black ops III
Nei primi tre giorni dall'uscita di Call of Duty black ops III, l'Activision incassò più di 550 milioni di dollari !
Lo sapete che esiste anche una grandissima fiera dei videogiochi ? È l' E3.
L'Electronic Entertainment Expo, comunemente noto come E3, è la più grande fiera al mondo di videogiochi
(per console e computer), organizzata dall'Entertainment Software Association (ESA) e si tiene ogni anno a Los
Angeles.
Viene utilizzata dagli sviluppatori di videogiochi e dai publisher per mostrare i loro giochi in uscita e il relativo
merchandise che vi gira attorno. A differenza della Gamescom e delle altre convention dedicate al mondo
videoludico aperte al pubblico, l'E3 è un evento esclusivo di settore. Alle persone è richiesto dall'ESA che
provino una qualche connessione del lavoro, per cui vogliono partecipare alla fiera, con l'industria dei
videogiochi.
L'E3 di solito si tiene a fine maggio, ma più comunemente a inizio giugno, presso il Los Angeles Convention
Center (LACC). Eccezionalmente, nel 2007, la fiera si tenne dall'11 al 13 luglio a Santa Monica, in California.
L'edizione del 2013 si è tenuta dall'11 al 13 giugno al Convention Center. Quella del 2014 dal 10 al 12 dello
stesso mese, nello stesso stabilimento.
Dopo questo breve viaggio nel mondo videoludico, vi proponiamo i risultati di un sondaggio che abbiamo fatto tra i ragazzi della nostra scuola. Il risultato è stato...
Ti piacciono i videogiochi ?
Tra i vari videogiochi quali conosci e usi ?
Samuele Cassani Stefano Caverzasi Mathias Pignata
Federico Raffaele
PANCAKE (frittelle)
Ingredienti
150 g di farina 1 o 2 cucchiaini di sale
1 bustina di lievito 1 cucchiaino di zucchero
225 ml di latte 1 uovo
1 noce di burro sciolto olio di semi o burro
Preparazione
Tempo: 25 min (preparazione 10 min + cottura 15 min).
1) Setacciare in una ciotola la farina con il sale, il lievito e lo zucchero.
Mischiare e poi amalgamare l'uovo ed il burro sciolto.
Battere con una frusta finché il composto non risulterà liscio e omogeneo.
2) Scaldare una padella a fuoco medio ed ungerla con un po' di olio di semi o burro.
Per testare se la padella è abbastanza calda, metterci dentro 1 o 2 gocce d'acqua. Se sfrigola, è pronta.
Versarvi qualche cucchiaiata di composto.
3) Cuocere i pancake finché non appariranno bollicine sulla superficie e i bordi non saranno appena
asciutti. Capovolgere le frittelle e cucinarle fino a che non saranno dorate da entrambi i lati.
4) Servire il piatto con sciroppo per pancake.
Lorys Biasin
RICETTE GOLOSE
UOVA STRAPAZZATE CON BACON
Ingredienti per 4 persone
8 uova freschissime 8 cucchiai di latte intero
bacon poco burro
sale pepe
pane tostato
Preparazione
1) In un piatto fondo rompete le uova e sbattetele, aggiungendo il sale e il pepe.
2) Aggiungere i cucchiai di latte e girate bene per far amalgamare le uova.
3) Prendete una padella antiaderente e mettetevi il burro.
4) Quando sarà sciolto, ponetevi le uova amalgamate con il latte e girate subito con un cucchiaio di legno.
Attenzione: Il fuoco del gas dev'essere bassissimo altrimenti le uova bruceranno !
5) Fate cuocere per 5 minuti circa girando sempre.
6) Fate tostare il pane in una padella antiaderente e servite le uova sopra il pane caldo.
7) Servite con il bacon.
Lorys Biasin
QUAL È IL TUO SPORT PREFERITO ?
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NBA National Basketball Association
In questo articolo parleremo dell'NBA, il campionato americano di basket più famoso, a cui hanno partecipato
leggende viventi come Michael Jordan.
La National Basketball Association, comunemente chiamata NBA, è la principale lega professionistica di
pallacanestro degli Stati Uniti d'America.
Fu fondata a New York il 6 giugno 1946 con il nome di Basketball Association of America (BAA).
La lega adottò il nome di National Basketball Association nell'autunno del 1949, dopo la fusione con la lega
rivale National Basketball League.
Il quartier generale della NBA si trova nella Olympic Tower al 645 della Fifth Avenue, a New York.
La NBA Entertainment e gli studi della NBA TV sono situati, invece, a Secaucus, nel New Jersey.
I 10 giocatori più forti attualmente dell’NBA sono :
10) KOBE BRYANT (SQUADRA: LAKERS)
9) BLAKE GRIFFIN (SQUADRA: CLIPPERS)
8) TIM DUNCAN (SQUADRA: SPURS)
7) JOHN WALL (SQUADRA:WIZARDS)
6) DERRICK ROSE (SQUADRA:BULLS)
5) KLAY THOMPSON (SQUADRA:WARRIORS)
4) JAMES HARDEN (SQUADRA:HOUSTON)
3) KEVIN DURANT (SQUADRA:OKLAHOMACITY)
2) LEBRON JAMES (SQUADRA:LAKERS)
1) STEPHEN CURRY (SQUADRA:WARRIORS)
Le squadre che partecipano all’NBA sono:
A quanti piace seguire l’NBA tra i ragazzi della nostra scuola ?
Samuele Cassani Stefano Caverzasi Mathias Pignata Federico Raffaele
MIO PAPÀ, UN APPASSIONATO DI CICLISMO
Cari lettori,
mossa dal desiderio di scoprire qualcosa in più sul ciclismo, ho fatto un’intervista al mio papà.
Ve la propongo, perché sono sicura che molti di voi condividono la sua passione per questo sport.
- Perché ti piace il ciclismo ?
- Il ciclismo è uno sport di fatica, di squadra ed anche individuale, grazie al quale si cresce fisicamente ma
anche psicologicamente. Per questo mi piace.
- Che cosa è per te il ciclismo ?
- Il ciclismo è una passione e un hobby .
- Quando è nata la tua passione per il ciclismo?
- Mi è sorta intorno agli 7-8 anni. A quell'età ho iniziato a pedalare.
- Da quanti anni segui il ciclismo ?
- Dagli anni ’80.
- Ami altri sport come il ciclismo?
- No. Il calcio, ad esempio, non mi piace, perché è uno sport dove girano troppi soldi.
- Hai conosciuto qualche ciclista ?
- Sì, ho conosciuto Marco Pantani, Francesco Moser, Davide Rebellin, Stefano Garzelli, Paolo Bettini,
Mario Cipollini, Ivan Basso.
- Io so che tu amavi molto Pantani “ il Pirata”. Perché?
- Perché era un ragazzo umile e questo lo rendeva straordinario.
Francesca Tonietto
FABRIZIO MACCHI: UN CAMPIONE INARRESTABILE !
Cari appassionati di ciclismo,
lo sapete che vivono dei campioni accanto a noi ?
Solitamente pensiamo che i grandi personaggi dello sport (e non) siano lontani anni luce dalle nostre vite.
Ma avete incontrato mai, per caso, Fabrizio Macchi ?
É un ciclista che, ancora bambino, si è ammalato di una grave malattia: il cancro .
Fortunatamente si è salvato, dopo aver affrontato ben 20 cicli di chemioterapia e 17 operazioni.
Chissà quante brutte sensazioni provò in quel drammatico momento della sua vita il nostro campione !
Purtroppo, per salvarsi da questa terribile malattia, fu costretto a subire l’ amputazione di una gamba.
Dal quel momento cominciò la seconda vita di questo forte e coraggioso uomo.
Fabrizio decise di voltare pagina e, nonostante la sua disabilità, continuò a portare avanti la sua passione, lo
sport, vincendo tre edizioni della maratona di New York e tre titoli nazionali di salto in alto e lungo.
Dopo questi grandi successi, scoprì il ciclismo e conquistò ben dodici medaglie e un'olimpica.
Da allora il guerriero non si è fermato più !
E, per insegnare a tutti che l’amore per la vita è più forte del male, a 43 anni ha pubblicato il suo primo libro
intitolato… ''PIÙ FORTE DEL MALE ''.
Francesca Tonietto
ECCOLO IL GUERRIERO !!!
UN CAMPIONE INDIMENTICABILE Marco Pantani è stato un grande campione.
Nato il 13 gennaio 1970 a Cesena, si avvicinò allo sport fin da piccolo, inizialmente al calcio, ma fu solo con il
ciclismo che riuscì esprimersi al meglio.
Le sue doti da scalatore puro furono subito notate dal suo primo preparatore, Vittorio Savini. Quando la
strada si impennava, Marco iniziava la sua danza sui pedali facendo la differenza.
Passato al professionismo nell'estate del 1992 come gregario di Claudio Chiappucci alla Carrera, dimostrò
subito classe, superiorità e doti incredibili.
La sua carriera sportiva fu contraddistinta da incredibili incidenti, più volte rischiò la vita. Grazie alla sua
determinazione si alzò sempre , nel 1998 vinse addirittura sia il Tour de France che il Giro d'Italia.
L'impresa era stata fatta solo da Coppi prima di lui .
Nel 1999 si ritrovò coinvolto in situazioni poco chiare: venne squalificato il giorno 5 giugno 1999 a Madonna
di Campiglio per i valori alti dell’ematocrito.
Quell'episodio fu l'inizio della fine: Marco non riuscì ad accettare quella squalifica e, anche se vinse ancora
due tappe al Tour nel 2000 a Mont Ventaux e Cheuscevell, non era più il vero PIRATA (questo era il suo
soprannome).
Iniziò un incredibile declino e una vita difficile, fino a quando, il giorno 14 febbraio 2004, venne ritrovato
morto al residence LE ROSE camera d5.
Sulla sua morte ancora oggi ci sono tante ombre e molti dubbi.
Voglio concludere queste poche righe dicendo che Marco era un ragazzo semplice, alla buona, vittima - penso
- di un sistema più grande di lui.
Ci sono ciclisti, anche tra quelli di oggi, che hanno vinto più di lui ma il carisma, la classe e l'interpretazione
che lui dava alle corse conquistava folle oceaniche.. e non solo italiane.
Il campione era un ragazzo deciso, preciso e ostinato. Questa indole gli ha permesso di raggiungere risultati
incredibili, nonostante un fisico esile, che a fatica raggiungeva i 55 kg .
Il “Panta” manca al mondo del ciclismo ma, soprattutto, ai suoi tifosi, quelli che gli hanno voluto davvero
bene.
Francesca Tonietto
GALLERIA DEL SORRISO
Spero che vi siate divertiti ! A presto...
Redatto e stampato in proprio da:
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