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Il 18 maggio su iniziativa dell~P (Associazione Italiana ... · Il presidente Bruschi ha reputato...

Date post: 16-Feb-2019
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Il 18 maggiosu iniziativa dell~P (Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio) si è tenuto a Roma pressola Residenza di Ripetta il Convegno Internazionale "Professione Architetto del Paesaggio Problemi eprospettivedellafigura professionale in Europa e nel mondoalla luce della vigente legislazione ". Questo articolo è corredato dalle immagini dei Giardini dell'EUR a Roma, un omaggio a due pionieri del!' Architettura del Paesaggio in Italia, che a questa realiz- zazione hanno partecipato II l recente decreto n.328/01 concernente la "rifonna della disciplina degli ordina- menti professionali e dei requisiti per l'ammissione agli esami di Stato" che ha riconosciuto la figura del paesaggista inseren- dola nell' Ordine degli Architetti, (rinominato Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggistie Conservatori), non poteva lasciare indifferenti coloro che da decenni si battono per l' affennazione anche nel nostro paese dell' Architettura del gennaio su questepagine). Il presidenteBruschi ha reputato che fosse oppor- tuno dibattere questaquestionenon solo all'interno della nostra Associazione ma con tutti i pr.ofessio- nisti interessati,facendo intervenire autorevoli rap- presentantidi paesi stranieri dove la professione di paesaggista viene praticata da decenni con tutti i riconoscimenti di legge. Partendo da questipresupposti il18 maggiosi è tenu-
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Il 18 maggio su iniziativa dell~P (Associazione Italiana diArchitettura del Paesaggio) si è tenuto a Roma presso la Residenzadi Ripetta il Convegno Internazionale "Professione Architetto delPaesaggio Problemi e prospettive della figura professionale in Europae nel mondo alla luce della vigente legislazione ".

Questo articolo

è corredato

dalle immagini

dei Giardini

dell'EUR

a Roma, un

omaggio a

due pionieri

del!' Architettura

del Paesaggio

in Italia, che

a questa realiz-

zazione hanno

partecipato

II l recente decreto n.328/01 concernente

la "rifonna della disciplina degli ordina-

menti professionali e dei requisiti perl'ammissione agli esami di Stato" che

ha riconosciuto la figura del paesaggista inseren-dola nell' Ordine degli Architetti, (rinominatoOrdine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti eConservatori), non poteva lasciare indifferenticoloro che da decenni si battono per l' affennazioneanche nel nostro paese dell' Architettura del

gennaio su queste pagine).Il presidente Bruschi ha reputato che fosse oppor-tuno dibattere questa questione non solo all'internodella nostra Associazione ma con tutti i pr.ofessio-nisti interessati, facendo intervenire autorevoli rap-presentanti di paesi stranieri dove la professione dipaesaggista viene praticata da decenni con tutti iriconoscimenti di legge.Partendo da questi presupposti il18 maggio si è tenu-

Giovanna Longhi, Antonio Sopesens,Lars Nyberg, Carlo Bruschi, Heiner Rodel.

Problemi e prospettive della figura professionale in

Europa e nel mondo alla luce della vigente legisla-zione. n Convegno è stato aperto da un intervento diStefano Zappalà, deputato al Parlamento Europeo e

referente alla Commissione VE per le professioni,subito dopo ha preso la parola Carlo Bruschi, presi-dente dell' AIAPP, che ha affrontato il problemasenza infingimenti affermando che il decreto appro-vato è pieno di contraddizioni " contiene in più arti-

coli - ha detto con estrema chiarezza Bruschi - enun-

ciati disomogenei e palesemente contraddittori, al

punto da essere oggetto di ricorsi, ovviamente conmotivazioni diverse, da parte di quasi tutte le catego-

rie professionali prese in considerazione. In partico-lare, per quanto riguarda gli Architetti e gli Architettidel Paesaggio (o Paesaggisti), accomunati dall'esse-re inseriti nel medesimo albo professionale, è possi-bile rilevare nel testo del DPR diverse incongruità, di

cui le seguenti sono solo i due esempi che seguono.L'articolo 3, comma 3, esprime chiaramente il con-cetto che gli iscritti ad un settore di una sezione non

possono esercitare le competenze di un altro settoredella stessa sezione, sempre che queste competenzesiano di natura riservata; poiché in seguito si afferma(v. articolo 16, comma 1) che per gli iscritti all'albo

degli Architetti, sezione A, settore 'Architettura' (vec-chi e nuovi) restano immutate le riserve già stabilitedalla legge (che attribuisce loro competenze anchesugli altri tre settori), se ne deduce che le competen-

ze dei Pianificatori, dei Paesaggisti e dei Conservatorinon solo non sono competenze riservate, ma sonoanche esercitabili da chiunque lo desideri e sia ingrado di farlo, che possieda la laurea specialistica omeno, o addirittura non possieda nemmeno la laurea

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(v. anche circolare CNA a finna arch. Mirizzi e arch.Sirica deI15/l1/01, e articolo dell'avv. Leozappa sul'A n. 9/01); a questo punto:. ha senso prefiggersi di prendere una laurea specia-

listica in 'pianificazione', 'paesaggistica' o 'conser-vazione " le cui competenze non sono riservate, quan-

do con il medesimo investimento di tempo è possibi-le laurearsi in 'architettura' ed essere autorizzato adesercitare anche le competenze degli altri tre settori?. ha senso istituire complessi meccanismi di esami di

Stato e di iscrizioni ad albi (caratteristici delle cosid-

dette "professioni protette") quando queste professio-ni protette non sono?. ha senso volersi iscrivere ad un albo specialistico

senza riserve di legge soltanto per poter vantare untitolo svuotato di significato e di essersi volontaria-mente assoggettato a nonne deontologiche (cosacomunque possibile anche in altre organizzazioni)?"Credo che queste parole del Presidente Bruschi fac-ciano chiarezza in questa operazione che abbiamogià definita su queste pagine "all'italiana" o un po'

gattopardesca.Per indicare una linea coerente da seguire è interve-nuto lo svedese Lars Nyberg, presidente dell'EFLA(European Foundation for Landscape Architecture)organizzazione che dalla sua fondazione si batte perfacilitare gli scambi tra i paesi membri dell'Unione eper rappresentare ufficialmente le istanze dei paesag-gisti presso l'Unione Europea. Il presidentedell'EFLA ha detto a chiare lettere che la situazionedella professione del paesaggista è molto articolatanei paesi membri dell'Unione, ma che l'obbiettivodell'EFLA è quello di armonizzare le diverse situa-

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zione per promuovere sul piano professionale e sulpiano della formazione dei paesaggisti europei unottimo standard di qualità, facendo da supporto perperseguire questi obbiettivi. Poi Nyberg ha portatol'esempio della Svezia, dove sta avvenendo qualcosadi simile dell' Italia, ma partendo da quattro ordini

Il decreto approvato contiene articoli di.~omogenei

e palesemente contraddittori, al punto da essere

oggetto di ricorsi da parte di quasi tutte le categorie

professionali prese in considerazione.

dell' organizzazione mondiale dei paesaggisti perdare un quadro di riferimento certo e completosulle radici della nostra attività professionale intutti i continenti.Giovanna Longhi, vice presidente dell' AIAPP, èritornata a parlare della situazione italiana e del pesodel recente decreto, che era l'argomento centrale diquesto convegno. E sulla falsariga di quello cheaveva detto Bruschi ha continuato ad evidenziare ilimiti di questo intervento legislativo poco meditato."Le competenze individuate sono assolutamenteriduttive rispetto alla complessità del campo profes-sionale a cui dovrebbero riferirsi; non è prevista lalaurea di primo livello (per la formazione di un pae-saggista junior); non si coglie lo stretto intreccio dei

diversi: architetti, arredatori, pianificatori e paesaggi-sti stanno operando per dar vita ad un Ordine unita-rio, sempre nel rispetto delle proprie competenze.Antonio Sopesens, vice-presidente EFLA, ha detta-gliato la situazione in Europa:a) li titolo è riconosciuto ed esistono ordini autonomiin Gran Bretagna, Irlanda, tutti i paesi scandinavi e in

Portogallo.b) In Germania e Olanda i paesaggisti sono iscrittiagli Ordini tradizionali, ma in liste separatec) Negli altri paesi esistono associazioni di paesaggi-sti non riconosciute dallo Stato.E' intervenuto anche Heiner Rodel, del Consigliodell'IFLA (lnternational Pederation of LandscapeArchitects) che ha tracciato brevemente la storia

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due filoni che devono concorrere alla formazionedella figura professionale: quello dell'architettura,della storia e della cultura del paesaggio e quellodelle scienze naturali, agronomiche e forestali,della geologia, dell'ecologia.Infine si vanifica il riconoscimento stesso di unafigura professionale specifica attraverso la mancataattribuzione di competenze esclusive e riservate:l'architetto con laurea a norma VE, iscritto all'Albodegli architetti, pianificatori, paesaggisti e conser-vatori, mantiene intatte le sue attuali competenze ecioè ha diritto a esercitare la professione anche nelsettore del paesaggista, così come in quello del pia-nificatore e del conservatore."A Robert Holden e a Francesca Mazzino è statoaffidato il compito di parlare della formazione. Ilprimo vice-presidente dell'EFLA e responsabileeuropeo per la formazione della stessa organizza.zione ha affrontato con estrema chiarezza e puntua-lità il problema del riconoscimento del titolo dipaesaggista facendo leva sul diritto di ogni cittadi-no dell'V.E. ad esercitare una libera professione intutti i paesi membri in base all'articolo 48 del trat-tato di Roma. Più complessa è l'applicazione diquesta norma poiché per esempio mentre un pae-saggi sta francese saprebbe a chi rivolgersi in GranBretagna per poter esercitare la sua professione(cioè al Landscape lnstitute) non saprebbe invececosa fare per esercitare in Italia (forse recarsi alMinistero di Grazia e Giustizia dato che gli OrdiniProfessionali dipendono dal quel ministero?).La vice-presidente dell' AlAPP, Francesca Mazzino,ha poi descritto dettagliatamente la situazione dell'in-segnamento dell' Architettura del Paesaggio inEuropa e le modalità attivate dall'EFLA per il rico-noscimento reciproco dei diplomi di laurea in archi-

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tettura del paesaggio ed ha parlato dei passi avantifatti in Italia in questo settore: oggi ben 5 scuolepost-laurea operano nel nostro paese e da quest'an-no tre corsi di laurea triennali in Architettura delPaesaggio sono stati attivati nelle UniversitàItaIian~ e precisamente a Genova, Roma e ReggiaCalabria. Naturalmente 1adocente &Genova Daapprofondito l'espe:rienza presso la sua Università,

Ha senso istituire c(Jmplessi In(~ccanismi (li esami

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che è stata da sempre all'avanguardia nell'insegna-mento della nostra disciplina.A conclusione degli interventi programmati si èaperto il dibattito, che non è stato affatto di manie-ra, anzi a tratti è apparso duro e con posizioni net-tamente còntrapposte. Segnaliamo la posizione diDina Porazzini presidente dell'Ordine degliAgronomi e Forestali (e del Consiglio dell'OrdineNazionale dei Dottori Agronomi e DottoriForestali), che ha affermato che le competenzeattribuite agli iscritti del suo Ordine, di fatto,sono più ampie di quelle del decreto 328 e copro-no tutte le attività del paesaggista. AncheAnnalisa Maniglio, preside della Facoltà diArchitettura di Genova e direttrice della prima

Scuola di Architettura del Paesaggio in Italia, inun articolato intervento ha definito le competenzee conoscenze del paesaggi sta, che non possonoessere rivendicate d'ufficio da nessuna Facoltàaltrimenti sarebbe inutile attivare dei corsi di lau-rea specifici, come si sta facendo in Italia e comeda decenni si fa all'estero.Pur fra diversi punti di vista il presidente Bruschiè riuscito a far approvare una mozione unitariache vuoI esser la base per promuovere la nostraprofessione, prefigurando competenze moltochiare e definite per evitare che nel 2000 quelladel paesaggi sta sia ancora una professione daiconfini labili e confusi, che il recente decreto haaccentuato. .

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