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Il consulente della tua farmacia

Date post: 22-Mar-2016
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Rivista per farmacisti
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Organo ufficiale dell’Associazione Consulenti Farmacie Italiane Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, NE/VR - Bimestrale contiene I.P. In caso di mancato recapito si restituisca al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa Ancora sul trust in farmacia Entro due anni anche l’Italia potrebbe avere una propria legge Settimana di fine estate in Sardegna Convegno di aggiornamento dal 29 agosto al 5 settembre a Santa Clara I prodotti per la linea Adeguati al problema, all’età e soprattutto consigliati dal medico o dal farmacista Una situazione che va cambiata Le opportunità per la farmacia Integratori naturali per lo sport Anche gli sportivi amatoriali fanno uso di questi prodotti consulente il della tua farmacia n. 2 marzo/aprile 2011
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Page 1: Il consulente della tua farmacia

Organo ufficiale dell’Associazione Consulenti Farmacie ItalianeSpedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, NE/VR - Bimestrale contiene I.P.In caso di mancato recapito si restituisca al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa

Ancora sul trust in farmaciaEntro due anni anche l’Italia potrebbe avere una propria legge

Settimana di fine estate in SardegnaConvegno di aggiornamento dal 29 agosto al 5 settembre a Santa Clara

I prodotti per la lineaAdeguati al problema, all’età e soprattutto consigliati dal medico o dal farmacista

Una situazione che va cambiataLe opportunità per la farmacia

Integratori naturali per lo sportAnche gli sportivi amatoriali fanno uso di questi prodotti

con

sulente

il

della tuafarmacia

n. 2 marzo/aprile 2011

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per avere maggiori delucidazioni sul servizio telefonate a ICF farmacisti al n. 02 29527614o inviate una mail a [email protected]

Contabilità e consulenzagestionale di farmaciaDalla collaborazione dello Studio del Dott. Marino Mascheroni di Milanocon lo Studio Associato Bacigalupo-Lucidi e la Società Sediva di Roma

dal 1° gennaio 2011 in ICF a Milano, Corso Buenos Aires 92, è attivo un servizio completo di contabilità e consulenza gestionale di farmacia, così articolato:

GESTIONE DELLA CONTABILITÀ

Raccolta in ICF a Milano, inserimento tele-matico nella “Piattaforma Sediva” dei datidei documenti contabili della farmacia

Elaborazione dati contabili

Redazione e trasmissione alla farmaciadei modelli di pagamento per il versa-mento periodico dell’iva e degli altri tributi(irpef, irap, ici, addizionali, ecc …)

Servizio di versamento on-line dei tributi(facoltativo)

Elaborazione dei bilanci periodici e diquello annuale (consultabili in ogni casoon-line nell’area riservata del sitowww.sediva.it) e loro discussione coi no-stri consulenti in ICF

Al termine dell’anno presentazione e tra-smissione telematica della dichiarazionedei redditi (dell’iva, dell’irap, e degli even-tuali sostituti d’imposta) del titolare e/o deisoci e/o dei loro familiari e degli adempi-menti connessi (studi di settore, trasmis-sione telematica elenco clienti e fornitori edati iva) e loro discussione coi nostri con-sulenti in ICF

Assistenza nelle pratiche fiscali e nel con-tenzioso

CONSULENZA GESTIONALE

Predisposizione all’inizio anno del bilanciodi previsione gestionale della farmacia

Suddivisione degli acquisti per settoremerceologico

Evidenziazione dei margini di utile godutie loro confronto con quelli dell’anno pre-cedente e con quelli nazionali

Rendiconti mensili sulla gestione econo-mico-patrimoniale della farmacia con com-parazione dei dati delle sue vendite, dei suoiacquisti, delle sue spese con quelle dellefarmacie similari e delle medie nazionali

Segnalazioni idonee per una proficua po-litica di gestione della farmacia e confrontiperiodici sulla situazione coi nostri consu-lenti

INFORMAZIONE TELEMATICA

Notiziario giornaliero “Sediva News”

Notiziario quindicinale “Piazza Pitagora”

SERVIZIO CONSULENZIALE

Possibilità di usufruire del servizio di consu-lenze legali e fiscali di ICF

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consulente

3il consulente della tua farmacia MARZO/APRILE 2011

Sommario

IL CONSULENTE DELLA TUA FARMACIAAnno III - Numero 2 marzo/aprile 2011Organo ufficiale dell’Associazione Consulenti Farmacie ItalianePeriodicità: bimestrale

Editore: ICF Farmacisti - Corso Buenos Aires, 9220124 Milano

Direttore Responsabile: Luigi CasanovaRegistrazione del Tribunale di Milanon° 61 del 13/02/2009

Consulenti Editoriali: Marino Mascheroni, Paolo Piovesan

Redazione e coordinamento stampa:Elisa Brambilla, Loredana Sodaro

Amministrazione, Direzione, Redazione, Pubblicità e Marketing: ICF Farmacisti,Corso Buenos Aires, 92 - 20124 Milano Tel. 02 29527614 - 02 29511640Fax 02 29407035

Internet:: www.icffarmacisti.it

E-mail: [email protected]

Hanno collaboratoMarino Mascheroni, Massimo Stragliati, Silvia CosmoGustavo Bacigalupo, Paolo Piovesan,Guido Frigato,Simona Bianucci,Elisa Brambilla

Progetto grafico e impaginazioneSinergia Bovisio M. (MB)Tel. 0362 1794334

StampaLitopat spa - Bassone (Vr)

Spedizione:Poste italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46)art. 1, comma 1, NE/VR

Testata associata:

Testata volontariamente sottoposta acertificazione di tiratura e diffusione inconformità al Regolamento CSST - Certificazione Editoria Specializzata etecnica

Per il periodo 1/1/2009 - 31/12/2009Tiratura media: 16445Diffusione media: 15631Certificato CSST n° 2009-1970 del 26/02/2010Società di revisione: PKF Italiavisita il sito www.icffarmacisti.it

5 Editoriale Luigi CasanovaFarmacista-postino, una nuova mansione

6 I consumi in farmaciaMassimo StragliatiI prodotti per la linea

9 Finanziamenti Marino MascheroniL’accesso al credito per le farmacie

11 Diritto farmaceutico Gustavo BacigalupoUn caso di legittimo ricorso all’art. 104 TU

16 Diritto Marino MascheroniAncora sul Trust in farmacia

18 Farmacia Silvia CosmoI nuovi compiti

21 Informazione dall’IstitutoNotizie fiscali e professionali

30 Impresa farmacia Paolo PiovesanUna situazione che va cambiata

32 Gestione Guido FrigatoIl contratto di fornitura con il grossista

36 ConsulenzeLe risposte ai vostri quesiti

49 AIFA Elisa BrambillaFarmaci e bambini: eccesso di difesa?

51 Attività fisica Simona BianucciIntegratori naturali per lo sport

56 Notizie Pillole di salute

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della tua farmacia

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Editoriale

Cominciamo bene, siamo all’inizio d’anno e già sopra la farmacia si stanno addensando nubi più o meno fosche.Ultimamente mi ha particolarmente impressionato l’accordo firmato da Farmindustria con le Poste Italiane per organizzaresull’intero territorio nazionale il recapito a domicilio dei farmaci prescritti in ambito ospedaliero.

Occorre precisare che non si tratta solo dei farmaci di uso ospedaliero, ma anche di tutti quelli che possono essere erogati a seguitodi visite specialistiche, a pazienti cronici in assistenza domiciliare compresi quelli che rientrano nella dispensazione per conto. è unaquantità rilevanti di farmaci di uso comune e continuo. Ma perché si è voluto scardinare l’attuale filiera della distribuzione? Quali gliobiettivi, quali gli scopi? è una iniziativa che serve a migliorare la dispensazione? A favorire la salute del cittadino o è un tentativo che

mira a risparmiare sui costi della farmacia?Per tentare di comprendere il perché sono andato a rileggermi le affermazioni rilasciate per l’occasione da alcuniesponenti del mondo del farmaco.Il Presidente di Farmindustria si è così espresso: “è un servizio che si rivolge a pazienti affetti da particolari patologie…. è l’inizio di una collaborazione che va incontro alle esigenze delle imprese e dei pazienti per rispondere meglioai loro bisogni di cura e assistenza”. E l’amministratore delegato delle Poste: “le Poste Italiane mettono a disposizionela loro rete tecnologica per migliorare la qualità del servizio, permettendo agli assistiti di ricevere comodamente acasa i medicinali di cui hanno bisogno”.

Ma quali benefici! Forse per l’industria che spera in una riduzione dei costi e quindi in un maggior guadagno. Forse per le Poste chesperano di creare un nuovo carrozzone con molti incarichi di responsabilità ben retribuiti da spartire col potere politico. Certamentei costi finali complessivi saranno superiori a quelli della rete delle farmacie e soprattutto aumenteranno i disagi per gli ammalati,costretti il più delle volte a lunghe attese prima di ricevere il pacchetto del farmaco, forse avariato per una cattiva conservazione, e tal-volta costretti a recarsi a ritirarlo presso gli uffici postali, perché l’incaricato della consegna è giunto a casa quando tutti erano al lavoroo a fare la spesa.è un’iniziativa che dovrebbe far inorridire qualsiasi persona di buon senso!Invece solo Federfarma ha ribadito la propria totale contrarietà, mentre il Ministro Fazio, che si dimostra sempre più ….. amico deifarmacisti, ha espresso il suo assenso dichiarando che il personale dedicato dalle Poste a questo servizio dovrà essere “opportunamenteaddestrato”.Anche la FOFI, partecipando ad un incontro con Farmindustria, si è associata al pensiero del Ministro, dichiarando che l’accordoviene incontro a situazioni particolari, numericamente limitate, e promettendo che svolgerà un ruolo di garanzia affinché il farmacistacontinui a esercitare tutte le funzioni a lui affidate ….Purtroppo non ha precisato dove, se in farmacia o alle Poste o per strada in qualità di postino di turno!!!

Farmacista-postino,una nuova mansione

Luigi Casanova

5il consulente della tua farmacia MARZO/APRILE 2011

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I consumi in farmacia il trend delle vendite

Massimo Stragliati - Management & Marketing Consultant

Icanoni estetici del mondo contemporaneo hanno im-posto negli ultimi anni modelli di vita strettamente le-gati all’immagine esteriore della persona, e non vi èdubbio che il veicolo di diffusione più largamente, e

quasi sempre impropriamente, utilizzato sia costituito daigrandi media di comunicazione che hanno dato grande ri-salto ai miti della bellezza, della moda, del fitness e delladieta.

Pur senza voler entrare nel merito del giudizio, si deve tut-tavia osservare come i comportamenti e gli stili di vita por-tati agli eccessi abbiano condotto una consistente parte dellegiovani generazioni ad assumere comportamenti dietetici“fai da te” ossessivi e squilibrati, adottati incautamente comerimedi miracolosi e senza basilari conoscenze, come se il suc-cesso nella vita potesse essere incarnato solo da showgirls,attori ed attrici di fama, sportivi, ballerine e veline.Al contrario, l’utilizzo dei prodotti per dimagrire deve essereadeguato al tipo di problema, all'età, alla presenza di altridisturbi, a condizioni particolari, e, soprattutto, prescrittoda un medico oppure consigliato da un professionistaesperto in problemi della salute come è il farmacista. In farmacia sono disponibili due categorie di prodotti cheservono per mantenere il peso corporeo sotto controllo: ifarmaci antiobesità ed i prodotti non registrati come specia-lità medicinali.Nel primo caso si tratta di un mercato che include esclusi-vamente farmaci in classe C con obbligo di ricetta e che nel2010 ha prodotto un giro d’affari di 7,9 milioni di Euro(Fig. 1); questo segmento è in netta flessione rispetto ai due

anni precedenti in quanto sono stati ritirati tutti i prodottia base di rimonabant, cocarbossilasi, iodio, sibutramina, emetamfetamina, mentre restano in commercio quelli checontengono orlistat e tiroide secca.

6 MARZO/APRILE 2011 il consulente della tua farmacia

L’utilizzo dei prodotti per dimagrire deveessere adeguato al tipo di problema, all’età e soprattutto prescritto da un medico o consigliato da un farmacista.

Fig.1 Farmaci antiobesità elaborazione su dati IMS HEALTH

I prodotti per la linea

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7il consulente della tua farmacia MARZO/APRILE 2011

pasto, limitando al contempo il monte calorie assunte. Sono i dimagranti che bruciano grassi e zuccheri i prodotti dimaggiore successo in quanto coprono oltre il 40% del valoredi mercato, seguiti dai prodotti ad effetto multiplo e dai pastisostitutivi, mentre i restanti segmenti detengono quote mi-nori.Con la sola eccezione dei farmaci registrati che hanno ancoraprezzi decisamente alti (Fig. 3), i prodotti per perdere pesonon registrati hanno un costo al consumatore che si pone trai 12 ed i 27 Euro (meno della metà di una decina di anni fa)e l’andamento del prezzo medio è stato decisamente contrad-dittorio: nel triennio preso in esame, vediamo in notevole au-mento i “brucia grassi e zuccheri” (+45,7%) ed i riduttoridell’appetito (+56,6%), mentre le restanti categorie fanno re-gistrare incrementi più contenuti. Altre tipologie di prodottihanno, al contrario, ridotto i prezzi di vendita in modo tan-gibile (p. es. ventre piatto: -6,3%). Praticamente fermi i prezzidei pasti sostitutivi.Molto interessante l’andamento stagionale dei consumi (Fig.4). Nell’analisi effettuata si sono raggruppati insieme i pro-dotti per perdere peso e si sono confrontati questi con i pastisostitutivi: il raffronto indica chiaramente che per la primacategoria citata i consumi tendono a crescere in misura sensi-bile tra la fine dell’inverno e l’inizio dell’estate (il picco si re-gistra nel mese di Maggio) per poi scendere gradualmente finoa raggiungere il minimo che si registra nel mese di Dicembre.Diverso è invece l’andamento dei consumi dei pasti sostitutivi;l’arco di alto utilizzo è più breve ed è simile a quello dei pro-dotti per perdere peso nella prima parte dell’anno. Anche perquesta categoria il picco dei consumi si raggiunge a Maggio,salvo poi toccare i minimi nel mese di Agosto ma le vendite

Fig.3 Prodotti per la linea elaborazione su dati IMS HEALTH

Sensibilmente più consistente il valore complessivo del mer-cato degli extrafarmaci che è, invece, in costante ascesa. Nelsuo insieme, questo mercato vale oltre 113 milioni di Euro,frutto della vendita di circa 8,3 milioni di confezioni (Fig. 2)e a valori è cresciuto negli ultimi due anni prima del 14,3 esuccessivamente del 20,7%.Dopo gli evanescenti successi a cavallo del secolo (mercati af-follati da prodotti ad altissimo prezzo che duravano al mas-simo 15 mesi per poi crollare repentinamente), i cosiddettiprodotti dimagranti hanno subito un drastico riposiziona-mento al consumo, con le funzioni marketing aziendali chehanno intensamente operato nella segmentazione, diversifi-cando il claim di ogni singolo prodotto al fine di individuarenuovi e più precisi target di riferimento.Sono così nati i dimagranti con effetto “brucia grassi e zuc-cheri”, quelli per ridurre l’appetito, i drenanti che favorisconoil ricambio, quelli con effetto “ventre piatto”, oppure quelliche facilitano il transito intestinale fino a giungere a prodottiche sommano insieme più effetti. A queste tipologie si devonopoi aggiungere i cosiddetti “pasti sostitutivi” che non si pon-gono il fine di ridurre/inibire l’assorbimento di determinatesostanze alimentari, ma più semplicemente inducono il sensodi sazietà e quindi vengono utilizzati al posto di un normale

I consumi in farmacia il trend delle vendite

Fig. 2 Prodotti per la linea elaborazione su dati IMS HEALTH

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I consumi in farmacia il trend delle vendite

Consulenze e servizi amministrativi – contabili per farmacie

Per appuntamenti fuori sede contattare la segreteria

C.so Buenos Aires, 92 – 20124 Milano -Tel. 02 29527614 - 02 29511640 – Fax 02 29407035

e-mail: [email protected]

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Studio Tributariodr. Marino Mascheroni Consulente Fiscale - Consulente in Diritto Farmaceutico

Fig.4 Prodotti per la linea elaborazione su dati IMS HEALTH riprendono vigore immediatamente dopo, segno evidenteche, terminate le ferie, molti utilizzatori di questi prodottitornano all’abitudine di surrogare il pasto con un prodottoalimentare sostitutivo.E’ molto probabile che il ciclo di vita di questo particolaremercato sarà più lungo di quelli che nel passato ed a più ri-prese hanno caratterizzato l’offerta delle farmacie in quantoi prezzi sono più accessibili ed i consumatori sono più at-tenti e non si aspettano, come sovente succedeva anni fa,effetti miracolosi ad ogni costo. Resta il fatto che una corretta, adeguata e peculiare infor-mazione da parte del farmacista, unita alle raccomandazionisui regimi dietetici da adottare in concomitanza con l’as-sunzione di questi prodotti, rappresenta il sistema miglioreper non incorrere nei pericolosissimi errori accennati all’ini-zio, errori dei quali troppo spesso si è letto e sentito.

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9il consulente della tua farmacia MARZO/APRILE 2011

Finanziamenti Acquisto farmacia

M. Mascheroni – Consulente Fiscale - Studio dr. Mascheroni - Milano

L’accesso al credito per lefarmacie

L’accesso al credito bancario per le imprese sta diventandouno dei problemi più spinosi e di difficile soluzioneanche per le farmacie.

Il rapporto tra banca e farmacia non è più idilliaco come untempo, soprattutto nell’attivare finanziamenti strumentali al-l’acquisizione dell’azienda.Secondo la teoria economica più consolidata, le banche dovreb-bero tendere ad intessere relazioni informative ed operativemolto strette con le imprese, ed in particolar modo con le im-prese di piccola e media dimensione come sono le farmacie, alfine di superare i problemi di asimmetria informativa che ca-ratterizzano generalmente i rapporti fra finanziatori e impren-ditori.

Diventa quindi importante la pre-valutazione dei diversi fattorieconomici e finanziari attinenti l’attività della farmacia, speciese in fase di acquisizione, non solo deducibili dal bilancio azien-dale; la stragrande maggioranza delle farmacie italiane produceinfatti bilanci di scarna comprensione e poco dettagliati equindi presenta difficoltà nel fornire le informazioni di base ne-cessarie per poter essere valutata positivamente.Dall’altro lato, è altresì vero che senza una specifica competenzada parte dei consulenti in merito alle peculiarità del settore, isoli dati di bilancio risultano insufficienti per una corretta stimasul merito creditizio e sulla sostenibilità dello stesso. Inoltre l’accesso al credito, di fronte ad eccessive rigidità nei rap-porti con le banche, potrebbe quindi rappresentare una sortadi barriera alla compra-vendita di farmacie, con il risultato diprodurre una crescente diversificazione nelle possibilità da partedelle stesse di accedere al credito a costi contenuti o senza ga-ranzie di tipo reale (immobili).In altre parole, se per le aziende “professionali”, più dinamichee proattive rispetto al mercato, non dovrebbero presentarsi ec-cessivi problemi, per la maggior parte dei farmacisti, solo unamaggiore flessibilità nell’offerta dei prodotti e servizi, di mo-dernizzazione dell’impresa, di attenzione ai costi fissi e di riva-

lutazione dell’impresa in acquisizione, di immissione di capitaleproprio, da parte del sistema bancario può favorire la conces-sione di finanziamento.I problemi indi sono due:8Verifica dell’azienda in compravendita e valutazione dei mi-

glioramenti possibili;8Verifica della possibilità, vista la normale rilevanza dell’inve-

stimento, del sostenimento della rata di finanziamento.

Come viene valutata l’affidabilità dell’aziendada parte del settore creditizio.Ogni banca costruisce un proprio sistema di valutazione sce-gliendo normalmente tra due metodi alternativi che dovrebberoessere anche preordinati dal consulente per valutare la sosteni-bilità del finanziamento.8 Il metodo standard.8 Il metodo basato sui così detti rating interni.Il rating è in sostanza un giudizio che esprime l’affidabilità diun’azienda, e più precisamente la sua capacità di ripagare unprestito in un determinato periodo di tempo.Si tratta quindi di una valutazione sintetica del suo profilo dirischio di credito, che riassume le informazioni quantitative equalitative che la banca ha a disposizione dell’azienda, in poche

La valutazione dell’affidabilità delle Imprese dopo l’accordo di Basilea.

Page 10: Il consulente della tua farmacia

parole si tratta di prevedere per ogni singola fattispecie se il com-portamento di rimborso sarà più o meno regolare prendendo inconsiderazione soprattutto i dati di bilancio.Le informazioni desunte dai dati di bilancio devono essere giàdal consulente unitamente al cliente sottoposte ad un’analisicompleta e sistematica.I bilanci di esercizio dell’impresa consentono di analizzare la ge-stione economica finanziaria e quindi ad esempio8 Il grado di indebitamento: ossia il rapporto nella gestione di

impresa tra l’utilizzo del capitale proprio e quello provenienteda fonti di finanziamento (chiaramente ad un basso livello diindebitamento della farmacia corrispondere una migliore va-lutazione per fronte al finanziamento anche da parte dell’Isti-tuto finanziatore)

8 Il livello di liquidità, ossia la capacità di una impresa di finan-ziarsi tramite flussi di cassa generati dalla sua gestione (fattu-rato mutualista e cassetto)

8La redditività percepita dal titolare e dai soci che hanno inve-stito o investiranno nella farmacia il proprio denaro o i propribeni.

Un esempio molto semplice:Farmacia in acquisizione: fatturato €. 1.000.000,00 – merci €.100.000,00 richiesta 1.800.000 oltre le scorte.Caso A) Il Farmacista apporta capitale proprio per il 50% delvalore (900.000,00), (che analizziamo nel dettaglio) Caso B) Il Farmacista apporta Capitale proprio per il 30% delvalore (550.000,00) (caso di non fattibilità)Breve analisi di fattibilità:Ricavi €. 1.000.000,00Costo per acquisto di merci €. 720.000,00 Margine 28%Utile Lordo €. 280.000,00

Costi Fissi preventivabili 2 Dipendenti oltre il titolare €. 84mila,Locazione €. 20mila, Utenze e Assicurazioni €. 8 mila; Profes-sionista €.7 mila; neri di gestione 7 mila; Manutenzioni, pro-grammi e spese varie 20mila. Residuano 134.000,00 euro ( ecodesto esempio è relativo ad una farmacia con eccellente reddi-tività, solo una locazione maggiormente elevata o un dipendentein aggiunta la ridurrebbe di 5 punti). Caso A) Il farmacista ha necessità di un finanziamento di €.1.000.000,00 il cui costo in 15 anni è pressappoco il seguentead un tasso del 4%Rata €. 90.000,00 annua di cui inizialmente €. 50.000,00 di ca-pitale e €. 40.000,00 di interessi passivi ( i soli deducibili) -Indi €. 134.000,00 utileAmm.to acquisto (1/18 all’anno su 1.800.000) €. 100.000,00Interessi Passivi €. 40.000,00Imponibile Zero * (si pagherà qualcosa quale tassa IRAP)Residuo al farmacista €. 134.000,00Capitale e interessi €. 90.000,00Residuo non tassabile €. 44.000,00 Il primo anno il farmacista dovrà pur tuttavia pagare anche l’im-posta di registro per €. 57 mila (3%) e il magazzino, verosimil-mente indebitandosi con le banche nel breve termine.Al quinto/sesto anno anno la rata di 90.000 euro di finanzia-mento avrà una diversa composizione: 63 mila di rimborso ca-pitale ovviamente non deducibile, 27 mila di interessi deducibilicreando tale situazione fiscale 150 (utile lievemente aumentatosi auspica) – 100 (ammortamenti) – 27 interessi = utile fiscale23 mila, passando ad un regime tassato x irpef e addizionali dicirca 7 mila euro, facendo residuare al povero farmacista(150.000 – 90.000 – 7.000) €. 53.000,00. Il milione di euro immesso genera un profitto quindi di circa il5%: l’operazione appare fattibile (sempre che la farmacia possaessere rivenduta con lo stesso metodo valutativo: “vadano retroeventuali bersanate”).Nel caso B basti dire che la rata ammonta a circa €. 125.000,00contro un utile previsionale di 134.000, per dimostrare la nonfattibilità dell’investimento. Riassunto finale: La valutazione dell’investimento sull’acquisto di una farmacianon può essere basata su calcoli superficiali o solamente confi-dando sulle proprie capacità imprenditoriali, ma deve consisterein quell'attività di insieme (acquirente, professionista e finanzia-tore) che viene effettuata per verificare l'impatto che questo de-terminato progetto di investimento ha sulla struttura – lafarmacia - dove per progetto d'investimento si intende un in-sieme di attività – produttive o finanziarie – in cui l'azienda o ilprivato impegna disponibilità liquide (costo dell'investimento)con l'obiettivo di conseguire, in contropartita, un flusso di be-nefici futuri complessivamente superiori ai costi sostenuti, altri-menti il rischio non è di poco conto.

Finanziamenti Acquisto farmacia

10 MARZO/APRILE 2011 il consulente della tua farmacia

Sei regole d’oro per l’Impresa

Commissione europea per gli imprenditori, le cosiddette “Seiregole d’oro per l’Impresa”, che sono:

1. chiedi informazioni per conoscere i cambiamenti avvenuticon la revisione dell’Accordo di Basilea;

2. presentati al meglio fornendo alla banca una documen-tazione chiara e completa;

3. verifica le condizioni del prestito (es. capacità di rimborso,garanzie, durata, importo accordato, etc.);

4. monitora il tuo rating;

5. controlla la tua affidabilità nel tempo;

6. considera alternative al credito a breve termine (es. prestitia medio e lungo termine, leasing, factoring, etc.).

Fonte: Abi News, maggio 2010

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11il consulente della tua farmacia MARZO/APRILE 2011

DIRITTO FARMACEUTICO nuova sede dispensario

Avv. Gustavo Bacigalupo - Studio Associato Bacigalupo - Lucidi

Un caso di legittimoricorso all’art. 104 TUIl titolare dell’unica farmacia di un comune di 6.800 abi-

tanti, e ubicata nel capoluogo, ci chiede se può opporsi al-l’iniziativa dell’amministrazione comunale che, in fase direvisione della pianta organica, sembra fermamente orien-

tata a chiedere alla Regione l’istituzione di una seconda sede insoprannumero col criterio della distanza, da collocare in una fra-zione sita a 6 km dal capoluogo e con oltre 1.200 abitanti (chediventano circa 2.000 con la popolazione delle zone limitrofe).

Il farmacista precisa che da oltre trent’anni egli gestisce in questafrazione (collegata al capoluogo con due corse quotidiane di au-tolinee pubbliche) un dispensario farmaceutico, aperto sei oreal giorno, che ha reso un servizio sempre giudicato da tutti effi-ciente.

Sedi soprannumerarieOra, sull’art. 104 TU, e quindi sul criterio topografico (o delladistanza), ci siamo soffermati più volte e in varie sedi, andandoin qualche circostanza anche a fondo dell’argomento, e perciòbasterà qui ricordare che dall’entrata in vigore della l. 362/91questo criterio, da integrativo e/o sostitutivo, è espressamentediventato soltanto derogatorio di quello demografico; se dun-que, in particolare, fino alla legge di riordino le farmacie ruralipotevano essere istituite – per il vecchio testo dell’art. 104, cheanzi era espressamente la sola disposizione per esse applicabile –tanto “in soprannumero” (utilizzando perciò il criterio topogra-fico “in aggiunta” a quello demografico), quanto “in numero”(cioè, “in sostituzione” dell’altro), a decorrere invece da allora lefarmacie rurali possono anch’esse essere istituite con il criterioordinario (esattamente come le farmacie urbane), oltre che na-turalmente con quello topografico, ma ora quest’ultimo, se-

condo il nuovo testo, opera dichiaratamente soltanto “in derogaal criterio della popolazione” (e fermo il rispetto degli altri nuovilimiti di operatività), cosicché può oggi generare solo sedi so-prannumerarie. Inoltre, proprio la l. 362/91, riformulando il primo commadell’art. 104, ha irrigidito in modo importante gli stessi presup-posti di utilizzo di questo criterio, ancorandolo più saldamentee univocamente alla sussistenza nei fatti delle famose “condizionitopografiche e di viabilità”, e subordinandolo per di più all’os-servanza ineludibile – da parte degli esercizi istituiti in dipen-denza del suo utilizzo – di una distanza, rispetto alle “farmacieesistenti anche se ubicate in comuni diversi”, elevata da 1.000 a3.000 mt.

L’art. 104 T.U. resta una autentica norma diprotezione dell’intero sistema farmacia.

Page 12: Il consulente della tua farmacia

La Corte CostituzionaleIn ogni caso, che sia proprio questo il migliore inquadramentodell’odierno criterio topografico lo ha confermato anche la storicasentenza della Corte Costituzionale n. 76 del 28 marzo 2008(ma di decisioni “storiche” della Consulta cominciamo ad anno-verarne parecchie…), la quale, assumendo che “la sintesi tra sif-fatte esigenze (quella dei cittadini alla “continuità territoriale etemporale del servizio” e quella dei farmacisti “ad un determinatobacino di utenza”) è affidata alle scelte non irragionevoli del le-gislatore, in modo che siano garantiti sia un adeguato ambito dioperatività alle farmacie in attività, sia la piena efficienza a favoredegli utenti del servizio farmaceutico”, ha infine ritenuto “nonmanifestamente irragionevole la scelta di subordinare l’aperturadi farmacie, in deroga al criterio demografico, all’accertamentodi alcune condizioni topografiche di viabilità che, malgrado tuttele trasformazioni della viabilità e dei mezzi di trasporto, rendanodifficili o limitino l’accesso delle popolazioni interessate alle sedifarmaceutiche già operanti” (tali affermazioni sono state poi so-stanzialmente ribadite dalla Corte anche nella sentenza n.295/2009 con cui è stata censurata la legge pugliese, e che – ro-vesciando in tal modo la scelta statale, considerata infatti dallaCorte un principio fondamentale - aveva previsto per i comuni“minori” un quorum inferiore a quello dei comuni “maggiori”).Detto questo, però, l’art. 104 resta un’autentica norma di pro-tezione dell’intero sistema farmacia, che - senza una tale disposi-zione di chiusura, e comunque senza uno strumento salvificocome il criterio topografico - rischierebbe persino di implodere,come è vero che un rimedio ultimo come questo è contemplatopressoché in tutti gli ordinamenti assimilabili al nostro.Certo, non si può escludere che il legislatore del prossimo rior-dino (se mai vi sarà un prossimo… riordino) finisca per riunirein uno soltanto (1:4000, 1:3500, o giù di lì) i due attuali rapportilimite farmacie/abitanti (1:5000 e 1:4000), senza quindi più di-stinguere tra comuni “maggiori” e “minori” e prevedendo unapari “densità” di farmacie negli uni e negli altri; anche in tale eve-nienza, tuttavia, un criterio derogatorio di quello demografico -almeno per certe zone particolarmente disagiate - crediamo sa-rebbe del tutto irrinunciabile.

Il casoMa il caso descritto nel quesito posto da quel titolare di farmaciasembra curiosamente l’esempio, quasi di scuola, di uno straordi-nario concorso di tutti i presupposti legali per il ricorso al criteriotopografico, perché qui abbiamo alcune frazioni che contanocomplessivamente 2000 abitanti (un numero perciò cospicuo, ecomunque la frazione più consistente, dove infatti è attualmentein funzione il dispensario, ne ha oltre 1200), sono lontane circa6 km (il doppio della distanza, per così dire, “minima”) dallafarmacia più vicina e sono per di più mal servite dai mezzi pub-blici di trasporto che le collegano al capoluogo.

Temiamo, pertanto, che sia difficile contrastare l’istituzione diuna seconda sede soprannumeraria, che però – per sottrarsi acensure – sarà verosimilmente collocata sul territorio appuntonella zona dove risiedono e gravitano gli abitanti di quelle frazionilontane 6 km dal capoluogo e quindi dall’unica farmacia esistentein loco.è sempre possibile, evidentemente, che il Comune (o anche l’Asl)prima, e/o la Regione poi, commettano errori procedimentali otrascurino di esplicitare in modo adeguato le ragioni in fatto(quelle che abbiamo appena visto) che possono facilmente giu-stificare l’utilizzo del criterio derogatorio; ma ormai quelle am-ministrazioni pubbliche sono generalmente abbastanza “erudite”e sanno bene come evitare i fulmini del Tar, senza necessità chei loro funzionari siano eccelsi amministrativisti.Né può giovare più di tanto, come il quesito sembra invece as-sumere, il servizio pur efficiente (tanto da non provocare lamen-tele) assicurato per così lungo tempo alla popolazione di quellazona dal dispensario gestito con intensità sempre crescente dal-l’unica farmacia, perché anche il migliore dei dispensari non èminimamente equiparabile – nell’assetto di diritto positivo equindi ex lege – alla peggiore delle farmacie.

Presidi di primo e di secondo gradoLa farmacia, infatti, è tuttora l’unico presidio farmaceutico per-manente e di primo grado previsto da sempre nel nostro paesecome in quasi tutti i paesi del mondo; gli altri – il dispensario(sia ordinario che stagionale), la farmacia succursale, la proiezionetoscana e il presidio farmaceutico di emergenza (p.f.e.) siciliano– sono anch’essi tutti strumenti del servizio farmaceutico terri-toriale ma sono permanenti soltanto subordinatamente al persi-stere nel tempo delle condizioni istitutive (peraltro diverse perognuno di essi) e inoltre meramente sussidiari (cioè integrativi oprovvisoriamente sostitutivi, ma anche qui non allo stesso modo)della farmacia.Pertanto, riprendendo alcune nostre notazioni pubblicate proprionel numero scorso della Rivista, l’istituzione di questi presidi disecondo grado – tutti coerentemente affidabili in gestione sol-tanto a titolari di farmacia, ma pure coerentemente incedibili aterzi perché, sotto il profilo pubblicistico (e diversamente dal ver-sante civilistico), non sono “pertinenze” dell’esercizio affidatario- presuppone indefettibilmente, prima di tutto nella normascritta, che il numero e/o la distribuzione sul territorio delle far-macie siano contingentemente (cioè, al momento dell’istituzionedel presidio) inidonei a garantire un’offerta di medicinali corri-spondente, pienamente o almeno sufficientemente, alla domandadell’utenza.E tale inidoneità - che quindi è più o meno temporanea e solocasualmente può essere permanente - può derivare dal consistenteincremento demografico in certe località e in certi periodi del-l’anno (ecco la farmacia succursale o il dispensario stagionale), o

12 MARZO/APRILE 2011 il consulente della tua farmacia

DIRITTO FARMACEUTICO nuova sede dispensario

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DIRITTO FARMACEUTICO nuova sede dispensario

dall’inesistenza o mancata apertura, quale ne sia la causa, della“farmacia privata o pubblica prevista dalla pianta organica” (è ilcaso del dispensario ordinario, istituito, rispettivamente, primae dopo la l. 362/91), o dalla carenza, come dice l’art. 17 della l.r.Toscana n. 16/2000, dei “requisiti per aprire una farmacia ai sensidella normativa statale” (e siamo naturalmente alla proiezione),oppure, infine, dal disagio degli abitanti di una certa località di-pendente dalla chiusura del dispensario a seguito proprio dellalegge di riordino oppure del trasferimento in altro centro abitatodella farmacia rurale ivi prima esistente (l.r. Sicilia n. 4/03 e n.9/04 per i p.f.e.).

La nuova sede chiude il dispensarioMa quando le esigenze dell’assistenza farmaceutica sul territoriosi rivelino, secondo il modello quali-quantitativo determinatodall’apprezzamento discrezionale della p.a. (e quindi costante-mente soggetto, nel tempo, a (ri)valutazioni), non (ovvero, nonpiù) soddisfatte adeguatamente dal servizio – soltanto integrativoe/o provvisoriamente sostitutivo, come detto, della farmacia –reso dal presidio sussidiario sinora funzionante nella zona, la pree-sistenza in loco di quest’ultimo non può di per sé ostacolare l’isti-tuzione di un nuovo presidio di primo grado, e permanente toutcourt, come la farmacia, sempreché ne ricorrano evidentementei presupposti legali.Alla concreta attivazione di quest’ultima (se non proprio alla

mera sua istituzione), perciò, il dispensario, la succursale, la pro-iezione e il p.f.e. saranno oggetto di un provvedimento (pur setalora implicito) di revoca e costretti alla chiusura; è vero chequalche profilo valutativo in più può essere forse necessarioquando si tratti di una succursale o di una proiezione o anche diun dispensario istituito (come nel quesito) prima della l. 362/91,ma, nonostante qualche sporadica decisione un pò oscura delgiudice amministrativo (specie con riguardo proprio al dispen-sario ante ’91), a noi pare che anche in queste evenienze il destinodel presidio sia segnato. Piuttosto, se abbiamo ben compreso, nel caso descritto il comuneè caratterizzato da un certo incremento demografico che, se fosseproprio così, potrebbe presto trascinare il numero degli abitantial fatidico limite di 7.500, rendendo per ciò stesso istituibile unaseconda sede farmaceutica “in numero”, perché l’unica sopran-numeraria eventualmente esistente nella p.o. – quella cioè pa-ventata nel quesito – non potrebbe (salvi imprevedibili nuoviscenari topografici e/o demografici sul territorio) impedire ilcorso ordinario del criterio demografico, né sarebbe “riassorbi-bile” in quest’ultimo ai sensi del secondo comma dell’art. 104TU. E, una volta assicurata la migliore assistenza farmaceutica inquelle frazioni distaccate per effetto appunto della farmacia isti-tuita con il criterio topografico, questa (ipotetica e futura) terzasede rischierebbe di essere collocata proprio nel capoluogo.

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16 MARZO/APRILE 2011 il consulente della tua farmacia

M. Mascheroni – Consulente Fiscale - Studio dr. Mascheroni - Milano

Ancora sul Trust infarmaciaRiprendo dopo due anni a confidare in una radicale mo-

difica legislativa degli articoli 7 e 8 della Legge362/1991 in tema di titolarità di farmacia e di succes-sione, nella sempre più marcata convinzione che il ter-

mine “bersaniano” biennale per l’avente causa di intestarsi lafarmacia o quota di essa in caso di successione è ovviamente ri-servato a chi ha già un erede titolato e abilitato, sbarrando le portea casi sempre frequenti che meriterebbero maggiore tutela nellaconservazione della farmacia azienda di famiglia: si pensi all’eredeminore, all’erede studente di farmacia: i due anni a nulla valgonoe una simile previsione certamente non ha alcun senso e deve es-sere portata velocemente a modifica confidando in una maggiorepossibilità o volontà di interlocuzione tra rappresentanti di far-macie e mondo politico.

D’altra parte è paradossale che il 2 gennaio 2011 è stato emessoun decreto legislativo con carattere d’urgenza per la disciplinadella pesca subacquea a scopo ricreativo, laddove i disegni di leggisul riordino del servizio sanitario farmaceutico o sono dei capestrioppure giacciono da mesi senza interventi e leggendoli verrebbevoglia di dire “meglio cosi’”.

La rinnovata attenzione sullo strumento del trustDel trust in farmacia molto si è parlato, e in questo periodo rie-merge l’attenzione su codesto istituto, in quanto entro due annianche l’Italia potrebbe avere una propria legge civilistica in temadi trust e gli operatori professionali potrebbero finalmente sgan-ciarsi dalla fastidiosissima necessità di applicare a questi strumentila legge di uno Stato straniero che si sia dotato di un’apposita le-gislazione in materia.Il disegno di legge comunitaria per il 2010 contiene infatti la de-lega al Governo per approvare, inserendola nel codice civile (nel

Libro IV, quello appunto in tema di contratti), la disciplina delcosiddetto "contratto di fiducia" e cioè il contratto con il quale "ilfiduciante trasferisce diritti, beni o somme di denaro specifica-mente individuati in forma di patrimonio separato ad un fiducia-rio che li amministra, secondo uno scopo determinato, anchenell'interesse di uno o più beneficiari determinati o determinabili".Questa definizione indica con chiarezza che l’istituto preconizzatoè un vero e proprio trust, se non fosse che, con un po’ di forzatura,viene denominato “fiducia” (inoltre, il trustee viene chiamato “fi-duciario” e il disponente “fiduciante”) e che è immaginato comeun “contratto”: con ciò, il trust all’italiana rischia peraltro di par-tire zoppo, perché, da un lato, utilizzando il termine “fiducia” sicompie una inutile confusione con il contratto di mandato fidu-ciario, che regola i rapporti tra il fiduciante e la società fiduciariae che non ha nulla di segregativo (ciò che è invece il dato salientedel trust); e perché, d’altro lato, il trust negli ordinamenti d’ori-gine, e cioè quelli anglosassoni, che fanno plurisecolare scuola suquesta materia, è tutto meno che un “contratto”. Va peraltro rimarcato che nella legge delega vengono previsti, ac-canto alla “fiducia” istituita per "contratto", anche quella chenasca da apposita disposizione testamentaria nonché i casi (questaprevisione è invero very british) in cui "gli effetti del contratto difiducia possono derivare dalla sentenza del giudice".

Una sintesi della relazione alla secondagiornata del convegno ICF di Madonna diCampiglio.

Diritto Contratto di fiducia

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17il consulente della tua farmacia MARZO/APRILE 2011

Diritto Contratto di fiducia

Ben tuttavia, come afferma un noto studioso in materia (il Bu-sani), il disegno di legge delega prevede inoltre tutta un’altra seriedi caratteristiche che fanno di questo "contratto di fiducia" untrust “vero e proprio”.E’ infatti, ad esempio, disposto che: 8 vengano sanciti, quali effetti del "contratto", la separazione

patrimoniale, la surrogazione del fiduciario nonché l'opponi-bilità del "contratto" ai terzi e ai creditori mediante idoneeformalità pubblicitarie riguardanti i diritti e i beni che costi-tuiscono oggetto della fiducia;

8 venga escluso, qualora il fiduciario sia una persona fisica, chei diritti e i beni oggetto del rapporto siano parte della comu-nione legale tra coniugi o cadano in successione;

8dettare norme di coordinamento con la disciplina fiscale vi-gente in materia di trust;

Tutto ciò può apparire positivo in materia di legislazione farma-ceutica qualora, una volta disciplinata la materia, la si possa ap-plicare anche alla farmacia e non se ne vedrebbero oggi materiedi opposizione.Riassumo senza entrare specificatamente nella disciplina giuridicafacendo cenno ad un’auspicata e auspicabile attrazione dell’isti-tuto nella normativa della farmacia privata.Il trust (letteralmente "affidamento") è come si diceva, un istitutodel sistema giuridico anglosassone di common law, sorto nell'am-bito della giurisdizione di equity, che serve a regolare una molte-plicità di rapporti giuridici di natura patrimoniale (isolamento eprotezione di patrimoni, gestioni patrimoniali controllate ed inmateria di successioni, pensionistica, diritto societario e fiscale).

Le varie posizioni giuridiche del trustNon esiste un rigido ed unitario modello di trust, ma tanti pos-sibili schemi che è possibile costruire in vista di una finalità ul-tima da raggiungere. I soggetti del trust o, più correttamente, le"posizioni giuridiche", sono generalmente tre: 8una è quella del disponente (o settlor o grantor), cioè colui che

promuove/istituisce il trust. (per la farmacia dovrebbe essereil titolare di essa o di partecipazioni in società titolari).

8La seconda è rappresentata dall'amministratore/gestore (tru-stee) (un farmacista di fiducia che possa gestire e ammini-strare la farmacia). Il disponente intesta i beni (la farmacianel caso nostro) all'amministratore, il quale ha il potere-doveredi gestirli secondo le "regole" del trust fissate dal disponente.

8La terza è quella del beneficiario (beneficiary), espressa o im-plicita (nel nostro caso il figlio minorenne o meno che siaavviato e si avvierà agli studi di farmacia).

8Posizione eventuale è quella del guardiano (protector). Avendo riguardo alla sua struttura, il trust può considerarsi come:8 trust “di scopo”, se funzionale al perseguimento di un deter-

minato fine (es. il trust di garanzia)8 trust “con beneficiario”, quando i beni in trust vengono ge-

stiti nell’interesse di un determinato soggetto.Il beneficiario, che nel nostro caso è il figlio non ancora farma-cista, può essere “beneficiario di reddito” e godere delle utilitàdei beni in trust (ad esempio, percepire periodicamente dellesomme) e anche “beneficiario finale” dei beni che gli verrannodevoluti al termine del trust, una volta che abbai acquisito i titoliabilitativi.Il trust, lo ricordiamo, non ha una disciplina civilistica interna,ma trova già oggi tuttavia legittimazione a seguito dell’adesionedell’Italia alla Convenzione dell’Aja del 1°luglio 1985, resa ese-cutiva con legge 16 ottobre 1989, n. 364 e in vigore dal 1° gen-naio 1992.Ora ben si può comprendere, senza entrare nel dettaglio che ri-chiederebbe un’analisi giuridica ben più approfondita, la legitti-mazione di codesto istituto anche nell’assetto del dirittofarmaceutico farebbe superare la rigidità della legislazione farma-ceutica che impone l’obbligatorietà della cessione dell’azienda ca-duta in successione se entro 2 anni l’avente causa non abbiaacquisito i titoli. Ci si opporrà che l’amministratore non è titolare dell’azienda equindi vi è una lesione dei principi generali che prevedono l’in-scindibilità del diritto di esercizio e dell’azienda? Ma il fulcro della disciplina è che ci sia effettivamente una ces-sione completa dei beni attribuiti al Trustee. In tal modo il Tru-stee diviene effettivamente proprietario con il vincolo, con il solovincolo di esercitare il diritto di proprietà rispettando le lineeguida dategli dal Settlor nell’atto costitutivo ed a tutela dei be-neficiari. Inoltre l’operazione ad oggi è esente da imposte indirette comeafferma la circolare 48/e del 2007 che riporto in sintesi nel ri-quadro sopra.è una battaglia da portare avanti che quale fatto prodromico, agiudizio di chi scrive dovrebbe essere ove vi sia la possibilità ilconferimento della farmacia in società, ritenendo più facilmenteapplicabile l’istituto a tale realtà giuridica.

ASPETTI FISCALI DEL TRUST

Ove il trasferimento in trust abbia ad oggetto un’azienda, ilrelativo profilo fiscale deve essere esaminato alla luce del di-sposto dell’articolo 58, comma 1, del TUIR che esclude il rea-lizzo di plusvalenze in caso di trasferimento d’azienda percausa di morte o per atto gratuito; in tal caso l’azienda è as-sunta ai medesimi valori fiscalmente riconosciuti nei confrontidel dante causa. La ratio della norma consente di ritenereche, nel caso di trasferimento dell’azienda in trust, si conservila neutralità fiscale a condizione che il trustee assuma l’aziendaagli stessi valori fiscalmente riconosciuti in capo al disponente.Nel caso di beni diversi da quelli relativi all’impresa, il trasfe-rimento al trust, in assenza di corrispettivo, non genera materiaimponibile ai fini della imposizione sui redditi, né in capo aldisponente non imprenditore né in capo al beneficiario.

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18 MARZO/APRILE 2011 il consulente della tua farmacia18 MARZO/APRILE 2011 il consulente della tua farmacia

Avv. Silvia Cosmo – Studio legale Cavallaro Duchi e Lombardo

La farmacia dei serviziRisale al 18 giugno 2009 l’importante legge n. 69 di

“delega al Governo in materia di nuovi servizi erogatidalle farmacie nell’ambito del Servizio Sanitario na-zionale” recante i principi e criteri direttivi nel rispetto

dei quali l’Esecutivo ha adottato il successivo decreto legislativon. 153 del 3.10.2009.In attuazione dell’art. 11 della L. 69/2009 e nel rispetto dei criterie dei principi ivi enunciati, con il d.lgs. 153/2009 finalizzato all’“individuazione di nuovi servizi a forte valenza socio-sanitariaerogati dalle farmacie pubbliche e private”, il Governo ha prov-veduto alla definizione dei “nuovi compiti e funzioni assistenziali”delle farmacie pubbliche e private operanti in convenzione con ilservizio sanitario nazionale.

I nuovi serviziIn sintesi i nuovi servizi assicurati dalle farmacie, nel rispetto deipiani socio-sanitari regionali e previa adesione del titolare, con-cernono:8 la partecipazione delle farmacie al servizio di assistenza domi-

ciliare integrata, attraverso: 1) la dispensazione e la consegnadomiciliare di farmaci e dispositivi medici necessari; 2) la pre-parazione, nonché la dispensazione al domicilio delle misceleper la nutrizione artificiale e dei medicinali antidolorifici, 3)la dispensazione per conto delle strutture sanitarie dei farmacia distribuzione diretta; 4) la messa a disposizione di operatorisocio-sanitari, di infermieri e di fisioterapisti, per la effettua-zione, a domicilio, di specifiche prestazioni professionali ri-chieste dal medico di famiglia o dal pediatra di libera scelta.

8 La collaborazione delle farmacie alle iniziative finalizzate a ga-rantire il corretto utilizzo dei medicinali prescritti e il relativomonitoraggio.

8 La erogazione di servizi di primo livello, attraverso i quali lefarmacie partecipano alla realizzazione dei programmi di edu-

cazione sanitaria e di campagne di prevenzione delle principalipatologie a forte impatto sociale.

8La erogazione di servizi di secondo livello rivolti ai singoli as-sistiti, anche avvalendosi di personale infermieristico e preve-dendo anche l'inserimento delle farmacie tra i punti forniti didefibrillatori semiautomatici.

8L'effettuazione, presso le farmacie, nell'ambito dei servizi disecondo livello di cui alla lettera d), di prestazioni analitichedi prima istanza rientranti nell'ambito dell'autocontrollo, re-stando in ogni caso esclusa l'attività di prescrizione e diagnosi,nonché il prelievo di sangue o di plasma mediante siringhe odispositivi equivalenti.

8La effettuazione di attività attraverso le quali nelle farmacie gliassistiti possano prenotare prestazioni di assistenza specialisticaambulatoriale presso le strutture sanitarie pubbliche e privateaccreditate, e provvedere al pagamento delle relative quote dipartecipazione alla spesa a carico del cittadino, nonché ritirarei referti relativi a prestazioni di assistenza specialistica ambu-latoriale effettuate presso le strutture sanitarie pubbliche e pri-vate accreditate.

Nell’individuare le nuove “funzioni assistenziali” che le farmaciesono chiamate ad assicurare, il legislatore delegato ha riservato asuccessivi decreti ministeriali la disciplina dettagliata 1) delle “ul-

Una prima lettura del decreto ministeriale16 dicembre 2011 sulle prestazioni anali-tiche di prima istanza.

Farmacia i nuovi compiti

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19il consulente della tua farmacia MARZO/APRILE 2011

Farmacia i nuovi compiti

teriori prestazioni necessarie allo svolgimento dei nuovi compitidelle farmacie” nell’ambito dei compiti riservati agli operatorisocio sanitari messi a disposizione dalla farmacia (art. 1, lett. a)n. 4); 2) dei “limiti e delle condizioni” stabiliti per l’effettuazionepresso le farmacie di prestazioni analitiche di prima istanza rien-tranti nell’ambito dell’autocontrollo; 3) delle “modalità, regoletecniche e misure di sicurezza” per la prenotazione delle presta-zioni di assistenza specialistica ambulatoriale, per il relativo pa-gamento e per il ritiro dei referti e infine 4) dei criteridell’adesione delle farmacie pubbliche ai nuovi servizi.

Decreto sulle prestazioni analitiche di primaistanzaSulla Gazzetta Ufficiale n. 57 del 10 marzo 2011 è stato pubbli-cato il decreto del Ministero della salute 16.12.2011 che entreràin vigore il prossimo 25 marzo 2011 e che contiene la disciplinadei “limiti e delle condizioni delle prestazioni analitiche di primaistanza”, rientranti nell'ambito dell'autocontrollo ai sensi dell'ar-ticolo 1, comma 2, lettera e), e le indicazioni tecniche relative aidispositivi strumentali ai sensi dell'articolo 1, comma 2, letterad) del decreto legislativo n. 153 del 2009.Il decreto prescrive che per prestazioni analitiche di prima istanzamediante l'utilizzo di dispositivi per «test autodiagnostici», de-vono intendersi “i test che in via ordinaria sono gestibili diretta-mente dai pazienti in funzione di autocontrollo a domicilio,ovvero in caso di condizioni di fragilità di non completa auto-sufficienza, possono essere utilizzati mediante il supporto di unoperatore sanitario, presso le farmacie territoriali pubbliche e pri-vate”. è, invece, ribadito il divieto di utilizzo in farmacia di ap-parecchiature che prevedano attività di prelievo di sangue o diplasma mediante siringhe o dispositivi equivalenti e, in ognicaso, l'attività di prescrizione e diagnosi (art. 1).In particolare, per l’effettuazione delle prestazioni analitiche diprima istanza sono utilizzabili i dispositivi medici per test auto-diagnostici destinati ad effettuare:8 test per glicemia, colesterolo e trigliceridi; 8 test per misurazione in tempo reale di emoglobina, emoglo-

bina glicata, creatinina, transaminasi, ematocrito; 8 test per la misurazione di componenti delle urine quali acido

ascorbico, chetoni, urobilinogeno e bilirubina, leucociti, ni-triti, pH, sangue, proteine ed esterasi leucocitaria;

8 test ovulazione, test gravidanza, e test menopausa per la mi-sura dei livelli dell'ormone FSA nelle urine;

8 test colon-retto per la rilevazione di sangue occulto nelle feci.Il predetto elenco sarà periodicamente aggiornato con successividecreti del Ministero della salute (art. 2).Nell’ambito delle prestazioni di secondo livello rivolte ai singoliassistiti di cui all’art. 1 , comma 2 lett. d) d.lgs. 153/2009 sono,invece, utilizzabili presso le farmacie i seguenti dispositivi stru-mentali:

8dispositivi per la misurazione della capacità polmonare tramiteauto - spirometria;

8dispositivi per la misurazione con modalità non invasiva dellasaturazione percentuale dell'ossigeno;

8dispositivi per il monitoraggio con modalità non invasive dellapressione arteriosa e dell'attività cardiaca in collegamento fun-zionale con i centri di cardiologia accreditati dalle Regioni sullabase di specifici requisiti tecnici, professionali e strutturali;

8dispositivi per consentire l'effettuazione di elettrocardiogrammicon modalità di telecardiologia da effettuarsi in collegamentocon centri di cardiologia accreditati dalle Regioni sulla base dispecifici requisiti tecnici, professionali e strutturali;

8 dispositivi semiautomatici per la defibrillazione.Anche il predetto elenco sarà periodicamente aggiornato con de-creto del Ministero della salute e, per l’utilizzo dei dispositivi pre-detti, il Ministero della salute adotterà delle linee guida alle qualile farmacie saranno tenute ad adeguarsi (art. 3).

Spazi dedicati e responsabilità dei vari operatoriAi servizi citati le farmacie dovranno riservare “spazi dedicati eseparati dagli altri ambienti”, che consentano l'uso, la manuten-zione e la conservazione delle apparecchiature dedicate in con-dizioni di sicurezza, nonché l'osservanza della normativa inmateria di protezione dei dati personali (art. 4, c. 1).Per quanto attiene ai soggetti coinvolti nei nuovi servizi, le atti-vità erogate presso le farmacie dovranno essere effettuate “nei li-miti dei rispettivi profili professionali, nonché nel rispetto dellealtre disposizioni di legge, e sotto la vigilanza dei preposti organiregionali” (art. 4, c.2).Inoltre, il farmacista titolare o il direttore responsabile della far-macia dovrà definire in un apposito documento, conservato inoriginale presso la farmacia e inviato in copia all'ASL territorial-mente competente, i compiti e le responsabilità degli infermierio degli operatori socio-sanitari che forniranno il supporto all'uti-lizzazione delle strumentazioni necessarie per l'esecuzione delleanalisi, nel rispetto dei rispettivi profili professionali (art. 4, c 3).A rimarcare ulteriormente le specifiche responsabilità di ciascunoperatore incaricato delle nuove attività erogate in farmacia, ilpersonale sanitario addetto al supporto dell'esecuzione degliesami dovrà essere in possesso delle conoscenze necessarie perl'esecuzione dei test, per le operazioni che consentano un correttofunzionamento dei sistemi in uso, per la eventuale manutenzionestrumentale delle apparecchiature, e dovrà partecipare a corsi diaggiornamento professionale relativi all'utilizzo delle tecnologieadoperate, con cadenza almeno triennale (art. 4, c.4).La responsabilità del farmacista titolare o del direttore responsa-bile della farmacia, atterrà, invece, alla “corretta installazione emanutenzione dei dispositivi utilizzati, secondo le indicazionifornite dal fabbricante” rispondendo altresì “della inesattezza deirisultati analitici, qualora questa sia dovuta a carenze nella instal-

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lazione e manutenzione delle attrezzature utilizzate” (art. 5).Graverà sul farmacista anche l’obbligo informativo: di esporrenei locali della farmacia, in modo chiaro e leggibile, l'indicazionedelle tipologie di prestazioni analitiche disponibili agli utenti,erogabili nell'ambito degli accordi regionali correlati all'accordocollettivo nazionale; di mettere a disposizione dell'utente il di-spositivo per «test autodiagnostico» fornendo i suggerimenti ido-nei all'impiego; e di indicare all'utente, prima dell'esecuzionedell'esame, la differenza tra un test di prima istanza ed un'analisisvolta normalmente in un laboratorio autorizzato avendo curaaltresì di informare il cittadino utente che i risultati dei test de-vono essere verificati con il medico prescrittore, che indicherà leopportune iniziative terapeutiche (art. 6 ).

I compiti e controlli regionaliSpetterà, invece, alla Asl territorialmente competente vigilaresulla corretta applicazione del decreto ministeriale in oggetto,nelle more dell’adozione di specifiche modalità di controllo daparte delle Regioni.Infine, per quanto riguarda la remunerazione dei nuovi servizi,

fermo restando che l'attivazione e l'effettuazione degli stessi nonpotrà comportare oneri aggiuntivi per la finanza pubblica e cheeventuali prestazioni al di fuori dei limiti di spesa indicati dagliaccordi regionali saranno a carico del cittadino che le ha richieste,il decreto riserva all'accordo collettivo nazionale di fissare “ i prin-cipi ed i criteri per la determinazione della remunerazione, daparte del servizio sanitario, dell'attività assistenziale di cui al pre-sente decreto, da applicarsi nei correlati accordi di livello regio-nale”(art. 8, c. 1).è rimessa altresì all'accordo collettivo nazionale la definizione deiprincipi e dei criteri in base ai quali i correlati accordi regionalifisseranno i requisiti minimi di idoneità dei locali della farmacianel cui ambito le prestazioni saranno erogate. Fino all'entrata in vigore della convenzione i requisiti minimi deilocali saranno quelli previsti dalle vigenti disposizioni di legge(art. 8, c.2).Il decreto ministeriale in oggetto ha dunque dato il via alla disci-plina di dettaglio di alcuni dei nuovi servizi in farmacia e si puòconvenire che l’attivazione di essi rafforzerà senz’altro il ruolo ela funzione delle farmacie nei confronti del cittadini e del SSN.

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21il consulente della tua farmacia MARZO/APRILE 2011

Informazione dall’Istituto

Notizie fiscaliDa SEDIVA NEWS

SanzioniCollaboratori familiari non farmacisti: riducibili le sanzioni INPSDopo la sentenza della Sez. Lavoro della Cassazione del20/5/2010, che ha sancito in via definitiva l’obbligo per il ti-tolare di farmacia del pagamento dei contributi previdenzialicalcolati sugli utili annualmente attribuiti ai collaboratori nonfarmacisti dell’impresa familiare, l’Inps, con un recente mes-saggio (n. 3605 dell’11/2/2011), ha precisato che “per i con-tenziosi non ancora definiti, è accoglibile la domanda diriduzione per le sanzioni civili ( a seguito di incertezza inter-pretativa), la cui competenza è riferita a periodi fino al31/12/2007. La domanda va presentata entro e non oltre il31/3/2011”. L’Istituto ha dunque ribadito quanto già espresso nella circo-lare del 2004 che, come si ricorderà, aveva scatenato la “caccia”ai contributi per i collaboratori non farmacisti, a seguito deldiverso orientamento improvvisamente assunto in materia sulquale, peraltro, si è resa infine necessaria una pronuncia pro-prio del massimo organo giurisdizionale. Chi avesse oggi una controversia pendente avanti al Giudicedel lavoro in qualsiasi grado di giudizio, sempreché non defi-nita con sentenza passata in giudicato, quindi non più impu-gnabile, potrà comunque avvalersi dell’“apertura” concessadall’Inps (ancorché circoscritta ai periodi anteriori al31/12/2007) e presentare domanda (magari con l’ausilio delconsulente del lavoro), entro il predetto termine del31/3/2011, per la riduzione delle sanzioni irrogate. Di tale facoltà, naturalmente, potrà avvalersi anche la farmaciache non abbia in essere alcun contenzioso, ma che non abbiaancora regolarizzato la posizione del collaboratore dell’impresafamiliare; in tale ultima evenienza, tuttavia, sarà verosimil-mente necessario versare anche i relativi contributi per l’interoperiodo non ancora caduto in prescrizione, e dunque per gliultimi cinque anni.

S. Lucidi

Vendita parafarmacoIn arrivo la SCIA Dal prossimo 1° aprile diventa infatti obbligatorio l’invio te-lematico -allo Sportello Unico Attività Produttive (SUAP) del

Comune di appartenenza - della Segnalazione Certificata diInizio Attività (SCIA), relativa appunto all’inizio di una pro-pria attività che non necessiti di provvedimenti di autorizza-zione da parte di una qualunque pubblica amministrazione. La novità interesserà perciò anche le farmacie ma, in sostanza,soltanto per quel che riguarda l’attività di vendita del c.d. pa-rafarmaco, e sostituirà pertanto l’attuale Mod. COM che con-seguentemente andrà una volta per tutte in soffitta. I comuni italiani saranno tenuti a farsi accreditare dal Mini-stero dello Sviluppo Economico entro il 31 marzo 2011 e, incaso di loro inadempimento, saranno sostituiti nel serviziodalla Camera di Commercio, cosicché la data del 1° aprile2011 si rivela praticamente ineludibile per il cittadino. Per le attività che devono invece percorrere un qualsiasi iterautorizzativo per dare inizio all’attività (come, ad esempio, èil caso – per restare alle farmacie – del trasferimento della ti-tolarità dell’esercizio), sarà necessario, per l’invio telematicodella relativa istanza, attendere il 1° ottobre 2011.

S. Lucidi

Determinazione redditoIl nuovo spesometro e il nuovoredditometro Tra i vari modi di accertamento del reddito, e quindi dell’im-ponibile da assoggettare a tassazione, da parte del Fisco, si an-novera anche – come abbiamo più volte ricordato – quello c.d.sintetico, che si realizza “in presenza di fatti che, provando uncerto ammontare di spesa, presuppongono la disponibilità diun corrispondente reddito” (così, testualmente, la SupremaCorte). L’Amministrazione finanziaria si è per di più oggi dotata di unulteriore, quanto fondamentale nuovo strumento di determi-nazione appunto sintetica del reddito, che è il c.d. spesometro,oltre a revisionare ancora una volta il più “antico” di queglistrumenti, cioè il c.d. redditometro. Lo spesometro, in particolare, è stato introdotto dalla recentemanovra d’estate 2010 e si basa sul principio che, se, ad esem-pio, uno di noi spende in un anno – per acquisti vari -50.000euro, deve aver guadagnato nello stesso periodo almeno uncorrispondente importo. Proprio in questa logica, e comunque per un più rapido ri-scontro da parte dell’Amministrazione, è stato introdotto l’ob-bligo per le imprese (commerciali e non) e per i professionistidi inviare ogni anno telematicamente all’Agenzia delle Entrateil codice fiscale di tutti i contribuenti cui sono stati da loroforniti dei beni o effettuate prestazioni di servizi di ammontareunitario, al lordo dell’iva, superiore (anche per 1 euro) a 3.600euro.

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Informazione dall’Istituto

A decorrere dal 1° maggio 2011, saremo quindi costretti a for-nire il nostro codice fiscale, poniamo, al gioielliere presso ilquale abbiamo effettuato un acquisto eccedente quell’ammon-tare. Naturalmente, se quell’ipotetico contribuente operasse nelcorso dell’anno un numero infinito di acquisti al dettaglio,tutti di importo inferiore a quello limite, egli non incappe-rebbe in via immediata nello spesometro, ma dovrebbe egual-mente guardarsi le spalle da una “ricostruzione” del suo reddito– da parte dell’Agenzia delle Entrate – sulla base di altri indicidi reddito. Eccoci quindi al redditometro che infatti, come sappiamo, èun criterio di determinazione del reddito attribuito alle per-sone fisiche, che, pur prescindendo dal “consumo” del redditostesso operato dal singolo contribuente, cioè dalle spese da luimaterialmente effettuate nel corso dell’anno per importi ecce-denti la soglia limite di 3.600 euro, si fonda su elementi co-munque indicativi della sua capacità produttiva di ricchezza.Fu introdotto nel 1992 e gli indici di capacità contributiva –lo si ricorderà – erano allora quelli relativi agli aerei, alle im-barcazioni, alle auto, alle moto, alle roulotte, alle seconde case,ai domestici, ai cavalli da corsa e alle forme di assicurazione(escluse quelle sulla vita). Ora, con la manovra estiva 2010 sono state modificate alcunesue vecchie regole, agganciandole, per così dire, a nuovi stilidi vita, cosicché, oltre a quelli relativi al redditometro “clas-sico”, verranno assunti a base di quello “nuovo” anche i se-guenti elementi: rate di mutuo; acquisti in leasing di auto enatanti; canoni affitto di posti barca; spese di ristrutturazionedegli immobili; acquisto arredi di lusso; iscrizioni a circoliesclusivi; frequentazione di scuole e università private; frequen-tazione di case di gioco; partecipazione ad aste; frequenti viaggie crociere; acquisto di beni di ingente valore come quadri, gio-ielli, sculture, ecc.; riserve di caccia; partecipazione a gare au-tomobilistiche o di motonautica. Il decreto attuativo del redditometro sarà molto probabilmentein G.U. nel mese di marzo 2011, ma, attenzione, avrà riferi-mento addirittura ai redditi dichiarati per il 2009, quindi conil mod. unico 2010. Saranno comunque individuate delle formule per determinarel’ammontare del reddito riferibile alla persona fisica (e, almenoper il momento, non alla famiglia) e, se il reddito dichiarato sirivelasse inferiore all’80% di quello accertabile, l’Amministra-zione finanziaria- dopo l’ineludibile contraddittorio con il con-tribuente - potrà richiedere le maggiori imposte accertate,unitamente ad interessi e sanzioni. Sta di fatto, però, che quello accertabile con il redditometro èun reddito in ogni caso “complessivo”, cioè al lordo degli onerideducibili, come le quote Enpaf, i versamenti a fondi pensione,l’assegno al coniuge separato, ecc., mentre il vecchio reddito-

metro determinava il reddito “netto”, dopo aver quindi de-dotto proprio gli oneri deducibili appena ricordati. Quanto, infine, al rapporto tra lo spesometro e il (nuovo) red-ditometro, sembra che le rispettive risultanze di ricostruzionedel reddito non siano tra loro cumulabili, e che spetterà inveceal Fisco decidere quale dei due strumenti applicare nel singolocaso concreto, pur se, verosimilmente, sarà assunto quello piùfavorevole per l’Erario. Insomma, come si vede, gli … “spendaccioni” dovranno ac-centuare le loro cautele, anche perché sono previsti per il 2011almeno 35 mila accertamenti appunto sintetici.

S. Lucidi

Dichiarazione fiscaleLe tassazioni delle vincite on-lineIl gioco on-line è sempre più di moda, ma in qualche casochi vince non si deve dimenticare di regolare i conti con ilFisco. Con una recentissima risoluzione, infatti, l’Agenzia delle En-trate (n. 141/E del 30 dicembre 2010) ricorda in primoluogo che tutti coloro che incassano vincite da questi “casinòvirtuali” con sede all’estero, facendoli accreditare su un contopure detenuto all’estero (anche se infruttifero), devono com-pilare il Quadro RW del Modello Unico (ai fini del monito-raggio fiscale delle attività detenute appunto all’estero) se laconsistenza di questi conti bancari sia superiore a diecimilaeuro; ove poi decidano anche di trasferire in Italia importisempre superiori ai diecimila euro, l’obbligo della dichiara-zione si estende anche a tali movimenti. Inoltre, dato che verosimilmente su queste somme non èstata operata alcuna ritenuta, contrariamente a quel che ac-cade per le vincite riscosse in Italia da enti “nazionali”, pub-blici o privati che siano, dovrà essere cura del fortunatovincitore inserire la somma riscossa nella dichiarazione deiredditi riguardante l’anno in cui è avvenuta la riscossione. E questo, perché l’art. 67, comma 1, lett. d), del T.u.i.r. in-clude le vincite di lotterie, concorsi a premio, giochi e scom-messe e, in generale, ogni altro premio derivante da prove diabilità o dalla sorte, tra i redditi diversi da assoggettare a tas-sazione nella dichiarazione relativa all’anno di percezione(c.d. “criterio di cassa”); per di più, detto per inciso, l’impo-nibile ai fini fiscali è costituito dall’intero ammontare perce-pito nel periodo di imposta, senza alcuna deduzione e,dunque, senza tener conto delle eventuali spese sostenute perla partecipazione al gioco “virtuale”.

V. Pulieri

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Reverse chargeTelefoni cellulari e IVA A far data dal 1° aprile 2011 l’Italia è stata autorizzata dall’Unioneeuropea ad applicare il c.d. sistema del “reverse charge” anche agliacquisti di telefoni cellulari. Come forse è noto, con il “reverse charge” (o, se si preferisce, “in-versione contabile”) viene designato soggetto di imposta non ilcedente ma il cessionario del bene, che deve procedere infatti alla“autofatturazione” della cessione rendendosi, per l’appunto, de-bitore verso l’Erario dell’imposta esposta nella fattura stessa. Il sistema mira evidentemente a evitare frodi ed elusioni che pos-sono nel concreto realizzarsi ove il cedente (che emette la fatturaed è debitore dell’iva che vi è evidenziata), “sparisca” mentre ilcessionario, proprio sulla base della fattura ricevuta, conservi ildiritto a portare in detrazione l’imposta pagata, con il risultatopratico che in tale evenienza l’imposta finisca per non versarlanessuno. Giova però chiarire che la novità riguarda soltanto lefasi distributive che precedono il commercio al dettaglio e per-tanto – come ha subito precisato la stessa Agenzia delle Entratein una sua recente pronuncia -non concerne le cessioni effettuateinvece in tale fase anche se nei confronti di soggetti passivi iva,cioè di imprese o professionisti che acquistino l’apparecchio perutilizzarlo nell’attività imprenditoriale o professionale. Insomma, anche in prosieguo di tempo, quando ci si recherà adacquistare il telefonino da un dettagliante – che nella stragrandemaggioranza dei casi è un punto vendita dello stesso gestore ditelefonia – per la farmacia non cambierà nulla rispetto al passato,dato che la fattura che ci verrà consegnata dal rivenditore recheràl’iva in evidenza, che quindi, sempreché l’acquisto sia operatonon a titolo personale ma per l’esercizio dell’attività, porteremoin detrazione con le regole conosciute, né più e né meno come èstato sinora.

Studio Associato Bacigalupo-Lucidi

DetrazioniLe detrazioni per figli a caricoper genitori separati o divorziatiUna recente pronuncia dell’Agenzia delle Entrate (n. 143 del30/12/2010) – adottata in risposta, comunque positiva, all’in-terpello di un genitore divorziato (affidatario congiunto della fi-glia), che chiedeva l’attribuzione dell’intera detrazione perincapienza di reddito dell’altro genitore, ci offre lo spunto per ri-percorrere le regole in materia di detrazioni irpef per figli a carico,specie nelle difficili situazioni di separazione o divorzio. Dunque, l’ultima versione della norma, licenziata dalla Finan-ziaria 2007, non concede più, come in passato, la possibilità di

ripartire liberamente la detrazione tra i genitori nelle percentualidesiderate (ad esempio, 30 e 70; 45 e 55; ecc.), ma attribuiscedirettamente il beneficio a ogni genitore nella misura del 50%,salvo tuttavia un accordo tra loro diretto ad attribuire la detra-zione – ma soltanto al 100% – al genitore con il reddito com-plessivo più elevato. Tale ipotetico accordo, quindi, può soltanto sostituire alla “pre-sunzione” legale del 50% ciascuno l’attribuzione del 100% aduno dei due genitori, senza perciò consentire loro di optare perripartizioni diverse, e questo genitore deve essere necessariamentequello più “ricco” prescindendo dall’incapienza o meno del red-dito dell’altro. I genitori non legalmente ed effettivamente separati possono in-somma: a) dividere a metà la detrazione (secondo la previsionenormativa), ovvero: b) assegnarla, ma per intero, al genitore più“capiente” senza ulteriori condizioni. E veniamo ai casi di separazione o di divorzio. Qui, per attribuirecorrettamente le detrazioni, è necessario verificare in primo luogose l’affidamento dei figli sia congiunto o meno. Nel primo caso (affidamento congiunto) la detrazione è ripartitatra i genitori nella misura del 50%, ma anche qui costoro possonoaccordarsi liberamente per l’intera attribuzione ad uno di loro. Nel secondo (affidamento ad un solo genitore) la detrazione èattribuita per intero al genitore affidatario, e però gli ex coniugipossono anche in tale evenienza accordarsi nel senso della ripar-tizione al 50% tra loro, o addirittura per l’attribuzione dell’interobeneficio al genitore non affidatario. In ogni caso, se il genitore avente diritto alla detrazione (al 50%o al 100%) ha un reddito “incapiente”, egli può “devolvere” al-l’altro la detrazione (anche parzialmente) non fruita e quest’ul-timo – salva rinuncia dell’ex coniuge – deve riversare al primoun importo pari, in pratica alla detrazione “ricevuta”. Ora, se le detrazioni non vengono fruite nella misura automati-camente assegnata per i vari casi dalla legge, è bene che vi sia chia-rezza tra i genitori sugli accordi raggiunti, perché diversamentepuò darsi luogo a situazioni imbarazzanti soprattutto in sede dicontrollo. Infatti, se è vero che in tutti i casi in cui la detrazioneè attribuita non dalla legge, ma dall’accordo dei genitori, essonon richiede una particolare forma, è anche vero che, se nella di-chiarazione dei redditi ci si discosta dalla misura legale, il Fiscoripartirà “salomonicamente” la detrazione a metà tra i due geni-tori, salva la possibilità per loro di provare che si siano invece ac-cordati per una diversa ripartizione (pur se ci pare che a questoscopo sia sufficiente una dichiarazione scritta di assenso da partedell’altro genitore); e però, se la prova non viene data ovvero è inqualunque modo rilevabile che un accordo non c’è stato affatto,i recuperi a tassazione delle detrazioni indebitamente fruite di-ventano irrimediabili.

S. Civitareale

23il consulente della tua farmacia MARZO/APRILE 2011

Informazione notizie fiscali e professionali

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24 MARZO/APRILE 2011 il consulente della tua farmacia

Informazione dall’Istituto

Altre notizie

Corsi di aggiornamentoCorsi FAD gratuiti per gli iscrittiICF ha rinnovato con la Società Teva Italia l’accordo delloscorso anno che permetteva agli iscritti del nostro Istituto l’ac-cesso gratuito al portale di formazione Teva-Lab dove si pos-sono trovare informazioni relative al mondo della farmacia(aggiornamenti di legislazione e di gestione, notizie di eventi econgressi, rassegna stampa) e da cui si può accedere alla piatta-forma Farm Academy che eroga, in forma gratuita per i nostriiscritti, alcuni corsi ECM e di aggiornamento professionale.

8 I corsi ECM, erogati in modalità FAD, sono relativi alle se-guenti tematiche:

8Relazionale: “La comunicazione efficace in farmacia per uncorretto approccio relazionale con il paziente” 10 crediti

8 Inglese: “English language and foreign patients” 12 crediti

8 Informatica: “Elementi di informatica per la professione sa-nitaria” 12 crediti

8Tecnico-scientifica: “Percorso interdisciplinare in termini difarmaci equivalenti e integratori alimentari, trattamento del dolore” 10 crediti

I corsi di aggiornamento professionale interessano invece:

8Marketing: “La farmacia dei servizi e Automedicazione con-sapevole”

8Legislativa: “Aspetti legislativi per la farmacia”

8Gestionale: “La gestione della farmacia nella riorganizza-zione dei servizi per il cittadino”

Gli iscritti hanno ricevuto per e-mail la procedura per l’accessoai corsi FAD di Academy of Excellence e il Manuale di utilizzo.

IMPORTANTELe credenziali della farmacia consentono al titolare e a tutti isuoi collaboratori l’accesso ai servizi del portale tevalab, ma ……attenzione!Poiché la fruizione dei corsi e i relativi crediti ecm sono perso-nali, ciascun utente della farmacia dovrà registrarsi individual-mente sulla piattaforma del provider ecm.La piattaforma del provider è un ambiente a sè, che nonha nulla a che fare con il portale tevalab!L’accesso al provider dal portale tevalab certifica semplicementelo stato di partner e il diritto alla gratuità dei corsi per tutto lostaff della farmacia.

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Page 25: Il consulente della tua farmacia

Analisi in farmaciaIn Gazzetta Ufficiale il decreto Via agli esami in farmacia. è stato pubblicato il decreto mini-steriale sulle prestazioni analitiche di prima istanza che entre-ranno a far parte delle prestazioni erogabili dalla nuovafarmacia dei servizi prevista dalla legge 69 del 2009. Sarà pos-sibile effettuare in farmacia solo le analisi effettuabili con di-spositivi per "test autodiagnostici", cioè quelli che il pazientepuò gestire anche in maniera autonoma ma che, in caso di con-dizioni di fragilità o di non completa autosufficienza, potrannoora essere richieste presso le farmacie territoriali pubbliche eprivate. I test elencati nel decreto sono: 8 test per glicemia, colesterolo e trigliceridi; 8 test per misurazione in tempo reale di emoglobina, emo-

globina glicata, creatinina, transaminasi, ematocrito; 8 test delle urine tra cui acido ascorbico, chetoni, urobilino-

geno e bilirubina, leucociti, nitriti, pH, sangue, proteine edesterasi leucocitaria;

8 test ovulazione, test gravidanza e test menopausa per la mi-sura dei livelli dell'ormone FSA nelle urine;

8 test colon-retto per la rilevazione di sangue occulto nellefeci;

Per erogare questa nuova tipologia di prestazioni, il farmacistadovrà garantire spazi dedicati e separati dagli altri ambienti.Avrà inoltre la facoltà di attivare collaborazioni di lavoro conpersonale infermieristico da dedicare al nuovo servizio. Inoltre,nell'ambito dei servizi di secondo livello, potranno essere uti-lizzati presso le farmacie, i seguenti dispositivi strumentali: 8dispositivi per la misurazione con modalità non invasiva

della pressione arteriosa; 8dispositivi per la misurazione della capacità polmonare tra-

mite auto – spirometria; 8dispositivi per la misurazione con modalità non invasiva

della saturazione percentuale dell'ossigeno; 8dispositivi per il monitoraggio con modalità non invasive

della pressione arteriosa e dell'attività cardiaca in collega-mento funzionale con i centri di cardiologia accreditati dalleRegioni sulla base di specifici requisiti tecnici, professionalie strutturali;

8dispositivi per consentire l'effettuazione di elettrocardio-grammi con modalità di tele cardiologia da effettuarsi incollegamento con centri di cardiologia accreditati dalle Re-gioni sulla base di specifici requisiti tecnici, professionali estrutturali. La remunerazione per le farmacie sarà oggettodi appositi accordi nell'ambito delle nuove convenzioni conle Regioni. Si precisa però che non ci dovranno essere oneriaggiuntivi per la finanza pubblica e che, in caso di sfora-mento dei limiti di spesa indicati dagli accordi regionali, le

prestazioni saranno a carico del cittadino che le ha richieste.

Quotidiano Sanità

AutomedicazioneLa farmacia resta il canale prin-cipale per OTC e SOPè la farmacia il luogo di acquisto privilegiato per i farmacidi automedicazione con il 91,8% del mercato a volumi equasi il 93% a valori. Il dato emerge dal rapporto Anifa, se-condo cui i canali alternativi hanno guadagnato lo 0,4%. Inparticolare, ciò vale per le parafarmacie, poiché la GDO è ri-masta invariata rispetto all'anno precedente. Anche per il2010 si assiste quindi a una stabilizzazione delle dinamichecompetitive tra i diversi canali, con un rallentamento delledinamiche di crescita da parte di parafarmacie e dei cornerdella Grande Distribuzione. L'andamento del mercato deifarmaci da banco ha mostrato quindi un trend sostanzial-mente stabile, una tenuta dei fatturati e una erosione dei vo-lumi. Questo a causa di una stagione influenzale che, inritardo sulle previsioni, ha inciso sulla contrazione delle ven-dite. Inoltre, il tasso medio di crescita nel periodo 2006-2010è praticamente nullo, a dimostrazione di come i farmaci diautomedicazione siano assunti, consapevolmente, solo all'in-sorgenza di piccoli disturbi e sintomi noti e transitori e dicome quindi si va sempre più affermando una cultura del-l'automedicazione responsabile.

Farmacista 33

EquivalentiAl via campagna di informazione di AssogenericiInizia il 24 febbraio la campagna informativa 'Salute a tutti’promossa da Assogenerici con il patrocinio AIFA. Fino a fineaprile i più diffusi periodici nazionali e le principali emittentitelevisive divulgheranno il messaggio della campagna, fina-lizzato a far conoscere ai cittadini cosa sono i farmaci equi-valenti e a promuoverne l'uso. "In pratica tutto il mondo sicura con i generici - dichiara Giorgio Foresti, presidente diAssogenerici - e l'obiettivo della campagna è far sì che anchein Italia si raggiunga lo stesso livello di ricorso al farmacoequivalente che si registra nel resto d'Europa, superando pre-giudizi che non hanno alcuna ragion d'essere. Per ottenerequesto risultato - continua Foresti - bisogna innanzitutto dareun messaggio positivo e cioè che i medicinali equivalenti ri-

25il consulente della tua farmacia MARZO/APRILE 2011

Informazione notizie fiscali e professionali

Page 26: Il consulente della tua farmacia

26 MARZO/APRILE 2011 il consulente della tua farmacia

Informazione dall’Istituto

spondono agli stessi criteri di qualità, sicurezza ed efficaciadegli originatori".

Federfarma

ParafarmacieCon Milleproroghe a rischio5000 farmacistiAllarme delle parafarmacie: cinquemila farmacisti che in questianni hanno trovato lavoro grazie a questa esperienza rischiano diritrovarsi senza un'occupazione. Lo sostiene Lino Busà, responsa-bile della Federbiomedica, che ha al suo interno anche l'Associa-zione nazionale delle parafarmacie. Sotto accusa l'emendamentoPdl al Milleproroghe, decreto all'esame del Senato, che prevede lasospensione delle aperture delle parafarmacie. Busà avverte ostilitàneiconfronti delle parafarmacie da parte del governo, eppure il bi-lancio è stato positivo, sostiene. «Basta guardare ai numeri: 3.400sono le autorizzazionirichieste al ministero della Salute, che rap-presenta il primo passo per aprire poi una parafarmacia. Quelliche esercitano sono 3.200, di cui il 30% sono corner nella grandedistribuzione oppure catene in franchising. Il restante 70% sononegozi di vicinato. Cinquemila farmacisti hanno oggi un'occupa-zione grazie all'esperienza delle parafarmacie e molti sono giovaniche hanno investito nei risparmi di famiglia. Considerando che ilmercato per l'accesso alle farmacie è chiuso, la stragrande maggio-ranza non trova lavoro o fa il commesso nelle farmacie. Il trend dicrescita per i cosiddetti negozi di vicinato è stato di 600/700 attivitàl'anno. Questo malgrado l'insicurezza sul settore». Busà tiene anchea sottolineare come tutti i farmacisti di parafarmacie sono laureatiin Farmacia e iscritti all'ordine. Complessivamente all'ordine sonoiscritti oltre 60 mila farmacisti ma i titolari di farmacie sono solo15 mila, considerando anche le farmacie comunali. «Questo per-ché costa milioni comprare una licenza. E poi di solito si tramandada padre a figlio».

Farmacista 33

Consegne a domicilioAccordo Poste – Farmindustria L'attivazione dell'accordo tra Poste Italiane e Farmindustria perla consegna a domicilio dei farmaci acquistati dagli ospedali pre-senta forti dubbi di legittimità e seri rischi per il cittadino e per iconti pubblici.Federfarma ribadisce la sua contrarietà a questo accordo manife-stando forte preoccupazione per un progetto che, ancorché di ca-rattere limitato e sperimentale, come affermato dal presidenteDompè, rischia di sottrarre proprio i farmaci ospedalieri, i più de-licati e problematici, alle severe norme di garanzia esicurezza che

disciplinano, in tutta Europa, il percorso del farmaco, dalla suaproduzione sino alla consegna al paziente e, per di più, rompel’indispensabile vincolo professionale tra farmacista e paziente allabase della sicurezza di quest’ultimo". Le domande sono tante: sa-rebbero puntuali le consegne? Dove verrebbero conservati i me-dicinali, in particolare quelli che necessitano di basse temperature?A carico di chi sarebbe il costo? "Stupisce, - prosegue la nota - laposizione espressa dalla Fofi che si propone, in un suo comunicatostampa, come garante delle funzioni del farmacista ospedalieronell’ambito dell’accordo stesso. I rischi inerenti la conservazioneed il trasporto del farmaco non scaturiscono certo dalle modalitàcon cui questo viene movimentato in ospedale, ma nella fase suc-cessiva, quando verrebbe affidato al postino di turno, per il tra-sporto e la “dispensazione” al paziente". Federfarma - sottolinea ancora la nota - ha fatto presente a Far-mindustria come in molti casi questo tipo di servizio, in partico-lare nelle zone disagiate, sia già svolto dalle Farmacie del territorioe ha dichiarato che queste sono in grado di realizzarlo in manierapiù capillare, più efficace e più sicura per le particolari categoriedi pazienti e per i farmaci oggetto dell’intesa".

Quotidiano sanità

In difficoltà le piccole farmacieSpazi dedicati e separati per i servizi è entrato in vigore il decreto del ministro Ferruccio Fazio sulleanalisi in farmacia. Ma non è tutto chiaro… Perché se sulla re-munerazione tutto è rimandato al rinnovo della convenzione, suirequisiti organizzativi il decreto farà testo già dalla prossima set-timana, soprattutto per quelle autoanalisi che le farmacie eroganoda tempo. Farmacista33 ha chiesto a due esperti, gli avvocati Fran-cesco Cavallaro e Bruno Nicoloso, una ricognizione sui passaggipiù importanti del decreto. Nell'articolo 4 si prescrive che esamie analisi, anche di autocontrollo, siano effettuati in «spazi dedicatie separati dagli altri ambienti». C'è il rischio che molte delle far-macie nelle quali già oggi si possono effettuare test di autoanalisidebbano rivedere in fretta la propria dislocazione interna, perchéla disposizione scatta con l'entrata in vigore del decreto. «La frase»è il parere di Cavallaro «lascia intendere che non basta dedicarealle autoanalisi un angolo della farmacia distante dal banco o de-limitata da un'area di cortesia; occorre quantomeno la separazionefisica di un paravento, anche per tutelare la privacy». Più severala lettura di Nicoloso: «Si applicano gli stessi indirizzi riguardantiil laboratorio di galenica: non basta un armadio messo di traversoo una tendina, i titolari dovranno organizzarsi con box o divisori.Temo grosse difficoltà per le farmacie rurali e quelle urbanedei centri storici, dove notoriamente lo spazio scarseggia».

Farmacista 33

Page 27: Il consulente della tua farmacia

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CONSULENZE GRATUITE: prima risposta scritta e poi eventualmente anche telefonica a quesitiinviati per e-mail o fax, su svariate problematiche: Pratiche legali legate a revisione di pianta organica e altre questioni di diritto farmaceuticoPratiche fiscali per il trasferimento di titolarità e acquisto o vendita di farmacia o parafarmacia Questioni sul rapporto coi dipendenti Scelte nella gestione della farmacia

Iniziative promozionali e di comunicazione Corsi FAD gratuiti Corsi Residenziali

ICF FarmacistiIstituto di Consulenza e Formazione Farmacisti

IL SOTTOSCRITTO ..................................................................................................................................... COD. FISC. .....................................................................................................................

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DELLA FARMACIA ..................................................................................................................................................... PART. IVA ...................................................................................

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Chiede di partecipare alle attività dell'Istituto di Consulenza e Formazione Farmacisti e quindi utilizzare il servizio completo di consulenze (risposta scritta o per e-mail ai quesiti + eventualeapprofondimento telefonico)

Ricevere l’aggiornamento fiscale telematico Ricevere la rivista “Il consulente della tua farmacia”

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VERSA LA QUOTA DI UTILIZZO SERVIZI PER L’ANNO 2011 DI EURO 150,00 + IVA TRAMITE:

o VERSAMENTO SUL C/C POSTALE 96301965 IBAN IT 69R0760101600000096301965 CAUSALE: ISCRIZIONE ICF

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DATA ................................................................ FIRMA .........................................................................................................................................

modulo di abbonamento ai servizi dell’Istituto per l’anno 2011Da inviare compilato in stampatello per fax 02 29407035 o lettera a ICF Farmacisti – Corso Buenos Aires, 92 – 20124 Milano

oppure potete iscrivervi on-line sul sito www.icffarmacisti.it

Nei nuovi servizi erogati dalle farmacie sono comprese le prestazioni analitiche diprima istanza che rientrano nell'ambito dell'autocontrollo e la consegna dei refertirelativi a prestazioni di assistenza ambulatoriale effettuate presso strutture accre-ditate. Per questo motivo appare oggi indispensabile che il farmacista sia pronto arispondere alle domande che gli vengono poste dai pazienti, in modo da poterli ras-sicurare e indirizzare verso comportamenti corretti in attesa di rivolgersi al loro me-dico. A questo scopo abbiamo realizzato il volume check-up, una utile guida peraiutare il farmacista nell’interpretazione degli esami di laboratorio, che verrà verràinviato in omaggio a tutti gli iscritti.

in omaggio a tutti gliiscritti

Page 28: Il consulente della tua farmacia

SETTIMANA DI AGGIORNAMENTO CULTURALE

QUOTE SOGGIORNO(in pensione completa inclusi acqua e vino ai pasti)

quota adulto in doppia o tripla € 790,00quota adulto in doppia uso singola (N. limitato) € 1.030,00

quote bambini valide solo se in camera con 2 adulti:se bambini da 0 a 2 anni n.c. € 150,00se bambini da 2 a 6 anni n.c. € 290,00se bambini da 6 a 12 anni n.c. € 390,00Speciale famiglia (senza supplemento)2 adulti + 2 bambini 0-12 anni in due camere con dueservizi (camera FAMILY)

ICF FarmacistiIstituto di Consulenza e Formazione Farmacisti

PRIMA DELLA APERTURA DELLE SCUOLE IN COSTA SMERALDA CON LA FAMIGLIAICF organizza una manifestazione culturale

da lunedì 29 agosto a lunedì 5 settembre all’iGV SANTA CLARAUn villaggio dotato di tutti i servizi, dalla nursery al miniclub al servizio medico pediatrico, inserito in una splendidabaia nell’arcipelago della Maddalena, di fronte alle isole di Spargi e Budelli e a pochi chilometri dai centri piùmondani dell’isola, da Porto Cervo e Porto Rotondo.

SERVIZI PER L’INFANZIA (PERSONALE PRESENTE DALLE 9,30 ALLE 23,00)

NURSERY PER BAMBINI DA 0 A 2 ANNIBABY CLUB PER BAMBINI DA 3 A 5 ANNIMINI CLUB PER BAMBINI DA 6 A 12 ANNIJUNIOR CLUB PER BAMBINI DA 13 A 17 ANNI

SE INTERESSATI VI CONVIENE FARE SUBITO SENZA IMPE-GNO UNA PREISCRIZIONE. SARETE CONTATTATI PER L’ADE-SIONE DEFINITIVA CHE DOVRÀ ESSERE PERFEZIONATAENTRO IL 10 LUGLIO 2011.

Page 29: Il consulente della tua farmacia

IL PROGRAMMA DELLA SETTIMANA da lunedì 29 agosto a lunedì 5 settembre� 4 convegni di aggiornamento

� Tanto relax su una delle coste più rinomate della Sardegna

� Escursione in barca nell’arcipelago della Maddalena e shopping a Porto Cervo e Porto Rotondo

IL PIANO DI AGGIORNAMENTO� Due dibattiti con il Dott. Marino Mascheroni su LEGISLAZIONE E FISCO

� Un incontro con Mec@Mat su AUTOMAZIONE IN FARMACIA

� Un incontro con Pharma Team su ANALISI DEL bACINO D'UTENZA

ATTIVITÀ CONSULENZIALE: DOTT. MASCHERONIIl consulente ICF dott. Marino Mascheroni sarà a disposizione di chi fra i partecipanti desidera avere con lui un incontro

personale, in orari prestabiliti, per chiarire problemi di diritto farmaceutico e tributario.

Il sottoscritto .............................................................................................................. Cod. Fiscale ...............................................................................

Nato a ..................................................................................................................................................................... Il .........................................................

Farmacia ....................................................................................................................... Part. IVA ...................................................................................

Indirizzo .................................................................................................................................................................................................................................

Telefono .................................................. Fax ............................................ Email ............................................................................................................

Partecipando ai convegni di aggiornamento chiede di soggiornare presso l’iGV Santa Clara dal 29 agosto al 5 settembre 2011 con i seguenti accompagnatori:

Adultonome cognome ........................................................................................................................................................................................................................Bimbo 0-2 n.c.nome cognome ........................................................................................................................................................................................................................Bimbo 2-6 n.c.nome cognome ........................................................................................................................................................................................................................

Bimbo 6-12 n.c.nome cognome ........................................................................................................................................................................................................................

In camera doppia o tripla n° ............... letti In camera doppia uso singola

Oltre al sottoscritto parteciperanno ai convegni i seguenti farmacisti:

Dott.nome cognome ........................................................................................................................................................................................................................Dott.nome cognome ........................................................................................................................................................................................................................

Data .............................................. Firma ....................................................................................................

Vi segnalo infine che sono interessato ad un incontro personale con il Dr. Mascheroni

Richiesta di partecipazione alla manifestazione ICF all’iGV Santa Clara (Sardegna)Da inviare compilato in stampatello per fax al numero 02 29407035 o lettera ICF Farmacisti – Corso Buenos Aires, 92 – 20124 Milano

oppure potete compilarlo on-line sul sito www.icffarmacisti.it(L’eventuale prenotazione del volo per Olbia con il transfer aeroporto-villaggio deve avvenire al massimo entro il 10 luglio)

Page 30: Il consulente della tua farmacia

Impresa farmacia Opportunità e difficoltà

di Paolo Piovesan – Farmacista esperto in Comunicazione

Una situazione che vacambiata

Non è da poco aprire quotidianamente un’attivitàcommerciale avendo la certezza di poter contaresu una media giornaliera garantita di circa due-cento clienti, probabilmente tutti lo vorrebbero.

Questa certezza è stata a lungo la situazione delle nostre far-macie, ovviamente fino a qualche anno fa; esistevano farmacieche lavoravano per l’80-90% del proprio fatturato con il Ser-vizio Sanitario Nazionale, senza preoccuparsi di svilupparenuovi mercati o di creare particolari forme di fidelizzazionedella clientela. La gente entrava comunque in farmacia ed eraun’attività protetta, piuttosto redditizia, con esigenza di pocopersonale, assoluta indifferenza nei confronti delle dinamichedi evoluzione del mercato, nessuna necessità di investimenti inpubblicità o promozione, praticamente assenza di rischio im-prenditoriale.

Le manchevolezze del passatoSi comprende quindi come a livello d’impresa ci si potevaanche permettere di lasciare che altri si appropriassero di settorimerceologici ritenuti marginali senza che ciò costituisse un pro-blema degno di interesse, così a poco a poco hanno cominciatoad affermarsi in maniera incontrastata le sanitarie, i vitamin-store e le erboristerie; successivamente le palestre, i centri be-nessere, fino ai supermercati. Purtroppo però questa situazionedi privilegio, storia di un tempo ormai passato, determina orale oggettive difficoltà manageriali dei titolari nella necessità dipredisporre un cambiamento di mentalità. La realtà è infattiimprovvisamente cambiata, i farmacisti si accorgono (forse

dopo aver a lungo snobbato i segnali d’avvertimento prove-nienti da associazioni ed esperti del settore) che le loro aziendesono cambiate, che i margini di guadagno si sono ridimensio-nati e ricomposti e che la nuova formazione professionale pre-vede nuove competenze, ma essi non sanno programmareun’attività di marketing, non sanno fare comunicazione effi-cace, non sono in grado di confrontarsi con i competitori enon sanno dare valore a ciò che vendono perché in realtà finora,spesso, hanno semplicemente distribuito.

Le nuove concorrenzeAllora ci sarà da capire quale potrà essere la nuova funzioneanche del rapporto con lo Stato; tuttavia forse il nuovo signi-ficato della convenzione con il SSN è presto detto: essa ha ra-gion d’essere perché è ancora in grado di veicolare una mediadi circa 150/200 persone al giorno all’interno della farmaciaitaliana. Probabilmente questa situazione dovrebbe quindi es-sere intesa alla stregua di un investimento pubblicitario di buonrichiamo, però si rende necessaria la capacità di mettere a fruttoquesto afflusso di persone scegliendo le strategie per ottimizzarela vendita di tutti gli altri prodotti e servizi.Saranno quindi necessarie nuove impostazioni dei reparti,

Le farmacie hanno ancora da giocareuna grossa carta, la loro immagine dicredibilità.

MARZO/APRILE 2011 il consulente della tua farmacia30

Page 31: Il consulente della tua farmacia

Impresa farmacia Opportunità e difficoltà

nuove attività, nuove specializzazioni, nuove competenze delpersonale e un costante controllo dei competitori. Tuttavia par-lare di concorrenza, al giorno d’oggi, non è più come una volta;i farmacisti individuano ancora i veri competitori più nelle far-macie vicine piuttosto che in altre attività che però rapidamentestanno erodendo importanti quote di fatturato. Ma non basta,non esistono solo i negozi similari, oggi a competere ci sonoanche i supermercati che vendono prodotti vantanti proprietàcurative o comunque legate al benessere: ad esempio il gelatoanti-colesterolo, gli alimenti per celiaci, e poi gli yogurt dima-granti o gli integratori di fermenti lattici, e così via…sostenutida messaggi pubblicitari molto impattanti che sono percepitidal consumatore come credibili.In realtà i concorrenti sono tutti gli operatori che riescono a sod-disfare il medesimo bisogno (a volte nemmeno espresso palese-mente e in questo caso si parla allora di precursori di bisogni)del nostro cliente, sia tramite la vendita di prodotti sia tramitel’offerta di nuovi servizi. Per questi motivi, tra i concorrenti rien-trano anche i centri benessere, le palestre, i parrucchieri, le este-tiste, le agenzie di viaggio e aggiungerei perfino i distributoriautomatici ormai sempre più numerosi e sparsi un po’ ovunque.Coloro che offrono lo stesso prodotto, lo stesso servizio, maanche prodotti e servizi alternativi, divengono quindi maggior-mente pericolosi quanto più riescono a rendere più facile (oltreche conveniente) l’acquisto o la fruizione del bene. In quest’ot-tica, per certi versi, anche lo Stato può essere considerato unconcorrente quando, per ragioni di necessità o di interesse, vaad modificare negativamente la redditività delle farmacie legataai fatturati in regime di convenzione; ovvero quando si verificanole distribuzioni dirette da parte delle ASL piuttosto che le libe-ralizzazioni di determinate categorie di farmaci, quando si con-tinua a parlare di revisioni del numero di farmacie per numero

di abitanti con possibilità di aperture in deroga (per esempio daparte dei Comuni), ma non escluderei nel futuro nemmeno lapossibilità di convenzioni con Società Assicurative, così comegià avviene in altri Paesi per la consegna a domicilio di farmaci(e altro?).

Opportunità e difficoltà per la farmaciaDobbiamo metterci in testa che è l’evoluzione della società chemodifica la composizione e l’espressione della concorrenza, nonla nostra volontà e per questo motivo occorre essere flessibili neldefinire costantemente i propri competitori. Oggi il cliente ri-cerca e preferisce il negozio che lo premia perché, oltre al prezzo,è in grado di offrirgli innovazione, tecnica, estetica, disponibilità,comodità o talvolta anche per la sola semplicità di fruizione (vediad esempio il fenomeno internet). Il consumatore non ha piùtempo per prestare attenzione alla banale pubblicità o per dedi-care attenzione a un comune messaggio spot, a meno che nonvenga attratto da qualcosa che lo stimoli e gli procuri l’irrefre-nabile desiderio di provare e quindi la motivazione per dedicareil proprio tempo a quell’acquisto. Le farmacie hanno ancora unagrossa “carta da giocare” a loro vantaggio nel complesso scenariocompetitivo, ovvero la credibilità e l’immagine che negli anni siè consolidata e che si è conquistata grazie alla dedizione e allaprofessionalità dimostrata; anche questa, tuttavia, potrà andarea diminuire nel tempo man mano che altre attività si affianche-ranno all’idea della farmacia intesa come oggi (un esempio sonole parafarmacie, che hanno al loro interno personale laureato ealtrettanto preparato), oppure se le farmacie non sapranno ri-spondere adeguatamente alle aspettative del cliente basando laloro competitività nella proposta di prodotti e servizi esclusiva-mente su un tentativo di concorrenza sui prezzi. Un ultimoaspetto che ritengo pericoloso per il mantenimento dell’attualepositiva immagine di categoria dipenderà proprio dalle difficoltàeconomiche dettate dal nuovo mercato: uno studio ha eviden-ziato che già oggi oltre il 35% delle farmacie ha iniziato a erodereil proprio patrimonio aziendale. Quando il costo del denaro co-mincerà nuovamente a crescere, probabilmente si amplierà il di-vario tra le aziende sane e quelle in difficoltà, le quali comeautodifesa potrebbero adottare iniziative più vicine a compor-tamenti commerciali piuttosto che legati ad un’immagine dietica professionale a difesa del marchio comune (la croce).

il consulente della tua farmacia MARZO/APRILE 2011 31

Esempi di nuove forme di interesse ed attrazione per il cliente

Interazioni: ambiente/pulizia; assortimento/chiarezza espositiva; arreda-mento/accoglienza; rapporti tra personale e clienti; rapportitra componenti del personale e tra clienti (commenti)

Esempi di vecchie e nuove associazioni all’idea di benessere:

FarmaciaCentro esteticoErboristeriaBeauty FarmPalestraAgenzie di viaggio

Centri termaliRistoranteProfumeriaParafarmacieMassaggiCentri sportivi polivalenti

Accessibilità: localizzazione; - posteg-gio; - orari d’apertura; im-pedimenti fisici (es. porteautomatiche o barriere ar-chitettoniche); - fruibilitàdelle merci (facilitazioni)

Riconoscimenti per: - capacità professionali; - capacità relazionali

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32 MARZO/APRILE 2011 il consulente della tua farmacia32 MARZO/APRILE 2011 il consulente della tua farmacia

di Guido Frigato – Osservatore economico

Il contratto di fornituracon il grossista

Sono in corso i rinnovi dei contratti di fornitura da parte delladistribuzione intermedia per l’anno 2011. Per essere più precisial momento del recapito di questo numero della rivista sarannoprobabilmente quasi tutti completati. Molto bene. A questopunto ciò che auspico è che in questa coda di mercati turbo-lenti ogni farmacia abbia strutturato la sua partnership con ilsuo distributore sulla base dei dettagli tecnici illustrati in oc-casione dei precedenti articoli: assortimento, prossimità, coe-renza delle condizioni commerciali, comunità d’intenti.Fatto ?!! Di nuovo, molto bene.

Ora però applichiamo in parallelo lo stile del farmacista e delmedico: prima l’esame, in seguito con la ricetta la cura, in-fine…… il controllo ed il relativo esito per la verifica dei risul-tati, perché il paziente laddove non beneficiasse del rimedionecessiterebbe di cambiare il medicamento e/o la posologia an-corché di cambiare medico o farmacista qualora non trovasseuna reale soddisfazione per il suo “benessere”…Questi sono fatti che viviamo ogni giorno, tant’è che do-vremmo essere così pronti a traslare queste logiche e le relativesoluzioni anche per la “salute” della nostra impresa farmacia.Vi domandate che relazione possano avere queste dichiarazionicon i contratti di fornitura con il grossista ?Seguitemi ancora…

La verifica dei risultatiDunque. Ho fatto un contratto ben strutturato, definito e ar-ticolato. Però, in molti casi, successivamente alla “ricetta” e allacorrispettiva “cura” mi mancano le verifiche. Ovvero ricevo iprodotti giornalmente (anche con più consegne al giorno) madopo settimane, mesi e magari fino alla fine dell’anno non ri-cevo riscontri concreti, dettagliati e, soprattutto, precisi sullemie condizioni commerciali.

La farmacia che desidera monitorare lo stato del proprio con-tratto necessita di entrare in possesso dal proprio fornitore in-termedio e con regolare frequenza dei seguenti dati: volumed’acquisti a valore e a quantità, dettaglio delle categorie e rela-tivo sconto mix (sui prezzi AIC e Codifa), posizionamento per-centuale sull’obiettivo concordato. Fortunatamente sono molti i grossisti che recapitano con ca-denza mensile una reportistica semplice e leggibile, insommaalla portata di qualsiasi cliente farmacista, senza necessaria-mente doversi recare dal proprio commercialista con una fre-quenza frenetica (sempre per un sollecito monitoraggio dellaprosperità della propria impresa).Mentre, se questi elementi non mi vengono forniti o mi ven-gono forniti con grande ritardo, ovviamente non potrò accer-tare se “il medicamento e la sua posologia” funzionano enemmeno riuscirò ad intervenire per le modifiche. Io suggeri-sco di esigerli sempre e laddove non veniste esauditi (con tem-pestività) regolatevi come quei clienti che, fortemente

Anche un contratto dettagliato e benfatto necessita di continue verifiche eriscontri.

Gestione La partnership coi fornitori

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33il consulente della tua farmacia MARZO/APRILE 2011

Gestione La partnership coi fornitori

insoddisfatti dei “trattamenti”, cambiano medico e/o farma-cista: scegliete un partner diverso !Purtroppo non siamo ancora al traguardo. Infatti laddove fos-simo in possesso dei “rimedi” (un contratto ottimo) e della“posologia” (i dati sopra menzionati), da bravi e scrupolosi far-macisti che hanno a cuore la salute dei propri clienti, dob-biamo con lo stesso metodo riservato ai propri pazienti, porremolta attenzione agli “effetti collaterali” o ad alcune sgradevoli“interazioni”.è importante sapere che talvolta nei dati dei tabulati si anni-dano svariati spiacevoli “effetti indesiderati”.

Effetti indesiderati Alcuni casi esemplari: OTC e Parafarmaco. Con la liberaliz-zazione dei prezzi di queste due categorie oggi è indubbia-mente più difficile interpretare lo sconto mix. Un distributoread esempio potrebbe adottare dei prezzi al pubblico di riferi-mento più alti che un grossista concorrente, con l’evidenteconseguenza di far apparire uno sconto mix maggiore (e piùfavorevole) tra valore complessivo al pubblico delle merci ac-quistate e valore complessivo dei prezzi di cessione. Nel detta-glio 100 pezzi di una referenza con prezzo di riferimento alpubblico di 9 euro e cedute a 4,5 euro verranno dichiarate conuno sconto mix (lordo) del 50%; valori che cambiano se il me-desimo prezzo di cessione è applicato ad un prezzo al pubblicodi 8 euro che porterà lo sconto mix al 43,75% (lordo). Ma i6,25 punti di differenza sono solo frutto di una differenza suiprezzi al pubblico talvolta artatamente elaborati, anziché unafrutto di una reale convenienza: il prezzo di cessione è alfineidentico !Etico. Voglio credere che l’errata applicazione degli extra scontisia appannaggio delle precedenti generazioni e che ormai tutticonoscano il risultato finale del corretto calcolo degli extrasconti: 30,50% + 1% , non fa 31,50 % ma 31,19%: l’extrasconto dell’1% si calcola sul valore già ricavato scontando il30,50% dal prezzo al pubblico. Tuttavia talvolta questa regolanon è sufficiente. Fate attenzione anche ad alcune “articola-zioni” chiamate: sconto pareggiato, extra sconto su eccedenze,extra sconto su base minima. Le variabili che potrebbero in-tervenire, infatti, sono molte con la possibilità di cambiare no-tevolmente lo scenario di partenza sul quale magari stiamoavendo delle aspettative eccessive. Uno sconto pareggiato po-trebbe riportare al ribasso categorie differenti come i generici(pur rientrando nelle fasce A o C), un extra sconto su base mi-nima potrebbe restringere un premio ai soli prodotti etici or-dinati allo sconto minimo di legge, l’extra sconto su eccedenzariguarderà invece i soli volumi d’affari oggetto di superamentodi soglie predeterminate, ma che spesso a conti fatti riguardanouna fetta davvero modesta del fatturato.Con il sostanzioso innalzamento dello sconto minimo di legge,

nel 2011 le farmacie che non avranno portato la dovuta atten-zione alle variabili (se previste) contenute nel contratto di for-nitura con i propri distributori non dovranno infattimeravigliarsi se a fine anno beneficeranno di “premi” risibili.In sintesi, ritengo che la trasparenza sia un elemento fonda-mentale per una seria e proficua partnership tra farmacista egrossista.

La precisione di alcuni grossistiNella mia esperienza quotidiana tocco con mano l’encomiabilechiarezza di alcuni grossisti e/o gruppi d’acquisto. Nello spe-cifico potrei far riferimento ad alcuni lodevoli grossisti che for-niscono tabulati così limpidi e precisi che la farmacia potrebbeutilizzare quei dati anche come analisi di conto economico inquanto oltre al dettaglio dei dati più importanti vengono ri-portati i dati di raffronto con l’anno precedente e talvolta lamarginalità prodotta con la differenza tra valore al pubblico evalore acquisti. Pensate già da un primo report la farmacia puòestrarre il suo M.O.L. (margine operativo lordo) dal quale par-tono tutte le analisi e le valutazioni per gestione dei costi edegli investimenti. Non dimentichiamo infatti che nella tota-lità dei casi il primo partner della farmacia in termini di vo-lume d’acquisti è il distributore intermedio. Anche sommandogli acquisti che praticati alle 10 maggiori industrie non si ar-riverà al volume d’acquisti realizzato con il primo fornitore in-termedio.Infine, coloro che vorranno ambire all’eccellenza prenderannospunto da chi nella massima limpidezza rende disponibili allafarmacia i dati on line (su area riservata). Per mezzo del sitointernet alcuni (purtroppo al momento veramente rari) distri-butori offrono la possibilità ai farmacisti partner la consulta-zione tempestiva (quasi in tempo reale e sulla base degliaggiornamenti sulla fatturazione) in ogni momento del giornoed in ogni luogo essi si trovino. Con questa soluzione non visono alibi e nemmeno è giustificata una “maliziosa” pigrizia.Il server è inequivocabilmente aggiornato. Questo chiaramentevale per il distributore ma anche per il suo cliente farmacista.Io personalmente credo fortemente in un simile assolvimento.Perché è pur vero che crea al distributore un grosso impegnodi trasparenza e solerzia ma è altrettanto vero che copre lostesso da qualsivoglia “rimando” di responsabilità da parte dichi intendesse spogliarsi di un minimo “impegno” In modo diametralmente opposto mi imbatto (e biasimo) infornitori ermetici. E mi domando con quale motivo il clientefarmacista possa ancora subire una lacunosa informazione sullostato del rapporto di business in essere. Quale compendio migliore…. Nel 2011 ricchi di informa-zioni, ricchi di tecnologia, ricchi di cultura vediamo di nonimpoverirci nel conto economico e nel profitto per non averben utilizzato (e preteso) le sopra citate ricchezze.

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Quesito

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leConsulenze

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37il consulente della tua farmacia MARZO/APRILE 2011

Fatture elettronicheArchiviazione elettronica dellefattureCon l’archiviazione elettronica delle fatture è pos-sibile eliminare il cartaceo delle fatture fornitori edelle fatture clienti? È meglio farlo fare ad un cen-tro autorizzato? Il problema dell’archiviazione elettronica non è così semplicee mi riservo un approfondimento esaustivo in un imminentefuturo.Il ricorso ad una ditta specializzata mi appare inevitabile inquanto l’Agenzia delle Entrate in una recente circolare rite-nendo ammissibile la procedura proposta di archiviazione elet-tronica, precisa come debba essere assicurata l’immodificabilitàdel documento originario e sottoposto a conservazione sosti-tutiva e di tutti i documenti informatici di timbratura ad essocorrelati, precisando successivamente che l’unico sistema, a ga-ranzia del collegamento tra la fattura passiva dematerializzatae il documento informatico di timbratura, sia proprio l’ado-zione di un registro contenente i numeri progressivi di proto-collo ad ogni timbratura apposta. Chiaro, dunque, come la correttezza di tale procedura e la cer-tezza di valore probatorio delle fatture elettroniche così con-servate, siano assicurate solo e soltanto da un controllo da partedel responsabile della conservazione sostitutiva, non solamentesul software di conservazione, ma anche sull’individuazione diquali siano le fatture o gli altri documenti di spesa oggetto ditimbratura da dematerializzare.

Gennaio 2011

PreparazioniVendita con scontrino o con fattura?La nostra farmacia è stata recentemente ristruttu-rata e ha iniziato a usare il laboratorio galenico.Acquistiamo le erbe con iva 20% e vendiamo lepreparazioni (su ricetta o da FU) come farmaci ointegratori con iva 10%. Il commercialista della far-macia mi chiede di vendere le preparazioni galeni-che con fattura. Abbiamo anche già cominciato, maè molto impegnativo e vorrei tornare agli scontrini.Come fare?

Il vs. consulente vi ha consigliato il corretto procedimento,anche se come voi accennate piuttosto impegnativo. Infatti ilproblema consiste nella c.d ventilazione dell’Iva. I soggetti am-messi alla ventilazione, registrano i corrispettivi giornalieridelle vendite nel modo seguente:8 per le vendite effettuate senza emissione di fattura, il corri-

spettivo giornaliero viene registrato in un’unica colonna delregistro dei corrispettivi senza distinzione di aliquota;

8 per le vendite effettuate con emissione di fattura, quest’ul-tima deve essere registrata separatamente dai restanti corri-spettivi e distintamente per aliquota.

Facendo come suggeritovi è palese un più equo risparmio inmateria di imposta. Non vi è altra strada, ne sono dispiaciuto.

Febbraio 2011

Commercio all’ingrossoTitolare cede merce alla parafarmacia dei figliSono titolare di farmacia in impresa familiare coimiei figli. Il mio commercialista sostiene che possofatturare merce ad una parafarmacia (dei miei figli)tutte le volte che voglio. Un altro commercialistache si occupa nel dettaglio di parafarmacie so-stiene che conviene farlo non più di 2 volte l'anno.Io vorrei un vostro parere.

Non è questione di “quante volte”: il fatto è che la farmacia èdeputata alla dispensazione al dettaglio di farmaco e parafar-maco e articoli ammessi dalla legislazione. Qualora l’attivitàdi vendita alla parafarmacia assuma carattere abituale e corposoappare evidente che la farmacia svolga anche un’altra attività,cioè a dire quella di commercio all’ingrosso. Ora se in tale at-tività è ricompreso anche dell’OTC o del SOP sarebbe oppor-tuno prestar certa accortezza e porre rimedio in quanto lamateria è strettamente disciplinata da una norma di legge cheprevede particolari incombenze che non sto a riassumerle, seriguardasse invece solo parafarmaco, occorrerebbe unicamenteuna estensione dell’oggetto all’iva/Ri e una comunicazione alcomune di residenza. Sarà poi il suo consulente che dovrà cer-tificare il minor margine della farmacia in sede fiscale, inquanto presumo che il ricarico di tali cessioni sia piuttostocontenuto.

Marzo 2011

Consulenze le risposte ai vostri quesiti

Page 38: Il consulente della tua farmacia

OmeopatiaSconto su omeopaticiÈ lecito fare lo sconto sui prodotti omeopatici?

L'art. 5 della legge n. 248/06 di conversione del D.L. n.223/06 stabilisce che ciascun distributore al dettaglio può de-terminare liberamente lo sconto sul prezzo determinato dalproduttore o dal distributore sulla confezione del farmaco dabanco o di automedicazione o comunque non soggetto a pre-scrizione medica, "purché lo sconto sia esposto in modo leg-gibile e chiaro al consumatore e sia praticato a tutti gliacquirenti". Superata la norma ut sopra per la libera applica-zione del prezzo di vendita, per quanto riguarda i rimediomeopatici il loro prezzo non è oggetto di normazione e per-ciò, in termini generali, non è neppure corretto riferirsi ad unosconto sul prezzo ben tuttavia essi potranno essere venduti alprezzo che la farmacia decide di applicare. I prodotti omeopa-tici, d'altro canto, fanno categoria a sé stante, possono esserevenduti anche al di fuori della farmacia in base alla legge n.248/2006 in quanto non richiedono la ricetta medica (ecce-zion fatta per gli iniettabili).

Febbraio 2011

Società con i figliDa impresa familiare a società Ho deciso di passare dalla formula di impresa fami-liare ad una forma societaria con i miei due figli en-trambi farmacisti. Quale consigliereste tra le tante?

L’operazione che ella si appresta a fare e che Le consiglio (vistala esenzione fiscale dell’operazione che non si sa quanto durerà)è solo apparentemente semplice. Trattasi di un conferimentodi impresa familiare in società che richiede una serie di atten-zioni del tutto specifiche.Innanzitutto la perizia del credito ex. art. 230 bis del codicecivile dei collaboratori familiare che conferiranno nella costi-tuenda società a liberazione delle loro quote sottoscritte. Inpoche parole Ella apporterebbe il diritto di esercizio e l’aziendafarmacia ai sensi dell’articolo 12 della Legge 475/68 e i suoifigli il citato credito.In secondo luogo la scelta del tipo di società che nel nostro or-dinamento è limitato alla Società in nome collettivo e alla so-cietà in accomandita semplice.Non posso darle un consiglio in una consulenza a distanza inquanto le tipologie sono radicalmente diverse ed ognuna diesse risale ad un disegno in cui vi deve essere la compartecipa-

zione di scelta delle parti. Solo in sommi capi: nella S.n.c i soci sono solidalmente re-sponsabili per le obbligazioni sociali, nella S.a.s vi sono due ti-pologie di soci, il socio accomandatario è il socio di unasocietà in accomandita semplice che risponde solidalmente edillimitatamente per le obbligazioni sociali, perché si occupadella gestione amministrativa della società. A loro va la respon-sabilità amministrativa e rappresentativa della società. Tale ca-tegoria di soci è distinta dai soci accomandanti, cherispondono delle obbligazioni contratte dalla società limitata-mente alla quota conferita.Inoltre occorre prestare molta attenzione ai cosi detti patti so-ciali cioè a dire allo statuto della società dove si debbono inse-rire le clausole relative all’amministrazione della società, aipoteri di firma, alle clausole successorie e così via.Stante la complessità e la delicatezza della materia le consigliovivamente un’opera assistita da consulente legale e tributarioesperto in farmacie che potrà redigerle gli atti (che poi an-dranno autenticati da notaio e depositati all’Autorità ammini-strativa per la deliberazione di titolarità e notificati ad una seriedi istituti (Asl, Ordine, Fofi, Regione) pena la sospensione deldirettore responsabile dall’albo.

Marzo 2011

Riacquisto

Dopo la vendita il riacquistodi un’altra farmaciaPer un titolare che vende la farmacia, esiste untempo massimo entro il quale ne può acquistareun’altra? Nel caso scada tale tempo e dovesse ere-ditare una farmacia da un parente, può comunquedivenirne titolare?

L’art. 12 della Legge 475/1968 stabilisce che un titolare puòacquisire una seconda sede dopo la prima, entro due anni daltrasferimento. Decorso tal termine il farmacista deve provaredi avere svolto attività professionale certificata dall’Autorità sa-nitaria Locale in farmacia per almeno 6 mesi durante l’annoprecedente il riacquisto. Tale limite non sussiste allorquandola seconda sede viene acquisita tramite società. In caso di mortedi un parente, e trasmissione per successione della farmacia sidovrà mantenere la comunione ereditaria per almeno i sei mesiprevisti dalla precedente norma con un direttore sanitario (chepuò essere anche il farmacista erede), dopo di che la farmaciapuò essere ben intestata senza problema alcuno.

Marzo 2011

Consulenze le risposte ai vostri quesiti

38 MARZO/APRILE 2011 il consulente della tua farmacia

Page 39: Il consulente della tua farmacia

39il consulente della tua farmacia MARZO/APRILE 2011

DirezioneSocio d’opera

In una società può il socio d’opera essere direttoreresponsabile?

Il socio d’opera è il soggetto che partecipa alla società confe-rendo un’attività lavorativa, suscettibile di una valorizzazioneeconomica e in virtù della quale diviene appunto socio. La pre-stazione dell’attività che definiamo in senso ampio “lavorativa”è dunque il presupposto per l’inserimento del prestatore all’in-terno della struttura societaria nella qualità di socio e vienedunque espletata in adempimento di obblighi derivanti dalcontratto di società e non di un contratto di lavoro. Va da séche il socio d’opera può benissimo essere direttore, anzi è unpresupposto auspicabile.

Febbraio 2011

Pluriattività del socioSocio di farmacia vorrebbeaprire una parafarmaciaSono un vostro iscritto, direttore responsabile difarmacia privata, la quale è una società in nomecollettivo. La proprietà della stessa è al 50 percento mia e al 50 per cento di mia sorella, anch'ellafarmacista. Gradirei, alla luce delle più recenti nor-mative, chiarire alcuni dubbi legislativi. 1) come farmacista preso nella mia individualitàgiuridica e professionale, posso aprire una pa-rafarmacia e/ o una erboristeria a mio nome edeventualmente esserne il direttore?

2) nella stessa veste individuale, posso acquistareun'altra farmacia, conservando la mia proprietàal 50 per cento con mia sorella della già citatasnc ed il relativo ruolo di direttore responsabile?

Sono subito a dirle che come mi ha posto i quesiti le rispostesono negative per entrambi i casi.Ben infatti la posizione di socio di una società titolare di far-macia è incompatibile secondo il dettato dell’art. 8 della Legge362/1991 con qualsiasi altra attività pubblica o privata. Il fattoche ella rivestirebbe nella parafarmacia la qualifica di farmacistaresponsabile fa scattare de iure l’incompatibilità. Ovviamentenulla vieta a che ella costituisca una società personale per l’eser-cizio della parafarmacia attribuendo la funzione di responsabile

ad un farmacista terzo.Sussiste anche l’incompatibilità tra titolare di farmacia e sociodi un’altra, indi l’operazione prodromica e fattibile è, che ellaabbia ad acquisire la seconda sede sempre in forma societaria(anche 99% 1%), infatti come ella ben sa non sussiste alcunaincompatibilità nell’essere contemporaneamente socio dipiù farmacie a patto che non si sia anche direttori responsabiliin entrambe.L’acquisizione di una seconda sede in forma societaria, anchecon un farmacista detentore di quote irrisorie, è operazionefattibile ma che richiede un’attenta valutazione sulla tipologiadi società da scegliersi e sul contenuto dei patti sociali.

Febbraio 2011

VitalizioConviene ancora il vitalizio stipulato con la madre?Vorrei sapere se è ancora conveniente per me, fi-scalmente, la formula del vitalizio verso miamadre, pensionata, dato che dopo il decesso dimio padre le comporta delle pesanti trattenutesulla pensione. Ho letto su un vostro precedentearticolo che i vitalizi sono stati contestati. Sono ti-tolare di farmacia e figlia unica, cosa mi consi-gliate?

Sulla convenienza fiscale del vitalizio, occorrerebbe valutarequando fu stipulato il contratto. Infatti con il trattamento fi-scale dell'articolo 48 del "vecchio” Tuir –prevedeva un'esen-zione forfetaria (40%) oggi non più concessa se il contratto fustipulato dopo il 1 Gennaio 2001. Indi se il contratto è ante-riore a tale data è verosimile che il beneficio fiscale sussistasommando l’esenzione parziale del venditore e la deducibilitàin capo all’acquirente. Si trattava di una regola che, pur conun procedimento forfetario e, quindi, necessariamente appros-simato, sanciva implicitamente il principio di non tassabilitàdella quota di rendita presuntivamente rappresentata dalla re-stituzione dello stesso capitale ceduto per la sua costituzione.La norma vigente, invece, sottopone a tassazione anche talequota di rendita. In passato, la giurisprudenza della Commis-sione tributaria centrale (sentenze n. 1206/90, n. 3101/97 en. 3384/99) aveva accreditato la tesi della sola tassazione dellarendita vitalizia quale reddito assimilato a quello di lavoro di-pendente. Secondo questo filone, non si può configurare ancheuna plusvalenza tassabile poiché, da un lato, la stessa non èaprioristicamente quantificabile e, dall'altro, se si tassasse larendita vitalizia oltre alla plusvalenza, si determinerebbe una

Consulenze in collaborazione con l’ACFI Associazione Consulenti Farmacie Italiane

Page 40: Il consulente della tua farmacia

Consulenze le risposte ai vostri quesiti

duplicazione d'imposta.Gli organi periferici dell'amministrazione finanziaria (DreLazio 6 luglio 1996 e Dre Campania 29 luglio 1997) si sonoespressi per la tassazione immediata della plusvalenza qualereddito d'impresa e della rendita con le regole sue proprie. Ciòin quanto, in base al principio di competenza, la plusvalenzadeve essere tassata nell'esercizio in cui viene “realizzata”, an-corché il corrispettivo non sia determinato; infatti, lo stesso è,comunque, quantificabile attraverso la capitalizzazione dellarendita vitalizia. Inoltre, non c'è duplicazione d'imposta inquanto duplice è anche il presupposto: realizzo di plusvalenzae rendita vitalizia. In senso conforme si è espresso anche il Comitato consultivoper l'applicazione delle norme antielusive (parere n. 30 del2005), per il quale emergono due distinti presupposti di im-posta: il corrispettivo imputabile alla plusvalenza dell'aziendaceduta, realizzato dalla società (mediante acquisizione del di-

ritto alla rendita vitalizia), e la percezione delle rate di rendita.Il primo è reddito d'impresa, derivante dal realizzo dell'avvia-mento per effetto della cessione, da tassare secondo compe-tenza. Il secondo, derivante dal corrispettivo della plusvalenza,ha natura di reddito da lavoro dipendente assimilato, da tassarequando percepito.Ora ritengo che il problema su esposto per ella non sussistain quanto ogni accertamento secondo il principio su espostosia prescritto (qualora il contratto sia successivo al 2001 me nemandi copia).Circa soluzioni diversificate, non sono oggi fattibili in quantocomporterebbero egualmente una trattenuta pensioni sta alpari del vitalizio a meno che la mamma sia disposta alla rinun-cia della rendita.Per la complessità della materia sono a sua completa disposi-zione per approfondimenti.

Febbraio 2011

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Consulenze SEDIVA

Ispezioni“Fustelle” sciolte in farmaciaNel corso di una verifica della Asl, un funzionarioha trovato in un cassetto del bancone delle fustelledi confezioni di uno stesso farmaco consegnate indue riprese, nei giorni precedenti, ad un assistitoche è mio cliente da parecchi anni. L’altro funzio-nario mi ha preannunciato il deferimento della far-macia alla Commissione, facendomi temere unprovvedimento di sospensione dalla Convenzione.

Se abbiamo ben compreso i fatti (sintetizzati nel quesito),sono state rinvenute in farmacia alcune “fustelle” staccatedalle confezioni – riguardanti uno stesso medicinale – con-segnate all’assistito in due occasioni diverse senza la previapresentazione delle ricette, nell’intesa di una successiva loroproduzione da parte dell’interessato. è una vicenda non propriamente infrequente (anche se, cisembra, sempre meno frequente), ma in qualche circostanzapuò non essere in realtà agevole per la farmacia sottrarvisi deltutto, perché, specie nei centri minori, il rapporto con gli as-sistiti è talora così stretto e diretto da rendere complicato ri-fiutare la consegna di un farmaco a persona di cui ilfarmacista conosca la patologia e quindi, poniamo, la neces-sità di assumere quel medicinale senza grandi indugi, con lapromessa di presentare successivamente la ricetta “rossa”. Il fatto è che, secondo l’art. 3 della Convenzione tuttora vi-gente, “le farmacie erogano l’assistenza su presentazione dellaricetta medica, redatta sugli appositi moduli validi per il SSNnei limiti previsti ecc.”, e anzi – precisa il successivo art. 7“all’atto della spedizione delle ricette e comunque entro ilgiorno successivo a quello di spedizione” vi va applicato “ilbollino a lettura ottica staccato dalla confezione consegnata”. Se dunque è fatto obbligo espresso alle farmacie di erogaremedicinali soltanto “su presentazione della ricetta medica”,“anticipare” un farmaco all’assistito in assenza della ricetta èvietato e costituisce per di più un’infrazione convenzionale aconsumazione c.d. istantanea, che si perfeziona cioè conl’“anticipazione” in sé, indipendentemente dall’eventualesuccessiva richiesta di rimborso al SSN da parte della farma-cia. Non si tratta perciò di un “processo alle intenzioni”, comeLei lamenta, perché qui non è in discussione l’“intenzione”(che nel Suo caso sarebbe stata comunque imperscrutabile,dato che l’ispezione è sopraggiunta poco tempo dopo la con-segna dei farmaci senza le ricette del SSN), ma la condottacioè l’“anticipazione”in quanto tale (mentre la richiesta dirimborso può in certe evenienze esporre il titolare della far-

macia a conseguenze ancor più serie). Del resto, non stiamo parlando di mere formalità o di adem-pimenti di pura forma, ma di prescrizioni che attengono an-ch’esse ai contenuti della prestazione della farmacia in regimeconvenzionale, ed esattamente a modalità tipiche del suosvolgimento, senza contare che talvolta condotte del generepossono astrattamente innestarsi in disegni molto più ampie articolati; in ogni caso, perciò, la norma convenzionale giu-stamente le vieta, imponendo la consegna del farmaco con-testualmente alla presentazione della ricetta. La fattispecie concreta che La riguarda è tuttavia caratteriz-zata, come si è visto, dalla consegna in due circostanze (rav-vicinate nel tempo) di più confezioni di uno stesso farmaco,e questo potrebbe anche indurre la Commissione Asl, se ildeferimento, come temiamo, ci sarà, a ritenere applicabile ilprincipio della prevalenza dei Suoi atti professionali sull’“ec-cezionale disattesa” (il problema è che qui le “disattese” sonostate due…) di adempimenti convenzionali, concludendoquindi con una decisione di proscioglimento. Nella peggiore delle ipotesi, però, non crediamo che Leipossa temere una sanzione più severa del richiamo o del ri-chiamo con diffida, perchè la minacciata “sospensione dalservizio“ costituirebbe una misura sicuramente sproporzio-nata rispetto alla non eccelsa gravità dei fatti che possono es-serLe contestati.

G. Bacigalupo - Gennaio 2011

Termini per gli erediGli eredi non cedono la quotasociale entro il biennio Cosa prevede la legge circa i tempi a disposizionedegli eredi per il subentro di un nuovo socio far-macista nella società? Ci sono due anni di tempocome per le farmacie intestate in forma indivi-duale ad un unico titolare? Infine, quali sono leconseguenze ove non fossero rispettati daglieredi (il rischio è concreto perché tra loro non c’èaffatto armonia) i termini previsti per il trasferi-mento delle quote del defunto?

I primi due quesiti possono essere riuniti per un’unica rispo-sta, dato che, per effetto del richiamo operato dal decimocomma dell’art. 7 della l. 362/91, il disposto di cui al nonocomma (il famoso biennio a disposizione degli eredi) si ap-plica integralmente “anche alla vendita della farmacia privatada parte degli aventi causa ai sensi ecc …” , e quindi, in so-stanza, opera anche a favore degli eredi del titolare in

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Consulenze SEDIVA

forma individuale. Quanto al terzo interrogativo, non si tratta affatto di un’ipo-tesi di pura scuola (come del resto lascia bene intendere anchela formulazione del quesito), perché talora, incredibilmente,accade proprio che si lascino decorrere inutilmente i due annia disposizione, e dunque, nel caso sia deceduto un titolare in-dividuale, i suoi eredi decadono dal diritto di cedere la far-macia a terzi, con la conseguenza che, pur conservandonecostoro in via provvisoria la gestione se non altro ai sensi del-l’art. 61 del Regolamento del 1938 (apparirà singolare, ma intale evenienza sembra tuttora invocabile appunto questa vec-chia disposizione), l’esercizio deve andare fatalmente a con-corso, con l’obbligo del vincitore di liquidare agli eredisemplicemente quanto previsto dall’art. 110 TU.(indennità d’avviamento, e valore di merci e/o beni strumen-tali). Meno agevole è invece la risposta per il caso di decesso di unsocio, pur se sul versante del diritto amministrativo l’inutiledecorso del biennio comporta anche in tal caso (ex lege, cioèper volontà di una norma speciale) la decadenza degli eredidal diritto di cedere la quota onerosamente o gratuitamentea qualsiasi terzo e quindi, almeno formalmente (perchénella pratica il problema può nondimeno essere talora risoltodiversamente), l’incommerciabilità della quota stessa. Ma sul piano civilistico, considerato che il valore patrimonialedi quest’ultima (che non va evidentemente … a concorso) aglieredi deve essere sicuramente liquidato, bisogna tentare di in-nestare questo caso specifico proprio nel codice civile. Ora, guardando alle tre ipotesi di scioglimento del rapportosociale che vi sono contemplate (morte, recesso, esclusione),la vicenda non si attaglia certo né a quella del recesso (art.2285) e neppure, nonostante ogni sforzo interpretativo, inquella dell’esclusione (art. 2286), mentre può senza grandidifficoltà inquadrarsi nell’ipotesi di morte, per la quale – in principio l’art. 2284 prevede l’obbligo dei soci superstitidi “liquidare la quota agli eredi, a meno che preferiscano scio-gliere la società, ovvero continuarla con gli eredi stessi e questivi acconsentano”. è vero che la norma è derogabile, tant’è che generalmentel’atto costitutivo/statuto di una società di farmacisti giusta-mente vi deroga, prevedendo perlopiù l’applicazione a favoredegli eredi appunto dell’art. 7 della l. 362/91 (i due anni dipossesso in via provvisoria della quota con il diritto anche dicederla magari soltanto a certe categorie di soggetti); però,una volta decorso il termine senza che gli eredi abbiano con-sumato positivamente il diritto di trasferirla a terzi, è ragio-nevole pensare ad una riassunzione della fattispecie nell’area dioperatività proprio dell’art. 2284. E, dato che l’ipotesi dell’ulteriore continuazionedella società con gli eredi è interdetta, come si è visto,

dalla legge di settore, non può che trovare applicazione – salvoche il socio superstite non preferisca sciogliere la società ilprincipio generale enunciato nella disposizione, quello cioèdella liquidazione della quota agli eredi, anche se, in assenza dicriteri di valutazione prefissati nello statuto o almeno definititra le parti in un clima di non belligeranza, la determinazionedel suo valore può rivelarsi nel concreto una questione spessodifficile da risolvere.

G. Bacigalupo - Gennaio 2011

DispensariLa “Vicinitas” anche per l’affidamento del dispensariostagionaleLa Regione, su una richiesta del Comune di unanno fa, sta per istituire un dispensario stagionale,aperto da giugno a settembre, in una modesta fra-zione balneare che d’estate assume però una certaconsistenza demografica; sennonché, l’Ammini-strazione comunale sembra orientata ad affidarloin gestione al titolare dell’altra sede semplice-mente perché la località ricade nei suoi confini,mentre la farmacia più vicina è la mia.

Come abbiamo già osservato in precedenza, anche la gestionedel dispensario stagionale, esattamente come quella del di-spensario ordinario, deve competere al “titolare di una farma-cia privata o pubblica della zona con preferenza per il titolaredella farmacia più vicina”. Se pure, cioè, il quinto comma dell’art. 1, della l. 221/68,come sostituito dall’art. 6, terzo comma, della l. 362/91 (cheè la sola disposizione di legge ad occuparsi dei dispensari sta-gionali), non fa alcun cenno al modo discelta della farmacia affidataria, non v’è però dubbio che sitratti pur sempre di “dispensari”, cosicché la disciplina det-tata dal quarto comma dello stesso art. 1 per quelli ordinaridovrebbe senz’altro ritenersi direttamente ed integralmenteapplicabile anche agli stagionali. Anche per questi ultimi, come per gli ordinari (“… con pre-ferenza per il titolare della farmacia più vicina”), la maggiore“vicinanza” sembrerebbe dunque di per sé costituire, guar-dando anche alla solita mens legis, garanzia di una miglioregestione. è vero che una o due decisioni di Tar non si sono mostrate diquesta stessa idea (da ultimo, Tar Liguria, n. 1377 del12/6/09), escludendo l’estensibilità di una disposizione det-tata per il dispensario ordinario alla “diversa ipotesi del di-

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Consulenze in collaborazione con lo studio associato Bacigalupo-Lucidi di Roma

spensario stagionale” (e questo, sull’assunto che si tratterebbedi “norma derogatoria ad un principio generale, quale quellodella procedura di gara per l’affidamento … di utilità e di ser-vizi di rilievo pubblico”, e per ciò stesso non suscettibile diinterpretazione analogica); ma a noi pare che qui non sia af-fatto necessario integrare una norma di legge (asseritamente)carente ricorrendo all’analogia, e quindi configurareuna eadem dispositio in presenza di una eadem ratio. Infatti, come accennato, questo presidio farmaceutico èprima di tutto un dispensario (anche se “stagionale”), e anzinon è null’altro che un dispensario, e quindi la dispositio suicriteri del suo affidamento già c’è ed è proprio quella inne-stata nel quarto comma che il legislatore – del tutto ragione-volmente non ha ritenuto dover ripetere pedissequamente nelcomma successivo. In ogni caso, a parte altre sentenze di Tar che propendono an-ch’esse per la vicinitas come criterio preferenziale discelta della farmacia affidataria, anche il Consiglio di Statoha espresso questo stesso avviso, sia pure incidenter tantum(Sez. V, n. 2592 del 24/4/09, una decisione – come si vede –antecedente a quella del Tar Liguria, ma che quest'ultimo nonha evidentemente fatto in tempo a conoscere …). Quanto, infine, all’orientamento del Comunenella vicenda che La riguarda, ricordiamo che quello dell’affi-damento di un presidio di secondo grado al titolare della sedefarmaceutica (nei cui confini rientra la località da servire) èun criterio previsto nel sistema di diritto positivo soltanto perla proiezione toscana (l.r. n. 16/00 e successive modificazioni),e perciò non sarebbe comunque un criterio legittimo, poten-dosi semmai ammettere se proprio intendessimo seguirela sbrigativa e qui non condivisibile tesi del Tar Liguria – ilricorso al concorso pubblico, che del resto è già contemplatonella normativa statale per l’assegnazione della farmacia suc-cursale e in quella regionale per l’affidamento in gestione delpresidio farmaceutico d’emergenza siciliano.

G. Bacigalupo - Gennaio 2011

ComodatoLa registrazione del comodatodi automezzo al dipendente Vorrei sapere se il comodato di un bene aziendalea favore di un collaboratore farmacista è soggettoa registrazione.

Il comodato di beni mobili, se redatto per scrittura privata nonautenticata, non è obbligatoriamente soggetto a registrazione,che però diventa nel concreto necessaria (versando in tal caso

l’imposta fissa di 168 euro) ove si abbia interesse ad attribuireal contratto una data certa, che tuttavia, come noto, è spessoimprescindibile sul piano fiscale. Si pensi – per soffermarci al caso cui verosimilmente intendeLei riferirsi – alla concessione in uso gratuito, sia pur soltantoparziale, al dipendente di un’autovettura “intestata” (nel signi-ficato chiarito altre volte) alla farmacia; questo, in particolare,consentirebbe la deduzione ai fini delle imposte sui redditidelle spese di esercizio del mezzo nella misura del 90%, anzi-ché in quella “ordinaria” del 40%, ma tale (maggiore) dedu-zione sarebbe riconosciuta solo per le spese sostenute a partireappunto dalla data di concessione della vettura in comodato,che però è normalmente quella apposta sul contratto. Di qui, come accennato, la necessità di conferire certezzaa questa data – proprio ricorrendo alla registrazione del con-tratto e scongiurare così ogni (futura ed eventuale) contesta-zione da parte del Fisco.

S. Civitareale - Febbraio 2011

Acquisto farmaciSconti inferiori sulla fascia C Il "Cialis" viene venduto dai vari grossisti con scon-tistiche più basse rispetto a tutti gli altri in quantol’industria non garantisce lo sconto canonico, mauno più basso (e si tratta anche di 6 punti di dif-ferenza!). Vorrei sapere se per le aziende ci sonoderoghe al già intoccabile 66,65% dello sconto dicui gode la potentissima industria.

Per i farmaci di fascia A vale il principio delle quote minimedi spettanza, rispettivamente, delle farmacie, pari al 30,35%sul prezzo di vendita, e dei grossisti, pari al 3%, come recen-temente modificate dal comma 6, art. 11, del D.L. 78 del31/05/2010, convertito nella L. 122 del 30/07/2010 (la c.d.Manovra estiva). Invece, per i farmaci di fascia C, come è il Cialis da Lei evo-cato, i margini sono liberi e dipendono pertanto solo dagliaccordi commerciali. L’unica disposizione normativa è rappresentata dall’art.13 dell’antico e storico R.D. 3/03/1927, che prevedeva il di-ritto del farmacista ad un margine non inferiore al 25%, sem-pre del prezzo al pubblico. Quindi, non c’è alcuna “difesa” da apprestare sul piano giuri-dico per la “scontistica” a Lei nel concreto praticata, perchéa decidere sono soltanto ancora una volta le solite dure leggidel mercato ….

R. Santori - Febbraio 2011

43il consulente della tua farmacia MARZO/APRILE 2011

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Publiredazionale Informazione sanitaria

44 MARZO/APRILE 2011 il consulente della tua farmacia

È on line il portale di Teva Italia dedicato a tutti gli opera-tori del settore sanitario. Aggiornamenti, informazioni, ser-vizi, strumenti e documenti utili per la professione delfarmacista e del medico e per sostenere lo sviluppo delfarmaco equivalente in Italia.Comunicare sul web, oggi, è fondamentale. Per questo motivo nasce Teva Labwww.tevalab.it, il portale che Teva Italia, azienda leader nella produzione e di-stribuzione di farmaci equivalenti, dedica all’informazione di farmacisti e me-dici. Sfruttando le ampie potenzialità del web, il sito si propone di rispondereai bisogni sempre più ampi di aggiornamento in tema di gestione della saluteed, in particolare, nell’ambito dei farmaci equivalenti.Teva-Lab prende il via a seguito della fusione, conclusasi di recente, di Tevacon ratiopharm, l’azienda tedesca produttrice di farmaci equivalenti, che haportato in eredità l’esperienza del sito www.formularatiopharm.it, fornendo unampio e sperimentato know how nel settore del web 2.0. Strumento di aggiornamento e condivisione per le comunità scientifiche findai suoi albori, Internet è oggi per gli operatori sanitari una risorsa imprescin-dibile. Tra i servizi forniti ai medici e farmacisti, troviamo infatti un’ampiascelta di corsi FAD (Formazione a distanza) accreditati ECM (Educazionecontinua in medicina) disponibili all’interno dell’area Academy. La Academyof Excellence Teva è un progetto formativo articolato per aree tematiche, alcui interno si sviluppano percorsi di apprendimento tutti originali e innovativiper contenuti e modalità di fruizione: i corsi, trovano il proprio valore aggiuntonella costante ricerca di riferimenti teorici e pratici connessi alla realtà operativadei farmacisti. Si rivolge ai medici e ai farmacisti che vogliono rinnovare lapropria professionalità ed essere in linea con le nuove esigenze del Paziente-Cliente.Nella sezione News si potranno invece visualizzare l’anteprima dei lanci deiprodotti e tutte le edizioni della newsletter Teva-News, che propone un ag-giornamento scientifico e legislativo in tema di farmaci generici e farmaci bio-tecnologici biosimilari e fornisce un’ampia panoramica sullo scenario deifarmaci equivalenti. Gli operatori della salute potranno anche trovare tutte le caratteristiche tecnichedei prodotti e la loro applicazione nelle varie aree terapeutiche, raccolte nell’areaProdotti. è inoltre possibile conoscere la complessa normativa riguardante ilmondo sanitario, con un focus sull’area dei farmaci equivalenti, nelle paginededicate a questa importante materia. Ad oggi, si contano oltre 13mila iscritti a Teva-lab (tra medici e farmacisti),più di 94 mila ore di formazione online (corsi FAD e ECM) e oltre 1000 pa-gine di contenuti, notizie, normative e dati di mercato che riguardano ilmondo farmaceutico. Nel 2010 gli italiani che utilizzano i servizi offerti dalla

Rete sono cresciuti del 35% raggiungendo i 35,5 milioni di navigatori. Ognigiorno si collegano ad Internet 12 milioni d’italiani, per un tempo medio dicirca 1,5 ore. Fra i 25 e i 54 anni, oltre il 60% utilizza Internet abitualmente.Oltre il 77% dei navigatori italiani è iscritto ad un Social Network (Facebook,Twitter ecc.), esattamente come negli USA.Ma non si tratta solo di numeri. Internet, infatti, pervade la cultura di ognicittadino con la forza della più grande piattaforma relazionale esistente almondo diventando non solo il fenomeno della fascia di età “giovanile” maanche il più potente strumento esistente di comunicazione, collaborazione,informazione, formazione e lavoro e, soprattutto, di democrazia e pace.“Tevalab.it rappresenta per noi un sito di seconda generazione – spiega MarcoGrespigna, Head of Business Unit Retail di Teva Italia – un sito studiato inbase al continuo monitoraggio delle esigenze informative e delle richieste ri-cevute nel corso degli anni da parte di farmacisti, medici e operatori del sistemasanitario. Questo continuo scambio di informazioni ha permesso di valutarein modo accurato gli effetti delle campagne informative e di apportare le op-portune correzioni, qualora ve ne fosse la necessità, con l’obiettivo finale dellasoddisfazione del nostro cliente”.Il successo di www.tevalab.it e anche di www.equivalente.it, portale Teva dedi-cato al cittadino, ha trovato rilevanza nel “Rapporto 2010 Business Intelli-gence: uno sguardo al Futuro”, dell’Osservatorio sulla Business Intelligencedel Politecnico di Milano, giunto alla sua terza edizione, che cita questi portalidell’azienda leader del farmaco equivalente, quale esempio di sinergia azienda-cliente e di orientamento all’innovazione continua.www.tevalab.it sito dedicato agli operatori della salute e www.equivalente.it,sito dedicato ai cittadini, affiancano il sito istituzionale www.tevaitalia.it,per fornire un’informazione on line a 360 gradi.

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Oneri accessoriLe “spese d’incasso“ Molte aziende, soprattutto quelle che operano nelsettore cosmetico, riportano in fattura la famige-rata voce "spese di incasso" a cui tra l'altro appli-cano anche l'IVA. Vi sembra un'operazionecorretta?

Le “spese d’incasso”, che il fornitore addebita direttamente infattura in relazione alle modalità di pagamento convenute, co-stituiscono oneri strettamente accessori rispetto all’acquistodella merce o alla prestazione del servizio e, come tali, nonpossono essere considerate quali corrispettivi di un’operazionedi pagamento esenti dall’Iva, ma concorrono anch’esse invia appunto accessoria alla base imponibile dell’operazioneprincipale. Lo ha stabilito la stessa Corte di Giustizia UE conla recentissima sentenza del 2 dicembre scorso.

R. Santori - Febbraio 2011

Contribuzione INPSIl lavoro del collaboratore familiareImpresa familiare costituita nel 2006 con il figliofarmacista al 24% e il marito non farmacista al25%; vorrei sapere se gli utili corrisposti a quest’ul-timo sono soggetti a contribuzione Inps e se, oveintendessimo modificare le quote di partecipa-zione, è necessario un nuovo atto notarile o è suf-ficiente indicarle nella dichiarazione dei redditi.

Quanto alla prima questione, non possono esserci più dubbiperché la recente sentenza della Corte di Cassazione,resa nota anche nelle riviste di categoria, ha sancito definitiva-mente l’assoggettabilità a contribuzione Inps -previa iscrizionealla Gestione separata -degli utili attribuiti annualmente(anche se non effettivamente liquidati, ma in ogni caso conun “tetto” di ammontare imponibile) ai collaboratori familiarinon farmacisti. Nel Suo caso, quindi, c’è il pericolo tutt’altro che virtuale chel’Inps, non soltanto pretenda il versamento dei contributidell’anno in corso, ma risalga anche indietro nel tempo sinoa quello di costituzione dell’impresa familiare (2006) perchéancora non prescritto.Quanto al secondo quesito, la misura della partecipazione deivari componenti l’i.f. agli utili d’impresa non è mai stata in re-

altà “predeterminabile”, perché è sempre dipesa, come tut-tora dipende, da una valutazione ex post del titolare della far-macia che può/deve infatti quantificarla secondo la quantità equalità delle prestazioni lavorative rese da ognuno di loro (per-ciò, sotto quest’aspetto, le “quote di partecipazione” – comesi legge nel quesito – “è sufficiente indicarle nella dichiarazionedei redditi”). Il titolare può/deve pertanto procedere al termine di ciascunesercizio annuale all’attribuzione di una partecipazione anchepercentualmente diversa ogni anno, senza alcun vincolo deri-vante dalla valutazione operata nell’anno precedente, pur se –ai fini della disciplina più ortodossa dei suoi rapporti (di la-voro) con i familiari – egli deve tener conto, evidentemente,proprio dell’effettiva quantità e dell’effettiva qualità delle pre-stazioni da ciascuno svolta nel corso dell’intero esercizio, co-sicché, a ben guardare, la determinazione da partesua della misura di partecipazione di costoro agli utili d’im-presa non è del tutto libera e men che meno arbitraria. Ma qui il discorso può farsi complesso, e anche molto delicatoproprio sul piano strettamente giuridico, ed è quindi il casodi riparlarne meglio in un’altra circostanza.

G. Bacigalupo - Febbraio 2011

Spese deducibiliLa spesa del dipendente per icorsi ECMSulla deducibilità del rimborso delle spese deicorsi “ECM” sostenute dai dipendenti della farma-cia continuo a sentire pareri discordanti. Vorrei per-ciò conoscere il vostro parere e ancheeventualmente la documentazione necessaria.

Le somme rimborsate sono sicuramente deducibili, e quindi nondovrebbe in realtà riscontrarsi alcuna disparità di vedute. Trattandosi, infatti, di aggiornamento professionale del personaledipendente, gli oneri sostenuti per i corsi “ECM” rientranoa pieno titolo tra quelli per prestazioni di lavoro perfettamenteinerenti all’attività e come tali pienamente deducibili ai finidella determinazione del reddito dell’esercizio.Quanto alle modalità di effettuazione della spesa ealla relativa documentazione, essa può essere indifferentementesostenuta direttamente dalla farmacia con il rilascio della rela-tiva documentazione a questa intestata (e contenente, s’intende,l’indicazione delle persone partecipanti al corso), ovvero rimbor-sate al dipendente o al collaboratore farmacista dietro il rilascioda parte sua di apposita ricevuta in cui egli dichiari di aver anti-cipato per la partecipazione al corso “ECM” l’importo che la far-

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macia gli ha poi per l’appunto rimborsato.

V. Salimbeni - Febbraio 2011

Contratto d’affittoPrima scadenza del contrattodi locazioneIn caso di rinnovo tacito di un contratto di loca-zione di immobile ad uso commerciale, è obbliga-torio stipulare un nuovo contratto alla scadenza?

Come sappiamo, l’art. 28 della legge 392/78 prevede che ilcontratto di locazione commerciale si rinnova tacitamente disei anni in sei anni se una delle parti non comunica all’altra di-sdetta nei termini previsti, tenendo tuttavia presente chealla scadenza del primo periodo di durata il locatore può eser-citare tale facoltà solo per alcuni specifici motivi indicati nel-l’art. 29 (in sostanza, l’utilizzo del locale a fini personali dellocatore o di suoi familiari). E però, proprio perché il rinnovo determina la prosecuzionedel contratto precedente nei termini e alle condizioni ivi pre-viste, non è necessario stipulare un nuovo contratto – cioè re-digere materialmente un nuovo atto nel quale travasare ilcontenuto del precedente ma è sufficiente versare l’imposta do-vuta (corrispondendo la singola annualità, ovvero l’intero pe-riodo di durata della proroga con il modello F23 ed utilizzandocomunque il codice tributo 114T) nel termine di trenta giornidalla data di rinnovo e presentare l’attestato dell’avvenuto ver-samento entro venti giorni dal pagamento all’ufficio dove pre-cedentemente era stato presentato il contratto.

S. Civitareale - Febbraio 2011

ContabilitàI gettoni della bilancia nonrientrano nella “ventilazione”ai fini dell’IVA Ho letto la risposta che avete dato nella Sedivanews del 02/02/2011 al quesito sullo scontrino fi-scale per la cessione dei gettoni utilizzati per l’au-todiagnostica in farmacia; vorrei però sapere sel’importo incassato dalla bilancia pesapersone, unavolta da noi riportato nel registro dei corrispettivi,viene anch’esso calcolato nella “ventilazione”.

Il servizio erogato dalla farmacia mediante la bilancia pesaper-

sone, e per il quale viene battuto uno scontrino riepilogativoa fine giornata, sconta l’Iva ordinaria e quindi non rientra nelcalcolo dell’Iva determinata secondo il procedimento della c.d.ventilazione dei corrispettivi. A questo proposito, tuttavia, è opportuno che la farmacia evi-denzi nel registro dei corrispettivi, con modalità non equivo-che, l’importo complessivo incassato giornalmente a questititoli (noleggi apparecchiature, gettoni per la bilancia pesaper-sone, ecc.), così da permettere allo Studio che si occupa dellacontabilità della farmacia di sottrarre tale ammontare dagli altriincassi “scontrinati” ed escluderlo pertanto dal calcolo appuntodella ventilazione. Le farmacie, la cui contabilità è tenuta dalla Sediva, vengonocomunque dotate di uno specifico “registro di prima nota cor-rispettivi”, che evidenzia in un’apposita colonna (“colonna 10”,per l’esattezza) proprio queste somme.

M. Giovannini - Febbraio 2011

AggiornamentoIl corso di inglese per la farmacia Sono titolare di una farmacia situata nel centro sto-rico di una città d’arte e, perciò, spesso visitata dastranieri, al punto che sono stato costretto, a miespese, a far frequentare ad alcuni miei dipendentiaddetti alla vendita – anche non farmacisti – uncorso di inglese, per evitare di perdere una buonapercentuale delle vendite. I costi sostenuti per ilcorso sono deducibili per la farmacia?

Se infatti, come è specificato nel quesito, il corso di ingleseviene frequentato dal personale della farmacia incaricato dellavendita e quindi a contatto con il pubblico, le relative spese sipossono ragionevolmente inquadrare tra quelle di aggiorna-mento e/o formazione professionale direttamente inerenti allemansioni svolte dai dipendenti e, come tali, integralmente de-ducibili dal reddito dell’esercizio, come spese per prestazionidi lavoro. Per completezza, aggiungiamo anche che – se do-vesse invece mancare questo nesso diretto tra la frequenza delcorso e le mansioni assegnate – tali costi potrebbero sempreessere annoverati, se non altro, tra quelli relativi ad opere e ser-vizi utilizzabili dalla generalità dei dipendenti, cosicché sareb-bero deducibili non più integralmente, ma nel limite del 5%dell’ammontare delle spese per prestazioni di lavoro dipen-dente risultanti dalla dichiarazione dei redditi. Questo, però, ove i corsi, si badi bene, siano accessibili da tuttii dipendenti della farmacia ovvero da tutti i dipendenti appar-tenenti ad una determinata categoria (ad esempio, da tutti ifarmacisti).

R. Santori - Febbraio 2011

47il consulente della tua farmacia MARZO/APRILE 2011

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Varie sul lavoro

Ferie e permessi retribuitiUn magazziniere della farmacia ha il diritto di usu-fruire dei famosi tre giorni al mese per assistere ungenitore handicappato; tuttavia, nel prossimo mesedi aprile egli godrà di 24 giorni di ferie, ai quali vor-rebbe però aggiungere anche queste tre giornate.

Si tratta di permessi retribuiti concessi, come è noto, per con-sentire proprio l’assistenza a persone portatori di handicap, e per-ciò hanno finalità ben diverse da quelle delle ferie. Pertanto, feriee permessi retribuiti non si influenzano minimamente tra loro e,in particolare, tali permessi si maturano indipendentemente dallosvolgimento effettivo di attività lavorativa nel corso del mese.Anzi, in quei tre giorni il lavoratore matura anche i consueti rateigiornalieri spettanti appunto a titolo di ferie.

Dimissioni senza preavviso Proprio questa mattina una collaboratrice, in statodi gravidanza, mi ha presentato le dimissioni speci-ficando che da domani non si presenterà più sulposto di lavoro. È legittimo questo comportamento?

Nel caso di dimissioni volontarie presentate da una lavoratricein stato di gravidanza, ovvero da una lavoratricemadre o lavora-torepadre durante il primo anno di vita del bambino (o il primoanno di “convivenza” del minore adottato o affidato), non c’è percostoro alcun obbligo di preavviso, e dunque il comportamentodella Sua collaboratrice è perfettamente avallato dalla normativa.

L’adozione di un provvedimentodisciplinare Anche per dare qualche “esempio” al personale, vor-rei prendere un provvedimento disciplinare nei con-fronti di una dipendente particolarmente negligenteanche nel rispetto dell’orario di lavoro. Come devofare?

La normativa prescrive che l’adozione di un qualunque provve-dimento disciplinare sia preceduta da una formale contestazioneal lavoratore dell’addebito o degli addebiti, così da consentirgliperlomeno di essere “ascoltato” su quel che naturalmente eglipossa addurre a discolpa. Soltanto all’esito di questo pur som-

mario contraddittorio, il provvedimento potrà essere assunto, ri-correndone evidentemente i presupposti di merito, e avendo co-munque cura di adottare – specie in caso di prima infrazione –misure di rigore magari non eccessivo.

Il diritto alla “pausa” Vorrei sapere quante pause di lavoro sono previsteper un dipendente.

Al lavoratore, se l’orario giornaliero è superiore alle sei ore, deveessere riconosciuta una pausa di almeno dieci minuti consecutivi(se del caso, anche sul posto di lavoro), che va concessa tra l’inizioe la fine della giornata di lavoro. Salvo accordi (per la verità moltofrequenti) di miglior favore per il dipendente, però, queste pausenon sono retribuite.

Contratto di apprendistato Ho stipulato un contratto di apprendistato profes-sionalizzante con un giovane laureato e vorrei sa-pere se vi è un obbligo di formazione del c.d. tutoraziendale?

Nel caso di assunzione di un apprendista, la legge prevede cheall’interno dell’azienda sia appunto assicurata la presenza di untutore con formazione e competenze adeguate.La disciplina della formazione di questo tutor, comunque obbli-gatoria, è stata tuttavia demandata alle Regioni; ad esempio,la Regione Lazio ha previsto dei programmi specifici di interventiformativi per i tutor aziendali proprio per permettere una loroidonea preparazione, quantificando a tal fine in 16 ore la durataminima del corso di formazione.

Sul licenziamentoQuando diventa efficace il licenziamento?Il licenziamento di un lavoratore resta un negozio unilaterale ri-cettizio a forma però vincolata e si perfeziona nel momento incui la dichiarazione di volontà del recedente (in questo caso, ildatore di lavoro) perviene a conoscenza del destinatario (in que-sto caso, il lavoratore), acquistando così piena idoneità alla pro-duzione degli effetti voluti. Si tratta comunque, come tutti sanno,di un provvedimento molto delicato sotto parecchi aspetti, e cherichiede pertanto una particolare cura – da parte del datore dilavoro – nel rispetto dei mille presupposti, di forma e di sostanza,che ne possono condizionare la legittimità.

Gio. Bacigalupo - Febbraio 2011

48 MARZO/APRILE 2011 il consulente della tua farmacia

Consulenze SEDIVA

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49il consulente della tua farmacia MARZO/APRILE 2011

AIFA Farmacovigilanza

di Elisa Brambilla – Farmacista e Giornalista

Molti sostengono che la causa di un eccessivoconsumo di medicinali nei bambini sia da at-tribuire all’ansia dei genitori, che non sonosoddisfatti della visita se il pediatra non ha ri-

lasciato qualche prescrizione: allora cosa l’ho portato a fare?Perderà dei giorni di scuola, o io non potrò andare al lavoro.Troppo spesso il farmaco viene visto come un mezzo per con-tinuare la vita frettolosa di sempre, che non conosce pause,tranne quelle preventivate: la vacanza, la serata con gli amici.Accade così anche in farmacia: il beclometasone in fiale aero-sol, per esempio, è più richiesto dell’ultimo libro di DanBrown in libreria. Il farmacista tenta di obiettare, ci vuole laricetta, il consiglio del pediatra, e poi lo sa che è cortisone?Qui, di solito, si assiste a due tipi di reazione.

Mamma 1 (abitudinaria, ha un’aria sicura): si certo, ma inquesti casi il pediatra gli dà sempre quello… (quali casi?Boh!); Mamma 2 (disinformata, assume un’aria terrorizzata, come sefosse appena stata informata di aver dato finora plutonio ra-dioattivo al pargoletto): cortisone?!? Ah no, io non lo sapevo,allora non lo voglio più (intanto chissà quanto gliene hai giàdato per niente, pensa il farmacista).

I mucoliticiCon i mucolitici, invece, finora noi farmacisti siamo statipiuttosto tranquilli, anche nel caso dei più piccoli: l’unica cosafondamentale era distinguere tra tosse grassa, o produttiva,con espettorato più o meno consistente, e tosse secca, o nonproduttiva, dovuta ad una irritazione delle vie respiratorie.Abbiamo sempre spiegato che comunque la tosse è un riflessonaturale con cui l’organismo si difende, per drenare le vie re-

spiratorie, e poi abbiamo consigliato lo sciroppo ritenuto piùidoneo tra quelli a disposizione, o magari delle suppostine,secondo le richieste della madre. Apprendiamo ora che l’AIFAha condotto uno studio, un’analisi su dati di farmacovigilanza,sia italiani che internazionali, che ha evidenziato, nei bambinidi età inferiore a due anni, un aumento dei casi di ostruzionedelle vie respiratorie e un peggioramento di patologie, comela bronchiolite acuta e la tosse, fino ad arrivare a dispnea e vo-mito viscoso, che hanno richiesto talvolta l’ospedalizzazione.Infatti, i mucolitici determinano un aumento delle secrezionibronchiali che i più piccoli hanno difficoltà ad espellere at-traverso la tosse. In conseguenza di ciò, l’AIFA ha deciso chevieterà l’uso dei mucolitici, per via orale e rettale, nei bambinial di sotto dei due anni di età, con introduzione nei fogliettiillustrativi e nei Riassunti delle Caratteristiche del Prodottodi alcune modifiche: 8 controindicazione all’uso nei bambini di età inferiore ai 2

anni;8 avvertenza sul rischio di ostruzione bronchiale nei bambini

di questa età;

Farmaci e bambini: eccesso di difesa?

Gli ultimi allarmi dell’Agenzia del Farmacoe della SIPPS (Società Italiana di PediatriaPreventiva e Sociale) ci inducono a occu-parci di nuovo di salute dei bambini e cor-retto uso dei farmaci.

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8 inserimento del termine “ostruzione bronchiale” nel para-grafo “Effetti indesiderati”, qualora la segnalazione di talereazione avversa sia stata riportata.

Nel frattempo, le confezioni di sobrerolo e ambroxolo, desti-nate unicamente alla fascia di età interessata al provvedimento,sono soggette alla revoca dal mercato.Per i bambini più grandicelli, potremo continuare a consigliareun mucolitico, valutando caso per caso. Nei più piccoli, invece,siamo tenuti a informare il genitore sui possibili rischi dell’uti-lizzo di questi farmaci, e a dare loro qualche consiglio su comegestire al meglio il problema:8 effettuare il lavaggio delle fosse nasali con soluzione fisio-

logica o altre soluzioni saline se alla tosse si accompagnal’ostruzione nasale;

8 arieggiare la camera del bambino e fare in modo che l’ariaabbia una adeguata umidità;

8 idratare il piccolo offrendogli spesso da bere;8 farlo riposare con la testa un pochino sollevata.

Gli antinfiammatori non steroideiMa i mucolitici non sono l’unico problema, un allarme è statosollevato anche per quanto riguarda l’uso smodato di antin-fiammatori nei bambini, a fronte di un aumento esponenzialedella vendita di questi farmaci negli ultimi anni. I pediatrifanno presente che il numero di reazioni avverse ai FANS èaumentato, soprattutto a carico della cute e degli apparati ga-strointestinale e renale. Per questo motivo, nonostante per al-cuni di essi non vi sia obbligo di ricetta, ci viene richiestoancora una volta di aiutare i genitori a utilizzare al meglio, esolo se necessario, questi medicinali. Il paracetamolo è ormaiben conosciuto e sembra che ormai i genitori abbiano benchiaro che va somministrato solo se la febbre supera i 38,5°C,con dosaggio che varia in base all’età e al peso. Più recente èinvece l’utilizzo dell’ibuprofene, che per fortuna ha un elevatoindice di sicurezza, dato che spesso viene dato ai bambini permalesseri di vario tipo. Recenti studi hanno dimostrato un mi-gliore effetto antipiretico derivato dall’uso alternato di para-cetamolo e ibuprofene rispetto alla monoterapia; tuttavia, èstata messa in evidenza una certa difficoltà da parte dei genitoria seguire questa terapia combinata, e questa confusione puògenerare rischio di sovradosaggio. Quindi, a fronte di una mo-desta maggiore efficacia di questa terapia alternata, non sembra

esserci un particolare beneficio rispetto alla scelta della mono-terapia. A parte i casi di un uso eccessivo, solitamente l’ibu-profene è ben tollerato, quando utilizzato a dosaggio standard.Non è tuttavia raccomandato nei bambini con varicella, instato di disidratazione o nei casi di asma da FANS. Sconsigliatoanche l’utilizzo preventivo di paracetamolo e ibuprofene comepreventivo per ridurre l’incidenza di febbre nel caso di bambinisottoposti a vaccinazione, così come per prevenire le convul-sioni febbrili. Anni fa era in voga il morniflumato in supposteche, prescritto una prima volta dal pediatra in modo oppor-tuno, veniva di fatto sdoganato quasi che questa prescrizioneequivalesse a un’autorizzazione all’uso per sempre, diventandola panacea di tutti i mali: mal di gola, tosse, raffreddore, cefa-lea… O, meglio ancora, mezza bustina di nimesulide per qual-che giorno, tanto l’ho già in casa per il mal di testa dellanonna… Scusi, ma sentire il pediatra, no? La risposta, ormaitemutissima, è quella di sempre: ma se è stato proprio lui aconsigliarlo “l’altra volta”!

Gli antibioticiAltra battaglia quotidiana del povero farmacista è quella congli antibiotici: altro farmaco, altro allarme, consumiamo tuttitroppi antibiotici e finiremo per creare resistenze, le infezionisaranno molto più difficili da trattare, perché ai batteri nonimporterà più nulla dell’antibiotico, lo conoscono già e sonodiventati resistenti. Però normalmente questi farmaci si ven-dono solo dietro prescrizione medica, quindi dovrebbero esserepiù controllati. Forse, le confezioni avanzate in casa da unacura precedente spingono all’automedicazione? Fatto sta che,per proteggere i più deboli, i bambini, ancora una volta è scesain campo la SIPPS, con poche semplici regole:8 gli antibiotici, o altri farmaci, vanno somministrati al bam-

bino solo dietro consiglio del pediatra;8 gli antibiotici non vanno utilizzati per la terapia del raffred-

dore e dell’influenza;8 il muco giallo o verde non indicano la presenza di infezione,

come sostiene l’opinione comune, pertanto anche in questocaso niente antibiotici;

8 la terapia antibiotica va seguita così come è stata prescritta,rispettandone gli orari e la durata, pena la non efficacia dellacura;

8 liberarsi degli antibiotici avanzati al termine della terapia.La verità è che stare dietro al bancone tutto il giorno non è fa-cile: dover negare un farmaco a chi non ha la ricetta e subirnei rimbrotti, chiedere il pagamento di un euro di ticket a unanziano con venti ricette e sorbirsi una conferenza sul governoe la sanità, cercare di spiegare l’utilizzo di un farmaco e otte-nere in cambio una risposta frettolosa…. Ma per fortuna nonè sempre così…. domani è un altro giorno!

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AIFA Farmacovigilanza

Principi attivi mucolitici

8 acetilcisteina8 carbocisteina8bromexina8 ambroxolo

8 sobrerolo8neltenexina8erdosteina8 telmesteina

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51il consulente della tua farmacia MARZO/APRILE 2011

Attività fisica Integrazione alimentare

di Simona Bianucci – Farmacista

L'esigenza di assumere integratori quando si compie at-tività fisica, amatoriale o professionista che sia, derivadalla volontà di migliorare il funzionamento dell'or-ganismo e di riflesso di avere un effetto positivo sulle

prestazioni atletiche, aumentando la performance atletica.Se pochi anni fa l'utilizzo di integratori sportivi riguardava quasiesclusivamente il mondo dello sport professionista e agonistico,oggi invece tale mercato si è esteso anche allo sportivo “per hobby”e si è arricchito di numerosi prodotti.

Grazie a integratori dalle caratteristiche differenti è possibile:8offrire protezione dall'aumento dello stress ossidativo: a causa

del metabolismo energetico accelerato dello sportivo si verificainfatti un incremento dei radicali liberi, che, alla lunga, dan-neggia le strutture cellulari e può causare disturbi muscolari

8diminuire i fattori infiammatori8mantenere costante la glicemia e rendere massima l'intensità

dell'allenamento8 fornire gli elementi nutrizionali necessari per un recupero più

rapido8 rafforzare il sistema immunitarioè tuttavia imprescindibile seguire un appropriato schema die-tetico, che sia in grado di assicurare all'organismo il riforni-mento di tutte le sostanze necessarie senza sovraccaricarel'apparato digerente. Gli integratori sportivi possono esseresuddivisi nelle seguenti tipologie.

Integratori di carboidratisvolgono una funzione energetica e sono utilizzati soprattutto neglisport di resistenza. A parità di ossigeno consumato, il glucosio de-rivante dalla demolizione dei carboidrati produce una quantità dienergia come ATP superiore rispetto a quella che si libera da pro-

teine e grassi. Lo svantaggio è che le scorte di carboidrati si esauri-scono in fretta causando un calo della prestazione sportiva. Se siassumessero carboidrati solo con la dieta i tempi di digestione sa-rebbero molto lunghi, per cui si è ricorso ad integratori di carboi-drati quali le maltodestrine. Esse sono polimeri derivantidall'idrolisi degli amidi (in particolare quello di mais) e si integranonormalmente con vitamine del gruppo B e vitamina C. Innalzanoimmediatamente i livelli di energia disponibile, senza aumentarequelli del glucosio. L'apporto energetico minimo deve essere di200 kcal per porzione la cui quantità dipende dal tipo di presta-zione e dall'intensità dello sforzo. In linea generale comunque imonosaccaridi forniscono energia a breve termine, sono veloce-mente assimilabili e facilmente digeribili, ma hanno un alto indiceglicemico; i polisaccaridi invece forniscono energia a medio e lungotermine, hanno tempi di digestione più lunghi e un basso indiceglicemico. Un parametro utile da considerare è la destrosio- equi-valenza (D.E): più alto è questo valore, più rapido è l'assorbimento,perché più corte sono le catene polisaccaridiche. Normalmente siutilizzano maltodestrine con D.E fra 20 e 24, il cui assorbimentoè ottimale se mescolate con acqua refrigerata.

Integratori di sali mineralicontengono elettroliti e il loro impiego serve a prevenire la disi-dratazione e la perdita idrosalina, oltre che a riequilibrare l'assettodei sali minerali, in seguito alla sudorazione. In caso di uso pro-tratto per 6-8 settimane è necessario consultare il medico; sono daevitare in caso di patologie renali ed epatiche.

Anche gli sportivi amatoriali fanno uso diparticolari integratori per migliorare leprestazioni fisiche.

Integratori naturaliper lo sport

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Integratori di proteineforniscono in modo rapido materia prima ai muscoli in mododa aumentare la massa muscolare. Sono usati prevalentementenel body building, nel sollevamento pesi e nel wrestling. In com-mercio esistono integratori di proteine arricchiti con vitaminaB6 che grazie alla sua azione favorisce la metabolizzazione degliaminoacidi. La dose giornaliera consigliata per questi atleti variadal grammo e mezzo ai due grammi per ogni Kg di peso corpo-reo.Sono rappresentati:8dalle proteine del siero del latte in polvere (assorbite veloce-

mente) e dalle proteine della caseina in polvere (digerita len-tamente perché, una volta ingerita, si trasforma in gelatina).

Le proteine del siero del latte per la loro caratteristica generanoun'elevata spinta anabolica, quindi è preferibile assumerle al mat-tino appena svegli o quando i muscoli ne hanno un imminentebisogno; le proteine della caseina, invece, conviene assumerle lasera, prima di coricarsi per ridurre al minimo il catabolismo not-turno.8dalle proteine dell'uovo in polvere: hanno un ottimo pool

aminoacidico e se ne consiglia l'assunzione nel post allena-mento perché l'arginina contenuta aumenta ulteriormentel'insulina (che serve per rigenerare il tessuto muscolare).

8dalle proteine della soia: poco considerate per la loro carenzadi alcuni aminoacidi essenziali, sono state ampiamente sosti-tuite dalle proteine di soia isolate, di ottima qualità e moltoricche di aminoacidi ramificati e glutammina.

Va ricordata anche Spirulina, la cui caratteristica è quella di con-tenere una miniera di nutrienti in un ridottissimo volume: il 40-70% dei costituenti è costituito dalle proteine, con tutti gliaminoacidi essenziali (il tasso più alto per un alimento), il restoè rappresentato da ferro, provitamina A e vitamine del gruppo Bche sono anabolizzanti naturali privi di effetti collaterali, oltre acalcio, fosforo e micronutrienti. Essa è una microalga di acquadolce a forma di spirale e viene usata dagli sportivi anche per lasua azione spezzafame, dovuta al suo basso apporto calorico e alsuo alto contenuto di fenilalanina (che agisce sui centri regolatoridell'appetito). Può associarsi anche alle proteine di soia, per so-stenere un intenso sforzo fisico.

Integratori di aminoacidicomprendono gli aminoacidi ramificati (BCAA) e i prodotti abase di creatina. La dose giornaliera totale dei BCAA deve essereinferiore a 5 grammi con un rapporto fra leucina, isoleucina evalina di 2:1:1. Si consiglia l'associazione con la vitamina B1 eB6. Scopo fondamentale dell'assunzione dei BCAA è quello diaumentare la massa e la forza muscolare, fornendo energia e fa-cilitando il recupero della fatica.La creatina è sicuramente uno degli integratori più utilizzati nellosport, in particolare dove ci sia predominanza della componente

anaerobica.Chimicamente è un derivato aminoacidico che immagazzina fo-sfati energetici nel muscolo: si consiglia di assumerne 4-6 g/diequalora si renda necessario un allenamento intenso o quandol'organismo non ne produca a sufficienza.La prima forma di creatina commercializzata è stata la monoi-drata che però è poco assorbita dal muscolo a causa della sua de-gradazione a livello gastrico; inoltre essendo poco solubile inacqua potrebbe essere assorbita dai muscoli solo se associata azuccheri: andrebbe quindi assunta a livelli elevati con conse-guente aumento di effetti collaterali quali dissenteria ed effetti acarico dei reni.Oggi esistono diverse forme di creatina (creatina etil-estere, crea-tina tamponata, creatina orotato...) con il vantaggio di essere piùagevolmente assorbite dall'intestino e dai muscoli.

Integratori antiossidantiquando la dieta non sia sufficientemente ricca di alimenti antios-sidanti, si può ricorrere a diverse sostante naturali, la Papaya, ilthe verde, l'Acerola, la Rosa canina e il the rosso africano Rooibossono solo alcuni esempi.

Integratori “adattogeni”aumentano la resistenza fisica e la capacità di adattamento del-l'organismo. Appartengono a tale gruppo il Ginseng, l'Eleutero-cocco e il Guaranà, eccellenti energizzanti. Le proprietàadattogene risiedono nel contenuto di ginsenosidi per il Ginseng,in quello di eleuterosidi per l'Eleuterococco e di caffeina per ilGuaranà. Il ginseng diminuisce la sensazione di stanchezza, l'affa-ticamento muscolare e il tasso di acido lattico nel sangue, incre-mentando l'utilizzo di ossigeno da parte dei tessuti, muscoli inparticolare; l'eleuterocco aumenta la qualità e la velocità di ese-cuzione di uno sforzo fisico, oltre alla resistenza dell'organismoalla fatica; resistenza che si mantiene nel tempo costante, anchedopo la fine del trattamento. Si può associare alla Spirulina o alGuaranà stesso. La caffeina presente nel Guaranà invece produceun incremento del metabolismo dei grassi e, stimolando la libe-razione di catecolamine, li brucia più rapidamente.

Integratori termogenici o “brucia grassi”il più importante è la carnitina, un aminoacido sintetizzato nelfegato e nel rene, oppure presente negli alimenti di origine ani-male, quali carne e latticini. La sua funzione è quella di far sì chel'organismo utilizzi i grassi per la produzione di energia ed inoltreriduce l'accumulo di acido lattico. Il 95% della carnitina è pre-sente nei muscoli nei quali costituisce energia prontamente uti-lizzabile per la contrazione muscolare: è utilizzata soprattutto indiscipline sportive che richiedano scatti intensi e brevi, ripetutinel tempo (calcio, tennis, basket). A dosi elevate causa ritenzioneidrica, crampi muscolari e disturbi gastrointestinali.

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Attività fisica Integrazione alimentare

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Notizie pillole di salute

GunaOmeopatia e Omotossicologianel trattamento delle Allergie

La patologia allergica negli ultimi 50 anni ha avuto un dram-matico aumento di incidenza. Si stima che oggi tra il 20% e30% della popolazione dei paesi industrializzati ne soffra. Leforme allergiche più diffuse sono: l’eczema atopico, la riniteallergica, l’asma allergico. In questi ultimi tempi anche le al-lergie alimentari sono notevolmente cresciute.Per prima cosa bisogna considerare che l’etiologia della pato-logia allergica è plurifattoriale. Esiste in alcuni soggetti unapredisposizione genetica (la probabilità di sviluppare una al-lergia quando nessuno dei genitori è allergico è pari al 15%,la percentuale sale al 50% se uno dei genitori è allergico ed ar-riva all’80% se entrambi sono allergici) ma questo non è suffi-ciente per scatenare un fenomeno allergico. è necessario cheil soggetto sia esposto agli allergeni ambientali e in questi ul-timi anni l’ambiente si è “imbibito” di allergeni, pensiamo allamoquette, all’inquinamento ambientale, a cibi sempre più raf-finati, ecc. Infine, la causa oggi ritenuta essere forse la più im-portante per lo sviluppo di un allergia, è l’alterazionedell’equilibrio del Sistema Immunitario. Con questo inten-diamo dire che nel soggetto allergico il Sistema Immunitarioè come impazzito, ha sviluppato troppo una sua parte a disca-pito di un’altra, e purtroppo la parte che ha ipersviluppato èproprio quella che produce gli anticorpi IgE responsabili dellasensibilizzazione e della successiva manifestazione allergica.Come noto l’Omeopatia cura il malato e non solo la malattia,cioè cerca di correggere quel difetto in parte costituzionale, inparte determinato dall’ambiente, che ha portato il Sistema Im-munitario del soggetto allergico ad essere sbilanciato e quindia rispondere in maniera anomala nei confronti di sostanze nor-malmente innocue. L’ototossicologia dispone di un farmacoche si chiama Engystol (1 compressa 2 volte al giorno per 60-90 giorni) che nel tempo svolge questo compito di riequilibriodella bilancia immunitaria. In Omeopatia esistono dei rimedi che aumentano la tolleranzadel soggetto ai fattori allergici. Efficace, ad esempio, si è dimo-

strata una particolare combinazione di pollini e altri allergeniadeguatamente diluiti chiamata Allergy Plex n° 29 (20 gocce2 volte al giorno per 60-90 giorni). Infine, spesso i soggetti al-lergici mostrano un alto grado di intossicazione e questo è ilmotivo per cui viene consigliato un medicinale di profondodrenaggio chiamato Galium Heel (20 gocce 2 volte al giornoper 60-90 giorni). Ma l’Omeopatia può fare molto anche sullagestione dei sintomi allergici.Fermo restando che deve esserci sempre un’attenta valutazioneda parte del Medico nel discriminare se intervenire con il far-maco tradizionale o con quello omeopatico, sui sintomi dellarinocongiuntivite allergica (per citare la patologia più comune)si può efficacemente intervenire con due medicinali Omeopa-tici, Luffa comp. Spray nasale (2 spruzzi per narice 4/5 volteal giorno) e Euphrasia Heel Collirio (1-2 gocce per occhio albisogno) grazie ai quali starnuti, naso che gocciola, iperlacri-mazione ecc. possono essere efficacemente combattuti.

FarmacologiaStatine utili anche per combattere le infezioniLe statine, i farmaci ipocolesterolemizzanti, possono essered'aiuto anche nel combattere le infezioni. Lo afferma uno stu-dio pubblicato sulla rivista 'Plos Biology', secondo cui con que-sto sistema si 'affamanò virus e batteri. "Un ormone chiave,stimolato durante le infezioni, abbassa il colesterolo privandole infezioni virali dei mezzi di sostentamento di cui hanno bi-sogno per crescere", ha spiegato Peter Gfhazal dell'Universitàdi Edimburgo, "noi abbiamo già farmaci che fanno scendereil colesterolo, ma il prossimo passo sarà studiare se questi pos-sono lavorare anche per rafforzare il sistema immunitario". Se-condo l'esperto, che è giunto a queste conclusioni studiandoil meccanismo di azione di diversi tipi di virus e batteri, in fu-turo potranno essere studiati farmaci che imitano l'azione degliormoni abbassando il livello di colesterolo in caso di infezione.Questo tipo di approccio potrebbe limitare il rischio dello svi-luppo di resistenza, perché non agiscono sugli agenti infettivima sulla risposta immunitaria dell'organismo.

AGI Sanità

PollinosiRinite e raffreddore, spessol’unica differenza è il prurito alnasoI primi pollini sono in arrivo e infastidiranno gli italiani che sof-frono di rinite allergica, circa il 10%-15% della popolazione, se-

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condo Gennaro D'Amato, direttore Unità operativa complessadi malattie respiratorie e allergiche presso l'Azienda ospedalieraCardarelli di Napoli. La prima volta è difficile distinguerla, senon per il prurito nasale, da un raffreddore dovuto agli ancorafrequenti sbalzi di temperatura. Ai primi sintomi, continual'esperto, occorre rivolgersi al medico, e non ricorrere al fai-da-te. Sono utili i lavaggi con soluzioni saline, e le inalazioni nei casidi asma; mentre «andrebbero evitati sia i decongestionanti, per-ché nel tempo, assorbendosi per inalazione, possono danneggiareil naso, che i cortisonici retard in quanto deleteri perchè riman-gono nell'organismo per tre settimane» ribadisce D'Amato. Se-condo le attese le pollinosi colpiranno di più gli abitanti dellecittà. In particolare, secondo la geografia delle malattie allergichedelineata dall'esperto, pruriti, lacrimazione, e starnuti si regi-strano «più in città che in campagna, più al Sud che al Nord, epiù nell'entroterra che nelle zone marine. Mentre l'asma, scate-nata anche dagli allergeni delle parietarie, colpirà il 5% degliadulti, e oltre il 10% dell'infanzia, per un totale di circa 3 milionidi italiani con sintomi di mancanza di respiro, catarro, tosse, erespiro simile a un fischio». Chi soffre di rinite allergica, infatti,ha rischi maggiori di sviluppare l'asma perché tende a respirare abocca aperta, mentre chi usa il naso depura, riscalda e umidifical'aria proteggendo i bronchi.

Farmacista 33

Acquisto di éramexTeva si estende nell'area dellasalute femminile è dedicata alla salute femminile l'ultima acquisizione, in ordinedi tempo, effettuata da Teva, azienda leader mondiale nel settoredei farmaci equivalenti e dei biosimilari, nonché fortemente con-centrata su ricerca e sviluppo di molecole innovative con l'obiet-tivo di offrire soluzioni terapeutiche accessibili e di elevata qualità.Acquistando éramex, piccola farmaceutica con sede a Monaco(Germania), dalla tedesca Merck KGaA (di cui faceva parte dal1999), Teva aggiunge al proprio portfolio diversi prodotti stra-tegici per l'area della salute della donna, destinati al trattamentodi patologie ginecologiche, al controllo dei disturbi del climaterioe della menopausa, all'osteoporosi e alla contraccezione ormo-nale. Particolarmente interessante su quest'ultimo fronte è unestroprogestinico orale assolutamente innovativo, costituito dallacombinazione di 17-ß-estradiolo 1,5 mg (un estrogeno naturaledel tutto identico all'ormone prodotto dal corpo femminile) enomegestrolo acetato 2,5 mg (un progestinico selettivo), attual-mente in fase di registrazione in Europa.I farmaci éramex sono già distribuiti in oltre 50 Paesi nelmondo e possono contare su un mercato particolarmente con-solidato in Italia e Francia, dove l'azienda impiega oltre 300 di-

pendenti nei due principali stabilimenti produttivi.«Si tratta di un'acquisizione strategica per la crescita di Teva nel-l'area della salute della donna», ha commentato Shlomo Yanai,presidente e CEO di Teva. «Il portfolio diversificato di éramexè assolutamente interessante e affiancato da una promettente pi-peline, oltre che da un'elevata potenzialità di penetrazione dimercato. Ciò consentirà a Teva di espandere il proprio ruolo nel-l'area della salute femminile e di rafforzarlo a livello globale, apartire dall'Europa e dagli Stati Uniti». L'operazione è costata aTeva 265 milioni di euro.

RicercaTumore del pancreas Per crescere ed espandersi il tumore del pancreas recluta anche isoldati del sistema immunitario: linfociti "traditori" che, invecedi difendere l'organismo dal cancro, si alleano con lui e gli spa-lancano le porte. A svelare il meccanismo è uno studio italianopubblicato sul Journal of Experimental Medicine, condotto daun team multidisciplinare dell'Istituto San Raffaele di Milano.

Corriere salute

DiabeteVia libera della CommissioneEuropea a saxagliptin 2,5 mg La Commissione Europea ha approvato il nuovo dosaggio di sa-xagliptin 2,5 mg per i pazienti adulti con diabete mellito di tipo2, affetti da insufficienza renale moderata o grave. In Italia l'in-sufficienza renale colpisce circa il 30% dei pazienti diabetici. Sa-xagliptin è il primo farmaco della sua classe, gli inibitori delladipeptidil-peptidasi IV (DDP-4), a essere approvato in Europaper i pazienti che presentano un quadro d'insufficienza renalemoderata o grave. L'utilizzo in questi pazienti è stato approvatodall'Ema (l'Agenzia europea del farmaco) sulla base dei risultatidi uno studio multicentrico, randomizzato in doppio cieco, cheha valutato gli effetti di una dose giornaliera da 2,5 mg di saxa-gliptin verso placebo su 170 pazienti con diabete di tipo 2 e in-sufficienza renale. Secondo i risultati saxagliptin, alla dose di 2,5mg, si è dimostrato efficace e sicuro. Segue ora l'iter regolatorioitaliano per la rimborsabilità del nuovo dosaggio. Attualmentesaxagliptin è indicato in Italia, in associazione con metformina,sulfonilurea o tiazolidinedione, per il miglioramento del con-trollo glicemico nei pazienti affetti da diabete mellito di tipo 2,nei casi in cui i singoli farmaci non riescano a portare la glicemiaentro i livelli accettabili nonostante dieta appropriata e attivitàfisica.

AGI Sanità

Notizie pillole di salute

il consulente della tua farmacia MARZO/APRILE 2011 57

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Notizie pillole di salute

BelimumabPer il lupus, prima novità dopooltre 50 anni L'Fda ha approvato l'anticorpo monoclonale belimumab perla cura del lupus eritematoso sistemico (LES), una grave pato-logia autoimmune per la quale da 55 anni a questa parte nonvi erano state novità terapeutiche. Gli ultimi due farmaci vali-dati dall'Fda per questa patologia furono l'idroclorochina el'idrocortisone, approvati nel 1955.Il farmaco, che verrà messo in commercio con il marchio Ben-lysta, è stato sviluppato da parte di Human Genome Sciencese GlaxoSmithKline, in base a un accordo di sviluppo con-giunto e commercializzazione, siglato nell'agosto del 2006. Il prodotto è somministrato per via endovenosa a una dose di10 mg/kg. La terapia prevede che le prime tre somministra-zioni siano distanziate tra loro di due settimane, mentre quellesuccessive hanno una cadenza mensile. L'agenzia regolatoria eu-ropea sta ancora valutando il farmaco il cui dossier registrativo èstato depositato lo scorso mese di giugno.

Pharmastar

ParkinsonIbuprofene dimezza il rischiodi Parkinson L'uso prolungato di ibuprofene sembra associato a una riduzionedel rischio di sviluppare la malattia di Parkinson. è il risultatodi uno studio osservazionale pubblicato di recente sulla rivistaNeurology. La riduzione del rischio sembra aumentare inoltrecon l'aumento della dose del farmaco.

Pharmastar

AlimentazioneLa dieta senza glutine non fadimagrire Anzi, è possibile il contrario, poiché i prodotti sostitutivi sono ric-chi di calorie. Ad affermarlo è Alessio Fasano, direttore del centroricerche sulla celiachia dell'università del Maryland, negli StatiUniti e uno degli autori del recente studio pubblicato su BMCMedicine, che ha individuato la gluten sensivity, disturbo che col-pisce sei volte di più della celiachia. ''Occorre stare attenti a di-chiarazioni come quelle recentemente sentite da personaggi dellospettacolo come la popolare conduttrice americana Oprah Win-frey - spiega all'ANSA Fasano - che ha seguito una dieta senza glu-tine per un periodo di tempo. Alimentarsi con prodotti sostitutivi,soprattutto snack e dolci, spesso significa assumere molte calorie

in più". Secondo Fasano, negli Stati Uniti ci sono 60 milioni dipersone che ogni anno consumano prodotti privi di glutine. ''Unaparte è costituita dai celiaci, una parte dagli allergici al frumento(0,1% degli americani), un gruppo pari al 6% della popolazioneè quello riconosciuto di recente di coloro che soffrono di un'iper-sensibilità al glutine e il resto lo fa per moda, convinto che conquesto regime alimentare si possa perdere peso''.

ANSA Salute

MedicinaNuova molecola La Commissione Europea ha approvato il nuovo antitumoralecabazitaxel, associato a prednisone o prednisolone per la terapiadi pazienti con tumore della prostata metastatico, refrattario allaterapia ormonale e in progressione dopo un trattamento con che-mioterapia a base di docetaxel.

Pharmastar

MedicinaInutile raddoppiare il clopidogrel nei non responder Raddoppiare la dose di mantenimento di clopidogrel (da 75 a150 mg/die) sembra non migliorare gli outcome nei pazienti conelevata reattività piastrinica che non rispondono alla dose stan-dard del farmaco dopo un’angioplastica. è questo il risultato de-ludente dello studio GRAVITAS, un trial multicentricoamericano.

Pharmastar

AllergieConteggio numero pollini nonsempre affidabile Le persone affette da febbre da fieno e altre allergie stagionalispesso controllano su Internet le previsioni sul conteggio del nu-mero di pollini. Alcuni scienziati di San Francisco hanno peròdichiarato al Congresso Annuale della American Academy of Al-lergy, Asthma & Immunology (AAAAI) che esse raramente ri-specchiano la realtà. La notizia è stata diffusa dopo che alcuniricercatori della Environmental Allergy Assays di London, On-tario (Canada) e lo Allergy & Asthma Center di Fargo (NorthDakota) hanno rilevato una differenza tra le previsioni del con-teggio del numero di pollini di due siti web popolari e quelli effet-tivi eseguiti dal National Allergy Bureau (NAB) della AAAAI.

Agi sanità

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