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IL C.A.I., LA SUA STORIA E LA MIA...

Date post: 18-Feb-2019
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IL C.A.I., LA SUA STORIA E LA MIA ESPERIENZA di Federico Dell’Orto, 3^D, Scuola Cozzi-Quarenghi
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IL C.A.I., LA SUA STORIA E LA MIA ESPERIENZA

di Federico Dell’Orto, 3^D, Scuola Cozzi-Quarenghi

−La storia del C.A.I.

−Intervista a… Alessandro Giorgetta

−L’alpinismo

−I rifugi

−Gli Alpini e i canti

−Io e il C.A.I.

INDICE

−Io e il C.A.I.

−Le Alpi

−K2: il nodo infinito

−1954: l’Italia sul K2

−Walter Bonatti

−Rheinold Messner

−Riccardo Cassin

−Bibliografia

Federico Maria Dell’Orto 3^D

Il C.A.I. (Club Alpino Italiano) è la più anticae popolare associazione di alpinisti in Italia,fondata nel 1863 dall’allora ministro dellefinanze Quintino Sella in occasione diun’ascensione al Monviso con diversialpinisti.

L’idea fondante è il desiderio di contribuire alconsolidamento dell’idea di nazione, in

LA STORIA DEL C.A.I.

consolidamento dell’idea di nazione, inun’Italia appena unificata.

Sella voleva, anche dal punto di vistapolitico, unire il popolo costituendo sezionidel C.A.I. in ogni regione d’Italia. Questoprincipio è stato portato fino ai giorni nostri.

Lo scopo statuario è quello “di far conoscere

le montagne, più specialmente le italiane e di

agevolarvi le salite e le esplorazioni

scientifiche”. Oggi il C.A.I. sostiene la difesadell’ambiente naturale e la ricerca scientifica.

Federico Maria Dell’Orto 3^D

Quintino Sella, fondatore del C.A.I.

Il Monviso

INTERVISTA A… ALESSANDRO GIORGETTA

Incontro Alessandro Giorgetta, direttore editoriale del C.A.I. presso la sede Centrale diMilano; in questa intervista esclusiva racconta di sé e del C.A.I.

D: Signor Giorgetta, come si è avvicinato al C.A.I.?

R: Un po’ per tradizione familiare e ovviamente per la mia passione per la montagna.

D: Qual è il suo ruolo all’interno del C.A.I.?

R: Io sono il responsabile della comunicazione e direttore della rivista di approfondimenticulturali, alpinismo e montagna “Lo Scarpone”.

D: Cosa fa il C.A.I. per avvicinare i giovani come me alla montagna?

R: Attraverso l’alpinismo giovanile, ma anche con pubblicazioni, proiezioni e conferenzeadatte ovviamente per i più piccoli. Inoltre interviene nelle scuole attraverso attivitàadatte ovviamente per i più piccoli. Inoltre interviene nelle scuole attraverso attivitàformative.

D: Cosa fa il C.A.I. e quali sono i suoi obiettivi?

R: Mentre in passato si occupava solo di alpinismo, oggi il C.A.I. offre un appoggiocrescente alla collettività avvicinando gli italiani alla montagna attraverso diverse attività:escursionismo estivo e invernale, arrampicata, mountain bike e canyoning.

D: L’anno prossimo il C.A.I. festeggerà i suoi 150 anni di vita: quali iniziative prendereteper questo grande traguardo?

R: Per i 150 anni pubblicheremo un libro, organizzeremo una mostra e variemanifestazioni tra cui un trekking da Marsala a Trieste e la scalata contemporanea di 150cime nel giorno della fondazione.

Federico Maria Dell’Orto 3^D

Federico Maria Dell’Orto 3^D

L’alpinismo è una disciplina sportiva il cui scopoè raggiungere la vetta di una montagna. E’praticato da chi, nella montagna, ricercaun’esperienza avventurosa e una sfida con ipropri limiti e con le difficoltà della natura.Proprio per questo l’alpinista trova soddisfazionee orgoglio nel raggiungere la cima.

La tipica modalità di ascensione è l’arrampicata,che può avvenire su roccia, neve, ghiaccio o

L’ALPINISMO

Arrampicata su rocciache può avvenire su roccia, neve, ghiaccio opercorsi misti e con condizioni ambientalivariabili.

Essa è classificata secondo una scala didifficoltà in base alla lunghezza e al rischio dellavia.

Per la sicurezza dell’ascensione è indispensabilel’uso di corde, moschettoni, ramponi, picozze eimbraghi oltre, naturalmente, a una buonapreparazione fisica e mentale, per sopportare letemperature e la ridotta presenza d’ossigeno.

Federico Maria Dell’Orto 3^D

Arrampicata su ghiaccio

La parola “rifugio” significa accoglienza, calore eriparo. I rifugi, infatti, sono strutture organizzateper dare possibilità di sosta, ristoro epernottamento agli escursionisti.

• Il primo rifugio risale al 1785; la capannaVincent, situata sul Monte Rosa, fu costruitacome punto d’appoggio per lo sfruttamento dellevicine miniere d’oro. Agli inizi, quindi, i rifugiavevano uno scopo molto diverso da quello

I RIFUGI

Il rifugio Gianetti, ai piedi del pizzo Badile

avevano uno scopo molto diverso da quelloattuale: commerciale, militare, scientifico e purereligioso.

• A fine ‘800 il C.A.I. cominciò a costruire rifugialpini per diffondere la pratica dell’alpinismo edel turismo italiano, e per facilitare agli alpinistile ascensioni, funzioni ancora attuali del rifugio.

• Nel ‘900 furono costruite strutture molto piùpiccole dei rifugi: i bivacchi fissi, posti in zonepiù alte della montagna, sono punti d’appoggiofavorevoli alle ascensioni più impegnative.

Federico Maria Dell’Orto 3^D

Bivacco Anghileri-Rusconi in Valmalenco

Il Corpo degli Alpini, nasce a fine ottocento suprogetto del Capitano Giuseppe Perucchetti,con lo scopo di difendere i confini montanidell’Italia. Il loro simbolo è il famoso cappello sucui spicca una lunga penna nera.

Gli Alpini sono suddivisi attualmente in trebrigate: Julia, Taurinense e Comando DivisioneTridentina.

GLI ALPINI E I CANTI

Ogni anno, nel mese di maggio si tiene lafamosa Adunata Nazionale, per ricordare laprima adunata spontanea, tenutasi nel 1920 sulmonte Ortigara (Vicenza), teatro delle notevicende storiche. Nel 2012 l’Adunata avràluogo a Bolzano.

Molto famosi sono i canti che gli alpiniintonavano in coro durante la Prima e laSeconda Guerra Mondiale. Questi cori chesono una testimonianza delle sofferenze edelle battaglie affrontate dagli alpini in nomedell’Italia.

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Sul Cappello Che Noi Portiamo.mp3

Sono iscritto al C.A.I. Valmalenco da 11 annie ogni anno, dal 2005, partecipo allasettimana di alpinismo giovanile,un’occasione questa per scoprire, attraversodiverse escursioni con le guide alpine, imolteplici segreti della montagna.

• Sono 7 giorni in cui si susseguono diverseattività sportive, come l’arrampicata in ValPoschiavina, e attività di tipo scientifico, come

IO E IL C.A.I.

Poschiavina, e attività di tipo scientifico, comelo studio dei minerali e della vegetazionealpina.

•Il momento più bello ed entusiasmante dellasettimana è l’ascensione ad una vetta e ilpernottamento in un rifugio. Questi giorni mipermettono di socializzare e condivideremomenti di soddisfazione con ragazzi checoltivano la mia stessa passione.

Federico Maria Dell’Orto 3^D

Le Alpi sono la catena montuosa piùimportante d’Europa

Si sono formate circa 100 milioni di anni fa,in era Cretacea, dallo scontro tra le placcheafricana ed europea. Questo processo diorogenesi durato milioni di anni si èmanifestato nella forma attuale circa 15milioni di anni fa e tuttora permette alle Alpidi innalzarsi di qualche millimetro ogni anno.

LE ALPI

di innalzarsi di qualche millimetro ogni anno.

Si estendono per un migliaio di Km su unterritorio che include 9 paesi, tra cui l’Italia.

In Italia le Alpi si suddividono in 3 grandiblocchi: le Alpi Occidentali, le Alpi Centrali ele Alpi Orientali, a loro volta suddivisi indiversi gruppi.

Le cime alpine più famose italiane sono ilMonte Bianco, il gruppo del Monte Rosa, ilCervino e le suggestive punte dolomitiche.

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Il Monte Bianco, la vetta più alta delle Alpi

L’estensione della catena montuosa

Il K2, in lingua balti Chogori (“la grandemontagna”), è la seconda vetta più alta delpianeta, situata nella catena del Karakorum, inPakistan. Secondo gli alpinisti è tra le prime perdifficoltà con i suoi 8611 m di ghiaccio, neve eroccia.

• Nel 1909, una spedizione italiana guidata daLuigi Amedeo di Savoia Duca degli Abruzzi,

“…è un gigantesco tetto scagliato contro il

cielo…”

(Kurt Diemberger, K2-Il Nodo Infinito, dall’Oglio,

1988)

K2: IL NODO INFINITO (spunti dal libro di Kurt Diemberger)

scoprì la via più importante della montagna, chedenominarono proprio “sperone Abruzzi”.

• Proprio seguendo lo sperone Abruzzi, il 31luglio 1954 Lacedelli e Compagnoniraggiungono, per primi nella storia, la vetta,nella spedizione guidata dal prof. Ardito Desio.Da quel giorno il K2 diventa “la montagna degliitaliani”.

• Reinhold Messner compie la prima ascensioneal K2 senza l’aiuto di bombole d’ossigeno.

Federico Maria Dell’Orto 3^D

Il K2 “La grande montagna” dal ghiacciaio Concordia

Il K2 è stato oggetto, fino al 1953, di moltitentativi di conquista. Gli americani, per ultimi,riuscirono ad arrivare a quota 7800 m.

È il 1954. Il geologo Ardito Desio riesce aconvincere l’allora primo ministro De Gasperi afinanziare una spedizione italiana, facendo levasui sentimenti dell’orgoglio nazionale.

Il 31 luglio 1954, Lino Lacedelli e Achille

1954: L’ITALIA SUL K2

I componenti della spedizione del 1954Il 31 luglio 1954, Lino Lacedelli e AchilleCompagnoni issano il tricolore sulla vetta,impresa eroica, offuscata però da unasuccessiva disputa giudiziaria chiamata “casoK2”.

La versione di Compagnoni e Lacedellicontrasta con quella di Walter Bonatti; il motivodel confronto è il contributo all’impresa diquest’ultimo e del portatore Madhi.

La sentenza finale del C.A.I., dopo 50 anni, fua favore di Bonatti; rischiò la vita per portare aicompagni l’ossigeno di cui avevano bisogno.

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Lacedelli e Compagnoni sulla vetta del K2

WALTER BONATTI

Walter Bonatti è uno dei simboli dell’alpinismoitaliano e mondiale.

• La sua prima grande impresa, a 20 anni, è ilGran Capucin e l’apertura di una nuova viasulla parete Est.

• A 23 anni compie la prima scalata invernalealla cima ovest di Lavaredo.

« Quella notte sul K2, tra il 30 e il 31 luglio

1954, io dovevo morire. Il fatto che sia invece

sopravvissuto è dipeso soltanto da me... »

(Walter Bonatti, Le mie montagne, Zanichelli,

1965)

alla cima ovest di Lavaredo.

• La sua è una grande carriera alpinistica;apre molte vie sulle Grand Jorasses, sulMonte Bianco e soprattutto sul Cervinoaprendo in invernale, una difficile via sullaparete Nord (cresta di Zmutt)

• Ha solo 24 anni quando viene chiamato apartecipare alla vittoriosa spedizione italianaal K2. Per Bonatti fu una difficile avventura,anche giudiziaria (vedi caso K2), che loproiettò nella storia mondiale dell’alpinismo.

Federico Maria Dell’Orto 3^D

Un giovane Bonatti al campo base del K2

REINHOLD MESSNER

Reinhold Messner nel corso delle sue 3500 impreseha compiuto circa 100 prime ascensioni, misurandosisempre con i propri limiti e con quelli della natura,senza mezzi artificiali e in condizioni spesso estreme.

•Nel 1970 raggiunge la vetta del suo primo 8000: ilNanga Parbat (8125 m), con il fratello Günther, cheperò perde la vita durante la discesa, travolto da unaslavina.

Messner in vetta al Nanga Parbat nel 1978• Nel 1980 conquista l’Everest (8848 m), in solitaria esenza bombole d’ossigeno, evento questoconsiderato fino ad allora impossibile per l’uomo.Questa impresa lo fece diventare uno degli alpinistipiù importanti della storia.

•Nel 1986, scalando il Lhotse (8516 m) diviene ilprimo uomo a conquistare tutti i 14 ottomila dellaTerra.

•Nel 1999 entra in politica battendosi a favoredell’ambiente e per le montagne sempre piùdanneggiate dall’inquinamento.

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“Bergsteigen in seiner extremen Form bedeutet

Umbhängigkeit bis zur Anarchie”

Reinhold Messner

“L’alpinismo nella sua forma estrema significa

indipendenza per l’anarchia”

Reinhold Messner

Messner in vetta al Nanga Parbat nel 1978

Riccardo Cassin, veneto di nascita malecchese di adozione, ha compiuto, nella suacarriera oltre 2500 ascensioni, tra cui 100prime assolute.

• La sua esperienza inizia con una nuova viasulla Grignetta. Si iscrive ai Ragni di Lecco dicui è diventato membro onorario.

RICCARDO CASSIN

Le tre cime di Lavaredo

• Negli anni ‘30 compie importanti ascensionisulle Dolomiti, aprendo per la prima voltadifficili vie d’arrampicata sulle Cime diLavaredo. Nel 1938 sale per la prima volta leGrand Jorasses dallo sperone nord.

•La sua passione per la montagna lo portaall’età di 78 anni a raggiungere per laseconda volta la parete nord del pizzo Badile,parete questa aperta da lui cinquant’anniprima in una mitica ascensione invernale.

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Cassin scala ad 80 anni il Pizzo Badile

BIBLIOGRAFIA

Bonatti Walter, Le mie montagne, Zanichelli, 1965

Diemberger Kurt, K2-Il nodo infinito, dall’Oglio, 1988

Confortola Marco, Giorni di ghiaccio, Baldini Castoldi Dalai, 2009

Articoli di giornaleArticoli di giornale

Costantini Emilia, Scontri e veleni sul K2 Una fiction riapre il caso, Corriere della Sera, Spettacoli, pag.30, Domenica 25 Marzo 2012

Federico Maria Dell’Orto 3^D


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