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Il circuito integrato dell’economia Pier Mario Pagliacci 2011

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IL CIRCUITO INTEGRATO DELL’ECONOMIA

Il circuito integrato dell’economia Pier Mario Pagliacci 2011

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Il circuito integrato dell’economia PREMESSA

PAGINA 1

CAPITOLO PRIMO I BISOGNI INDIVIDUALI

PAGINA 6

CAPITOLO SECONDO LA PRODUZIONE

PAGINA 8

CAPITOLO TERZO IL MERCATO

PAGINA 10

CAPITOLO QUARTO BANCHE ASSICURAZIONI

PAGINA 12

CAPITOLO QUINTO BILANCIA DEI PAGAMENTI

PAGINA 14

CAPITOLO SESTO SISTEMA PESIONISTICO

PAGINA 15

CAPITOLO SETTIMO I BISOGNO COLLETTIVI E PUBBLICI IL BILANCIO DELLO STATO

PAGINA 16

CAPITOLO OTTAVO IL SISTEMA DI CONTROLLO

PAGINA 21

CAPITOLO NONO IL SISTEMA AZIENDA ED IL SITEMA STATO CONCETTO DI SINERGIA

PAGINA 24

CAPITOLO DECIMO IL PRODOTTO INTERNO LORDO E IL DEBITO PUBBLICO

PAGINA 25

CAPITOLO UNDICESIMO IL NON PROFIT LE ISTITUZIONI INTERNAZIONALI

PAGINA 26

CAPITOLO DODICESIMO IL PROGRESSO E CONCLUSIONI

PAGINA 28

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PREMESSA

Il prospetto o schema che ho realizzato ha avuto inizio nel 1997 e giunge ora alla sua versione definitiva dopo le modifiche apportate a seguito della unificazione monetaria europea sotto una unica moneta che è l’euro e dopo la trasformazione della economia da localizzata in globale anche e soprattutto per il diffondersi di tecnologie che ci fanno sentire singoli elementi di un complesso sistema globale.

L’ho chiamato circuito mutuando tale termine dall’elettronica una mia grande passione sin dagli anni dell’adolescenza e che mi ha insegnato molto. In quella disciplina avevo studiato in primis il funzionamento degli apparecchi radio. Questi sono formati da una serie di elementi che consentono ad un suono di essere trasformato in segnale elettrico modulato per poi essere trasmesso nell’aria o nel vuoto utilizzando le onde elettromagnetiche ed essere ricevuto a distanza per essere trasformato in un segnale acustico identico a quello originale.

In questo meraviglioso meccanismo intervengono tutta una serie di elementi tra loro sapientemente e matematicamente collegati come microfono transistor diodi resistenze cavi altoparlante.

Ebbene da quegli studi a dalla conoscenza scolastica ed universitaria della economia ho potuto notare come gli elementi che muovono l’economia non sono poi tanto distanti dall’elettronica.

Nell’economia tutto nasce da un bisogno. Esso è il motore dell’economia. Alla fine delle varie considerazioni voglio dimostrare come dal pane e dal vino si giunge al

libro. Abbiamo parlato di bisogno. Ma che cosa è un bisogno. Esso è innanzitutto una dimensione

psicologica di sofferenza e di insoddisfazione dell’essere umano quale singolo essere vivente e quale essere vivente all’interno di una comunità di suoi simili inserito in contesto materiale dove esistono altri esseri viventi animali e vegetali e dove esistono delle barriere e ostacoli e condizionamenti derivanti dal territorio terrestre dove vive quali monti fiumi distese di deserti e distese marine in un clima atmosferico che in certi luoghi rende impossibile sopravvivere.

Abbiamo parlato di insoddisfazione e sofferenza perché la ricerca della soddisfazione e del piacere sono l’energia che muove tanti comportamenti umani e soprattutto l’economia.

Lo ripetiamo soddisfazione e piacere rifuggire dal dolore e dalla morte sono anche queste energie che l’essere umano attiva consciamente o inconsciamente e lo spinge ad agire.

I bisogni umani sono stati analizzati e studiati da esimi scienziati durante la storia della nostra specie attraverso osservazioni analisi e conclusioni di sintesi.

Nel mio circuito ha diviso i bisogni in individuali e bisogni pubblici e/o collettivi. L’essere umano ha l’istinto di sopravvivenza; per sopravvivere ha bisogno di mangiare. Per

un momento tralasciamo ciò che gli storici e gli scienziati hanno scoperto sui comportamenti dei nostri avi nella preistoria (anche se noi tutti oggi siamo qui perche in passato sono esistiti).

Prendiamo il semplice pane o il semplice vino (non parlo di acqua quale elemento vitale fondamentale ed insostituibile).

Per avere il pane dobbiamo avere un pezzo di terra sul quale sotterrare i chicchi grano che formeranno la spiga che darà poi altri chicchi di grano. I quali poi devono essere raccolti e trasformati in farina la quale poi trasformata in un panetto che andrà prima lievitato e poi cotto solo dopo questo passaggio potrò mangiarlo e saziare la mia fame.

Per avere il vino dovrò avere sempre un pezzo di terra e degli alberi che danno il frutto delle uve le quali dovranno essere raccolte e dalla spremitura otterrò un liquido che dopo un periodo di fermentazione si trasformerà in vino con il quale potrò saziare la mia sete di un qualcosa di più soddisfacente che non la semplice acqua.

Così facendo si innesca il processo di produzione da un lato e il processo di consumo dall’altro.

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La produzione non è altro che un protocollo o una sequenza di azioni messe in essere per ottenere un risultato che può essere un bene o un servizio atto al consumo ossia alla soddisfazione di un bisogno.

Ma l’essere umano non vive da solo e da solo non è in grado di produrre tutto ciò che gli necessita per soddisfare i propri bisogni. Dal passato preistorico esso ha avvertito il bisogno di unire la proprie forze a quelle altri suoi simili innanzitutto per combattere contro quegli elementi del contesto naturale nel quale viveva: difendersi da altri esseri viventi che compromettevano la sua sopravvivenza; contro quelle forze della natura che lo avrebbero soppresso. In un secondo tempo contro esseri viventi della sua stessa specie che si volevano impossessare del territorio sul quale viveva.

Nascono le prime comunità che poi diverranno i cosiddetti stati. Nella comunità nasce la divisione dei compiti ossia la divisione della produzione di beni o di

servizi e successivamente nascono le prime regole di convivenza e di difesa verso i propri simili. Ebbene da questo primordiale ed elementare meccanismo di soddisfazione dei propri bisogni

siamo giunti sino ad aggi in una ambito complesso e fortemente diversificato ma nella sostanza ritengo rimangano inalterate queste radici antiche e tuttavia insite anche inconsciamente dentro ognuno di noi.

La varie vicende storiche non ci devono far dimenticare comunque una diversità profonda rispetto agli altri esseri viventi di questo pianeta. Nella scala dei bisogni esiste una dimensione umana che esula dalla materialità biologica che ci accomuna con altri esseri viventi. La dimensione spirituale la coscienza della nostra esistenza l’aspirazione a raggiungere qualcosa che esula la mera soddisfazione materiale ci fa capire che apparteniamo ad Un qualcosa che è più grande di noi e che il meccanismo della soddisfazione non può reprimere e sopprimere.

Tra tutte le produzioni umane ritengo che il libro sia la più alta e sublime, assieme alle arti e scienze. Quali espressioni dello spirito e quali riflesso di Colui che ci ha creato al qual dobbiamo venerazione e amore.

Fatta questa doverosa premessa andiamo a spigare lo schema realizzato. Per la realizzazione ho applicato i concetti ragioneristici di bilancio e capitale individuale di

bilancio e capitale aziendale di bilancio e capitale statale di bilancio e capitale no profit Ho inserito i flussi di reddito e risparmio di politica economica di capitali da e verso l’estero

di debito pubblico. E stata inserita la politica economica e i tassi di riferimento

Come in uno schema elettrico vediamo gli elementi che lo compongono I bisogni individuali Il soggetto o individuo - domanda Produzione di beni e servizi – offerta il valore aggiunto Insieme formano il mercato Essi producono dei fenomeni pezzi – inflazione - Banche e banca centrale Assicurazioni Servizio sanitario Servizio pensionistico Borsa valori I bisogni collettivi Lo stato e gli enti locali l’attività politica Il sistema azienda e il sistema stato Il mercato estero e internazionale la bilancia dei pagamenti e la bilancia commerciale Il non profit Gli enti internazionali Il prodotto interno lordo La sinergia tra stato e azienda

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Il concetto di progresso nella sinergia di stato azienda e no profit ed enti internazionali Lo schema di analisi obiettivi risultati efficienza qualità e quantità La conclusione di tutto sta riportata nella ellisse e nel riquadro celeste Nella ellisse voglio affermare che la il mercato e la sinergia tra stato, azienda e individuo

devono generare quel surplus di risorse da destinare alla istruzione, alla formazione alla ricerca perché è attraverso la ricerca e la formazione che si esalta la più alta espressione dell’essere umano che crea poi nuova ricchezza, nuova occupazione e nuovo sviluppo. E da questo meccanismo si crea il progresso descritto nel riquadro celeste nei concetti di civiltà solidarietà livello educativo civiltà scientifica università scienza impresa analisi dei processi produttivi settori di punta innovazione. Che si trasformano in benefici per l’individuo per l’azienda per il no profit per gli enti internazionali per il sistema stato.

E’ doveroso ricordare e sottolineare che quanto abbiamo oggi a disposizione è frutto di una storia dell’uomo che è passata attraverso fasi di buio e di fasi di luce.

La libertà e la democrazia sono il risultato di guerre di sopraffazioni. Ma anche in qui momenti l’umanità ha saputo resistere ed oggi dobbiamo apprezzare tutto ciò che ci circonda ed essere custodi e attuatori quotidiani dei principi costituzionali e del patrimonio culturale che ci circonda. I primi sono venuti a noi dopo le varie rivoluzioni a cominciare da quella americana e francese di fine 700. il secondo (il patrimonio culturale) è formato da tutta una immensa quantità di architetture, di dipinti, di sculture, di poesie, musiche e canti nonché di ricerche scientifiche di invenzioni. Nel patrimonio culturale non va mai dimenticato il patrimonio spirituale che le religioni ci hanno lasciato quali custodi e promotori di una un legame diverso e assoluto verso il trascendente che è dentro di noi. Dovremo essere custodi, prosecutori di quelle esperienze e tradizioni passate sempre attuali.

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CAPITOLO PRIMO I BISOGNI INDIVIDUALI

BISOGNI INDIVIDUALI ALIMENTARI VESTIARIO TRASPORTI

UTENZE CULTURALI

Il bisogno individuale come ho accennato in premessa è il motore dell’economia. Nello

schema ho indicato solo alcuni della infinita lista di insoddisfazioni che “alimentano” la nostra esistenza. Tra questi indubbiamente c’è il bisogno legato alla nostra sopravvivenza. Per sopravvivere l’essere umano si deve innanzitutto alimentare ossia deve trovare quella serie di beni che la sua natura biologica gli impone. Mangiare e bere. Anche in queste due tipologie si aprono tutta una serie di considerazioni. Pensiamo al luogo e al clima dove viviamo. La natura già provvede a fornirci apparentemente quanto ci necessita. L’essere umano è carnivoro ed erbivoro. Oggi diamo per scontato che per soddisfare tale esigenza basta entrare in un ipermercato dove troviamo un vastissima quantità di beni già “pronti”: pane, pasta, sughi, carni, formaggi, insaccati, frutta, verdura, vino, acque minerali,. Per ognuno di essi a monte c’è uno specifico e diversificato processo produttivo. Nella storia non è sempre stato così. L’uomo primitivo adattandosi all’ambiente dove viveva si doveva procurare da solo quanto gli necessitava attraverso la caccia e la raccolta dei frutti che trovava intorno a sé.

L’essere umano avverte anche la necessità di coprire il proprio corpo vuoi per “pudore” voi per difendersi dal clima dove abita. Calzari e vesti hanno sono anche diversi a seconda del clima e del luogo.

L’essere umano ha bisogno di un luogo sicuro dove poter riposare e dove potersi difendere dalle alternanze climatiche e dai predatori. Ed ecco che nasce la necessità di un oggetto che non sia una grotta o una capanna ma di un qualcosa di più confortevole: la casa.

Acquisiti questi tre elementi (mangiare – bere – casa) le esigenze si diversificano. Esimi analisti hanno stilato tutta una serie di bisogni in una scala di priorità che cambia da soggetto a soggetto e da luogo a luogo.

Dalla soddisfazione di un bisogno deriva la cosi detta utilità di un bene ossia la sua capacità di soddisfare un bisogno. Essa è decrescente. Più quantità ho di un stesso bene tanto più le ultime quantità dello stesso sono meno utili delle prime. Nasce il concetto di utilità marginale.

Le società evolute come quella nella quale viviamo sono arrivate al punto che non apprezzano più niente, data la sproporzionata quantità di beni a disposizione a tal punto da doversi disfare di beni che non sono stati mai utilizzati. Nelle società povere avviene l’inverso non si butta nulla anche quello che si ha è così esiguo che non è nemmeno sufficiente per la propria sopravvivenza.

Il dibattito tra povertà e ricchezza attraversa le coscienze di ognuno di noi e ci deve far riflettere sul nostro ruolo per alleviare le sofferenze dei nostri simili.

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IL SOGGETTO O INDIVIDUO - DOMANDA

SOGGETTO INDIVIDUALE

CONSUMI CONTRIBUTI PATRIMONIO PRIVATO IMMOBILI RISPARMIO ALTRI BENI LIQUIDO IMPOSTE

Il soggetto o individuo è stato analizzato da un punto di vista ragioneristico. Ossia lo schema

analizza il reddito ed il patrimonio di un soggetto. Non dimentichiamo che per poter soddisfare un bisogno economico è necessario avere un reddito ossia avere la capacità di acquistare ossia di pagare un prezzo ossia di esborsare un certa quantità di denaro per acquistare quel bene.

Il reddito di un individuo deriva principalmente da una attività lavorativa ossia da una serie di energie e capacità dedicate sottraendo o impiegando una parte del tempo della propria giornata e della propria vita al servizio o per la produzione di beni e servizi diversi da quelli che ci necessitano.

Il reddito può così derivare da lavoro dipendente, da lavoro autonomo, da rendite pensionistiche o assicurative, da interessi su capitali finanziari e immobiliari, da elargizioni dello stato sociale.

Tale reddito viene impiegato per i consumi ossia per l’acquisizione di quei beni o servizi che soddisfano i nostri bisogni in contributi ossia risorse finanziarie che serviranno per ricevere in futuro un servizio pensionistico che sostituisce in età avanzata quel reddito che non può più provenire da attività lavorativa; in imposte ossia sono quelle risorse finanziarie che si versano all’autorità statale quale contributo per le spese dello stato; in risparmio puro ossia quel reddito che viene sottratto al consumo immediato ma conservato per consumi futuri.

Tra i beni acquisiti ci sono quelli che hanno una utilità costante e ripetuta nel tempo tra essi c’è la casa o gli immobili, i mobili. Il risparmio e i beni che danno una utilità ripetuta formano il patrimonio privato . Va detto che dal livello di reddito deriva anche il livello di vita. Anche se non è una regola ferrea. Il livello di reddito ci inquadra in queste categorie Povertà –quando non si ha un reddito o il reddito è così basso da permettere di soddisfare i minimi bisogni alimentari Sopravvivenza quando si possono acquistare pochi beni alimentari e scarsi beni durevoli nessun risparmio. Benessere quando il reddito permette di creare anche il risparmio Ricchezza quando si può acquistare qualunque bene Il livello del reddito specie quelli bassi sono condizionati dal livello dei prezzi dei beni dal peso delle imposte e dei contributi.

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CAPITOLO SECONDO PRODUZIONE DI BENI E SERVIZI – OFFERTA

IL VALORE AGGIUNTO

BENI / SERVIZI PROD.INDUSTRIALE IMPRESA UTILE

ACCANTONAMENTI MATERIE PRIME RETRIBUZIONI CONTRIBUTI ALTRI COSTI INTERESSI s IMPOSTE

CAPITALE PRIVATO

INVESTIMENTI

CAPITALE PRIVATI PROPRIO

STABILIMENTI NUOVI IMPIANTI INNOVAZIONE MARKETING

CAPITALE QUALITA'

DI TERZI EFFICENZA

TECNOLOGIA RICERCA

Lo schema sopra riportato illustra il reddito di una qualunque impresa nelle componenti

essenziali sottoforma scalare, mentre il secondo schema illustra il capitale di una impresa diviso in capitale proprio e in capitale di terzi l’altra parte illustra la alta qualità degli investimenti privati.

L’impresa rappresenta la produzione di quei beni e servizi atti al consumo. Produrre significa creare utilità ossia capacità di soddisfare un bisogno.

L’impresa è un organismo complesso e delicato. Essa inizia con l’apporto di capitale proprio da parte di uno o più soggetti che apportano inoltre e soprattutto le proprie capacità nel trasformare e creare utilità per la vendita di beni e servizi atti alla soddisfazione di un bisogno.

Al capitale proprio si possono aggiungere anche il capitale di terzi avuti in prestito dalle banche e dai privati che devono essere rimborsati e remunerati con un compenso detto interesse.

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Con i ricavi delle vendite si devono pagare le materie prime acquistate per la produzione dei beni si devono pagare i salari o gli stipendi di coloro che hanno collaborato alla realizzazione dei beni con i relativi contributi, gli interessi che vanno a retribuire coloro che hanno dato in prestito i propri capitali all’impresa, le imposte alle autorità statali, ciò che resta è l’utile o profitto che va in parte accantonato in riserve e l’altra parte distribuito a coloro che hanno apportato il capitale proprio.

Il prospetto redistributivo della ricchezza aziendale o conto economico funziona così. Per arrivare a tale livello di funzionamento e di trasparenza sono stati necessari anni di controverse e tumultuose evoluzioni storiche.

Questo schema funziona come illustrato solo in una minima parte del mondo e cioè nelle democrazia evolute ma gran parte del mondo è ancora oggi sotto regimi totalitari e dove sono sorte le democrazie è ancora difficile approdare a tale risultato.

E ciò a causa di una egoistica o innaturale e perversa spinta a trattenere quanto si è introitato dalla vendita e non riconoscere la equa ripartizione a chi ha lavorato con e nella impresa. Negli ordinamenti giuridici delle democrazie evolute sono state introdotte leggi e sanzioni per affermare principi di equità.

L’imprenditore è portato a massimizzare l’utile. In questo momento storico assistiamo ad una trasformazione del processo produttivo

chiamato delocalizzazione ossia le merci vengono prodotte in luoghi molto distanti dove i livelli delle retribuzioni sono molto bassi dove le imposte sono altrettanto basse e i prodotti finiti vengono immessi nel mercato locale massimizzando così il differenziale tra ricavi e costi.

E’ anche vero che se una azienda non produce utili non può accantonare risorse che vengono utilizzate per l’innovazione e la ricerca.

Ed è anche vero che i livelli retributivi, le imposte statali e gli interessi sui capitali di terzi troppo elevati sono elementi che pregiudicano il futuro e la vita di una azienda e spingono a decentrare la produzione altrove.

La ricchezza di una comunità evoluta dipende anche e soprattutto dalla ricchezza prodotta dalle imprese e della loro capacità e saggezza di redistribuire i risultati tra chi li ha generati.

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CAPITOLO TERZO IL MERCATO

E’ storicamente l’incontro tra chi chiede beni e servizi (domanda) e chi li offre (offerta) in

cambio di un pezzo.

All’interno del riquadro marrone ha rilevanza il prezzo delle merci o dei beni e dei servizi. Dal suo livello dipende anche un fenomeno che si chiama inflazione e il così detto potere di

acquisto della moneta. La moneta infatti e’ quel bene che sintetizza il valore dei beni. Storicamente nasce come

titolo di credito ed equivaleva ad una certa quantità di oro depositata presso una banca centrale. La diffusione di questo mezzo di pagamento ha consentito un notevole progresso della economia.

Il processo inflattivo si ha quando con la stessa quantità monetaria riesco ad acquistare una minor quantità dello sesso oggetto a causa dell’aumento del prezzo dello stesso oggetto.

Il prezzo di una merce può salire per effetto dell’aumento dei costi di produzione: materie prime, imposte, salari.

Il prezzo può oscillare a seconda della quantità di una merce prodotta . Una produzione superiore alla domanda lo fa diminuire. Una domanda superiore alla produzione lo fa aumentare. All’interno del prezzo finale va considerata anche l’imposta che viene fissata dallo stato per

le transazioni commerciali detta imposta sul valore aggiunto.

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Il meccanismo dei prezzi ed il potere di acquisto sono sempre al centro di dibatti politici e possono causare la povertà o la ricchezza.

Ogni volta che acquistiamo un bene una parte del nostro reddito e della nostra ricchezza si sposta verso colui che lo ha venduto.

In un mercato localizzato ossia dove domanda e offerta si trovano all’interno di una stessa nazione la ricchezza prodotta rimane la medesima in valore assoluto. Per avere lo sviluppo è necessario che avere la possibilità di acquistare e quindi produrre sempre più quantità di beni e che i livelli delle retribuzioni abbiano la capacità di sostenere tale meccanismo generando altresì quello che è e rimane una pietra miliare di una sana economia: il risparmio.

In un mercato globale i beni prodotti possono essere venduti nei mercati vicini in questo caso la nazione si arricchisce.

Al contrario se una nazione deve acquistare beni dai mercati vicini per il solo consumo finale si impoverisce.

La bilancia commerciale sta ad indicare tutto questo. MERCATI ESTERI MERCI ESPORTAZIONI

-

IMPORTAZIONI BILANCIA COMMERCIALE GRADO DI DIPENDENZA

La differenza tra esportazioni ed importazioni genera un valore detto grado di dipendenza

che va tenuto in grande considerazione per gli effetti che può avere sullo sviluppo di una comunità.

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CAPITOLO QUARTO BANCHE – ASSICURAZIONI

ASSICURAZIONI BANCHE AZIIONI PRESTITI OBBLIGAZIONI

TASSO DI RIFERIMENTO RISPARMIO ALL'ESTERO B.C.E. B.CENTRALI

All’interno del meccanismo di mercato ho inserito una istituzione antica e fondamentale per

tutte le economie. Le banche - assicurazioni. Esse sono il volano dell’economia sono intermediarie degli scambi. Direttamente o indirettamente tutto il denaro passa prima o poi attraverso le banche.

La loro origine è molto antica i primi esempi risalgono al periodo sumero e poi nell’antica Grecia.

Nella storia delle transazioni commerciali si è passati dallo scambio di merce contro merce detto baratto allo scambio di merce contro moneta o conio. La moneta-metallo preferito era l’oro soprattutto per le sue caratteristiche di valore intrinseco e per le caratteristiche fisiche di inossidabilità. La difficoltà e il peso del metallo-moneta ha fatto sorgere un nuovo bisogno. Così le banche in un primo momento raccoglievano un metallo prezioso come l’oro che serviva per il pagamento delle merci e lo sostituivano con dei titoli di carta più leggeri e più comodi che potevano essere successivamente essere riconvertiti in oro.

Nasce questo primo titolo di credito la carta moneta emesso da istituzioni che nel tempo prenderanno il nome di banche centrali sul quale c’era la promessa di pagare l’importo scritto sul documento con la corrispondente quantità di oro.

Si sono poi evolute raccogliendo il denaro risparmiato pagandolo con un compenso detto interesse e prestando il denaro così raccolto a coloro che dovevano acquistare beni di uso durevole ad uso aziendale o familiare ad un tasso di interesse più alto di quello pagato ai risparmiatori.

Le varie vicende storiche tra cui le crisi economiche come quella del 1929 negli Stati Uniti ha reso necessario un controllo governativo sul risparmio raccolto e su quello investito. Il ruolo delle banche centrali nazionali , da istituti di emissione della moneta di stato, è passato a ruolo di controllo e di riferimento per le attività bancarie in concerto con le autorità governative attraverso il

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tasso di riferimento ossia un prezzo a cui si dovevano uniformare i tassi da corrispondere ai risparmiatori e da riscuotere dagli investitori. La manovra sui tassi consente di regolare anche l’inflazione.

In banca affluiscono le gestioni della tesoreria delle aziende incassi dalle vendite delle attività commerciali e pagamenti delle forniture, delle retribuzioni, delle imposte.

Il risparmio raccolto dai privati viene utilizzato attraverso prestiti alle aziende per la gestione della tesoreria aziendale si anticipano crediti a breve scadenza per pagare fornitori, dipendenti, imposte; oppure attraverso finanziamenti per acquisto di immobili, macchinari, brevetti.

Il denaro viene altresì utilizzato su espressa richiesta del risparmiatore per acquisto di titoli azionari e/o obbligazionari e/o titoli del debito pubblico nazionale o internazionale.

La banca moderna ha messo in essere, grazie alla tecnologia informatica, tutta una serie di servizi automatizzati che consentono di effettuare transazioni commerciali senza denaro contante e attraverso flussi telematici di crediti e debiti. BORSA

VALORI

SGR

Le banche, gli stati, le grandi imprese interagiscono in particolare mercato detto Borsa. La borsa valori e le società di gestione del risparmio sono il volano di questo mercato che

viene detto dei capitali monetari. Mercato che ha regole diverse del mercato delle merci i prezzi si chiamano tassi ossia sono delle percentuali che vengono pagate per l’utilizzo del denaro.

Il tasso di riferimento lo ripetiamo è fissato dalle banche centrali. All’interno delle borse valori transitano anche le possibilità che hanno le imprese che sono

quotate in borsa per far affluire o defluire capitali necessari al loro finanziamento. Lo ricordiamo che il capitale proprio di una azienda è diviso in tioli di credito dette azioni

che sono vere e proprie quote di capitale sociale o di rischio dell’impresa. Esse vengono pagate ai possessori con un compenso che si chiama dividendo ossia una ripartizione dell’utile dell’azienda. Se l’azienda va bene e produce ricchezza e quindi utili le azioni si apprezzano e la richiesta di esse “viaggia” in mercato dove se la domanda è superiore all’offerta può il loro prezzo può superare anche il valore contabile. Al contrario se le aspettative di utile sono basse si può assistere ad una variazione inversa. Investire in azioni è molto rischioso anche perché la volatilità o variabilità del loro valore è imprevedibile. Le aziende si possono finanziare anche con capitale di terzi chiedendo la sottoscrizione di prestiti divisi in obbligazioni che vengono remunerate con un interesse fisso che è l cedola di interessi. Nella borsa valori affluiscono anche le richieste di valuta estera o locale per il regolamento delle partite di merce acquistate o vendute in tal caso abbiamo una particolare borsa quella merci che si affianca a quella valori e nella quale vengono scambiate le merci come grano, granturco, materie prime come petrolio carbone metalli grezzi e preziosi necessari per la produzione di beni durevoli.

Nella borsa valori vengono trattati anche i titoli di stato nazionali od esteri. Dalla media dei valori e delle quantità di azioni, obbligazioni, titoli di stato si formano le

cosiddette quotazioni o prezzi delle stesse. La variazione delle quotazioni formano gli indici di borsa.

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CAPITOLO QUINTO

BILANCIA DEI PAGAMENTI L’insieme delle transazioni così sommate merci e capitali forma inoltre la cosi detta bilancia

dei pagamenti Il saldo positivo o negativo di tale voce misurata in determinato periodo di tempo attesta il

grado di dipendenza di uno stato o la sua ricchezza.

MERCATI ESTERI MERCI

ESPORTAZIONI

-

IMPORTAZIONI

BILANCIA COMMERCIALE

GRADO DI

DIPENDENZA

MERCATO DEI

CAPITALI

INVESTIMENTI ALL'ESTERO

CAMBI CAPITALI

ESTERI BILANCIA

PAGAMENTI

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CAPITOLO SESTO

SISTEMA PENSIONISTICO E SISTEMA SANITARIO

All’interno del mercato ho posto anche due entità

INPS SSN

Il servizio sanitario nazionale e il servizio pensionistico entrambi rispondono a esigenze diverse la cura e la prevenzione delle malattie e il primo soccorso il primo; erogazione di sussistenze finanziare alla fine del periodo lavorativo di una persona il secondo.

Muovo anche loro un mercato che non è fatto merci vere e proprie ma di servizi di primaria importanza ai quali è collegata la produzione di beni medicinali e di capitali ingenti collegati alla produzione di altri beni specifici per la cura ed il soggiorno con una quantità di professionalità di altro livello di specializzazione i cui fruitori sono singoli soggetti. Il servizio pensionistico dall’altro lato incamera ingenti capitali versati dai singoli inscritti che opportunamente accumulati e capitalizzati verrà poi erogati a distanza di 35 o 40 anni di versamenti in base alle cosiddette riserve matematiche calcolate in base alla aspettativa media di vita del soggetto. Anche questi servizi generano una massa di liquidità che viene immessa nel mercato dei capitali.

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CAPITOLO SETTIMO

I BISOGNI COLLETTIVI E PUBBLICI .

In premessa abbiamo detto che motore dell’economia è il bisogno. Abbiamo analizzato prima gli effetti che scaturiscono dal nascere anche del più semplice bisogno.

Abbiamo anche detto che l’essere umano ha avvertito sin dalla preistoria l’esigenza di unire le proprie forze con altri suoi simili che vivevano in un medesimo territorio al fine di sopravvivere di fronte alle forze della natura e di fronte alle insidie procurate dai suoi stessi simili,. Nascono le prime comunità e le prime entità stati. Nella nozioni fondamentali del diritto pubblico si parla che uno stato è formato da tre elementi.

Un territorio ossia un delimitata porzione di superficie terrestre Un popolo ossia un insieme di individui che vive si riproduce e produce in quel territorio. Una sovranità ossia una serie di regole che quegli individui si danno e che diventano leggi

con assunzione di un potere delegato ad uno (monarchia) o più soggetti (oligarchia o democrazie) con un esercito che difende i confini dalle invasioni di altri simili e con una sistema di ordine interno che fa rispettare le leggi (ordine pubblico interno) e con la possibilità di sanzionare chi non rispetta tali regole con delle pene (magistratura). Negli stati moderni e civilizzati tale autorità viene investita anche e soprattutto del compito di assicurare e amministrare a tutti i membri della comunità servizi come istruzione, strade ponti; a tutto ciò i membri di quella comunità sottraggono una parte della ricchezza che producono per sostenere i costi ossia per pagare coloro che lavorano per la fornitura di tali servizi: nascono le imposte e le tasse.

Tralasciamo le vicende storiche che hanno portato l’umanità dalla preistoria sino a giorni nostri. Durante questo lasso di tempo abbiamo assisto all’alternarsi di monarchie, dittature, violente guerre combattute per la conquista di territori, di acque e, ultimamente, di spazi di cielo. Il concetto di democrazia ossia di partecipazione del popolo alle scelte dei propri rappresentanti e dei propri destini è cosa recente e interessa ancora una minima parte dell’umanità. Le ambizioni di potere e l’avidità hanno avuto ed hanno tuttora un ruolo predominante.

Individuati i bisogni pubblici che sono identici per qualunque comunità li possiamo riassumere nel seguente se pur limitato schema.

BISOGNI PUBBLICI

SERVIZI

LEGGI ORDINE PUBBLICO DIFESA GIUSTIZIA ISTRUZIONE SANITA' OPERE PUBBLICHE SER.COMUNALI

A questo punto nasce l’esigenza di individuare come delegare e ripartire l’amministrazione

di questi bisogni Lo schema che segue è tratto dalla nostro ordinamento giuridico amministrativo

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COMUNE PROVINCIA REGIONE STATO CONSIGLIO PARLAMENTO GIUNTA GOVERNO SINDACO PR.REPUBBLICA MAGISTRATURA

Va letto da destra verso sinistra Il cittadino elegge il parlamento che fa leggi (potere legislativo) Il parlamento delega alcuni suoi membri che formano il governo ed emanano i decreti

(potere amministrativo o esecutivo) Il parlamento elegge un suo rappresentate il capo dello stato Il parlamento nomina un il consiglio superiore della magistratura che a sua volta

sovraintende alla nomina dei magistrati.(potere giudiziario). Il cittadino elegge i propri rappresentanti amministrativi regionali, provinciali e comunali,

il comune è l’unità amministrativa più vicina al cittadino. La legge fondamentale dello stato si chiama costituzione nella quale sono riportati i principi

che hanno dato vita a quello stato. Nella costituzione sono riportate le ripartizioni dei poteri tra parlamento, governo, magistratura organi di controllo ed enti locali.

Le leggi ordinarie regolano i rapporti tra i cittadini (diritto civile) e le pene per la inosservanza delle norme (diritto penale). La legge ordinaria regola l’attività degli enti locali (diritto amministrativo).

Per far sì che i servizi pubblici esistano è necessario, come in un condominio, ripartire il costo di questi tra i cittadini

Il bilancio di un ente pubblico o di uno stato si può riassumere nel seguente schema.

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BILANCIO PREVENTIVO ENTRATE I TIRBUTARIE II - TRASFERIMENTI III - EXTRATRIB. USCITE I - SPESE CORRENTI III - RIMB.PRESTITI

Premettiamo che a differenza di una azienda privata lo stato e gli altri enti pubblici non

hanno scopo di lucro ossia non devono avere un utile da ripartire tra i soci ma devono utilizzare il denaro raccolto per coprire le spese che necessitano ad una comunità per il soddisfacimento dei bisogni di tutti. Chi li amministra, anche se è pura utopia, lo deve fare con spirito di sacrificio e di servizio (da cui il termine amministratore cioè chi si mette a servizio degli altri, e deve essere oltre che preparato anche di elevatissima rettitudine e rifuggire qualunque tentazione di arricchimento proprio.

E’ come il bilancio di una famiglia Ci sono le entrate tributarie e’ la somma delle imposte dirette sottratte dai redditi propri e

delle aziende e delle imposte indirette che derivano dalla vendita di beni e servizi tra privati (iva). Tornando a quanto abbiamo visto nel mercato se una economia privata è ricca di scambi e

produce valore aggiunto tanto più uno stato sarà ricco perche avrà più entrate tributarie. I trasferimenti sono partite di giro tra enti dello stesso stato o provenienti da entità sovranazionali come la comunità europea o le nazioni unite.

Extratributarie derivano da proventi che l’ente pubblico incamera per la partecipazione in attività privatistiche di interesse pubblico.

Quanto si incamerato serve a coprire le spese derivanti dalla soddisfazione di bisogni pubblici: difesa, ordine pubblico, magistratura, istituzioni (parlamento, governo, regioni, provincie e comuni), scuole, strade: sono le spese correnti

Come in una famiglia si ha l’obbligo morale di essere molto oculati. Non importa quanto si incassa è importante come si spende il pubblico denaro.

La spese corrente deve essere improntata alla saggezza.

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RISORSE FINANZIARIE RISORSE UMANE CENTRI DI RESPONSABILITA'

UFFICI - ORGANIGRAMMA

PERSONALE RISORSE MATERIALI IMMOBILI MOBILI ATTREZZI BUDGET PER SETTORE CENTRI DI COSTO

E’ su sulle priorità della spesa che si incentra prevalentemente l’attività politica dei partiti di uno stato democratico.

Accanto alla spesa corrente c’è la voce del rimborso dei prestiti. Per finanziare le grandi infrastrutture strade aeroporti porti ferrovie lo stato sottoscrive con i

risparmiatori e quindi col le banche nazionali ed estere e quindi entra a pieno titolo nelle transazioni delle borsa valori con dei prestito che si onora di rimborsare a scadenze prestabilite e di pagare con ratei di interessi

Si ha il cosi detto bilancio degli investimenti BILANCIO INVESTIMENTI IV - ALIENAZIONI V - PRESTITI II - CONTO CAPITALE

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Le entrate sono possono essere date da alienazione di immobili di proprietà ma come detto dalla sottoscrizione di prestiti.

Si hanno le spese in conto capitale che servono come detto per la costituzione di un capitale pubblico. CAPITALE PUBBLICO INVESTIMENTI PUBBLICI INFRASTRUTTURE STRADE FERROVIE AEROPORTI PORTI EDILIZIA

Il capitale pubblico o bene pubblico è formato peraltro da una serie di beni immobili che lo

stato o gli enti pubblici sono proprietari e gestiscono per la soddisfazione dei bisogni pubblici. Tra essi ci sono gli edifici dove vengono svolte le attività degli enti pubblici ma soprattutto le scuole, i giardini, le spiagge i fiumi gli edifici storici e l’ambiente pubblico. Se da un lato c’è l’obbligo morale degli amministratori pubblici della loro cura e conservazione non di meno esso grava anche sui singoli membri della comunità o cittadini che devono considerarli come bene comune.

Bene comune sono i mari, i fiumi, i laghi, i monti. Bene comune sono i parchi, le piazze, le vie. Bene comune sono le opere d’arte, le biblioteche, i monumenti, i luoghi storici.

Ognuno di noi dovrebbe pensare di essere custode geloso del bene comune ed averne cura come se fosse proprio.

Una economia che produce ricchezza è comunque alla base di tutto. Uno stato anche se indebitato può far fronte sia alle spese correnti che al rimborso dei prestiti per investimenti se dall’altro lato può contare su entrate fiscali dirette o indirette generate da un mercato privato sano e competitivo.

La politica monetaria di uno Stato si fonda anche sulla possibilità di fissare i tassi di riferimento e quindi il prezzo che deve pagare anche prestiti che sottoscrive.

POLITICA TASSO

ECONOMICA TITOLI DEBITO PUBBLICO

Uno stato che è costretto a pagare elevati interessi sul debito pubblico entra in una spirale

dove e faticoso e difficile uscire se non richiedendo sempre più ai propri cittadini sottoforma di imposte.

Ciò si ripercuote negativamente sui conti economici delle aziende e dei cittadini frenando la produzione e i consumi ridicendo i risparmi.

L’eccessivo indebitamento di uno stato lo pone a gravi rischi di indipendenza. A poco vale una indipendenza giuridica se dall’altro lato c’è una forte dipendenza

finanziaria ed economica. La politica economica è la parte più importante dell’attività amministrativa. In questa

scienza o arte si concretizzano quanto e si realizzano gli ideali, i principi, le promesse delle varie dottrine politiche. Conservatori o progressisti, destra o sinistra sono chiamati ad attuare le aspettative del popolo che li ha delegati. È sempre importante promettere ciò che è possibile realizzare, è anche importante pensare e realizzare progetti che elevino lo stato e le persone.

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CAPITOLO OTTAVO IL SISTEMA DI CONTROLLO

Quanto sto per dire si basa su una serie di schemi tratti da diverse discipline: psicologia,

neuroscienze, marketing, controllo di gestione; e può valere sia per ogni singolo individuo come per aggregati di individui e per organizzazioni complesse.

Il sistema di controllo è efficace come presa di coscienza di un quesito fondamentale: sto agendo bene?

Il bilancio consuntivo è un momento in cui si fa una sintesi di quello che si è fatto in determinato periodo di tempo.

Analizziamo il caso più semplice applicato ad un individuo anche se in forma ragioneristica cambiando gli opportuni termini vale per qualunque indagine analitica. BILANCIO CONSUNTIVO PROVENTI (-) COSTI/ SPESE DEFICIT (=) RISULTATI AVANZO (-) OBBIETTIVI (=) SCOSTAMENTI ECONOMICI

L’analisi dello scostamento ci fa capire se il differenziale tra risultarti e obiettivi e/o

aspettative e rilevante ma lo scostamento va analizzato e scisso in due aggregati

QUANTITA QUALITA OTTENUTA OTTENUTA (-) (-) PREVISTA PREVISTA (=) (=) SCOSTAMENTI SCOSTAMENTI

EFFICACIA EFFICIENZA

La qualità e la quantità raggiunta ed ipotizzata e prefissata ci deve far

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MODIFICA

Modificare qualcosa che non è andato bene durante quel periodo ATTIVITA' POLITICA PIANIFICAZIONE E DETERMINAZIONE OBBIETTIVI INDIVIDUAZIONE STRATEGIE INTERVENTI PIU' IDONEI PIANI E PROGRAMMI SETTORIALI DETERMINAZIONE DEI MEZZI

L’attività politica risiede nel determinare delle scelte o delle priorità. L’attività politica si concretizza con una serie di progetti con i relativi costi da affrontare per

realizzarli e di tempi rapidi di attuazione per l’ottenimento dei benefici da raggiungere. Nell’attività politica pubblica di dovrebbero evitare di creare privilegi a favore di pochi e a scapito di molti.

La politica nazionale in uno stato democratico è esercitata da gruppi di persone che in base degli ideali formano i partiti politici che si propongono quali rappresentanti dei bisogni pubblici da soddisfare e concorrono ad una competizione elettorale per il parlamento (nel caso dello stato) o dei consigli (regione – provincia .- comune). I cittadini attraverso il voto esprimono la loro volontà e designano chi dovrà amministrare in sostanza il denaro pubblico raccolto dal versamento delle imposte.

Nelle amministrazioni private l’attività politica è sostituita dalla politica aziendale. La prerogativa di eleggere gli amministratori è riservata ai soli soci, ossia a coloro che hanno apportato o versato il capitale sociale.

Nelle amministrazioni pubbliche l’obbiettivo è il bene comune. Nelle società private l’obbiettivo prioritario è l’utile. Questa presa di coscienza dei pur diversi e contrapposti scopi (pubblico- privato) genera un

sistema costante di

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COORDINAMENTO ATTUAZIONE VERIFICA

Nonché un costante sistema di RILEVAZIONI

Abituarsi a questa ginnastica ci consente da un alto di prendere coscienza dei propri limiti ma anche la possibilità di superali e progredire in qualità e in quantità di risultati ottenuti.

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CAPITOLO NONO

LA SINERGIA

IL SISTEMA AZIENDA ED IL SISTEMA STATO .

A torto e per tanto tempo si sono considerati questi due sistemi come un qualcosa di separato e distinto. Credo fermamente che i due sistemi siano necessariamente interdipendenti. La coesione sociale indipendentemente dalla politica deve mirare verso un elevato obiettivo comune. La crescita e la elevazione costante. La storia ci ha insegnato che dove c’è sinergia tra soggetti c’è anche il progresso.

Nello schema ho riportato questo concetto INVESTIMENTI PRIVATI STABILIMENTI NUOVI IMPIANTI INNOVAZIONE MARKETING QUALITA'

EFFICENZA

TECNOLOGIA RICERCA

CAPITALE PUBBLICO INVESTIMENTI PUBBLICI INFRASTRUTTURE STRADE FERROVIE AEROPORTI PORTI EDILIZIA

Devono portare alla sintesi di un beneficio comune di elevazione FORMAZIONE

ISTRUZIONE NUOVA RICCHEZZA NUOVA OCCUPAZIONE NUOVO SVILUPPO

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CAPITOLO DECIMO

IL PRODOTTO INTERNO LORDO E IL DEBITO PUBBLICO PRODOTTO INTERNO LORDO

CONS. FAMIGLIE + DOMANDA FINALE

CONS. COLLETTIVI + COSTRUZIONI + INV.FISSI + ESPORTAZIONI + ESPORTAZIONI NETTE IMPORTAZIONI -

La sintesi di tutto quanto esposto sino ad ora si sintetizza nella economia nazionale ed

internazionale in due indicatori: il prodotto interno loro e il debito pubblico. Il prodotto interno lordo misura la ricchezza prodotta da uno stato durante un anno. È un bilancio di tutta la ricchezza prodotta

In essa vengono sommati i consumi delle famiglie e di conseguenza la produzione di beni venduti per tali consumi.

I consumi collettivi ossia le spese necessarie per la soddisfazione dei bisogni pubblici pagati con le imposte.

Le costruzioni e gli investimenti fissi quanto si è prodotto per il beni di uso durevole. Tutti insieme formano la domanda finale di beni e servizi. Ad essi si somma il saldo tra esportazioni ed importazioni che è collegato a quanto esposto

precedentemente sul così detto grado di dipendenza. Esportare più di quanto si importa significa un arricchimento dei quella entità nazionale.

Il valore così ottenuto va confrontato con il valore dell’anno precedente o di anni precedenti

e con il valore espresso da altri stati. Come è anche importante il valore dei debiti che uno stato ha sottoscritto a breve, medio e

lungo termine. Il rapporto tra i due indicatori DEB/PIL deve essere confrontato con quanto rilevato negli

anni precedenti e tra stati. I tre indicatori sono importantissimi sia per le politiche pubbliche che per le politiche

private. Il sistema di controllo sopra esposto è fondamentale per correggere e modificare le

priorità da perseguire a breve, medio e lungo termine ed evitare che andamenti negativi diventino cronici ed irreversibili.

La crisi si evidenzia quando il PIL di una anno è inferiore a quello dell’anno precedente. Altro segnale negativo potrebbe essere un progressivo aumento del debito pubblico se non

bilanciato da un incremento del PIL. Il confronto tra PIL di stati diversi ci indica il grado di ricchezza prodotta non tanto in valore

assoluto quanto in rapporto al numero di abitanti detto PIL PRO CAPITE.

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CAPITOLO UNDICESIMO

IL NON PROFIT LE ISTITUZIONI INTERNAZIONALI

NON PROFIT ISTITUZIONI RELIGIOSE ISTITUZIONI INIZIATICHE ORGANIZZAZIONI NON GOV SINDACATI ASSOCIAZIONI SPECIFICHE FONDAZIONI

PATRIMONIO IMMOBILI TITOLI ENTRATE DA PRIVATI DA ENTI USCITE SERVIZI A PRIVATI SERVIZI DI PUBBLICA UTILITA SPESE STRUTTURA

ORG INTERNAZIONALI O.N.U. COMUNITA EUROPEA

PATRIMONIO IMMOBILI TITOLI ENTRATE STATI MEMBRI USCITE INTERVENTI UMANITARI SPESE STRUTTURA

Il non profit è un insieme di associazioni che non rientrano nello schema tradizionale di

mercato (produzione-consumo, domanda-offerta) ma rispondono comunque alla soddisfazione di bisogni sia privati che pubblici per cui è inevitabile e doveroso inserirli nello stesso circuito. Nascono per non avere scopo di lucro o di profitto. Sono una notevole quantità di associazioni e istituzioni che beneficiano del sostegno di privati attraverso quote associative e di “contributi” di aziende private e di istituzioni pubbliche per la fornitura di servizi diretti sia privati che a una intera comunità di persone. Tra esse si annoverano istituzioni religiose che sostengono e promuovono la pratica religiosa. Queste hanno fatto nascere in passato luoghi di aggregazione e tra soggetti e

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assistenza a più bisognosi. Sulla traccia di questo strada sono poi nate altre entità che hanno diretto la loro azione verso attività di carattere culturale promuovendo le attività musicali, teatrali, artistiche, scientifiche e di ricerca.

Tra esse va annoverata la presenza delle fondazioni che dirigono le spese del loro bilancio in opere di valorizzazione dell’arte e della cultura spesso sommandosi se non sostituendosi alle attività proprie dei ministeri e degli assessorati all’uopo preposti.

Di grande rilievo l’intervento a sostegno dei più deboli e bisognosi bambini e anziani senza famiglie che trovano nelle attività di diverse organizzazioni no profit una via per alleviare il disagio della esistenza e uno scopo di vita.

Alcune di esse superano i limiti dei territori nazionali spingendosi a effettuare i loro interventi in regioni del mondo particolarmente povere con interventi medici e con la costruzione di quanto è minimamente necessario per una vita dignitosa. Tra queste azioni concrete va annoverata quella dei frati missionari e medici senza frontiere.

Assieme al non profit anche se in ambito più elevato ci sono le organizzazioni internazionali.

Le nazioni unite nate dopo la fine del secondo conflitto mondiale rivestono un ruolo importante anche se limitato intervenendo nella opera di redimere i conflitti interetnici a tutela della dignità dell’uomo e favore di quelle nazioni particolarmente povere promuovendo lo sviluppo culturale e cercando di donare una dignità alle popolazioni povere.

Le nazioni unite hanno un esercito non proprio per redimere le controversie interetniche tra nazioni ed per evitare genocidi e la supremazia di un popolo a scapito di un altro.

È forse una delle istituzioni più nobili che l’umanità abbia mai creato dopo secoli di guerre. Non sempre riesce nel suo scopo. Se non esistesse sarebbe peggio.

Altra istituzione fondamentale è la comunità europea. Nata nel vecchio continente con lo scopo di eliminare le barriere doganali tra gli stati membri per la libera circolazione delle merci degli individui e quindi delle idee. Anche questa interviene con i fondi versati dagli stati membri con interventi per lo sviluppo delle aree particolarmente bisognose, con interventi legislativi per uniformare le normative negli stati partecipanti. Tappa fondamentale per questi scopi è stata la unificazione monetaria del 2002 che consente oggi di avere una moneta unica come intermediaria degli scambi delle merci sostituendosi e affiancandosi al dollaro americano anche in alcune transazioni internazionali. Il cammino è lungo, ma anche grazie alle nuove tecnologie globali come internet le frontiere sono sempre più formali che sostanziali. Spesso le istituzioni arrivano in ritardo. I popoli si incontrano anche restando a casa le persone si conoscono ancor prima di incontrarsi fisicamente.

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CAPITOLO DODICESIMO

IL PROGRESSO E CONCLUSIONI CIVILTA' - SOLIDARIETA' LIVELLO EDUCATIVO CULTURA SCIENTIFICA UNIVERSITA' - SCIENZA IMPRESA ANALISI DEI PROCESSI PRODUTTIVI SETTORI DI PUNTA - INNOVAZIONE

Su questo concetto vorrei concludere queste serie di brevi considerazioni di illustrazione dello schema o circuito integrato dell’economia.

Da quanto visto credo fermamente che anche il semplice scambio di beni atti alla soddisfazione di un bisogno dietro il pagamento di un prezzo e il risparmio che tale meccanismo produce possono e debbano generare quella ricchezza non solo finanziaria ed economica ma anche di civiltà e di solidarietà oserei dire di fratellanza tra le persone. Civiltà che si deve orientare alla elevazione dell’essere umano proteso ad un sempre più elevato livello educativo e di amore verso la cultura scientifica e umanistica sino ad elevare costantemente il proprio spirito. Considerare i beni per quello che sono atti cioè a soddisfare i propri bisogni fisici, un mezzo e non il fine della vita. Se oggi possiamo usare il termine benessere esso è stato possibile anche grazie alla cultura scientifica che attraverso le università e attraverso la ricerca ha inniettato nelle imprese nuovi processi produttivi nuovi prodotti e settori cosi detti di punta attraverso una innovazione continua dentro la quale c’è sempre l’essere umano culturalmente elevato ed istruito.

Diamo per scontato che rientrando in casa quando il sole è ormai tramontato e le tenebre avvolgono il nostro mondo pigiamo un interruttore e si accende la luce. Ma nessuno pensa come ciò sia possibile e quanti secoli di storia ci sono voluti per arrivare a questo risultato.

Ma anche questo è solo uno bene uno strumento. Voglio concludere con due frasi una tratta dalla divina commedia di Dante e l’altra tratta dal

Vangelo

Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e conoscenza. Non di solo pane vivrà l’uomo.

L’economia deve essere uno strumento per liberare l’uomo e per elevarlo. La vita di ogni

essere umano è strettamente correlata ad una attività lavorativa svolta con entusiasmo e con una costruttiva innovazione e creatività che genera reddito atto non solo alla sopravvivenza ma proteso allo sviluppo personale di istruzione e di elevazione

le sfide di cui si dovrà tener conto nei prossimi anni sono rappresentato dai limiti dall’ambiente, mantenendo le condizioni per la vita degli organismi vegetali e la qualità dell’aria e delle acque a disposizione e dalla limitazione delle risorse a disposizione, sia in termini di materie prime che di risorse alimentari , lo sviluppo demografico di alcune aree del nostro pianeta, lo sviluppo economico e il mantenimento dei livelli di sopravvivenza.

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Tra queste risorse l’energia assume un ruolo fondamentale,. L’energia proveniente dai giacimenti fossili come il petrolio ed il gas naturale dovranno essere progressivamente sostituite da altre fonti e da altre tecnologie ad esse collegate che assicurino un futuro di lungo o meglio dire di lunghissimo periodo all’umanità non pregiudicando lo sviluppo economico e la elevazione dell’essere umano e la sopravvivenza delle altri forme di vita che ci circondano.

La sinergia tra enti pubblici e privati e individui, la ricerca scientifica l’elevazione morale e spirituale degli individui sono una necessità per assicurare un futuro alla nostra specie e a quelle che ci circondano e per non vanificare quanto ci è stato tramandato dal passato e di cui siamo custodi.

Sarà necessaria una stretta coerenza ed una presa di coscienza di ognuno di noi ad essere costruttori di cambiamento futuro basato su una stretta coerenza tra una presa di coscienza dell’attuale momento che stiamo vivendo e quei principi di fratellanza e di amore verso i nostri simili e verso la natura che ci ospita in questo breve pellegrinaggio terreno.

Il futuro della nostra esistenza dipende da ognuno di noi, dal nostro entusiasmo e dalla nostra voglia di onorare la vita che abbiamo in noi: nella nostra dimensione materiale e nella nostra dimensione spirituale.

La storia futura è un libro bianco che noi tutti contribuiamo a scrivere con le nostre azioni quotidiane. La buona volontà, la conoscenza e la coscienza degli errori e degli orrori del passato ci insegnino, insieme al buon senso, alla tolleranza, al senso di fratellanza universale, nonché l’aiuto della Divina Provvidenza e ci illuminino a scrivere pagine di quel libro migliori di quelle che sono state già scritte.


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