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!H O T L I N E* - autoriexpo.it fileLa ricerca si protrae inutilmente e Lei, indispettita, rovescia...

Date post: 06-Sep-2019
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1 H O T L I N E di ANGELO LONGONI
Transcript

1

�“H O T L I N E�”

di

ANGELO LONGONI

2 PERSONAGGI

LEI

Un' età indefinibile intorno ai trentacinque-quarant'anni. AMBIENTE

Una specie di ufficio modesto. Un tavolo, un appendi abiti, un telefono portatile. Sul tavolo una bottiglia d'acqua, un bicchiere, un posacenere, molte riviste e quotidiani, qualche libro e fogli battuti a macchina. Di fianco al tavolo un mobiletto con un fornello elettrico, una caffettiera, un ventilatore, botiglie d'acqua, qualche posata.

3 SCENA 1

LEI entra, appoggia la borsa e alcuni giornali sulla scrivania. Apre la borsa e cerca in modo nervoso qualcosa. La ricerca si protrae inutilmente e Lei, indispettita, rovescia sul tavolo tutto il contenuto della borsa. Finalmente trova delle pastiglie e ne ingoia un paio. Tossisce. Si accende una sigaretta, tossisce di più. Sfila da una tasca della borsa un telefono cellulare e compone un numero. LEI Pronto? Tesoro sono la mamma. Non sento niente. Abbassa la tv... Sì, aspetto. Una breve attesa LEI Non puoi tenerla così alta... quante volte te l'ho detto? La nonna? Non é ancora arrivata? No? Sì, in ufficio...certo che lavoro... Amore... sono appena arrivata... Non posso tornare a casa. Adesso viene la nonna ... Non farla arrabbiare... mi raccomando... se no poi domani non torna... lo sai come fa... Pausa. LEI No... non può... no, la nonna non può giocare agli stunt man... dài... le hanno dovuto steccare un polso già una volta... Ha telefonato papà? No? Non ti preoccupare... te l'ha promesso... domenica andate al mare... Te l'ho detto... sono in ufficio... C'è una bellissima scrivania... due segretarie che battono a macchina... un computer... no, senza videogiochi... ma con il fax... come quello di papà... Sì, certo... Amore adesso devo andare... Ti telefono tra poco... No, no... dì alla nonna che vi chiamo io. Sì, ciao... ciao. Interrompe la comunicazione e quindi poi inizia a sfogliare un giornale.Sottolinea qualcosa poi compone un numero al telefono cellulare. LEI Buon giorno, chiamo per quell'inserzione... sì... certo... no, in questo momento non ho nessun impiego... sì, inglese, bene... sì batto a macchina, computer... sì, anche rispondere al telefono, nessun problema, sì... contabilità? Bé... un po'... ma... ah... anche la contabilità... ho capito... grazie... Appende. Ricompone un numero. LEI Buon giorno chiamo per qull'inserzione... ah... avete già trovato... ho capito... sì... Interrompe la comunicazione. Suona il telefono sul tavolo, Lei risponde. LEI Pronto? Ah sì... Certo che mi ricordo. Eccomi qua.

Ride

4 LEI Non ti senti bene? Oh poverino. Trentanove di febbre? Povero ciccio. Sì, bella... alta... un tailleur sotto il camice... tacchi a spillo... una valigetta... Sono il tuo medico... dammi del lei per favore. Fai fatica a respirare? Fammi sentire. Pausa LEI Respira profondo. Più profondo. Con me... insieme a me. Respira, ansima. LEI Fammi vedere la lingua... dai... fuori la lingua. Sì, di più... così... La lingua... AAAHHH Uh, che tosse. Levati la maglietta caro... Come sei liscio. Hai la pelle di un neonato... sai di borotalco. Adesso sdraiati sulla pancia che ti prendo la temperatura... Su, fai il bravo bambino. Girati. Ecco, così... Col sederino all'aria. Pausa LEI Che bel culetto. Proprio carino. Adesso il termometro. Adagio... te lo infilo adagio adagio... Alzati un po'... così...inarca... Lo bagno un po'... con la lingua. Ecco, fatto. Non te ne sei nemmeno accorto... vero? Guarda guarda... che carine... Qui sotto... Dondolano. Fermo. Non ti muovere. Lasciami fare... le accarezzo. Non ti preoccupare, non te le stringo. Poi anche se volessi... Sono io il dottore. Ti faccio tutto quello che voglio. MMM... com'è cresciuto... Ma non dicevi che eri malato? Mi dici le bugie? Non sei così malato... Volevi stare così a quattro zampe davanti al dottore, eh? Vediamo quanto hai di febbre. Solo trentasette. Proprio bugiardo. Adesso devo castigarti... E sì... il termometro non basta più. Adesso la mano... tutta. Non dovevi dire le bugie. Ecco sì... tu se vuoi puoi farlo, sì... Sì, fallo... Più forte, coraggio. Ecco, ci sei riuscito? Bravo... bravo bambino.

Appende. Il telefono immediatamente risuona. Lei sospira, risponde. LEI Sì? Ah sei tu... certo, come stai? Male? Bé, te l'avevo detto come comportarti... poi mi chiami, ti lamenti... lo sapevi... Non te la devi più prendere... é così... Fidati, io lo so bene... sono una donna... Non é colpa tua se se ne vuole andare... tu vai bene... non é colpa di nessuno... no... nemmeno sua, io lo so bene... E' così, é la natura... la gente vuole ridurre gli altri ad essere un'altra persona... diversa da quella che li ha fatti innamorare. Perché il piacere sta tutto lì... nel cambiarle le persone... E' sempre la stessa storia. Metti un uomo, una donna, una scopata appena decente e poi iniziano i guai. Pausa LEI Adesso lei dov'é? E' lì? Di fianco a te? Sì, metti il viva voce così mi sente... ah... l'avevi già inserito... bene. Ciao... come stai? Sì... lo so... lo so...

5 Bé ci sono qui io per voi... lo so tu sei ancora bellissima e hai bisogno di un uomo forte hai bisogno di essere difesa... di essere presa�… Vi dovete amare... ancora... e tu sei sempre un uomo forte, sei... come un'isola. Devi saperla salvare, riparare... devi impedirle di andare con gli altri uomini. Devi impedirle di volerli... C'è un unico sistema... Tu conosci le cose che lei vuole, quelle che le piacciono... da sempre. Sì, avanti... sì tu diglielo che ti piace... Digli: mi piace, stringile... più forte, fammi male, fammi sentire che sei forte. Adesso con la lingua, dai. La senti? E' calda, veloce. Sei bravo... sei forte... Falla scendere. Più giù... giù. Ti piace il suo sapore, vero? Te lo ricordi? Dille che ti piace. Lei vuole sentirselo dire, lo sai. Mangiala... bevila... Pausa. LEI E tu la senti la sua lingua? Ti solleva. Ecco... ecco. Anche tu devi parlargli e dirglielo che ti piace... dovete dirvelo... come avete sempre fatto. Pausa. LEI Adesso lui deve salire. Vai... entra... dai. Daglielo. Forte, vai veloce. Falle sentire che sei forte, che sei ancora tu il migliore. Avanti, prendila. Più svelto, più svelto che lei viene. Insieme, voglio che veniate insieme... Avanti! Ecco... Meraviglioso... Nessuno come voi... nessuno mai... Voi sì che vi sapete amare. Gli altri vogliono solo succhiarsi il sangue e vedere fino a che punto ci si riduce... con la noia, l'isteria, le manie... Voi no... voi siete inseparabili... Voi avete solo bisogno di un aiuto... del mio aiuto, per essere felici, no? Solo della mia voce... per ricominciare... ancora... Appende ma il telefono immediatamente risuona. Lei sospira, risponde. LEI Pronto? Ah, ciao. Dove vuoi andare oggi? Va bene. Ecco, siamo arrivati. C'è un sacco di gente. Tutti eleganti. Sì... molte donne, bellissime. Una ti sta già guardando. Le piaci, sono sicura. Continua a fissarti... poi guarda me con invidia. Sì, sono certa che mi invidia... ti vuole... No,no... non s'è accorta di niente. Sì, sono sicura. Tu pensa solo a sorridere... sorridi. Se mi allontanassi sono sicura che verrebbe qui e ti salterebbe addosso... puttana. Anche gli uomini ci guardano... modestamente. No, nemmeno loro si sono accorti. Dimmi solo quando vuoi cominciare. Pausa. LEI Bene. Ti sto davanti, appoggiati. (ride) Oh! Sei già pronto. Stupendo. Adesso mi apro la camicetta. No, certo, non ho niente sotto. Si sono voltati tutti, ci stanno guardando. Sono allibiti. (ride) Hanno delle facce... Dài, dài voltati, alzami la gonna. Senti? Senti dove le calze finiscono la mia pelle com'è morbida? (ride) No, non le ho messe... come m'hai detto tu. Senti sono eccitata, sono già pronta. Ti slaccio i pantaloni. Pausa. LEI

6 Sei fantastico. Sì, ti stanno guardando, sì. Sono così stupiti che si sono immobilizzati. Guardano. Abbiamo tutti gli occhi addosso. Sono tutti eccitati, sono sicura. C'è una bionda con la bocca aperta che si sta toccando. Ci guarda e si tocca... troia. I loro occhi sono spalancati. Sono tutti eccitati, infoiati. Dai, adesso scopami davanti a tutti. Fai vedere chi sei , scopami, fammi godere, falli godere. Mi piace da pazzi, mi piace che ci guardano. Continua, continua così. Dai, sì... se fai come ti dico nessuno capirà che sei cieco perché scopi benissimo, scopi come uno che ci vede. Silenzio. Lei allontana il ricevitore e smette di recitare la parte. LEI Pronto? No, dai aspetta... Scusa. Sì, sì... ho sbagliato... sì. Sì... sì, hai ragione... l'ho detto... m'é sfuggito. Non dovevo dirlo, sì. Comunque nessuno ha sentito... No, non ti sto prendendo per il culo... Va bene... scusami... Se vuoi ricominciamo. Rifacciamo tutto dall'inizio. D'accordo? D'accordo? Bene... Pausa. Ricomincia come all'inizio della telefonata. LEI Ecco, siamo arrivati. C'è un sacco di gente. Tutti eleganti. Sì... molte donne, bellissime. Una ti sta già guardando. Le piaci, sono sicura. Continua a fissarti... poi guarda me con invidia. Sì, sono certa che mi invidia... ti vuole... No,no... non s'è accorta di niente. Sì, sono sicura. Tu pensa solo a sorridere... sorridi. BUIO

7 SCENA 2

La scena si illumina nuovamente. Lei é al telefono cellulare. Parla ed é lievemente alterata. LEI Ho detto soltanto che spesso arrivi in ritardo... tutto qui... mamma... mamma... non ho detto niente... Per favore, smettila. E' per il bambino... non é una polemica... Non dovevo separarmi? Grazie mamma... chiudiamola qui... d'accordo? Certo che sono in ufficio... Non capisco, cosa vuoi dire? Dove vuoi che sia? Come? L'avvocato? Ha fatto chiamare dall'avvocato? Prima dice che ci accordiamo e che il bambino viene a prenderlo una volta alla settimana e poi mi fa chiamare dall'avvocato? Ma cos'è successo? Come? Novità? Che novità? Non t'ha detto niente? Se sai qualcosa devi dirmelo mamma. Sono in ufficio... mamma... Ma certo... per te io ho sempre torto... Senti... devo andare. A che ora devi tornare a casa? Sì, grazie, preparami qualcosa... quando torno me lo scaldo io... sì... Ciao.. ciao... Compone nervosamente un nuovo numero al telefono cellulare. LEI Pronto? Sono io. Cos'è questa storia dell'avvocato? Non mi interessa se non hai tempo. Voglio che mi spieghi. Cosa? No, non ce l'ho un avvocato io. Non potrei permettermelo. Avevi detto che ci saremmo accordati noi, senza avvocati... senza meschinità... così avevi detto... Sì, il bambino, doveva rimanere con me... e adesso ti rimangi tutto... E' cambiato tutto? E perché? Pausa. LEI Cosa? Cos'hai fatto? E da chi? Da chi l'hai saputo? No... no, no... Hai fatto una cosa simile? Mi hai fatto seguire? Sei uno schifoso... sei... avevi detto... niente schifezze tra di noi... non come le altre coppie, e adesso... un investigatore privato? Sei, sei... E' un lavoro... solo un lavoro, non faccio niente di male... Non posso tirare avanti con quello che mi dai tu... Cosa? Il bambino... io... fino adesso l'ho cresciuto... benissimo... cos'hai da dire, eh? Tu non c'eri mai, non ci sei mai stato, adesso improvvisamente io sono inadeguata? No, non puoi... Me ne frego se l'ha detto il tuo avvocato... No, io non ce l'ho un avvocato... non lo voglio... non lo voglio. Perché l'hai fatto? Perché... Pronto... Pronto. Dall'altra parte hanno appeso. Anche lei interrompe la comunicazione. Riflette. Poi ricompone il numero ma il telefono sul tavolo suona e lei é costretta a rispondere. LEI Pronto? Ah... sì. Ti aspettavo caro. Sì... Cerca dei fogli che ha sul tavolo. LEI Sì tesoro... é tutto pronto. Ho preparato ogni cosa... con le mie manine. Con queste mani preziose che sanno fare delizie meravigliose... le mie mani, sì... lo so che ti fanno impazzire le mie mani... così abili... così esperte... Iniziamo?

8 Pausa. Inizia a parlare in modo languido. LEI Bene... Lingua... di manzo in salamoia con salsa di rafano. Petto di maialino da latte con funghi. Brochette de langoustine Béatrice. Zuppa di cosce di rana e gamberi. Anatra selvatica con pesce di montagna. Strudel di trota con puré di champignons. Pollastra di Bresse in tegame da zuppa. Muscoletti di maiale con rafano. Chartreuse di cervella di vitella al tartufo nero. Mousse di prugnole alla vaniglia. Fegato di capriolo e porcini in salsa cremosa. Purea di fave con cicorielle selvatiche. Jalousie de fruits Savoy. Man mano che continua l�’eccitazione cresce fino a raggiungere un orgasmo finale. LEI Cosciotto di agnello con gnocchetti di patate. Penne scarlatte allo speck. Bollito di midollo in salsa verde. Insalata di ostriche al pompelmo. Spuma di banana al rhum. Mousse di cioccolata bianca. Salmì di uccelli d'acqua dolce. Petto di anatra selvatica con farcia di spinaci. Gelatina di lombo in vinaigrette. Parfait di limone con salsa allo yougurt. La sua voce sfinita si interrompe. BUIO

9 SCENA 3

Il telefono suona, lei risponde. LEI Pronto? Pronto? Pausa LEI Allora... Cos'é... sei timido? (nervosa) Guarda che non ti mangio mica, sai? Pronto? Vabbé, se vuoi stare zitto fai come ti pare... per me... Pausa. LEI Ah, ti sei deciso finalmente. Come hai detto? Leo? Un bel nome. Ah sì? Bé se ti piace certo. Leo...Leo... Leo... Leo... Leo... Pausa. LEI Grazie. Molto gentile. Anche tu hai una bella voce. No, non mi sembra... Non ci siamo mai visti... Tu dici? Credo che ti sbagli. Comunque se vuoi... possiamo fare come se ci fossimo sempre conosciuti. Pausa. LEI Sì, sono bionda. No, non dico balle. La verità? No, non sono bionda. Però se tu mi vuoi bionda... sono bionda, o rossa... o... D'accordo, non ti dico balle... se non vuoi non te le dico. Non sono bionda. Hai ragione tu sono castana. Pausa. Ingoia un'altra pastiglia LEI Senti Leo il tempo passa... non mi vuoi parlare un po' di te? Cos'hai detto? I bambini? Ah... Ti piacciono i bambini? Bé anche a me. No, non ho un bambino. No, t'ho detto. Mi piacciono... come a te... credo. Pausa. LEI Perché sono teneri... indifesi. Perché sono una donna. Mi piace proteggerli, accarezzarli... Materna? Lo si può essere anche senza avere un figlio. Pausa. LEI Perché t'arrabbi Leo? Dimmi quello che vuoi... così non perdiamo tempo... Come? Va bene... Inizia pure... io ti seguo.

10 Pausa, poi iizia a parlare come se ripetesse. LEI Mi piacciono i loro occhi perché hanno bisogno, esprimono un continuo bisogno. Bisogno... di continue cure... Curare la loro debolezza... la loro paura... Mi piace la loro pelle così liscia... esposta ai pericoli... Detesto la pelle degli adulti così corrotta... impura... amo la pelle dei bambini. Basta così poco per ferirla, per segnarla... Non bisogna mai lasciare soli i bambini... La tua storia... come le altre... sui giornali... alla televisione. Come allora... la stessa colpa. Quella palla di sangue... nell'immondizia. Povera sorellina... Non riesce più a proseguire. LEI Sì sono qui Leo... Come? Devo continuare da sola? Non capisco cosa vuoi Leo. Mi sembri confuso... Pausa, mostra un'evidente difficoltà. LEI Non gridare Leo... ci sto provando... aspetta. Sì, i bambini... Pausa. LEI Sarebbe bello se invece... Forse potresti... farli giocare... non gridare, aspetta... ti ho detto di non gridare. E' insofferente, guarda l'orologio. LEI Mi spiace Leo... é scaduto il tempo. Appende. E' decisamente provata. Il telefono sulla scrivania suona nuovamente. Risponde LEI Pronto? Ah, sei tu? Sì, certo... è venuto da me. Hai fatto bene a mandarmelo. Del resto é l'unico modo che hai per sapere... Eh sì, sarebbe tremendo. La colpa... la responsabilità... la vergogna... Pausa. LEI Lui... sì... Lui é stupendo, fantastico. Non devo certo convincerti di questo... Avevi ragione, appena l'ho visto ho sentito il sangue salirmi alla testa. Era così... così... maschio. Profumato, sbarbato, i capelli un po' lunghi sulla nuca... La camicia bianca che faceva risaltare l'abbronzatura. Era bellissimo, ma anch'io gli facevo effetto. Sai... una donna lo sente quando piace a un uomo. E' come se loro emmettessero un grido muto, un odore... Mi ha baciata stringendomi il culo sotto la gonna. Ce l'aveva già come il marmo, la sua eccitazione era contagiosa. Io avevo le autoreggenti con le culotte di seta... Le sue dita

11 giocavano con la pelle e con la seta, sopra, sotto... dentro. Mi sono sentita sollevare come per miracolo. Mi ha depositata sul divano, ha finito di spogliarmi. Pausa. LEI La sua lingua... se conoscessi la sua lingua... La muoveva aumentando e diminuendo velocità e pressione... come se fosse una piuma o come se fosse una mano. Conosceva il mio corpo come il suo... con una capacità... con una sapienza... Lui... lui sa tutto di una donna, ama il corpo di una donna fino nei minimi particolari... conosce tutti i dettagli. Non ho potuto resistere sono scesa gliel'ho preso riempiendomi tutta la bocca... Poi lui ha iniziato. Prima lento, solo un po', poi fuori... me l'ha fatto sospirare sai... Poi improvvisamente... ha smesso di giocare e mi ha scopato. Mi muoveva, mi alzava e mi girava solo con la forza delle mani e del suo cazzo... senza che m'accorgessi. Poi mi ha fatto quello che vorresti avere tu, magicamente... senza incertezze... L'ha sfilato e me l'ha messo dietro... ho sentito caldo, rovente... poi finalmente anche lui é venuto. La sua faccia... la vedessi in quel momento. Pausa LEI Lui non é come te. Puoi stare tranquillo. Lui é un uomo, un vero uomo. Lui non lo sa quello che fai di nascosto... Lui non lo sa quello che tu desideri... Malgrado tutto sei riuscito a non rovinarlo. Stai tranquillo. Puoi continuare a fare la tua vita senza rimorsi... Lui non é come te... non lo sarà mai... Pausa. LEI La maledizione, per quelli come te, é di innamorarsi sempre d'un vero uomo. Ma vedi... un vero uomo vuole sempre una donna per sè, non un altro uomo. Una donna lo sente quando piace a un uomo. E' come se loro emmettessero un grido muto, un odore... Un odore che tu non emetterai mai... L'odore di tuo figlio. Appende. BUIO

12 SCENA 4

Lei sta parlando al telefono cellulare, é su tutte le furie. LEI Signorina forse lei non ha capito bene, io devo parlare con mio marito... é una questione importante... No, non ci credo, lo so che é in ufficio, avanti, me lo passi! Per favore é importante... signorina, le ho detto che non ci credo... sì ho provato al suo cellulare ma l'ha staccato... e lei lo sa, non faccia la furba... me lo passi... Senti brutta stronza, passamelo! Pronto! Pronto! Vaffanculo! Interrompe la comunicazione, non sa cosa fare, si accende una sigaretta e ingoia un'altra pastiglia. Si guarda le mani, le tremano. Il telefono sul tavolo suona. Lei risponde. LEI Pronto?! Pronto? Cosa? Pausa, non capisce. LEI Non riesco a... Pronto? Cosa succede? Come? E' caduto il telefono? Non capisco... parla chiaro. Cosa? Ah... scusami. Pausa. LEI No, scusami...non capivo... Schifo? No. No ti dico. Non mi fai schifo... assolutamente. Non importa cosa sei. Sì, lo immagino, non é facile. Squallido? Non so, dipende. Molta gente lo é. Non credo che tu lo sia. Non devi vergognarti di avermi chiamata. Hai solo bisogno di parlare... tutto qui. No, non mi dà fastidio la tua voce... faccio un po' fatica ma non é niente... Pausa. LEI Gli altri? Forse vogliono confrontare la loro infelicità alla mia. Quella degli altri rende più sopportabile la nostra. Sì, guadagno... normale... Cosa? Pausa. LEI Scusa, non ho capito. No, stai calmo... forse é il telefono disturbato. Non ti arrabbiare... Senti... dimmi cosa vuoi... sai... il tempo passa. Solo parlare? D'accordo. No, non sto fingendo adesso. Sì, lo faccio quasi sempre... ora no, non ne ho bisogno, tu non mi hai ancora chiesto niente. Altri come te? Sì... m'é già capitato... Forse con problemi diversi... anche se non so ancora quali sono i tuoi. Sesso... E' il problema di tutti... di quelli che chiamano. Non ti preoccupare... La prossima volta... sarai a tuo agio sono sicura. Come ti chiami? Pausa. LEI

13 Angelo. Che bel nome. No, non lo dico per dire... Come? Senza ali? (ride) Bé, se vuoi... Devo dirlo? Lo dico? Spastico! L'ho detto. Vedi, niente schifo, niente paura... niente di niente... Angelo... sì, senza ali. Come vuoi... Ci risentiamo. Alla prossima. Ciao. Appende. E' stanca, si accende un'alra sigaretta. Compone un numero all'apparecchio cellulare. Aspetta ma nessuno risponde, é disperata. E' incerta se telefonare di nuovo. Il telefono sul tavolo suona. Risponde. LEI Pronto? Angelo! Ancora? Spenderai un sacco di soldi. Hai deciso? Hai fatto presto. Bene. Cosa vorresti? Ti vergogni a chiedermelo? Non ti preoccupare qui mi chiedono di tutto... ormai sono abituata... Sì, molti... anche clienti fissi, sì... solitudine, sì... ma la solitudine a volte é nche un vantaggio... qui c'è un sacco di gente che mi telefona perché non ne può più della moglie, dei figli, del lavoro, dell'amante... di tutta la gente che ha attorno... Ma insomma dimmi, cosa devo fare? No, non mi stupisco, no... e nemmeno m'arrabbio... tu dillo e io lo faccio. Pausa. LEI Ah... Insieme? Io e te? Pausa. LEI Bé, sì... avevi ragione... é un po' strano. No, mai... non l'ho mai fatto... sì, é la prima volta. Non ti interesserebbe qualcosa di diverso? Va bene, come vuoi... ci provo. Lunga pausa. Cerca di concentrarsi. Poi inizia a fingere di piangere ma, lentamente, la finzione si trasforma in un vero pianto incontrollato. BUIO

14 SCENA 5

La scena si illumina lei é al telefono cellulare. LEI In ufficio dicono che non ci sei... il cellulare é spento qui c'é la segreteria... se sei in casa rispondi... per favore rispondi... quella stronza della tua segretaria m'ha trattato come se fossi la tua serva... ti prego... dobbiamo parlare... ti devo spiegare... non mi puoi portare via il bambino... questo lavoro lo smetterò... te lo giuro... rispondi... rispondi! Pronto... E' scaduto il tempo, lei appende, é disperata. Il telefono sul tavolo suona. LEI Pronto? Certo... mi ricordo benissimo. Aspettavi l'esito di quegli esami... Sì? Li hai avuti? Ah... Mi spiace... non so che dire... Macchie? Febbre... Sì, lo so... anche i capelli... si perdono. Pausa. LEI Però a volte riescono a fermarlo... per un po'... Ho letto da qualche parte che adesso... Scusa. Quanti anni hai? Trentadue? Non ridere, dai! Come fai ad avere voglia di scherzare? Come hai fatto a... sì insomma... a prenderlo? Donne... No, nel senso... niente droghe... non sei... Sì, non sei omosessuale... Pausa. LEI Hai voglia? Molta... é molto che non lo fai? No, non ho paura. (ride) Per telefono é difficile... mi sembra abbastanza protetto come rapporto... (ride) Cos'è ti sei offeso? Cosa? La morte? Fottere la morte... io? Insieme io e te? Bé non male come idea... di solito é lei che fotte tutti... si... ci posso provare. Pausa. LEI Potremmo scopare mentre sei nel letto davanti al prete. Ti darebbe la benedizione e il perdono mentre gli dici che sei contento di crepare così, che é la morte migliore... assopirti dopo l'orgasmo... dolcemente... esausto ma non di dolore... Pausa. LEI Banale? Mi spiace. Sì, sono stupida... d'accordo. D'accordo... ripeto come vuoi tu. La morte é venuta fottendo... Fottere la morte. Chiavare la morte. E' venuta con una donna. Deve andare in una donna. Pausa. LEI

15 Senti... non é facile... sì, sono una cretina, va bene... Se smetti di innervosirti magari ci riesco... Fammi capire... cosa vuoi dire? Pausa. Stai dicendo che tu vuoi... Che altre donne... Come hanno fatto con te? L'hai già fatto? Senza avvisarle? Bé con me ti srà un po' difficile... Comunque non ti credo. La gente che telefona qui non ha mai il coraggio di fare quello che dice... altrimenti non telefonerebbe. Pausa. LEI E' inutile che urli... non ti credo... Anzi sai una cosa? Non me ne frega niente se devi crepare. Anzi, meglio... uno stronzo di meno. Anzi ti auguro di crepare nel modo peggiore. Spero che ti venga di tutto. Sì caro... e scommetto che é proprio quello che vuoi sentirti dire... Non é così? Sì, che é così... Pausa. LEI Ho solo paura che non sia vero quello che hai detto... che tu ti sia inventato tutto... in ogni caso il mio tempo a disposizione é finito, caro... e spero che presto finisca anche il tuo. Appende. Il telefono suona ancora. Lei risponde. LEI Pronto? (infastidita) Ah... Leo. No, non mi dai fastidio... non ce l'ho con te. Nessun problema... certo... é il mio lavoro. No, non ho figli... Insisti? Non ti capisco Leo... se avessi un figlio te lo direi, no? Sì, lo so che paghi... e allora? Dimmi cosa vuoi... parla... così non buttiamo via il tempo. Sì, certo... tu sai tutto di me... sì... Pausa. LEI Cosa vuoi dire? Te lo sei inventato... No, tu non mi conosci e non sai niente di me... I bambini... Mi piacciono... come a te... Pausa, poi continua con riluttanza. LEI Sì, ho capito ti piace fare male ai bambini... male... male... ai bambini. Pausa LEI Mi spiace se non lo dico come vuoi tu. Sì, lo so che paghi... Non pagare Leo... fai quello che vuoi... Senti, chiedi di un'altra persona... va bene? Qui ce ne sono altre. Non sono l'unica qua... oppure cambia numero. Perché no? Perché ho un figlio... Ma io non ho un figlio. Come? Sì, l'ho comprato, ce l'ho davanti.

16 Apre un giornale. LEI Sì, l'ho aperto. (lo sfoglia) Sì, trovato. Devo leggere? (legge il giornale) Sì... parla di te? Non mi sembra... non cé il tuo nome... Un neonato trovato in un cassonetto dell'immondizia. Un bambino ucciso, violentato... Tratta di bambini... Prostituzione infantile... Rapimenti di bambini per video porno sadici... uccidono bambini e ne riprendono la morte dopo sevizie di ogni tipo. Sei stato tu? Leo... sei stato tu a fare tutto questo? No... certo... però avresti potuto... bé sei in buona compagnia Leo. Sarai contento... Pausa. LEI Devo parlarti di mio figlio? Ma io non ho un figlio, nemmeno un marito... non so cosa dire... perché ridi? Vuoi farmi paura? Ma io non sono un bambino... ai bambini... sì... Ti piace farli impaurire Leo? E' la loro paura che ti interessa, vero? Ma sei tu che hai paura Leo... tu hai più paura di loro... Pausa. LEI Dimmi Leo, cosa t'hanno fatto da piccolo? Non volevi parlare dei bambini? Allora parliamo di te quand'eri bambino... Anche tu sei stato un bambino, no? Cosa t'hanno fatto... povero bambino...Qual'é il tuo segreto Leo? Vuoi fare male ai bambini... forse é successo anche a te? Da piccolo... l'hanno fatto a te quello che vorresti fare tu? E' colpa della mamma... o del papà? O di chi? Sì... sì... Urla Leo... dai... urla maiale. Sì, la sorellina... non te la tocco la sorellina... sì, la palla di sangue nell'immondizia... Sì, minacciami pure... No, tu non sai chi sono... non mi conosci... non minacciarmi... Sei solo un verme. Il peggiore... Ma non é grave non ti si distingue dagli altri...Tempo scaduto Leo. Lei appende e poi compone subito un numero al telefono cellulare. LEI Amore, come stai? Sei solo? Ma come? E la nonna? Ma... ma come? Via, é andata via... Papà? E' venuto papà a prenderla? Era arrabbiata? Anche lui? Sei sicuro? E perché? No, amore... no... non piangere... ma sì, certo che mi vogliono bene... cos'hanno detto? Ma no... certe cose si dicono ma non si pensano... ma no, non lo pensano che sono cattiva... no... Adesso guarda un po' la televisione... tra un po' torno. No, subito non posso. Sì, domani ti porto al cinema... e noleggiamo la cassetta delle tartarughe... sì... Stai tranquillo che la mamma arriva. Sì, ciao amore... ciao... Interrompe la comunicazione. E' distrutta e fuori di sé. Compone nervosamente un altro numero, attende. LEI Sei in casa? Se sei in casa rispondi! Figlio di puttana... Cosa stai facendo? Se ti azzardi a dire qualcosa a mia madre te la faccio pagare per tutta la vita. Te lo giuro... Hai capito? Rispondi! Rispondi! Il telefono sul tavolo suona.

17 LEI Pronto? Sì, ciao... no, figurati... non sei la prima. Nessun problema, per me non c'è differenza... uomini o donne... Quanti anni hai? Ventotto... Dimmi... Mai? Nemmeno una volta? Ti senti in ritardo? Non devi vergognarti. Molti la considerano una virtù... gli uomini... soprattutto. Gli uomini? Ci ho fatto l'abitudine... riescono ad essere disgustosi. Se fino ad oggi non li hai voluti... avrai delle ragioni. Io? Sì, qualcuno... certi riescono ad essere dolci... per un po' almeno... poi smettono. Tu l'hai trovato? Credi... Ti sposi? Bene. Hai paura? Bé, se ti sposi mi sa che lo dovrai fare. Io? Bé sì... l'ho fatto prima... prima di sposarmi... molto prima... Ti interessa? Bé, se proprio vuoi... Inizia a parlare e non si capisce se inventa o dice cose vere. LEI Avevo diciassette anni... Stavo con un ragazzo della mia scuola, simpatico... carino. Ci provava ogni volta che aveva la casa libera. A me non andava, non ci riuscivo. Avevo paura che arrivasse qualcuno. Un giorno mi dice che si va nella villa di un suo amico in montagna... Era un bel posto... Anche il suo amico era con una ragazza e subito si sono imboscati in qualche stanza. Noi ci siamo messi su un letto in una camera gelida. Faceva un freddo terribile. Lui ha iniziato subito... io avevo paura ma ormai dovevo farlo, ero venuta fin lì apposta. Lui mi é salito sopra e ha cominciato a spingere, senza fare niente prima... un male terribile. Più spingeva e più avevo male, ma non succedeva niente... non riusciva a entrare. S'é arrabbiato perché diceva che era colpa mia. Ma io non potevo farci niente se mi si stringeva... mica facevo apposta. Allora lui ha dato un colpo più forte degli altri. Ho sentito un male terribile e un rumore fortissimo. Mi sembrava di cadere, non capivo niente... Lui s'é messo a urlare... Allora ho capito che s'era rotto il letto e lui era rimasto con una mano sotto il legno spezzato. Sanguinava poveretto... e sanguinavo anch'io... in un altro posto. Non riuscivamo più ad alzarci... eravamo incastrati. Più tardi l'ho accompagnato a farsi cucire il braccio... dieci punti gli hanno dato. Mentre eravamo all'ospedale lui si é avvicinato, mi ha sorriso e m'ha chiesto se mi era piaciuto. Io non ce l'ho fatta a trattenermi e sono scoppiata a ridere.Lui poveretto non capiva. E' stato lì che ho capito che gli uomini sono sempre ridicoli. PAUSA LEI Il tuo é un uomo colto... intelligente? Non è detto che sia un bene... Vedi, all'uomo intelligente, spesso piacciono le donne stupide e puttane. Molto più di quelle pulite e colte che ritiene stupide allo stesso modo. Un uomo importante vuole stare tranquillo, vuole una donna bella che non parli troppo. Tu sei bella? Non lo sai... Non sai separare l'anima dal corpo? (ride) Un uomo direbbe che questo accade perché hai solo il corpo... e non l'anima. Sai qual'è la moglie ideale per un uomo? Un'idiota in reggicalze, con un profumo arrapante, truccata da puttana, con le ciglia finte, i tacchi alti, capace di fingere un orgasmo in ogni momento, che non faccia richieste esagerate o discorsi profondi, che sappia lavare i piatti e fare la signora, che scopi bene, che faccia pompini mentre loro guidano l'automobile, che non parli di figli né di ex amanti o mariti, che non pianga troppo quando viene mollata ma che si disperi invece quando rimane vedova... Pausa.

18 LEI Tu sei così? No. Bé, puoi sempre diventarlo cara. BUIO

19 SCENA 6

Lei é al telefono cellulare. LEI Mamma, pronto? Sì... sì... ho già capito tutto... non m'interessa... Ascolta... mamma... ascolta... No, non voglio parlare adesso... no... zitta... stà zitta! Perché sei venuta via? L'hai lasciato da solo. No! Io ti ho detto che dovevo lavorare... no... non t'ho detto che arrivavo... tu avevi detto che restavi... mamma... non importa che lavoro... Non m'interessa cosa t'ha detto... mamma... mamma... Sono balle... balle... credi a lui e non a me? Senti adesso é importante il bambino... Ti avevo chiesto per favore... mi avevi detto che rimanevi... adesso é solo... senti vai da lui... no io non ho finito... di questo lavoro ne parleremo poi... vai da lui... Il telefono sul tavolo suona. LEI Senti mamma adesso devo andare... mi raccomando vai... ciao. Interrompe la comunicazione e risponde all'altro telefono. LEI Pronto? Ah, sì... salve... sì, certo... Sì, ho pregato a lungo.. Cerca dei fogli sui quali ha degli appunti e per continuare la telefonata si aiuta leggendoli. LEI sei in tutti i miei pensieri. Ho preparato tutto. Avrai anche oggi quello che hai sempre aspettato. Quello che ti é stato promesso. Il tuo premio, la tua consacrazione, la tua comunione. E' tutto come allora. Senti il profumo dell'incenso? L'odore della cera? Ti sei vestito come si deve? Pantaloni all'inglese, calzettoni... la mamma ti ha pettinato... La mamma... Ricordi? E' tutto uguale.Eri lì con lei e ti teneva la mano mentre tu pregavi. Sentivi la sua voce che bisbigliava e che sembrava un soffio umido. Ti faceva rabbrividire. Ricordi? ... adesso e nell'ora della nostre morte amen... adesso e nell'ora della nostra morte amen. Adesso e nell'ora della nostra morte amen. Amen... amen... Mentre la mamma ti fa pregare tu guardi l'altare. Tu guardi me... sull'altare. Come allora sono lì in mezzo alle rose, in mezzo alla luce che danza. Guardami caro. Sono ancora lì. Guardami.In mezzo alle rose, nella teca di vetro. Come sono bella, così immobile. Divina sull'altare. Tutti possono guardarmi ma nessuno mi ha mai toccata. Nemmeno la morte mi ha rovinata. Intatta. Vergine da secoli. La santa bambina... Preservata dagli uomini e dal tempo. Solo per te. Sono tua. Ricordi cosa diceva la mamma? Diceva che io ero la più buona, la migliore... Diceva di stare attento alle altre bambine... Bambine cattive... Lascia stare le bambine. Guarda la santa... lei sì... la santa bambina... Prega la santa bambina... Vieni, adesso sei diventato il mio custode, avvicinati. Adesso puoi... Adesso abiti qui... Nella mia casa.... Vieni... Sali sull'altare. Tutto si schiude al tuo passaggio. Guardami... la mia bellezza é un mistero... che dura dopo la morte. Sfiora le mie labbra, baciami. Implorami. Solo tu puoi entrare nella teca. Solo tu puoi salire sull'altare. Entra. Solo tu puoi entrare. Entra... Adesso... adesso e nell'ora della nostra morte amen. Sì... così... adesso... Lei ci sta guardando. La mamma... Come quando celebri la messa. Tu sopra la santa... Come quando confessi, i segreti... i peccati... Tu dentro la santa. Sul tuo altare... Mentre la mamma ti guarda ancora...

20 BUIO

21 SCENA 7

Lei é al telefono cellulare sta aspettando che qualcuno risponda. Interrompe e compone un altro numero. LEI Mamma... cosa fai ancora lì? Ti avevo detto di andare dal bambino... come non vai? Cosa? Tu vuoi... io? Tu vuoi che io smetta questo lavoro? T'ho detto che ne parleremo... Adesso? Subito? Adesso non posso... mamma l'ho appena chiamato ed era occupato... non lo so... é solo... non so cosa stia facendo... forse ha chiamato qualche amico... forse sta giocando con il telefono... sì, anche lui... Non posso andare adesso... chiamalo e digli che stai andando... mamma... ma non puoi ricattarmi così... mamma... mamma... Dall'altra parte la comunicazione é stata interrotta, sta per ricomporre il numero ma il telefono sul tavolo suona. Lei risponde. LEI Pronto? (fuori di sé) Ancora tu? Senti Leo... no... Chiedi di un'altra e lasciami in pace. No, non m'interessa... Pausa LEI Hai trovato quello che volevi... E cosa? Sì, certo... ovvio. E com'é? Biondino... Sei, sette anni... Un bel bambino... Solo. Bene, adesso hai quello che volevi, no? Pausa LEI Io? Io ti devo dire cosa fargli? Non lo so proprio. Pausa LEI Dov'è? Sul divano? E�’ nervosa. LEI Legato imbavagliato... Nudo? Senti Leo... Non so. Accarezzalo... Sì, soltanto. Non ti basta Leo? Devi fargli male a tutti i costi? Fallo... Pausa. LEI Senti... Picchialo, graffialo... Fagli quello che vuoi... Lei sente come dei rumori all�’altro capo del filo. LEI Cosa fai? Pronto? Leo... Leo! Leo, cosa fai? Pronto?

22 Pausa LEI Leo... Cosa stai facendo? Non ci credo... Non é vero... Leo... Pausa LEI Un coltello? Leo... Leo... dimmi dove sei? Dove? In una casa? Cosa vuoi dire. No, io non ho un figlio... No... Te l'ho già detto... Lei è sempre più in ansia. LEI Dove sei? Leo Dimmi dove sei. Il divano... Come? Bianco? Si alza du scatto. LEI Sì, era occupato, il telefono era occupato... No! Leo! Un quadro... sopra il divano... un quadro... Che quadro? Leo... No! No! Un urlo e poi il buio. FINE


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