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Mautone Michele Edicola rosa 62 X48X53 - 2007-2008 Da “Storia dell’arte italiana del ‘900”—generazione anni quaranta di Giorgio Di Genova ;edizioni Bora 2009 Il polimaterismo di Michele Mautone, già incontrato nel xiii capitolo ,è intriso di cemento ,materiale da lui utilizzato come sostituto della terracotta, forse perché esso si solidifica senza bisogno di cottura ed inoltre si presta ad assorbire colori senza esiti di ceramica, che sarebbero in antitesi alla sua concezione delle superfici scabre di discendenza informale ,più consone all’ottica “del mondo contadino e del paesaggio rurale” che, secondo Corbi, sono presenti nelle sculture dei primi anni ottanta. Mautone riesce anche a far colare il cemento mescolato a sabbia e scagliola (la fonte,1985), ma poi s’immerge sempre più nella elaborazione della materia(l’occhio verticale dell’artista,1986/87; approdo in terra campana,1988) ,allontanandosi da qualsiasi riferimento, anche minimamente allusivo, alla realtà o alla natura ,a differenza di quanto aveva fatto in precedenza. Alla fine il suo “occhio verticale” recupera il vuoto dello” sguardo obliquo”, com’è in sculturaquilone(1990/91) e spaccato vesuviano (1991), opere dai titoli difficilmente sovrapponibili alle relative sculture. I lavori dell’artista di Marigliano somigliano più a residuati di crolli, a macerie di costruzioni terremotate con qualche piccolo dettaglio che fa riemergere nella memoria ciò che era stato: qui due fil di ferro che sembrano evocare circonferenze di teste(ritratto di famiglia,1995), là un’aureola , sempre in fil di ferro , a ricordare una statua di chiesa (composizione quasi sacra,1997),
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  • Mautone Michele

    Edicola rosa 62 X48X53 - 2007-2008

    Da “Storia dell’arte italiana del ‘900”—generazione anni quaranta di Giorgio Di Genova ;edizioniBora 2009

    Il polimaterismo di Michele Mautone, già incontrato nel xiii capitolo ,è intriso di cemento,materiale da lui utilizzato come sostituto della terracotta, forse perché esso si solidifica senzabisogno di cottura ed inoltre si presta ad assorbire colori senza esiti di ceramica, che sarebbero inantitesi alla sua concezione delle superfici scabre di discendenza informale ,più consone all’ottica“del mondo contadino e del paesaggio rurale” che, secondo Corbi, sono presenti nelle sculture deiprimi anni ottanta. Mautone riesce anche a far colare il cemento mescolato a sabbia e scagliola (lafonte,1985), ma poi s’immerge sempre più nella elaborazione della materia(l’occhio verticaledell’artista,1986/87; approdo in terra campana,1988) ,allontanandosi da qualsiasi riferimento, ancheminimamente allusivo, alla realtà o alla natura ,a differenza di quanto aveva fatto in precedenza.Alla fine il suo “occhio verticale” recupera il vuoto dello” sguardo obliquo”, com’è insculturaquilone(1990/91) e spaccato vesuviano (1991), opere dai titoli difficilmente sovrapponibilialle relative sculture. I lavori dell’artista di Marigliano somigliano più a residuati di crolli, a maceriedi costruzioni terremotate con qualche piccolo dettaglio che fa riemergere nella memoria ciò che erastato: qui due fil di ferro che sembrano evocare circonferenze di teste(ritratto di famiglia,1995), làun’aureola , sempre in fil di ferro , a ricordare una statua di chiesa (composizione quasi sacra,1997),

  • altrove un accartocciamento diventa un” fazzoletto apotropaico”1998 ed infine delle assi di legnoqua e là, un pezzo di cornice, o un “copricapo” pendulo si fanno monumento( monumento 1996;monumento con aquilone,1997) : ed è davvero il ritratto di Napoli. (Dal Quotidiano “Napolipiù”di Domenica 27 Febbraio 2005)

    Pietre che scavano un pensiero

    Pietre colorate sulla spiaggia. Scavano un pensiero nella mente di Michele Mautone. Che cerca lamateria per creare una forma. Trova il cemento e costruisce sculture. Che ricordano la terra, leradici, i colori di un ragazzino cresciuto tra la campagna di Marigliano, a pochi chilometri dallacittà, con la passione per il disegno. Pastelli, i primi amici di quell’amore che lo accompagna suibanchi di scuola delle elementari. La fantasia libera i sogni sul foglio bianco e continua il suopercorso alle medie, un po’ forzata dal confronto con le nature morte dal vero. Ma la strada è ormaitracciata e non si pone nessun problema della scelta. Il liceo artistico a Napoli è un camminonaturale.. Sul treno, andata alle sette di mattina. Ritorno, di sera. Studente impegnato per otto orenel palazzo antico di via Costantinopoli dove il liceo fa compagnia all’Accademia. Che frequentadopo la maturità. Allievo scultore di Emilio Greco, di Augusto Perez e di Umberto Mastroianni cheviene da Roma una volta la settimana. Michele gli mostra ogni volta una quarantina di disegni, lui simeraviglia della quantità di lavoro. Parlano di tutto, dal teatro all’arte: armonia di un discorso chegli insegna come l’opera può invadere lo spazio. Lampo d’artista. Che illumina uno squarcio direaltà e suggerisce un’idea… Dovunque si trovi… Così, quando nel 1970, si trasferisce comedocente del liceo artistico a Eboli, nel salernitano, con altri insegnanti lancia la galleria Centrart epropone con coraggio mostre di autori contemporanei visitate da pochi temerari visitatori… Il suosguardo è obliquo (nel 1981). Attraversa le autorevoli esperienze del passato e avanza, veloce, versola ricerca di nuove soluzioni. La figura. Lascia tracce diverse nel cemento mescolato al colore.L’occhio lascia la propria orma sulla soglia imma ginaria dove s’insinua una piccola fuga nelvuoto…

    …L’ironia non lo abbandona mai. Lo conduce per mano, toccando da vicino il fuoco della terra chesfiora bassorilievi su tavole di legno. Ecco ,fiori giganti, che scivolano fin sul pavimento e videpongono radici. La pittura abbraccia la scultura e non riesce a separarsene…Tanto che il dipintole presta le cornici e nascono ritratti di città. Napoli vista da Michele nel duemila .Da angolidifferenti, il Vesuvio, piazza del plebiscito, il Maschio Angioino, riflesso nel mare. E poi se stessoin autoritratto che è accenno d’identità, tra ferri e legni che alludono a un volto. Dissacrante, sispinge allo studio del classico per smantellarlo. Il suo monumento deride le statue dellacelebrazione ad ogni costo. Così la vittoria ha una testa informe di cemento, abbattuta…Il corpo, inqualche modo collegato con funi, l’osserva, dall’alto, desolato: un lavoro ancora in corso. Che parteda una serie di studi iniziata disegnando, in cerca di spunto. Riflettendo, con gli occhi spalancati sututto quello che accade intorno, nel mondo dell’arte. Ondeggiando, veleggiando, dal mare al golfoaffiorano contrasti: bianco-nero/chiaro-scuro/luce-ombra… Sono segni che si ritrovano dentro efuori di noi.. Immagini firmate da Michele per descrivere i suoi cenni grafici.. Incisioni chesottolineano una verità: non esistono confini artistici. L’arte, complice di sempre ,nel suo giocopreferito: trasformare gli oggetti: la mutanda bucherellata diventa un vaso rosso di terracotta checontiene cespugli di legno. Accade quando, toccando la sponda del terzo millennio con alcuniartisti, decide di organizzare un movimento (il gruppo mutandis) inneggiante a quell’indumentointimo, che, come suggerisce la radice del vocabolo, fa pensare al mutamento.. Sulla scia del

  • divertimento emerge anche un paio di pantaloni capovolti, con scritta incomprensibile ,presa in girodegli abiti griffati.. Cerca, Michele, nella materia segreti da scoprire, con un chiodo fisso: una“cosa” ben modellata in testa, che si confonde nel nulla quando entra in azione. Quella ”cosa”, cheall’inizio gli sembra nitida e limpida, non riesce ad afferrarla… Ma lui continua a provarci….(Donatella Galone)

    Edicola variopinta

    Nota biografica e operativa

    Michele Mautone nasce a Marigliano (NA) nel 1947. Dopo aver frequentato il liceo artistico, studiascultura all’accademia Bella Arti di Napoli con Greco, Perez e Mastroianni. Nel 1969 inizial’attività di docente di discipline pittoriche al liceo artistico di Salerno e, dopo qualche anno, sistabilisce ad Eboli dove coordina il centro d’arte Centrart. Ad Eboli, nel 1976, viene allestita laprima mostra personale con disegni e sculture in cemento e sabbia. Dal 1978 al 1982 partecipa adiniziative di MAIL ART con lavori di grafica e nel contempo collabora alla rivista HYRIA. Dal1980 sperimenta il colore nella scultura: lo mescola nell’impasto di sabbia e cemento. Le sculture diquesto periodo dal titolo Sguardo obliquo sono state esposte alla galleria San Carlo di Napoli nel1983 e nella rassegna d’arte PLEXUS ‘83. In seguito la sua ricerca subisce una profondatrasformazione tecnica e creativa: nascono i lavori della serie Il fuoco della terra esposti in unapersonale alla galleria Il Diagramma di Napoli e alla galleria Grandangolo di Cava De’ Tirreni.Negli anni successivi le opere si arricchiscono di altri materiali tra cui legno, rete metallica e ferro,dando origine al ciclo di lavori Ritratto di scultura in cornice esposti in galleria a Nola e ad Angri.

  • Il mare

    La ricerca prosegue con il ciclo Terre campane, sculture esposte nel 2000 nella chiesa di S.Giovanni Battista a Scisciano. In parallelo nascono la serie dei Monumenti e delle Edicole (piccolesculture che alludono a spazi architettonici), che vengono esposte in diverse rassegne. Dal 1997 al2003 fa parte anche del gruppo MUTANDIS e partecipa a tutte le mostre e performances delgruppo. Sue opere figurano presso collezioni private e pubbliche (museo Magi – Pieve di Cento(BO), museo dei giochi Albano di Lucania (PZ), comune di Torrecuso (BN)).

    Attualmente vive e lavora al corso Vittorio Emanuele, 215 di Marigliano (NA). Telefono: 081 8852806Cellulare: 328 3069961 Email: [email protected] web personali: www.michelemautone.itAltri weblinks: http://www.piazzadellearti.it/artista/michele-mautone.asp; http://www.premioceleste.it/michele.mautone; http://www.scultura.orgTra le ultime mostre e partecipazioni si segnalano;

    2012: Premio Terna; Vuotociclo rassegna d’arte- Castel dell’Ovo (Na).

    mailto:[email protected]://www.michelemautone.it/http://www.scultura.org/http://www.premioceleste.it/michele.mautonehttp://www.piazzadellearti.it/artista/michele-mautone.asp

  • 2013: Premio Terna; Premio Celeste; Vuotociclo rassegna d’arte- Castel dell’Ovo (Na); Incendiumrassegna d’arte- PAN (Na); La generazione di mezzo Bomarzo (VT); Linee contemporaneecollettiva Agropoli (SA); Regina Cordium collettiva Roccadaspide(SA); Maggio Mariglianesecollettiva a Marigliano.

    2014: Crispolti e il centro Di Sarro mostra documentaria al centro Di Sarro-Roma; LineeContemporanee collettiva ad Agropoli (SA); Premio Terna; Gaetart mostra concorso al museodiocesano di Gaeta (LT); Pagine Visuali SACS Quiliano(SV).

    2015: Arte in vetrina collettiva a Napoli; Volumi oltre la superficie rassegna d’arte a Roma e aGardone Val Trompia (BS); Contrasti incerti bipersonale presso il Palazzo delle Arti di Agropoli(SA); Mutandis, collettiva presso il PAN di Napoli.

    Verso un nuovo mondo


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