PERIODICO A CURA DEGLI ASPIRANTI GIORNALISTI DEL C.S.E.DI NUOVA OLONIO, via Spluga, 24 – 23020 Nuova Olonio di Dubino (SO)

GIUGNO 2002

1. LA FESTA DI NATALE2. IL NOSTRO CALENDARIO3. LE MIE VACANZE DI NATALE4. UNA ESPERIENZA IN CASA DI RIPOSO5. L’EURO6. LA FESTA DI CARNEVALE7. LA FESTA DELLA DONNA8. L’ALLEVAMENTO DEL BESTIAME9. LA SINTESI VOCALE10. COME SI FA UN GIORNALE11. LA MIA PIANOLA12. NOI E LE SCUOLE13. COLLABORAZIONE COL C.T.P.14. LA GABBIANELLA15. RICETTE16. NOTIZIE DALL’INTERNO

MONIA ERNESTINA DORISMARICA I.

MARTA TERESALUCIA ALDO

LA FESTA DI NATALE

VERSO LE 11.30 SIAMO ARRIVATI AL CENTRO CON I NOSTRI

GENITORI. ALLE 12,30 ABBIAMO FATTO IL PRANZO: ANTIPASTO,

LASAGNE, ARROSTO, PATATINE, LA FRUTTA E IL CAFFE’.

ABBIAMO BALLATO. POI SONO ARRIVATI BABBO NATALE

(ROBERTO) E LA BEFANA (MONIA) CON I REGALI PER TUTTI. IO HO

RICEVUTO UN GOLFINO ROSSO. POI ABBIAMO FATTO LA MESSA

CON I GENITORI . IO DOVEVO PORTARE UNA CANDELA ACCESA E

METTERMI ATTORNO ALL’ALTARE. CRISTINA , ALDO E MARCO

FACEVANO I PASTORI, GIORGIO SAN GIUSEPPE E MARICA LA

MADONNA.

MARTA

IL CALENDARIO

LUCA BETTI BARNABA E GIORGIO, INSIEME ALLEEDUCATRICI ANNALISA E ADELE HANNO PREPARATOPER LA PRIMA VOLTA NELLA STORIA DEL C.S.E. UNBELLISSIMO CALENDARIO. OGNI MESE DELL’ ANNO 2002 E’STATO RAPPRESENTATO DA UN DISEGNO FATTO OCOLORATO DAI RAGAZZI. FINITO IL CALENDARIO SI SONOCERCATI GLI SPONSOR CHE CI HANNO DATO I SOLDI PERSTAMPARNE 200 COPIE. TUTTE LE COPIE SONO ANDATE ARUBA!

FEBBRAIOLUCA

MARZOBETTI

APRILELUCA

MB

GENNAIOLUCA

GIUGNOBARNABA

AGGIOETTI

LUGLIOBARNABA

AGOSTOLUCA

OTTOBREGIORGIO

NOVEMBREBARNABA

DICEMBREBARNABA

SETTEMBREGIORGIO

LE NOSTRE VACANZE DI NATALE

QUEST’ANNO PER NATALE HO RICEVUTO TANTI REGALI: UNAPIANOLA, UN PIGIAMA, UN GOLFINO ROSA E UN PAIO DI GUANTI.LA MATTINA DI NATALE SONO ANDATA A MESSA CON PAPA’ EQUANDO SIAMO TORNATI A CASA ABBIAMO APERTO I REGALI. LASERA DELL’ULTIMO GIORNO DELL’ANNO HO BRINDATO CON LOSPUMANTE E HO MANGIATO IL PANETTONE. IL GIORNO DELLABEFANA MI SONO ALZATA E HO TROVATO UNA CALZA APPESA ALCAMINO. NELLA CALZA C’ERANO CARAMELLE E CIOCCOLATINI.

DORIS

IL GIORNO DI NATALE IO, LA MIA MAMMA E IL MIO PAPA’SIAMOANDATI A PRANZO DA MIO FRATELLO GIACOMO E DA SUA MOGLIEPAOLA CHE ABITANO AD ANDALO. ALLA SERA HO APERTO IREGALI E HO FESTEGGIATO CON LO SPUMANTE, IL PANETTONE EIL CIOCCOLATO. NEI GIORNI DI VACANZA HO RIPOSATO, HOGUARDATO LA TELEVISIONE E HO LAVORATO CON IL MIOCOMPUTER. LA SERA DI CAPODANNO SONO ANDATA IN PIZZERIA.

ERNESTINA

L'ULTIMO GIORNO DELL'ANNO SONO ANDATA AD UNA FESTA ACOSIO .C'ERANO ANCHE MARICA BERNASCONI E CLAUDIACOLA.LA MIA MAMMA MI HA ACCOMPAGNATO E MI HA LASCATOCON LORO. ERAVAMO UNA QUINDICINA DI PERSONE E IO LECONOSCEVO QUASI TUTTE. ABBIAMO CENATO INSIEME , POIABBAMO BALLATO FINO A MEZZANOTTE. A QUEST’ ORA SONOUSCITA CON DUE RAGAZZI A FARE SCOPPIARE I PETARDI.ABBIAMO MANGIATO IL PANETTONE E BEVUTO LO SPUMANTE.POI ABBIAMO GIOCATO A TOMBOLA. QUEST'ANNO PER LA PRIMAVOLTA SONO ANDATA A LETTO ALLE 3 DI MATTINA E NON MISONO ADDORMENTATA PRIMA PERCHE' ERO IN COMPAGNIA.

MONIA

IO E IL MO PAPA’ SIAMO ANDATI A MESSA PRESTO LA VIGILIA DINATALE PERCHE’ NON VOLEVAMO ANDARE A MEZZANOTTE.A NATALE ABBIAMO FATTO IL PRANZO TUTTI ASSIEMA A CASAMIA. C’ERA LA MIA CUGINA GIOVANNA IL MIO NIPOTINO CHE SICHIAMA NICOLAS E IL MIO FRATELLO GIANLUCA . DOPO PRANZO IO E IL MIO PAPA’ SIAMO ANDATI A FARE UN GIRO A PIEDI ALL’ADDA .INVECE ALL’ULTIMO DELL’ANNO SIAMO ANDATI AL RISTORANTEA MANGIARE ,POI SIAMO TORNATI TUTTI A CASA PER ASPETTARELA MEZZANOTTE.

GIOVANNI

A NATALE SONO ANDATA A VEDERE I PRESEPI A CHIAVENNA , AMORBEGNO E AD ARDENNO. ERANO MOLTO BELLI. C ‘ERANOTANTE STATUINE E ANCHE DEI GRANDI CAMMELLI. POISIAMO ANDATI IN MACCHINA PER FARE BENZINA E SIAMOANDATI A CASA. QUANDO SIAMO ARRIVATI HO GIOCATOCON UN PUZZLE INSIEME A MIA MAMMA E A MIO PAPA’E ABBIAMO GUARDATO LA TELEVISIONE. A CENA IO, MIAMAMMA ENRICA, MIO PAPA LUIGI SIAMO ANDATI AMANGIARE A CASA DI MIA SORELLA ELENA , E DEI MIEINIPOTI ANNA ED ANDREA A BUGLIO SU IN MONTAGNA. ILGIORNO DI NATALE HO RICEVUTO MOLTI REGALI: UNA TUTABEIGE E AZZURRA DAL CENTRO , DELLE CALZE DA MIASORELLA ELENA, UN CALENDARIO E UN CRICETO DA MIAMAMMA, UNA BAMBOLA DA MIA ZIA. IL CRICETO L’HOCHIAMATO FURBETTO E OGNI TANTO GIOCHIAMO INSIEME.

MARICA I.

NELLE VACANZE DI NATALE SONO ANDATO A TROVARE LANONNA AGNESE, POI HO GIOCATO A BRISCOLA CON IL PAPA’ E ATOMBOLA CON LA MAMMA. ILGIORNO DI NATALE SONO ANDATOA TRAONA DA MIA SORELLA CRISTINA A PRANZO. PRIMA PERO’SONO ANDATO AL BAR CON MIO COGNATO A BERE L’APERITIVO.ALLE ORE 18 SONO ANDATO A MESSA A REGOLEDO NELLA CHIESADI SANTA MARIA E HO FATTO IL CHIERICHETTO. L’ULTIMA SERADELL’ANNO SONO STATO A CASA , HO SPARATO PETARDI E HOFATTO IL BRINDISI CON I MIEI GENITORI. PRIMA DI ANDARE ALETTO HO BEVUTO LA CAMOMILLA. LA BEFANA MI HA PORTATOIL CIOCCOLATO, LE CARAMELLE E IL TORRONE.

ALDO

UNA ESPERIENZA IN CASA DI RIPOSO

NEI MESI DI NOVEMBRE E DICEMBRE IO (MONIA),DORIS ED ERNESTINA INSIEME A VALENTINA, ILMARTEDI MATTINA ANDAVAMO DAGLI ANZIANIDELLA CASA DI RIPOSO. INSIEME A LORO ABBIAMOPARLATO DI COME SI VIVEVA UNA VOLTA.DOMENICO E GIUSEPPE CI HANNO RACCONTATOQUALI GIOCHI FACEVANO DA BAMBINI: BIGLIE,TIRA SASSI, NASCONDINO, BANDIERA, LIPPA,GUARDIA E LADRI, QUATTRO CANTONI,…. DAPICCOLI, PERO’, AVEVANO POCO TEMPO PERGIOCARE PERCHE’ DOVEVANO AIUTARE I GENITORINELLA CAMPAGNA. A DOMENICO NON PIACEVAANDARE A SCUOLA PERCHE’ LA MAESTRA ERATROPPO SEVERA, LO PICCHIAVA CON LABACCHETTA E LO METTEVA IN CASTIGO DIETROALLA LAVAGNA. ABBIAMO PARLATO ANCHE DIQUELLO CHE SI MANGIAVA UNA VOLTA, DI ALCUNERICETTE TRADIZIONALI DELLA CUCINAVALTELLINESE E VALCHIAVENNASCA. ABBIAMOVISTO COME SI LAVORAVA LA VIGNA A SECONDADELLE VARIE STAGIONI DELL’ ANNO. ABBIAMOLETTO DEI LIBRI SUI DIALETTI DELLE NOSTRE ZONEE ABBIAMO VISTO COME CAMBIANO NON SOLO DAPAESE A PAESE, MA ANCHE DA FRAZIONE AFRAZIONE. E’ STATA UNA ESPERIENZAINTERESSANTE E DIVERTENTE.

MONIA, ERNESTINA, DORIS

E’ ARRIVATO L’EURO

DAL PRIMO GENNAIO 2002 E’ ARRIVATO L’ EURO. LA LIRA ANDRA’

IN PENSIONE ALLA FINE DI FEBBRAIO E NOI DOBBIAMO IMPARARE

AD USARE LA NUOVA MONETA. CI SONO OTTO MONETE: QUELLA

DA 1 EURO, QUELLA DA 2 EURO, QUELLA DA 50, 20, 10, 5, 2, 1

CENTESIMI. DUE EURO = E’ LA MONETA PIU’ GRANDE E QUELLA

CHE VALE DI PIU’. AL CENTRO E’ DI COLORE ORO, ALL’ESTERNO

ARGENTO. UN EURO = IN MEZZO E’ DI COLORE ARGENTO,

ALL’ ESTERNO D’ORO. LE MONETE DA 50, 20 E 10 CENTESIMI SONO

DI COLORE ORO QUELLE DA 5, 2 E 1 CENTESIMO SONO DI COLORE

RAME. POI CI SONO SETTE BANCONOTE CHE SONO DIVERSE NEL

COLORE E NELLA GRANDEZZA. NON DIMENTICHIAMO CHE 1 EURO

VALE 1936,27 LIRE.

MONIA ED ERNESTINA

LA FESTA DI CARNEVALE

QUEST’ANNO PER FESTEGGIARE IL CARNEVALE ABBIAMO

FATTO IL CIRCO COME QUELLI VERI. ABBIAMO

PREPARATO ALCUNI “NUMERI” PER FAR DIVERTIRE I

NOSTRI GENITORI: IL DOMATORE GIORGIO CON L’ORSO

ROBERTO, IL LEONE ANGELO, IL BRUCO BARNABA ,

LA COCCINELLA MARTA E LA PANTERA SABRINA. POI

MARCO E DIEGO HANNO FATTO LA SCENETTA “LA

BELLA LA VA AL FOSSO”: MARCO AVEVA LA PARRUCCA

GIALLA E LAVAVA I PANNI , DIEGO ERA VESTITO DA

PESCATORE . POI C’E’ STATO L’UOMO PIU’ FORTE DEL

MONDO (CHE ERO IO). HO SOLLEVATO UN MASSO DI 500

CHILI, HO SPOSTATO CON UNA CORDA AL COLLO UN

MASSO DI UNA TONNELLATA E HO VINTO AL TIRO ALLA

FUNE CONTRO 7 PERSONE. LUCIA E MONIA HANNO POI

CANTATO UNA CANZONE ACCOMPAGNATI DAL CORO.

INFINE IL FACHIRO CLAUDIO SI E’ SDRAIATO SUI TIZZONI

ARDENTI E ,HA INCANTATO UN GROSSO SERPENTE

FORMATO DAI RAGAZZI IN CARROZZINA : SERENA,

DENIS,ELENA, IVAN. POI ABBIAMO MANGIATO I DOLCI E

BALLATO . ANCHE I NOSTRI GENITORI SI SONO DIVERTITI

MOLTO.

ALDO GAVAZZI

LA FESTA DELLA DONNA

VERNERDI 8 MARZO ERA LA FESTA DELLA DONNA E NOIDONNE DEL C. S. E. INSIEME AD ALCUNE MAMME E ALLEVOLONTARIE ABBIAMO ORGANIZZATO UNA CENA. CI SIAMOTROVATE IN UNA PIZZERIA DI REGOLEDO E IO HO MANGIATOUNA MARGHERITA CON UNA COCA. POI HO ORDINATO ILGELATO E IL CAFFE’. QUANDO E’ ARRIVATO IL MIO PAPA’ APRENDERMI L’HO FATTO ASPETTARE PERCHE’ NON AVEVOANCORA FINITO DI CHIACCHERARE.

ERNESTINA

VENERDI 8 MARZO ERA LA FESTA DELLA DONNA E NELPOMERIGGIO SONO ANDATA A CASA DELLA MARICA B.PERCHE’ LA SERA DOVEVAMO FESTEGGIARE ALRISTORANTE EDEN. IO HO ORDINATO UN CALZONE CONLA MOZZARELLA E IL PROSCIUTTO, UNA COCA COLA EIL GELATO. VERSO LE DIECI E’ ARRIVATA MIA SORELLAIRENE A PRENDERMI.

L’ALLEVAMENTO

Nei tempi passati, il lavoro dei campi e l’allevamento delbestiame erano due attività strettamente collegate. Il bestiameallora era molto più numeroso, la media dei capi bovini eradi due o tre per famiglia. Ogni famiglia possedeva anche uncerto numero di pecore e di capre. Il bestiame bovino eratenuto per circa sei mesi, in inverno, nelle stalle in paese epassava il resto dell’anno sui maggenghi e sugli alpeggi d’altamontagna. In paese il latte era raccolto nella latteria. La pecoranon comportava molte spese di mantenimento; rimaneva nellastalla e consumava fieno solo per un paio di mesi, nel pienoinverno; per tutto il resto dell’anno era destinata al pascolo. Ametà primavera le pecore subivano la prima tosatura e poierano riunite in greggi molto numerosi, raggiungendo inmontagna quote sempre più alte secondo il procedere dellastagione. Nella prima quindicina di settembre le pecorescendevano in paese per la seconda tosatura. Ancor menocostoso era l’allevamento delle capre. Ogni famiglia nepossedeva in media tre o quattro; esse costituivano unadiscreta fonte di reddito per il latte e per la vendita dei capretti.Le capre vivevano tre o quattro mesi all’anno nelle stalle delpaese, da dicembre ad aprile, poi seguivano i bovini sui monti.Mangiavano poco fieno, tanta paglia ed erano ghiotte dellefascine di rami di castagni, querce, betulle, pioppi e robinie.Questi rami, tagliati durante la fase lunare favorevole,seccavano mantenendo intatte e verdi tutte le foglie. A finesettembre, quando le mucche erano riportate in paese, le caprerimanevano ancora un paio di mesi sui monti, sotto la custodiadi un pastore, fino alle prime nevicate.

MONIA

LA SINTESI VOCALE

Da circa 10 anni scrivo utilizzando un computer. Essendo non vedente all'inizio usavo solo un copritastiera che mi serviva per orientarmi tra i vari tastiutilizzando le dita. Con il copritastiera infatti capivo al tatto quando passavo da un tasto all'altro. Ho imparato così a riconoscere i caratteri una fila per volta in quanto gli educatori nascondevano col cartoncino le altre file e gli altritasti presenti sul copritastiera. Sulla prima fila delle lettere ad esempio hoimparato che da sinistra al tasto 1 corrisponde la lettera “q”, al tasto 2 la lettera “w”; da destra al tasto 1 la lettera “p” ,al tasto 2 la lettera “o” e così viadi seguito. Ad ogni tasto corrispondeva un solo numero, destro o sinistro .Così ho memorizzato tutte le lettere presenti sulla tastiera. In seguito homemorizzato anche la riga dei numeri (in alto). Negli anni seguenti ho imparatoanche a localizzare altri tasti, ad esempio il maiuscolo/ minuscolo, il punto, lavirgola, l'invio, scoprendo sempre meglio come è fatta la tastiera e a cosaservono i tasti. L’educatrice mi aiutava dicendomi se facevo giusto osbagliato. Nell’anno 1998 ,tramite l'unione ciechi sono riuscita a ottenere una sintesi vocale. Questa è composta da una parte software (su un floppy)dainstallare sul computer e da un box esterno che permette tra le altre cose di sentire tramite una cassa acustica le lettere man mano che le batto sulla tastiera.In questo modo ho imparato molto più in fretta a scrivere con il P.C. perchécapisco subito quando sbaglio : soprattutto ho imparato a usare autonomamentei comandi più importanti del programma di videoscrittura (ad esempio apri,salva, trova documento…)e tutto quello che riguarda la creazione di undocumento (aprire il programma di scrittura, stampare il file…). Ora nel 2002penso di migliorare ancora nella conoscenza del computer. Il P.C. sul quale holavorato finora e’ diventato un po' vecchiotto : pensate che il sistema operativoe’ il caro vecchio DOS e il programma di videoscrittura il miticoWORDSTAR. Sento che e' ora di lanciarmi in una esperienza nuova edentusiasmante che e’ il mondo WINDOWS con le sue attrazionimultimediali. Per fare questo mi sto interessando per ottenere un programma di sintesi vocale più evoluto che lavori in ambiente “windows”.Se son rose fioriranno…

Monia

COME SI FA UN GIORNALE

LA REDAZIONE DI UN GIORNALE SI RIEMPIE VERSO META’MATTINA QUANDO ARRIVANO I CRONISTI. ALLE 11.00 C’E’LA PRIMA RIUNIONE DELLA REDAZIONE, ALLE 12.00 SIFANNO LE “GABBIE ELETTRONICHE” SU COMPUTER E SIDEFINISCONO GLI SPAZI PUBBLICITARI E GLI ANNUNCIECONOMICI. ALLE.15.00 SI DECIDE QUALI SONO GLIARTICOLI PIU’ IMPORTANTI. ALLE 16.00 INIZIA ALAVORARE LA TIPOGRAFIA. ALLE 18.00 RIENTRANO ICRONISTI CHE SCRIVONO GLI ARTICOLI E ALLE 19.00SI PREPARA LA PRIMA PAGINA. ALLE 21.00 SICHIUDONO LE PAGINE DELLO SPORT, DELLACULTURA, DELLA CRONACA CITTADINA . ALLE 22.00CHIUDE LA CRONACA PROVINCIALE, CHIUDONOL’ATTUALITA’, L’ECONOMIA E GLI ESTERI. ALLE 23.00LA REDAZIONE SI SVUOTA , MENTRE IL CENTROSTAMPA SI ANIMA. ALL’UNA DI NOTTE IL GIORNALE E’FINITO ED INIZIA LA SPEDIZIONE DELLE COPIE.

DORIS, ERNESTINA

LA MIA PIANOLA

L'anno scorso a Natale mi hanno regalato una piccola pianola

dato che mi piace la musica ho deciso di imparare a suonarla con

l'aiuto dell’educatore. Prima ho imparato i nomi delle note

sulla tastiera ottava poi a schiacciare i tasti giusti e a saltare sulla

tastiera da una nota all'altra. Per facilitare l'orientamento tattile

Luca ha messo del cartoncino ruvido sulle note sol e do.

Infine ho imparato a memoria le prime semplici melodie:

Tanti auguri, fra Martino, oh Susanna. Luca mi

scriveva le note sul quaderno e divideva la canzone in tante

parti per farmi imparare più facilmente un pò per volta.

Man mano che progredivo negli studi (mi esercitavo anche a casa

con l’aiuto della mamma) imparavo melodie più difficili : la

Verzaschina, l'uccellino, amici miei, ... Ultimamente sto

però incominciando a imparare una canzone nella

tonalitá di fa maggiore: l’inno nazionale, dove bisogna suonare il

si bemolle (tasto nero al posto del si). Sono a disposizione di

chiunque volesse avere maggiore delucidazioni tecniche sull’

utilizzo della pianola o sulla teoria musicale. MONIA

( si è montata la testa !!!! n.d.r. )

UNA ESPERIENZA NELLE SCUOLE SUPERIORI

IO,ERNESTINA,CRISTINA,ALDO CON GLI EDUCATORI ANNALISA E LUCA SIAMO ANDATI 2 VOLTE IL LUNEDI E IL MERCOLEDIMATTINA,DURANTE L'ORA DI RELIGIONE PER SPIEGARE AGLI STUDENTIDEL LICEO SCIENTIFICO DI MORBEGNO COS'E'IL C.S.E E QUALI ATTIVITASI FANNO AL CENTRO. APPENA GIUNTI AL LICEO ERO UN PO’EMOZIONATA PERCHE’ NON SONO MAI ENTRATA IN UNA SCUOLASUPERIORE:C'ERANO TANTI RAGAZZI E CI SIAMO SALUTATI. POI SIAMOENTRATI IN AULA,CI SIAMO SEDUTI IN CERCHIO E IO HO ROTTO ILGHIACCIO E CI SIAMO PRESENTATI. POI, AIUTATI DAGLI EDUCATORIABBIAMO PARLATO DELLA VITA AL C.S.E E GLI STUDENTI ERANOINTESSATI. INFINE ABBIAMO CONVERSATO CON LORO DI ARGOMENTI VARI. ALL'INTEVALLO CI HANNO PORTATO IN GIRO PER LA SCUOLA E POI CI HANNO OFFERTO I PASTICCINI E LE BRIOCHES.MI PIACEREBBERITORNARE PERCHE' GLI STUDENTI SONO SIMPATICI E GIOVANI.

MONIA

….ECCO ORA ALCUNE RIFLESSIONI DEGLI STUDENTI….

….QUATTRO PERSONE CHE UTILIZZANO IL C.S.E. SONO ARRIVATI APARLARCI DELLA LORO ESPERIENZA PERSONALE….. NEL MONDOD’OGGI NON SAREBBE POSSIBILE PER LORO INTRAPRENDERE UNVERO E PROPRIO LAVORO, MENTRE IN QUESTI CENTRI POSSONOSVOLGERE DIVERSE ATTIVITA’….. ATTRAVERSO UN VIDEO HANNOESPOSTO CHE COSA FANNO AL C.S.E. E HANNO POI RACCONTATOTUTTO QUESTO CON LE LORO PAROLE…. CON MOLTO ENTUSIAMO EGIOIA DI VIVERE CI HANNO SPIEGATO IN CHE COSA CONSISTANOLE LORO ATTIVITA’ GIORNALIERE……A PARTE IL LAVORO C’E’ANCHE IL DIVERTIMANTO: INFATTI SPESSO ORGANIZZANO DELLEFESTE, DOVE VENGONO INVITATI AMICI E PARENTI, GITE EVACANZE…. HANNO PARLATO ANCHE DEI LORO INTERESSI DI CIO’CHE FANNO FUORI DAL C.S.E….. CI HANNO PORTATO ANCHE ILLORO GIORNALINO IL QUALE A NOSTRO PARERE E’ MOLTODIVERTENTE ED E’ FATTO ANCHE BENE….. ….UN'ALTRA COSA CHECI HA STUPITO E’ CHE MOLTI DI LORO HANNO “GIRATO IL MONDO”GRAZIE AL C.S.E….. I RAGAZZI SI SONO DIMOSTRATI MOLTOSIMPATICI E DISPONIBILI E CI HANNO SPIEGATO COME PASSANOLE LORO GIORNATE E I LORO HOBBIES PREFERITI….. ……E’ STATAUNA LEZIONE ALTERNATIVA E MOLTO INTERESSANTE….

LE ATTIVITA’ COL CTP

ANCHE QUEST’ ANNO ABBIAMO ORGANIZZATO MOLTE ATTIVITA’

IN COLLABORAZIONE CON IL C.T.P.DI DELEBIO E L’INSEGNANTE

CINZIA. SIAMO ANDATI ALCUNE VOLTE A TEATRO, ABBIAMO

FATTO DELLE GITE COME AD ESEMPIO QUELLA A S. MORITZ SUL

TRENINO DEL BERNINA , LA CLASSICA POLENTA TARAGNA A

POIRA INSEME AGLI ANZIANI DELLA CASA DI RIPOSO, L’USCITA

ALLA SCUOLA DI VILLAPINTA E ALLA FIERA DI ARDENNO.

ABBIAMO ANCHE ORGANIZZATO ALCUNI CORSI PRATICI APERTI A

TUTTI: SULLA COSTRUZIONE DI OGGETTI IN CUOIO, SUL

DECOUPAGE E SULLA MUSICA; QUEST’ULTIMO INSIEME AI

BAMBINI DELLA SCUOLA ELEMENTARE DI NUOVA OLONIO.

DORIS

STORIA DI UNA GABBIANELLA E DEL GATTO CHE LE INSEGNÒ A VOLARE

( tratto dal romanzo di Luis Sepùlveda)DURATA DELLO SPETTACOLO: 40’ circaTECNICA UTILIZZATA: teatro di burattiniNUMERO DEI RAGAZZI PARTECIPANTI: 7 ragazzi più 2 educatori

ZORBA: ANGELO LA GABBIANA KENGA: LUCIACOLONNELLO: MARIANGELA SEGRETARIO: DIEGODIDEROT: ALDO LA GABBIANELLA FORTUNATA: ERNESTINABOBULINA: LUCIA POETA: GIORGIOI GATTI: ANDREA, ROBERTO, MARTA

QUEST’ ANNO NOI DEL GRUPPO TEATRO INVECE DI FARE LASOLITA RAPPRESENTAZIONE ABBIAMO DECISO DI FARE UNASTORIA UTILIZZANDO I “BURATTINI” DA NOI COSTRUITI CON LACARTAPESTA. SI TRATTA DELLA STORIA DI UNA GABIANELLA E DIUN GATTO CHE GLI HA INSEGNATO A VOLARE. PRIMA ABBIAMOIMPARATO LA STORIA E OGNUNO DI NOI HA IMPARATO A MEMORIALA SUA PARTE: CI SONO I GABBIANI, I GATTI… POI ABBIAMOCOSTRUITO QUESTI ANIMALI E GLI UCCELLI CON LA CARTAPESTA,GLI SCENARI E IL PALCO PER FARE LE PROVE. NASCOSTI DIETRO ILPALCO, COME SI FA CON I BURATTINI TENENDO IN MANO EMUOVENDO UN ANIMALE ABBIAMO RECITATO E RACCONTATOQUESTA FAVOLA. TRA QUALCHE GIORNO ANDREMO ALL’ARTFESTIVAL DI QUINZANO D’OGLIO PER RAPPRESENTARLA .

BREVE TRAMA DELLA STORIA: i gabbiani sorvolano la foce dell’Elba,nel Mare del Nord. Kengah, una giovane gabbiana si tuffa insieme aglialtri. Ma quando riemerge, il resto dello stormo è volato via, e il mare èuna distesa di petrolio. A stento raggiunge la terra ferma, poi stremataprecipita su un balcone di Amburgo. C’è un gatto sul balcone, un gattonero grande e grosso di nome Zorba cui la gabbiana morente affidal’uovo che sta per deporre non prima di aver ottenuto da lui tre solennipromesse. E se per mantenere le prime due sarà sufficiente l’amore delgatto, per la terza ci vorrà una grande idea e l’aiuto di tutti.

Zorba, un gatto nero grande e grosso prendeva il sole nel suo giardino. Nel preciso istante in cui si girava sentì ilsibilo provocato da un oggetto volante. Vigile , balzò in piedi e fece appena in tempo a scansarsi per schivare lagabbiana che cadde nel giardino.ZORBA: NON E’ STATO UN BUON ATTERRAGGIOKENGA: MI SPIACE MA NON HO POTUTO EVITARLOZORBA: COME PUZZIKENGA: SONO SPORCA DI PERTOLIO, NON CE LA FACCIO, MORIRO’ZORBA: NON MORIRE!Vincendo la ripugnanza, il gatto le leccò la testa. La sostanza di cui era coperta aveva anche un sapore orribile.Mentre le passava la lingua sul collo notò che la respirazione dell’uccello si faceva sempre più debole.KENGA: AMICO GATTO, PRIMA DI MORIRE VOGLIO DEPORRE UN UOVO E TU MI DEVI FARE TREPROMESSEZORBA: SI, VA BENE!KENGA: PROMETTIMI CHE NON MANGERAI L’UOVO. PROMETTIMI CHE NE AVRAI CURA FINCHE’NON SARA’ NATO IL PICCOLO. PROMETTIMI CHE GLI INSEGNERAI A VOLARE.ZORBA: SI, MA ORA RIPOSA, IO VADO A CHIAMARE AIUTO.Kenga ringraziò tutti i buoni venti che l’avevano accompagnato, e proprio mentre esalava l’ultimo respiro unovetto bianco con delle macchioline azzurre rotolò accanto al suo corpo impregnato di pertolio. Nel frattempoZorba era corso dai suoi amici gatti per chiedere aiuto e quando i quattro gatti balzarono dal tetto nel giardinocapirono immediatamente di essere arrivato troppo tardi. Colonnello, Diderot, Zorba e Segretario osservarono conrispetto il corpo senza vita della gabbiana.COLONNELLO: CHIUDIAMOLE LE ALIZORBA: E’ RIUSCITA A FARE L’UOVOCOLONNELLO: E’ UN BEL PASTICCIO!ZORBA: COME FARO’ CON QUESTO UOVO?SEGRETARIO: UNA FRITTATADIDEROT: SI, VOGLIO UNA FRITTATA!ZORBA: NO, HO FATTO UNA PROMESSAAllora tutti i gatti guardarono Diderot, forse nella sua enciclopedia c’era qualcosa a riguardo. Zorba rimase conl’uovo e gli amici gatti accompagnarono Diderot a vedere cosa diceva la sua enciclopedia. E, proprio comediceva il libro del sapere, per molti giorni il gatto nero grande e grosso rimase sdraiato accanto all’uovo,proteggendolo e ravvicinandolo con tutta la delicatezza delle sue zampe. Una mattina Zorba si svegliò a causa diun solletichino alla pancia, aprì gli occhi e si accorse che da una crapa nel guscio appariva e scompariva unapuntina gialla, dopo poco spuntò la minuscola testa del pulcino che disse:FORTUNATA: MAMMA, MAMMA HO FAMEZorba corse in cucina e tornò indietro facendo rotolare una mela, ma il piccolo becco giallo non riuscì a beccare lamela.FORTUNATA: MAMMA, HO FAME!Allora Zorba uscì sul balcone e aspettò che una mosca arrivasse a tiro, il piccolo prese la mosca nel becco, strinsee chiudendo gli occhi la ingoiò.FORTUNATA: PAPPA BUONA, MAMMA ANCORA.Terminato il pranzo il pulcino disse:FORTUNATA: MAMMA, HO SONNO!ZORBA: IO NON SONO LA TUA MAMMAFORTUNATA: CERTO CHE SEI LA MIA MAMMA E SEI MOLTO BUONA.Quando arrivarono Colonello, Segretario e Diderot trovarono il piccolo addormentato accanto a Zorba.COLONELLO: COMPLIMENTISEGRETARIO: CHE BEL PULCINODIDEROT: QUANTO PESA?ZORBA: NON LO SO, NON SONO LA SUA MAMMAFORTUNATA: MAMMA, CHI SONO QUESTI?DIDEROT: TI HA CHIAMATO MAMMA!COLONNELLO: HAI MANTENUTO LA PROMESSAZORBA: ORA DEVE VOLAREDIDEROT: CI RIUSCIREMOSEGRETARIO: GUARDIAMO L’ENCICLOPEDIAArrivati a questo punto, i gatti decisero di dare un nome al piccolo, ma prima di tutto dovevano comprendere se ilcucciolo fosse maschio o femmina e per capire ciò decisero di chiedere aiuto alla gatta Bobulina che era una gattadi mare, un’autentica gatta di mare.COLONNELLO: BOBULINA, IL PICCOLO E’ MASCHIO O FEMMINA?

Bobulina allungò una delle zampe davanti, gli esaminò la testa e poi sollevò le piume che iniziavano a crescerglisulla coda. Il pulcino cercò Zorba con occhi spaventati.BOBULINA: PER LE ZAMPE DEL GRANCHIO! E’ UNA BELLA PUCINA. VISTO CHE HA AVUTO LAFORTUNA DI CADERE SOTTO LA VOSTRA PROTEZIONE PROPONGO DI CHIAMARLA FORTUNATA.

Tutti furono d’accordo sul nome proposto da Bobulina, così i cinque gatti formarono un cerchio attorno allapiccola gabbiana, si alzarono in piedi sulle zampe posteriori allungarono quelle davanti fino a coprirla con un tettodi artigli, miagolando la rituale formula di battesimo dei gatti del porto.BUBULINA: TI SALUTIAMO FORTUNATA, AMICA DEI GATTI.TUTTI I GATTI: URRÀ! URRÀ! URRÀ!Nonostante le innumerevoli consultazioni sul libro del sapere e nonostante le infinite prove, i gatti del porto nonriuscirono ad insegnare a Fortunata a volare. Per ben diciassette volte la piccola gabbiana tentò di spiccare il voloe per diciassette volte finì a terra. Diderot, più magro del solito, si era strappato i baffi ad uno ad uno dopo i primidodici fallimenti e con tremanti miagolii tentava di scusarsi.DIDEROT: NON CAPISCO, È TERRIBILE.A questo punto i gatti del porto decisero di rompere il tabù e di chiedere ad un essere umano di aiutare Fortunata avolare. Si trattava solo di scegliere la persona giusta. Un giorno Bubulina dal tetto di una casa vide un poetaintento nel suo lavoro e pensò si trattasse della persona giusta, cercò allora di attirare l’attenzione del poeta conforti miagolii stonati che però avevano un certo ritmo. Un po’ seccato e un po’ incuriosito il poeta uscì sulterrazzo e dovette strofinarsi gli occhi per credere a quello che stava vedendo: Bubulina seduta sul fondoschienacol dorso appoggiato a un vaso si teneva la coda con una delle zampe davanti come se fosse un contrabbasso.POETA: CHE BELLA GATTA!BUBULINA: CIAO POETA.POETA: MA TU PARLI!BUBULINA: SI, E HO BISOGNO DEL TUO AIUTO.POETA: DIMMI TUTTO.BUBULINA: DOBBIAMO INSEGNARE AD UNA GABBIANELLA A VOLARE.POETA: SI, QUESTA NOTTE STESSA.BUBULINA: ERO SICURA CHE POTEVI AIUTARCI.Il poeta diede appuntamento a Bubulina per la notte stessa davanti al campanile di San Michele. Felice edemozionata Bubulina corse da Fortunata, Zorba, Segretario, Colonnello e Diderot per dare loro la buona notizia.Durante la notte i gatti accompagnarono Fortunata al campanile di San Michele, il poeta che li stava giàaspettando prese Fortunata e la mise sotto il suo impermeabile e tutti insieme si intrufolarono da una piccola portalaterale ed iniziarono a salire lungo una scala a chiocciola.FORTUNATA: HO PAURA!BUBULINA: MA TU VUOI VOLARE?FORTUNATA: SI, VOGLIO VOLARE.IL POETA PRESE LA GABBIANELLA TRA LE MANI, L’APPOGGIÒ SULLA BALAUSTRA E TUTTIINSIEME LE DISSERO:TUTTI: VOLA! VOLA!LA GABBIANELLA SPIEGÒ LE ALI, I GATTI E IL POETA LE VIDERO SOLLEVARE LA TESTA CONGLI OCCHI CHIUSI.TUTTI: VOLA!FORTUNATA VOLAVA SOLITARIA, SI ALLONTANAVA BATTENDO LE ALI CON ENERGIA FINO ASORVOLARE GLI ALBERI DELLE BARCHE E SUBITO DOPO TORNAVA INDIETRO PLANANDO EGIRANDO PIÙ VOLTE ATTORNO AL CAMPANILE DELLA CHIESA.FORTUNATA: VOLO, SO VOLARE!Tutti i gatti emozionati salutarono Fortunata, la piccola gabbiana ma anche un po’ gatta alla quale avevano volutotanto bene.TUTTI: CIAO FORTUNATA!FORTUNATA: CIAO AMICI!

TORTA NOCI E UVETTA

INGRENDIENTI:300 GR FARINA BIANCA, 3 UOVA, 200 GR ZUCCHERO, 200 GR BURRO,1 BUSTINA DI LIEVITO, 200 GR NOCI IN PEZZI, 3 MANCIATE DIUVETTAIMPASTARE BENE GLI INGREDIENTI FINO AD OTTENEREUNA PASTA MORBIDA.AGGIUNGERE I PEZZI DI NOCE E L’UVETTA.MESCOLATE BENE.METTERE IN FORNO CALDO ( 17O°) PER CIRCA 40 MINUTI.

TORTA DI FARINA GIALLA

INGREDIENTI :GR.300 FARINA GIALLA FINESCORZA DI LIMONEGR. 160 BURROGR.15 DI UVETTAGR.150 GHERIGLI DI NOCEGR.15 PINOLI4 UOVAGR.150 DI ZUCHEROUN CUCHIAIO DI BRANDYGR.15 I BURROUNA BUSTINA DI LIEVITOCANNELLA IN POLVERECARTA FORNOUN PIZZICO DI SALE

MONTARE IN UNA TERRINA I TUORLI D'UOVO CON LO ZUCCHEROFINO AD OTTENERE UN COMPOSTO GONFIO E SPUMOSO. UNIRE IL BURRO FATTO SCIOGLIERE A BAGNOMARIA , AGGIUGEREL'UVETTA AMMOLLATA E STRIZZATA , I PINOLI, LA CANNELLA,LA SCORZA DI LIMONE GRATTUGIATA , I GHERIGLI TAGLIATI FINEMENTE E IL BRANDY. AMALGAMARE IL TUTTO, AGGIUNGERE LA FARINA, LO LIEVITO, UN PIZZICO DI SALE E PER ULTIMO GLIALBUMI MONTATI A NEVE. MESCOLARE BENE E VERSARE ILCOMPOSTO IN UNO STAMPO RIVESTITO CON LA CARTA FORNO .METTERE IN FORNO GIA’ CALDO ( 190 GRADI ) E SERVIRE ILDOLCE QUANDO SARA' FREDDO.

MONIA

17 GENNAIO 2002OGGI E’ UN ANNO CHE IL NOSTRO AMICO MARCOGOSPARINI CI HA LASCIATI, PER RICORDARLO ABBIAMOPARTECIPATO A UNA MESSA CELEBRATA DA DONMAROLINO. IO, MARCO DIEGO ERAVAMO I CHIERICHETTI.

DORIS

5 FEBBRAIO 2002MARTEDI SIAMO ANDATI IN OSPEDALE A MORBEGNOA TROVARE LA NOSTRA COMPAGNA TERESA CHE E’STATA OPERATA DI APPENDICITE. STAVA BENEANCHE SE ERA ANCORA UN PO’ DEBOLE. NOI TUTTIASPETTIAMO CHE RITORNI PRESTO AL CENTRO. DORIS

13 FEBBRAIO 2002

QUESTA MATTINA E’ INIZIATA LA QUARESIMA.SIAMOANDATI TUTTI IN CHIESA CON DON MARIOLINO E DONCALIMERO CHE CI HANNO MESSO LA CENERE IN TESTACOME SEGNO DI PENTIMENTO. ERNESTINA

22 FEBBRAIO 2002OGGI L’OBIETTORE MIRCO TERMINA IL SERVIZIOCIVILE AL C.S.E. GLI ABBIAMO REGALATO UNQUADRO CON TUTTE LE NOSTRE FOTOGRAFIE. COSI’,TRA UNA BIRRA E L’ALTRA, PUO’ RICORDARSI ANCHE DINOI!

MARTA

4 MARZO 2002

LUNEDI SONO ANDATA A SCIARE A MADESIMO. IO,CLAUDIO, LUCIA, ALDO, BARNABA E GIORGIO CI SIAMOPROPRIO DIVERTITI! GIORGIO, LUCIA E BARNABAANDAVANO CON LA SLITTA MENTRE IL SERGIO LISPINGEVA. C’ERA TANTA NEVE, ABBIAMO PRANZATO CON

DEI PANINI E DELLA CIOCCOLATA. CI SIAMO ANCHE UNPO’ ABBRONZATI. VERSO LE 3.30 SIAMO TORNATI ALCENTRO.

ERNESTINA

19 MARZO 2002

OGGI LA TERESA, PER FESTEGGIARE LA FESTA DEL PAPA’,CI HA PORTATO IL FORMAGGIO FATTO DA SUO FRATELLOE UN FIASCO DI VINO ROSSO. A MEZZOGIORNO NEABBIAMO FATTO UNA SCORPACCIATA!

MARICA20 MARZO 2002

QUESTA MATTINA UN GRUPPO DI NOI DEL C.S.E. E’ANDATO A LECCO PER CANTARE E PREGARE INSIEME ATANTI ALTRI RAGAZZI DELLE CASE GUANELLIANE.MARICA HA LETTO UNA BELLA PREGHIERA SUI GIOVANI.

DORIS

25 MARZO 2002

OGGI SONO ARRIVATE DUE SIGNORE CHE HANNOPREPARATO PER NOI DEI PIATTI TIPICI DELLA CUCINAISRAELIANA. IL GRUPPO CUCINA LE HA AIUTATE COSI’ABBIAMO IMPARATO A FARE IL POLLO ALL’ARANCIA EALL’UVETTA.

MARICA

MARTEDI’ 16 APRILE

OGGI SIAMO ANDATI A GIOCARE A CALCIO AL CAMPODELL’ORATORIO CONTRO I RAGAZZI DI PIANTEDO. NOIABBIAMO VINTO 4-0, ABBIAMO FATTO UNA FOTO E POIABBIAMO MANGIATO LA TORTA E I BISCOTTI.

ALDO, CLAUDIO