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Il Combattimento nostro non è contro sangue e carne. · Il tempo della tenda non é passato di...

Date post: 15-Jul-2020
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GRIDO di BATTAGLIA - PERIODICO MISSIONARIO di CRISTO È LA RISPOSTA - ANNO XX no.73, Dicembre 2010 Dir. Resp. Tina Della Cananea Aut. Trib. di Cosenza N.462/88 Poste Italiane SPA-Spedizione in Abbonamento Postale-D.L. 353/2003 (CONV.INL. 27/02/2004 N°46) Art.1 1comma 2 DCB Il Combattimento Il Combattimento nostro non è nostro non è contro sangue e contro sangue e carne. carne. Efes.6:12 Efes.6:12
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Page 1: Il Combattimento nostro non è contro sangue e carne. · Il tempo della tenda non é passato di moda qui in Honduras, giac - ché é una novità mai vista. La gente cammina a lungo

GRIDO di BATTAGLIA - PERIODICO MISSIONARIO di CRISTO È LA RISPOSTA - ANNO XX no.73, Dicembre 2010Dir.Resp.TinaDellaCananeaAut.Trib.diCosenza

N.462/88

Poste Italiane SPA-Spedizione in Abbonamento Postale-D.L. 353/2003 (CONV.INL. 27/02/2004 N°46) Art.1 1comma 2 DCB

Il CombattimentoIl Combattimentonostro non ènostro non è

contro sangue econtro sangue ecarne.carne.

Efes.6:12Efes.6:12

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Non ha un’altra religione dapresentare, ne un’altra dottrinada insegnare. Noi predichiamoCristo crocefisso e il nostro

obiettivo è quello di raggiungerepiù persone possibili, in ogniluogo, prima che il nostro Signoreritorni. Noi vogliamo trasmet-tere una visione per l’evangeliz-zazione del mondo allaChiesa estimolare le comunità locali a

mandare più operai in missione;una visione che farà crescere un

desiderio ardente nelcuore di ogni credente perconquistare anime dovunque sitrovi! Abbiamo visto per espe-rienza che l’opera d’evangelizza-zione può progredire dandol’opportunità a persone senzaalcuna esperienza e senzaavanzare alcuna richiestaeconomica. L’unico requisito èun cuore fervente e pieno

d’amore. Questo giornale vuoleessere un incoraggiamento adalimentare questa visione a tuttala Chiesa Italiana, attraversonotizie di vari gruppi nel

mondo, testimonianze e tradu-zioni di articoli che trattano

vari aspetti della vitacristiana. Il giornale è sostenutodalle libere offerte dei credenti eviene inviato gratuitamente,senza abbonamento, a chiunquene farà richiesta, scrivendo otelefonando al nostro recapito.

DICEMBRE

2010Cari fratelli,questa volta i nostri saluti vi giungono dalla città di Lastra A Signa, confinante conil lato nordoccidentale della città di Firenze. Siamo qui dallʼinizio del mese diLuglio e abbiamo ottenuto lʼautorizzazione per lʼevangelizzazione in tutti i comunia noi vicini; durante le riunioni che abbiamo tenuto in strada, nelle piazze e neiparchi abbiamo avuto lʼoccasione di testimoniare a molte persone, sia italianeche straniere, con diverse di loro si è potuto approfondire la presentazionedellʼEvangelo e anche pregare insieme secondo i loro bisogni. Con una chiesa diScandicci abbiamo potuto tenere un programma riservato ai bambini, davanti aun grosso centro commerciale, alla fine del programma diversi bambini, con i lorogenitori sono stati invitati nei locali della chiesa per uno snack, che ci ha datolʼoccasione di rispondere a molte delle loro domande.Per i mesi di Novembre e Dicembre faremo altri programmi per bambini e in piùEmanuele Franzese avrà lʼoccasione di allestire una mostra dʼarte per mezzodella quale riesce sempre a presentare la sua testimonianza.Per ora abbiamo il permesso di usufruire del terreno dove siamo ubicati fino al 15Gennaio del prossimo anno, per favore pregate affinché possiamo rimanere quiper altri mesi o affinché otteniamo lʼautorizzazione per un altro posto in una dellecittà vicine, così i figli delle nostre famiglie possano terminare il loro annoscolastico nelle stesse scuole che già frequentano.Oggi, 7 Novembre, ci è pervenuta la notizia che la madre del pastore CosimoSferruzzi, di Benevento, è andata con il Signore, aveva 95 anni; benché la suapartenza lasci nel dolore i membri della sua famiglia e tutti noi, ringraziamocomunque il Signore Gesù per la grazia che ha operato nella vita della nostrasorella Margherita, che ha dato la testimonianza della sua fede in Dio nei tempi enei momenti più difficili.Vi comunichiamo anche la morte di uno degli anziani del nostro gruppo inUcraina, si chiamava Igor, è morto improvvisamente per cause non ancorachiare, ha lasciato vedova la moglie Vita, che ha bisogno delle nostre preghiere,non avevano figli.In Messico, David Mata Gonzalez, responsabile del gruppo, ha avuto un infartocardiaco, alla fine di un culto, mentre era in auto nella città di Tampico; dopoalcuni giorni ha dovuto subire un intervento chirurgico per rimuovere un coagulodi sangue, intervento che ha avuto esito positivo; i medici hanno detto che lui èstato miracolato, poiché molti non sopravvivono a un simile intervento chirurgico.Ora David sta recuperando la salute e le forze fisiche. Per favore, pregate per lui,la moglie e i loro due figli, pregate anche per tutto il gruppo in Messico, checontinua lʼopera di evangelizzazione nel clima di violenza e di criminalità semprepiù efferato che ha inondato letteralmente il Messico in questi ultimi anni.Dallʼinizio di Settembre, come ogni anno, Clark si trova negli Stati Uniti, accompa-gnato da suo figlio, Grant. Visita chiese, gruppi di preghiera e vari fratelli e sorellein varie parti degli U.S.A. e questʼanno anche in Canada. Ci ha scritto comunican-doci che la situazione generale diventa sempre più difficile per molti credenti eper la popolazione di quegli stati. Loro e noi dobbiamo tutti stringerci più vicini alSignore, solo con Lui potremo superare ogni difficoltà e così continuare atestimoniare ad altri che Dio è fedele, sempre!Nei mesi di Settembre e Ottobre noi del gruppo abbiamo considerato, in unaautovalutazione, il frutto dello Spirito, come scritto in Galati 5:22. Ci siamo chiestiquanto abbondante sia questo frutto nella nostra vita personale e se questo

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nuovo carattere, quello di Gesù chesi va formando di giorno in giorno innoi per lʼopera dello Spirito Santo, èvisibile ed evidente alle persone checi circondano; sono loro che possonodire se noi manifestiamo gioia,pace…. autocontrollo. Abbiamo trattobeneficio da questo autoesame,senza puntare il dito contro altri, masolo volendo conoscere dove lanostra vita portapiacere al nostro Salvatore. Forsemolti di voi troveranno utile fare lastessaesperienza, e se vi trovate mancanticome noi, sarà lʼoccasione peraccostarsi al Signore, chiedere il Suoperdono e chiedere che continui atrasformarci sempre più a Suasomiglianza.Come in ogni edizione del nostrogiornalino, vi ringraziamo per levostre preghiere a favore di ognimembro della missione e per il vostroaiuto, senza il quale non potremmocontinuare lʼopera che il Signore ci haaffidata. Noi sappiamo quanto la crisista rendendo difficile la vita di moltefamiglie, per questo rimarremo impeg-nati a sostenervi con la nostra inter-cessione e che ilSignore Gesù possa colmarci con laSua grazia, sempre sufficiente!Con tanto amore….

Paul Schafer e il gruppo.

Cri s to è la Ri spos ta , C .P. 163 - 82100 BeneventoPagina web: www.cristoelarisposta. i t

E-mail: c i t a i t a l y@gma i l . i tt e nda@cr i s t o e l a r i s p o s t a . i t

Te l . 3 2 8 / 4 8 6 1 5 3 6Dati Bancari: Banca di Napoli S.p.A. via Pomerio 3/5 -BN-IBAN: IT14 D010 101501001598 1530195 BIC: IBSPITNA

D a t i p o s t a l i : C . C . P. 1 0 5 1 8 8 2 7

E' con grande gioia che vi mostriamo lefoto dell'inaugurazione del percorso

pedonale realizzato a Bagno a Ripoli.Per l'occasione era presente il

Sindaco, Luciano Bartolini insieme adaltri rappresentanti

dell' amministrazione pubblica.Questo sentiero è oggi, una

testimonianza della bontà e fedeltà diDio nonché della nostra presenza sulterritorio. A Dio sia la Gloria, Amen.

Ringrazio il Signore per la Suaprotezione. Quella mattina, come ognimattina, dopo che i bambini sono uscitidi casa, sapendo il lungo e non agevolepercorso stradale da fare, ho invocato laprotezione di Dio per i vari spostamentiquotidiani fino alla scuola sul il genitore

di turno che accompagna e i piccolipasseggeri, la mia meditazione era

rivolta a Nahum 1:7, non sapevo chequel versetto si sarebbe “materializzato”davanti ai miei occhi e che quel giornoavrei vissuto personalmente lʼesaudi-mento della preghiera di sempre …

Dio è fedele! Monia De Santis

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Schiacciato da un camion

Il Signore è buono; è un rifugio nel

giorno dellʼangoscia e conosce quelli

che confidano in Lui. Nahum 1:7

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FF orse ti chiedi perché ci sono persone le cui vite seguono un andamento di cris i eorse ti chiedi perché ci sono persone le cui vite seguono un andamento di crisi eincoerenza, mentre altre vivono secondo un modello di benedizione e buona forincoerenza, mentre altre vivono secondo un modello di benedizione e buona fortuna .tuna .

E’ semplice quel l i che hanno forti convinzioni rafforzano la loro vita, mentre quel l iE’ semplice quel l i che hanno forti convinzioni rafforzano la loro vita, mentre quel l iche hanno convinzioni debol i la indebol iscono. Tutto dipende da dove viene messo i lche hanno convinzioni debol i la indebol iscono. Tutto dipende da dove viene messo i lproprio cuore. La verità è che se non hai nul la su cui rimanere saldo, qualsiasi cosaproprio cuore. La verità è che se non hai nul la su cui rimanere saldo, qualsiasi cosa

ti farà cadere!ti farà cadere!

Non puoi restare neutrale, devi prendere una posizione. L’ apostolo Paolo sapeva inNon puoi restare neutrale, devi prendere una posizione. L’ apostolo Paolo sapeva incosa stava saldo, e nul la poteva smuoverlo dal le sue convinzioni . Dal la cel la del lacosa stava saldo, e nul la poteva smuoverlo dal le sue convinzioni . Dal la cel la del lasua prig ione egl i scrisse di ciò che conosceva e credeva, del la sua fede ed impegnosua prig ione egl i scrisse di ciò che conosceva e credeva, del la sua fede ed impegno

per Gesù Cristo.per Gesù Cristo.

E’ anche per questo motivo che soffro queste cose; ma non me ne vergogno, perchéE’ anche per questo motivo che soffro queste cose; ma non me ne vergogno, perchéso in chi ho creduto, e sono convinto che egl i ha i l potere di custodire i l mio depositoso in chi ho creduto, e sono convinto che egl i ha i l potere di custodire i l mio deposito

fino a quel g iorno ( I I Timoteo 1:12 ).f ino a quel g iorno ( I I Timoteo 1:12 ).

Ci sono molti che non conoscono bene quel lo di cui sono convinti, sono incerti su ciòCi sono molti che non conoscono bene quel lo di cui sono convinti, sono incerti su ciòche credono. Invece di essere inf luenti o persuasivi, sono faci lmente inf luenzati dache credono. Invece di essere inf luenti o persuasivi, sono faci lmente inf luenzati da

qualsiasi cosa venga sul la loro strada . La tua persuasione o convinzionequalsiasi cosa venga sul la loro strada . La tua persuasione o convinzione

determina i l corso del la tua vita . I l r isultato è che o sei uno che vive condetermina i l corso del la tua vita . I l r isultato è che o sei uno che vive conunauna convinzioneconvinzione, o uno che vive di, o uno che vive di ri f lessorif lesso ..

“C’è una via che al l ’uomo sembra diritta, ma fin isce con i l“C’è una via che al l ’uomo sembra diritta, ma fin isce con i lcondurre al la morte” ( Proverbi 16:25 ).condurre al la morte” ( Proverbi 16:25 ).

Una mancanza di convinzione non ti uccideràUna mancanza di convinzione non ti uccideràmaterialmente, ma può portarti al la mortematerialmente, ma può portarti al la morte

dei tuoi sogni, del tuo matrimonio, o deldei tuoi sogni, del tuo matrimonio, o deltuo benessere. Vivere di “ri f lesso” situo benessere. Vivere di “ri f lesso” si--

gnif ica mettere la tua fiducia in ciògnif ica mettere la tua fiducia in ciòche sembrache sembra giusto, mentre viveregiusto, mentre vivere

con una convinzione signif icacon una convinzione signif icavivere secondo ciò chevivere secondo ciò che èè

giusto vivere segiusto vivere se--condo la via dicondo la via di

Dio !Dio !

4autore sconosciutoautore sconosciuto

Hai bisogno di sapereHai bisogno di saperequa l i sono le t ue conv inzioni ,qua l i sono le t ue conv inzioni ,po iché cos t i t u iscono i l credo epo iché cos t i t u iscono i l credo e

i pr inc ip i che s tabi l i ranno un mode l loi pr inc ip i che s tabi l i ranno un mode l loper la t ua v i ta .per la t ua v i ta .

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SPAGNACari fratelli,attualmente stiamo tenendo una campagna evangelistica aTharsis, nella provincia di Huelva. Il nostro obiettivo è di stabilireuna chiesa in questa zona poiché non ve nʼè nessuna vicino. Lapossibilità per queste persone di udire la Parola di Dio è pratica-mente inesistente. La chiesa evangelica più vicina si trova aHuelva la capitale o a Aracena dove abbiamo fondato una chiesaalcuni anni fa. Il bisogno di stabilire una base missionaria in questaparte della provincia è allo stesso momento una sfida e di fonda-mentale importanza, ma unʼ impresa affatto facile da realizzare. In

queste cittadine lʼopinione pubblica ha una capacità manipolativamolto forte e poche persone sono abbastanza coraggiose da op-porvisi. Tuttavia siamo felici di vedere che il Vangelo riesce a fareprofondi solchi in arido suolo dove noi possiamo arare con speranzae gioia nel nostro cuore e pace nella nostra mente. Qui tutto è basatosulla perseveranza e per grazia stiamo cercando di mantenercistrettamente sul sentiero tracciato dal Maestro. A Lui la gloria.Per favore continuate a pregare per noi.

Possa la Sua benedizione essere su di voi.Insieme nella battaglia

Simon Desjardins per “Cristo è la Risposta” in Spagna

HONDURASCi troviamo in un paesino, chiamato “La Zona”, circondato dacolli, montagne e ruscelli, un posto dove la natura ci stimola allavita. Un posto dove vorrei che fosse primavera ma é autunno,perché a quasi 60 anni, il desiderio di vivere pienamente non éuguale a quello della gioventù, della primavera. Ha cominciato afiorire il mandorlo (Ecl. 12:5)

La gente di La Zona ci ha accolto con tutto il cuore, ci invitanocontinuamente a raccogliere arance e banane dal loro orto.

Il tempo della tenda non é passato di moda qui in Honduras, giac-ché é una novità mai vista. La gente cammina a lungo per starecon noi. I bambini insistono continuamente presso i loro genitoriper venire alle riunioni serali giacché Laila fa un teatro di pupazzie ci sono programmi speciali per loro. Alcuni vengono a piediscalzi.Così come ogniessere umanorappresenta tuttalʼumanità nellasua natura, cosìogni villaggiorappresenta ilmondo intero,dove il bisognopiù grande ésempre di carat-tere spirituale, diamore. Si dicecomunemente che:”Tutto il mondo è paese”, ma nel tuo paesedevi essere protagonista dellʼamore di Dio.

Pedro Viaud per “Cristo è la Risposta” in Honduras

FILIPPINEUno sguardo da vicino su ciò chestiamo davvero facendo qui!È sempre emozionante per me farparte del percorso di qualcuno nelvenire a Cristo! Specie se è uno inprigione qui sulla Terra ma liberodentro al proprio cuore e scritto nelLibro della Vita in Cielo. Norjim è unodi queste persone e tu sei parte delsuo percorso.Il 12 marzo 2008 con unʼaccusa di possesso illegale di droga,Norjim è stato arrestato e dʼallora è sempre rimasto in prigione,tuttavia solo pochi mesi dopo lʼarresto ha dato la sua vita alSignore e ha fatto di Gesù Cristo il centro della propria vita!

Come sai, per molti anni ognisettimana Frontline è statomolto fedele nel ministrare aidetenuti del carcere di SanPablo. È una grande benedi-zione vedere la vita di quellepersone essere trasformatadallʼamore di Dio! Norjim haricevuto la sua prima Bibbia(un regalo di Frontline) lostesso giorno che ha dato lasua vita a Cristo. Egli ha

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detto che con questa Bibbia la sua conoscenza e relazione conGesù crescono costantemente. Norjim ora è un capo cella e dicedi dipendere dallo Spirito Santo che lo guida nel suo camminosecondo la volontà di Dio. Il suo cuore influenza positivamentecoloro che lo circondano e in tal modo altri possono esseretrasformati proprio come lo è stato lui.Perciò celebriamo la salvezza di Norjim e il fatto che tu hairivestito un ruolo nel suo percorso verso la croce. Quando qual-cuno ti chiede cosa fai e perché … parlagli di Norjim!Insieme a te nel lavoro, La Missione Frontline

UCRAINARingraziamo Dio per la benedizione di essere vivi e il privilegio diservirLo nel campo di missione, specie in questo Paese che iocredo è pronto per diventare la piattaforma da cui mandare mis-sionari nel resto del mondo, prima della seconda venuta di Cristo.Per la grazia di Dio dal mese di Maggio fino ad Agosto abbiamo

fatto sette cam-pagne evange-listiche nellaregione di Dne-propetrovsk, duedelle quali sonoservite a fortifi-care le due co-munità presenti.Alla fine digiugno ci hannofatto visita Koen

e Annemie e due altri fratelli dal Belgio che hanno portato unʼab-bondante offerta dalla loro chiesa per i bisogni della povera genteche generalmente aiutiamo nel corso delle nostre campagneevangelistiche.Ad agosto cari fratelli dal Canada e di altre città ucraine ci hannovisitato partecipando attivamente alle campagne evangelistichein corso.

Per la chiusura estiva alcuni disce-poli sono andati a casa per le va-canze mentre altri sono rimasti perprepararsi al tempo di studio cheavrebbero affrontato nellʼIstitutoBiblico. È stato in questo periodoche uno dei nostri diaconi, ilfratello Igor è morto improvvisa-mente mentre era a casa in visitada suo padre; è stato scioccanteper tutti noi. Il fratello Igor avevadato il suo cuore al Signore setteanni prima sotto la tenda ed era ungrande e fedele lavoratore nel

campo del Signore, era sposato solo da due anni e il Signore hadato tanta forza e tanto incoraggiamento alla sorella Victoria, suavedova che dopo il funerale si è unita al resto dei discepoli nelledue settimane di sessione di studio allʼIstituto Biblico. Desideracontinuare a servire il Signore con zelo.Attualmente i pochi discepoli che abbiamo stanno lavorandomolto per preparare il campo per affrontare lʼinverno. Il meseprossimo comincerà il periodo degli outreach e anche un tempo incui saremo impegnati nel preparare il programma che riguarda ibambini con puppets, marionette, che insieme a unʼaltra mis-sione sarà presentato negli orfanotrofi a gennaio e febbraio comeparte della stagione natalizia.Da alcuni anni ormai, mia moglie e io sentiamo un forte peso peril Venezuela dove desideriamo cominciare un ministero. Fino aoggi è stato solo un sogno, una visione e non sembra possibile almomento, non abbiamo molti contatti lì né un posto dove iniziaree sarà necessario organizzare le cose sia qui che lì, incluso lapreparazione di un responsabile per il gruppo in Ucraina e lascuola per le nostre figlie nonché le finanze per entrambe le mis-sioni. Per favore pregate con noi a riguardo.

Henry, Julia and the team

ROMANIALʼestate scorsa abbiamo predicato il Vangelo in uno dei posti piùbisognosi della Romania. Storicamente questʼarea è stata evan-gelizzata e di conseguenza il bisogno era di raccogliere il semedella Parola di Dio.

Alla fine dellʼestate ab-biamo evangelizzato in-sieme alla chiesa localedi Slatina in una città aventi kilometri chiamataPitra Olt. In questa cittàdi 10.000 abitanti circanon cʼera nessuna

chiesa evangelica. Gloria a Dio per la grazia dataci di condividereil Vangelo lì e per aver visto molte persone credere al SignoreGesù e rispondere alla chiamata di ravvedimento a Dio. Subitodopo il pastore haavuto dal sindacodella città lʼoppor-tunità di avere,gratis, un locale incui poter comin-ciare i culti setti-manali; perciòglorifica il Signorecon noi perchéadesso cʼè unseme, una chiesa“piantata” in quella città. Di questo tipo dʼintervento aveva bisognotutta la provincia di Oltenia. Per favore pregate per questa partedella Romania.

Desidero rin-graziarvi per levostre pre-ghiere riguardoalla mia salute.Mi è stato dia-gnosticato uncancro alla pro-stata nel mesedi giugno cheha prodottometastasi intutta la zona

circostante allʼorgano, dʼallora sono stato sottoposto a cure qui inRomania che sembrano aver portato la malattia sotto controllo,per favore pregate per la mia completa guarigione. Dio vi bene-dica tutti.

Jared Worby

INDIAInnanzitutto e al di sopra di tutto desideriamo ringraziarvi per iltempo che spendete davanti al trono di Dio per il nostro benes-sere. Siamo molto felici di potervi dire che cominciamo a vedereunʼapertura tra i membri di chiesa e i nostri vicini.

Glorifichiamo il Signore per-ché la fratellanza sta cre-scendo velocemente eabbondantemente. Da subitoil buon numero di sedie ini-ziale è sembrato un poʼscarso, così ci siamo messialla ricerca di altre sedie mapresto anche queste sono di-ventate insufficienti poiché

grazie a Dio ogni domenica vediamo nuovi visi che il Signore ag-giunge alla chiesa. Per questo motivo non importa quante sedie

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riusciamo a raccogliere sono sempre poche perché il Signore ag-giunge ogni volta alla Sua Chiesa persone dai più svariati percorsidi vita. Siamo benedetti nel constatare che Dio ci sta aiutando adavere un impatto efficace su molte persone ed è meraviglioso vedere che ci usa per ministrare alla gente incontrandola attraverso di noi proprio nei loro luoghi di bisogno.

Abbiamo pregato af-finché il Signore aggiungesse venti-c inque nuovefamiglie alla chiesa equesto è proprio ciòche sta accadendo inquesti ultimi mesi. Sisono presentatemolte occasioni pervisitare case in cuiabbiamo pregato permariti alcolizzati affin-

ché fossero salvati, coppie che desideravano avere un bambino,persone malate bisognose di guarigione, famiglie con problemiconiugali e alcune altre semplicemente alla ricerca di un luogo incui adorare. La scorsa settimana abbiamo avuto il privilegio dibattezzare novepersone e alcunealtre obbedirannoa questo coman-damento nei pros-simi giorni.Il mese scorso mihanno chiamatodal Bengala(Nord-est) Ba-ghdogra- per faretre giorni dʼinsegnamento in una scuola biblica universitaria equesto mese sono nello stato di Chattisgard per predicare in unariunione di donne il 23ottobre e la domenica del 24 nella chiesalocale. Pregate per me poiché desidero essere usata da Dio conpotenza e unzione mentre parlerò proprio come se fosse diretta-mente dalla bocca del Signore.

Dio vi benedica ricca-mente. Possa il Si-gnore rendervi centovolte di più e conce-dervi una lunga vitapiena di salute e pro-sperità nel corpo, nellamente, nellʼanima enello spirito.Vostra in Lui,Chitra per “ Cristo è laRisposta” India.

MEXICO 1Abbiamo fatto lo spostamento da Ciudad Victoria, ad Altamira, Tamaulipas dove abbiamo fatto una campagna evangelistica per15 giorni, anche se era in una zona resindenziale, grazie a Dio leporte erano aperte per poter piantare la semenza del Vangelo, lavorando giorno per giorno con diverse attività: Mimica, proiezionedi film, riunione di bambini e teatro. E cosi come dice la Bibbia, laSua Parola non ritorna vuota ma farà quello per qui è stata man-

data, a Lui diamo laGloria, onore pertutte le anime chehanno ricevuto Gesù.Abbiamo collaboratocon le diverse chiesein Altamira, Maranatha,“Jesucristo il guari-tore” e “Santissima

Trinità” e ci siamo meravigliati di vedere quanta gente con infer-mità, bisognosa e con legami spirituali erano riempiti dello SpiritoSanto, guariti, liberati e ricevevano Gesù come unico Salvatore.Abbiamo visto una gran raccolta in questa città. Così abbiamo concluso il mese di Ottobre con una gran vittorianella vita del nostro pastore e mentore David Mata, dopo che haavuto un infarto acuto, la sua condizione è delicata sta combat-tendo con fede per la vita. David è uscito fuori dal reparto di cureintensive, ora è in un altro reparto ma ancora si trova in una situa-zione molto delicata ed è molto debole. Il dottore ha detto che lametà del suo cuore è danneggiato, a causa dʼuna arteria che èbloccata da un coagulo di sangue. Stanno in attesa per portarlo inuna clinica specializzata in car-diologia a Monterrey per fareunʼoperazione per poter sbloc-care lʼarteria e recuperare laparte del cuore danneggiata. Continuamo a pregare e chiediamo le vostre preghiere.Il nostro campo rimarraʼ nellazona di Altamira fino a Dicem-bre continuando col lavoro. Ricordatevi di noi nelle vostrepreghiere per protezione, perchèparticolarmente qui, cʼè tantomovimento essendo una città diPorto. Narcotrafficanti e vio-lenza prevalgono, e cʼè grandetensione nel paese.Infine vi aggiorniamo sul fratello David: lʼoperazione al cuore èriuscita bene ed è fuori pericolo, ma deve per il momento stare ariposo e tranquillo, anche se questo è quasi impossibile dato chelui eʼ il risponsabile del gruppo. Solo il Signore può intervenire inuna maniera soprannaturale con la Sua PACE E RIPOSO.

MEXICO 2Questo 2010 e' stato molto fruttifero, ma anche molto pericolosoe stressante.Almeno un paio di volte ho pensato che ci avrebbero mandati conGesu', sul serio!Una cosa e' leggere nella Bibbia o in qualche rivista cristiana dipersecuzioni, e un' altra cosa e' viverle di persona, specialmentequando anche la famiglia rischia. Abbiamo sentito il soffio della morte sul collo diverse volte, e viassicuro che non e' per niente allegro.Nei miei primi anni di fede sognavo di morire martire, nella formapiu' crudele per glorificare Dio. Adesso credo molto di piu' nellaScrittura che dice: Se vi perseguitano in una citta' scappate in unʼaltra. Ah! Ah! Meditate fratelli, meditate. Comunque siamo ri-masti sul posto, fedeli e il Signore ci ha protetti. La violenza non accenna a diminuire e il pericolo è diventato un fattore costanteper tutti. Per rilassarmi un po', il Signore mi ha concesso di uscire dal Messico per un paio di settimane, per un viaggio missionario nellostato americano dell' Indiana dove un pastore di Chihuahua (Mes-sico) mi ha invitatoper una conferenzamissionaria. Ci vo-leva! Arrivando quail fratello mi ha dettoche i "narcos" sonoanche da questeparti (Sic.). Conclu-sione: "Nella vo-lonta' di Dio, e'dove siamo al sicuro!" Amen.

Un abbraccio,Renato e Wendy

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Mi chiamo Sara, ho 33 anni e sonomessicana.Inizio questa testimonianza ringraziandoDio per l’opportunità di condividere con voiparte della mia vita e allo stesso tempoprego che sia d’incoraggiamento e bene-dizione per chiunque legge.Sono nata in una famiglia che non eraevangelica ma che leggeva la Parola di Dioed era sensibile verso di Lui. Da piccolaricordo che ero molto felice, ogni finesettimana mio padre ci portava al mare o avisitare una nuova città. Ho dei ricordibellissimi anche con mio fratello con cui midivertivo molto a giocare, eravamoaffezionati a tal punto che la gente pensavache fossimo gemelli, lui era tanto affettuosoe tenero nell’esprimerci affetto a mia sorella e a me con abbracci e baci,... comunque tutto era veramente divertentee allegro quando eravamo insieme infamiglia, gioivo molto anche quando andavoa caccia e a pesca con mio padre e miofratello; della mia infanzia queste sono lememorie più speciali che rimarranno persempre nel mio cuore.Mia madre c’insegnava sempre chel’importante era amarci, non litigare estare sempre insieme come fratelli.Questo stato di felicità è stato interrottoquando scoprii che i miei genitori litigavanospesso perché mio padre era infedeleproprio con la vicina che viveva di fronte acasa nostra. Questa scoperta mi cambiò,diventai una bambina triste che non parlava,profondamente delusa e arrivai al punto diodiare tanto quella donna e di desiderare ilmale, la morte e la distruzione della suafamiglia, sentivo che mi stava rubando miopadre e che i bei tempi della mia famigliaerano finiti per colpa sua.Diventai una bambina sempre seria con

tanti sentimenti negativi nascosti nel miocuore dove fecero crescere radici di ama-rezza, non parlavo con nessuno di quelloche provavo, riservandolo gelosamente,soltanto dentro il mio cuore.Quando avevo nove anni arrivò il momentoin cui mia sorella doveva iniziare l’universitàe ciò voleva dire che avremmo dovutotrasferirci in un’altra città, fu un momentocritico, perché mio padre non volevaspostarsi, mentre mia madre eradecisa ad andarsene via con noifigli, con o senza mio padre,poiché le cose tra di loro nonerano migliorate affatto.L’amore di mio padre per noi,suoi figli, comunque vinse e lospinse a cambiare città eanche vita.Contemporaneamente a questieventi, ci fu un uomo presso cuimio padre comprava libri e che gliparlava della Bibbia, mio padre erainteressato perché gli piaceva leggere laParola di Dio anche se diceva di non capircinulla; purtroppo, non c´era il tempo perimparare perché appunto ci stavamo pre-parando a trasferirci, comunque l’uomo(che era credente) consigliò mio padre dicercare una chiesa evangelica ovunque sifosse trovato.Mio padre fu il primo ad arrivare nellanuova città e poco tempo dopo anche noilo raggiungemmo. Ricordandosi le paroledel libraio, iniziò la sua ricerca per trovareuna chiesa evangelica e proprio a due iso-lati da casa nostra trovò un edificio dei Mor-moni, per curiosità chiese gli orari delleriunioni e in cambio ricevette anche in re-galo il “libro di Mormon” oltre che un ap-puntamento per una riunione. Mio padrenon era stato molto convinto da questepersone perché non leggevano la Bibbia,

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tuttavia decise di andare, non avendo peril momento un’altra scelta, e cioè quella diandare nella chiesa consigliata dal libraio;tuttavia il piano di Dio andava avanti …Precisamente in quella stessa settimanabussarono a casa mia due missionari cristiani che predicavano l’evangelo di casain casa.Fu questo incontro che diede inizio alcambiamento più importante della nostrafamiglia. Quei due fratelli ci parlarono delperdono, della salvezza e della grazia diDio, della Sua potenza per cambiare lavita, dell’amore di Cristo sulla croce etante altre cose, e lo Spirito Santo operavanel cuore dei miei genitori. Un giorno miopadre decise di andare a visitare questachiesa cristiana e dimenticare quell’appun-tamento con i mormoni. Così ci andammotutti insieme quella domenica. Era l’anno1987 e la vita di tutti i miei famigliari cam-biò, arresa nelle mani del Signore, l’unico

che ha la potenza di dimenticare tuttala nostra vita passata e farci diven-tare nuove persone. I miei genitorinon hanno mai divorziato per-ché Dio è arrivato in tempo perrestaurare il loro matrimonio einfondere nuovo amore tra diloro.Personalmente posso dirvi cheho tanti motivi per ringraziareDio: mi ha fatto vedere il miracolo della mia famiglia

rinnovata, ha cambiato il mio cuoretriste e deluso a causa di quella

brutta esperienza vissuta in famiglia. Voglio dire a tutti coloro che vivono ohanno vissuto una storia simile alla mia,che il Signore vuole aiutarvi, è disposto arestaurare quello che noi stessi forse ab-biamo distrutto, il matrimonio, la famiglia,un’ amicizia o qualsiasi altra cosa e che ogniproblema ha solo unarisposta: Cristo! “In-vocalo e Lui ti rispon-derà”. Geremia 33:3L’unico che può aiutarti in qualsiasicirconstanza della tuavita é Colui che ti hacreato e che ti conosce prima dellatua nascita. Lui ci hadato un manualed’istruzione per la

vita, cioè la Bibbia, leggila e scoprirai dasolo che non c´è nessun altro che possacambiare la tua vita, solo Colui che èmorto sulla croce e che ha avuto la po-tenza e l’autorità di dire le parole: “Io sonola via (unica), la verità (assoluta) e la vita(eterna), nessuno viene al Padre se nonper mezzo di me”. Giovanni 14:6.Cammina su questa via, conosci questaverità e ricevi la vita eterna!Avvicinati a Lui e cerca la Sua presenza,non basta soltanto andare in chiesa esentire la predicazione, permetti a Dio dirivelarsi, inizia una relazione personale conLui come Padre e figlio, niente sarà ugualenella tua vita se nel tuo cuore farai abitarechi ti ama al di sopra di tutto.Sono molto grata a Dio per questo anno emezzo trascorso con la missione “Cristo èla Risposta” durante il quale questa comunità è diventata un’altra famiglia perme, una famiglia che in unità e amoreserve il Signore e cerca la guida del SuoSpirito in ogni cosa da farsi.In questo tempo ho avuto la benedizionedi essere usata da Dio in diversi modi e sopratutto di uscire ogni giorno per lestrade a parlare di Cristo e della Sua potenza, veramente posso dire che tuttoquello che ho vissuto qua, è speciale e importante perché come figli di Dio ci vivifica. Se ancora non hai avuto unaesperienza così ti invito a mettere in praticail comandamento di Dio di andare d’ovunquea predicare l’evangelo. Dio è fedele e vero,non dubitare e non aver paura di essereusato/a da Dio perché lo Spirito Santo èColui che prepara la via, ubbidisci al Signore e lascia la tua vita nelle Sue maniperché sia usata per estendere il Suoregno. 2 Timoteo 2:21Desidero ringraziare tutti gli anziani responsabili della tenda “Cristo è la Rispo-

sta” per l’esempio, l’incoraggiamentoe sapienza in questo tempo,

che il Signore vi fortifichie vi benedica in questo ministero, proseguiteessendo uno strumentodi Dio per raggiungerele anime nel mondo.

Con amore in Cristo!Sara Gollás

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“Sono annoiato!”

Tutti abbiamo sentito questa frase e chissà, forsel’avremo anche detta, ma credo che l’undicesimo

comandamento se ci fosse, reciterebbe così:”Non essere annoiato!”

La noia è uno stato d’impazienza, un tipo di ansietà chegenera motivazioni e azioni che non sono tipiche dellanostra natura. Viviamo in tempi in cui la gente cerca intutti i modi di fuggire dalla noia, a qualunque costo, attraverso le droghe, l’alcool, la tecnologia, gli svaghi,l’immoralità e una miriade di altre cose. La societàodierna tenta accanitamente di eludere la noia e Satanasfrutta questa situazione per distruggere ed uccidere;questo purtroppo, è vero anche per la chiesa.Alcuni anni fa, in visita al nostro gruppo nelle Filippine,ho incontrato il fratello, Allen, che mi ha chiesto di accompagnarlo su alcune isole che avevano evangelizzatoprecedentemente. Abbiamo viaggiato tutta la notte suun pullman rumoroso, puzzolente chiamato “PantrancoLiner”. Con noi viaggiavano anche moltissimi maiali egalline, per non dire che c’erano il doppio dei passeggericonsentiti dalla legge per ogni pullman! Eravamo sedutisu scomode panche di durissimo legno, la strada era pienadi buche che il pullman centrava immancabilmente unadopo l’altra per tutta la notte. Credo che non ci fosseroammortizzatori e ad ogni buca sentivo la spina dorsaleschiacciarsi dal basso all’alto, comunque questo mi haaiutato a tenere la mente lontana dagli animali e da tuttigli odori esotici che volavano liberi nell’aria. Dopo aver attraversato una giungla impenetrabile perotto ore di fila, la schiena stava per uccidermi e l’arrivo adestinazione, ancora in vita, a Naga City fu per di per séun motivo di immensa gioia. La mattina successiva abbiamo noleggiato una jeep e viaggiato per altre quat-tro ore verso San Pasqual, dove abbiamo preso un passaggio su una specie di barca per le Isole Burias. Qui sembrava che gli stessi maiali e le stesse galline delpullman stessero viaggiando con me ora, per un’altramezza giornata. I delfini saltavano tutt’intorno a noi, cosìchiesi se ci fossero anche gli squali, in risposta ricevettisolo un grande sorriso. Finalmente arrivammo alle Isole

Burias, quindi salimmo su un’altra barca questa carica diriso e, dopo un pò, finalmente arrivammo a destinazione.Sembrava un paradiso: alberi di palma, sabbia bianca egli indigeni di una tribù filippina che viveva proprio lì,molto ospitali che mi hanno subito portato dal loro capotribù. Dopo aver parlato, questi mi ha espresso l’apprezza-mento di tutta la tribù per il fratello Al e Joe Grier cheavevano parlato loro del Vangelo.Dopo aver conversato per un pò ho notato che la barchetta che ci aveva portati fin lì non c’era più, il capotribù mi disse che l’uomo ci aveva lasciato dunque chiesiquando sarebbe tornato a prenderci ma lui rispose chenon lo sapeva. Ho pensato: “Beh, non è così male qui, intrappolati su un isola paradisiaca”. Il capo ci diede unavera “capanna orientale” in cui vivere, e quando chiesidove fosse il bagno mi rispose che potevo semplicementefare tutto fuori della finestra e lasciare che il mare portassevia ogni cosa. Ho pensato: “Wow, fantastico, penso cheamerò questo posto!”Quella sera ci organizzammo per fare una riunione e pre-dicare alla tribù. Mi sentì come un vero missionario dellagiungla. Durante il giorno dormivamo sotto le palme epescavamo un pò, mentre gli indigeni la mattina lavora-vano per alcune ore tagliando cocchi per il pasto, poi tuttinuotavamo e ci sdraiavamo al sole, non c’era elettricità enient’altro che pesce e riso. Conobbi anche il figlio adolescente del capo tribù Dustine gli dissi che vivevamo in paradiso, lui mi rispose:“Cosa?! Io vorrei scappare a ovest!” Qui è un inferno! Ogni giorno è lo stesso, noci di cocco,pesce e riso! Ogni giorno fino alla fine dei giorni!” Ho pen-sato che fosse una strana risposta, finché i giorni sonopassati anche per me … La mattina presto andavo fuori sperando di vedere dinuovo la barca del riso, eventualmente anche il paradisopuò diventare noioso. Dissi ad Al che un uomo potrebbeimpazzire solo sedendo sotto gli alberi di palma tutto ilgiorno. Mi annoiai così tanto che cominciai a sognarecaffè e rumore. Potevo verificare ciò che Dustin avevadetto! Quando finalmente la barchetta arrivò corsi versola spiaggia come Robinson Crusoe pronto per lasciare il“paradiso” con tutto il mio cuore! La noia può essere una

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cosa terribile persino in un paradiso terrestre.Dio non ci ha creato per trovare il paradiso in questa vita,niente al di fuori della Sua presenza e del Suo amore colmerà il vuoto di solitudine che è dentro di noi. Anche sepensiamo di trovare qualcosa di soddisfacente non c’ènulla al di fuori del camminare nel giardino della presenzadi Dio!Mentre visitavo alcune chiese negli Stati Uniti un caro fratello mi ha invitato nella sua comunità. Era impressionante! Abbiamo ascoltato circa un’ora dilode, condotta da cantanti professionisti, uno di loroavrebbe potuto competere con Pavarotti! C’erano vari generi musicali, country, classico, e altro che io non avreipotuto identificare. Poi un fratello si fece avanti e proposealcune barzellette che provocarono l’ilarità generale peraltri quindici minuti; quindi finalmente venne il pastore epredicò come una tempesta per altri quindici. Aveva uccisoun uomo prima della sua conversione e fu rilasciato dallaprigione grazie a un miracolo. Il messaggio era centratotutto lì su ciò che aveva commesso nel passato e in prigione prima di conoscere Cristo il che ci portò tutti in ginocchio, non desidero argomentare con questo fratelloriguardo ai punti dottrinali o quant’altro! ... Nel finire un’altro fratello entrò sul palco vestito da assassino e pregò con una voce che sembrava venire diret-tamente del libro di Apocalisse, quindi le enormi porteposte all’uscita della chiesa furono aperte e più di un mi-gliaio di noi uscirono in un momento mentre si sentival’avviso di non venire per la riunione successiva al fine didar spazio ad altri. Quando l’ultimo di noi fu fuori , la portafu chiusa con un veloce suono metallico e vidi (dall’altrolato del marciapiede) un grande gruppo di persone in filaper il secondo servizio.Il mio caro fratello si girò verso di me e mi chiese:

“Come ti senti?”Risposi: “Beh, … mi sento bene.”

“Non ti senti in forma? “Non ti senti come se fossi stato in chiesa!?”

Non sapevo cosa voleva che dicessi e così esitai …“Oh no. Ero emozionato tutto il tempo” replicai.

“Ti piacerà molto di più mercoledì sera! “Ti ho già comprato un biglietto.”

“Un biglietto?” chiesi. “Sì, un biglietto, una parte della congregazione il

mercoledì va in un ristorante cinque stelledove servono aperitivi e champagne, inol-

tre c’è sempre un grande spettacolo cri-stiano con un pò di lode e adorazione

mentre mangi, sai, perstimolare l’appetito.

Non ti annoierai neppure lì!” Sembrava abbastanza preoccupato che qualcuno potesseannoiarsi in chiesa, come avrei imparato presto l’interoservizio ruotava intorno all’intrattenimento e al cacciare ildemone della noia. Sembra che viviamo in una società sempre più annoiata, enon importa quanto corriamo su e giù cercando di colmareil vuoto interiore che forse neppure siamo consapevoli diavere … e falliamo. Persino in chiesa le persone si annoiano! La gente è annoiata del lavoro, del matrimonio,dei “giocattoli” che ha accumulato (auto mobili, barche,apparecchi elettronici, ville …). C’è una sofferenza reale nella chiesa e nella società in generale. La noia è una della cause maggiori di suicidio.Molte persone sono così annoiate che non vogliono nep-pure vivere! La noia è semplicemente una mancanza disoddisfazione della vita. Se siamo in Cristo dobbiamo chiederci alcune domande importanti riguardo a dovesiamo con Dio, e se ciò ci motiva nella vita quotidiana ed èalla base delle nostre attività personali spirituali. Cosa faremo per sfuggire alla noia? Qual’ è la risposta alla moltitudine di tradizionali e annoianti servizi di culto?Cosa causa nella gente il desiderio di rompere a tutti i costiil ciclo della noia con sport estremi, pornografia, giochisenza fine e la molteplicità di partner sessuali? Chi, dopotutto, si sente ancora pieno di ansia, vuoto, solo e “annoiato da morire”. Hollywood deve produrre film sempre più eccitanti, più violenti e più immorali, in cui setutto non cambia ogni sessanta secondi perde l’attenzionedegli spettatori e tutto questo è diventato normale. Unfilm che abbia solo un buon messaggio è diventato difficilissimo da trovare oggi, semplicemente perché èconsiderato troppo noioso. Il bisogno di essere intrattenutie la voglia di esperienze sempre diverse diventerà semprepiù inteso pian piano che la società si avvicina alla fine deitempi, questa tendenza purtroppo è entrata anche nellachiesa. Un bambino mi ha detto: “sono annoiato!” è normale?Certo, perché un bambino non ha ancora sviluppato la capacità di capire che il mondo non è stato creato per ilsuo intrattenimento ed essendo un bambino è egocen-trico. Ma gli adulti, specie i cristiani adulti, dovrebberoavere la maturità di capire che la nostra vita dovrebbe es-sere un costante aroma per Dio. Vivendo così troviamo lapienezza e non c’è ragione per pensare a noi stessi. Gesùnon fu mai annoiato proprio perché era costantementeimpegnato nel fare la volontà di Suo padre. Uno dei segni della fine dei tempi è che il cuore degli uomini verrà meno ed essi correranno freneticamente adestra e a sinistra. Dopo una settimana di lavoro la gentesente di non poter sprecare il tempo in un fine settimananoioso! Pensa che meritano una notte fuori città o una se-

rata movimentata di diver-timento. Molte morti

ricorrono proprio inqueste serate di

fuga dalla noia.Come cre-

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denti dobbiamo essere incoraggiati a non seguire le incli-nazioni peccaminose e i desideri della carne per contra-stare la noia. Un fratello, che lavora nell’ambito delleimprese funebri, mi disse di essere dispiaciuto di non potervenire spesso alle riunioni sotto la tenda; mi ha detto diessere nel periodo più pieno dell’anno, così mi ha spiegatodi aver ricevuto la licenza per il trasporto delle salme dituristi tedeschi in patria. Mi ha spiegato che i turisti venutilì erano così annoiati tutto l’anno con il loro lavoro cheavevano deciso di festeggiare notte e giorno in modo sfre-nato per tutto il corso della loro breve vacanza man-giando, ubriacandosi facendo sesso e ballando adismisura, ma ad un certo punto alcuni di loro si sono resiconto che erano troppo vecchi per tenere il ritmo (alcuniveramente non erano così vecchi) e dunque non ce l’hannofatta. Lui era l’unica impresa funebre della città e dunquesi trovava sommerso di lavoro. Il risultato di questo com-battimento contro la noia è che il diavolo riesce a mandaremoltitudini di anime all’inferno. E per quale ragione? Moltisi uccidono per la paura dellanoia che li attanaglieràtornando a casa. Per-sino la percezionedella paura della noiapuò essere fatale.Molte volte l’ansietà accompagnala noia e la nostra mente èaperta agli attacchi dellapaura, della depressione edella paura che eventi ne-gativi futuri possano col-pirci. La nostra mentedovrebbe sempre esserepiena della presenza di Dio e delSuo Spirito, ma questo richiede molta più disciplina che cercare qualche diversivoal di fuori. Molti cercano di vincere la noia con programmi televisiviche possono solo addormentare o addirittura ucciderel’anima. Molti peccati sono partoriti dalla noia e dunquedobbiamo stare attenti alla serietà di questi fatti e agli ef-fetti che producono sulla nostra anima. Pensi che Adamo e Eva fossero mai annoiati prima dellacaduta? Dio ha permesso che esperimentassimo questo“vuoto divino” per una buona ragione. La gente cerca dicolmare questa mancanza con tante cose: attività, rela-zioni, intrattenimenti, alcool, cibo, droghe e una miriadedi altri diversivi. Alcuni di questi sono innocenti ma altri di-sattendono all’essenza dell’anima e percepiamo questosenso di vuoto e ci domandiamo frustrati perché mai. La spiegazione è che siamo stati creati da Dio per sentirela Sua santa presenza, proprio come Adamo e Eva checamminavano nel giardino con Dio di sera e parlavano conLui intimamente. La noia non è mai stata un problema fin-ché non è arrivato il peccato!Dio desiderava per noi e da noi una comunione intima, efinché non adempiamo questo desiderio saremo annoiati,forse di qualunque persona, oggetto o attività, ma maicon una vera comunione con Dio! La presenza consumante di Dio può essere così forte darenderci sensibili alla Sua creazione e a ciò che Egli è.Le cose più semplici come un albero, un tramonto o un

cielo blu ricamato di nuvole bianche in un giorno di solepossono riempirci e darci gioia e soddisfazione interiorefacendoci sentire completi in Dio.Pensi che ci sentiremo annoiati nella prossima vita conGesù? O credi che ci stancheremo della città di Dio e dellanuova Terra? E perché no, considerato che tutto in questavita, per quanto piacevole e bello possa esser qualcosaprima o poi diventa vecchio e annoiante, ma non è questoil caso della nuova terra e della Nuova Gerusalemme, cisarà bellezza e al di là di ogni immaginazione e sarà pro-gressiva per tutta l’eternità, perché è così che fa Dio! Saremo in grado di comunicare con il nostro nuovo corporedento come mai prima, il fratello o la sorella più annoiante sarà eternamente interessante! L’amore saràsempre emozionante come del resto è sempre il veroamore … immagina quando le persone s’innamorano …sono consumate dalle emozioni e tutto diventa così bello,il solo pensare al loro amore li emoziona e possono spen-dere ore a parlare e pensare dell’amore della loro vita. Nell’eternità esperimenteremo questo sentimento contutti e tutto. L’esperienza più emozionante sarà quella con

il nostro sposo Gesù,l’amore per eccel-lenza della nostra

anima. La noia saràuna cosa che appartiene al

passato, che non torneràmai.Avremo anche un lavoroche ci terrà occupati, masarà piacevole e gratifi-

cante, proprio come Adamo aveva responsabilitànel primo giardino, noi le avremo nel secondo. Non ci sarànoia o fatica, ma gioia costante in tutto ciò che faremo.Randy Alcorn, autore di “Cielo”, dice che forse saremo ingrado di comunicare con gli animali del regno. Ciò aiuta asuperare la noia qui sulla terra! (a volte io parlo al miocane ma non risponde mai; forse questo non sarà un problema nel Regno, chissà!). Tutto questo riguardo aun’eternità piena di gioia non è fantasia ma una realtà piùcerta di tutto ciò che conosciamo oggi. Non riesco adaspettare! Nell’ inferno invece, sarà annoiante al di là diquanto abbiamo mai esperimentato in questo mondo.Molti dicono: “Oh, sì ma tutti i miei amici saranno lì!”Forse sarà così ma non ti potranno dare compagnia; nono-stante la moltitudine di abitanti l’inferno sarà un luogomolto solitario, perché non ci sarà la presenza di Dio e lanoia sarà il più doloroso dei sentimenti che avremo maiesperimentato in tutta la nostra vita. Uno dei più noti at-tori di Hollywood di fine anni cinquanta,molto popolarenei film di cowboy e giallo, aveva reso pubbliche le sue re-lazioni amorose con le più note attrici del momento. Eraamato dall’America e da Hollywood ed era ricercato daogni ceto sociale per partecipare a eventi importanti egrandi feste. Di tutti quelli che avresti potuto pensare luisarebbe l’unico che non avrebbe avuto motivo per annoiarsi, deprimersi o sentirsi solo, ma invece era tuttequeste cose e anche di più, perciò cercava di riempire questo vuoto ubriacandosi. In questo stato si trovava questo uomo sommerso da quello che sembrava un maredi amici e che invece morì tragicamente. Il suo corpo èstato trovato in un lussuoso appartamento quando dopo

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essersi ubriacato aveva battuto la testa contro lo spigolodel tavolo ed era morto, ma peggio è che fu trovatoquando era morto da più di un mese! Ancora peggio è chefu trovato solo grazie alla donna delle pulizie! Nessuno sapeva che se ne era andato perché viveva una vita dichiaratamente peccaminosa ma segretamente annoiatodella vita stessa, solo e depresso. Questo è ciò che fa ilpeccato.Vecchiaia e solitudine costituiscono le due paure che moltitudini di persone affrontano mentre si affacciano altramonto della loro vita. Nella gioventù c’è una quantità dimovimento e divertimenti che sembrano non finire: sport,ginnastica, ritrovi, giochi di ogni genere che possono riempire temporaneamente il “vuoto”, persino illavoro e occupazioni banali possono tenere lontana la nostra mente per un po’, abbastanza per mettere da partela noia e il senso di vuoto. Tuttavia quando l’età avanzatasi avvicina il nostro corpo declina fisicamente e mental-mente. La nostra energia e coordinazione cala, non abbiamo più l’adrenalina per adempiere i compiti e laroutine. Cerchiamo di proteggerci dal decadimento edalla vecchiaia, ma alla fine questa ha la meglio e ci ferma. La noia e la depressionetormenta l’anziano in modo particolare.Parlavo con un anziano signore inpensione, il quale diceva di esserecosì annoiato tanto che cominciò apiangere mentre parlava. Untempo era un valente soldato cheaveva viaggiato in tutto il mondoda un conflitto all’altro, potevaincantarmi con tutte le sue storiedi guerra, di battaglie e di vita dasoldato. Un tempo era un bravis-simo cacciatore e outdoors-man chepraticava molti dei giochi più spericolati solo per divertirsi e aumen-tare l’adrenalina. A volte fu molto vicinoalla morte, ma si salvava all’ultimo minutograzie a un colpo ben messo in canna al suo fucile,o correndo attraverso l’erba alta per “seminare” gli ani-mali feroci. Adesso era lì davanti a me annoiato al punto dipiangere! Il suo corpo non reagiva più tanto da dargli laforza di seguire le sue avventure come in passato, e miraccontava come trascorresse otto ore davanti alla TVogni giorno! Mi disse apertamente di aver pensato al suici-dio come una via per porre fine a quella noia. Questo era ilfrutto di un uomo che aveva speso la vita vivendo per sestesso inseguendo i suoi piaceri e desideri. Al crepuscolodella vita il risultato fu la monotonia, perché la vera vitanello spirito camminando vicino al Signore è stata ignoratamessa da parte. Solo camminando, parlando e comuni-cando con Dio possiamo fuggire questa triste fine dellanostra vita terrena. Mi trovavo in casa di vecchi amici con un uomo che volevascappare, piangeva dicendo che era peggio di una prigioneed era annoiato al punto di morire nonostante fosse assi-stito nel modo migliore. Nella stessa casa ho visitato unvecchio gentiluomo che aveva una Bibbia proprio davantia sé mostrando un largo sorriso! Era conosciuto come uno che amava il Signore ed era ungrande testimone nella casa. Era raggiante di gioia e

persino in circostanze difficili di malattia, era concentratoalla presenza del Signore. In questo modo si può vincere lanoia qualunque siano le circostanze della vita.Ho chiesto a molti perché fumassero, può mai essere cosìentusiasmante uccidersi praticando un’abitudine tanto deleteria? Molti hanno risposto che lo fanno per compagnia,quando si sentono soli li aiuta a superare la noia. Lachiamano amica e li aiuta a gestire una vita che sembra seguire sempre lo stesso giro; è un frutto della noia. Alcuni assumono psico-farmaci per annebbiare la mente,altri usano droghe illegali per riempire il loro essere interiore. Sul “Time Magazine” è stato pubblicato un articolo riguardo a “Ivy League high school” a San Franciscoprescriveva quotidianamente farmaci agli studenti per aiutarli a gestire la noia in classe. Quando è stato chiestoquanti studenti se ne servissero hanno risposto il centoper cento! Non c’è fine a ciò che faremo per compiacere ilnostro essere interiore pur di uscire dalla noia. Potremosentirci bene se lavoriamo sodo e abbastanza a lungo sepensiamo che questo è il punto, più ci annoiamo, più

lavoriamo per tenerci occupati, ma non funzionacosì. Un recente quadro della situazione

indica che la maggior parte dei lavoratori soffre di noia soprattutto

sul posto di lavoro. Tutti abbiamo momenti di noia

nella vita, ma la questione èquanto sono prolungati e inche modo; la noia non deveessere un problema nella nostra esistenza come uominie donne di Dio, se riconosciamoche sta diventando un

problema spiritualmente o psicologicamente, allora

dobbiamo dinuovo raddrizzare lanostra via nella direzione giusta.

Prendi l’abitudine di riempire i momenti liberi della tua giornata non con

pensieri vuoti che portano cattivo frutto, ma infervente preghiera di ringraziamento a Dio per ciò che Egliè. Medita sull’eternità e ciò che Dio ha in serbo per noiquando saremo con Lui. Studia la Parola di Dio permettiche ti riempia completamente. Studia ciò che Dio ha dettoriguardo al Cielo e alla Nuova Gerusalemme e alla nuovaterra e medita sul fatto che non passerà molto tempoprima che tu veda il bellissimo regno di Dio e questa vitasarà solo un lontano ricordo. Riempi i tuoi noiosi momenticon Dio. Fanne un esercizio quotidiano e vedi comefunziona a meraviglia! La disciplina è il segreto.Dio conosce il numero dei tuoi giorni prima che tu sia conLui nella Sua eterna e meravigliosa presenza. I giorni sono brevi e non c’è tempo per annoiarsi sapendoche la più grande e interessante personalità dell’universo sarà presto il nostro sposo.

Che giorno meraviglioso!FRATELLO CLARK

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La morte è la Porta della VitaC’è molto di profondo in questo vecchio detto. Per l’uomoil concetto naturale di morte è una triste fine nella rovinae nel dissolvimento, e dal suo punto di vista ha ragione: lamorte come punizione per il peccato è una fine.Ma ben altro è il pensiero di Dio per la redenzione deipeccatori. Egli ha preso proprio la conseguenza peggioredella maledizione e ne ha fatto la via della gloria. Lamorte diventa un inizio anziché una fine, dal momentoche diviene il mezzo per liberare una nuova vita. Tutta lavita di risurrezione scaturisce dalla morte. E così lasperanza che si trova in queste parabole sulla morte esulla vita è per coloro che si sono rivolti a Lui per ottenereredenzione. Per quelli che non lo hanno fatto, la morteresta un tremendo, inevitabile, irrevocabile giudizio. Perloro, non c’è alcun sprazzo di luce.

La morte della CroceL’ora del trionfo della morte: quello è stato il momento incui la porta di Dio si è aperta; e a quella porta veniamovolta dopo volta a misura che le nostre vite si schiudono,e attraverso di essa passiamo, ancor qui sulla terra, allanostra gioiosa resurrezione, ad una vita sempre più abbondante, poiché ogni volta è un morire sempre più inprofondità. La vita Cristiana è un processo di liberazioneda un mondo per entrare in un altro, e “la morte” – comeè stato ben detto – “è l’unica via di uscita da un qualsiasimondo in cui ci troviamo”.

La morte è la Porta della VitaAppare così anche a noi? Abbiamo imparato a scendere,volta dopo volta, nella calma e fiducia alle sue ombre riunite, sapendo che al di la’ c’è sempre una “risurrezionemigliore?” E’ attraverso i vari stadi della crescita di una pianta, ilmettere le gemme, fare il fiore e produrre il seme chequesta lezione è giunta a me: la lezione della morte nellasua potenza liberatrice. Non si è trattato di un semplicesforzo di immaginazione, ma di una delle voci con cui Dioparla, recando forza e gioia dal Suo Luogo Santo. Non pos-siamo rintracciare il segno della croce nei primi segnali dirisveglio della primavera? In molti casi, come nel castagno,prima che una sola vecchia foglia sia caduta, si possonovedere le nuove gemme all’apice del ramoscello, formatesiin un picciuolo color rosso sangue. Nello stadio inizialedella pianta possiamo trovare questo tocco cremisi nei co-tiledoni (le foglie già formate nei semi) e nei germoglifreschi, perfino in quelli nascosti. Guarda, ad esempio,come la ghianda rompe il guscio e la neo-pianticella recagià il suo marchio di nascita. E’ con un bagliore rosso-sangueche il raggio del prisma brilla nell’oscurità, e che il solenel suo levarsi mette infuga le tenebre della

notte. Se accade questo nel regno naturale, in quellodella grazia è certo che ogni anima che voglia entrarenella vera vita deve portare fin dal principio questo sigillorosso; deve essere personalmente “cosparsa del Sangue diGesù Cristo”. Deve passare per la Porta della Croce. Asso-lutamente! La morte è l’unica via d’uscita dal mondo dicondanna nel quale viviamo. Rinchiusi in quel mondo, èvano provare a dibattersi con le proprie forze, nulla puòrevocare la sentenza “colui che pecca morirà”. L’unicascelta possibile è questa: la morte nostra sotto l’autoritàdel vecchio Adamo, nel senso completo di quella parolasecondo Dio, o la morte di un altro al nostro posto, sottol’autorità di Cristo? E’ quando arriviamo alla disperazione,quando ci sentiamo in gabbia e ci aspettiamo la condanna,che la gloria e lo splendore della via di uscita di Dio brillanosopra di noi, e in questa situazione noi ci sottomettiamo aLui. Ogni resistenza è abbattuta, mentre la fede ci avvicinaquesta verità: “Egli mi ha amato e ha dato Sè Stesso perme”. Riceviamo quell’espiazione conquistata a caroprezzo, ed entriamo nella vita non solo perdonati, ma totalmente liberati dalla condanna e giustificati.La morte alla condanna del peccato è la via

verso una vita di giustificazione.Mentre ne usciamo liberi, scopriamo che dall’altro latodella croce è veramente iniziata una nuova esistenza, eche l’amore del Crocifisso ha toccato le sorgenti più profondedel nostro essere; ci troviamo in un altro mondo, sotto uncielo aperto. “Cristo ha sofferto una volta per i peccati,lui giusto per gli ingiusti, per condurci a Dio” (1 Pietro 3:18).Qualcuno che sta leggendo sta forse cercando di divinco-larsi dalla sua vita naturale, sperando di entrare in quellaspirituale in qualche “altro modo” che non sia questa viadella Croce? E’ impossibile, così come sarebbe impossibilepassare da oggi a domani se non attraverso la notte. Latua battaglia è una battaglia contro Dio. Sottomettiti orae vieni alle Sue condizioni. L’affermazione fatta a Nicodemoè valida anche per noi oggi: “Non ti meravigliare se ti hodetto: Bisogna che nasciate di nuovo” (Giovanni 3:7). Ma sequesto passo è di benedizione per una vita in pace conLui, guai a chi si ferma lì, pensando di aver già raggiuntola meta, e finisce, per così dire, con l’avvizzire dentro ungermoglio striminzito. Lo scopo della nostra chiamata è lasantità, non la sicurezza. Da questo ne consegue che chi èsincero verso la chiamata di Dio, ben presto sentirà lapressione di un bisogno fresco di liberazione. Dentro coesistono due vite, una appena sbocciata e in progresso,l’altra forte di una crescita precedente. “La carne ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri con-trari alla carne” (Galati 5:17), e la volontà è come divisa trai due, un po’ come la linfa che in parte affluisce alle fogliedestinate a morire , e in parte ai germogli freschi. Di con-seguenza c’è la lotta di un regno diviso contro se stesso:

a volte cresce

di Lilias Trotter

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e prospera un tipo di vita, a volte l’altra; a volte combat-tono fianco a fianco finché un grido prorompe, “Me infe-lice! Chi mi libererà da questo corpo di morte”? (Romani 7:24)Di nuovo, quando tocchiamo il punto di disperazione, evediamo che i nostri sforzi per crescere alla somiglianzadi Cristo sono vani, così come quelli per venire accettatida Lui, allora si presenta di nuovo la soluzione. Poiché,gloria sia a Dio, c’è una via definitiva fuori dalla prigionedelle lotte e dei fallimenti, del peccato e poi pentimento,in cui molte anime dibattono le loro ali anche dopo averricevuto la salvezza. E quella, ancora una volta, è la viadella morte, “Infatti, noi che viviamo siamo sempreesposti alla morte, per amore di Gesù, affinché anche lavita di Gesù si manifesti nella nostra carne mortale”(2 Corinzi 4: 11). Uno stadio di morte deve venire sullapianta prima che possano spuntare e svilupparsi le nuovefoglie. Ci deve essere una scelta intenzionale per la vecchiao la nuova crescita, si deve dare spazio all’una o all’altra.La ghianda deve arrivare al punto in cui cessa di ritenere ibrandelli della vecchia esistenza, e permette che tutte leenergie vadano al nuovo germoglio. Il ramoscello deve ritirare la sua linfa dalla foglia dell’anno passato, e per-mettere che scorra alla gemma dell’anno nuovo. I botanici dicono che in autunno, attraverso lo stelo dellafoglia, si forma uno strato di cellule a parete sottile, definito “strato di separazione”. Queste schiacciano e separano le vecchie cellule, disgregandosi a loro volta,finché senza alcuno sforzo la foglia si stacca dal ramo conuna separazione netta e precisa, come fatta dalla lama diun coltello. La pianta decreta che la foglia debba morire,e i venti di Dio eseguono la sentenza. Ma dov’è la barrierache possiamo porre tra noi stessi e la nostra vecchia natura?Dov’è la sentenza di morte su cui possiamo passare? AllaCroce! E’ là, a nostra disposizione. “Il nostro vecchiouomo è stato crocifisso con lui affinché il corpo del pec-cato fosse annullato [reso inefficace] e noi non serviamopiù al peccato; infatti colui che è morto, è libero dal [do-minio del] peccato”! (Romani 6: 6).

La morte al peccato è la via per una Vita di Santità

La Croce del nostro Signore Gesù Cristo ha separato da noila vita del peccato. Come gli strati di separazione, rimaneferma come una barriera benedetta fra noi e il potere delpeccato, mentre, per fede, la “contiamo”, la consideriamolà presente. E il Suo sepolcro aperto è la via per una vitain cui la potenza della Sua resurrezione può sprigionare lasua vitalità primaverile. La volontà (linfa) è ritirata dallavecchia vita, coi suoi propositi e desideri, ed è messa adisposizione della nuova. Dall’altro lato è tutto finito. Noiteniamo fermo che ora è questa la nostra nuova vita, lasola che ha diritto di sussistere. Ci consideriamo morti alvecchio; ci consideriamo viventi al nuovo, “spogliandoci”di ciò che è stato, e “rivestendoci” di ciò che è. Facciamoun esempio pratico. Una vecchia tendenza al dubbio ealla paura vuole farsi strada nella tua anima, viva e forte.Ci sono due cose che devi fare. Chiudi la porta al dubbio,chiudi gli occhi ad esso, considerati morto a quella situazione. Poi richiama alla tua anima la tua fresca fedein crescita. Alza gli occhi al Dio nel quale credi. Confida,in faccia a qualsiasi situazione, come se quel dubbio nonfosse là. Allora la linfa, cessando di nutrire la vecchia radice,fluirà e nutrirà la nuova. Ma questo “spogliarsi del vec-chio uomo” è un atto istantaneo o un processo graduale?E’ entrambi. E’ una decisione presa una volta per tutte,

ma messa in pratica nei vari particolari giorno per giorno.Dal primo momento che lo strato di separazione cominciaa formarsi nello stelo della foglia, il destino di questa èsegnato; non ci sarà mai un cambiamento di decisione eun’inversione del processo. Ogni giorno che segue lapianta continuerà a portare avanti fermamente il suo pro-posito; “Questa vecchia foglia morirà, e la nuova vivrà”.Così è per la nostra anima. Vieni alla decisione una voltaper tutte: “Io otterrò la liberazione”! Metti la croce diCristo, col suo misterioso potere di liberazione, irrevoca-bilmente fra te e la sorgente interiore del peccato, e con-servala là, riposando quietamente nella fede. Questa è latua parte, e la devi fare tu. C’è poco o nessun progressofinché non ti decidi a lasciare la compagnia del peccatoche sai che stai coccolando, ogni peccato di pensiero, parola, azione, ogni legame con il mondo, la carne, o ildiavolo; ogni cosa sulla quale scende l’ombra di un dub-bio, poichè la luce di Dio risplende dalla Sua Parola. Devilasciare quella compagnia non attraverso varie lotte gra-duali, ma con un atto onesto di rinuncia, confermato dauna posizione di fede. E mentre fai la decisione nella misura della conoscenza che hai, devi determinare chequella sarà, da lì in avanti, l’attitudine verso tutto ciò che“non è del Padre”, man mano che la Sua luce crescente lorivelerà. Da parte Sua Dio si muoverà nella potenza dellaSua resurrezione, dal momento che la croce e la tombavuota non possono essere separate a lungo. La “leggedello Spirito della vita” può ora operare, se tu volontaria-mente lasci la presa su tutto ciò che è attaccato al vecchio;la potenza espulsiva della Sua opera interiore, ed il giocodei Suoi venti intorno, ti faranno “veramente libero”come quei freschi germogli quando le vecchie foglie sonocadute. Questo ci porta alla parte “costruttiva”, dal momento che una volta decretata la sentenza di mortesulla vecchia natura, può manifestarsi la nuova.E’ solo dopo che la morte dell’inverno ha fatto l’operasua, che il sole può estrarre da ogni pianta la sua indivi-dualità, rendendo la sua esistenza piena e fragrante. Crescere spiritualmente significa qualcosa di più che sbarazzarsi delle vecchie foglie del peccato; significa lavita del Signore Gesù sviluppata in noi. Non ha importanzase ci sentiamo totalmente incapaci verso quella Sua vitabenedetta. Una volta presenti le condizioni, la potenzainteriore dello Spirito della vita in noi, e i canali dellavecchia crescita bloccati dalla croce, il sole farà il resto.Anche se attraverso una fase di apparente assenza di vita,sterilità, o avversità, le gemme saranno portate a pienafioritura.Non “limitiamo il Santo d’Israele”, rimandando ad un lontanofuturo questa opera miracolosa della Sua potenza. Comeapparirebbe desolante in febbraio il nudo tronco di un’al-bero, se non avessimo mai visto il meraviglioso risvegliodella primavera! Guardiamo un attimo il giunco in fiore.L’apice della pianticella si apre come dal nulla, e dal mi-dollo apparentemente senza vita spuntano rigogliosi i fioridal colore bruno dorato, tanti che a malapena c’è spazio peraccoglierli. C’è qualcosa che sia troppo difficile per ac-coglierli? C’è qualcosa che sia troppo difficile per il Signore?Di cos’altro abbiamo bisogno se non che questo Dio sia ilnostro Dio? “Il fondamento di Dio rimane fermo”.Qualunque sia la grazia immediata di cui ha bisogno la tuaanima puoi, ora, credere alla Sua provvidenza, come sescaturisse direttamente dalla semplice spoglia necessità?“Tutte le cose che voi domanderete pregando, credeteche le avete ricevute, e voi le otterrete” (Marco 11:24).

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E Dio non solo può prendersi cura dell’aridità delle nostreanime per mezzo della Sua potenza vivificante, ma anchedelle nostre difficoltà, usando le cose apparentementepiù sfavorevoli intorno a noi. Osserviamo il rametto della ginestra spinosa. Nel corsodell’anno la spina si è fatta più coriacea ed affilata; arrivala primavera ma la spina non cade, né diventa più tenera.E’ là, intransigente e rigida ma, verso la sua metà, ap-paiono ad un certo punto due gemmette lanose di colormarrone, all’inizio dei minuscoli puntini, ma che finisconopoi con l’erompere fuori dalla vecchia spina in un’esplo-sione di fragrante gloria dorata! “Qualunque correzionesul momento non sembra recar gioia, ma tristezza; in seguito tuttavia produce un frutto di pace e di giustizia incoloro che sono addestrati per mezzo di essa” (Ebrei 12: 11).Non essere preoccupato se il problema non dà segni di volersene andare; è proprio quando sembra disperatamenteostinato, resistendo vivo e forte perfino nei giorni di primavera, è proprio allora che appariranno le minuscolegemme, e presto lo avvolgeranno di gloria. Prendi la situazione più difficile della tua vita, il luogo di avversitàall’interno o all’esterno, ed aspettati che tuo Padretrionfi proprio in quel punto. Proprio là Egli può condurrela tua anima a fioritura!E così la primavera produce espansione, finchè si passa dinuovo nell’ombra del Calvario, poichè la gioia di riceverenon è tutto ciò che Dio ha per noi. Al di là c’è un nuovomondo, un mondo del dare: prima a Dio in arresa, e poiagli uomini in un sacrificio gioioso.Un fiore che si fermasse alla fioritura mancherebbe di sicuroil suo scopo. Noi siamo creati per qualcosa di più del nostrosviluppo spirituale; la riproduzione, e non il semplice sviluppo, è il fine di un essere maturo; riproduzione inaltre vite. C’è una tendenza in certe persone, simile unpo’ alla coltura selettiva, di investire l’intera energianella produzione del fiore a spese del seme. I fiori curatiperché diventino perfetti, magari grandi il doppio, sonocertamente destinati alla sterilità. Ed un destino similecolpisce quell’anima i cui interessi sono tutti concentratisul proprio benessere spirituale, incurante dei cuori affa-mati e bisognosi intorno. Il fiore ideale è quello che usa isuoi doni come mezzi per uno scopo. La magnifica vesteed il profumo soave non sono per la propria gloria; sonoinvece per attirare le api e le farfalle che lo feconderannorendendolo fruttuoso. Tutto se ne può andare una voltache il lavoro è fatto: “Vi è più gioia nel dare che nel ricevere” (Atti 20: 35). Noi non siamo per accumulare, maper donare, per lasciare andare ogni cosa se solo pos-siamo avere più da dare. La pietruzza assorbe tutti i raggidi luce che cadono su di essa, ma il diamante li riflettediffondendoli in tutta la loro gloria. Ogni sua più piccolasfaccettatura è un mezzo non solo per assorbire di più,ma per diffondere di più. La bellezza incredibile dell’opalescaturisce dallo stesso processo messo in atto dentro lapietra. Il microscopio la mostra frammentata in ogni versoda innumerevoli fessure che catturano, rifrangono ed irra-diano ogni singolo raggio di luce che possono catturare.“E noi tutti, a viso scoperto, contemplando come in unospecchio la gloria del Signore, siamo trasformati nellasua immagine, di gloria in gloria, secondo l’azione del Signore, che è lo Spirito” (2 Corinzi 3: 18). Sta davanti a noiuna vera vita, con una fame per essere condivisa, per es-sere versata a Dio e spesa per gli altri; per essere dis-ponibile e offerta “per il lavoro più difficile e per i peggiori peccatori”. Ma come possiamo entrarvi? Come

possiamo uscire dalla vita egocentrica che ci vuole tratte-nere, anche dopo che il peccato ha lasciato la sua presa?Tornando alla Croce! Questo è il paradosso di Dio. Quandola accettiamo, la Croce ci libera non solo dal mondo dellacondanna e del peccato, ma anche dal potere delle coseesteriori e dalla schiavitù dell’io. Non solo ci apre la portadel mondo dell’assoluzione, ma più oltre di una nuova dimensione di resa, e quindi di sacrificio. Poichè il fineessenziale della Croce è perdere la vita per ritrovarla inquelli intorno a noi. “La morte opera in noi, ma la vita invoi” (2 Corinzi 4: 12). Questo principio è messo in atto nellapianta. Nel suo sviluppo giunge ad una nuova fase dovedeve “rilasciare”. In un primo tempo erano solo le fogliemorte, sfigurate. Ora sono i bei petali nuovi. Devono cadere, e apparentemente sembra che nessunovenga arricchito da questo spogliamento. Allo stessomodo, il primo passo nella dimensione del dare è una resanon verso gli uomini, ma verso Dio; un cedere senza risparmio ciò che abbiamo di meglio. Finché la nostra ideadi “resa” si limita a rinunciare alle cose illecite, non nestiamo afferrando il vero significato. Non è degna di quelnome, poichè “nulla di contaminato” può essere offertoal Santo. La vita data sulla Croce non era una vita di peccato.Il tesoro versato là era quello stabilito da Dio, benedettoda Dio, giusto e degno di essere custodito, solo a pattoche fosse per la salvezza del mondo!

La morte alle cose legittime è la via per una Vita di Arresa

Guardiamo il fiore botton d’oro mentre impara la sua nuovalezione. Nello stadio di gemma quelle mani in miniaturache formano il calice si stringono quasi ermeticamente suibei petali. Nel fiore giovane la loro presa si fa più elastica,allentandosi durante il giorno, ma conservando la capacitàdi contrarsi di nuovo durante un temporale o quandoscende la notte. Ma osserviamo ora il fiore maturo: le minuscole mani del calice hanno completamente lasciatola stretta. Si sono ripiegate al contrario, perdendo ognicapacità di stringersi di nuovo sui petali, lasciando così lacorona dorata libera di ondeggiare nell’aria quando vengono il tempo e il vento di Dio. Abbiamo già appreso lalezione del botton d’oro? Abbiamo tolto le nostre maniproprio dal fiore della nostra vita? Stiamo lasciando tuttele cose, perfino i tesori che Lui ha santificato, liberi,pronti per essere ceduti senza resistenza quando Egli lichiede? Non è allentando parzialmente la nostra stretta,pronti a riprenderla, che otteniamo questa fresca vittoriadel morire. La otteniamo quando rinunciamo a quella possibilità; quando le nostre mani, come quelle minuscoledel calice del botton d’oro di Dio, non solo sono tolte, mapiegate dietro la schiena in totale abbandono. Morte significa lasciare la presa, al di là di ogni possibilità di riprenderla. “...non offrirò al Signore, al mio Dio, olocau-sti che non mi costino nulla” (2 Samuele 24:24). E non ci deve sembrare strano se il Padre ci spoglia per untempo di tutto ciò che ha fatto bella la vita. Possono esserecose esteriori, benessere del corpo, agi, cultura, reputa-zione, forse amicizie, quando le nostre mani rinuncianoad afferrare qualsiasi cosa che non sia la volontà di Dioper noi. O può essere che lo spogliamento ricada sulla nostra vita interiore, e dobbiamo lasciare le terre soleg-giate del piacere spirituale per entrare uno dopo l’altronei campi di battaglia della tentazione, dove ogni nostropunto d’appoggio deve essere provato e rafforzato, dove

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finanche potrebbe sembrare che veniamo meno, finchénon ci rimanga esperienza o luogo di riposo in cielo o interra se non Dio Stesso, finché ci troviamo “gettati suDio”. Abbi fede, come i fiori, per permettere alle cosevecchie di andarsene. Adorna la Sua beatitudine, il Suo“Beato colui che non si sarà scandalizzato di me!” (Luca7:23), la beatitudine del “confidare”, anche se la devi fartua, come Giovanni il Battista, in un’ora di desolazione.Gli hai detto che vuoi Lui solo. Sei pronto a confermarequeste parole quando Lui comincia a svuotarti? E’ Dio sufficiente? Gridi ancora “mio Dio”, come lo gridò il Signore Gesù quando non Gli fu lasciato nulla, se non laCroce? Sì, una morte vera con Lui alle cose lecite è proprio un lasciar andare, come Gesù sulla Croce lasciò tutto all’in-fuori di Dio. Non possiamo arrivarci lottando, ma sempli-cemente arrendendoci, così come il corpo si arrende allamorte fisica che lo soverchia, come il calice morentecede i suoi fiori.Solo non dobbiamo abbandonarci a qualche ferrea leggedalla morsa spietata, ma alle mani del nostro Padre, come“vasi di misericordia”. E’ là che il nostro spirito soccombe,mentre veniamo resi conformi alla morte del Signore Gesù.Questo sembra troppo duro? Può qualcuno, giovane nellavita fisica o spirituale, dire “Voglio restare nella prima-vera piuttosto che andare verso quelle cose, se significanodolore e morte”. A questi giunge la voce del Maestro:“Non temere quello che avrai da soffrire” (Apocal. 2:10).Fai bene ad essere felice nei giorni del Suo aprile quandoEgli li concede. Ogni passo di crescita spirituale in noi èbuono ai Suoi occhi; Egli è il Dio delle margherite, degliagnelli e dei cuori gioiosi dei bambini! Può essere che tu non debba passare per un tale camminodi “perdita”; ci sono persone come quelle terre dove primavera ed estate si susseguono per l’intero anno, tantoche i segni dell’autunno, se arriva, si possono notare amalapena. La cosa fondamentale è rimanere ubbidientinello spirito, allora saremo pronti a lasciar passare la stagione dei fiori se Egli ce lo chiede, dopo che il sole delSuo amore ha prodotto una maggiore maturazione in noi.Allora sentiremo che cercar di trattenere quei fiori appassiti significherebbe rendere la nostra anima zoppa e paralitica. Quando Dio dice: “Dai!”, è la perdida che dobbiamo tenere!“Chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà” (Matteo 10:39). Ecco che di nuovo la morte è la porta dellavita. Non è solo un avanzare, ma un entrare; vuol dire liberare nuove energie, mentre i vecchi tesori vanno alvento come petali morenti.Non possiamo provare una consapevolezza della morte.Questo sarebbe una contraddizione in termini. Se siamoveramente passati da questo mondo a quello a venire, nonci sentiremo morti; saremo solo consapevoli di una nuovameravigliosa vita che palpita dentro di noi. La nostra consapevolezza della morte sarà in senso completamente“negativo”. Le vecchie sofferenze non ci potranno piùtoccare, i vecchi legami non ci potranno più impedire. Lanostra attuale consapevolezza sarà spostata sulla nuovaesistenza, saremo indipendenti dalla vecchia. “La morte

è stata sommersa nella vittoria!” (1 Corinzi 15:54). E una tale indipendenza è la caratteristica del nuovofiume di vita risorta che viene nella nostra anima quandoimpariamo questa fresca lezione del morire; una grandiosaindipendenza da ogni cosa terrena per soddisfare la libertàdi coloro che non hanno nulla da perdere, perchè nonhanno nulla da trattenere. Possiamo fare a meno di tutto,quando abbiamo Dio. Ma questo non è tutto. Osserva la manifestazione di abbandono del calice dellarosa selvatica man mano che il tempo passa, e l’unicacosa che l’aspetta è una perdita. L’apparenza di mutavuotezza se n’è andata. E’ stata gettata gioiosamente allespalle, poichè nello stesso momento di questa nuovamorte, una vita più ricca ha cominciato ad operare nelsuo interno; tanta morte, tanta vita. “Fratelli, io non ritengo di averlo già afferrato; ma unacosa faccio: dimenticando le cose che stanno dietro eprotendendomi verso quelle che stanno davanti”(Filippesi 3:13).I petali della graziosa rosa selvatica volati nel vento sonoquasi dimenticati nel “protendersi verso le cose chestanno davanti” ha cominciato a formarsi l’organo cheporterà il seme, il pericarpo; “creato...per portare frutto”.Sì, c’è un altro stadio che deve essere raggiunto in noi,una volta appresa la lezione dell’incondizionata arresa aDio: una vita versata per gli altri. Deve scaturire dallaresa e portare al sacrificio. “...prima hanno dato sé stessial Signore e poi a noi, per la volontà di Dio” (2 Corinzi 8:5). Ancora una volta tornando alla Croce! Se c’è un luogo incui può essere imparata questa nuova lezione, è quello!“Da questo abbiamo conosciuto l’amore: egli ha dato lasua vita per noi; anche noi dobbiamo dare la nostra vitaper i fratelli” (1 Giovanni 3:16).E’ l’amore perfetto del Calvario che deve scendere nellenostre anime. “Ma se anche vengo offerto in libazione sulsacrificio e sul servizio della vostra fede, ne gioisco e mene rallegro con tutti voi” (Filippesi 2:17). Questo dissel’Apostolo, che aveva bevuto profondamente dallo spiritodel Maestro. E ancora, “la morte opera in noi, ma la vitain voi” (2 Corinzi 4:12). “Ma non faccio nessun conto dellamia vita... pur di condurre a termine con gioia la miacorsa e il servizio...” (Atti 20:24).Il morire deve essere sempre più in profondità, poiché piùvasta e abbondante deve essere l’onda vitale liberata,non più ridotta dalla limitatezza del nostro essere, macon infinite potenzialità di moltiplicarsi in altre anime. Lamorte deve arrivare proprio alle radici della nostra vecchia natura per poter liberare la nuova vita. Alla Crocenon solo cose, ma la propria fonte!Una morte deve passare su tutto ciò che impedirebbel’opera di Dio attraverso di noi; tutti gli interessi, stimoli,energie che sono “nati dalla carne”, tutto ciò che è semplicemente umano e separato dal Suo Spirito. Solocosì la vita del Signore Gesù, nell’intensità del suo amoreper i peccatori e per i santi, può avere la sua via nelle nostre anime.

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continua nella prossima edizione

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° G R I D O D I B AT TA G L I AS e m e s t r a l e M i s s i o n a r i o d i“ C R I S TO E ʼ L A R I S P O S TA ”

Anno XX n.73 - Dicembre 2010S p e d . i n A . P. A r t . 2 C 2 0 / C

L e g g e 6 6 2 / 9 6 B e n e v e n t o C P ODir. Resp. Tina Della Cananea

° S TA M PA : T i p . G r a f i k a r t ev i a C . R u f o , 1 6 R o m a

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I contribuenti che vogliono destinare il 5per mille all’Associazione InternazionaleCristo è la Risposta Onlus, dovranno apporre la propria firma in uno solo dei riquadri, quello corrispondente alla voce:“Sostegno delle Organizzazioni non

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