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I. C. S. “Italo Calvino/Le Cure” - Firenze Dirigente ... · foto gita “Le api e il miele”...

Date post: 16-Feb-2019
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I. C. S. “Italo Calvino/Le Cure” - Firenze Dirigente Scolastico - dott.ssa Silvia Signorini Scuola Primaria “Giovanni Boccaccio” classe II A anno scolastico 2011/2012 insegnanti: Caterina Anzuini e Stefania Perini PROGETTO SPECIALE DEL LABORATORIO DIDATTICO AMBIENTALE DI VILLA DEMIDOFF OPERATORE DIDATTICO: EMANUELE SBAFFI INDICE PREMESSA: - il cammino di formazione con il LDA di Villa Demidoff - l'innovazione nel pof IL PROGETTO SPECIALE DEL LDA DI VILLA DEMIDOFF REPORT PROGETTO SPECIALE LDA CONNESSIONI TRA LA PROGRAMMAZIONE ANNUALE E L’ATTIVITA’ SVOLTA ALLEGATI: foto gita “Le api e il miele” video con rappresentazione scenica “Vita nell’alveare” bozza: “Per un piano dell’offerta formativa sostenibile”
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I. C. S. “Italo Calvino/Le Cure” - FirenzeDirigente Scolastico - dott.ssa Silvia Signorini

Scuola Primaria “Giovanni Boccaccio”classe II A

anno scolastico 2011/2012insegnanti: Caterina Anzuini e Stefania Perini

PROGETTO SPECIALE DEL LABORATORIO DIDATTICO AMBIENTALE DI VILLA DEMIDOFF

OPERATORE DIDATTICO: EMANUELE SBAFFI

INDICE

• PREMESSA: - il cammino di formazione con il LDA di Villa Demidoff- l'innovazione nel pof

• IL PROGETTO SPECIALE DEL LDA DI VILLA DEMIDOFF

• REPORT PROGETTO SPECIALE LDA

• CONNESSIONI TRA LA PROGRAMMAZIONE ANNUALE EL’ATTIVITA’ SVOLTA

• ALLEGATI:foto gita “Le api e il miele”video con rappresentazione scenica “Vita nell’alveare”bozza: “Per un piano dell’offerta formativa sostenibile”

I. C. S. “Italo Calvino/Le Cure” - FirenzeDirigente Scolastico - dott.ssa Silvia Signorini

Scuola Primaria “Giovanni Boccaccio”

classe II Aanno scolastico 2011/2012

insegnanti: Caterina Anzuini e Stefania Perini

PROGETTO SPECIALE DEL LABORATORIO DIDATTICO AMBIENTALE DI VILLA DEMIDOFF

OPERATORE DIDATTICO: EMANUELE SBAFFI

PREMESSA

Il cammino di formazione con il LDA di Villa DemidoffIn questi anni di formazione con il LDA , a partire dal settembre 2008, l'educazione ambientale ha

acquisito un significato molto più ampio e profondo.

Il concetto di Educazione alla Complessità ha sostituito in modo più inclusivo la vecchia

definizione è si è connesso in modo più chiaro con i valori che la scuola promuove: ambiente e

cittadinanza.

La parola Sostenibilità ha poi fornito un potente strumento di indagine per indagare nella

Complessità perché essa è una guida che consente di analizzare i molteplici aspetti di una situazione

per ipotizzare le possibili soluzioni. Il concetto di “sostenibilità” è diventata una chiave di lettura

del modo di lavorare.

l'innovazione nel pofQuesto cammino di formazione mi ha portato a proporre una sintesi che è stata inserita nel pof.

La finalità a cui faccio riferimento è la seguente “Formare un cittadino che si muova in modo

sostenibile tra sistema sociale e sistema naturale”.

IL PROGETTO SPECIALE DEL LDA DI VILLA DEMIDOFFIl “Progetto Speciale” messo a punto dal team del LDA prevedeva l'intervento di un operatore

didattico per un numero di incontri in classe, della durata di due ore. In sede di programmazione

dovevano essere stabiliti il calendario e l’argomento da sviluppare.

La programmazione iniziale si è svolta congiuntamente con la collega di classe. Dopo aver

analizzato insieme gli argomenti trattati e le attività svolte, tutti insieme abbiamo stabilito di

continuare a lavorare sul tema che riguardava: IL FIORE E L’IMPOLLINAZIONE:

Gli incontri sono iniziati nel II quadrimestre e si sono conclusi a maggio con un’uscita a Villa

Demidoff. In tutto gli incontri sono stati cinque, più l’uscita.

La conduzione di Emanuele Sbaffi è stata determinante per iniziare questo viaggio nella

“complessità”. Attraverso il dialogo e la problematizzazione con domande-stimolo, egli ha posto le

basi, partendo dalle mappe mentali dei bambini, per la costruzione di una mappa concettuale

condivisa, con l’obiettivo metodologico di “costruire insieme” la conoscenza.

Da questa mappa concettuale ripartiremo all’inizio del nuovo anno scolastico per sviluppare le

connessioni e approfondire i contenuti.

L'innovazione, in questo progetto, ha riguardato essenzialmente il mio personale tentativo di

sperimentare nel percorso didattico un approccio “complesso”.

Per approccio complesso intendo un’azione didattico-metodologica che promuova competenze sia

dal punto di vista educativo, sia dal punto di vista dei saperi cognitivi, sia dal punto di vista

esperienziale:

- competenze chiave di cittadinanza: interagire, esprimersi ed ascoltare, collaborare (obiettivi

educativi)

- saperi disciplinari (obiettivi cognitivi)

- pluralità di linguaggi (aspetti motivazionali ed esperienziali)

L'obiettivo che mi sono posta è a lungo termine. Ho iniziato quest'anno con gli alunni di seconda

classe per sperimentare il percorso fino alla classe quinta.

Le fasi dell’esperienza

Argomento precedentemente sviluppato nella classe:Esperienze di semina, in particolare del croco sativo e dell’amarillide per osservare il fiore: dal vero

e al bioculare, con particolare attenzione al polline, agli stami e al pistillo. Disegni schematici e

glossario.

Incontri con Emanuele Sbaffi:I incontro: presentazione dell’aula. Ricognizione delle conoscenze dei bambini sui seguenti

argomenti che erano stati frutto di osservazione: fiori, terra, uccelli, neve, acqua.

II e III incontro: costruzione collettiva tramite domande stimolo di una mappa che collegasse le

conoscenze. Passaggio da mappe mentali individuali ad una mappa concettuale condivisa.

La domanda stimolo che ha orientato la ricerca rispetto all’argomento prefissato è stata la seguente:

“Cosa possiamo mettere nella casella che rappresenta il legame tra i fiori e gli uccelli?”

IV incontro: Domanda-stimolo: “Perché ci sono tanti fiori con forme, colori, dimensioni così

diversi?”.

Riflessione collettiva su: significato di specie, evoluzione, coevoluzione tra insetti e fiori.

Osservazione al bioculare della farfalla con spiritromba.

V incontro: approfondimento sul gruccione per il collegamento uccelli - insetti - fiori. Ecologia del

gruccione e disegno alla lavagna. L’attività ha avuto un forte impatto emozionale: sia per il racconto

delle abitudini di vita e del comportamento dell’uccello, sia per la modalità del disegno alla

lavagna, sia per la scoperta del disegno naturalistico.

VI e ultimo incontro: uscita a Villa Demidoff. Ricerca dei fiori nei prati e loro osservazione al

bioculare con analisi degli stami. Conclusione con visita al rettilario: gli animali più antichi dal

punto di vista evolutivo.

Gita annuale: è stato scelto il percorso proposto dall’associazione Eta Beta Onlus “Le api e il miele” presso la

Fattoria Didattica, in località Le Docce – Castelfiorentino, ( “Camminare nel verde”).

La gita si è conclusa con una successiva rielaborazione in classe consistente in:

- resoconto collettivo dell’esperienza con la ricerca di parole chiave,

- realizzazione di un cartellone riassuntivo dei luoghi dell’esperienza,

- realizzazione di una rappresentazione scenica prodotta del tutto autonomamente dagli alunni sulla

vita nell’alveare. Gli alveari sono stati creati dai bambini-api partendo da un’attività di gioco sulla

sciamatura.

Aspetti fondamentali degli incontri con Emanuele SbaffiIn forma dialogata, Emanuele Sbaffi è riuscito a convogliare gli interventi dei bambini mantenendo

l’attenzione e l’interesse ed a condurli verso riflessioni che da sola non avrei avuto “il coraggio” di

intraprendere. Mi riferisco al concetto di evoluzione, di coevoluzione, di classificazione dei viventi,

di specie. Fondamentale la mappa concettuale che abbiamo costruito insieme, un “ancoraggio” per

continuare il percorso.

Il mio apporto in questi incontri è stato quello di cercare di redigere in tempo reale un diario di

bordo per la ricostruzione del percorso.

Ho riscontrato che non è percorribile la strada di seguire troppi argomenti anche se la classe nel suo

insieme sembra rispondere. Vanno rispettati i tempi di assimilazione che non possono essere che

rinforzati attraverso il rapporto stretto tra pensiero e linguaggio: saper vedere e capire, dire e fare

(metodologia di Idana Pescioli).

Sicuramente l’uso dei canali espressivi cui accennavo sopra risulta essere uno strumento di

consolidamento e di verifica perché la messa in scena mantiene vivissimi la motivazione, l’aspetto

espressivo- emozionale e stimola al meglio la relazione pensiero-linguaggio.

Metodologia di riferimento – teorie di riferimentoMetodologia di Idana Pescioli con domande stimolo.

Costruttivismo.

VerificaLa rappresentazione scenica finale.

Criticita’Quasi tutte le attività integrative della programmazione di classe sono iniziate nel II quadrimestre.

Quindi non è stato possibile sviluppare i progetti che dovevano scaturire dai bambini e che

avrebbero costituito parte integrante del percorso “innovativo”.

RisorseLa coprogettazione e la collaborazione con la collega di classe.

Continuazione dell’esperienza a.s. 2012/2013Progetto "BatBox, un pipistrello per amico" che il Museo di SN – sez. La Specola - ha intrapreso

insieme alla Direzione Ambiente del Comune di Firenze. Referente: prof. Paolo Agnelli.

Si tratta di un progetto di conservazione e divulgazione pubblica voluto dal Dr. Pietro Rubellini per

incrementare la biodiversità degli ambienti urbani, per fare corretta divulgazione ambientale e per

diffondere metodi ecosostenibili di lotta alle zanzare. Nel sito web della scuola Machiavelli possono

essere visti i rifugi artificiali per chirotteri e il report dell’incontro con i ragazzi.

http://www.comprensivo-oltrarno.it/?p=1310#more-1310

REPORT PROGETTO SPECIALE LDA classe II A scuola primaria Boccaccio

a.s. 2011/2012

Traccia del percorso condotto in classe da EMANUELE SBAFFI

Emanuele: Tentiamo un collegamento tra gli argomenti di cui avete parlato:

NEVE, ACQUA, FIORI, TERRA, UCCELLI.

C’è un legame molto stretto tra la neve e il fiore. In città la neve crea qualche

problema alle scuole, alle auto, ai motorini. Ma in montagna la neve è necessaria.

Se piove poco e nevica poco la terra si secca e quando arriva la primavera, se non c’è

acqua, le piante crescono un po’ stentate.

Se ora all’Abetone c’è molta neve, a primavera la neve si scioglierà, entrerà nel

terreno e alimenterà i torrenti.

Il lago di Bilancino è secco.

Se c’è la neve adesso in montagna, staremo meglio anche noi in città.

La neve alcune volte protegge le piante. I bucaneve riescono a bucare la neve.

Alcune volte i fiori si trasformano in frutti.

Gli uccelli con la neve non trovano cibo.

Molti uccelli in autunno migrano perché non riescono a trovare cibo e a resistere al

freddo. Per i piccoli sarebbe un problema, infatti gli uccelli depongono le uova in

primavera.

Uccelli migratori sono per esempio la rondine, il rondone, il balestruccio, il

gruccione.

Uccelli che rimangono da noi e che resistono al freddo sono il pettirosso, il

passerotto, il merlo, il colombo.

I picchi e le cince amano i pinoli che sono i semi di frutti complicati: le pigne.

Il gruccione ama cibarsi di api. Fa i nidi tra le rive alte di torrenti e fiumi.

Torniamo a guardare lo schema. Cosa possiamo mettere nella casella che rappresenta

il legame tra i fiori e gli uccelli? GLI INSETTI

Al centro dello schema ci sono insetti e fiori.

La prossima volta cercheremo di rispondere alla domanda “Perché ci sono tanti fiori

con forme, colori, dimensioni così diversi?”.

I fiori sono così diversi e così colorati da prima che ci fosse l’uomo.

Questi fiori così diversi si dice che appartengono a specie diverse.

Ma cosa vuol dire la parola “specie”?

Appartenere alla stessa specie vuol dire che tutti gli individui di quel gruppo sono

fatti nello stesso modo.

Per riconoscere a quale specie appartiene un individuo gli scienziati gli danno un

nome in latino. Così tutti capiscono, anche le persone che parlano lingue diverse.

Infatti il nostro gruccione ha un nome diverso a seconda della lingua. In Inglese per

esempio si chiama Bee-eater che significa “Mangiatore di api”.

Ma il suo nome scientifico, in latino, che indica la specie è “Merops apiaster”.

Se vogliamo disegnare il gruccione, per esempio, occorre guardare con occhi attenti

la sua forma ma anche la sua posizione.

Gli insetti vanno sui fiori e:

- si nutrono

- si riposano

- prendono cose utili

- trasportano

I fiori vengono aiutati dagli insetti:

- ad impollinare altri fiori

- a riprodursi.

- allora se le api non vanno sui fiori, i fiori si seccano?

- quello che collega il fiore all’ape è il polline.

- i fiori hanno bisogno dei visitatori di insetti.

Emanuele: ogni ape va su vari fiori perché trova ciò che gli serve: il nettare.

- forse il miele millefiori si chiama così perché le api hanno visitato tanti fiori, anche

di specie diverse.

- gli animali e noi siamo un po’ uguali, non abbiamo lo stesso corpo, abbiamo quasi

gli stessi sensi.

Emanuele: alcuni animali sentono con il naso, ma anche con altri organi. Alcuni

animali, come gli insetti, non vedono come noi. Se noi vediamo un fiore bianco

alcuni insetti vedono in evidenza alcune cose (striscioline) che sono come una pista

d’atterraggio. Le piste li conducono verso il loro fiore preferito, a prendere il nettare.

Magari un insetto entra e per spingere verso la ricerca del nettare si sfrega contro il

polline. Poi va in un’altra pista d’aeroporto, verso un altro fiore preferito. Qui il

polline dell’altro fiore può cadere nell’ovario.

Nell’ovario, il polline feconda un uovo. Da questa unione che si chiama

fecondazione, nasce un frutto.

Gli insetti servono a molti fiori perché senza gli insetti questi fiori non si potrebbero

riprodurre. Gli insetti fanno quello che il fioraio fa con le sue mani. Il fioraio sceglie i

fiori preferiti, prende il polline da uno di questi e lo mette in un altro fiore che aveva

scelto. In questo modo nell’ovario si formano dei semi che fanno nascere fiori di quel

tipo.

In natura, senza insetti impollinatori non ci sarebbero alcuni fiori.

Se non ci fossero alcuni fiori non ci sarebbero gli insetti.

Ognuno, senza saperlo, fa il favore all’altro.

Alcuni fiori vengono impollinati anche dai pipistrelli e dai colibrì.

I fiori e gli insetti si sono evoluti insieme perché certi insetti avevano una forma

adatta per entrare nei fiori di una certa forma.

Le farfalle hanno la spiritromba. La spiritromba è adatta per succhiare il nettare in

alcune specie di fiori e non in altre.

Evoluzione vuol dire cambiamento. I cetacei per esempio ci sono oggi perché a

partire dai piccoli mammiferi c’è stata una evoluzione della specie.

I fossili degli animali, delle piante e dei semi delle piante ci fanno capire questo

cambiamento.

Tutto si è evoluto, insieme a qualcos’altro.

Completiamo il percorso in classe con l’uscita a Villa Demidoff, alla ricerca di fiori

per scorgerne le caratteristiche diverse ed osservarle al bioculare.

Concludiamo per quest’anno l’argomento con la gita alla Fattoria Didattica di

Castelfiorentino. L’attività scelta si intitola “Le api ed il miele” e consisterà

nell’osservazione delle arnie e delle api in azione.

CONNESSIONI TRA LA PROGRAMMAZIONE ANNUALE E L’ATTIVITA’SVOLTA

Sfondo integratoreLa programmazione didattico-educativa si inserisce sullo sfondo dell’ Educazione alla

Complessità/Sostenibilità (Ambiente e Intercultura) e fa riferimento agli obiettivi generali del

Progetto di Istituto “Ecosofia” ed agli obiettivi del Progetto di Plesso “Aquilone”.

Strategie (le stesse indicate per la classe prima)L’approccio metodologico didattico è volto ad attivare e a stimolare i canali affettivo, cognitivo e

senso motorio per favorire la motivazione/interesse e per sostenere l’alunno in situazione di

apprendimento ed utilizza una pluralità di strategie.

La lezione frontale guidata dall’insegnante privilegia la problematizzazione per suscitare il processo

di scoperta.

Strategie attive e partecipate volte a stimolare una conoscenza condivisa, fanno riferimento

essenzialmente alla metodologia della ricerca di Idana Pescioli saper vedere e capire, dire e fare ed

alle domande-stimolo (cos’è , com’è, cosa vuol dire, cosa possiamo fare).

Per promuovere un apprendimento cooperativo, tutti i momenti, anche quelli che prevedono attività

collettive ed individuali, sono volti a creare un clima relazionale partecipativo, di reciproco aiuto e

collaborazione.

Per la risoluzione dei conflitti e l’interazione nel gruppo, viene utilizzata la tecnica del circle time

con l’uso di messaggi in prima persona e l’ascolto attivo.

COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA: (D.M. N. 139/2007)Le competenze chiave indicate per la classe prima, in realtà, anche in questa forma più ridotta,

costituiscono delle linee guida che potranno avere un congruo sviluppo in tutto l’arco dei cinque

anni.

Per questo motivo, per quest’anno scolastico, abbiamo deciso di mantenere le competenze già

indicate nella programmazione dello scorso anno.

Pertanto, dei seguenti obiettivi formativi di tipo meta cognitivo, trasversali rispetto a tutte le

discipline, manteniamo i seguenti indicatori

• Imparare ad imparare Organizzare il proprio tempo (corpo movimento sport).

• Progettare

• ComunicareComprendere e comunicare semplici messaggi, utilizzando il linguaggio verbale orale, non verbale

e iconico.

Rappresentare eventi, emozioni, procedure, fenomeni, situazioni, utilizzando il linguaggio più

appropriato: verbale scritto, espressivo, mimico- gestuale, motorio, simbolico.

Esprimere le emozioni, gli stati d’animo e rappresentarli utilizzando diversi supporti.

• Collaborare e partecipareAscoltare e interagire rispettando i diversi ruoli.

Usare formule base di cortesia.

Utilizzare messaggi in prima persona per esprimere richieste, per risolvere conflitti, rivolgendosi

all’altro chiamandolo per nome.

Partecipare ad attività di gruppo con ruoli definiti e intercambiabili (approccio al cooperative

learning).

Rispettare le regole nei giochi.

• Agire in modo autonomo e responsabilePartecipare alla vita del gruppo classe in modo attivo e nel rispetto dei limiti delle regole del

contesto. Assumersi la responsabilità di un’azione e utilizzare il dialogo per dare spiegazioni o

proporre soluzioni.

• Individuare collegamenti e relazioniIndividuare somiglianze e differenze.

• Acquisire e interpretare l’informazioneComprendere semplici informazioni ricevute in diversi ambiti mediante diversi strumenti

comunicativi.

Riprodurre semplici sequenze ritmiche.

SCIENZE

Obiettivi formativi:

Acquisire consapevolezza delle varie parti del corpo.

• Usare i cinque sensi per conoscere la realtà e porsi in relazione con gli oggetti.

• Rappresentare con varie modalità, gli oggetti/i fenomeni osservati, confrontarli, ordinarli, co-

glierne somiglianze e differenze, classificarli e definirli.

Obiettivi di apprendimento annuali:

SPERIMENTARE CON OGGETTI E MATERIALI- Utilizzare i sensi come strumenti di osservazione per individuare le proprietà.

- Comprendere alcune caratteristiche di oggetti e materiali diversi e loro funzioni.

- Individuare proprietà di oggetti e materiali attraverso l’esperienza e i saperi.

OSSERVARE E SPERIMENTARE SUL CAMPO- Osservare e riconoscere le caratteristiche degli oggetti utilizzati per l’indagine annuale.

L’UOMO, I VIVENTI E L’AMBIENTE- Osservare, interpretare e descrivere fenomeni di cambiamento naturali e saperne indicare la

sequenza temporale.

- Riconoscere trasformazioni reversibili e trasformazioni irreversibili.

- Fare ipotesi.

LINGUA ITALIANA

ASCOLTARE E PARLARE

Obiettivi formativi:

• Stabilire scambi comunicativi all’interno della classe per riconoscere le individualità di ciascuno

e potersi esprimere.

• Costruire conoscenze e significati condivisi.

Obiettivi di apprendimento annuali:

- Prestare attenzione e comprendere messaggi orali dell’insegnante e dei compagni.

- Ascoltare e comprendere le principali informazioni di testi ascoltati.

- Esprimersi in modo chiaro, pertinente, ordinato e corretto nelle diverse occasioni di vita scolastica

e nelle conversazioni collettive.

- Raccontare i contenuti principali di una storia ascoltata o rappresentata, in relazione alle domande

proposte.

- Riferire esperienze vissute seguendo un ordine logico e/o cronologico (chi, quando, dove,

cosa/come, perché, eventuali conseguenze, impressioni).

LEGGERE E COMPRENDEREObiettivi formativi:

• Conoscere testi di tipo narrativo per comprendere la loro struttura comunicativa.

• Avvio alla conoscenza di testi descrittivi per comprendere la loro struttura comunicativa.

• Leggere in modo efficace e funzionale alla comunicazione.

Obiettivi di apprendimento annuali:

- Acquisire la tecnica della lettura: intonazione.

- Comprendere il significato globale di frasi e semplici testi di diverso tipo.

- Riconoscere i meccanismi delle rime nelle filastrocche.

- Leggere testi narrativi molto brevi individuandone i personaggi, il luogo ed il tempo dell’azione.

- Leggere brevi testi di tipo descrittivo individuando le informazioni in essi contenute.

SCRIVERE

Obiettivi formativi:

• Scrivere per comunicare con gli altri e per scopi personali.

Obiettivi di apprendimento annuali:

- Eseguire giochi linguistici: inventare filastrocche e acrostici.

- Scrivere nei tre caratteri: stampatello maiuscolo, script e corsivo, con una grafia corretta.

RIFLETTERE SULLA LINGUA

Obiettivi formativi:

• Giocare con la Lingua.

Obiettivi di apprendimento annuali:

- Individuare nella frase “di chi si parla” (soggetto), “cosa si dice” (predicato).

SCIENZE

Obiettivi formativi:

Acquisire consapevolezza delle varie parti del corpo.

• Usare i cinque sensi per conoscere la realtà e porsi in relazione con gli oggetti.

• Rappresentare con varie modalità, gli oggetti/i fenomeni osservati, confrontarli, ordinarli, co-

glierne somiglianze e differenze, classificarli e definirli.

Obiettivi di apprendimento annuali:

SPERIMENTARE CON OGGETTI E MATERIALI- Utilizzare i sensi come strumenti di osservazione per individuare le proprietà.

- Comprendere alcune caratteristiche di oggetti e materiali diversi e loro funzioni.

- Individuare proprietà di oggetti e materiali attraverso l’esperienza e i saperi.

OSSERVARE E SPERIMENTARE SUL CAMPO- Osservare e riconoscere le caratteristiche degli oggetti utilizzati per l’indagine annuale.

L’UOMO, I VIVENTI E L’AMBIENTE- Osservare, interpretare e descrivere fenomeni di cambiamento naturali e saperne indicare la

sequenza temporale.

- Riconoscere trasformazioni reversibili e trasformazioni irreversibili.

- Fare ipotesi.

TECNOLOGIAObiettivi formativi:

• Comprendere messaggi di diverso genere e complessità.

• Acquisire capacità di analisi per attivare analogie e differenze, formulare ipotesi, raccogliere ed

elaborare informazioni.

Obiettivi di apprendimento annuali:

- Distinguere e descrivere oggetti individuandone le differenze in base alla funzione e all’utilizzo.

- Ordinare fasi esperienziali.

STORIA e GEOGRAFIA

Obiettivi formativi:

• Ricostruire fatti, esperienze e spazi vissuti, seguendo appropriati indicatori temporali e spaziali.

• Individuare i cambiamenti ciclici nell’ambiente.

• Individuare le trasformazioni provocate dal tempo.

• Orientarsi nello spazio vissuto.

STORIA

Obiettivi di apprendimento annuali:

ORGANIZZAZIONE DELLE INFORMAZIONI- Riconoscere eventi in successione

- Saper ordinare i fatti secondo gli indicatori: prima, dopo, adesso

- Indicare la durata di uno o più eventi riferiti all’esperienza personale mediante prime

periodizzazioni.

- Riconoscere relazioni di contemporaneità nello stesso luogo ed in luoghi diversi.

- Riconoscere il concetto di tempo ciclico.

- Riconoscere i cicli temporali più comuni: la giornata, la settimana, i mesi, le stagioni e saper

utilizzare il lessico relativo nell’espressione quotidiana.

- Riconoscere mutamenti e permanenze in esperienze vissute e narrate.

- Rilevare i cambiamenti nella propria persona e nell’ambiente circostante.

STRUMENTI CONCETTUALI E CONOSCENZE- Avviare la costruzione dei concetti fondamentali della storia attraverso l’uso sistematico del

calendario.

USO DEI DOCUMENTI- Scoprire le tracce da noi prodotte nell’ambiente.

PRODUZIONEDialogare con i compagni raccontando esperienze vissute.

Rappresentare conoscenze e concetti appresi mediante disegni.

GEOGRAFIA

Obiettivi di apprendimento annuali:

ORIENTAMENTO- Muoversi consapevolmente nello spazio circostante, sapendosi orientare attraverso punti di

rifermento e utilizzando gli organizzatori topologici (sopra, sotto, avanti, dietro, sinistra, destra …)

CARTE MENTALI- Acquisire la consapevolezza di muoversi e orientarsi nello spazio circostante, utilizzando punti di

riferimento.

LINGUAGGIO DELLA GEO-GRAFICITÀ- Rappresentare attraverso semplici soluzioni grafiche e/o plastiche gli spostamenti esperiti nello

spazio circostante.

PAESAGGIO- Esplorare il territorio circostante attraverso l’approccio senso-percettivo e l’osservazione diretta.

MATEMATICA

Obiettivi formativi:

• Acquisire i codici simbolici necessari per conoscere, esplorare, indagare e problematizzare la

realtà.

Obiettivi di apprendimento annuali:

SPAZIO E FIGURE- Comunicare la posizione di oggetti nello spazio fisico, sia rispetto al soggetto, sia rispetto agli

oggetti e ad altre persone, usando termini adeguati.

- Eseguire un semplice percorso partendo dalla descrizione verbale o dal disegno.

- Riconoscere figure geometriche e costruire modelli materiali anche nello spazio, utilizzando

strumenti appropriati.

CORPO MOVIMENTO E SPORT – MUSICA – ARTE E IMMAGINEObiettivo formativo comune alle tre aree:

Tradurre in simboli, segni e gesti il proprio pensiero e i propri sentimenti, attraverso tutti quegli ap-

porti comunicativi ed espressivi prodotti dall'uso delle forme di linguaggio iconico, musicale, cor-

poreo, gestuale e mimico.

CORPO MOVIMENTO SPORT

Obiettivi formativi:

• Incontrarsi e raccontarsi attraverso il canale psico-motorio.

• Comunicare e relazionarsi positivamente con gli altri.

Obiettivi di apprendimento annuali:

- Riconoscere, differenziare, ricordare, verbalizzare differenti percezioni sensoriali.

- Coordinare e utilizzare molteplici schemi motori naturali (camminare, saltare, correre, lanciare,

afferrare, strisciare, rotolare, arrampicarsi).

- Partecipare al gioco rispettando indicazioni e regole.

MUSICA

Obiettivi formativi:

• Incontrarsi e raccontarsi attraverso l’acquisizione della consapevolezza nell’uso della propria

voce attraverso giochi, tipologie di espressioni vocali, filastrocche, nonsense, favole, proverbi,

racconti, materiali sonori e semplici musiche.

• Percepire e distinguere il mondo sonoro intorno a noi, come sonorità di ambienti, di oggetti na-

turali ed artificiali.

Obiettivi di apprendimento annuali:

- Conoscere e percepire i suoni dell’ambiente.

- Attribuire significati a segnali sonori e musicali, a semplici sonorità quotidiane ed eventi naturali.

- Costruire il testo di una canzone combinando la rima poetica e la cadenza melodica.

- Organizzare in forma ritmica il movimento del corpo, percepire anche il silenzio e saperlo

rappresentare con il corpo.

- Utilizzare la voce per cantare e interpretare.

- Partecipare a spettacoli teatrali.

ARTE e IMMAGINEObiettivi formativi:

• Esprimersi e comunicare utilizzando linguaggi, tecniche e materiali diversi.

Obiettivi di apprendimento annuali:

- Esprimere sensazioni, emozioni, pensieri, in produzioni grafiche, pittoriche, plastiche utilizzando

tecniche adeguate, materiali plastici o bidimensionali ed integrando i vari linguaggi.

- Esplorare e riconoscere forme diverse nella loro struttura essenziale in rappresentazioni figurative

o nell’ambiente circostante, utilizzando tutti i canali sensoriali.

- Utilizzare materiali di recupero per la realizzazione di manufatti artistici.

I.C. “LE CURE”a.s. 2010/2011

“PER UN PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA SOSTENIBILE”

Nostra intenzione è collaborare alla generazione partecipata di un POF inteso come documento inprogress, modello funzionale capace di offrire indicazioni per le scelte didattiche e per la soluzionedei problemi che fisiologicamente accompagnano la vita e lo sviluppo di un istituto scolasticocomplesso come il nostro.Vogliamo dunque contribuire a creare una modalità di intervento che possa offrire indicazioni erisposte sia a livello didattico che a livello organizzativo e gestionale.Il presupposto da cui partiamo è una concezione dell’Educazione Ambientale (d’ora in poi indicatacon la sigla EA) che può essere schematicamente così rappresentato:

EDUCAZIONE AMBIENTALE / SOSTENIBILITÀ SONO ELEMENTI DEL SISTEMA QUALITÀ

È chiaro dunque che per le sue stesse finalità l’EA richiede una forte interazione con tutti i soggetti, lerealtà, i progetti che caratterizzano l’Istituto ed è altrettanto chiaro che ciò può avvenire in unsistema di qualità solo applicando un criterio di sostenibilità, intesa come:

• sostenibilità del sapere

• sostenibilità educativa

• sostenibilità istituzionale-sociale

• sostenibilità economica-ecologica.

Sono coinvolti in questa prospettiva:

• l’erogazione della didattica

• il sistema delle relazioni interne ed esterne alla scuola

• i rapporti con e tra i docenti e personale ATA

• i rapportati tra e con gli allievi

• i rapporti tra attori scolasti e personale della scuola

• i rapporti con il territorio.

Alla base del principio di sostenibilità sta una corretta valutazione / autovalutazione

• delle risorse disponibili:

• Risorse Umane e motivazione, competenze professionali

• capacità progettuali, gruppi e commissioni di lavoro

• sistema organizzativo

• risorse finanziarie, risorse materiali, strumenti e strutture logistiche

o dei bisogni

Questo processo fondamentale di valutazione / autovalutazione permette di valorizzare tutto ciòche i docenti hanno costruito nel tempo attraverso le loro capacità e competenze metodologiche edidattiche

Di seguito indichiamo gli ambiti dell’EA, a nostro avviso rilevanti in un POF che ne riconosca latrasversalità:

• FORMAZIONE ALLA CITTADINANZA, in linea con gli Indirizzi della regione Toscana per il20% del curriculum (vedi riferimenti normativi in allegato)

• INTEGRAZIONE TRA LE DISCIPLINE (integrazione curriculare, cfr. Indirizzi regionali e curricula)

• SCELTE METODOLOGICHE:

metodologie partecipative

propensione all’innovazione didattica

• EDUCAZIONE ALLA COMPLESSITA’: la metodologia diventa quasi contenuto, non si può prescindereinfatti dal mettere al centro il PROCESSO. Occorre lavorare sempre anche sul pianoMETACOGNITIVO con riguardo al processo cognitivo del soggetto che apprende: il singolo alunno,l’insegnante, il sistema classe, inteso come ECOSISTEMA con le sue interrelazioni, i suoi vincoli, i suoilimiti e le sue potenzialità.

• ATTIVITÀ FINALIZZATE ALLO SVILUPPO DELLE CAPACITÀ di:

individuare i propri bisogni;

scoprire i bisogni e gli altri;

valorizzare i diversi punti di vista;

stabilire relazioni significative;

fare scelte consapevoli e responsabili;

utilizzare le competenze disciplinari per leggere e generare soluzioni ai problemi.

Il focus del Piano dell’Offerta Formativa è sulla formazione dell’uomo e della donna in quantoinseriti in una società caratterizzata dalla complessità: in questa prospettiva è importante porre alcentro l’educazione alla “relazione”, come indicato nella guida delle Competenze Chiave diCittadinanza ( le cito nei documenti)

FINALITÀ / MISSION

“Formare un cittadino competente che affronti in modo sostenibile la relazione tra sistema sociale e sistema naturale”

Questa finalità costituisce l’orizzonte entro cui si colloca tutto il POF e che include

• EDUCAZIONE AMBIENTALE • INTERCULLTURA / EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA

assumere responsabilità

CARTA DEI VALORI

VERSO UNA CULTURA DELLA SOSTENIBILITÀEDUCARE A RICONOSCERE LA TERRA COME SISTEMA ECOLOGICO

EDUCARE A CONSIDERARE LA TERRA COME CASA COMUNE DI TUTTI I VIVENTI

L’educazione ambientale comprende tutto ciò che riguarda i sistemi delle relazioni, tra le persone,tra persone ed ambiente ed ha evidenti implicazioni affettive, relazionali, sociali e culturali. Tutti i percorsi educativi (ed. alla salute, alla sicurezza, interculturale, ed. stradale, ed. alla legalità,ed alla convivenza civile, alla cittadinanza attiva) e le metodologie adottate nella loro realizzazionesono orientati al ben-essere alla gestione costruttiva dei conflitti, al rispetto dell’ambiente, dei suoiequilibri e della biodiversità, ad un rapporto con le altre specie viventi basato sul rispetto e la cura.

Obiettivi Generali dell’EA:favorire lo sviluppo di competenze socio-emotivo-affettive per sviluppare unasensibilità culturale-ambientale;promuovere l’educazione alla cittadinanza nella complessità del mondocontemporaneo;educare alla accettazione e valorizzazione delle differenze, alla cura delle relazioni;educare all’osservazione ed allo studio del territorio in modo sistematico e attraversol’esperienza diretta;educare alla cooperazione;sviluppare la capacità di relazione all’interno dell’ecosistema in cui si è collocati;diffondere una cultura della consapevolezza della situazione energetica e climaticagenerale, promuovere l’adozione di comportamenti virtuosi nel rispetto dell’ambiente

Le azioni educative finalizzate a questi obiettivi rispondono ad alcune idee guida:

• l’insegnante è un facilitatore per la crescita personale e sociale dell’alunno;• l’insegnante, la scuola i programmi e el metodologie adottate rispettano e promuovono lo

sviluppo integrale della persona/bambino e favoriscono la naturale predisposizione della suacrescita, in armonia con se stesso, con gli altri e con l’ambiente circostante

• le allieve e gli allievi sono incoraggiati a sentirsi parte di una rete di relazioni che si basa sulrispetto tra viventi

• le allieve e gli allievi sono incoraggiati a leggere l’ambiente, a scoprirlo nel rispetto dellediversità

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI: “Sistema di Indicatori di Qualità per l’Educazione Ambientale in Toscana”.

“L’intervento formativo complesso – modelli, sistemi, qualità, buone pratiche”, a cura di PaoloOrefice e Giovanna Del Gobbo; CD &V Editore - collana e-book

DOCUMENTI:

DOCUMENTI INTERNAZIONALI-Documento relativo al Decennio dell'Educazione allo Sviluppo Sostenibilehttp://www.unescodess.it/dess - con la relativa Strategia UNECE http://www.unescodess.it/materiali/strategia_unece_per_l_edu-cazione_allo_sviluppo_sostenibile più: - Strategia di Lisbona http://www.strategiadilisbonalazio.it/pages.asp (per averne una conoscenza in maniera sintetica: http://www.alsoproject.eu/photo/strategia_lisbo-na.pdf . Su google è sufficiente inserire le parole Strategia di Lisbona per trovare tutti i documenti)- Lisbona L.130 2008- State of the World, in particolare quello del 2010 che si riferisce al cambiamento culturale e all’in-dirizzo http://www.wwf.it/client/ricerca.aspx?root=24087&content=1 da cui è possibile scaricarel’introduzione di Gianfranco Bologna. -State of the World del 2011 che si riferisce alla nutrizione umana

DOCUMENTI NAZIONALI:-Linee guida all’educazione ambientale pubblicate in seguito all’accordo interministeriale tra il MIURe il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.http://www.minambiente.it/export/sites/default/archivio/notizie/Linee_guida_ScuolaxAmbiente_e_Legalitx_aggiornato.pdf

-Documento di indirizzo per l’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione http://iostudio.pubblica.i-struzione.it/alfresco/d/d/workspace/SpacesStore/9cfcb376-08d0-11de-873d-bf246490dfd1/Documento%20di%20indirizzo%20Citt%20e%20Cost%20def..pdf

-“La Carta della Terra – per una progettazione educativa sostenibile”Luisa Bartoli – Fondazione Cogeme Onlus; I.S.U. Università Cattolica

RIFERIMENTI NORMATIVI NAZIONALI PER L’INTEGRAZIONE AL CURRICULO SCOLASTICO DELL’EA

D.L. 17 ottobre 2005, n. 226, “Definizione delle norme generali e dei livelli essenziali delleprestazioni sul secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione ai sensi della legge 28marzo 2003, n. 53” (disciplina l’incremento fino al 20% della quota dei piani di studio rimessa alleistituzioni scolastiche da utilizzarsi nei loro Piani di Offerta Formativa (POF) nell’ambito degliindirizzi definiti dalle Regioni);

D. M. 28 dicembre 2005, art. 1, comma 2, “ La quota oraria riservata alle singole istituzioniscolastiche, e da esse determinata nell’ambito degli indirizzi definiti dalle Regioni, sulla basedell’esercizio della loro potestà legislativa, ai sensi dell’art. 27, comma 1, lettera c) del decretolegislativo 17 ottobre 2005, n. 226, è costituita dal restante 20% del monte orario annualeobbligatorio di cui al comma 1”, ossia alla quota nazionale obbligatoria riservata alla realizzazionedel nucleo fondamentale dei piani di studio e pari all’80% del monte ore”;

Nota Ministro dell’Istruzione del 22 giugno 2006, prot. n. 721/DIP/Segr, avente oggetto


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