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Giugno 2016

Date post: 05-Aug-2016
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Mensile dell'Associazione Trentini nel Mondo del mese di giugno
28
Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Trento - Taxe Percue MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO onlus ADERENTE ALLA F.U.S.I.E 6/2016 anno 59° TRENTINI nel MONDO Dal 25 al 30 maggio si è svolto a Rock Springs (Wyoming -USA) il soggiorno formativo per giovani «trentini - nordamericani» Foto Maurizio Tomasi MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO onlus ADERENTE ALLA F.U.S.I.E 6/2016 anno 59°
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    MENSILE DELLASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO onlus ADERENTE ALLA F.U.S.I.E 6/2016anno 59

    TRENTINI nelMONDO

    Dal 25 al 30 maggio si svolto a Rock Springs (Wyoming -USA) il soggiorno formativo per giovani trentini - nordamericani

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    MENSILE DELLASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO onlus ADERENTE ALLA F.U.S.I.E 6/2016anno 59

  • CIRCOLI, DELEGAZIONI E FEDERAZIONI/COORDINAMENTI DI CIRCOLI

    dellAssociazione Trentini nel Mondo - onlus

    Argentina - 57 circoli - 1 delegazioneAlta Gracia, Avellaneda, Azul, Bahia Blanca, Bariloche, Buenos Aires, Catamarca, Chajar, Chilecito, Colonia Tirolesa, Concepcin del Uruguay, Concordia, Cordoba, Cordoba Sud, Corrientes, Corzuela, Cruz del Eje, Formosa, General Roca, General San Martn, La Carlotta, La Plata, La Toma, Lanteri, Las Breas, Machagai Plaza, Makall, Malabrigo, Malagueo, Mar del Plata, Mendoza, Olavarria, Pampa del Infierno, Presidente Roque Senz Pea, Puerto Tirol, Quitilipi, Reconquista, Resistencia, Ro Cuarto, Romang, Rosario, Salta, San Jaime, Sampacho, San Jos (Depto. Colon), San Nicolas de los Arroyos, Santa F, Santa Rosa de la Pampa, Tandil, Tucuman, Venado Tuerto, Viedma, Villa Carlos Paz, Villa General Belgrano, Villa Ocampo, Villa Regina, Zrate - Comodoro Rivadavia

    Australia - 8 circoli - 2 delegazioniAdelaide, Canberra, Mackay, Melbourne, Myrtleford, Perth, Sydney, Wollongong - Tasmania, Townsville

    Belgio - 4 circoli - 1 delegazioneBruxelles, Charleroi, La Louvire, Liegi Limburgo

    Bolivia - 1 circoloLa Paz

    Bosnia - 3 circoliSarajevo, Stivor, Tuzla

    Brasile - 62 circoli

    Ascurra, Belo Horizonte, Bento Gonalves, Blumenau, Brusque, Caxias do Sul, Colatina, Coronel Pilar, Corup, Curitiba, Divino di Laranjeiras, Encantado, Erexim, Florianopolis, Garibaldi, Gasparin, Gramado, Guaramirim, Indaial, Jah, Jaragu do Sul, Joinville, Jundia, Laurentino, Londrina, Luzerna, Nereu Ramos, Nova Brescia, Nova Trento, Ouro Fino, Passo Fundo, Pedrinhas Paulista, Piracicaba, Porto Alegre, Presidente Getulio, Rio de Janeiro, Rio do Oeste, Rio do Sul, Rio dos Cedros, Rodeio, Salete, Salvador, So Paulo, Sananduva, Santa Mara, Santa Olmpia, Santa Teresa, Santa Tereza do Rio Taquar, So Bento do Sul, So Joo Batista, Sao Miguel do Oeste,So Sepe, So Valentim do Sul, Tai, Tapejara, Trentin, Trs de Maio, Tucunduva, Venda Nova do Emigrante, Veranpolis, Vitoria, Xanxer

    Lelenco consultabile (completo con indirizzi e nomi dei presidenti) sul nostro sito internet: www.trentininelmondo.it

    Canada - 5 circoli Alberta, Montreal, Toronto, Vancouver, Windsor & Detroit

    Cile - 3 circoli Copiap, La Serena, Santiago

    Colombia - 1 circoloBogot

    Danimarca - 1 circoloCopenaghen

    Ex emigrati - 3 circoliAustralia, Stivor (BIH), Svizzera

    Francia - 3 circoli Grenoble, Lorena, Parigi

    Germania - 7 circoli - 1 delegazioneColonia, Dortmund, Friedrichshafen, Monaco, Norimberga, Reno Neckar, Stoccarda Berlino

    Gran Bretagna - 1 circolo - 1 delegazioneLondra - Manchester

    Italia - 13 circoli Biella; Borgosesia; Brescia; Bresciani amici del Trentino; Como; Famiglia Trentina di Roma; Friuli; Milano; Pontino; Predazzani nel Mondo; Roma; Societ Americana di Storo; Trieste

    Lussemburgo - 1 circoloLussemburgo

    Messico - 13 circoli - 1 delegazioneAguas Calientes, Citlatepetl, Citt del Messico, Colonia Manuel Gonzalez, Colonia Manuel Diez Gutierrez, Cordoba, Huatusco, Monterrey, Puebla, San Luis de Potos, Tijuana, Veracruz, Xalapa - Cuernavaca

    Paraguay - 10 circoli Asuncin, Atyr, Caacup, Caaguaz, Concepcin, Fernando de la Mora, Lambar, Luque, Paso Barreto, San Pedro Ycuamandiy

    Peru - 1 circoloLima

    Portogallo - 1 circoloPortogallo

    Romania - 1 circoloRomania

    Serbia - 1 circoloIndija

    Stati Uniti - 21 circoli Alliance, Chicago, Cleveland, Denver, Hazleton, Milwaukee, Minnesota, New England, New York, Norway, Ogden, Pittsburgh, Readsboro, San Francisco, Solvay, South Alabama, South East Pennsylvania, Southern California, Washington, Wyoming

    Sud Africa - 2 delegazioniPretoria, Cape Town

    Svizzera - 8 circoliAmriswil, Basilea, Sciaffusa, Ticino, Winterthur, Zofingen, Zug, Zurigo

    Uruguay - 5 circoli Carmelo, Cerro Largo, Colonia del Sacramento, Montevideo, Rivera (S. Ana do Livramento - BR)

    Venezuela - 1 circoloCaracas

    FederazioniITTONA (Canada e Stati Uniti)

    CoordinamentiArgentina, Australia, Benelux, Bosnia, Brasile, Canada, Cile, Germania, Messico, Paraguay e Uruguay

  • 1 6 - 2016

    EDITORIALE

    QUESTANNO LAPPUNTAMENTO AD ALDENO NELLE GIORNATE DEL 16 E 17 LUGLIO

    La Festa Provinciale dellE-migrazione si ripete ormai da alcuni decenni e ogni volta trova ospitalit in un Pa-ese differente della provincia. Ledizione 2016 ha trovato ac-coglienza nel comune di Aldeno che ha contribuito ad organizzare assieme alla Trentini nel Mon-do, allUnione delle Famiglie e allUffi cio Emigrazione della Provincia una manifestazione di grande livello. Per due giorni si susseguiranno momenti di approfondimento e dibattito, interventi musicali e folcloristici che, grazie anche alla presenza di numerose autorit locali e straniere e alla partecipazione di numerose Associazioni di volon-tariato e dei giovani partecipanti allinterscambio organizzato dalla Provincia, daranno vita ad una Festa di grande qualit e di grande respiro.

    Detta cos, ad una prima e superfi ciale lettura potrebbe sem-brare una manifestazione come tante altre che animano lestate trentina. Ma non cos.

    A renderla unica nel suo genere c infatti quel fi lo che unisce indiscutibilmente tutti i trentini e li lega ad unepopea tragica e grandiosa come quella rappre-sentata dallemigrazione che ha radicalmente segnato la storia del Trentino. Al di l dei momenti di gioia e di allegria tipici di ogni festa, questo appuntamento si sempre proposto anche come un momento di analisi e di rifl essio-ne su un passato che ha contribu-ito sostanzialmente a trasformare il Trentino, facendolo diventare un modello da imitare e molto spesso da invidiare.

    Per questi motivi non pu essere confusa tra le tante feste che animano lestate trentina o tra i tanti convegni che nel corso dellanno vanno a sollecitare facili sentimenti di nostalgia o di rimpianto verso un irripeti-bile passato in quanto la Festa Provinciale dellEmigrazione affonda le radici in una storia di popolo che ha modellato con le proprie mani, la propria fatica e le proprie speranze la situazione che oggi diventata la realt del-le valli, dei paesi e delle famiglie trentine.

    Ma non solo. La Festa Pro-vinciale dellEmigrazione, che questanno trover in Aldeno il proprio palcoscenico ideale, non si propone per solo di coltivare la memoria di quello che stato, ma vuole anche guardare avanti per cercare di evitare alle pros-sime generazioni il rischio di ripetere gli errori che altri hanno gi compiuto in passato. Per questo motivo la Festa dellE-migrazione si propone anche come momento di rifl essione e di ragionamento contro legoismo e lindifferenza che sempre pi spesso ci circondano. Oggi si deve contrastare il tentativo di edulcorare quei ricordi dolorosi che ci porterebbero a doverci specchiare troppo brutalmente con la realt sempre pi violenta e disumana che ci circonda e che non vogliamo vedere.

    Il valore della Festa Provin-ciale dellEmigrazione dunque quello di rivalutare la memoria senza indulgere troppo nella nostalgia e nella facile retorica, bens collocandola nel posto giu-sto che le spetta allinterno della nostra storia, cos che chiun-que possa trarne insegnamento,

    esempio e forza.Luso della memoria e la co-

    noscenza dellemigrazione sono elementi indispensabili - parti-colarmente in questo momento di crisi politica e di confusione culturale alimentato da amnesie e da paure adoperate per rac-cattare qualche voto in pi per consentirci di ridare il giusto valore alle persone e dignit alle cose. Se un mondo avviato verso lannullamento delle diversit culturali ed identitarie, con uno spirito di solidariet ridotto ai minimi termini ed un rispetto reciproco ormai inesistente vuole ancora tentare di frenare questa corsa verso lannullamento, non pu che riappropriarsi dei valori conservati nella memoria.

    E questo lo si pu fare anche partendo dal basso, partecipan-do ad una semplice festa come quella dedicata allemigrazione fatta da migliaia di trentini che hanno contribuito a far crescere il Trentino e che oggi, assieme a tutti quelli che sentono di far parte di questa Comunit, ha la possibilit di esprimere ancora unimmensa potenzialit.

    Alberto Tafner

    ASSOCIAZIONETRENTINI NEL MONDO

    O.n.l.u.s.

    TRENTINI NEL MONDOMensile dellAssociazione

    Trentini nel Mondoaderente alla F.U.S.I.E

    Direzione, amministrazione e redazioneVia Malfatti, 21 - 38122 TRENTOTel. 0461/234379 - Fax 0461/230840sito: www.trentininelmondo.ite-mail:[email protected]

    Direttore responsabileMaurizio Tomasi

    Comitato editorialeG. Bacca, C. Barbacovi, F. Casagrande,B. Cesconi, C. Ciola, M. Dallap,P. Dalla Valle, A. Degaudenz, E. Formilan,B. Fronza, L. Imperadori, A. Lanfranchi,E. Lorenzini, A. Maistri, S.Margheri,G. Michelon, N. Paulus, L. Pontalti, F. Pisoni, S. Regazzola, V. Rodaro, P. Rossi, G. Sbetti, A. Tafner, D. Zatelli, G. Zorzi Hanno collaborato:R. Barchiesi - S. Corradini - G. Degasperi -F. Bocchetti

    Autorizzazione del Tribunale di Trenton. 62 - 6 febbraio 1958

    STAMPA: Grafiche Dalpiaz srl Ravina di Trento (TN)

    Quote di adesione:Italia: Euro 20,00; Europa; Euro 20,00 Sud America: Euro 20,00;Nord America e Australia: Euro 25,00Socio - Euro 30,00Conto corrente postale n. 12509386

    N. 6 GIUGNO 2016Stampato l11 luglio 2016

    In copertina: foto di gruppo dei partecipanti a Blueprint 2016

    PresidenteAlberto Tafner

    DirettoreAnna Lanfranchi

    SOMMARIOPagina 2AGENDA

    Pagina 3RICORDO DI SANTA PAULINA NEL 74 DELLA SCOMPARSA

    Pagine 4-5ATTUALIT

    Pagine 6-7DAL MESSICO: INTERVISTA

    A ELIAS FRANCISCONAIF CHESSANI

    Pagina 8GENTE E FATTI

    Pagine 9-16INSERTO SPECIALE:BLUEPRINT 2016

    SOGGIORNO FORMATIVOPER I GIOVANI

    DI STATI UNITI E CANADA

    Pagina 17DALLE VALLI

    Pagine 18-19TRENTINO SUPER

    Pagine 20-23CIRCOLI

    Pagina 24ABBONAMENTI

    La Festa dellemigrazione unica nel suo genereperch anche un momento di analisi e di rifl essione

    su un passato che ha contribuito a trasformaresostanzialmente il Trentino. Luso della memoria e la conoscenza dellemigrazione sono elementi

    indispensabili per consentirci di ridareil giusto valore alle persone e dignit alle cose

    Unoccasione dalla quale trarreinsegnamento, esempio e forza

  • 26 - 2016

    Anche la Trentini nel mondo era presentecon una delegazione allincontro celebrativo, che si svolto il 2 luglio a Treviso. Nella sua relazio-

    ne il presidente Franco Narducci ha confermato che lUnaie una forza vivanel mondo dellemigrazione ed una rete

    di solidariet mondiale in cui anche i nuovimigranti trovano sostengo e ospitalit

    AGENDA

    Sabato 2 luglio, nella splen-dida cornice della Casa dei Carraresi gentilmente concessa dalla Fondazione Cassamarca di Treviso, si celebrato il cinquan-tesimo anniversario dellUNAIE, Unione Nazionale Associazioni Immigrati ed Emigrati, alla pre-senza di numerosi esponenti del mondo dellemigrazione e delle Associazioni aderenti allunione, presieduta da Franco Narducci.

    La scelta di Treviso stata fatta considerando lenorme contributo che il Triveneto ha dato al mondo dellemigrazione, sia in termini numerici che in protagonismo.

    La Trentini nel mondo fra le fondatrici dellUniaie: latto di costituzione, fi rmato a Roma il 29 dicembre 1966, fu sotto-scritto dallallora vice presidente Bruno Fronza (attuale presidente onorario).

    Nei suoi 50 anni di vita lUnaie ha visto come protagonisti e di-rigenti molti politici che hanno vissuto i tempi del dopoguerra e del grande esodo verso i paesi Europei e la Svizzera; come il primo presidente Mario Toros pi volte sottosegretario e Mi-nistro del Lavoro; Dino De Poli presidente della Fondazione Cas-samarca di Treviso, conosciuto in tutto il mondo per le sue iniziative sullUmanesimo latino, Ferruccio Pisoni, sottosegretario e parla-

    Unaie, celebrato il 50 anniversarioLUNIONE NAZIONALE DELLE ASSOCIAZIONI IMMIGRATI ED EMIGRATI STATA FONDATA A ROMA IL 29 DICEMBRE 1966

    mentare Europeo; Aldo Degau-denz, senatore; lavv. Domenico Azzia. Lincarico di presidente ricoperto ora da Franco Narducci, che stato deputato eletto nella Circoscrizione estero. Sotto la guida dei suoi presidenti (oltre a quelli gi citati, anche Carmelo Puja e Giuseppe Zamberletti), lUnaie ha saputo mantenere vivo il sentimento di solidariet

    e di tutela della comunit Italiana nel mondo.

    toccato a Dino De Poli aprire i lavori con laugurio che quanto fatto negli anni trascorsi venga trasferito alle nuove generazioni quale patrimonio storico culturale dellintero nostro paese. Il saluto della citt di Treviso lo ha portato il vicesindaco dott. Roberto Gri-goletto, mentre nel suo intervento

    Ferruccio Pisoni ha riassunto gli eventi principali delle attivit e delle iniziative svolte. Il pre-sidente Narducci ha svolto la relazione principale confermando che lUnaie una forza viva nel mondo dellemigrazione ed una rete di solidariet mondiale in cui anche i nuovi migranti trovano sostegno e ospitalit.

    Su questi temi si svolta unin-teressante tavola rotonda avviata dal vice presidente Unaie Aldo Aledda, alla quale sono inter-venuti il sen. Giorgio Parrini, il prof. Ulderico Bernardi e don Bruno Boratto, che hanno ana-lizzato in particolare due aspetti fondamentali dellemigrazione italiana in Europa: lavoro, mobi-lit professionale ed emigrazione nellEuropa della libera circola-zione delle persone, cos come limpatto sul mondo del lavoro e delle immigrazioni in Europa.

    La Trentini nel mondo ha par-tecipato allappuntamento di Tre-viso con una delegazione guidata dal presidente Alberto Tafner e composta da Ferruccio Pisoni, Cesare Ciola, Aldo Degaudenz, Paolo Rossi e dal senatore Gior-gio Tonini.

    Per loccasione la Trentini nel mondo ha anche preparato un breve video nel quale, attra-verso documenti e fotografi e, si ripercorre il mezzo secolo di vita dellUnaie.

    L8 agosto la Giornata Na-zionale del Sacrifi cio del Lavoro italiano nel Mondo. In quella data, nel 1956, si verifi c il terri-bile incidente minerario nel sito di estrazione Bois du Cazier a Marcinelle, in Belgio, nel quale perirono 262 minatori tra cui 136 italiani (fra di loro anche il tren-tino Primo Leonardelli).

    Proprio in memoria di questo evento, unendo idealmente tut-te le sofferenze degli emigrati italiani nel mondo, nel 2001 l8 di agosto venne dichiarato Gior-nata Nazionale del Sacrifi cio del Lavoro italiano nel Mondo.

    ROVERETO8 AGOSTO

    2016 Colle di MiravalleFONDAZIONE CAMPANA DEI CADUTI

    Questanno ricorre quindi il 60 anniversario e come sede del tradizionale Incontro dei Circoli Trentini dItalia (che giunge alla sua tredicesima edi-

    zione) e dellIncontro dEstate dei Circoli Trentini dEuropa, appuntamento organizzato dalla Trentini nel mondo, stata scelta Rovereto.

    Scelta fatta perch dal 2009 attivo un gemellaggio promos-so dallAssociazione Trentini nel mondo tra la Campana di Rovereto Maria Dolens e la campana presente al memoriale del Bois du Cazier Maria Mater Orphanorum. Ogni anno, il giorno 8 di agosto, la Campana di Rovereto suona cento rintoc-chi per rinnovare la memoria della tragedia in un momento di grande signifi cato, suggestione e coinvolgimento emotivo.

    Linizio della cerimonia fi ssato alle ore 9.30, sul Colle di Miravalle.

    8 agosto, appuntamento a Roveretoper ricordare la tragedia di Marcinelle

    QUESTANNO RICORRE IL 60 ANNIVERSARIO DELLINCIDENTE NEL QUALE MORIRONO 262 MINATORI, DEI QUALI 136 ITALIANI

  • 3 6 - 2016

    AGENDA

    In alto, la sala del consiglio comunale durante il saluto del presidente della Trentini nel mondo, Alberto Tafner. Nelle altre foto (da sinistra a destra e in ordine cronologico di intervento): David Perazzoli (sindaco dellAltopiano della Vigo-lana); Cesar Prezzi (storico dellemigrazione in Brasile); Carlo Bridi, giornalista autore di un libro e di un video su Santa Paulina); Luca Bezzi (dello studio Arc-Team di Cles); mons. Lauro Tisi (arcivescovo di Trento); Valdecir Pianezzer; suor Irma Manfro, superiora della Congregazione; Alice Campregher, assessore alla cultura dellAltopiano della Vigolana.

    LINIZIATIVA SI SVOLTA IL 9 LUGLIO NEL SUO PAESE NATALE IN OCCASIONE DEL 74 ANNIVERSARIO DELLA SUA SCOMPARSA

    Di fronte alla sofferenza non bisogna cedere alla rassegnazio-ne: questo, per mons. Lauro Tisi, arcivescovo di Trento, il messaggio di grande attualit che viene dalla fi gura e dalla vita di Santa Paulina. La sofferenza si pu attraversare - ha affermato larcivescovo - e in essa si pos-sono trovare risorse ed energie che portano verso la solidariet, della quale c un grande bisogno in questo momento storico di disegregazione, nel quale prevale la tendenza a pensare prima di tutto a se stesso. Bisogna tornare a dialogare e a sorridere, stato lappello lanciato a conclusione del suo intervento al convegno Madre Paulina, trentina, emi-grata e santa, che si svolto il 9 luglio a Vigolo Vattaro, localit nella quale Amabile Visintainer (Santa Paulina) era nata il 16 dicembre 1865.

    La data del convegno - orga-nizzato dallamministrazione comunale del nuovo comune Al-topiano della Vigolana e dallAs-sociazione Trentini nel mondo, in collaborazione con il Consorzio Turistico Valsugana - coincideva con quella del 74 anniversario della scomparsa di Santa Paulina, lunica santa di origine trentina e la prima santa brasiliana.

    I lavori sono stati aperti dai sa-luti del sindaco, David Perazzoli, e del presidente della Trentini nel mondo, Alberto Tafner.

    Cesar Prezzi, di Bento Gonal-ves (Rio Grande do Sul - Brasile) storico dellemigrazione in Brasi-le, discendente di emigrati tren-tini, ha parlato di come italiani e trentini hanno colonizzato le terre in Brasile e ha posto laccento sulle emozioni provocate negli emigranti dal trovarsi in un am-biente naturale diverso da quello delle zone di partenza.

    La biografi a di Santa Paulina stata tracciata da Carlo Bridi, giornalista, autore di un libro sulla Santa e di un video che ripercorre le tappe che hanno portato prima alla beatifi cazione (nel 1991 a Florianopolis da parte di papa Giovanni II) e poi alla canonizzazione di Madre Paulina (sempre da parte di papa Giovan-ni Paolo II, nel 2002).

    A chiusura del suo intervento, Carlo Bridi ha lanciato la pro-posta che Santa Paulina venga scelta come santa patrona del nuovo Comune Altopiano della Vigolana, nato dalla fusione fra i Comuni di Vigolo Vattaro, Vatta-

    ro, Bosentino e Centa San Nicol.Luca Bezzi, dello studio Arc-

    team di Cles, ha illustrato il lavoro fatto, in collaborazione con esperti brasiliani, per arrivare alla ricostruzione a tre dimen-sioni del volto di Santa Paulina con unespressione sorridente. Bezzi ha annunciato che uno dei tre busti realizzati, entro lanno prossimo sar donato alla comu-nit trentina.

    A chiudere gli interventi previ-sti dal programma del convegno stato larcivescovo di Trento, mons. Tisi.

    Hanno poi portato un saluto Valdecir Pianezzer, di Jaragu

    do Sul (Santa Catarina - Brasile), discendente di un primo cugino di Santa Paulina e suor Irma Manfro, superiora della Congre-gazione fondata dalla Santa.

    A chiusura del convegno, las-sessore comunale alla cultura, Alice Campregher, ha consegnato ai relatori alcuni libri sulla storia e la geografi a dellaltopiano.

    La giornata dedicata a Santa Paulina proseguita con la santa messa celebrata da mons. Tisi nella piazzetta antistante la casa natale della Santae e si conclusa con un concerto del Corpo Mu-sicale San Giorgio, sempre nella stessa piazzetta.

    Santa Paulina ricordata a Vigolo Vattarocon un convegno, una messa e un concerto

  • 46 - 2016

    Il parco di Levico e il Giardino della rosa di Ronzone, entrambi curati e gestiti dal Servizio per il sostegno occupazionale e la valorizzazione ambientale della Provincia autonoma di Trento, sono entrati nella rete Grandi Giardini Italiani.

    un traguardo che premia lattenzione dellamministrazione provinciale verso aree dinteresse storico (Levico) e verso uninteres-sante iniziativa che si propone come comple-mento allofferta turistica dellalta Anaunia.

    ATTUALIT

    Da Rovereto un appello rivolto al mondoa compiere un grande gesto di umanesimo

    Sono migliaia e migliaia i migranti che scompaiono tra i fl utti dei mari, nei deserti e lungo le strade del mondo. Muoiono e spesso di loro non si sa nemmeno come si chiamano, al massimo diventano solo un numero. E se ri-trovati, spesso, anche sulla tomba c solo un numero.

    Avere un nome un diritto, la prima forma di dignit di ciascun essere umano. Non lasciamo che queste persone rimangano solo un numero, ridiamo loro un nome. Ti chiediamo un atto di nominazione. Dona simbolicamente il tuo nome a un numero e cos ridarai dignit a un essere umano sfortunato.

    semplice, basta scrivere il tuo nome a fi anco del numero pro-gressivo che appare sul monitor. Il tuo sar un grande gesto di umanit.

    Questo lappello lanciato dal fotografo Paolo Aldi, in collabo-razione con la Fondazione Opera Campana dei Caduti di Rovereto, con il progetto Atto di nomina-zione.

    Ben volentieri la Trentini nel mondo fa proprio questo appello e lo rilancia alle comunit di origini trentine nel mondo.

    Il sito sul quale aderire allini-ziativa :

    www.attodinominazione.eu

    La rete annovera 120 giardini in 11 regioni dItalia, Citt del Vaticano e Canton Ticino in Svizzera. Bellezza, alto livello di manu-tenzione e apertura alle visite sono i requisiti fondamentali per farne parte. Grandi Giardini Italiani una vera e propria comunit fatta di proprietari, curatori, storici dellarte, giar-dinieri, agronomi, guide e di un innumerevole elenco di professionisti del verde che collabo-rano per la manutenzione e valorizzazione di un patrimonio che unico al mondo.

    Dallatto di fusione tra le Casse Rurali di Pergine, Caldonazzo, Levico Terme e Pinetana Fornace Seregnano, sottoscritto il 28 giu-gno, nata la Cassa Rurale Alta Valsugana. A fi rmarlo, davanti al notaio Pasquale Spena, sono stati i presidenti dei quattro istituti di credito cooperativo (nella foto a fi anco): Emanuela Giovannini (Pinetana Fornace e Seregnano), Giorgio Vergot (Levico Terme), Severino Marchesoni (Caldonaz-zo) e Franco Senesi (Pergine).

    La fusione era stata decisa dai soci nelle assemblee che si erano svolte il 28 maggio scorso. Il giorno successivo anche le assemblee della Cassa Rurale di Trento e della Cassa Rurale di Aldeno e Cadine hanno approvato il progetto di fusione, fi rmato il 17 giugno davanti al notaio Paolo

    Fusione tra Rurali per essere pi fortiIN TRENTINO IN CORSO UN EPOCALE PROCESSO DI RIORGANIZZAZIONE DEGLI ISTITUTI DI CREDITO COOPERATIVO

    Piccoli, dai due presidenti Giorgio Fracalossi, per Trento e Claudio Battisti per Aldeno e Cadine (ri-spettivamente e destra e a sinistra nellaltra foto).

    Le fusioni sono state decise con lobiettivo di dare vita a casse rurali pi solide, pi strutturate, in grado di rispondere al meglio alle

    Fra i Grandi giardini italiani due sono trentini

    esigenze di soci e clienti.Ci troviamo in vista di un cam-

    biamento epocale. Sia da parte del Governo, sia da parte della Bce - ha affermato Elio Pisoni, vicepresidente della Federazione trentina delle cooperative per il settore del credito, in occasione della recente assemblea delle

    Casse Rurali - ci viene chiesto di riorganizzarci per dare pi soli-dit al sistema. Questo si traduce inevitabilmente in un processo di aggregazioni. Eravamo in 43, siamo 40, entro la fi ne dellanno ci avvicineremo alle 30 unit, probabilmente arriveremo a 20 Casse Rurali.

  • 5 6 - 2016

    ATTUALIT

    sede in via Malfatti, 21 - 38122 TRENTO - tel. 0461 234379 - fax 0461 230840e-mail: [email protected] / sito internet: www.trentininelmondo.it

    FAIM, indipendente dalla politicacon obiettivi ambiziosi e concreti

    UNA RIFLESSIONE SULLE PROSPETTIVE DEL FORUM DELLE ASSOCIAZIONI ITALIANE NEL MONDO

    In un precedente numero della nostra rivista si riportata la notizia della istituzione del FAIM, avvenuta in una assemblea congressuale convocata a Roma lo scorso 29 aprile; il primo Con-siglio Direttivo formato da 19 associazioni con sede operativa in Italia (compresa lUNAIE alla quale aderisce la Trentini nel Mondo) e 16 associazioni con sede operativa allestero (Ar-gentina, Brasile, Uruguay, Ger-mania, Spagna, Francia, Belgio, Svizzera, Grecia, USA, Canada, Australia e Lussemburgo).

    A questo punto si pongono alcu-ni interrogativi: quali prospettive e quali obiettivi si pone il FAIM? Come potr infl uire sulle scelte ed i programmi del governo italiano, tenuto conto della scarsa attenzio-ne che viene riservata al mondo dellemigrazione, nonostante la presenza dei Comites, del CGIE e di 18 parlamentari eletti nella Circoscrizione Estero?

    Le premesse non sono molto incoraggianti, se si considera che allassemblea congressuale del FAIM i rappresentanti politici (compresi quelli eletti allestero) hanno brillato per la loro gene-ralizzata assenza, con lunica eccezione dellon. Fabio Porta, deputato eletto per il PD nella cir-coscrizione America meridionale e presidente del Comitato per gli italiani allestero e la promozione del sistema Paese della Camera dei Deputati; solo il presidente Mattarella ha inviato un apprezza-to messaggio augurale; dal gover-no italiano nessun segno di vita.

    Se si dovesse contare sullatten-zione della politica, il destino del FAIM sarebbe segnato e destinato al totale fallimento.

    Consapevole di questa grave carenza il FAIM intende evi-denziare e rendere manifeste le contraddizioni, le incoerenze della politica e delle istituzioni, le insuffi cienze e gli errori di un

    sistema paese che, ad esempio, mentre ambisce a rilanciare la crescita, lascia tranquillamente defl uire le migliori competenze ed energie giovanili della nuo-va emigrazione verso altri lidi; ...continua, poi, a denunciare la cancellazione e la riduzione di interventi e risorse a favore delle-migrazione e dellimmigrazione, senza tener conto che questa

    pratica corrisponde alla perdita di occasioni storiche per il pae-se (dalla relazione introduttiva allassemblea congressuale).

    Il variegato mondo dellassocia-zionismo in emigrazione rappre-senta una realt molto importante, attenta ai bisogni delle comunit nelle pi diverse situazioni e zone geografi che.

    , quindi, una risorsa fonda-mentale; risulta, per, molto spesso parcellizzata negli obietti-vi e nei programmi, impostata su forme organizzative centralizzate e superate dalle nuove esigenze di una emigrazione massiccia ma disorganizzata (ad esempio verso lattuale emigrazione dei giovani).

    Il FAIM nasce per riscoprire i valori fondanti dellassociazioni-smo, la solidariet, il senso civico e di appartenenza, la responsabi-lit collettiva per una societ pi solidale, la capacit di ascolto e di relazione, la disponibilit alla contaminazione interculturale, superando forme di individuali-smo e di autoreferenzialit.

    Obiettivi ambiziosi, che impli-cano notevoli sforzi organizzativi, tempi lunghi per la maturazione (anche culturale) allinterno delle singole associazioni che intendo-no avvicinarsi al FAIM, sempre aperto a nuove partecipazioni.

    Il Forum, quindi, si pone prima di tutto come momento periodi-co di confronto, di formazione allinterno dellassociazionismo in emigrazione e di analisi dei problemi individuali e collettivi in un mondo caratterizzato da profonde contraddizioni econo-miche e sociali.

    Sul piano organizzativo il FAIM intende:

    1) ottimizzare la comunicazione interna e la proiezione esterna attraverso lattivazione di una piattaforma web che consenta di rinsaldare i legami tra le associa-zioni aderenti e che sia in grado di comunicare allesterno lattivit in corso e in programmazione;

    2) diffondere le buone prati-che gi sperimentate da alcune organizzazioni a tutta la rete nei diversi ambiti di: partecipazione, educazione civica, lingua, cultura, formazione, progetti di sviluppo locale, cooperazione internazio-nale, servizi di orientamento, tutela, ecc

    3) sviluppare i momenti di analisi, di progettazione e di ge-stione comune per tutte le materie che il Direttivo del FAIM riterr prioritarie.

    Il tutto tenendo insieme plurali-smo, autonomia e rappresentanza.

    Il FAIM, pertanto, uno stru-mento al servizio dellassociazio-nismo, indipendente dalla politica e da condizionamenti di qualsiasi origine.

    Comites, CGIE, politici, am-ministratori ed istituzioni varie, potranno trarre spunti per dare concretezza ed operativit alle loro iniziative, utilizzando le potenzialit del FAIM.

    Aldo Degaudenz

    n un recedente nu ero de Il Forum nasce per riscoprire i valori fondanti dellassociazionismo, come solidariet, senso

    civico e di appartenenza, responsabilit collettivaper una societ pi solidale, capacit di ascolto

    e di relazione, disponibilit alla contaminazione interculturale, superando lautoreferenzialit

  • 66 - 2016

    Elias Francisco Naif Chessani, messicanocon radici a Brusino e il canto nel sangue

    AD EMIGRARE A FINE OTTOCENTO DAL TRENTINO FU IL NONNO GIOVANNI AL SEGUITO DI MASSIMILIANO DASBURGO

    Si fa tanto parlare di identit, stretta o multipla o diffusa, di un popolo. C chi affer-ma che lidentit stretta non esiste perch il prodotto di continui cambiamenti socio-economici-culturali, c chi invece rimane arroccato allidea che lidentit strettamente legata al territorio in cui uno vive. C forse uniden-tit che dipende dal DNA di una o pi persone?

    Quello dellidentit rimane comunque un campo dove im-possibile coltivare certezze. Per alcuni casi di micro-storia potreb-bero aiutarci a capire di pi.

    Uno di questi, che andiamo a raccontare, quello di Elias Fran-cisco Naif Chessani, discendente di Giovanni Chesani di Brusino emigrato dal Tirolo meridionale nella seconda met dellOtto-cento. Stando al fratello di Elias, Pedro Luis che pubblic un libro sulla storia della famiglia (Los Chessani, una familia trentino tirolese en Mxico), Giovanni, o Juan, fu al seguito di Massimi-liano dAsburgo, quindi, dopo la fucilazione dellimperatore e varie peripezie, fu fra i fondato-ri, nel 1882, della Colonia Dez Gutierrez, di cui questanno cade il decennale del Circolo trentino.

    Durante il mio ultimo viaggio (21 aprile - 5 maggio) fra alcuni Circoli trentini in Messico, che

    tocc le citt di Cordoba, Vera-cruz, Oaxaca, Citt del Messico, a San Luis Potos ebbi modo di intervistare proprio il cantautore popolare Elias Naif Chessani, appena insignito di un prestigioso premio governativo. Lintervista stata raccolta il 3 maggio.

    Ad accoglierci, nellafoso tardo pomeriggio, la gentilissima mo-glie Hilda, la quale ci fa accomo-dare nel salotto della sua casa-museo stipata di trofei e oggetti antichi. E l i a s

    ci raggiunge di l a poco e ci saluta, con caldi abbracci, visi-bilmente compiaciuto, tenendo in mano una vistosa medaglia doro, eh s! perch ci dice: Questa me-daglia un riconoscimento che danno una volta allanno ad una persona di qualsiasi livello socia-le, culturale, politico, che abbia avuto una storia importante e che sia riuscito ad elevato San Luis Potos allattenzione del Messico.

    Questa la medaglia al merito Plan de San Luis.

    Si tiene un congresso

    d i 27 de -putati di ogni

    partito politico e in questo caso hanno

    votato allunanimit, ed

    la prima volta nella storia del congresso che questo accade e che in 192 anni si conferisce questo riconoscimento ad un musicista. Di solito si conferisce a scienziati, premi Nobel, fi sici, chimici, politici, e adesso lo hanno dato a me, immaginati, la massima onorifi cenza che conferisce lo Stato.

    Allora gli chiedo chi che propone la candidatura e mi ri-sponde: Nel mio caso la propose la Universidad Autnoma de San Luis, dove mi laureai medico chirurgo, e inoltre il Ministero di Cultura dello Stato di San Luis. Di solito vengono presentati molti candidati. Il congresso li analizza e questa volta mi hanno scelto, formalizzando latto in una sessione solenne dove tutti hanno alzato la mano.

    Quando? Me la consegnarono il 21 aprile, giusto pochi giorni fa, per mano del governatore, il dott. Juan Manuel Carrera Lopez. Si alza per andare a prendere il portatile e farmi vedere il fi lmato della cerimonia (per chi fosse interessato il video lo si pu tro-vare su Facebook sotto la voce Semblanza del Dr. Elias Franci-sco Naif Chessani in San Luis Potos informa), ma si arresta per mostrarci con fi erezza il qua-dro sulla parete con il documento accompagnatorio dellatto di con-

    GENTE E FATTI

    A San Pedro i canadesiSi impegnano a distruggereE non la smettonoPerch con il denaro convinciIl capitale non lo vinciSe non con la guerra direiGiacch conta con la simpatiaDel governo che si fa sociodi questo triste negozio.

    La miniera San Javier una bomba che esploderE contaminer il sottosuoloAnche se non lo volete credere

    Il progresso chiede il contoE la cifra la nostra vitaDove la speranza si annidaNella illusione che ora sboccia

    Ma il modernismo trotta il mondo va a girare il momento di fermareQuello che ossessiona qualcunoNon lasciamo che funzioniLa miniera San Javier

    E il nostro futuro la montagna di S. Pedro in rovinaLa nostra triste emoglobinaHa paura del cianuroE in questo c qualcosa di oscuroChe prima o dopo affi orerCancro e leucemia verrannoE diventeranno una dannazione Se non si evita il disastro una bomba che esploderSe per caso si realizzasse un problema nella guaina

    Se questa la pietra speronassein ci non c perfezioneil cianuro fuoriuscirE nella terr rimarrPortando a termine il suo destinoDi elemento dannosoche avvelener il sottosuolo.

    La bellezza naturaleDel grande Cerro de San PedroI pini, i mezquites e i cedriSi atrofi zzeranno totalmenteEd sicuro che il mineraleDar da mangiare maleE il governo deve accorgersiChe questa miniera denigraE mette in pericolo la nostra vitaSebbene non lo si voglia credere

    Basta con i pozzi e le scorieDei quali la miniera un tempioE segno di immaturitEsempio di enormi rischi.

    Miniere sicureRinforzate e massicceSalari con pi dignitE prestazioni certe.

    Urge un cambio veroCome legge nella nazioneChe assicuri al nostro minatoreUna completa protezione.

    Il minatore vive in rovinaMentre il ricco signoreChe il padrone delle miniereVive sfruttandolo.

    Dobbiamo preoccuparci del futuroE di unaltra albaO ci ammazza con il cianuroLa Societ mineraria San Javier(*)

    La Minera San Javier

    Recentemente insignito della medaglia al merito Plan de San Luis era gi stato premiatoper le canzoni, delle quali pubblichiamo la traduzione, con le quali ha denunciato

    lo sfruttamento minerario del Cerro di S. Pedro da parte di una compagnia canadese

  • 7 6 - 2016

    segna della medaglia con la fi rma dei deputati. Ci avviciniamo per scattare delle foto.

    A fi anco c un altro riconosci-mento incorniciato che ci indica: Questo invece il premio 20 de noviembre, il giorno della rivoluzione messicana, che asse-gnano ogni quattro anni. Lultima volta lo hanno dato a me: 50.000 pesos e ledizione del CD dal titolo San Luis Potos seores. Ne prende uno e me lo consegna, dicendomi che stata la quinta canzone, Fue dura la minera y la Minera San Javier, a fargli avere la medaglia al merito. una canzone di huapango arribeo, un genere tradizional-popolare tipico della Huasteca potosina, che denuncia lo sfruttamento minerario del Cerro di S. Pedro da parte di una compagnia mineraria canadese. In poco pi di quindici anni questa societ ha distrutto la montagna simbolo della citt e inquinato con il cianuro, usato per lestrazione delloro, tutti i terreni limitrofi , nonch le falde acquifere.

    Lo seguiamo nel suo studio tap-pezzato di fotografi e dei momenti importanti della sua vita dove ci dice, con orgoglio, che nei suoi

    trentanni di attivit da musicista, da quando decise di abbandonare la professione di medico chi-rurgo, ha ricevuto molti premi e trofei (fra i vari in Bulgaria, Ecuador, Venezuela, Stati Uniti e Spagna, dove a Malaga si tiene il festival internazionale di versatori di America Latina e Europa), ma, insiste, mai come quello appena ricevuto.

    Gli prometto di tradurre e far conoscere la sua canzone di denuncia anche nella terra dei suoi avi (il testo riportato qui sotto), ma prima di concludere lintervista gli chiedo che cosa trov di s a Brusino, o a Cave-dine, durante il suo breve tour in Trentino del 2007, e ci risponde, dopo aver rifl ettuto, cos: Trovai il mio spirito, trovai il mio sangue che veniva da l, trovai lessenza di quello che faccio, perch mio nonno, che era pi discendente trentino di me, era un virtuoso del violino. Francesco Chesani suo-nava il violino meravigliosamen-te e lo insegnava a scuola. Era nato nella Colonia italiana (Dez Gutirrez), l a Ciudad del Maiz, ed era come se volesse reincar-nare il loro spirito. Quando vidi Silvio, mio cugino a Brusino, mi

    resi conto che ci assomigliavamo molto, la statura, gli occhi.

    Gli ricordo che la leggenda fa risalire il nome del paese al fatto che un incendio aveva bruciato tutto e che i suoi abitanti dovet-tero fare della loro voce virt: per questo sono conosciuti come i cantori della Valle di Cavedine e quindi anche Elias deve consi-derarsi un degno rappresentante di quello spirito e di quel modo di

    GENTE E FATTI

    RITORNELLO

    Fu duro il lavoro in miniera Fu il sale della nazione Ma il governo lo sopportavasolo per sfruttare.

    Io so di molti minatoriChe hanno lasciato l la loro vita Alcuni con una feritaAltri con i polmoni bucatiTutti per pochi soldiLavoravano notte e giornoPer non cera altro rimedioChe darsi da fareIn Pamu e in Zacatecas.

    RITORNELLO

    A Rio Verde la FloritaMantenne molti operaiManodopera e ingegneri La mantennero beneMa a nessuno si accreditaSe non al padrone di turnoCi fu lavoro si saMa pure alcuni morti Nei tempi trascorsi

    RITORNELLO

    Nelle miniere del RealitoNello Stato di GuanajuatoIl minerale estrattoEbbe un futuro fortuitoIl bambino, il giovane il

    vecchiettoLavoro l avrebbero trovatoChiaro anche la morte E incidenti senza pariCon vari problemi polmonari

    RITORNELLO

    Smottamenti per le esplosioniErano il pericolo latenteDove moriva la gente Sotto la terra in movimentoSenza protezione n equipag-giamento Abbastanza gente morivaMa non molto tempo faTuttavia si port dietro magri impiccati

    Li fra i sedimenti putridi.

    RITORNELLO

    essere, seppure in terra straniera.Grazie per avermelo detto

    - conclude - anche perch mio nonno e i miei zii cantavano molto bene. Mia madre era unot-tima cantante e pure suo fratello, che si chiamava Juan, cantava e suonava la chitarra benissimo, forse questo viene da l, que-sta essenza, la brusinidad! Qu bueno!.

    Renzo Tommasi

    (*) Da San Luis Potos, seores di Elas Francisco Naif y sus Huapangueros de Rioverde, edito dal Museo Nacional de Culturas Populares (MNCP) con il pa-trocinio della Secretara de Cultura del gobierno del estado de San Luis Potos.

    Fue dura la minera

  • 86 - 2016

    GENTE E FATTI

    Dopo i due racconti da lui illu-strati con pi di cinquanta disegni dal titolo Il destino fuorviato - Addio alla montagna (2012 Publistampa), Giorgio Fontanari ritorna con un nuovo lavoro in francese, questa volta illustrato integralmente a fumetti, passione e arte che coltiva fi n da ragazzino.

    Giorgio nato nel 1947 a SantOrsola Terme in valle dei Mocheni e a due anni di et emi-grato con la famiglia in Belgio, dove pap Costante ha lavorato come minatore decidendo di sta-bilire le sue radici nel nuovo pa-ese. A quattordici anni ha iniziato a lavorare come operaio, per pi di quarantanni dapprima in una fabbrica di vetro e poi in ospedale. Nel tempo libero si sempre dedi-cato a varie espressioni artistiche: scultore della pietra, disegnatore, poeta, scrittore, attivit che da pensionato ora pu coltivare a tempo pieno.

    Il titolo del nuovo romanzo Disparition, tradotto in Scom-parsa: un autentico giallo ambientato nella sua terra dado-zione, ha come teatro la zona delle miniere di carbone, il sanatorio dove sono curati i minatori affetti dalla silicosi e protagonisti sono la famiglia Kobolds, lispettore Barboss e altri personaggi che scoprirete leggendo.

    Nel racconto balza subito agli occhi il riferimento alla sua vita, nella risposta del padre al bam-bino Raoul che chiede al pap Jacques che cosa vada a fare nelle viscere della terra evidente che

    Giorgio si riconosce nel protago-nista. Il racconto parla di miniere di carbone, dove pap Costante ha lavorato e sacrifi cato la sua salute con la silicosi, la malattia della polvere (= poussire), com chiamata nei territori di lingua francese. quindi evidente il riferimento autobiografi co nel lavoro che Giorgio magistral-mente interpreta con centina-ia di disegni a fumetto. Un lavoro certosino che merita di essere conosciuto: sono

    i disegni di Giorgio a parlare, aiutati dai brevi scritti e dialoghi.

    Giorgio conosce anche litalia-no, ma soprattutto il dialetto, e allora ha preferito scrivere nella lingua con la quale ormai i suoi neuroni sono abituati a ragionare e ha affi dato a me il compito della

    traduzione. Sarebbe stato bello inserire le parole tradotte nei fumetti, ma ho preferi-

    to - non solo per questioni eco-

    nomiche - lasciare il racconto in francese per chi conosce la lingua e, per chi non mastica questa lingua neolatina, inserire la traduzione in calce alle tavole.

    Il racconto vuole essere un omaggio di Giorgio ai due lin-guaggi culturali da lui conosciuti e un ponte di gemellaggio tra il suo natio Trentino e ladottivo Belgio, dove con un po di rim-pianto ha scelto di trascorrere la sua vita. Buona lettura!

    Lino Beber

    Domenica 4 settembre 2016 ore 14.3, a SantOrsola Terme nel tendone allestito per la Festa dellanziano organizzata dalla locale Pro Loco e dal Gruppo Alpini di SantOrsola e Mala.

    Marted 6 settembre ore 20.15, presso la sala polivalente di Mala.

    Mercoled 7 settembre ore 14.30, presso il Teatrino delle Garberie in piazza Municipio a Pergine Valsugana promossa dallAUSER perginese.

    Nei tre incontri sar presente Giorgio Fontanari che giunger dal Belgio a coronare il suo sogno di veder pubblicato il suo romanzo a fumetti, passione della sua vita.

    Tre tappe in Trentino per la presentazionedel romanzo a fumetti di Giorgio Fontanari

    NATO NEL 1947 A SANTORSOLA TERME, ALLET DI DUE ANNI EMIGRATO CON LA FAMIGLIA IN BELGIO DOVE TUTTORA VIVE

    Nella foto qui a sinistra ci sono i (sorridenti) rappresentanti di tre generazioni: Thomas Flaim (il nonno, noneso di origine e socio del Circolo trentino di Toronto), il fi glio Eric e la sua bimba Grace Mia nata ad Edmonton (in Canada) il 13 dicembre 2015.

    Sorridente e al settimo cielo anche la nonna, Lucia Larentis, che non potr certo mai dimenticarsi il compleanno della nipotina, poich coincide con il giorno del suo onoma-stico e con la data di una delle pi amate feste tradizionali trentine.

    DallAssociazione, felicitazioni a tutti, a cominciare dalla mamma, Lita McDonald.

    Fiocco rosa in casa Flaim per larrivo di Grace Mia

    Giovani oltreconfi neslitta al mese prossimo

    La rubrica Giovani oltreconfi ne, che di solito occupa il paginone centrale del giornale, slitta al mese prossimo, per la-sciare spazio allinserto dedicato a Blue-print 2016 (da pagina 9 a pagina 16).

  • 9 6 - 2016

    Dai giovani di Stati Uniti e Canadaprogetti concreti per fare rete

    Riproduzione fotografi ca di scritti o disegni su carta sensibilizzata con ferro-cianuro di potassio, in cui i tratti appaiono bianchi su fondo azzur-ro: questa la defi nizione tecnica di cianografi ca, termine che in inglese si traduce con blueprint.

    Al di l del signifi cato letterale del termine, cianografi ca sino-mimo di idea, progetto, piano, proposito. Ed stato proprio tenendo conto di queste accezioni che lUffi cio Emigrazione della Provincia Autonoma di Trento - su suggerimento di Nadia Flaim - ha scelto Blueprint come titolo per il soggiorno formativo rivolto alle giovani generazioni del Nord America, che si svolto dal 25 al 30 maggio a Rock Springs (Wyo-ming - USA).

    Sotto lo slogan Together tren-tini (trentini insieme) si sono ritrovati ventiquattro partecipanti dagli Stati Uniti, quattordici dal Canada, quattro giovani trentini, uno staff di nove persone arrivate dal Trentino (in rappresentanza dellUffi cio Emigrazione, della Trentini nel mondo, dellUnione delle famiglie trentine allestero e

    della Societ americana di Storo), i Consultori della Provincia Auto-noma di Trento per gli Stati Uniti (Luca Dorigatti) e per il Canada (Lucia Larentis Flaim).

    Per tutti - sotto la guida di Fla-vio Antolini (articolo alle pagine 14-15), ideatore e curatore del programma formativo - sono state giornate particolarmente intense scandite da workshop, incontri plenari e lavori di gruppo e dal mystical tour (articoli alle pagi-ne 12-13), unescursione guidata sui luoghi della vita quotidiana delle migliaia di emigrati - tra i quali anche molti trentini - arrivati in Wyoming per lavorare nelle miniere di carbone.

    Come affermano Antonella Giordani e Lorenza Fracalossi dellUffi cio Emigrazione della Provincia Autonoma di Trento (articolo alle pagine 10-11), Blueprint stata unopportunit che i partecipanti hanno vissuto con grande senso di responsabi-lit, come dimostrano i progetti presentati nella sessione fi nale di domenica 29 maggio. Divisi in tre gruppi, i partecipanti hanno dedi-cato tutta la giornata precedente a discutere ed elaborare proposte concrete attraverso le quali realiz-zare nuove modalit e strategie di comunicazione e di relazione per mettere e mantenere in contatto le giovani generazioni nord ameri-

    cane con radici trentine.Dai partecipanti a Blueprint

    venuta lincoraggiante conferma che i giovani nord americani sono consapevoli e fi eri di essere discendenti di trentini e sono convinti che, come in passato, sia quanto mai importante mantenere rapporti con la terra di origine e intensifi care quelli fra le nuove generazioni. Ovviamente con metodi e strumenti moderni.

    Tutte e tre le proposte presen-tate, infatti, fanno perno sulluso delle nuove tecnologie e dei social network ma richiamano anche lesigenza di coltivare i rapporti interpersonali attraverso contatti diretti. La concretezza delle idee elaborate durante Blueprint te-stimoniata dalla creazione del sito www.rifugiotrentino.com (artico-lo alle pagine 12-13), gi attivo e destinato ad essere sviluppato.

    Tutte le fasi del soggiorno formativo sono state seguite dal videomaker Patrick Grassi, che realizzer un documentario. Nelle pagine che seguono (fi no a pagina 16), alcuni articoli di cronaca, rifl essioni e commenti che rac-contano Blueprint.

    Dai partecipanti a Blueprint venutalincoraggiante conferma che i giovani nord americani sono consapevoli e fi eri di essere discendenti di trentini e sono convinti che,

    come in passato, sia quanto mai importante mantenere rapporti con la terra di origine

    e intensifi care quelli fra le nuove generazioni

  • 106 - 2016

    Liniziativa formativa Blueprint 2016 To-gether Trentini nasce da un germoglio del 2 Congresso Mondiale della Giovent trentina svolto a Trento nel 2003.

    In quellambito, a seguito di una rifl essione dei Delegati pro-venienti dal Nordamerica (Stati Uniti e Canada) in merito alla propria realt di riferimento, era emersa una situazione decisa-mente distinta da quella espressa dalle giovani generazioni di altri Paesi ed aree continenta-li, dove i giovani sono invece costantemente in relazione e si identifi cano con le comunit di oriundi trentini.

    Principali elementi di distin-zione:

    - una vita privata estremamente infl uenzata da percorsi educativi e professionali che richiedono impegno e dedizione ai massimi livelli perch connessi ad una competizione dinamica,

    - un grado di mobilit altissimo a causa di abituali, frequenti e necessari cambi di residenza in un territorio di dimensioni e distanze considerevoli,

    - conseguenti legami sociali in continua trasformazione e verifi ca che rendono meno priori-taria la partecipazione ad attivit associative culturali locali come possono essere i Circoli trentini

    rispetto ad altre tipologie (es. club sportivi, scolastici ecc.)

    E proprio in virt di questi elementi, in quella che potremmo defi nire la prima era dei social media gli stessi delegati degli Stati Uniti e Canada, capitanati da Denyette Depierro e Crystal Maganzini avevano dato vita ad un gruppo sperimentale su Facebook denominato NAYTO (North AmericanYoung Trentini Organization) al fi ne di ricercare

    una modalit - seppur virtuale per creare un luogo di riferimento comune dove mantenere contatti, scambiare esperienze, promuove-re incontri ed iniziative.

    Nel corso degli anni si rivelata unesperienza certamente positi-va, che di fatto si resa utile per la promozione di eventi sociali organizzati anche dai singoli Circoli (es. Convention ITTONA o feste annuali) o per la diffusione di informazioni in merito ad ini-

    ziative formative della Provincia Autonoma di Trento.

    Tuttavia, a distanza di 13 anni, sulla base di un costante dialogo con lUffi cio Emigrazione, fa-vorito da quotidiani contatti in rete intercorsi nellultimo quin-quiennio soprattutto con giovani oriundi trentini Nordamerica-ni - che hanno personalmente partecipato ad interventi quali programma interscambi, borse di studio, corsi Icon - nonch con gli stessi delegati dei Congressi mondiali e con i Consultori re-ferenti per il Canada e gli Stati Uniti, la Provincia Autonoma di Trento, insieme alle associazioni di emigrazione, ha inteso avviare una specifi ca azione destinata al Nordamerica.

    La prima fase ha previsto una ricerca via social media - laddo-ve non fossero direttamente gi coinvolti nelle attivit dei Circoli - di discendenti di emigrati trenti-ni, in et compresa tra 18 anni e 45 anni, residenti negli Stati Uniti ed in Canada.

    Lampia fascia di et ha pertan-to signifi cato riferirsi a giovani studenti ma anche a giovani adulti che sono gi da tempo inseriti in carriere professionali, molto spesso con qualifi cazioni di rilievo ed in diversi settori (formazione e universit, impren-ditorialit, medicina, ecc.).

    Blueprint, unopportunit che i partecipanti han

    Il saluto del CircoloVenerd 27 maggio sono stati ospiti do-

    nore della cena alcuni rappresentanti del Circolo trentino del Wyoming, particolar-mente soddisfatti ed orgogliosi del fatto che sia stata scelta Rock Springs per uniniziativa cos rilevante per i giovani del Nord America. Il saluto del Circolo stato portato dal presi-dente, Ryan Taucher (secondo da sinistra) e dalla past-presiden Josephine Profaizer (terza da sinistra). Con loro nella foto (da sinistra) ci sono Armando Maistri, Maurizio Tomasi e Sabina Corradini, della Trentini nel mondo.

    Composizione fotografica di Erik. M. Paternoster

  • 11 6 - 2016

    La relazione col territorio di residenza invece ha signifi cato riferirsi a giovani oriundi che essendo Americani e Canadesi sono comunque espressione di unemigrazione trentina avvenuta in epoche diverse, che presentano caratteristiche e specifi cit che meritavano di essere valorizzate rispetto a ciascuna storia per-sonale che nei lavori di gruppo ha effettivamente trovato spazio idoneo per essere raccontata e condivisa.

    Inoltre, per ampliare ulterior-mente lorizzonte alle rifl essioni nei gruppi, sono stati coinvolti partecipanti che rappresentavano anche diverse tipologie di mobi-lit e che fanno comunque parte del variegato mondotrentino quali due giovani brasiliane oriunde trentine trasferitesi negli Stati Uniti per lavoro e giovani che dal Trentino si sono trasferiti recentemente in Nordamerica per mettersi in gioco e ricercare opportunit di studio/lavoro.

    Cos come risultato fonda-mentale lapporto nei gruppi della partecipazione motivata di tre giovani trentini che hanno rap-presentato la Societ Americana di Storo. Un chiaro esempio che conoscere e raccontare il passato serve anche a trasformarlo in una opportunit presente di scambio e crescita collettiva.

    Lo staff di Blueprint 2016, magistralmente guidato dal dott. Flavio Antolini, ha proposto al gruppo di partecipanti (manager, insegnanti, medici, imprenditori, studenti college, istruttori yoga, ecc.) un patto formativo che fi n dal primo momento ha ricevuto una completa adesione, sia per i contenuti che sostanzialmente ruotavano attorno al concetto di conosciamoci attraverso le nostre esperienze famigliari che ci legano al Trentino, la nostra terra di origine comune che per la modalit di lavoro adottata ovvero la formula di un work in progress dove il lavoro nei

    gruppi non dipende da risultati in qualche modo gi predefi niti ma dallelaborazione, rifl essione e partecipazione motivata dei membri, dando valore alle singole esperienze professionali e competenze personali.

    Al regista e videomaker Patrick Grassi, che con professionalit e passione ha seguito lintero per-corso, stato chiesto di raccoglie-re materiale audio-visivo sui vari momenti e passaggi che hanno caratterizzato fi nalit, contenuti e modalit operative del progetto formativo, per far memoria ma anche per consentire eventuali ulteriori approfondimenti.

    Crediamo che BLUEPRINT sia una opportunit che i giovani hanno saputo cogliere e vivere con grande senso di responsabi-lit. E laspetto pi signifi cativo che gi stanno rendendo pro-pria questa esperienza mediante:

    1) attivazione di nuovi social destinati ai Trentini in Norda-merica (sito, gruppo e pagina fb e instagram) e sui quali confl uir a breve anche il gruppo NAYTO, essendo sistemi che offrono una migliore gestione operativa aggiornata dei contatti e dei contenuti.

    2) ricerca di modalit per au-tofi nanziarsi (tramite crowdfun-ding)

    3) promozione di adesione ai social da parte di altri potenziali interessati (per cui il numero in continua progressione)

    4) verifica disponibilit per composizione gruppo lavoro operativo e suddivisione incari-chi secondo le competenze

    Tutto questo a distanza di un solo mese dalla conclusione del workshop fa ben sperare nelle progettualit che potranno nascere dalla capacit di condi-visione, impegno e volont di queste generazioni e quelle che seguiranno.

    Antonella Giordanie Lorenza Fracalossi

    Uffi cio Emigrazione

    nno vissuto con grande senso di responsabilit

    Polenta, my love! Entusiasmo alle stelle per la cena fi naleQuando ha saputo che cera lintenzione di

    fare una sorpresa ai partecipanti a Blueprint e di preparare una polenta per la cena fi nale di domenica 29 maggio, Mark Anselmi (a destra nella foto, proprietario di origini tren-tine dellalbergo che ha ospitato Blueprint) si precipitato in cantina per recuperare un grande paiolo in rame, fatto in Trentino, da tempo inutilizzato. Lo ha ripulito e rimesso a nuovo e affi dato poi ad Armando Maistri (con lui nella foto) che si era offerto di fare il polentaro per questa speciale occasione.

    La farina utilizzata era stata portata da Storo dalla delegazione giunta dallItalia e larrivo del paiolo fumante nella sala da pranzo stato accolto da una ovazione da parte di tutti. La sorpresa stata molto gradita.

    Lentusiasmo era alle stelle: Blueprint ha cos confermato che la polenta - che spesso era stata citata nei lavori di gruppo svolti dai partecipanti come parte integrante del loro patrimonio trentino - un piatto tipico molto amato anche dalle giovani generazioni nord americane.

    Da sinistra: Lorenza Fracalossi e Antonella Giordani dellUfficio Emigrazione.

  • 126 - 2016

    Dalle nuove tecnologie un ai

    Dopo la prima fase com-posta di racconti perso-nali legati alla storia delle proprie famiglie emigrate in nord America e dei ricordi delle stes-se, che hanno commosso anche gli animi pi fermi, sono state elaborate varie idee e rifl essioni: il passato ci lega con una storia comune, il presente rispecchia levidenza della stessa attraverso la stessa lingua (o il ricordo di essa), il cibo, le usanze, gli ogget-ti, il gioco delle carte, il legame alla tradizione, alla montagna, ai nonni.come portare tutto que-sto nel futuro dandogli valore?

    Mescolando tutti questi ingre-dienti nel paiolo di rame in cima alla montagna, la nostra polenta ha preso forma ed diventata il Rifugio un sito internet, un luogo virtuale ma un rifugio vero e umano dove poter mantenere i contatti, creare nuove reti, mante-nersi informati, condividere espe-rienze ed informare su opportu-

    Durante Blueprint, c stata unoccasione speciale che mi ha particolarmente emozio-nato. successo quando abbiamo visitato la citt fantasma di Superior, e abbiamo fatto una passeggiata rifl essiva.

    Appena scesi dallautobus il compito che ci era stato affi dato era di scegliere individual-mente una meta e di raggiungerla, registrando i nostri pensieri. Qualcuno ha camminato per un centinaio di metri verso punti vicini, altri invece si sono avventurati un po pi lontani fi no in fondo alla valle, mentre un paio si sono diretti sulle parti pi alte della zona.

    Essendo un escursionista, sono andato sulla

    cima del piccolo monte e una volta arrivato ho respirato profondamente e ho guardato il paesaggio intorno a me. Quello che mi ha colpito stata la vista degli altri trentini di Blueprint e come simbolicamente ognuno di noi stesse esplorando, cos come avevano fatto i nostri antenati, sentieri diversi ma sempre con lo stesso scopo comune, ossia quello di non dimenticarci mai delle nostre origini.

    Sulla cima di quella montagna ho viaggiato

    indietro nel tempo e immaginato come deve essere stata la vita dei tantissimi trentini arrivati a Superior e la loro speranza di dare una vita migliore alle loro famiglia.

    La notte prima della trasferta a Superior, i nostri animatori ci avevano chiesto come state lasciando la vostra impronta come trenti-no: una domanda che mi ha fatto pensare. In cima alla montagna ho cos deciso di costruire una struttura in pietra a simbolizzare che io, Erik Paternoster, orgoglioso trentino ho raggiunto la cima per onorare i risultati dei miei avi e quelli degli altri trentini.

    Erik M.Paternoster

    Immedesimatonei miei antenati

    La visita alla citt fantasma stata unoccasione specialeper tutti i partecipanti

    Com natoil Rifugiotrentino

    www.rifugiotrentino.com: progettato e realizzato dura

    a svilupparsi per diventarper tutti i trentini degli S

    per fare rete conoscersi,condividere storie ed

    nit di viaggio, scambi culturali, lavorativi, universitari. Il Rifugio una fi nestra sul Trentino per conoscere meglio le proprie origini e le persone con la stessa provenienza, avere un punto di riferimento per cercare le proprie famiglie, mettersi in contatto con enti preposti in Trentino e in Usa o Canada.

    Ma un sito internet non basta se mancano i rapporti umani e qui la nostra mission di riportare in vita e ringiovanire i circoli trenti-ni in Usa e Canada. La modernit ci da i mezzi per restare in contat-to tra di noi nonostante le grandi distanze ma dob-b i a m o mantene-

    re le relazioni sociali nel nostro piccolo con le varie generazioni - il passato, il presente e il futuro - portando avanti il lavoro dei no-stri nonni con la nostra passione e modernit per coinvolgere i gio-vani del futuro e dare continuit a questo progetto.

    Cos oltre al sito, alla pagina fa-cebook, al blog, anche una guida per i Circoli trentini presenti sul territorio americano e per quelli nascenti. Come portare avanti campagne pubblicitarie e di pro-mozione delle attivit dei circoli, come raggiungere pi persone e giovani possibili, come unire e fare rete tra i vari circoli per condividere e aiutarsi a vicenda, come organizzare degli eventi, dove potersi informare e in che enti trovare supporto.

    Alla fi ne la cosa pi signifi cati-va del la-voro fat-to che ognuno

    di noi nel gruppo ha trovato il suo compito morale nella quotidianit per portare avanti tutto questo con i piccoli gesti di tutti i giorni, una telefonata alla nonna, un messag-gio ad un amico, il racconto della bellissima esperienza del Blue-

    Le foto sono state scattate al termine della presenei quali erano stati divisi i partecipanti al sogg

  • 13 6 - 2016

    uto per rimanere in contatto

    Per la sessione finale dei lavori di Blueprint dove-vamo riassumere le attivit svolte nelle giornate precedenti e creare unidea progettuale per riuscire a rimanere in contatto, far conoscere il Trentino e dare lopportunit a chiunque ne abbia voglia di riscoprire unepoca di storia e magari di far riemergere i propri collegamenti generazio-nali. Ad ogni partecipante era stato chiesto di portare un oggetto rappresentativo della propria fa-miglia trentina emigrata.

    Nel gruppo del quale facevo parte a turno abbiamo raccontato ognuno la propria storia riguar-dante la famiglia emigrante, pren-dendo spunto proprio dallogget-to che ognuno aveva portato. stata una preziosa occasione per conoscerci ancora pi a fondo e per ascoltare testimonianze per-sonali veramente toccanti.

    Quei momenti insieme ci hanno dato anche lopportunit di ri-percorrere le giornate precedenti

    Due splendide guideConoscere la loro storia, vedere

    gli stessi luoghi della loro vita quotidiana, provare a sentire le stesse emozioni dei trentini che erano emigrati in Wyoming per fare (prevalentememte) i minato-ri: erano questi gli obiettivi, pie-namente centrati, della giornata del 27 maggio. Grazie soprattutto alla passione di Brigida Blasi e di Frank Prevedel, tutti e due di origine trentina, che hanno preso per mano i partecipanti a Blueprint per accompagnarli in alcuni luoghi signifi cativi, in un

    percorso che li ha portati anche a conoscere meglio se stessi.

    Brigida Blasi, direttrice dello Sweetwater County Historical Museum al mattino ha parlato della storia dellemigrazione in Wyoming e ha poi fatto da guida durante la visita al centro di Rock Springs e al cimitero, dove ci sono molte tombe di trentini. Frank Prevedel stato invece la guida a Superior, un tempo citt di minatori nella quale ha vissu-to da bambino, e sulla quale ha scritto anche un libro.

    questo lindirizzo del sitoante Blueprint, destinatore il portale di riferimentoStati Uniti e del Canada, scambiarsi informazioni, esperienze personali

    print al bar o al lavoro, linvito a partecipare ad un Circolo tutto questo per non dimenticare, per creare e per unire le persone in un mondo che tanto connesso ma tanto diviso.

    Elena Giacomolli

    e rivivere gli stati danimo e le emozioni che avevamo provato: dallincertezza del primo giorno, alle rifl essioni personali fi no ai workshop di gruppo.

    Tutti abbiamo condiviso lim-pegno a fare tesoro delle espe-rienze fatte, a imprimerle bene nella memoria e a condividerle con quante pi persone possibile, per dare continuit agli impor-tanti risultati raggiunti durante Blueprint.

    C stato anche totale accordo sul fatto che internet e i social network possono essere ottimi alleati nel favorire i contatti e lo scambio e la diffusione di notizie e informazioni. Ma Blueprint, che ha riunito in un unico posto fisico giovani provenienti da luoghi tra di loro distanti ed

    stato una vera fucina di amicizie, ci ha fatto capire che nulla pu superare lintensit del rapporto interpersonale diretto. Per questo abbiamo pensato che sarebbe bello poter promuovere una festa itinerante in tutto il Nord America, con tappe nelle loca-lit dove esistono comunit di origini trentine, da organizzare in coordinamento con lUffi cio Emigrazione e con la Trentini nel mondo.

    Blueprint ha dato la possibi-lit ad ogni partecipante di con-dividere la propria esperienza e di mettere a disposizione degli altri le proprie qualit e competenze, in uno scambio profi cuo e intenso che ha favorito il nascere di nuovi profondi legami fra noi tutti. La frase che abbiamo scelto per con-cludere lesposizione del nostro lavoro di gruppo, credo riassuma perfettamente lesperienza: befo-re roots and now friends, prima radici e adesso amici.

    Cristiano Marini

    Blueprint,una fucinadi amicizie

    ntazione delle proposte elaborate dai tre gruppi iorno formativo.

  • 146 - 2016

    Rock Springs m anco-ra troppo addosso per riuscire a raccontare in termini di obiettivi formativi, scelte metodologiche, azioni e valutazioni, una delle esperienze pi signifi cative del mio percorso professionale ed umano.

    Sento forte il rischio di non ri-uscire a districarmi fra lesigenza di descrivere efficacemente lo sviluppo di questo progetto in-centrato sullidentit complessa e dinamica delle ultime generazio-ni di emigranti trentini in USA e in Canada, il dovere di riportare la concretezza e leffi cacia dei risultati ottenuti, e il desiderio di comunicare lintensit emotiva condivisa con i corsisti e lo staff con cui ho vissuto e lavorato.

    Preferisco promettere un nuo-vo testo adeguato alla rilevanza dellevento e riportare, invece, qui due stralci dei miei inter-venti di apertura e chiusura di BLUEPRINT che credo possano descrivere il mio confi ne fra i fatti ed i vissuti.

    DALLINTERVENTO INTRODUTTIVO

    Da trentanni a questa parte la comunicazione diventata il mio lavoro.

    Ci sono mille modi di interpre-tare questo termine sempre pi usato e, troppo spesso, abusato.

    La comunicazione per me larte di capire e tracciare i confi ni incerti fra il nostro cuore e la nostra mente, fra le nostre emozioni e la nostra razionalit, fra noi e gli altri, fra il passato il presente e il futuro.

    Lho fatto incontrando donne e uomini, giovani e vecchi, ma-nager e operai, uomini daffari e assassini, insegnanti e grandi chef, artigiani ed intellettualiIn trentanni ho incontrato circa centomila persone nel mondo, e conosciuto molti mondi fra i quali uno dei pi affascinanti stato quello dellemigrazione trentina.

    Questo incontro mi ha portato a viaggiare non solo nei territori ma soprattutto dentro il labirinto della nostra identit. stato il viaggio pi straordinario della mia vita che mi ha fatto fare una scoperta incredibile: la macchina del tempo esiste

    La macchina del tempo esiste

    Unavventura irripetibileLE IMPRESSIONI DI FLAVIO ANTOLINI, IDEATORE E CURATORE DEL PROGRAMMA FORMATIVO DI BLUEPRINT 2016

    e siamo noi.La macchina del tempo esiste e

    siamo noi quando facciamo rivi-vere la storia e la vita dei nostri antenati nella nostra memoria, nei nostri racconti, nelle nostre azioni, nei nostri progetti, nei nostri incontri.

    Credo che il vero successo non consista nella fama o nel denaro ma nellavere qualcuno nella nostra vita che ci voglia bene e ci apprezzi per quello che siamo non come professionisti ma come persone: qualcuno che sappia chi siamo e che sappia fare con noi qualche passo nel labirinto della nostra vita.

    Questa la bellezza della vita di tutti che sempre un gioco affascinante con le nostre radici, i nostri problemi ed i nostri sogni che si intrecciano in una dinamica rete di relazioni.

    Io vorrei che Blueprint fosse unoccasione di condividere capi-re e, speriamo, modifi care questa rete incrociando le nostre radici, i nostri problemi, i nostri sogni.

    Spero che Blueprint sia unoc-casione per cercare e scoprire alcune radici della nostra storia.

    E la storia di una persona, di un

    popolo e dellintera umanit pi solida non tanto se le sue radici sono lunghe, quanto piuttosto se sono intrecciate in una rete intricata e forte.

    Per questo spero che Blueprint sia unoccasione per intrecciare le nostre storie che sono la forza del

    nostro presente.Per questo spero

    che Blueprint sia unoccasione per intrecciare i nostri problemi che sono il desiderio di trovare risposte alle nostre domande.

    Per questo spero che Blueprint sia unoccasione per intrecciare i nostri sogni che devono es-sere trasformati in progetti reali e con-creti da (ri)portarci a casa e condividere con nuove modalit.

    Affermo spesso che tutta la mia vita stata ed un tenta-tivo di trasformare i miei sogni in progetti.

    Questo quello che vorrei fare anche qui, negli USA, qui a Rock Springs, qui con tutti voi, intrecciando le nostre menti, le nostre emozioni, i nostri ricordi, le nostre competenze e, soprat-tutto, i nostri cuori dentro cui pulsa un po di sangue dei nostri antenati trentini.

    DALLINTERVENTOFINALE

    Il mio lavoro in questi giorni non era quello di raccontarvi chi sono e cosa faccio, ma quello di

    LINI IDEATORE E CURATORE DEL PROOOOOOOOOGRAMMA F

    La macchina del tempo esiste e siamo noi quando facciamo rivivere la storia e la vita dei nostri antenati nella nostra memoria,nei nostri racconti, nelle nostre azioni,nei nostri progetti, nei nostri incontri

  • 15 6 - 2016

    far raccontare a voi chi siete, cosa fate e cosa vorreste fare.

    Ma per fare questo ho dovuto usare, comunque, ci che sono, cosa provo e quello in cui credo: le mie competenze, le mie emo-zioni e i miei valori.

    Non ve li ho raccontati ma li ho usati. quello che abbiamo fatto tutti noi qui in questi giorni in cui le nostre competenze, i nostri valori e le nostre emozioni si sono mixati dando vita a ci che abbiamo vissuto, a ci che abbiamo capito e a ci che abbiamo progettato.

    quello che abbiamo fatto tutti noi qui in questi giorni in cui abbiamo condiviso una grande esperienza.

    Grande non solo per le attivit che abbiamo realizzato assieme da mercoled ad oggi e che rimar-ranno impresse nelle nostre foto, nei nostri cellulari e nellincredi-bile lavoro di documentazione di Patrick e di Leo.

    Ma grande anche, soprattutto, per quella parte invisibile ed inesprimibile che rimarr dentro di noi e che sar lenergia che

    far vivere le idee progetto che ci avete comunicato cos effi ca-cemente in questa mattinata di straordinaria intensit.

    Quando parliamo di esperienza pensiamo sempre a qualcosa che si riferisce al tempo e al fare: pi cose facciamo e per pi tem-po le facciamo pi esperienza abbiamo.

    vero che la qualit delle no-stre esperienze dipende dal tempo che dedichiamo a fare qualcosa, ma dipende soprattutto dal tempo che dedichiamo a rifl ettere su ci che facciamo: prima, durante e soprattutto dopo le nostre azioni. E noi possiamo pensare a ci che facciamo prima, durante

    e dopo da soli, oppure condivi-dere il nostro pensiero con altri.

    quello che abbiamo fatto qui condividendo azioni, attivi-t, pensiero, emozioni, valori, competenze, decisioni e scelte in un straordinario intreccio al quale abbiamo dato un nome: BLUEPRINT.

    BLUEPRINT: una parola ascoltando la quale nessuno nel mondo potr mai capire e provare quello che proveremo e capiremo noi!

    Credo che siano stati quattro giorni in cui siamo stati tutti bene, che non signifi ca sempre tutti sorridenti, allegri e felici

    Dentro BLUEPRINT hanno

    trovato spazio anche il dubbio, lindifferenza, la noia, il nervo-sismo, il confl itto, lo scoraggia-mento, la perdita del senso di ci che stavamo facendo, la voglia di lasciar perdere, il disorienta-mento ma siamo rimasti qui, ci siamo dati il tempo, ci siamo aspettati tutti come abbiamo fatto con gli ultimi arrivati laltro ieri nelle vallate silenziose di Supe-rior quando, dopo esserci persi da soli nel deserto, un colpo di clacson ci ha indicato la direzione verso cui tornare.

    UN RINGRAZIAMENTOPARTICOLARE

    Ed stato (foto in basso) aspet-tando qualcuno che tardava ad arrivare che, forse, abbiamo tro-vato il tempo per capire qualcosa in pi di noi stessi che forse non avremmo mai trovato.

    Ed stato osservando gli amici che laspettavano, che, forse, qualcuno ha capito qualcosa di pi di s e degli altri.

    Mi piacerebbe concludere BLUEPRINT con un ringrazia-mento molto personale in questo particolare periodo della mia vita.

    Ho trascorso questi ultimi quarantanni affrontando sempre lo stesso tema: cercare di capire meglio chi siamo per poter ge-stire meglio i nostri rapporti con gli altri.

    Ho viaggiato per 30 anni nel labirinto dellidentit di miglia-ia di persone ed ora ho spesso limpressione di essermi perso nel labirinto della mia!!

    E pi invecchio pi sento il bi-sogno di un colpo di clacson che mi faccia perdere la paura, mi dia coraggio e mi faccia capire, non dico cosa fare, ma almeno da che parte andare per non perdermi

    Grazie a voi tutti ragazzi e allo staff che mi ha accompagnato in questavventura irripetibile, per essere stati un fortissimo colpo di clacson nella mia via.

    Flavio Antolini

    La vita sempre un gioco affascinantecon le nostre radici, i nostri problemi

    ed i nostri sogni che si intrecciano in una dinamica rete di relazioni. I partecipantia Blueprint hanno condiviso, azioni,

    attivit, pensiero, emozioni, valori,competenze, decisioni e scelte

  • 16

    I COMMENTI DI ALCUNI PARTECIPANTI

    Che bellofar parte

    della grandefamiglia

    dei trentininel mondo

    Non avrei mai pensato che andare sulle montagne del centro America avrebbe potu-to cambiare la mia vita cos tanto. Se prima ero nervosa di andare a Blueprint da sola, ora sono cos felice di averlo fatto perch ho incontrato cos tante persone che posso sinceramente dire sono diventate la mia famiglia. diffi cile spiegare la magia che avvenuta e sono contenta sia successo. Sono fi duciosa che incontrer di nuovo la mia nuova famiglia, nessuno che non ci sia stato comprender mai cosa abbiamo condiviso durante quei brevi giorni a Rock Springs, Wyoming. Stephanie Auman

    Allinizio ero perplesso sul perch que-sto evento fosse stato chiamato Blueprint (cianografica in italiano). Ma dopo una settimana in mezzo alla mia nuova famiglia trentina, ho compreso che aveva perfetta-mente senso. Si trattava di una cianografi ca per il futuro, una cianografi ca per riconnet-tersi con il passato e una cianografi ca per creare una nuova comunit. Costruito su una base di amore e rispetto per la nostra eredit comune, Blueprint linizio di un nuovo Trentino nel mondo, dove i vecchi legami diventano nuove amicizie.

    Gregory Eugene Tafner McGarry

    Ho imparato cos tante cose che non avrei mai potuto immaginare. Abbiamo condiviso storie, ricordi e oggetti, alcuni di questi ci hanno fatto ridere, altri piangere, ma tutti ci hanno fatto sentire orgogliosi, stupiti, interessati e sorpresi allo stesso tempo. Abbiamo incontrato persone interessanti, visitato bellissimi luoghi, e condiviso mo-menti preziosi che ci hanno fatto rifl ettere su cosa siamo, da dove veniamo e chi vogliamo essere. Sono molto orgogliosa di aver potuto condividere con tutti quello che il Gruppo giovani trentino-brasiliani ha fatto e mi au-guro veramente di essere riuscita a mostrare a tutti che tutto possibile quando mettiamo insieme le nostre menti.

    Regiane Scoz Cidral

    La mia esperienza a Blueprint 2016 stata duplice. Da una parte come mentore, ho avuto lonore di fare parte di questo pro-getto di lavoro assieme a mia fi glia Rachel. Dallaltra, vedere cos tanti giovani trentini emozionati nel portare avanti nel futuro la cultura trentina stato fantastico. La nostra eredit in buone mani.

    Michael Cristofolini

    Blueprint 2016 ha cambiato la mia vita. Non sapevo cosa mi stava aspettando andando a Rock Springs ma sono tornata

    con una felicit rinnovata e uneccitazione per la vita, una nuova grande famiglia, e un fresco sentimento di appartenenza. Ho sempre amato essere italiana, ma fi no a Blueprint non sapevo quanto fosse speciale essere trentina. La comunit che abbiamo straordinaria e non vedo lora di essere un membro attivo nella comunit mondiale dei trentini per il resto della mia vita. Grazie a tutti gli organizzatori e partecipanti Blue-print 2016, ci vediamo!

    Sage Harmony Franch

    Prima di Blueprint avevo sempre visto il mio patrimonio trentino come una scelta, come qualcosa che ho scelto di integrare nella mia identit e che mi ha aiutato a di-ventare un individuo unico. Perci stato uno shock per me partecipare a Blueprint e realizzare che non ero unico come pensavo, che cerano moltissimi giovani nordameri-cani che si identifi cavano fortemente con le loro radici trentine. Anche se venivamo tutti da luoghi differenti con diversi contesti, nel corso dei cinque giorni siamo stati sorpresi nello scoprire quanto avevamo in comune. Sia che fosse il modo in cui la nonna agitava il dito, sia che fossero i valori delleducazio-ne, della famiglia, del duro lavoro con cui siamo cresciuti, abbiamo iniziato a capire che eravamo discendenti degli immigrati trentini pi di quanto pensassimo.

    La nostra eredit trentina non una scelta, ma noi scegliamo di esplorarla e sono molto contento di aver scelto di legarmi alle mie radici durante Blueprint 2016.

    Paul Maffei Quackenbush

    Il viaggio a Rock Springs, Wyoming, stata una esperienza veramente indimentica-

    bile. Inizialmente, non sapevo a cosa andavo incontro, chi avrei incontrato e cosa era previsto per noi tutti Blueprinters durante la settimana. Ero ansioso, ma allo stesso tempo eccitato di incontrare altri trentini da tutto il mondo e avere la possibilit di condividere simili passioni per la natura, la lingua trentina, il cibo e le storie famigliari. Non vedevo lora di sentirmi come un vero trentino!

    Lesperienza ha trasformato il modo in cui vedo il mio patrimonio trentino, e ha elevato la mia ammirazione nei confronti delle migliaia di emigranti trentini che han-no rischiato tutto per una vita migliore negli Stati Uniti e in Canada. stato gratifi cante vedere quanto siamo orgogliosi del nostro patrimonio e quanto vogliamo continuare a ispirare le nostre future famiglie nel non dimenticare cosa i trentini immigrati ci han-no lasciato. Erik. M. Paternoster

    Allinizio non sapevo cosa aspettarmi, visto che non avevamo avuto un programma se non quando siamo arrivati in Wyoming. Appena arrivati, abbiamo conosciuto i compagni di stanza e poi ci siamo seduti per cena. Non potevo credere come siamo andati tutti velocemente daccordo.

    Ci sono voluti solo pochi minuti per tro-vare un legame con tutti quelli seduti al mio tavolo ed stato in quel momento che mi sono sentita felice di essere parte di questa esperienza. Ho avuto la possibilit di incon-trare nuovi amici che considero oggi la mia famiglia. Mi sento fortunata di essere stato scelta per partecipare a Blueprint 2016, e lo rifarei sicuramente di nuovo.

    Stefanie Corazza

    Dopo essermi iscritta a Blueprint 2016, mi sono accorta che avevo un sacco di dubbi. Non ero sicura di cosa aspettarmi ed avevo un po di paura. Non avevamo ricevuto mol-te informazioni prima di partire. La nostra prima cena allhotel stata loccasione per stringere i primi legami. Abbiamo iniziato presentandoci e scoprendo da dove eravamo originari in Trentino e dove vivevamo ades-so. Ho incontrato Nicole da New York City la cui famiglia proviene da Rev, paesino vicino a Romallo da dove proviene invece la mia famiglia. Infatti lei conosce uno dei miei cugini, Alessandro!

    Nei cinque giorni successivi abbiamo stretto altri legami e condiviso numerose storie delle nostre famiglie e dei diversi Circoli Trentini del Nord America.

    Alla fi ne stata unesperienza veramente incredibile e la rifarei sicuramente di nuovo.

    Jamie Bertolini

    Ha

    colla

    bora

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    iada

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  • 17 6 - 2016

    DALLE VALLI

    Come sosteneva Indro Montanelli:Un popo-lo che ignora il proprio passato non sapr mai nulla del proprio presente.

    Su queste basi deve fondarsi una scuola formativa che vuole creare cittadini consapevoli dei problemi che la storia nella sua ciclicit ripresenta anche con gli interessi.

    Per questo motivo nella nostra scuola annualmente affrontiamo tematiche di storia locale quali:

    -origine dei toponimi-arti e mestieri antichi-realt sociali dei nostri avi-architettura e storia dei propri

    paesi.Nel corso del corrente anno

    scolastico, sorta la possibilit di aderire ad un progetto proposto dallassociazione Trentini nel mondo, riguardante lemigra-zione; tematica molto sentita nella nostra zona, che ha visto la nostra gente coinvolta personal-mente nel fl usso migratorio di inizio 900.

    La scuola ha aderito con entu-siasmo perch la proposta ci dava ancora una volta la possibilit di guardare al nostro passato con occhio curioso e indagatore.

    In accordo con gli alunni stato pianifi cato un progetto suddiviso in pi fasi.

    Una prima fase di indagine sulle realt sociali di inizio secolo nelle nostre zone (il lavoro e la vita dei contadini).

    Dallosservazione e riprodu-zione delle ultime case rurali rimaste, si arrivati a capire come si svolgeva la povera vita dei nostri avi.

    La creazione poi del calendario del lavoro contadino, ha permes-

    Concluso il progetto sullemigrazionedegli alunni delle elementari di Storo

    so di comprendere il concetto di agricoltura di sussistenza e di affrontare le cause (povert- mi-seria) che hanno portato le nostre genti alla ricerca di un futuro migliore.

    Nella seconda fase, attraverso losservazione di antiche foto-grafi e e la lettura di sbiadite e sgrammaticate lettere, abbiamo analizzato la fi gura dellemigran-te, sia dal punto di vista fi sico che emotivo.

    Attraverso un gioco intitolato

    Una valigia, una storia i pic-coli storici sono stati stimolati ad analizzare degli indizi trovati in unipotetica antica valigia recuperata nel 1905 nel porto di New York e ricostruire la storia del povero emigrante.

    Sempre questa fase del pro-getto, ha avvicinato gli alunni al tema del sogno americano. Lettere, documentari, fi lm hanno portato gli alunni a contatto con la realt dura e diffi cile del di-stacco e della nuova vita lontano

    dalla propria terra e dalla propria cultura.

    Rilevanti sono stati gli in-terventi in classe degli esperti dellassociazione Trentini nel Mondo e dello storico, che attra-verso racconti, fi lmati e ricerche hanno permesso agli alunni di ri-percorrere esperienze di vita vis-suta di coloro che furono costretti ad abbandonare ci che avevano di pi caro per intraprendere il viaggio della speranza.

    Come coronamento di tutto il lavoro, ci stato gentilmente offerto dallUffi cio Emigrazione della Provincia Autonoma di Trento, un soggiorno a Genova con visita al museo del mare Galata e allAcquario.

    Due giorni intensi e istruttivi che ci hanno fatto toccare con mano il mondo del mare e la storia della navigazione.

    Particolarmente suggestiva la visita al Galata e alla mostra Memoria e migrazioni dove gli alunni si sono trovati a rivivere sensazioni ed emozioni provate dai poveri emigranti nel momento della partenza, del viaggio e dello sbarco nella nuova realt.

    A conclusione del Progetto non possiamo che esprimere un giudizio positivo. Lattivit ha coinvolto i bambini che attraver-so il gioco e losservazione sono riusciti a comprendere concetti rilevanti di un importante periodo storico.

    Quanto appreso con la ricerca, losservazione e lesperienza diretta far sicuramente parte per sempre del patrimonio culturale di questi futuri cittadini che sa-pranno ricavare dal passato inse-gnamenti per il presente e per il futuro. Le insegnanti

    Quanto appreso con la ricerca, losservazionee lesperienza diretta far sicuramente parte per sempre del patrimonio culturale di questi futuri

    cittadini, che sapranno ricavare dal passato insegnamenti per il presente e per il futuro

  • 186 - 2016

    Investire in ricerca per non avere rivali

    In questi giorni alla Mec di Scurelle (Valsugana trentina) si stanno costruendo macchi-ne con tecnologia di avanguardia per clientela svizzera, afgana, italiana, inglese e polacca. Sono impianti automatici, alcuni di grandi dimensioni, per spaccare pietre, calcestruzzo e materiale calcareo in listelle, cubetti, listo-ni, blocchi, ecc.. Ci stanno lavo-rando alcuni dei sedici dipendenti della Mec srl, azienda familiare compatta. Cinque i soci: Giusep-pe Nicoletti (il fondatore), i fi gli Laura, Lorena e Fabio (direzione, commerciale e tecnologia). Con loro Edi, il primo dipendente, socio dal 1997, unanno dopo la nascita della ditta.

    Mec una delle aziende arti-giane pi avanzate e certo non solo del Trentino. Ora il 95 per cento della sua produzione va allestero. Riesce a modellare ogni macchina sulle richieste della clientela, diffusa ormai su cinque continenti, come la sarta adatta il tessuto al corpo della cliente. Ha continuato a ricer-care e sperimentare fi n dalla sua nascita riuscendo cos ad evitare la concorrenza.

    Nei suoi laboratori si proget-tano e costruiscono macchine (aperte o chiuse), impianti e linee automatiche per lo spacco della pietra e del cemento che possono essere affiancate da sistemi di

    Per spaccare e rifi nire pietre e cementoil mondo si affi da alle macchine MEC

    FESTEGGIA VENTANNI DI ATTIVIT LAZIENDA ARTIGIANA DI SCURELLE CHE HA SEDICI DIPENDENTI E UNA SEDE DI 1.800 MQ

    movimentazione facilitanti. una delle specialit di Mec. Inoltre, impianti per frantoi a mascelle o del tipo mulino a martelli. Ogni macchina o impianto modula-re, in modo da essere integrato

    secondo le esigenze, anche per gli imponenti blocchi cava. E adattabili sono i suoi accessori. Produzione personalizzata, con-sulenza ed assistenza fornite up to date in tutto il mondo.

    In video c ora un cliente afri-cano, chiede assistenza: gli viene data on line con App myMec, multilingue gratuita offerta alla clientela per assisterla comuni-cando in diretta ogni necessit e soluzione.

    Ne passata acqua sotto i ponti anche per Mec. Aveva iniziato con il progettare e costruire una piccola pressa idraulica per fran-gere la pietra Giuseppe Nicoletti in uno spazio di fortuna non lon-tano dal pollame della sorella. Ora in ditta si parla brasiliano e russo, oltre ad inglese, spagnolo, tedesco e fancese perch vende in 61 Paesi del mondo. Non diffi cile udire linguaggi africani o arabi in produzione e vedere visi stranieri.

    Il materiale in opera lavorato con macchinario di Mec in un catalogo fotografi co ormai ciclo-pico. Si va da interventi di grosso richiamo ed assai noti, come la pietra arenaria rossastra che rive-ste il Duomo di Dresda oppure il travertino che copre le superfi ci dellaeroporto di Firenze, alle piazze, anfi teatri, scalinate, ville, piscine, bagni ed interni, cubetti stradali, colonnati, ecc.

    Nei primi anni le macchine erano manuali, ora la richiesta maggiore per le automatiche per aumentare la capacit di produzio-ne, affi ancate da sistemi per movi-mentare la pietra e valorizzare gli

    A destra Mario Liberali, direttore generale della Roverplastik e qui sopra un edificio realizzato con limpiego di prodotti Roverplastik (www.roverplastik.it)

    Giuseppe Nicoletti, fondatore e presidente di Mec srl, a 68 anni in azienda ogni gior-no. Da manuale: chi si fa da solo raramente molla la presa.

    Qual il suo ruolo ora?Debbo essere almeno un passo in avanti

    per capire il mercato di domani e le esigenze del cliente.

    Ha fatto la classica gavetta, fra Trentino e Svizzera, qui da migrante.

    Dallavviamento industriale ad indirizzo meccanico (la formazione professionale del tempo, selettiva e competitiva) alla fabbrica, lAdige Sala di Levico Terme, subito al tornio. Sette mesi e poi via, in Svizzera, nel cantone San Gallo.

    Perch? Ero curiosissimo, cerano gi mia

    sorella e mio fratello, chiesi il loro parere. A casa non avevamo nemmeno la bicicletta, in Svizzera i salari erano migliori. Ci rimasi per dieci anni, da tornitore a responsabile di

    produzione. La mia padrona di casa, una ma-estra in pensione, mi insegn bene lidioma, mi serv in seguito per penetrare nel mercato di lingua tedesca.

    Nel 1976 rientra in Adige Sala, addetto ai prototipi. Laveva lasciata con 12 dipen-denti e la ri


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