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ANIEMIl capitolo non contiene articoli ANIEM WEB Il capitolo non contiene articoli SCENARIO EDILIZIA...

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La proprietà intellettuale degli articoli è delle fonti (quotidiani o altro) specificate all'inizio degli stessi; ogni riproduzione totale o parziale del loro contenuto per fini che esulano da un utilizzo di Rassegna Stampa è compiuta sotto la responsabilità di chi la esegue; MIMESI s.r.l. declina ogni responsabilità derivante da un uso improprio dello strumento o comunque non conforme a quanto specificato nei contratti di adesione al servizio. ANIEM Rassegna Stampa del 27/10/2016
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  • La proprietà intellettuale degli articoli è delle fonti (quotidiani o altro) specificate all'inizio degli stessi; ogni riproduzione totale o

    parziale del loro contenuto per fini che esulano da un utilizzo di Rassegna Stampa è compiuta sotto la responsabilità di chi la

    esegue; MIMESI s.r.l. declina ogni responsabilità derivante da un uso improprio dello strumento o comunque non conforme a

    quanto specificato nei contratti di adesione al servizio.

    ANIEM

    Rassegna Stampa del 27/10/2016

  • INDICE

    ANIEM Il capitolo non contiene articoli

    ANIEM WEB Il capitolo non contiene articoli

    SCENARIO EDILIZIA

    27/10/2016 Corriere della Sera - Nazionale

    «Se vuoi i soldi devi chiamare lo zio Paperone»5

    27/10/2016 Il Sole 24 Ore

    Tangenti, maxi-retata su Tav e A37

    27/10/2016 Il Sole 24 Ore

    Pochi sviluppi a Genova aspettando «Blueprint»9

    27/10/2016 La Repubblica - Nazionale

    "Quel cemento è colla" Le grandi opere pilotate con escort e bustarelle10

    27/10/2016 La Repubblica - Firenze

    Pisa, sott'inchiesta il People mover per l'aeroporto11

    27/10/2016 La Stampa - Nazionale

    Tav, A3 e treno di Pisa Cosche e tangenti dietro le grandi opere13

    27/10/2016 Il Messaggero - Abruzzo

    Grandi appalti, raffica di arresti15

    27/10/2016 Il Messaggero - Abruzzo

    Sensori sismici nel palazzo del 70017

    27/10/2016 ItaliaOggi

    Ancora tangenti sulle grandi opere18

    27/10/2016 Avvenire - Nazionale

    Grandi opere, 30 in manette20

    27/10/2016 Il Giornale - Nazionale

    La maledizione Grandi opere Ora la tangente è l'appalto22

  • 27/10/2016 Libero - Nazionale

    Retata di ladri ed escort ad Alta Velocità24

    SCENARIO ECONOMIA

    27/10/2016 Corriere della Sera - Nazionale

    L'Italia risponde alla Ue: spese legittime27

    27/10/2016 Corriere della Sera - Nazionale

    Varoufakis: «Renzi fa bene a protestare Ma deve ottenere il cambio delle regole»29

    27/10/2016 Corriere della Sera - Nazionale

    «Il richiamo sulla manovra? Non abbiamo chiesto sconti»31

    27/10/2016 Corriere della Sera - Nazionale

    Mediolanum, Bce contro Fininvest Si riapre la battaglia dei ricorsi33

    27/10/2016 Il Sole 24 Ore

    UniCredit per l'aumento valuta conversione o buy-back dei bond34

    27/10/2016 Il Sole 24 Ore

    Pensioni, tutte le regole per chiedere l'anticipo36

    27/10/2016 La Repubblica - Nazionale

    Mps, vendere o convertire? Rebus per gli obbligazionisti39

    27/10/2016 La Stampa - Nazionale

    Stop all'aumento Iva ma nel 2018 può salire al 25 per cento41

    27/10/2016 La Stampa - Nazionale

    Guzzetti: "Atlante? Meglio star fuori"43

    27/10/2016 Il Messaggero - Nazionale

    Fisco, caccia in banca all'evasore con pignoramenti mirati nei conti44

    SCENARIO PMI

    27/10/2016 Il Sole 24 Ore

    Manifattura, cresce chi punta sull'export47

    27/10/2016 Avvenire - Nazionale

    La manifattura frena Solo +1,2% nel 201649

    27/10/2016 Libero - Nazionale

    Italia in svendita Stranieri scatenati per i nostri marchi50

  • SCENARIO EDILIZIA

    12 articoli

  • LE INTERCETTAZIONI «Se vuoi i soldi devi chiamare lo zio Paperone» Giovanni Bianconi «le imprese sanno come si devono comportare...»: nelle parole dell'ingegnere Giampiero De Michelis c'è la

    sintesi del presunto meccanismo fraudolento. Le imprese che volevano da lui un trattamento compiacente

    dovevano affidare subappalti alle stesse ditte da lui indicate.

    a pagina 21

    ROMA «Loro sanno benissimo, le imprese... Le imprese sanno come si devono comportare... C'hanno

    pochi soldi, no? ... So' disorganizzati, ma mica so' stupidi... A te ti capiscono come si de..., che cosa gli

    conviene fare... Loro devono capire che il servizio è omnicomprensivo».

    Nelle parole di Giampiero De Michelis c'è la sintesi del meccanismo: le imprese che volevano da lui,

    direttore dei lavori, un trattamento compiacente, dovevano affidare sub appalti alle ditte indicate dallo

    stesso De Michelis. L'ingegnere è considerato il «promotore e organizzatore» della presunta associazione

    per delinquere messa in piedi per corrompere ed essere corrotti nell'aggiudicazione e gestioni degli appalti

    legati alle Grandi opere.

    «Commistioni

    e profitti illeciti»

    «Servizio omnicomprensivo», dunque: prendi e dai. Che il giudice per le indagini preliminari, nell'ordine

    d'arresto eseguito ieri, riassume in un una «gravissima commistione di interessi tra controllori e controllati,

    nella quale l'unico collante è dato dal perseguimento dei profitti illeciti in danno della collettività». Il sospetto

    «socio occulto» di De Michelis, l'imprenditore calabrese Domenico Gallo, esprime lo stesso concetto in altre

    parole: «Le loro aziende, hanno un orticello loro e cose ... però... in joint venture con l'ingegnere». Anche

    perché, altrimenti, i controlli del direttore dei lavori sarebbero di tutt'altra severità. E dall'esito poco

    conveniente: «L'ingegnere è tosto... se non passano dalla strada giusta... fa alla lettera il suo lavoro e vuol

    dire che è meglio che rinunciano... che si buttano a mare».

    In un'altra conversazione Gallo cita «l'amalgama», ma al di là delle definizioni il sistema è abbastanza

    chiaro. Così funziona una fetta di lavori pubblici in Italia, secondo le intercettazioni dei dialoghi dei

    protagonisti. Se si tratta di indizi sufficienti a diventare prove della responsabilità delle persone arrestate si

    vedrà nel corso dell'inchiesta e dell'eventuale processo; intanto l'apparente trama per lucrare indebitamente

    sulle Grandi opere emerge dalla viva voce di imprenditori e manager impegnati nei cantieri del Terzo valico

    dell'Alta velocità, o nell'ultimo tratto dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria. E risale a molto tempo fa.

    «L'abbiamo fatto

    sulla Salerno-Reggio»

    Ne parla Ettore Pagani, direttore generale del Consorzio Cociv (dove la Salini Impregilo è presente con il 63

    per cento delle quote), con un altro manager del gruppo, sempre a proposito dei comportamenti e delle

    richieste di De Michelis: «Purtroppo siamo stati noi ad aver abituato questa gente a operare in un certo

    modo, e in passato lo abbiamo fatto su Cavet soprattutto. (...) Lui viene da lì... Lo abbiamo fatto sulla

    Salerno-Reggio e da altre parti ancora... Va bè, il vero problema è che sono cambiati i tempi e loro non

    riescono a capirlo... Diventa un po' un pasticcio».

    Dunque lo scambio tra direttori di lavori e imprese controllate, attraverso sub-appalti pilotati, sarebbe di

    antica data, ammette Pagani: «Non è la prima volta che fa queste cose, e noi diciamo che lo sappiamo ma

    non lo sappiamo... Però lo sappiamo... Le abbiamo gestite anche noi queste cose, anche io... però non

    c'erano parenti, non c'erano collegamenti così palesi». Stavolta, invece, sono quasi diretti: tra le aziende a

    cui affidare le commesse imposte dal direttore dei lavori alle ditte da controllare, ce n'è una riferibile alla

    27/10/2016Pag. 1

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    La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato

    SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 27/10/2016 5

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  • figlia di De Michelis, Jennifer.

    Proprio con Cociv, nella primavera del 2015, secondo gli inquirenti De Michelis mostra un «atteggiamento

    compiacente» quando si dichiara pronto a certificare uno stato di avanzamento dei lavori (Sal) gonfiato.

    L'ingegnere si mostra subito disponibile: «Vabbé, se Italfer è d'accordo non è quello il problema... si

    straccia tutto e si rimette, a fare si può fare». E il giorno dopo si parla di cifre: «Fare 23 milioni di Sal in più,

    non sono spicci... Erano i 40 che, hai capito che si aspettavano, no?», dice De Michelis a un suo

    collaboratore. Ventiquattr'ore più tardi viene intercettato uno scambio di sms tra De Michelis e Pagani che i

    magistrati considerano piuttosto eloquente.

    De Michelis: «Ettore, totale 45».

    Pagani: «Ma 45 sono l'extra di giugno o è compreso il Sal lavori?».

    De Michelis: «Esagerato, 17 vecchio più recupero 45 totale».

    Pagani: «Ma lo zio Pietro ha chiamato che li vuole tutti e subito. Sigh».

    De Michelis: «Digli che chiami zio Paperone, oppure la Banda Bassotti».

    Nella ricostruzione dell'accusa, per un periodo De Michelis s'è mosso in combutta con Giandomenico

    Monorchio, che come amministratore della società Sintel incaricata della direzione dei lavori sul Terzo

    valico aveva individuato De Michelis per quel ruolo. Nella seconda metà del 2015, però, l'ingegnere

    comincia a muoversi autonomamente, creando allarme nell'ambiente. È ancora Pagani a rivelare che «lui si

    sta mettendo in proprio, anziché farlo con Giandomenico lo fanno loro... È un mostro che abbiamo creato

    noi... poi ho paura che possa diventare un problema».

    Il ricatto

    a Monorchio

    La rottura tra Monorchio e De Michelis arriva a provocare l'estromissione dagli incarichi del secondo decisa

    dal primo. De Michelis vuole essere reintegrato, e si muove in modo tale che ora è scattata l'accusa di

    estorsione ai danni di Monorchio. Il cui nome compariva, seppure di sfuggita, nelle carte dell'indagine di

    Firenze sull'Alta velocità, sfociata negli arresti del marzo 2015.

    A dicembre De Michelis lancia la sfida tramite Pagani: «Io un po' di cazzi li so (e ride, annotano i

    carabinieri, ndr )... Siccome sono stato qualche giorno fa a Firenze, no? E quello mi ha detto "ma

    ingegnere, lei è sicuro di non sapere come stanno queste cose?"... Io dico no, non so niente... Però posso

    ricordarmi». Pagani aveva già intuito a chi era rivolta la minaccia: «Riferirò, tu parli al nuoro perché suocero

    intenda». Ma lo aveva avvertito: «Stai attento anche tu, perché... quando si fa il botto ci si può anche finire

    dentro».

    Tuttavia l'ingegnere sembra deciso ad andare avanti. A gennaio va a parlare con un maresciallo dell'Arma

    a Firenze, e all'uscita confida alla moglie: «Io c'ho una lettera... in cui si spartiscono i lavori... Ci sta scritto

    che fanno 50 per cento a Sina (Società iniziative nazionali autostradali, ndr ), 3o per cento a Monorchio e

    20 per cento a me». In un'altra occasione De Michelis si sfoga contro Monorchio: «Lo voglio vedere in

    galera». Ieri ci sono finiti tutti e due.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    La parola

    amalgamaÈ il nome dell'inchiesta delle Procure di Genova e Roma sulle Grandi opere. Definisce il sistema illegale

    che si è venuto a creare tra imprese, tra controllati e controllori, tra appaltatori e subappaltatori.

    L'«amalgama» terrebbe insieme alcuni dei più grandi gruppi imprenditoriali italiani, che gestiscono appalti

    pubblici per miliardi, e soggetti in contatto con le cosche della 'ndrangheta; un sistema in cui la corruzione

    da occasionale sarebbe diventata sistemica e la vecchia tangente sostituita dall'assegnazione di lavori ©

    RIPRODUZIONE RISERVATA

    27/10/2016Pag. 1

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    SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 27/10/2016 6

  • Grandi opere. Tra gli arrestati il figlio di Monorchio - Indagato Lunardi junior Tangenti, maxi-retata su Tav e A3 Ivan Cimmarusti Sara Monaci pUna cupola gestiva i lavori di una tratta della linea Tav MilanoGenovae dell'A3 Salerno-Reggio. Sono 31 gli

    arrestati. In manette anche Giandomenico Monorchio, figlio dell'ex Ragioniere generale dello Stato.

    Giuseppe Lunardi, figlio dell'ex ministro dei Trasporti è indagatoa piede libero. Servizi u pagina 11 pEra il

    «sistema» delle Grandi opere. Questa la tesi investigativa: un meccanismo rodato di corruzione e

    subappalti manipolati per mungere denaro pubblico da maxi lavori, come l'Alta velocità Milano-Genova,

    l'Autostrada SalernoReggio Calabriae il People Mover, che collega la stazione di Pisa con l'aeroporto. Sono

    due inchieste, delle procure di Roma e Genova, a svelare il presunto malaffare «incancrenito» nella

    gestione delle subcommesse bandite dalle aggiudicatarie dei lavori: il Consorzio Coccia, Reggio

    Calabria-Scilla scpa e il Consorzio pubblico Pisa Mover. In manette 31 persone (11 in carcere), tra le quali i

    due direttori dei lavori dei tre maxi cantieri, Giampiero De Michelis e Domenico Gallo e Giandomenico

    Monorchio, titolare di una società di ingegneria e figlio dell'ex ragioniere dello Stato Andrea Monorchio. Agli

    arresti anche i vertici delle tre società: Michele Longo, Ettore Pagani, Giulio Frulloni (del consorzio Covit),

    Michele Firpo, Marino Aprea (di Pisa Mover) e Pacifico Belli (di Condotte spa). Tra gli indagati

    l'imprenditore Giuseppe Lunardi, figlio dell'ex ministro Pietro Lunardi. Ipotizzati i reati di associazione per

    delinquere, corruzione e turbativa d'asta. Le due indagini sono state svolte dai carabinieri del nucleo

    investigativo di Roma e dal Gico della Gdf di Genova. «L'amalgama» L'indagine del pm romano Giuseppe

    Cascini, coordinato dai procuratori aggiunti Paolo Ielo e Michele Prestipino, ruota attorno all'associazione

    per delinquere capeggiata da De Michelis, che svolgeva il ruolo di direttore dei lavori attraverso la società

    Sintel di Monorchio. Stando all'accusa avrebbero creato una «joint venture che opera nell'ambito di una

    "amalgama" che copre tutti gli illeciti». L'accordo sarebbe stato si- glato con alcune società: in cambio del

    silenzio sugli eccessivi risparmi- come quelli relativi alla qualità del calcestruzzo definito nelle intercettazioni

    «colla» o «troppo liquido» - compiuti dalle imprese nei subappalti, queste si impegnavano a comprare

    forniture dalle società di De Michelise Gallo.I lavori ottenuti con questi mezzi ammonterebberoa circa 17,5

    milioni. Escort Gli accertamenti di Genova avrebbero evidenziato come nello scambio ci fossero anche

    escort.È il caso dell'imprenditore Marciano Ricci, della Europa92 spa, che avrebbe offerto prostitute ai

    dirigenti di Cociv Longo, Pagani e Frulloni. Gli incontri si sarebbero svolti all'Hotel Tower di Genova. In

    cambio avrebbe ottenuto i lavori relativi alla galleria Cava Vecchie Fornaci per il Tav Milano-Genova. «Il

    mostro» De Michelis avrebbe avuto un at- teggiamento definito dagli stessi coindagati «spavaldo». Nelle

    intercettazioni lo definiscono il «mostro» per le continue richieste di tangenti. Per questoa dicembre 2015

    decidono di rimuoverlo,e così il figlio dell'ex ragioniere dello Stato lo allontana. Tuttavia De Michelis

    pianifica un dossier che gli consentirà il reintegro. Tra le minacce che fa giungere c'è anche quella di

    rivelare alla Procura di Firenze (nell'inchiesta "Sistema") presunti «illeciti consumati in Anas». De Michelis

    lo dicea Gallo: «Tenete conto di un'altra cosa, che qua caschiamoe tutta la Salerno-Reggio Calabria,

    dell'opera non collaudabile». L'inchiesta di Firenze In un capitolo si fa riferimento «all'alta sorveglianza di

    Italferr», la società da Fs che di questo si occupa. Si richiama «un atto integrativo di convenzione tra Cociv

    e Rfi del 2011, all'interno del quale Rfi (di Ferrovie dello Stato, ndr) riconosce a Italferr un mandato con rap-

    presentanza sulle funzioni di alta sorveglianza per le opere dell'alta velocità Milano-Genova». Spiegano gli

    inquirenti che occorre approfondire anche «cosa sia successo nell'incontro tra De Michelisei funzionari

    Turie D'eugenio, che quello afferma di aver incontrato presso gli uffici Italferr». In questa sede, De Michelis

    avrebbe minacciato Turi dicendo che «sarebbe andato dalla Gdf di Firenze a denunciare fatti gravi,

    accelerando altre indagini». Si parla probabilmente dell'indagine "Sistema" che ha visto coinvolto il

    manager pubblico Ercole Incalza e l'imprenditore Stefano Perotti (citato più volte nelle intercettazioni). Da

    27/10/2016Pag. 1

    diffusione:103971tiratura:161285

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    SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 27/10/2016 7

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  • sottolineare che intanto l'inchiesta fiorentinaè stata in gran parte archiviata pochi giorni fa. Il consorzio

    Cociv si dichiara parte lesa dichiarando che non esistono oneri aggiuntivi per lo Stato. Mentre il premier

    Matteo Renzi si augura che il processo sia «equoe rapido».

    Doppia inchiesta IMAGOECONOMICA NEL MIRINO DEI PMDue inchieste giudiziarie, delle procure di Romae Genova hanno fatto emergere un sistema «grandi

    opere»: secondo gli inquirenti un meccanismo di corruzionee sub-appalti in maxi lavori, come l'Av

    Milano-Genova, l'Autostrada Salerno-Reggio Calabriae il People Mover, la navetta che collega la stazione di

    Pisa con l'aeroporto

    GLI ARRESTIAgli arresti 31 persone( 11 in carcere):i due direttori dei lavori dei tre maxi cantieri, Giampiero De Michelise

    Domenico Gallo,e Giandomenico Monorchio figlio dell'ex ragioniere dello Stato Andrea Monorchio. Tra gli

    oltre 50 indagati figura anche l'imprenditore Giuseppe Lunardi, figlio dell'ex ministro Pietro Lunardi

    27/10/2016Pag. 1

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    SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 27/10/2016 8

  • focus città Pochi sviluppi a Genova aspettando «Blueprint» Concorso per dare vita al waterfront di Piano Nuove costruzioni solo ad Albaro e Boccadasse Paola Pierotti a Nella città di Renzo Piano non ci sono gru. A Genova, simbolo di vitalità dopo la riqualificazione dell'area

    portuale negli anni '90, e culla di tanti studi professionali affermati in Italia e all'estero, i progetti di

    rigenerazione urbana e di sviluppo immobiliare sono grandi assenti. Non c'è lavoro per progettisti e

    costruttori e gli investitori istituzionali, come fondie banche private, pretendono un rendimento del 7-8%

    considerando che qui il rischio è maggiore rispetto a location più sicure come Milano. A Genova non sono

    mancati i grandi annunci, primo tra tutti quello della Piazza del Mediterraneo firmato dagli olandesi di

    UnStudio, da anni fermo sulla carta. Sotto i riflettori in questi mesi c'è il piano di riqualificazione del fronte

    mare a partire dalle aree a ridosso del quartiere fieristico: questo è il tema del concorso Blueprint lanciato

    prima dell'estate per trovare una soluzione complessiva per sviluppare un'idea messa a punto dallo stesso

    Renzo Piano. «Abbiamo una disponibilità governativa di 15 milioni, erogata dal Mibact e in delibera al Cipe,

    oltre a una concreta manifestazione di interesse da parte di Invimit - spiega Stefano Franciolini, presidente

    di Spim, la società pubblica che si occupa di promuovere il patrimonio del comune-. Parallelamente alla

    fase concorsuale rivolta ai progettisti contiamo di conferire i cespiti di Spim e del Comune in un solo fondo

    immobiliare, con il sostegno dello Stato per poter realizzare le infrastrutture e le parti propedeutiche alle

    iniziative private. L'operazione vale 250 milioni, dovremo coprirne 50 con il pubblico, mentre la restante

    quota sarà carico dei privati». Franciolini confida in «un disegno imprenditoriale che guardi al futuro, e non

    una semplice iniziativa immobiliare. La soluzione dovrà avere una capacità di rendimento e i privati

    dovranno essere parte attiva del processo di trasformazione urbana». Spim ha già iniziato un road show di

    presentazione del progetto, dalla Russia ad Astana, «in Cina andrà presto il sindaco - commenta Franciolini

    - intanto abbiamo in programma due tappe a Roma, con un risvolto politico, e una a Milano, rivolto

    soprattutto a costruttori e investitori». Complessivamente Spim ha un patrimonio che supera i 300 milioni,

    ha già sviluppato il comparto del mercato ortofrutticolo trasformandolo da struttura mercatale in centro

    logistico agro-alimentare e prima della crisi aveva realizzato con successo la conversione dell'antico

    monastero delle suore domenicane con un mix di uffici e alloggi. Tra le nuove costruzioni fanno eccezione

    le Torri Faro, alcune palazzine con poche decine di alloggi nella zona di Albaro e un intervento a

    Boccadasse in un'area che era occupata dall'ex deposito dell'azienda dei trasporti. Le Torri Faro - che

    raggiungono i 18 e 20 piani e contano 145 appartamenti vista mare - sono un progetto di nuova

    edificazione a ridosso del nuovo quartier generale Msc Crociere da poco disegnato dallo studio 5+1AA.

    Nella zona di Albaro, invece, quartiere residenziale del levante genovese, si distinguono alcune iniziative

    per una cinquantina di alloggi complessivi: tre operazioni sono praticamente ultimate e una in un'area ex

    Telecomè partita da poco. Una di queste è sviluppata dall'impresa Costruzioni spa, storica azienda

    genovese guidata oggi da Filippo Delle Piane (cheè anche presidente dell'Ance locale) e conta 22 alloggi in

    classe A. L'azienda di Delle Piane ha avviato anche un altro cantiere nella popolosa Sestri Ponente per altri

    40 alloggi. «I lavori del primo complesso, gestiti per conto di investitori locali, saranno ultimati la prossima

    settimana e sono già stati venduti cinque alloggi. La seconda operazione invece - spiega il costruttore - è

    già terminata ed è quasi completamente allocata con prezzi che oscillano intorno ai 2.400-2.600 euro/ mq.

    In entrambi i casi abbiamo investito in termini di efficienza energetica». A Boccadasse lo studio di Giuseppe

    Galasso ha firmato per Abitcoop il progetto di riconversione di un'area che era occupata dal deposito

    dell'Amt. «Una novantina di appartamenti con tagli variabili e modulabili da 50 a 100 mq e 220 box. in

    vendita inizialmente a cifre dell'ordine dei 4.300 euro/mq al piano terra, fino a 7.000 euro/mq all'ultimo piano

    - spiega l'architetto - ora sul mercato con una riduzione di circa il 30%».

    27/10/2016Pag. 23CASA 24 PLUS

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    SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 27/10/2016 9

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  • L'inchiesta "Quel cemento è colla" Le grandi opere pilotate con escort e bustarelle Trenta arresti per il Terzo valico e la Salerno-Reggio Arrestato il figlio di Monorchio, indagato Lunardi jr.Coinvolti grandi gruppi e imprenditori vicini alle 'ndrine Cantone: valuteremo se commissariare quei cantieri FABIO TONACCI GIUSEPPE SCARPA ROMA. Nell'amalgama di imprese colluse, di relazioni tecniche taroccate per illudere sul rispetto delle

    tempistiche, di funzionari corrotti, affonda il segreto del perché, in Italia, le grandi opere pubbliche non

    finiscono mai. E del perché, quelle volte che arrivano a conclusione, si scoprono giganti con piedi di

    cemento scadente. «Cemento che sembra colla», come dicono al telefono gli uomini che tale "amalgama"

    hanno creato attorno a due infrastrutture vitali per il paese - la linea dell'Alta Velocità Milano-Genova,

    l'autostrada Salerno-Reggio Calabria - e al progetto del People mover, che dovrà collegare l'aeroporto

    Galilei e la stazione di Pisa.

    Due inchieste separate dei pm di Roma e Genova, "Amalgama" e "Arka di Noè", condotte dal Nucleo

    investigativo provinciale del comando di Roma e dal tributario dalla Finanza, hanno portato all'arresto di 30

    persone in tutta Italia, con le accuse di associazione a delinquere, corruzione, turbativa d'asta, tentata

    estorsione. Quattro di loro figurano in entrambe le indagini: il direttore tecnico Giampiero De Michelis,

    l'imprenditore Domenico Gallo (che pare avere legami con le 'ndrine di Platì), Michele Longo e Ettore

    Pagani. Non due nomi qualunque, questi ultimi. Oltre ad avere ruoli apicali nella Salini-Impregilo, il colosso

    delle costruzioni asso pigliatutto dei lavori pubblici in Italia (tra le altre cose, il Ponte di Messina), sono

    anche direttore e presidente del consorzio Cociv cui le Ferrovie dello Stato hanno affidato la realizzazione

    del Terzo Valico della Tav, un'arteria strategica tra Genova e Milano (del costo di 6,2 miliardi, fine lavori nel

    2021). Nel consorzio, oltre a Impregilo, c'è la Condotte d'Acqua spa.

    Gli stessi attori del sesto macrolotto della Salerno-Reggio Calabria, che ha richiesto un investimento per lo

    Stato di 632 milioni di euro.

    Questo è il quadro. Ciò che racchiude la cornice è desolante, ma spiega molte cose. Il personaggio chiave

    è il "mostro", come è soprannominato De Michelis, il tecnico della Sintel di Giandomenico Monorchio

    chiamato per fare il direttore dei lavori delle tre opere, assumendo il ruolo di pubblico ufficiale. Il "mostro"

    conduceva le danze: invece di controllare le imprese subappaltatrici (tra cui anche la Rocksoil dell'indagato

    Giuseppe Lunardi, figlio dell'ex ministro del Pdl), ometteva. I procuratori aggiunti Michele Prestipino e Paolo

    Ielo l'accusano di non aver segnalato «le irregolarità nelle forniture di prefabbricati e nell'ingresso nei

    cantieri di mezzi e materiali non autorizzati», di essersi "dimenticato" di applicare penali per i ritardi, di aver

    permesso che venissero montati cordoli costruiti con calcestruzzo sbagliato. La sua "cecità" aveva un

    prezzo: ottenere appalti per aziende (Breakout, Oikodomos, Tecnolab, Mandrocle) riconducibili a lui e a

    Gallo. Per ottenere la compiacenza e chiudere qualche occhio, giravano anche mazzette e escort. «Quel

    cemento sembrava colla, abbiamo rimandato indietro tre betoniere», si lamenta l'impresario Paolo Piazzai,

    quando si accorge di cosa erano fatte le miscele mandate dalla Breakout.

    Un suo collega aggiunge: «L'iniziale fornitura era acqua, la seconda non scendeva nemmeno dalla

    canalina e si intasa pure la pompa». In un altro caso il gruppo cerca di nascondere una gettata di

    calcestruzzo malfatta, priva delle previste strutture di contenimento.

    «La cassaforma non c'era! Perché avete firmato una cosa così», sbraita al telefono un imprenditore con

    Jennifer De Michelis, la figlia del direttore dei lavori. «Valuteremo se ci sono le condizioni per chiedere il

    commissariamento di alcuni appalti: se necessario, siamo pronti a farlo», spiega il presidente dell'Anac,

    Raffaele Cantone.

    Foto: IL VALICO Il cantiere vicino a Genova all'interno del valico ferroviario Genova-Milano FOTO: ©LUCA

    ZENNARO/ANSA

    27/10/2016Pag. 8

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    SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 27/10/2016 10

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  • Pisa, sott'inchiesta il People mover per l'aeroporto Le verifiche della Procura di Roma toccano la regione Coinvolta anche Condotte, impegnata nel nodo Tavdi Firenze. Filippeschi: "Fiducia nella magistratura" FRANCA SELVATICI LUCA SERRANÒ LA TOSCANA entra nell'inchiesta "Amalgama" della procura e dei carabinieri di Roma con il People mover,

    l'infrastruttura di 1,8 km, costata 82 milioni e quasi completata, che collega l'aeroporto Galilei alla stazione

    di Pisa con una navetta. Nell'inchiesta è coinvolta anche la società Condotte, impegnata a Firenze nella

    controversa vicenda della stazione Foster. «L'ingegner Giampiero De Michelis, revocato dall'incarico della

    direzione dei lavori dalla Sintel, società scelta dalla associazione delle imprese realizzatrici Pisamover, è

    stato oggetto di un nostro esposto querela.

    Abbiamo piena fiducia nell'azione della magistratura» ha detto ieri il sindaco di Pisa Filippeschi.

    SELVATICI E SERRANÒ A PAGINA V LA Toscana entra nell'inchiesta "Amalgama" della procura e dei

    carabinieri di Roma con il People mover, l'infrastruttura di 1,8 km, costata 82 milioni e quasi completata,

    che collega l'aeroporto Galilei alla stazione ferroviaria di Pisa con un treno navetta. «L'ingegner Giampiero

    De Michelis, revocato dall'incarico della direzione dei lavori dalla Sintel, società scelta dalla associazione

    delle imprese realizzatrici Pisamover, è stato oggetto di un nostro esposto querela, presentato alla procura

    di Pisa per le sue insinuazioni considerate false e gravemente dannose che la stessa Sintel definì 'ritorsive'

    proprio per il suo allontanamento». Così ieri il sindaco di Pisa Marco Filippeschi è intervenuto parlando

    dell'indagine romana sulla corruzione nelle grandi opere che è costata il carcere a De Michelis.

    Pisamover è il contraente generale del People mover ed è una associazione di imprese fra Leitner,

    Condotte, Inso e Agudio spa. Condotte è anche la capogruppo di Nodavia, il contraente generale dei lavori

    (ora molto in bilico) del nodo Tav di Firenze. L'ex direttore dei lavori del People mover di Pisa, Giampiero

    De Michelis, è accusato di corruzione con i vertici di Pisamover. L'opera (People mover), il contraente

    generale Pisamover e la stazione appaltante (l'azienda di mobilità del Comune di Pisa Pisamo) hanno nomi

    quasi sovrapponibili, il che crea qualche confusione. De Michelis, che era il direttore dei lavori, è accusato

    di aver violato i suoi doveri di imparzialità inserendo nello Stato di avanzamento lavori (Sal) dell'agosto

    2015 opere non completamente ultimate o progettualmente carenti e di aver omesso, nel dicembre 2015, di

    applicare le penali previste per i ritardi nell'esecuzione dell'opera. Il tutto in cambio della promessa da parte

    del contraente Pisamover di affidare servizi di progettazione e assistenza agli impianti a società

    riconducibili a De Michelis e al suo socio Domenico Gallo. Per questo anche i vertici di Pisamover sono

    stati decapitati. Sono agli arresti domiciliari per corruzione il presidente Mariano Aprea, il project manager,

    direttore del cantiere e direttore della sicurezza Michele Firpo e il funzionario Pacifico Belli, tutti di Condotte.

    De Michelis fu licenziato dalla Sintel nel dicembre 2015 ma non si rassegnò affatto e ora è accusato anche

    di aver tentato di ricattare l'amministratore delegato della Sintel, Giandomenico Monorchio, figlio dell'ex

    ragioniere generale dello Stato, minacciando di rivelare presunti illeciti compiuti da Monorchio e dai vertici

    di Condotte e di Impregilo ai magistrati di Firenze titolari dell'inchiesta Sistema sulle direzioni lavori di

    Grandi Opere, nella quale i principali indagati sono l'ex grand commis di Stato Ercole Incalza e l'ingegner

    Stefano Perotti, altro asso pigliatutto delle direzioni lavori. «Non avevamo avuto notizia delle indagini

    romane - ha dichiarato il sindaco Marco Filippeschi - e abbiamo fiducia nell'azione della magistratura e

    degli inquirenti. Il cantiere del People mover è nelle fasi conclusive e il mezzo di trasporto è in fase di

    collaudo. L'investimento, fatto con l'impiego di fondi Ue, si è mantenuto entro le previsioni di spesa, e i

    tempi di realizzazione concordati sono rispettati: avvenimenti rari, questi, purtroppo, nel nostro Paese». (f.s.

    e l.s.)

    27/10/2016Pag. 1 Ed. Firenze

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  • Foto: IL PROGETTO Il rendering del people mover dell'aeroporto di Pisa, una delle opere entrate

    nell'inchiesta

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  • Tav, A3 e treno di Pisa Cosche e tangenti dietro le grandi opere Arrestate 35 persone, coinvolti i figli di Monorchio e Lunardi I magistrati: questo è il cuore della corruzionedel Paese EDOARDO IZZO ROMA Sono in totale 35 arresti. È la nuova inchiesta sulle Grandi opere condotta dai carabinieri di Roma e

    denominata «Amalgama». Le procure di Roma e Genova mettono sotto la lente i lavori per Terzo Valico

    della Tav MilanoGenova, il 6° Macrolotto dell'Autostrada Salerno-Reggio Calabria e il treno automatico

    People Mover di Pisa. Ci potrebbe essere anche un riverbero su Firenze, dove hanno appena chiuso

    l'inchiesta Sistema (quella che ha visto prosciolto Ettore Incalza), ma da qui emergono nuove piste.

    Entrambe le inchieste ruotano attorno al consorzio Cociv: quella di Genova si è concentrata direttamente

    sugli appalti dell'alta velocità, individuando episodi di corruzione nelle gare per 4 dei 6 lotti, per un totale di

    324 milioni. L'indagine di Roma è la costola di un'inchiesta dell'antimafia. E ora s'ipotizzano associazione a

    delinquere, corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio e tentata estorsione. Grandi lavori e grandi

    imprese: per i magistrati questo è il cuore della corruzione del Paese. A legare le due inchieste sono

    quattro persone: il presidente del consorzio Cociv, Michele Longo; il direttore generale dello stesso

    consorzio Ettore Pagani; Giampiero De Michelis, direttore lavori rimosso a dicembre 2015 e l'imprenditore

    calabrese Domenico Gallo, soggetto che risulta legato a esponenti della 'ndrangheta. «Siamo parte lesa»,

    si affretta a rimarcare il consorzio Cociv, che raccoglie i più altisonanti nomi dell'imprenditoria italiana delle

    costruzioni: Salini, Impregilo, Condotte. Non risultano politici coinvolti. L'inchiesta però scuote

    inevitabilmente il mondo politico, perché sono coinvolti l'imprenditore Giandomenico Monorchio (figlio

    dell'ex ragioniere generale dello Stato Andrea Monorchio) e Giuseppe Lunardi, anch'egli imprenditore, figlio

    dell'ex potente ministro berlusconiano Pietro Lunardi. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi si tiene molto

    distante. «Sono indagini relative a fatti del passato, una vicenda che comunque non conosco». Coglie

    l'occasione, però, per fare un discorso generale («I processi si fanno nei tribunali»), per rivendicare il valore

    delle riforme («Non è che con le nuove regole si smette di rubare, ma si rende più semplice per forze

    dell'ordine e magistrati arrestare chi ruba») e soprattutto per attaccare i grillini («Non si possono bloccare

    gli eventi perché c'è il rischio che qualcuno rubi. Chiudere alle Olimpiadi è stato un grave errore»). Stessa

    linea per il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio: «Questi fatti ci dicono che avevamo visto giusto.

    Non avevamo sbagliato la diagnosi con il Codice appalti e la cura che abbiamo indicato». S'è allertato il

    presidente dell'Anac, Raffaele Cantone: «Abbiamo già chiesto copia delle ordinanze cautelari e valuteremo

    se ci sono le condizioni per chiedere il commissariamento di alcuni appalti. Il male, secondo Cantone, è

    sempre nel vecchio Codice appalti. «È il sistema che emerge da queste indagini meritorie e quel sistema è

    oggetto di un ripensamento vero nel nuovo Codice degli appalti». c

    Sono indagini relative a fatti del passato Una vicenda che comunque non conoscoI processi si fanno in tribunale, non si possono bloccare gli eventi perché qualcuno forse ruba Matteo Renzi

    Presidente del Consiglio

    324 milioni La procura di Genova ha individuato episodi di corruzione in quattro dei sei lotti dell'alta velocità,per un totale di 324 milioni Terzo valico ferroviario Milano-Genova La linea ad alta velocità, definita di

    «interesse strategico nazionale», dovrebbe essere pronta per il 2021. La Tav ligure «vale» 6,2 miliardi, si

    sviluppa lungo 53 chilometri, di cui 37 in galleria People Mover di Pisa Il People Mover è una metropolitana

    di superficie che collegherà l'aeroporto «Galilei» alla stazione di Pisa. Il tracciato sarà lungo 1,78 chilometri

    e costerà intorno ai 78 milioni di euro

    Le grandi opere coinvolte

    27/10/2016Pag. 8

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  • Salerno-Reggio Calabria Il VI Macrolotto dell'A3 Calabria riguardava il tratto tra lo svincolo di Scilla e quello

    di Campo Calabro: 3 chilometri, 32 tra ponti e viadotti, 8 gallerie naturali, 1 artificiale e l'ammodernamento

    di 4 svincoli

    Foto: MICHELE D'OTTAVIO/BUENAVISTA

    Foto: FRANCO SILVI/ANSA

    Foto: Giuseppe Lunardi Il figlio dell'ex potentissimo ministro dei Trasporti del Pdl risulta tra i 50 indagati.

    Imprenditore, è Ceo della Rocksoil, la società di geoingegneria fondata dal padre

    Foto: FABRIZIO VILLA/BUENAVISTA

    27/10/2016Pag. 8

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  • Grandi appalti, raffica di arresti LA RETATA

    Coinvolto anche l'Abruzzo nella vasta operazione condotta a livello nazionale dai carabinieri sugli appalti

    nelle grandi opere che ha portato all'arresto di 21 persone, 11 delle quali finite in carcere e nove ai

    domiciliari, accusate a vario titolo di associazione per delinquere, corruzione e tentata estorsione. Per gli

    investigatori era stata creata una vera e propria organizzazione finalizzata a compiere condotte corruttive

    per ottenere contratti di subappalto nei lavori di una tratta della Tav Milano-Genova; 6° Macrolotto dell'A3

    Salerno-Reggio Calabria e della People Mover di Pisa. E fra i personaggi di primo piano di quella che è

    stata definita una vera e propria struttura associativa criminale, il direttore dei lavori, l'ingegner Giampiero

    De Michelis, nato ad Avezzano insieme alla figlia Jennifer. Sarebbe lui, per l'accusa, il promotore e

    l'organizzatore del gruppo insieme all'imprenditore calabrese Domenico Gallo. Avrebbe messo a

    disposizione la sua funzione pubblica per favorire alcune imprese impegnate a eseguire i lavori, ottenendo

    in cambio commesse e subappalti in favore di società riferibili di fatto a lui stesso e all'imprenditore

    calabrese. Sarebbe stata inoltre accertata l'esistenza di rapporti corruttivi tra lui e i vertici dei General

    Contractor che si occupano della realizzazione delle tre grandi opere pubbliche.

    De Michelis e la figlia sono finiti in carcere. Ai domiciliari, invece, un altro abruzzese, il pescarese Claudio

    Sergiacomo, 47enne residente nel capoluogo adriatico. Sergiacomo, accusato di associazione per

    delinquere e corruzione, è coinvolto nell'inchiesta in quanto referente della società Tecnolab Srl con sede a

    Ortona, che opera nel settore delle analisi di laboratorio sui materiali costruttivi, e sulla quale stando

    all'accusa sarebbero state veicolate da De Michelis commesse relative alle prove di affidabilità e resistenza

    sui materiali utilizzati nei lavori.

    L'ORDINANZA

    Da quanto emerso nelle indagini e riportato nell'ordinanza di custodia cautelare, la Tecnolab, insieme

    almeno ad altre quattro società, sarebbe riconducibile al sodalizio o per lo meno i suoi laboratori. Alcune di

    queste società come la Oikomodos, Mandrocle e Breakout sarebbero state appositamente costituite o

    acquisite da Gallo e da De Michelis per soddisfare le esigenze della consorteria (acquisizione e gestione di

    commesse da società impegnate nei lavori per il terzo valico). Per quanto riguarda invece la Tecnolab

    sarebbe stata individuata dal gruppo per affidare ad essa provvisoriamente le commesse acquisite dalla

    consorteria. Per le prove tecniche sui materiali di lavorazione, i promotori dell'associazione hanno infatti

    dapprima acquisito il controllo del laboratorio della società Ets e poi, a seguito delle difficoltà della ditta a

    dotarsi delle necessarie autorizzazioni e della inaffidabilità del suo referente, hanno deciso di avvalersi di

    un'altra ditta, appositamente costituita, la Mandrocle.

    Nell'attesa di completare le varie attività propedeutiche all'avvio di tale laboratorio e di acquisire le varie

    certificazioni, con l'evidente intento di saturare il mercato Cociv accaparrandosi più clientela possibile, De

    Michelis e Gallo hanno individuato dunque una società complice, che era la Tecnolab, di cui era referente

    Sergiacomo. Per l'accusa, la Tecnolab Srl era poi diventata di fatto una società strumentale di De Michelis

    e Gallo. Per quanto riguarda Sergiacomo, per il gip, aveva un ruolo attivo. Procacciava anche informazioni

    per conto dell'associazione criminale. Il suo arresto è stato eseguito dai carabinieri di Roma, in

    collaborazione con i colleghi della compagnia di Pescara, diretti dal maggiore Claudio Scarponi. Ma nella

    inchiesta figura, nel ruolo di indagato, anche Giovanni D'Alessandro, anche lui come i De Michelis,

    originario di Avezzano. D'Alessandro sarebbe il referente delle società Oikomodos e Ets e proprietario

    formale della società Mandrocle Srl. Stando a quanto accertato dagli inquirenti, il sodalizio sarebbe riuscito

    a ottenere dalle ditte esecutrici dei lavori contratti per oltre 5 milioni di euro a favore proprio delle ditte a loro

    riconducibili.

    27/10/2016Pag. 31 Ed. Abruzzo

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    SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 27/10/2016 15

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  • Alessandra Di Filippo

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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    SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 27/10/2016 16

  • Sensori sismici nel palazzo del 700 LA CITTA' CHE RINASCE

    Sarà il settecentesco palazzo Mannetti, in Corso Vittorio Emanuele, il primo edificio della città

    costantemente monitorato durante le scosse di terremoto. Sono stati infatti posizionati all'interno dei muri

    perimetrali del palazzo alcuni sensori che comunicheranno ad una centralina le vibrazioni di eventuali

    terremoti. Palazzo Mannetti, i cui lavori sono curati dall'impresa Mancini, sarà restituito entro la fine

    dell'anno ed è il primo degli edifici visitati in occasione del tour dei cantieri del centro storico, organizzato

    ieri da Officina L'Aquila.

    IL RESTAURO

    Punta di diamante del tour, la chiesa di Santa Maria del Suffragio, conosciuta anche come delle Anime

    Sante, i cui lavori affidati alla Italiana Costruzioni sono ormai in dirittura d'arrivo. Le complesse operazioni di

    consolidamento e restauro hanno interessato la facciata, realizzata in pietra bianca di Poggio Picenze,

    l'apparato decorativo della cupola crollata in larga parte con le scosse del terremoto, i delicati stucchi interni

    e gli arredi in legno dorato.

    BIFORE

    Il tour ha toccato anche il palazzo settecentesco della Castellina che tornerà ad ospitare una galleria di

    negozi, che affaccia su piazza della Commenda e sul Corso, e sette famiglie. L'edificio sarà pronto entro

    Natale e i lavori sono curati dall'Ati Covit Coaf. L'aggregato del palazzo della Castellina prosegue con un

    edificio più piccolo che si affaccia sul Corso dalle bifore trecentesche, ripulite e recuperate con specifici

    impacchi di ammoniaca.

    CARISPAQ

    Ci vorrà invece circa un anno e mezzo di lavori per concludere il cantiere del palazzo dell'ex Carispaq, i cui

    lavori sono curati dalla ditta Cingoli. L'intervento di riparazione e miglioramento sismico costerà circa 10

    milioni di euro. «L'edificio, che non è vincolato, è tuttavia molto a cuore agli aquilani - afferma Harry Citerei

    della ditta Cingoli - I danni sono stati notevoli, era infatti classificato E. Negli anni 60 il palazzo fu sventrato

    lesioni e i 4 piani sovrastanti furono realizzati in calcestruzzo. È stato riconsolidato e collegheremo la

    struttura in calcestruzzo alla muratura per far sì che lavorino in simbiosi».

    BETTI

    È in fase di ultimazione anche il cantiere di palazzo Betti che domina piazza Duomo dal 1860, con le sue

    volte affrescate e i preziosi pavimenti in graniglia e seminato veneziano. I lavori di consolidamento

    dell'edificio curati dal consorzio Di Vincenzo e Strever sono consistiti in interventi alle fondazioni, rinforzi di

    murature, consolidamento di strutture murarie, e la ricostruzione di alcuni solai danneggiati. «L'edificazione

    è recente rispetto alla datazione degli altri palazzi del centro - Vinicio Polidori, direttore dei lavori - l'edificio

    ospitava una banca uffici e l ispettorato scolastico regionale. Il terremoto ha retto bene, non ha subito grossi

    danni, a dimostrazione che all'Aquila una tradizione di costruzioni antisismiche c'è sempre stata».

    Marianna Galeota

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    27/10/2016Pag. 35 Ed. Abruzzo

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    SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 27/10/2016 17

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  • Tav, Terzo Valico e Sa-Rc, 21 arresti tra cui il fi glio di Monorchio, indagato Lunardi jr Ancora tangenti sulle grandi opere La scossa in Centro Italia riapre il confronto con Bruxelles sui conti FRANCO ADRIANO E EMILIO GIOVENTÙ Ètornata la paura nel Centro Italia con una forte scossa nel maceratese. Il sisma di magnitudo 5.4 con

    epicentro a Castelsantangelo sul Nera, sui Monti Sibillini, ad una profondità di appena 9 chilometri, è stato

    avvertito con forte evidenza anche in Umbria, a Pescara, L'Aquila e Roma. Il presidente del consiglio

    Matteo Renzi ha annullato i suoi impegni per seguire gli sviluppi. Fino al momento in cui ItaliaOggi è andato

    in stampa non sono state rese notizie di vittime. Tangentopoli continua Fin dalle prime luci dell'alba, tra il

    Lazio, la Lombardia, il Piemonte, la Liguria, la Toscana, l'Abruzzo, l'Umbria e la Calabria sono state

    eseguite le misure cautelari nei confronti di 21 indagati, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione

    per delinquere, corruzione per atti contrari ai doveri d'uffi cio e tentata estorsione. L'attività investigativa,

    coordinata dalle procure di Roma e Genova, denominata «Amalgama» e «Arka di Noè» ipotizza

    un'associazione per delinquere fi nalizzata al compimento di condotte corruttive per l'ottenimento di contratti

    di subappalto nell'ambito dei lavori per la realizzazione di varie opere pubbliche. Le opere pubbliche sono:

    tratta Tav Milano-GenovaTerzo Valico Ferroviario dei Giovi» (Alta Velocità Milano-Genova); sesto

    macrolotto dell'autostrada A3 SalernoReggio Calabria e della People mover di Pisa. L'indagine ha

    ricostruito le condotte illecite di un gruppo di persone costituito, organizzato e promosso da colui chefi no al

    dicembre 2015 era il direttore dei lavori nell'ambito delle tre citate opere pubbliche, Giampiero De

    Michelis,e dal suo socio di fatto, un imprenditore calabrese operante nel ramo delle costruzioni stradali, che

    si è avvalso del contributo di altre 9 persone, tra cui anche alcuni funzionari del consorzio Cociv. In

    particolare, la guardia di fi nanza di Genovaha eseguito 14 ordinanze di custodia cautelare per i reati di

    corruzione, concussione e turbativa d'asta, nei confronti di alcuni imprenditori e di dirigenti di un consorzio

    che sta realizzando la linea ferroviaria ad alta velocità. la procura ha appurato episodi di corruzione,

    concussione e di turbativa d'asta perpetrati dagli indagati in relazione all'aggiudicazione di commesse per

    un valore complessivo di oltre 324 milioni di euro. «È una indagine nella quale si ha la convergenza di

    diversi settori criminali», ha detto procuratore aggiunto della Procura di Roma, Michele Prestipino. Le

    attività investigativa sono partire inizialmente con una indagine su un circuito di riciclaggio di denaro a

    Roma», ha spiegato, «e si è giunti al circuito corruttivo: ci sono con uenze tra questi due circuiti criminali»

    che «si interfacciano « e si «relazionano» tra loro. «Assistiamo alla trasformazione della tangente da

    denaro in assegnazione di lavori», ha sottolineato il procuratore aggiunto di Roma, Paolo Ielo. «Una

    corruzione 'triangolare», è stata defi nita da Ielo. Arrestato Monorchio e indagato Lunardi jr C'è anche

    Giandomenico Monorchio, imprenditore e figlio dell'ex ragioniere dello Stato Andrea, tra le persone finite in

    carcere nell'ambito dell'inchiesta romana sulle grandi opere legate agli appalti sulla Tav Milano-Genova e

    A3. Figura nell'elenco degli indagati a piede libero, invece, Giuseppe Lunardi, fi glio dell'ex ministro dei

    Trasporti e delle Infrastrutture Pietro. Quanto a Monorchio, amministratore della Sintel, arrestato per

    corruzione, «sono continue le sue pressioni», ha sottolineato il gip Gaspare Sturzo, «verso Ettore Pagani

    (direttore del general contractor per cercare di ottenere liquidazioni di parti del corrispettivo nell'ambito del

    rapporto tra Cociv e la stessa Sintel, di cui al contratto milionario del primo aprile 2015 che invece alla luce

    dei fatti, ove fosse stato correttamente valutato dagli organismi di vigilanza delle aziende di cui al Cociv o

    Scilla Reggio Calabria scpa, avrebbero comportato certamente l'immeditata risoluzione dello stesso, come

    del resto riscontrabile dalla lettura degli inadempimenti gravi e del codice etico». Per la Procura di Roma,

    Monorchio, d'accordo con De Michelis, avrebbe ricevuto indebitamente da Pagani «promesse di utilità

    consistite in forniture di servizi nel settore delle prove sui materiali da costruzione in favore della società

    consortile Kronotech, partecipata dalla Crono srl, riconducibile a Monorchio, quale prezzo per l'esercizio

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  • della funzione e per la violazione dei doveri di imparzialità e terzietà del pubblico uffi ciale». Ma anche dai

    vertici della società Ceprini Costruzioni spa e da quelli della Berti Sisto e Costruzioni Stradali, Monorchio

    avrebbe ricevuto «utilità consistite in un contratto per la fornitura del «servizio di gestione qualità,

    ambientale e sicurezza», e per prestazioni legate «al prelievo e alle prove su campioni dei materiali»

    sempre a benefi cio della Crono. Il fi glio dell'ex ministro Lunardi, invece, anche lui indagato per corruzione,

    nella veste di consigliere e proprietario in quota della Rocksoil spa e amministratore della Tre Esse

    Engineering srl, avrebbe promesso nel 2015, assieme a Giovanna Cassani, direttore tecnico della stessa

    Rocksoil spa e amministratrice di fatto dell'altra società, a De Michelis, direttore dei lavori per la

    realizzazione della tratta dell'Alta Velocità MilanoGenova, Terzo valico Ferroviario dei Giovi, «utilità

    consistite in commesse in favore di società riconducibili allo stesso De Michelis e da Domenico Gallo per la

    fornitura di servizi» I pm ritengono che De Michelis e Gallo siano «i promotori e gli organizzatori

    dell'associazione per delinquere, di cui stabiliscono le modalità operative, curando la costituzione delle

    società destinatarie delle commesse e individuando le ditte con le quali stipulare gli accordi corruttivi». Per

    Francesco Cozzi, procuratore capo di Genova l'aspetto più inquietante dell'inchiesta sono le modalità

    utilizzate: «Anche attraverso intimidazioni tipiche della criminalità organizzata e mafi osa». In ballo non

    c'erano soltanto denaro e appalti, secondo Maurizio Cintura, comandante del nucleo di polizia tributaria

    della Guardia di fi nanza di Genova: «I proventi della corruzione sono stati denaro contante e in più

    prestazioni di escort». Una scossa riapre il confronto con l'Ue «Servono spiegazioni dall'Italia in merito alla

    discrepanza tra le raccomandazioni del Consiglio europeo sugli aggiustamenti strutturali e le fi gure

    contenute nel piano di bilancio», il commissario europeo per gli Affari economici e monetari, Pierre

    Moscovici non vuole drammi ma neppure minimizzazioni. L'Ue ha riscontrato «uno scarto»

    sull'aggiustamento strutturale di bilancio previsto, rispetto agli obiettivi raccomandati dal Consiglio europeo.

    L'invito a non fare drammi va a scontrarsi comunque con il quadrato eretto dagli esponenti del governo

    italiano a difesa della manovra. Una posizione che si rafforzerà ulteriormente dopo la scossa del terremoto

    di ieri sera. Argomento forte dell'Italia insieme a quello dell'immigrazione. «La lettera non deve

    preoccupare, fa parte di un'interlocuzione normale» con la Commissione secondo il governo. Secondo il

    ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda è tutto «ampiamente previsto». «Il tema vero è che qui

    manca uno 0,1 sul tema come quello dei migranti su cui l'Italia facendo un grande sforzo. Credo che

    avranno il buonsenso di capire che ci sono tutte le premesse per chiudere d'amore e d'accordo», ha

    aggiunto. Acri-Ipsos: gli italiani hanno ripreso a risparmiare Cresce la quota di italiani che affermano di

    essere riusciti a risparmiare negli ultimi 12 mesi, passando dal 37% del 2015 al 40% attuale, il dato più alto

    dal 2003, superando coloro che consumano tutto il reddito (34% nel 2016 contro il 41% del 2015).

    Dall'indagine Acri-Ipsos su «Gli italiani e il risparmio» n occasione della Giornata mondiale el risparmio che

    si svolgerà oggi, emerge che al contempo tornano ad aumentare le famiglie in saldo negativo di risparmio,

    dal 22% del 2015 al 25% attuale, perché crescono coloro che intaccano il risparmio accumulato (dal 16%

    dello scorso anno al 19% attuale) e rimane costante al 6% chi ricorre a prestiti. La crisi, infatti, è ancora

    parte integrante della vita degli italiani, l'86% la percepisce come grave e ritiene che durerà ancora per

    anni. La metà dei nostri connazionali si aspetta di tornare ai livelli pre-crisi soltanto dopo il 2021. La crescita

    di chi è in saldo negativo è quasi esclusivamente legata al Nord mentre scende di un punto al Sud. Al Nord

    si allarga la polarizzazione tra coloro che riescono a risparmiare e coloro che sono in diffi coltà.

    Investimenti, solo il 30% sceglie il mattone. Sembra che l'investimento ideale non esista più: il 32% ritiene

    che proprio non ci sia.

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    SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 27/10/2016 19

  • Grandi opere, 30 in manette Corruzione: inchieste a Roma e Genova, arrestato figlio di Monorchio Doppio blitz di Gdf e Carabinieri. Alcentro delle indagini scambi di favori e appalti su Tav Milano-Genova, A3 e «People mover» di Pisa VINCENZO R. SPAGNOLO Opere eseguite in modo approssimativo: «Ci hanno rimandato indietro tre betoniere perché il cemento

    sembrava colla». E un accordo di ferro per scambiarsi favori e lavori, con la formula dell'«amalgama» o

    della «joint venture». Un'intesa, cioè, tra corruttori e corrotti in grado di consentire a tutti di coltivarsi

    «l'orticello loro», una torta di appalti milionarie di opere pubbliche. È solo una parte del preoccupante

    scenario svelato ieri da due maxi-indagini, che hanno portato a più di trenta misure cautelari: 21 (11 in

    carcere, 9 ai domiciliari e un obbligo di dimora) eseguite dai Carabinieri del comando provinciale di Roma in

    8 regioni (dal Lazio alla Calabria) su richiesta del gip capitolino; e altre 13 (su 14 richieste, più una decina di

    indagati) eseguite dalla Guardia di Finanza su richiesta del gip di Genova. L'inchiesta romana, chiamata

    «Amalgama», si è concentrata sui lavori per tre grandi opere: una tratta della Tav Milano-Genova, il sesto

    Macrolotto dell'A3 Salerno-Reggio Calabria e la People Mover di Pisa. Quella genovese, invece,

    sull'aggiudicazione di commesse per 324 milioni di euro per il Terzo Valico (alcuni arrestati sono destinatari

    di ordinanze in entrambe le inchieste). Nel filone romano, afferma il procuratore aggiunto Michele

    Prestipino, era attiva «un'organizzazione stabile, composta da professionisti e imprenditori, accordatisi per

    un reciproco scambio di utilità a danno del contribuente, perché stiamo parlando di denari pubblici».

    Abbiamo assistito, dice il suo collega Paolo Ielo, «alla trasformazione della tangente da denaro in

    assegnazione di lavori». In manette è finito, fra gli altri, Giampiero De Michelis (nel 2015 direttore dei lavori

    delle tre opere pubbliche), che sarebbe riuscito a ottenere dalle imprese contratti (fra consulenze,

    commesse e forniture) per oltre 5 milioni di euro, in favore di società riconducibili a lui e all'imprenditore

    calabrese Domenico Gallo (attivo nel settore delle costruzioni stradali e anche lui agli arresti). Quest'ultimo,

    in un dialogo intercettato, diceva a un collaboratore: «La stazione appaltante e i subappaltatori, deve

    crearsi l'amalgama... Perché se uno tira e un altro storce non si va mai avanti...». Fra i destinatari delle

    misure d'arresto, c'è pure Giandomenico Monorchio, 46 anni (amministratore della Sintel, incaricata della

    direzione lavori per una tratta dell'Alta velocità e figlio di Andrea, ex ragioniere generale dello Stato), mentre

    fra gli indagati ci sarebbe Giuseppe Lunardi, figlio di Pietro, ex ministro dei Trasporti. Nell'inchiesta

    genovese, che ipotizza reati di corruzione, concussione e turbativa d'asta, sono stati arrestati alcuni

    dirigenti del consorzio Cociv, general contractor (composto da Salini-Impregilo, 64%, Società Italiana

    Condotte d'Acqua, 31% e Civ, 5%), fra cui il presidente e il vicepresidente del Cociv, Michele Longo (

    general manager domestic operation di Salini) ed Ettore Pagani. Per aggiudicarsi gli appalti dei lavori per il

    Terzo Valico, alcuni imprenditori avrebbero versato tangenti, ma anche offerto prestazioni sessuali di

    escort. «Non per fare il nordico, ma c'è troppa Salerno Reggio Calabria, è diventato un consorzio a

    gestione meridionale... Non va bene, troppi calabresi», si lamentava un imprenditore intercettato col

    direttore responsabile del Tronco Piemonte dell'Alta Velocità. Una discussione nata, secondo i pm

    dell'inchiesta genovese, perché De Michelis cercava di favorire il suo amico Gallo, convincendo altri a

    comprare inerti da lui: «Ti fa arrivare quei messaggi trasversali... nel modo calabrese... che danno fastidio».

    Per i magistrati, Gallo intendeva acquistare cave piemontesi per incrementare il lavoro. I lavori delle tre

    opere sotto inchiesta «sono quasi tutti finiti e, per quelli che restano, non è stato posto alcun blocco», dice il

    procuratore aggiunto di Roma Paolo Ielo. «Abbiamo chiesto copia delle ordinanze cautelari, valuteremo se

    ci sono le condizioni per chiedere il commissariamento di alcuni appalti», fa sapere il presidente dell'Anac,

    Raffaele Cantone, «se necessario, siamo pronti a farlo». Il presidente del Consiglio Matteo Renzi auspica

    «un processo equo e rapido. Non è che, con le regole nuove, la gente smette di rubare». E il ministro delle

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  • Infrastrutture, Graziano Delrio, conclude: «Aspettiamo che la magistratura faccia il suo lavoro, ma

    l'inchiesta mostra che, col codice degli appalti, avevamo visto giusto. La cura è la lotta alla corruzione, con

    norme chiare e collaborazione con l'Anac».

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    SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 27/10/2016 21

  • La maledizione Grandi opere Ora la tangente è l'appalto Raffica di arresti per due inchieste tra Roma e Genova In manette il figlio di Monorchio, indagato Lunardi jr Patricia Tagliaferri Roma Subappalti truccati, tangenti non più in soldi ma in commesse, direttori dei lavori che certificavano la

    regolarità delle opere a prescindere dalle modalità di esecuzione, anche quando veniva usato calcestruzzo

    di scarsa qualità o cemento che sembrava colla, come documentato dalle indagini. L'importante era

    accaparrarsi più cantieri possibili, contando sull'omertà degli imprenditori che sapevano degli illeciti ma

    tacevano per non essere estromessi dagli affari. E poi ci chiediamo il perché di cantieri infiniti come quello

    della Salerno-Reggio Calabria, che infatti risulta nell'elenco delle grandi opere, insieme alla Tav Milano-

    Genova e la People Mover, la navetta che collega aeroporto e stazione di Pisa, finite in due inchieste, della

    Procura di Roma e di Genova, che ieri hanno portato ad una raffica di arresti in tutta Italia per accuse che

    vanno dalla corruzione alla tentata estorsione, fino all'associazione a delinquere. Il procuratore aggiunto

    Paolo Ielo ha garantito che sulle grandi opere coinvolte non è stato posto alcun blocco, mentre il presidente

    dell'Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, vuole valutare se ci sono le condizioni per un

    eventuale commissariamento. Tra le 21 persone per le quali il gip Gaspare Sturzo ha disposto le misure

    cautelari tra il carcere e i domiciliari c'è anche Giandomenico Monorchio, figlio dell'ex ragioniere dello Stato,

    in veste di amministratore della Sintel, una società incaricata della direzione dei lavori per la realizzazione

    della tratta Av Milano-Genova-Terzo Valico dei Giovi. Tra gli indagati invece risulta Giuseppe Lunardi, figlio

    dell'ex ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture («Non ho ricevuto alcuna informazione di garanzia, io

    estraneo», dice in serata). A capo dell'organizzazione sgominata dai carabinieri del comando provinciale di

    Roma c'era Giampiero De Michelis, fino al 2015 direttore dei lavori delle tre opere. Con il suo socio,

    l'imprenditore calabrese Domenico Gallo, sarebbe riuscito ad ottenere dalle ditte esecutrici dei lavori

    contratti, commesse, consulenze e forniture per oltre 5 milioni di euro a favore di aziende a loro

    riconducibili, con la complicità di funzionari e dirigenti del General Contractor Cociv. Altre 14 misure ai

    domiciliari sono state disposte dalla Procura di Genova, la cui indagine riguarda l'aggiudicazione di

    commesse per un valore complessivo di oltre 324 milioni di euro per la realizzazione del Terzo Valico.

    Quattro degli indagati sono coinvolti anche nell'inchiesta romana, tra questi Gallo e De Michelis. Anche qui

    assegnazioni pilotate dei lotti, offerte anomale diventati regolari, concorrenti di comodo per indirizzare le

    aggiudicazioni. In un caso la turbativa d'asta sarebbe stata accompagnata dal pagamento di una somma di

    denaro. Tangenti, ma non solo. Talvolta per aggiudicarsi i lavori gli imprenditori offrivano prestazioni

    sessuali di escort. Nell'ordinanza il gip Sturzo sottolinea come gli indagati rivestono ancora «ruoli apicali

    all'interno di società impegnate nella realizzazione di importanti opere pubbliche nell'ambito delle quali da

    un lato realizzano una gravissima violazione della regole della libera concorrenza, includendo nelle attività

    solo le imprese disponibili ad elargire favori, dall'altro violano le procedure di sicurezza e di qualità delle

    opere realizzate grazie alla compiacenza della direzione dei lavori che continua ad essere gestita dalla

    Sintel di Monorchio». Tutto questo, oltretutto, mettendo a rischio l'incolumità delle persone.

    I verbaliIL J'ACCUSE DEL GIP

    Violate in maniera sistematica le procedure di sicurezza e di qualità delle opere

    L'INTERCETTAZIONE/1

    Perché la stazione appaltante, i subappalti... Deve crearsi l'amalgama

    L'INTERCETTAZIONE/2

    Si fosse degnato di venire a vederlo il cantiere... Il calcestruzzo era già una colla FAVORI E ANCHE

    ESCORT Tra gli appalti A3 e la Tav Milano-Genova. Cantone: commissariamento

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    SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 27/10/2016 22

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  • Foto: CANTIERI E GUAI A sinistra lavori sulla A3. In alto l'ingegner Giandomenico Monorchio. Sotto

    Giuseppe Lunardi, figlio dell'ex ministro Pietro

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    SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 27/10/2016 23

  • GRANDI OPERE / Scandalo sulla Tav Milano-Genova e sulla A3: trenta arresti Retata di ladri ed escort ad Alta Velocità Lucciole in cambio di appalti. Nei guai i figli di Lunardi e Monorchio. L'intercettazione: il cemento pare colla ROBERTA CATANIA Appalti truccati da Nord a Sud, tangenti per accaparrarsi le opere della Tav e delle autostrade. In un caso -

    oltre alle mazzette - è stata offerta perfino una escort in cambio di gare milionarie. Ieri questo sistema è

    stato smantellato, con i 31 arresti disposti in due ordinanze distinte, dei tribunali di Roma e Genova, ma che

    si intrecciano sullo stesso tema della corruzione. E a poche ore dalle manette, il presidente dell'Autorità

    nazionale anticorruzione Raffaele Cantone ha spiegato che saranno «verificate le condizioni per il

    commissariamento». Il gip del tribunale di Genova ha dato mandato alla Guardia di Finanza di eseguire 14

    ordinanze di custodia cautelare. I militari del Nucleo di Polizia tributaria della Liguria, agli ordini del

    colonnello Maurizio Cintura, impegnati su questa storia dal 2014 avevano ricostruito il modo truffaldino con

    il quale alcuni imprenditori genovesi erano riusciti ad aggiudicarsi gli appalti dei lavori per il Terzo Valico

    genovese: non solo pagavano tangenti, ma offrivano anche prestazioni sessuali di escort già retribuite.

    Secondo gli investigatori, ad esempio, la gara di appalto dei lavori per la galleria Vecchie Fornaci sarebbe

    stata assegnata a due società, la Europea 92 e la Cipa spa in cambio di serate con prostitute oltre che

    mazzette, viste scambiare nella penombra di un ufficio dove era stata chiusa la porta e abbassate le

    tapparelle. Non solo, spesso gli indagati comunicavano a gesti, (...) segue a pagina 6 segue dalla prima (...)

    immaginando o temendo intercettazioni ambientali, senza pensare alle telecamere nascoste. In particolare,

    nell'ordinanza dell'operazione "Arka di Noè" si legge come «Ricci Marciano, nella qualità di amministratore

    di fatto della società Europea 92 Spa, organizzava e pagava un incontro tra Giulio Frulloni e una escort e

    successivamente gli prometteva l'organizzazione di un analogo incontro affinchè Frulloni, in qualità di

    coordinatore costruzioni del consorzio Cociv, aiutasse la società Europea e CIPA Spa a vincere la gara ad

    inviti indetta dal Cociv per l'appalto dei lavori di costruzione della galleria Vecchie Fornaci». Ironia della

    sorte, la gara in questione non è stata vinta dalla ditta che organizzava gli incontri a luci rosse a Frulloni,

    ma siccome l'operazione non è andata in porto per vizi di forma e non perché sia venuta meno la volontà

    del presunto corrotto, il reato resta in piedi. In un caso, le Fiamme gialle hanno documentato l'incontro

    sessuale tra Frulloni e una prostituta di colore, sulla quale successivamente sono anche stati intercettati

    sgradevoli commenti a sfondo razziale. OLTRE 6 MILIARDI La linea ad alta velocità "Terzo Valico di Giovi"

    è stata definita di «interesse strategico nazionale»: collegherà Genova a Milano e dovrebbe essere pronta

    per il 2021. Il Tav ligure è un'opera che vale 6,2 miliardi e ha l'obiettivo di potenziare i collegamenti del

    sistema portuale della Liguria con le principali linee ferroviarie del nord Italia e il resto d'Europa. Il Cipe ha

    fissato un limite di spesa di 6,2 miliardi per il consorzio Cociv - un colosso di cui fanno parte Salini

    Impregilo, Condotte e Civ - che dovrà realizzare i sei lotti. Agli indagati vengono contestati, a vario titolo, i

    reati di corruzione, concussione e turbativa d'asta in relazione all'aggiudicazione di commesse per un

    valore di 324 milioni. Quattro delle 14 persone coinvolte compaiono anche nell'ordinanza romana, a carico

    di 21 persone. Tra i nomi coinvolti nell'indagine spiccano quelli di due figli d'arte: in cella è finito

    Giandomenico Monorchio, imprenditore e figlio dell'ex ragioniere generale dello Stato Andrea; risulta invece

    indagato a piede libero Giuseppe Lunardi, figlio dell'ex ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture. Per

    quanto riguarda le accuse, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, coordinati dalla Procura

    capitolina, hanno accertato a vario titolo associazione per delinquere, corruzione e tentata estorsione. Tutto

    per ottenere contratti di subappalto nei lavori di una tratta della Tav MilanoGenova; sesto Macrolotto dell'A3

    Salerno-Reggio Calabria e della People Mover di Pisa. MATERALI SCADENTI In una delle intercettazioni

    dell'operazione battezzata "Amalgama", si sente uno degli indagati parlare di «cemento che sembra colla»,

    riferendosi a lavori eseguiti con materiali scadenti. In un'altra conversazione si sottolinea che è

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  • «fondamentale raggiungere l'amalgama», che consente di «stare tutti a coltivare l'orticello» e ottenere i

    subappalti che si sarebbero spartiti - tra lavori, consulenze e commesse - per 5 milioni di euro. Al centro

    dell'organizzazione ci sarebbero stati l'ingegnere Giampiero De Michelis, fino al 2015 direttore dei lavori per

    le tre opere pubbliche interessate, e dal suo socio Domenico Gallo, imprenditore calabrese molto noto nelle

    costruzioni stradali. Secondo le indagini del Carabinieri di Roma, in alcuni casi era De Michelis a obbligare

    le ditte vincitrici della commessa a spezzettare i lavori in diversi subappalti, così da poterli assegnare alle

    ditte che era lui a indicare. Altrimenti, l'ingegnere si sarebbe sbizzarrito con un capillare lavoro di verifiche e

    controlli, sinonimo di costi aggiuntivi, ritardi e penali. Il gip romano nelle 408 pagine dell'ordinanza spiega

    come gli inquirenti avessero scoperto «l'impedimento di un atto di libera concorrenza, nel fatto che altre

    imprese siano ingiustamente escluse o siano impossibilitate a fare un offerta libera (...)» e come si fosse

    generato «un clima per cui nessuno ha denunciato questi fatti, avendo timore delle conseguenze della

    rottura dell'omertà sul piano delle conseguenze imprenditoriali», generando l'egemonia sul terrore, come

    usa fare la mafia.

    ::: LA SCHEDA TRENTUNO ARRESTI Sono trentuno gli arresti disposti dalle procure di Roma e Genovaper associazione a delinquere, corruzione, tentata estorsione e turbativa d'asta. Tra le persone indagate ci

    sono anche il figlio dell'ex ragioniere di Stato, Andrea Monorchio. Giandomenico Monorchio è finito in

    carcere. Solamente sotto indagine, invece, Giuseppe Lunardi, figlio di Pietro Lunardi, ex ministro dei

    Trasporti. MAZZETTE E RAGAZZE Secondo i pm di Genova, alcu- Una pagina dell'ordinanza ni

    imprenditori avrebbero corrotto i funzionari offrendo loro escort. Oltre a mazzette di denaro, che si

    scambiavano al buio e senza parlare, ma comunicando a gesti. Gli indagati temevano di essere incastrati

    dalle intercettazioni ma avevano sottovalutato le telecamere nascoste. LE GRANDI OPERE Le grandi

    opere attorno alle quali si sono scatenati gli sciacalli della mazzetta sono la Tav Milano-Genova, Sesto

    Macrolotto dell'Autostrada A3 Salerno- Reggio Calabria e della People Mover di Pisa. In cambio di soldi, gli

    ingegneri avrebbero evitato le verifiche e lasciato che le ditte usassero materiali scadenti.

    Foto: Il Terzo valico ferroviario collegherà Genova alle linee ferroviarie del nord Italia e del resto d'Europa

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    SCENARIO EDILIZIA - Rassegna Stampa 27/10/2016 25

  • SCENARIO ECONOMIA

    10 articoli

  • L'Italia risponde alla Ue: spese legittime Il commissario europeo, Moscovici: non bisogna drammatizzare la lettera inviata a Roma Tagli di spesa aiministeri in caso di mancato gettito previsto con la «voluntary disclosure» Lorenzo Salvia ROMA Non ci saranno clausole di salvaguardia, cioè aumenti automatici delle tasse, nel disegno di legge di

    Bilancio. Il meccanismo è contenuto in una bozza della manovra, superata in queste ore: prevedeva il

    rincaro delle accise su benzina e tabacchi come rete di sicurezza per i conti pubblici se non dovesse

    arrivare il miliardo e 600 milioni di euro previsto dal governo come gettito della voluntary disclosure , la

    procedura per l'emersione dei capitali nascosti al Fisco. Ma fonti del ministero dell'Economia fanno sapere

    che quelle clausole «non corrispondono al testo del provvedimento», ancora in fase di elaborazione a più di

    10 giorni dal via libera in Consiglio dei ministri. Non è solo un problema politico, perché un aumento delle

    tasse, sebbene ipotetico, non è una mossa vincente in campagna elettorale. Ma è anche una questione di

    rispetto della legge.

    Le nuove regole di Bilancio, che debuttano proprio con questa manovra, vietano espressamente il ricorso

    alle clausole di salvaguardia, meccanismo che negli ultimi anni è stato usato fin troppo. «Avrei dovuto

    stralciare l'intero articolo sulla voluntary disclosure » dice Francesco Boccia (Pd), presidente della

    commissione Bilancio della Camera, dove nei prossimi giorni partirà l'esame della manovra. Le clausole

    verranno sostituite da tagli di spesa divisi tra i ministeri. In realtà le nuove regole di Bilancio prevedono che,

    in prima battuta, il taglio sia tutto a carico del ministero competente, in questo caso proprio quello

    dell'Economia. Con la possibilità di scaricare parte del costo sulle altre amministrazioni solo se nel proprio

    bilancio non ci sono risorse a sufficienza. Ma sul punto non si è ancora deciso.

    Oggi il governo invierà la lettera di risposta ai chiarimenti sulla manovra chiesti dalla Commissione europea.

    Bruxelles dice che non abbiamo mantenuto gli impegni sul deficit e chiede spiegazioni sulle spese per

    ricostruzione post terremoto e immigrazione, che il governo considera «eccezionali». Nella risposta il

    governo italiano terrà il punto, sostenendo che non conteggiare quelle due voci nei vincoli sul deficit è

    pienamente compatibile con le regole europee. L'arrivo a Bruxelles della lettera viene preceduto dai toni

    distensivi del commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici: «Non bisogna minimizzare ma neanche

    drammatizzare». E da un editoriale del Financial Times che dà ragione al governo italiano, sostenendo che

    sarebbe sbagliato comprimere ora il deficit. Mentre dall'Italia l'ex ministro Giulio Tremonti paragona Renzi a

    «Mussolini che reagiva virilmente alla Società delle Nazioni» ma «gli strumenti sono di latta». Ieri l'Agenzia

    delle Entrate ha inviato a 156 mila contribuenti un avviso bonario, per ricordare la mancata presentazione

    della dichiarazione al 30 settembre.

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    I numeri della legge di Bilancio 15,1 miliardi Sterilizzazione dell'Iva 15 miliardi Spending review, recupero

    evasione, frequenze Ammontare totale della legge di Bilancio 27 miliardi Flessibilità per le pensioni 1,9

    miliardi Investimenti pubblici 1,4 miliardi Pubblico impiego 1 miliardo Misure per la famiglia 700 milioni 12

    miliardi LE MISURE LE COPERTURE IL DEFICIT GLI OBIETTIVI LA MANOVRA CRESCITA PIL 1%

    DEFICIT 2,3% Corriere della Sera

    1,6 i miliardi che il governo prevede come gettito della voluntary disclosure156 le migliaia

    di avvisi bonari inviati ieri dall'Agenzia delle Entrate

    ai contribuenti

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    SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 27/10/2016 27

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  • Il divietoLe nuove regole

    di Bilancio,

    che debuttano proprio

    con l'attuale manovra finanziaria, vietano espressamente il ricorso alle clausole di salvaguardia, ovvero ad

    aumenti automatici delle tasse

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    SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 27/10/2016 28

  • l'intervista l'ex ministro greco Varoufakis: «Renzi fa bene a protestare Ma deve ottenere il cambio delleregole» La mia Grecia? Il canarino mandato in miniera in cerca di gas. L'Europa è quella miniera Maria Serena Natale «Contatti con Tsipras? Nessuno. Se ci incontrassimo ora dubito che avrebbe qualcosa da dire o il coraggio

    di guardarmi negli occhi. Eravamo stati eletti per liberare la Grecia dal carcere. La Grecia è ancora

    prigioniera». Così parlò Varoufakis. L'ex ministro delle Finanze torna con una missione (non) impossibile,

    riformare l'Europa. E un messaggio per Matteo Renzi: «Ha il dovere morale di cambiare le regole a

    Bruxelles». Nel 2015 a Varoufakis erano bastati cinque mesi per diventare il volto della resistenza al verbo

    dell'austerity. Poi venne l'estate del referendum («che non volevo») sul salvataggio internazionale respinto

    dal 61% dei greci, e il cambio di marcia del premier Alexis Tsipras che sacrificò alla stabilità il suo

    «economista per sbaglio e marxista erratico», come si definì lui stesso. La Grecia oggi è al terzo

    programma di aiuti finanziari dal 2010. Lo scorso febbraio Varoufakis ha presentato DiEM25, "Movimento

    per la democrazia in Europa" che punta a una nuova Costituzione entro il 2025 e alla rifondazione della Ue.

    Lo ha fatto nello storico teatro dell'avanguardia tedesca, la Volksbühne di Berlino, ricollegandosi idealmente

    alla lotta per l'emancipazione del proletariato dal cuore della Germania tutrice del rigore. Questo

    pomeriggio alle 18.30 Varoufakis riapre al Teatro Franco Parenti di Milano il festival La Milanesiana ideato

    e diretto da Elisabetta Sgarbi, con un dibattito sul suo nuovo libro, I deboli sono destinati a soffrire? (La

    nave di Teseo). Ne parla in anteprima con il Corriere .

    Yanis Varoufakis, abbiamo costruito un mondo che nega agli ultimi la possibilità di riscatto?

    «Le élite mondiali non hanno ormai altro obiettivo che preservare i propri poteri e privilegi attraverso un

    sistema di distribuzione della ricchezza che avvantaggia non più del dieci per cento della popolazione,

    condannando il resto a un costante peggioramento».

    Un sistema che però crea anche le condizioni per lo sviluppo di forze destabilizzanti interne...

    «Infatti la base comincia a ribellarsi. La politica si confronta con un malcontento trasversale, dal Regno

    Unito che ha premiato il linguaggio tossico degli euroscettici alla Germania dove cresce l'ultradestra di

    Alternative für Deutschland , fino agli Usa di Donald Trump».

    Da ministro denunciò il rischio che l'Europa implodesse, suggerendo che non dovesse per forza essere

    Atene a innescare il domino. Dopo la Grecia abbiamo avuto l'emergenza migratoria, la vittoria della Brexit,

    la spaccatura tra Nord e Sud, Est e Ovest d'Europa in un generale avanzamento delle forze centrifughe. È

    l'inizio della disgregazione?

    «A meno che quelle forze non siano incanalate in un autentico percorso democratico. Il titolo del mio libro si

    rifà a un episodio della guerra del Peloponneso riportato da Tucidide, nel quale i generali ateniesi

    riassunsero un'idea di potere nella frase "i più forti fanno quanto possono, i più deboli soffrono quanto

    devono". Ho aggiunto il punto interrogativo perché credo che quell'idea vada contestata. Non è vero che

    non esiste alternativa».

    Quali alternative a un progetto comunitario esangue?

    «L'Europa continua a trattare le singole crisi come se non fossero sintomi di un pericolo comune. La crisi

    però è europea. Non italiana, né greca,


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