Giovanni Fattori
Giovanni Fattori nacque il 6 settembre 1825 a Livorno in una
famiglia di modeste condizioni sociali e fu l’ultimo di quattro
figli. Della sua gioventù però si sa poco, fino a 1846, quando
Fattori si trasferì a Firenze e divenne allievo di Giuseppe
Bezzuoli, un famoso pittore italiano. Lì frequentò la Scuola di
Nudo all'Accademia di Belle Arti di Firenze.
Giovanni Fattori interruppe gli studi per la guerra del 1848.
Prese parte alle battaglie per l'Unità d'Italia, collaborando con il
Partito d'Azione come 'fattorino di corrispondenza'. Nel 1849
assisté all´assedio di Livorno che lasciò in lui un´impressione
indelebile.
Il suo primo lavoro di soggetto risorgimentale „Il campo italiano
alla battaglia di Magenta“, risale a questo periodo.
Questo dipinto ci mostra una tipica scena della guerra, dopo di
una battaglia (la battaglia di Magenta),quando ormai il fervore
si è acquietato. L´atmosfera del dipinto è tranquillo ma triste,
dato che si vede alla destra al meno due soldati morti e il
dipinto da l´impressione di che ci furono molti morti di più su
questo campo di battaglia. Sullo sfondo si vede un paessagio
dissodato dalla battaglia e qualche polverone fatto dei cavalli o
magari di una palla da cannone. In mezzo ai soldati a cavallo e
alcuni a piedi c´è una carozza con due suore, che si occuparono
dei feriti e dei morti. Alla destra ci sono delle „musicisti“ con
tamburi, che pero non tamburarono (più) in questa scena.
Dei primi lavori di Giovanni Fattori estistano solamente pochi
schizzi e si ritiene che il suo lavoro sia diventato più maturo solo
dopo il 1851, quando l´artista aveva ormai trent`anni. I primi
dipinti di Fattori in questo periodo furono principalmente scene
storiche influenzate da Bezzuoli, spesso scene dalla storia del
Medioevo o del Rinascimento. Soprattutto le battaglie
risorgimentali furono tante volte oggetto delle sue pitture.
Fattori si considerava un pittore di persone anziché di paesaggi.
Tuttavia nei sui dipinti le figure erano poste in paesaggi
fantastici sotto l'influenza della luce e delle ombre.
Nel 1852 Fattori iniziò a frequentare il „Caffé Michelangelo“,
dove si ritrovarono gli artisti Odoardo Borrani, Telemaco
Signorini e Vito d'Ancona che intorno al 1855, costituirono il
gruppo dei Macchiaioli, una corrente di pittori precursori
dell’impressionismo. Anche Fattori divenne un membro dei
Macchiaioli e oggi è considerato uno dei membri più notevoli di
questo movimento artistico, mentre al suo tempo era
considerato rivoluzionario e poco credibile.
Fra il 1855 e il 1857 Giovanni Fattori partecipò a diverse
edizioni della Promotrice fiorentina, nelle quali espose dipinti di
argomento storico-letterario. In questo periodo Giovanni Fattori
incontrò Nino Costa. Per consiglio e incoraggiamento del quale
Giovanni Fattori pitturò altri dipinti di carattere militare, come
per esempio: „La battaglia di Montebello“
La battaglia di Montebello fu il 20 maggio 1859, una battaglia
non decisivo, ma fondamentale per il morale delle truppe sardo-
piemontesi e per l´opinione pubblica indipendentista. Fu uno
scontro di secondo piano nella seconda guerra di indipendenza,
combattuto tra la cavalleria sardo-piemontese e la fanteria
francese contro l’esercito austro-ungarico.
Questo dipinto ci mostra una scena direttamente durante
questa battaglia. Ci furono tantissimi soldati a cavalli che si
combatterono. L´atmosfera del dipinto è raccapricciante, non
solo a causa della scena della guerra, ma anche perchè i colori
dominanti sono verde, bruno e grigio e il dipinto è molto scuro.
Nel 1861 Fattori eseguì „I fidanzati“ e „il Ritratto della cugina
Argia“. Un anno dopo ritornò a Livorno per alleviare le
sofferenze della moglia, malata di tisi. In questo periodo eseguì
tre grandi dipinti: „Acquaiole livornesi“, „Le macchiaiole“ e
“Costumi livornesi“. Nel 1867 morì sua moglie e l´artista
cominciò a viaggiare, soggiornando a Parigi, a Londra, a
Dresda, e a Santiago del Cile, dove ottenne vari riconoscimenti
e premi.
Nel 1869 ottenne il ruolo di professore presso l'Accademia di
Firenze e negli ultimi anni si dedicò con sempre maggiore
interesse all'acquaforte. Quattro anni più tardi Fattori fece su
primoviaggio a Roma, dove eseguì alcunidipinti, come per
esempio: „I Barrocci romani“. Nel 1875 andò a Parigi con alcui
allievi e al ritorno fu ospite della famiglia Gioli aFaugli, dove
dipinse ritratti femininili. Nel1880 eseguì „Lo scoppio del
cassone“ e Lo staffato.
Giovanni Fattori morì a Firenze il 30 agosto 1908, assistito da
Giovanni Malesi, suo allievo ed erede universale.