Anno XVIII n.126 del 19 ottobre 2012
I CONTI DI CHIODI, DECINE DI SOCIETA’
PER L’INFORMATICA. TIENE LA SELEX
Direttore Responsabile: Giuseppe Vespa. Autorizzazione Tribunale di L’Aquila del 13/8/92, reg. giornali n°293 e-mail [email protected] Direzione e amministrazione: via G. Caldora - Terminal Bus L.Natali , 67100 L’Aquila 0862405082 fax 0862422554 Stampato in proprio.
Periodico Indipendente Distribuzione gratuita
Una digitalizzazione che fa
piangere, quella dei dati sull’-
emergenza post sisma, dalle
fatture all’assistenza alla po-
polazione, dai lavori per la
ricostruzione agli indennizzi,
non c’è un archivio utile, a
consultare ed incrociare dati.
Eppure nel pozzo senza fondo
dell’informatica, hanno inzup-
pato in molti. Come il Sed, il
Servizio elaborazione dati del
Comune dell’Aquila, che ha
preso da poco gli ultimi 800-
mila euro, su un milione 400-
mila euro totale, solo per il
2012, così come riporta il
commissario Chiodi, ufficia-
lizzando i contratti da girare a
chi gli subentrerà, le fatture
da pagare ed i conti ancora
aperti. Una voragine, nella
quale ci si può solo perdere
senza trovare il fondo.
Per i servizi digitali, c’è il
Sed, spa comunale, ma c’è
anche l’Arit, l’omologa socie-
tà regionale, che aspetta anco-
ra 400mila euro, per l’assi-
stenza informatica fornita. Fin
dai primi giorni della Sge,
s’era piazzata bene la Selex
Sistemi Integrati, la società di
Finmeccanica voluta da Ber-
tolaso, e imposta al commis-
sario nella gestione a seguire,
alla quale continuiamo a pa-
gare fatture, l’ultima da 400-
mila euro, per servizi digita-
lizzati, nonostante le rassicu-
razioni del coordinatore della
vecchia Sge, la Struttura per
la gestione dell’emergenza,
Roberto Petullà, che a inizio
anno, monitorando la spesa,
disse “con il tempo i costi
sono stati ridotti, e sono stati
rivisti alcuni onerosi contratti
come quello della gestione
informatica, che da Selex è
passata nella gestione infor-
matica della Regione” così da
produrre economie, secondo
loro, dalla padella alla brace,
a nostro avviso.
C’è peraltro ancora una gara
aperta, per 350mila euro, per
far fare archivi digitali.
Petullà attribuiva tutti questi
soldi, alla “complessità orga-
nizzativa e funzionale” della
vecchia Sge, che pure quando
è stata trasformata in Ucr,
Ufficio coordinamento per la
ricostruzione, Chiodi, ne ta-
gliò i costi del 30%. Per noi,
erano comunque 7milioni di
euro l’anno, per loro risparmi.
Per i servizi informatici 2012,
ci sono ancora 600mila euro,
centomila di meno, rispetto
all’anno precedente, ed anco-
ra un diecimila euro l’anno,
per tenere il sito web. Il totale
delle fatture, dal 2010, evita-
no di renderlo pubblico.
La gestione ragionieristica e
contributiva del personale,
prima Sge, poi Ucr, l’ha cura-
ta la Tinn srl, con sede a Tera-
mo, un piccolo giretto di con-
sulenza nostrana, nonostante
le mega funzioni Sge, con a
capo super dirigenti, anche
per un’area amministrativa
contabile. La Tinn srl, lavora
con Chiodi dal 2010.
Qualcosa l’ha beccata anche
Euroinformatica di Bellante,
in provincia di Teramo, un
privato a cui l’Arit, ha rigira-
to, in nome del terremoto,
servizi informatici, la società
è molto ben inserita, contando
prestigiose collaborazioni
anche con la Giunta ed il
Consiglio regionale d’Abruz-
zo.
I contratti ancora in essere,
firmati da Chiodi e dalle sue
strutture, vanno ben oltre la
scadenza dell’emergenza,
fissata a fine 2012, prima che
il subentro del ministro Barca,
tagliasse corto con una ge-
stione fallimentare, tanto che
Mancurti, l’attuale reggente
della gestione, ha chiesto il
punto sulle risorse che occor-
rono direttamente al Comune
dell’Aquila, che sta già facen-
do i conti.
Le consulenze intorno ai car-
rozzoni commissariali, non si
contano. E nel giro di conti
milionari, non risulta da nes-
suna parte quanto abbiano
preso Gaetano Fontana o il
fido Nigris, e quanto, in ter-
mini di pianificazione vera,
siano riusciti a produrre per il
capoluogo ed il cratere. Quel-
lo che resta, è solo l’attenzio-
ne della magistratura su alcu-
ni Piani di ricostruzione, e sul
ruolo svolto, in particolar
modo da Fontana.
Alessandra Cococcetta
L’Aquila 19 ottobre 2012 n. 126
L’Aquila
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FORNE'...LA LEGGE SI CHIAMA LEGGE PERCHE' SI LEGGE...
Stavolta la battaglia va fatta bene, senza i
soliti veleni addosso, altrimenti non an-
diamo da nessuna parte. La pensa così il
deputato Pd Giovanni Lolli, raggiunto
telefonicamente durante i lavori della
Camera.
L'appuntamento è lunedì prossimo alle
16.30 nel Tendone di Piazza Duomo, con
l'obiettivo di fare il punto sullo stato delle
cose in vista di una mobilitazione di mas-
sa, contro la restituzione del 100% delle
tasse.
All'indomani della mazzata della Forne-
ro, Lolli specifica che non gliene può
fregar di meno, se la "compagna" Mini-
stro, viene dalla sua stessa casa madre.
Gravissimo e illegittimo perché secondo
Lolli è stato lo stesso Ministero a chiede-
re a Inps e Inail di intervenire, motivo per
cui associazioni, categorie, parlamentari
e rappresentanti istituzionali dovrebbero
alzare i forconi e portare il Governo in
tribunale.
La legge si chiama Legge perché si leg-
ge...mai vecchio adagio di Biagio Ter-
mpesta, è stato più vero. Il Ministro For-
nero, come ricorderete, ha fatto un breve
raid all'Aquila solo qualche settimana fa.
Prima con visita archeologica e annessa
commozione, e poi, alla Conferenza Na-
zionale del Volontariato.
Poco ha voluto sentire e vedere..oltre alle
rappresentanze sindacali, che ha dovuto
digerire per forza.
Però.. ci ha invitato tutti a stringere i den-
ti...
Su www.leditoriale.com, testo ed inter-
vista di Matilde Albani
Per l’ex Isef, la sede dell’Ufficio coordi-
namento ricostruzione (Ucr), si paga un
fitto direttamente alla Regione Abruzzo,
neanche duemila euro al mese, che pure
la Regione succhia alle risorse per rico-
struire, senza troppi problemi. Non c’è
stata una ricerca di mercato, per reperire
l’immobile, e comunque se n’è saputo
troppo poco, per essere questioni pubbli-
che, mentre basta affacciarsi in quegli
uffici per trovare gente, non sappiamo a
quale titolo sia lì ormai, che ti caccia via
in malo modo. Bella roba.
La Regione farà poi pagare al Diset, u-
tenze ed utilizzo dei propri uffici romani,
da parte dell’Ucr e della vecchia commis-
sione consultiva “fino a cessata emergen-
za”, scrivono ufficialmente, volendo for-
se dire, che pagheremo con i fondi della
ricostruzione, anche le bollette alla Re-
gione?
Nel decreto con cui Mancurti, ha distri-
buito il personale dipendente del disciolto
Ucr, ai vari enti pubblici, decine di perso-
ne sono state assegnate fino a fine anno,
alla Regione Abruzzo, per fare che cosa,
non si sa. La Regione infatti, rispetto alla
ricostruzione non ha competenze, eppure
non ha avuto problemi a prendere questo
personale, per svolgere attività assoluta-
mente ordinarie, da pagare però, con i
soldi della ricostruzione.
Alcuni contratti, come quelli per il noleg-
gio auto, scadranno nel 2013, mentre una
Bmw, ma non dicono quant’è costata, ha
servito la Sge per diversi mesi.
Tra i conti aperti anche i servizi di forni-
tura carburanti, alcuni contratti, scaduti lo
sorso maggio, sono ancora in essere sen-
za spiegarne i motivi, e solo per questo, li
girano a chi gestirà la ricostruzione in
futuro.
Per i servizi di vigilanza all’ex Isef, spen-
diamo 133mila euro, solo per due agenti,
e 135mila euro per le pulizie, 40mila
euro per noleggiare auto, per chi e per
quali servizi?, 200mila euro per le spese
telefoniche, 400mila, si spendevano inve-
ce alla Sge.
Tra i conti lasciati da pagare: noleggio
biancheria alla Lig Centro sud (24mila e
100 euro); ricambi mezzi all’Esercito ad
Antonacci snc, (un milione e 101mila
euro), movimentazione recupero materia-
le emergenziale alla Croce Rossa (17mila
euro); Trasporto Always on-Flat alla
Path.Net, che altro non è, se non una
società del Gruppo Telecom Italia per
servizi a banda larga (ancora?) (14mila
euro); servizi di pulizie interporto a Stile
Libero (10mila e 84 euro); carburanti
(4mila e 361 euro) alla Total; servizio
vigilanza a Vigilantes Group (60mila
euro); acquisti buoni pasto alla Group spa
e a Repas Lunch coupon srl, rispettiva-
mente per il personale di Roma e dell’A-
quila, due società, come diceva macche-
ronicamente la famosa pubblicità, “is
megl che uan”, per un migliaio di euro; e
dulcis in fundo, perché un po’ di pubbli-
cazioni e lanci non si negano a nessuno,
53mila euro e 710 euro, alla Carsa srl,
per il Salone della Ricostruzione del 201-
1. Non si conosce l’importo del contribu-
to dato nel 2012.
I cui cataloghi e promozioni, saranno
evidentemente andati a ruba, visto che in
giro non s’è mai visto niente. Questi nu-
meri, solo per parlare dei conti che hanno
voluto far vedere.
Ale.c.
FATTURE, CONTRATTI E SPESE INUTILI
A CARICO DELLA RICOSTRUZIONE
L’Aquila 19 ottobre 2012 n. 126
L’Aquila
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“Quando l’Altissimo Iddio vuole punire i popoli, li consegna al Governo degli imbecilli”
(Proclama degli insorti antipapalini-Macerata 1817)
Bollettini medici della Cifone sulla salute di Di Orio:
LA GIUSI PITARI IN CERCA DI PUBBLICITA'
Il mio intervento sui bollettini medici
della Cifone, sulle condizioni di salute del
per niente magnifico rettore di Orio, ha
scatenato il popolo di facebook.
Ne sono onorato e ringrazio tutti coloro
che hanno voluto dire “peste e corna”
della mia persona, dei miei scritti, della
correttezza grammaticale e di sintassi
degli stessi.
Mio nonno, che aveva senz'altro le scarpe
grosse e il cervello fino, soleva risponde-
re con il solito adagio di Pierino:
“Signora maestra, o sono caduto o ho
caduto...sempre per terra sono andato”.
Per dire che, più che la forma, in un
intervento, vale la sostanza delle cose
scritte. E la sostanza dei bollettini medici
della Cifone circa le condizioni di salute
del suo capo, è che sono stati ridicoli e
ridondanti.
Il tutto è partito su input della Giusi Pita-
ri, che non perde occasione per tentare di
mettersi in evidenza, visto che non ci
riesce con il proprio mestiere.
Vi trascrivo integralmente il Pitari pensie-
ro: “ Ve lo sottopongo (riferito al mio
articolo), senza commenti, contribuen-
do, a malincuore, ad aumentare i click.
Aggiungo solo che Ferdinando (che non
è un gerundio ndr) è stato dimesso dal-
l'ospedale. Questo ed altri contribui-scono alla mia crisi profonda”.
A proposito di errori, non parliamo di
corda in casa dell'impiccato, perché, in
meno di tre righe, una maestrina avrebbe
molto da faticare con la matita rossa e
blu. Ma come detto prima, “vale la so-
stanza”, e nelle parole della Giusi, di so-
stanza ne vedo ben poca.
Cara Giusi, mi permetti di darti del
“cara”?, sicuramente il nostro non è un
giornalismo di regime e le nostre trombe
non suonano con la voce dei potenti.
Siamo abituati a rendere note le truffe, le
ruberie, il malcostume, gli indebiti arric-
chimenti ai danni dello Stato e non siamo
in vendita, non abbiamo mai chiesto un
contributo all'Università né l'abbiamo mai
preso. Bene, cara Giusi, noi siamo onorati
del nostro giornalismo d'inchiesta, scritto
in modo satirico ed in piena libertà di
stampa. Sono stati in molti ad averci que-
relato; personalmente credo di essere il
giornalista più querelato d'Italia; me la
sono sempre cavata bene: con assoluzione
piena o con ritiro, “concordato”. Come
nel caso dell'ex assessore comunale
(assessore di cui non ricordo il nome, ma
che ha preso con Rifondazione, tipo dieci
voti, alle ultime elezioni) che probabil-
mente ha un buon avvocato, che lo ha
consigliato di addivenire ad un accordo di
“ritiro”, perché in caso di nostra assolu-
zione, sarebbe stato lui, “il diffamatore”.
Un certo Giovanni Maurizi, “fa cenno”
alla violazione della privacy, per aver
avuto accesso ad informazioni sensibili
(riferendosi evidentemente, ai bollettini
medici della Cifone). Gli stessi sono stati
inviati “dalla bella” a mezzo mondo, l'al-
tro mezzo più uno, è stato informato dalla
Pitari. Se questa è privacy, e diffusione di
dati privati, ditemi voi quale sarebbe una
notizia pubblica.
La forcaiola Mila Ripartiti mi paragona a
Sallusti, ne sono onorato, perché questa è
la libertà di stampa che tutti a chiacchiere
diciamo di volere, ma basta essere citati
in un articolo, per passare alla “querela
per diffamazione”.
Una parola anche per la Titti Cervale, se
solo avesse preso qualche voto in più,
oggi sarebbe in Consiglio comunale più
serena....quanti rosiconi, il facebook no-
strano ne è davvero troppo pieno..
Peppe Vespa
L’Aquila 19 ottobre 2012 n. 126
L’Aquila
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Il Sindaco, si legge in una nota dell'ente,
"ha convocato per lunedì 22 ottobre l'As-
semblea cittadina" per discutere il problema
del rischio di restituzione del 100% dei
contributi Inps e Inail sospesi dopo il terre-
moto. "Le ultime allarmanti notizie relative
alla restituzione del 100% dei contributi
Inail ed Inps sospesi - continua la nota in-
viata a tutti gli enti locali, alla Regione, ai
Comuni del cratere, agli ordini, all'Univer-
sità e a tutte le parti sociali - in seguito al
sisma del 2009, impongono un'attenta ri-
flessione, una mobilitazione di tutta la citta-
dinanza per la tutela dei nostri diritti".
"Vi aspetto quindi numerosi - conclude la
nota - lunedì 22 ottobre, alle ore 16.30, al
tendone di Piazza Duomo, per defini-
re insieme percorsi ed iniziative".
Il presidente del Consiglio comunale, insie-
me con i consiglieri Ettore Di Cesare, capo-
gruppo di Appello per L’Aquila, e Guido
Quintino Liris, capogruppo Pdl, partecipa-
ranno e invitano tutti i consiglieri comunali
a venire all’assemblea.
"I due colleghi consiglieri Di Cesare e Liris
sono stati i primi firmatari dei due ordini
del giorno votati martedì in Consiglio co-
munale, - ha dichiarato Benedetti - con i
quali si impegnano il sindaco e la giunta ad
attivarsi presso il Governo e il Ministero del
Lavoro e delle Politiche sociali ai fini di
ottenere la sospensione delle due circolari,
oggetto di un animato question time alla
Camera, e di definire meglio i presupposti
regolamentari della Zfu".
"A partire dalla prossima settimana - conti-
nua Benedetti - promuoverò la costituzione
e successivamente coordinerò l’attività di
un gruppo di legali, individuati in collabora-
zione con l’Ordine Provinciale degli Avvo-
cati dell’Aquila".
Pronta alla mobilitazione anche l'assessore
Stefania Pezzopane, che trova "intollerabile,
questa noscialanza nel far passare le scelte
di INPS ed INAL, del tutto incomprensibili,
come un favore, per non trovarci, un doma-
ni, a restituire il restante 60% non versato".
"Un ministro che si improvvisa legislatore
non si era mai visto - afferma l'assessore -
trovo le dichiarazioni della Fornero inop-
portune e dannose”.
"Sarebbe bello secondo l'assessore - se il
Ministro Barca, che si è detto sorpreso delle
dichiarazioni della Fornero, condividesse
con noi il pomeriggio di lunedì, come segno
di conferma al suo appoggio alla causa de-
gli aquilani. Dovrebbe tornare e chiederci
scusa - conclude - anche il Ministro Forne-
ro, visto che si avvia verso il suo primo
compleanno da Ministro e, a L’Aquila, ha
fatto solo una fugace apparizione, recente-
mente, in occasione della conferenza nazio-
nale del volontariato dove, attesa con molte
aspettative anche da me, se ne andata, sen-
za neanche ascoltare l’urlo di dolore della
Città, per la mancata attenzione sulle pe-
santi problematiche sociali ed economiche.”
Assicura la propria presenza all'assemblea
anche il locale circolo del Partito della Ri-
fondazione Comunista, che definisce la
vicenda "l'ennesimo colpo che questo terri-
torio subisce da parte del governo e del suo
ministro alle politiche sociali, o meglio
antisociali, Fornero". Rifondazione incassa
anche il sostegno del segretario nazionale
Paolo Ferrero, l'unico leader nazionale al
momento ad essersi espresso, secondo il
quale "la sudditanza del Governo anche al
più flebile starnuto della Commissione eu-
ropea è sconcertante ed è un insulto alle
popolazioni che hanno subito il terremoto .
Anche Sinistra Ecologia e Libertà "è molto
preoccupata - si legge in un comunicato del
coordinamento cittadino con il quale aderi-
scono all'assemblea - per l’evolversi della
problematica". "La Commissione - sottoli-
nea Sel - ha richiesto come prassi solo dei
chiarimenti, quindi non c’è ancora una pro-
cedura d’efrazione aperta ne tantomeno una
condanna da parte dell’Europa".
Anche il Pdl, con il coordinatore Alfonso
Magliocco, che già a luglio 2012 aveva
lanciato l'allarme, critica la Fornero.
"La risposta data dal Ministro Fornero in
Senato dimostra la scarsa conoscenza della
problematica e soprattutto l'incapacità di
trovare una soluzione valida che non sia
quella della restituzione totale".
Secondo Alfonso Magliocco, infatti, la
Commissione europea, in data 19 giugno
2012 chiedeva solo chiarimenti alle autorità
nazionali in merito agli aiuti connessi al
terremoto del 6 aprile 2009 (e alle altre
calamità naturali che hanno comportato
l'erogazione di aiuti) e relativi alle agevola-
zioni fiscali e contributive concesse alle
imprese e ai soggetti economici ubicati nel
territorio del cratere”.
"Considerato che il Governo italiano ha
notificato, con colpevole ritardo, la conces-
sione degli aiuti soltanto il 2 luglio 2012 (ad
oggi la pratica è ancora all’esame della
competente direzione dell’Unione Europea)
e considerato che non ci risulta aperta nes-
suna procedura europea di infrazione a cari-
co dell'Italia, né emessa, da parte della
Commissione Europea, nessuna ingiunzione
di sospensione dell'erogazione degli aiuti (a
norma dell'art. 11, paragrafo 1 del regola-
mento CE n. 659/1999) non si capisce a che
titolo il Ministero guidato dalla Fornero
abbia emesso la circolare che di fatto porrà
una seria ipoteca sul futuro delle aziende
colpite dal sisma".
Durissima, infine, la presa di posizione
della locale Confindustria, il cui Presidente,
Fabio Spinosa Pingue, si chiede "dove sta la
certezza del diritto (di cui dovremmo essere
la Patria)?”
Pingue non risparmia critiche neanche ai
parlamentari. "La domanda giusta da porre,
invece, è la seguente: come mai un Governo
passa al Parlamento, che lo approva, un
provvedimento in contrasto con le norme
comunitarie? Ignoranza, ignavia, conto
della serva, raccolta di consenso elettora-
le. Adesso la situazione è grave, aperta su
più fronti: avverso il Governo che dovrà
farsi carico dell errore, anziché gettarlo in
collo agli onesti lavoratori, e al tavolo di
Inps e Inail che hanno reso esecutiva la
minaccia di infrazione paventata da Bruxel-
les".
"In punto di diritto - conclude Pingue - que-
sti ultimi possono pure avere ragione, ma
quale fosse il diritto doveva saperlo chi
lo produce a mezzo ordinanze e leggi. Di-
versamente a fare le leggi in Parlamento
possiamo andarci tutti, financo i nostri figli
che una partita di risiko la sanno giocare.
Carta vince carta perde invece si chiama
gioco d azzardo. Ed è vietato. Qualcuno
già suggerisce lo sciopero delle tasse: forse
l illegalità potrebbe essere una risposta
obbligata alla mancanza di legalità".
TASSE DA RESTITUIRE AL 100%, LA CITTA' SI MOBILITI
L’Aquila 19 ottobre 2012 n. 126
L’Aquila
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DI STEFANO A DE MATTEIS, "NON SIAMO COMMISSARIATI" Con le sue maliziose inesattezze Giorgio
De Matteis raggiunge l'unico scopo di
mettere sgambetti alla città, piuttosto di
contribuire al processo di discussione
che, oggi, vive una fase grottesca per la
vicenda della restituzione delle tasse.
Pare che l'unico all'oscuro sia il solo De
Matteis.
A lui che diffonde, solo adesso, abnormi-
tà sui compensi dei due manager degli
Uffici Speciali, gonfiandoli ad arte
(250mila euro annui, in luogo di meno di
200mila omnicomprensivi), ricordo la
pachidermica struttura commissariale e
subcommissariale che operava nel suo
più servile silenzio e della quale non si é
mai reso pubblico l'ammontare delle spe-
se. Inspiegabile, in questa ottica, la sua
assenza al momento della votazione in
Consiglio Comunale sugli emendamenti
al testo del decreto dove venivano stabili-
ti anche i compensi dei due manager.
Manager che non possono essere certo
definiti commissari, a meno di nuotare
nella disinformazione più totale, in quan-
to sottoscrivono l'incarico con i sindaci e
rispondono a loro con l'operato della
struttura.
Come non può essere definito commissa-
rio il capo dipartimento Diset del Mini-
stero, Aldo Mancurti, la cui nomina a
titolare della gestione stralcio si é resa
necessaria per sbloccare gli oltre 447
milioni di euro che il Commissario Chio-
di ha preferito lasciare residui, piuttosto
che pagare le imprese che hanno già la-
vorato nella ricostruzione.
Ricordo ancora, a lui che definisce carta
straccia la programmazione sulla rico-
struzione, che i Piani di Ricostruzione dei
Comuni del cratere, plauditi da Chiodi e
Fontana, ad oggi, sono costati 10 milioni
di euro, mentre quello del Comune del-
l'Aquila é stato fatto in housing.
Ed infine, sulla situazione dei precari
aquilani, ricordo a De Matteis che, da
vice presidente del Consiglio regionale,
avrebbe potuto adoperarsi per una legge
sulla loro stabilizzazione. Il solo Udc,
partito che in campagna elettorale lo ha
sostenuto, ha prodotto emendamenti alla
legge: per chiedere però la riduzione del-
la quota di riserva per i precari aquilani.
L’Assessore alla Ricostruzione
Pietro Di Stefano
PUNTELLAMENTI E SICUREZZA, SI RISCHIA CHIUSURA DEL CENTRO
Finalmente il 16 ottobre 2012 il consiglio
comunale ha affrontato concretamente un
aspetto della sicurezza dei cittadini in
relazione all'ordine del giorno sui puntel-
lamenti presentato da L'Aquila che vo-
gliamo.
Dopo 3 ore di accesa discussione possia-
mo dire che l'ordine del giorno è stato
analizzato nei suoi aspetti tecnici e am-
ministrativi e infine approvato all'unani-
mità con due emendamenti che vanno
anche oltre il testo presentato.
Con questo atto si pone al centro la salva-
guardia della vita umana al di là di ogni
altra motivazione: un cambio di mentalità
orientato ed evitare errori come quelli
che, come concause, portarono a tragedia
del 6 aprile 2009.
Ci allineiamo quindi alle corrette proce-
dure che ad esempio in Giappone, una
volta chiarito che la concausa della trage-
dia è stato l'errore umano, hanno portato
la compagnia che gestiva le centrali nu-
cleari alla piena assunzione di responsa-
bilità per la trascuratezza del rischio.
Per quanto ci riguarda bisogna considera-
re che sui puntellamenti hanno agito in
tre anni agenti atmosferici intensi (non
ultima la nevicata dello scorso anno),
movimenti di assestamento e vibrazioni
per il passaggio di mezzi. Questi fatti,
come si evince dalle note tecniche speci-
fiche, pongono una questione di massima
importanza per la sicurezza e l'incolumità
dei cittadini.
Il 16 ottobre 2012 l'assise comunale aqui-
lana ha investito quindi la giunta del pro-
blema impegnandola ad adoperarsi con
estrema tempestività per il monitoraggio
dei puntellamenti e la relativa manuten-
zione che, qualora non fosse possibile,
non potrà che obbligare, con l'ausilio dei
vigili del fuoco, alla chiusura delle strade
a rischio fino alla effettiva messa in sicu-
rezza.
Su ogni passaggio di questo iter L'Aquila
che vogliamo continuerà a vigilare ma al
contempo esprime soddisfazione per il
fatto che si comincia a parlare concreta-
mente di sicurezza; un argomento molto
caro al gruppo consiliare che ne ha fatto
una delle prerogative della campagna
elettorale, nella convinzione che questa
sia la base per la rinascita della città.
Vincenzo Vittorini
Capogruppo in Consiglio Comunale
L'Aquila che vogliamo
L’Aquila 19 ottobre 2012 n. 126 6
L’Aquila
L'AQUILA CHE VOGLIAMO, SULLE POLVERI DEI CANTIERI Come promotrice della relati-
va istanza, nella scorsa riunio-
ne della 2^ Commissione Con-
siliare, L'Aquila che vogliamo
ha posto la questione dell'in-
quinamento da polveri conse-
guente l'attività dei cantieri.
Nel corso della riunione il
Presidente e i Commissari
sono stati resi edotti degli a-
spetti sanitari e normativi della
questione, nonché della lettera
inviata dal Capogruppo Vin-
cenzo Vittorini agli organi
competenti allo scopo di sti-
molare una approfondita valu-
tazione della questione.
Accade infatti che a fronte
della diffusione di polveri si-
curamente dannose alla salute
pubblica non si riscontra un
monitoraggio adeguato e una
normativa specifica a cui far
riferimento, soprattutto nel
caso di una problematica su
scala così diffusa come a L'A-
quila.
L'istanza di L'Aquila che vo-
gliamo punta innanzitutto a
dati precisi e qualificati attra-
verso il rilevamento più capil-
lare, con un maggior numero
di centraline collocate nei pun-
ti nevralgici della città.
Una volta in possesso dei dati
bisognerà agire di conseguen-
za con tecniche e pratiche ade-
guate, cogliendo magari l'oc-
casione per fare de L'Aquila
un laboratorio per l'innovazio-
ne tecnologica e di buone
prassi per il rilevamento e la
prevenzione.
Secondo L'Aquila che voglia-
mo quindi si tratta di puntare a
cantieri sicuri al 100% anche
sotto questo profilo, prima di
tutto per chi vi opera e di con-
seguenza per tutta la città
coinvolta nella ricostruzione.
Anche questo aspetto per L'A-
quila che vogliamo costituisce
un passaggio importante per la
sempre invocata sicurezza
della città al 100% e a 360
gradi.
Al termine della trattazione
dell'argomento la 2^ Commis-
sione Consiliare ha deliberato
all'unanimità di procedere ad
un lavoro congiunto di Com-
missari e tecnici per la reda-
zione di un documento tecni-
co-amministrativo da portare
all'attenzione del Consiglio
Comunale.
Tale documento dovrà rendere
conto alla cittadinanza della
situazione e al contempo trac-
ciare linee guida operative per
il controllo e la profilassi.
Il Consiglio Comunale si tro-
verà quindi nella possibilità di
operare concretamente, al di
fuori degli schieramenti pre-
concetti, per adottare soluzioni
efficaci in tempi ragionevoli.
Per L'Aquila che vogliamo
questo modello propositivo
ribadisce di fatto un metodo
virtuoso che deve essere perse-
guito con tenacia e al di fuori
delle logiche elettoralistiche
sui tutti i temi strategici per la
città.
Solo così sarà possibile uscire
dal tunnel della miriade di
problemi irrisolti della rico-
struzione.
In fondo è a questo che sono
chiamati gli amministratori
della nostra città.
Vincenzo Vittorini
Capogruppo in
Consiglio Comunale
L'Aquila che vogliamo
IMPRUDENTE E FERELLA, INTERROGAZIONE SULLA SICUREZZA IN CITTA'
Il tema della sicurezza resta una priorità
nel territorio aquilano. Lo scorso 26 giu-
gno, si è tenuta una conferenza dei capi-
gruppo sull’argomento. Una riunione
convocata anche a seguito del richiamo
nelle sedi di appartenenza del personale
delle forze di polizia aggregate alla Que-
stura dell’Aquila dopo il terremoto. Nel
corso della discussione, svolta alla pre-
senza del Sindaco per buona parte della
stessa, sono state fatte alcune richieste e
prese determinazioni sulle azioni da porre
in essere. A quasi quattro mesi di distanza
il problema permane e per questo abbia-
mo presentato un’interrogazione che do-
vrà essere discussa in una delle prossime
sedute del Consiglio Comunale.
Nel documento chiediamo al Sindaco
Cialente se gli esiti di quella conferenza
dei capigruppo sia mai stata riportata al-
l’interno del Comitato Provinciale sulla
Sicurezza e con quali eventuali risultati.
Inoltre, desideriamo conoscere il motivo
per cui i capigruppo non siano mai stati
messi al corrente della nota inviata il me-
se scorso alla Presidenza del Consiglio
Comunale e ai capigruppo stessi dai sin-
dacati SIULP e SAP, in cui venivano
evidenziate delle problematiche sull’argo-
mento. Ci sarà mai stata, da parte dell’-
Amministrazione comunale, una risposta
a questa lettera?
Con l’interrogazione, infine, miriamo a
conoscere il periodo in cui sarà convocato
il Consiglio comunale per discutere sulla
sicurezza nel suo complesso, così come
convenuto in conferenza dei capigruppo.
Daniele Ferella
(Tutti per L’Aquila)
Emanuele Imprudente
L’Aquila Città Aperta)
L’Aquila 19 ottobre 2012 n. 126 7
ABRUZZO ENGINEERING, FATECI FARE LA BANDA LARGA La Provincia dell'Aquila, convocherà
entro la prossima settimana, un incontro
per valutare misure adatte per salvaguar-
dare i 180 lavoratori di Abruzzo Enginee-
ring, che questa mattina si sono fatti
"sentire" durante l'assise del Consiglio
Provinciale. L'unica ancora di salvezza
rimane quella di utilizzare le varie pro-
fessionalità, per completare il progetto di
banda larga. D'accordo su questo pratica-
mente tutti, in testa Del Corvo e Giulian-
te.
Abruzzo Engeneering, nonostante il ri-
corso vinto al Tar, come società in house
della Regione Abruzzo, ha visto la revoca
ed il blocco dell’affidamento diretto delle
commesse da parte della Regione, e corre
grossi rischi per il futuro.
Sempre la Regione, per non farsi soffiare
un bel gruzzolo di finanziamenti europei,
in parte destinati alla società mista pub-
blica, con procedura diretta, ha dovuto
riprogrammare i fondi Por-Fesr 2007-
/2013. Il tutto perché l’Ue ha dichiarato
impossibile rendicontare le spese, per via
dell’affidamento diretto ad Abruzzo En-
gineering.
La Provincia detiene il 10% del pacchetto
azionario, il 60% è della Regione, mentre
il 30% è appannaggio del socio privato
Selex Management. Con la banda larga,
Abruzzo Engeneering andrebbe a recupe-
rare liquidità e commesse, nonché dareb-
be una grande mano alle Amministrazio-
ni locali, che potrebbero ottimizzare le
loro funzioni.
Preoccupati i lavoratori, che se la prendo-
no con Chiodi..
Su www.leditoriale.com, testo ed inter-
viste di Matilde Albani, riprese Elisa-
betta Di Giorgio
Regione
ABRUZZO ENGINEERING, PIETRUCCI: "SERVONO AZIONI DEFINITIVE"
Sulla manifestazione posta in essere dai
lavoratori di Abruzzo Engineering ed a
seguito dell'incontro tra la rappresentanza
dei lavoratori ed i capigruppo provinciali,
il consigliere provinciale Pierpaolo Pie-
trucci ha emesso il seguente comunicato
stampa: "Sono molto soddisfatto di quan-
to emerso dall’incontro tra il presidente
della Provincia Antonio Del Corvo, i
capigruppo in Consiglio provinciale e i
lavoratori di Abruzzo Engineering. Im-
portante la reazione del presidente Del
Corvo che, dimostrando di conoscere
bene l’aspetto tecnico della questione,
anche nella considerazione che la Pro-
vincia detiene il 10 per cento delle quote
societarie, ha dato la piena disponibilità
a prendersi a cuore sia il destino dei la-
voratori, in termini di salvaguardia occu-
pazionale, che del reale rilancio della
società stessa. Mi auguro, ora, che porti
immediatamente la vicenda su un tavolo
istituzionale con il presidente della Giun-
ta Regionale, Gianni Chiodi, i soci di
Abruzzo Engineering e le rappresentanze
dei lavoratori, convocando senza indu-
gio, già dalle prossime ore, una riunione
dedicata come, peraltro, richiesto dall’-
ordine del giorno votato all’unanimità
dal Consiglio provinciale. Servono, ora,
azioni incisive e soluzioni definitive per i
dipendenti di Abruzzo Engineering: il
nostro territorio, infatti, non può più per-
mettersi di perdere ulteriori occupati.
Dietro ognuno di essi, ci sono storie di
vita, bambini, famiglie che da troppo
tempo sono costrette ad una esistenza
precaria.
Lo stesso Governo, infine, farebbe bene,
sin da ora, ad attivarsi per una proroga
dei contratti dei lavoratori precari della
ricostruzione, nel caso in cui i tempi per
la costituzione degli Uffici speciali do-
vessero prolungarsi, considerando il loro
lavoro prezioso e la professionalità ac-
quisita, ormai indispensabile per la rina-
scita di questo territorio".
L’Aquila 19 ottobre 2012 n. 126
Regione
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METANODOTTO SNAM, MORONI DIFFIDA LA REGIONE Come assessore comunale alle Opere pub-
bliche e all’Energia, e anche per conto del
Coordinamento Interregionale Antigasdotto,
ho rivolto una formale diffida al presidente
della Regione Abruzzo Gianni Chiodi, all’-
assessore regionale all’Ambiente Mauro Di
Dalmazio e al dirigente regionale del settore
Parchi, Territorio, Ambiente ed Energia
Antonio Sorgi, affinché, nella specifica
conferenza dei servizi, e comunque nelle
sedi istituzionali in cui la Regione Abruzzo
è chiamata a esprimere il proprio parere,
non sostengano che il metanodotto Snam e
la centrale di compressione prevista nel
relativo progetto non necessiterebbero di
conformità urbanistica. Tali posizioni, infat-
ti, non trovano alcun riscontro e sono, anzi,
in aperto contrasto con la normativa edilizia
vigente nel nostro Paese.
Nella nota ho chiesto altresì di ricevere
comunicazione di ogni atto riguardante i
procedimenti relativi al metanodotto e alla
centrale di compressione.
Ho inoltre rivolto una richiesta formale di
incontro sul progetto del metanodotto al
presidente della Provincia dell’Aquila An-
tonio Del Corvo e alla vice presidente Anto-
nella Di Nino.
Ricordo infatti che, nel corso dell’incontro
sull’argomento tenutosi nel maggio scorso
presso la sede del Ministero per lo Sviluppo
economico, alla presenza del presidente
della Regione Chiodi, dell’assessore Di
Dalmazio, del dirigente Sorgi, della vice
presidente della Provincia Di Nino e dei
rappresentanti del Comune di Sulmona,
l’architetto Sorgi, come risulta dai verbali,
assimilando di fatto il metanodotto Foligno
- Sulmona e l’annessa centrale di compres-
sione a opere di urbanizzazione, avrebbe
teorizzato che, di conseguenza, sulla base
della legge regionale in materia non neces-
siterebbero di conformità urbanistica. Si
tratta di una tesi del tutto priva di fonda-
mento, dal momento che, come recita la
normativa nazionale, solo le reti energetiche
di distribuzione possono ricadere in questa
categoria, mentre ne sono escluse quelle di
trasporto, quali, per l’appunto, i grandi me-
tanodotti ed elettrodotti. Inoltre, sostenere
che la realizzazione del metanodotto non
necessita di conformità urbanistica è una
evidente assurdità, alla luce delle note riper-
cussioni dell’opera in termini ambientali,
economici, turistici e, soprattutto, di perico-
losità sismica. Le stesse considerazioni
valgono per la centrale di compressione,
trattandosi di un impianto grande e com-
plesso, con un impatto elevatissimo sia sul
territorio che sulla salute dei cittadini. In-
somma, per opere di questo tipo, se fosse
attendibile la tesi del dirigente regionale,
basterebbe la denuncia di inizio attività.
Alla luce di questi presupposti ribadisco
inoltre la necessità di un incontro, del quale
da tempo aspettiamo la convocazione, da
parte del sottosegretario allo Sviluppo eco-
nomico De Vincenti, allo scopo di affronta-
re la discussione alla presenza di tutti i sog-
getti e i rappresentanti del territorio interes-
sati e coinvolti nella realizzazione del pro-
getto della Snam.
L’Assessore alle
Opere pubbliche e all’Energia
Alfredo Moroni