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Gli aspetti meccanici per la manutenzione dei - insula.it · Lo stesso Cecchi, così proseguiva:...

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Nel convegno tenuto nel dicembre 1999 su“La manutenzione urbana: i rii diVenezia”, l’allora Soprintendente per iBeni Ambientali e Architettonici di

Venezia, Roberto Cecchi, così esordiva: “In questa città il tema della manutenzione avrebbe

dovuto essere un fatto usuale, il fulcro dell’attività delle

amministrazioni, perché nessuna altra città al mondo

soffre per la mancanza di cura come questa… La città si

trova a bagno nell’acqua, che per di più è salmastra, con

problemi di conservazione assolutamente singolari e

incredibilmente rilevanti. I segni del degrado sono

evidenti, con riflessi importanti anche sui sistemi

strutturali, talora con preoccupanti parzializzazioni delle

sezioni resistenti”.

Lo stesso Cecchi, così proseguiva: “Per le esigenze del costruito, connesse alla disciplina del

restauro-conservazione, dobbiamo aggiungere alla

nozione di manutenzione il concetto di controllo. Oggi,

raffinate tecniche di indagine permettono diversi livelli di

conoscenza… La manutenzione dei rii s’inquadra in

questa logica”.

La manutenzione esige, dunque, preliminarmente uncontrollo del manufatto per stabilire le tecniche piùappropriate d’intervento manutentivo. Riabilitato ilmanufatto, l’ulteriore e importante passo consistenel conservarne la qualità raggiunta e dunque nelpoterlo predisporre, a mezzo di ulteriori periodicicontrolli, per una manutenzione programmata:intelligent building.Il direttore tecnico di Insula, Ivano Turlon,nell’intervento L’approccio progettuale di Insula,presentato allo stesso convegno, su questafondamentale scelta metodologica, chiariva:

“Aspetto operativamente importante è l’approccio

progettuale nella definizione degli interventi. In

particolare, esso è basato sulla affermazione della

preminenza degli aspetti conservativi (conservare i valori

formali, materici e ambientali del manufatto, sedimentato

nello sviluppo storico del tessuto urbano, nel

riconoscimento dell’efficacia della sua funzione) con la

conseguente adozione di criteri di progetto riferiti al

concetto di ‘miglioramento’, intendendo con ciò

‘l’esecuzione di una o più opere riguardanti i singoli

elementi strutturali dell’edificato con lo scopo di

conseguire un maggior grado di sicurezza senza, peraltro,

modificare in maniera sostanziale il comportamento

globale’. Per tale approccio, la progettazione si sviluppa

sin dall’inizio attraverso un costante confronto e una

verifica delle attività con la Soprintendenza Archeologica

e con quella ai Beni Architettonici e Ambientali,

provvedendo in sinergia al recupero delle informazioni e

alle indagini necessarie”.

In merito alla qualità raggiunta e al livello disicurezza statica raggiungibile è oggi riconosciuto,anche se non ancora esplicitato con puntualinormative, che nell’ambito del risanamento e delrecupero strutturale si possa derogare dai principigenerali prescritti per le nuove costruzioni. Sonoaccettabili, dunque, interventi capaci di migliorare lecondizioni generali delle opere da consolidaresenza, necessariamente e automaticamente,ricorrere all’adeguamento al nuovo edificato.Questo importante criterio progettuale, nell’ambitodella sicurezza delle costruzioni, è statocompiutamente descritto nei contributi su Il sistema delle sponde da Claudio Modena e daIvano Turlon, Guido Driussi e Guido Biscontin.L’amministratore delegato di Insula Paolo Gardin,nel suo intervento su Il progetto integrato rii:

avanzamento e prospettive, per quanto attiene lasituazione del degrado sia dei muri di sponda che diquelli di fondazione degli edifici prospicienti icanali, rilevava:

“Non sempre le indagini preliminari riescono a mettere in

evidenza lo stato di degrado o dissesto delle sponde e

delle rive e taluni interventi sono decisi solo una volta

rimossi i sedimenti che li coprono. Insula ha valutato lo

stato delle sponde sino ad oggi indagate, nella seguente

misura: 13% con segni di grave dissesto, 21% con degrado

diffuso e 66% con degrado leggero o nullo… Pratica

manutentoria non significa solo riparare a conclamate

situazioni di dissesto e degrado, ma anche capacità di

prevenirle, monitorandone i fattori causali e limitandone

gli effetti”.

Per quanto attiene la costituzione dei muri di spondaveneziani dobbiamo distinguere due tipologiefondamentali: interamente realizzati in muratura

Gli aspetti meccanici per la manutenzione deimuri di sponda: risanamento mediante iniezionidi FEDERICO ZAGO

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oppure rivestiti in pietra (dello spessore di 20 o piùcm), sulla superficie a contatto con l’acqua, peraltezze che dal piano di campagna possonoraggiungere anche la base fondale. Le indagini svolte,e i numerosi cantieri in cui si è e si sta operando,hanno messo in luce che i muri di sponda (in questanota non trattiamo delle fondazioni degli edificiprospicienti i canali) presentano un degrado più omeno pronunciato e con caratteristiche diversificate,in relazione alle due citate categorie costruttive.Le rive realizzate esclusivamente in lateriziomostrano sempre perdita di monoliticità più o menoestesa nello spessore sia a causa della malta (nonpiù coesa al laterizio o, addirittura, mancante) siaper la presenza di sconnessioni e di cavità cheinteressano parti più o meno estese di muratura.Talune volte, per determinati tratti, soprattutto nella

parte inferiore, il paramento murario bagnato nonrisulta più presente per spessori che possonosuperare anche le due teste, in altri casi la stessamuratura si presenta con un degrado tale da doveressere interamente sostituita. Quelle conrivestimento esterno in pietra presentanogeneralmente un degrado fisico-meccanico occulto:rivestimento totalmente o parzialmente scollegatodalla muratura retrostante e questa può dimostrarsi(e per lo più si dimostra per il passaggio dicomponenti di degrado anche fra le commissuredelle pietre) alterata nel proprio funzionamento ablocco e dunque non più capace delle prestazionioriginarie. In alcuni casi, per entrambe le tipologie,il muro di sponda risulta scalzato dalla base fondale.Il degrado dunque può presentarsi moltoaccentuato, con caratteristiche di dissesti veri e

Per quanto riguarda la campagna di sperimentazione in rio della Pietà è stato necessario eseguire il rilievo geometrico dellasuperficie e della sezione della muratura. La precisione e l’accuratezza nell’esecuzione del rilievo hanno consentito unamaggiore comprensione dei fenomeni in atto durante l’iniezione dei prodotti consolidanti (le immagini di questo articolosono tratte dalla ricerca presentata nell’articolo precedente e commentate da Francesca Zanovello)

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propri (traslazione delle fondazioni, rotazione delmuro di sponda, cavità e crolli in prossimità degliscarichi fognari, mancanza totale delle prime testedi mattoni in vicinanza delle fondazioni, necessità disostituzione dell’intero paramento murario), oppuremolto leggero (a vista pressoché nullo) per le rivecon rivestimento in pietra semplicemente scollegatoalla muratura integra a tergo.Per risanare tale diversità di degrado strutturale,unitamente a quello chimico-fisico non menopericoloso, favoriti entrambi dalla mancanza diopere manutentive nel corso degli anni (1965-95),sono disponibili le due ipotesi progettuali più sopraaccennate: adeguamento e miglioramento.Adeguamento, cioè rifacimento totale con nuovimateriali (mattoni, calcestruzzo, malte cementizie,ecc.); oppure miglioramento, cioè risanamento

(cuci-scuci, iniezioni, stilatura, ecc.). La scelta diInsula, quale soggetto imprenditoriale che attua ilavori dal 1997, è stata quella del recupero di tuttol’esistente per mezzo del miglioramento, adottandola manutenzione come linea guida nella gestione diogni processo relativo al progetto integrato rii.La riabilitazione dei muri di sponda nell’ambitomanutentivo richiede il ripristino dell’omogeneità eper fare questo la società ha, correttamente esapientemente, scelto la tecnica meno invasiva emaggiormente appropriata in relazione al contesto:l’iniezione. Iniezioni di omogeneizzazione chedevono essere estese a tutte le murature di rivagiacché queste presentano, nel caso più favorevole,il distacco del paramento in pietra dalla retrostantemuratura. La tecnica delle iniezioni, tuttavia,proprio perché adottata per il consolidamento della

Sopra, il prospetto del muro originario e la posizione dei punti di riferimento per le prove soniche. Nelle immagini sonorappresentati alcuni particolari del paramento murario all’interno e all’esterno della trinca

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generalità dei muri di sponda deve esserediversificata in relazione all’intensità e al tipo didegrado. Di qui l’importanza, per il progettista e ildirettore dei lavori, di valutare la profondità delleiniezioni, il numero di cannule per unità disuperficie, la quantità e la qualità del prodotto, lapressione alla pompa e ogni altro elemento tecnicoe tecnologico per la soluzione più idonea.L’uso del cuci-scuci, la tecnica delle iniezioni e laristilatura dei giunti (da eseguirsi più profondapossibile e con prodotti specifici) esauriscono ilrisanamento per la grande maggioranza dellemurature di sponda veneziane.Naturalmente nel caso di sbrecciature estese(mancanza del paramento murario in prossimitàdelle fondazioni, crolli all’interno dei cunicolifognari, ecc.) e/o scalzamento del muro, si deverispettivamente ricorrere al rifacimento con nuovimattoni o alle tecniche di consolidamento staticopuntualmente riportate nel libro Venezia la città dei

rii, al capitolo Interventi di risanamento e

recupero strutturale (pp. 130-136).Nel proseguo esamineremo, nell’ambito degli aspettimeccanici, i tre seguenti argomenti di caratteregenerale tentando di porgere per ognuno lepeculiarità maggiormente significative:• stato di fatto delle murature di riva• prodotti per iniezioni• controlli post-iniezioni

Valutazioni sulla consistenza materica delle

rive prima degli interventi manutentivi

La prolungata esperienza di studio sulle muratureveneziane, dapprima quelle appartenenti agli edificie recentemente quelle costituenti le rive, nonchél’ormai relativamente ampia letteratura disponibile,porta ad affermare che le murature a Venezia sonogeneralmente realizzate con buoni lateriziaccompagnati ad altri, invero non molto numerosi,di basse caratteristiche meccaniche; gli uni agli altrilegati con malta che oggi ha preso parte (o pressoché completamente, nel caso delle sponde)della qualità originaria.Il laterizio, sia quello impiegato fuori terra chequello per i muri di sponda, presenta per quantoattiene la resistenza ultima a compressione campi divariazione molto estesi; quando la numerosità dicampioni risulta statisticamente sufficiente, taleesteso campo di variazione è accompagnato dadispersioni che superano abbondantemente il 20%.Laterizio, dunque, oggi non accettabile per impieghistrutturali se fosse di nuova produzione. Le

resistenze medie del laterizio storico veneziano,valutate su un congruo numero di campionatureomogenee per localizzazione, si possono stimare,come ordine di grandezza, comprese fra 14 e 28N/mm2 (fra 14 e 22 N/mm2 per le murature di spondae fra 18 e 28 N/mm2 per quelle in elevazione).Resistenze medie, pertanto, non proprio mediocri senon fossero spesso influenzate dai valori estremi.Prove meccaniche dirette sulle murature storiche(almeno tre corsi di laterizio e due letti di malta, suquattro campionature di un medesimo intorno perconseguire una valutazione in qualche misuraprobante) non sono effettuabili causa l’impossibilitàdi ottenere le campionature di muratura. Ilcarotaggio, ad esempio, dilava i provini, disturbal’omogeneità d’insieme e molto raramente consentedi ottenere letti di malta orizzontali senzainterferenze con quelli verticali o, addirittura, inaltre direzioni; il prelievo attraverso il carotaggio,dunque, molto utile per prove di natura fisico-chimica, non consente prove meccaniche sulcomplesso originario laterizio-malta a causa,soprattutto, del dilavamento della malta stessa che,già di scarsa consistenza, perde ogni proprietàproprio per effetto dell’estrazione. Peraltro, anche ilprelievo indisturbato di parti di muratura da unmanufatto fuori terra di due o tre teste di spessorenon risulta tale in quanto esso nella movimentazione(imbracatura – lievo dal sito – laboratorio –preparazione – prova) diviene di fatto disturbatocausa la modesta consistenza della malta originaria.Viceversa, prove indirette di natura meccanicapossono sempre utilmente eseguirsi con martinettipiatti. Metodica questa, però, non applicabile ai muridi sponda in quanto manca il contrasto.In sintesi, nelle murature di riva veneziane non sonoeseguibili controlli di tipo meccanico prima deiconsolidamenti, né con prove dirette né con proveindirette. Possiamo, dunque, eseguiredeterminazioni di tipo meccanico soltanto suilaterizi, e le sperimentazioni porgeranno resistenzea rottura per compressione variabili da meno di 10 N/mm2 per raggiungere anche i 60 N/mm2, conmoduli elastici compresi fra 1500 e 30.000 N/mm2 edensità fra 1,4 e 2,1 kg/cm2. Valori, pertanto,inutilizzabili se conseguiti sulla numerosità, sempremolto modesta, che i carotaggi o taluni prelieviconsentono.Peraltro anche le prove soniche, utili perdeterminare l’intensità della massa e l’integrità deimateriali, non porgono determinazioni meccaniche.Esse, pur presentando talune incertezze quando sono

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Rilievo schematico dei fronti e della sezione di muratura di palazzo Zorzi in rio di San Severo. In questo rilievo risalente al primo cantiere sperimentale sono indicate:- le dimensioni principali della struttura- i punti di battuta del martello strumentato, che sono anche punti di ricezione per

l’accelerometro, strumento che rileva la velocità di propagazione dell’onda (quadratininumerati)

- i fori delle cannule per l’iniezione

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applicate al complesso laterizio-malta (in particolare aimuri di sponda, soprattutto se rivestiti in pietra),porgono tuttavia indicazioni molto importanti perstimare il grado di aggregazione e di omogeneitàdell’apparecchiatura muraria in esame. Essendorelativamente onerose (per trasparenza richiedono unavasta trinca sul retro della sponda, quelle insemitrasparenza e di superficie risultano maggiormenteincerte) non possono impiegarsi con sistematicità.Alla luce delle esperienze acquisite si ritiene che pervalutare la consistenza materica delle rive condegrado tale da consentire gli interventi manutentivimediante iniezione (disomogeneità, sconnessioni,vuoti, inconsistenza della malta, stacco delparamento in pietra dalla muratura, ecc.) siasufficiente il controllo visivo della superficiebagnata, approfondito con lo stacco di talunimattoni e/o bolognini nelle zone più significative, larealizzazione di qualche trinca, di dimensioni peròmolto più modeste rispetto a quelle necessarie perle prove soniche in trasparenza, e taluni carotaggiorizzontali di piccolo diametro, importanti questianche per le prove fisico-chimiche.Tali controlli, poiché sono molto semplici e pocodispendiosi anche in termini di tempo, hanno ilgrande pregio di poter essere effettuati conregolarità e frequenza tali da consentirci diconoscere effettivamente la consistenza matericadella muratura e di conseguenza la possibilità dipredisporre le iniezioni consolidanti più appropriatenon solo riva per riva, ma anche tratto per tratto diuna stessa muratura di sponda.

Principali caratteristiche meccaniche e

peculiarità dei prodotti per iniezioni

Ogni prodotto per iniezioni è corredato di unascheda che ne riporta le principali caratteristichemeccaniche e chimico-fisiche accertate e dichiaratedal produttore. Nella scheda è, altresì, indicato ilquantitativo d’acqua d’impasto cui l’esecutore deveattenersi. Tutti i prodotti esaminati in laboratorio, se miscelaticon la quantità d’acqua consigliata, comportanocaratteristiche fisico-meccaniche (massa volumica,modulo elastico e resistenza ultima sia a trazioneper flessione che a compressione) perfettamenterispondenti a quanto dichiarato.I leganti idraulici speciali, più o meno additivati,impiegati per le iniezioni nei muri di spondapossiedono proprietà meccaniche molto elevate perla funzione che sono tenuti a svolgere, che è quella diriomogeneizzare la muratura riempiendone i vuoti ele macrofessurazioni e ripristinandone ilmonolitismo originario; proprietà che, essendoprodotti idraulici, tendono a incrementarsi neltempo. Le loro resistenze meccaniche sonocomparabili, se non superiori, a quelle delle maltecementizie oggi impiegate per le costruzioni inmuratura.Le malte antiche costituite per lo più da calce aereae pozzolana naturale o artificiale (coccio pesto), purcapaci di un certo grado di idraulicità, potevanoraggiungere resistenze dell’ordine del 20-25% delleattuali cementizie e, dunque, dei prodotti oggiimpiegati per le iniezioni. Prodotti che però, ancheper essere additivati, sono molto sensibili alla

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Vista del paramento esterno della parete di fondazione dipalazzo Zorzi prima del consolidamento. In primo piano icorsi dei bolognini in pietra d’Istria e sulla destra il gatolo.Nella parte in alto dell’immagine la linea verde dell’acquabattente. Sulla parte bassa, invece, i conci in pietra adiretto contatto con i fanghi del canale

Vista del muro di fondazione di palazzo Zorzi allaconclusione della fase di consolidamento. Si notano laristilatura dei giunti e ancora qualche cannula utilizzataper le iniezioni consolidanti

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quantità d’acqua d’impasto; una miscela fluida, conquantità d’acqua in eccesso rispetto a quellaconsigliata, riduce le resistenze e queste nel temponon accrescono i loro valori proprio in ragione allapiù o meno marcata fluidità.In cantiere le quantità d’acqua non possono esseredosate come in laboratorio: il prodotto, comunque,tollera leggeri eccessi d’acqua appunto perchépossiede elevate caratteristiche meccaniche le quali,anche se non raggiungono i valori dichiarati,risultano senz’altro più che sufficienti per ilconsolidamento dei muri di sponda a Venezia. Irequisiti richiesti non sono, peraltro, elevateresistenze meccaniche (con mattoni originari diresistenza media dell’ordine di 18 N/mm2 impiegaremalta cementizia ad alta resistenza non risulta néeconomico né appropriato) bensì quelli legatiall’affidabilità, cioè alla capacità di manteneresensibilmente invariate nel tempo le qualitàraggiunte con la manutenzione consolidante e,dunque, la durabilità: ben sapendo che tutti imateriali porosi si degradano. Il comportamentonell’uso (prestazione) è conseguibile attraverso ilprogetto: nel caso dei muri di sponda operareaffinché il prodotto iniettato abbia effettivamenteomogeneizzato la muratura, o il rivestimento allastessa, in relazione al degrado visivamenteconstatato, effettuare la ristilatura profonda deigiunti con materiale durevole e realizzarel’eventuale intonaco protettivo, qualora lecondizioni ambientali lo consentano.Per il loro impegno statico le rive non richiedonoragguardevoli resistenze meccaniche essendo i tassidi lavoro a compressione delle murature per lo piùmodesti. Le stesse sponde, tuttavia, possonopresentare problemi strutturali anche importanti,come accennato, per traslazione e/o riduzione dellesezioni resistenti. Dissesti questi che, se pur limitatiin estensione, comportano interventi superiori e

diversi dal consolidamento mediante iniezioni;iniezioni, viceversa, che in generale interessano, conpresenze più o meno accentuate, la totalità delle rive.Il consolidamento delle sponde mediante iniezionidiviene la tecnica maggiormente appropriataproprio perché non sono necessarie resistenzesuperiori a quelle originarie; conseguite, questeultime, con malte di scarsa qualità. Tale tecnica,infatti, non è stata studiata per apportare incrementidi proprietà meccaniche, bensì per aggregare eomogeneizzare il corpo murario, che è ciò di cuieffettivamente abbisognano le rive venezianedall’intervento manutentivo.I prodotti per le iniezioni sono influenzati – per quantoattiene il tempo di maturazione capace di conferire leproprietà meccaniche riportate nella schedad’impiego – dal modo in cui maturano i provini:completamente immersi in acqua (come prescrive ilpunto 8.3 della UNI EN 196-1, norma tecnica semprecitata dai produttori), oppure maturati in altroambiente. Tale considerazione non è di secondariaimportanza trattandosi di consolidamento di rive,poiché il comportamento di alcuni leganti risultarelativamente influenzato dal tipo di stagionatura deiprovini. Stagionatura che determina il tempo pereffettuare i controlli sull’effettivo consolidamentoconseguito con quel prodotto.Taluni leganti raggiungono le proprietà dichiarate conprovini immersi in acqua (e dunque con riva bagnata)dopo oltre 45 giorni, anziché i 28 dichiarati, mentrecon provini maturati all’aria sono sufficienti meno dei28 giorni previsti. Altri necessitano di almeno 28giorni, indipendentemente che la riva sia asciutta obagnata (provini stagionati all’aria o in acqua).Nel prospetto sotto riportato si evidenziano gliordini di grandezza, nei valori medi, dei campi divariazione della resistenza a rottura percompressione (fr) e del modulo elastico secante (E)attinenti ai materiali delle rive veneziane.

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materiali fr EN/mm2 N/mm2

mattoni originari 14,0 – 22,0 5000 – 9000muratura originaria 2,5 – 5,0 1000 – 2500nuova malta di calce e pozzolana 2,5 –mattoni originari e nuova malta di calce e pozzolana 4,5 – 6,5 2500 – 4000prodotti per iniezioni (laboratorio) 8,0 – 12,0 6000 – 8000prodotti per iniezioni (cantiere) 6,0 – 10,0 4500 – 6500prodotti accelerati per iniezioni 12,0 – 20,0 8000 – 12000

Muri di sponda veneziani. Ordini di grandezze fisico-meccaniche. Campi di variazione dei valori medi per laterizi,murature e leganti: resistenza a rottura per compressione (fr) e modulo elastico secante (E)

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Controlli post iniezioni

Le valutazioni sull’efficacia delle iniezioni sono diduplice natura: controlli successivi alconsolidamento per stimare l’omogeneità raggiuntadalla massa muraria e controlli protratti nel tempoper verificare la durabilità dell’intervento eseguito eprogrammarne la manutenzione.Entrambi non attengono agli aspetti meccaniciraggiunti, bensì all’effettivo monolitismo conseguitoe come questo si mantiene nel tempo.Nell’ambito dei controlli successivi alle iniezioni, enel caso in cui il consolidamento abbia interessatotutto lo spessore della muratura, diviene importantestimare la quantità di prodotto eventualmentefuoriuscita a tergo, e di conseguenza nondirettamente utilizzata per il risanamento. Questavalutazione affina le possibilità di adeguare latecnica delle iniezioni alle murature di spondaveneziane, calibrando la profondità delle iniezioni,la quantità di legante e la fluidità della miscela. Pertale verifica è sufficiente, prima della posa del pianodi calpestio della fondamenta, effettuare delletrinche di sezione molto contenuta e controllarevisivamente sia la situazione della superficiemuraria a tergo sia quella del terreno rimosso.Essendo poco impegnativa, tale ispezione si puòeseguire con la necessaria frequenza (intervalli dilunghezza di riva dell’ordine di 10-30 m, in relazioneal degrado più o meno accentuato della muratura);la localizzazione delle piccole trinche dovrebbeessere riportata nel progetto esecutivo poichédiviene utile per i successivi controlli sulladurabilità.Nell’ambito delle ispezioni eseguite subito dopo leprocedure d’iniezione dobbiamo distinguere quelleper cui il rio deve trovarsi in secco da quelle chepossono effettuarsi anche con riva bagnata. Leprime vincolate ai tempi di cantiere; svincolate leseconde e per tale contingenza, dunque, menoonerose.

Controlli con riva asciutta. In quest’ambitopossiamo annoverare le prove non distruttive di tiposonico, i carotaggi orizzontali al di sotto della zonadel bagnasciuga e le verifiche visive scucendo unintorno di mattoni o togliendo un bolognino. Talicontrolli devono compiersi a indurimento avvenutodel prodotto iniettato: trascorsi almeno 30 giorni sele murature si presentano relativamente asciutte almomento dell’iniezione, 45 giorni se risultanoimbibite.Il controllo con il metodo dell’auscultazione

dinamica, basato sulla velocità di propagazione delsuono nel materiale, pur comportando comeaccennato talune incertezze quando viene applicatoalle murature, porge risultanze utili sullacompattezza che i muri di sponda hanno raggiuntocon le iniezioni. Maggiori indicazioni, naturalmente,si conseguono attraverso il confronto fra la velocitàmisurata prima e dopo il consolidamento delmedesimo tratto di riva, ricordando che il grado diumidità influisce sulla velocità di propagazione:decresce all’aumentare dell’umidità.Oggi, tuttavia, possediamo già alcuni risultati sullevelocità per cui può essere bastevole impiegare ilmetodo anche soltanto a consolidamento avvenuto.Per trasparenza, valori medi di velocità dipropagazione del suono dell’ordine di 2200 m/s,considerata la qualità del laterizio originario,connotano una muratura di sponda sufficientementeaggregata. Misurazioni per semitrasparenza e persuperficie, senza pertanto l’onere di realizzare la vastatrinca a tergo, risultano meno attendibili. Non siconoscono, infatti, per le murature di spondaveneziane le correlazioni fra trasparenza,semitrasparenza e superficie prima e dopo le iniezioni.Molto opportuni si dimostrano i carotaggiorizzontali. Per il loro piccolo diametro (dell’ordinedi 5-7 cm) e per la loro limitata profondità (nonsuperiore a 100 cm), si possono eseguirevelocemente impiegando soltanto le comuniattrezzature di cantiere. Il conseguente contenutoimpegno economico porge il grande vantaggio diaumentare la numerosità dei sondaggi e, dunque, deicontrolli. Tali carotaggi, indispensabili per le provedi natura chimico-fisica che richiedono modestequantità di materiale, divengono utili per la stimavisiva dello stato di aggregazione raggiunto in quelpunto dalla muratura con il nuovo legante idraulicoiniettato. Stima che può essere effettuata tanto sullacarota, ricordando che la stessa viene dilavatadall’acqua necessaria per l’estrazione, quanto, esoprattutto, all’interno del foro con ispezioniendoscopiche. Le carote orizzontali, viceversa, siaper la loro direzione, ortogonale a quella di posa deimattoni, sia per il loro piccolo diametro, non sonoidonee per conseguire prove di tipo meccanico.Molto significativi, anche se di natura elementare,divengono i controlli visivi effettuati staccando unintorno di mattoni dello spessore di due o tre teste,oppure un bolognino di pietra. Consentono divalutare il reale comportamento del prodottoiniettato tanto attraverso la resistenza allo staccoquanto attraverso l’aspetto delle superfici a nudo

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dopo lo stacco. Il ridotto impegno economicorichiesto permette di effettuare tali semplicicontrolli con appropriata sistematicità.

Controlli con riva bagnata. Con il canale non più insecco, qualunque verifica, non essendo condizionatadai tempi stretti di cantiere, può effettuarsitrascorso un periodo relativamente lungodall’iniezione: almeno 90 giorni per avere la certezzadell’avvenuto indurimento del prodotto.Il controllo classico è quello del carotaggio verticaleche permette l’esame della carota estratta e ilprelievo di campionature. Divengono altresì fattibili,in condizioni di bassa marea, sia carotaggiorizzontali che lievo di mattoni e/o bolognini.Efficaci, a nostro avviso, risultano i citati modestiscavi a tergo della riva.Il carotaggio verticale (con diametri dell’ordine di10-14 cm), sempre oneroso perché deve essereeffettuato da personale e apparecchiature esterne aquelle di cantiere, consente la doppia valutazione:visiva della carota estratta per stimarel’aggregazione fra i materiali (mattone – eventualemalta originaria – prodotto iniettato) e prelievi perle prove chimico-fisiche. Se l’aggregazione èavvenuta, sono senz’altro possibili anche prelievi ditratti di carota per prove di tipo meccanico. Leresistenze e i moduli elastici che si ottengono, però,non sono indicativi per valutare le risultanzemeccaniche su almeno un tratto di riva. Esse, oltread essere limitate al punto di estrazione (essendotali carotaggi costosi non possono estendersi lungole rive con sistematicità) risultano inficiate dallapresenza di legante in più direzioni; se ilconsolidamento è avvenuto, infatti, il prodotto hasaturato le macrofessurazioni e le cavità, e poichéqueste variano in continuazione nelle sezioni dellamuratura, i risultati meccanici che si conseguonosono diversissimi fra loro e, dunque, non utilizzabili.I carotaggi orizzontali e il lievo di componenti(mattoni o rivestimento in pietra) offrono le stessepossibilità e metodiche di controllo già elencate perla riva asciutta, con lo svantaggio però di esserelimitati alla sola zona superiore del bagnasciuga.Le piccole trinche, che oltre ad ampliare lepossibilità di verifica consentono di affinare latecnica delle iniezioni, possono eseguirsi anchesenza attendere l’indurimento del legante (e pertanto dopo qualche giorno dall’iniezione, apresa avvenuta) in quanto sono mirate ai citaticontrolli visivi, consentendo comunque prelievi dimateriale per caratterizzazioni chimico-fisiche.

Con riva bagnata, e pertanto senza il carico di doverrimettere in secco tratti di canale, si ritiene altresìpossibile monitorare le sponde per le verifiche sulladurabilità degli interventi di consolidamentomediante iniezioni, programmandone le metodichedi controllo e le successive manutenzioni.La cadenza temporale dei controlli e lalocalizzazione degli stessi dipendono dal rischio didegrado stimato nel tempo e da quello più o menoconsistente riscontrato all’atto delle iniezioni. Perquest’ultimo ci si avvale delle indicazioni (relazionie documentazione grafica e fotografica) chepuntualmente devono essere riportate nel progettoesecutivo; per quello stimato nel tempo, dei datiprevisionali sull’intensità dei diversi agenti checoncorrono al degrado delle rive a Venezia. Conl’ausilio di questi due parametri divienerelativamente agevole programmare lamanutenzione, dovendo di fatto controllare nellezone previste soltanto la superficie esterna bagnatae la consistenza della muratura consolidata.La verifica della superficie esterna, sia in laterizio avista che rivestita in pietra, è mirata al controllodelle commissure, in particolare nella zona delbagnasciuga; se non più efficienti si dovrannoristilare, sempre in profondità. Il tempo trascorsodalle stilature effettuate con il consolidamento,commisurato ai processi di degrado in atto perquelle zone di riva, offre anche indicazioni sullaqualità del prodotto impiegato per le stesse stilature.Le procedure di controllo della consistenza dellemurature di sponda, cioè la verifica dello stato diaggregazione (macrofessure e degrado del laterizioe del prodotto iniettato), appartengono alla stessacategoria di quelle già elencate per i riscontri sulprodotto iniettato: carotaggi orizzontali,necessariamente nella zona del bagnasciuga epossibilmente in prossimità di quelli a suo tempoeffettuati per avere raffronti omogenei, nonché lepiccole trinche a tergo previa movimentazione diuna ridotta superficie pavimentale (due o tremasegni). Queste ultime, per il fatto di esseresempre nelle identiche posizioni già contrassegnatenel progetto esecutivo e di consentire sia leindispensabili verifiche visive sullo stato dellamuratura a contatto con il terreno sia il prelievo dimateriale per prove chimico-fisiche, divengono anostro avviso importanti tanto per il controllo delladurabilità del consolidamento effettuato con leiniezioni, quanto per le manutenzioni successive.

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Page 11: Gli aspetti meccanici per la manutenzione dei - insula.it · Lo stesso Cecchi, così proseguiva: “Per le esigenze del costruito, connesse alla disciplina del restauro-conservazione,

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Rio dei Tolentini, giugno 2000


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