Date post: | 01-May-2015 |
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Gli strumenti per la pianificazione della revisione: l’analytical review
2
Il processo di revisione contabile
3
Le attività di pianificazione
1. Determinazione del numero di collaboratori necessario2. Valutazione del grado di indipendenza3. Ottenimento di informazioni riguardanti l’azienda cliente
e il settore in cui essa opera4. Stima della possibilità di errori, frodi ed azioni illegali5. Svolgimento di procedure di analytical review
preliminari6. Stima del limite di materialità e del rischio di
revisione; valutazione del rischio inerente7. Valutazione del livello preliminare di rischio di
controllo8. Sviluppo di una strategia di revisione e predisposizione
dei relativi programmi di lavoro9. Considerazione di servizi complementari a valore
aggiunto
4
La stima della materialità (significatività)
Un’informazione è significativa se la sua omissione o il suo travisamento possono influenzare le decisioni economiche dei soggetti che si affidano alle informazioni contenute nel bilancio.
La significatività costituisce un valore soglia, un punto di cutoff, piuttosto che essere una caratteristica qualitativa primaria che un’informazione deve possedere perché sia utile.
5
Le fasi per la stima della significatività
6
Le fasi per la stima della significatività
Le fasi 1 e 2 caratterizzano normalmente i momenti iniziali dell’incarico, rientrando nell’ambito della pianificazione del lavoro.
Si passa alla fase 3 quando il revisore valuta l’evidenza al momento del completamento della revisione, per stabilire se essa supporta la correttezza della presentazione del bilancio e le considerazioni avanzate nella relazione finale di revisione.
7
Le fasi per la stima della significatività
La significatività può essere considerata su diversi livelli:
1. livello di significatività preliminare (planning materiality), importo che potrebbe modificare o influenzare il giudizio sul bilancio nella sua globalità;
2. livello di significatività riferito al singolo conto o gruppo di conti (errore tollerabile), che permette di declinare per le singole voci il concetto di significatività;
3. livello di significatività in sede di valutazione dei risultati.
8
La stima preliminare della significatività
9
Maggiore di: Minore di: Fattore Addendo
0 30mila 0,054 0
30mila 100mila 0,029 750
100mila 300mila 0,018 1850
300mila 1mil 0,0125 3500
1mil 3mil 0,0083 7700
3mil 10mil 0,006 14600
10mil 30mil 0,004 34600
30mil 100mil 0,00272 73000
100mil 300mil 0,0019 155000
300mil 1miliardo 0,00125 350000
1miliardo 3miliardi 0,00087 730000
3miliardi 10miliardi 0,00058 1600000
10miliardi 30miliardi 0,0004 3400000
30miliardi 0,00027 7300000
Tabella dei moltiplicatori AICPA
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Il rischio di revisione
Il rischio di revisione è il rischio che il revisore possa inconsapevolmente non tenere conto in modo adeguato, nella predisposizione del proprio parere su un bilancio, di errori significativi che lo inficiano.
Il rischio di revisione è funzione di tre aspetti:1. Rischio inerente2. Rischio di controllo3. Rischio di individuazione
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Significatività e rischio di revisione
All’aumentare della significatività il rischio di revisione diminuisce Se l’errore significativo corrisponde al totale di un
saldo contabile il rischio di revisione è quasi nullo
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Il rischio inerente
Il rischio inerente (o rischio intrinseco) è costituito dall’attitudine intrinseca di un conto o di una categoria di operazioni a contenere errori significativi, a prescindere dall’efficacia del sistema dei controlli.
Es.: fondi rischi ed oneri, fondi ammortamento, riserve di rivalutazione (IAS 16)
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Il rischio di controllo
Il rischio di controllo è il rischio che gli errori significativi non siano evitati o scoperti tempestivamente dal sistema di controllo interno di un’impresa.
• strategie di revisione con rischio di controllo massimo• strategie di revisione con rischio di controllo inferiore a quello massimo
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Il rischio di individuazione
Il rischio di individuazione è il rischio che le procedure sostanziali di revisione effettuate non rivelino un errore significativo contenuto in una voce di bilancio o in una categoria di operazioni.Esso è funzione dell’efficacia delle procedure di revisione e della loro applicazione da parte del revisore
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Il rischio di revisione
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Verificare il rischio di impresa per il cliente
Verificare il rischio di errore significativo dovuto ad errore o frode
Fattori che influiscono sul rischio inerente
Fattori che influiscono sul rischio di controllo
Rischio di revisione Rischio inerente Rischio di controlloRischio di
individuazione= * *
Rischio relativo all’impresa assoggettata a revisione
Il rischio di revisione
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La determinazione del rischio di revisione: l’output principale della pianificazione
Ar = audit risk (rischio di revisione)Ir = inherent risk (rischio inerente)Cr = Control risk (rischio di controllo)Dr = Detenction risk (rischio di individuazione)
Dr = Ar / (Ir * Cr)
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Caratteristiche del settore
• Andamento economico del settore• Caratteristiche degli standard contabili• Altri requisiti normativi
• Es.: settore finanziario al termine dell’esercizio 2008
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Caratteristiche aziendali (1)
• Andamento•Situazione economica negativa• Assenza di flussi di cassa• Forte ricorso al capitale di terzi• Raccolta di fondi attraverso il mercato
• Operatività• Numerose e complesse operazioni infragruppo• Conti correnti in paradisi fiscali
• Es.: Parmalat dal 96 all’anno del crack
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Caratteristiche aziendali (2)
• Probabilità di furti• Movimentazione di grandi importi in denaro contante• Merce di dimensioni ridotte e ad elevato valore aggiunto
• Probabilità errori• Scostamenti emersi con le procedure di analytial review
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Caratteristiche aziendali (3)
• Efficacia del sistema dei controlli• Assenza di reportistica per le sedi distaccate• Mancanza di separazione delle mansioni• Scarsa protezione fisica delle giacenze di denaro e di prodotti• Assenza o scarsità di figure di controllo
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Caratteristiche aziendali (4)
• Il management• Motivazione al raggiungimento degli obiettivi di reddito• Elevato turnover di dirigenti amministrativi e membri del CdA• Rapporti conflittuali tra il revisore ed il management• Violazioni di normative effettuate negli anni precedenti
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Le strategie di revisione
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La strategia di non affidabilità
Il revisore decide di non fare affidamento sui controlli aziendali e di revisionare direttamente i relativi documenti e conti di bilancio.
Ciò può avvenire perché:• i controlli non sono pertinenti con le asserzioni;• i controlli sono stati giudicati inefficaci;• è inefficiente valutare l’efficacia dei controlli.
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La strategia di affidabilità
La decisione del revisore di seguire una strategia di affidabilità e di stimare il rischio di controllo a un livello inferiore alla misura massima implica:• l’identificazione di controlli interni specifici inerenti
a specifiche asserzioni, che con tutta probabilità sono in grado di prevenire o identificare errori materiali;
• l’effettuazione di test sui controlli, per valutare la loro efficacia.
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L’output della pianificazione: il Piano Generale di Revisione
Contenuti principali
• Caratteristiche dell’impresa e del suo sistema di controllo• Rischi e significatività• Condizioni contrattuali• Natura, tempi e ampiezza delle procedure di revisione (successivamente dettagliate nei piani analitici – Vedi Tavola 7.2 del testo “Auditing”)• Risorse impiegate nel lavoro
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Dac/rm 96003556 proposta standard Consob
•Oggetto della proposta•Natura dell’incarico
•possibilità di accedere alle scritture•riferimento ai principi di revisione adottati•responsabilità•ragionevole sicurezza•impegno a comunicare le irregolarità ai sindaci
•Modalità di svolgimento dell’incarico•descrizione del piano di revisione
•Personale, tempi e corrispettivi•Aggiornamento dei corrispettivi•Situazione di incompatibilità•Relazione di certificazione•Lettera di suggerimenti•Corrispettivi pattuiti per i lavori sulle partecipate
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L’ANALYTICAL REVIEW
Uno strumento per la redazione del piano di audit
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Finalità e metodi
Pianificare la natura i tempi e l’ambito delle procedure di revisione Test di sostanza per avere evidenza con riferimento a saldi specifici
Confronti tra dati di esercizi distinti Confronti tra budget e consuntivo Confronti e relazioni all’interno di uno stesso bilancio (es.: oneri finanziari) Confronti tra consuntivo azienda e consuntivo di settore Confronti e relazioni tra dati contabili ed extracontabili (es.: prezzo di acquisto, prezzo
di vendita e rese)
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L’analisi economico-finanziaria
L’analisi dello Stato Patrimoniale “finanziario”• L’analisi della liquidità• L’analisi della solidità patrimoniale
Il sistema integrato di misurazione a mezzo indici economico-finanziari• L’analisi della redditività• L’analisi dell’efficienza• L’analisi dell’indebitamento
La leva finanziaria
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Metodologie di analisi
Le tecniche di analisi impiegate normalmente sono tre:
per margini: è sostanzialmente un’analisi di struttura in quanto tende ad accertare i rapporti esistenti tra varie classi di attività e passività, e di costi e ricavi. E’ la base logica delle successive analisi.
per indici: si basa su rapporti (ratios) che legano le varie voci di bilancio; trasforma le grandezze in rapporti al fine di ottenere dati di sintesi particolarmente significativi.
per flussi: integra le analisi precedenti e consente di spiegare i cambiamenti intervenuti e già indicati dalle due tipologie precedenti.
In genere, le tre tipologie di analisi sono tra loro complementari.
Analisi di Bilancio: concetti introduttivi
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Costruzione degli indici: premessa
Gli indici si dividono in:
Indici di Composizione (o di struttura):• semplici: tra un valore (o classe di valori) economico o finanziario ed il
corrispondente totale• composti: tra due valori (o classi di valori) appartenenti al Conto Economico od
alla medesima sezione di Stato Patrimoniale
Indici di Correlazione (o di sincronizzazione):• tra due valori (o classi di valori) appartenenti alle opposte sezioni di Stato
Patrimoniale• tra due valori (o classi di valori) appartenenti ai due diversi documenti di bilancio
Indici dinamici (o di andamento o di sviluppo):• tra valori appartenenti a bilanci di esercizi diversi (es. crescita % delle vendite)
Analisi di bilancio: concetti introduttivi
33
L’analisi dello Stato Patrimoniale Finanziario
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Lo Stato Patrimoniale finanziario (richiamo)
L’Analisi dello Stato Patrimoniale
Impieghi (attività) Fonti (Passività)
AFAttivo Fisso
LDLiquidità Differite
RDRimanenze - Disponibilità
LILiquidità Immediate
PCPassività Consolidate
PNPatrimonio Netto
PBPassività a breve
ACAttivo
Circolante
TITotale
Impieghio
CICapitaleInvestito
(caratteristico)
TFTotale Fonti
Elemento temporale di separazione:
convenzionalmente
1 anno
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L’analisi per margini dello Stato patrimoniale Finanziario
L’Analisi dello Stato Patrimoniale
Impieghi (attività) Fonti (Passività)
AFAttività Fisse
LDLiquidità Differite
RDRimanenze - Disponibilità
LILiquidità Immediate
PCPassività Consolidate
PNPatrimonio Netto
PBPassività a Breve
MS (-)
CCN (+)
MT (+)
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L’analisi per margini: concetti di base
L’analisi dello Stato Patrimoniale
(Attenzione al concetto di CI e CIC)
L’attività aziendale è “sostenuta” dalle fonti (gestione, fonti di capitale e di terzi, durevoli e non durevoli): pertanto, le fonti di finanziamento devono ragionevolmente corrispondere, per durata, agli impieghi.
L’analisi per margini accerta la corrispondenza tra la qualità e la compatibilità delle diverse tipologie di fonti ed impieghi.
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Il Capitale Circolante Netto
L’Analisi dello Stato Patrimoniale
E’ rappresentato dalla differenza tra le attività correnti e le passività a breve termine
CCN = AC – PB
cioèCCN = ( RD + LD + LI ) - PB
Altra lettura: CCN = ( CN + PL ) – AF
Rappresenta la parte delle attività correnti finanziata da fonti durevoli.
Dovrebbe essere sempre positivo; altrimenti significa che l’azienda sta finanziando attività immobilizzate con fonti a breve esponendosi a gravi rischi di natura finanziaria.
Altre configurazioni: operativo (esclude valori numerari e di finanziamento); commerciale (solo magazzino e crediti/debiti commerciali)
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Il Margine di tesoreria
L’Analisi dello Stato Patrimoniale
E’ rappresentato dalla differenza tra liquidità (immediate e differite) e passività a breve termine
MT = ( LI + LD ) – PB
oppureMT = CCN - RD
Altra lettura: MT = ( CN + PL ) – ( AF + RD )
Tale margine dovrebbe essere positivo, se è negativo significa che l’azienda non è in grado di far fronte ad una immediata richiesta di rimborso dei propri debiti (mancanza di mezzi monetari)
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Il Margine di struttura
L’Analisi dello Stato Patrimoniale
E’ rappresentato dalla differenza tra il patrimonio netto ed il valore netto delle immobilizzazioni
MS = CN - AF
Altra lettura: MS = CCN – (PL + PB)
Indica se i mezzi propri sono in grado di coprire il fabbisogno durevole rappresentato dalla attività immobilizzate.
Nella realtà italiana è considerato normale un margine (non accentuatamente) negativo, occorre verificare che tipo di debiti coprono il fabbisogno aziendale durevole.
Margine di struttura secondario: MS = (CN + PB) - AF
40
Alcune possibili combinazioni tra i margini
L’Analisi dello Stato Patrimoniale
Impieghi Fonti
AFPN
RD
PL
LD
PC
LI
CCN (+)MT (+)
MS (+)
41
Alcune possibili combinazioni tra i margini (#3)
L’analisi dello Stato Patrimoniale
Impieghi Fonti
AFPN
PLRD
LD
PC
LI
CCN (+)MT (+)
MS (-)
42
Alcune possibili combinazioni tra i margini (#2)
L’Analisi dello Stato Patrimoniale
Impieghi Fonti
AFPN
RD PL
PCLD
LI
CCN (+)
MT (-)
MS (+)
43
Alcune possibili combinazioni tra i margini (#4)
L’Analisi dello Stato Patrimoniale
Impieghi Fonti
AFPN
PL
RD
PCLD
LI
CCN (+)
MT (-)
MS (-)
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Alcune possibili combinazioni tra i margini (#5)
L’Analisi dello Stato Patrimoniale
Impieghi Fonti
AF
PN
PL
PC
RD
LD
LI
CCN (-)
MT (-)
MS (-)
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L’analisi di struttura finanziaria
La rigidità degli Impieghi:• AF / TI• AF / TI * TI / AC = AF / AC
L’elasticità degli Impieghi:• AC / TI• AC / TI * TI / AF = AC / AF
L’autonomia:• MP / TI• MP / TI * TI / CT = MP / CT
L’indebitamento: • Totale o Dipendenza da Terzi
( PL + PB ) / TI• Permanente ( PN + PL ) / TI• a Lungo PL / TI• a Breve PB / TI• in senso proprio CT / MPCT / MP
L’Analisi dello Stato Patrimoniale
è svolta mediante indici di composizione (semplici o composti), che esprimono:
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STATO PATRIMONIALE
MaterialiImmaterialiFinanziarie
(al netto dei fondi ammort.to)
Crediti vs clientiCrediti diversi
CassaBanca c/c
Capitale sociale+ Utili- Perdite
Mutui
Debiti a l/termine
Banca c/cDebiti vs fornitoriDebiti tributari
Attivo fissoAttivo fisso
(3.000)
Passività Passività consolidateconsolidate
(1.500)
Patrimonio Patrimonio nettonetto
(2.000)
Passività Passività correnticorrenti
(1.000)
MagazzinoMagazzino(400)
Liquidità differiteLiquidità differite
(850)
Liquidità immediateLiquidità immediate
(250)
L’Analisi dello Stato Patrimoniale
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Indici di
composizione
Capitale acquisito
(K o Ci)
Capitale investito
(K o Ci)
N/K o Mp/Ci = 44% AUTONOMIA FINANZIARIA
(P cons. + P. corr.)/K o (Pml + Pb)/Ci = 56% INDEBITAMENTO TOTALE
(N+P cons)/K o (Mp +Pml)/Ci = 77% SOLIDITA’ O INDEB. PERMANENTE
Imm/K o Af/Ci = 67% RIGIDITA’
Cap. circolante/K o Ac/Ci = 33% ELASTICITA’
Attivo circolante
Immobilizzazioni
nette
(3.000)
Magazzino(400)
Liquidità differite
(850)
Patrimonio netto
(2.000)
Passività consolidate
(1.500)
Liquidità immediate
(250)
Passività correnti
(1.000)
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L’analisi di correlazione patrimoniale
L’Analisi dello Stato Patrimoniale
è svolta mediante margini ed indici semplici (o come indici di struttura composti), che esprimono il grado di elasticità/rigidità degli impieghi
rispetto alle fonti, in termini di liquidità: Primo livello:
• Indice di “Struttura corrente” o di Disponibilità (assieme al CCN)RD + LD + LI / PB
Secondo livello:• Indice di “Liquidità secca” o “Acid Test” ratio (assieme al MT)
LD + LI / PB
capacità dell’azienda di rimborsare “istante per istante” le passività in scadenza senza compromettere le condizioni di equilibrio patrimoniale ed economico; affidamenti bancari (pre-Basilea II)
49
INDICI di COMPOSIZIONE e di CORRELAZIONE: INDICI di COMPOSIZIONE e di CORRELAZIONE: visione d’assiemevisione d’assieme
Margine di tesoreria= 1.100 - 1.000 = + 100
Indice di liquidità secca = 1.100/1000 = 1,1
Liquidità differite
(850)
Liquidità immediate
(250)
Passività correnti
(1.000)
50
L’analisi di correlazione patrimoniale
L’Analisi dello Stato Patrimoniale
è svolta mediante margini ed indici semplici (o come indici di struttura composti), che esprimono il grado di elasticità/rigidità degli impieghi
rispetto alle fonti, in termini di solidità: Indice di Autocopertura (assieme al MS primario)
CN / AF Indice di “Copertura delle Immobilizzazioni” (assieme al MS secondario)
(CN + PL) / AF più in generale, ogni valore di Impiego deve trovare la propria copertura
nel corrispondente valore di Fonte:• “Copertura delle Immobilizzazioni Tecniche” CN / IT
• “Copertura del Magazzino” (CN + PL) – AF / RD• “Copertura del CCN commerciale” DB / CC + M – DC
“sincronizzazione” tra fonti e impieghi; affidamenti bancari (post-Basilea II)
51
Margine di struttura primario= 2.000 - 3.000 = - 1.000
Indice di autocopertura = 2.000/3.000 = 0,67
Immobilizzazioni
nette
(3.000)
Patrimonio netto
(2.000)
INDICI di COMPOSIZIONE e di CORRELAZIONE: INDICI di COMPOSIZIONE e di CORRELAZIONE: visione d’assiemevisione d’assieme
52
Margine di struttura secondario= 3.500 - 3.000 = 500
Indice di copertura delle immobilizzazioni= 3.500/3.000 = 1,16
Immobilizzazioni
nette
(3.000)
Patrimonio netto
(2.000)
Passività consolidate
(1.500)
INDICI di COMPOSIZIONE e di CORRELAZIONE: INDICI di COMPOSIZIONE e di CORRELAZIONE: visione d’assiemevisione d’assieme
53
L’analisi integrata (indici economico-finanziari)
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Conto economico
Ricavi gestione caratteristica
-
(Costi della gestione caratteristica)
Risultato operativo caratteristico
+/- Saldo area extra-caratteristica
Risultato operativo globale
-/+ Saldo area finanziaria
Risultato ordinario
+/- Saldo area straordinaria
Risultato lordo
- Oneri tributari
Risultato netto
La struttura del conto economico
gestionale sarà costituita da uno
schema scalare in cui sono
collocate in sequenza le aree di
risultato che danno luogo alla
formazione di risultati
economici progressivi.
Le diverse configurazioni di
conto economico si distinguono
in relazione al criterio di
classificazione di ricavi e costi
caratteristici.
Il conto economico gestionale (richiamo)
L’Analisi integrata
55
Analisi di composizione (o di struttura) economica
Come per lo Stato Patrimoniale, anche per il Conto economicoesistono indici di composizione, intesi come: rapporti (incidenza) tra un singolo valore (o classe di valori) ed il
corrispondente valore totale:• Incidenza del costo industriale• Incidenza del costo di singoli fattori
rapporti tra risultati economici particolari:• Risultato operativo/Ricavi netti (analisi di redditività)• Risultato netto/Risultato operativo
L’Analisi integrata
56
Analisi di correlazione
A differenza dello Stato Patrimoniale, gli indici di correlazione sonorapporti tra due valori (o classi di valori) appartenenti ai due differentiprospetti di bilancio (flussi/stock): Analisi della redditività Analisi dell’efficienza produttiva (Leva finanziaria)
L’Analisi integrata
57
L’Analisi della Redditività è condotta attraverso il confronto tra “configurazioni” di reddito ed il capitale (o altre grandezze legate al reddito stesso) ROE (return on equity)
RN (Reddito Netto)
MP (Mezzi Propri)
Il valore espresso dall’indicatore deve essere valutato in termini: oggettivi (rispetto ad investimenti alternativi) soggettivi (rispetto alle attese degli investitori)nonché, in maniera indiretta e/o sintetica, rispetto a: Capacità di autofinanziamento Bontà delle scelte d’azienda complessive
L’Analisi integrata
58
Problemi tecnici di determinazione del ROE: il tempo/valore di riferimento
Cosa fare se i Mezzi Propri subiscono variazioni nel corso dell’esercizio? Ad esempio:
MP € 10.000 fino al 30/09/200X MP € 14.000 dopo il 30/09/200X
Possiamo utilizzare: la media aritmetica semplice (€ 12.000) la media aritmetica ponderata (€ 11.000 = [(€ 10.000 * 9 mesi) + (€ 14.000 * 3
mesi)] / 12 mesi)
L’Analisi per Indici
59
L’Analisi della Redditività è finalizzata a determinare il “rendimento” del capitale investito
L’Analisi integrata
ROI (return on investment)RO (Reddito Operativo)
CI (Capitale Investito)
e quindi indice “globale”, come capacità di remunerare le risorse a variotitolo acquisite, e come rendimento dell’azienda nel suo complesso
NB: i valori al numeratore e denominatore, per essere omogenei o confrontabili, devono far riferimento alla sola gestione caratteristica. E’ utile utilizzare lo Stato Patrimoniale Funzionale o lo Stato Patrimoniale Finanziario con colonna degli impieghi sdoppiata (gestione caratteristica e gestione extracaratteristica)
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Il prospetto scalare
Lo Stato Patrimoniale di Pertinenza Gestionale
Crediti commerciali (+) Magazzino
( -) Debiti commerciali
Capitale Circolante Netto Commerciale
(+) Crediti diversi caratteristici operativi ( -) Debiti diversi caratteristici operativi
Capitale Circolante Netto Operativo Caratteristico
( -) Fondo TFR (+) Immobilizzazioni Tecniche (+) Immobilizzazioni Immateriali (+) Partecipazioni ed altri impieghi caratteristici
Capitale Investito Netto Caratteristico
(+) Immobilizzazioni civili(+) Immobilizzazioni finanziarie(+) Attività legate alla gestione finanziaria corrente
Capitale Investito Netto Globale
(-) Debiti di finanziamento a m/l termine
(-) Debiti di finanziamento a breve termine
Capitale Netto
Gestione
CommercialeGestione
Operativa
Caratteristica
Corrente
Gestione
Operativa
Caratteristica
Strutturale
Gestione
Accessoria
Gestione
Finanziaria
61
La scomposizione del ROI
L’Analisi integrata
ROI:• Moltiplicando il numeratore ed il denominatore della formula del
calcolo del ROI per i Ricavi Netti di Vendita avremo:– ROI: RO RO V
CIc V CIc
ROS: Return on Sales
Rotazione del Capitale Investito
*
62
La Formula di Brown (“l’albero” del ROI)
L’Analisi integrata
Liquidità (LI)
Crediti (LD)
Magazzino (RD)
AC
Attivo Fisso (AF)Totale Attività (CI)
Vendite (RV)
Turnover Attività
ROI
Costi Industriali
Costi Commerciali
Costi GeneraliCosti Gest. Operativa
Reddito Operativo
ROS
Altri Costi Operativi
Vendite (RV)
Vendite (RV)
/
/
X
-
+
63
La scomposizione del ROE
L’Analisi integrata
ROE:• Moltiplicando la formula del ROE per: RO CI CI RO• e separando opportunamente la nuova formula ottenuta in tre
distinti rapporti otterremo:– ROE RO CI RN
CI MP RO
*
ROIGrado di
Indebitamento
Tasso di incidenza della gestione extracaratteristica
* *
64
Valo
re d
ella p
rod
uzi
on
eV
alo
re d
ella p
rod
uzi
on
e
G. fin.
G. str.
Imp.
Utile
+ Valore produzione 1.200
- Costi esterni 400
Valore aggiunto 800
- Costo del lavoro 100
Margine operativo lordo 700
- Ammortamenti e svalut.ni 50
Risultato operativo 650
+/- Gest. Finanziaria -200
+/- Gest. Straord.ria 0
Risultato ante imposte 450
- Imposte 225
Risultato d’esercizio 225
CONTO ECONOMICOCONTO ECONOMICO
Costi esterni
Valore agg.to
Costo del
lavoro
Marg. Op. lordo
Risul. Oper.
Amm.ti
Sval.ni
Risul.
ante imp.
L’Analisi integrata
65
Un esempio di integrazione di indici
ROE225/2.000= 11,3%
ROI650/4.500=
14,4%
Grado indebit.4.500/2.000 =
2,25
Inc. gest. non caratt.225/650=
34,6%
ROS650/1.200 =
54,2%
Indice rotazione Cap. investito1.200/4.500 =
0,27
L’Analisi integrata
66
L’Analisi dell’Efficienza Produttiva
L’Analisi integrata
2. Rotazione/Produttività di singole voci del capitale investito
Durata degli investimenti in capitale circolante (Tempi Medi):• Incasso da Clienti [Crediti Comm. / (V + IVA)] * 365 (o 360)
• Pagamento Fornitori [Debiti Comm. / (Costi di Acquisto + IVA)] * 365 (o 360)
• Giacenza Prodotti Finiti (Magazzino PF / Costo del Venduto) * 365 ( o 360)
• Giacenza Materie Prime (Magazzino MP / Consumo Materie) * 365 ( o 360)
67
L’Analisi dell’Efficienza Produttiva
L’Analisi integrata
3. Rotazione/Produttività di singole quantità fisiche (dati contabili “particolari” od extracontabili)
Indici di produttività tecnica (rendimenti) Output / Input Indici di produttività economica:
• Quota di mercato• Fatturato per: prodotto, area, canale, cliente, ecc.
Indici di utilizzazione Input effettivo / Input potenziale
68
L’Analisi dell’Efficienza Produttiva
L’Analisi integrata
si riferisce al fattore lavoro impiegato (capitale umano) e al capitale investito attraverso un quadro di indici di “produttività e rotazione”
Produttività del lavoro:• Ricavi pro-capite V / N° dipendenti
• Valore della Produzione pro-capite VP / N° dipendenti
• Costo Medio del Lavoro Costo del Lavoro / N° dipendenti
• Costo Medio del Lavoro Diretto Costo del Lavoro Diretto / N° dipendenti diretti
69
Il sistema integrato di indici economico-finanziari
L’Analisi integrata
ROERN / MP
ROIRO / CI
Incidenza extraRN / RO
Indebitamento latoCI / CN
ROSRO / V
Rotazione capitaleV / CI
CapitalizzazioneCI / CT
IndebitamentoCT / CN
Conto economico %
Impieghi % Fonti %
Indici di correlazione
Indici di efficienza
Indici di sviluppo
Margini