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Giovanni fattori

Date post: 28-Jul-2015
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Giovanni Fattori Giovanni Fattori nacque il 6 settembre 1825 a Livorno in una famiglia di modeste condizioni sociali e fu l’ultimo di quattro figli. Della sua gioventù però si sa poco, fino a 1846, quando Fattori si trasferì a Firenze e divenne allievo di Giuseppe Bezzuoli, un famoso pittore italiano. Lì frequentò la Scuola di Nudo all'Accademia di Belle Arti di Firenze. Giovanni Fattori interruppe gli studi per la guerra del 1848. Prese parte alle battaglie per l'Unità d'Italia, collaborando con il Partito d'Azione come 'fattorino di corrispondenza'. Nel 1849 assisté all ´assedio di Livorno che lasciò in lui un´impressione indelebile. Il suo primo lavoro di soggetto risorgimentale „Il campo italiano alla battaglia di Magenta“, risale a questo periodo.
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Giovanni Fattori

Giovanni Fattori nacque il 6 settembre 1825 a Livorno in una

famiglia di modeste condizioni sociali e fu l’ultimo di quattro

figli. Della sua gioventù però si sa poco, fino a 1846, quando

Fattori si trasferì a Firenze e divenne allievo di Giuseppe

Bezzuoli, un famoso pittore italiano. Lì frequentò la Scuola di

Nudo all'Accademia di Belle Arti di Firenze.

Giovanni Fattori interruppe gli studi per la guerra del 1848.

Prese parte alle battaglie per l'Unità d'Italia, collaborando con il

Partito d'Azione come 'fattorino di corrispondenza'. Nel 1849

assisté all´assedio di Livorno che lasciò in lui un´impressione

indelebile.

Il suo primo lavoro di soggetto risorgimentale „Il campo italiano

alla battaglia di Magenta“, risale a questo periodo.

Questo dipinto ci mostra una tipica scena della guerra, dopo di

una battaglia (la battaglia di Magenta),quando ormai il fervore

si è acquietato. L´atmosfera del dipinto è tranquillo ma triste,

dato che si vede alla destra al meno due soldati morti e il

dipinto da l´impressione di che ci furono molti morti di più su

questo campo di battaglia. Sullo sfondo si vede un paessagio

dissodato dalla battaglia e qualche polverone fatto dei cavalli o

magari di una palla da cannone. In mezzo ai soldati a cavallo e

alcuni a piedi c´è una carozza con due suore, che si occuparono

dei feriti e dei morti. Alla destra ci sono delle „musicisti“ con

tamburi, che pero non tamburarono (più) in questa scena.

Dei primi lavori di Giovanni Fattori estistano solamente pochi

schizzi e si ritiene che il suo lavoro sia diventato più maturo solo

dopo il 1851, quando l´artista aveva ormai trent`anni. I primi

dipinti di Fattori in questo periodo furono principalmente scene

storiche influenzate da Bezzuoli, spesso scene dalla storia del

Medioevo o del Rinascimento. Soprattutto le battaglie

risorgimentali furono tante volte oggetto delle sue pitture.

Fattori si considerava un pittore di persone anziché di paesaggi.

Tuttavia nei sui dipinti le figure erano poste in paesaggi

fantastici sotto l'influenza della luce e delle ombre.

Nel 1852 Fattori iniziò a frequentare il „Caffé Michelangelo“,

dove si ritrovarono gli artisti Odoardo Borrani, Telemaco

Signorini e Vito d'Ancona che intorno al 1855, costituirono il

gruppo dei Macchiaioli, una corrente di pittori precursori

dell’impressionismo. Anche Fattori divenne un membro dei

Macchiaioli e oggi è considerato uno dei membri più notevoli di

questo movimento artistico, mentre al suo tempo era

considerato rivoluzionario e poco credibile.

Fra il 1855 e il 1857 Giovanni Fattori partecipò a diverse

edizioni della Promotrice fiorentina, nelle quali espose dipinti di

argomento storico-letterario. In questo periodo Giovanni Fattori

incontrò Nino Costa. Per consiglio e incoraggiamento del quale

Giovanni Fattori pitturò altri dipinti di carattere militare, come

per esempio: „La battaglia di Montebello“

La battaglia di Montebello fu il 20 maggio 1859, una battaglia

non decisivo, ma fondamentale per il morale delle truppe sardo-

piemontesi e per l´opinione pubblica indipendentista. Fu uno

scontro di secondo piano nella seconda guerra di indipendenza,

combattuto tra la cavalleria sardo-piemontese e la fanteria

francese contro l’esercito austro-ungarico.

Questo dipinto ci mostra una scena direttamente durante

questa battaglia. Ci furono tantissimi soldati a cavalli che si

combatterono. L´atmosfera del dipinto è raccapricciante, non

solo a causa della scena della guerra, ma anche perchè i colori

dominanti sono verde, bruno e grigio e il dipinto è molto scuro.

Nel 1861 Fattori eseguì „I fidanzati“ e „il Ritratto della cugina

Argia“. Un anno dopo ritornò a Livorno per alleviare le

sofferenze della moglia, malata di tisi. In questo periodo eseguì

tre grandi dipinti: „Acquaiole livornesi“, „Le macchiaiole“ e

“Costumi livornesi“. Nel 1867 morì sua moglie e l´artista

cominciò a viaggiare, soggiornando a Parigi, a Londra, a

Dresda, e a Santiago del Cile, dove ottenne vari riconoscimenti

e premi.

Nel 1869 ottenne il ruolo di professore presso l'Accademia di

Firenze e negli ultimi anni si dedicò con sempre maggiore

interesse all'acquaforte. Quattro anni più tardi Fattori fece su

primoviaggio a Roma, dove eseguì alcunidipinti, come per

esempio: „I Barrocci romani“. Nel 1875 andò a Parigi con alcui

allievi e al ritorno fu ospite della famiglia Gioli aFaugli, dove

dipinse ritratti femininili. Nel1880 eseguì „Lo scoppio del

cassone“ e Lo staffato.

Giovanni Fattori morì a Firenze il 30 agosto 1908, assistito da

Giovanni Malesi, suo allievo ed erede universale.


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