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Gs novembre 2013

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AUTO: DALLA CRISI SI PUÒ USCIRE 6 11 3 INTERVISTA ALLA DIRIGENTE SCOLASTICA LA MOSTRA di MONET A VERONA GENTE SALESE N° 11 - ANNO XXX - NOVEMBRE 2013 GENTE SALESE - MENSILE DI ATTUALITÀ, CULTURA E INFORMAZIONE NOVEMBRE 2013 n.11
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AUTO: DALLA CRISISI PUÒ USCIRE

6 113 INTERVISTA ALLA DIRIGENTE SCOLASTICA

LA MOSTRA di MONET A VERONA

GENTESALESE

N° 11 - ANNO XXX - NOVEMBRE 2013GENTE SALESE - MENSILE DI ATTUALITÀ, CULTURA E INFORMAZIONE

NOVEMBRE

2013

n.11

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intro.Un giorno mia madre tornò dal mer-catino della scuola con il più brutto Babbo Natale di carta che abbia mai visto, afflosciato su se stesso come alcuni babbi di neve raffazzonati alla mala peggio. “Nessuno lo comprava, il suo aspetto lascia a desiderare ma non sai quanto impegno vi ha messo il bambino che lo ha creato”. Lo ri-pose tra i libri e per tanto tempo l’ho visto troneggiare orgoglioso, come un guardiano nella libreria del salot-to. A distanza di tanti anni, capii che quel gesto era la massima espressione dello spirito che ha sempre animato il mercatino, i suoi allievi, gli insegnanti e i tanti volontari che vi hanno preso parte con le loro inestimabili maestrie. In tempi in cui siamo inglobati nella bolla della crisi, dove fanno notizia solo le cose brutte e che intristiscono la nostra quotidianità, penso sia fon-damentale riscoprire con occhi diversi il bene che pur ci circonda. Quest’ ho sentito molto forte il biso-gno di andare al mercatino, ospite nelle cedraie di Villa Farsetti; è stato commovente e per il lettore malizioso, non solo per il ricordo affettivo lega-to a ciò in cui mia madre ha creduto. Vorrei condividere alcune riflessioni e non me ne voglia la gente salese e le famiglie dei giovani studenti dell’Isti-tuto comprensivo che già apprezzano

volontarie. Bisogna avere pazienza per scovarli e coglierli nella loro specialità. Gli angioletti in pizzo, i grembiuli ri-camati a mano, le presine a forma di riccio e poi… il porte-bonheur che in un susseguirsi di simboli suggerisce la metafora della vita: l’importanza della famiglia, degli affetti, la bellezza della natura, la serenità dopo il maltempo e la stella gialla a voler indicare l’appar-tenenza all’Universo. Che meraviglia! L’impegno dei volontari, lo scambio culturale e il contatto sociale tra gene-razioni sono indice del valore intrin-seco dell’iniziativa ed è fondamentale

il valore dell’iniziativa. Che cosa spinge un disoccupato ad occupare il suo tempo prezioso per creare beni che porteranno un po’ di speranza nel futuro di persone sco-nosciute? Cosa spinge un’anziana si-gnora a rendersi partecipe lavorando a maglia e ad uncinetto? Cosa dire dei cinquanta bambini che si sono iscritti ai laboratori pomeridiani proposti? Non era più allettante starsene a casa o iscriversi ad altre attività? Si coglie la raffinatezza, talvolta la ge-nuinità in alcuni manufatti frutto del lavoro dei bambini e delle maestranze

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che la scuola continui ad accompa-gnare i ragazzi in questo percorso.L’amore non si divide, ma si moltiplica. Penso che il concetto si possa prende-re in prestito anche per la solidarietà. All’ingresso del mercatino avrete cono-sciuto una signora straniera. Un accen-to spagnolo di tanto in tanto la inganna, e quest’ ha chiesto agli organizzatori uno spazio per poter esporre i propri manufatti. Dei bellissimi orecchini che fanno intuire il buon gusto della signo-ra. 1 euro è il costo al paio. “Ma come?” chiede un’insegnante “così non li va-lorizza”. “È per far sì che chi ha poco possa comprarli e quel poco è tanto per chi ha bisogno”.Per me, è stato il miglior modo per dare inizio all’Avvento.Il mio vuole essere non solo un ringra-ziamento pubblico a chi ha partecipa-to in tutti questi anni alla buona riu-scita del Mercatino e per aver creato del bene tra noi e un legame con chi è lontano, ma un appello al buon senso per il suo mantenimento. Costa sacri-fici, è vero, ma quante soddisfazioni!Il mercatino, pur avendo instaurato una rete di sostegno con varie real-tà, appartiene alla scuola e tale deve rimanere perché esempio concreto della sua missione educativa e socio-culturale.

Giulia Laura

I fondi raccolti sono stati utilizzati e sar destinati anche quest’ per aiutare la sostegno

alla costruzione di un istituto scolastico in una missione in Madagascar.

Il numero di dicembre, 30° compleanno di “Gente Sale-se”, sarà interamente dedi-cato alla raccolta di titoli e foto ricavati dai 330 numeri pubblicati. Un modo per ri-cordare il cammino percor-so in questi anni dalla no-stra comunità.

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I quattro verbi della Dirigente Scolastica Mason: “istruire, orientare, formare ed educare”

È arrivata in punta di piedi, all’inizio dell’anno scolastico, ma per il servizio che dovrà svolgere all’interno della scuola e, più in generale, per la comu-nità di S. Maria di Sala, il suo lavoro è importante per la crescita non solo culturale dei nostri figli.Parliamo della nuova Dirigente Sco-lastica, la dr.ssa Bertilla Mason, nata e residente a Spinea, due lauree: una in biologia e l’altra in psicologia. Fino allo scorso insegnante di matematica e scienze a Spinea.È vincitrice del concorso per Dirigen-te Scolastico, molto difficile e selettivo. Sui 1898 partecipanti solo 530 hanno superato la preselezione e agli orali sono rimasti 171 candidati.Un grande impegno perché “Il con-corso aveva un taglio molto giuridi-co-amministrativo. Bisogna sapere le leggi della scuola e non solo, ma an-che quelle sul Codice Civile, Penale e procedimenti amministrativi”.Il Dirigente Scolastico, col tempo, sta avendo sempre più le funzioni di un dirigente d’azienda. Pensate ai numeri della scuola di S. Maria di Sala: 1405 alunni e, quindi, il rapporto con 1405 famiglie; 180 dipendenti. Il Dirigen-te Scolastico è membro di diritto nel Consiglio d’Istituto ed è il Presidente della Giunta Esecutiva del Consiglio d’Istituto, del Collegio dei Docenti, dei Consigli di Classe, del comitato per la valutazione del servizio dei docenti. Insomma, ha tantissimi compiti come in una grande azienda: a capo ci vuole una persona molto preparata e, come dice la dottoressa Mason, “il Dirigen-te Scolastico si deve occupare della scuola a 360°”.Per l’intervista mi ero preparato delle domande, ma la Dr.ssa Mason rispon-deva prima che gliele facessi perché era come un fiume in piena, presa per la sua passione per la scuola e per la voglia di dirmi cosa vorrebbe da que-sta scuola.“Io preferisco dire qual è la mia vi-sione della scuola in generale e non quello che ho trovato, che può essere positivo o negativo, ma che, attraver-so il dialogo e il confronto, può essere rivisto, modificato, chiarito. L’impor-

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tante è che il personale capisca ciò che io voglio da questa scuola. Il Dirigente Scolastico deve dare la direzione, nel rispetto degli organi collegiali (Consi-glio d’Istituto, Collegio Docenti, Per-sonale ausiliario ecc.). Io mi sto muo-vendo anzitutto con il Rispetto delle Regole. Faccio un esempio: se un ge-nitore deve accompagnare il figlio per una visita medica, il suo rientro deve avvenire non a qualsiasi ora, ma al suono della campanella che annuncia la fine dell’ora di lezione. Questo per non disturbare chi sta svolgendo la lezione. Questo è rispetto. La scuola è un luogo di lavoro, di studio e quindi non si può pensare di introdurre in classe un bambino durante la lezio-ne, disturbando tutti. È questione di educazione e rispetto per gli altri. Poi, vorrei introdurre la Carta dei Servi-zi, che è un documento dovuto dalla Pubblica Amministrazione per dire all’utente qual è il servizio offerto e i tempi di attesa.Ci tengo molto all’accoglienza: quan-do uno chiede informazioni deve tro-vare il personale che sa offrire indica-zioni chiare, precise ed esaurienti. C’è anche il P.O.F. che è reso dai docenti che devono garantire lo svolgimento del programma che avevano annun-ciato all’inizio. Tengo molto al Benes-sere. Quando gli alunni vengono a scuola devono vivere in un luogo ade-guato, pulito perché così apprendono meglio, hanno una predisposizione mentale tale da non sprecare energia. Ho fatto togliere tutto quello che ave-vano sotto il banco. Quando i ragazzi

La Dr.ssa Bertilla Mason

finiscono le lezioni devono lasciare il posto libero per permettere a chi fa le pulizie di lavorare meglio”.In questo modo non solo istruisce ma anche educa.“Certamente il primo obiettivo della scuola è istruire ma anche orienta-re, formare ed educare: quattro ver-bi che vanno di pari passo a braccetto e sono tra di loro intrecciati. La disci-plina in sé è legata all’educazione. Ci tengo a far capire che la carta non si butta per terra in classe e nemmeno per strada perché il degrado chiama degrado. Quindi noi adulti, docenti, personale ausiliare dobbiamo essere un esempio da imitare e dobbiamo es-sere ineccepibili”.I suoi progetti sono ambiziosi. “Il progetto ambizioso per i ragazzi é che il vivere nelle comunità, siano esse la scuola o la comunità che tro-vano fuori qui a S. Maria di Sala, è di riuscire a trasmettere questo messag-gio: “Interiorizziamo le regole del vivere comune che è il rispetto di tutto, della persona, dell’ambiente” e attraverso queste mie indicazioni incidere sul loro agire e sui loro com-portamenti. Io ci tengo a dire che mi sono fatta carico dell’orientamento, perché io mi sono formata con l’orien-tamento. Oltre all’insegnamento della matematica e scienze, infatti, sono an-che psicologa e per accedere all’esame di Stato ho lavorato con l’Università di Padova sull’orientamento e ho fatto un corso post laurea sull’orientamen-to. Quindi ho avuto il piacere di fare l’orientamento sia ai ragazzi che ai genitori delle terze. E dopo l’incontro, ho spedito una nota di merito ai ra-gazzi e alle famiglie perché sono stati bravissimi. È importante perché così i ragazzi capiscono quando le cose van-no bene e quando vanno male. Chie-do il rispetto delle regole e quando le rispetti ti apprezzo e ti lodo e così il ragazzo capisce e il consolidarsi delle regole fa si che aumenti l’autostima. A tanti ragazzi manca l’autostima e tanti comportamenti devianti nascono per-ché dentro non hanno un loro mondo interno. Noi dobbiamo offrire l’op-portunità di costruirsi questo mondo.

Quando un ragazzo supera un certo numero di note c’è la sospensione. Pri-ma di sospendere, voglio capire, par-lare, conoscere l’atteggiamento che ha generato certi comportamenti che tiene in scacco qualcuno”.Tornando a lei: come vive la sua fa-miglia ora che lei è impegnata più di prima?“Ho perso mio marito sette anni fa e ho due figlie meravigliose. Una, di 29 anni, che si è laureata in giurispruden-za a 24 anni è avvocato, ora ha vinto il concorso in magistratura e fra poco inizierà il tirocinio di magistrato ed è idonea anche per il concorso per pro-curatore dello stato. L’altra ha 27 anni ed è architetto, inserita in uno studio di architettura. Le mie figlie sono con-tente di vedermi in questo ruolo e han-no sostenuto la mia candidatura a S. Maria di Sala”.Il suo libro preferito?“Ce ne sono tanti, però mi affido al pri-mo pensiero e devo dire “Alla ricerca del tempo perduto” di Marcel Proust, che sono sette tomi, perché c’è que-sto passato, vissuto che evoca in chi lo legge grandi sentimenti di nostal-gia del passato, ma anche del tempo ritrovato. Ripensare al passato e poi ripensare a come mi voglio collocare in futuro”.Le piace la musica?“Tutta la musica in genere mi piace e se dovessi scegliere un brano di mu-sica classica, sceglierei il quarto movi-mento della nona sinfonia di Ludwig Van Beethoven perché, pur avendo una struttura complessa, si conclude con la parte cantata dei solisti e con l’esplosione del coro con l’Inno alla gioia di Schiller. Comunque anche la musica moderna mi piace da Guccini, ai Pooh a Baglioni ecc.”.Quali opere d’arte le piacciono?“L’arte non mi emoziona più di tanto, forse il sacro perché è un’ espressione che stimola i miei sentimenti. Mi piace Van Gogh per le sue opere veramente emozionanti”.La ringrazio della sua disponibilità e dell’attenzione che mi ha riservato e le auguro buon lavoro.

Graziano Busatto

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AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE: AMMINISTRATORI INvESTITI dALLA cRISIDai primi giorni di novembre sono di-sponibili sul sito internet del comune i dati patrimoniali e reddituali dei con-siglieri comunali pubblicati in base alle disposizioni del D.P.R. 28.12.2000 n. 445 e D.Lgs 14.03.2013 n. 33. Ritenendo di fare cosa utile e gradita ai paladini della trasparenza che sie-dono in Consiglio comunale ed ai cit-tadini, Gente Salese ha raccolto e ri-portato nella tabella sottostante i dati principali delle dichiarazioni pubbli-cate. Tutti i dati sono a disposizione nel sito del comune. Per consultarli collegarsi al sito internet del Comune e cliccare in questa sequenza:-Amministrazione trasparente;-Organizzazione;-Pubblicazione dati di cui art. 14 D. Lgs 33/2013.

La tabella appare abbastanza chiara ed esaustiva e dalla lettura ognuno potrà fare delle sue considerazioni.Non si può, tuttavia, non osservare che anche questo speciale campione di contribuenti, seppur piccolo, re-plica l’anomala situazione dei redditi dichiarati a livello nazionale.A parte la posizione di chi studia o ancora non lavora, si conferma che i dipendenti ed i pensionati guada-gnano ben di più dei professionisti e degli imprenditori; evidentemente è proprio vero che la crisi sta mor-dendo forte. Singolare, poi, il caso del sindaco che (sempre che non si sia dimenticato di pubblicarla, o sia esentato dalla dichiarazione) non ha denunciato alcun reddito se non quel-lo di amministratore comunale.In questi giorni è impietoso il rappor-to della Guardia di Finanza, inteso a livello nazionale: i danni erariali pro-vocati da funzionari e impiegati infe-deli ammontano a 2 miliardi e 22 mi-lioni di euro; quelli per le truffe sono pari a un miliardo e 358 milioni di euro. I dipendenti pubblici denunciati da gennaio a ottobre 2013 sono stati 5.073. Anche la galassia dei falsi po-veri è molto popolata. Decine di mi-gliaia di persone riescono a ottenere benefici senza averne i requisiti.

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(1) Non sono stati denunciati immobili e partecipazioni mentre il modello della dichiarazione dei redditi evidenzia la proprietà del

33,33% di 2 terreni e 2 fabbricati ed una partecipazione al 33% (non sappiamo di quale società) con un reddito da partecipazione di

10.007 euro.

(2) Dall’elenco manca la dichiarazione del consigliere Pistore Stefano non reperita nel sito del Comune.

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Senza dubbio mi corre l’obbligo di fare alcune precisazioni, visto che sono stata chiamata in causa in se-guito alla pubblicazione su “Gente Salese” dell’articolo “Spritz in Villa”, da un anonimo autore di quella che avrebbe voluto essere una replica sul Notiziario ufficiale del Comune, che mi identifica come “qualche sostenitore (di Bertoldo) poco in sintonia col mon-do giovanile”, relativamente, appunto, alla citata replica.È quanto meno avvilente constatare dall’intestazione della “spiegazione” pubblicata sul Notiziario che l’inter-vento di un Consigliere (qualsiasi esso sia) di opposizione che, per defini-zione, serve anche a sensibilizzare la maggioranza in ordine a determinate scelte ed è, dunque, costruttivo, venga considerato né più né meno che….una partita: l’autore dell’articolo parla, in-fatti, di “autogol”, dimostrando, preso, evidentemente, com’è da quell’acca-nimento e quel rancore che, nemme-no ora che è in maggioranza, riesce a scrollarsi di dosso, di considerare la gestione della cosa pubblica una semplice partita di calcio ed ignoran-do invece la preoccupazione per un problema purtroppo molto grave che attanaglia molte famiglie.Semplicemente io credo che quando un’Amministrazione invia una locan-dina intitolata “SPRITZ IN VILLA” con una bella foto (come ho già avuto modo di dire) di due bicchieri conte-nenti la citata bevanda specificando che è “un momento per conoscerci, socializzare e bere qualcosa assieme” in allegato all’invito per la consegna della Costituzione ai neo diciottenni, beh, francamente non trovo la cosa molto edificante.Che, poi, per l’Amministrazione, l’e-vento della consegna della Costituzio-ne non fosse di primaria importanza, questo si era capito posto che, come si afferma appunto nella risposta …”in questo contesto s’è inserita la tradi-zionale cerimonia della consegna della costituzione….”: prima sono venute le premiazioni in concomitanza con la chiusura della stagione agonistica etc etc, poi la consegna della Costituzione. L’unico dato che purtroppo emerge da questa “replica” è che non entra asso-

Dal consiglio Comunale del 30 settembre scorso riportiamo l’interrogazione del consigliere Giovanni Vanzetto di “Lista Salese” che, partendo dal “piano trien-nale di razionalizzazione di alcune spese di funzionamento”, allegato al bilancio consuntivo 2012 ha chiesto all’ammini-strazione di conoscere: “quale tipologia e modello di cellulare è stato assegnato agli amministratori; Il costo complessivo dei singoli apparecchi (canone periodico per n. di canoni); il dettaglio dei sedici (questo è il numero riportato sul documento al-legato al bilancio) amministratori titolari del benefit, l’ammontare complessivo del-la fatturazione relativa ai cellulari in uso agli amministratori suddivisa in primo e secondo semestre 2012.”In sintesi l’amministrazione ha risposto che: “è stato assegnato agli amministra-tori uno “smartphone” modello Apple Iphone 4S, onde garantire ad essi una opportuna ed immediata possibili-tà di rapida comunicazio-ne tra loro anche via internet.Il costo complessivo dei singoli ap-parecchi sarà di 2.880 euro (con o senza iva ?) da versare in 24 mesi, in quanto si è potuto beneficiare di una promozione dell’operatore che li ha offerti al costo dei normali apparecchi di fascia media.Gli amministratori interessati sono effet-tivamente 12 (giunta, presidente e consi-glieri delegati): è errata l’indicazione di 6 + 10, trattasi di 6 + 5. (ma 6+5 non fa 11? si corregge un errore con altro errore!).L’ammontare complessivo della fattura-zione relativa ai cellulari in uso agli am-ministratori è stata di Euro 3.782,19 per il I° semestre (dal 10.12.2011 al 09.06.2012 -giunta Bertoldo-) e di Euro 10.217,40 relativamente al 2° semestre 2012 (10.06.2012 al 09.02.2013 -giunta Frago-meni Zamengo-)”.Dura la replica di Vanzetto che ha osser-vato come: “Mentre lo Stato per rispar-miare taglia il numero dei consiglieri co-munali (da 20 a 16) e degli assessori (da 7 a 5), il nostro sindaco fa tutti i consiglieri delegati questo non per favorire una mi-gliore amministrazione (visti anche i risul-tati), ma in funzione di altre logiche che possiamo tutti immaginare.Ha, quindi, dotato tutti i componenti del-la maggioranza (12) di uno smartphone

“Non è bevendo che si socializza”

Apple Iphone 4S dal costo unitario strac-ciato di soli di 240 euro. Negli anni pre-cedenti erano 9 gli apparecchi in uso alla amministrazione e non certo smartpho-ne. L’amministrazione -ha proseguito Vanzetto- ha conseguentemente, incre-mentato a dismisura questa spesa (che non porta alcun beneficio ai cittadini e nulla ha a che vedere con i servizi erogati dal comune).Sono andato a rivedere la spesa dei cellu-lari (dipendenti ed amministratori) degli ultimi anni -ha detto Vanzetto- nel 2010 la spesa complessiva è stata di 17.443,86 euro su un totale di 49 apparecchi; nel 2011 la spesa complessiva è stata di 21.041,65 euro su un totale di 44 appa-recchi; nel 2012 la spesa complessiva è stata di 28.718,55 euro su un totale di 59 apparecchi.Il sindaco ora ci dice che l’ammontare

complessivo della fatturazione relativa ai cellulari in uso agli ammini-

stratori nel 2012 è stato: nel primo seme-

stre di 3.782,19 euro e nel se-

condo semestre -nuova amministra-

zione di 10.217,40 euro - più 170% - che vuol dire quasi triplicata.Questi sono numeri ufficiali che indicano soldi dei contribuenti sperperati in soli sei mesi in una sola insignificante voce di spesa.”Ricordando l’annuncio di tagli alla spe-sa in linea con la spending review fatti dall’assessore al bilancio Vanzetto ha proseguito dicendo: “... a me sembra, in-vece, evidente che a Santa Maria di Sala si stia facendo l’esatto contrario. Abbia-mo visto l’assunzione di personale super-fluo, l’istituzione di servizi inutili e costo-sissimi ed ora abbiamo la conferma che un centro di costo (che avrebbe dovuto essere ridotto perché spesa improdutti-va) è stato, invece, quasi triplicato.Ancora una volta abbiamo avuto la con-ferma che questa amministrazione nulla di concreto ha fatto per ridurre le spese superflue e gli sprechi, e che gli aumenti dell’Addizionale IRPEF e dell’IMU non erano assolutamente necessari se non a finanziare spese, che poco hanno a che vedere con i compiti istituzionali del Co-mune e ancor meno con i servizi vera-mente utili alla cittadinanza”.

lutamente nel merito della questione e non fornisce quelle risposte che ci si aspettava da un’Amministrazione così attenta ai problemi dei giovani ma, anzi, con il ben noto livore, l’autore approfitta dell’occasione per parlare di mancanza di idee e progetti altrui (dimenticando che molte delle attività culturali oggi proposte non proven-gono certo dagli attuali assessori!), ironizzando sulle spiegazioni chieste relativamente alla improvvida scelta di dispensare spritz anche a chi non ave-va l’età per berlo, sostenendo che sia stato un tentativo per “alzare di qual-che grado la temperatura del clima politico”.Forse sfugge alla sensibilità politica dell’Amministratore replicante che la situazione socio-politica del Paese è cambiata: i cittadini non hanno più voglia di sentire cattiverie e litigate del tutto sterili che non portano a nulla se non a perdere ulteriormente quella poca fiducia nelle Istituzioni che l’at-tuale clima politico ha creato.Per finire, credo che, probabilmente, qualcosa di più autentico in occasione della consegna della Costituzione si potesse organizzare: tutto qua!Certo viene un tantino difficile cerca-re di colloquiare di gestione e di pro-grammazione con chi pensa che si gio-chi a calcio e debba esserci, per forza un vincitore, quando, di questi tempi, occorrerebbe preoccuparsi che i no-stri cittadini avessero almeno un tetto ed un pezzo di pane e, magari, pen-sare che l’unione fa la forza, ammet-tendo, se serve, anche i propri errori anche perché c’è una sola categoria di persone, ben identificata da un noto statista, che non sbaglia mai…!

Francesca Scatto

Smartphone in offerta?Sì, ma aumenta la spesa

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L’auto nella morsa della crisi economicaIntervista a Renzo Sartore dell’Autorombo

La crisi economica che in questi ul-timi anni ha morso il mercato, non solo italiano, ha messo in difficoltà anche numerosi concessionari d’au-to che non hanno saputo innovarsi, hanno perso competizione e hanno dovuto gettare la spugna.Con Renzo Sartore, da quarant’an-ni sulla scena e titolare dell’Auto-rombo a Mirano, ma nativo di S. Maria di Sala, un professionista che con la sua azienda famigliare (con lui lavorano la moglie Mirca, i figli Alessandro, venditore e coordina-tore, Stefano, perito meccanico e capo del centro revisione, ed Enrica che viene saltuariamente perchè in maternità), vogliamo parlare di crisi del mercato dell’auto e di come se ne può uscire.“A braccetto con l’edilizia, il setto-re auto, negli ultimi quattro anni, ha dimezzato il suo volume d’affari. Diciamo - afferma Renzo Sartore - che il mercato era un po’ gonfiato ma ora, colpa anche del governo che non sta facendo nulla per in-centivare l’acquisto delle nuove autovetture progettate per ridurre l’inquinamento, il settore auto ri-sente, in maniera pesante, di questa congiuntura. Mi spiego meglio: un padre per mantenere la famiglia ha bisogno di 20.000 euro, ma se non guadagna quella cifra deve cercare di contenere le spese, altrimenti ac-cumula debiti. Noi abbiamo lo Sta-to che dal settore auto guadagna il 22% di IVA sul costo dell’auto, più le spese di immatricolazione e le tasse che i concessionari pagano sul guadagno. A causa di questa crisi lo Stato ci sta rimettendo dai 700 agli 800 milioni al mese di Iva non percepita perchè non vengo-no fatte le vendite che erano nella media di quattro anni fa. Io credo che lo Stato dovrebbe fare quello che stiamo facendo noi: al pari del-le contrazioni delle vendite, pur di stare sul mercato, abbiamo operato una forte riduzione dei margini di profitto. In questi anni il mestiere di concessionario, perlomeno come lo intendavamo, ha subito un profon-do mutamento. Noi abbiamo cer-cato di far fronte alla crisi offrendo servizi a 360° per soddisfare appie-

no il cliente. Vogliamo che i nostri clienti siano ripagati della fiducia che ci hanno offerto, servendoli con professionalità, puntualità e compe-tenza”.Lei è ottimista sulla risoluzione della crisi dell’auto?“Certamente sì, se assieme ci diamo una mano. Se il governo anzichè guadagnare 5000 euro su un’auto di 20.000 si accontentasse di gua-dagnarne 3.500-4.000 euro, sicura-mente incentiverebbe l’acquisto di un’auto nuova. Lo stesso se smet-tesse di perseguire chi ha acqui-stato una Cayenne che dà allo stato 20.000 euro. Io credo che i controlli fiscali si debbano fare, ma non per-ché si ha un tipo di auto. È come se andassi a controllare tutti coloro che vanno a giocare al Casinò. Noi abbiamo affrontato la crisi perchè la nostra ditta è a conduzione fami-gliare e, quindi, l’abbiamo affronta-ta con il buon senso. È quello che

dovrebbe fare anche lo Stato per uscire da questa crisi. Come può un dipendente vivere con 1200 euro? Se fa due ore di straordinario, un’o-ra la deve versare in tasse? Per uscire dalla crisi basterebbe un po’ di buon senso”.Lei è un concessionario multi-marca. È una scelta vincente?“Quindici anni fa sono stato lungi-mirante nel scegliere non un mar-chio unico, ma i clienti, per non se-lezionare e perdere la clientela. Ho preferito i clienti, accontentandoli con ogni tipo di marchio di auto. La maggior parte dei clienti che viene nella mia concessionaria ha fiducia dei servizi che continuiamo a dare post vendita. Ai clienti non interes-sa la casa costrutrice: se la loro auto ha un difetto vuole che noi risolvia-mo il problema. La Casa costruttri-ce può essere importante, ma la fi-ducia nel venditore fa la differenza. E noi, per poter servire al meglio i

nostri clienti, stiamo continuamente investendo in tecnologie sofisticate, corsi di aggiornamento per rende-re gli operatori professionalmente preparati per offrire una manu-tenzione accurata, specializzata su ogni tipo di auto e nel contempo economicamente vantaggiosa. Lo possiamo fare da quando abbiamo il centro revisioni e ci siamo affiliati alla Bosch, diventando officina au-torizzata Bosh Service. Questo in-terlocutore che dialoga con tutte le case costruttrici ci ha fornito le tec-nologie e le attrezzature necessarie per intervenire su tutti i marchi di auto”.In questi anni si è diversificato il tipo di mercato dell’auto?“Una volta c’era il mercato dell’usa-to e del nuovo. Il mercato dell’usato era, in proporzione, quasi il triplo del nuovo. Ora l’usato è aumentato perchè si riconoscono il chilometro zero, l’aziendale, il semestrale, quel-le degli autonoleggi”.Renzo Sartore punta il dito su chi produce troppe auto, girando poi sui concessionari la propria incapa-cità di pianificare un business sano. Il mondo dell’auto è entrato in un vortice perverso e questo business in pura perdita, complici alcuni Isti-tuti di Credito, ha fatto chiudere i battenti di molti concessionari, an-che di coloro che in loco hanno fatto la storia dell’automobile. Ma non è il caso dell’Autorombo che, con i suoi addetti, ha saputo anticipare i tempi e guadagnarsi, sul campo, un gran-de premio: la rinnovata fiducia dei clienti.

Graziano Busatto

Renzo Sartore Nella foto da sx: Alessandro, Michele, Arianna, Mirca, Renzo, Stefano. Assente Elisa

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Su Rete veneta la S. Messa in diretta da S. Maria di Sala

Nonostante i sacrifici imposti dall’austerity, la cultura dimostra ancora una volta di essere uno dei motori primari della nostra cre-scita. Mentre la crisi imperversa ed un pezzo consistente dell’eco-nomia nazionale fatica ed arretra, il valore aggiunto prodotto dalla cultura tiene e guadagna terreno. Per questi motivi e non solo, in quanto è ormai tradizione con-solidata, sabato 14 Dicembre alle ore 20.30 si terrà nella chiesa Par-rocchiale di Caselle, un concerto dal titolo “L’AVVENTO IN MUSI-CA”, dove sarà eseguito un ricco programma, con brani di alcuni fra i più celebri compositori, quali Bellini, Britten, Cherubini, Coc-

La chiesa di caselle de’ Ruffi ospitail concerto l’«Avvento in musica»

ciante, Cohen, Donizetti, Durante, Foster, Gluck, Lorenc, Morricone, Offenbach, Saint-Saens, Schubert e Vivaldi, oltre ad una poesia mu-sicata del Beato Karol Wojtyla. Ad interpretare il concerto saranno il mezzosoprano Lyudmila Dobre-va ed alcuni dei suoi allievi della scuola di musica, fra i quali Ro-berta Fuga, Elda Dal Piaz, Patri-zia Cojaniz, Gabriella Salizzato ed altri, accompagnati al pianoforte ed all’organo dal M° Giovanni Ferrari, dal M° Mario Trevisan ed al flauto dalla M° Maria Letizia Pizzato. Naturalmente l’ingresso è libero e, data l’importanza degli interpreti e dei brani, siete tutti in-vitati a partecipare.

Tradizione vuole che, nel perio-do di fine anno, l’Associazione di Volontariato “MANO AMICA” Onlus, in collaborazione con il CRAL – Circolo Ricreativo Azien-dale Lavoratori dell’Ospedale di Mirano e con il patrocinio del Comune di Santa Maria di Sala, organizzi il tradizionale “CON-CERTO DI FINE ANNO”, nella Sala Teatro della splendida Villa Farsetti, per venerdì 27 Dicem-bre alle ore 20,30 con ingresso gratuito. A fare gli onori di casa il coro del CRAL dell’Ospedale di Mirano “I Cantori di Corte” diret-to dalla M° Isabella Baldeschi, il quale si cimenterà in un partico-lare repertorio natalizio, interval-lato da un repertorio strumenta-le, con violino e violoncello, arpe

e flauto. Ospite della serata, sarà il coro vocale-strumentale di Tre-viso “Helianthus” diretto dalla M° Elisabetta Piovano, che propor-ranno canti della tradizione na-talizia, alcuni accompagnati dalle voci bianche della scuola Titù di Treviso. L’invito a partecipare è ri-volto a tutti; sarà una bella serata di musica, incastonata nel conte-sto delle festività natalizie, a cui nessuno dovrebbe mancare.

Il 27 dicembre in Sala Teatro“cONcERTO dI FINE ANNO”

Il giorno 6 gennaio 2014, in oc-casione della tradizionale festa “Brusa a Vecia” che si effettuerà alla Chiesa di Caselle, l’associa-zione Lilliput realizzerà la vendita di arance di Sicilia, il cui ricavato andrà a finanziare progetti di for-mazione per la Scuola Primaria “C. Gardan” e la Scuola dell’in-fanzia “Maria Bambina”. Per chi

volesse partecipare all’evento sia per l’organizzazione sia per la vendita può contattarci:e-mail: [email protected] sms al numero di telefono: 349-2662752oppure scrivendo un post/mes-saggio alla pagina Facebook AS-SOCIAZIONE LILLIPUT.

La Lilliput per la Scuola dell’InfanziaARANcE dI SOLIdARIETÀ

Venerdì 1 Novembre Santa Maria di Sala con le sue frazioni ha avuto una bella presentazione attraverso la scheda visiva predisposta dai tec-nici, Faccà e diffusa attraverso il ca-nale 18 di Rete Veneta. Tutti i giorni festivi questa rete locale trasmette la Santa Messa da una località del Veneto presentando non solo la Chiesa, ma anche le attività econo-miche e sociali del territorio in cui si sviluppano. Nella Santa Messa Solenne Don Paolo Checchetto, es-sendo il 1 novembre, la Festa di tutti i Santi, ha ricordato Santa Bertilla, nata e vissuta a Treviso, suora umi-le che si prese cura degli ammalati. Ha, quindi, ricordato San Filippo

Neri che personifica la bontà e San Girolamo, importante per la sua profonda conoscenza del vangelo, e Maria Santissima, bontà in persona e dotata di una completa compren-sione del vangelo. La Santa messa è stata seguita an-che dai sordi di Treviso presenti con il traduttore in diretta.

Bertilla Ceccato

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Onore ai caduti di tutte le guerre e alle Forze Armate ItalianeIl 4 Novembre, “Giorno dell’Unità Na-zionale” e “Giornata delle Forze Arma-te”, è il giorno della commemorazione dei caduti di tutte le guerre, del ringra-ziamento ai militari in servizio in Italia e nelle missioni internazionali e di festa per l’unità nazionale e ricorre nella data in cui nel 1918, venne posta fine alla Prima Guerra Mondiale con la firma dell’armistizio, che sanciva la vittoria dell’esercito italiano sull’impero austro-ungarico, divenuto nemico dopo un re-pentino cambio di alleanze all’ingresso del conflitto il 24 Maggio 1915. La firma arrivò dopo la battaglia di Vittorio Ve-neto, a cui seguì la ritirata delle truppe austriache. La vittoria, seppur sancita ufficialmente dalla resa del nemico, la-sciava alle spalle una scia di sangue e morti, oltre a moltissimi reduci di guer-

ra, che all’indomani della fine del con-flitto, si trovarono a dover fronteggiare il ritorno alla vita civile, senza lavoro, spesso menomati dai combattimenti e segnati dagli anni passati al fronte.L’Amministrazione Comunale di Santa Maria di Sala, ha individuato nella do-menica 3 Novembre a Caltana, la gior-nata per la commemorazione. Alla cerimonia che ha avuto inizio alle ore 10,15 davanti al Monumento ai Ca-duti, erano presenti le autorità Civili del nostro Comune con il Sindaco Nicola Fragomeni ed i componenti dell’Ammi-nistrazione Comunale, le autorità Mili-tari, tra cui Colonnello dei Carabiniere Fortunato Spolaore ed altri graduati, il Comandante della Stazione Carabinieri di Mirano, il Comandante della Compa-gnia G.d.F. di Mirano, il Comandante

della Polizia Locale di S. Maria di Sala ed autorità religiose con il Parroco di Caltana. Erano inol-tre presenti, il Presidente dell’Associazione Nazio-nale Carabinieri – Sezio-ne di Santa Maria di Sala, il Presidente dell’Associa-zione Nazionale Bersa-glieri – Sezione di Caltana – intitolata al “Caporal Maggiore Nereo Calza-vara”, il coordinatore ed il coadiutore della stessa, il Presidente Associazione Nazionale Famiglie Ca-duti e Dispersi in Guerra A.N.F.C.D.G., oltre a tanti ex carabinieri e paraca-dutisti.Alle ore 10,45 si è svolta la cerimonia dell’alzabandiera, accompagnata dalle note dell’inno nazionale e dell’inno “La Fedelissima” dell’arma dei Carabinieri, eseguite dall’orchestra di fiati del Vene-to diretta dal M° Benvenuto Bassan e la deposizione di una corona di alloro al Monumento dei Caduti.A seguire alle ore 11,00 la Santa Messa solenne, celebrata dal Parroco di Calta-na Don Danilo Bovo.Al termine della cerimonia religiosa, tutte le autorità presenti ed i parteci-panti si sono spostati nella vicina Piazza intitolata al “V. Brig. Salvo D’Acquisto” Medaglia d’Oro al Valor Militare, per la

Anche i settantenni del capoluogo di Santa Maria di Sala si sono ritrovati per festeggiare insieme questo traguardo, ma anche per riaffermare la loro amici-zia che hanno iniziato durante la scuola elementare.Hanno festeggiato Giuseppe Barbato, Gianfranco Calzavara, Franca Carraro, Eugenio Covillo, Marisa De France-schi, Marco Fassina, Maria Gallo, Ivano Lamon, Romeo Lazzari, Elda, Renato Maso, Antonio, Giancarlo Montin, Gio-vanni Ongarato, Carlo Rocchi, Clara

Peleso e Agnese Vecchiato.La giornata è trascorsa veloce presso l’agriturismo del Passo Cereda, dove son stati serviti piatti locali e allietati da numerose suonate del fisarmonicista Paolo Barbato, marito della loro coeta-nea Agnese. All’organizzatore della festa, il Signor Giuseppe, è stato consegnato un’imita-zione del Premio Oscar riportante una dedica di ringraziamento per tutto il la-voro svolto con gratuità.

Bertilla Ceccato

Settantenni di S. Maria di Salafesteggiano a Passo cereda

commemorazione in occasione del 10° anniversario dell’inaugurazione della piazza.Dopo la cerimonia commemorativa, la giornata si è concluso alla Trattoria “LA CAPINERA” di Pianiga, dove si sono aggiunti anche il Comandante della Sta-zione Carabinieri di Scorzè ed il Parroco di Caselle. A tutti i partecipanti è stata poi consegnata una medaglia dell’As-sociazione Nazionale Carabinieri – Sez. di S. Maria di Sala, commemorativa del 10° Anniversario dell’inaugurazione della piazza intitolata al V. Brig. Salvo D’Acquisto ed una pergamena agli ospi-ti presenti.

Giancarlo Zamengo

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Sabato 16 novembre gli amici di Liliana Dal Lago si sono riuniti nella chiesa del-la Natività di Maria di S. Maria di Sala per pregare per tutte le persone defunte e in modo particolare per lei, scomparsa da oltre tre mesi.Hanno ricordato Liliana in maniera molto semplice, ma anche solenne par-tecipando alla S. Messa presieduta dal parroco don Paolo che all’omelia, riflet-tendo sulle parole dell’evangelista Luca, ha posto l’accento non della fine ma del fine. Ha evidenziato come tutte le cose materiali abbiano un fine, ma ciò che Dio guarda sono le cose positive, al tan-to amore che ognuno, nonostante tutto, riesce a produrre; allo stupore che su-scita il Creato e che tutto ridimensiona; al Regno che avanza nei cuori, timido, discreto, pacifico, disarmato. Guarda a tutto l’amore che abbiamo donato e ri-cevuto, nonostante tutto.Sembrava volesse parlare di Liliana e invece parlava di ciò che Dio vuole da ognuno di noi. Ma noi che abbiamo co-nosciuto Liliana sappiamo che lei ci ha tracciato una strada ed è il testimone che dobbiamo portare avanti perchè un’altra generazione prosegua con gio-ia il cammino intrapreso.Ed è con la gioia che, conclusa la cele-brazione eucaristica, il coro S. Giacomo di Robegano e il Coretto Celeste, diretti da Barbara Scattolin e accompagnati alla tastiera da Claudio Garanzini han-no iniziato il concerto per Liliana.Un’esplosione di voci e suoni per dire al Signore “Grazie di avercela donata”.E con il programma non sono andati per il sottile. Il coro S. Giacomo ha ini-

ziato con “Wachet Auf!” tratto dall’o-ratorio “Paulus” di Mendelssohn. Poi hanno fatto un omaggio alla Madonna con il “Regina Coeli” di Antonio Lotti e concluso con un inno tradizionale ingle-se molto noto. Bellisima l’esibizione del Coretto Celeste che ha cantato un brano di Tagore per poi passare a “Hei Ma” di Gino Paoli, per finire con “I Will Follow Him” tratto dal film di Sister Act.A coro riuniti, le corali di Robegano hanno impressionato per la loro bra-vura nel cantare “We are the Worl” di Michel Jackson e hanno concluso con due spirituals molto belli e coinvolgenti.Il coro Stella Polare di Trivignano, di-retto dal M° Diego Bortolato e accom-pagnato all’organo dal M° Matteo Riz-zardi hanno eseguito magistralmente quattro pezzi uno più bello dell’altro. Ha iniziato con il “Magnificat” di Vivaldi e le voci soprano di Martina Meo e della contralto Daniela Battaglia Damiani.Poi gli altri brani, tutti di Mozart, in se-

quenza “Ave Verum”, “Laudate Domi-nun” e il “Tantum Ergo”.La conclusione, o meglio il bis tradizio-nale, è stato eseguito da Claudio Garan-zini, amato e stimato per la sua ironia e per la sua bravura alla tastiere. Claudio, che è cieco, ha chiuso il concerto suo-nando e cantando l’Ave Maria di Schu-bert. Lo ha fatto con quella sua voce bella e armoniosa. Alla fine il pubblico si è alzato in piedi e gli ha tributato un lunghissimo applauso.Durante il concerto ci sono state alcune testimonianze che hanno ricordato la fi-

gura di Liliana che era e resterà sempre la “presidente” con quel suo modo, ine-guagliabile, di condurre per trent’anni l’associazione “Gente Salese”.Il presidente di Gente Salese, Giovanni Vanzetto, ha ringraziato il parroco per la gentile ospitalità, i cori che hanno par-tecipato e tutto il pubblico che è inter-venuto e ha goduto di questo concerto.Dopo lo scambio di riconoscimenti, l’augurio che una simile manifestazione possa diventare un momento culturale e aggregante con cadenza annuale.

Graziano Busatto

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Concerto preghiera per Liliana

Nella foto: La celebrazione dell’Eucaristia. A destra il Coretto celeste e il Coro S. Giacomo

Il M° Matteo Rizzardi Da sx: Martrina Meo e Daniela Battaglia Damiani

Nella foto:Il coro Stella Polare diretto dal M° Diego BortolatoNella foto: Il coro S. Giacomo e il Coretto celeste diretto dalla Mª Barbara Scattolin

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Tante proposte per il 40°della Biblioteca Farsetti

Nel 40° anniversario della Biblioteca Farsetti si sono svolte presso la Villa Farsetti, una serie di iniziative orga-nizzate da diverse associazioni con il patrocinio del comune di Santa Maria di Sala. I locali della Biblioteca si sono riempiti grazie ad un’eccezionale mo-stra fotografica che ha evidenziato il rapporto “contenuto-titolo- immagi-ne”. L’occasione era ghiotta per far conoscere i vari servizi proposti dalla Biblioteca, tra cui degno di nota è il programma di narrativa associato al disegno con la partecipazione delle Scuole Primarie.Nelle premiazioni del concorso pitto-rico avente come soggetto “il Libro”, organizzato dall’Associazione “a se Stante”, ha visto la supremazia del di-segno di Loretta Zampieri, seguita dal disegno di Enrico Bonetto e da quello di Sandro Pavan. Giuria e critica han-no confermato la bravura dei pittori in erba per aver centrato il tema e aver rappresentato un ottimo lavoro di crontasti cromatici molto accattivanti.Roberta Bortolozzo, direttrice del coro Magnificat, ha proposto alcuni canti esibiti dal coro maschile “Voci del Sile” di Quinto (TV) e da quello femminile “Eco del Fiume” di Bottrice (RO).Il Gruppo Astrofili ha donato tre libri alla Biblioteca che illustrano il sistema solare.La Consulta per le Pari Opportunità di concerto, con la fondazione NOINO.ORG – uomini contro la violenza sulle donne-, ha tenuto una tavola rotonda per sensibilizzare la popolazione sul tema della violenza contro le donne con la partecipazione delle Assistenti sociali del Comune, il centro antivio-lenza della provincia di Venezia che ha

presentato i progetti “Donna-Auser”.Per finire una dimostrazione di Au-todifesa e la presentazione del qua-dro rappresentante la violenza sulle donne donato alla Consulta per le Pari Opportunità, dall’artista Matteo Pantano in cui ha fornito una sua rap-presentazione sul tema “La Violenza contro le Donne”.

Bertilla Ceccato

TUTTi iNviTaTi

Il 25 novembre 2013 si è svolta la Gior-nata internazionale contro la violenza sulle donne. La Consulta per le Pari Opportunità (CPO) ha organizzato in sala Teatro di Villa Farsetti, un con-certo in memoria di Myriam Pasuto, 1° Presidente della CPO del comune. La serata è iniziata con i saluti da par-te dell’Assessore Alessandro Arpi, che ha presentato tutte le componen-te della CPO del comune e la Com-missione Intercomunale. Durante il concerto si sono esibiti il Coro Sere-nissima di Vigonza e il Coro Per Caso di Caselle. Molto importante è stato l’intervento del Prof. Walter Tommasi che ha presentato il progetto attuato dall’organizzazione noino.org “uo-mini contro la violenza sulle donne” invitando tutti ad aderire con l’iscri-zione gratuita al sito www.noino.org . Molto rappresentativa la sedia vuota coperta da un drappo rosso e un paio di scarpe rosse a simboleggiare tutti i femminicidi e le varie forme di sopraf-fazione e violenza fisica, psicologica, economica sulle donne. Tra l’esibizione di un coro e l’altro l’assesore Arpi ha chiamato sul palco

la Presidente della Commissione del-la Provincia di Venezia, Elena Tomat che ha illustrato le varie azioni posi-tive attuate dalla Provincia tra cui “8 marzo: 3 vie 3 donne”, un progetto per sensibilizzare le amministrazioni a intitolare almeno 3 luoghi a donne illustri che hanno contraddistinto la nostra storia. Sulla scia di questa azio-ne positiva la CPO di S.Maria di Sala ha predisposto uno scaffale, all’inter-no della Biblioteca Farsetti, dove si possono trovare saggi, documenti, materiale audiovisivo, testi di conve-gni riguardanti il tema delle pari op-portunità, a disposizione di chiunque voglia approfondire questo argomen-

to e l’ha intitolato proprio a Myriam Pasuto, che durante il suo mandato ha avviato il Concorso di poesia, i Corsi di Italiano rivolti a donne straniere e lo Sportello Donna. Questa Buona Prati-ca è stata proposta anche il 23 Novem-bre in un convegno “Toponomastica al Femminile” a Chioggia, dove Myriam è stata ricordata attraverso una serie di diapositive presentate e commen-tate da Bertilla Ceccato che ha posto la personalità di Myriam tra le grandi figure femminili, come Lina Merlin e Tina Anselmi. Un modo molto efficace perché il sorriso vitale di Myriam sia sempre ricordato e presente tra noi.

B.C.

Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

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Domenica 27 Ottobre 2013, un pul-lman di artisti e amanti dell’arte, ha voluto visitare la Mostra “Verso Monet - Il Paesaggio dal Seicento al Novecento”. La mostra, che aveva aperto i bat-tenti il giorno prima, si chiuderà il 9 febbraio 2014 ed è stata curata da Marco Goldin.La mostra è costituita da novanta opere. Tra queste molti capolavori di grandi artisti, vere e proprie pietre miliari della storia dell’arte, prove-nienti da alcuni dei più importanti musei statunitensi. Hanno, infatti, prestato i loro “pezzi forti” istituzioni come il Museum of Fine Arts di Bo-ston e il Columbus Museum of Art.Tra le opere, dipinti di Poussine, Lorraine, Van Ruisdael, Van Goyen, Hobbema, Canaletto, Guardi, Bel-lotto, Monet, Renoir, Sisley, Pissar-ro, Caillebotte, Degas, Manet, Van Gogh, Gauguin e Cézanne. La mostra è divisa in 5 sezioni: Il Seicento, con gli inizi del passag-gio dal paesaggio come sfondo al paesaggio come tema. Si trovano le vedute del Canaletto e i paesaggi olandesi nei disegni di Rembrand;Il Settecento, l’età della veduta - con le opere dei grandi vedutisti venezia-ni che nobilitano il tema pittorico del paesaggio.L’Ottocento - Il paesaggio roman-tico - con l’inserimento di elementi psicologici propri dell’arte ottocen-tesca.

A Verona per visitare la mostra di Monet

I settantaduenni di Veternigo, Lino Anastisio, Ester, Gianni Bolzonella, Flora Bonaldi, Car-la Costa, Maria Luisa Dal Corso, Lina Ferro, Rosa Fileccia, Dante Giacomin, Gianni Gavagna, Resi Malvestio, Bruno Masiero, Lui-gino, Mirca Minto, Lucia Muffa-to, Paolo Padrin, Italo Salizzato,

Bruno, Luciana Simionato, Rina Venturini, Paolo Vespani si sono ritrovati assieme che trascorrere una giornata in allegria. Il pranzo è stato servito nel rinomato risto-rante all’interno di Castel Brando (TV) e allietato dalle canzoni po-polari abilmente suonate dai coe-tanei fisarmonicisti Italo e Dante.

Settanduenni di veternigofesteggiano in musica

Romanticismo e Realismo, metafora del vero e del falso, con il trasporto dei sentimenti sulle tele; i pittori in quell’epoca erano soliti uscire per vedere un paesaggio, poi finire il di-pinto a propria ispirazione del loro studio. Ecco allora spuntare i veri capricci, come ad esempio l’arco di trionfo in mezzo ad un prato.L’impressionismo e il paesaggio - con l’assolutizzazione del paesaggio come centro di ricerca artistica. Qui è inserita l’opera di Van Gogh.Il Novecento: Monet e la nuova idea di natura - Come arrivo di un grande percorso artistico. Qui sono in mostra 25 opere di Monet, in particolare si sottolinea la sua inter-pretazione dell’isola di San Giorgio velata di mistero (nella foto sotto) al mitico giardino di Ginevra fino al sa-lice piangente, una vera rappresen-tazione della natura per riscoprire la propria immagine interiore.

Bertilla Ceccato

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Sabato 21 Settembre i quarantenni di Veternigo si sono ritrovati assieme alla loro maestra Rosangela Salatti e lo hanno fatto partecipando alla S. Messa in memoria di un loro coetaneo, Roberto Barizza, morto all’età di 24 anni. La serata è proseguita al Ristorante “il Boccon Divino”. I ragazzi vogliono ringraziare in modo speciale la “loro maestra” che, oltre ad averli omaggiati con la sua presenza, ha portato ad ognuno un piccolo presente.

I quarantenni di veternigofesteggiano con la maestra

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I campioni di tutte le categorie appartenenti al settore mountain-bike si sono ritrovati nella gremi-tissima sala-teatro di Villa Farset-ti, a Santa Maria di Sala, per la cerimonia delle premiazioni della 25ª edizione del Trofeo d’Autun-no-Fpt Industrie-Cicli Olympia (nelle foto, in alto: i vincitori, sot-to: le società premiate). È stata una cerimonia molto bella e signi-ficativa che ha evidenziato come il settore, sia dal punto di vista dei numeri che della qualità, sta cre-scendo in maniera esponenziale soprattutto nel Veneto.La competizione, che è stata ar-ticolata in dieci prove e condotta da Luciano Martellozzo, segreta-rio della Struttura Regionale del Fuoristrada ed inesauribile anima del Trofeo Autunnale insieme a Giuseppe Clementi, responsabile della stessa, è stata realizzata gra-zie alla collaborazione delle so-cietà che hanno unito le forze per portare avanti dal lontano 1987 con impegno e determinazione un progetto sportivo ed educati-vo che sta cominciando a dare i propri frutti.A rendere omaggio agli organiz-zatori (Zero Bike Team a Motta di Livenza, Teambike Castelgom-berto a Selva di Trissino, Zero Absolute a Noventa di Piave, Mtb La Perla Verde a San Sti-no di Livenza, Mtb Tuttiinbici ad Adria e a Rottanova di Cavarze-re, Fpt Industrie a Santa Maria di Sala, Club Alessandra il Sorriso a Sant’Anna di Chioggia e Team

Velociraptors a Torre di Mosto), al pool di sponsor (Fpt Industrie, Cicli Olympia, Treviso Mtb, Siku-ra, Mem, Decathlon, Libertas, Solobike.It Due Emme) e ai pri-mi cinque classificati di ciascuna graduatoria, il consigliere della Federazione Ciclistica Italiana, Igino Michieletto, quello del Co-mitato Veneto, Italo Bevilacqua ed il presidente della Federcicli-smo di Venezia, Gianpietro Bona-to. A fare gli onori di casa il sin-daco e l’assessore di Santa Maria di Sala, Nicola Fragomeni e Lui-gino Miele.Ad inaugurare la serie degli in-terventi è stato il primo cittadino

Tutti i campioni del settore mountain-bikealle premiazioni del 25° Torneo d’Atunno FPT

che, ha detto: “L’Amministrazio-ne Comunale vi ringrazia senti-tamente per quello che riuscite a fare per i nostri giovani. Il Trofeo d’Autunno è una eccellenza ed un grande grazie lo rivolgo alla nostra Fpt Industrie di Gabriele Piccolo per la sensibilità dimo-strata”.“Gli organizzatori del Trofeo d’Autunno - ha sottolineato Igino Michieletto - hanno evidenziato una grandissima serietà che fa onore al ciclismo. La manifesta-zione, oltre ad essere caratteriz-zata dall’agonismo ha evidenzia-to amicizia e collaborazione. Le società, animate da grande pas-

sione, sono state brave a mette-re insieme le proprie forze in un momento così difficile. La vostra è un’attività che merita il nostro appoggio”. Michieletto ha poi voluto conse-gnare, tra gli applausi, a nome della Federazione Ciclistica Italia-na, un riconoscimento a Luciano Martellozzo, inesauribile anima del fuoristrada. “Sono le persone come lui - ha sottolineato mentre Martellozzo evidenziava un pizzi-co di commozione - che fanno bel-la e buona la nostra Italia”.

F. C.

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RubRIche 13

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Nella teoria psicoanalitica i mec-canismi di difesa sono funzioni che tutti noi usiamo per pro-teggerci da impulsi, istinti o da esperienze affettive troppo in-tense che non siamo in grado di affrontare direttamente Si tratta perciò di funzioni fondamentali per l’adattamento della persona alla realtà in quanto permettono di mettere in atto quel compro-messo fra i nostri desideri, istinti, affetti con le aspettative dei no-stri famigliari e la morale della società in cui viviamo. Le difese entrano in azione con modalità al di fuori della coscien-za. L’io, di fronte a una situazione o avvenimento che genera ec-cessiva angoscia, ricorre a varie strategie per fronteggiare l’ansia con lo scopo preminente di esclu-dere dalla coscienza ciò che è ri-tenuto inaccetta-bile e pericoloso. Da ciò ne deriva che i meccanismi di difesa non de-vono essere intesi come “patologici” in quanto la loro funzione è sempre quella di facilitar-ci l’adattamento alla realtà. Ad esempio, a tutti noi è capitato di vedere il papà o il marito che, ri-preso bruscamente dal capo, ri-entra a casa e se la prende con i figli o con la moglie perché non ha potuto rispondere per le rime al superiore. Ad esempio Anna, una ragazza con una personalità un po’ ossessiva, mi raccontava che quando è più nervosa ha bi-sogno di mettere in ordine per-fettamente più volte la sua stan-za. Questo meccanismo di difesa chiamato “spostamento” avviene anche quando una persona “spo-sta” la propria paura e la propria angoscia su situazioni o oggetti fisici: la paura degli insetti, dei cani, degli ascensori, dei luoghi chiusi, etc. Però, fintanto che le difese messe in atto non vanno a interferire negativamente con la qualità della vita dell’individuo,

possiamo considerarle come fun-zioni adattive, ma nei casi in cui i meccanismi di difesa vengano utilizzati in maniera troppo rigi-da, inflessibile e indiscriminata e vanno a limitare le potenziali-tà della persona, cioè diventano disadattive, allora è importante intervenire.Ad esempio, Paolo, quando la moglie lo lasciò perché si era in-namorata di un altro, soffrì tan-tissimo, ma la sofferenza divenne insopportabile quando gli capitò di vederli insieme. Da quando la moglie se ne andò, Paolo comin-ciò a limitare le sue uscite finché per lui uscire divenne fonte di angoscia e quindi le limitò a oc-casioni indispensabili. Alla sera cominciò a controllare più volte che porte, finestre e tapparelle fossero perfettamente chiuse.

Quando si trovava fuori per lavoro il suo pensiero an-dava alla sua casa e al bisogno di ri-tornarci al più pre-sto per paura che ci fossero i ladri. È chiaro che per Pa-olo uscire voleva

dire “poter incontrare sua moglie col suo amante” ma ancora più angoscioso per lui era sentire la rabbia verso quell’uomo che gli aveva “rubato” sua moglie. Per Paolo la rabbia era un sentimen-to intollerabile, perciò “spostò” la sua angoscia sulla paura dei ladri, paura molto più controlla-bile e accettabile che sentire tan-ta rabbia esplosiva dentro. Nella breve storia di Paolo vediamo che le difese hanno svolto il loro com-pito di facilitare l’adattamento alla realtà rendendo sopportabili dei sentimenti intollerabili, però, vediamo anche che, quando le difese si trovano a intervenire in modo così massiccio, lo fanno a scapito di una vita piena, allora è importante imparare ad affronta-re le nostre paure anche se dolo-rose, perché solo così possiamo affrontare la vita.

DIfeSea cura della dott.ssa Vallj Vecchiato psicologa e psicoterapeuta

La signora Adriana Fregonese, mo-glie di Toni Bevilacqua, mitico e compianto due volte campione del mondo dell’inseguimento (nel 1950 e 1951) ha ricevuto un riconosci-mento speciale in occasione della cerimonia di consegna del premio “Il Burchiello”, venerdì 8 novembre, nell’omonimo ristorante di Oriago di Mira, gestito dalla famiglia Car-raro. Il premio, riservato ai settori sport, cultura e sviluppo del turismo, è stato consegnato ai personag-gi famosi della Riviera del Brenta. “Toni Bevilacqua - come ha spiegato Adelino Carraro, promotore dell’ini-ziativa e titolare del ristorante - era un assiduo frequentatore del risto-rante, soprattutto al termine degli allenamenti. Era una persona stra-ordinaria e generosa. Basta soltanto considerare che alla sua morte, av-venuta all’Ospedale di Mestre il 29 marzo del 1972, in seguito ad un in-cidente stradale, avvenuto a Martel-lago, mentre allenava un gruppo di ragazzi, furono donate le sue cornee dando la possibilità ad alcuni giovani non vedenti di riacquistare la vista”. Toni Bevilacqua, come è noto, era nato a Santa Maria di Sala (Venezia) il 22 ottobre del 1918, era un passista veloce e da professionista, dal 1940 al 1954, ottenne 35 vittorie tra le quali spiccano anche la Parigi-Rubaix del 1951 e la Coppa Bernocchi del 1953. Il campione lagunare, che è stato set-te volte azzurro ai Mondiali su Pista e per tre giorni indossò la maglia rosa al Giro d’Italia, si classificò due volte secondo (nel 1947 e 1952) e terzo (nel 1948 e 1953) ai Campionati Mondia-li dell’inseguimento. È stato quattro volte tricolore della stessa specialità: 1943, 1949, 1950 e 1953. La sua car-riera professionistica si è sviluppata proprio nel periodo in cui dominava-no i due grandi assi del pedale come Fausto Coppi e Gino Bartali. Il cugi-no di primo grado di Toni Bevilac-qua, Italo, è consigliere della Federci-clismo del Veneto ed è vicepresidente per la stessa regione dell’Associa-zione Glorie del Ciclismo Triveneto. Lo stesso Italo Bevilacqua e Paolo Bustreo, presidente dell’Unione Ci-clistica Mirano, sono tra i collabo-

ratori del Premio “Il Burchiello”. La maglia rosa indossata per sette anni consecutivi nelle varie tappe ai Giri d’Italia (dal 1946 al 1952); quel-la tricolore vinta nel 1950 a Varese (battendo il mitico Alfredo Martini) e quelle iridate dell’inseguimento individuale conquistate nello stesso anno a Rocourt (Belgio) e nel 1951 a Milano da Toni Bevilacqua furono consegnate dalla famiglia del cam-pione all’Amministrazione Comunale di Santa Maria di Sala l’anno scor-so, in occasione di una cerimonia svoltasi all’interno dello stesso Co-mune grazie all’impegno di Bruno Carraro, vice presidente del Grup-po Sportivo Madonna del Ghisallo. «Toni era generosissimo e amava molto lo sport - raccontò con com-mozione la signora Fregonese. Aveva tanto rispetto per gli anziani e solo in pochi lo ricordano anche come cam-pione italiano di bocce e di scacchi. In quest’ultima disciplina si cimentava in via Poerio, a Mestre, dove attual-mente ha la sede il Centro Civico». “Per me che ho avuto la fortuna di ricevere gli insegnamenti, sia come uomo che come corridore da Toni - ha ricordato il cugino Italo Bevilac-qua - è stata una giornata straordina-ria e questi momenti non hanno fatto altro che farmi tornare alla mente tanti suoi bei ricordi e le grandi gio-ie che ha regalato al ciclismo italiano e di questo sono molto orgoglioso”. Numerosi i sostenitori giunti dal comprensorio Salese con in testa l’irriducibile Bruno Carraro, fautore della piazza di Sant’Angelo intitolata al nostro campione.

Luciano Martellozzo

Il premio “Burchiello”ad Adriana, moglie

di Toni Bevilacqua

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RubRIche14

C’è un paese, in Spagna, precisa-mente a Minorca, che il giovedì all’ora del tramonto si trasforma in un mercatino di ambulanti e le strade si riempiono di gente pro-veniente da tutta l’isola. Un posto in cui bere una birra seduto nella veranda di un bar del centro costa un euro e cinquanta centesimi, ed è così buona che devi per forza ordinarne un’altra. Una piazza dove le persone salutano ancora gli sconosciuti con un sorriso e i bambini camminano tenendosi per mano. Ma c’è un altro paese, ancora più piccolo di Es Merca-dal, in cui, il venerdì notte, il por-to s’illumina di candele e ritrovi gli stessi odori, gli stessi sapori, le stesse sensazioni e le medesi-me bancarelle dell’altro paesino, piene di prodotti dell’artigianato locale, di souvenir e di ciarpame. E fu proprio in questa seconda ciudad (cittadina) che incontrai un mercante di pietre prove-niente dall’Arabia, un saudita il cui nome rimarrà per sempre un mistero. Era seduto su una se-dia pieghevole sul punto più alto del ponte di Es Castel (nella foto sotto), e stava ammirando il ple-nilunio riflesso sulla baia mentre soffiò una brezza da nord, una di

quelle che fa sentire i brividi dopo una giornata di sole e che porta l’odore del sale fino in paese. All’improvviso il mercante si girò, guardò mia moglie e infine ci sorrise.«Felicitazioni» disse in catalano, dopo aver osservato il ventre di Alessandra.«Grazie» risposi ricambiando il sorriso.Mia moglie mi chiese cosa avesse detto, visto che lei non entiende lo spagnolo.Il mercante, stupendoci entrambi, iniziò a parlare in un italiano non perfetto ma comprensibile, e que-sto è quanto ci raccontò.Nel Medioevo c’era una pietra verde considerata la gemma por-tafortuna delle ostetriche perché si credeva che potesse facilitare il parto e proteggere i bambini.

Questa pietra aiuta a combattere le paure, le angosce e la depres-sione. Favorisce la pace, la com-passione, e la fiducia nella vita. Ma proprio per la capacità di far raggiungere i sentimenti più na-scosti portando a galla ciò che una persona è nel suo intimo, be-nevola o malevola che sia, questa pietra è chiamata “lo specchio dell’anima”.È la gemma del Toro, dello Scor-pione, della Bilancia e del Capri-corno. E il suo nome è “malachi-te” e deriva dal greco malake che significa “malva” in quanto il suo colore verde ricorda le foglie della pianta.Io e mia moglie ci guardammo, e con un cenno del capo ci inten-demmo. Appoggiai una mano sulla sua pancia e la piccola Giulia rispose con un calcetto. I nostri

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occhi brillarono di felicità. Poi il mercante di pietre ci regalò un sorriso commosso Lui, l’uomo con la barba bianca e la pelle ab-bronzata, aveva capito il miracolo che stava accadendo nella nostra vita. Anche se invisibile lei era già presente e stava riempiendo le nostre giornate. Sognavamo il colore dei suoi occhi o dei suoi capelli, immaginando il suo primo sorriso e il suo pianto, o la prima parola che avrebbe pronunciato. Lo salutammo, ma prima di an-darcene comprammo dal suo banchetto un portafotografie sul quale il vecchio arabo dipinse a mano il nome di quella che sarà nostra figlia. Il mercante avvolse il quadretto con una carta colora-ta e ce lo consegnò. Quando scen-demmo le gradinate del ponte e aprimmo il pacchetto, restammo a bocca aperta: all’interno non c’era soltanto il portafoto, ma an-che una pietra verde, con le stria-ture scure e le zonature chiare … Io non lo so se quell?uomo fosse davvero un mercante, un vendi-tore di ciarpame o un cantasto-rie, ma di sicuro so che tra tutte le pietre questa sarà una gemma che mia moglie non dimenticherà mai.

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Malachite: lo specchio dell’anima

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years

Il 3 Settembre 2013, Anna Pesce e Luca Favaretto hanno festeg-giato nella chiesa di Veternigo il 25° Anniversario di Matrimonio con le figlie Elisa e Marta, i geni-tori Iole Casarin, Luigi Favaretto e Luisa Poli.

Il 19 Ottobre Dino Zecchel e Cla-ra Peloso hanno festeggiato con i propri figli, nipoti e parenti. le noz-ze d’oro, partecipando alla liturgia eucaristica presieduta da don Paolo Ceccheto che vediamo in mezzo ai festeggiati.

laurea

Il 29 Ottobre 2013 Mattia Bolzonella si è laureato in Amministrazione, Finanza e Controllo, discutendo la tesi “La Valuta-zione di un’Impresa Sportiva. Meglio il Discounted Cash Flow o un altro meto-do?” con la Ch. Prof.ssa Gloria Gardenal. Si complimentano la mamma Rosa, il papà Dino, il fratello Federico con Sara, parenti e amici.

anniversari

CAZZIN GINA ha com-piuto 90 anni nel giugno di quest’anno. Gina è stata festeggiata dalla figlia Tere-sa, dal genero Mario, dalle sorelle, dai nipoti, parenti ed amici.

Il 27 Novembre Alice To-net ha spento la sua terza candelina ..tanti auguri da mamma Monica, papà Mi-chele, nonna Annamaria, gli zii Marco Laura e pa-renti tutti.

Il 16 novembre ha spento la sua prima candelina il piccolo Jacopo Bettetto. Lo hanno festeggiato la mam-ma Ada, il papà Simone, gli zii, cugini e amici.

Il 23 dicembre Diletta Grop-po spegne la sua seconda candelina. Il 24 dicembre il fratello Sebastiano festeg-gia il suo sesto complean-no. Auguri dalla mamma Derbos e dal papà.

Il 22 novembre ha compiu-to un anno Gioia Salizzato. Tanti auguri da mamma Meri e papà Marco, dai non-ni Ennio e Mirella, Ivano ed Adriana, dagli zii e dai cugi-ni e dalla bisnonna Claudia.

I coniugi Carraro Mario e Cazzin Te-resa il 20 ottobre hanno festeggiato a Caselle le nozze d’oro assieme ai loro figli, nuore, nipoti, parenti ed amici.

Il 29 novembre Maria Giacomin ha compiutio 100 anni. È nata in via Cavin di Sala e lì è vissuta con la sua famiglia fino al 1929. Seconda di sette fratelli, figlia di Armando Gia-comin (dei CIODIN) e di Virginia Stevanato (dei CIARINI) è rimasta molto legata alla sua “terra” d’origine, tanto da riuscire a mantenere per molti anni i contatti con i parenti, anche alla lontana. Oltre a lei, ancora vivente vi è la sorella Ermenegilda nata nel 1915.Da diversi anni vive a Spinea e ora in casa della figlia Gia-comina, accudita e amata dagli affetti più cari.

ll 4 dicembre ha festeggiato i suoi 21 anni Cosimo D’A-mico. Tantissimi auguri e un ab-braccio dalla fidanzata Ele-na, da Vincenza, da Luigi, da Luca, da Riccardo e i nonni Candido e Lidia.

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cASTAGNATA A SANT’ANGeLo16DIREZIONE, REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE:Associazione Culturale Gente SaleseVia dei Tigli 10 - 30036 S. Maria di Sala Ve Tel. 041 486369E-mail. [email protected]

DIRETTORE RESPONSABILEGraziano Busatto

PRESIDENTEGiovanni Vanzetto

ART DIRECTORManuel Rigo

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Registraz. Tribunale di Venezian° 770 - 17 gen 1984

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Crazy Sun di Barbara e FabianaVia Don Gallerani, 2 - Caltana (VE) - Tel. 041.5732508

SIAMO PRESENTI NEI MERCATI DI:lunedì: Mirano (Ve) - Mogliano (Tv)martedì: Pianiga (Ve) - Marghera (Ve)mercoledì: Maerne (Ve) - Villorba (Tv)giovedì: Noale (Ve) - Istrana (Tv)venerdì: Martellago (Ve) - Silea (Tv)sabato: Fiesso d’Artico (Ve) - Vedelago (Tv)domenica: Camisano Vicentino (Vi)

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Commenti positivi e aria di grandissima sod-disfazione del parroco don Pietro e fra gli operatori del Gruppo Ricreativo Parrocchiale, la Comunità tutta, per l’esito della “Castagna-ta di San Martino” di domenica 10 Novembre scorso a Sant’Angelo.Il lavoro preparatorio dell’evento era iniziato la settimana prima con la produzione, in pa-tronato, di circa 85 dolci classici di San Marti-no e i numerosi dolci fatti in casa dalle mam-me del paese. E’ proseguito, la domenica di buon’ora, con l’allestimento del tendone che ospitava il punto ristoro con le cibarie clas-siche, nostrane e sempre accattivanti, in ven-dita, come i dolci precedentemente preparati. Le proposte sono risultate molto allettanti e gradite tanto da suscitare interesse fin dal pri-mo mattino, dopo la messa delle 8.00.Ma il momento di maggiore afflusso e parte-cipazione è stato il pomeriggio in coincidenza della proiezione del film, che ha letteralmente attratto piccoli e adulti e quando è iniziata la cottura delle castagne, gesta e immagini che suscitano sempre un richiamo al nostro genu-ino passato recente.La musica e le luci accese, appena fatto buio, hanno ulteriormente completato la coreogra-fia e la suggestione del luogo, del momento della festa e sollecitato la partecipazione co-rale dei numerosissimi partecipanti. Il fatto, poi, che il tutto si svolgesse sul Sagrato da-vanti alla Chiesa ha dato un tono vincente alla festa in quanto, oltre a risultare molto idoneo lo spazio, tutto si è svolto di fronte alla strada principale e ben visibile a quanti vi transita-vano, molti dei quali, anche non del paese, si sono fermati e hanno partecipato al clima di festa della castagnata.Grande successo per la bella festa, dunque.

Dal 1 Settembre: Lunedì: 15.30 - 19.30. Da martedì a venerdì: 9.30-12.30 e 15.30-19.30

Sabato: 9.30-13.00 e 15.30-20.00APeRTo LA DoMeNIcA fINo A NATALe

oRARIo 10,00 - 13,00 e 15,30 - 19,30”

coreografia suggestiva

Una festa da ripetersi, possibilmente, nel-lo stesso luogo e che ha ripagato della fatica per il grande impegno profuso i sempre bravi volontari del Gruppo Ricreativo. Soddisfatti anche per il rimpinguamento delle casse che, unito ai proventi di altre iniziative già svolte, andrà a contribuire alla realizzazione del cam-po giochi per i bambini, giunto a buon punto dell’allestimento.

P.B.


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