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I matematici italiani nel ventennio fascista · Biomatematica. Come fisico-matematico, le sue...

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I MATEMATICI ITALIANI NEL VENTENNIO FASCISTA Potenza, 15 febbraio 2019
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I MATEMATICI ITALIANI

NEL VENTENNIO FASCISTA

Potenza, 15 febbraio 2019

DALL’UNITÀ D’ITALIA ALLA PRIMA GUERRA

MONDIALE

LA SCUOLA DI GEOMETRIA ALGEBRICA

(ITALIENISCHE GEOMETRIE)

Luigi Cremona (1830-1903)

Studio delle curve

algebriche attraverso le

trasformazioni

birrazionali

Corrado Segre (1863-1924)

Studio delle superfici

algebriche con la

geometria proiettiva

iperspaziale

GLI ALLIEVI DI SEGRE A TORINO

Guido

Castelnuovo

(1865-1952)Federigo Enriques

(1871-1946) Francesco

Severi

(1879-1961)-Contribuiscono alla creazione della teoria delle superfici e

alla loro classificazione.

-Avviano gli studi sulle varietà algebriche di dimensione

superiore

Severi non nasconde le sue idee

socialiste.

A Padova si impegna molto sia in campo

amministrativo che politico: è direttore

della Scuola di Ingegneria, consigliere

comunale e assessore per l’Istruzione,

membro della commissione comunale

per il piano regolatore, presidente delle

aziende municipalizzate del gas e

dell’acqua.

Quando si trasferirà a Roma, diventeràrettore dell’Università di Roma.

Castelnuovo abbandonerà

le ricerche in Geometria

algebrica per dedicarsi alle

matematiche elementari,

alla storia della matematica

e al calcolo delle probabilità

Enriques non abbandonerà mai

completamente le sue ricerche

in Geometria algebrica, si

dedicherà alla formazione

docenti e alla didattica della

matematica.

LA POLEMICA TRA ENRIQUES E CROCE

Enriques è interessato alla filosofia come sintesi

dello studio e delle riflessioni non solo sulla

storia, ma anche sulla natura.

Croce invece sentiva il

dovere di proteggere il

proprio pensiero dal

potere della scienza.

Benedetto Croce

(1866-1952)

Giovanni Gentile

(1875-1944)

ENRIQUES FONDA LA SFI E LA RIVISTA DI

SCIENZE

Congressi nazionali SFI:

L’ordinamento delle università in

rapporto alla filosofia (1906);

Il rinascimento filosofico nella

scienza contemporanea (1907);

La metafisica di Hegel considerata

da un punto di vista scientifico

(1908).

Enriques fonda nel 1906 la Società

Filosofica Italiana e pubblica a Bologna la

Rivista di Scienze (dal 1910 Scientia), con

Eugenio Rignano (filosofo), Giuseppe

Bruni (chimico),, Antonio Dionisio

(medico), Andrea Giardina (biologo-

zoologo).

IV CONGRESSO INTERNAZIONALE

FILOSOFIA, BOLOGNA, 1911

……volenteroso Professor Enriques,

che con zelo ma scarsa preparazione

si diletta di filosofia… (Croce)

LA SCUOLA DI FISICA-MATEMATICA

Vito

Volterra

(1860-1940).

Pioniere dell’Analisi funzionale e della

Biomatematica. Come fisico-matematico, le sue

principali ricerche riguardano l’elasticità,

propagazione della luce nei mezzi birifrangenti,

gli spostamenti dei poli terrestri.

-Presidente della Società di Italiana di Fisica

-Riorganizza il Politecnico di Torino

-Nel 1908 organizza e presiede a Roma il

IV Congresso Internazionale dei Matematici

VOLTERRA FONDA LA SIPS

Nel 1907, Volterra fonda la Società italiana

per il Progresso delle Scienze ,che ha tra i

membri del comitato ordinatore Giovanni

Battista Pirelli, Orso Mario Corbino,

Bonaldo Stringher

La SIPS ha anche il compito di

rappresentare il mondo della scienza

italiana presso l’opinione pubblica del

paese per far comprendere loro, ma

soprattutto per far comprendere ai

governanti, le potenzialità della scienza.

IL MANIFESTO DEI 93

Gli intellettuali tedeschi difendono le ragioni del loro

impegno patriottico contro quelle che chiamano le

“distorsioni dell’opinione pubblica occidentale”.

Salvatore Pincherle

(1853-1936)

“…. se le idee cui s’ispira dovessero

prevalere, segnerebbe davvero la

bancarotta della scienza. […] Perché

l’etica rivelata dal proclama tedesco

troppo urtava contro quella che era per

noi la suprema idealità della scienza;

perché la scienza era stata coltivata a

patto che non divenisse monopolio di una

razza ed istrumento di brutale dominio.”

VOLTERRA SI ARRUOLA….

-Fu assegnato all’ Istituto Centrale Aeronautico

dove studiò la fluidodinamica dei dirigibili.

-Elaborò un innovativo metodo di calcolo degli

elementi di tiro per l’artiglieria aeronautica.

VOLTERRA SI ARRUOLA….

Visitò più volte le stazioni allestite per l’impiego degli

apparecchi fonotelemetrici sul fronte italo-austriaco.

VOLTERRA SI ARRUOLA….

Nel 1917 presentò al Ministero della guerra, un progetto

per l’istituzione di un Ufficio Invenzioni e Ricerche, su

modello di quello francese fondato nel 1894. Questo

ufficio aveva il compito di avviare un’attività di ricerca,

finalizzata nell’immediato allo sforzo bellico e nel

dopoguerra ai bisogni dell’industria e dell’economia del

paese.

MAURO PICONE

Mauro Picone

(1885-1977)

Le sue tavole di tiro furono sperimentate

con successo sul monte Pasubio.

Durante la guerra Picone organizzò un Ufficio di Studi di

Balistica, presso la VI Armata, al quale furono assegnati i

matematici (tenenti di Artiglieria o del Genio):

Alessandro Terracini, Arturo Cecconi, Domenico Montesano,

Antonio Signorini.

IL CNR E L’INAC

Volterra fonda nel 1923 il

Consiglio Nazionale delle

Ricerche

Picone fonda nel 1927 l’Istituto

Nazionale per le Applicazioni

del Calcolo

Nel 1922 il quadro politico istituzionale cambia

con l’avvento del fascismo

LA RIFORMA DELLA SCUOLA E DELL’UNIVERSITÀ-

1923

“….la più fascista tra tutte quelle

approvate dal mio governo”

(Mussolini)

MANIFESTO GENTILE

Nel marzo del 1925 Gentile organizza a Bologna il primo

Convegno Nazionale delle Istituzioni di Cultura

Fasciste, cui parteciperanno 250 intellettuali.

Nasce l’ Istituto nazionale di cultura fascista

--Manifesto degli intellettuali fascisti

Giovanni Gentile, 21 aprile 1925

Nel manifesto il fascimo è legittimato

ad usare la violenza contro chi si

oppone, in quanto ostacolare il partito

e il suo capo significa, secondo

Gentile, minacciare la sacralità dello

Stato e, dunque, la patria.

CONTROMANIFESTO CROCE

Una risposta di scrittori, professori, e pubblicisti

italiani al manifesto degli intellettuali fascisti

Benedetto Croce, 1 maggio 1925

Alcuni firmatari: Giovanni Amandela, Giorgio Levi della

Vida, Rodolfo Mondolfo, Matilde Serao, Leonida Tonelli,

Ernesto e Mario Pascal, Vito Volterra, Giuseppe Bagnera,

Guido Castelnuovo, Beppo Levi, Tullio Levi-Civita,

Alessandro Padoa, Giulio Pittarelli, e Francesco Severi,

Gaetano De Sanctis, Luigi Einaudi.

“Come reazione contro quel

metodo che pretenderebbe piegare

l’intellettualità a funzioni di

istrumentum regni”

ENRIQUES E L’ENCICLOPEDIA ITALIANA

[…]“Un’opera di carattere nazionale, che intende a raccogliere,

al di sopra di tutti i partiti politici o indirizzi scientifici, tutte le

energie intellettuali del paese, in una grande costruzione che

onori gli studi italiani, e degnamente li rappresenti nel mondo,

mentre li rivolga all’incremento della stessa cultura

nazionale”[…] (Lettera di Croce a Volterra)

REALE ACCADEMIA D’ITALIA

Nel1929 viene costituita la Reale Accademia d’Italia,

i cui membri erano tutti direttamente nominati da

Mussolini. Unico matematico nominato è Francesco

Severi.

E’ curioso osservare come il Consiglio delle Ricerche, che

cominciò a funzionare effettivamente intorno al 1935, fino alla

guerra ebbe sì un comitato per la matematica applicata, ma non

uno per la matematica senz’altro. La ragione (naturalmente non

detta) fu di evitare che se ne impradronisse Severi che, divenuto

inopinatamente Accademico d’Italia nel 1929 e altrettanto

esuberante fascista quanto prima era stato antifascista, voleva

essere (e, in certa misura, fu) il “padrone” della matematica

italiana nel periodo fascista. Avemmo, comunque, la

consolazione che, mentre i regimi totalitari mettono, di regola, ai

posti di comando gli elementi peggiori, solo perché violenti o

servili o tutte e due le cose assieme, nel caso di Severi, l’uomo

era, dal punto di vista scientifico, ineccepibile. Ma fu merito del

filosofo G. Gentile che lo propose per la decisiva nomina

all’Accademia d’Italia nonostante i suoi eterodossi precedenti, e

Gentile, per quanto fascista, era in primo luogo un onesto uomo

di studi” (Tricomi)

IL GIURAMENTO

Già nel processo che portò alla costituzione dell’Italia unita, man

mano che i Stati preunitari venivano annessi, ai professori

universitari veniva richiesto un giramento politico di fedeltà al re,

allo statuto, e alle leggi dello stato. Anche la riforma di Gentile del

1923 prevedeva un giuramento secondo la seguente formula:

“Giuro di essere fedele al Re ed ai suoi reali successori, di

osservare lealmente lo statuto e le altre leggi dello Stato, di

esercitare l’ufficio di insegnante e adempiere a tutti i doveri

accademici col proposito di formare cittadini operosi, probi e

devoti alla Patria”.

IL GIURAMENTO

Nel 1931 fu disposto che i professori di ruolo e gli incaricati in

tutti gli Istituti di istruzione superiore prestassero il seguente

giuramento:

“Giuro di essere fedele al Re, ai suoi reali successori e al

Regime Fascista, di osservare lealmente lo statuto e le altre

leggi dello Stato, di esercitare l’ufficio di insegnante e

adempiere a tutti i doveri accademici col proposito di formare

cittadini operosi, probi e devoti alla Patria ed al Regime

Fascista. Giuro che non appartengo e non apparterrò ad

associazioni o partiti la cui attività non si concilii coi doveri

del mio ufficio”

Solo 20 su 1200 professori non presteranno giuramento:

Francesco Ruffini, Vittorio Emanuele Orlando,

Antonio De Viti De Marco, Agostino Rossi, Giuseppe

Vicentini, Giorgio Errera, Francesco Atzeri Vacca,

Pietro Martinetti; Giuseppe Antonio Borgese,

Edoardo Ruffini , Piero Sraffa, Ernesto Bonaiuti,

Mario Carrara, Gaetano De Sanctis, Giorgio Levi

Della Vida, Fabio Luzzato, Bartolo Nigrisoli, Lionello

Venturi, Guido De Ruggiero, Vito Volterra.

IL MANIFESTO DELLA RAZZA

Il Manifesto degli scienziati razzisti nel 1938 segna

l’atto di nascita dell’antisemitismo di stato,

proclamando l’appartenenza del popolo italiano alla

razza “ariana” e l’estraneità degli ebrei italiani alla

comunità nazionale.

“IL FASCISMO E I PROBLEMI DELLA RAZZA”

L’articolo viene annunciato da una formula perentoria :

“ Un gruppo di studiosi fascisti docenti delle Università

italiane sotto l’egida del Ministero della Cultura

popolare ha fissato nei seguenti termini quella che è la

posizione del Fascismo nei confronti dei problemi della

razza”

1. Le razze umane esistono

2. Esistono grandi razze e piccole razze

3. Il concetto di razza è concetto puramente biologico

4. La popolazione d’Italia è nella maggioranza di origine ariana e la sua

civiltà ariana

5. È una leggenda l’apporto di masse ingenti di uomini in tempi storici

6. Esiste ormai una pura razza italica

7. È tempo che gli italiani si proclamino francamente razzisti

8. È necessario fare una netta distinzione fra i Mediterranei d’Europa

(occidentali) da una parte, gli Orientali e gli Africani dall’altra

9. Gli Ebrei non appartengono alla razza italiana

10. I caratteri fisici e psicologici puramente europei degli italiani non

devono essere alterati in nessun modo.

Nel 1909 Burgatti scrive a Marcolongo a proposito di

una cattedra a Roma, dove Marcolongo era candidato :

“Per la scuola di Roma è un disasto; penso che tutto

andrà nelle mani degli ebrei, se tu non saprai farti

valere. La cattedra di Roma toccherebbe a te; ed io l’ho

scritto a Tonelli, ma temo che i giudei ti preparino una

guerra spietata. Comunque bisogna lottare e sperare

nella vittoria”.

I MATEMATICI ESPULSI:

Guido Ascoli, ordinario di Analisi matematica, Università di Milano

Ettore Del Vecchio ordinario di Matematica finanziaria, Università di Trieste

Federigo Enriques, ordinario di Geometria superiore, Università di Roma

Gino Fano, ordinario di Geometria analitica, Università di Torino

Guido Fubini, ordinario di Analisi, Politecnico di Torino

Guido Horn d’Arturo, ordinario di Astronomia, Università di Bologna

Beppo Levi, ordinario di Analisi, Università di Bologna

Tullio Levi-Civita, ordinario di Meccanica razionale, Università di Roma

Arturo Maroni, ordinario Geometria analitica, Università di Pavia

Giorgio Mortara, ordinario di Statistica, Università di Milano

Beniamino Segre, ordinario di Geometria analitica, Università di Bologna

Alessandro Terracini, ordinario di Geometria analitica, Università di Torino

NESSUNA SOLIDARIETÀ!

L’UMI all’indomani della promulgazione delle leggi razziali, decise di inviare una delegazione al Ministero dell’educazione:

“perché nessuna delle cattedre di Matematica, rimaste vacantiin seguito ai provvedimenti per l’integrità della razza, venissesottratta alle discipline matematiche. [...]

La scuola matematica italiana, che ha acquistato vastarinomanza in tutto il mondo scientifico, è quasi totalmentecreazione di scienziati di razza italica (ariana). […] Essa,anche dopo le eliminazioni di alcuni cultori di razza ebraica,ha conservato scienziati che, per numero e qualità, bastano amantenere elevatissimo, di fronte all’estero, il tono dellascienza matematica italiana, e maestri che, con la loro intensaopera di proselitismo scientifico, assicurarono alla Nazioneelementi degni di ricoprire tutte le cattedre necessarie”

LETTERA DI LUIGI BIANCHI A MICHELE DE

FRANCHIS

Personalmente, io ritengo che, come non vorrei essere tenutoresponsabile di una impresa abominevole eventualmente condottada una minoranza di faziosi col concorso del popolosuggestionato abilmente con falsi miraggi, così non possoaddossare su tutto un popolo e tanto meno su una eletta schieradi studiosi il peso degli orribili misfatti dei quali si è macchiatol’imperialismo germanico e dei quali, tra parentesi, sarebbecapace di macchiarsi qualsiasi altro imperialismo spinto alleultime conseguenze da un manipolo di persone interessate. Perme, il principale nemico dell’umanità è l’imperialismo il qualecostituisce ai nostri tempi un anacronismo e solo per iltornaconto di un esiguo gruppo di furbi che si arricchiscono egodono sui lutti e sulle miserie della grande maggioranza. Eritengo che inconsciamente i popoli che hanno lottato control’imperialismo siano ora scaltramente incanalati verso di esso;un indice è lo stato di inestinguibile odio che si vuole perpetuarenon fra umanitari e imperialisti ma fra popoli.

Per ciò che riguarda Gentile, sappiamo che si adoperò

subito per sostituire i matematici ebrei a Roma,

Antonio Signorini sostituisce Levi-Civita e Tonelli

prende il posto di Severi che ha preso il posto di

Enriques.

Ma Sappiamo anche che aiutò Castelnuovo ed

Enriques facendo leva sulle benemerenze culturali da

loro acquisite.

In altre discipline il suo distacco dalla politica del

regime fu più esplicito, per esempio aiutò a trovare

una sistemazione all’estero ad alcuni intellettuali

ebrei…….

PICONE FONDA L’INAC

Picone fonda nel 1927 Istituto Nazionale

per le Applicazioni del Calcolo

L’INAC diventa un organo di certificazione, controlla infatti i

calcoli relativi a progetti di costruzioni, civili, meccaniche ed

elettrotecniche allo scopo di garantire l’esatta applicazione delle

formule usate. Ma ben presto sarà tra i principali consulenti dei

ministeri dell’Aeronautica, dell’Esercito, della Marina, e

collaborerà con le industrie di costruzioni civili e produttrici di

energia elettrica per i progetti di grandi dighe.

“Non basta dimostrare un teorema di esistenza, ed

eventualmente di unicità, ma occorre – in modo altrettanto

essenziale – elaborare procedimenti costruttivi per il calcolo

della soluzione; occorre, in altre parole, la stessa attenzione e

lo stesso rigore per la determinazione dell’algoritmico

numerico, la dimostrazione della sua convergenza e la

maggiorazione dell’errore di approssimazione”

VOLTERRA FONDA IL CNR

Volterra fond nel 1923 il Consiglio

Nazionale delle Ricerche, che fu

progettato per:

“ Coordinare ed eccitare l’attività

nazionale nei differenti rami della

scienza e delle sue applicazioni;

tenersi a contatto con i vari centri

statali per le questioni scientifiche,

gestire ed eventualmente istituire

laboratori di ricerca di carattere

generale e speciale”.

La nascita del CNR fu sollecitata dal Consiglio

Internazionale delle Ricerche creato nel 1918

OSTRACISMO ANTITEDESCO: CONGRESSO

INTERNAZIONALE DEI MATEMATICI - 1920 “Per quanto riguarda in particolare questo nostro Congresso,

riunendolo a Strasburgo non abbiamo dissimulato che

intendevamo dargli un significato speciale. E siamo rimasti

estremamente impressionati dalla premura con la quale i nostri

amici stranieri hanno risposto al nostro appello. […] I legami

così stretti creati resteranno preziosi. […] Continueremo così,

tra popoli amici, i nostri lavori scientifici, portando qualità

diverse in questa collaborazione scientifica, senza che nessuno

pretenda di esercitare una insopportabile egemonia, senza

affliggerci per certe minacce che qualcuno ha osato profferire

con una impudenza che non ci meraviglia. Quanto a certe

relazioni che sono state interrotte dalla tragedia di questi ultimi

anni, i nostri successori vedranno se un tempo sufficientemente

lungo e un pentimento sincero potranno permettere di

riprenderle e se coloro che si sono esclusi dal concerto delle

nazioni civili saranno degni di rientrarvi. [...]” (Picard)

LETTERA DI LUIGI BIANCHI A MICHELE DE

FRANCHIS

Personalmente, io ritengo che, come non vorrei essere tenutoresponsabile di una impresa abominevole eventualmente condottada una minoranza di faziosi col concorso del popolosuggestionato abilmente con falsi miraggi, così non possoaddossare su tutto un popolo e tanto meno su una eletta schieradi studiosi il peso degli orribili misfatti dei quali si è macchiatol’imperialismo germanico e dei quali, tra parentesi, sarebbecapace di macchiarsi qualsiasi altro imperialismo spinto alleultime conseguenze da un manipolo di persone interessate. Perme, il principale nemico dell’umanità è l’imperialismo il qualecostituisce ai nostri tempi un anacronismo e solo per iltornaconto di un esiguo gruppo di furbi che si arricchiscono egodono sui lutti e sulle miserie della grande maggioranza. Eritengo che inconsciamente i popoli che hanno lottato control’imperialismo siano ora scaltramente incanalati verso di esso;un indice è lo stato di inestinguibile odio che si vuole perpetuarenon fra umanitari e imperialisti ma fra popoli.

Tullio Levi-Civita

(1873-1941)

Levi-Civita fu un fisico-matematico i cui

interessi spaziano dall’elettromagnetismo

alla meccanica analitica, dalla meccanica

celeste alla relatività, dall’idrodinamica

alla teoria del calore.

Con Gregorio Ricci-Curbastro fu

autore di importanti lavori sul calcolo

differenziale assoluto, che Einstein

userà nella Teoria della Relatività

generale.

André Weil

(1906-1998)

“Per concludere la questione del Manifesto,

voglio ancora riferire quello che soltanto in

seguito, in Germania, venni a sapere. […].

Mi venne detto che molti dei firmatari, e fra

coloro anche Felix Klein, non avevano

nemmeno visto il testo del documento; a

loro per telefono era stato soltanto richiesto

di aderire a un’iniziativa che veniva

presentata come dovere patriottico.

Si possono stupire coloro che non sanno in

che modo, fra gli intellettuali, si raccolgono

le firme a sostegno di dichiarazioni,

proteste, prese di posizioni di ogni genere.”

Le proteste dei matematici apparvero ispirate più a una difesa

dello status quo, che da un atteggiamento critico nei confronti

degli elementi base della riforma.

Così Gentile dichiarava in un intervista:

“Tutti illustri scienziati intendiamoci: ma quanti di loro hanno

fatto del problema scolastico materia del loro travaglio

spirituale come posso vantarmi di aver fatto io? Per questo le

critiche sono molto deboli e inconsistenti!”


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