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Giotto

Date post: 13-Jun-2015
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Giotto Crocifisso, Santa Maria Novella
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Page 1: Giotto

Giotto

Crocifisso, Santa Maria Novella

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Maestà di Ognissanti

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Realizzata intorno al 1310 d.C. per l’altare maggiore dell’omonima chiesa a Firenze. È oggi conservata negli Uffizi della città.

È un dipinto a tempera e oro su tavola.

Rappresenta la Madonna con in braccio Gesù seduta su un trono e circondata da Santi; ai piedi del trono sono inginocchiati due angeli.

La Madonna è realizzata con grande realismo, come si può notare dalle vesti, e sembra avere uno sguardo quasi terreno.

Il trono ha dei richiami gotici ed è rappresentato attraverso una prospettiva intuitiva ma efficace.

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La prospettiva si può notare anche nella disposizione delle altre figure, che non sono più sovrapposte ma collocate con ordine una dietro l’altra. Il loro sguardo è rivolto verso il centro, nonchè verso la Madonna.

Rispetto alla tradizione precedente, le figure hanno una propria fisionomia che conferisce una certa verosimiglianza.

Lo sfondo è in oro; i colori prevalenti sono quelli primi, che conferiscono una certà luminosità all’opera.

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Le storie di San Francesco

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Gli affreschi vengono eseguiti tra il 1290-1295 circa nella basilica superiore e sono commissionati da papa Niccolò IV per celebrare la vita e I miracoli del Santo.

I 28 episodi sono collocati nel registro inferiore di entrambe la pareti laterali. Gli episodi vengono messi in parallelo ad episodi della Passione di Cristo, che sono dipinti nel registro superiore (Antico Testamento su una parete, Nuovo Testamento sull’altra).

Gli episodi sono separati tra loro da colonnine tortili che sorreggono un architrave, si crea perciò una finta loggia architettonica in cui le scene sono inserite.

Gli affreschi vengono eseguiti a giornate, tecnica introdotta per la prima volta proprio nella basilica superiore.

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Le prime scene hanno una composizione molto semplice sia per il ridotto numero di personaggi sia per l’ambientazione essenziale. Nelle scene successive si mantiene la stessa chiarezza espositiva nonostante l’aumento di figure e particolari, tratti anche dal quotidiano: la storia sacra è quindi rappresentata come inserita nella realtà di ogni giorno.

I personaggi sono vestiti secondo le abitudini del tempo e vengono ritratti in ambienti tipici del XIII secolo, come paesaggi, case e chiese.

La figura umana, posta al centro della pittura di Giotto, riacquista una certa naturalezza nell’anatomia e nelle espressioni, perduta dai tempi classici.

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Dono del mantello, scena II

Una novità giottesca è l’introduzione del paesaggio con scorci di città o elementi naturalistici.

Molto significativa è la profondità data dalla disposizione delle rocce, dal rimpicciolire delle piante e dalla profilatura delle case.

Lo sfondo non è più astratto o irreale come nella tradizione precedente, ma assume un aspetto più reale ed empirico.

L’attenzione nella resa di animali e piante avvicina Giotto alla concezione gotica della natura.

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Rinuncia agli averi, scena V

Il corpo di Francesco rappresenta il primo nudo realistico dell’arte italiana, per quanto parziale: il corpo è infatti reale, non astratto come nella tradizione bizantina,nè perfetto come nelle sculture classiche.

Il viso di Francesco, sereno e ispirato, è in contrasto con quello pieno di rabbia del padre, che è trattenuto da un amico.

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Presepe di Greccio, scena XIII

Lo spettatore osserva la scena da un punto di vista solitamente riservato ai soli religiosi (abside); il tramezzo divide l’abside dal resto della navata e dalla porta sporgono le donne che non possono entrare. Tra gli altri personaggi spiccano i frati che si trovano sugli stalli del coro. In primo piano si trova la figura di Francesco che tiene in mano Gesù.

La disposizione dei personaggi e la spazialità sono quindi molto realistiche, come anche altre caratteristiche, ad esempio la struttura della croce.

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Predica davanti a Onorio III, scena XVII

In questo episodio si nota la grande capacità prospettica di Giotto, la scena è inserita in una specie di scatola aperta verso lo spettatore, in cui i personaggi e gli arredi sono rappresentati in profondità.

L’empiricità della prospettiva di Giotto si può notare dalla rappresentazione delle volte a crociera in una prospettiva intuitiva.

I personaggi sono rappresentati in modo molto realistico e in pose e espressioni differenti, quasi a creare dei ritratti.

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Carro di fuoco e Visione dei seggi, notare la cornice in cui le scene sono inserite.


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