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I BES E LA DIDATTICA INCLUSIVA - Istituto Comprensivo ... · patologie neurologiche e di ......

Date post: 15-Feb-2019
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I BES E LA DIDATTICA INCLUSIVA NELLA SCUOLA SECONDARIA
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I BES E LA

DIDATTICA

INCLUSIVA

NELLA SCUOLA SECONDARIA

RUOLO

RICONOSCERE

FARE SCELTE METODOLOGICO –

DIDATTICHE

PROGRAMMARE INTERVENTI EDUCATIVO-

DIADATTICI E DOCUMENTARE I PERCORSI

DIDATTICI: PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO

COMPENSARE E DISPENSARE

VERIFICARE

RICONOSCERE LA DISLESSIA, LA DISGRAFIA, LA DISORTOGRAFIA

LA DISCALCULIA quali disturbi specifici di apprendimento

in presenza di capacità cognitive adeguate,

in assenza di patologie neurologiche e di deficit

sensoriali

AR.1 LEGGE 170/2010

STATI DI DIFFICOLTA’ TEMPORANEA O NO

DISTINGUIBILE DA DISABILITA’

Direttiva 2012

LEGGE 170/2010 e Linee guida

LEGGE DI RIFERIMENTO PER LE

SCELTE DIDATTICO OPERATIVE

Misure educative e

didattiche di supporto

SCELTE METODOLOGICHE_DIDATTICHE

PROVVEDIMENTI DISPENSATIVI E COMPENSATIVI

DI FLESSIBILITÀ DIDATTICA

Art.5 Legge 170/2010

SCELTE

METODOLOGICHE_DIDATTICHE

USO DELLE MAPPE CONCETTUALI E

MENTALI

USO DELLE TECNOLOGIE

MATTEHEW P. MURGIO

COMMUNICATION GRAPHICS”

(1969)

L’apprendimento nell’uomo avviene per

circa 83% attraverso la VISTA , soltanto

per il 10%dall’UDITO

il resto dagli altri sensi.

Un SOGGETTO RICORDA in media circa

il 10% di ciò che LEGGE

Il 20% di ciò che ASCOLTA

Il 30% di ciò che VEDE

il 50% di ciò che VEDE e ASCOLTA

CONTEMPORANEAMENTE

MAPPE CONCETTUALI

Strumento per:

Interpretare

Rielaborare

Trasmettere

attraverso

Visualizzazione dell’oggetto della comunicazione,

dei concetti principali, dei legami che essi stabiliscono

(e quindi percorso del ragionamento)

Conoscenze informazioni

dati

TIPOLOGIE DI MAPPE CONCETTUALI

Mappe cognitive

Mappe mentali

Mappe strutturali

MAPPE COGNITIVE

Sono la rappresentazione grafica di ciò che

un soggetto conosce di un certo argomento

Evidenziano le pre-conoscenze e le teorie

ingenue del soggetto

Possono essere il punto di partenza per lo

sviluppo di “mappe esperte”

UTILIZZO MAPPE COGNITIVE

Strumento utile all’alunno per:

- riorganizzare le conoscenze

- acquisire consapevolezza dei propri processi cognitivi e logici

Strumento utile all’insegnante per:

- l’accertamento delle preconoscenze degli alunni

- la progettazione di adeguate strategie di insegnamento-apprendimento

- pianificazione di attività didattiche di potenziamento o recupero

- valutazione dell’efficacia delle attività didattiche promosse

MAPPE MENTALI

Hanno una struttura radiale: il concetto appare al centro e da esso si diramano concetti correlati ed associati dei quali non viene specificato il senso (relazioni logico-associative - modello associazionista)

“…una mappa mentale consiste in una parola o idea principale; attorno a questa parola centrale si associano 5-10 idee principali relazionate con questo termine. Di nuovo si prende ognuna di queste parole ed ad essa si associano 5-19 parole principali relazionate con ognuno di questi termini. Ad ognuna di queste idee discendenti se ne possono associare tante altre”.

(Buzan T., Buzan B., 1993)

MAPPA MENTALE: ESEMPIO

(tratto da T. Malim)

MAPPE STRUTTURALI

(MAPPE CONCETTUALI)

La mappa concettuale è la rappresentazione visiva di concetti, espressi in forma sintetica e racchiusi in figure geometriche, collegati tra loro da frecce che esplicitano le relazioni attraverso parole – legame (modello teorico connessionista).

Sintetizza e mostra la struttura dell’informazione

“Le mappe sono rappresentazioni spaziali di idee e delle loro interrelazioni nella memoria e permettono a chi apprende di correlare ciò che stanno studiando attraverso network multidimensionali di concetti e di descrivere la natura delle relazioni tra essi…”

(Jonassen D.H., Reevers T.C, 1996)

ESEMPIO DI MAPPA CONCETTUALE (tratto da

Novak, 1998)

STRUTTURA DELLE MAPPE CONCETTUALI

1. STRUTTURA RADIALE

Espansione progressiva di concetti correlati ad un

concetto centrale

Concetto centrale

STRUTTURA DELLE MAPPE CONCETTUALI

2. STRUTTURA VERTICALE

A. Struttura verticale ramificata dall’alto al basso

con i concetti organizzati in modo gerarchico

secondo una logica relazionale di tipo inclusivo

che obbedisce a tre criteri (struttura ad albero):

1.organizzazione piramidale dal concetto più

importante al meno importante

2. dal generale al particolare

3. dall’astratto al concreto

Concetto

centrale

Struttura verticale

Tipo A

STRUTTURA DELLE MAPPE CONCETTUALI

2. STRUTTURA VERTICALE

B. Struttura verticale dall’alto verso il basso con i

concetti esposti secondo la progressione delle

idee nello sviluppo espositivo di un campo di

conoscenza.

E’ caratterizzata da:

1. presenza di più concetti – chiave;

2. collegamenti inclusivi e trasversali.

Struttura verticale

Concetto principale

Concetto principale

Concetto principale

Concetto principale

Struttura verticale

Tipo B

STRUTTURA DELLE MAPPE CONCETTUALI

3. STRUTTURA A RETE

Interazione di molteplici nodi attraverso collegamenti di vario tipo. E’ adatta a rappresentare le molteplici connessioni tra contenuti di conoscenza eterogenei (rottura della sequenzialità testuale e circolarità dell’informazione).

Prevede:

- una distribuzione non sequenziale dei concetti

- connessioni prive di gerarchia interna

- interconnessioni continue

Struttura a rete

LAVORARE PER MAPPE:

PRINCIPALI PUNTI DI FORZA PER L’ALUNNO

Collegare nuove e vecchie conoscenze

Organizzare i contenuti oggetto di studio

Pianificare le operazioni da compiere

Individuare le relazioni concettuali

Individuare errate concezioni e/o lacune nella propria preparazione

Sintetizzare ciò che è stato appreso

Stimolare la creatività, il pensiero analogico e la riflessione

Favorire l’apprendimento metacognitivo

Sfruttare la potenza della memoria visiva

Aiutare i compiti di scrittura

LAVORARE PER MAPPE: PRINCIPALI PUNTI DI FORZA PER L’INSEGNANTE

Percorso da seguire per concordare e organizzare con gli studenti i significati

Identificare

- le conoscenze pregresse

- conoscenze, errate o incomplete, misconcezioni

Valutare

FASI DI COSTRUZIONE DELLA MAPPA

Brainstorming: generazione di idee finalizzata all’individuazione dei concetti

Organizzazione spaziale

Individuazione dei collegamenti tra i concetti

Individuazione delle parole-legame

Revisione e verifica della mappa

VALUTARE CON LE MAPPE

1. Corrispondenza Accessibilità della rappresentazione.

Chiarezza dei criteri utilizzati per la

costruzione

2. Congruenza Evidenziazione dello scopo per il

quale è stata prodotta

3. Coerenza Chiarezza delle relazioni

Presenza di contraddizioni

4. Ergonomia Comprensibilità delle relazioni

5. Trasferibilità Trasferibilità ad altri temi

VALUTAZIONE ANALITICA DI UNA MAPPA

Criteri

1. Congruenza dei concetti con il dominio di conoscenza a cui la mappa si riferisce

2. Numero di concetti validi espressi

3. Presenza di concetto originali

4. Pertinenza delle relazioni

5. Coerenza delle relazioni

6. Numero relazioni esplicitate

7. Presenza di relazioni trasversali

8. Qualità e pertinenza delle connessioni a risorse esterne

9. Leggibilità

10. Trasferibilità (Guastavigna, 2004)

LE TECNOLOGIE DIGITALI

Università del Michigan

Velanova et al. 2009

UCLA University

G.Small and collegues 2009

Rapida e misurabile

alterazione dei circuiti neuronali

attivabili in qualunque momento

RICERCA SCIENTIFICA

LE TECNOLOGIE DIGITALI sono

strumenti culturali

che originano

nuovi pattern di attivazione

neurobiologica che usano il linguaggio binario così come

avviene nel cervello nel processamento delle

informazioni

FLIPPED CLASSROOM

PIANO DIDATTICO

PERSONALIZZATO

la scuola predispone in tempi che non superino il primo trimestre

contenere almeno le seguenti voci, articolato per le discipline coinvolte dal disturbo:

- dati anagrafici dell’alunno;

- tipologia di disturbo;

- attività didattiche individualizzate o personalizzate;

- strumenti compensativi utilizzati;

- misure dispensative adottate;

forme e modalità di verifica e valutazione

raccordo con la famiglia

COMPENSATIVI

MISURE DISPENSATIVE

VERIFICA E VALUTAZIONE

al paragrafo 4.3.2 delle Linee guida è indicato: “In via generale, comunque, la valutazione si soffermerà soprattutto sul contenuto disciplinare piuttosto che sulla forma ortografica e sintattica.”;

al paragrafo 4.3.3. in relazione all’Area del calcolo descrive una possibile classificazione degli errori che un alunno con D.S.A e in modo specifico con Discalculia, può presentare espriemendosi come segue:

…”l’unica classificazione degli errori consolidata nella letteratura scientifica al riguardo si riferisce al calcolo algebrico:

errori di recupero di fatti algebrici;

errori di applicazione di formule;

errori di applicazione di procedure;

errori di scelta di strategie;

errori visuospaziali;

errori di comprensione semantica

al paragrafo 6.4 riferito al ruolo rivestito dai Docenti prescrive tra altre indicazioni quanto segue. “In particolare, ogni docente, per sé e collegialmente: attua modalità di verifica e valutazione adeguate e coerenti; ..”

Anche nel paragrafo 6.7. riferito al ruolo degli Atenei riprende la medesima indicazione: “considerare nella valutazione i contenuti piuttosto che la forma e l’ortografia.”

Ad ogni livello istituzionale si prevedano forme di verifica e valutazione adeguate che vengono successivamente indicate come segue:

“Forme adeguate di verifica e di valutazione.

La valutazione deve concretizzarsi in una prassi che espliciti concretamente le modalità di differenziazione a seconda della disciplina e del tipo di compito, discriminando fra ciò che è espressione diretta del disturbo e ciò che esprime l’impegno dell’allievo e le conoscenze effettivamente acquisite.

Indicazioni ed esercitazioni concernenti le misure educative e didattiche di cui all’art. 4.

La concreta applicazione delle misure didattiche e valutative personalizzate richiede un allenamento pratico, da attuare già in fase di formazione mediante attività laboratoriali. È auspicabile che ogni docente ne acquisisca la competenza, perlomeno per le discipline di propria pertinenza, onde evitare meccanismi di delega.”

LEGGE 170/2010 E LINEE GUIDA

INDICANO

la necessità di valutare avendo

attentamente

“separato ciò che espressione diretta del

disturbo e ciò che esprime l’impegno

dell’allievo e le conoscenze effettivamente

acquisite”

CASE STUDY

Nel caso in cui l’espressione diretta del disturbo nell’ambito matematico è afferente alle difficoltà di calcolo algebrico e si esplicita in modo più evidente negli errori di calcolo, mentre gli altri tipi di errore sono compensati da uno studio attento e continuo.

Nella verifica scritta quindi, è necessario considerare valutabile come “contenuto” le abilità relative all’applicazione di formule e procedure e non valutare, come risultante del disturbo gli eventuali errori di calcolo (equiparabile alla sintassi e all’ortografia della disciplina).

CASE STUDY Per ciò che concerne le lingue antiche studiate (latino e greco antico)

l’alunna conosce senza difficoltà l’analisi grammaticale, morfologica e sintattica, della parola, della frase e del periodo, ma sembra trattare la parola come obiettivo principale del lavoro di traduzione, non riuscendo a creare contesti lessico-semantici globalmente coerenti.

Le indicazioni relative a queste due discipline in sede di valutazione potrebbero quindi, trovare soluzioni per mantenere distinti i due ambiti di valutazione.

Una parte del compito di versione chiederà agli alunni di analizzare le frasi della versione, riproducendo una interrogazione orale. Questa parte verrà valutata come una prova a se stante. Nella seconda parte quella relativa alla coerenza del significato della traduzione, il docente potrebbe orientarsi come segue:

fissare dei parametri che, se rispettati rendono esatta e coerente la traduzione.

Ad esempio: traduzione scorrevole, di senso compiuto, coerente al senso globale della versione;

Valutare le frasi della versione singolarmente, attribuendo un punteggio ad ognuna di esse:

- se corrisponde pienamente ai parametri punti 2

-se corrisponde parzialmente ai parametri punti 1

-se non corrisponde ai parametri punti 0

Sommando i due punteggi ottenuti nelle due differenti parti del compito, si avrà un punteggio complessivo che non dovrebbe sfavorire l’alunno con D.S.A.

CASE STUDY

La memoria a breve termine dell’alunna è difficoltosa, mentre quella a lungo termine è molto efficiente, in sede di verifica, nel caso in cui l’alunna debba dimostrare di conoscere termini tecnici o lunghi elenchi di definizioni, si chiede che si prevedano esercizi in cui si richiede il riconoscimento e non il recupero mnemonico per evocazione.

Qui di seguito se ne forniscono alcuni esempi.

Es. Collega il termine alla definizione corretta. Retta parte di retta compresa tra due punti

segmento ciascuna delle due parti in cui una retta

risulta divisa da un punto

semiretta insieme infinito di punti

Match any words with the right meanings

Kitchen stanza da bagno

Bathroom camera da letto

Bedroom cucina

STRUMENTI COMPENSATIVI ANCHE

DURANTE LE VERIFICHE


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