+ All Categories

Greimas

Date post: 26-Jun-2015
Category:
Upload: semiotici
View: 892 times
Download: 3 times
Share this document with a friend
58
Algirdas J. Greimas (1917-1992)
Transcript
Page 1: Greimas

Algirdas J. Greimas (1917-1992)

Page 2: Greimas

La semantica strutturale di Greimas

Piano dell’espressione: FEMI - FONEMI (sillabe)

Piano della manifestazione: FONEMI realizzati e SEMEMI realizzati (LESSEMI)

Piano del contenuto: SEMI - SEMEMI (enunciati semantici)

Page 3: Greimas

I semi •Semi: tratti distintivi del contenuto, elementi minimali di significazione, che non hanno altra esistenza se non relazionale e strutturale.

•Si determinano secondo una relazione binaria

•Ciascun sema risulta suscettibile di assumere specificazioni diverse all’interno di ogni determinata realizzazione segnica e assume valore all’interno di una specifica categoria semantica.

Page 4: Greimas

•Si può distinguere tra semi nucleari e semi contestuali

I primi servono a individuare gli elementi invarianti legati all’apparizione di un lessema.

I semi

Page 5: Greimas

I semi contestuali

I semi contestuali sono anche detti classemi: questi devono rendere conto delle specificazioni di senso cui va incontro l’apparizione manifesta di un lessema. Dipendono appunto da un contesto.

La loro variazione specifica il senso delle invarianti nucleari, e produce nella manifestazione diversi e determinati effetti di senso.

Page 6: Greimas

Esempio del lessema “testa” di Greimas (Semantica strutturale 1966)

•“la testa di un palo” = /estremità/ + /superiorità/ + /verticalità/

•“Testa del corteo” = /estremità/ + /anteriorità/, /orizzontalità/ + /discontinuità/

•“Stazione di testa” = /estremità/ + /anteriorità/ + /orizzontalità/ + /continuità/

Page 7: Greimas

Lessema “testa” in Greimas

Cosa accomuna tutti questi usi del lessema “testa”?

Per Greimas ci sono due tratti comuni: /estremità/ e /superatività/ (superiorità o anteriorità) e questi tratti comuni vanno a costituire il nucleo semico del lessema “testa”.

(cfr. Traini, pp. 118-119)

Page 8: Greimas

Il semema

Il semema è la somma di un nucleo semico (invariante) e di sèmi contestuali.

Il semema, di fatto, è un effetto di senso, e viene rappresentato da Greimas [1966] in questo modo:

Sm = Ns + Cs

Page 9: Greimas

Percorso generativo del senso

• Presupposti di questo progetto:

a) la centralità del livello immanente

b) il passaggio dai segni ai testi

c) il “mondo naturale” come linguaggio

d) la vocazione scientifica della semiotica

Page 10: Greimas

Percorso generativo del senso

1. Sistema semantico organizzato per livelli di profondità

2. Meccanismo di generatività dei livelli: si pensa a elementi più profondi in grado di generare elementi più superficiali seguendo delle regole di CONVERSIONE.

Page 11: Greimas

Strutture profonde della significazione (o strutture

semio-narrativo)

Page 12: Greimas

Quadrato semiotico

Il quadrato semiotico costituisce la struttura elementare, più astratta e profonda, cioè la

condizione differenziale minima che permette di cogliere il senso; il quadrato è costituito da

“differenti differenze” che fondano la significazione, così come dalla determinazione delle regole che permettono le trasformazioni e

i cambiamenti delle posizioni stabilite.

Page 13: Greimas

Sintassi e semantica profonda

Il quadrato semiotico compare al livello più profondo del Percorso Generativo del

senso sia in chiave sintattica, di operazione di affermazione e negazione

dei valori che articola; sia in chiave semantica, come sistema a monte di ogni

organizzazione narrativa.

Page 14: Greimas

Sintassi fondamentale

Le operazioni sintattiche si basano sulla contraddizione-contrarietà e sull’affermazione-negazione.

S1 S2

S2 S1

Page 15: Greimas

Semantica fondamentale

Qualsiasi categoria semantica può essere rappresentata sul quadrato semiotico, cioè

può essere investita di valore (differenziale).

Questa idea si avvicina a una ricerca della forma del contenuto inerente a singoli testi

o corpus omogenei di testi.

Page 16: Greimas

Semantica fondamentale

Tuttavia, Greimas sembra a volte propendere anche per un’idea “universalistica”, quando

parla delle articolazioni elementari di universi semantici, modelli costruiti che non

corrispondono a priori a nessuna realtà sociologica o psicologica.

I quadrati si presentano in questo caso come strutture assiologiche elementari, capaci di

articolare qualsiasi universo di discorso.

Page 17: Greimas

Universo individuale

/vita/ /morte/

/non-morte/ /non-vita/

Page 18: Greimas

Universo collettivo

/natura/ /cultura/

/non-cultura/ /non-natura/

Page 19: Greimas

Categoria della “sessualità”“ermafrodita”

“uomo” “donna”/maschile/ /femminile/

/non-femminile/ /non-maschile/

“angelo”

Page 20: Greimas

Quadrato della veridizione

VERITA’

essere sembrare

SEGRETO MENZOGNA

non-sembrare non-essere

FALSITA’

Page 21: Greimas

Strutture semio-narrative (sintassi antropomorfa)

•Primo passaggio di conversione è quello dai valori organizzati su quadrato (nella sintassi e semantica profonda) al livello di sintassi antropomorfa.•Passaggio dall’astrazione del quadrato a una struttura narrativa fondamentale in cui ci sono soggetti narrativi con loro volizioni e che compiono azioni (si parla quindi di Soggetti della narrazione, Programmi Narrativi, Modalità investite, Schema narrativo canonico)

Page 22: Greimas

La narratività

Page 23: Greimas

La narratività

•La narratività è quindi una forma generalissima del senso

•E’ presente anche in testi non-letterari

•E’ indipendente dalla sostanza espressiva in cui si manifesta

•Ogni narrazione è una struttura di trasformazioni, cioè una trasformazione da uno stato a un altro (congiunzione o disgiunzione)

Page 24: Greimas

Vladimir Propp

Page 25: Greimas

Lo schema delle favole

Le tre fasi individuate da Propp sono:

1) La mancanza iniziale

2) La partita (la lotta per riparare alla mancanza)

3) Riparazione e ricompensa

Page 26: Greimas

Personaggi e sfere d’azione

Page 27: Greimas

Da Propp a Greimas

In Greimas c’è una riduzione delle sfere d’azione ad Attanti che si organizzano in 3 coppie:

SOGGETTO- OGGETTO

DESTINANTE- DESTINATARIO

AIUTANTE- OPPONENTE

Page 28: Greimas

Esempio del “Conte di Montecristo”

“Il conte di Montecristo è prigioniero nella fortezza di If”

S = attante: Soggetto (conte di Montecristo)

O = attante: Oggetto (astratto: prigionia)

S1 O“Edmond Dantès fugge dalla fortezza”

S = attante: Soggetto (conte di M)

O = attante: Oggetto (astratto: prigionia)

(S1O) (S1O)

Page 29: Greimas

Esempio del “Conte di Montecristo”

Nella fase successiva del romanzo, alla fuga siamo nella seguente situazione:

S1 O2

dove O2=libertà

e il “Conte di Montecristo si trova alla ricerca del tesoro”

(S1 O3) (S1 O3)

dove O3=oggetto (figurativo: tesoro)

Page 30: Greimas

Gli Attori

Page 31: Greimas

Da Propp a Greimas

Page 32: Greimas

Attanti e Schema Narrativo Canonico

Page 33: Greimas

Le modalitàUna modalità è un predicato che modifica un altro predicato.

Verbi modali sono quei verbi che possono essere seguiti da un verbo all'infinito: dovere, volere, sapere, potere (+ fare o essere)

Per esempio: la differenza tra “voler prendere una mela” e “dover prendere una mela” “poter prendere una mela” o “prendere una mela”

Page 34: Greimas

Le modalità

Le modalità indicano i quattro orientamenti di fondo del Soggetto nei confronti del mondo:

1. i desideri del soggetto modalità del volere

2. aspetto sociale, legato alla collettività e ai suoi obblighi, comportamenti permessi o vietati modalità del dovere

3. ambito cognitivo, relativo alle conoscenze e competenze del soggetto modalità del sapere

4. ambito delle possibilità e abilità del soggetto modalità del potere

Page 35: Greimas

Modalità e Schema Narrativo Canonico

manipolazione sanzione

(performanza cognitiva) (competenza cognitiva)

far fare essere dell'essere

far sapere

far volere

competenza performanza

virt. att. Realizzanti

dover fare poter fare far essere

voler fare saper fare

essere del fare

Page 36: Greimas

Le modalità

•Il fare che modalizza il fare

“far prendere una mela”

•L’essere che modalizza il fare“voler prendere una mela”

•Il fare che modalizza l’essere“prendere una mela”

•L’essere che modalizza l’essere“credere nel potere della mela”

”sapere del valore…”

Page 37: Greimas

Modalità della manipolazioneLe modalità della Manipolazione sono: far-fare, far-sapere, far-volere

Ci sono quattro figure generali della Manipolazione:

PromessaMinacciaSeduzione Provocazione

Page 38: Greimas

Promessa: il Destinante fa fare qualcosa al Destinatario promettendo conseguenze o beni positivi.

Modalità coinvolte:

Destinante agisce secondo il POTERE

Destinatario risponde secondo il VOLERE

Minaccia: il Destinante fa fare (o vieta di fare) qualcosa al Destinatario prospettando una punizione o conseguenze negative

Modalità coinvolte:

Destinante agisce secondo il POTERE

Destinatario reagisce secondo il DOVERE

Page 39: Greimas

Seduzione: il Destinante fa fare (o vieta di fare) qualcosa al Destinatario prospettando un’immagine positiva di lui e della sua competenza

Modalità coinvolte:

Destinante agisce secondo il SAPERE (al livello cognitivo)

Destinatario reagisce secondo il VOLERE

Provocazione: il Destinante fa fare (o vieta di fare) qualcosa al Destinatario prospettandogli un’immagine negativa di lui e della sua competenza

Modalità coinvolte:

Destinante agisce secondo il SAPERE

Destinatario agisce secondo il DOVERE

Page 40: Greimas

Strutture discorsive del Percorso generativo del senso di Greimas

Page 41: Greimas

Strutture semio-narrative (Schema narrativo canonico, Attanti, Modalità, Programmi

Narrativi e Quadrato semiotico)

Strutture discorsive (spazi, tempi, attori, temi e figure)

Page 42: Greimas
Page 43: Greimas

L’enunciazione

L’enunciazione è l’atto con cui viene prodotto un enunciato.

Procedura di CONVERSIONE delle strutture astratte e delle virtualità del sistema (strutture semio-narrative) in una realizzazione testuale concreta.

Page 44: Greimas

Non si parla dell’atto concreto di produzione, di per sé inattingibile all’analisi, ma delle TRACCE dell’attività di produzione lasciate nell’enunciato.Ciò di cui si può analizzare è il SIMULACRO di quell’enunciazione, le sue tracce nel testo.

Page 45: Greimas

Origine linguistica del concetto di Enunciazione (Benveniste) -1-

•Benveniste parte dall’analisi dei pronomi, poi dei deittici e infine della questione del tempo.

1) PRONOMI: la categoria della persona si articola in io/tu (presenza soggettiva) VS egli (ciò di cui si parla). Pronomi specifici: questo/codesto VS quello

2) DEITTICI: qui/lì VS là

Page 46: Greimas

Origine linguistica del concetto di Enunciazione (Benveniste) -2-

3) TEMPO: fisico (irreversibile), cronico (ricorsivo degli orologi e calendari), linguistico.

Il tempo linguistico si suddivide in:

a) tempo rispetto all’atto di enunciazione: presente, passato e futuro.

b) tempo rispetto al tempo dell’enunciato: contemporaneità, anteriorità, posteriorità

Es. “lo stesso giorno”, “il giorno precedente”, “l’indomani”

Page 47: Greimas

Greimas parla di “débrayages”

Ci sono categorie attraverso cui un testo diventa autonomo rispetto all’atto di enunciazione: (persona/attori, spazio,

tempo).

E ciò avviene attraverso un “distacco” (débrayage) dall’istanza dell’enunciazione

(cioè dall’atto concreto di produzione testuale).

Page 48: Greimas

I débrayagesSi hanno tre tipi di débrayage:

Débrayage attoriale (o attanziale)

Débrayage temporale

Débrayage spaziale

A ogni débrayage (sempre presente in ogni racconto) può seguire un parziale riavvicinamento all’istanza dell’enunciazione, denominata embrayage (rinnesco).

Page 49: Greimas

Strutture discorsive (débrayage attoriale)

• débrayage “enunciativo” (énoncif), se l’istanza dell’enunciazione proietta nell’enunciato soggetti diversi da sé (terza persona);

• débrayage “enunciazionale” (énonciatif), quando il soggetto dell’enunciazione proietta nell’enunciato simulacri di se stesso (prima persona).

Page 50: Greimas

Simulacri dell’enunciazioneSi possono avere nel testo sia la presenza delle marche dell’autore (l’enunciatore) sia le marche del lettore empirico (l’enunciatario)

N. B. Se si tratta di racconti scritti si parla di narratore e narratario

Se si tratta di dialoghi si parla di interlocutore e interlocutario

Enunciatore Enunciatario

Enunciatario Enunciatore

AUTORE LETTORE

Page 51: Greimas

Strutture discorsive (débrayage temporale)

La categoria temporale viene definita attraverso una concomitanza (con il tempo verbale del presente) o non-

concomitanza (tempi verbali del passato e del futuro) rispetto al momento

dell’enunciazione.

Page 52: Greimas

Strutture discorsive (débrayage spaziale)

Categoria spaziale si definisce attraverso

un’opposizione tra un qui e un altrove

Page 53: Greimas

Strutture discorsive (débrayage spaziale)

Proiezione nel discorso di uno spazio débrayato rispetto all’enunciazione.

Categoria topologica “qui / non qui”

qui: spazio familiare, luogo originario da cui prende le mosse l’avventura dell’eroe (spazio topico)

non qui: ad esempio spazio del viaggio, allontanamento dell’eroe (spazio eterotopico)

Page 54: Greimas

Strutture discorsive: attore

Particolare importanza riveste il processo di attorializzazione.

Attore come un “luogo di passaggio” tra strutture semio-narrative e discorsive, tra ruoli attanziali e ruoli

tematici.

Ruolo tematico: ruolo che un attante svolge all’interno di un racconto (pescatore, innamorato). Sono ruoli

altamente stereotipati dalle singole culture che fanno riferimento a sceneggiature astratte, cioè ai temi, o

concrete, le figure.

Page 55: Greimas

Esempio del pescatore

“Un pescatore di nome Luigi pesca sulla sponda di un fiume e sta pensando alla fidanzata quando vide guizzare qualcosa di argenteo”

• Attore: Luigi (attante S che vuole + può eseguire il PN1 (pesca) ma vuole + non può portare a termine il PN2 (congiungimento amoroso).

• Ruoli tematici: pescatore, innamorato.

• “guizzo argenteo” sta per diventare l’attore “pesce” (e attante Ov del PN1 di S)

Page 56: Greimas

Strutture discorsive: temi e figure

All’interno delle configurazioni discorsive, la differenza tra temi e figure è tra astratto e concreto (Es. “fiume”= figura del mondo)

Nei testi si hanno spesso sia sceneggiature astratte (temi) che sceneggiature concrete

(figure).

Page 57: Greimas

Come si individuano temi e figure? Si possono analizzare i lessemi con le

loro ridondanze semantiche (semi) e ciò che varia a seconda dei contesti

(classemi).Se siamo di fronte a testi complessi, dobbiamo individuare ridondanze e

coerenze semantiche, le ISOTOPIE del testo, procedendo anche alla

suddivisione del testo in sequenze.

Page 58: Greimas

Isotopie tematiche e figurative

L’isotopia è un filo rosso semantico che tiene insieme il testo e attraverso cui noi

riconosciamo la sua coerenza.

Se i semi ridondanti sono astratti avremmo una isotopia tematica.

Se i semi ridondanti sono concreti avremmo una isotopia figurativa.


Recommended