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IERI MATTIN '1 LA CERIMONIA NELLA EDE DI PIAZZA CIARDI ... · Beìc, convitti o impiantì sportivi...

Date post: 16-Aug-2020
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IERI MATTIN '1 LA CERIMONIA NELLA "EDE DI PIAZZA CIARDI BIFFONk « CÚNTINUA LA NOSTRA i%ií;ERc :rá Di Si-KZI ALLOGGIATIVI ». SBARCA UN ' ALTRA REALTÀ AMERICANA? Formazione e ricerca rendono bene Così può sorridere il bilancio del Pin Cotili con il segno pnonostante gli alti i wolí ai connibuti pubblici' SEGNO PIÙ per il bilancio del Polo universitarie, città di Prato. Nonostante la riduzione dei c;n- tributi pubblici che ha inciso per oltre 300.000 euro, il Pin, il con- sot ice, che sopporta le attività di- dattiche e scientifiche del Polo pratese dell' università fiorentina, si a„gia un utile di 600.000 euro che- nie tte in equilib rio il bilan- cia. A- '.lare forza e la grande capa- cita d i legarsi al territorio con cor- sì e atti ccità che posizionano l'un- versita pratese in maniera origina- le e innovativa nel panorama di- dattico e di ricerca . Propria l'alta formazione e la ricerca fanno la parte del le o ne in un dialogo co- stante e fet: undo con il sistema produttivo. SONO le sottolineature presenta- te dal pre , i;lente del Pin, Mauri- zí.l Fior avanti ieri nella sede di piazza (hard1 alla presentazione delle atri;, i.r_a dell'anno ac . cademi- ce 016-2017. «Attività e n c r). col- tanto corsi di laurea - c ome ha pre- cisa t o Fioravanti nel suo saluto - per raccontare che siamo l'univer- sit i nella forma speciale che ha as- sunto a Prato >'. Nell'ultim o trien- nio sono state circa 160 le aziende r coinvolta i a l I ogc.tri chi hanno of- ferte più risposte al distretto lire p- rendo anche l'inseri..iento di alcu- ni giovani nel mando della ricer- ca. Le cifre parlan>, chiaro: tra il 2014 e il 2016 il ,I:s,arzie, ha fi- nanziato per una cifra di poco in- feriore al milione di egra 2 1 n se- gni di ricerca, tre borse di dottora- to, 16 borse di ricerca ed un posto d ricercatore a tempo determina- to. UNA REALTÀ dinamica che conta oltre mille studenti con un'alta percentuale ( circa 200) di giovani che arrivano da altre re- gioni .d'Italia. E che aspettain an- cht una ri s posto per quant;_, ri- guarda gli a l l o gg i. [ na avcn i e pi'c+- pria Casa dello Studente l" citi a ;.r- Avare dai fin inri.inn-nti u sli`tr i:- su Toscan } l azienda della Regio- ne Toscana per il diritto allo stu- dio, ma altri passi sono in corso. Lo conferma l sindaco Matteo Piffoni che alla cerimonia di ieri ha elogiato la realtà universitaria pratese che rende la città più for- te. «L'amministrazione comunale lh_i intrapresa un percorso per re- perire spazi ali>?u'gi i ivi destinati agli studenti. C l nte; esse di pri- vati proprietari di tin immobile in via Strozzi e dí altri privati cc;I, spati di ponibilinel centro stori- co. Il dialogo c'e. si tratta d mette- re a p Inr'.- o,,n i aspetto travxiido le _Io mobile, pii idatte. V,'oglL 1ntß eaatribuiie nel dare lana risposta alle esigenze ali citi è arrivato da ni'olto ic`nt,I,a e di chi lia scelto Praia la ,altre regioni Ú'ltalia». E in citta dopo l'australiana Mo- nash e la statunitense Neo. Ha ven, si annuncia l ' arrivo della ci - nese Wenzhou e dell'israeliana Shenkar Universìty, ma anche da- gli Stati Uniti sì guard a ancora a Prato. « Il sogno - come ha setto Fióravaiati- di urla Prat a taria anche una casa della sto- dent Ct}e Si partano n1o]Le liti- gue.. luogo di cultura e d'incnn tre,;'. Come ha saputo essere il Pin interpretando appieno una "oca- zione europea che parla di ricerca e innovazione . « Una vera risorsa per il territorio - ha sottolineato il rettore dell 'Università cii Firenze, Luigi Dei - un punto di eccellen- za portato ad esempio in tanti al- tri atenei}>. Marilena Chiti
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IERI MATTIN '1 LA CERIMONIA NELLA "EDE DI PIAZZA CIARDIBIFFONk «CÚNTINUA LA NOSTRA i%ií;ERc :rá Di Si-KZIALLOGGIATIVI ». SBARCA UN 'ALTRA REALTÀ AMERICANA?

Formazione e ricerca rendono beneCosì può sorridere il bilancio del PinCotili con il segno più nonostante gli alti i wolí ai connibuti pubblici'SEGNO PIÙ per il bilancio delPolo universitarie, città di Prato.Nonostante la riduzione dei c;n-tributi pubblici che ha inciso peroltre 300.000 euro, il Pin, il con-sot ice, che sopporta le attività di-dattiche e scientifiche del Polopratese dell'università fiorentina,si a„gia un utile di 600.000 euroche- niette in equilibrio il bilan-cia. A- '.lare forza e la grande capa-cita d i legarsi al territorio con cor-sì e atti ccità che posizionano l'un-versita pratese in maniera origina-le e innovativa nel panorama di-dattico e di ricerca . Propria l'altaformazione e la ricerca fanno laparte del leone in un dialogo co-stante e fet:undo con il sistemaproduttivo.

SONO le sottolineature presenta-te dal pre, i;lente del Pin, Mauri-zí.l Fioravanti ieri nella sede dipiazza (hard1 alla presentazione

delle atri;, i.r_a dell'anno ac .cademi-ce 016-2017. «Attività e n c r). col-tanto corsi di laurea - come ha pre-cisa to Fioravanti nel suo saluto -

per raccontare che siamo l'univer-sit i nella forma speciale che ha as-sunto a Prato >'. Nell'ultimo trien-nio sono state circa 160 le aziende

rcoinvolta i a l I ogc.tri chi hanno of-ferte più risposte al distretto lire p-rendo anche l'inseri..iento di alcu-ni giovani nel mando della ricer-ca. Le cifre parlan>, chiaro: tra il2014 e il 2016 il ,I:s,arzie, ha fi-nanziato per una cifra di poco in-feriore al milione di egra 2 1 n se-gni di ricerca, tre borse di dottora-to, 16 borse di ricerca ed un postod ricercatore a tempo determina-to.

UNA REALTÀ dinamica checonta oltre mille studenti conun'alta percentuale (circa 200) digiovani che arrivano da altre re-gioni .d'Italia. E che aspettain an-cht una ri sposto per quant;_, ri-

guarda gli a l l oggi. [ na avcn i e pi'c+-pria Casa dello Studente l" citi a ;.r-Avare dai fin inri.inn-nti u sli`tr i:-

su Toscan } l azienda della Regio-ne Toscana per il diritto allo stu-dio, ma altri passi sono in corso.Lo conferma l sindaco Matteo

Piffoni che alla cerimonia di ieriha elogiato la realtà universitariapratese che rende la città più for-te. «L'amministrazione comunalelh_i intrapresa un percorso per re-perire spazi ali>?u'gi i ivi destinatiagli studenti. C l nte; esse di pri-vati proprietari di tin immobile invia Strozzi e dí altri privati cc;I,spati di ponibilinel centro stori-co. Il dialogo c'e. si tratta d mette-re a p Inr'.- o,,n i aspetto travxiidole _Io mobile, pii idatte. V,'oglL 1ntßeaatribuiie nel dare lana rispostaalle esigenze ali citi è arrivato dani'olto ic`nt,I,a e di chi lia sceltoPraia la ,altre regioni Ú'ltalia».E in citta dopo l'australiana Mo-nash e la statunitense Neo. Haven, si annuncia l 'arrivo della ci-nese Wenzhou e dell'israelianaShenkar Universìty, ma anche da-gli Stati Uniti sì guarda ancora aPrato. «Il sogno - come ha settoFióravaiati- di urla Prat ataria anche una casa della sto-dent Ct}e Si partano n1o]Le liti-gue.. luogo di cultura e d'incnntre,;'. Come ha saputo essere il Pininterpretando appieno una "oca-zione europea che parla di ricercae innovazione . «Una vera risorsaper il territorio - ha sottolineato ilrettore dell 'Università cii Firenze,Luigi Dei - un punto di eccellen-za portato ad esempio in tanti al-tri atenei}>.

Marilena Chiti

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Matteo Biffoni , i_ui?'s ï_, i, i i:ctsr?z.io Ficr.rvanti e T--resa iE^;aie

L.a compagniateatrale spegnedieci candetíneDieci candeline perla compagnia teatraleuniversitaria «Binariodi scambio » fondata daTeresa Megale , docente didiscipline dello spettacolo,che ha collezionato premie riconoscimenticoinvolgendo dal 2007 oltre500 studenti provenientida tanta parte del mondoe facendosi applaudireda più di 5000 spettatori.

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Statale venerà l'area di sua proprietàper finanziare il trasferimento all'Expo: Demanio,Beìc, convitti o impiantì sportivi al posto delle aule

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LUCA DE VITO

Ii N MASTERPLAN per il futuro di Cit-tà Studi. È l'idea a cui stanno lavo-rando Comune e Statale per ri-

spondere alla prima e maggiore dellepreoccupazioni dei residenti: mettereun'argine alla speculazione edilizia suglispazi che verranno lasciati dall'universi-tà quando trasferirà le facoltà scientifi-che sull'area Expo. Il progetto riguardale aree e gli edifici di proprietà dell'ate-neo che dovranno essere venduti in bloc-co e non singolarmente, in modo che lenuove funzioni siano coerenti con la voca-zione universitaria e di servizi dell'area.

La fotografia dell'esistente descriveun quartiere universitario grande, mol-to vissuto ma anche malmesso. La super-ficie occupata dai dipartimenti scientifi-ci è di circa 250mila metri quadrati, qua-si tutti in Città Studi. Circa 50mila di que-sti appartengono al Demanio, altri 8mi-la sono in affitto, 190mila sono invece diproprietà della Statale. In tutto si conta-no 33 immobili, principalmente uffici edipartimenti (23), ma anche apparta-menti e terreni. Il 41 per cento di questestrutture è stato costruito prima del1960, il 28 per cento tra il 1961 e il 1989e il restante 31 per cento dopo il 1990. Ilgrosso degli spazi può essere diviso indue aree. La parte "vecchia", compresatra via Ponzio, via Mangiagalli, via Co-lombo e via Celoria che è di proprietà deldemanio, in concessione gratuita all'uni-versità, e dove attualmente si trovano idipartimenti di veterinaria e agraria.Qui potrebbero convergere gli interessidelle tre università pubbliche milanesi.Quelli del Politecnico che ha fame di spa-zi per la didattica, della Bicocca che stavalutando l'ipotesi di trasferire dei dipar-timenti (tra cui Economia) e della Stata-le stessa che potrebbe portare qui il di-partimento di Beni culturali che attual-mente si trova in via Noto. La soluzione,in questo caso, sembra già sui binari giu-sti: i tre rettori aspettano di incontrarsicon il sindaco Sala e con il professor San-

Lnlvernt:arIodro Balducci, consulente per conto delComune sul tema del dopo Statale in Cit-tà Studi. Rimane sul piatto il nodo delleristrutturazioni, visto che si parla di edifi-ci vincolati ma vecchi.

Molto più complicato è invece il desti-no della parte "nuova", ovvero quellacompresa tra le vie Ponzio, Venezian,Golgi e Celoria, dove attualmente si tro-vano i dipartimenti di Fisica, Matemati-ca, Scienze e quelli di Chimica (nellestrutture più fatiscenti). Nell'area c'è an-che un edificio in costruzione: si trattadella nuova sede di Informatica, costata22 milioni di euro e la cui realizzazionerinviata negli anni è un piccolo calvario.Con questa parte del quartiere la Statalevuole far cassa: per finanziare il campusin area Expo, il rettore Vago immaginadi trovare circa un terzo dei 380 milionidi cui ha bisogno vendendo quegli spazi.Ma in questo caso il pallino non è in ma-no solo a via Festa del Perdono visto cheper trasformare l'area serve il via liberadel Comune. L'assessore all'urbanistica

Il Comune determinato amantenere la funzione pubblicaSono 33 gli immobili coinvoltinella rivoluzione urbanistica

Pierfrancesco Maran su questo sembraavere le idee chiare: «Deve essere mante-nuta la funzione dei servizi, no alla specu-lazione edilizia». Che non vuol dire zerocase: una delle soluzioni di cui si parla ne-gli uffici in questi giorni è un piano per re-sidenze studentesche a prezzo calmiera-to, di cui a Milano c'è grande richiesta.«Una soluzione che risolverebbe anchealcune storture del quartiere», aggiun-ge Maran con riferimento al mercato de-gli affitti con prezzi molto alti e con alcu-ne sacche di nera. Sul piatto, tuttavia, cisono almeno altre tre ipotesi per riempi-re il vuoto di Città Studi: ospitare qui la-Beic (Biblioteca europea) invece che aPorta Vittoria, dare spazio a impiantisportivi (che si aggiungerebbero alla pi-scina Ponzio e al Giuristi), aprire qui ilFederai building del Demanio dello Sta-to, uno dei diciotto edifici che l'agenziaha in progetto di aprire in altrettante cit-tà metropolitane.

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ILT SFERIMENTOLa Statale ha decisodi spostare le facoltàscientifiche oraa Citta Studi sull'areadell'Expo: i 250milametri quadrati oraoccupati devonotrovare una nuovadestinazione

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LA VENDITAMetà dell'area saràvenduta perfinanziare il trasloco:gli abitanti temonouno stravolgimentoma il Comune vuolemantenere al la zonauna vocazionepubblica

L'EVOLUZIONESull'altra area oraoccupata dallaStatale di proprietàdel Demanioarriveranno altreuniversità:Politecnico e Bicoccasi sono già detteinteressate

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L'area universitaria occupata dalla Statale sarà rivoluzionata

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<;Il in Italia?40 40magistrati»E solo deizato i rapporti tra eletti ed elettori,con i primi «chiusi nella cerchia

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ERRICO NOVI

Ecome si potrebbemai negare che oggil'Italia è una Re-

pubblica giudiziaria? Che in Italiai magistrati hanno il potere? E cheper ribaltare la situazione ci vor-rebbe una classe politica autore-vole, capace, tra l'altro, di noncompromettersi con storie di ordi-naria corruzione, che una classepolitica così non si vede e che sia-mo quindi in un vicolo cieco? ». Iltono di Biagio de Giovanni sa es-sere lucidamente analitico ma an-che, se necessario, inevitabilmen-te esasperato. Il filosofo ed ex eu-roparlamentare del Pci vede conchiarezza la gravità della situazio-ne e condivide in gran parte il di-scorso fatto due giorni fa da Lucia-no Violante, che in una lectio ma-gistralis alla Scuola superioreSant'Anna di Pisa ha detto «stia-mo entrando in una società giudi-ziaria». L'ex presidente della Ca-mera individua un punto di dera-gliamento: la legge elettorale del2005, il porcellum, che ha steriliz-

del capo anziché aperti alla rela-zione con i cittadini». Da qui a unsistema in cui «il codice penale èla nuova Magna Charta dell'eticapubblica» il passo è stato brevissi-mo.È così , professor de Giovanni? È ilsistema di voto con le liste blocca-te ad aver aperto la strada alla so-cietà giudiziaria?Io farei partire le cose da un mo-mento decisamente anteriore: leinchieste giudiziarie dei primi an-ni Novanta. In quel passaggio si èassistito a un fatto che non ha ri-scontri nelle altre democrazie oc-cidentali: l'annientamento di unintero sistema politico. E lì che irapporti tra politica e magistraturasi spostano e da quel momento lasituazione non è stata più ribaltata. Il nostro sistema è stato distrut-to da Mani pulite e non è più rina-to.Da Tangentopoli ad oggi non c'èsoluzione di continuità?Non c'è nel senso che l'equilibrio,appunto, non è stato più ripristi-nato. Poi non c'è dubbio che allevicende dei primi anni Novanta siaggiungano altri elementi. Ed è ve-rissimo che tutto quanto può ac-centuare il distacco tra eletto edelettore favorisce il diffondersi diuna critica radicale alla politica eil dilagare dell'antipolitica. C'è unattacco violento che di fatto punta

alla fine della democrazia rappre-sentativa.In questo c'è una deriva autorita-ria?Intanto penso si possa dire chequi non si tratta di aggiustare unsistema elettorale: la propagandaantipolitica spinge per l'abbando-no della democrazia rappresenta-tiva in favore della cosiddetta de-mocrazia diretta, che si realizze-rebbe attraverso la rete.Com'è possibile che vinca un'op-zione del genere?Non possiamo sottovalutare un al-tro fattore che genera sfiducia nel-la rappresentanza politica classi-ca: lo spostamento delle decisioni.Se la società non coincide più conlo Stato nazionale ma oltrepassa iconfini, acquisisce una dimensio-ne indeterminata se non globale, ese gran parte delle decisioni sonoprese al di là dei confini nazionali,è chiaro che le società si sentonomeno rappresentate politicamen-

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te. Cosa può decidere, ormai, unParlamento nazionale? Al massi-mo può enfatizzare un aspetto delgoverno anziché un altro, ma lescelte di fondo vengono prese al-trove. E questo ovviamente creaun terreno favorevolissimo perchi sostiene che la democraziarappresentativa non serva più anulla, non sia in grado di rappre-sentare gli elettori e che perciò bi-sogna aprire alla democrazia di-retta.La purezza opposta dai cinque-stelle al resto della politica im-mondo e corrotto costituisce unaforma di fascismo?I fenomeni non tornano mai ugua-li e io non allargherei troppo laconsistenza storica di categoriecome il fascismo. Certo, la criticaviolenta alla democrazia rappre-sentativa finisce per rivolgersi inconcreto al Parlamento, e questamodalità è stata caratteristica dideterminati movimenti di destradel Novecento. Intendiamoci: nes-suno pensa che in Italia stia per ar-rivare il fascismo, e poi c'è la cor-nice dell'Europa che costituiscecomunque una garanzia.Siamo al sicuro , allora.Ma siamo anche in una situazionein cui la critica al Parlamento e alparlamentarismo ci mette un atti-mo a generare una dinamica pub-blica confusa in cui emotività eparole d'ordine prevalgono sullacompetenza, sulle soluzioni equi-

librate. E non è che tra questo e leemozioni di massa di cui parlavaGustave Le Bon più di un secolofa ci sia tanta differenza.Il grado di preparazione mediodei parlamentari non fa certo daargine a questa deriva.E qui ci risiamo con la distruzionedel sistema avvenuta a inizio anniNovanta e a cui non si è ancoraposto rimedio.In questa situazione c'è anche uncedimento rassegnato all'inva-denza della magistratura? Il Pdper esempio paga un eccesso divicinanza ai giudici praticato daisuoi "precursori"?Non c'è alcun dubbio che tutte leforze politiche siano in ginocchiodavanti alla magistratura, chi so-stenendola e chi subendola. Sa-rebbe urgente una vera riforma disistema: separare le carriere, fer-mare l'osceno viavai tra la toga e ipartiti, superare l'obbligatorietàdell'azione penale. Se non si faquesto non se ne esce: ora la magi-stratura ha il potere in Italia. L'Ita-lia è una Repubblica giudiziaria.Mi sembra di non essere solo, inquest'analisi: perfino l'equilibra-tissimo Sabino Cassese, nel suoultimo lavoro, scrive che lo squili-brio tra politica e magistratura èdiventato un fatto patologico. Mapoiché ci vorrebbe una classe po-litica autorevole per ribaltare tuttoquesto, si ha la netta impressionedi essere in un vicolo cieco.

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POLITICI«Non si valutano sullabase di un titolo di studio»Sui giornali è esplosa lapolemica sulle tesi di laurea edei dottorati non scritte,oppure in parte, si sostiene,copiate da alcuni ministri, chehanno smentito. Spesso,tuttavia, un buon governante,o anche un convincentepremier - direbbe De Gregori- non si valuta sulla base deltitolo di studio. Anche aMussolini ne volevano dareuna, «honoris causa», ma ilDuce, dopo esserne statoentusiasta, la rifiutò. L'idea,più che dei docenti di Bologna,estasiati dalla sapienza delfondatore del fascismo, fu diDino Grandi, allora giovane eobbediente gerarca. In tempipiù recenti niente pergamenaper Walter Veltroni, MassimoD'Alema (si fermò prima dellatesi, alla Normale di Pisa),Fausto Bertinotti (peritoindustriale), Umberto Bossi,perito elettronico. Il governo,presieduto dal Rettore dellaBocconi, Mario Monti, èricordato come l'esecutivo deiprofessori. Ma quellaesperienza non suscita moltirimpianti. A dimostrazione,una volta di più, di quanto nonsia scontato che la conoscenzatecnica vada a braccetto conl'arte politica, o perfino con ilfare, bene, le leggi. Misiconsenta un ricordo personale.Giacomo Mancini, laureato ingiurisprudenza a Torino,venne elogiato, anche dagliavversari, come un ottimoministro della Sanità e deiLavori pubblici.

Pietro Mancini , Cosenza

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Specialisti a confrontosulla natura culturale00 00 00delle varie confessioniLo psicologo: «Parliamone senza reticenzeperché conoscere gli altri aiuta a scegliere»

di Antonio Calitri

1,11. el confronto tra per-sone di culture diver-se si tende a evitare ildialogo sulla religio-

ne per non calpestare un terre-no minato. In questo modoperò, si rischia di avere unconfronto con l'altro soltantoparziale. Per questa ragione laFondazione InterculturaOnlus, da domani al 2 aprileorganizza a Bari il convegno«II Silenzio del Sacro», giorna-te di studio e confronto traesperti internazionali non suldialogo tra religioni ma sulladimensione culturale della re-ligione che costituisce il fon-damento dell'individuo.

Un'esigenza individuata dal-l'esperienza sul campo dellaFondazione Intercultura e del-l'omonima associazione chenei suoi 62 anni di vita ha per-messo lo scambio internazio-nale di quasi 7o mila studenti.Adolescenti che decidono dipassare il quarto anno dellesuperiori all'estero, in scuolestraniere ma anche in famiglieselezionate dove vivono la veracultura del paese ospitante. Ostudenti stranieri che vengonoin Italia e vivono in famiglieitaliane, avendo un confrontointenso e uno scambio cultu-rale totale.

Per Roberto Ruffino, segre-tario generale della Fondazio-ne Intercultura e tra i pionieridello scambio giovanile comeoccasione di formazione inter-culturale e di educazione allamondialità «i conflitti provo-cati dalla religione da un latosono fondati sull'ignoranza.Tutti noi cristiani, musulmani,atei, ecc. spesso fondiamo leconoscenze religiose su rituali

e non sull'essenza della reli-gione. Per il cattolico le reli-gione è andare a messa la do-menica ma questo è un rituale,non la religione. Per i musul-mani la religione è fare certigesti, non mangiare certi cibi.Si tratta di una religione moltoritualizzata e lo scontro che sicrea è spesso tra riti diversi,più che sull'essenza della reli-gione».

A questo va aggiunto conti-nua, «che in molti paesi la reli-gione si è trasformata in uncredo politico, per cui diventascontro come associazionepolitica, la religione diventa ilpretesto per altro. Infine, al-

meno nell'occidente la moder-nità ha relegato la religionenel privato e sembra poco po-liticamente corretto mettersi aparlare di queste cose. Ognu-no dovrebbe praticare o nonpraticare la sua religione nellasfera provata, senza andare ascocciare gli altri». Da tuttiquesti elementi viene fuoriche la religione, prosegue Ruf-fino, «diventa una specie di ar-gomento tabù, compreso po-co, male, spesso politicizza-to». Per queste ragioni, «conquesto convegno vogliamo di-re che bisognerebbe parlare diqueste cose come si parla diquello che ho mangiato ieri,

nessuno ha timore a dire cosaha mangiato ma ha timore aparlare di religione, ancheperché gli alimenti li conosce,la religione invece la conoscemolto poco e c'è sempre l'im-pressione di andare su un ter-reno minato». Un tema attua-lissimo, aggiunge il professorPaolo Inghilleri, ordinario dipsicologia sociale dell'Univer-sità degli Studi di Milano e tra irelatori del convegno, «perchériguarda gli adolescenti inun'età in cui è importante riu-scire a differenziarsi dai valoridella famiglia per poi riacqui-stare una certa continuità.Confrontarsi con altre cultureaiuta questo processo di diffe-renziazione perché posso im-padronirmi di altri mondi enello stesso tempo scegliere diappartenere alla mia cultura.Se fino a pochi anni fa questoconfronto riguardava soloquei ragazzi che potevano fareun anno di studio all'estero oviaggiare, la grande novità èche adesso a scuola posso con-frontarmi con altre culture, al-tre religioni, altri punti di vi-sta». In questo processo con-clude Inghilleri, «la religionedal punto di vista della psico-logia del profondo diventauno degli elementi che dannoil senso di esistere in una co-munità, in una famiglia, inuna storia. E uno dei tanti fat-tori che ci danno una garanziadi appartenenza anche moltoprofonda e in parte incon-scia». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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II connubioDa sinistra,Ravi Shankar,famosomaestrodi Sitare il

Beatle»GeorgeHarrison, inuno scattodel 1968,insieme, inIndia. All'epocail musicistaindiano avevaquasi 50anni, mentreHarrisonappena 25. Siscambiaronoidee e consiglisulla musicama anchesulla religione

RitualeParola cheviene dal latinoritualem, cioèche attiene alrito (sottinteso«il libro»). Erail volume doveerano illustratele cerimonieche si devonoosservaredurantel'amministra-zione deisacramentinel culto divino

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affitti, le agevolazion!anone. oïù basso

. ... ta1chi studia

Il governo rende convenienti e flessibili i contratti transitori

Matteo PaloMILANO

NUOVE REGOLE per i contrattiagevolati, transitori e per studentiuniversitari. È stato appena pub-blicato il decreto che dà attuazio-ne alla convenzione nazionale fir-mata tra le sigle della proprietàedilizia e i sindacati degli inquili-ni. Vuol dire, nella pratica, cheadesso potrà iniziare la sottoscri-zione degli accordi locali che gui-deranno proprietari e inquilininella fase di stipula dei contratti.Attivando una serie di sconti fi-scali e di risparmi per i cittadiniche affittano casa.Nella famiglia dei contratti a ca-none concordato, va ricordato,rientrano a. ordí molto utili, co-me i contratl i. tr^n-i*rri per gli

Cedotar. e-c: ,:i at 10%fino alta fine del 2017Ma i prezzi vanno calmierati

universitari fuori sede. Questa ti-pologia di contratto riguarda lecittà sede di università o i Comu-ni limitrofi. E consente al proprie-tario di affittare il suo immobile acondizioni agevolate. Rispettan-do, però, una serie di condizioni.

LA PRI MA è che andrà obbligato-riamente usato il contratto-tipoprevisto dalla legge, per evitareabusi e modifiche che favorisca-no una parte. Inoltre, la duratadel contratto dovrà essere diversada quella standard e compresa traun minimo di sei mesi e un massi-mo di tre anni, Nel caso in cui ilcontratto preveda diversamente,la durata sarà automaticamenteadattata agli standard previsti dal-la legge.Ma la condizione più rilevante ri-

guarda l'importo del contratto. Ilcanone patt it infatti, deve perforza rispettare le fasce previstedagli accordi territoriali tra le or-ganizzazioni dei proprietari equelle degli inquilini.Ed è qui che entra in gioco il de-creto appena approvato, che si n-teressa di tutte le tipologie di con-tratto transitorio e agevolato. Iláccretn stabilisce, nello specifico,ch le intese territoriali dovrannfissare una fascia di oscillazioneminima e massima di prezzo. M: ,soprattutto, stabilisce l'allarga,mento delle situazioni nelle qualisi potranno sottoscrivere contrat-ti transitori, della durata massimadi 18 mesi: sarà possibile per mo-bilità lavorativa, apprendistato,formazione professionale, ricercadi lavoro. Vengono, poi, fatti salvitutti gli accordisetmn ri.tti finoradalle associazioni di c.,,;rgc ia.

QUESTI ACCO RDI potranno go-dere di notevoli agevolazioni fi-scali. L'imposta di registro pari al2% all'anno sarà calcolata sul 70%del canone annuo. Inoltre, vale ilregime della cedolare secca che sipagherà con un'aliquota ridottadel 10%, invece del normale 15%,almeno fino alla fine del 2017. «Sitratta - a parere di Confediliziadi una novità di particolare rilie-vo che, tuttavia, non potrà deter-minare effetti positivi sugli affittia canone calmierato fino a quan-do non saranno varate due misu-re indispensabili per il compar-to». In particolare, bisogna atten-dere la stabilizzazione della spe-ciale aliquota del 10% della cedo-lare secca. Ma, soprattutto, l'intro-duzione di un limite alla tassazio-ne patrimoniale Imu-Tasi - qua-druplicatasi rispetto all'Ici - sugliimmobili locati attraverso i con-tratti a canone calmierato, «adesempio attraverso la fissazionedi un'aliquota massima del 4 permille».

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AnÏ1A01 1e- a eFinnata la onveIz.1oC1e

tra Ateneo e Unione, ndustlpi t(ePROFONDE moAliae

nel ,i,t,,_nla ptcClutri o legate 'Inonda 10 taranno ". rne2gerela necessita ..1t diap:)zz, di nuo-ce '.'on p..l-en ,e edi ligure pro-i, "i trialioggi c' rsarnel tepre-er, t i, e per n:Ioltï aspetr i del tTlt-

[o <ss; nù. nel nlt.,'catodel lavo-ro, r_ic_lhedenclo sopr_artuto unIiliC?FO rrioC}o di inteñr` +.-to e ?)ìt' rt:itIì1'LeSJr't tra le variepeclali !l rii. ri xziendali. Con-

.apevoli che n íÉ'«tt3 ilacena-nir s,,f ù '[on l :111ellta ï' eoIi:>olic}are. il rapporto tra .e.alta acc;a-demiche e mondo ricll,inili.T-,t-ri.a, i' ?Iliti<)sitä. di I'isa k

l'Lnione Industriale l isanahanno 3 !)ItoS".rit[o una conc'elr.-

.ione Che- ha 1e, . cop1 d i SavOri-

Ic la CoNaborazic,ne nell'ambito{}ci i'e ipi•ít%1 pi )S rainnli Cl'.i tor-nlazíon.ï. La Ama Ma c:znven-1CQ"ie e avvenuta în 3 l'ainzzo ;)l

la t'riCfinata., tr;t il rettore Paolo.'riaiicarella e la l,iesic3erited.ell'[:n2orle Inchisti_i le I Isarla.

11atr_zia ruma L°:iciu.i, alla pre-sen:a =íCl ,=íir.°ttore ci °ll'UMMario p evrlrii. I 'accoTdo, cheavrà curata i")_ien.nale pi evedetilie l'Lniv<.rsin e i'l.JneitL In-dumriale CollalMo n= ste-Stira e ncll as tr;ic,rnanleriti_ del

«( uesto ic,o.r .o üpérluailret-[ )tc. i'GIa. T iarC'lla t nella dire-zione !li apertura i.1e}i '1tent:'o

Isc? la eitta e le sue Illdiitifor`-Ins una liricast are 'i3v di sviluppo .u cuistiamo St:' n1-) con eollv?n-7ioile», < lt.'I1Silf ICCnr;Ert ica einnovazione sono leve strate£ i-che per la crescita dell', impresedei t,"i.rii:}I'io --'ugg.iuifge 12, pre-s)clc.r,te R [iv.i;_s Alma 1 +.1_ií1i-quindi i<i sii er, r); l.'a coll Tbor:a-ziïii.le con 11._?n)vr,lsi.t,:i. ( li Pisasono eierieriti. fondameritali.`;iarn+.; c:at [icolarinent e so icli-`_latti f.Ei .> i tt1.).;+.i.iv,.u. questaCli)venZion', e I1P ;i `dLi=tnlo ilrettore e l'L' niveT i t:, per questac,ppoi-tuzLit 1,,.

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're)muove la scuola ita anam,,t•1o tra nccïll e çoven>'

studio inte zion le9 «Ma a il gap torna quando si l sci a " a banchi»Veronica Passeri

ROMA

UNA SCUO LA che colma le diffe-renze sociali ed economiche.Uguali opportunità per tutti, stu-denti poveri e ricchi. La scuola ita-liana sì prende la rivincita con la`maestrina' Europa sempre pron-ta a dare bacchettate. Nelle classiitaliane si riesce a ridurre meglioche in quelle di altri venti Paesidei cinque continenti il gap perquanto riguarda le competenzelinguistiche e matematiche traalunni abbienti e non. Ma finitala scuola dell'obbligo le distanzetornano lampanti. A raccontaretutto questo è uno studio elabora-to dall'Ocse-Pisa basato sul con-fronto tra i dati delle indagini sul-le competenze scolastiche e sullecompetenze degli adulti (26/28 an-ni). Nell'analisi vengono ritenuti`studenti avvantaggiati' quellicon almeno un genitore laureatoe oltre 100 libri in casa e `studentisvantaggiati' quelli con meno li-bra e genitori con un livello infe-riore di istruzione.Per misurare le differenze di per-formance in Lettura e Matemati-ca dei quindicenni presi in esamedalla ricerca con lo stesse gap ri-scontrato t ais> g nidi 5'27an-ni gli esperti delí Ucse hanno ela-borato un coefficiente. L'indiceche misura la differenza per quan-to riguarda la preparazione trasoggetti più e meno fortunati tra i

N

Feletï: risultato i mportanteLa Rete degli studenti:«E solo fumo negli occhi»

15enni, riguardo alle competenzelinguistiche è di 0,45 per l'Italia,mentre a livello Ocse - l'organiz-zazione internazionale che rag-gruppa 30 paesi industrializzati -sale a 0,48. Dopo il diploma il di-vario sale, anche per il nostro pae-se, e supera la media Ocse sui sog-getti di 27 anni: sarebbe di 0,67,in Italia, e 0,61 a livello internazio-nale. Nella Repubblica Ceca, inDanimarca e in Polonia, il diva-rio è superiore a 0,5 all'età di 15anni e aumenta a 27 anni. Paesicon maggiori possibilità di scala-re la società emancipandosi dacondizioni economiche svantag-giate Belgio (Fiandre), Canada eStati Uniti dove il divario è mag-giore di 0,5 a 15 anni ma diminui-sce a 27 anni.

N UOVA ZE LAN DA , Norvegiae Svezia il divario con il livello diistruzione dei genitori è ridottoall'età di 15 anni (0,3) ma aumen-ta da giovani adulti e, in NuovaZelanda, arriva fino a 0,8. In Co-rea il divario è basso all'età di 15anni e rimane sempre ad un livel-lo non alto.«I dati ci dicono che la scuola ita-liana è una scuola inclusiva», haosservato la ministra dell'Istruzio-ne Valeria Fedeli sottolineandoche «fra le nostre e i nostri quindi-cenni le differenze socio-economi-che di partenza pesano meno chein altri Paesi» anche se non si puòdormire sugli allori visto che il di-vario torna a farsi sentire dopol'uscita dal sistema scolastico. Edunque «è molto importante inve-stire anche sull'acquisizione dicompetenze lungo tutto l'arco del-

la vita è aiutare soprattutto chi èin condizione di svantaggio».Esultanza in casa Pd per il giudi-zio Ocse con l'ex premier MatteoRenzi che parla di questa comedella «notizia più bella della gior-nata» ribadendo di «aver fattomolto sulla scuola, ma abbiamoanche sbagliato approccio».

U N 'ESULTAN ZA che Udu e Retedegli studenti ritengono fumo ne-gli occhi: «All'interno dello stes-so studio viene sottolineato comela formazione professionale, l'uni-versità e il mondo del lavoro fan-no notare le organizzazioni stu-dentesche - non siano in grado dialleviare le differenze tra classi so-ciali preesistenti.. Anzi, emergeun co . s, stente rafforzamento del-le disuguaglianze esistenti». Se-condo l'Anief bisogna «andare ol-tre i facili entusiasmi» perché ladispersione scolastica è ancora «al-ta» e quindi i dati Ocse sono soloun «dato di partenza». Commentipositivi anche da Oltretevere:«Questa è una buona notizia perla scuola italiana e per il Paese per-ché a volte sembra che dobbiamoessere sempre gli ultimi della clas-se. Pare non sia così, anche conquesto riconoscimento», ha dettoil cardinale Angelo Bagnasco. ar-civescovo di Genova e p' esideni edella Cei.

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PREPARATISecondo l'O-se,

nelle classi italianesi riesce a ridurr-.s

meglio che inquelle di altri venti

Paesi il gap perquanto riguarda le

competenzelinguistiche,

matematiche traalunni abbientinon. Nell 'analisi

vengono riten, ti'studenti

avvantagg . iti'quelli con almeno

un genitorelaureato e oltre

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svantaggiati ` quellicon meno libri egenitori con un

livello inferiore diistruzione.

Sotto , il ministrodel l'IstruzioneValeria Fedeli

(Ansa)

!-'educazione restiprime posto»

«Questa è una buona notiziaper la scuola italiana e per ilPaese perché a voltesembra che dobbiamoessere sempre gli ultimidella classe e invece pareche non sia così , anche conquesto riconoscimento». Loh, detto il cardinale AngeloBa9nasco , presidente dellaCei e dei vescovi europei.«Sulla scuola bisognapuntare sempre di più - haaffermato il cardinale -perché sempre di più sirivela la necessità diun'educazione integrale»

Chi ha in casa più 'i 100 librie un genitore laureato è unostudente ' avvantaggiato'

Le nostre dassiL'indice che misurala differenza per quantoriguarda la preparazione trastudenti più e meno fortunatitra i 15enni, riguardo allecompetenze linguisticheè di 0,45 per l'Italia, mentrea livello Ocse sale a 0,48

Dopo itdíplomaDopo il diplomail divario tra studenti ricchie poveri aumenta ancheper il nostro Paese e superala media Ocse sui soggettidi 27 anni: sarebbe di 0,67,in Italia, e 0,61 a livellointernazionale

i altri PaesìNella Repubblica Ceca,in Danimarca e in Polonia,il divario è superiore a 0,5all'età di 15 anni e aumentaa 27 anni. In Belgio,Canada e lisa il divarioè maggiore di 0,5 a 15 anni,ma scende a 27 anni

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Scuola italianagappromossa: via il

tra ricchi e poveriSecondo uno studio Ocse è la più inclusiva: stesse competenze

tra 15enni avvantaggiati e non. Ma il divario sociale torna all'universitàA de ComPromossa, almeno sull'inclusione distudentesse e studenti meno abbienti.La scuola italiana si scopre sul podio diuna speciale classifica tra quaranta pae-si del mondo come quella più "demo-cratica": secondo un'indagine Ocse in-fatti garantisce pari livelli di istruzionead alunni/e più e meno avvantaggiati,riducendo dunque le distanze dovutealle diverse condizioni sociali. Lo stessostudio presenta però anche l'altro latodella medaglia, andando a guardare lecompetenze pure dei giovani tra i 25 e i27 anni. E qui le differenze sociali torna-no a pesare in modo significativo.

Una rivincita dunque, dopo la boc-ciatura Ue sull'eccessivo ricorso a con-tratti precari per i docenti (a cui il gover-no Renzi aveva risposto con un piano diassunzioni straordinario) e le tante po-

lemiche che hanno accompagnato iltravagliato percorso della legge sullaBuona Scuola. La ricerca dell'Organiz-zazione per la cooperazione e lo svilup-po economico mette a confronto duediverse indagini, la consueta rilevazio-ne Pisa sulle competenze scolastiche equella Piaac sulle capacità in Lettura eMatematica degli adulti. La prima hamisurato il gap tra due diverse categoriedi alunni/e di 15 anni: «avvantaggiati»,se provenienti da famiglie con almenoun genitore è laureato e una libreria conun centinaio di titoli, «svantaggiati» se ilnucleo familiare non risponde a questirequisiti. Lo stesso ha fatto l'indaginePiaac, ma nella fascia tra26 e28 anni, trai giovani usciti dalle università. Igap trastudenti e studentesse più o meno ab-bienti delle due indagini sono poi statimessi a confronto grazie a un coeffi-ciente.

I risultati dei diversi PaesiL'indice che misura la differenza nellecompetenze linguistiche tra 15enniprovenienti da famiglie più o meno i -struite è di 0,45 perl'Italia, mentre sale a0,48 a livello Ocse (la Germania totaliz-za poi uno 0,49). Dopo il diploma il diva-rio si fa invece più acuto in tutti i paesi,Italia compresa dove supera la mediaOcse sui soggetti di 27 anni con un indi-ce di 0,67, contro quello di 0,61 registratoa livello internazionale. Sfuggono aquesto destino solo i giovani di Canada,Stati Uniti e Corea. E non è cosa di pococonto, perché la stessa Ocse sottolineacome la condizione socio economicacondizioni maggiormente nella ricercadel lavoro proprio gli studenti con menocapacità, e come solo chi possiede lecompetenze più elevate riesca a pre-scindere dal contesto di provenienza.

In base aquesti dati la scuola italiana

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sembra dunque assolvere al proprioruolo di istituzione pubblica. Un risul-tato che premia un sistema spesso e vo-lentieri messo sotto accusa, ma che evi-dentemente funziona ancora. Il primoplauso è quello dellaministradell'Istru-zione Valeria Fedeli: «La nostra scuola èinclusiva. Possiamo esserne orgogliosi,dobbiamo ora continuare a garantirlestrumenti e risorse perché possa attua-re sempre pienamente l'articolo 3 dellanostra Costituzione, garantendo a tuttee tutti pari opportunità e uguaglianza».Quanto al riemergere successivo del di-vario sociale, la titolare del Miur ricono-sce l'importanza di «investire anchesull'acquisizione di competenze lungotutto l'arco della vita e aiutare i ragazzi,soprattutto chi è in condizione di svan -taggio, ad affrontare al meglio la transi-zione dalla scuola agli studi successivi onel mondo del lavoro». Più tiepido il sin-dacato Anief, secondo cui il voto di se-gno positivo alla scuola dell'obbligo è«solo un punto di partenza perché la di-spersione rimane altissima, i disabilinon sono integrati e dopo gli studi è undramma». Critici anche Udu e Rete de-gli studenti, che bollano i risultati come«fumo negli occhi», considerando che«le diseguaglianze crescono finita lascuola: servono l'innalzamento dell'ob-bligo scolastico e garanzie per il dirittoallo studio». Sul fronte politico, il rico-noscimento Ocse è «la più bella notiziadella giornata» per l'ex premier MatteoRenzi: «Sulla scuola abbiamo fatto mol-to, ma abbiamo anche sbagliato approc-cio. Il merito, l'alternanza scuola lavoro,la fine del precariato, il potenziamentodegli insegnanti, la formazione, l'edili -zia scolastica, il diritto allo studio, lo Ze-roSei sul modello di Reggio Emilia sonotuttavia per me molto importanti», ri-vendica. Frontale la polemica dei parla-mentariM5s: «I risultati arrivano nono-stante la Buona Scuola. Renzi e il Pd nonhanno diritto di parola sul tema».

L'indice per l'Italia che misura lapreparazione trai 15enni più e menofortunati , nelle competenze linguistiche

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Dopo il diploma il divario sale esupera la media Ocse sui soggettidi 27 anni: 0,61 a livello internazionale

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indagine Ocse: i nostri giovani, ricchi e poveri, al diploma con competenze similiuniversità e mondo dei lavoro ristabiliscono subito le diseguaglianze

1 ROMA

Spesso bacchettata da Bn.ixel-les la scuola italiana si prendela rivincita, almeno su un fron-te: riesce meglio delle altre inEuropa a ridurre il gap tra stu-denti abbienti e meno abbientiper quanto riguarda le compe-tenze linguistiche e matemati-che. Peccato che finitala scuoladell'obbligo le disuguaglianzeriemergano.

Lo rivela uno studio elabora-to dall'Organizzazione per lacooperazione e lo sviluppo eco-nomico basato sul confrontotra i dati delle indagini Ocse-Pi-sa sulle competenze scolasti-che e sulle competenze degliadulti (26/28 anni). Nell'analisivengono ritenuti "studenti av-vantaggiati" quelli con almenoun genitore laureato e oltre 100libri in casa e "studenti svantag-giati" quelli con meno libri e ge-nitori con un livello inferiore diistruzione.

«I dati ci dicono che la scuolaitaliana è una scuola inclusi-va», «fra le nostre e i nostriquindicenni le differenze so-cio-economiche di partenzapesano meno che in altri Pae-si», commenta la ministradell'Istruzione Valeria Fedeli,consapevole tuttavia che non sipuò certo dormire sugli allorivisto che il divario torna a farsisentire dopo l'uscita dal siste-nna scolastico.

E dunque «è molto importan-te - dice - investire anchesull'acquisizione di competen-ze lungo tutto l'arco della vita eaiutare i ragazzi, soprattuttochi è in condizione di svantag-gio, ad affrontare al meglio la

rw

Esame di maturità : al momento del diplomale competenze dei ragazzi sono più omogenee che negli altri paesi

transizione dalla scuola aglistudi successivi o nel mondodellavoro».

Commenti soddisfatti anchein casa Pd con l'ex premier Mat-teo Renzi che parla di «notiziapiù bella della giornata».

Ed è intervenuto anche il pre-sidente della Cei, Angelo Ba-gnasco, che ha parlato di «una

buona notizia per la scuola ita-liana e per il Paese, perché avolte sembra che dobbiamo es-sere sempre gli ultimi della clas-se e invece pare che non sia co-sì, anche con questo riconosci-mento».

Un'esultanza che Udu e Retedegli studenti ritengono "fumonegli occhi": «All'interno dello

stesso studio - scrivono - vienesottolineato come la formazio-ne professionale, l'università eil mondo del lavoro non sianoin grado di alleviare le differen-ze tra classi sociali preesistenti.Anzi, dopo la scuola dell'obbli-go emerge un consistente raf-forzannento delle disuguaglian-ze esistenti ».

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Per misurare le differenze diperformance in Lettura e Mate-matica dei quindicenni di unaquarantina di paesi e econo-mie dei cinque continenti, cheogni tre anni partecipano all'in-dagine Pisa (Programme for In-ternational Student Assess-ment), con lo stesso gap riscon-trato tra i soggetti di 25/27 annidi età che partecipano all'inda-gine Piaac (Programme for theInternational Assessment ofAdult Competencies) sulle ca-pacità in Lettura e Matematicadegli adulti, gli esperti dell'Oc-se hanno messo a punto un in-dice. Che, per quanto riguardala preparazione linguistica trasoggetti quindicenni più e me-no abbienti, è di 0,45 per l'Ita-lia, mentre a livello Ocse sale a0,48. Invece, dopo il diploma, ildivario sale anche per il nostropaese, e supera la media Ocsesui soggetti di 27 anni: sarebbedi 0,67 in Italia e dello 0,61 a lì-vello internazionale. Le diffe-renze di prestazione tra studen-ti crescono comunque in tutti e20 i paesi oggetto dello studio, aeccezione di Canada, Stati Uni-ti e Corea. (r. t.)

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in Toscana fondiper l'alternanzascuola-lavoro

Il bando è in arrivo e la giuntaregionale ieri ha fissato i punticardine, a partire dalle risorsein campo : due milioni e 798milaeuro in tre anni (fino al 2019)per sostenere la realizzazione dipercorsi di alternanzascuola-lavoro per gli studenti ditutte le classi del secondobiennio e il quinto annodisuperiori . Del bando potrannobeneficiare associazionitemporanee di scopo cheabbiano come capofila unistituto di istruzione secondariadi secondo grado , con contributida 10o a 145mila euro per ogniprogetto. «Finanzieremo soloreti di scuole formate da licei eda istituti tecnico -professionaliin modo da incentivare la"contaminazione" e lo scambiodi progettualità», precisal'assessore all'istruzione,Cristina Grieco (nella foto).Premialità saranno assegnate,nel corso della valutazione deiprogetti, a percorsi di qualitàdestinati astudenti disabili.

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DELEGAZIONI DA TUTTA EUROPA

Meeting internazionaleal To scana Life SciencesLA FONDAZIONE 'I <<scana Li-fe Sclences>r osa ij ci 8., o,,0e doma-

ni, il meeting annu ale del «Coun-cil of European BioRegit,ns», la re-te europea dei cluster tecnologicidel settore Scienze della Viia checonta 37 membri e partner ffi. tuttoil mondo, .".;l accogliere i delegatisaranno anche i Ial,} n:esen tanti del-le principali ornteìiiì;azioni nazio-nali del settore.

IL MEETING sarà uiì o , anioneper fare il punto sull'attività delrnet; ork, per confrontarsi su temichiavi dello sviluppo di settore eper presentare `case h i.s ton ' di rilie-vo. Per la prima volga lappi,nta-mento annuale c1.:11'a., sociazioneospiterà interventi esser ní per pre-sentare realtà d i impresa innovati-va, e sp a i<enze po si rise di ne-rworke tr,l,reio aclviaen ri teina ti,:r di finte-resse per la rete..

«IL CEBR rappresenta, daa Airedieci anni ;.aaigli pia di piccole e iaf:e-die impr ese oltre duecento frauniversità e ;:entri di ricer-a euro-pei spiega Francesco Senatore,business dei elopment di TLS emembro del consiglio direttivo delCebr - con l'obiettivo di lavorareinsieme per fare m:.ssa critica eupl atare lapianif ca<zioneelage-

stione dei cluster attraverso la con-divisione di buone pratiche e ini-ziative comuni tra le regioni euro-pee. Il fatto che il meeting si svolgain Italia è anche un riconoscimen-to dell'impegno che negli ultimianni TLS ha dimostrato ac:juien€lo una 1% i; it 37 tegica nel pa-n< < .ínia europeo ,i ci principali Bio-CI aster Regionali-. A fare gli onoridi casa sarà il presidente di «Tosca-na Life Sciences», Fabrizio Landi,che offrirà una panoramica sullepiù recenti attività della Fondazio-ne.

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L'appuntamento A Bari la Fondazione Intercultura dà vita aconvegno da domani sull'afonia del sacro. Che non sempre

e negativo: i poeti s ' lo sanno. Il vero vuoto e il r' °uto io

SON C'È

d i Marco Ventura

iedono uno di fronteall'altro, le gambe in-crociate sui tappeti,Ravi Shankar e Geor-ge Harrison. Il Gangescorre sullo sfondo. Il

filmato a colori del 1968 mo-stra il venticinquenne chitarri-sta dei Beatles a lezione dalquasi cinquantenne maestrodi sitar, lo strumento a cordedell'India del Nord. La vocefuori campo di Shankar si so-vrappone agli arpeggi: «questimusicisti pop desiderosi d'im-parare... all'inizio ero confuso,sono così lontani dalla musicaclassica indiana».

Le melodie di un'India per-vasa dagli dei seducevano i Be-atles creatori di padre McKen-zie, il prete curvo sulle paroledi un sermone che nell'Inghil-terra secolarizzata «nessunoudirà». C'era invece molto udi-re e molto ascoltare, sotto ilsole di Rishikesh, tra il disce-polo e il maestro di sitar; rim-balzavano note sacre tra i due,era lontano l'Occidente afflittodal silenzio di Dio. Per gli or-ganizzatori del Convegno diBari sul Silenzio del sacro.

La dimensione religiosa neirapporti interculturali, il sacrotace in una cultura che non sacomprendere la religione, chenon sa parlarne; in relazioni

tra persone di culture diversedisposte a silenziare il religio-so, pure tanto intimo a ognicultura, pur di evitare imba-razzi e divisioni. Questo silen-zio del sacro si rivela però con-troproducente. Scambi inter-culturali monchi di religione,denunciano i responsabili del-l'evento barese, non migliora-no la comprensione gli uni de-gli altri, ma al contrario nutro-no «incomprensioni recipro-che, distorsioni, caricature,ostilità». Ci vuole testa, intel-letto, studio. Ci vuole anche, esoprattutto, la capacità discendere sotto la superficie.

Sta infatti nel profondo del-l'esperienza il silenzio del sa-cro decisivo. È il silenzio diquando Dio non ti parla, o nonlo senti; di quando non si vedein nulla e in nessuno l'auradella sacralità, e non si tieneniente per sacro; di una perso-na che non si inginocchia, noncongiunge le mani, non ab-bassa il capo o non lo copre,non si toglie i calzari. Su que-sto silenzio siamo confusi, co-me Ravi Shankar davanti allastar di Liverpool che imbracciail sitar. Perché c'è silenzio e si-lenzio. C'è il silenzio in cui Diodavvero se n'è andato. E c'è ilsilenzio di cui Dio si serve pertoccarti. I mistici cristiani losanno. I poeti sufi lo sanno.

Lo sa il monaco zen che cer-ca il vuoto immobile. Nessunoè andato più a fondo del dub-bio sull'esistenza di Dio di chisperimenta la fede; solo nel si-lenzio si sente il soffio dellospirito. C'è silenzio e silenzio,

NELLE RELIGIONI

dunque. Ma anche, c'è suono esuono. In molti stati indiani lecomunità religiose si combat-tono a colpi di altoparlante. Sialzano i decibel da un tempiohindu in un'area ad alta densi-tà di musulmani, la polizia se-questra l'impianto per preve-nire disordini, il quartiere siscalda, si finisce in ospedale edal giudice.

Anche in Florida, di recente,una scuola cristiana ha portatoin tribunale il gestore di unostadio di football che ha nega-to l'uso degli altoparlanti perdiffondere una preghiera pri-ma della partita. Si bisticciasul suono di Dio per l'ambizio-ne dell'uomo: quando si mar-ca il territorio; quando nei vil-laggi degli altopiani del Viet-nam convertiti al cristianesi-mo risuonano gli inniprotestanti in chiesa, ma ilgong ha smesso di suonare;quando le campane delle chie-se non possono suonare in ter-ra d'Islam e quando il governoisraeliano propone una leggeper far tacere i muezzin di Ge-rusalemme. Se c'è un silenziodavvero vuoto di Dio, c'è anche

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1® ®un suono in cui la voce di Dio èsolo inganno: la differenzanon è tra silenzio e suono, matra silenzio e silenzio e tra suo-no e suono.

Questo conta: che silenzio esuono si combinino in una ri-cerca autentica, di gruppi e co-munità; che parlare di religio-ne sia questione di tatto nonper interesse politico o econo-mico, ma per rispetto dell'infi-nitamente altro; che ai creden-ti si chieda conto della loro fe-de non perché se ne ha paura,ma perché si ha il coraggio diguardarla; che si lasci crescereil senso del sacro, che è il sen-so di un valore superiore, oltreme stesso, oltre noi. Come ac-cadde a Ravi e George, confusie sorridenti, uniti dai loro si-tar, accompagnati dalla cor-rente del dio Gange. Nacqueroda quell'incontro le preghierein musica di George Harrison,l'inno a Lord Krishna che an-cora trasmettono le nostre ra-dio. Quando l'esperienza deldivino è sincera, si ricongiun-gono in armonia il suono e ilsilenzio del sacro.

C RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il convegnoII «Silenziodei Sacro -La dimensionereligiosanei rapportiinterculturali»(Bari, 31 marzo-2 aprile)è un convegnopromosso dallaFondazioneInterculturaOnlus e haottenuto ilpatrocinio dellaRegione Puglia,Comune diBari, SegretarioGeneraledei Consigliod'Europa,Università degliStudi «AldoMoro», Bari

I temiLe tre giornatesi articolano inuna workshopa cura di 25esperti intre temi cheapprofondi-sconoLa dimensioneculturaledelle religioni,Il dialogointerculturalee la dimensionereligiosa,Le esperienzedi educazioneal dialogo. Infowww.silenziodelsacro.it®

MarcoVenturaè ordinariodi diritto cano-nico e dirittoecclesiasticoall'Universitàdi Siena.Collabora coni I Corriere econ la Letturaed è uno deirelatori delconvegnosul sacro

II forum Educazionee la formazionedegli insegnanti

La Fondazione Intercultura Onlus è attivain un'azione di promozione della cultura deldialogo e dello scambio interculturale, condei progetti per i giovani in Italia e all'estero(sono 1.511 borse di studio assegnate a studentimeritevoli e bisognosi di sostegno economicoper coprire totalmente o parzialmente lespese di partecipazione a un programmaall'estero). La Fondazione è nata da una «costola»dell'Associazione Intercultura; ad essa hannoaderito il Ministero dell'istruzione, Universitàe Ricerca e il Ministero degli Affari Esteri.Tra i progetti in corso promossi dalla FondazioneIntercultura si segnalano: l'organizzazionedell'ottavo forum internazionale per l'educazioneinterculturale, previsto per novembre 2017,sul tema della formazione interculturale degliinsegnanti; il progetto pilota in collaborazionecon l'Università degli Studi di Udine per creareun protocollo per la valutazione della competenzainterculturale degli studenti che partecipanoa un programma annuale di studio all'estero;il nono rapporto dell'Osservatorio nazionalesull'internazionalizzazione delle scuole e lamobilità studentesca, che verrà presentato aottobre 2017; il programma di borse di studio perstudenti delle scuole superiori, in collaborazionecon aziende, fondazioni e enti che sostengono leesperienze di studio all'estero. Altre informazionisul sito internetwww.fondazioneintercultura.it

Da sinistra, alcuni ospitidel convegno organizzatoda Fondazione Intercultura:Diane Moore, HarvardUniversity; Alberto Fornasari,Università di Bari; ValérieAmiraux, Universityof Montreal; Jo Malone -Tony Blair Faith Foundation

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I? PAVIA

La Scuola universitaria superio-re luss Pavia e la Scuola superio-re Sant'Anna hanno siglato unaconvenzione per la costituzionedi un Centro interuniversitariodi ricerca sul telerilevamento ap-plicato all'osservazione dellospazio e della terra ("Cina"). Cir-ta si inserisce in un contesto disviluppo della realtà accademi-ca italiana in quanto farà da in-terfaccia per la promozione diattività scientifiche, tecnologi-che e didattiche a servizio deltessuto produttivo delle regioni

arrivare allo sviluppo di serviziinnovativi in ambito spaziale susei principali temi: terra, mare,emergenza, atmosfera, sicurez-za e cambiamento climatico.Obiettivo delle due scuole uni-versitarie è far diventare il cen-tro in questione un interlocuto-re qualificato a livello internazio-nale e nazionale attraverso losviluppo di progetti a sostegnodi una ricerca scientifica e tecno-logica innovativa. Cirta peraltroè un ulteriore passo avantinell'alleanza tra la scuola supe-riore di Pavia e la Sant'Anna diPisa. Intanto nei giorni scorsi ilrettore della luss ha nominatoAndrea Moro, linguista e pro re[-[ore vicario, prorettore all'inter-nazionalizzazione mentre il neu-rologo Stefano Cappa è il nuovopro rettore delegato alla Ricerca.Andrea Moro si occuperà degliaccordi di collaborazione inter-nazionale e degli scambi di do-centi e studenti. Il professor Cap-pa, invece, coordinerà le attivitàdi ricerca delle aree scientifichee dei centri di ricerca della scuo-la universitaria.

che saranno interessate.La scienza e le tecnologie spa-

ziali, infatti, forniscono un im-portante contributo alla vita ditutti i giorni. Le applicazionioperative basate sui dati tra-smessi da satelliti utilizzati perle telecomunicazioni, la naviga-zione e l'osservazione della terraaiutano, ad esempio, apromuo-vere una gestione più efficientedei trasporti, a monitorare le in-frastrutture, ma anche il cambia-mento climatico. Attraverso Cir-ta le Scuole universitarie supe-riori di Pavia e Pisa promuove-ranno la ricerca tecnologica per

I usseSant'Annadi Pisa lavorano insieme sul protocollo di ricerca spaziale

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FRONTIERE

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íl-I cerotti wireless che curano cuore e testaDispositivi senza fili controllano battito cardiaco e respirazione . O riducono il dolore da emicrania.

n cerotto applicato sul corpo e trasmissionedei dati via etere: anche nel settore delle appa-recchiature mediche e sanitarie, che finora hasfruttato poco la rivoluzione wireless, stannoarrivando i primi dispositivi senza fili.

Tra un paio d'anni, per esempio, i primi pa-zienti non vedranno più cavi in giro quando

dovranno tenere sotto controllo la salute del cuore. L'e-lettrocardiogramma wireless è un modello in cui glielettrodi, oggi applicati vicino al cuore e sul corpo ecollegati a fili, sono invece integrati in un cerotto. I dativengono poi trasmessi via etere alla macchina che lilegge e li visualizza, oppure a un tablet o aun telefonino. Il cuore del prodotto è un chipsviluppato da STMicroeletronics, con unaserie di sensori che riescono a monitorare ilbattito cardiaco e la respirazione, e tre diversisistemi radio prodotti da HMicro per trasmet-tere senza interruzione dati e informazioni,consumando pochissima energia.

Una combinazione di caratteristiche chefinora era stata impossibile da ottenere, almeno a costiche ne rendessero pensabile l'utilizzo per gli ospedali,che ogni anno acquistano alcuni miliardi di sensori colle-gati a fili. L'elettrocardiogramma wireless è già approvato

dalla Fda americana, e sono in corso le procedure perl'autorizzazione anche in Europa. Potrebbe servire intutte le situazioni in cui è necessario o preferibile che ilpaziente sia «libero»: non solo l'elettrocardiogramma,ma anche l'holter, che serve a registrare per un periodopiù lungo l'attività elettrica del cuore, e che oggi si fa conelettrodi attaccati a una macchinetta che il paziente deveportare addosso per uno/due giorni o anche più. Oppureper monitorare altri parametri e funzioni fisiologiche.

Una ditta israeliana , Theranica , ha sviluppato undispositivo simile, ossia un cerotto wireless , contro gliattacchi di emicrania. In questo caso si applica sull'a-

In arrivoII cerotto che

monitora il cuore,creato da

STMicroeletronics,ha tre sensori e tresistemi radio per

inviare dati e segnali.

numero

vambraccio, in cui sono incorporati elettrodi digomma e un chip. Il cerotto viene controllatoda una app sullo smartphone; quando arrival'attacco somministra una corrente elettrica dilieve entità che, come altri dispositivi esistentiche però vanno applicati alla testa o tenuti inmano, serve a bloccare la trasmissione deglistimoli dolorosi. Sono in corso le sperimenta-zioni cliniche, e da un primo test su un piccolo

di pazienti sembra avere efficacia nel ridurrel'intensità del dolore : della metà, in circa il 60 per centodei pazienti . (Chiara Palmerini)

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30 marzo 2017 I Panorama 31

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L'udit-, aiutale persone amputatea percepire il tattoCOM'É pcssíl sic aiutare lepersone che bannostd)itoun'ampuutruLicne a percepire dinuovo le se ; isa rioni tattili, adavvertire siimoli quandoafferrano gin oggetto oc xrtrrúr,, no su un terrenoscosc r se}? La risposta innovativaari i'' a gsa i.c allo studio

su Scientif cReports'di Nature conci. etto dalrice7 iiwir it:-clíano FrancescoClemente ( l L tì í u to diBioRol ,,ot i > e iella ScuolaSuperi or Sant'Anna di Pisa),assieme ai colleghi delleistitic ioni del progetto europeoDeTOf' (acronimo di `DexterousTran iad ialOsseointegratedhrosth.-sis ', ith neural controland ensorv feedback') die ede ilcoordinamento di ChristianCiprìani , do ,nite dello s?essoistituto J &oRol-)oùc_3 dellaScMoltc Supe i re S ant`Anna.

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"Ma braccio . . cambiato . "ELENA DUSI

ROMA. Felicità è grattarsi il naso, bere un bic-chier d'acqua e mangiare una forchettata dipurè. «Per un uomo che non si è potuto muo-vere per otto anni, è stato fantastico poter fa-re questi piccoli gesti» ha commentato BillKochevar, 53 anni, che a Cleveland nel 2006restò paralizzato dopo uno scontro fra la suabici e un camion.

«Meglio di quanto pensassi» è stata la rea-zione dell'uomo, dopo aver sperimentato l'ap-parecchio che legge i suoi pensieri e li tradu-ce in movimento. Il test, condotto dall'Univer-sità di Cleveland e descritto su Lancet, ha per-messo per la prima volta di muovere un brac-cio a una persona paralizzata dal collo in giùper colpa di una lesione a una vertebra. Espe-rimenti precedenti avevano tradotto i segna-li elettrici del cervello in comandi per cursoridi computer o per protesi robotiche.

Ma nonostante i passi avanti che questi ap-parecchi fanno ormai da dieci anni a questaparte, i ricercatori sanno che la strada è anco-

ra lunga. Le due goffe scatolette impiantatesul cranio di Kochevar - è la speranza-potreb-bero un giorno essere superate da sensorisenza fili. «La nostra ricerca è ai primi passi»riconosce il coordinatore del test di Cleve-land, Bolu Ajiboye della Case Western Reser-ve University. «Per il momento abbiamo aiu-

Nel 2006 fu investitoda un camion e restò paralizzatoOra un dispositivo gli permettedi mangiare e bere da solo

tata un uomo tetraplegico a raggiungere e af-ferrare degli oggetti, permettendogli di beree mangiare. Con il tempo, puntiamo a miglio-rare la tecnologia per consentire un venta-glio più ampio di azioni e per migliorare con-cretamente la vita delle persone».

La strada per arrivare a grattarsi il naso,per Kochevar, è iniziata tre anni fa. L'uomo è

stato prima sottoposto a risonanza magneti-ca. Immaginare di muovere un braccio, an-che nelle persone paralizzate, genera nel cer-vello degli impulsi elettrici. Ma questi sonoleggermente diversi da persona a persona.La risonanza ha permesso di creare il "voca-bolario" degli stimoli cerebrali caratteristicidi Kochevar. In un secondo momento, alla fi-ne del 2014, i chirurghi hanno impiantatonel cervello dell'uomo, subito sotto al cranio,due chip di 4 millimetri di lato. Questi senso-ri, tramite un filo, inviano i segnali elettriciad altri tre chip impiantati in spalla, gomito epolso. Per riattivare i muscoli e arrivare dav-vero a bere e mangiare sono serviti altri dueannidi "allenamento". Kochevar, che ha per-so gran parte della forza dei muscoli, deve poiaiutarsi con un apparecchio per sollevare ilbraccio e l'intero apparato è ancora troppo in-gombrante per poter uscire da un laborato-rio. «Ma è ricerca, e qualcuno deve pur inizia-re a farla» commenta quel concentrato di otti-mismo che è Kochevar.

3 RICftO[JUâONE NlíEftvATA

IL PRANZO IN AUTONOMIABili Kochevar di Cleveland, 53anni,è riuscito a mangiare dasolo dopo 8 anni di paralisi totale


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