Date post: | 15-Feb-2019 |
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I POPULISMI TALIANI
e il Movimento 5 Stelle
Roberto Biorcio
L’appello al popolo assume particolare
importanza nelle fasi in cui i regimi politici sono contestati e messi in discussione. Quando
una democrazia è consolidata e funziona in
modo soddisfacente, le forze politiche si limitano a mobilitare i cittadini sui loro programmi e valori. L’idea di popolo si
mantiene in uno stato latente (Wieviorka “Le peuple existe-t-il ?”). Ma la crisi delle democrazie occidentali, il passaggio a una “postdemocrazia” che toglie
sovranità ai cittadini, il commissariamento delle politiche nazionali da parte di Bruxelles fa cresce la distanza fra le élite politiche ed
economiche e la popolazione.
Nucleo base di idee del populismo: - al centro l'opposizione fra il popolo e le élite dominanti. - il popolo è immaginato come unità sociale omogenea, considerato
la fonte di tutti valori positivi ("la virtù risiede nel popolo autentico che
costituisce la maggioranza schiacciante della popolazione e nelle sue tradizioni
collettive" Ionescu e Gellner 1969).
- nemici del popolo: le oligarchie politiche, economiche e finanziarie, chi è estraneo al popolo.
Le diverse elaborazioni dell’idea di popolo come “comunità immaginata” fanno riferimento a: - popolo-sovrano
- popolo-nazione - popolo-classe Tre piani di analisi
a) il piano dell’ideologia b) il piano della retorica populista c) il piano è quello delle formazioni politiche che possono essere riconosciuti come populisti: singoli partiti o famiglie di partito che
ripropongono le idee centrali dei movimenti populisti del passato, rielaborate in relazione ai periodi storici storici e ai contesti geografici.
Struttura delle opportunità politiche
Passaggio epocale dalla “democrazia dei partiti” alla “democrazia del pubblico” (Manin 1995) o “post-democrazia” (Crouch 2003) - crisi dei partiti di massa e i cambiamenti nei sistemi di
rappresentanza tradizionali.
- lo sviluppo della globalizzazione che ha provocato rapidi cambiamenti in tutti i contesti nazionali facendo emergere problemi, domande e nuove fratture sociali che i partiti tradizionali nuon riescono a rappresentare e a gestire.
Modello di comunicazione e di azione politica dei partiti populisti europei:
Impegno su tre potenziali aree di potenziale conflitto: a) La prima è la gestione dell’antipolitica, b) La seconda è la gestione dell’ostilità nei confronti degli immigrati.
c) La terza è la difesa delle comunità nazionali (o regionali o locali) contro il processo di integrazione europea e contro gli effetti della globalizzazione.
La protesta populista in Italia
Dopo la seconda guerra mondiale e dopo
l’esperienza della resistenza antifascista il sistemapolitico italiano aveva offerto opportunità moltolimitate per la diffusione del populismo.
Solo negli anni Novanta, dopo la fine della guerrafredda e soprattutto dopo l’esplosione degli scandalidi Tangentopoli si è aperto in Italia uno spazio per
l’agitazione e la politica populista. molto più ampiodi quello esistente negli altri paesi europei.
Molto o abbastanza vicini a un partito
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"1968 1972 1975 1990 2001 2006 2008 2013
Molto o abbastanza vicini
Fig, 2 - Iscritti ai partiti in Italia
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500.000
1.000.000
1.500.000
2.000.000
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"1948 1953 1956 1963 1968 1972 1976 1979 1983 1987 1992 1994 1996 2001 "2006
Iscritti
VOTI PER LA DC E IL PCI
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1948 1953 1958 1963 1968 1972 1976 1979 1983 1987 1992
DC PCI
La Lega: regionalismo e populismo
Modello di partenza: movimenti e partiti etnoregionalisti
Problema: rottura rispetto ai riferimenti privilegiati per le identità dipartito e la rappresentanza politica in Italia: la classe, la religione ele tradizionali ideologie politiche."Non importa che età avete, che lavoro fate, di che tendenzapolitica siete: quello che importa è che siete - che siamo - tuttilombardi" (Appello pubblicato del primo numero di "LombardiaAutonomista" nel 1982)Uso e rafforzamento di nuove linee di frattura/conflitto:centro/periferia, Nord/Sud, cittadini/ceto politico,autoctoni/immigrati
Il caso della Lega
• Un fenomeno nuovo e inatteso• Non si può interpretare solo alla luce della crisi dei partitradizionali• Necessità di individuare i meccanismi di raccolta delconsenso
Le tappe della storia leghista
• 1982: Bossi fonda il movimento autonomista lombardo• 1982-1985: periodo etnoregionalista• 1986-1989: espansione e alleanza con leghe del nord• 1989: la fondazione della Lega Nord• 1990-1993: successo elettorale e accesso ai governi locali• 1994-1995: 1° governo Berlusconi e “ribaltone”• 1996-1999: periodo autonomista e secessionista• 2000-2011: alleanza stabile con il centro-destra epartecipazione al governo nazionale
Evoluzioni nel profilo leghista
• Diffusione progressiva ma non omogenea• Elettorale soprattutto ex-dc ed ex-psi• Profilo sociale interclassista e di titolo di studio medio-basso• Evoluzioni nell’elettorato:– verso l’elettorato popolare– soprattutto gli operai di piccola e media industria• Nuovi temi che si affiancano a quelli dell’autonomismoregionalista:– anti-immigrazione– anti-partiti
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Lega Nord
Province
fino a 9,9
da 10,0 a 19,9
da 20 a 24,9
oltre 25
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Lega Nord
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oltre 25
2006 2008
4,1 8,3 +4,2
2008-
2006
Lega Nord
I successi delle Lega Nord avevano creato il quadro politico e
il clima di opinione più favorevole per la discesa in campo di
Berlusconi, che riuscì a utilizzare con molta efficacia la
retorica populista e a recuperare una buona parte dello spazio
politico disponibile per la mobilitazione dell’antipolitica.
L’offensiva politica di Berlusconi partiva dal cuore della
televisione commerciale e riuscì a utilizzare una strategia
comunicativa efficace per superare la distanza fra leader
politici e cittadini che – a differenza di quella leghista – non si
rivolgeva soprattutto a specifiche aree sociali e territoriali, ma
al pubblico indifferenziato delle trasmissioni televisive più
popolari. Il consenso di molti elettori trovò infatti un
fondamento nella sua “capacità di aderire, con una facilità
quasi congenita, al nuovo senso comune formato dalla
televisione” (Pilati 1997, 122).
Come nel caso di Bossi, le molteplici infrazioni di Berlusconi
alle regole del linguaggio, alla prassi e agli schemi
interpretativi della politica tradizionale sottolineavano la sua
distanza rispetto alla classe dirigente dei partiti italiani.
Veniva riproposta la critica diffusa al ceto politico e la
delegittimazione del "teatrino della politica". L’esigenza di
"rompere" con il vecchio regime sono state fatte coincidere
con una polemica generalizzata contro le élite politiche, e con
lo svuotamento dei valori che avevano ispirato la costruzione
di una repubblica democratica dopo la caduta del fascismo.
Il nuovo leader sottolineava il primato delle capacità
dimostrate fuori dall'arena politica, soprattutto nella "trincea
del lavoro". Si poteva così mettere in scena il progetto della
conquista del potere politico da parte di un soggetto forte nella
società civile. Il presidente della Mediaset proponeva una
sorta di rassicurante “populismo mediatico” ricco di
promesse garantite dalle sua storia e dalle sue capacità
personali. Le metafore religiose venivano combinate con
promesse di salvezza costruite con il linguaggio della
comunicazione pubblicitaria.
Forza Italia non può essere assimilata ai partiti della destra
populista, e ha trovato una naturale collocazione tra le
formazioni politiche europee di centrodestra.
La retorica di Berlusconi riproponeva però due elemento
essenziali del populismo: l'appello diretto al popolo, come sede
di virtù e valori autentici, e il legame diretto fra popolo e
leadership (Shils 1954, 27). Non caso, il progetto perseguito
tenacemente dal Cavaliere è stato quello di trasformare tutte
le scadenze elettorali in un plebiscito popolare sulla propria
persona per ottenere l’investitura come capo del governo.
Fig. 4 - Percentuali di voto per la lega per
autocollocazione politica
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SINISTRA C.SINISTRA CENTRO C.DESTRA DESTRA
Sondaggi 1996 Sondaggi 2011
FIDUCIA NELLE ISTITUZIONI:
dIfferenza %
2001 2006 2008 2013 2014 2014/2001
PRESI. DELLA REPUBBLICA 75,7 77,5 70,4 70,1 51,3 -32,2
L'UNIONE EUROPEA 60,1 60,5 . 43,5 37,1 -38,3
IL PARLAMENTO 45,8 47,7 34,4 20,5 19,2 -58,1
POLIZIA E CARABINIERI 75,8 81,7 . 79,8 .
I PARTITI 20,7 23,9 17,9 9,6 .
Fonti: sondaggi post-elettorali Itanes e Demos
RESONSABILI CRISI: tutti VOTO CAMERA 2013
Sel/Rc Pd M5S Scelta civicaPdl Lega Altri Non vota
LE BANCHE ITALIANE 67,7 75,2 65,7 69,6 66,1 64,8 50 79,1 63,7
GOVERNO BERLUSCONI 56,5 80,4 80,7 73 71,2 15,1 27,3 52,4 50,4
LA FINANZA INTERNAZIONALE 54,8 77,4 56,6 51,9 66,1 45,3 59,1 77,4 46,1
L'EURO 48,4 39,1 31,6 46,4 30,5 57,2 63,6 49,1 56,6
L'UNIONE EUROPEA 38,1 39,6 28,3 41,8 23,7 43,4 36,4 39,1 39,5
IL GOVERNO MONTI 38,1 48,7 23,8 45,1 6,8 49,7 31,8 28,2 43,8
GLI IMPRENDITORI ITALIANI 22,7 41,3 24,7 24,1 18,6 18,2 13,6 28,6 21,5
OPINIONI SU PARTITI, CORRUZIONE E DEMOCRAZIA
tutti voto 2014
PD NCD FI LEGA M5S L. TSIPARAS
senza partiti politici
non ci può essere democrazia 54,9 67,3 63,3 51,5 37,9 34,0 67,3
la democrazia può funzionare
anche senza partiti politici 42,9 30,2 30,0 48,5 51,7 64,9 32,7
Non sa/non risponde 2,2 2,5 6,7 10,3 1,1
La corruzione politica oggi,
rispetto all’epoca di Tangentopoli, è…
…meno diffusa 5,2 3,8 3,3 3,0 3,4 5,3 10,2
…allo stesso modo 44,4 47,1 30,0 45,5 41,4 38,3 49,0
…più diffusa 49,0 48,5 66,7 50,0 51,7 54,3 38,8
Non sa/non risponde 1,5 0,5 1,5 3,4 2,0
Fonte: sondaggio post-elettorali Demos 2014
Condizioni che facilitano la formazione di unmovimento socialeNon basta lo scontento per formare un movimento
sociale
Risorse
- un comico affermato che diventa prima agitatoree poi imprenditore politico
- le possibilità della rete per l’informazione, lamobilitazione e l’organizzazione dei simpatizzanti
e degli attivisti
Opportunità politiche
- crisi e sospensione dell’alternanza fracentrodestra e centrosinistra
- sfiducia crescente nei partiti e nelle istituzioni
rappresentative.
Idee condivise
Individuazione dell’avversario
TAB. 2 - Votes in 2013 and 2008 Italian elections
Electinons 2013 Electinons 2008 Differences 2013 - 2008
Votes % Votes % Votes %
MOVIMENTO 5 STELLE8.689.458 25,6 8.689.458 25,6
SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 1.089.409 3,2 1.124.298 3,1
RIVOLUZIONE CIVILE 765.188 2,3 1.594.024 4,4
Left 1.854.597 5,5 2.718.322 7,5 -863.725 -2,0
PARTITO DEMOCRATICO8.644.523 25,4 12.095.306 33,2 -3.450.783 -7,8
IL POPOLO DELLA LIBERTA' 7.332.972 21,6 13.629.464 37,4 -6.296.492 -15,8
LEGA NORD 1.390.014 4,1 3.024.543 8,3 -1.634.529 -4,2
FRATELLI D'ITALIA 665.830 2,0 665.830 2,0
Centre-Right 9.388.816 27,6 16.654.007 45,7 -7.265.191 -18,1
SCELTA CIVICA (MONTI) 2.824.065 8,3 2.824.065 8,3
UNIONE DI CENTRO 608.210 1,8 2.050.229 5,6 -1.442.019 -3,8
Centre 3.432.275 10,1 2.050.229 5,6 1.382.046 4,5
VOTE IN 2008
VOTE IN 2013 Sinistra Arcobaleno IDV PD PDL Lega Udc Right Other Don't Vote
Rc 6,9 4,7 2,5 3,0 2,3
Sel 23,4 5,7 3,0 0,2 0,7
Pd 29,7 16,9 58,8 3,0 1,5 7,8 18,5 5,2
M5S 27,1 47,5 19,2 15,5 21,0 19,2 12,5
Scelta civica 2,7 14,1 5,0 4,0 2,7 43,0 25,5 2,7
Pdl 1,4 49,0 10,6 3,9
Lega 3,1 47,0 4,7
Other 0,6 3,4 9,8 9,0 16,8 56,2 46,0 6,7
Don't Vote 10,2 10,5 6,7 15,4 8,2 5,4 25,3 28,5 66,0
100 100 100 100 100 100 100 100 100
Fig. 2 - Voti alla camera in relazione ala fiducia nelle istituzioni
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
30,0
35,0
40,0
45,0
50,0
Fiducia minima - - Fiducia elevata
%
M5S Pd Scelta civica Pdl
Fig. 3 - Voti alla Camera in relazione alla aspttative della situazion economica
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
30,0
35,0
40,0
Molto peggiorata Abbastanza peggiorata Rimasta eguale Migliorata
%
M5S Pd Scelta civica Pdl
Vote 2013 by Employment Category
Votote for:
M5S LEGA PDL Centre PD Left (Sel-Rc)
Manual workers 38,8 5,5 22,8 1,9 20,8 6,5
White-collar employees 26,9 3,1 13,7 12,4 28,1 6,6
Shopkeeper, artisans, entrepreneurs44,3 5,0 24,5 8,7 13,1 1,7
Professionals 30,9 1,7 13,5 13,1 27,8 8,2
Students 29,9 3,4 10,2 13,1 19,2 9,9
Housewives 25,1 3,4 33,4 9,8 20,0 2,9
Unemployed 39,9 1,4 26,1 5,7 14,1 7,9
Pensioners 11,7 5,5 21,4 13,8 38,7 4,8
All 25,7 4,1 21,6 10,4 26,8 5,6
Source: Demos polls February 2013
Fig. 1 - Voti alla camera in relazione all'autocollocazione politica
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
60,0
70,0
Sinistra Centrosinistra Centro Centrodestra Destra
(%)
Pd M5S Scelta civica Pdl
VOTES IN 2013 BY AGE
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
30,0
35,0
40,0
45,0
50,0
18-24 25-34 35-44 45-54 55-64 65 +
M5S SEL/RC Pd Scelta civica Pdl
Opinioni e atteggiamenti degli elettori delle liste più votate
tutti VOTO CAMERA 2013
(%) M5S Pd Pdl Scelta civicaLega
Senza partiti non ci può essere democrazia 57,1 40,5 76,2 57,9 72,9 68,2
Necessari i referendum per le decisioni importanti53,9 67,9 46,4 50,3 42,4 45,5
In Italia c'è bisogno di un leader forte 84,6 79,7 76,5 96,9 89,8 95,5
Fiducia negli immigrati 33,2 38,4 46,1 22,6 47,5 18,1
Fiducia nell'Unione Europea 43,5 34,6 59,0 45,3 71,2 45,5
OBIETTIVI MOLTO IMPORTANTI PER IL GOVERNO
Ridurre le differenze di reddito tra i cittadini 44,8 54,0 47,3 40,3 37,3 13,6
Garantire una protezione sociale stabile 47,2 54,4 50,6 45,3 50,8 50,0
Interventi per proteggere l'ambiente 56,4 61,2 62,0 49,1 57,6 45,5
N. 1508 243 242 205 79 39
FONTI DI INFORMAZIONE POLITICA
tutti VOTO CAMERA 2013
Rc/SelPd M5S Scelta civicaPdl Lega Altri NR/ASTENUTI
La televisione 87,9 79,5 89,8 83,5 94,9 95,6 95,5 83,4 86,2
I giornali 39,2 60,9 46,7 40,1 50,8 38,4 45,5 39,4 31,8
Contatti personali con amici/famiglia/colleghi di lavoro19,3 12,2 19,0 19,4 20,3 13,2 22,7 19,4 21,8
Internet 18,4 31,8 15,1 32,5 8,5 13,8 13,6 32,8 13,5
La radio 6,3 2,2 6,9 5,5 10,2 5,7 9,1 4,9 6,5
Le riviste settimanali, i periodici2,0 2,2 3,6 1,7 3,1 1,5 1,4
Contatti con i candidati 2,0 4,9 1,8 1,7 3,1 7,1 1,1
Nessuna di queste fonti / Nessun'altra fonte20,8 3,8 14,8 14,8 15,3 24,5 13,6 11,1 29,3
Tipologia elettori m5s
Identificati 9
simpatizzanti 8
occasionali 8
Totale voti per M5S 25
Opinioni e atteggiamenti degli elettori del M5S
tipologia elettori m5s
Identificatisimpatizzantioccasionalinon elettori
Fiducia in Beppe Grillo 93,5 70,3 47,3 14,8
Utilizzano Internet per l'informazione politica42,9 31,1 20,8 15,7
Voterebbero per il M5S se si ritornasse al voto87,9 67,6 38,9 4,4
Necessari i referendum per le decisioni importanti73,6 68,9 59,7 51,2
Senza partiti non ci può essere democrazia 36,3 39,2 47,2 60,3
HANNO DECISO IL VOTO:
Il giorno del voto 12,1 16,2 26,4 13,6
Nell'ultima settimana prima del voto 12,1 18,9 41,7 19,8
Qualche settimana prima 37,4 50,0 31,9 24,4
Molto prima 50,5 31,1 26,4 36,9
N. 93 76 74 1265
Il malcontento verso le politiche dei governi
nazionali decise in sintonia con l’Unione Europea si è
manifestato anche in altri paesi, dove sono in genere
diminuiti i voti dei partiti di governo. È generalizzata
quasi ovunque la crescita dei voti dei partiti della
destra populista. Ma anche le liste di sinistra che
cercano di dare rappresentanza ai movimenti di
protesta hanno avuto buoni risultati.
Perché in Italia le elezioni hanno avuto un altro
esito?
In l’Italia, che aveva già sperimentato esperienze
simili lo scorso anno, con il successo dl M5S, la
situazione è cambia dopo l’arrivo di Renzi a capo del
governo.
Renzi ha giocato la partita su tre piani:
A) ha conquistato consensi con le campagna
sulla “rottamazione” e sulla riduzione dei costi
della politica, recuperando alcune delle idee del
M5S. E si è proposto come protagonista di un
cambiamento radicale della politica italiana.
B) Ha però al tempo stesso gestire la paura dei
cambiamenti imprevedibili che poteva derivare
da una vittoria del M5S. Nelle ultime elezioni, si
sono mobilitati per alimentare questa paura i
media e una gran quantità di forze, da destra a
sinistra, paragonando Grillo ora a Hitler, ora a
Stalin, votato alla distruzione delle istituzioni.
C) Ha proposto una serie di contenuti (sulla
riforma del lavoro, la riforma della giustizia, la
riforma della scuola e della pubblica
amministrazione) in forme molto diverse da
quelle tradizionali della sinistra, e più attraenti
per gli elettori di centro e di centrodestra.
Nella sua scelta di voto ha contato soprattutto…tutti voto 2014
PD NCD FI LEGA M5S L. TSIPARAS
la fiducia verso quel partito 69,9 85,8 63,3 80,3 51,7 42,6 61,2
la volontà di protestare 28,1 11,4 26,7 19,7 48,3 56,4 34,7
Non sa/Non risponde 1,9 2,7 10,0 1,1 4,1
100 100 100 100 100 100 100
Fonte: sondaggio post-elettorale Demos
MOTIVI IMPORTANTI PER IL VOTO (2)
tutti voto 2014
PD NCD FI LEGA M5S L. TSIPARAS
La fiducia nel leader di partito/lista 40,8 54,2 33,3 37,9 25,0 26,6 20,4
Le sue idee politiche 33,2 30,5 43,3 39,4 35,7 23,4 55,1
Il programma elettorale 25,8 24,3 23,3 15,2 42,9 35,1 40,8
La fiducia nel partito/lista 14,4 12,5 13,3 10,6 10,7 23,4 10,2
Per votare contro un partito o i partiti 10,0 4,9 16,7 10,6 21,4 16,0 4,1
Il consiglio di amici, familiari, parenti 5,6 4,9 3,3 10,6 3,6 3,2 6,1
(Non leggere!) Non sa/Non risponde 1,2 0,8 3,3 3,0 1,1
100 100 100 100 100 100 100
Fonte: sondaggio post-elettorali Demos
Quando ha deciso per chi votare alle elezioni europee del 25 maggio scorso
tutti voto 2014
PD NCD FI LEGA M5S L. TSIPARAS
Non ho mai avuto dubbi 56,0 63,5 30,0 59,1 51,7 57,4 28,6
Più di un mese prima del voto 13,7 15,5 23,3 4,5 13,8 16,0 26,5
nelle ultime 2-3 settimane prima del voto11,7 7,6 16,7 12,1 13,8 11,7 24,5
Nell’ultima settimana prima del voto 7,8 5,2 13,3 9,1 3,4 8,5 8,2
Il giorno stesso o il giorno prima 10,8 8,1 16,7 15,1 17,2 6,4 12,3
100 100 100 100 100 100 100
Fonte: sondaggio post-elettorale Demos
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
60,0
70,0
80,0
90,0
100,0
Sinistra Centrosinistra Centro Centrodestra Destra
(%)
Fig. 1 - Voti per il PD in relazione all'autocollocazione politica
2013 PD PD Giugno 2014PD ottobre 2014