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20finale%20pulizia%20fondali%

Date post: 20-Mar-2016
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Registrazione n° I-000412 per il seguente campo applicativo: Gestione di Area Marina Protetta - Codice NACE dell’attività: 75.1 – 92.5 Migliorare continuamente le prestazioni ambientali è un obiettivo che comporta un impegno significativo, da rafforzare di giorno in giorno attraverso l’impiego di risorse umane, tecniche ed economiche adeguate rispetto ai principi che il Consorzio di Gestione dell’AMP di Torre Guaceto ha fatto propri con l’adozione della Politica Ambientale. Sede amministrativa: Via S. Anna 6 72012 Carovigno (Brindisi) Tel. 0831 990882 Fax 0831 994916 e-mail: [email protected] sito internet: www.riservaditorreguaceto.it P.IVA: 01918280742 Centro Visite: Borgata Serranova Tel/Fax 0831 989885 -989986 e-mail: [email protected] Pagina 1 di 11 RELAZIONE PULIZIA DEI FONDALI MARINI AREA MARINA PROTETTA DI TORRE GUACETO ASSE 4, LINEA DI INTERVENTO B) PULIZIA DEI FONDALI MARINI
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  • Registrazione n I-000412 per il seguente campo applicativo: Gestione di Area Marina Protetta - Codice NACE dellattivit: 75.1 92.5 Migliorare continuamente le prestazioni ambientali un obiettivo che comporta un impegno significativo, da rafforzare di giorno in giorno attraverso limpiego di risorse umane, tecniche ed economiche adeguate rispetto ai principi che il Consorzio di Gestione dellAMP di Torre Guaceto ha fatto propri con ladozione della Politica Ambientale.

    Sede amministrativa: Via S. Anna 6 72012 Carovigno (Brindisi) Tel. 0831 990882 Fax 0831 994916 e-mail: [email protected] sito internet: www.riservaditorreguaceto.it P.IVA: 01918280742

    Centro Visite: Borgata Serranova Tel/Fax 0831 989885 -989986 e-mail: [email protected]

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    RELAZIONE PULIZIA DEI FONDALI MARINI

    AREA MARINA PROTETTA DI TORRE GUACETO

    ASSE 4, LINEA DI INTERVENTO B) PULIZIA DEI FONDALI MARINI

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    Premessa

    Larea marina protetta di Torre Guaceto, localizzata a circa 17 km a nord di Brindisi interessai territori dei Comuni di Carovigno e Brindisi e si estende per circa 2200 ha fino alla linea batimetrica di 50 mt, interessando un tratto di costa di circa 8 km compreso tra Punta Penna Grossa e Apani.

    La zonizzazione dellAMP di Torre Guaceto comprende 3 aree:

    Zona A ( zona di riserva integrale) costituita da due aree entrambe estese sino ad una batimetrica di 10 metri. La prima comprende larea di mare circostante la Torre e gli scogli di guaceto, la seconda larea di mare circostante gli scogli di Apani.

    Zona B ( zona di riserva parziale): comprende un tratto di mare confinante con la zona A antistante la Torre e Punta Penna Grossa estendendosi sino alla batimetrica dei 10mt.

    Zona C ( zona di riserva generale): comprendente la rimanente area della riserva e si estende sino alla batimetrica di 50 mt.

    Il contesto ambientale

    LArea Marina Protetta caratterizzato da un elevata diversit biologica, sia a livello di habitat sia a livello di specie. Questa situazione sembra essere favorita dalle particolari condizioni idrogeografiche dell'area; lelevata eterogeneit ambientale, infatti, determina, anche su superfici limitate, la formazione di numerosi microclimi, permettendo cos lo sviluppo di un mosaico di popolamenti differenti che includono molti ecosistemi tipici del Mediterraneo.

    Il contesto morfo-batimetrico

    Questa fascia costiera (Ricchetti et al., 1994; Ricchetti e Pieri, 1999), caratterizzata da un pendenza medio-bassa dei versanti dellarea emersa, presenta una fisiografia contrassegnata, nel settore occidentale, da una serie di piccole cale subrettangolari con esigue spiagge (pocket beach) fino al promontorio poco pronunciato e proteso verso est di Torre Guaceto. Ad est di questa ultima, la geometria della costa, in prevalenza di natura sabbiosa con circoscritti affioramenti rocciosi nella zona prospiciente il promontorio ed in quella orientale (scogli di Apani), appare ad andamento regolare o debolmente sinuoso. Il settore costiero occidentale, inoltre, dissecato da una decina di incisioni vallive orientate in direzione circa sud-nord, alcune delle quali proseguono anche in ambiente sottomarino. Alla terminazione di alcune incisioni, soprattutto a profondit maggiori di 30 metri, sono talora presenti esigui conoidi detritici in prevalenza di natura sabbiosa (Ambrosano et al., 1986).

    Il paesaggio sottomarino, invece, presenta ovunque i lembi di due ordini di falesie sommerse estese parallelamente allattuale linea di costa ed a pendenza media, la cui morfologia articolata e per lo pi a convessit verso nord-est probabilmente legata al controllo esercitato da linee tettoniche con direzione circa appenninica (NW-SE). Lorlo della scarpata prossimale sindividua a 15-18 metri circa di profondit, mentre quello della scarpata distale a circa 30-35 metri. Una terza scarpata, di estensione minore, localizzata solo al largo del settore costiero occidentale ed caratterizzata da una pendenza medio-alta e da un orlo ubicato a 35-38 metri circa di profondit. Queste scarpate sono intervallate da superfici spianate sia di tipo erosivo sia, in prevalenza, deposizionale (Aiello et al., 1994).

    La piattaforma costiera si estende dalla battigia fino a 5 metri circa di profondit ed allinterno delle cale e nel tratto ad est della Torre risulta pi ampia ed incisa da solchi modellati in ambiente subaereo parzialmente ammantati da sedimenti.

    La falesia sommersa, di genesi pi recente ed ubicata a breve distanza dalla costa, si approfondisce fino a circa 25-30 metri. Su di essa sono presenti alcuni lembi di terrazzi marini alle profondit di circa 8-10 e 12-15 metri, correlabili a stazionamenti pleistocenici del livello del mare ed attualmente colonizzati per lo pi da un substrato coralligeno. Nellinsieme la fisiografia della falesia prossimale nel tratto occidentale mostra un andamento sub-rettilineo, mentre in quello centro-orientale risulta convessa verso nord e sinuosa in quanto dissecata da incisioni sottomarine con sezione a V. Pertanto, levoluzione morfologica della costa in questa zona ha generato una singolare inversione orizzontale del rilievo costiero di una falesia prominente con la retrostante ampia baia attuale a morfologia concava verso nord, in seguito a sostituzione progressiva per fenomeni derosione manifestatisi in et tardopleistocenica-olocenica.

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    La falesia costiera distale sommersa, det pi antica, ubicata a breve distanza dal piede di quella prossimale e presenta la base a circa 46-48 metri di profondit; probabilmente essa confinata ai margini da allineamenti tettonici minori circa antiappenninici (NE-SW) che ne hanno controllato la strutturazione (Argnani et al., 1996), sui quali si sono impostate incisioni vallive pi profonde attualmente con sezione a conca, soprattutto nellarea orientale. Lungo questa scarpata, alle profondit di 35 metri ad ovest e 40 metri circa ad est, si distinguono circoscritti lembi di terrazzi marini ricoperti da sabbie fini oppure, quelli posti a maggiore profondit, da limi.

    In alcuni punti, sia nei pressi del piede che lungo le scarpate prossimale e distali, ed in asse con le incisioni sottomarine, landamento convesso delle isobate suggerisce la presenza di morfologie deposizionali formate da probabili accumuli di sedimenti in seguito a movimenti di massa o deiezione, costituiti in prevalenza da depositi sabbiosi o limoso-sabbiosi e subordinatamente da materiali detritici pi grossolani. Probabilmente tali paleofalesie strutturali sono state modellate durante la risalita postglaciale del livello marino, come testimoniato dalla presenza di terrazzi e paleoincisioni riconducibili ad una genesi fluviale in ambiente subaereo, e sono state interessate dalle dislocazioni tettoniche tardo-quaternarie (Westaway, 1993) che le hanno dislocate o smembrate lateralmente.

    La costa emersa, rimodellata dallazione meccanica del moto ondoso, presenta ad est e ad ovest del promontorio, dove presente la torre, due incisioni primarie che generano altrettante cale costiere e proseguono in ambiente subacqueo in direzione SW-NE, con percorso sinusoidale fino alla profondit di 15 metri circa. Tra questa quota e circa 25-30 metri le incisioni dissecano la scarpata prossimale sommersa spingendosi fino al margine di quella distale. Oltre tale profondit e fino a circa 35 metri, quasi alla base della scarpata distale, sindividua la traccia della prosecuzione della vallecola orientale, mascherata da sedimenti.

    Numerose incisioni secondarie, con il medesimo orientamento di quelle primarie, si riconoscono in tutta larea sommersa, disegnando nellinsieme un paleoreticolo idrografico tardopleistocenico a pattern parallelo.

    Infine, a profondit maggiori la morfologia del fondo appare pi regolare, con pendenza costante e bassa, mentre il fondo mobile risulta in prevalenza di natura limosa (Viel et al., 1986).

    Il contesto bionomico

    La carta bionomica dellArea Marina Protetta di Torre Guaceto, realizzata attraverso tecniche di stime visuali condotte tramite snorkeling e immersione subacquea mette in evidenza che le comunit pi frequentemente riscontrate lungo la costa ispezionata possono essere raggruppate, in relazione al tipo di substrato colonizzato, in due principali categorie:

    Biocenosi dei Substrati Duri (rocciosi) in cui le biocenosi pi rappresentative sono:

    Biocenosi della Roccia Mesolitorale Inferiore (RMI);

    Biocenosi delle Alghe Fotofile di substrato duro (AF);

    Precoralligeno (PC);

    Coralligeno (C).

    Biocenosi dei Substrati Molli (sabbiosi o fangosi), in cui le biocenosi pi rappresentative sono:

    Biocenosi a Posidonia oceanica;

    Biocenosi lagunari eurialine ed euriterme;

    Biocenosi delle Sabbie Fini Ben Calibrate (SFBC);

    Biocenosi dei Fanghi Terrigeni Costieri (VTC).

    Passiamo ora ad analizzare le suddette biocenosi in dettaglio.

    Biocenosi dei Substrati Duri

    Biocenosi della Roccia Mesolitorale Inferiore (RMI)

    E una biocenosi che caratterizza il litorale roccioso superficiale compreso nella fascia di marea. Questa zona, in genere, colonizzata da specie fotofile che tollerano condizioni ambientali critiche: elevato idrodinamismo e alternanza di periodi di immersioni a periodi di emersione.

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    Biocenosi delle Alghe Fotofile di substrato duro

    Questa biocenosi si sviluppa sui substrati rocciosi del sublitorale, zona al di sotto del livello di marea, ben illuminati e caratterizzati da uno scarso idrodinamismo.

    Nellarea marina protetta di Torre Guaceto, la biocenosi ad alghe fotofile ricopre una grossa superficie in corrispondenza delle due zone A e della zona C, tra esse compresa, ad una fascia batimetrica tra 1 e 8 metri. da rilevare la presenza di chiazze di sabbia di modesta estensione che rendono i confini dellarea suddetta abbastanza irregolari. Alcune aree di questi popolamenti sono presenti nella zona B, a ridosso della costa rocciosa dove termina il limite della biocenosi della Roccia Mesolitorale Inferiore. Altre chiazze sono riscontrabili in zona C, in direzione di Punta Penna Grossa, dove si estendono sino ad una profondit superiore ai 10 metri.

    Precoralligeno

    Questa biocenosi rappresenta la fascia di passaggio fra lambiente fotofilo e il coralligeno, anche se le sue caratteristiche sono pi simili al secondo ma con una copertura ed un concrezionamento meno sviluppati. NellAMP la sua distribuzione interessa una fascia dai profili non molto netti, tra i 12 e i 22 metri di profondit. Questa biocenosi si presenta sotto forma di piccoli panettoni di roccia con concrezionamenti di medie dimensioni, intervallati da chiazze di sabbia e matte (termine francese che indica linsieme dei vecchi rizomi, o fusti, di Posidonia oceanica compattati dal sedimento).

    A Sud la sua estensione coincide con il limite inferiore di una fitta prateria di Posidonia oceanica; superati i 22-25 metri circa, invece, i concrezionamenti diventano pi consistenti e si assiste al passaggio precoralligeno-coralligeno.

    In alcuni tratti del precoralligeno, soprattutto quello localizzato nella zona di mare antistante la torre tra i 15-17 metri di profondit, si osservato una facies a gorgonie: Eunicella cavolinii (colonie arborescenti di colore giallo rossiccio), Eunicella singularis (colonie arborescenti di colore bianco-verdino), Eunicella verrucosa (colonie arborescenti di colore bianco). Queste specie, in virt della modesta profondit alla quale sono state riscontrate, conferiscono un elevata valenza ecologica al fondale di Torre Guaceto.

    Coralligeno

    E una tipica biocenosi di substrato duro che si sviluppa in ambienti profondi e in condizioni di luce attenuata. Il coralligeno una delle biocenosi pi importanti del Mediterraneo: si tratta di un substrato biogeno, ossia costruito da organismi viventi, animali e vegetali, e in particolare dallinsieme di concrezioni calcaree formate principalmente da alghe rosse a tallo calcareo ed altri organismi costruttori tra cui briozoi, antozoi e serpulidi.

    La diffusione di questa biocenosi nellAMP riguarda la batimetrica compresa tra i 22 e i 30 metri. La sua distribuzione discontinua, infatti, forma una serie di chiazze alternate a sabbia; oltre la profondit dei 30 metri la probabilit di incontrare il coralligeno diminuisce sempre di pi, fino ad arrivare ad una profondit massima di 45 metri circa dove il substrato sabbioso viene sostituito da un substrato fangoso.

    Biocenosi dei Substrati Molli

    Biocenosi a Posidonia oceanica

    La Posidonia oceanica una fanerogama marina endemica del Mediterraneo che, in ambienti sabbiosi del sublitorale, forma delle vaste praterie che costituiscono uno degli ecosistemi pi produttivi in questo bacino (Mazzella et al., 1986; Boudouresque et al., 1984).

    NellAMP di Torre Guaceto essa si estende lungo una fascia parallela alla costa, mostrando una distribuzione piuttosto irregolare, sia per quanto riguarda i confini sia per quanto riguarda la sua densit. In particolare sono state individuate due diverse modalit di distribuzione.

    Le praterie di Posidonia sono considerate degli hot spot di biodiversit, ossia comunit di importanza ecologica particolarmente sensibili a varie forme di stress antropico (pesca, ancoraggio, inquinamento chimico) (Mazzella, 1988) e allintroduzione di specie aliene (Panayotidis, 1988). In virt di questo ed in considerazione dellimpressionante declino delle praterie di Posidonia oceanica in tutto il Mediterraneo, lUnione Europea (UE) ha individuato proprio nel posidonieto uno degli ambienti marini del Mediterraneo maggiormente degno di protezione (PNUE, 1990; Pergent et al., 1995).

    Biocenosi lagunari eurialine ed euriterme

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    Si tratta di una biocenosi costituita da specie adattate ad ampie escursioni di salinit (eurialine) e temperatura (euriterme). A Torre Guaceto tale biocenosi rappresentata dalla presenza della fanerogama marina Zostera noltii. Si tratta di una fanerogama comune su fondali sabbiosi e melmosi in acque salmastre. Una piccola area situata in prossimit del secondo isolotto ad una profondit che si aggira attorno ai 3-4 metri.

    Biocenosi delle Sabbie Fini Ben Calibrate

    La diffusione di questa biocenosi nellarea ispezionata, riguarda una fascia continua che va dai 25 e i 45 metri intervallata da alcune chiazze di coralligeno.

    Una grossa chiazza di sabbia si pu riscontrare allinterno della zona B sino alla profondit di 7 metri; altre due aree sabbiose si possono individuare in prossimit di Punta Penna Grossa ed Apani. Unaltra zona localizzata in corrispondenza della baia situata nelle vicinanze della torre e ricadente in zona A; da questa, inoltre, si sviluppa una diramazione sabbiosa che arriva sino alla profondit di 10 metri.

    Biocenosi dei fanghi terrigeni costieri

    Il fondale fangoso caratterizzato da una monotonia solo apparente, poich esso caratterizzato da una ricca fauna rappresentata da molluschi, ofiuroidi, asteroidi, oloturoidi, policheti di vari tipi, erranti, muniti di tubi di protezione, chitinosi o formati da granuli inorganici agglutinati, oppure ricoperti da un vero manicotto di fango compatto. NellAMP questa biocenosi distribuita lungo una fascia continua e parallela alla costa a partire dalla batimetrica dei 44 metri estendendosi sino ai confini dellAMP.

    Il progetto

    Il progetto ha avuto come finalit la tutela degli habitat presenti nei fondi principalmente nella zona A della Riserva: la situazione era grave in quanto necessaria una costante attivit di pulizia per le particolari condizioni di correnti e venti che accumulano continuamente rifiuti sui fondi.

    Lattivit compiuta stata suddivisa in due ambiti operativi differenti: il campionamento e la pulizia dei fondali profondi.

    Tale suddivisione nata dallesigenza di dover operare con metodologie dissimili, presumendo una differente distribuzione dei rifiuti e, soprattutto, diverse condizioni lavorative.

    Obiettivi

    1. diminuzione della presenza dei rifiuti sui fondali

    2. diminuzione delleffetto pescante delle reti abbandonate.

    Interventi realizzati

    Come da progetto esecutivo lazione stata suddivisa in 4 fasi:

    FASE 1 CAMPIONAMENTO

    FASE 2 RACCOLTA

    FASE 3 MONITORAGGIO

    FASE 4 DIVUGAZIONE

    Fase 1 Campionamento

    La complessa linea di costa dellAMP di Torre Guaceto e lelevato idrodinamismo della corrispondente porzione di mare, oltre alla conformazione morfo batimetrica, comporta fenomeni di accumulo dei rifiuti su particolari tratti di fondi.

    Tale fase di campionamento doveva necessariamente tenere conto delle caratteristiche, oltre che geomorfologiche, anche di quelle bionomiche, relative alla presenza di biocenosi marine determinanti da salvaguardare maggiormente.

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    Pertanto utilizzando la carta bionomica della Area Marina, sono state selezionate le macroaree ricomprese tra la batimetrica dei 5 e quella dei 15 metri, maggiormente interessate dalla presenza delle biocenosi legate alla Posidonia oceanica.

    Le macroaree individuate sono state cinque, ciascuna campionata attraverso 11 transetti lineari, di lunghezza 500 metri e distanza 25 metri ciascuno. Ciascunarea stata numerata, partendo da nord a sud, dal numero 1 al numero 5. (cfr. Tabella 2)

    FIGURA 1 - POSIZIONAMENTO DEI TRANSETTI (CFR. ELABORATO CARTOGRAFICO 2)

    Ogni transetto, definito nella carta, stato realizzato sottacqua utilizzando una sagola stesa dal gommone di appoggio tra i due punti individuanti la rotta. Lungo il transetto due operatori subacquei hanno proceduto 10 mt, rispettivamente a destra e a sinistra della sagola, effettueranno una campionatura visiva per individuare i punti di maggiore accumulo.

    Lespletamento di questa fase ha visto limpiego di 2 operatori subacquei, del mezzo nautico con a bordo 1 operatore di supporto per 30 giornate.

    FASE 2 RACCOLTA

    Individuati i punti di maggiore accumulo, stata pianificata una campagna di raccolta, concentrando le giornate lavorative su questi, prediligendo, attraverso la sovrapposizione della cartografia ottenuta nella fase 1 con la carta tematica biocenotica, le zone di maggiore rilevanza ecologica.

    Durante questa fase sono stati utilizzati i mezzi nautici e le strumentazioni e attrezzature a disposizione del Soggetto Gestore. Lequipaggio era composto composta da n. 2 subacquei pi un operatore in assistenza al mezzo nautico.

    Il materiale raccolto stato trasportato a riva, dove stato differenziato secondo le categorie espresse nella legislazione vigente.

    Lespletamento di questa fase ha visto limpiego di 2 operatori subacquei, del mezzo nautico con a bordo 1 operatore di supporto per 312 giornate da maggio 2007 a dicembre 2008

    Di seguito riportato il numero di giornate effettuate nel periodo considerato. Per ogni giornata va considerato limpiego di 3 operatori per 6,5 ore totali.

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    STRUMENTI

    Si riportano di seguito gli strumenti utilizzati per lo svolgimento della pulizia dei fondali:

    Attrezzatura completa per immersione in A.R.A, sistema satellitare GPS, ecoscandaglio, sagola di 1.000 mt., retini per la raccolta dei rifiuti, due mezzi nautici, palloni di sollevamento. RISULTATI

    Nel periodo di attivit sono stati raccolti su unarea di 270 ettari 3.402 kg di rifiuti, con una differenziazione qui di seguito esplicitata:

    TABELLA 1 - DATI RELATIVI ALLA SUPERFICIE OGGETTO DELL'INTERVENTO E PESO ESPRESSO IN CHILOGRAMMI DELLE CATEGORIE DI RIFIUTO

    superficie in ettari

    plastica polistirol vetro speciali tal_quale totale

    270,3798808 1.161 47 93 46 2.055 3.402

    -

    10,00

    20,00

    30,00

    40,00

    50,00

    60,00

    70,00

    mag

    gio

    -07

    giu

    gno

    -07

    lugl

    io-0

    7

    ago

    sto

    -07

    sett

    emb

    re-0

    7

    ott

    ob

    re-0

    7

    no

    vem

    bre

    -07

    dic

    emb

    re-0

    7

    gen

    nai

    o-0

    8

    feb

    bra

    io-0

    8

    mar

    zo-0

    8

    apri

    le-0

    8

    mag

    gio

    -08

    giu

    gno

    -08

    lugl

    io-0

    8

    ago

    sto

    -08

    sett

    emb

    re-0

    8

    ott

    ob

    re-0

    8

    no

    vem

    bre

    -08

    dic

    emb

    re-0

    8

    Giornate

    Giornate

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    Per ogni macroarea individuata dai transetti sono stati raccolti i dati in peso dei rifiuti recuperati dal fondo, in modo da poter realizzare una carta dove evidenziare i punti di maggior accumulo, diversificati per tipologia. (cfr. elaborati 3 e 4)

    Come si nota la maggior parte del materiale recuperato fa parte della categoria TAL QUALE (59%), quota non differenziabile, e PLASTICA (34%).

    FIGURA 2 - CARTOGRAFIA AREE DI MAGGIOR ACCUMULO (CFR. ELABORATO 3)

    plastica34%

    polistirol2%

    vetro3%

    speciali2%

    tal_quale59%

    Tipologia merceologica rifiuto

    plastica

    polistirol

    vetro

    speciali

    tal_quale

    Legenda

    -15 metri

    -10 metri

    -5 metri

    peso espresso in kg

    30 - 36

    37 - 48

    51 - 60

    63 - 72

    74 - 84

    87 - 96

    98 - 108

    109 - 120

    1:15.000elaborato 3

    Provincia di BrindisiSettore Ecologia e Ambiente

    Aree di maggior accumulo di rifiuti

    Progetto Pulizia FondaliPPTA - ASSE IV LINEA DI INTERVENTO B) PULIZIA DEI FONDALI MARINI

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    FASE 3 Monitoraggio

    Le aree sottoposte a pulizia sono state monitorate successivamente, per determinare la velocit di accumulo dei rifiuti.

    Tale fase stata svolta attraverso immersioni di campionamento e rilievo della percentuale di superficie occupata, lungo i transetti della fase 1

    Lespletamento di questa fase ha visto limpiego di 2 operatori subacquei, del mezzo nautico con a bordo 1 operatore di supporto per 30 giornate.

    FASE 4 Divulgazione

    Attraverso il sito internet, sono stati divulgati i risultati della campagna, con la pubblicazione dei quantitativi recuperati e delle cartografie risultanti. Lazione di disseminazione stata utilizzata, inoltre, allinterno dellaggiornamento dei dati ambientali relativi alla registrazione EMAS II dellArea Marina Protetta.

    Inoltre, lungo le spiagge dellArea Marina Protetta stato distribuito materiale divulgativo inerente lintervento, per informare i fruitori delle spiagge degli obiettivi e dei risultati dello stesso.

    Metodologia applicata

    La pulizia dei fondali stata effettuata con attrezzature subacquee complete e un gommone di supporto per gli operatori.

    Lintervento stato realizzato tramite lutilizzo di mezzi nautici a basso impatto ambientale (motore a quattro tempi). La raccolta del materiale RSU stata effettuata manualmente con le attrezzature previste dalla normativa vigente, in periodi di minor disturbo della fauna marina e dei periodi riproduttivi. I dati raccolti sono stati elaborati attraverso luso di ArcGIS 9.2, Database relazionali.

    I dati sono stati inseriti nel Sistema Informativo Territoriale (S.I.T.) della Riserva Naturale dello Stato e dellArea Marina Protetta di Torre Guaceto.

    I rifiuti raccolti attraverso sistema viario interno sono stati trasportati presso i punti di raccolta del materiale RSU individuati dallAmministrazione comunale di Carovigno e smaltiti dalla stessa secondo normativa vigente, come da capitolato acquisito da questo Consorzio.

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    TABELLA 2 - COORDINATE GEOGRAFICHE FASE 1 CAMPIONAMENTO (COORDINATE WGS84 UTM33N)

    Area transetto transetto n. PUNTO ORIGINE LATITUDINE PUNTO ORIGINE LONGITUDINE

    1

    1 4511542,580 734968,570

    2 4511542,580 734993,570

    3 4511542,580 735018,570

    4 4511542,580 735043,570

    5 4511542,580 735068,570

    6 4511542,580 735093,570

    7 4511542,580 735118,570

    8 4511542,580 735143,570

    9 4511542,580 735168,570

    10 4511542,580 735193,570

    11 4511542,580 735218,570

    2

    1 4511423,040 735626,000

    2 4511423,040 735651,000

    3 4511423,040 735676,000

    4 4511423,040 735701,000

    5 4511423,040 735726,000

    6 4511423,040 735751,000

    7 4511423,040 735776,000

    8 4511423,040 735801,000

    9 4511423,040 735826,000

    10 4511423,040 735851,000

    11 4511423,040 735876,000

    3

    1 4511418,440 736361,590

    2 4511418,440 736386,590

    3 4511418,440 736411,590

    4 4511418,440 736436,590

    5 4511418,440 736461,590

    6 4511418,440 736486,590

    7 4511418,440 736511,590

    8 4511418,440 736536,590

    9 4511418,440 736561,590

    10 4511418,440 736586,590

    11 4511418,440 736611,590

    4

    1 4510881,120 737024,260

    2 4510881,120 737049,260

    3 4510881,120 737074,260

    4 4510881,120 737099,260

    5 4510881,120 737124,260

    6 4510881,120 737149,260

    7 4510881,120 737174,260

    8 4510881,120 737199,260

    9 4510881,120 737224,260

    10 4510881,120 737249,260

    11 4510881,120 737274,260

    5

    1 4510039,210 738081,040

    2 4510039,210 738106,040

    3 4510039,210 738131,040

    4 4510039,210 738156,040

    5 4510039,210 738181,040

    6 4510039,210 738206,040

    7 4510039,210 738231,040

    8 4510039,210 738256,040

    9 4510039,210 738281,040

    10 4510039,210 738306,040

    11 4510039,210 738331,040

  • Legenda-19 - -20-19 - -10-9 - 0BarrenFondi MolliMosaico di Posidonia e MattePopolamenti algali di substrato duroPrateria di Cymodocea nodosaPrateria di Posidonia oceanicaCoralligenoPrecoralligeno

    1:15.000elaborato 1

    Provincia di BrindisiSettore Ecologia e Ambiente

    Carta Bionomica Area di indagineProgetto Pulizia Fondali

    PPTA - ASSE IV LINEA DI INTERVENTO B) PULIZIA DEI FONDALI MARINI

  • Legenda-15 metri-10 metri-5 metri

    Transetto

    1:15.000elaborato 2

    Provincia di BrindisiSettore Ecologia e Ambiente

    Transetti di indagine per l'individuazione delle aree di accumuloProgetto Pulizia Fondali

    PPTA - ASSE IV LINEA DI INTERVENTO B) PULIZIA DEI FONDALI MARINI

  • Legenda-15 metri-10 metri-5 metri

    peso espresso in kg30 - 3637 - 4851 - 60

    63 - 72

    74 - 84

    87 - 96

    98 - 108

    109 - 120

    1:15.000elaborato 3

    Provincia di BrindisiSettore Ecologia e Ambiente

    Aree di maggior accumulo di rifiutiProgetto Pulizia Fondali

    PPTA - ASSE IV LINEA DI INTERVENTO B) PULIZIA DEI FONDALI MARINI

  • Legenda-15 metri-10 metri-5 metri

    38

    plasticatal_qualevetropolistirolspeciali

    1:15.000elaborato 4

    Provincia di BrindisiSettore Ecologia e Ambiente

    Aree di maggior accumulo per tipologia di rifiutiProgetto Pulizia Fondali

    PPTA - ASSE IV LINEA DI INTERVENTO B) PULIZIA DEI FONDALI MARINI


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