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Giornalino scolastico Liceo G. Marconi Parma

Date post: 20-Mar-2016
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Giornalino scolastico con varie informazioni
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A nno VII N umero I Esistono uomini che sbaglia- no, che commettono errori, a volte imperdonabili: questi sono, giustamente, obbligati a pagare. Si ritrovano così a dover rendere quotidiano il silenzio di una cella buia, co- stretti ad affrontare una sfida solitaria e insormontabile contro i demoni della propria coscienza, che li consumano poco a poco. Esistono però altri uomini da cui il mondo pretende qualcosa in più, una vendetta crudele e san- guinaria mascherata dietro all’illusione della giustizia: questi sono i condannati a morte, anonimi protagonisti della realtà quotidiana di molti, troppi paesi. Troy Davis era uno di questi... Era il 1989 quando, ancora adolescente, fu arrestato in quanto rite- nuto colpevole dell’omicidio di un poliziotto, Mark Allen MacPhail, che, fuori servizio, era intervenuto a sedare un pestaggio compiuto da tre giovani teppisti ai danni di un malcapitato vagabondo. Qualcuno estrasse una pi- stola e la vita dell’agente si interruppe; l’arma sparì, se ne perse ogni traccia, e le in- dagini si focalizzarono allora sui testimoni oculari: dieci di questi indicarono il giovane Troy come colpevole. Fu arre- stato, processato, condanna- to a morte: era il 1991... Ma i dubbi su questo caso non si dissiparono mai: testimoni ritrattarono la loro deposi- zione, affermando di avere ricevuto forti pressioni dalla polizia locale per incolpare il giovane ragazzo di colore, altri ipotetici colpevoli ven- nero a galla, ulteriori ipotesi vennero formulate... Si arrivò così al luglio 2007. Nessuno di noi potrà mai immaginare ciò che provi un condannato a morte alla vigilia della pro- pria esecuzione: emozioni troppo intense, difficilmente descrivibili. Ma ancora più devastante è il pensare che questo terribile ultimo giorno può anche essere vissuto quattro volte: per mancanza di prove con- crete, infatti, l’esecuzione di Troy Davis è stata bloc- cata, per tre volte. Solo tre purtoppo: è stato giu- stiziato, tramite iniezione letale, il 21 settembre 2011. Anzi, ucciso - non si possono usare altri ter- mini - senza alcuna prova veramente attendibile. Un altro uomo, solo un altro nome che si perde- rà nella memoria con il passare dei mesi, ennesima vittima di un sistema crudele. Quanti Troy Davis dovranno morire ancora nel mondo prima che cambi veramente qualcosa? “La battaglia per la giustizia non finisce con me, la battaglia è per tutti quelli che verranno dopo di me”: questo è ciò che ha voluto la- sciarci, un messaggio di sem- plice speranza nel momento di massima disperazione, poco prima del suo “omici- dio”; ma è anche il messaggio carico di disillusione di chi ha ormai capito, perdendo la sua battaglia, che non è affatto facile vincere questa guerra. Basterebbe riflette- re su un semplice fatto: nei sondaggi per la corsa alla Casa Bianca stanno salendo senza sosta le quotazioni del repubblicano Rick Perry che, durante il suo mandato come governatore del Texas, ha approvato esattamente 234 esecuzioni capitali. Ma poco importa questo all’America, così come non interessa che, alla domanda se si svegliasse mai pensando che qualcuna di quelle persone potesse es- sere stata in realtà innocente, abbia risposto con un sem- plice e lapidario NO... Due lettere, questo il valore di 234 essere umani. Alessio Biscaldi en tornato “Guglielmo”! Per chi ancora non lo co- noscesse proveremo a riassu- merlo brevemente: prima di tutto ogni parola che compare, in questo editoriale così come in qualsiasi altra pagina di qual- siasi altro numero del giornali- no, non si limita ad essere di chi la scrive ma appartiene ugual- mente a chiunque la legga. La redazione non ha altro scopo se non quello di provare a suggerirvi uno sguardo attento, curioso e cri- tico sia alla realtà ‘fra i banchi’sia a quella che va ben oltre; rimane però sempre aperta a qualsiasi vostra proposta, perché una partecipazione più ampia può solo arricchire questo caro “Guglielmo” che, seppur conta ormai diversi anni, sta continuando a crescere. E sinceramente ci augu- riamo che lo continui a fare! Rimangono i ‘vecchi’ e più impegnati articoli di attualità e di attività scolastiche, il diario di viaggio (al quale sarà dedi- cata un’intera pagina così che non si perda di vista il ‘resto’ del pianeta) e le rubriche più leggere come “L’Oroscopo” e i giochi. È sopravvissuto all’anno scorso “Lo scaffale”, con i suoi suggerimenti di lettura (adesso anche dalla Biblioteca della sede centrale per evitare che la polvere si accumuli sui libri!), e a lui si uniranno quest’anno “I fatti dal mondo”, per non perdere la memoria di ciò che recentemente è accadu- to di importante anche lontano da noi, e “La panchina”, per non perdere invece l’interesse per ciò che ci è più vicino. Insomma Il “Guglielmo” si sta impegnando, e vi assicuro non è semplice, per rinnovarsi in continuazio- ne ed essere autentico. Non solo parole ma alla ricerca dell’ ‘altro’... Valentina Prada P.S. Un abbraccio a Alessio e Tommaso da tutta la redazione!!! Domande ai rappresentanti di Istituto e di Consulta Pagina 2 “La guerra in webcam”, “Multumesc mult, Romania” e “Un’altra realtà” Pagina 3 “2012, solo una superstizione?”, “Impara l’arte e... mettila in ordine” e “Kalevala HMS” Pagina 4 “I fatti dal mondo”, “La panchina” e “Lo scaffale” Pagina 5 “I misteriosi Moai dell’isola di Pasqua“, “In diretta dall’Australia” e “Sguardi dalla Namibia” Pagina 6 “Scrittura creativa” e “I sudoku” Pagina 7 “L’oroscopo” e “La bacheca in pillole” Pagina 8 L’ambizioso progetto della città di San Francisco di riciclare il 100% dei rifiuti solidi entro il 2020 si è trasformato in un esem- pio da seguire anche per la nostra città, alla ricerca di un modello di smaltimento dei rifiuti alternativo rispetto alle soluzioni tradizionali. E davvero San Francisco co- stituisce un modello grazie ai complessi sistemi di differen- ziazione e decostru- zione, alla raccolta capillare, all’organiz- zazione minuziosa e alla capacità di darsi obiettivi che, più che ambiziosi, risultano essere, almeno per la maggior parte delle città, semplicemente inarrivabili. A parlarne nella stracolma Aula Magna di via Benassi c’era, il 7 Ottobre u.s., Jack Macy il responsa- bile del progetto “Zero Waste” per la contea di San Francisco, la quale ricicla ora il 77% dei ri- fiuti solidi. Questa filo- sofia, arrivata in Italia l’anno scorso con Paul Connet, ha come obiettivo il raggiungi- mento del riciclo di tutti i rifiuti solidi urbani attraverso tradizionali metodi di riciclo, ma anche attraverso la decostruzione e la riuti- lizzazione di rifiuti da demolizione piuttosto che di vecchi mobili. Tutto per comprendere che viviamo in un mondo con risorse finite e che uno sfruttamento di queste risorse simile a quello avvenuto nell’ultimo secolo non è più possibile e, tra non molto, risulterà anche incompatibile con la vita stessa. “Arrivare ol- tre la soglia del 90%” spiega Macy “sarà diffi- cile, ma bisogna responsabilizzare le aziende a produrre in maniera più sostenibile prodotti più facilmente smaltibili; è fondamentale per conservare le risorse e preservare l’ambiente ”. E’ necessario essere coscienti del fatto che ogni processo industriale, per arrivare a una tonnellata di prodotto finito, se ne utilizza- no altre 3 tonnellate nella lavorazione, e se questo non è riciclabile o riutilizzabile in una qualche maniera, andrà buttato non solo quel prodotto, ma anche tutto quello che è servito per produrlo. I risultati raggiunti da San Francisco nella differenziazio- ne e smaltimento dei rifiuti rappre- sentino un obiet- tivo ambizioso ma raggiungibile. La sfida per il futuro è creare una “co- scienza ecologica”, una responsabiliz- zazione collettiva nella creazione e nello sviluppo di beni ecologicamen- te sostenibili. Francesco Fontana Dicembre 2011 21 Settembre 2011, Troy Davis: solo un altro nome All’interno: La filosofia “Zero Waste” contagia il “Marconi” B
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Page 1: Giornalino scolastico Liceo G. Marconi Parma

Anno VIINumero I

Esistono uomini che sbaglia-no, che commettono errori, a volte imperdonabili: questi sono, giustamente, obbligati a pagare. Si ritrovano così a dover rendere quotidiano il silenzio di una cella buia, co-stretti ad affrontare una sfida solitaria e insormontabile contro i demoni della propria coscienza, che li consumano poco a poco. Esistono però altri uomini da cui il mondo pretende qualcosa in più, una vendetta crudele e san-guinaria mascherata dietro all’illusione della giustizia: questi sono i condannati a morte, anonimi protagonisti della realtà quotidiana di molti, troppi paesi. Troy Davis era uno di questi... Era il 1989 quando, ancora adolescente, fu arrestato in quanto rite-nuto colpevole dell’omicidio di un poliziotto, Mark Allen MacPhail, che, fuori servizio, era intervenuto a sedare un pestaggio compiuto da tre giovani teppisti ai danni di un malcapitato vagabondo. Qualcuno estrasse una pi-stola e la vita dell’agente si interruppe; l’arma sparì, se ne perse ogni traccia, e le in-dagini si focalizzarono allora sui testimoni oculari: dieci di questi indicarono il giovane

Troy come colpevole. Fu arre-stato, processato, condanna-to a morte: era il 1991... Ma i dubbi su questo caso non si dissiparono mai: testimoni ritrattarono la loro deposi-zione, affermando di avere ricevuto forti pressioni dalla polizia locale per incolpare il giovane ragazzo di colore, altri ipotetici colpevoli ven-nero a galla, ulteriori ipotesi vennero formulate... Si arrivò così al luglio 2007. Nessuno di noi potrà mai immaginare ciò che provi un condannato a morte alla vigilia della pro-pria esecuzione: emozioni troppo intense, difficilmente descrivibili. Ma ancora più devastante è il pensare che questo terribile ultimo giorno può anche essere vissuto quattro volte: per mancanza di prove con-crete, infatti, l’esecuzione di Troy Davis è stata bloc-cata, per tre volte. Solo tre purtoppo: è stato giu-stiziato, tramite iniezione letale, il 21 settembre 2011. Anzi, ucciso - non si possono usare altri ter-mini - senza alcuna prova veramente attendibile. Un altro uomo, solo un altro nome che si perde-rà nella memoria con il

passare dei mesi, ennesima vittima di un sistema crudele. Quanti Troy Davis dovranno morire ancora nel mondo prima che cambi veramente qualcosa? “La battaglia per la giustizia non finisce con me, la battaglia è per tutti quelli che verranno dopo di me”: questo è ciò che ha voluto la-sciarci, un messaggio di sem-plice speranza nel momento di massima disperazione, poco prima del suo “omici-dio”; ma è anche il messaggio carico di disillusione di chi ha ormai capito, perdendo la sua battaglia, che non è affatto facile vincere questa guerra. Basterebbe riflette-re su un semplice fatto: nei

sondaggi per la corsa alla Casa Bianca stanno salendo senza sosta le quotazioni del repubblicano Rick Perry che, durante il suo mandato come governatore del Texas, ha approvato esattamente 234 esecuzioni capitali. Ma poco importa questo all’America, così come non interessa che, alla domanda se si svegliasse mai pensando che qualcuna di quelle persone potesse es-sere stata in realtà innocente, abbia risposto con un sem-plice e lapidario NO... Due lettere, questo il valore di 234 essere umani.

Alessio Biscaldi

en tornato “Guglielmo”! Per chi ancora non lo co-

noscesse proveremo a riassu-merlo brevemente: prima di tutto ogni parola che compare, in questo editoriale così come in qualsiasi altra pagina di qual-siasi altro numero del giornali-no, non si limita ad essere di chi la scrive ma appartiene ugual-mente a chiunque la legga. La redazione non ha altro scopo se non quello di provare a suggerirvi uno sguardo attento, curioso e cri-tico sia alla realtà ‘fra i banchi’sia a quella che va ben oltre; rimane però sempre aperta a qualsiasi vostra proposta, perché una partecipazione più ampia può solo arricchire questo caro “Guglielmo” che, seppur conta ormai diversi anni, sta continuando a crescere. E sinceramente ci augu-riamo che lo continui a fare! Rimangono i ‘vecchi’ e più impegnati articoli di attualità e di attività scolastiche, il diario di viaggio (al quale sarà dedi-cata un’intera pagina così che non si perda di vista il ‘resto’ del pianeta) e le rubriche più leggere come “L’Oroscopo” e i giochi. È sopravvissuto all’anno scorso “Lo scaffale”, con i suoi suggerimenti di lettura (adesso anche dalla Biblioteca della sede centrale per evitare che la polvere si accumuli sui libri!), e a lui si uniranno quest’anno “I fatti dal mondo”, per non perdere la memoria di ciò che recentemente è accadu-to di importante anche lontano da noi, e “La panchina”, per non perdere invece l’interesse per ciò che ci è più vicino. Insomma Il “Guglielmo” si sta impegnando, e vi assicuro non è semplice, per rinnovarsi in continuazio-ne ed essere autentico.

Non solo parole ma alla ricerca dell’ ‘altro’...

Valentina Prada

P.S. Un abbraccio a Alessio e Tommaso da tutta la redazione!!!

Domande ai rappresentanti di Istituto e di ConsultaPagina 2

• • • • • • • • • •“La guerra in webcam”, “Multumesc mult, Romania” e “Un’altra realtà”

Pagina 3 • • • • • • • • • •“2012, solo una superstizione?”, “Impara l’arte e... mettila in ordine” e “Kalevala HMS”

Pagina 4 • • • • • • • • • •“I fatti dal mondo”, “La panchina” e “Lo scaffale”

Pagina 5 • • • • • • • • • •“I misteriosi Moai dell’isola di Pasqua“, “In diretta dall’Australia” e “Sguardi dalla Namibia”

Pagina 6 • • • • • • • • • •“Scrittura creativa” e “I sudoku”

Pagina 7 • • • • • • • • • •“L’oroscopo” e “La bacheca in pillole”

Pagina 8

L’ambizioso progetto della città di San Francisco di riciclare il 100% dei rifiuti solidi entro il 2020 si è trasformato in un esem-pio da seguire anche per la nostra città, alla ricerca di un modello di smaltimento dei rifiuti alternativo rispetto alle soluzioni tradizionali. E davvero San Francisco co-stituisce un modello grazie ai complessi sistemi di differen-ziazione e decostru-zione, alla raccolta capillare, all’organiz-zazione minuziosa e alla capacità di darsi obiettivi che, più che ambiziosi, risultano essere, almeno per la maggior parte delle città, semplicemente inarrivabili. A parlarne nella stracolma Aula Magna di via Benassi c’era, il 7 Ottobre u.s., Jack Macy il responsa-bile del progetto “Zero Waste” per la contea di San Francisco, la quale ricicla ora il 77% dei ri-fiuti solidi. Questa filo-sofia, arrivata in Italia l’anno scorso con Paul Connet, ha come obiettivo il raggiungi-mento del riciclo di tutti i rifiuti solidi urbani attraverso tradizionali metodi di riciclo, ma anche attraverso la decostruzione e la riuti-

lizzazione di rifiuti da demolizione piuttosto che di vecchi mobili. Tutto per comprendere che viviamo in un mondo con risorse finite e che uno sfruttamento di queste risorse simile a quello avvenuto nell’ultimo secolo non è più possibile e, tra non molto, risulterà anche incompatibile con la vita stessa. “Arrivare ol-tre la soglia del 90%” spiega Macy “sarà diffi-

cile, ma bisogna responsabilizzare le aziende a produrre in maniera più sostenibile prodotti più facilmente smaltibili; è fondamentale per conservare le risorse e preservare l’ambiente

”. E’ necessario essere coscienti del fatto che ogni processo industriale, per arrivare a una tonnellata di prodotto finito, se ne utilizza-no altre 3 tonnellate nella lavorazione, e se questo non è riciclabile o riutilizzabile in una qualche maniera, andrà buttato non solo quel prodotto, ma anche tutto quello che è servito per produrlo.

I risultati raggiunti da San Francisco nella differenziazio-ne e smaltimento dei rifiuti rappre-sentino un obiet-tivo ambizioso ma raggiungibile.La sfida per il futuro è creare una “co-scienza ecologica”, una responsabiliz-zazione collettiva nella creazione e nello sviluppo di beni ecologicamen-te sostenibili.

Francesco Fontana

Dicembre 2011

21 Settembre 2011, Troy Davis: solo un altro nome

All’interno:La filosofia “Zero Waste” contagia il “Marconi”

B

Page 2: Giornalino scolastico Liceo G. Marconi Parma

Domande ai rappresentanti d’Istituto...

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Per raccogliere i fondi che in questo momento a scuola scarseggiano, avete pensato a qualche soluzione?

Quest’ anno abbiamo pensato di organizzare le feste d’ istituto come gli scorsi anni nelle discote-che di Parma e provincia, ma quest’ anno abbia-mo un motivo in più per impegnarci in questo. Abbiamo, infatti, capito che durante queste feste “girano” veramente molti soldi che vanno diretta-mente in tasca agli organizzatori degli eventi, ab-biamo di conseguenza pensato di diventare noi, rappresentanti, gli organizzatori di queste feste: così possiamo recuperare soldi da destinare alla scuola per il miglioramento delle strutture.

Nicola Aimi

Come cambieranno le assemblee con l’ attuazio-ne del cambiamento del regolamento?

Prima di tutto è importante sottolineare il fat-to che il grosso del cambiamento è avvenuto l’anno scorso, quando per la prima volta è stato introdotto al “Marconi” un sistema di rilevamen-to delle presenze durante alcune assemblee d’istituto (eravamo una delle pochissime scuo-le a non farlo). Questa novità è stata proposta ed approvata dal Comitato Studentesco con lo scopo di aumentare il numero di partecipanti alle assemblee, migliorarne il livello qualitativo e renderle più strutturate ed organizzate. Di certo la modifica del regolamento non rappresenta la soluzione definitiva al problema dell’assentei-smo, si è tuttavia dimostrata utile nell’affrontarlo e ci ha consentito di raggiungere risultati note-voli (assemblee con 1000 partecipanti, mai viste nella nostra scuola). Il rilevamento delle presen-ze è solo una delle tappe del percorso che mira a coinvolgere tutti gli studenti, un percorso che è stato portato avanti negli anni passati e su cui stiamo proseguendo grazie alla collaborazione e all’interesse di tutti i rappresentanti e gli studenti che si impegnano, direttamente o non, nella vita scolastica.

Giorgio Balestrieri

Durante le presentazioni delle liste si è parlato di: “laboratorio ecologico” e “presidio antimafia”. Ci piacerebbe approfondire in cosa consisteranno queste nuove attività.

Il “Laboratorio ecologico” consisterà nel parte-cipare ad una decina di incontri in cui un’asso-ciazione (WWF, ADA, Greenpeace: stiamo sen-tendo un po’ tutti) organizzerà un’attività sulla salvaguardia dell’ambiente, argomento delicato e molto ampio. Per quanto riguarda il “Presidio antimafia” avrà una struttura simile, in più ci sarà la possibilità per il gruppo di studenti che vi par-teciperà, di fare uno dei campi di volontariato organizzati da “Libera” direttamente sui terreni confiscati alle mafie, così da poter agire concre-tamente nella lotta alle mafie.

Enrico Taddei

Si è anche parlato della possibilità di entrare a far parte del Club europeo. Puoi illustrarci le oppor-tunità che offre?

Il Club europeo è sicuramente un’ottima oppor-tunità per gli studenti del “Marconi”, in partico-lare per quelli del Linguistico che, soggiornando una settimana all’estero, possono approfondire ulteriormente i loro interessi per le culture stra-niere. Già presente in altri licei, abbiamo pen-sato di introdurlo anche al “Marconi”. Ci siamo informati di persona presso chi se ne occupa già. Per conseguire il nostro obiettivo servirà la collaborazione di professori, di studenti, di chi fa parte del “Marconi” ora, ma anche di chi ne ha fatto parte in passato. La realizzazione del Club europeo è piuttosto complessa, piena di pas-saggi burocratici. Sicuramente non sarà pronto per l’anno scolastico in corso e forse neanche per il prossimo, ma dobbiamo pensare anche a chi frequenterà il “Marconi” dopo di noi e fornire più strumenti possibili per la sua formazione. Per questo ci impegneremo affinchè faccia parte del-la nostra scuola.

Valentina Riccardi

Essendo ‘saliti’ una persona di una lista e una dell’ altra avete unito i vostri programmi? Avete anche idee nuove da proporre alla scuola?

Abbiamo cercato di unire i nostri programmi nel miglior modo possibile, prendendo le idee più interessanti da ognuno dei due. In questo momento stiamo portando avanti i nostri contatti con la “Gazzetta di Parma” per ot-tenere uno spazio periodico dedicato alle Scuo-le della provincia. Per quanto riguarda la raccolta di fondi, oltre alla nostra consueta “Merenda per Haiti”, stiamo pensando di raccogliere donazioni dalle varie scuole che verranno poi impiegate per la ricostruzione di una delle scuole alluvio-nate del Comune di Monterosso. Stiamo inoltre cercando di arrivare all’organiz-zazione per il prossimo anno di una “Giornata dello Sport”, sul modello di quella “dell’Arte” in Cittadella.

Marco Almondo

Assolutamente sì. Due persone di due liste di-verse possono fornire nuove idee: infatti, dopo la prima riunione della Consulta provinciale ab-biamo pensato di effettuare una raccolta fondi per una scuola di Monterosso, si raccoglierà circa un euro a testa in tutti gli istituti della provincia, così da contribuire alla riedificazione di questa scuola.

Maddalena Pioli

... e di Consulta

Disegni di Rossana Varvato

Page 3: Giornalino scolastico Liceo G. Marconi Parma

In un certo senso io ero là. Io l’ho visto. Ho assistito comoda-mente dal divano, come il telespettatore annoiato di un penoso reality show dove i nostri soldati vanno costantemente in nomi-nation, rischiando l’eliminazione. Dal gioco. Io l’ho visto l’Afghanistan, anche se in effetti non c’è da vedere molto più di qualche capra, kalashnikov e deserto, molto deser-to. La mia estate è stata un lungo documentario di una missione di pace, anche se la pace è molto lontana. A più di 40 cadaveri italiani da qui. Era davvero necessario il nostro intervento? Era più prezioso di tutti quei morti? Non sta a me deciderlo, ma per aiutare a prendere una decisione e per informare su cosa stan-no a fare 2500 italiani laggiù, ho deciso di documentare ciò che ho avuto occasione di vedere in webcam tra-mite mio padre, che in Afghanistan ha passato tre mesi da volontario.Se avete presente il classico posto dimenti-cato da Dio, sapete già quasi tutto quello che c’è da sapere sull’Af-ghanistan. È un paese povero, senza pace e senza democrazia. I talebani hanno reso la situazione così di-sperata che dopo l’11 settembre la NATO non poteva che intervenire. La popolazione ha biso-gno di scuole, ospedali e strutture; ma gli inte-gralisti fanno di tutto per impedire che tutto ciò venga costruito, es-sendo una popolazione

povera e ignorante più facile da governare. Gli stessi talebani costringono i contadini a coltivare papaveri da oppio piuttosto che grano per sfamare la gente, rendendo le piantagioni così dif-fuse da poterne trarre il 35% del PIL del paese. Con i soldi ricavati da questo commercio, i signori della droga afgani finanziano la guerra che questi fanatici stanno combattendo contro il debole governo sorto dopo il rovesciamento del regime integralista. Il vero interesse dei talebani è quindi il potere: lo stesso odio per l’Occidente, tanto discusso dai media, non è così forte come vo-gliono far credere: non è altro che un pretesto, una strumenta-lizzazione della religione per attirare dei discepoli da mandare

in scuole coraniche, dove non è certo il vero spirito religioso a essere insegnato.I nostri soldati, insieme ai soldati di molte altre nazioni, cercano di sciogliere questa situazione difficile, il che dà fastidio ai tale-bani, che uccidono in nome della religione, diffamando l’Islam e causando stragi. Seppure via webcam e in modo parziale, io l’ho visto l’Afghani-stan: i suoi problemi, la sua desolazione, la miseria. Elicotteri che ogni tanto solcano il cielo, badando a non volare troppo bassi per non entrare nel mirino di un bazooka. Ma c’era qualcos’altro nella desolazione delle immagini che ho visto. Qualcosa di cupo e impercettibile, dal sapore sgradevole, come un cucchiaino di polvere da sparo nel caffé. Era il presentimento che non ci fosse umanità. L’umanità per cui i nostri soldati rischiano la vita, cer-cando di riportarla a livelli accettabili. L’umanità che sazia, che cura e che insegna: la base per ricostruire un paese migliore.

Alessandro Dinatale

“Il Giardino” è una cooperativa di Noceto che si propone di promuovere l’integra-zione nelle società di persone con disabi-lità. Accoglie persone disabili adulte, non autonome nelle ordinarie funzioni di vita quotidiana; si occupa della loro formazio-ne e della loro assistenza con interventi mirati a valorizzare le loro potenzialità. L’attività che ho svolto nel mese di luglio è stata essenzialmente di supporto. Accom-pagnavo i ragazzi sulle carrozzine al parco oppure in piscina, facevo il controllo delle derrate alimentari in dispensa ed aiutavo in cucina: tutte mansioni che venivano svolte insieme ai ragazzi disabili. Queste attività servono loro per valorizzare le proprie capacità e per farli sentire parte integrante della società. Ma l’esperienza è

sicuramente servita anche a me, per cercare di vincere certi irrigidimenti e preconcetti che la nostra cultura continuamente ci fa respirare. Uno degli aspetti che più mi ha colpito è che quanto più il distacco è appropriato, tanto più si riesce ad avere una maggiore conoscenza. Di conseguenza tanto più si riesce ad acco-gliere l’altro e a cercare la sua felicità. Solo in questa dimensione è possibile creare un rapporto veramente utile. Nonostante la mia breve permanenza al “Giardino”, ho avuto la gratificazione di una sincera riconoscenza da parte dei ragazzi e degli operatori: ricompen-sa morale che ha reso decisamente positiva questa esperienza.

Francesca Trentini

Le esperienze arrivano, ci sfiorano, e a volte non ce ne accorgiamo nemmeno.L’ opportunità è il motore della vita, è l’ ossigeno che permette a molte persone di vivere, per dav-vero. L’ opportunità arriva, insieme alle esperienze, e bisogna essere davvero molto bravi per saltare in tempo e prendere al volo tutto quello che ci si presenta.Ho visto case tutte colorate, lungo una strada sterrata ricoperta di polvere che cercava di coprire quello che molte persone stentano a vedere. Ho visto una vita diversa da quella che vedi sfogliando un giornale qualsiasi trovato in casa. Ho visto vene solcare volti di anziani sotto un albero che faceva ombra su tutte le tristezze e le mancanze di questa vita.Ho visto bambini molto diversi e tutti uguali por-tare gioia a chi dovrebbe già averla, ma spesso la dimentica in qualche cassetto.

È strano parlare di quello che è appena finito e che comunque continua, a chilometri di distanza. Non so bene, ancora, che aggettivi usare per raccontare tutte quelle cose che, una dopo l’ altra, hanno tes-suto dieci giorni della mia breve vita.L’ impatto con i bambini è stato forte e immediato, perchè ci sono momenti nei quali non c’ è dav-vero tempo per perdere tempo. Non c’ è davvero tempo per trovare il tempo per tirarsi indietro. Da quando sono arrivati tutti, piano piano, davanti a quella scuola così grande in un paese che sembra un quadro di un pittore che dipinge solo di notte, ho capito che incominciava qualcosa, che era tem-po di mettersi in gioco e trasmettere tutto quello che troppo spesso teniamo dentro, invece che esternarlo. Ed è stato bello trovare semplice quello che pen-savo fosse troppo difficile. La semplicità, a volte, apre davvero molte strade e colora con volti nuovi tutti quei dieci giorni passati a parlare e a scoprire

cose nuove.Le esperienze arrivano, ci sfiorano, e spesso ci accorgiamo solo dopo del loro passaggio. Ma, come sempre, lasciano l’ impronta, il segno di un passaggio che rimane impresso, come una cicatrice. Ho capito che Romania non vuol dire solo mi-seria, ma anche speranza e costruzione. Non solo morte, ma anche colori e voglia di uscire da questa galleria a senso unico che è la po-vertà.Dieci giorni sono davvero pochi se messi a confronto con una vita intera, ma possono dare tanto se su quelle strade piene di sassi incontri le persone giuste e se, sempre quelle stesse strade piene di sassi, le percorri con le persone giuste.

Paola Sacchelli

La guerra in webcam

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Multumesc mult, Romania Un’altra realtà

Page 4: Giornalino scolastico Liceo G. Marconi Parma

Almeno così dicono gli scienziati, che, analiz-zando le probabilità che avvengano nel 2012 catastrofi tali da causare la “fine del mondo”, escludono decisamente che queste, se anche avvenissero, avvengano proprio il prossimo anno.Ma da dove ha origi-ne la profezia Maya? I Maya tenevano il conto del tempo utilizzando ben tre calendari; uno di questi era il lungo computo, che cal-colava il trascorrere del tempo dalla cre-azione del mondo, e lo suddivideva in intervalli di 144 mila giorni detti baktun. Il lungo computo attuale sarebbe solo il quarto in ordine di tempo, poiché gli dei avrebbero di-strutto le tre precedenti creazioni ritenendole fallimentari. La terza creazione fu distrutta al termine del 13° baktun, data che coincidereb-be appunto con il 20 dicembre (il 21 dicembre segnerebbe l’inizio del 14° baktun) 2012. Nonostante molti studiosi dei Maya conside-rino la data sbagliata, il 21 dicembre 2011 è tuttora additato da alcuni come la data della fine del mondo, quando una sorta di apocalis-se si dovrebbe scatenare e porre fine al mon-do che conosciamo oggi.Gli scienziati si sono fermamente opposti e, portando prove sperimentali non confutabili,

hanno smontato punto per punto la teoria ca-tastrofista attuale. Le possibili catastrofi sareb-bero: super-eruzioni di super-vulcani, tempeste solari mai viste, impatto con un maxi-asteroide, allineamento dei pianeti e inversione dei Poli

magnetici.La prima di queste catastrofi è facilmente scon-fessabile, in quanto i supervulcani non rappre-sentano una minaccia probabile. Perché? Per-ché la loro attività è rarissima: essi si possono attivare ogni 100-200 mila anni circa e l’ultima eruzione di portata colossale è avvenuta 26 mila anni fa in Nuova Zelanda.Qualcuno esprime preoccupazione per il vulca-no di Yellowstone, che 642 mila anni fa ha ge-nerato un’eruzione esplosiva mega-colossale. Eppure questa caldera non mostra segnali di un’imminente attività, come innalzamento

della temperatura, fuoriuscite di gas, scosse si-smiche e depressione nel terreno. Tutte variabili che si possono monitorare nel tempo e cambia-no qualche giorno prima di un’eruzione. Inoltre, come sottolineato dagli studiosi, l’aumento di questi parametri non implica necessariamente l’eruzione del vulcano.Se non è per colpa di un supervulcano, la fine del mondo potrebbe arrivare con l’impatto di un asteroide? Impossibile. È più facile che si abbia una super-eruzione rispetto alla ca-duta di un meteorite. Inoltre gli asteroidi che potrebbero entrare in collisione con la terra sono costantemente monitorati da NEO (Near Earth Object), una rete di osservatori con sedi in ogni Paese. Gli asteroidi pericolosi sono quel-li con un diametro superiore al chilometro. Al momento, non ce n’è uno che sia in rotta di col-lisione con la Terra. Se ci fosse, oggi saremmo in grado di vederlo con un semplice binocolo, mentre si sposta nello spazio.Anche le altre cause di disastro globale sono poco credibili. L’alline-amento dei pianeti ha un effetto trascurabile sulla Terra, affermano gli astronomi. Invece l’inversione dei Poli magnetici ha una fre-quenza di milioni di anni e l’ultima è suc-cessa 800 mila anni fa senza turbare la vita umana, visto che la specie Homo era già comparsa. Inoltre il processo d’inversione è lento: si completa in 5-10 mila anni, come suggeriscono le rile-vazioni compiute sulle

rocce ferromagnetiche del passato.Rimane in piedi la questione sulle macchie sola-ri, in grado di scatenare tempeste solari perico-lose per l’uomo. Le macchie solari aumentano e diminuiscono ciclicamente ogni undici anni; attualmente risultano in ritardo nel ciclo, ma dovrebbero manifestare il loro picco fra il 2013 e il 2014, non nel 2012. Perché sono in ritardo? Gli scienziati non hanno ancora saputo spiegar-lo. In tutti i casi il vento solare che arriva sulla Terra, le tempeste solari e le espulsioni di massa coronale, dovute a un’intensa attività solare, al massimo possono creare problemi ai satelliti, compromettendo Gps, telecomunicazioni e trasporti aerei. Di sicuro, non mettono a rischio la nostra esistenza. Insomma, possiamo dormi-re sonni tranquilli!

Diego Piccinotti

I Kalevala HMS nascono da un gruppo di mar-coniani del 1991.Orientata inizialmente su sonorità metal, la loro musica si è successivamente diretta verso il folk rock progressivo. Saccheggiano impune-mente, tuttavia, da diversi generi musicali fra cui punk, celtica e prog rock; questo conferisce un carattere spiccatamente originale, riuscen-do dunque a coniugare atmosfere medioevali e da inizio novecento con le più cupe spinte metal.Abbiamo dunque fissato un incontro con loro e, fra una birra e l’altra, abbiamo condotto l’in-tervista.- Avete scelto un nome particolare per la band, da cosa deriva?- Il Kalevala è uno dei poemi classici dell’epica finlandese. Di questo poema ci piaceva il fatto che venisse tramandato oralmente, che pre-sentasse le incongruenze tipiche delle fiabe e che richiamasse la magia sciamanica. - Come è nato il gruppo?- È nato da un’idea di Bianchi (grafico, ex bat-terista e “settimo samurai” come lo chiama il gruppo, n.d.a) che mi ha esposto la sua idea (parla Daniele, n.d.a) e, cercando un po’ a caso, abbiamo trovato gli altri.- Quali sono le vostre influenze ?Hard ‘n’Heavy anni ‘70 e Skyclad, che all’epoca erano gli unici a fare qualcosa di simile al no-stro genere di musica. C’è chi dice che nel ’91 (anno di formazione del gruppo, n.d.a,) si siano decise le sorti di tutto quello che è successo dopo; è vero che in quel periodo ci sono state un sacco di sperimentazioni che ora si stanno un po’ codificando in diversi generi musicali.- Quindi i Kalevala sono

un gruppo folk…?Sicuramente le sonorità metal ci sono, ma ci sen-tiamo liberi di sperimentare. L’utilizzo di strumenti acustici come il flauto e la fisarmonica ci danno possibilità diverse dal normale, all’inizio era forte l’ispirazione alla musica “epic” di cui ci siamo alla fine un po’ liberati.- Dopo il successo di “ Musicanti di Brema” si parla di un altro disco, è vero?I pezzi ci sono, come al solito ci è ignota la modalità di uscita, ma contiamo di farlo uscire entro il 2012, possibilmente prima del 21 dicembre.- Da dove viene la scelta di scrivere testi in italiano?Il gruppo è nato scrivendo in inglese, che è la lin-gua del rock. Scrivendo in italiano volevamo dimo-strare che esiste una scrittura italiana che non è il combat folk piuttosto che la musica leggera, ma qualcosa di diverso. Abbiamo anche scritto una canzone in francese per dimostrare che comunque la lingua non è un limite. Scrivere testi in italiano non è mai semplice, per cui è stato un po’ una sfi-da, ma mettere il titolo dell’album e la main track in italiano voleva dire dare alla lingua il suo peso. Alla fine le nostre fonti di ispirazione per l’italiano sono state la musica di de’Andrè e Branduardi.

Francesco FontanaDiego Piccinotti

E’ ciò che fece Ettore Guatelli, creatore del museo che prende il suo nome. E’ stato uno scrittore, ricercatore e “maestro contadino”, come lui amava definirsi. Soprattutto nel do-poguerra si dedicò all’insegnamento e pro-prio in quel periodo cominciò a raccogliere “vecchie cose”, tra cui attrezzi e manufatti e ne

fece tesoro; tanto che diven-tarono materiali da collezio-ne. Da lì egli, con dedizione, ha cominciato a disporre gli oggetti conservati in tutte le stanze del suo podere, persino sulle pareti, arrivan-do a trasformarlo in un vero e proprio museo sul finire degli anni Settanta quando la raccolta comincia ad assu-mere dimensioni considere-voli: circa 60.000 pezzi.La sua genialità è stata pro-prio quella di valorizzare gli

aspetti della vita quotidiana (soprattutto del contadino) che noi non comprendeva-mo e quello che a noi oggi può sembrare “semplice” è stato frutto di un grande la-voro.Il museo è sito a Ozzano Taro, frazione di Collecchio (PR). Vale la pena visitarlo per-

chè ciò che appare all’esterno non rende l’idea di ciò che si può vedere all’interno.www.museogua-telli.it

Ilaria Carpena

2012, solo una superstizione?

4

Impara l’arte e... mettila in ordine Kalevala HMS

Page 5: Giornalino scolastico Liceo G. Marconi Parma

L’ombra del vento, Carlos Ruiz Zafòn. Un uomo, una don-na, un libro e un mistero all’apparenza irrisolvibile. Scritto abbastanza bene, ci fa dimenticare per un momento la realtà.Elisa Sai III O

Come neve al sole, Peter Van Gestel. Amsterdam, 1947. Thomas Vrij, un monello cresciuto per le vie della città, fa la conoscenza di Piet Zwaan, un ragazzo ebreo misterioso e particolare, e i due diventano amici e inseparabili. Grazie a lui, Thomas scopre cos’è veramente accaduto durante la seconda geurra mondiale. Un libro che mette in risalto la meravigliosa amicizia di due ragazzi completamente diversi.Martina Mugnaini I I

Novecento, Alessandro Baricco. Danny Boodman T.D. Le-mon Novecento nacque su una nave e da lì non scese mai. La paura della sterminatezza del mondo lo portò ad incantare i suoi desideri attraverso l’armonia della musica del suo pianoforte, armonia percepibile in ogni singola parola del racconto. “Ora tu pensa: un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Non sono infiniti loro, tu sei infi-nito”. 62 pagine di speranza, passione e voglia di sognare, da leggere tutto d’un fiato.Chantal Sozzi III A

Lo scaffale... della bibliotecaMargherita Dolcevita, Stefano Benni. (LETT. ITAL. 853 BEN)Margherita Dolcevita è “una bambina in scadenza”. La sua vita scorre tra scuola, natura e le poesie brutte che tanto ama comporre, fino a quando vicino alla sua casa di periferia spunta come un fungo un enorme cubo nero.E’ l’inizio del cambiamento. Tutta la sua famiglia si lascia incantare dai nuovi vicini, e a un primo sguardo tutto in loro è perfetto. Al secondo però ti accorgi che tutto ciò che li circonda è artificiale, dai fiori all’”aria sintetica” fino alla loro disumana voglia di perfezione. Ancora una volta Stefano Benni tratta di un tema che gli è molto caro: la modernità a ogni costo che uccide tutto, dagli insetti, all’erba, alle abitudini, con il suo sguardo sar-castico e tremendamente attuale sulla realtà.

Citazioni:

“Dovrebbero smettere di fare i film dove la giustizia trion-fa e farla trionfare subito all’uscita del cinema.”“Dormire e svegliarsi sono le uniche attività umane dove non siamo né buoni né cattivi.”“La storia ci guarda e non vorrei che vomitasse.”

[Sensazioni di Margherita nell’osservare i vecchietti in un ospizio]“Sembrava proprio un asilo di bambini, di vite riavvolte all’indietro. Un ritorno alle parole in libertà, alle cantilene e ai pianti improvvisi, alla pappa sbrodolata, al ritornello della cacca, agli improvvisi scoppi di entusiasmo e ai ter-rori senza speranza. E come si usa tra bambini, si giocava alla morte. Se un giorno vedevi un volto nuovo che si se-deva a tavola, voleva dire semplicemente che un posto si era liberato. Bisognava controllare chi mancava, ecco tutto. Eppure, come spiegare quel grumo di vita insoppri-mibile, quelle bizze, quei piccoli desideri, quelle unghie aggrappate all’abisso? E la gioia dei rari sorrisi, l’attesa di una visita, una fetta di torta, un merlo sul davanzale…”

Chiara Ziveri V D

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Eccomi qua, seduta sulla mia pan-china al parco ducale...Cuffie, riproduzione casuale:“Just a picture perfect day that last whole life time and it never ends”“Perchè non esiste domani, solo un giorno perfetto che dura una vita intera e non finisce mai”.Mentre ascolto questa canzone mi guardo attorno e, respirata una buona boccata d’aria, mi accorgo di quanti bei momenti mi rievoca questo posto: veloci corse sui “grilli”, infinite partite a nascondino, lun-ghe corse tra i sentieri, pomeriggi estivi di scherzi, risate e discorsi con gli amici.

Ogni giorno trascorso qui, in questo splendido parco con i suoi alberi che amano cambiar abito e i miei pensieri, è perfetto.Cosi quando sono triste corro qui, alla mia panchina, con la speranza di riscoprire quei “giorni perfetti che durano una vita e non finisco-no mai”...

Valentina Biacchi

La panchina Lo scaffale

Settembre08.09 Viene inaugurato il nuovo sta-dio bianconero, la Juventus Arena. 09.09Si apre l’edizione 2011 della Coppa del mondo di rugby. . 11.09 Ricorre il decimo anniversa-rio dell’attentato alle Torri Gemelle. Due dei quattro aerei dirottati da Al Qaeda colpirono le Twin Towers e uno il Pentagono. Solo il quarto aereo non colpisce il suo bersaglio, probabilmente la Casa Bianca, per la ribellione dei passeggeri ai terroristi.23.09 Il Cern individua nei neutri-ni una velocità maggiore di quella della luce.

Ottobre05.10 Steve Jobs, fondatore della Apple e creatore del marchio-sim-bolo della nostra era digitale, all’età di 56 anni ha perso la sua battaglia contro il cancro al pancreas.15.10 Manifestazione globale degli Indignados. La protesta pacifica di Roma viene interrotta e impedita da frange estremiste che devastano la città. 20.10 Viene ucciso il colonnello Gheddafi in Libia, 8 mesi dopo lo scoppio della sanguinosa guerra civile. 23.10 Un terremoto di grado 7.3 del-la scala Richter provoca più di 600 morti in Turchia. 23.10 Muore il campione motoci-clistico Marco Simoncelli durante il

Gran Premio della Malesia.SuperSic si spegne all’età di 24 anni a seguito di un incidente in gara.31.10 La Terra raggiunge i 7 miliardi di abitanti.

Novembre03.11 Ricercatori francesi riescono ad invertire il processo di invecchiamen-to cellulare ottenendo da cellule di ultranovantenni cellule staminali indi-stinguibili da quelle embrionali.08 .11 L’asteroide 2005 YU55 passa a poco più di 300.000 km tra la Terra e la Luna. 12.11 Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi presenta le sue dimissioni al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.14.11 Per la prima volta dalla sua fon-dazione (1945), la Lega Araba sospen-de la Siria dalle attività dell’organiz-zazione. Il paese mediorientale ne fu uno dei fondatori.16.11 Mario Monti giura davanti al Presidente della Repubblica, nasce il governo Monti in seguito alle dimis-sioni di Silvio Berlusconi.

Marco Almondo, Martina Buccella, Chiara Ziveri

I fatti dal mondo

“Se avessimo il tempo e la panchina giusta la felicità sarebbe garan-tita”

(Alessandro D’Avenia, Bianca come il latte, rossa come il sangue)

Page 6: Giornalino scolastico Liceo G. Marconi Parma

Caro “Marconi”,probabilmente se ora iniziassi a fare un sondaggio nella scuola e a chiedere quali sono le prime tre cose a cui si pensa quando si parla dell’Australia, la risposta sarebbe sempre la stessa: surf, spiaggia e canguri. Ma è veramente così l’Australia? Effettiva-mente nella mia esperienza, vivendo in un paese sul mare, la spiaggia e il surf sono ovunque: perfi-no a scuola! Per non parlare dei canguri: all’univer-sità della Sunshine Coast, finite le lezioni o durante una pausa, gli studenti si rilassano in un prato a cinquanta metri da canguri che si divertono a vi-sitare i campi dell’università. Per non parlare delle strade: ogni volta che si guida bisogna stare all’er-ta, un canguro potrebbe spuntare da un momento

all’altro: scontrarsi con un canguro non è per nulla piacevole, lo dico per esperienza. Ma l’Australia non è solo questo. Probabilmente, se dovessi de-scrivere questo paese in una frase direi “no worries, always jokes”. Esempio classico australiano: entri in un negozio e la commessa si avvicina dicendo –G’day mate, how are you doing?-, ma, a differenza di quanto accade nei negozi italiani, le commesse australiane sono davvero interessate alla risposta,

e se per caso capita loro di sentire che la gior-nata non è una delle migliori, sono sempre pronte a darti una caramella o qualche dol-cetto. Direi che il confronto con le commesse snob di casa nostra non regge proprio. E l’Au-stralia è davvero il paese del ‘no worries’: ogni volta che hai un problema tutti sono pronti ad aiutarti o almeno a fare del loro meglio, non si fanno prendere dal panico perché sono ot-timisti e credono che prima o poi troveranno una soluzione. E alla fine ci riescono! All’inizio della mia esperienza ero convinta che i lavoratori australiani fossero dei nulla-facenti a confronto dei lavoratori italiani, dato che i negozi chiudono alle 5 e tutte le attivi-

tà finiscono alle 6. Ora invece, dopo aver visto i miei host genitori con il loro regolare e apprezzato bicchiere di vino quotidiano, senza preferenze sul luogo (piscina, vasca da bagno, tv, computer o giardino), credo che gli australiani sappiano molto più di noi godersi i piccoli piaceri della vita.Probabilmente la caratteristica che più di tutte mi sciocca è l’ottimismo: ho visto la mia host family attraversa-re momenti veramente difficili, e sem-pre reagire con il sorriso sulle labbra, ironizzando su tutto, perfino sulla ma-lattia, e facendo il solletico alla vita.Credo quindi che la cultura italiana abbia molto da imparare da una cul-

tura “nuova” come quella australiana, a partire dalla buona abitudine di non essere arroganti e pieni di sé. Vivo qui da soli quattro mesi e quindi sicuramente ho ancora molto da sco-prire, ma sono veramente curiosa di vedere cos’altro mi aspetta in questo paese da molti definito ‘un paradiso’.

Francesca Cacciani

In diretta dall’Australia

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Gli Himba sono un popolo seminomade che abita la regione del Kaokoland, nella Na-mibia Settentrionale. Il loro nome significa “popolo che mendica”: in passato le tribù si sono periodicamente spostate sul territorio sudafricano, per poi tornare ad abitare la loro terra d’origine agli inizi degli anni ‘70. Nonostante gli inevitabili contatti con la cul-tura occidentale, la popolazione Himba vive ancora di allevamento e caccia, attività a cui si dedicano gli uomini. Quello della donna è poi un ruolo fondamentale all’interno della società, svolgendo i compiti più differenti: dal trasporto dell’acqua, che spesso signi-fica percorrere lunghi tratti dalla fonte al vilaggio, alla costruzione delle abitazioni, fino all’educazione dei bambini. Sono pro-prio questi che, con il loro sguardo, ci sono rimasti dentro.

Marco Almondo

Sguardi dalla Namibia

L’isola di Pasqua, chiamata così perché venne scoperta quel giorno da una tribù di indige-ni polinesiani, è tra le più isolate e misteriose

dell’Oceano Pacifico. Situata a Ovest del Chile, cui appartiene, è considerata Patrimonio uma-nitario dell’Unesco. Per raggiungerla occorrono 20 ore di volo con scalo nell’aeroporto di San-tiago (Chile). Appena arrivati, però, le dure ore di viaggio vengono ricompensate dallo straor-dinario paesaggio. L’isola di Pasqua non ha le tipiche caratteristiche tropicali: è un territorio abbastanza arido, di origine vulcanica, con ripi-de scogliere che scendono a picco sul mare cri-stallino. Ma ciò che attrae turisti e avventurieri

verso quest’isola non è il paesaggio, bensì il mi-stero dei Moai. Questi imponenti colossi in pie-tra, alti dai 90cm agli 11m, rappresentano tutti

ossessivamente lo stesso modello e sono dissemi-nati per tutta l’isola (sono circa 600). Furono costru-iti dagli antichi poline-siani quando scoprirono l’isola, come tributo d’o-nore per i capi indigeni o, secondo la tradizione popolare, per mettere a contatto il mondo dei

vivi con quello dei morti (anche se la leggenda attribuisce la loro costruzione agli extraterrestri o agli abitanti di Atlantide). Nella cava di uno dei tre vulcani dell’isola è stata ritrovata la fab-brica dei Moai, dove si possono tuttora vedere gli attrezzi utilizzati per costruire queste stra-ordinarie opere: come furono costruite rimane però ancora un mistero… Singolare è anche il villaggio sul “Cratere dell’uomo-uccello”, dove vi sono ancora circa 50 abitazioni, ormai quasi

sotterranee, geroglifici con incisioni in un alfa-beto sconosciuto (il “rongo rongo ”) e il sito Aita-picorura, considerato l’ombelico del mondo, nel quale avvengono insoliti fenomeni magnetici e dove si pensa ci siano forze misteriose.Per concludere, consiglio di visitare questo spe-ciale angolo di mondo a chiunque sia appassio-nato di mistero e avventura.

Claudia Milazzo

I misteriosi Moai dell’Isola di Pasqua

Page 7: Giornalino scolastico Liceo G. Marconi Parma

Venerdì 7 ottobre i ragazzi delle classi 4D, 5B e 5D hanno tenuto una lettura dei loro lavori per un laboratorio di scrittura creativa il cui tema era: “I titoli di giornale della Parma del 2037”. Eccoli a seguire.

Lo Yuan sbanca a ParmaAperti in città altri due istituti di credito di Shan-gai: l’ economia parla sempre più cinese. Olfa Ben Moussa

Vamos a la playa : la Parma si trasformaSulle rive del nostro torrente apre il nuovo ba-gno di sabbia artificiale “Parma Beach”. La città sarà invasa da turisti in costume.Giovanni Devodier

Prosciutti,adiosChiuso ieri l’ultimo salumificio rimasto in pro-vincia;il marchio sarà venduto agli spagnoli”Francesco Tosini

Parma contro l’ inquinamento non c’è andata per il “sottile”Per la prima volta un anno intero senza l’ asse-dio delle micropolveri All’ inizio poteva sembrare un’ utopia, ora è real-tà grazie a una fitta rete di piste ciclabili, mezzi di trasporto pubblico elettrici e incentivi per le auto a idrogeno.Pietro Cugini

Verdi in turbanteRiapre anche quest’anno, a grande richiesta, la stagione lirica orientale, accompagnata dal festival verdiano, che propone un vasto reper-torio di opere turche, indiane, ma anche...Arianna Salati

Dove c’è Barilla non c’è più ParmaDopo Parmalat, passata e Lactalis 25 anni fa, an-che Barilla passa sotto il controllo estero. Ilaria Curati

Specialità della casa: kebab.

Anche lo storico paninaro Walter chiude i bat-tenti e si arrende alla multiculturalità.Laura Martini

Da settembre scuola dell’obbligo fino ai 18 anni e solo quattro materie obbligatorie per gli stu-denti.Scuola: il modello americano soppianta quello italianoDiventano facoltativi latino e scienze, mentre si forma la prima squadra di cheerleader italiane.Elena Gulotta

Nella nostra città le ultime temperature regi-strate segnalano un aumento di 10°C rispetto alla media del periodo.Il termostato della terra dà i numeriDa quest’anno i ragazzi di Parma inizieranno la scuola alle 6 di mattina per evitare il caldo che sta diventando sempre più insopportabile.Silvia Gerboni

Scuola: lingua latina definitivamente tolta an-che al Romagnosi.Tragedia a scuola: scompare il latinoLa decisione del ministro dell’istruzione di togliere il latino al liceo classico è arrivata ieri pomeriggio, accompagnata della proposta di aumentare le ore di economia e diritto.Martina Mulazzi

Anche quest’anno i più eclatanti esempi di ma-leducazione saranno riuniti nella nostra cittàDA DOMANI A PARMA TORNA IL CIRCOTra le maggiori attrazioni: la signora xenofoba, il bimbo urlatore e il vecchio bestemmiatore ubriaco!Chiara Ziveri

Il parco ducale come FuturamaInaugurata oggi la prima tubovia per navicelle a idrogeno, i bambini dicono addio ai cigolanti “grilli”: ora ci si diverte con le mini macchine del futuroGreta Tosi

A Parma i minori di 15 anni rappresentano solo l’1 % della popolazioneChiude i battenti lo storico liceo scientifico MarconiIl preside: “Quest’anno il numero di iscritti era insufficiente. Basterà un solo liceo per tutta la città” Corinne Cabri

Future L@b

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I sudoku

I 4 sudoku proposti sono ordinati per difficoltà in ordine crescente da molto facile a difficile: buon divertimento!

Scopo del Gioco del SUDOKU:

Il SU - DOKU, letteralmente numero singolo, è un gioco le cui regole sono semplici: si tratta di riempire una tabella, in cui sono scritti alcuni numeri, in modo tale che:

- ogni riga contenga tutti i numeri da 1 a 9;- ogni colonna contenga tutti i numeri da 1 a 9;- ogni area 3 × 3 contenga tutti i numeri da 1 a 9;

nessun numero risulti ripetuto né in una riga, né in una colonna, né in ogni area.

Page 8: Giornalino scolastico Liceo G. Marconi Parma

Caporedattori: Biscaldi alessio (V a), Marmiroli Mariagiulia (iV a), piccinotti diego (iV t), prada Valentina (V a) Sacchelli paola (V a)

La redazione: aimi nicola (iV a), almondo Marco (V a), almondo Matteo (iii a), Biacchi Valentina (iii a), Brozzi deborah (iV a), Buccella Martina (iV a), Carpena ilaria (iii o), Conforti tommaso (iii a), dinatale alessandro (iii d), Fontana Francesco (iV r), Giuffredi Jessica (ii p), Guevara Baras rocco (iii a), Mignani emanuele (iii a), Milazzo Claudia (iii o), Mugnaini Martina (i L), Sai elisa (iii o), Sozzi Chantal (iii a), Varvato rossana (i M), ziveri Chiara (V d)

doCente Coordinatore: Baruzzo elisabetta

ARIETE: Fascino vertiginoso e intelligenza stra-tegica vi spianeranno la strada!C’è grande energia e voglia di muoversi. Vostra nonna è in congiunzione con il Signor Gino, suo compagno di polka al circolo dei ferrovieri. Sarà quindi impegnata a fare le prove dei passi di danza e ciò la distoglierà dal rompervi per tutto il prossimo mese.

TORO: Hai un cervello favoloso. Comincia a lavorare appena ti svegli e non smette fino a quando arrivi a scuola. Ma non star qua a leggere il tuo oroscopo, corri al Piccol (solo per i Tori a partire dall’orario di chiusura un lucidalabbrador a soli 2 euro e 99 euro!) Consiglio del mese: ”L’importante e’ prendere la palla al balzo”, come disse John Keating, il castratore di canguri.

GEMELLI: Non siate frettolosi o superficiali nelle azioni quotidiane e tenete sotto control-lo il nervosismo. L’aria natalizia vi renderà più tranquilli, nel caso non funzionasse andate in chiesa tutti i giorni e cantate Jesus Christ Super star almeno 5 volte al giorno.La fortuna premia coloro che perseverano, ma nel tuo caso è fatica sprecata. Predizione del mese: Probabilmente succederà qualcosa a qualcuno, da qualche parte, prima o poi, forse…

CANCRO: Favorite sia le vacanze avventurose che quelle intelligenti. Non raffreddate con la pigrizia eventuali ini-ziative. Probabilmente avvertirete una gran voglia di occuparvi del vostro benessere, fatelo, tanto a can donato non si guarda in bocca perché ca-

val che abbaia non morde!Consiglio del mese: Non accettate bresaola da-gli sconosciuti.

LEONE: Svaghi, avventure, ritorni di fiamma e novità. Il livello di passionalità sarà costante e il biso-gno di conquista si farà quasi impellente. Sie-te inarrestabili, Lasciatevi trasportare da quel sentimento puro e bellissimo che provate per il cane del vostro vicino e smettetela di guardare con occhio voluttuoso i telefilm di Rin Tin Tin..

VERGINE: State attenti perché molta gente ap-profitterà della vostra ingenuità … A proposito mandateci 50 euro per la consulenza astrolo-gica al numero 80009997645333210. Scusate, ma dobbiamo andare, ci sta scadendo lo yo-gurt. Ciao!

BILANCIA: Il tuo oroscopo è stato mandato da Marte con lo scopo di trovare la forma di vita meno evoluta sulla Terra. Missione conclusa con successo. Grazie di esistere. Proverbio cinese del mese : “Ogni scarrafone è bello a mamma soia.”

SCORPIONE: Siete depressi perché pensate di essere soli al mondo, di non piacere a nessuno? Pensate che la vita non sia stata generosa con voi e vi sentite quasi inutili? Ritenete di non risultare simpatici alla gente, di non essere bril-lanti e di essere quasi ripugnanti alla vista? Sì vero? Beh avete ragione.

SAGITTARIO: Sei il classico tipo sempre positivo che anche mentre l’aereo sta cadendo in fiam-me racconta barzellette, insomma il classico

tipo adorabile, una persona come te dovrebbe essere in ogni angolo della terra ...per fortuna che è rotonda.

CAPRICORNO: Avete davanti a voi un periodo di lunga riflessione e meditazione, contornati da un sacco di gente che controllerà il vostro stato fisico e mentale. Incontrerete nuovi ami-ci ed una persona con cui dividere l’alloggio … Diffidate invece delle parole rassicuranti di Pino Marulli, vostro sedicente vicino di casa proprietario di un import-export di autoradio (le preleva dalle automobili in sosta e le rivende di nascosto).

ACQUARIO: Non è stato un bel gesto usare la dentiera dei vostri nonni per giocare a racchet-toni in spiaggia. Quindi ora non lamentatevi se gli stessi vi hanno tolto dal loro testamento.Tuttavia non rattristatevi, dovete rimboccar-vi le maniche sempre perché “the show must King Kong!”Consiglio del saggio Pino Marulli : “Se ti scaccoli in macchina ti vedono tutti.”

PESCI: Siate buoni con voi stessi, non continua-te a torturarvi. Innamorarsi in maniera anomala non è un problema. Capita a moltissima gente in continuazione tutti i giorni. E non importa se vi hanno sorpreso, se hanno messo in “piazza” la vostra storia ed la vostra passione. Saremmo solo curiosi di sapere come potevate pensare seriamente di avere un figlio da uno sportello del Bancomat.Re Tritone dice: “Il pesce che lotta contro la cor-rente muore fulminato.”

Deborah BrozziMartina Buccella

La Bachecain pilloleAffinchè ciascuno studente sia informato:

CALENDARIO ASSEMBLEE:-Novembre* rimandata a maggio-Dicembre Open Space-Gennaio Giornata Bianca

-Febbraio Open Space-Marzo Cinema-Aprile Assemblea con Romagnosi-Maggio Giornata dell’Arte-*Maggio(2) Giornata BluNB:le assemblee di gennaio e febbraio potrebbero essere scambiate per rispondere

alle esigenze di alcuni ospiti.FORMAZIONE COMMISSIONI: 1.ASSEMBLEA 1 2.CONSULTA 3.ASSEMBLEA 2 4.EXTRACURRICOLARI

5.GIORNATA APERTA 0.COMUNICAZIONE

NOTA SULLE COMMISSIONIIl metodo di lavoro per commissioni è finalizzato ad un maggiore coinvolgi-

mento di tutti i rappresentanti di classe e, con loro, di ogni studente. Questa

modalità consentirà inoltre di fare un salto di qualità nell’organizzazione di

eventi ed attività, aumentando il numero di persone che si occupano diretta-

mente della vita studentesca e, con esso, il livello qualitativo delle assemblee.

La divisione dei compiti è fondamentale per il coinvolgimento di ognuno. Il

notevole potenziale del Comitato è costituito dall’esperienza individuale di

ognuno di noi e può realizzarsi solo attraverso la condivisione e la comunica-

zione tra tutti i rappresentanti e gli studenti.IN PIÙGli argomenti proposti per le varie assemblee possono ancora essere modificati o

integrati, quindi tutti gli studenti sono invitati a proporre altre tematiche

di cui trattare o film, documentari o attività da realizzare durante gli Open

Space.

ORIENTAMENTODurante ogni assemblea in modalità Open Space saranno realizzate attività

di orientamento in uscita per gli studenti del triennio.

Per maggiori informazioni: http://comitatoliceomarconi.blogspot.com


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