Date post: | 28-Mar-2016 |
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Con il contributo di
OSSERVATORIO SUL MONDO GIOVANILE
Il rapporto tra giovani E L’ECONOMIA
“Il denaro
non riuscirà mai
a ripagarci
per ciò che noi
facciamo per lui.Rupert Dylan Murdoch
1. Introduzione
2. Il sondaggio
3. Il campione intervistato
4. I giovani e l’economia
10. Risparmio, spese e fonti di reddito
12. Gli strumenti dell’economia
14. Conclusioni
19. Bibliografia
L’Osservatorio sul mondo giovanile
“Young FVG”, nato nel 2009 per
cercare di porre l’opinione dei
giovani al centro del dibattito sulle
politiche giovanili, è giunto al
quarto anno di attività.
La continuità del progetto ha
permesso la realizzazione di un
percorso di analisi che trova
nuovi e continui spunti dopo ogni
sondaggio: il punto di partenza è
stato il rapporto dei giovani con la
società civile e con il mondo del
lavoro, per poi passare alla cultura
e alle nuove tecnologie.
Riuscire a raccogliere l’opinione
dei diretti interessati rappresenta
il punto di partenza per fare in
modo che questa attività diventi
uno strumento importante; che
permetta di avere un quadro
ben delineato sulla situazione
giovanile e che rappresenti per
tutti l’occasione di affrontare le
problematiche da un punto di vista
diverso, mettendo in luce nuovi
elementi, necessità e aspettative.
L’obiettivo primario è sempre
quello di fornire alle istituzioni un
punto di vista diverso e dettagliato,
che metta in luce le difficoltà e
le reazioni del mondo giovanile
alle problematiche presenti nella
società.
In un periodo in cui l’economia
sembra essere il fattore
fondamentale che è in grado di far
funzionare o fallire l’intera società,
dalla politica alla cultura; in una
società basata sul denaro e sulla
capacità di consumo, si è pensato
di cercare di analizzare quale sia
la posizione dei giovani.
Se i mutamenti repentini che il
mondo occidentale ha subito nei
vari fattori fondanti la società
hanno portato ad un nuovo modo
di affrontare i problemi economici
e se, di fronte ad una crisi, i
giovani pensano di recuperare i
modelli economici tradizionali.
Questo studio si sviluppa in tre aree
tematiche principali.
Inizialmente è stata analizzata
la situazione economica attuale
cercando di capire il livello
di soddisfazione, la speranza
per il futuro e il giudizio sullo
stato dell’economia italiana.
Si è poi passati ad analizzare
l’atteggiamento dei giovani nel
rapporto col denaro, in particolare
alla propensione al risparmio e alle
tipologie di spese; per concludere
con l’analisi degli strumenti
economici quotidiani.
Uno sguardo senza preconcetti
che vuole i giovani come
protagonisti e artefici della
costruzione del proprio futuro.
Un sondaggio d’opinione che mette
in primo piano i giovani, le loro
percezioni e le loro aspettative,
un punto di vista diverso per un
approccio diverso alle problematiche
del mondo giovanile.
1
Per meglio analizzare la condizioni
dei giovani residenti in Friuli Venezia
Giulia abbiamo scelto di effettuare
un sondaggio demoscopico che
coinvolgesse un numero consistente
di soggetti intervistati.
Per ampliare il più possibile la
tipologia di persone raggiunte, e
quindi giungere ad un campione
il più rappresentativo possibile
dell’intera popolazione regionale,
sono stati utilizzati diversi metodi
per la raccolta dei questionari.
Innanzitutto l’intervista personale,
il cosiddetto Metodo PAPI (Paper
And Pencil Interview).
Le interviste vengono condotte
direttamente presso le abitazioni
dei cittadini, ovvero presso
luoghi pubblici ed esercizi
commerciali, ovvero ancora
attraverso l’intervento mirato su
gruppi di utenti (genitori di figli in
età scolare, studenti universitari,
ecc.)
Ad integrazione, le interviste via
Internet, effettuate con metodo
CAWI (Computer Assisted Web
Interview): gli utenti vengono
contattati attraverso l’invio di una
mail che presenta la ricerca ed
indica il sito a cui collegarsi per
partecipare al sondaggio.
Trattandosi di un sondaggio che
mira a rappresentare le opinioni e
la percezione di tutti i giovani del
Friuli Venezia Giulia, il campione
da utilizzare è stato identificato in
4802 interviste, divise per classe
di età e zona di residenza.
Per effettuare la suddivisione in
classi è stato preso a modello il
database ISTAT (http://demo.
istat.it/).
Il sondaggio si è svolto tra il 20
settembre 2012 e il 20 febbraio
2013.
2
I giovani residenti in Friuli Venezia Giulia divisi per fascia d’età
Provincia di Residenza 14-18 19-25 26-29 TOTALE
TOTALE FVG
UDINE
PORDENONE
GORIZIA
TRIESTE
21.565
13.324
5.538
9.060
49.487
32.960
20.405
7.934
13.240
75.539
22.582
14.506
5.129
6.805
49.076
77.107
48.235
18.601
29.150
173.039
Il campione intervistato
Provincia di Residenza 14-18 19-25 26-29 TOTALE
TOTALE FVG
UDINE
PORDENONE
GORIZIA
TRIESTE
615
379
162
263
1.419
683
450
160
195
1.488
2.196
1.381
510
715
4.802
898
552
188
257
1.895
3
“Qualcuno ha definito l’economia
come la scienza che studia quanto
tutti credono di sapere e non sanno.
Ciascuno di noi fa dell’economia tutti
i giorni, andando a lavorare, andando
a comperare nei negozi, in banca
a depositare o prelevare denaro;
pagando le imposte, scioperando e in
mille altri modi diversi. Immersi fino
al collo nell’economia, immaginiamo
di sapere quel che facciamo, quel
che fanno gli altri, quel che ci
succede intorno.” 1
Analizzare il rapporto tra giovani
ed economia significa, quindi,
analizzare la quotidianità, il modo in
cui i giovani entrano in contatto con
il gioco dei “beni” e dei “desideri”
su cui si fonda l’economia.
La materia è talmente complessa e
interdisciplinare che risulterebbe
impossibile un’analisi a tutto
campo, ma è riassumibile in
un’unica parola: appropriazione.
L’individuo si realizza all’interno
della struttura sociale in base alla
personale capacità di appropriarsi
dei beni necessari alla realizzazione
dei propri desideri.
Nella vita quotidiana i bisogni
diventano desideri.
Il bisogno passa attraverso il
filtro del linguaggio, dei divieti
e dei permessi esterni, delle
inibizioni e degli impulsi, del
lavoro e del guadagno; il bisogno
fa parte della condizione umana.
I desideri assumono per ciascuno
caratteristiche individuali,
in funzione del gruppo di
appartenenza.
La capacità di soddisfare i propri
bisogni personali, realizzare i propri
desideri e le proprie aspettative
diventano il punto di partenza di
questo studio.
1. I giovani e l’ECONOMIA
4
5
In che modo i giovani affrontano
questo particolare periodo storico
dove gli strumenti per soddisfare
i propri bisogni stanno diventando
sempre meno efficaci?
Il fattore economico, inteso in
questo caso come la capacità di
avere del denaro a disposizione
per soddisfare i bisogni primari e i
desideri, è il fondamento della vita
quotidiana dei giovani fin dalla più
tenera età. Si tratta, ora, di capire
quale sia la posizione dei giovani
innanzitutto rispetto alla propria
condizione economica e alla
speranza per il futuro, poi rispetto
a quella che può essere considerata
la situazione complessiva della
società italiana.
Come si evince dal grafico
sottostante, alla domanda “quanto
sei soddisfatto della tua attuale
condizione economica?” la maggior
parte dei giovani si ritiene poco
soddisfatta. Incrociando i dati
emerge una realtà giovanile
nettamente divisa tra lavoratori
e studenti: la percentuale degli
insoddisfatti cala sensibilmente
tra gli studenti e sale alla quasi
totalità dei lavoratori.
1 Ricossa S., (1983), Perché studiare l’economia, in “Nuova secondaria”, 01, p.33.
Quanto sei soddisfatto della tua attuale situazione economica?
Molto Abbastanza Poco
7,46%
28,36%
64,18
La crisi colpisce i giovani, come
tutti, riducendone il livello di
occupazione, le opportunità di
lavoro, il reddito e, quindi, qualità
e quantità dei consumi. Ma finisce
per colpirli ancor più di adulti e
anziani, perché amplifica debolezze
strutturali di questa generazione,
ben antecedenti alla crisi: in
particolare i livelli decisamente
elevati di precarietà lavorativa che
caratterizzano la condizione di tanti
giovani, in modo particolarmente
grave di coloro che provengono da
famiglie di livello sociale medio-
basso.
I giovani e l’ECONOMIA
6
Quanto sei soddisfatto della tua attuale situazione economica?- Giovani fino a 18 anni
Molto Abbastanza Poco
41%
52%
7%
7
- Giovani dai 19 ai 29 anni
Molto Abbastanza Poco
14% 6%
80%
- Lavoratori
Molto Abbastanza Poco
3%6%
91%
- Studenti
Molto Abbastanza Poco
70%
7%
23%
Gli anni Duemila “sembrano
irrimediabilmente malati di passato”
e ogni aspetto della nostra società
sembra soffrire della stessa
patologia: tutto è orientato al passato,
il futuro rimane sempre un’incognita
pericolosa.
MA COSA PENSANO I GIOVANI DEL
LORO FUTURO ECONOMICO?
Una netta maggioranza è pessimista
ma le posizioni diametralmente
opposte tra studenti e lavoratori
si ripresentano anche in questo
caso.
Chi lavora è ottimista sul
miglioramento della propria
condizione nei prossimi mesi,
mentre gli studenti non si aspettano
mutamenti nel futuro immediato.
L’analisi della situazione generale
è invece abbastanza omogenea tra
le varie fasce d’età, forse dovuta
all’influenza esterna dei media
che ne condizionano in parte il
giudizio.
La grande maggioranza dei giovani
vede l’economia italiana in crisi e
senza prospettive di crescita, per
circa un sesto degli intervistati,
l’economia è solida ma ferma e solo
una minima parte la percepisce in
crescita.
I giovani e l’ECONOMIA
8
Come giudichi l’economia italiana allo stato attuale?
In crisi e senza prospettive 79%
Solida ma senza sviluppo 16%
Solida e in crescita 5%
9
Nei prossimi mesi pensi che la tua situazione economica possa migliorare?
SI37,31%
NO62,69%
- Lavoratori
SI70%
NO30%
- Studenti
SI4%
NO96%
In questa sezione si cerca di
analizzare quale sia il rapporto dei
giovani con il risparmio utilizzando
due principali chiavi di lettura.
In primo luogo, i giovani di oggi
affrontano un mercato del lavoro
duale, per cui vi è una separazione
marcata tra chi ha un’occupazione
e un reddito fissi e chi invece
comincia la propria vita lavorativa
con esperienze meno stabili.
Inevitabilmente, il diverso grado di
stabilità delle entrate e le differenze
di reddito generano potenzialità
di risparmio e di investimento
differenti all’interno del campione
analizzato. Esiste una diversa
attitudine verso il risparmio tra chi
lavora, chi è in cerca di lavoro e chi
studia.
In secondo luogo, si cerca
di studiare l’approccio di una
generazione con le prime scelte
indipendenti in termini di
investimento e risparmio.
Si tratta di cercare di comprendere
il livello di importanza che viene
dato all’accantonamento di
risorse e quale sia la motivazione
prevalente che li spinge a
risparmiare. La materia è piuttosto
complessa e soggetta a variabili
molto instabili e soggettive, quali
la programmazione del proprio
futuro economico per i giovani che
cominciano ad avere a disposizione
i primi redditi; l’evoluzione del
passaggio alla vita indipendente
lontana dalla famiglia e il passaggio
dalla condizione di studenti a
quella di lavoratori.
Il punto principale, al di là della
specificità delle singole scelte
personali, rimane comunque
l’opinione che i giovani hanno del
risparmio a prescindere dalle loro
Risparmio, spese e fonti di reddito
10
11
esperienze e condizioni di vita.
Si è potuto notare come per la
maggioranza dei giovani il risparmio
sia un mezzo per avere fiducia nel
futuro (46%) o in ogni caso uno
strumento per vivere serenamente
(41%), mentre solo per pochi
(5%) significa creare dei depositi,
se non addirittura uno strumento
per diventare ricchi (4%) oppure
uno strumento inutile (4%). Si
evince quindi che i giovani, pur se
ancora scarsamente indipendenti
da un punto di vista economico,
con una scarsa potenzialità di
risparmio e una ridotta propensione
all’investimento, tendono a
considerare l’accantonamento di
risorse come uno strumento di
salvaguardia per il futuro.
In questo particolare momento storico secondo te è meglio:
Non rinunciare a nulla ricorrendo a prestiti in denaro9%
Scegliere con attenzione come spendere, senza preoccuparsi di risparmiare
43%
Riparmiare più denaro possibile48%
Analizzare il rapporto tra giovani ed economia significa anche cercare di comprendere il rapporto dei giovani con gli strumenti che regolano l’economia. Il sistema bancario è diventato negli ultimi anni un riferimento obbligato per tutti, per tutto quello che concerne il denaro. Vista l’importanza che le banche hanno assunto nella vita quotidiana di ogni singolo cittadino, appare rilevante recepire l’opinione dei giovani nei confronti di questo sistema. Se da un lato una larga maggioranza ha fiducia nel sistema bancario, il 40% degli intervistati ritiene che sia meglio non tenere i soldi in banca e più della metà, pur ritenendo corretto il sistema, non si sente tutelato.Per quanto riguarda la gestione dei risparmi, è emerso che esiste una bassa propensione agli investimenti a causa della scarsa
disponibilità finanziaria. Infatti, più della metà di coloro che non hanno investito, ha affermato che le somme di cui avrebbe potuto disporre erano troppo esigue, non lo ha fatto perché non sapeva come orientarsi tra gli investimenti o non avrebbero comunque avuto sufficienti risorse finanziarie per poter decidere di intraprendere un investimento.Benché i problemi siano riconducibili in primo luogo ai mezzi limitati da investire, non è chiaro quanto i giovani ricorrerebbero ai mercati finanziari se anche avessero più mezzi a disposizione. Si può supporre che molti sceglierebbero, probabilmente, forme alternative per l’impiego delle proprie risorse.L’analisi degli strumenti di pagamento, conferma quanto rilevato in precedenza: il 44% preferisce il contante ed è
Gli strumenti dell’economia
12
13
riconducibile alla percentuale di quanti non hanno fiducia nel sistema. Molto interessante è invece il dato relativo agli strumenti telematici o legati all’uso telematico: bancomat, carta di
credito e carte prepagate sono gli strumenti preferiti da poco più della metà dei giovani. Bonifici e assegni raccolgono solo una quota marginale di consensi.
Cosa ne pensi del sistema bancario?
È serio e affidabile
È corretto ma non tutela i miei interessi
È meglio non tenere soldi in banca
9%
53%
38%
Quale tipo di pagamento preferisci?
Contante Bancomat Bonifico
44%
52%
3%
Assegno
1%
In un quadro generale piuttosto complesso e in continua evoluzione, affrontare un tema impegnativo come quello dell’economia non è agevole soprattutto per i più giovani.La vita quotidiana è pregna di continui riferimenti a situazioni di crisi e di stimoli che accentuano i bisogni dei giovani; un difficile equilibrio tra contrazione della possibilità di spesa e necessità di alimentare il mercato del consumo. In un contesto così difficile e con equilibri sempre più instabili si è riusciti a ricostruire uno spaccato del mondo giovanile che ha messo in evidenza dei dati interessanti. Le difficoltà in cui si trovano i giovani d’oggi non sono che la punta di un gigantesco iceberg, vittime inconsapevoli di un sistema sociale che conduce al sacrificio delle prospettive di lungo periodo a favore degli effetti a breve termine. La scarsa fiducia di un miglioramento futuro e l’insoddisfazione per la propria condizione economica sono i dati più rappresentativi che confermano le difficoltà dei giovani.Ma in un panorama così compromesso e con una scarsa fiducia nel futuro, l’etica del risparmio e dell’accantonamento
di risorse non viene meno tra i giovani del Friuli Venezia Giulia. Anche se risparmiare non è cosa per giovani, la bassa potenzialità di generare risparmio contribuisce a limitare gli investimenti da parte dei giovani stessi. È pertanto importante contribuire a sensibilizzare e incentivare la propensione al risparmio da parte delle nuove generazioni in vista di un futuro in cui avranno maggiori disponibilità e in cui sarà importante che possano compiere scelte consapevoli.Il passaggio da lavoratori/produttori a consumatori è analizzato e spiegato dalla sociologia contemporanea, che mette in luce come oggi il succedersi delle generazioni sembri interpretabile mediante le categorie di precarietà e provvisorietà, aspetti caratterizzanti una società basata sull’incertezza. L’insicurezza, alla luce delle trasformazioni socioeconomiche e del mercato del lavoro non è una prospettiva temporanea in vista di un futuro definito e sicuro, ma si rivela per un numero crescente di persone una condizione permanente di vita.La reazione del mondo giovanile a questa insicurezza è la ricerca di fonti di reddito 14
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fin dall’età scolare. Il gran numero di studenti che traggono la maggior parte del loro reddito dal lavoro dimostra che la volontà di indipendenza e di autorealizzazione esiste e spinge questa fascia della popolazione a reagire alla contrazione del reddito delle famiglie con la ricerca di fonti di reddito diverse e alternative.L’analisi delle pratiche di consumo dei giovani può essere considerata una delle chiavi di lettura per analizzare la società contemporanea e l’universo giovanile, in quanto consente di comprendere e approfondire come si costruiscono le identità, si definiscono gli stili di vita e si sviluppano le relazioni intra e intergenerazionali. Ma l’analisi dei consumi permette anche di capire la qualità e la quantità delle fonti di reddito disponibili: la maggior parte del reddito viene investita nei generi alimentari, quindi nella sopravvivenza, mentre il resto della disponibilità nel campo delle interazioni sociali. Un chiaro segnale in controtendenza con il pensiero collettivo che vuole il mondo giovanile chiuso in se stesso, refrattario
al contatto sociale e totalmente dipendente dalla tecnologia.Negli ultimi anni l’immagine del sistema bancario è stata travolta da scandali di grosse proporzioni che ne hanno minato la credibilità. Per contro, lo sviluppo di nuove tecnologie unitamente a delle politiche mirate, ha permesso il diffondersi in maniera capillare di nuovi strumenti finanziari in sostituzione del contante. Il mondo giovanile, pur rispondendo in maniera non compatta a questa innovazione, dimostra di avere molta familiarità con strumenti di pagamento telematici e “immateriali” anche se occorre sottolineare che l’uso del contante rimane la forma di pagamento più diffusa.Dallo studio emerge una realtà giovanile consapevole della difficoltà del momento, non troppo fiduciosa per le attuali proposte per il futuro ma determinata a trovare delle soluzioni. Un mondo giovanile vivace e determinato, desideroso di mettere in campo i propri valori per creare un futuro economico meno incerto e più concreto.
“Tra l’avarizia
e la prodigalità
sta l’economia,
ed è questa
una virtù che l’uomo
onesto deve praticare”Paolo Mantegazza
Fonti informatichehttp://www.tonioloricerca.it/Febbraio-2011/un-futuro-di-speranza-per-i-giovani.htmlhttp://www.giovaniverona.it/media/asset/giovani-ed-economia/47/http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/italie/La-teoria-economica-e-i-giovani-choosy-15447http://www.wthink.it/2011/06/la-produzione-di-videogiochi-in-italia-uno-spazio-stretto-per-la-creativita-giovanile/http://www.rapportogiovani.it/2013/01/21/i-giovani-il-lavoro-e-linquietudine-per-un-futuro-fragile/http://www.istat.it/it/files/2012/05/Capitolo_2.pdfhttp://www.fondazionenordest.net/Giovani--stili-di-vita-e-consumi.194.htmlhttp://www.jaitalia.org/images/files/ioeleconomia_ebook_2013.pdfhttp://www.claudiodominech.com/?tag=economiahttp://www.uniurb.it/lapolis/documents/opuscolo_consumattori_05052010_print.pdfhttp://www.unimc.it/riviste/index.php/es_s/article/download/430/270http://www.eures.it/dettaglio_ricerca.php?id=16http://www.acri.it/7_even/7_even_files/Acri_Ipsos_2012.pdfhttp://www.centroeinaudi.it/images/abook_file/indagine%20sul%20risparmio%202012.pdfhttp://213.254.4.222/GIOVANI/DAVICO.pdfhttp://www.acdivoca.org/site/Lookup/ACDIVOCA_YouthDriveFutureEconomicGrowth/$file/ACDIVOCA_YouthDriveFutureEconomicGrowth.pdfhttp://www.un.org/esa/socdev/unyin/documents/wyr05part1.pdfhttp://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/j.1468-0297.1997.tb00085.x/full
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19
Grafica: GIOVANIDEE
Stampa: FLYERALARM S.r.l. Bolzano
Finito di stampare: MARZO 2013
www.giovanidee.netwww.youngfvg.com
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