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IL BUON DIPORTISTA - Confindustria Nautica

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UNIONE NAZIONALE CANTIERI ED INDUSTRIE NAUTICHE ED AFFINI IL BUON DIPORTISTA Una barca per tutti 2003 con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio
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UNIONE NAZIONALECANTIERI ED INDUSTRIENAUTICHE ED AFFINI

IL BUON DIPORTISTA

Una barca per tutti 2003

con il patrocinio del

Ministero dell ’Ambiente e della Tutela del Territorio

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EDITORIALE

Il mare è di tutti, il mare è per tutti. Il mare è un patrimonio dell’uomo, fonte disostentamento, di conoscenza, di divertimento e di socializzazione.

Ma poiché il mare non lo scopriamo da soli e non lo guardiamo solo con i nostri occhi,ma lo vediamo anche per come lo hanno guardato gli altri, quest’anno UCINA - l’associazione di Confindustria che rappresenta la nautica italiana - vuole invitaretutti a vivere il mare attraverso un’esperienza in barca.

Il manuale del Buon Diportista 2003– che ha consolidato la partnership con ilMinistero dell’Ambiente – crede nella possibilità di “Una barca per tutti”: piccola, grande, nuova, usata, trasportabile, affittata, condivisa, per la pesca, per la subacquea,per i portatori di handicap, per i giovani, per i meno giovani, per i bambini.

Il manuale vi fornirà anche quest’anno tante informazioni su come trovare la barcada vivere secondo le vostre esigenze e su come vivere il mare nel rispetto dell’ambiente edella sicurezza!

UCINA, confermando l’impegno per lo sviluppo e la crescita della cultura del mare nel rispetto dell’ambiente e della sicurezza, saluta tutti i diportisti e la nuova stagione estiva.

Presidente Ucina

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nodo bandiera

INDICE

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• IL MARE : cultura, pedagogia, socializzazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 04• Le coste italiane e i servizi di ricezione turistica per le piccole imbarcazioni . . pag. 06• Navigando sotto costa – come organizzare crociere a breve raggio . . . . . . . . pag. 08• Acquistare una barca nuova . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 10• Acquistare una barca usata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 14 • Non abbiamo una barca? Noleggiamone una . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 16• Natanti: dal gommone al piccolo cabinato –

definizione e brevi cenni di legislazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 17• Viaggiare con la barca al seguito (sul carrello, sul tetto dell’autovettura –

normative vigenti e consigli paratici) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 22• Campeggio nautico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 25• Una barca su misura:

la barca per i portatori di handicap . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 26la barca nella terza età . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 27la barca per i sub . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 28la barca per i pescasportivi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 29

• Navigazione ecocompatibile . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 31• Conoscere il tempo per navigare in sicurezza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 32 • Contributo del Ministero dell’Ambiente

Nautica da diporto e Aree Marine Protette: un binomio possibile . . . . . pag. 34Le Aree Marine Protette istituite . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 37

• Documenti da tenere a bordo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 41• Dotazioni di sicurezza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 44• Chiedere soccorso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 45• Numeri utili . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 47

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Lungo le coste del nostro Paese, che hannouno sviluppo lineare di quasi ottomila chilometri,si incontrano porti commerciali di grandi dimen-sioni, porticcioli turistici, spiagge, baie e inse-nature attrezzate per accogliere le imbarcazio-ni da diporto e i battelli turistici, e spiagge escogliere accessibili solo dal mare. Si può direche la nostra civiltà si è evoluta e conformata

avendo riguardo alla vicinanza al mare, conscambi commerciali molto intensi già ai tempidei Romani, con l’esercizio della pesca e con losfruttamento delle risorse e, in tempi piùmoderni, con il turismo. Protesa con le sueisole nel cuore del Mediterraneo, l’Italia offreuna incredibile varietà di paesaggi marini tuttida scoprire…possibilmente in barca.

Più d'ogni altro l'ambiente marino condizionagli stili di vita, gli atteggiamenti mentali, lerelazioni umane. Soprattutto i mari caldi emediterranei, con la loro luminosità solare,predispongono l'animo alla felicità, e l'uomofelice sente il mare amico ed è pronto agoderne esteticamente, arricchendosi spiri-tualmente ed economicamente.

L'UOMO E IL MARE Il mare evoca pace e serenità d'animo al contemplativo, timore all'ardimentoso chevuole dominarlo, euforia all'esploratore a cac-cia di nuove sensazioni, incertezze all'umileche ne trae sostentamento, allegria alvacanziere in relax. E il mare educa favoren-

do l'autosufficienza, induce alla riflessione e,con i suoi mutevoli umori, diviene affascinantee pauroso. L'andar per mare educa alla fatica, all'osservazione della natura, al rispet-to per i suoi abitanti, alla solidarietà con chi èl'amico d'ogni giorno e con chi è soltanto oggivicino. Non vi è altro ambiente in natura nelquale l'essere uomini sia motivo sufficienteper trasformarsi istintivamente in alleati,eccetto nella drammatica lotta per la soprav-vivenza in caso di naufragio.

IL MARE E'...Massima libertà, strada per lidi lontani, luogodi relax o di duro esercizio fisico, spazio vivibile in assoluta solitudine o fraterna e

IL MARE: CULTURA, PEDAGOGIA, SOCIALIZZAZIONE

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solidale intimità, luogo dipurezza incontaminata ocloaca d'ogni bruttura; masoprattutto "luogo dello spir-ito" cui indirizzare i proprisogni, le estasi, i terrori.Nelle spiagge affollate laricerca di uno spazio vitale"riservato" diviene problematica e quellaspontanea aggregazione entra in contrastocon la voglia di quiete e di dialogo con la natu-ra. La battigia lambita dall'onda o l'imperviascogliera sembrano non bastare più e sirende necessario l'accedere a quella superfi-cie indefinibile che è lo specchio marino,luogo di felice riposo e di ampi orizzonti dap-prima dominio di facoltosi audaci, padroni delproprio benessere e del proprio tempo, oggireso più accessibile da una nuova cultura delmare: il navigare per diporto.

nodo margherita

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doppinosemplice

Ormeggi e posti barca sono concentrati perla maggior parte all’interno dei porti turisti-ci dislocati lungo le nostre coste, seguiti poidai porti commerciali. Un’altra fetta dimeno ampia estensione è rappresentatadagli ormeggi su pontili, gavitelli, catenariee, infine, dai posti riservati in spiaggeattrezzate, banchine e porti canali. Liguria,Toscana, Sardegna, Campania, FriuliVenezia Giulia sono le regioni detentrici delpiù alto numero di posti barca disponibili sul nostro territorio. Considerando l’estensione lineare delle nostre coste, peruna maggiore fruibilità da parte dell’utenza,occorrerebbero però un numero di postiben superiore agli attuali; potenziando lacapacità ricettiva si potrebbero assorbireanche le imbarcazioni occasionali trasferitenei periodi di vacanza dal proprio ormeggioalla nuova meta.

E’ difficile accedere alla mappa precisa deiporticcioli e degli ormeggi poiché non tuttisono regolarmente censiti e alcuni vengonoapprontati temporaneamente nei periodi estivi. In linea di massima, prima di recarsicon la propria imbarcazione nei luoghi divacanza si può far riferimento alleCapitanerie di Porto e agli Uffici LocaliMarittimi per ottenere le informazioni

necessarie alla pianificazione dello sposta-mento.E’ allo studio della Comunità EconomicaEuropea un sito internet comunitario nelquale verranno inseriti i dati relativi ai portituristici europei, con relativa cartografia nautica.

DIPORTISTI D’ACQUA DOLCEL’Italia conta circa 4000 km di vie d’acquainterne ma, a differenza di altri Paesi euro-pei, i nostri fiumi sono difficilmente naviga-bili; le linee in esercizio per la navigazionecommercialesono circa unquarto dell’in-tera estensio-ne e vi sonocirca un altrom ig l i a i o d ichilometri dilinee idrovia-rie destinate al diporto non censite. La nau-tica da diporto d’acqua dolce è decisamen-te più diffusa al Nord che al Sud; sui laghimaggiori ad esempio, e soprattutto sulGarda, si disputa perfino la famosa regata“Centomiglia”. Un rilancio della navigazionefluviale, sul ben collaudato modello francese, sta avvenendo in val Padana con

Le coste italiane e i servizi di ricezione turisticaper le piccole imbarcazioni

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il noleggio di house-boats, imbarcazioniche si presentano come vere e propriecasette galleggianti, simili a caravan, checonsentono ai croceristi di vivere perqualche giorno a stretto contatto con lanatura (esistono bellissime escursioninaturalistiche nei parchi fluviali del Ticinoe del Delta del Po). Per uno sviluppo delturismo fluviale, però, mancano approdisicuri e punti di attracco che consentanoai diportisti di scendere a terra per visitare i luoghi limitrofi.

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boccadi lupo

La crociera deve essere innanzitutto un viaggio di piacere. Se si hanno bambini o anziani a bordo, se nonsi è esperti naviganti o accaniti velisti, èopportuno prevedere tratte di navigazioneche non superino le 10/12 ore consecutive,in particolar modo se si naviga a motore. Il pilota automatico, se usato con le giusteprecauzioni, può essere molto utile nei trasferimenti in altura, specialmente in casodi equipaggio ridotto, ma non può essereimpiegato in totale sicurezza nella navigazionecostiera poiché le probabilità di incontrareostacoli sulla propria rotta sono decisamentepiù elevate. Sicurezza innanzitutto. Prima dipartire è necessario pianificare la propriarotta. Dopo aver tracciato la rotta sulle cartenautiche o sulla cartografia elettronica enecessario valutare se nelle immediate prossimità sussistano pericoli per la naviga-zione come secche, boe di grosse dimensio-ni, scogli affioranti. Poi è necessario control-lare se vi siano interdizioni alla navigazionecome riserve marine, tonnare, canalizzazionida e per l’ingresso di un porto mercantile.Leggere il portolano e memorizzare i punticospicui costieri ed i profili di costa è moltoutile. Attenzione: per i professionisti del marela navigazione sotto costa è considerata piùimpegnativa della navigazione d’altura!

ULTIMI CONTROLLI PRIMA DI SALPARE• Verificare se la documentazione dell’imbar-

cazione è in regola e, se si intende naviga-re in acque di stati esteri, controllare chetutti i componenti dell’equipaggio abbiano il proprio documento di identità in corso divalidità. La patente nautica non è un documento di identità.

• Fare un accurato controllo dello scafo, deimotori, delle alberature, delle vele, del tender e del suo motore fuoribordo. Primadi avviare il motore controllare che le presea mare siano aperte. Verificare i livelli dicarburante e di acqua dolce e controllaretutte le sentine.

• Effettuare un accurato stivaggio delle derrate alimentari, delle borse e degli indumenti di tutto l’equipaggio assegnando,se possibile, a ognuno dei componenti unazona ben determinata in modo che possaritrovare sempre i propri oggetti senzaintralciare le manovre o le altre persone. Altermine di tale operazione si può capire sela barca è in assetto, in caso negativo ènecessario ripetere lo stivaggio finchè nonsi avrà la certezza di un corretto assettolongitudinale e trasversale.

• Controllare le dotazioni di sicurezza indivi-duali e collettive mostrando all’equipaggiocome si indossano e come si utilizzano,

Navigando sotto costa – come organizzarecrociere a breve raggio

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leggendo le opportune istruzioni. Verificarela boetta luminosa capovolgendola: se laluce si accende e diventa intermittente èOK, altrimenti è necessario sostituire lebatterie.

• Dopo aver acceso il motore controllare chel’alternatore eroghi la giusta energia elettrica, poi attivare tutta la strumentazio-ne, compresa l’elettronica, al fine di completare il check-up.

• Tenere a portata di mano le carte nautiche(o la cartografia elettronica) individuandoporti intermedi di possibile rifugio in caso diavverse condizioni meteorologiche e per ilrifornimento.

• Calcolare correttamente le miglia da percorrere per poter effettuare il calcolodell’autonomia in funzione del carburante daimbarcare, aggiungendo un margine disicurezza del 10%.

• Assumere le notizie meteorologiche attra-verso i giornali, le immagini Meteosat, irisponditori telefonici, le trasmissioni radioe le trasmissioni televisive RAI e di altrereti, il Meteomar, osservazione diretta edesperienze personali. Molti siti internet for-niscono previsioni fino a 120 ore.

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Nella maggior parte dei casi l’e-stetica è il primo fattore chedetermina la scelta dell’im-

barcazione, facendociavvicinare ad un cantie-

re piuttosto che all’altro. Lelinee dell’opera morta e gli arre-

di sono ciò che colpisce maggiormente lanostra attenzione. Viene poi la scansione det-tagliata delle attrezzature di bordo, di tutto ciòche è “di serie” oppure “optional” mettendo alvaglio la migliore offerta a parità di prestazioni apparenti. Ma è difficile stabilire a tavolino sela barca in questione è proprio quella che stavamo cercando. La barca ideale deve essere bella esteticamente, navigare bene siacon mare calmo sia in condizioni meteomarineavverse, essere docile nella conduzione, spaziosa ma non troppo ingombrante peressere portata facilmente all’ormeggio anchein presenza di un equipaggio ridotto, garantirela massima sicurezza attiva e passiva, e più diogni altra cosa, deve avere il potere di farciinnamorare e divertire come un grosso enuovo giocattolo.Per non sbagliare dobbiamo avere ben chiarigli obiettivi e sapere in che luogo intendiamolasciarla a riposo.Intanto pensiamo se vogliamo una barca a velao a motore, se planante o dislocante, dotata di

uno o due motori, fuoribordo, entrobordo oentrofuoribordo, con piedi poppieri, linea d’asse o idrogetto. Stabilito questose si intende utilizzare la barca in località incui vi è una alta richiesta di posti barca mauna scarsa disponibilità, è opportuno atten-dere la conferma dell’ormeggio (eventualmen-te rivolgendosi ad una di seconda mano com-pleta di ormeggio) oppure acquistare un’im-barcazione carrellabile, per aggirare l’ostaco-lo. Se si hanno bambini piccoli è necessariorivolgersi a scafi con buona abitabilità, conpozzetti profondi e protezione perimetrale,facili da condurre senza equipaggio poiché ibimbi devono comunque essere vigilaticostantemente da un adulto, anche in mano-vra. Chi ha una statura elevata deve control-lare la lunghezza delle cuccette e l’altezzainterna delle cabine.Se si ha la passione della cucina e non si vuolerinunciare al piacere della tavola anche abordo, vale la pena di sacrificare la zona notteper garantire uno spazio maggiore a cambusa,frigorifero e fornelli, senza dimenticare diaggiungere una scorta di acqua dolce per illavaggio di frutta, verdura e stoviglie! Se si praticano sport acquatici è piacevole attrezza-re la propria imbarcazione in funzione dellapropria passione, così è anche opportuno rivol-gere la propria scelta su tipologie di scafi ade-

Acquistare una barca nuova

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nodo quadro ocinese a corona 11

guate: fare immersioni subacquee da unabarca con le murate alte, sprovvista di un ade-guata plancetta poppiera o scaletta di risalita,ad esempio, oltre che scomodo può essereanche pericoloso per gli eccessivi sforzi dacompiere con l’equipaggiamento indossato.

PUNTO PER PUNTOCi sono un’infinità di dettagli da valutare nellascelta della propria barca, difficile ricordaretutto… ma ecco un piccolo vademecum conqualche consiglio pratico.• Gli arredi di bordo, siano essi interni od

esterni, non debbono avere spigoli vivi oparti taglienti, e accogliere ordinatamentetutte le dotazioni di bordo.

• I fori di drenaggio nei gavoni esterni garanti-scono una più lunga durata del materialecontenuto all’interno.

• Antisdrucciolo efficace su tutte le superficicalpestabili, anche sotto alla cuscineriaprendisole. Può essere realizzato diretta-mente nel disegno della vetroresina o appli-cato, o sostituito dal rivestimento in teak.

• Bottazzo perimetrale in gomma: garantisceuna buona protezione delle murate preser-vando anche le imbarcazioni ormeggiate afianco. Valido, ma meno frequente, anchequello realizzato con grossa gomena in fibravegetale o polipropilene.

• Pozzetto autovuotante, con murate alte perl’uso da pesca o per la subacquea.

• Prendisole poppiero con piccola battagliola aprotezione perimetrale.

• Sufficiente larghezza dei passavanti lateraliper raggiungere la prua in sicurezza o, inalternativa, apertura centrale nel parabrez-za con scala di accesso.

• Il parabrezza, se ben dimensionato, proteg-ge pilota ed equipaggio dal vento e daglispruzzi. Montanti e perimetro devono essere robusti e non taglienti.

• Battagliole a protezione del perimetro saldamente ancorate allo scafo e posiziona-te in modo da non intralciare il passo e lemanovre a bordo.

• Tientibene collocati nei punti di appiglio piùnaturali.

• Gallocce di ormeggio ben dimensionate.• Pontatura prodiera protetta da battagliola.

Attenzione alle clips di fissaggio della cuscineria: devono essere robuste e nonostacolare il passo, specie se a piedi nudi.

• Verricello elettrico: se montato come optio-nal necessita di punti di fissaggio rinforzati edeve essere installato in piano per lavorarecorrettamente.

• Musone di prua saldamente ancorato alloscafo, munito di robusto ferma-ancora.Attenzione: se la carrucola di scorrimento

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della cima o della catena è sottodimensiona-ta tende a bloccarsi.

• Pozzetto della catena sufficientementeampio e con coperchio facilmente apribilema fissato almeno su uno dei lati per evita-re di perderlo. Deve essere munito di foro discarico per l’acqua e di un robusto golfaresolidale allo scafo per fissare la parte termi-nale di cima o catena.

• Plancetta poppiera con efficace antisdruc-ciolo, con profilo arrotondato non tagliente esuperficie più lineare possibile.

• Scaletta per la risalita a bordo dopo il bagnofacilmente abbattibile da bordo e raggiungi-bile anche dall’acqua. Se fissata sulla plan-cetta poppiera deve essere collocata inmodo da non creare pericolosi intralci.

• La postazione di guida deve offrire unabuona ergonomia di seduta o la possibilità ditimonare in piedi e garantire una buonavisuale su tutto lo scafo. La strumentazionedeve essere orientata in modo tale che ilpilota sia in grado di leggerla anche in condizioni di luce critiche.

• Le leve telecomandi dei motori, nella maggior parte dei casi monoleva, devonoessere collocate ad una distanza tale da nonintralciare i movimenti del timone anche nelcaso di una repentina accostata.

• Il vano dei motori entrobordo facilmente

agibile è sinonimo di sicurezza, specialmentese si devono effettuare interventi d’emer-genza con i motori caldi. Inoltre un vanomotore più ampio e ben ventilato garantisceuna più lunga durata dei propulsori.

• Lo specchio di poppa delle imbarcazioni fuoribordo deve essere rinforzato per garan-tire una sicura installazione dei propulsori.

• Oblò e passi d’uomo garantiscono la ventila-zione agli interni; devono essere a perfettatenuta stagna.

• Lo staccabatterie facilmente raggiungibileriduce i rischi di incendio causati dal malfunzionamento dell’impianto elettrico.

• Gli estintori, oltre a quelli previsti dalRegolamento di Sicurezza, devono esserecollocati uno in ogni vano dell’imbarcazionepiù uno nelle prossimità dei fornelli e uno neipressi della stazione radio. Per una sicurez-za in più si consiglia l’installazione di unimpianto automatico nel vano motore.

• Un impianto elettrico ordinato, corredato daun dettagliato schema elettrico di riferimen-to, facilita il compito a chi deve mettervimano per installare nuove strumentazioni oprovvedere alle riparazioni e garantiscemaggiore sicurezza.

• L’autogonfiabile deve essere collocato in unalloggiamento tale da ripararlo dai colpi dimare e dagli agenti atmosferici, pur mante-

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gassad'amante

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nendolo a portata di mano per le eventualiemergenze.

Solo per le imbarcazioni a vela:• Le manovre correnti devono avere percorsi

facilmente individuabili e possibilmente i rinvii in pozzetto.

• Le manovre fisse debbono essere bendimensionate a non presentare punti di attrito. Gli arridatoi di coperta devono essere in acciaio inossidabile.

• I winch debbono avere un posizionamentoergonomico sulle manovre correnti ed essere corredati dalle apposite fondine per ildeposito delle maniglie a riposo.

• Scegliere una barca a vela con fiocco eranda autoavvolgenti consente di armare levele con maggior facilità e minore sforzo.Per un sicuro funzionamento è fondamenta-le scegliere meccanismi di svolgimento eavvolgimento di buona qualità, risparmiandoeventualmente su qualche optional menoimportante.

• Attenzione al kit di vele che il cantiere fornisce di serie! La randa deve essere avvolgibile o terzarolabile; oltre ai fiocchi nondeve mancare un genoa; una tormentinapuò trarre d’impaccio in condizioni meteo-marine avverse.

LA BARCA IN LOCAZIONE FINANZIARIA – IL LEASING ITALIANOUn’alternativa all’acquisto in contanti o rateiz-zato della barca è la locazione finanziaria o lea-sing. Mediante il contratto di leasing una societàspecializzata nel leasing acquista l’imbarcazio-ne prescelta dal cliente (detto conduttore) egliela dà in uso per un determinato periodo ditempo, verso il pagamento di un canone. Conil versamento dell’ultimo canone il conduttoreha la facoltà di riscattare il bene versando uncorrispettivo predeterminato, oppure puòrecedere dal contratto. La società di leasingrimane proprietaria del bene fino al momentoin cui il cliente lo riscatta.Il collegato alla legge finanziaria del 2000 (art.46 della L. n. 342/2000) ha finalmente modi-ficato l’art. 7 del decreto I.V.A. n. 633/1972introducendo anche in Italia la disposizioneche permette alle società di leasing italiane diassoggettare ad I.V.A. i canoni di leasing soloin proporzione all’utilizzo delle imbarcazioni dadiporto entro le acque territoriali comunitarie. Per l’operatività della norma era necessaria l’emanazione di una disposizione amministrati-va che determinasse forfetariamente le percentuali di presunto utilizzo delle imbarca-zioni da diporto fuori dalle acque territorialicomunitarie. A tal fine l’Agenzia delle Entrate

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con la Circolare n. 76/E del 2 agosto 2001prima e con la Circolare n. 49/E del 7 giugno2002 ha stabilito le percentuali di forfetizza-zione del periodo presuntivamente trascorso

fuori dalle acque territoriali della UE dalle variecategorie di imbarcazioni da diporto. Il sistemadel “leasing italiano” è ora assolutamente com-petitivo rispetto a quello del “leasing francese”.

TIPOLOGIA UNITA’ DA DIPORTO IVA APPLICABILE

Unità a motore o a vela di lunghezza superiore a 24 metri 6%

Unità a vela di lunghezza tra 20,01 e 24 metri ed unità a motore di lunghezza tra 16,01 e 24 metri 8%

Unità a vela di lunghezza tra 10,01 e 20 metri ed unità a motore di lunghezza tra 12,01 e 16 metri 10%

Unità a vela di lunghezza fino a 10 metri ed unità a motore di lunghezza tra 7,51 e 12 metri 12%

Unità a motore di lunghezza fino a 7,50 metri 18%

Unità appartenenti alla categoria D (abilitate alla navigazione solo per acque protette) 20%

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Acquistare una barca usata

Se si vuol risparmiare sui costi iniziali per lamessa in acqua, se cerchiamo uno scafo ormaifuori produzione o quando l’eccessiva domandadi un prodotto non consente ai cantieri di soddi-sfare la nostra richiesta in tempi brevi, possiamo

rivolgerci al mercato dell’usato. L’imbarcazionedeve però rispondere alle nostre aspettative inrapporto al prezzo richiesto per l’acquisto; ovvia-mente non si può pretendere di trovare unabarca seminuova al prezzo di una da rottamare.

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parlatosemplice

MAI COMPRARE A SCATOLA CHIUSAUn buon usato “chiavi in mano” ha opera vivae opera morta perfettamente integre, senzatraccia di osmosi, murate possibilmente nonscalfite profondamente o riverniciate concolore differente dall’originale; rivestimento inteak della coperta non sollevato o deformato;candelieri e battagliole non intaccate dall’ossi-do e saldamente ancorate alla coperta; boccaporti e oblò a tenuta stagna; sentinepulite e senza trafilamenti d’acqua salata odolce e di carburante; prese a mare stagnecon saracinesche che si aprono e chiudonocon facilità; motori silenziosi con poche vibrazioni (sinonimo anche di un buon allinea-mento di motori e assi- elica); serbatoi acquae carburante puliti; impianti idraulico, elettricoe alimentazione a gas della cucina in perfetta efficienza così come l’eventuale strumentazione elettronica; cuscinerie esterne con tappezzerie in buono stato eimbottitura senza muffa e umidità, con cuci-ture ancora a tenuta; cuscinerie e rivesti-menti interni puliti; stipetti, armadi e casset-tiere con chiusure efficienti; fornelli e frigorifero in buono stato di conservazione efunzionanti; wc senza perdite dai raccordi,con buona tenuta delle valvole e sistema diespulsione efficiente. Le imbarcazioni a veladebbono avere in più alberatura, timone,

bulbo, deriva, vele, verricellie tutte le attrezzature dicoperta in buono stato.Se l’analisi di tutti i punti ci convin-ce è fondamentale, prima della for-malizzazione dell’acquisto, visionare lacarena in secca perché potrebbenascondere qualche insidia. Se si eviden-ziano segni sospetti è necessario verificareanche dall’interno le riparazioni, e chiederespiegazioni e rassicurazioni al venditore, even-tualmente facendosi mostrare la documenta-zione del cantiere che ha provveduto ai lavori.

TRASFERIMENTO DELLA PROPRIETÀPer quanto concerne il passaggio di proprietàè fondamentale la classificazione delle unitàda diporto (natante, imbarcazione, nave dadiporto). I natanti sono beni mobili: la pro-prietà può essere trasferita senza alcun attoscritto, fatta salva la buona fede da partedelle parti. Imbarcazioni e navi da diporto,invece, appartenendo alla categoria dei benimobili registrati, sono soggetti a regolare attodi trascrizione (con gli oneri che ne derivano)e relativa pubblicità navale sui RID.

Per maggiori informazioni:http://www.ucina.net/boma

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Per godere una vacanza marina non è semprenecessario accollarsi gli oneri dell’acquisto e delmantenimento di un’imbarcazione, c’è una stradasemplice ed economica: il noleggio. La barca anolo è già sul posto, non ha problemi di ormeg-gio durante l’anno, non ha spese straordinarie,non ha bisogno di rimessaggio, è già assicurata.Noleggiando l’imbarcazione, inoltre, possiamopermetterci dimensioni e abitabilità superiori e,volendo, si può condividere la vacanza con altriamici. Il mercato offre moltissime opportunità dicharter e noleggio, con o senza skipper, sia lungole nostre coste sia all’estero. Per non avere brutte sorprese è necessario affidarsi a professionisti che siano in grado di garantire laperfetta efficienza delle barche e la serietà dell’eventuale equipaggio.

Per semplicità di lettura abbiamo parlato in gene-rale di “noleggio”, ma la legge prevede unasostanziale distinzione fra la semplice locazione eil noleggio.Nel contratto di locazione una parte, in cambio diun corrispettivo, si impegna a far godere all’altraun’unità da diporto, per un determinato periododi tempo. Nella locazione viene trasferita per uncerto periodo la disponibilità (detenzione) del benedal locatore (chi si obbliga a far godere ad altril’unità) al conduttore (chi, in cambio, paga il

corrispettivo). Nel periodo pattuito il conduttore,oltre a godere in modo esclusivo del mezzo, siassume tutti i rischi e le responsabilità conseguenti alla navigazione e all’utilizzo.Nel contratto di noleggio per diporto, invece, unaparte detta noleggiante si impegna a compierecon un’unità una determinata navigazione (viaggio) in cambio di un corrispettivo pattuito(denominato nolo), entro un certo lasso ditempo, con il limite massimo di dodici passegge-ri a bordo, escluso l’equipaggio. Fa parte dell’equipaggio lo skipper che deve possedere untitolo professionale marittimo o per la navigazioneinterna che lo abiliti alla conduzione delle imbar-cazioni e delle navi da diporto.Per comandare le unità da diporto prese in locazione è sufficiente, ove obbligatoria, la paten-te nautica; il numero di persone trasportabili èinvece quello risultante dalla licenza di navigazione(per i natanti da diporto, quello riportato nelmanuale del proprietario se trattasi di unità conmarcatura CE, oppure quello previsto dal certificato di omologazione negli altri casi).Locatore e noleggiante devono fornire l’unità inperfetta efficienza, completa di tutte le dotazionidi sicurezza e coperta dall’assicurazione per laresponsabilità civile.

Non abbiamo una barca?Noleggianome una!

LOCAZIONE O NOLEGGIO?

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Natanti: dal gommone al piccolo cabinato - definizione e brevi cenni di legislazione

CONDUZIONE DI NATANTI

nodo inglese

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Il nuovo Regolamento di sicurezza(D.M.5/10/99 n.478) stabilisce che inatanti, a seconda del tipo, possono navigareentro le seguenti distanze dalla costa:- 300 metri- 1 miglio (1852 m.)- 3 miglia senza mezzo collettivo di salvatag-gio a bordo

- 6 miglia senza il mezzo collettivo a bordo- 12 miglia con almeno un apparecchio gal-leggiante a bordo come mezzo collettivo.

I natanti con marcatura CE (in relazione allacategoria di progettazione A,B,C,D) sono abilitati a diversi tipi di navigazione in funzionedi due parametri: la forza del vento e l’altezzasignificativa delle onde, entro il limite massi-mo di 12 miglia dalla costa, come sotto indicato:Categoria A – unità progettate per la naviga-zione in alto mare con forza del vento superiore a 8 della scala Beaufort e altezzadelle onde superiore a 4 metri.Categoria B - unità progettate per la naviga-zione in altura con forza del vento sino a 8della scala Beaufort e altezza delle onde sinoa 4 metri.Categoria C – unità progettate per la naviga-zione costiera, estuari, fiumi e laghi, con forzadel vento sino a 6 della scala Beaufort

e altezza delle onde sino a 2 metri.Categoria D - unità progettate per la naviga-zione in acque protette, come laghi, fiumi ecanali, con forza del vento sino a 4 della scalaBeaufort e altezza delle onde sino a 50 cm.

Il numero delle persone trasportabili a bordodei natanti con marcatura CE è indicato nel“manuale del proprietario”:

Per la condotta di natanti, a seconda del tipo,sono richiesti i seguenti requisiti di età:• non prevista per i natanti a remi che

navigano entro un miglio dalla costa;• anni 14 per i natanti a vela con superficie

velica superiore a 4 mq. ed a remi che navigano entro un miglio dalla costa;

• anni 16 per i natanti a motore di potenzainferiore a 40,8 cv – 30 kw e a vela conmotore ausiliario;

• anni 18 con obbligo di possedere la patentenautica per natanti a motore con potenzasuperiore a 40,8 cv – 30 kw, oppure quandola cilindrata sia: superiore ai 750 cc, se acarburazione a due tempi; superiore ai 1000cc, se a carburazione a quattro tempi, fuori-bordo; superiore ai 1300 cc se a carburazio-ne a quattro tempi, entrobordo; superiore ai2000 cc, se diesel. La patente è obbligatoria,

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comunque, quan-do si naviga aduna-distanza supe-riore alle 6 migliadalla costa.

Natanti: documenti da tenere a bordo(anche in copia autenticata)• certificato d’uso del motore• polizza assicurativa (obbligatoria per le

unità aventi motore di potenza superiore a3 cv fiscali)

• certificato di omologazione e di conformitàper comprovare un numero di passeggerisuperiore a quello indicato nel Regolamentodi sicurezza

• manuale del proprietario per le unità conmarcatura CE

• patente nautica se il motore installato èsuperiore a 40,8 cv – 30 kw e quando sinaviga ad una distanza superiore a 6 migliadalla costa.

GOMMONIDal piccolo tender al modello professionaleper la pesca subacquea, il gommone appar-tiene a una categoria a sé stante, apprezza-ta dai diportisti per l’ottima tenuta di mare eper le ridotte dimensioni, a tubolare sgonfio,nei periodi di inutilizzo e nel trasporto.

Esistono tre gruppi di gommoni: quelli a chiglia pneumatica, quelli con chiglia rigida equelli con carena in vetroresina. I battelli conchiglia pneumatica, che possono essere stivati in una pratica sacca poiché totalmentesmontabili, sono impiegati soprattutto confunzioni di tender grazie al loro peso contenu-to e alla semplicità di alaggio e richiedonomotorizzazioni meno potenti a parità di lunghezza rispetto ai modelli a chiglia rigida.Questi ultimi, sebbene offrano una miglioredirezionalità in navigazione, sono più pesanti,più complicati da montare e hanno un ingom-bro maggiore quando sono smontati poiché lachiglia in compensato marino, che è lungaquasi quanto l’intero gommone, si dividegeneralmente in soli due pezzi. I più diffusisono oggi i battelli pneumatici con carena invetroresina, decisamente più pesanti eingombranti rispetto ai modelli illustrati in precedenza ma nettamente più “marini” eversatili. Offrono infatti possibilità maggiori dipresonalizzazione degli arredi di coperta, conallestimenti mirati alle diverse esigenze.Esistono poi i gommini da rafting impiegatiesclusivamente per le discese lungo le rapidedei fiumi.

OPENCon il termine “open” si definisce tutta la cate-

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gassaspagnola

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goria di imbarcazioni completamente aperte,cioè senza pontatura prodiera, impiegate prin-cipalmente nella navigazione costiera giornalie-ra. Grazie al peso contenuto, alla versatilità diutilizzo e al pescaggio limitato, open e gommo-ni sono maggiormente apprezzati da chi va invacanza con l’imbarcazione al seguito. L’openpuò essere attrezzato per gli sport nautici, perla pesca e per il campeggio nautico e vienemotorizzato soprattutto con propulsori fuori-bordo per semplicità di manutenzione e tra-sporto, sebbene in commercio esistano nume-rose versioni entrobordo ed entrofuoribordo.L’allestimento classico e più funzionale prevedeuna consolle centrale con timoneria, unapanca poppiera in grado di ospitare il serbatoiodel carburante e una serie di gavoni perimetraliprodieri raccordabili con un piano prendisole,che può trasformarsi in dinette per il picnic abordo. Molte imbarcazioni di questo tipo sonorese inaffondabili dall’iniezione di poliuretanoespanso nell’intercapedine della controstampa-ta; per offrire ulteriore sicurezza all’equipaggiosono dotate di battagliole e tientibene sapien-temente collocati lungo il perimetro dello scafo.Le carene possono essere plananti, semipla-nanti, dislocanti, con V profonda, ad ala di gab-biano, piatte o tonde come nel caso del piùclassico degli open, il gozzo, a seconda delladestinazione di utilizzo e del gusto degli utenti.

MOTOSCAFIIl motoscafo è un’imbarcazione con pontaturaprodiera, destinata ai veloci spostamenti sull’acqua e alle uscite giornaliere.Concettualmente il motoscafo si avvicina mag-giormente all’automobile e in particolar modoalle vetture di tipo spider. Gli allestimenti dicoperta prevedono generalmente una superfi-cie prendisole poppiera, ricavata sul vanomotore nelle versioni motorizzate entrofuori-bordo o entrobordo, un pozzetto con sedili ditipo automobilistico fronte marcia o back-to-back (schiena-schiena, spesso trasformabili insingole superfici prendisole), e un volumecoperto sotto alla pontatura di prua che, neimodelli più spaziosi, può essere arredato condinette o cuccette. Se l’area prodiera presenta un ulteriore pozzetto arredato condivani perimetrali, al quale si accede tramite un’apertura centrale al parabrezza, il moto-scafo prende il nome di bow rider.

DAYCRUISER E PILOTINEPer trascorrere in mare qualche ora in piùrispetto alla semplice giornata è necessarioprendere in considerazione l’acquisto di un piccolo cabinato che sia in grado di offrire unriparo per la notte e qualche comfort in più. Imodelli compresi nella categoria natanti presenti sul mercato sono davvero molti. La

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nodo di legaccio20

differenza sostanziale fra un motoscafo e undaycruiser è da ricercarsi nella disposizione deivolumi di coperta: i primi sono studiati per offrire la massima abitabilità all’aperto, mentrei secondi penalizzano le aree aperte per garan-tire spazi al coperto in cui possano essere siste-mate cuccette, dinette, wc, angoli cottura ecosì via a seconda della lunghezza dello scafo. Ildaycruiser, dotato di una buona autonomia dicarburante e di acqua dolce, con la sua carenaplanante consente spostamenti veloci per il rag-giungimento di mete a breve e medio raggio. Lapilotina, invece, ha una carena semidislocantequindi nettamente più lenta; è riconoscibile dallalinea dell’opera morta che è più voluminosa, conuna struttura chiusa a protezione del posto diguida. La maggior parte dei daycruiser e dellepilotine viene motorizzata entrofuoribordo oentrobordo, con uno o due propulsori.

FISHERMANEsistono imbarcazioni studiate espressamenteper la pesca d’altura che prendono il nome di fis-herman. Si individuano facilmente poiché hannouna linea aggressiva e slanciata, sono dotate di portacanne a incasso, rastrelliere, pozzetto libero con murate alte possibilmente imbottite,posto di guida centrale e ampi passavanti lateraliper consentire massima libertà di movimenti dae verso la prua. Spesso sono attrezzati con

vasche per il pescato e per l’esca viva e con delfiniera. Si tratta per la maggior parte di scafiplananti con carene molto marine per le uscitein mare in tutte le stagioni.

IMBARCAZIONE A VELAImbarcazione che utilizza le vele come principale propulsione; lo scafo può essere aspigolo o tondo; con deriva fissa, mobile o abulbo e presenta uno o più alberi a secondadel tipo.Sono imbarcazioni a vela le derive, i catama-rani, i monotipi - cabinati e non - da regata eda crociera (imbarcazioni prodotte in serie econsegnate dal cantiere “chiavi in mano” aprezzi ragionevoli), i cabinati di piccola, mediae grossa taglia, i multiscafi (catamarani o trimarani dalla grande abitabilità).Un po’ di nomi: soling, ketch, yawl, sloop,sloop marconi, star, tornado, flying dutchman,optimist, vaurien, snipe, contender, fireball,420, laser, laser 2, 470, finn, beccaccino,

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cutter, dinghy, dragone, flying junior, motorsai-ler, tavola a vela o windsurf, hobie cat, ketara.

PICCOLE DERIVEImbarcazioni a vela da diporto o da regatamunite di deriva mobile, carrellabili. Fra questesi distinguono quelle della classe olimpica cherichiedono molta cura e un’ottima conoscenzatecnica rispetto a quelle da puro divertimento.L’optimist è ideale per avvicinarsi alla vela sinda piccoli, pensando anche alle regate. E’ unabarca lenta che permette di affinare le qualitàtattiche dei timonieri prima di passare alle classi superiori. E’ una delle derive da regatapiù diffuse nel mondo, utilizzata da gran partedelle scuole veliche per i giovanissimi.

CATAMARANOImbarcazione per usi sportivi o da diporto formata da due scafi paralleli, detti scarponi,sui quali è sistemato il ponte. Può esseremosso a remi, a vela e a motore. Ha ottimequalità nautiche e spiccate doti di velocità.

ALTRI SCAFI A MOTORESalendo di dimensioni ci si affaccia su altretipologie di imbarcazioni che difficilmente possono rientrare nella categoria “natanti”.Stiamo parlando dei trawler, degli expresscruiser, dei fast commuter, dei flying bridge,

dei motoryachts fino a raggiungere i luxuryyachts. I trawler sono scafi pesanti, semidis-locanti, caratterizzati da un’ottima abitabilitàinterna ed in coperta, motorizzazioni potentima lente e da una grande autonomia di acquae carburante. Gli express cruiser sono i fratelli maggiori dei daycruiser mentre i fastcommuter possono essere paragonati a velo-cissimi e grossi motoscafi. I flying bridge sonopilotine e motoryachts di grosse dimensionidotati di un ponte di comando superiore scoperto, mentre i motoryachts e i luxuryyachts sono imbarcazioni di grossa taglia,destinati alla crociera a lungo raggio, attrezzati con tutti i comfort e i volumi internipropri delle ville al mare.

MOTORSAILERIl motoveliero è un’imbarcazione da crociera,di solito di grandi dimensioni, munita sia divele sia di motore potente, senza precisa prevalenza di un mezzo propulsivo sull’altro.Nati storicamente nei mari del Nord per offrire abitabilità anche in condizioni meteoro-logiche avverse, presentano bordo libero alto,pozzetto centrale protetto e la caratteristicapilothouse o deckhouse finestrata per potertimonare al caldo e al coperto con qualsiasicondizione di mare. Spesso la prua culminanella delfinera. L’elica è a passo fisso.

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Se la nostra imbarcazione è troppo piccolaper affrontare una lunga traversata o la metadella vacanza è lontana, la soluzione ottimaleè il trasporto su carrello o sul tetto dell’auto-vettura. Quando le dimensioni e il peso della nostraimbarcazione sono eccessivi per consentirneil trasporto sul tetto dell’automobile, si puòricorrere all’impiego di un carrello che deveessere scelto “su misura”, eventualmente conl’aiuto del costruttore stesso. Ci sono infattidiverse variabili da tenere in considerazioneper viaggiare in sicurezza e nel rispetto delCodice della Strada, a partire dal modello diautovettura che si intende impiegare per iltraino.

LA NORMATIVAPeso rimorchiabile Il peso (o la massa) rimorchiabile è quelloindicato sulla carta di circolazione dell’auto.La massa è pari al peso della barca più quello del carrello.Più il carrello è leggero, minore è il caricoutile trasportabile, all’aumentare del pesodel carrello aumenta il carico utile trasportabile. Larghezza Il traino può sporgere di 70 cm complessivirispetto alla motrice e in ogni caso la

larghezza. massima ammessa è di 2,50. Lasporgenza massima consentita rispetto allalarghezza del carrello è invece di 30 cm perlato. La motrice deve essere munita di due specchi retrovisori esterni estensibili, che nondevono sporgere più di 20 cm dalla sagoma di maggior ingombro trasversale.Lunghezza Il complesso costituito da motrice e rimorchiocon relativo carico (definito dal codice dellastrada “autotreno”) non deve eccedere la lunghezza massima di 18,35 m.La lunghezza del rimorchio è indicata nellacarta di circolazione dello stesso.Il carico trasportato può sporgere posteriormente sino ad una lunghezza pari al30% della lunghezza del rimorchio.La sporgenza posteriore deve essere segnalata da apposito cartello per "carichisporgenti".AltezzaL'altezza massima dal suolo del carico trasportato non deve eccedere i 4,00 m. Per i "carrelli appendice" l'altezza massimaammessa, del carico trasportato, è di 2,50 m.Patente Con la patente B si possono condurre “autotreni” di massa complessiva (auto piùcarrello più imbarcazione) pari a 3500 kg.

Viaggiare con la barca al seguito(sul carrello, sul tetto dell’autovettura – normative vigenti e consigli paratici)

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due mezzicolli

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Carrello appendice Il carrello appendice è la migliore soluzione aipiccoli trasporti poiché non necessita di particolari adempimenti per la messa su strada, sebbene il nuovo Codice preveda limiti inderogabili di peso, lunghezza e larghezza per questi carrelli, in funzione dell’accoppiamento all’autovettura. Ha dueruote, cioè un solo asse, ed è adibito al trasporto di bagagli e attrezzature; se privodi freni, può essere facilmente messo inacqua per il varo e l’alaggio dell’imbarca-zione. Il carrello appendice viene abbinato, mediantetrascrizione dei dati sul libretto dell’autovettu-ra, alla motrice che lo traina e non può essere trainato da altro veicolo; non è immatricolato, non deve essere iscritto alP.R.A. poiché non ha targa propria (necessitasolo della targa ripetitrice) e non è soggettoalla tassa di circolazione. La polizza del veicolo copre il carrello durante il traino, masi consiglia di effettuare una verifica presso lapropria compagnia di assicurazione.

RIMORCHIO Se l’autovettura pesa meno di 1000 Kg. e laportata del carrello è superiore ai 300 Kg.

(portata a pieno carico)oppure se il carrello ha unaportata superiore ai 600 Kg. ilcarrello deve essere immatricola-to come rimorchio.

RIMORCHIO O CARRELLO APPENDICEdovranno essere dotati di targa ripetitri-ce (acquistabile presso la motorizzazionecivile) che riporta fedelmente la targa dellamotrice che lo traina.

T.A.T.S. (Trasporto Attrezzature Turistiche eSportive) Quando il peso della barca sommato aquello del carrello supera il limite di 750chili, o comunque la metà del peso delveicolo trainante, si può utilizzare un car-rello T.A.T.S., destinato cioè al TrasportoAttrezzature Turistiche e Sportive, sog-getto a un regime fiscale più favorevolerispetto a quello previsto per gli altri tipidi rimorchio. Si tratta di rimorchi imma-tricolati, quindi targati e assicurati, chedispongono di uno o due assi e di impian-to frenante, per i quali sono necessari ilcertificato di conformità se non ancoraimmatricolati o la carta di circolazione segià immatricolati.

I CARRELLI

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Precauzioni di sicurezza (consigli dell’ACIRIL –Associazione Costruttori Rimorchi Leggeri)L’operatore più bravo è l’operatore prudente.La maggior parte degli incidenti può essereevitata osservando con scrupolo le istruzionidi uso e manutenzione e di utilizzo nonchéalcune precauzioni in ordine di marcia.

• Prima di iniziare qualsiasi manovra control-lare che non vi siano cose e/o persone chepossano essere travolte nel raggio di azio-ne del complessivo.

• Accertarsi che il carico sia uniformementedistribuito e che non gravi o sia troppo leggero sul gancio di traino (la normativaprevede che sul giunto non possa gravareun peso superiore a 120 kg).

• Quando il rimorchio è fermo, e soprattuttoin pendenza, oltre al freno a mano tiratoper maggiore sicurezza è necessario posizionare sotto le ruote cunei d’arresto.

• Non far salire persone sul rimorchio quando è in movimento.

• Non infilarsi sotto il rimorchio senza averposto i cunei di sicurezza.

• Se sono installate decalcomanie di sicurez-za verificare che siano sempre leggibili.

• Controllare sempre la pressione dei pneumatici prima di ogni partenza.

• Anche se non è obbligatorio per legge

tenere sempre una ruota di scorta.• Ricordarsi che i pneumatici garantiscono

una tenuta alle velocità omologate, pertan-to i pneumatici dei rimorchi non possonoessere utilizzati per alte velocità poiché sideteriorano e scoppiano.

• Mantenere le velocità indicate dal Codicedella Strada.

• Controllare che il carico sia assicurato eben legato, non lasciare carichi sparpaglia-ti all’interno dei cassoni, potrebbero trasformarsi in veri proiettili in caso di frenata improvvisa o di incidente.

• Nei periodi di rimessaggio non tirare mai ilfreno a mano ma impiegare gli appositicunei d’arresto. Le ganasce dei freni, infatti, tendono a saldarsi alla struttura e ciò rende impossibile l’utilizzazione del rimorchio senza una costosa riparazione.

• Non lubrificare con grasso, olio, ecc. latesta del gancio di traino o la superficieinterna del giunto, poiché in questo modosi mette a rischio la funzionalità del traino.E’ infatti necessario che tra queste parti cisia attrito.

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Campeggio nautico

nodo per ami

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In voga qualche decina di anni fa, quando frequentare spiagge isolate era sogno di moltie i pericoli erano minori o forse meno conosciuti, il campeggio nautico è oggi considerato una attività “a rischio” di rapina eaggressioni, pertanto poco praticato.Fare campeggio nautico, comunque, significaessere a diretto contatto con il mare e lespiagge. Non bisogna mai ignorare, però, chenel periodo estivo la balneazione ha diritto di precedenza, di conseguenza dallamattina sino alle ore 22 non si può entrare amotore nella fascia di 200 metri dalle costebasse e 100 metri dalle coste alte. Per poter-si avvicinare, quindi, è necessario utilizzare iremi. Nelle soste notturne è preferibile nonavvicinarsi troppo alla costa, dando fondo inpunti riparati e con fondali buoni tenitori.Prima di riposare, l’osservazione meteo èd’obbligo come d’obbligo è accendere la lucedi fonda. Ripararsi dall’umidità anche nellecalde notti estive si impone. Non è necessa-rio avere grandi attrezzature. Basta tirareuna sagola da prora a poppa, eventualmenteutilizzando come appiglio il rollbar, e adagiarvisopra un telone di plastica cercando di assicurarlo alla battagliola o ai tientibene perevitare che voli via. Anche sdraiarsi per dormire in spazi angusti può essere proble-matico. Munirsi sempre di stuoia di neoprene

o gomma per non essere a diretto contattocon la coperta o il piano di calpestio. Il cam-peggio nautico, comunque, è consigliato apersone adulte in salute e che godano di unabuona forma fisica.

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cappio delpescatore

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L’odore buono della salsedine, il sapore sala-to, il cullare delle onde, il respiro del mare,ricollega la nostra esistenza al grembo mater-no in un ambiente naturale d’acqua...Suggestioni che tutti possiamo godere su unabarca a misura d’uomo. Non ci sono limiti, nérequisiti discriminanti. E’ davvero un’esperien-za di ben-essere, per ogni persona sensibileai messaggi della natura. Attraversando ilmare, siamo attraversati da esso… Possonole persone disabili sfruttare un’opportunitàcosì terapeutica, senza incontrare ostacoli?Certo lo “script” tecnico di chi si occupa dinavigazione, a qualunque livello, esige precau-zioni, rispetto di regole di sicurezza, espe-rienza, attrezzature adeguate. Ma questo“limite” non coinvolge solamente alcune cate-gorie di passeggeri, riguarda tutti. Far vivereun’esperienza nautica serena a un bambino, aun disabile, a un anziano, per esempio, signi-fica scrivere nella loro esistenza un vissuto meraviglioso. In queste circostanze ildivario fra normalità ed handicap si accorcia,ci si trova, appunto, “tutti sulla stessa barca”.E’ un modo per incontrarsi in uno spazio privilegiato, in un presente fuori dalla fretta edallo stress, abbandonandosi in silenzio esenza pregiudizi all’introspezione. Agire nel contesto nautico è come una temporanea metamorfosi, qualcosa che fa

evadere dal solito ruolo, che unisce in un equipaggio familiare in cui i “rituali” sono condivisi, comunque, da un gruppo più vastodi “diportisti”.

LA BARCA PER I PORTATORI DI HANDICAPVi è un numero sempre crescente di disabiliche si avvicinano al mare per praticare attivi-tà sportive e ricreative.La subacquea è lo sportpiù idoneo e diffuso poi-ché si è constatato chel’handicap fisico non rap-presenta, nella maggiorparte dei casi, un ostaco-lo al suo svolgimento. In America tale disciplinaviene praticata con suc-cesso già da moltotempo mentre in Italia èapprodata negli anni ’90grazie ad alcuni “pionieri” torinesi. In marenon ci sono barriere architettoniche ed è pos-sibile muoversi in tutte le direzioni sorretti dal-l’acqua, abbattendo tutte le diversità. Ma perraggiungere i luoghi di immersione senza faticare troppo occorrono scafi accoglienti eattrezzati in modo specifico. Naturalmente ogni patologia ha bisogno diattrezzature ed equipaggiamenti differenti.

Una barca su misura

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Per incentivare questa sana iniziativa, agevo-lando gli utenti, alcuni cantieri hanno studiatoe realizzato imbarcazioni specifiche, per lo piùdedicate all’attività subacquea. Le più utilizzate per questo scopo sono battelli pneu-matici che presentano uno scivolo apribile, pratico per la discesa a mare anchecon equipaggiamenti ingombranti, per nonsentirsi come “pesci fuor d’acqua”.

IL MARE NON HA SCALINIEsistono poi circoli velici che, attraverso lapratica della vela, promuovono la conoscenzadel mare anche fra i disabili. Questi, a secon-da dell’età e delle proprie capacità, possonopartecipare alle lezioni pratiche su imbarca-zioni appositamente attrezzate: i 2.4. Si tratta di barche particolari che, grazie allaloro stabilità e alla particolare conformazione,garantiscono semplicità di utilizzo e grandesicurezza.La vela, in questo modo, diviene una scuola divita in grado di mettere in stretto contattocon la natura disabili motori, persone con dis-agi mentali e sociali e persone normodotate.

LA BARCA NELLA TERZA ETÀGli anziani di oggi sono molto più giovanili deiloro coetanei di qualche decina di anni fa.Sono più curiosi dei giovani, più assetati di cul-

tura, vogliono fare più cosein minor tempo, anche in fun-zione del fatto che necessitano diminor tempo per il riposo (espres-so in ore di sonno), hanno un buonlivello culturale, non sono vincolati alperiodo delle ferie, hanno finalmentetempo da dedicare al divertimento dopouna vita di lavoro e godono spesso di unabuona disponibilità economica quando possonocontare sulla somma di due redditi (sono infat-ti sempre più numerose le donne lavoratriciche raggiungono l’età della pensione). Non acaso vi sono molte agenzie turistiche specia-lizzate in viaggi dedicati agli over 60. L’anziano ricerca la solitudine in mare ma vuolela compagnia quando rientra nel porto, da qui l’iscrizione ai numerosi circoli nautici. La differenza sostan-ziale fra un diportistain età lavorativa e unoin età della pensione èda ricercarsi proprionella diversa filosofiacon cui ci si approcciaalla vacanza: chi lavorachiede alla vacanzasvago, riposo e attivitàsportive, mentre ilpensionato cerca mag-

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giormente arricchimento culturale, rapportiumani, socializzazione e comfort. Ci sono poipersone che solo da anziane, quando si trova-no improvvisamente padrone del propriotempo, trasformano la “nuova stagione” in etàdel risveglio e dell’attivismo. Il diportista cheera costretto a fare i conti col tempo tiranno,raggiungendo le mete a tutto gas con grossimotoscafi super motorizzati, può rinunciarealla velocità per rivolgere la sua attenzione aun’imbarcazione più tranquilla ma senz’altropiù abitabile, come un trawler o una barca avela da crociera. E gli appassionati di pescapossono farsi un “guscetto” tutto loro con ilquale prendere il largo finalmente soli, anchein inverno, senza dover attendere la giornatadi tempo buono per l’escursione con la famiglia a caccia di tintarella.Per gli anziani, si sa, la giornata inizia primadell’alba. Sulla spiaggetta vicino casa sono inmolti a fare i preparativi per l’uscita in mare,ognuno solo e solitario con la propria barca.Lo stridio del verricello, le travi di legno consunte che scorrono sotto la chiglia, leattrezzature caricate con cura in uno schemache si ripete da sempre… Prendono il largo,uno dopo l’altro. Verso l’ora di pranzo rientra-no con le attrezzature già ordinate a bordo, ilvolto avvizzito dal sole, lo sguardo sereno dichi ha trascorso in volontaria solitudine le ore

più piacevoli della pro-pria lunga giornata.

LA BARCA PER I SUBUna volta equipaggiatidi tutto punto con l’attrezzatura subac-quea non vi è cosa più

piacevole che trovarsi direttamente sul puntodi immersione; per questo sono sempre dipiù i sub che utilizzano gommoni e imbarca-zioni. Sulla barca possiamo portare tutto l’oc-corrente per l’intera giornata di mare, com-preso lo spuntino e possiamo riposarci dopol’attività sportiva, prima di rientrare a terra.Ma immersione dalla barca significa oltre chepiù comfort anche maggiore sicurezza. Imodelli più versatili, che rispondono meglioalle esigenze medie dei subacquei, sono i bat-telli pneumatici con carena in vetroresina dilunghezza compresa fra i 4 metri e mezzo e isei metri e mezzo. Provvisti di gavoni per lostivaggio delle attrezzature, panche e prendi-sole da utilizzare in navigazione o come pren-disole nelle soste, anche dagli accompagna-tori non subacquei, i gommoni offrono unabuona stabilità da fermi e, a parità di lun-ghezza, hanno una portata maggiore di pas-seggeri rispetto a una barca di tipo tradizio-nale. Più semplice è anche la discesa in

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nodo savoia29

acqua e la risalita a bordo dopo l'immersione,anche se si è sprovvisti di scaletta balneare.Ma qualunque imbarcazione sicura può tra-sformarsi in un’ottima base per le escursioni subacquee. Basta qualche accorgimento.Innanzitutto è fondamentale prevedere unospazio nel quale stivare le bombole, che devo-no essere fissate solidalmente allo scafo perevitare, con il moto ondoso o con repentineaccostate, che possano muoversi provocandosbandamenti imprevisti, ferire l’equipaggio o,semplicemente scaricare all’esterno l’aria inesse contenuta nel caso di apertura accidentale dei rubinetti (con il motore acce-so è difficile udire un piccolo trafilamento d’aria mentre potrebbe addirittura provocarepanico la fuoriuscita di aria a 200 atmosfereda una rubinetteria aperta al massimo).L’imbarcazione per il subacqueo apneistanecessita ovviamente di spazi interni inferiorie, visto il minor peso dell’attrezzatura, anchedi motorizzazioni meno potenti. Lo spazio libero in coperta garantisce una più conforte-vole vestizione, soprattutto se alle borse per-sonali si sostituiscono ceste forate, realizzatein materiale plastico, in cui riporre ordinata-mente il proprio equipaggiamento. Le imbar-cazioni utilizzate dai diving center presentanospesso una panca centrale posta longitudi-nalmente allo scafo che ha nel suo schienale

una sorta di “rastrelliera” che accoglie le bombole e che, a volte, funge direttamenteda stazione di ricarica. Il pompaggio dell’ariaavviene attraverso l’apposito compressore.Oltre alla normale attrezzatura da sub nondobbiamo dimenticare di tenere a bordo lenecessarie dotazioni di sicurezza in corso divalidità, un efficiente sistema di comunicazio-ne (telefono cellulare e/o radio VHF) e il kit dipronto soccorso per qualsiasi evenienza.Prima di scendere in immersione, infine, ènecessario mettere in evidenza la bandierinasegna sub e controllare se l’ancora ha presobene. Per una maggiore sicurezza è opportu-no lasciare a bordo una persona che sia ingrado di prestare aiuto o chiedere soccorsoin caso di effettiva necessità.

LA BARCA PER I PESCASPORTIVILa piccola e media traina, pesca che si effet-tua sempre con la barca in movimento ad unavelocità che varia fra i 2 e i 5 nodi a secondadell’esca e della preda, necessita di imbarca-zioni dalla carena molto marina e direzionaleper evitare al pilota continui interventi sultimone. Scafi largamente utilizzati per i bassicosti di gestione e per la semplicità di alaggioe varo, se non già ormeggiati in acqua, sonolance, gozzi e piccole pilotine.Requisiti per facilitare l’imbarco della preda e

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nodo semplice30

lasciare libertà nei movimenti sono la presen-za di un pozzetto spazioso, con murate piuttosto basse, mentre la prua deve esseresufficientemente alta per affrontare le onde insicurezza. Anche se si intende pescare sottocosta la lunghezza dello scafo non dovrebbeessere inferiore ai quattro metri per offriremaggiore stabilità e protezione a chi è abordo. La motorizzazione entrobordo è la piùconsigliata per affidabilità e per il suo posizio-namento centrale; inoltre l’elicaè protetta dalla parte termi-nale dello scafo. Ciò è impor-tante soprattuttonella fase fina-le di recuperodi una predac o m b a t t i v ache, transitan-do troppo vici-na al propulsore,potrebbe trancia-re la lenza.Per la pesca da fermo

occorrono imbarcazioni più veloci per rag-giungere rapidamente le zone di posta lonta-ne e più stabili, come motoscafi, gommoni otrimarani, che sono però meno marine.Fra gli scafi dislocanti e quelli plananti c’è unavia di mezzo interessante, i semiplananti, unvalido compromesso che consente sia la traina sia la pesca da fermo.

Molte volte la pesca dà un senso alla propriauscita in mare, e per divertirsi non sononecessarie impegnative e costose attrezzatu-re. Una canna da bolentino, le lenze e gli ami

adeguati, piombi più o meno pesantiin funzione della profondità da rag-giungere, esche semplici come i gam-

beretti surgelati, possono dare grossesoddisfazioni, soprattutto se si sa atten-

dere, se si ama il mare e se ci si sa accon-tentare. I negozi specializzati offrono grandi

possibilità e innumerevoli variabili… ma èmeglio iniziare spendendo poco.

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Per non turbare il delicato equilibrio degliambienti marini il diportista attento deve navigare contenendo al massimo le forme diinquinamento, siano esse provocate da idro-carburi, gas di scarico, liquami, oli esausti,semplice immondizia o emissioni acustiche.Navigare nel rispetto della natura circostantesignifica cominciare dalle piccole cose: unmozzicone di sigaretta col filtro gettato inmare impiegherà 12 anni per biodegradarsimentre un sacchetto di plastica abbandonatoin balia delle onde impiegherà ben 98 anniper dissolversi completamente.

DIECI REGOLE PER UNA NAVIGAZIONEECOCOMPATIBILE1. Usare prodotti di tipo ecologico per la

manutenzione della propria imbarcazione2. Assicurare una buona messa a punto

dell’apparato propulsore verificandoperiodicamente le eventuali perdite d’olioo combustibile

3. Servirsi degli appositi contenitori per ilrecupero degli oli esausti e delle acquenere, e depositare le batterie scadute neipunti di raccolta previsti nei porti

4. Prestare la massima attenzione nelleoperazioni di rifornimento per evitareinquinamenti

5. Usare quantità ridotte di detersivi biode-

gradabili per il lavaggiodell’imbarcazione

6. Procedere a velocità ridot-ta nella navigazione sottocosta per evitare di produrreonde e inquinamento acustico

7. Evitare di danneggiare il fondalenelle operazioni di ancoraggio

8. Mantenere a bordo tutti i rifiuti prodot-ti e scaricarli, una volta giunti a terra,negli appositi cassonetti

9. Rispettare i limiti imposti nelle riservemarine

10. Muoversi nel rispetto di tutte le forme divita animale presenti nel mare.

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Navigazione ecocompatibile

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nodo dello stivatore32

Conoscere il tempo per navigare in sicurezza

Prima di azzardare previsioni personali puòessere utile leggere i portolani che, per mol-tissime zone del Mediterraneo, riportano isegni premonitori del cattivo tempo, tratti dalunghe osservazioni e dall’esperienza di prati-ci locali. E’ bene non sottovalutare l’opportu-nità di conoscere in anticipo l’evoluzione deltempo. Se ci si trova in alto mare, oltre ainterpretare il vento, la velocità delle nuvole,l’onda lunga ed altro, è necessario saper leg-gere gli strumenti meteorologici di bordo qualiil barometro, igrometro, il proprio orologioetc. (ricordarsi che le diciture apposte nelbarometro sono valide per la terra e non peril mare). Diffidare sempre dei repentini spostamenti della lancetta del barometroverso il basso o verso l’alto perché significano

che le isobare sono molto vicine, quindi si pre-vede vento forte. Se un rapido spostamentoverso il basso, poi, coincide anche con unaumento della percentuale di umidità dell’aria,

entro breve siavrà una grossaformazione tempo-ralesca che si ricono-sce da molto distante poichécaratterizzata da cumulonembi, cioè da nubi abase larga che si elevano molto in altezza.Sotto di esse possono manifestarsi forti ventidi direzione variabile e pioggia battente.Evitare queste formazioni nuvolose significaevitare guai. La barca, in condizioni meteoavverse, va condotta con estrema prudenza,riducendo la velocità, chiudendo gli oblò epassi d’uomo, assicurandosi anche che i componenti dell’equipaggio siano ben protet-ti e in sicurezza. Su una barca a vela terza-rolare e, al limite, inferire la tormentina peravere una migliore governabilità dello scafo.Se l’imbarcazione non è pontata l’unica pro-tezione per l’equipaggio è quella fornita dalle cerate che devono essere confortevoli e atenuta d’acqua per evitare, anche in estate,eccessiva perdita di calore corporeo. Se ilmare supera forza 3 e il vento forza 5,sopra la cerata va indossato anche il giub-botto di salvataggio. Infine, prima di prende-re il mare, ascoltare sempre il Canale 68VHF/FM che emette in continua gli avvisi diburrasca e i bollettini Meteomar… per lanostra sicurezza!

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L’usato che fa per te. Cantieri, charter, broker, rivenditori e privati possono prenotare il proprio spazio a mare lungo la banchinanord a costi competitivi e con soluzioni vantaggiose • Tutte le imbarcazioni sono visitabili e pronte per le prove in mare • Già dall'edizione 2002 BoMa offre un'ampia sezione espositiva dedicata al natante nuovo per una nautica più facile • Festa e culturadel mare, regate, esibizioni, incontri e attività interattive • Con BTN - Borsa del Turismo Nautico - l'incontro tra la domanda e l'offerta turistica tra operatori italiani e stranieri con il patrocinio dell'ENIT • Una sezione espositiva dedicata alla pesca sportiva

Tutte le informazioni sul sito: http://www.ucina.net/bomaBoMa é organizzato da UCINA e Fiera di Genova da oltre 40 anni organizzatori del Salone Nautico Internazionale.

la nautica pret-a-porterVi aspetta a Marzo 2004

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Nautica da diporto e Aree marineprotette: un binomio possibile

Le aree marine protette italiane interessano territo-ri caratterizzati da una millenaria presenza dell’uo-mo, con attività economiche incentrate sempre dipiù sul settore del turismo di qualità. Per questimotivi, l’azione di tutela dell’ambiente marino deveconiugarsi con la fruizione responsabile e l’impegnodel Ministero dell'Ambiente e della Tutela delTerritorio e degli enti gestori delle riserve marine siè in questi anni rivolto a ridisegnare uno scenariomaggiormente elastico, caratterizzato da aree marine protette facilmente riconoscibili, con regolesemplici e uguali dappertutto, capaci di generareun’offerta aggiuntiva di servizi improntati alla soste-nibilità ambientale. Per questo motivo, negli ultimianni il termine "area marina protetta" ha sempre piùspesso sostituito il termine “riserva”, legato ancheetimologicamente ad un’idea di sottrazione del marealle attività dell’uomo.

IL MARE TUTELATOOggi in Italia esistono ben 25 aree marine protette:20 riserve marine, 2 parchi nazionali con perime-trazioni a mare, 2 parchi sommersi e un Santuariointernazionale per la tutela dei cetacei. L’estensionetotale dei fondali e delle acque tutelati supera i360.000 ettari, di cui circa 96.000 per il soloSantuario dei mammiferi marini. Le riserve marinetutelano ben 566 chilometri di costa, che rapporta-ti ai circa 8.400 km di sviluppo costiero italiano rap-presentano poco meno del 7% del totale. La gestio-ne di queste aree protette vede le comunità localiprotagoniste ed è assicurata da vari soggetti, inprevalenza Enti Locali, enti parco o consorzi misti.

LE FINALITÀ DELLE AREE MARINE PROTETTE La finalità delle aree marine protette è prioritaria-mente la protezione dell’ambiente marino nel suocomplesso e la tutela e la valorizzazione delle risor-se naturali, a partire dalle specie in pericolo, dagliecosistemi e gli habitat maggiormente vulnerabili,fino alle zone di riproduzione. Secondariamente, learee marine protette promuovono la diffusione e laconoscenza dell'ecologia, l’educazione ambientale, lostudio e la ricerca scientifica. Ma non secondario èil compito di promozione dello sviluppo socio-econo-mico ecosostenibile, a partire dal coinvolgimentodelle realtà locali, attraverso l’attivazione di nuoveattività economiche legate ai servizi offerti e allatutela, al turismo di qualità e alla riscoperta delletradizioni e dei prodotti. In quest’ottica, le aree marine protette rappresentano dei laboratori avanzati dove sperimentare politiche virtuose di tutela e gestione del mare e forme sostenibili di sviluppo socio-economico.

LA NAUTICA DA DIPORTO NELLE AREE MARINEPROTETTERispetto alla nautica da diporto, negli ultimi anni si èassistito ad un grande riavvicinamento tra il mondodel turismo nautico e il settore della protezione delmare, a partire dalla presenza del Ministerodell’Ambiente e delle aree marine protette al 42°Salone Nautico di Genova. Questa presenza è matu-rata grazie agli sforzi prodotti in questi anni per uniformare regole e codici di comportamento nelleriserve marine e per attivare interventi speciali per lapromozione di un “diportismo sostenibile”. Se da unlato, nelle moderne aree marine protette, ha trovato

a cura del

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spazio il diritto del diportista a sostare e navigaresecondo determinate regole, dall’altro nelle riservemarine e nelle isole minori sono state avviate, confinanziamenti ministeriali, iniziative per la nautica abasso impatto: incentivi per la diffusione dei motorifuoribordo in linea con le Direttive comunitarie e lemisure EPA 2006, incentivi per l’installazione dellecasse di raccolta delle acque nere (holding tanks),attivazione di servizi nelle aree portuali per l’aspira-zione delle acque nere e la gestione di rifiuti solidi eliquidi, e installazione di campi-ormeggio nelle zonecon divieto di ancoraggio. Questi progetti hanno segnato l’inizio di un confronto aperto con l’utenza ele varie associazioni di categoria, a partire dalla collaborazione già in atto con l’UCINA.

MA CHE COS’È UN’AREA MARINA PROTETTA?Un'area marina protetta è una porzione di mare e difondali in cui vengono individuate zone a diverso regime di tutela e livello di protezione; vi sono vietate tutte le attività che possono comprometterela tutela delle caratteristiche dell'ambiente marino. I divieti generali sono:a) la cattura, la raccolta e il danneggiamento delle

specie animali e vegetali, nonché l'asportazione diminerali e di reperti archeologici;

b) l'alterazione dell'ambiente geofisico e delle carat-teristiche chimiche e idrobiologiche delle acque;

c) lo svolgimento di attività pubblicitarie;d) l'introduzione di armi, esplosivi e ogni altro mezzo

distruttivo e di cattura;e) la navigazione a motore;f) ogni forma di discarica di rifiuti solidi e liquidi. Tali divieti generali, come la navigazione a motore,

sono temperati e derogati nei singoli decreti istituti-vi delle aree marine protette, prevedendo regole piùo meno severe in diverse zone (A, B e C), sottopo-ste a diverso grado di protezione. I decreti istitutiviprevedono inoltre l’emanazione, da parte del sog-getto gestore, di un regolamento o di un disciplina-re provvisorio delle attività consentite nell’area marina protetta.

LA ZONAZIONE NELLE AREE MARINE PROTETTELe zone soggette a un differente regime di tutelasono: - La zona A, di riserva integrale, generalmente

interdetta a tutte le attività che possano arrecare danno o disturbo all'ambiente marino. Èil cuore dell'area marina protetta, sottoposto allapiù alta protezione per garantire la tutela della bio-diversità, la protezione degli habitat e il ripopola-mento delle specie. In tali zone sono vietate per-sino la balneazione e la navigazione a remi o avela, mentre sono consentite le sole attività diricerca scientifica. I limiti delle zone A sono segna-lati da boe luminose a mare e da pali luminosi aterra. In media, l’estensione delle zone A superaappena il 3% dell’intera area marina protetta.

- La zona B, di riserva generale, dove i vincoli cercano di coniugare la conservazione dei valoriambientali con la fruizione compatibile dell'ambien-te marino. La zona B di norma circonda la zona A,secondo il principio della protezione graduale degliambiti marini attraverso delle fasce cuscinetto. Ingenere sono consentite, in alcuni casi disciplinate eautorizzate dall'organismo di gestione, la balneazio-

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ne, le visite guidateanche subacquee, lanavigazione a remi, avela o a velocità ridot-ta, l'ormeggio nei campiboe predisposti e l'ancoraggio in zone limitate indivi-duate dall'ente gestore. Le attività di pesca consen-tite si limitano alle attività professionali esercitatedalle marinerie residenti con i mezzi selettivi della“piccola pesca”, mentre la pesca sportiva, se consentita, è disciplinata. La pesca subacquea e lapesca a strascico sono vietate.

- La zona C di riserva parziale rappresenta la fasciacuscinetto tra le zone di maggiore pregio natura-listico (A e B) e i settori esterni all'area marinaprotetta. In tale zona, oltre alle attività già con-sentite in zona A e B, sono generalmente autoriz-zate e regolamentate dall'organismo di gestione,privilegiando i residenti, le attività di fruizione delmare di modesto impatto ambientale, quali lanavigazione a motore, nel più dei casi a velocitàridotta, l'ormeggio, l’ancoraggio e la pesca sportiva. La pesca a strascico é vietata.

LE REGOLE PER IL DIPORTISTANelle zone A vige di norma il divieto assoluto a svolgere qualunque attività, compreso navigare, ancorare, ormeggiare e fare il bagno. Per questomotivo, i limiti di tali zone sono segnalati da boe giallea mare e da miragli gialli a terra, entrambi muniti dilampeggiante notturno. In alcuni rari casi, esistonoderoghe per la balneazione e la navigazione a remi.Nelle zone B sono di norma consentite e

disciplinate dagli enti gestori:• la navigazione a vela o a remi;• la navigazione a motore per natanti e

imbarcazioni, a velocità ridotta;• l'ormeggio, nei campi boe predisposti;• l'ancoraggio, in zone limitate individuate e

segnalate;• la balneazione;• la pesca sportiva;La pesca subacquea è vietata.

Nelle zone C sono di norma consentite, a volte disciplinate dagli enti gestori:• la navigazione a vela o a remi;• la navigazione a motore, a velocità ridotta;• l'ormeggio, nei campi boe predisposti;• l'ancoraggio;• la balneazione;• la pesca sportiva;La pesca subacquea è quasi sempre vietata.

Questo prospetto rappresenta uno schema sintetico di massima delle regole vigenti nelle areemarine protette, ma esistono alcune eccezioni legate alle specifiche caratteristiche del territorio edell’ambiente marino. Per tale motivo, è opportunoche il diportista contatti sempre preventivamentel’ente gestore dell’area marina protetta per acquisire la regolamentazione più aggiornata. Tutti irecapiti delle aree marine protette sono riportati nelparagrafo successivo.

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Le aree marineprotette istituite

Area marina protetta del Promontorio di Portofino (GE)Per informazioni e regolamenti vigentiEnte Gestore: Università di Genova e Comuni diPortofino, Camogli e S. Margherita Ligure. Sede: Villa Carmagnola, Viale Rainusso, 14 – 16038S. Margherita Ligure (GE), Tel. [email protected] • www.riservaportofino.it

Area marina protetta delle Cinque Terre (SP) Per informazioni e regolamenti vigenti:Ente Gestore: Ente parco nazionale delle Cinque TerreSede: Comune di Riomaggiore, Tel. 0187/920113Centro accoglienza: Tel. 0187/920633 [email protected]

Area marina protetta di Miramare (TS) Per informazioni e regolamenti vigenti:Ente Gestore: WWF ItaliaSede: Viale Miramare 349 – 34014 Grignano –Trieste, Tel. 040/224147Centro Visite: Castelletto di Miramareinfo@riservamarinamiramare.itwww.riservamarinamiramare.it

Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano (LI-GR)Per informazioni e regolamenti vigenti:Ente parco nazionale dell’Arcipelago Toscano Sede: Via F. Guerrazzi 1, 57037 Portoferraio (LI),Tel. 0565/919411 • [email protected]/parco.nazionale.arcip.toscano

Area marina protetta delle Secche di Tor Paterno (RM)Per informazioni e regolamenti vigenti:Ente Gestore: Ente RomaNatura

Sede: Villa Mazzanti, Via Gomenizza 81, 00195Roma, Tel. 06/[email protected]/riserve/torpaterno.html

Area marina protetta Isole di Ventotene e SantoStefano (LT) Per informazioni e regolamenti vigenti:Ente Gestore: Comune di VentoteneSede: P.zza Castello 1, 04020 Ventotene, Tel.0771/85.014;Centro visite: Tel. 0771/[email protected]

Museo sommerso di Baia (NA)Per informazioni e regolamenti vigenti:Ente Gestore provvisorio: Sovrintendenza archeologi-ca di Napoli, Tel. 081/544.14.94

Museo sommerso di Gaiola (NA)Per informazioni e regolamenti vigenti:Ente Gestore provvisorio: Sovrintendenza archeologi-ca di Napoli, Tel. 081/544.14.94

Area marina protetta Punta Campanella (NA) Per informazioni e regolamenti vigenti:Ente Gestore: Consorzio tra gli enti localiSede:Viale Filangieri 40, 80061 Massa Lubrense,Tel. 081/808.98.77Centro visite: Tel. 081/[email protected] • www.puntacampanella.org

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Area marina protettaIsole Tremiti (FG)Per informazioni e

regolamenti vigenti:Ente Gestore: Parco nazionale del GarganoSede: Via S. Antonio Abate 121, 71037 MonteS.Angelo, Tel. 0844/56.89.11Centro visite: Isolotto San Nicola, Tel. 349/[email protected] • www.parcogargano.it

Area marina protetta Torre Guaceto (BR)Per informazioni e regolamenti vigenti:Ente Gestore: Consorzio tra enti locali e WWF ItaliaSede: Castello Dentice di Frasso, via S. Anna 6,72012 Carovigno, Tel. 0831/[email protected]

Area marina protetta Porto Cesareo (LE)Per informazioni e regolamenti vigenti:Capitaneria di Porto di Gallipoli, Tel. 0833/266862Ente Gestore: Consorzio tra il Comune di PortoCesareo, il Comune di Nardò e la Provincia di [email protected]/ilparcomarino.htm

Area marina protetta di Capo Rizzuto (KR)Per informazioni e regolamenti vigenti:Ente Gestore: Provincia di CrotoneSede: Piazza Uccialli, 88841 Le Castella – Isola diCapo Rizzuto, Tel. 0962/790.000Centro visite: Tel. 0962/795511segreteria@riservamarinacaporizzuto.itwww.riservamarinacaporizzuto.it

Area marina protetta di Ustica (PA)Per informazioni e regolamenti vigenti:Ente Gestore provvisorio: Capitaneria di Porto diPalermo, Tel. 091/582944Sede: Via Petriera 9, 90010 Ustica, Tel.091/8449237Centro Accoglienza: Tel. 091/[email protected] • www.amp.ustica.it

Area marina protetta di Capo Gallo – Isola delleFemmine (PA) Per informazioni e regolamenti vigenti:Ente Gestore provvisorio: Comune di Palermo Tel. 091 - 7401111 • www.comune.palermo.it

Area marina protetta delle Isole Egadi (TP)Per informazioni e regolamenti vigenti:Ente Gestore: Comune di Favignana Sede: Palazzo Florio, Via Florio 1, 91023 Favignana,tel. 0923/922585 • [email protected]

Area marina protetta delle Isole Pelagie: (AG) Per informazioni e regolamenti vigenti:Ente Gestore provvisorio: Comune di Lampedusa eLinosa, Tel. 0922/970111

Area marina protetta Isole dei Ciclopi (CT)Per informazioni e regolamenti vigenti:Ente Gestore: Consorzio tra Comune di Aci Castello eUniversità di Catania (CUTGANA)Sede: Municipio di Aci Castello, V. Dante 28, 95121Aci Castello, Tel. 095/[email protected]/riserva.htm

GlobicefaloGlobicephala melas

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Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena (SS) Per informazioni e regolamenti vigenti:Ente parco nazionale Arcipelago di La Maddalena, Tel. 0789/720.044 • [email protected]

Area marina protetta dell’Asinara (SS)Per informazioni e regolamenti vigenti:Ente Gestore provvisorio: Ente Parco nazionaledell’Asinara, Tel. 079/[email protected]/parco.nazionale.asinara

Area marina protetta Capo Caccia – Isola Piana (SS)Per informazioni e regolamenti vigenti:Ente Gestore provvisorio: Comune di Alghero, Tel. 079/997800 • www.comune.alghero.ss.it

Area marina protetta Penisola del Sinis – Isola Maldi Ventre (OR)Per informazioni e regolamenti vigenti:Ente Gestore: Comune di Cabras Sede: Via Tharros, 09072 Cabras, Tel. 0783/290.071 • [email protected]/riserva.marina.penisola.sinis

Area marina protetta Capo Carbonara (CA)Per informazioni e regolamenti vigenti:Ente Gestore: Comune di VillasimiusSede: Via C. Colombo 2, 09049 Villasimius, Tel. 070/790.234 • [email protected]

Area marina protetta Tavolara – Punta Coda Cavallo (SS-NU)Per informazioni e regolamenti vigenti:Capitaneria di Porto di Olbia, Tel. 0789/266.66Ente Gestore provvisorio: Consorzio tra i Comuni diOlbia, Loiri Porto S. Paolo e S. Teodoro

Altre aree marine protette con iter istitutivo incorso• Arcipelago della Maddalena;• Arcipelago Toscano;• Capo Testa - Punta Falcone;• Costa degli Infreschi;• Costa del Monte Conero;• Golfo di Orosei - Capo Monte Santu;• Isola di Capri;• Isole Eolie;• Isole Pontine di Ponza, Palmarola e Zannone;• Penisola Maddalena – Capo Murro di Porco;• Regno di Nettuno (Isole di Ischia, Vivara e Procida);• Santa Maria di Castellabate;• Secche della Meloria;• Torre del Cerrano.

Delfino comuneDelphinus delphis

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Stenella striataStenella coeruleoalba

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GENOVA

PORTOFINO

PORTOVENERE

ARENZANOS. FRUTTUOSO

NERVIRECCO

CHIAVARIRAPALLO

LEVANTO

SESTRI LEV.

VARAZZE

SAVONA

LA SPEZIA

IMPERIASAN REMO

ALASSIOMARINA DI ANDORA

LOANOFINALE LIGURE

Il Santuario dei Mammiferi marini Il Santuario, istituito nel 2001, è un’area di tute-la internazionale, compresa tra le acque e lecoste di Francia, Principato di Monaco e Italia(Liguria, Sardegna settentrionale e Toscana),finalizzata alla protezione dei cetacei e del lorohabitat. I quattro vertici di questo immenso qua-drilatero di mare, esteso per 96.000 ettari econ al centro la Corsica, sono la Penisola diGiens, in Francia, la Punta Falcone, inSardegna, Capo Ferro, nella Sardegna nord-orientale, e la foce del Fosso Chiarone, al confi-ne tosco-laziale. Si tratta di un’area dalle carat-teristiche peculiari, con fondali molto profondi econ particolari correnti ascendenti che facilitanola formazione di grandi banchi di plancton.Questa particolarità ha favorito la presenza di

numerosi cetacei che popolano l’area, quali lebalenottere comuni (Balaenoptera physalus), lestenelle (Stenella coeruleoalba), i capodogli(Physeter catodon), i globicefali (Globicephalamelas), i grampi (Grampus griseus), i tursiopi(Turiops truncatus), gli zifi (Ziphius cavirostris) ei delfini comuni (Delphinus delphi).

Per saperne di più sugli aspetti giuridici: • Legge n. 979 del 1982; • Legge n. 394 del 1991;• Legge n. 426 del 1998;• Legge n. 388 del 2000;• Legge n. 93 del 2001;• Legge n. 179 del 2002.

Altre informazioni sul sito: www.minambiente.it

Nel mese di luglio l’associazione BATTIBALENO organizzanelle acque del Santuario dei Cetacei l’operazione DELPHIS,una manifestazione nautica a carattere internazionale nellaquale marinai e diportisti mettono i loro mezzi nautici al ser-vizio dell'ambiente per effettuare simultaneamente, e giusta-mente ripartiti su una grande area marittima, osservazioni,test e prelevamenti per definire con maggior precisione pos-sibile il numero, la distribuzione e gli spostamenti dei mammiferi marini che vivono nel Mediterraneo. L’insieme

delle informazioni raccolte permette di ottenere ogni announa “foto” istantanea dei mammmiferi marini presenti, dellostato del loro ambiente e della sua evoluzione.

Per informazioni ed [email protected]

Il Santuario dei Mammiferi marini

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DOCUMENTI DA TENERE A BORDO

Tipo unità da diporto e limiti di navigazione

Navi e Imbarcazioni

Natanti

Il canone Rai ad uso privato è unico e copre tutti gli apparecchi televisivi posseduti daltitolare, compreso il televisore installato sull'imbarcazione.E' consigliabile tenere a bordo copia dell'avvenuto pagamento.

Documenti

• licenza, con annotazioni di sicurezza in corso di validità;(documenti non necessari per le imbarcazioni che navigano nelle acque interne)

• patente per il conduttore;• assicurazione;• tassa di stazionamento;

(documenti non necessari per le imbarcazioni che navigano nelleacque interne)

• certificato uso motore (se fuoribordo);• licenza esercizio RTF;• collaudo RTF;• ispezione RTF;• ruolino mod. 205 (se imbarcano marittimi di professione);• certificato di sicurezza (allegato A del D. M. 05/ 10/ 1999, n. 478)

(documenti non necessari per le imbarcazioni che navigano nelleacque interne)

• assicurazione;• manuale del proprietario “Art. 13, comma 5 D. Lgs. 436/96”;• certificato uso motore (se a motore);

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Raccogliamol'olio usato.Difendiamoil mare.

Raccogliamol'olio usato.Difendiamoil mare.

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ione

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Istituito per legge nel 1982 e operativo dal 1984, il ConsorzioObbligatorio degli Oli Usati, ha raggiunto in 18 anni di attività, ottimi risultati della raccolta e nel riutilizzo degli olilubrificanti usati portando l'Italia al primo posto in Europa percapacità di riciclo. Il Consorzio recupera ormai il 90% del totale degli oli usatiraccoglibili. Far crescere la raccolta fino al 100% dipende anche da chiama il mare e vuole salvarlo dall'inquinamento. L'olio usatoè un rifiuto pericoloso, ma può diventare una risorsa preziosase viene consegnato al Consorzio Obbligatorio degli OliUsati, che provvederà alla sua rigenerazione.Con il prezioso aiuto di chi va per mare, il Consorzio, oltre asvolgere l’importante funzione ambientale assegnatagli dalla

legge, consente di risparmiare una risorsa preziosa per l'economia del nostro Paese, riducendo le importazioni dipetrolio e aiutando la bolletta energetica nazionale.Nel corso della sua attività operativa, ha infatti raccolto 3 milioni di tonnellate di olio usato e ne restituisce oggi all’utilizzo quasi il 90%.Per essere più vicino a chi va per mare, il ConsorzioObbligatorio degli Oli Usati, in collaborazione con COBAT, il Consorzio Obbligatorio delle Batterie Esauste e grazie allacollaborazione delle Autorità Portuali, ha sviluppato dal 1999il progetto "Isola nel Porto", con l'obiettivo di fornire agliutenti della nautica e della pesca strutture funzionali per laraccolta di questi rifiuti altamente inquinanti.

Consegna il cambio d'olio della tua imbarcazione nelle isole ecologiche dei Porti sopraindicati, oppure chiama il numeroverde 800-863048: ti diranno dove consegnarlo.

Altre isole ecologiche saranno rese operative, nel corso del 2003 nei porti di:

- Ancona- Cagliari- Carrara- Castellamare di Stabia- Fiumicino- Golfo Aranci

- La Maddalena- La Spezia- Manfredonia- Olbia- Pescara- Porto Empedocle

- Porto Viro- Riposto- San Benedetto del Tronto- Savona- Sperlonga- Taranto

- Terracina- Trapani- Trieste - Viareggio

- Barletta- Castiglione della Pescaia

- Fano- Gaeta

- Numana- Palau

- Trani

Le isole ecologiche sono già presenti nei porti di:

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zattera di salvataggio(per tutte le persone a bordo)

apparecchi galleggianti (per tutte le persone a bordo)

cinture di salvataggio(una per ogni persona a bordo)

salvagente anulare con cimaboetta luminosaboetta fumogenabussola e tabelle di deviazione (a)orologiobarometrobinocolocarte nautiche della zona in cui si effettua la navigazionestrumenti da carteggiofuochi a mano a luce rossarazzi a paracadute a luce rossacassetta di pronto soccorso (b)fanali regolamentari (c)apparecchi di segnalazione sonora (d)strumento di radioposizionamento (Loran, GPS)

apparato VHSriflettore radarE.P.I.R.B.(Emergency Position Indicating Radio Beacon)

1 1 1 1 1 1 1

1 1 1 1

3 2 2 2 1

4 3 2 2 2

4 3 2 2

(a) le tabelle di deviazionesono obbligatorie solo per le imbarcazioni da diporto

(b) secondo la tabella D allegata al decreto del Ministero della Sanità n. 279 del 28 maggio

1988(c) nel caso di navigazione

diurna fino a 12 miglia dalla costa i fanali regolamentari possono essere sostituiticon una torcia di sicurezza a luce bianca

(d) per le unità aventi unalunghezza superiore a

12 metri é obbligatorio anche il fischio e la campana (la campana può essere sostituita da un dispositivo sonoro portatile)

senz

a al

cun

limite

entr

o 50 m

iglia

entr

o 12 m

iglia

entr

o 6 m

iglia

entr

o 3 m

iglia

entr

o 1 m

iglio

entr

o 300 m

etri

fium

i, to

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ti,

cors

i d’a

cqua

DOTAZIONI DI SICUREZZA PER LE UNITA’ DA DIPORTO(con o senza marcature CE)

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Per chiedere soccorso é neces-sario utilizzare il canale 16 VHF/FM (ogni ora, per legge, vengonorispettati 6 minuti di silenzio dal

minuto 0 al minuto 3 e dal minuto 30 alminuto 33, proprio per consentire unmigliore ascolto delle comunicazioni di soc-corso), oppure ci si può rivolgere con untelefono cellulare al Numero Blu 1530

istituito dalle capitanerie di Porto/GuardiaCostiera per le emergenze.Se si utilizza il canale 16 la richiesta di soc-corso deve essere preceduta e conclusadalla sigla “MAY DAY, MAY DAY, MAY DAY”.È quindi necessario fornire la posizione, ilnome dell’imbarcazione, il tipo di avaria, il tipo di soccorso che si richiede (sanitario,meccanico, etc.).

Se ascoltando il canle 16 siraccoglie una richiesta di soc-corso alla quale non sia statoancora risposto, é possibileinviare un “MAY DAY RELÈ,MAY DAY RELÈ, MAY DAYRELÈ” facendosi portavoce dichi ha richiesto il soccorso.Può infatti accadere che la

chiamata di soccorso, effettuatatroppo al largo o con una emit-tente poco potente, non vengaricevuta dai soccorritori.Facendo da tramite é possibilefar giungere il messaggio adestinazione, salvando forsequalche vita umana.

CHIEDERE SOCCORSO

MAY DAY

Effettuare il “may day relè”solo se si ha ragionevolecertezza chze il messaggionon sia stato raccolto daisoccorritori per non occupare inutilmente la frequenza radio.

Effettuare una chiamata diquesto tipo solo se esiste unareale necessità di soccorso.

nodo semplicea due o più spire

45

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Secondo il nuovo regolamento di sicurezzaanche l’efficienza della cassetta di prontosoccorso é affidata al diportista, così come

la cura e il mantenimento delle dotazioni;sono stati aboliti, infatti, i tradizionali controlli periodici.

LA CASSETTA DI PRONTO SOCCORSO

Medicinali per uso esterno(estratto dalla tabella D allegata al Decreto del Ministero della Sanità n. 279 del 28/ 5/ 88, G.U. n. 170 del 21/ 7/ 1988)

73. Altri disinfettanti a base di ammonio quaternario

79. Ammoniaca82. Bende di cambric93. Cerotto adesivo94. Cerotto medicato97. Cotone idrofilo103.Forbice comune106.Garza Idrofila compresse107.Garza vaselinata compresse109.Laccio emostatico123.Stecche per fratture124.Contenitore per il materiale

conforme al decreto

Flaconi da 250 cc

In flaconi di vetro scuroConfezioni di varie misureConfezioniConfezioniPacchi da 250 gr.

Confezioni di varie misure

Confezioni

Confezione

Usare solo sulla pellecircostante, mai sulla ferita

I

I5IIIII

I

I

pompa o altro attrezzo di esaurimento

mezzi anticendio estintori:come indicato nella Tabella (All. A)annessa al D. M. 21 gennaio1994, n°232 (e)

Ulteriori dotazioni di sicurezza per le unità senza marcatura

articolo istruzioni per il farmacista istruzioni per l’usoq.tà

senz

a al

cun

limite

entr

o 50

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lia

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o 12

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entr

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i, tp

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ti,co

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Controllate periodicamentelo stato dei medicinali

presenti nellacassetta dipronto soccorso.

La cassetta deve essere rigida, a chiusurastagna, galleggiante e facilmente asportabile

Page 49: IL BUON DIPORTISTA - Confindustria Nautica

nodo hunter

Capitanerie di Porto/Guardia CostieraLa nostra Guardia Costiera mette a dispo-sizione del diportista in difficoltà il NumeroBlu telefonico 1530 gratuito, che può esse-re raggiunto anche da bordo con apparec-

chi cellulari. Questo numero può essere utilizzato anche per segnalare inquinamenti,cetacei in difficoltà e altre emergenze dicompetenza della Capitaneria di Porto.

Emergenze Sanitarie: 118 (dove attivo)Vigili del Fuoco: 115Polizia di Stato: 113

Carabinieri: 112Guardia di Finanza: 117

Altri numeri utili per le emergenze (gratuiti per l’utenza)

NUMERI UTILI

47

Numero Blu

1530 (gratuito)

Tabella delle principali postazioni S.A.R. (Search andRescue) operanti in Italia composta da un M.R.C.C.(Maritime Rescue Coordination Center) di Roma e da 13M.R.S.C. (Maritime Rescue Sub Center) così suddivisi:

1° M.R.S.C. Genova2° M.R.S.C. Livorno3° M.R.S.C. Roma4° M.R.S.C. Napoli5° M.R.S.C. Reggio

Calabria6° M.R.S.C. Bari7° M.R.S.C. Ancona

8° M.R.S.C. Ravenna9° M.R.S.C. Venezia

10° M.R.S.C. Trieste11° M.R.S.C. Catania12° M.R.S.C. Palermo13° M.R.S.C. Cagliari

Nota1: I 13 M.R.S.C. effettuano ascolto radio VHF/fm canale 16 con-tinuo. Nota 2: Le eventuali comunicazioni di soccorso possono anche esse-re indirizzate alle Radio Costiere che operano nelle acque italiane eche, per legge, hanno obbligo di soccorso marittimo.

9° MRSCVENEZIA

10°MRSCTRIESTE

8° MRSCRAVENNA

2° MRSCLIVORNO

MRCCROMA

MRSCNAPOLI

11° MRSCCATANIA

5° MRSCREGGIO

CALABRIA

12° MRSCPALERMO

13° MRSCCAGLIARI

3° MRSCROMA

6°MRSCBARI

7° MRSCANCONA

1° MRSCGENOVA

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NOMINATIVOINTERNAZIONALE

ICI

ICI 01

ICI 02

ICI 03

ICI 04

ICI 05

ICI 06

ICI 07

ICI 08

ICI 09

ICI 10

ICI 11

ICI 12

ICI 13

SEDE

ROMA - EUR

GENOVA

LIVORNO

ROMA - FIUMICINO

NAPOLI

REGGIO CALABRIA

BARI

ANCONA

RAVENNA

VENEZIA

TRIESTE

CATANIA

PALERMO

CAGLIARI

DENOMINAZIONE

Comando Generaledelle capitanerie di

Porto

Direzione Marittima

Direzione Marittima

Direzione Marittima

Direzione Marittima

Direzione Marittima

Direzione Marittima

Direzione Marittima

Direzione Marittima

Direzione Marittima

Direzione Marittima

Direzione Marittima

Direzione Marittima

Direzione Marittima

TELEFONO

0659081(centralino)0659084527 - C.O.0659084697 - C.O.0659084409 - C.O.

01027771(centralino)0102412222 - S. O.0102777387 - S. O.0102777385 - S. O.

05868260110586893362 - S. O.

06656171(centralino)066522222 - S. O.

066581911066581933

0812445111(centr.)081553617 - S. O.

09656111(centralino)0965650090 - S. O.

08052168600805205267 S. O.

07122758107153657 S. 0.

05444453011/3094

0412405711(centr.)0412405745

040676611040676616 - S. O.

0957474320/321/322/323

09160431110916043110 - S. O.

07060517107060517240 - S. O.

TELEFAX

065922737065908737

0102777427010261064 - S.O.

0586826090

0665617303

081206149

09656333

0805211726

0712074697

0544455045

04124057310412405730

040676665

095533962

091325519

07060517218

C.O.: Centrale Operativa S.O.: Sala OperativaI.C.I.: Nominativo Internazionale da pronunciare India Charlie India seguito dal numero interessato.

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Realizzato da UCINA con la collaborazione del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio

Testi e foto di Roberta Limardo

Matite dello scultore Renzo Bighetti

La grafica innovativa del manuale è stata realizzata da Brogi &Coart: D. Ferrari • creative: G. BrogiE-mail: [email protected]

Stampa Algraphy - Genova

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UNIONE NAZIONALECANTIERI ED INDUSTRIENAUTICHE ED AFFINI

Piazzale Kennedy 1 • 16129 GENOVA - ITALYTel. +39 010 5769811 • Fax +39 010 5531104E-mail [email protected] • www.ucina.net


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