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I meccanismi di incentivazione delle fonti rinnovabili: presente e futuro

Date post: 14-Dec-2014
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I meccanismi di incentivazione delle fonti rinnovabili: presente e futuro. Relatore:Sebastiano Serra - Segreteria Tecnica del Ministro dell’Ambiente della tutela del territorio e del mare.
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I meccanismi di incentivazione delle fonti rinnovabili: presente e futuro L’energia eolica una nuova sfida per l’industria italiana PESARO 17 maggio 2014e nel mare Adriatico Ancona, 29 maggio 2013 Sebastiano Serra Segreteria Tecnica del Ministro dell’Ambiente della tutela del territorio e del mare
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Page 1: I meccanismi di incentivazione delle fonti rinnovabili: presente e futuro

I meccanismi di incentivazione delle fonti rinnovabili: presente e futuro

L’energia eolica una nuova sfida per l’industria italianaPESARO 17 maggio 2014e nel mare AdriaticoAncona, 29 maggio 2013Sebastiano Serra

Segreteria Tecnica del Ministro dell’Ambiente della tutela del territorio e del mare

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Il quadro di riferimento europeo

L’Italia ha dei target energetico-ambientali fissati a liv ello europeonell’ambito del cosiddetto Pacchetto clima energia “20-20- 20”. Inparticolare dobbiamo:

� Ridurre le emissioni di gas serra –GHG- (rispetto ai livelli 2005)

� -21% settori Eu ETS (settori industriali ad alto consumo energetico)

� -13% settori non Eu ETS (trasporti, edifici, agricoltura, rifiuti)

� Aumentare il peso delle rinnovabili

� Fino al 17% dei consumi finali totali

� Incrementare l’efficienza energetica

� Del 20% rispetto ai consumi primari tendenziali (obbiettivo non vincolante)

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I documenti programmatici

In questo quadro, sono stati varati due importanti Documentiprogrammatici nel settore-energetico ambientale:

� Strategia Energetica Nazionale - SEN (approvata dai Ministeri dello SviluppoEconomico e dell’Ambiente dopo consultazione con istituzioni e stakeholders)

� Colloca le politiche verdi in un contesto energetico più ampio e traccia le linee di azionein un orizzonte temporale di medio-lungo periodo (2020 e oltre)

� Fissa priorità di azione: dal comparto elettrico a quello del gas cercando benefici perimprese e consumatori

� Piano per la riduzione della CO2 (approvata dal Cipe l’8 marzo 2013)

� Individua un set di misure completo da mettere in campo per la decarbonizzazione� È un documento “coordinato” alla SEN

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I documenti programmatici

� Da un punto di vista “verde”, conta innanzitutto ilfatto che si mantengano al 2020 obbiettivi chesuperano quelli concordati nell’ambito delPacchetto Clima Energia (il cosiddetto 20-20-20)e non perseguire la politica del decadimento deivalori obbiettivo perché le bollette elettriche laimpongono.

� Meno emissioni, più rinnovabili, più efficienzarispetto ai target europei sopra richiamati:obbiettivi ambiziosi ma, certamente dacontinuare a perseguire.

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La SEN pone al 2020 target che superano quelli attualmente concordati in sede europea

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Cosa è successo sino ad ora?� E’ ben noto che, negli ultimi anni, lo sforzo maggiore delle politiche

verdi, almeno da un punto di vista finanziario, si è concentrato sullaproduzione elettrica da rinnovabili.

� Due semplici dati riassumono i fatti: oggi, il peso delle rinnovabili suiconsumi finali di elettricità, è intorno al 33% (nel 2013 oltre 100TWh), con un livello che sino a poco tempo fa si sperava diraggiungere solo al 2020. Una riduzione delle emissioni di CO2 dicirca 43 Mt su un totale di circa 500 Mt di CO2

� Eolico:8,6 GW (al 2008 era 3,5 GW), una produzione di 15 TWh (al2008 era 4,8 TWh) e 25.000 occupati nel 2012

� Ragionando in termini finanziari, in seguito alla massicciaespansione del fotovoltaico, il valore complessivo dei vari sistemi diincentivazione messi in piedi per le rinnovabili elettriche hannoraggiunto un costo superiore ai 12 miliardi di euro/anno in bollettaelettrica. 6

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Il livello di produzione elettrica da rinnovabili n el 2013 ha superato i 100 TWh

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E al di fuori del comparto elettrico?

� Decisamente meno esplosiva è stata invece la crescita delle altredue “leve verdi” necessarie a centrare i target: quelladell’efficienza energetica e quella delle rinnovabili termiche. Suentrambi questi fronti ci attendiamo nei prossimi anni un sensibileprogresso.

� Anche in questo caso, qualche cifra riportata nella StrategiaEnergetica Nazionale rende bene l’idea del “potenziale dasfruttare”: da qui al 2020 possiamo arrivare a generare risparmiper circa 20 Milioni di Tep circa 4 volte quello che abbiamo fattofino al 2010.

� Relativamente alla produzione termica da rinnovabili, c’è spazioper raddoppiarla rispetto al dato del 2010.

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La prospettiva “verde”

� A fronte di questi obbiettivi, da un punto di vista strategico, la strada “verde” da battere è visibile abbastanza chiaramente:

� Spingere sull’efficienza energetica

� Favorire lo sviluppo delle rinnovabili termiche

� Accompagnare la crescita delle rinnovabili elettriche bilanciando il mix delle fonti

� Resta da vedere, invece, la concreta efficacia degli strumenti che si metteranno in campo.

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Gli strumenti

� Per dispiegare appieno “il potenziale verde” il set di strumenti enormative messo in campo dovrà gioco forza rivelarsiparticolarmente efficace ed efficiente.

� L’efficienza del set di strumenti starà invece nelle modalità digestione a fronte dei margini di manovra ristretti che oggi offre ilfinanziamento pubblico: come è ben noto, lo spazio èoggettivamente poco sia che si ragioni sulla fiscalità generale(cioè sul bilancio pubblico) sia che si ragioni in termini di oneri dascaricare sulle bollette.

� Per le rinnovabili elettriche lo spazio di incentivazione è limitatovanno usati altri strumenti per la loro presenza nel mercatodell’energia elettrica: il sostegno agli investimenti e le procedureautorizzative. Il costo d’investimento per un eolico si aggira sucirca il 70% per tutte le taglie (nel 2012 sono stati investiti 1,7miliardi di euro)

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Gli strumenti� Sono state mosse leve e strumenti importanti per andare nella

direzione auspicata: nel prossimo futuro, queste stesse levedovranno essere ben “oliate e regolate” per farle funzionare almeglio. In particolare il nodo è sui problemi che si presentano perle autorizzazioni delle fonti rinnovabili:

� È necessario procedere alla revisione in tempi brevi delle Lineeguida per l’autorizzazione degli impianti da fontirinnovabili varate a settembre 2010 sollecitando dalle regioni, edal contorno degli enti decisori, a fornire chiare indicazioni pertogliere la sabbia dagli ingranaggi e quindi integrare e dettagliarele Linee guida in particolare per liberare le piccole taglie dellerinnovabili dalla pastoia delle procedure autorizzative, compresi ilunghi tempi di allaccio della fornitura.

� Occorre individuare risorse per finanziare rapidamente ladiffusione di “best practice” per quanto riguardal’informatizzazione delle procedure autorizzative (es: inLombardia sistema MUTA) per abbattere drasticamente i tempinecessari alle procedure.

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Gli strumenti principali per le rinnovabili elettri che

Sono stati riordinati i sistemi di sostegno esisten ti..

� Quinto conto energia per il fotovoltaico (DM 5 luglio 2012)

� Per rendere più efficace e mirata l’incentivazione, limita il perimetro degli impianti ammessi al beneficio (sostanzialmente a quelli sugli edifici mentre -seppure con qualche eccezione-sono esclusi quelli a terra).

� Riconosce tariffe più alte agli impianti virtuosi (quelli architettonicamente integrati, quelli che prevedono rimozione di amianto, quelli che usano tecnologie europee)

� Rimodula (e riduce) gli incentivi fissando un tetto di spesa massima di 6700 M€/anno per tutta lì’incentivazione al fotovoltaico (questa soglia è stata raggiunta).

� Altre fonti rinnovabili elettriche (DM 6 luglio 2012)

� Riconosce un incentivo alla produzione di energia elettrica da impianti a fonti rinnovabili (eolici, idroelettrici, solare termodinamico, da maree e moto ondoso, geotermici, biomassa, biogas e bioliquidi).

� Sostituisce i precedenti meccanismi di incentivazione (Certificati Verdi)

� Fissa un tetto di spesa annuale totale a 5800 M€/anno (a differenza del FV questo tetto non è ancora stato raggiunto).

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Nel comparto elettrico l’idea è garantire uno sviluppo più a rmonico edefficiente rispetto a quello degli ultimi anni dominato dal fotovoltaico.In proposito per avere una indicazione efficace (anche se inc ompleta)basta verificare come il salto di potenza elettrica da rinnov abili tra il 2008e il 2011: è in larga parte attribuibile al FV

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Hydro Wind Solar Geothermal Bioenergy total

Capacità installata (MW)

2008 2011

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Gli “altri” strumenti

A questi strumenti normativi e di incentivazione se ne aggiun ge, tra ifinanziamenti europei, un altro che, direttamente e indiret tamente,favorisce il raggiungimento degli obbiettivi:

� Il funzionamento dei programmi nazionali con particolare attenzione al nuovo Fondo Rotativo Kyoto per l’occupazione giovani le (mutui a bassissimo tasso di interesse da ritornare con un congruo tempo)

Obbiettivi al 2020:

� Superare quelli fissati al 2020 dalla UE sulle rinnovabili con un 22% sul consumo finale e per la componente elettrica poter superare il 35%.

� Riduzione dei costi delle rinnovabili per incrementare la loro penetrazione nel mercato dell’energia, senza necessariamente essere incentivate, attraverso le nuove tecnologie (la ricerca e le innovazioni sino alla fase della commercializzazione vanno incentivate; la fonte rinnovabile matura va supportata)

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