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GUIDA BUYER - SPECIALE GRANA E PARMIGIANO DATI & …

Date post: 11-Nov-2021
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SUPPLEMENTO A FORMAGGI & CONSUMI ANNO 10 - NUMERO 11 - NOVEMBRE 2017 DIRETTORE RESPONSABILE: ANGELO FRIGERIO PRIMO PIANO Le principali novità interpretative introdotte con l’ultima edizione della Guida applicativa europea. alle pagine IV e V Direttiva macchine: cosa cambia dal 2018 Crescono produzione ed export di macchine e tecnologie applicate all’alimentare. E nel 2017 il settore si prepara a superare la ‘soglia’ dei 5 miliardi di euro di fatturato. I dati di Anima-Assofoodtec. Si è chiusa lo scorso 24 ottobre a Milano la 40esima edizione di Host, salone internazionale dell’Horeca. 187.602 i visitatori intervenuti, di cui il 40% circa provenienti dall’estero. FIERE & MANIFESTAZIONI SCENARI Novità dal mondo del packaging Le soluzioni di confezionamento più innovative che si stanno affacciando sul mercato. a pagina III Quando l’ospitalità è di casa Vendite record per il comparto food-tech DATI & MERCATI a pagina VII a pagina VI Riflettori puntati sulle novità proposte dalle aziende. a pagina VIII SCHEDE ATTREZZATURE
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Novembre 2017

SUPPLEMENTO A FORMAGGI & CONSUMIANNO 10 - NUMERO 11 - NOVEMBRE 2017

DIRETTORE RESPONSABILE: ANGELO FRIGERIO

PRIMO PIANO

Le principali novità interpretative introdotte con l’ultima edizione della Guida applicativa europea.

alle pagine IV e V

Direttiva macchine: cosa cambia dal 2018

Crescono produzione ed export di macchine e tecnologie applicate all’alimentare. E nel 2017 il settore si prepara a superare la ‘soglia’ dei 5 miliardi di euro di fatturato. I dati di Anima-Assofoodtec.

Si è chiusa lo scorso 24 ottobre a Milano la 40esima edizione di Host, salone internazionale dell’Horeca. 187.602 i visitatori intervenuti, di cui il 40% circa provenienti dall’estero.

FIERE & MANIFESTAZIONI

SCENARI

Novità dal mondo del packagingLe soluzioni di confezionamento più innovative che si stanno affacciando sul mercato.

a pagina III

Quandol’ospitalità è di casa

fine

Vendite record per il comparto food-tech

DATI & MERCATI

a pagina VII

a pagina VI

Riflettori puntati sulle novità proposte

dalle aziende.

a pagina VIII

SCHEDE ATTREZZATURE

BRAND GAMMA CASTELLI PARMIGIANO REGGIANO, CASTELLI GRANA PADANO

Castelli Group www.castelligroup.com

CASTELLI PARMIGIANO REGGIANO 30 MESIIl meglio della tradizione del parmigiano reggiano Dop, con stagionatura di 30 mesi. Il prodotto presenta un bouquet di sapori e profumi estremamente invitante racchiu-dendo tutta la sapienza e la lavorazione dei mastri casari. Realizzato con latte, sale, caglio, è disponibile nella pezzatura da 125 grammi, confezionato in astuccio richiudibile con finiture soft touch. Il prodotto all’interno è protetto da un involucro sottovuoto, per preservare e mantenere al meglio le sue caratteristiche organolettiche. Un pack che valorizza il prodotto, conferendo un aspetto elegante. La shelf life è di 180 giorni.

La gamma Castelli è vasta e profonda, coprendo tutte le tipologie di formato e size per parmigiano reggiano Dop e grana padano Dop. La maggior parte dei prodotti viene realizzata in caseifici di proprietà, seguendo scrupolosamente i di-sciplinari dei Consorzi. La qualità delle materie prime è il punto di forza dei pro-dotti Castelli Group, riconosciuta anche dai top clients per cui l’azienda produce anche a marchio privato. La gamma Castelli, inoltre, è composta dalle varianti Bio e Classica, con diverse stagionature, per coprire tutte le esigenze dei consumatori in termini gusto e consumi.Referenze disponibili e canali di destinazioneL’azienda commercializza la gamma prevalentemente nel canale della Grande di-stribuzione organizzata, sia in Italia sia all’Estero, con i più imporanti retailer a livello internazionale.Tipologia di confezionamentoLa vasta gamma Castelli presenta formati in: forme, mezze forme, punta, porzione, stick, grattugiato, cubetti e scaglie, in diverse pezzature, packaging e stagionature.L’obiettivo è la customer satisfaction e aiutare il consumatore ad utilizzare i pro-dotti in diverse occasioni di consumo.Caratteristiche e plus marketingLa gamma parmigiano reggiano Dop e grana padano Dop Castelli garantisce un monitoraggio della filiera produttiva puntuale e controllato, per restituire un pro-dotto di alta qualità, in linea con le esigenze e le aspettative dei consumatori finali.Incidenza del comparto sul fatturato totale dell’aziendaParmigiano reggiano e grana padano rappresentano per Castelli Group circa il 38% dei volumi totali.Quota export e principali paesi di destinazioneIl 70% dei volumi è veicolato all’estero, prevalentemente in: Francia, Uk, Germania, Nordics, Polonia, Spagna, Portogallo e Usa.

BRAND GAMMA GRANA CR101, CA’ DE’ STEFANI

Il grana padano CR101 è direttamente prodotto e stagionato nel sito pro-duttivo dell’azienda. Questo rende possibile offrire la più ampia gamma di prodotto, sia dal punto di vista della stagionatura (dal 10 mesi al Riserva 20 mesi, fino ad arrivare al prodotto Riserva oltre 30 mesi), sia per quanto riguarda le tipologie di tagli e confezioni. Referenze disponibili Dalla forma intera, da circa 38 Kg, al prodotto tagliato e confezionato sotto-vuoto, da circa 300 grammi.Tipologia di confezionamentoForme intere a vista, in cartoni, prodotto porzionato confezionato in sacchi sottovuoto.Pezzature Forma intera (kg 38 circa). Prodotto confezionato: porzioni da 1/32, 1/16, 1/8, ¼, 1/2 forma. Incidenza del comparto sul fatturato totale dell’azienda Circa 75%. Quota export 6% circa del fatturato totale. Principali paesi di destinazioneUsa, Canada, Australia, Germania, Spagna, Francia, Belgio, Svezia, Grecia, Emi-rati Arabi Uniti. Prodotto più venduto Italia Grana padano forme intere, giovane.

Latteria Soc. Ca’De’Stefani www.latteriacadestefani.it

IL GRANA PADANO DOP RISERVA CR101Grana padano Dop Riserva CR101 è il fiore all’occhiello della produzione casearia di Latteria Ca’ De’ Stefani. Prodotto pluripremiato e largamente apprezzato, è un formaggio grana dal colore bianco paglierino, con sapore unico e delicato, prodotto da latte crudo e che ne riporta i sapori e gli aromi, completati ed esaltati da una stagionatura di oltre 20 mesi. Ideale sia per la grattugia, sia per insaporire primi piatti o per il consumo da tavola. Realizzato con latte vaccino, sale, caglio, conser-vante (lisozima da uovo), è disponibile in diversi formati: forme intere o porzionato e confezionato sottovuoto in pezzi dal peso variabile, dai 300 grammi agli 8 Kg, con una shelf life di sei mesi dalla data di confezionamento

GUIDA BUYER - SPECIALE GRANA E PARMIGIANO

II

Novembre 2017

NOVITÀ DAL MONDO DEL PACKAGING‘Reveal’ e ‘Matte & Mirror’: le nuove soluzioni per lattine di Ardagh Group

Coop Netherlands introduce un packaging biodegradabile per le carni bio

Arriva dall’Indonesia il nuovo pack edibile (che fa anche bene alla salute)

Xolution presenta la prima lattina ‘apri e chiudi’

Ardagh Group, leader nelle soluzioni di packaging in vetro e metallo nonché partner di alcuni dei maggiori brand internazionali di largo consumo, presenta due soluzioni innovative nel comparto delle lattine che promettono di offrire

nuove e originali chiavi di comu-nicazione. Nel dettaglio, la solu-zione ‘Reveal Impact’ presenta una combinazione di inchiostri termocromatici che riproduco-no lo stesso colore una volta raffreddati, ma quando la lattina torna a temperatura ambiente, uno dei due scompare più velo-cemente rivelando una ‘sorpre-sa’ per il consumatore. Nel caso

della finitura ‘Matte & Mirror Impact’, invece, una miscela speciale di additivi crea una struttura superficiale capace di riflettere la luce in modo differente, producendo così un effetto satinato, perfetto per ricreare loghi o messaggi promozionali.

L’insegna della Grande distribuzione Coop Netherland, attiva nei Paesi Bassi, ha pre-sentato un’innovativa soluzione di packaging biodegradabile che sarà utilizzata per tutte le referenze di carne biologica in vendita nei supermercati della catena. Le nuove vaschet-te, che sostituiranno quelle in plastica, sono realizzate con materiali di origine vegetale, come glucosio e acido lattico. Coop ha fatto sapere che, grazie a questa soluzione, ogni anno potranno essere riciclate invece che mandate al macero oltre un milione di confezioni. “La sfida ora,” sottolinea Wim van den Burg, category manager per Coop Netherlands, “è spiegare ai consumatori che queste confezioni sono veramente biodegradabili”.

È stato realizzato con alghe marine, e per questa ragione completamente biodegradabile e ricco di nutrienti importanti come fibre e vitamine, il nuo-

vo packaging edibile della start-up indonesiana Evoware. Il pack si dissolve in acqua calda ed è completamente privo di agenti chimici. “Vogliamo contribuire a rendere il mondo più pulito ta-gliando il consumo di plastica alla radice”, spiega il cofondato-re di Evoware, David Christian. L’Indonesia è infatti il secondo maggior produttore di rifiuti pla-stici del mondo, la maggior parte

di quali finisce nell’oceano. Una delle prossime applicazioni dell’innovativo materiale sarà la creazione di bustine per caffè istantaneo, zucchero e condi-menti.

In occasione di Drinktec 2017, a Monaco di Baviera lo scorso settembre, la tedesca Xolution ha presentato l’innovativo sistema di chiusura Relock per lattine, perfetto per un consumo on-the-go. La linguetta, realizzata in plastica, si apre in modo simile a quella tradizionale, mentre una fettuccia realizzata in PP orientato biassialmente e saldata alla chiusura protegge la lattina da manomissioni. All’apertura il sigillo si abbassa diagonalmente consentendo al liquido di fluire in maniera ‘ondulatoria’, grazie a un disco sottostante la linguetta. La bevanda mantiene a lungo carbonatazione e freschezza, proteg-gendo da insetti, sporcizia e versamenti accidentali. Molte anche le possibilità di personalizzazione della linguetta. Nel 2018 l’azienda conta di produrre circa 250 milioni di Relock, 800 milioni entro il 2020.

NEWS

III

Mise: più di 10 miliardi per Impresa 4.0

Nasce Wi-Bev, nuova manifestazione per le tecnologie del wine&beverage

Crescono gli investimenti italiani in robot e automazione

10 miliardi di finanziamenti in manovra per il pac-chetto ‘Impresa 4.0’. Lo ha annunciato il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, spiegando che si tratta di risorse “a sostegno delle imprese che investi-ranno in innovazione, ricerca e formazione negli ambiti e nelle tecnologie che caratterizzano la quarta rivolu-zione industriale”. Per accrescere la competitività del si-stema economico in chiave 4.0, ha spiegato il ministro, è stato inoltre istituito il ‘Fondo per il capitale imma-teriale, la competitività e la produttività’ le cui priorità saranno finanziare progetti di ricerca e innovazione e favorire il trasferimento dei risultati dei progetti verso il sistema produttivo. La natura delle misure previste, in prevalenza incentivi fiscali e crediti di imposta, consen-tirà di anticipare e concentrare gli effetti sull’economia reale nel corso del 2018 mentre le uscite di finanza pubblica saranno successive, a partire dal 2019, in

linea con gli adempimenti fiscali e i piani di ammor-tamento delle imprese. Secondo fonti governative, la legge di bilancio 2018 conferma gran parte degli in-centivi agli investimenti per le imprese: l’iperammorta-mento rimane al 250%, mentre il superammortamen-to scende dal 140% al 130%. Nel provvedimento sarà previsto anche il credito di imposta per la formazione digitale, che dovrebbe essere stabilito al 50% delle spese destinate dall’impresa a questo scopo.

Nasce una nuova rassegna, promossa da Fiere di Parma e Veronafiere, dedicata a tecnologie, macchinari e attrez-zature del settore wine&beverage. Si chiamerà Wi-Bev e avrà la sua preview il 4 e 5 dicembre prossimi, nell’abito di wine2wine a Verona. Ad annunciarlo i due enti con una nota congiunta, in cui si evidenzia come il comparto dei macchinari, attrezzature e tecnologie per la viticoltura e l’enologia pesi oggi 3,6 miliardi di euro, dei quali il 70% deri-vanti dall’export (fonte dati Istat 2016). “Wi-Bev sarà un evento che unirà il momento espositivo al confronto diretto tra aziende del settore, fornitori di macchine e impianti nonché tecnici della filiera”, sottolinea Antonio Cellie, Ceo di Fiere di Parma. “Dal punto di vista del layout capitalizzerà gli aspetti ‘smart’ dell’esperienza innovativa di Cibus Con-nect, associandola a un palinsesto di approfondimenti specifici e mirati al comparto tecnico e produttivo della filiera vitivinicola e non solo”. La concomitanza della nuova kermesse delle tecnologie con wine2wine permetterà, segnala la nota, la sinergia con un momento d’incontro e formazione qualificato e già consolidato, che vede la partecipazione di 1.500 cantine e oltre 70 workshop. Per garantire la qualità dei contenuti, per l’ambito enologico Wi-Bev si avvarrà della consulenza scientifica di Assoenologi.

Sviluppare un sistema gestionale in grado di migliorare la tracciabilità dei processi produttivi nella filiera del grana padano. È questo l’obiettivo del nuovo progetto presentato lo scorso 29 settembre dall’Alleanza cooperati-ve italiane, nel corso di un incontro intitolato ‘La cooperazione nella trasfor-mazione digitale del lavoro: tra innovazione e resilienza’. Coinvolte anche alcune delle maggiori realtà cooperative della Lombardia: dai produttori di materie prime ai trasformatori, fino alle aziende di distribuzione. L’idea si basa sullo sviluppo di una piattaforma innovativa di ‘big data management’ e di Erp (Enterprise resource planning): tecnologie digitali che consentano di condividere un’ampia gamma di informazioni capaci di massimizzare l’efficienza produttiva. La piattaforma oggetto dello studio di fattibilità svol-gerà quindi un’attività di rilevamento e di aggregazione dei dati relativi ai parametri di produzione e di processo, tracciabilità e rintracciabilità dei flussi di prodotto e gestione del flusso produttivo verso l’utente finale. Il progetto prevede nello specifico lo sviluppo di una rete di sensori IoT, volti all’acquisizione real time delle informazioni riguardanti i processi di filiera.

Nel 2016, l’Italia ha guadagnato la settima posizione nel ranking globale dei paesi che hanno realizzato nuove installazioni nell’ambito dell’automazione in-dustriale, con un tasso di crescita del 5% annuo. Complessivamente, in Ita-lia sono presenti oggi 62mila robot. Nel solo settore manifatturiero, ci sono in media 185 robot installati ogni 10mila lavoratori: un dato superiore alla media mondiale - pari a 74 robot - che colloca l’Italia all’ottavo posto della classifica per intensità di utilizzo. È quanto evidenziano i dati presentati da Siri, Associazione italiana di robotica e automazione, nel corso di un convegno organizzato presso la sede di Ucimu – sistemi per produrre, a Cinisello Balsamo (Mi) lo scorso 12 ottobre. Positive anche le previsioni per il 2017, grazie anche agli incentivi messi in campo dal Piano Industria 4.0, con un consumo interno di robot visto in cre-scita dell’80%, oltre i 700 milioni di euro.

Il grana padano protagonista di un progetto di filiera 4.0

Non si arresta la crescita del Gruppo Cavanna, leader mondiale nelle soluzioni integrate per il confezionamento food e non-food in flowpack. È stata infatti inaugurata lo scorso 24 ottobre la nuova sede di Jundiaí, nello stato di San Paolo del Brasile. “Cavanna è presente nel Paese con una filiale fin dal 2004 ma ultimamente, visto che le linee automatiche occupano sempre più spazio, si è reso necessario trovare una superficie più adeguata e più attrezzata dal punto di vista della movimentazione delle merci”, spiega l’azienda in una nota. Oltre 70 i clienti presenti all’evento, in rappresentanza delle principali aziende locali. La nuova sede ha una struttura più moderna e spaziosa rispetto alla precedente, su una superfi-cie di 3.800 mq divisi tra uffici amministrativi, tecnici, commerciali, e parte produttiva e di collaudo. I dipendenti brasiliani sono in totale 43, per un fatturato 2016 di circa 5 milioni di euro.

Cavanna: nuova sede per lo stabilimento in Brasile

Il Gruppo Epta presenta la nuova gamma Cool Emotions a marchio Iarp

Epta, specialista della refrigerazione commerciale, propone la nuova gamma Cool Emotions a marchio Iarp, un’esclusiva linea di soluzioni plug-in studiata per rispondere alle moderne esigenze del comparto food & beverage e Horeca. La Cool Emotions, spiega l’azienda in una nota, “offre la perfetta combinazione tra una ricca selezione di referenze e vetrine dal design accattivante, valorizzando al meglio la redditività dei nuovi trend alimentari”. Connotata da linee pulite e uno stile high-tech, la gamma si declina in tre soluzioni: lo scooping Delight, per il gelato sfuso, i semiver-ticali aperti Joy, per le bibite, e i verticali Glee con porte, nella versione a temperatura positiva per le bevande, gli snack, i piatti ready-to-eat o le insalate e, a temperatura negativa, per i gelati confezionati. Inoltre, la Cool Emotions si arricchisce di Glee Winery, concept studiato per la conservazio-ne dei vini e per mettere in risalto etichette pregiate, grazie a speciali ripiani reclinabili. “Sono le finiture, i materiali, la cura dei dettagli e gli esclusivi sistemi adottati che rendono la Cool Emotions a marchio Iarp una gamma di successo”, sottolinea William Pagani, group marketing director di Epta. “Una linea dove la tecnica si fonde con un design evoluto, a garanzia del massimo coinvolgimento dei consumatori e della più alta redditività dei nostri partner”.

IV

Novembre 2017 PRIMO PIANO

V

Ad oggi, le linee guida interpretative della Direttiva Macchi-ne sono il solo strumento giuridico a disposizione delle azien-de produttrici di attrezzature e impianti industriali. “Elaborate direttamente dalla Commissione europea, pur non avendo valenza di legge, costituiscono di fatto l’unica fonte ufficiale a disposizione per chiarire ogni questione relativa a costruzio-ne, uso e applicazione delle macchine e dirimere eventuali controversie in sede legale. Ragion per cui, sapersi districare tra le 400 pagine di questo documento - disponibile solo in inglese e, prossimamente, tedesco e francese - risulta di importanza fondamentale tanto per chi produce quanto per chi utilizza macchine”, sottolinea Stefano Lugli, responsabile servizio tecnico Acimac/Ucima ed esperto di legislazione e normazione tecnica sulla sicurezza delle macchine.

L’edizione 2.1 della Guida europea alla Direttiva 2006/42/CE, uscita a fine luglio 2017, contiene numerose novità inter-pretative relative a tutti gli aspetti di quotidiana applicazione: definizione di macchina, definizione di quasi-macchina, defi-nizione di insiemi di macchine, quando marcare CE, le mo-difiche alle macchine e agli insiemi, chiarimenti dei requisiti essenziali di sicurezza (Res) e molto altro ancora.

Temi che sono stati al centro del seminario che si è tenuto lo scorso 18 ottobre ad Assago, provincia di Milano, intitolato ‘Direttiva macchine 2017: novità interpretative’, e promosso dalla Sbs Academy - scuola di formazione beni strumentali, nata dalla partnership tra le associazioni di categoria Acimac (macchine per la lavorazione della ceramica), Ucima (mac-chine confezionamento) e Amaplast (macchine per materie plastiche e gomma).

COSA CAMBIA DAL 2018Ci troviamo oggi alla terza edizione della Direttiva. La prima

è stata infatti pubblicata nel 2009, la seconda nel 2010. La terza, quella attuale, sarà resa pubblica nella sua stesura fina-le a inizio 2018. A dirigerla è un panel di tecnici che si riuni-sce in modo permanente per vagliare eventuali modifiche o migliorie, che vengono discusse e inserite solo se approvate all’unanimità. Di seguito, analizziamo alcune delle principali modifiche introdotte con l’ultima edizione, così come pre-sentate nel corso del seminario dall’ingegner Ernesto Cap-pelletti di Quadra, società di consulenza.

Prescrizioni sull’utilizzo delle macchine - considerando 12La valenza giuridica della Direttiva Macchine viene ribadita

con più forza. In un passaggio, si sottolinea infatti che, nella messa in servizio di una macchina, i regolamenti e le direttive nazionali stabiliti dai diversi stati membri non devono in alcun modo interferire con quanto stabilito dalla direttiva stessa.

“The putting into service of machinery within the meaning of this Directive can relate only to the use of the machinery itself for its intended purpose or for a purpose which can reasonably be foreseen. […] Putting into service is to be distinguished from use of machinery that can be regulated by the Member States, in particular, within the framework of the EU legislation on the use of work equipment provided that such national regulations do not conflict with the provi-sions of this Directive […]”.

Stato dell’arte - considerando 14In questo frammento viene chiarito il concetto di ‘stato

dell’arte’ al momento della fabbricazione. La direttiva sottoli-nea infatti che il produttore è obbligato a dotare la macchina delle misure di sicurezza più adeguate in base anche allo sta-to dell’arte della tecnologia. Un concetto che si presta a nu-merosi fraintendimenti. Per questa ragione, la nuova direttiva specifica che lo ‘stato dell’arte’ non può essere inteso come requisito assoluto, bensì contestualizzato temporalmente e in modo realistico, anche in base alle possibilità tecniche ed economiche del produttore. L’importanza di questa specifica non è secondaria, soprattutto in un contesto giuridico.

“Recital (14) introduces the concept of ‘the state of the art’ which shall be taken into account when applying the essential health and safety requirements (EHSRs) set out in Annex I. This concept is very important as it means that the EHSRs are not absolute requirements irrespective of econo-mic cost and technical possibilities available on the market for manufacturers […].”

Macchine per l’utilizzo da parte di consumatori - considerando 15Viene qui ribadita l’importanza della destinazione d’uso di

una macchina, fondamentale tanto per il costruttore quanto per l’utilizzatore, al fine di valutarne la sicurezza. Il punto di partenza è immaginare se è ragionevole supporre che vici-no alla macchina si trovino anche persone non addestrate a maneggiarla. Questa considerazione deve essere alla base di un’attenta valutazione dei rischi e deve essere specificata con dovizia di dettagli anche nel manuale d’utilizzo.

“(15) Where the machinery may be used by a consumer, that is to say, a non-professional operator, the manufacturer should take account of this in the design and construction. The same applies where a machine is normally used to pro-vide a service to a consumer. […] The Machinery Directive applies both to machinery for use by workers at work and to machinery for use by consumers or providing a service to consumers, i.e. where the consumer either uses the item or would be directly affected by any defect.”

Definizione di macchina - Articolo 2, lettera a), primo trattinoImportantissimo il concetto di ‘applicazione specifica’ intro-

dotto nella definizione di macchina. Ovvero viene sottolinea-to con forza che un’attrezzatura è intesa come macchina solo nel suo insieme e in virtù dell’uso specifico a cui è destinata. Ancora una volta, quindi, viene evidenziata l’importanza di definire nel modo più esaustivo possibile le destinazioni d’u-so di una macchina per evitarne, per quanto possibile, il suo uso improprio.

“Machinery must be useable for a specific application as applying to the complete machine and its intended use. Typical machinery specific applications include, for example, the processing, treatment, or packaging of materials, or the moving of materials, objects or persons.”

Quasi-macchine - Articolo 2, lettera g)In virtù di quanto espresso con il concetto di ‘macchina’,

per quasi-macchina si intende un’attrezzatura che, autono-mamente, non può svolgere la sua ‘applicazione specifica’.

“Article 2 (g) ‘partly completed machinery’ means an as-sembly which is almost machinery but which cannot in itself perform a specific application. […] Partly completed machi-nery cannot be considered as interchangeable equipment. The placing on the market of partly completed machinery is subject to a specific procedure […].”

Pertanto, le quasi-macchine sono destinate esclusivamen-te a essere incorporate all’interno di una macchina a cui è applicabile la presente Direttiva. Solo allora potranno essere marcate CE e messe in funzione.

“As an example, industrial robots are usually designed wi-thout a specific application until incorporated into the final machinery […]. The manufacturer of the final machinery takes the necessary measures so that the robot can perform its specific application safely within the assembly. In practice, only an industrial “stand and function alone-robot” provided with both an end-effector and control system so that it can itself perform a specific application, is a complete machinery under the Machinery Directive.”

Ulteriore importanza viene attribuita al concetto di ‘sicurez-za’. Ragion per cui laddove non siano presenti in modo inte-grale tutte le componenti di sicurezza, non si può applicare il concetto di ‘macchina’. Quando un utilizzatore ‘manomette’ tali parti di sicurezza (ad es. per integrare una macchina all’in-terno di una linea), se ne assume in toto la responsabilità.

“Machinery that meets the definition in the first three in-dents of Article 2(a) so it can in itself operate independently, performing its specific application […] but which only lacks the necessary protective means or safety components, such as guards, is not to be considered as partly completed ma-chinery. Such incomplete machinery does not meet the re-quirements of the Machinery Directive and must not be CE marked and cannot be placed on the EU/EEA market […].”

Inoltre, le quasi-macchine non devono essere marcate CE a meno che ciò sia esplicitamente richiesto “ai sensi di altra direttiva”.

“If they are placed on the market as partly completed ma-chinery, they must not bear the CE-marking, but note that if other legislation providing for CE marking also apply (e.g. ATEX Directive, Radio Equipment Directive, etc.), a CE mar-king will have been applied, in which case the Declaration of Conformity should state it only covers that legislation. In all cases the partly completed machinery must be accompa-nied by a Declaration of Incorporation under the Machinery Directive together with assembly instructions […].”

Le principali novità interpretative introdotte con l’ultima edizione della Guida applicativa europea.

Direttiva macchine: cosa cambia dal 2018

Insiemi di macchine - Articolo 2, lettera a), quarto trattinoAll’interno della nuova direttiva, non sono stati apportati cambiamenti

sostanziali al concetto di ‘insiemi di macchine’, ma sono stati forniti alcuni chiarimenti interpretativi. Innanzitutto, per insiemi di macchine si inten-dono le macchine o quasi-macchine disposte e comandate in modo da garantire un funzionamento completo nel loro insieme. In poche parole, per formare un insieme di macchine, ogni macchina o componente che è parte dell’insieme deve funzionare in modo interdipendente. Il riferi-mento va, ancora una volta, al concetto di ‘safety protections’: l’insieme di macchine si verifica solo laddove sussiste una correlazione delle misure di sicurezza.

“The definition of assemblies of machinery does not extend to a com-plete industrial plant consisting of a number of production lines each made up of a number of machines, assemblies of machinery and other equipment, even if they are controlled together by a single production control system. Only if the plant (which may be any combination of ma-chinery, partly completed machinery and other equipment resulting in machinery subject to the Machinery Directive) forms a single integrated line is it subject to the Machinery Directive as an assembly. So for the pur-pose of applying the Machinery Directive, most industrial plants can be divided into different sections, each of which may be a distinct assembly (of machinery) or even an independent machine (e.g. a mixing vessel). Even a single production line may be divided into separate assemblies and/or machines if there is no safety related connection between consti-tuent assemblies or machinery. However, where risks are created by the interfaces with other sections of the plant these must be covered by the installation instructions […].”

Insiemi comprendenti macchine nuove e macchine esistentiI produttori hanno l’obbligo di rimarcare CE una macchina già marcata in

precedenza quando vengono apportati dei cambiamenti che introducono nuovi rischi e, di conseguenza, rendono insufficienti le misure di sicurezza presenti. Quando invece non sono state apportate modifiche sostanziali - come migliorie nelle strutture di sicurezza, sostituzione di componenti usurati, o installazione di optional già previsti - non è necessario rifare la marcatura CE.

“If the risk assessment (carried out by the manufacturer, preceding the conformity assessment) shows that the replacement or the addition of a constituent unit in an existing assembly of machinery does not add a new hazard, nor increase an existing risk, no action is required according to the Machinery Directive for the parts of the assembly that are not affected by the modification. The same applies where there is a new hazard, or an increase in an existing risk, but the existing protective mea-sures present on the assembly before the modification are still sufficient so that the assembly can still be considered safe after modification.”

Federica Bartesaghi

HIGHLIGHTS

• Manuale d’uso. All’interno del manuale d’uso è caldamente con-sigliato ai produttori di eccedere, piuttosto che limitarsi, in descrizioni riguardanti la costruzione, le misure di sicurezza e le modalità d’utilizzo di una macchina. Più esaustive saranno queste specifiche tecniche, meno si incorrerà nel rischio di vedersi coinvolti in diatribe giuridiche o reclami.

• Sicurezza. Analizzando la Direttiva Macchine, e soprattutto le modi-fiche ad essa apportate, appare evidente come il tema della sicurezza sia cruciale in ogni settore d’applicazione. Al punto che la conformità o non conformità di un’attrezzatura alle prescrizioni di sicurezza ne pregiudica la classificazione di ‘macchina’.

• Vizi palesi. Ogni qual volta il produttore o l’utilizzatore di una mac-china si trova di fronte a quello che viene definito un ‘vizio palese’, ovvero un’evidente non conformità delle misure di sicurezza di una macchina, è tenuto a esigere che la macchina venga messa in scurezza prima di entrare in servizio. Per il datore di lavoro, verificare la presenza di ‘vizi palesi’ è un dovere ai sensi del D.lgs 81/08.

• Quando marcare CE. Nato negli anni ‘80 per rispondere alle esi-genze dei produttori europei di giocattoli, il marchio CE rappresenta da sempre una garanzia di conformità a una serie di standard e regole europee che definiscono un prodotto sicuro per il suo utilizzatore. Nel caso specifico delle macchine, la marcatura è obbligatoria sia per la messa in commercio, sia per la messa in funzione. Per questa ragione, laddove un utilizzatore realizza per conto proprio un nuovo insieme di macchine, ad esempio una linea di produzione, deve necessariamente fare una nuova dichiarazione CE di conformità dell’impianto. La marca-tura CE è necessaria anche per tutte le macchine e linee che devono andare in iperammortamento.

VI

Novembre 2017 Novembre 2017

Nel 2016, il settore dalle tecnologie alimentari made in Italy ha registrato un valore di produzione pari a 4,9 miliardi di euro. Di questi il 66%, equivalente a 3,2 miliardi di euro, è rappresentato dalle esportazioni. I lavoratori impiegati sono 22mila unità. Le previsioni per il 2017 parlano di un incremento sia a livello produttivo (+0,7%) che nell’export (+0,8%), per un fatturato complessivo che dovrebbe raggiungere i 5,1 miliardi di euro, in crescita del 3,8%.

“Great Technologies for Great Food è il motto che accompagna e caratterizza tutti i comparti operanti in Assofoodtec e che esplicita al meglio la capacità che contraddistingue tante aziende italiane di sviluppare tecnologie e prodotti innovativi che possano supporta-re la tradizione della cucina italiana e l’esportazione dei suoi gusti e sapori in tutto il mondo”, commenta Marco Nocivelli, presidente Assofoodtec, l’associazione di categoria che rappresenta sei distretti produttivi strategici per il comparto delle food technologies italiane: costruttori affettatrici, tritacarne e affini; costruttori impianti frigoriferi; costruttori macchine lavorazione delle carni; costruttori macchine per caffè espresso e attrezzature per bar; costruttori macchine per indu-

stria alimentare; costruttori tecnologie vending. “Quest’anno rileviamo la grande spinta degli ordinativi dall’Europa occidentale e dal Nord America. I mercati maturi hanno ripreso a investi-re e si vede”, sottolinea il presidente, che esprima soddisfazione anche per i risultati raggiunti sul mercato nazionale, “grazie alla spinta agli investimenti industriali varata dal governo”.

Federica Bartesaghi

Dopo cinque giorni di serrato networking tra tendenze e business, si è chiusa lo scorso 24 ottobre a Fiera Milano la 40esima edizione di Host, manifestazione di primaria importanza, nel mondo, per il comparto dell’ospitalità profes-sionale nelle sue diverse declinazioni. 187.602 i visitatori che hanno preso parte all’evento (+24,3% rispetto al 2015), il 38,8% provenienti di 177 Paesi. Le nazioni più rappresentate tra i visitatori sono state, oltre a quelle europee, la Cina, gli Usa, la Russia e il Medio-Oriente, oltre a importanti presenze da Australia, Nuova Zelan-da, Cambogia, Polinesia e Africa. Un parterre co-stituito in grandissima maggioranza da respon-sabili acquisti e decision marker aziendali, inclusi gli oltre 1.500 hosted buyer profilati da tutto il mondo, individuati anche grazie alla stretta col-laborazione con L’Ice-Agenzia.

“Host è un caso di successo”, commenta Fa-brizio Curci, amministratore delegato e direttore generale di Fiera Milano. “Con un incremento del 24,3% del numero di visitatori professionali, Host si conferma punto di riferimento per l’indu-stria dell’ospitalità, il luogo dove le sue filiere si incontrano per plasmare le tendenze di domani, oltre che per fare business e networking”.

Oltre 500 gli eventi in calendario, tra i qua-li spiccano i Campionati mondiali di pasticce-ria (Fipgc), che hanno visto trionfare l’Italia su 20 squadre di tutto il mondo, davanti a Cina e Giappone. Il ruolo di Host Milano è conferma-to anche dalla crescente attenzione delle istitu-zioni internazionali. ‘Business beyond borders’, progetto promosso dalla Commissione europea, ha coinvolto 240 aziende di 53 Paesi in oltre 200 incontri. Inoltre, anche questa edizione del-la fiera ha ottenuto la prestigiosa certificazione dello US Commercial Service, rilasciata dal dipar-timento del Commercio Usa solo a un ristretto numero di fiere internazionali che si distinguono per la capacità di creare effettivo business. L’ap-puntamento con la prossima edizione di Host è ancora una volta a Fiera Milano, dal 18 al 22 ottobre 2019.

Federica Bartesaghi

Vendite record per il comparto food-tech

Quando l’ospitalità è di casa

Crescono produzione ed export di macchine e tecnologie applicate all’alimentare. E nel 2017 il settore si prepara a superare la ‘soglia’ dei 5 miliardi di euro di fatturato. I dati di Anima-Assofoodtec.

Si è chiusa lo scorso 24 ottobre a Milano la 40esima edizione di Host, salone internazionale dell’Horeca. 187.602 i visitatori intervenuti, di cui il 40% circa provenienti dall’estero.

FIERE & MANIFESTAZIONI DATI & MERCATI

Tecnologie e attrezzature per le prodotti alimentariDati in valore assoluto

Macchine ed impainti per molini, 223 225 235 201 203 212 812 812 812 mangimifici e sili Macchine e forni per pane, 672 685 705 430 440 455 2.450 2.450 2.455biscotti, pasticceria e pizza Macchine ed impianti per 252 254 265 189 190.5 196 760 760 762pastifici e per estrusi alimentariMacchine ed impianti 125,5 127 132 118.5 120 121,5 590 590 590per industria dolciariaMacchine ed impianti 192 195 208 155 158,5 172 965 965 972per la trasformazione della frutta e dei vegetaliMacchine per caffè espresso 425 445 465 312 324 338 1.240 1.240 1.285Macchine ed impianti 238 240.5 252 165 166,5 172 1.220 1.230 1.240per la lavorazione delle carni Affettatrici tritacarne ed affini 208 210.5 216.5 129.5 130.5 132,5 870 870 880Compressori frigoriferi 598 605 625 342 348 355 4.100 4.115 4.115Attrezzature frigorifere 952 958 1.007 532 545 578 4.754 4.754 4.775per il commercio Impianti frigoriferi industriali 114 115,5 118,2 71,5 72,8 73,2 376 376 376Articoli casalinghi 862,5 865 882 565 568 579 3.885 3.895 3.992

Produzione Export Occupazione 2015 2016 2017 2015 2016 2017 2015 2016 2017

(Elaborazione Ufficio Studi ANIMA - Giugno 2017)

VII

Totale 4.862 4.925.5 5.110.7 3.210.5 3.266.8 3.384,2 22.022 22.057 22.254mln euro unità

Marco Nocivelli

CARTOLINE DALLA FIERA• Brambati

• Frigor Box International

• Incold

• Moretti Forni

• Zanotti

• R.G.V. • Noaw • Slayers Blades • Tagliavini

• Dell’Oro

• Packint

• Minerva Omega Group

• Sirman

• Epta

• Ima

• Minipack Torre

• Novacart

• Tecfrigo

William Pagani

Luca Sala e Celeste Tocchetti

Matteo Gilles Dell’Oro

Da sinistra: Nicola Gardin, Anna Kozlovska e Maurizio Fantini

Da sinistra: Elisa Volpi ed Elisa Costa

Filippo e Camilla Finco

Mario Moretti

Eleonora Porro Stefania Barichello Linda Scattolin Lara Magnini

Andrea ed Elisabetta Salati Chiodini

Da sinistra: Andrea Piffari e Maurizio Barbanti

Silvia Ruggin e Nereo Marzaro

VIII

Novembre 2017

CASEARTECNICA BARTOLIwww.caseartecnicabartoli.it

Nome prodottoRock 20. Porzionatrice semi-automaticaSettore di applicazioneTaglio semi-automatico per tutti i tipi di formaggi a pasta dura e semi-dura.Descrizione e punti di forzaLa macchina consente di tagliare i formaggi in fette di dimensioni personalizzate. Trattandosi di un modello semi-automatico, richiede un impegno minimo da par-te del personale poiché è sufficiente premere due pulsanti per azionare la lama e avviare l’azione di taglio. Tempi di lavoro: circa 15/h forme di formaggio tipo parmi-giano. Realizzato in accordo con le normative CE, il modello Rock 20 permette di personalizzare sia la dimensione degli spicchi (es. 700 g, 1-2-4 kg), sia il tipo di taglio da eseguire con i seguenti accessori a richiesta:• lama liscia: idonea per il taglio di formaggi a pasta dura e semi-dura.• cilindro estrattore del ‘cuore’: permette di estrarre la parte centrale della forma ottenendo porzioni di dimensioni particolarmente ridotte (es. 200-300-400 g…) e impedisce che si creino fette con punte troppo sottili, che rischiano di rompersi o sbriciolarsi.• lama speciale per il taglio a ‘roccia’, che offre risultati paragonabili al taglio fresco (la superficie del prodotto rimane rugosa e il prodotto mantiene intatte le sue qualità organolettiche).Specifiche tecniche• profondità: 920 mm• larghezza: 610 mm• altezza: 1350 mm

FRIGOR BOX INTERNATIONALwww.frigorbox.it

Nome prodottoPabatech Siberian 151124Settore di applicazioneAbbattimento positivo e surgelazione di qualsiasi prodotto alimentare.Descrizione e punti di forzaAbbattitore-surgelatore per un carrello Gastronorm 530x650 mm o Euronorm 600x800 mm. Permette la realizzazio-ne dei seguenti cicli, per fermare la proliferazione batterica degli alimenti: abbattimento da +80°/+90°C a +3°C in max. 90’ (1,5 h); surgelazione da +20°/+25°C a -18°C in max. 240’ (4 h); abbattimento e surgelazione da +80°/+90°C a -18°C in max. 240’ (4 h).Ogni funzione può essere controllata tramite sonda prodotto o temporizzatore. Sono disponibili molti modelli standard, a teglie o a carrelli, fino a otto carrelli. Ogni modello può esse-re equipaggiato di impianti frigoriferi di potenze differenti, a seconda della capacità di abbattimento-surgelazione richiesta. Optional touch-screen, con grande capacità di memorizzazione delle ricette. Grande capacità produttiva, con un ridotto consumo di energia.Specifiche tecniche• rivestimento esterno in lamiera zinco-plastificata bianca liscia• rivestimento interno in acciaio inox Aisi 304 scotch-brite liscio• spessore dei pannelli 100 mm• porta incernierata frontale 750x2100h mm con riscaldamento perimetrale• possibilità di aggiungere una porta sul retro per ciclo passante• possibilità di rivestimento esterno in acciaio inox• impianto frigorifero split a distanza con compressore semiermetico bistadio per temperature fino a -40°C• evaporatori verticali ispezionabili e lavabili, sbrinamento a gas caldo• paracolpi per carrelli, valvola di compensazione della pressione

PFM - PACKAGING MACHINERYwww.pfm.itNome prodottoR-SeriesSettore di applicazionePackaging verticale.Descrizione e punti di forzaR-Series è la gamma di confezionatrici VFFS MBP (Pfm Group) rivoluziona-rie, frutto di oltre 50 anni di esperienza e ricerca nel settore del packaging. Risultato del perfetto connubio tra hardware e software, che ha dato origine a una serie di soluzioni estremamente innovative.Specifiche tecnicheLe R-Series permettono di mantenere le prestazioni e la fluidità di una mac-china a svolgimento continuo con la semplicità meccanica di una macchina intermittente.• spazio: riduzione drastica degli spazi operativi• produttività: R-Series innalza al massimo il livello di efficienza con una produzione di 130 buste a cuscino al minuto e 70 nel formato steelo-bag• semplicità: 100% Industrial PC, cioè pesatrice e confezionatrice funzionano con un solo I-PC.• collegamento a server aziendali Industria 4.0. L’architettura Windows con-sente di connettersi ai server aziendali nonché ai gestionali di produzione e di inviare e ricevere dati inerenti al flusso produttivo

TASwww.tasimpianti.itNome prodottoBumova 20 - monoblocco di filatura formatura mozzarella vaccina e bufalinaSettore di applicazioneCaseario.Descrizione e punti di forzaLa macchina è stata realizzata per rendere completamente automati-che tutte le fasi di trasformazione della cagliata in mozzarelle e prodotti analoghi (per la formazione dell’operatore, anche privo di esperienza casearia, è sufficiente un breve corso di due o tre giorni da parte dei tecnici aziendali). La macchina, oltre alla produzione di mozzarella fresca ottenuta da cagliata fresca o congelata, può anche essere utilizzata per la produzione di mozzarella ottenuta da caseina, grassi vegetali e sali di fusione; formaggi spalmabili tipo ‘Milkana Oro’ e formaggino ‘Mio’.Specifiche tecniche• massa lavorabile a ogni ciclo: 15/20 kg; tempo di lavoro per ciclo: da 12 a 15 minuti in base al tipo di ricetta; pro-duttività: da 80 a 100 kg/h di prodotto finito• in caso di utilizzo di cagliata congelata, la stessa dovrà essere completamente scongelata prima dell’inserimento nella macchina• la macchina deve essere alimentata con acqua potabile, filtrata e addolcita (max 8°F)• la macchina deve essere alimentata vapore 3 bar portata 20kg/h, filtrato• formatura automatica sferica da 20 a 250 gr. Formatura automatica cilindrica da 20 a 1.000 gr. Trafila per trecce e nodini, tramite stampi e rulli (quotati separatamente)• potenza installata: 15 kw, 400 V, 3F +N+T, 50 Hz (possibile anche su richiesta alti tipi di corrente)• dimensioni: 1.420 x 840 xh1.500• peso 480 Kg

SCHEDE PRODOTTO

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Il grana padano Dop Zanetti firmato Oldani

FOCUS ONNovembre 2017

PAVIMENTI SPECIALIwww.primapavimenti.it

Nome prodottoPavimenti tecnici in resina e in calcestruzzoSettore di applicazioneTutta l’industria alimentare.Descrizione e punti di forzaI cicli in resina, studiati per le aziende agroalimentari che si occupano della trasformazione degli alimenti, garantiscono il rispetto delle più rigorose norme sanitarie Haccp, superfici atossiche per evitare la contaminazione degli alimenti. Prima offre pavimenti in resina altamente performanti per rispondere alle molteplici e specifiche esigenze di ogni ramo del settore alimentare, aventi proprietà antisdrucciolo, traspiranti, facilmente lavabili, sanificabili e decontaminabili, conformi anche alle norme di sicurezza sul lavoro.Specifiche tecniche• superfici perfettamente continue, con una limitatissima presenza di giunti per evitare zone di accumulo di sporcizia e di batteri, aventi apposite sgusce di raccordo, che creano continuità tra pavimento e pareti• elevata resistenza ai frequenti contatti con sostanze chimiche (acide, basiche, sangue, latte, vino, bevande in genere, etc.), ai liquidi e agli oli, garantiscono durevolezza nel tempo, evitando pesanti costi di manutenzione• resistenza a frequenti e considerevoli shock termici• resistenza alle sollecitazioni meccaniche, all’abrasione e agli urti provocati dal continuo transito di mezzi meccanici come trans-pallet e carrelli• facilità di pulizia e alta resistenza a frequenti lavaggi essendo la resina continua e planare• sicurezza delle superfici resinate antiscivolo in ambienti di lavorazione nei quali la pavimentazione è spesso bagnata e quindi scivolosa• scelta di una ampia gamma di colori e massima personalizzazione

“La firma congiunta di due nomi prestigiosi è senza dubbio un plus che offriamo alla di-stribuzione e ai consumatori”, esordisce Mat-teo Zanetti, consigliere delegato dell’azienda di famiglia. E’ suo il primo degli interventi che aprono questa inusuale presentazione. L’oc-casione, infatti, è il lancio della nuova gamma di grana padano che porta sul packaging, ol-tre al nome della storica azienda del setto-re caseario, anche quello dello chef stellato Davide Oldani, che ha selezionato i prodotti per inserirli nel paniere di eccellenze con il suo marchio: F’ood. Per questa novità Zanetti ha scelto non una classica conferenza stam-pa ma un pranzo dedicato ai giornalisti, con piatti a base di grana padano Zanetti F’ood realizzati nelle cucine dello chef e serviti nel suo ristorante, il D’o di Cornaredo (Mi). L’in-contro tra Zanetti e Oldani è un’eredit

à di Expo 2015. Racconta ancora Matteo Zanetti: “In quell’occasione lo chef ha scel-to il nostro grana padano Dop per il piatto simbolo dell’esposizione universale di Milano: il risotto alla milanese. E’ stato un incontro molto positivo per la nostra azienda, che dopo due anni di lavoro ha portato alla re-alizzazione di questa selezione di grana pa-dano”.

Il Gruppo Zanetti, storica azienda di fami-glia che oggi vede già in campo la quinta ge-nerazione, vanta un fatturato di 400 milioni di euro ed è caratterizzato una for tissima vocazione export. L’importanza dell’azienda e di questa iniziativa sono testimoniate an-che dalla presenza all’evento dell’assessore lombardo alle Politiche agricole, Gianni Fava, e del presidente del Consorzio di tutela del grana padano, Nicola cesare Baldrighi. Dopo Zanetti interviene anche il celebre chef, con-siderato interprete e inventore della ‘cucina Pop’. “Credo molto nel progetto F’ood, av-viato ormai qualche tempo fa. Per il grana padano ho scelto Zanetti, perché mi garan-

tisce ogni giorno esattamente la qualità che cerco”. Circa il progetto F’ood nel suo com-plesso, Oldani spiega: “Stiamo arrivando ad inserire circa 18 prodotti in Gdo, nelle diver-se categorie merceologiche, e puntiamo ad arrivare a 20 prodotti. Food’ non è un pro-getto mordi e fuggi. Con Zanetti, ad esempio, abbiamo lavorato per due anni per arrivare a definire compiutamente il paniere dei pro-dotti. Il punto di arrivo che ci siamo prefissati è di predisporre dei corner specifici allestiti negli store della Gdo. Quanto alla selezio-ne, io metto la faccia solo su prodotti in cui credo e che utilizzo ogni giorno qui, nel mio ristorante. Sono un ar tigiano che lavora con una grande azienda, sotto l’egida del Consor-zio, che tutela tutti”.

Il pranzo, che segue i brevi interventi, è il trionfo del grana padano: cinque piatti, dall’antipasto al dolce, tutti realizzati con il prodotto Zanetti, fra cui spiccano la celebre cipolla caramellata, marchio di fabbrica dello chef, e il risotto alla zucca. In bella mostra, durante l’evento, ci sono ovviamente i pro-dotti della nuova gamma, caratterizzati dal pack innovativo, che lascia già presagire l’uni-cità e l’eccellenza del prodotto al suo interno. Il marchio di Foo’d, mutuato da quello del piatto simbolo di Expo, il risotto alla mila-nese, e la firma di Davide Oldani insieme al prestigioso “bollino” dorato Zanetti, unisco-no la tradizione ultracentenaria del caseificio di Marmirolo, che produce grana padano con la matricola Mn443, all’innovazione rappre-sentata dalla creatività dello chef Oldani, per offrire un prodotto top di gamma, bello da portare in tavola e perfettamente riconosci-bile tra tutti quelli presenti sul mercato. La gamma comprende tre referenze: un grana padano a lunga stagionatura, di 24 mesi, la classica punta da 250 grammi e il grattugiato in confezione salva freschezza.

Alice Realini

Frutto della collaborazione tra l’azienda e lo chef, nata grazie a Expo 2015, la gamma comprende tre prodotti: un 24 mesi incartato a mano, la classica punta da 250 grammi e il grattugiato salva freschezza. Il pack, realizzato ad hoc, sottolinea la qualità top di gamma.

LA GAMMA A MARCHIO FOO’D

L’AZIENDA: UN SECOLO DI STORIA, ESPERIENZA E TRADIZIONE

Grana padano Dop 24 mesiSelezionato tra le migliori forme del Casello Mn443 da sempre ap-partenente alla famiglia Zanetti, questo grana padano ha una stagio-natura di ben 24 mesi. E’ disponibile nella confezione da 500 grammi, taglio ideale anche per l’utilizzo in cucina. La veste è innovativa: la carta bianca che avvolge il formaggio sottovuoto ne sottolinea l’unicità ed il prestigio.

Grana padano Dop 250 grammiLa classica punta da 250 grammi in atmosfera protettiva. La confezione facilita la conservazione della porzione di formaggio dopo l’apertura. Un pack-outfit che rende il prodotto riconoscibile e ne preannuncia la qualità top di gamma.

Grana padano Dop grattugiato 100 grammiConfezionato in busta con zip salva-freschezza, il grattugiato da 100 grammi è pensato per la famiglia che desidera avere sulla propria ta-vola un formaggio sempre fresco di grattugia. Il pack mattato offre, inoltre, un’esperienza tattile unica, che lo rende riconoscibile tra i tanti presenti sul mercato.

Nel marchio Zanetti c’è una storia di famiglia che inizia a fine 800. Più di un secolo di esperienza, tradizione e passione per i formaggi italiani: questa è l’eredità che si tramanda da cinque generazioni Zanetti e arriva ai giorni nostri come emblema di un’eccellenza tutta italiana, dalla posizione di rilievo nella produzione di formaggi tipici, al primato nell’esportazione di grana padano e parmigiano reggiano nel mondo.Oggi Zanetti è numero uno nell’export di grana e parmigiano nel mondo: attraverso gli otto stabilimenti produttivi dislocati in Lombar-dia, Emilia e Trentino, l’azienda esporta in 80 paesi, distribuiti in cinque continenti. Il “saper fare” i formaggi genuini di una volta su scala indu-striale è stata la sfida di questi cent’anni: dalle 14 forme di grana al giorno prodotte nel 1946 alle oltre 400 di oggi, con 540mila forme di grana padano all’anno. Una sfida vinta ogni giorno grazie all’inve-stimento nel territorio, nei fornitori locali di latte 100% italiano, nelle infrastrutture e nelle tecnologie, nel rispetto della tradizione e delle norme di sicurezza, nel controllo di tutte le fasi di produzione: dalla rac-colta alla trasformazione del latte, durante il processo di stagionatura fino al confezionamento e alla distribuzione. Sono questi i capisaldi di un’eccellenza tutta italiana, riconosciuta da milioni di consumatori, che danno un sapore speciale ai prodotti a marchio Zanetti, che compren-dono 14 famiglie di formaggi di cui tantissime Dop. La collaborazione tra Zanetti e Oldani e la sua cucina Pop, caratterizzata dal desiderio di amalgamare l’essenziale con il ben fatto, il buono con l’accessibile, l’in-novazione con la tradizione, nasce per Expo 2015. In quest’occasione di portata internazionale lo chef Oldani sceglie il grana padano Zanetti per il piatto simbolo di Expo: “Zafferano e riso alla milanese D’o Expo 2015”. L’anno successivo il formaggio Zanetti è presente nel menu curato da Oldani per atleti e ospiti di Casa Italia durante le Olimpiadi di Rio 2016.

La famiglia Zanetti e alcuni membri dello staff, durante l’evento. Al centro lo chef Davide Oldani


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