+ All Categories
Home > Documents > Gli strumenti operativi a supporto della qualitàdelle ...my.liuc.it/MatSup/2008/CPS010/IUC...

Gli strumenti operativi a supporto della qualitàdelle ...my.liuc.it/MatSup/2008/CPS010/IUC...

Date post: 16-Feb-2019
Category:
Upload: vuongdieu
View: 213 times
Download: 0 times
Share this document with a friend
35
Dott. Salvatore Santo 1 Gli strumenti operativi a supporto della qualità delle prestazioni Dott. Salvatore Santo 2 Cosa sono gli strumenti operativi? Documenti che guidano e facilitano l attività degli operatori in una organizzazione più o meno complessa al fine di favorire l uniformità dei comportamenti e ridurre i rischi. Dott. Salvatore Santo 3 Quali sono gli strumenti operativi Manuale della qualità? Linee guida ? Politiche ? Protocolli ? Procedure ? Istruzioni operative ? Moduli e tabelle ? Documentazione (clinica, sociale) ? .. ?
Transcript

Dott. Salvatore Santo 1

Gli strumenti operativi a supporto della qualitàdelle prestazioni

Dott. Salvatore Santo 2

Cosa sono gli strumenti operativi?

Documenti che guidano e facilitano l attivitàdegli operatori in una organizzazione più o

meno complessa al fine di favorire l uniformità dei comportamenti e ridurre i

rischi.

Dott. Salvatore Santo 3

Quali sono gli strumenti operativi

Manuale della qualità ?Linee guida ?Politiche ?Protocolli ?Procedure ?Istruzioni operative ?Moduli e tabelle ?Documentazione (clinica, sociale) ?

.. ?

Dott. Salvatore Santo 4

Perché parlare di strumenti operativi

VincoliNormativiOrganizzativiLegali

OpportunitàPer la persona assistitaPer l organizzazionePer il professionista

Dott. Salvatore Santo 55

PERCHE INTRODURRE STRUMENTI OPERATIVI?

INQUADRAMENTO CONCETTUALE

Dott. Salvatore Santo 66

LEORGANIZZAZIONI COMPLESSE

Dott. Salvatore Santo 7Dott. Salvatore Santo 7

Ambiente aziendale

Esperienza Skills

Workforce Capability

Competenza individualeMotivazione

Caratteristiche

Setup fisico

Strumenti e sistemi

Risorse e strutture

Processi e compiti

Performance aziendali

Valori

Struttura organizzativa

Leadership

Strategia e obiettivi

Ambiente di lavoro

Fattori istituzionaliSituazione economica

Trend demografici e sociali

Ambiente esterno

Tecnologia

Clienti

FornitoriConcorrenti

Dott. Salvatore Santo 88

Tipologie di organizzazioni

Livello coinvolgimento del personale

Le organizzazioni come macchine

Le organizzazioni come organismi

Le organizzazioni come cervelli

OBBLIGO FUNZIONALE

Dott. Salvatore Santo 99

LOSPEDALE OGGI

TECNOLOGICO

INTENSIVOESTENSIVO

FLESSIBILE

UMANO

VENDIBILE

MULTIPROFESSIONALE

Dott. Salvatore Santo 10

Umanizzazione

Urbanità

Socialità

Organizzazione

Interattività

Appropriatezza

Innovazione

Ricerca

Formazione

Dott. Salvatore Santo 11

AZIENDA SICURA

QUALITAACCREDITAMENTO

CERTIFICAZIONE

RUOLO E SVILUPPO DELLE PROFESSIONI

AREA AFFIDABILITÀCREDIBILITÀ

RISCHIO CLINICO E CONTENZIOSO

Dott. Salvatore Santo 1212

DLgs 502/1992 esigenza di migliorare il livello qualitativo dell assistenza sanitaria

OBBLIGO NORMATIVO

D.P.R. n. 37 del 14/1/97, requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi minimi per l'esercizio delle attività sanitarie

LR Lombardia 31/97

Le Aziende Sanitarie devono assicurare l erogazione e il controllo delle prestazioni e dei servizi secondo le norme UNI EN ISO 9000:2000

Dott. Salvatore Santo 13

Obiettivo

garantire al cittadino un sistema di servizi certificato, con livelli minimi qualitativi uniformi di assistenza ed efficacia.

Dott. Salvatore Santo 14

Come?

AUTORIZZAZIONEACCREDITAMENTO

Dott. Salvatore Santo 1515

DUE ACCREDITAMENTI

Accreditamento Istituzionale che è quello effettuato da o per conto dello Stato/Regione, senza il quale un organizzazione sanitaria non può operare

Accreditamento all Eccellenza (o Certificazione all eccellenza) di tipo volontario promosso per formazione e/o per miglioramento della qualitàorganizzativa.

Dott. Salvatore Santo 1616

D.P.R. 14 Gennaio 1997

AUTORIZZAZIONE

ACCREDITAMENTO

ACCORDI CONTRATTUALI

Esercizio di attività sanitarie

Realizzazione di Strutture Sanitarie

Esercizio di attività sanitarieper conto del SSN

Esercizio di attività sanitarie a carico del SSN

RICHIESTA

Dott. Salvatore Santo 1717

Regione LombardiaGiugno 2004 ha attivato presso Aziende Sanitarie il Programma triennale per l'implementazione del sistema di valutazione delle aziende sanitarie accreditate e del management delle aziende sanitarie pubbliche, con riferimento ad alcuni standard JCIA. Il tutto con l'obiettivo di offrire agli ospedali ulteriori strumenti di valutazione dell'efficacia sanitaria delle prestazioni.

E' in atto per il triennio 2008-2010 il prosieguo del progetto con:Recepimento di ulteriori standard di miglioramento mutuati da JCIA; Autovalutazioni dei propri comportamenti in ambito clinico e amministrativo e pianificazione di azioni di miglioramento; Visite esterne da parte di JCIA.

Dott. Salvatore Santo 1818

Obbligo NormativoLa legislazione ha definito il rispetto di una serie di condizioni

per l attuazione dei processi di

Autorizzazione, Certificazione e Accreditamento(sia di tipo istituzionale che professionale)non è più consentito di continuare a disquisire su quale teoria della

qualità scegliere, ma

impone alle organizzazioni sanitarie di strutturare e documentare

strategie di intervento chiare, trasparenti, misurabili e metodologicamente corrette.

Dott. Salvatore Santo 1919

Standardizzare i processi

Sempre più, quindi, gli operatori sono chiamati a rispondere dei propri comportamenti e dei conseguenti risultati.

La formalizzazione dei comportamenti rappresenta il modo in cui l organizzazione elimina l eccessiva discrezionalità ed auto referenzialità dei suoi membri standardizzando i processi di lavoro e dichiarandone i risultati.

Dott. Salvatore Santo 2020

CertificazioneAtto con cui un organismo indipendente dichiara la conformità del Sistema di Gestione per la Qualità dell Azienda ai requisiti della Norma.La norma di certificazione promuove lo sviluppo e l'attuazione di un sistema di gestione per la qualità mediante definizione delle responsabilità coinvolte, pianificazione delle procedure di erogazione dei servizi, ottimizzazione e valorizzazione delle risorse, definizione delle attività di verifica e di misurazione, raccolta e analisi dei dati produttivi/di risultato/di qualità percepita dai cittadini mediante riesame a consuntivo delle attività, confronto con i livelli attesi di erogazione delle prestazioni e pianificazione delle azioni di miglioramento.

Dott. Salvatore Santo 21

ACCREDITAMENTO ISTITUZIONALE

Si intende il provvedimento con il quale si riconosce alle strutture pubbliche e/o private lo status di soggetto idoneo ad erogare prestazioni sanitarie e sociosanitarie per conto del Servizio Sanitario Nazionale, ivi comprese quelle rientranti nei fondi integrativi del Servizio Sanitario Nazionale previsti dall art. 9 del D.Lgs 502/92 e successive modificazioni ed integrazioni .

Verificare ed approvare i requisiti di tipo strutturale;Tecnologicoorganizzativo.

Dott. Salvatore Santo 22

Progetto di accreditamento strutture sanitarie:

Rispetto standards

Vigilanza ASL

Offerta di luoghi residenziali e di socializzazione, arredi ed attrezzature adatti ad ospiti anche non autosufficienti

Ambienti di vita adeguati

Documentazione

Vigilanza e controllo ASL

Presenza quali - quantitativa di personale addetto all assistenza Valutazione problemi e bisogni ospiti

Stesura del PAIAdozione di strumenti operativi(Linee guida, Protocolli, Procedure)

Livello di

capacità assistenziale

Esistenza

Distribuzione all utente

Carta dei Servizi Trasparenza dei servizi fruibili

IndicatoriAzioniObiettivo

Dott. Salvatore Santo 2323

PERCHE

Esigenza di introdurre anche in sanità degli strumenti per valutare la qualità degli interventi, migliorare le pratiche professionali, l organizzazione dei servizi, il governo della sanità.

E QUINDI..

Garantire il contenimento dei costi senza abbassare la qualità delle prestazioni (il che implica la necessità di misurarle) sviluppando un migliore rapporto efficacia/efficienza.

Utilizzare strumenti di organizzazione e gestione.

Dott. Salvatore Santo 2424

La Clinical Governance (liberamente tradotto in Governo Clinico) è una strategia con cui le organizzazioni sanitarie si rendono responsabili del miglioramento continuo della qualitàdei servizi e del raggiungimento-mantenimento di elevati standard assistenziali, favorendo la creazione di un ambiente che favorisca l espressione dell eccellenza professionale

La Clinical Governance è un sistema attraverso cui le organizzazioni sanitarie sono responsabili del continuo miglioramento della qualità dei loro servizi e della salvaguardia di elevati standard di assistenza attraverso la creazione di un ambiente in cui possasvilupparsi l eccellenza dell assistenza sanitaria .

Scaly e Donaldson (1998) BMJ

Dott. Salvatore Santo 2525

Governance non è traducibile in italiano

Il termine italiano governo:- corrisponde all inglese government- definisce il potere normativo esercitato dalle Istituzioni

Il termine italiano clinico è riduttivo rispetto a clinical, che nella lingua anglosassone identifica tutte le professioni sanitarie e non solo quella medica

Una traduzione infelice?

Dott. Salvatore Santo 2626

Clinical Governance=

Governo Clinico

Clinical Governance=

Governance Clinico-Assistenziale

Dott. Salvatore Santo 27

è il complesso di strategie, strutture, metodi e strumenti mediante il quale i professionisti si rendono responsabili del miglioramento continuo della qualità del servizio reso e della salvaguardia di standard assistenziali elevati.Tali strumenti devono essere diffusi tra gli operatori e divenire concrete ed omogenee modalità di lavoro per fornire livelli di assistenza uniformi e qualitativamente accettabili.

La governance dei comportamenti clinico assistenziali

Dott. Salvatore Santo 28

Clinical governance

intende assicurare che:esistano e funzionino correttamente i sistemi di

sorveglianza della pratica clinica;la pratica clinica sia sottoposta a revisione continua;i professionisti siano posti nelle condizioni di

formulare e/o aderire a programmi di miglioramentocontinuo della qualità dell assistenza;

la centralità della cultura sia riconosciuta come leva strategica fondamentale per la realizzazione degli obiettivi delle strutture sanitarie.

Dott. Salvatore Santo 29

La clinical governance si esercita attraverso uso corrente e sistematico di idonei strumenti operativi gestionali tesi ad evitare rischi, ad individuare tempestivamente e apertamente gli eventi indesiderati, a trarre insegnamento dagli errori, a disseminare la buona pratica clinica, a garantire che siano in opera adeguati strumenti per il miglioramento continuo della qualità

(P.S.R. 1999/2001 Emilia Romagna)

Dott. Salvatore Santo 30

Il rischio maggiore nella pratica clinico assistenziale èrappresentato dall autoreferenzialità e dal perpetuare di consuetudini consolidate nel tempo prive di solide prove di efficacia e sicurezza.

Dott. Salvatore Santo 31

Gli strumenti operativi tecnico professionali delle professioni sanitarie sono da considerarsi a tutti gli effetti come documenti prescrittivi del Sistema Qualità

Dott. Salvatore Santo 32

IL PROFESSIONISTA E RESPONSABILE DEL LIVELLO DI QUALITA

DEL SERVIZIO EROGATO

CLINICAL GOVERNACE

Dott. Salvatore Santo 3333

CLINICAL GOVERNANCE

Audit clinico LG EBM Formazione ECMCosto/Efficacia

Risk Management:Reporting

Analisi errori/incidenti

Elaborazione indicatoriSistemi informativi

Comparazione - Bench

DirezioniDipartimenti

Collegio direzioneGruppi professionaliSingoli professionisti

EFFICACIASICUREZZA

MONITORAGGIO PERFORMANCE RESPONSABILIZZAZIONE

Dott. Salvatore Santo 34

è del professionista che:

DEFINISCE E DICHIARA

DETERMINA (no azioni casuali)

SI IMPEGNA A PERSEGUIRE

RISPONDE CONSAPEVOLMENTE DEI RISULTATI DEL SUO AGIRE

RESPONSABILITA

Dott. Salvatore Santo 35

LA PROGETTAZIONE che ha fra i suoi parametri

LA FORMALIZZAZIONE DEICOMPORTAMENTIattraverso:

la standardizzazione dei processi di lavororegolamentazione dei comportamenti

Henry Mintzberg

DICHIARARE I RISULTATI

Dott. Salvatore Santo 3636

Linee Guida

Protocolli

Procedure

Profili di cura

ECM

Consenso informato

Cartelle cliniche

Lavoro in team

Audit clinico

Strumenti operativi di Clinical Governance

Dott. Salvatore Santo 3737

Quality ofHealth Care

Sicurezza

Parteci-pazioneutenti

Efficacia

Efficienza

Appro-priatezza

Equità

Dott. Salvatore Santo 3838

Clinical Governance Tools & SkillsEvidence-based Practice

Knowledge & Data Management

Practice Guidelines Care Pathways

Health Technology Assessment

Clinical Audit

Clinical Risk Management

CME, professional training and accreditation

Staff management

Evid

e nce

-ba s

edHe

alt h

Care

Consumer Involvement

Research & Development

Dott. Salvatore Santo 39

I cambiamenti nel settore sanitario

Rapido aumento della complessità delle strutture sanitarieUso di strumenti tecnologici sempre più avanzatiFarmaci sempre più potentiCrescente numero di atti medici per unità di tempoPazienti sempre più consapevoli ed esigentiAspettative di cura più elevate

Aumento degli errori, aumento delle cause civili per danni ai pazienti, aumento dei costi legati

al rischio medico

Dott. Salvatore Santo 40

Il professionista sanitario che assiste la persona deve farsi carico non di qualsiasi ipotetico, teorico, genericamente possibile rischio, ma dei rischi che sono prevedibili, valutabili e prevenibili, usando quelle cognizioni teorico-scientifiche e le capacità tecniche che appartengono alla categoria.

Dott. Salvatore Santo 41

Errori attiviSono associati alle prestazioni degli operatori di prima linea, i loro effetti sono immediatamente percepiti e, dunque, facilmente individuabili (slips, mistakes e violazioni).

Fattori latentiSono associati ad attività distanti (sia in termini di spazio che di tempo) da luogo dell'incidente, come le attività manageriali, normative e organizzative. Le conseguenze degli errori latenti possono restare silenti nel sistema anche per lungo tempo e diventare evidenti solo quando si combinano con altri fattori ingrado di rompere le difese del sistema stesso.

- Reason, 1990 -

Errori Attivi e Fattori Latenti

Dott. Salvatore Santo 42

Errore di commissione Esecuzione di atti non dovuti o praticati scorrettamente

Errore di omissione Mancata esecuzione di atti ritenuti necessari

Errore umano Slips - esecuzione non corretta ( sa ma non fa)Lapses - fallimento della memoriaMistakes - sequenza di errori pregressi legati a procedure non idonee o a percorsi di azione inadeguati

Violazioni Deviazioni da regole, standard, procedure operative sicure

Errori organizzativi Organizzazione del lavoro, pianificazione,disponibilità di attrezzature

Dott. Salvatore Santo 43

Incidenti derivanti da insostenibili

responsabilitàa noi delegate

Dott. Salvatore Santo 44

(forse)

DOMANIAPERTO

(forse)

Cartello esposto su una saracinesca a Napoli

Comunicazione incerta

Si affitta l abitazionedel terzo piano,

la signora del secondola fa vedere a tutti

Inserzione in una strada di Napoli

Comunicazione equivoca

Dott. Salvatore Santo 45

QUALITA

La Qualità dell assistenza è adeguata se glioperatori che la erogano effettuando gli

interventi che il progresso delle conoscenzeindica come capaci di produrre gli effettidesiderati e appropriati, sono in grado di

massimizzare i benefici espressi in termine disalute aggiunta a fronte dei rischi corsi per

produrli

Dott. Salvatore Santo 46

Un insieme di caratteristiche o proprietàrelative a una entità (un prodotto, un processo, un sistema, un servizio, una organizzazione, un professionista) che

conferiscono ad essa la capacità di soddisfare esigenze/ requisiti espresse od

implicite (ISO 9000:2000)

Definizione di qualità

Dott. Salvatore Santo 47

Le tre dimensioni della qualità

Qualità percepita

Qualità Tecnica Qualità Organizzativa

Dott. Salvatore Santo 48

GLI STRUMENTI ORGANIZZATIVI VOLTI ALLA QUALITA

Gestione orientata alla valutazione dei risultati conseguiti ( Controllo di Gestione)

Sensibilità ed attenzione alla soddisfazione delcliente ( Carta dei Servizi )

Definizione di un sistema di indicatori di struttura, di processo e di risultato

Elaborazione di linee guida, protocolli / procedure

Dott. Salvatore Santo 49

Processi e norme

Un processo viene gestito, in genere, sulla base di requisiti, che possono essere:

cogenti (leggi, regolamenti etc.)

volontari.

Questi ultimi sono liberamente scelti dall organizzazione, anche sulla base di norme, set di requisiti predefiniti da Enti di normazione nazionali o sovranazionali.

Dott. Salvatore Santo 50

Alcune norme volontarie e loro campi di applicazione

processi produttivi: ISO 9001processi ambientali: ISO 14001processi di prova: ISO 17025processi analitici clinici: ISO 15189responsabilità sociale: SA 8000processi di safety: OHSAS 18001

Dott. Salvatore Santo 51

Norme cogenti (= obbligatorie)

Dott. Salvatore Santo 52

IL RISCHIO MAGGIORE NELLA PRATICA CLINICO ASSISTENZIALE E

RAPPRESENTATO DALL AUTOREFERENZIALITA E DAL

PERPETUARE DI CONSUETUDINI CONSOLIDATE

Dott. Salvatore Santo 53

La predisposizione di strumenti operativi per le attività piùcomplesse è fondamentale per avere chiarezza in merito alle responsabilità e trasparenza all interno dei processi spesso poco visibili che permettono il funzionamento delle attivitàdell organizzazione.

Strumenti importanti per gestire il cambiamento verso una organizzazione di qualità, è l adozione di: linee guida, protocolli, procedure, istruzioni operative , ed il rispetto di standardspredefiniti.

Dott. Salvatore Santo 54

IL CAMBIAMENTO ATTRAVERSO..

LINEE GUIDA STANDARDS

ISTRUZIONI OPERATIVE

PROTOCOLLI

PROCEDURE

Dott. Salvatore Santo 55

Lelaborazione di tali strumenti (richiesta da tutti i modelli di accreditamento sia di tipo istituzionale che professionale), la loro conoscenza e condivisione è il

presupposto fondamentale per il funzionamento armonico, efficace ed efficiente e di qualitàdella

struttura sanitaria.

Dott. Salvatore Santo 56

SISTEMA QUALITA

Il sistema qualitàè lo strumento di lavoro che permette di verificare continuamente

l organizzazione per modellarla e migliorarla in funzione delle esigenze del cliente/utente

Dott. Salvatore Santo 57

SISTEMA QUALITA

EfficaciaAppropriatezza

AccettabilitàAccessibilità

EfficienzaSoddisfazione degli utenti

Dott. Salvatore Santo 5858

Qualità: molte scuole di pensiero e metodi di approccio

- Certificazione ISO 9000- JCAHO - Accreditamento eccellenza statunitense- CPA - Accreditamento eccellenza inglese - CCKL - Accreditamento eccellenza olandese- VRQ - verifica e revisione della qualità- MCQ - miglioramento continuo di qualità- APQ - analisi partecipata della qualità- TQM - Total quality Management- EFQM - European Foundation for Quality

Managemental (modello europeo di Qualità totale)

Dott. Salvatore Santo 5959

MCQ - Miglioramento Continuo di QualitàImpegno che non può essere lasciato alla buona volontà,

all entusiasmo, alla motivazione dei singoli professionisti, ma inserito in un programma piùampio che preveda:

l elaborazione di un sistema documentale in grado di dimostrare, secondo un progetto predefinito, l efficacia degli strumenti operativi, dalla fase dell elaborazione alla fase di sperimentazione,verifica, revisione e valutazione, attraverso l utilizzo di indicatori di valutazione della complessità assistenziale e di efficacia delle cure.

Dott. Salvatore Santo 6060

Sistema Sanitario Nazionale

- Contenerei costi garantendo elevati standard qualitativi delle prestazioni (ciò comprende la necessità di misurarla), sviluppando una migliore efficacia/efficienza.

- Introdurre modelli gestionali ed organizzativi tali da offrire precise garanzie di qualità

Dott. Salvatore Santo 6161

Le dimensioni della qualità

- Struttura (qualità organizzativa), risorse disponibili modalitàorganizzative

- Processo (qualitàprofessionale) le prestazioni, la loro tempestivitàl appropriatezza, la continuità

- Esito (qualitàpercepita ) cambiamenti delle condizioni di salute

Tripartizione di Avedis Donabedian

Non c è qualità se non vi è condivisione e partecipazione del concetto di qualità per tutti i soggetti coinvolti nel processo.

Crozier 1998

Dott. Salvatore Santo 6262

Q professionale

In qualità totale indica una sequenza finalizzata ed interconnessa di attività con lo scopo di fornire un prodotto al cliente. Sequenza che quasi sempre coinvolge più di una unità organizzativa e piùdi una figura professionale

Dott. Salvatore Santo 6363

Liva e Di Stanislao (1996) QUALITA

qualità manageriale: direzione, strutture, attrezzature, informazione,

formazionequalità tecnica:

procedure tecniche per discipline cliniche e procedure di supporto quali gestione dei farmaci, aspetti alberghieri, pulizia, qualità percepita:

sicurezza e soddisfazione degli operatori, diritti e soddisfazione dei clienti.

Dott. Salvatore Santo 6464

Focarile (1998) QUALITA

AccessibilitàAppropriatezzaCompetenza

assicurare cure appropriate a chi ne ha bisogno

grado di utilità rispetto al problema clinico ed alle conoscenze

livello di applicazione delle conoscenze, delle abilità professionali e delle tecnologie a disposizione

Continuità

Efficacia attesa

Efficacia pratica

integrazione nel tempo tra i diversi operatori che rientrano nel piano di cura

potenziale di un intervento di modificare favorevolmente la salute

risultati ottenuti dall applicazione di routine dell intervento

Dott. Salvatore Santo 6565

Focarile (1998) QUALITA

1. Efficienza

2. Sicurezza

3. Tempestività

4. Umanizzazione

a. raggiungere risultati con il minor impegno di

risorse

b. Minor rischio per paziente e operatori

c. Il grado in cui l intervento piùefficace èofferto nel

momento in cui èdi massima utilità

d. livello di rispetto della cultura e dei bisogni

individuali

Dott. Salvatore Santo 66

COSTRUIRE STRUMENTI OPERATIVI

Dott. Salvatore Santo 67

Condividere le definizioni

LINEE GUIDAPROTOCOLLOPROCEDUREISTRUZIONE OPERATIVAMODULOTABELLA

..

Dott. Salvatore Santo 6868

Non devono essere utilizzati in maniera occasionale, afinalistica e/o confinati esclusivamente all ambito professionale

Strumenti

Devono essere integrati in tutti i processi di governanceaziendale: strutturali-organizzativi, finanziari, professionali

Dott. Salvatore Santo 69

LINEE GUIDA

raccomandazioni sviluppate in modo sistematico per assistere operatori sanitari e pazienti nelle decisioni sulla gestione appropriata di specifiche condizioni cliniche .

Institute of Medicine (1992), Guidelines for clinical practice: from development to use. Washington DC: National Academic Press,

Dott. Salvatore Santo 70

Il ciclo di vita delle LG

LINEE GUIDA

ElaborazioneDisseminazione

Implementazione

Valutazione

Revisione

Dott. Salvatore Santo 71

Le linee guida

sono il risultato di un percorso metodologico che parte dalla lettura, interpretazione, critica e sintesi della complessità delle informazioni scientifiche specifiche, per ottenere alla fine un messaggio, quanto piùsemplice possibile, che possa essere utile per orientare la pratica clinica, modificando conoscenze, abitudini e grado di consapevolezza dei clinici, a tutto vantaggio degli utenti.

Dott. Salvatore Santo 72

Lobiettivo della introduzione delle linee guida nella attività assistenziale è, dunque, quello di ridurre i comportamenti assistenziali inadeguati e di migliorare le prestazioni sanitarie sotto il profilo del miglior rapporto costo/beneficio e soprattutto del miglioramento dello stato di salute della comunità, nell ambito di iniziative finalizzate a promuovere e gestire efficacemente la qualità dell assistenza sanitaria.

Dott. Salvatore Santo 73

CARATTERISTICHE DELLE LINEE GUIDA:

Costituiscono elementi di referenza per la realizzazione di protocolliSono il frutto di evidenceSono valutate e validate da espertiSono diffuse ufficialmente da organi autorevoliSono in grado di modificare le conoscenze, le abitudini e i comportamenti dei professionistiCostituiscono elementi di referenza per la realizzazione di protocolli

Dott. Salvatore Santo 74

OBIETTIVO DELLE LINEE GUIDA

Ottenere una sintesi delle evidence della letteratura in un determinato settore

Dott. Salvatore Santo 75

Forza delle raccomandazioni:

Sta a indicare che si sconsiglia fortemente l esecuzione della procedura.E

Sta a indicare che l esecuzione della procedura non è raccomandata.D

Sta a indicare che esiste una sostanziale incertezza a favore o contro la raccomandazione di eseguire la procedura o l intervento

C

Sta a indicare che si nutrono dei dubbi sul fatto che quella particolare procedura o intervento debba sempre essere raccomandata, ma si ritiene che la sua esecuzione debba essere attentamente considerata.

B

Sta a indicare una forte raccomandazione a favore dell esecuzione di quella particolare procedura o test diagnostico. Indica una particolare raccomandazione sostenuta da prove scientifiche di buona qualità, anche se non necessariamente di tipo I o II.

A

Dott. Salvatore Santo 76

PROTOCOLLO

Strumento che formalizza la successione di un insieme di azioni fisiche e/o mentali e/o verbali con le quali il professionistaraggiunge un determinato obiettivo definito nell ambito della professione.

Dott. Salvatore Santo 77

OBIETTIVI DEL PROTOCOLLO

Omogeneizzare i comportamentiErogare un assistenza competente ed aggiornataStimolare l aggiornamento continuoRidurre la complessità dell assistenzaFavorire l inserimento del personale neo-assegnato e/o degli studentiGarantire un assistenza sicura anche in caso di ricambio di personaleMisurare ed osservare i comportamentiFormalizzare il sapere scientifico

Dott. Salvatore Santo 78

IL CONTESTO DI IMPLEMENTAZIONE

Sono creati ad hoc all interno dell organizzazione specifica in cui devono essere utilizzati.

Sono prodotti dallo stesso gruppo professionale che li utilizza.

Hanno una valenza locale, in quanto tengono in considerazione il contesto organizzativo, le risorse strutturali e umane, presenti nella realtà specifica.

Dott. Salvatore Santo 79

PROCEDURA

Rappresentano la forma di standardizzazione più elementare, poiché si riferiscono ad una successione logica di azioni, più o meno rigidamente definite, allo scopo di raccomandare la modalità tecnicamente ottimale di eseguire una tecnica (..............) semplice o complessa.

Dott. Salvatore Santo 80

Le procedure sono costituite da una dettagliata descrizione degli atti che si compiono per realizzare un attività(infermieristica, medica, operatore di supporto, personale di pulizia, ecc)

Sono di rigida applicazione e non danno possibilità di fare modifiche personali

Sono contenute nei protocolli

Sono costituite dall elenco degli atti da compiere

Dott. Salvatore Santo 81

Caratteristiche che differenziano le linee guida dai protocolli

LINEE GUIDA CARATTERISTICHE PROTOCOLLI

Generale VALENZA Locale

Da organi autorevoli a livellonazionale e internazionale

DIFFUSIONE All internodella U.O.

Da esperti del settore VALUTAZIONE EVALIDAZIONE

A livello locale

Ottimale COMPORTAMENTO Ottimale +Vincoli presenti

Si FLESSIBILITA Relativa

No DEFINIZIONE DELLECOMPETENZE

Si

Discrezionale ADOZIONE EOSSERVAZIONE

Obbligatoria

Necessarie per la costruzionedei protocolli

REFERENZIALITASCIENTIFICA

Necessarie per valutare leprestazioni

Dott. Salvatore Santo 82

Caratteristiche che differenziano i protocolli dalle procedure

PROTOCOLLI PROCEDURE

Si riferisce ad un processo lavorativo Riguarda una singola azione

Scompone l attività in vari momenti, illustrandola logica a cui essi si ispirano per rispondere aprincipi scientifici

E una descrizione molto dettagliata degli atti dacompiere per eseguire determinate operazioni

Lascia agli operatori maggiore libertàdi azioneper quanto riguarda i dettagli operativi.

Tutti gli operatori si attengono esattamente aquanto è descritto nella procedura.

Dott. Salvatore Santo 83

ISTRUZIONE OPERATIVA

Rappresenta la descrizione più elementare e si riferisce ad una successione logica di azioni, rigidamente definite, allo scopo di attuare una modalità tecnica ottimale sia semplice che complessa per l'uso di una apparecchiatura o di uno strumento

Dott. Salvatore Santo 84

Caratteristiche che differenziano la procedura dalla istruzione operativa

PROCEDURA ISTRUZIONE OPERATIVA

Applicata all'assistito Applicata alle apparecchiature, all'uso distrumenti e/o presidi

E' elaborata dal professionista che la applica

E' elaborata dal produttore della apparecchiatura, strumento e/o presidio

Fa riferimento a principi scientifici (es. Linee guida)

Fa riferimento a principi tecnici e normative (es. norme sulla sicurezza, certificazione CE, ecc)

Garantisce la qualità della assistenza o della cura

Garantisce la qualità del funzionamento dello strumento e previene i rischi per l'operatore da uso improprio

Dott. Salvatore Santo 85

MODULOCon il termine "modulo" vengono definiti tutti i documenti utillizzati per la registrazione dei dati

registrazione dei parametri vitali dell'assistitofogli per la gestione della terapiarichiesta degli esami diagnosticirichiesta di farmaci, di sangue, di presidi medicirichiesta di interventi tecnicilista di materialelista di operatori

Dott. Salvatore Santo 86

TABELLA

Con il termine "tabella" vengono definiti tutti i documenti utillizzati per la registrazione delle attività

piano di attività degli operatori sanitari e/o di altri professionisti

pianificazione delle assenze, ecc

Dott. Salvatore Santo 87

Attivitàper la costruzione del protocollo a valenza aziendale

Seguono cinque fasi distinte:

1. Redazione/Preparazione2. Verifica/Approvazione (validazione formale)

3. Diffusione ed Adozione4. Riesame (livello di adesione al contesto)

5. Valutazione (periodica della validità tempo nuove conoscenze nuove tecnologie)

Dott. Salvatore Santo 88

Proposta di strumenti

guida per la costruzione di un protocollo;griglia di autovalutazione di un protocollo;griglia di valutazione quali/quantitativa di un

protocollo

Dott. Salvatore Santo 89

GUIDA PER LA COSTRUZIONE DI UN PROTOCOLLO

Il protocollo è uno strumento che ha una valenza scientifica poichéscaturisce da una ricerca bibliografica, ma perché acquisti validità deve essere contestualizzato nella realtà operativa per il quale è stato realizzato in quanto deve tener conto dell ambiente, delle risorse umane e materiali, in un preciso contesto temporale e culturale.

Lelaborazione di un protocollo consente un esercizio logico, attraverso il quale ci si sofferma a riflettere sulla propria pratica assistenziale, attraverso un processo di analisi e modificazione al fine di renderla piùconsona ai bisogni degli assistiti ed alle capacità organizzative e professionali.

Dott. Salvatore Santo 90

FASI PER LA COSTRUZIONE DI UN PROTOCOLLO 1. Esiste una situazione problematica (innovazione/modifica/difformità/eventi critici) ?2. E condivisa la necessità di far fronte a tale situazione?3. Costituzione e formalizzazione del gruppo di lavoro;4. Analisi del processo preso in esame (esistono strumenti operativi in uso nella UO? esistono strumenti operativi in uso in azienda?5. Esistono evidence disponibili? Gli eventuali strumenti adottati in UO /azienda recepiscono quanto emerge dalle evidence?6. Definire degli obiettivi (rispettando i criteri di: pertinenza, logicità, precisione, realizzabilità e misurabilità);7. Quale standard di risultato è raggiungibile in relazione alle risorse materiali, umane e strutturali disponibili in quel contesto;8. Descrizione delle procedure (attività e loro sequenza) e motivazioni scientifiche che sottendono alle tecniche; 9. Definizione delle responsabilità degli operatori specificando in sequenza logica chi, fa cosa, come, quando e con quali risorse;10. Raccomandazioni eventuali da osservare nell applicazione del protocollo non previste nella procedura;11. Descrizione di particolari avvertenze e complicanze che possono essere generate e modalitàper far fronte alle stesse;12. Individuazione delle modalità e tempi di verifica del protocollo (risorse, processo, risultato) e del livello di adesione da parte degli operatori (indicatori);13. Individuazione della data di revisione;14

Dott. Salvatore Santo 91

ELEMENTI DI UN PROTOCOLLO

CARTIGLIO:TITOLO: deve esplicitare immediatamente il contenuto del documento, in genere corrisponde all azione che si vuole protocollare;CODICE DATA REVISIONE PAGINEINDICEAPPROVAZIONE E RILASCIOVERIFICA ANNUALE DEL DOCUMENTO

OBIETTIVO che si vuole raggiungere con il protocollo rispetto a standard definiti dalla letteratura scientifica o da definire (è strettamente collegato alla criticità che si vuole risolvere);STANDARD DI RISULTATO: costituisce il criterio di orientamento che guida l operatività del professionista e permette la valutazione della sua performance in relazione all obiettivo; INDICATORIRISORSE (STRUTTURALI- MATERIALI- UMANE-TEMPORALI) DESCRIZIONE DELLA/DELLE PROCEDURE (azioni da compiere elencate in sequenza logica indicando le motivazioni scientifiche (forza delle raccomandazioni e/o grading);FLOW CHART (inerente il protocollo e/o procedura operativa)COMPLICANZE PREVEDIBILI (indicare le relative misure di sicurezza);BIBLIOGRAFIADATA DI STESURA E DI REVISIONEGRUPPO REDATTORI/PREPRATORI

Dott. Salvatore Santo 92

SI NO PUNTI

Titolo

Indice

Definizione

Obiettivo

Standard di risultato

Indicatori

Indicazioni preliminari

Materiale occorrente

Risorse

Tempi

Procedura/e operativa/e

Flow chart

Complicanze possibili e misure di sicurezza

Piano di verifica procedura

Bibliografia

Data di stesura e di revisione

Preparato Verificato - Approvato

TOTALE

GRIGLIA DI AUTOVALUTAZIONE DI UN PROTOCOLLO

(LISTA DI CONTROLLO)

Dott. Salvatore Santo 93

GRIGLIA DI VALUTAZIONE AZIENDALE DI UN PROTOCOLLO

OBIETTIVO E MOTIVAZIONE DEL PROTOCOLLOLobiettivo generale del protocollo èdescritto in modo specifico?La tipologia dei pazienti ai quali il protocollo è indirizzato èdescritta in modo specifico?GRADO DI COINVOLGIMENTOIl gruppo che ha elaborato il protocollo comprende rappresentanti di tutte le componenti professionali rilevanti? Gli utilizzatori del protocollo sono identificati con chiarezza?RIGORE NELL ELABORAZIONE??CHIAREZZA??APPLICABILITA??

Dott. Salvatore Santo 94

GRIGLIA DI VALUTAZIONE AZIENDALE DI UN PROTOCOLLO

OBIETTIVO E MOTIVAZIONE DEL PROTOCOLLOLobiettivo generale del protocollo è descritto in modo specifico?

COMPLETO ACCORDO COMPLETO DISACCORDO

Commenti /note

1 2 3 4

Dott. Salvatore Santo 95

Come citare i riferimenti bibliografici?

Ci sono diverse modalità per citare le fonti e diversi stili o sistemi riconosciuti a livello internazionale. Eopportuno sceglierne ed acquisire dimestichezza con almeno uno di questi stili ed utilizzarlo in tutti i documenti SITRA.

Dott. Salvatore Santo 96

The Harvard System

conosciuto anche come il sistema nome-anno o autore-data o approccio alfabetico è un sistema che ha i seguenti vantaggi:

Semplicità e comodità.

Diffusione nella letteratura infermieristica e di discipline correlate (psicologia, etica, sociologia).

Massimo impiego e accettazione da parte di rinomate facoltà di Scienze infermieristiche (Nursing Faculties e Nursing Schools).

Maggior adeguatezza per l ambito disciplinare infermieristico.

Utilità presente e futura per gli appartenenti alla professione infermieristica (è il più impiegato nelle riviste infermieristiche internazionali indicizzate

Dott. Salvatore Santo 97

The Harvard System

Byrne N (1998) Citing and referencing, A Guide for Students. Dublin: Library Dublin City University. Florence Nightingale School of Nursing and Midwifery, September(2001), Handbook for students taking taught postgraduateprogrammes, London: King's College London. Gruppo guida della biblioteca di Ateneo (2004) Guida alla biblioteca di Ateneo dell Università degli Studi di Milano-Bicocca, Milano: Poolgrafica. Vellone E, Sciuto M (2001) La ricerca bibliografica, Applicazioni nel nursing e nelle scienze sanitarie, Milano: McGraw-Hill. Vezzoli F (1999) Internet per l infermiere, Milano: McGraw-Hill"Referencing" De Bellis N, La citazione bibliografica nell'epoca della sua riproducibilitàtecnica reperibile in http://www.allen-unwin.com.au/study/refer.htmconsultato il 23 giugno 2000"Guide to referencing"

Dott. Salvatore Santo 98

Cod ..Data ..RevPagina . di .

PROTOCOLLO

La gestione dei cateteri venosi centrali

Approvazione e rilascio

INDICE1. Scopo pag.2. Campo di applicazione pag.3. Siglario pag.

4. Diagramma di flusso: pag.5. Descrizione delle attività pag.

5.1 pag.5.2 pag.

6. Riferimenti pag.

Approvato: Verificato: Preparato:Qualifica ..

Qualifica

Descrizione modifica: prima emissione

Verifica annuale del documento

Note:Firma verificatoreDocumento adeguatoDocumento non adeguato (da revisionare)

Data della verifica

Note:Firma verificatoreDocumento adeguato

Documento non adeguato (da revisionare)

Data della verifica

Dott. Salvatore Santo 99

I diagrammi di flusso o flow chart sono simboli collegati che rappresentano graficamente un nostro ragionamento rappresentandolo come algoritmo.Permettono:

una comprensione immediata del funzionamento del nostro percorso logico

un controllo accurato sulla funzionalitàe la casistica del ragionamento.

Dott. Salvatore Santo 100

SIMBOLI FLOW CHART

INPUT/OUTPUT

DOCUMENTO

DECISIONE

FASE/AZIONE

INPUT/OUTPUT

Dott. Salvatore Santo 101

ISTRUZIONE OPERATIVA GESTIONE FARMACI

Modalità esecutive di una linea guida o di una procedura nella fase operativaSequenza dettagliata e logica di atti che compongono una azione

Carrello

Verifica disponibilità carrello(IP - Turno notturno)

Registro Terapia

ArmadioFarmeceutico

(di Sezione)

Reintegro farmaci carrelloPrelievo da armadio farmeceutico

(IP - Turno notturno)

Verifica trisettimanaledisponibilità armadio farmaceutico

(IP - Turno notturno)

Registrazione farmaci mancantisul quaderno "Farmaci da ordinare"

(IP - Turno notturno)

QuadernoFarmaci da Ordinare

Trasmissione Web ordine alla FarmaciaSpunta quaderno "Farmaci da ordinare"

(IP)

Farmacia

Farmaci Bolla di Consegna

Ricevimento farmaciControllo corrispondenza farmaci ricevuti / bolla di consegna

Immagazzinamento farmaci nell'armadio farmaceuticoArchiviazione documenti

(IP)

Verifica mensile scadenze(IP)

Identificazione farmaci scadutiCompilazione modulo "Restituzione Farmaci"

Trasporto farmaci scaduti alla FarmaciaRegistrazione sul modulo "Controllo Scadenze"

(IP)

Farmaci scaduti

Mod. Restituzione Farmaci

Mod.Controllo Scadenze

Controlli Periodici

Dott. Salvatore Santo 102

... Coloro che hanno una sufficiente conoscenza teorica, giudizio critico,

disciplina imparano a adattarsi rapidamente alle nuove situazioni e ai problemi che costantemente sorgono nel mondo moderno.

Dubos.

Dott. Salvatore Santo 103

Bibliografia 1ANIN (2006) Assistenza infermieristica specialistica, Procedure, protocolli e linee guida, Milano: MassonThe AGREE Collaboration (2003) Appraisal of guidelines for research & evaluationBertin G, (2007), Governace e valutazione della qualità nei servizi socio sanitari Milano: Franco AngeliCasati C, Lazzari G., (2000) Evoluzione e rilevanza dell'evidence-based nursing: aspetti concettuali e metodologici, Scenario, 17 (3) : 4-13.Cimatti M. (2002) Linee guida, protocolli, procedure: metodologia di costruzione e filosofiaInfermieristica, NEU n. 3 Del Poeta G, Mazzufero F, Canepa M, (2006), Il risk management nella logica del governo clinico, Milano: Mc Graw HillDi Censo A, Cullum N, Ciliska D, Marks S, (2000), Evidence-Based Nursing: past, presentand future, in Evidence Based Nursing, (3): 7-8. Grilli R, Penna A, Liberati A, (1995), Migliorare la pratica clinica: come promuovere ed implementare linee guida. Roma: Il Pensiero Scientifico Editore.

Dott. Salvatore Santo 104

Guyatt GH, Sackett DL, Sinclair JC, (1995), for the Evidence Based Medicine Working Group. Users' guides to the medical literature. IX. A Method for grading health care recommendations, JAMA, 274: 1800-4

Motta PC (2002), Linee guida, clinical pathway e procedure per la pratica infermieristica: un inquadramento concettuale e metodologico. Nursing oggi n.4.

Norma UNI EN ISO 9001-2000 Sistemi di gestione per la qualità;

Norma UNI EN ISO 19011:2003 Linee guida per audit dei sistemi di gestione per la qualità e/o di gestione ambientale

Saiani L, Gli strumenti del nursing basato sulle evidenze: linee guida e protocolli assistenziali. Corso integrato metodologia della ricerca e teoria della assistenza. Corso di laurea infermieristica Università degli studi di Verona AA 2006/07

Programma nazionale per le linee guida (2002), Come produrre, diffondere e aggiornare raccomandazioni per la pratica clinica, Roma:Istituto Superiore di Sanità

Rocco MJ (2000) La responsabilità condivisa: protocolli e linee guida, in Atti Nursing Cuore (48-60), III Congresso Nazionale G.IT.I.C., Montecatini Terme

Wright J, Hill P, (2003), La governance clinica, Milano: Mc Graw Hill

Bibliografia 2


Recommended