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IL CALCARE NELL'ACQUA È NOCIVO? - ordinefarmacistinapoli.it · pagina 2 farmaday –il notiziario...

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Anno IV Numero 613 Mercoledì 01 Aprile 2015, S. Ugo, Dora, Irene AVVISO Ordine 1. Progetto “Un Farmaco per Tutti”; raccolta di farmaci non scaduti 2. ORDINE:Istituito un sussidio per i Colleghi Iscritti all’ALBO in Stato di Disoccupazione Notizie in Rilievo Scienza e Salute 3. Cura calvizie: i segreti della rigenerazione cellulare non chirurgica 4. Il calcare nell'acqua è nocivo? 5. Antibiotici di nuova generazione dal letame di cavallo 6. Cosa succede se la tiroide funziona troppo? Prevenzione e Salute 7. I sei più comuni sintomi dell’infarto nelle donne 8. Tumore al colon, rischio di morte doppio per i fumatori incalliti IL CALCARE NELL'ACQUA È NOCIVO? In passato si temeva che il calcare danneggiasse i reni, ma è solo una credenza popolare. In passato si temeva che il calcare (ovvero il carbonato di calcio) potesse danneggiare i reni, ma gli studi scientifici hanno dimostrato che questo rischio non esiste, e che, al contrario, la sua presenza nell’acqua potrebbe avere un effetto protettivo per il sistema cardiovascolare. Se non sono presenti particolari patologie, le acque dure, cioè con calcare, sono quindi da preferirsi a quelle sottoposte a processi di addolcimento, che riducono i livelli di magnesio e inducono un aumento della concentrazione di sodio, che favorisce l’ipertensione. Ma il calcare ha anche altri effetti benefici. OK ANCHE PER INTESTINO E OSSA. Il calcio, infatti, riduce l’assorbimento dei grassi a livello intestinale, è indispensabile per prevenire l’osteoporosi e sembra svolgere un’azione protettiva per alcuni tumori. I soli svantaggi delle acque particolarmente dure riguardano le tubature e gli elettrodomestici, che devono essere trattati con prodotti specifici che limitano l’accumulo di calcare. (Salute, Focus) ANTIBIOTICI DI NUOVA GENERAZIONE DAL LETAME DI CAVALLO È una sostanza che funziona anche quando i tradizionali antibiotici falliscono. Non è proprio nuova, anzi: c'è da sempre. La notizia è di quelle che fanno storcere il naso: un team di ricercatori europei ha recentemente scoperto, nel letame di cavallo, una sostanza in grado di uccidere diversi tipi di batteri nocivi. Il nuovo antibiotico è una proteina, la copsina, facilmente estraibile dai funghi che crescono sugli escrementi degli equini. I ricercatori sperano di poter utilizzare la nuova sostanza al posto degli antibiotici tradizionali, che nella cura di molte infezioni stanno perdendo progressivamente efficacia. (Focus) SITO WEB ISTITUZIONALE : www.ordinefarmacistinapoli.it E-MAIL: [email protected] ; [email protected] SOCIAL Seguici su Facebook Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli iBook Farmaday Proverbio di oggi……….. O cavallo jastemmato lle luce 'o pilo Il cavallo colpito da inprecazioni ha il pelo sempre lucido
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Anno IV – Numero 613 Mercoledì 01 Aprile 2015, S. Ugo, Dora, Irene

AVVISO Ordine

1. Progetto “Un Farmaco

per Tutti”; raccolta di

farmaci non scaduti

2. ORDINE:Istituito un

sussidio per i Colleghi

Iscritti all’ALBO in

Stato di Disoccupazione

Notizie in Rilievo

Scienza e Salute 3. Cura calvizie: i segreti

della rigenerazione

cellulare non chirurgica

4. Il calcare nell'acqua è

nocivo?

5. Antibiotici di nuova

generazione dal letame

di cavallo

6. Cosa succede se la

tiroide funziona

troppo?

Prevenzione e Salute

7. I sei più comuni

sintomi dell’infarto nelle

donne

8. Tumore al colon,

rischio di morte doppio

per i fumatori incalliti

IL CALCARE NELL'ACQUA È NOCIVO?

In passato si temeva che il calcare danneggiasse i reni, ma è solo una credenza popolare.

In passato si temeva che il calcare (ovvero il carbonato di calcio) potesse danneggiare i reni, ma gli studi scientifici hanno dimostrato che questo rischio non esiste, e che, al contrario, la sua presenza nell’acqua potrebbe avere un effetto protettivo per il sistema cardiovascolare. Se non sono presenti particolari patologie, le acque dure, cioè con calcare, sono quindi da preferirsi a quelle sottoposte a processi di addolcimento, che riducono i livelli di magnesio e inducono un aumento della concentrazione di sodio, che favorisce l’ipertensione. Ma il calcare ha anche altri effetti benefici.

OK ANCHE PER INTESTINO E OSSA. Il calcio, infatti, riduce l’assorbimento

dei grassi a livello intestinale, è indispensabile per prevenire l’osteoporosi e sembra svolgere un’azione protettiva per alcuni tumori. I soli svantaggi delle acque particolarmente dure riguardano le tubature e gli elettrodomestici, che devono essere trattati con prodotti specifici che limitano l’accumulo di calcare. (Salute, Focus)

ANTIBIOTICI DI NUOVA GENERAZIONE DAL LETAME DI CAVALLO

È una sostanza che funziona anche quando i tradizionali antibiotici falliscono. Non è proprio nuova, anzi: c'è da sempre.

La notizia è di quelle che fanno storcere il naso: un team di ricercatori europei

ha recentemente scoperto, nel letame di cavallo, una sostanza in grado di uccidere diversi tipi di batteri nocivi. Il nuovo antibiotico è una proteina, la copsina, facilmente estraibile dai funghi che crescono sugli escrementi degli equini. I ricercatori sperano di poter utilizzare la nuova sostanza al posto degli antibiotici tradizionali, che nella cura di molte infezioni stanno perdendo progressivamente efficacia. (Focus)

SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it

E-MAIL: [email protected]; [email protected] SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli

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Proverbio di oggi……….. O cavallo jastemmato lle luce 'o pilo

Il cavallo colpito da inprecazioni ha il pelo sempre lucido

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PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 613

PREVENZIONE E SALUTE

I SEI PIÙ COMUNI SINTOMI DELL’INFARTO nelle DONNE

L’infarto non è solo un problema da uomini: ne sono colpite anche le donne e non soltanto dalla menopausa in poi.

Come se non bastasse nelle donne l’esito è spesso peggiore, perché non di rado chiedono aiuto troppo

tardi: poche infatti sanno riconoscere i sintomi dell’infarto perché nel sesso femminile in nove casi su

dieci sono diversi dal «classico» dolore al torace indicativo dell’infarto, che inizia dietro allo sterno,

sulla parte sinistra del torace o alla bocca dello stomaco, opprime come una morsa e tende a irradiarsi

a braccia, spalle, schiena, collo e mandibola.

Quali sono allora i sintomi più tipici dell’infarto femminile?

1.Difficoltà a respirare: Nella donna è molto comune la difficoltà a respirare: ci si ritrova col fiato corto senza apparente motivo, anche se non si è fatto uno sforzo o esercizio fisico. È un segnale del cuore affaticato, che lavora peggio in mancanza di ossigeno sufficiente perché una o più coronarie si sono occluse o si stanno occludendo.

2. Dolore alla schiena

Il dolore in genere è meno schiacciante e tende a ripercuotersi sul dorso, tanto che non di rado l’infarto viene scambiato per mal di schiena e trascurato finché non compaiono altri segni più immediatamente riconducibili a un problema di cuore

3.Dolore al collo e alle spalle

Capita altrettanto di frequente che il dolore si irradi al collo o alle spalle, piuttosto che davanti sul torace; in alcuni casi il fastidio si sposta verso lo stomaco. Anche in questi casi, il rischio di non pensare affatto che si possa trattare di un infarto è concreto.

4. Forte nausea: Poche

immaginano che dietro una forte nausea, inspiegabile e accompagnata da uno o più degli altri segni di un infarto, possa nascondersi un attacco cardiaco. Purtroppo anche i medici tendono a sottovalutare e non riconoscere questo disturbo come un indizio di problemi al cuore: anche per questo le donne vengono curate in ritardo rispetto agli uomini, perfino una volta giunte in ospedale.

5. Sudori freddi e capogiri: Avere improvvisamente sudori freddi è un altro segno di infarto al femminile, così come lo sono i capogiri: entrambi, assieme al dolore o a uno degli altri indizi, sono sintomi che devono spingere a chiamare quanto prima i soccorsi.

6.Stanchezza estrema Una stanchezza estrema si accompagna molto spesso all’infarto nelle donne: anche in questo caso l’affaticamento è di grado tale da non essere spiegabile con gli sforzi o le attività fatte in precedenza. E i medici raccomandano, se avete dubbi chiamate il 118: meglio un falso allarme che non intervenire in caso di infarto.

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PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 613

SCIENZA E SALUTE

COSA SUCCEDE SE LA TIROIDE FUNZIONA TROPPO?

L’ipertiroidismo va controllato soprattutto negli anziani perché fa «correre» il cuore

Gli ormoni tiroidei sono essenziali per la vita, perché sono coinvolti in tutti meccanismi metabolici dell’organismo. A volte, però, la tiroide è un po’ pigra o, al contrario, troppo attiva. In quest’ultimo caso si parla di ipertiroidismo, condizione da non sottovalutare, in particolare negli anziani, nei quali può compromettere ulteriormente un quadro cardiologico spesso già delicato. «L’ipertiroidismo rientra nell’ampio capitolo delle tireotossicosi, condizioni caratterizzate da livelli eccessivi di ormoni tiroidei nel sangue - spiega Alfredo Pontecorvi, professore di endocrinologia all’Università Cattolica e al Policlinico Gemelli di Roma -. L’ipertiroidismo è provocato da una maggiore produzione di ormoni da parte della tiroide. Livelli elevati di ormoni tiroidei nel sangue possono derivare anche da somministrazione esterna (per es., c’è chi li usa in modo illecito per dimagrire) o da infiammazioni della tiroide (come la tiroidite subacuta), in cui cellule tiroidee danneggiate si rompono e rilasciano in circolo gli ormoni. Può esserci quindi tireotossicosi senza ipertiroidismo».

Quali sono le cause più frequenti? «La malattia di Graves-Basedow è la forma più diffusa di

ipertiroidismo. È causata da autoanticorpi che si legano alle cellule tiroidee e le stimolano. Ha una predilezione per le donne, soprattutto tra i 20 e i 40 anni, ed esordisce spesso in modo rapido e violento. Altra causa frequente è l’ adenoma di Plummer. In questo caso il fattore scatenante è un nodulo benigno che produce troppi ormoni tiroidei. Un’altra forma di ipertiroidismo, conseguenza di carenza cronica di iodio alimentare, è il gozzo multinodulare tossico, causato da più noduli iperfunzionanti. L’ipertiroidismo si instaura lentamente e per questo si manifesta più spesso in età avanzata. Va curato bene perché può complicare un quadro cardiologico spesso già compromesso dall’età e da altre malattie intercorrenti».

Quali sono i sintomi caratteristici? «Quando l’ipertiroidismo si instaura in modo graduale sono sfumati. La malattia di Graves-Basedow invece di solito dà disturbi più evidenti, fra cui aumento di volume della tiroide (gozzo), aumento della frequenza cardiaca, (che può richiedere un tempestivo intervento specie quando si trasforma in fibrillazione atriale, una perdita di ritmo da parte del cuore che pompa sangue in modo caotico), sudorazione eccessiva, rapido dimagrimento (anche 5-7 Kg in un mese), tremori, insonnia, nervosismo e stanchezza profonda e, infine, sintomi oculari, come gli occhi in fuori ( esoftalmo ). Con il tempo possono comparire diarrea, perdita dei capelli, alterazioni mestruali».

Quali sono le cure possibili? «Si può ricorrere a tre strategie terapeutiche principali: trattamento

farmacologico, terapia radio-metabolica e chirurgia. In prima battuta si ricorre alla terapia medica, che prevede principalmente la somministrazione di farmaci (metimazolo) che bloccano la sintesi degli ormoni tiroidei. In caso di tireotossicosi senza ipertiroidismo, per esempio in presenza di una tiroidite subacuta, si usa il cortisone per ridurre l’infiammazione. La terapia radio-metabolica, basata sulla somministrazione orale di una dose di iodio radioattivo, che si concentra nelle cellule tiroidee iperfunzionanti distruggendole, è di solito usata nei pazienti anziani che non rispondono alla terapia medica o presentano rischi per l’intervento chirurgico. L’approccio chirurgico prevede in genere l’asportazione dell’intera tiroide o di un solo lobo tiroideo nel caso dell’adenoma di Plummer». (Salute, Corriere)

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PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 613

PREVENZIONE E SALUTE

TUMORE AL COLON, RISCHIO DI MORTE DOPPIO PER I FUMATORI INCALLITI

Chi continua a consumare tabacco anche dopo la diagnosi di un carcinoma va incontro a una probabilità di decesso raddoppiata rispetto a chi smette

Gli ex pazienti curati per un tumore al colon che continuano a fumare hanno un rischio di morte

doppio rispetto ai non tabagisti trattati per la stessa

forma di cancro. La conferma dei danni causati dal

tabacco e arriva da uno studio condotto dall’American

Cancer Society e da poco pubblicato sulla rivista

scientifica Journal of Clinical Oncology, che ha raccolto

una vasta mole di dati sul ruolo nocivo del fumo sia

come causa di un tumore colonrettale che come

responsabile di un aumentato di rischio di morte nei

malati.

Lo studio: E’ emerso che chi fumava prima della

diagnosi corre un rischio più che doppio di morte in

assoluto, ma la «vecchia abitudine» non influisce sulle probabilità di decesso legate alla neoplasia.

Invece i fumatori incalliti, che hanno continuato anche dopo le cure per il cancro, non compaiono

legami tra l’uso di sigaretta corrono un rischio più che doppio di morte in assoluto e anche per tumore.

Secondo gli autori, guidati dall’epidemiologo Peter Campbell, è possibile che «i fumatori sviluppino

nel tempo forme di cancro più aggressive o che il tabacco influisca negativamente con i trattamenti,

diminuendone l’efficacia. Servono però conferme e studi più approfonditi per capire chiaramente il

legame tra fumo e cancro colorettale, così come per capire se smettere dopo la diagnosi abbassa le

probabilità di morte per tumore».

52mila nuovi casi ogni anno in Italia: Ogni anno, secondo i dati raccolti dell’Associazione Italiana

Registri tumori si stima che siano diagnosticati in Italia circa 52mila nuovi casi di cancro del colon retto,

il secondo tumore per frequenza fra le donne e il terzo tra gli uomini, il primo in assoluto per

frequenza in tutta la popolazione.

Circa l’80 % dei carcinomi del colon-retto insorge a partire da lesioni precancerose (adenomi o polipi

adenomatosi), che impiegano anni (tra 7 e 15, in media) per trasformarsi in forme maligne.

È in questa finestra temporale che lo screening con test per la ricerca del sangue occulto nelle feci

consente di fare una diagnosi precoce ed eliminare i polipi prima che abbiano acquisito caratteristiche

pericolose.

Per la prevenzione di questo tumore è poi importante seguire

una dieta equilibrata (ridotto consumo di carni rosse e di insaccati, farine e zuccheri raffinati)

evitare sovrappeso, obesità,

ridotta attività fisica,

fumo ed eccesso di alcol,

che - come è ormai stato ampiamente dimostrato – fanno crescere le probabilità di ammalarsi.

(Salute, Corriere)

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PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 613

SCIENZA E SALUTE

CURA CALVIZIE: I SEGRETI DELLA RIGENERAZIONE CELLULARE NON CHIRURGICA

Per chi soffre di diradamento della chioma ci sono interessanti novità con tecniche poco invasive

L’argomento ‘capelli’ è sempre più delicato sia tra gli uomini che tra le donne. Sono in crescita i casi di diradamento e di perdita progressiva, ma per fortuna la scienza fa continui progressi, con nuove tecniche sempre meno traumatiche per il paziente. Fino a qualche anno fa la risposta sulla bocca di molti sarebbe stata “autotrapianto” ma la medicina ha fatto passi da gigante e la vera rivoluzione nel mondo capelli è data senza dubbio dalla Medicina Rigenerativa Cellulare non Chirurgica. Il punto di partenza è molto semplice: la perdita progressiva di capelli deriva da un mix di fattori che vanno dallo stress a stili sregolati di vita e alimentazione; a questo si aggiungono tutta una serie di cause individuali. Lo stesso autotrapianto può coprire il disagio, ma certo non lo elimina in maniera completa e definitiva né tanto meno può semplicemente bloccarne l’evoluzione. Così, dopo un certo tempo, il problema di capelli secchi, opachi, fragili, pronti a cadere si può riproporre in maniera massiccia!

Ben diverso è il percorso della Medicina Rigenerativa Cellulare che sta prendendo sempre più

piede sebbene in molti ancora non ne conoscano bene i processi. Proprio in questo ambito oggi in Italia, grazie al Gruppo biomedico HairClinic guidato dal Dott. Mauro Conti in qualità di Direttore Scientifico, è possibile accedere al Protocollo medico non chirurgico

bSBS (Advanced Regenerative Medicine Protocol and Genomic Analysis) di Biostimolazione bulbare sinergica che fa appello alla medicina rigenerativa e rappresenta una soluzione evoluta da

sperimentare assolutamente prima di arrivare all’autotrapianto, chirurgicamente invasivo. La terapia bSBS offre numerosi vantaggi al paziente e ha come aspetto fondamentale la possibilità di garantire la massima rigenerazione follicolare con risultati duraturi nel tempo. Tale terapia, inoltre, non è invasiva ed è adatta a qualsiasi età, può addirittura essere effettuata in gravidanza, non comporta alcun dolore, è rapida e si basa su tecnologie e principi che trovano riscontro scientifico a livello mondiale. Di soluzioni cosmetiche il mercato ne offre ogni giorno di nuove e in tutti i Paesi ma bSBS si discosta nettamente da tutto ciò e rappresenta una terapia dall’alto valore scientifico che prevede un’unica sessione infiltrativa attraverso l'iniezione di cellule staminali autogene (del paziente stesso) estratte tramite un prelievo di sangue indolore. Il protocollo bSBS utilizza la tecnologia hCRP che è l'unico sistema automatizzato in grado di separare senza danni le cellule rigeneratrici e far sì che possano essere re-installate nel cuoio capelluto con i massimi risultati di ricrescita. (Salute, Tgcom24)

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PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 613

ORDINE: “UN FARMACO PER TUTTI”

L’Ordine in collaborazione con Federfarma Napoli, con la curia arcivescovile di Napoli e con il patrocinio della Regione Campania, ha organizzato l’iniziativa benefica “Un Farmaco per Tutti”. Il progetto ha come finalità il riutilizzo di farmaci non ancora scaduti e correttamente conservati donati da cittadini e raccolti nelle farmacie che aderiranno al progetto. Il tutto per finalità umanitarie ed assistenza socio-sanitaria. I farmaci raccolti all’interno delle farmacie resesi disponibili saranno poi smistati ai vari enti assistenziali che hanno aderito all’iniziativa.

I Colleghi che hanno intenzione di aderire al progetto sono invitati presso la Nostra sede oggi Mercoledì 01 Aprile p.v. alle ore 14.00 per ricevere chiarimenti e dettagli sull’iniziativa.

ORDINE:Istituito un Sussidio per i Colleghi Iscritti all’ALBO in Stato di Disoccupazione

Il Consiglio dell’Ordine al fine di offrire un sostegno economico agli iscritti all’Albo che si trovino in stato di disoccupazione involontaria e in difficoltà economica, ha approvato nel Consiglio del 19 Novembre 2014 uno specifico “Fondo di solidarietà” messo a bilancio nel 2015. Il Regolamento, consultabile sul sito istituzionale dell’Ordine, prevede per l’anno 2015 l’erogazione di un sussidio nella misura massima di euro 150,00 pro capite in favore degli iscritti all’Albo che si trovano da almeno 12 mesi inoccupati e che versano in difficoltà economiche. Nel regolamento pubblicato sul sito sono chiariti i requisiti per la partecipazione, l’importo del fondo di solidarietà le modalità di partecipazione.

L’istanza potrà essere presentata nel periodo: 01 giugno al 30 settembre di ogni anno, corredata da: 1.Domanda di accesso al Sussidio, in carta libera (v. allegato - sito istituzionale)

SELEZIONE PER RICERCA FARMACISTI COLLABORATORI

"Farmacia di Lonato srl, società interamente partecipata dal Comune di Lonato del Garda, intende procedere alla selezione di personale da assegnare alle proprie sedi farmaceutiche del comune di Lonato del Garda pubblicando Apposito bando per la formazione delle graduatorie di assunzione.

Scadenza termine di presentazione domanda di partecipazione: entro le ore 12.00 del 20 aprile 2015

Riferimenti per informazioni: il bando è reperibile all’indirizzo internet http://www.comune.lonato.bs.it

Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli

La Bacheca


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