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Il consumo di energia nel ’99 tra clima e congiuntura · 2009. 11. 5. · grammi promozionali...

Date post: 05-Feb-2021
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8 dati 1- 2001 Il fabbisogno svizzero di energia è coperto, in larga misura, dall’importazione. Ad un consumo energetico finale di 861.770 TJ, nel 1999, si contrappone un’importazione complessiva di ben 1.024.050 TJ. La produzione indigena è relativamente modesta (254.560 TJ). La situazione nei Cantoni varia sensibilmente a dipendenza in particolare della presenza o meno di centrali idroelettriche. Il Ticino, pur essendo un importante produttore di energia elettrica (l’11% della produzione svizzera viene prodotto nel nostro Cantone),deve comunque importare una parte del proprio fabbisogno. L’80% della produzione OFIMA e OFIBLE viene infatti ritirato dai partner d’oltralpe e non è quindi disponibile per il fabbisogno cantonale. Il consumo di energia nel ’99 tra clima e congiuntura Sandro Pitozzi, Settore Energia, Dipartimento finanze ed economia
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  • 8 dati 1- 2001

    Il fabbisogno svizzero di energia ècoperto, in larga misura,dall’importazione.Ad un consumo energetico finale di 861.770 TJ,nel 1999,si contrapponeun’importazione complessiva di ben 1.024.050 TJ.La produzione indigena è relativamentemodesta (254.560 TJ).La situazione nei Cantoni varia sensibilmente a dipendenza in particolare della presenza o meno di centraliidroelettriche.Il Ticino,pur essendo un importante produttore di energia elettrica (l’11% della produzione svizzera viene prodotto nel nostro Cantone),deve comunque importare una parte del proprio fabbisogno.L’80% della produzione OFIMA e OFIBLE viene infatti ritirato dai partner d’oltralpe e non è quindi disponibile per il fabbisogno cantonale.

    Il consumo di energia nel ’99 tra clima e congiuntura

    Sandro Pitozzi,Settore Energia,Dipartimento finanze ed economia

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    Giunto alla sua quinta edizione, non silimita ad allungare di un anno la sua serie sto-rica,ma rivede parte dei dati prodotti neglianni passati. Questo tipo di intervento si èreso necessario per le messa a disposizionedi nuovi dati (quelli del censimento federaledelle aziende e della statistica dell’occupazio-ne,ad es.). Un’altra spinta alla correzione del-le stime pubblicate negli anni scorsi è venutadalla revisione parziale della statistica federa-le,grazie alla quale i valori relativi al consumofinale per alcuni vettori energetici dal 1990 al1997 sono stati modificati con la correzionedel rispettivo potere calorico.

    La metodologia si basa su delle semplifi-cazioni dettate essenzialmente da esigenzepratiche e adottate dopo averne valutato l’in-cidenza presumibile sulla precisione dei datie la loro attendibilità in relazione alle nostrenecessità.La verifica della metodologia appli-cata,e un eventuale suo adattamento,saran-no comunque da effettuare in futuro alla lucedelle esperienze fatte e sulla base di nuovistudi.Sarebbe di particolare interesse potereseguire delle indagini puntuali e periodichein settori specifici, in maniera tale da poterverificare i trends e gli effetti della politicaenergetica federale e cantonale.Non dimen-tichiamo che,a tutt’oggi, solo pochi Cantonipubblicano periodicamente una statistica det-tagliata relativa alla tipologia ed al consumofinale di energia.

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    L’esigenza di un bilancio energeticoapprofondito e regolare potrebbe tro-vare una giustificazione più che sufficienteanche nei pochi dati del sommario. Se poicompletiamo il quadro - ed è il quadro diquesti mesi - ricordando quanto si sta facen-do e dibattendo in materia di liberalizzazionedel mercato dell’energia elettrica,pare pro-prio di non dover spendere altre parola per"presentare" queste pagine dedicate al fabbi-sogno cantonale.

    Esso pone le basi per una politica ener-getica consapevole e rappresenta l’occasioneper una verifica dell’impatto di determinatiinterventi settoriali,volti al contenimento deiconsumi o al potenziamento di determinateproduzioni,quali alternative ai vettori ener-getici tradizionali. I suoi dati dovrebberoaltresì permettere di inserire la discussionein corso in una visione globale del fabbisognodi energia,per vettore energetico,e di tenerconto delle tendenze in atto nelle abitudinidei consumatori.

    Il rapporto che presentiamo, frutto dellacollaborazione fra l’USTAT e il Settore Ener-gia della Divisione dell’economia,sintetizza daun lato i dati a disposizione relativi alla pro-duzione ed agli acquisti di energia elettrica edall’altro propone i valori riferiti al consumofinale di prodotti petroliferi (olio da riscalda-mento,carburante),di gas,di legna e di elet-tricità.

    Considerazioni inizialiIl consumo di energia finale in Svizzera

    nel corso del 1999 ha registrato un incre-mento dell’1,7% rispetto all’anno preceden-te,passando da 847.100 a 861.770 Terajoule(TJ),che corrispondono a circa 240 miliardidi kWh.

    Il motivo principale di questa crescita èda ricondurre in particolare all’andamentopositivo dell’economia.L’aumento del fabbi-

    sogno di energia risulta comunque inferiorea quello registrato l’anno precedente, fissa-tosi a 2,7%.A frenare questa crescita hannocontribuito le temperature più miti regi-strate durante il periodo invernale un po’ intutta la Svizzera. Il numero di gradi-giornoper il riscaldamento (GG) in Svizzera è infat-ti diminuito del 2,6%, passando da 3.400 a3.313 GG.

    Dato che l’aumento dei servizi energe-tici resi è maggiore dell’aumento di consu-

    mo di energia che ne deriva,si può perlome-no azzardare che, in termini relativi,vi sia sta-to un leggero miglioramento dell’efficienzaenergetica (aumento del rendimento, usorazionale dell’energia) e un maggiore ricorsoall’energia "alternativa", malgrado la suaimportanza sia ancora modesta:questo feno-meno può essere messo in relazione ai pro-grammi promozionali tipo Energia2000 e alleprescrizioni cantonali nel settore dellacostruzione.Se ragioniamo invece in termini

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    numero di abitazioni (+1,4%), la superficie dariscaldare (+1,6%) e il numero di veicoli amotore in circolazione (+2,8%,ossia 120.000nuovi veicoli).

    Malgrado l’impennata del prezzo dei pro-dotti petroliferi,non si è verificata,come inve-ce ci si poteva attendere,una diminuzione delconsumo di benzina. Anzi, l’aumento medio,valutato a 17 centesimi del prezzo alla pom-pa della benzina e del diesel,non ha impeditoun aumento delle vendite del 3,3%,rispetti-vamente del 6,1%. Ancora più marcato è l’au-mento delle vendite di carburante per l’avia-zione che si è fissato per il 1999 a 6,5%.Unsegnale chiaro che pone la Svizzera alla stes-sa stregua degli altri paesi, in un mercatomondiale caratterizzato dalla mobilità, con-seguenza diretta della globalizzazione. Unatendenza quest’ultima riscontrata in partico-lare nel traffico aereo, che ha registratorispetto il 1998 un aumento del 6,7% a Klo-ten e del 5% a Cointrin.

    Come accennato all’inizio il fattore che hainfluito in maniera preponderante sull’aumen-to del fabbisogno di energia in Svizzera è sen-za dubbio la crescita economica sostenuta,caratterizzata,nel 1999,da un incremento delprodotto interno lordo pari all’1,5% (a prezzi

    A Variazione percentuale 1998-1999 del consumo di energia finale,per vettore energetico in Svizzera e in Ticino

    assoluti, i valori di consumo continuano acrescere a causa dell’espansione delle richie-ste di servizi energetici.

    Il consumo di energia per il riscaldamen-to resta molto legato alle condizioni climati-che annuali, come confermato dalla diminu-zione del 2,9% del consumo di olio da riscal-damento (v. graf. A e tab. 1). In controten-denza in questo settore si situa il consumo digas naturale che nel 1999 è aumentato del3,9%.La tendenza alla sostituzione dell’olioda riscaldamento con il gas naturale,già con-

    statata da alcuni anni,ha ricevuto una nuovaspinta dall’impennata dei prezzi petroliferi.

    Tra le varie cause legate al fabbisognoenergetico vi sono l’andamento demografi-co, le condizioni abitative e le necessità dispostamento della popolazione. A questoproposito rileviamo come,pur se a un ritmodi crescita inferiore a quello registrato neldecennio 1986-1995, anche nel corso del1999 la popolazione residente in Svizzera siaaumentata dello 0,5%. L’aumento è statoancor più rilevante per gli altri fattori,quali il

    B Ripartizione del fabbisogno energetico in Svizzera e in Ticino,nel 1999

    Nel ’99, in Svizzera,un aumento dell’ 1,7%,nella scia della ripresa economica.

    Svizzera Ticino

    “Statistique globale suisse de l’énergie”,

    la pubblicazione di riferimento per chi

    voglia una visione a livello svizzero.

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    costanti).Gli investimenti in beni d’equipaggia-mento hanno fatto segnare livelli ritenuti ele-vati,a testimonianza della volontà delle azien-de svizzere di continuare nell’automatizzazio-ne della produzione per rimanere competitivein ambito internazionale,con conseguenti rica-dute sul consumo finale di energia elettrica.Labuona congiuntura si è constatata in particola-re nella crescita del fabbisogno in carburantediesel (costruzione e trasporti) e del consumodi energia elettrica.Dopo sette anni di stagna-zione (1991-1997) il fabbisogno di questi duevettori energetici,particolarmente sensibili allacrescita economica, è aumentato del 10,2%durante il 1998 e del 5,4% nel 1999.

    Sviz

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    Il consumo finale di energia nel nostropaese,per il 1999,è stato circa di 240 miliar-di di kWh (per una spesa valutata a 20 miliar-di di franchi). A partire dagli anni Cinquanta,in Svizzera il consumo energetico ha subitouna crescita considerevole ed una modificasostanziale. Si è passati dal carbone qualeprincipale fonte energetica,alle energie fossi-li quali petrolio e gas naturale. I prodottipetroliferi, soprattutto la benzina e l’oliocombustibile,oggi coprono più del 60 % delnostro fabbisogno,mentre l’elettricità rap-presenta solo poco più di un quinto del con-sumo totale (v.graf. A).Se si considera che lapopolazione residente in Svizzera è di circa

    7,16 milioni di persone,risulta che nel 1999ogni svizzero ha consumato circa 92 kWh algiorno,ripartiti percentualmente nei diversivettori come rappresentato nella tab. 1. Atitolo di paragone, l’organismo umano attra-verso l’alimentazione assorbe circa 10.000 kJdi energia al giorno che corrisponde a circa3 kWh.In altre parole il fabbisogno quotidia-no di calore, forza e luce risulta essere 30volte più elevato.

    In Ticino (v. tabb.1 e 2),se si considera-no separatamente i differenti vettori energe-tici, risulta una situazione analoga a quellaregistrata per l’insieme del Paese,con la dif-ferenza che le singole variazioni assumono

    1 Fabbisogno di energia ripartito per vettori energetici,in Ticino e in Svizzera, in GWh,dal 1995 a fine anno attiva a

    di fine anno tasso di attività

    Valori assoluti Valori percentuali Variazione percentuale rispetto all’anno precedente

    Ticino 1995 1996 1997 1998 1999 1995 1996 1997 1998 1999 1996 1997 1998 1999Prodotti petroliferi 5.043 4.922 4.852 5.420 5.126 64,9 63,8 63,4 64,6 63,2 -2,4 -1,4 11,7 -5,4

    Combustibili 2.540 2.387 2.299 2.826 2.479 32,7 30,9 30,0 33,7 30,5 -6,0 -3,7 22,9 -12,3Carburanti (totale) 2.503 2.535 2.553 2.594 2.647 32,2 32,9 33,4 30,9 32,6 1,3 0,7 1,6 2,0

    Benzina 1.823 1.855 1.884 1.921 1.962 23,5 24,0 24,6 22,9 24,2 1,8 1,6 1,9 2,1Diesel 607 600 598 596 597 7,8 7,8 7,8 7,1 7,4 -1,0 -0,3 -0,4 0,1Carburante aviazione 67 74 63 70 81 0,9 1,0 0,8 0,8 1,0 10,1 -14,0 11,0 15,6Carburante navigazione 7 7 7 7 7 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 -4,3 0,0 0,0 1,5

    Energia elettrica 2.202 2.214 2.224 2.316 2.330 28,3 28,7 29,1 27,6 28,7 0,5 0,4 4,2 0,6Gas 406 452 442 493 511 5,2 5,9 5,8 5,9 6,3 11,3 -2,3 11,6 3,7Legna 120 125 134 162 149 1,5 1,6 1,7 1,9 1,8 3,8 7,3 21,2 -8,0Scarti industriali1 … … … … … … … … … … … … … …Calore a distanza1 … … … … … … … … … … … … … …Energie rinnovabili1 … … … … … … … … … … … … … …Carbone1 … … … … … … … … … … … … … …Totale 7.772 7.713 7.650 8.391 8.116 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 -0,8 -0,8 9,7 -3,3

    SvizzeraProdotti petroliferi 138.092 140.309 140.036 144.045 145.502 61,3 60,9 61,1 61,2 60,8 1,6 -0,2 2,9 1,0

    Combustibili 66.881 68.342 65.342 67.806 65.819 29,7 29,6 28,5 28,8 27,5 2,2 -4,4 3,8 -2,9Carburanti (tot) 71.211 71.967 74.694 76.239 79.683 31,6 31,2 32,6 32,4 33,3 1,1 3,8 2,1 4,5

    Benzina 42.544 43.632 45.133 45.464 46.975 18,9 18,9 19,7 19,3 19,6 2,6 3,4 0,7 3,3Diesel 13.521 12.691 13.233 13.756 14.589 6,0 5,5 5,8 5,8 6,1 -6,1 4,3 3,9 6,1Carburante aviazione 15.146 15.643 16.328 17.019 18.119 6,7 6,8 7,1 7,2 7,6 3,3 4,4 4,2 6,5Carburante navigazione2 … … … … … … … … … … … … … …

    Energia elettrica 47.883 48.692 48.611 49.619 51.214 21,3 21,1 21,2 21,1 21,4 1,7 -0,2 2,1 3,2Gas 23.886 25.619 24.564 25.381 26.372 10,6 11,1 10,7 10,8 11,0 7,3 -4,1 3,3 3,9Legna 5.708 6.319 5.672 5.814 5.719 2,5 2,7 2,5 2,5 2,4 10,7 -10,2 2,5 -1,6Scarti industriali 2.900 3.086 3.914 4.119 4.036 1,3 1,3 1,7 1,8 1,7 6,4 26,8 5,2 -2,0Calore a distanza 3.325 3.467 3.606 3.681 3.692 1,5 1,5 1,6 1,6 1,5 4,3 4,0 2,1 0,3Energie rinnovabili 1.311 1.400 1.483 1.589 1.742 0,6 0,6 0,6 0,7 0,7 6,8 5,9 7,1 9,6Carbone 2.197 1.653 1.275 1.058 1.106 1,0 0,7 0,6 0,4 0,5 -24,8 -22,9 -17,0 4,5Totale 225.302 230.545 229.161 235.306 239.383 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 2,3 -0,6 2,7 1,7

    1 Dati completi non disponibili.2 Dato settoriale non disponibile ma incluso nel totale.

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    quantitativamente valori differenti.Facciamorilevare come in Ticino vengano utilizzati inmodo superiore al resto del Paese i vettorienergia elettrica (il cui divario è molto mar-cato: consumo in Ticino 28,7%, in Svizzera21,4%),olio da riscaldamento,benzina e die-sel,a scapito di altre fonti energetiche quali ilgas, il calore a distanza e gli scarti industriali.

    Globalmente invece, diversamente daquanto constatato per la Confederazione, ilfabbisogno energetico cantonale è diminuitodel 3,3% rispetto al fabbisogno dell’anno pre-cedente,passando da 8.391 a 8.116 milioni dikWh.Questo diverso andamento è ricondu-cibile al fattore climatico in quanto il 1998 èstato caratterizzato da un periodo invernaleparticolarmente lungo che ha influito inmaniera importante sul consumo di oliocombustibile. Il ritorno,nel 1999,ad un nume-ro di gradi-giorno per il riscaldamento vicinoalla media pluriennale,ha avuto come logicaconseguenza una diminuzione molto piùmarcata di quella registrata per l’intero Pae-se.A parte la particolarità summenzionata,anche per il nostro Cantone valgono le con-siderazioni fatte a livello nazionale. Si èriscontrata infatti una diminuzione significati-va del consumo finale di olio combustibile edella legna, mentre per quanto riguarda glialtri vettori energetici il consumo finale èprogredito per il consumo di carburante

    (2,0%),energia elettrica (0,6%) e gas natura-le (3,7%).Gli sforzi profusi per un utilizzo piùrazionale dell’energia, accompagnati dalmiglioramento delle costruzioni e degli appa-recchi,riconfermano i positivi risultati segna-ti nel corso del 1998.

    In uno studio commissionato dall’Ufficiofederale dell’energia (UFE) è emerso come imiglioramenti nel consumo di energia nelleabitazioni constatati a livello nazionale non

    abbiano avuto gli stessi effetti positivi per ilnostro Cantone.Lo studio menzionato pre-senta i risultati del consumo energetico del-le nuove costruzioni abitative in 13 Cantoni(«Erhebung der durchschnittlichen Ener-giekennzahlen für Neubauten in 13 Kanto-nen,K.Brühlmann und D.Tochtermann,Wüe-st & Partner AG Zürich;September 2000»).L’indicatore energetico medio «calore»(riscaldamento e acqua calda) è pari a 393MJ/m2,mentre per il Ticino questo valore è ilpiù alto fra quelli ricavati e si situa a 555MJ/m2. I dati sono stati rilevati nell’ambito diun sondaggio svolto presso più di 20.000economie domestiche ed aziende costruitefra il 1994 ed il 1998.Gli indicatori energeti-ci per il riscaldamento di stabili provenientida diverse regioni sono stati allineati perinterpolazione al clima di Zurigo, in modo dapoter essere direttamente paragonati fraloro.Benché il fattore topografico/climatico,a detta degli specialisti, dovrebbe avere uninflusso determinante sul valore dell’indica-tore energetico, le differenze tra i singoli Can-toni, in questo studio,si spiegano solo in mini-ma parte con il fattore stesso.Le differenze

    A proposito di programmi di risparmi energetici

    L’Ufficio federale dell’energia (UFE) nella presentazione dei dati statisti-ci relativi al fabbisogno ed al consumo di energia ha sottolineato l’im-portanza dei programmi promozionali nel campo dell’utilizzazione dell’e-nergia (Energia 2000). In particolare il miglioramento dei rendimenti ener-getici così come l’impiego di tecniche energetiche più efficienti hanno impe-dito un ulteriore incremento del fabbisogno energetico per riscaldamento.Gli obiettivi di Energia 2000,che a partire dal 31 gennaio 2001 sono ripresie adattati sulla base dell’esperienza fatta,con il nuovo programma Svizze-raEnergia, sono comunque stati raggiunti solo parzialmente.Da un primobilancio,grazie al programma Energia 2000 si stima che si è potuto rispar-miare a livello svizzero il 4,3% del fabbisogno globale di energia finale,ossiapiù del fabbisogno ticinese.

    In Ticino,un -3,3% causato da un inverno “corto”

    2 Fabbisogno energetico cantonale per genere di consumo e vettore energetico,nel 1999, in GWh

    Piccoli Grandi Perditeconsum. consum. e altro Totale

    Olio da riscaldamento1,3 2.479,4 ... ... 2.479,4Energia elettrica 813,6 1.395,7 119,9 2.329,2Benzina1 1.962,2 ... ... 1.962,2Diesel1 596,6 ... ... 596,6Gas naturale 298,8 211,9 ... 510,7Legna1,2 ... 149,2 ... 149,2Carburante per aviazione ... 81,4 ... 81,4Carburante per navigazione ... 6,7 ... 6,7Calore a distanza ... ... ... ...Carbone ... ... ... ...Scarti industriali ... ... ... ...Energie rinnovabili ... ... ... ...Totale 6.150,6 1.844,9 119,9 8.115,4Valori percentuali 75,8 22,7 1,5 100,0

    1Tutti i consumatori.2 Essenzialmente produzione.3 Stima.Conversione kWh in TJ:1 GWh = 3,6 TJ).

  • costruzioni riscontrato verso la fine dell’an-no e riconducibile specialmente all’attivitàlegata all’edilizia,nel genio civile,grosso con-sumatore di carburante diesel, la ripresa nonsembra ancora sicura.

    Nel 1999 la dinamica dei consumi e degliinvestimenti è risultata vigorosa.Grazie al for-te rialzo delle esportazioni la bilancia com-merciale presenta un saldo positivo contraria-mente ai tre anni precedenti.La progressionedell’indice dell’andamento degli affari nelle atti-vità manifatturiere è proseguita durante tuttol’anno.Nel mercato del lavoro,il 1999 presen-ta una forte riduzione della disoccupazione nelsettore secondario e un comportamento alta-lenante nel settore terziario.La disoccupazio-ne è scesa per tutto l’anno e le imprese indu-striali hanno cominciato a registrare più diffi-coltà nel reperire la manodopera con i profiliprofessionali necessari.

    Energia elettricaNel corso del 1999 la produzione delle

    centrali idroelettriche ticinesi (v.tab.3) è sta-ta eccezionale rispetto all’anno precedente,

    con una produzione di 4.397 milioni di kWh(+22,3%),compresa l’energia di pompaggio.La produzione di energia elettrica non dipen-de da fattori congiunturali economici,bensìdalle condizioni idrologiche che si manifesta-no durante l’anno.Grazie alla buona distribu-zione delle precipitazioni praticamente sututto l’arco dell’anno, fatto questo piuttostoinsolito per il nostro Cantone, la produzionee la riserva di energia accumulata nei bacinihanno notevolmente superato i valori del-l’anno precedente.Le condizioni idrologichedecisamente favorevoli ed una sapiente edequilibrata gestione della produzione dell’e-nergia di accumulo,che ha minimizzato cosìle perdite di acqua utilizzabile, hanno per-messo di superare addirittura la produzioneeccezionale registrata nel 1994 (+1,2%).

    Con circa l’11% della produzione totale,il Cantone Ticino si situa al 3° posto nella gra-duatoria dei Cantoni produttori di energiaelettrica,dopo il Vallese (30%),ed i Grigioni(21%).Ciò malgrado,anche nel 1999 il Can-tone ha importato circa il 29% del suo fabbi-sogno di energia elettrica. Ciò è dovutoessenzialmente al fatto che la produzioneOFIMA e OFIBLE è ritirata nella misuradell’80% dai partner d’oltralpe e non è quin-di a disposizione per il fabbisogno cantonale.Il totale della produzione idroelettrica per ilconsumo locale,comprese le partecipazionied i compensi, è stato di 1.908 milioni dikWh,con un incremento del 16,2% rispettoal 1998.D’altro canto l’acquisto di energia dicomplemento si è situato a 677 milioni dikWh,con un aumento di 17 milioni di kWhossia del 2,6% rispetto all’anno precedente.La vendita di energia di supero ha registratopure nel 1999 un netto aumento,passando da438 milioni di kWh a 642 milioni di kWh(+46,6%).Ne consegue un saldo negativo pari35 milioni di kWh (v. Rapporto di gestione1999 dell’AET).Occorre comunque precisa-re come il Cantone esporti energia di punta,di origine idroelettrica,pregiata ed economi-camente più cara, per importare energia inparte di banda,dunque meno pregiata e più a

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    riscontrate sono perciò da ricondurre ad altrifattori,escluso quindi quello climatico,comeper esempio il tipo di prescrizioni adottate alivello cantonale, il grado di applicazione del-le disposizioni e la qualità esecutiva delle ope-re. Per un’interpretazione più precisa deirisultati è dunque indispensabile procederead un’apposita analisi.

    Per quanto attiene alla situazione econo-mica,anche in Ticino il prodotto interno lor-do (PIL) ha conosciuto nel 1999, dopo un1998 con variazioni altalenanti,un’importan-te accelerazione, in particolare nel secondosemestre dell’anno. I rami più dinamici sonostati quelli dei trasporti e comunicazioni edell’elettronica. Il consumo di carburanticomplessivamente è aumentato del 2%rispetto all’anno precedente. L’incrementodel fabbisogno di benzina è paragonabile aquello registrato a livello nazionale,mentreper quanto riguarda il consumo di carburan-te per l’aviazione la crescita è stata più deldoppio. Il consumo di carburante Diesel èrimasto al livello del 1998.Da quest’ultimodato possiamo dedurre che, malgrado uncerto segnale di ripresa del settore delle

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    «In Ticino vengono utilizzati in modo superiore al resto del Paese,

    olio da riscaldamento,elettricità,benzina e diesel,a scapito di altre fonti

    energetiche quali il gas, il calore a distanza e gli scarti industriali.»

    C Produzione e fabbisogno di energia elettrica in Ticino,in GWh,dal 1975

  • buon mercato. Il fabbisogno cantonale ègarantito in parte dalla produzione delle cen-trali di proprietà delle aziende distributrici edin larga misura dall’Azienda Elettrica Ticinese(AET), tramite produzione propria,parteci-pazioni a società produttrici in Ticino e all’e-stero,nonché acquisti sul mercato interna-zionale dell’energia.

    Il fabbisogno di energia elettrica nelnostro Cantone,se considerato nella sua glo-balità (v. tab. 1), è stato pressoché stabilerispetto all’anno 1998, situandosi a 2’330milioni di kWh e segnando un leggero incre-mento (+0,6%).L’evoluzione del fabbisognoillustrato nel grafico C evidenzia come,dopoil grosso calo del 1995 (-8,2% dovuto allachiusura della Monteforno) e la stabilitàdegli anni 1996 e 1997 (-0,1%, rispettiva-mente -0,5%), nel 1998 si è assistito ad unimportante incremento del consumo(+4,1%) che è stato riconfermato nel 1999anche se in proporzioni minori. Le conside-razioni di carattere economico,ossia la con-ferma del buon momento congiunturale ini-ziato l’anno precedente,hanno favorito unanuova leggera ripresa del consumo di elet-tricità, pur non raggiungendo ancora i livellidell’inizio degli anni ’90.

    Questo vettore energetico occupa ilsecondo posto nella graduatoria del fabbiso-gno energetico cantonale, con una propor-zione del 28,7%, immediatamente alle spalledell’olio combustibile (30,5%,v.tab.1). A livel-lo nazionale il consumo in termini percentualirisulta essere decisamente meno importan-te rispetto al nostro Cantone (21,4% del fab-bisogno complessivo di energia in Svizzera). Imotivi sono da ricondurre in particolare all’u-tilizzo, in Svizzera,di fonti energetiche sosti-tutive quali ad esempio gas naturale e calorea distanza. Il consumo di elettricità in Svizze-ra nel 1999 è nuovamente cresciuto del 3,2%passando da 49.619 a 51.214 milioni di kWh.Il consumo nazionale di elettricità pro capitesi situa a 7.148 kWh per anno (v.graf.F),ossianella media dei paesi industrializzati.Da nota-re che negli anni Novanta, il consumo pro

    14 dati 1- 2001

    La riorganizzazione del settore dell’elettricità

    Sull’onda della liberalizzazione imposta dall’UE,anche la Svizzera ha intrapresoi passi necessari in vista di un’apertura del mercato dell’energia.Dopo una fasedi analisi e consultazione, il Consiglio federale ha emesso, il 7 giugno 1999, il mes-saggio relativo alla Legge sul mercato dell’energia elettrica (LMEE).La proposta èstata discussa dal Consiglio nazionale nella sua seduta del 20 marzo 2000 ed appro-vata a grande maggioranza. Il Consiglio degli stati ha invece rinviato l’entrata inmateria all’ottobre scorso per attendere l’esito delle votazioni sulle tasse ener-getiche e poter valutare la problematica nel suo insieme. Infine dopo l’eliminazio-ne delle divergenze fra le due Camere, il 15 dicembre 2000 la legge è stata appro-vata.La legge sull’apertura del mercato dovrebbe permettere di ridurre i prezzioperando sulla concorrenza.L’eliminazione progressiva dei vari monopoli di pro-duzione e distribuzione, nonché una chiara separazione, per quanto concernealmeno l’aspetto contabile, fra i settori di produzione, trasporto e distribuzionedell’energia sono le caratteristiche principali del processo.

    Il mercato dell’elettricità sarà aperto nella misura del 30% all’entrata in vigo-re della legge,eventualmente ancora nel corso di quest’anno o più probabilmen-te con il 1.gennaio 2002.Dopo tre anni la liberalizzazione raggiungerà il 50%, finoall’apertura totale del 2007.Sin dall’inizio i grossi consumatori i cui bisogni supe-rano i 20 gigawattora (circa 110 imprese) potranno acquistare corrente presso ilproduttore di loro scelta. Gli altri, ossia le piccole e medie imprese, potrannoapprofittare degli sconti concessi dalle imprese distributrici di corrente.

    La legge prevede anche l’istituzione di una società nazionale di diritto privatoper la gestione e lo sfruttamento della rete di trasporto,che garantisca fra l’altroun accesso alla rete indiscriminato (fondamentale per una libera concorrenza).

    In quest’ottica il Cantone Ticino ha avviato nel settembre 1995 i lavori per lariforma delle leggi cantonali che disciplinano il settore dell’energia elettrica,anco-ra prima che il processo di cambiamento si mettesse in moto a livello nazionale. Itre progetti di legge in materia,sono stati presentati dal Consiglio di Stato nel mesedi gennaio 2001. Obiettivi principali di questo complesso processo di riformesono:• garantire un approvvigionamento sicuro ed economicamente vantaggioso,nel

    rispetto della legislazione ambientale ed energetica,• dare all’AET un ruolo non marginale nel mercato liberalizzato,• favorire la concorrenza a vantaggio dei consumatori,• assicurare che tutto il Cantone,anche in regime liberalizzato, sia rifornito a

    tariffe vantaggiose in modo sicuro ed affidabile,• regolare in modo indiscriminato l’accesso alle reti per le quali è competente

    la legislazione cantonale.

    Si tratta di pianificare la riorganizzazione di un settore di importanza vitale perla nostra società.Un settore che si basa su più di un secolo di esperienze e chesfrutta una delle risorse naturali del Paese, l’acqua. Il dibattito politico è appena ini-ziato,ma nel caso specifico la pratica ha anticipato la legge,cosicché nell’ultimoanno, le aziende più importanti,se da un lato già hanno iniziato una ristrutturazio-ne,dall’altro hanno cominciato a giocare le loro carte sul mercato. Anche in Tici-no le avvisaglie di nuove scosse non si sono fatte attendere,e siamo solo all’inizio.

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    capite è rimasto praticamente costante.Perquel che concerne il nostro Cantone, per imotivi appena esposti, il consumo pro capiteè più importante e si situa attorno a 7.550kWh per anno.

    Ciò è soprattutto dovuto al fatto cheabbiamo una forte presenza di impianti diriscaldamento a resistenza elettrica (v."Erhe-bung der durchschnittlichen Energiekenn-zahlen für Neubauten in 13 Kantonen").

    Il riscaldamento elettrico a resistenzaapplicato in edifici standard o peggio ad ele-vato fabbisogno termico è un modo pocorazionale di usare una forma di energia cosìpregiata, tanto è vero che nel Decreto fede-rale sull’energia del 14 dicembre 1990 (deca-duto nel 1998 con la Legge federale sull’e-nergia LEne del 26 giugno 1998) era statointrodotto l’obbligo di ottenere un’autoriz-

    15 dati 1- 2001

    3 Produzione di energia elettrica, in kWh, in Ticino,nel 1999 (compresa energia di pompaggio-impianti con potenza superiore a 300 kW)

    anno tasso di attività

    Produzione1 Fabbisogno

    Consumo Economia AltriAzienda proprio2 domestica (1) consumi (2) Totale (1+2)Aziende municipalizzate Bellinzona 51.696.000 1.807.000 54.087.000 172.720.000 226.807.000Società elettrica sopracenerina 54.440.000 42.700.000 284.979.000 293.068.000 578.047.000Aziende industriali Lugano 624.000 20.889.000 322.016.000 502.203.000 824.219.000Azienda comunale Chiasso – 3.300.000 29.306.000 75.079.000 104.385.000Azienda comunale Mendrisio – 3.300.000 21.500.000 84.600.000 106.100.000Azienda elettrica Massagno 19.039.000 5.896.000 45.608.000 22.366.000 67.974.000Azienda elettrica comunale Airolo 15.360.000 2.255.000 5.600.000 11.610.000 17.210.000Cooperativa elettrica Faido 12.750.500 – 4.106.000 4.829.000 8.935.000Azienda elettrica comunale Rivera – – 6.424.860 2.683.890 9.108.750Azienda elettrica comunale Bironico – 286.082 1.243.376 991.079 2.234.455Azienda elettrica com. Ponte Tresa – – 3.136.000 950.000 4.086.000Azienda elettrica di Arzo – – 3.614.530 838.470 4.453.000Azienda elettrica com. Ascona – – 23.910.000 22.350.000 46.260.000Azienda elettrica comunale Stabio – – 8.000.000 112.000.000 120.000.000Diversi + industrie di Bodio (TIMCAL) – – – 87.700.000 87.700.000ATEL 147.786.000 2.525.000 17.000 1.729.300 1.746.300AET 932.584.000 21.062.000 – – –Verzasca SA 279.195.000 952.000 – – –Ferrovie Federali Svizzere 200.323.000 403.000 – – –OFIBLE 1.081.673.000 5.086.000 – – –OFIMA 1.601.251.000 9.397.000 – – –Totale 19993 4.396.721.500 119.858.082 813.547.766 1.395.717.739 2.209.265.505

    1998 3.595.144.000 – – – 2.315.600.0001997 3.583.244.690 109.573.000 798.705.879 1.315.423.871 2.115.209.7501996 3.192.117.230 106.070.346 812.648.376 1.295.409.040 2.108.057.4161995 3.415.801.000 99.851.000 830.448.865 1.272.059.689 2.102.508.5541994 4.346.217.200 88.753.700 821.760.000 1.522.532.000 2.344.292.000

    1 Impianti la cui potenza supera 300 kW.2 Nel consumo proprio delle aziende sono pure comprese le perdite e l’energia impiegata in alcuni casi per l’illuminazione pubblica.3 Compresa energia di pompaggio (113.173 kWh).

    D Fabbisogno di energia elettrica in Ticino,dal 1970

  • 16 dati 1- 2001

    Bruno Vitali,Ufficio del risparmio energetico,Dipartimento del territorio

    UnaSonnenstube elettrica? I perché di un ritardo

    La produzione elettrica fotovoltaica in Ticino

    Nell’anno 2000 sono stati posati trenuovi impianti fotovoltaici (PV) allacciati allarete elettrica per complessivi 8,59 kW,ele-vando la potenza installata totale del parcofotovoltaico ticinese a 414 kW. La produ-zione annua è stata di 297.000 kWh rispet-to ai 362.000 kWh del 1999.

    Si tratta di valori assoluti irrisori se rap-portati ai fabbisogni elettrici cantonali.Cio-nonostante, dal profilo qualitativo sonodegni di nota se consideriamo il fatto che sitratta di un sistema di produzione d’elet-tricità ancora agli esordi, che risulta per ilmomento fra i più cari (se non si conside-rano i costi esterni) e che non ha finorapraticamente goduto né di sussidi diretti oindiretti all’investimento,né di facilitazioniprocedurali a livello di licenza edilizia.

    Gli ultimi sviluppi tecnologici sono pro-mettenti sia per quanto riguarda le reseenergetiche sia soprattutto per quantoconcerne l’applicazione nell’industria edi-le. Infatti vanno moltiplicandosi le soluzio-ni integrate agli elementi costruttivi qualirivestimenti di facciata, vetrate, dispositividi protezione solare delle aperture ecc. Ilcosto dell’installazione fotovoltaica riferitoalla produzione di elettricità viene in que-sto modo a diminuire sensibilmente, datoche l’elemento PV svolge contemporanea-

    mente altre funzioni comunque necessarieall’edificio.Un altro aspetto interessante èl’estrema versatilità dei sistemi PV sia perquanto riguarda la taglia sia, come già det-to, per quanto riguarda l’integrazione neimanufatti. Infine l’abbinamento dei sistemiPV con la produzione idroelettrica è idea-le proprio perché gli impianti PV possonoessere dislocati in modo diffuso,non neces-sitano quindi di elettrodotti a loro riserva-ti, e perché la curva di produzione contempo soleggiato è parallela a quella delladomanda delle economie domestiche(punta di mezzogiorno) mentre con tempopiovoso è vantaggiosa la produzione idroe-lettrica.

    La produzione di energiatermica solare

    Questo settore energetico non èdocumentato come quello fotovoltaico.Non esiste un catasto delle installazionesolari termiche né si conoscono i numerirelativi alle vendite a livello cantonale.Gliunici dati statistici reperibili riguardano gliimpianti sussidiati in Ticino dalla Confede-razione dal 1997 al 2000. Per quantoriguarda le vendite a livello nazionale cisono informazioni rilasciate dalla SOFAS,un’associazione privata di fabbricanti e spe-cialisti del solare. Con il censimento del2000 sarà possibile avere un quadro appe-

    na un po’ migliore in questo campo.Sfuggepoi completamente ad ogni valutazionestatistica l’apporto solare cosiddetto "pas-sivo" dato dall’irraggiamento solare chepenetra dalle finestre e che negli edifici ter-micamente ben isolati e dotati di apertureopportunamente orientate dotate di vetriisolanti selettivi, può rappresentare fino al50% del fabbisogno di riscaldamento.

    Il pannello solare termico (piano o atubi sotto vuoto spinto) è generalmenteapplicato per la produzione di acqua caldasanitaria e raramente partecipa anche alriscaldamento.Come ordine di grandezzala copertura dei fabbisogni di acqua caldasanitaria durante l’anno va dal 60 al 75%quando si hanno un metro quadrato di col-lettore e 120 l di accumulo d’acqua perpersona. Considerando il fatto che metàdel consumo energetico a scopo termicodi una casa costruita secondo gli standarddella più recente norma SIA 380/1 sonodovuti alla produzione di acqua calda sani-taria, l’applicazione di un impianto solaredestinato a questo scopo è più che ragio-nevole nell’ottica di sostituire le fonti ener-getiche fossili.

    Questi impianti, contrariamente a quel-li fotovoltaici, sono però più difficili da inte-grare sulle superfici costruite. In compen-so richiedono meno superficie avendo del-le rese elevate. ■

    Dal sole...

  • Attualmente la tendenza, sostenutaanche dalle aziende elettriche,è quella di limi-tare la diffusione delle resistenze elettriche afavore di una maggiore diffusione delle pom-pe di calore.Queste ultime comportano con-sumi elettrici ridotti di un fattore da 2,5 a 3,5rispetto alla resistenza elettrica (fonte Ufficiodel risparmio energetico,Dipartimento delterritorio).

    Per quanto concerne la distribuzione delconsumo cantonale di energia elettrica persettore (v. tab.3,“altri consumi”), si constataun ulteriore aumento per i grossi clienti(industria e clienti) dovuta in particolare allacrescita economica.Mentre per il settore del-l’economia domestica la tendenza è stata alribasso a seguito delle condizioni climatichemiti.

    Combustibili petroliferiLa determinazione del consumo di olio

    da riscaldamento ha implicato, fin dall’intro-duzione della statistica sul fabbisogno di ener-gia, la messa a punto di un modello specifico,sviluppato su esperienze fatte in altri Canto-ni ed adattato alle nostre particolarità.Que-sto in quanto la raccolta di dati precisi impli-cherebbe un lavoro molto oneroso e spro-porzionato rispetto alle reali esigenze.In que-st’ottica è da vedere anche la corrisponden-za fra consumo e commercio, in quanto lastatistica svizzera si basa sugli acquisti di olioe non sul consumo effettivo.Le giacenze neiserbatoi possono quindi falsare le indicazionisul presunto consumo da un anno all’altro.Infatti, le capacità di accumulo di olio combu-stibile sono dei multipli del fabbisogno sta-gionale,ragione per cui il riempimento avvie-ne in molti casi in funzione del momento nelquale si riesce a spuntare il miglior prezzo.

    La ripartizione ticinese del fabbisognoenergetico tra i diversi vettori,risulta legger-mente diversa da quella che si riscontra alivello nazionale. Ciò è dovuto ad alcunepeculiarità, fra le quali citiamo ad esempio ladisponibilità di gas naturale solamente in una

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    Dal riscaldamento a resistenza del boom edilizio alle termopompe di oggi,

    un progresso nell’uso razionale dell’elettricità.

    E Consumo di energia elettrica pro capite, in KWh,in alcuni paesi,nel 1999

    Fonte: AES/Elettricità Svizzera italiana (ESI).

    zazione per installare questo sistema diriscaldamento.La procedura permetteva cosìdi valutare se erano rispettati dei parametritecnici minimi e se non entravano in consi-derazione altre fonti energetiche alternative.

    In Ticino, in particolare nei periodi del boomedilizio, sono stati realizzati molti di questiimpianti,soprattutto nelle case unifamiliari davendere chiavi in mano a prezzi di costruzio-ne bassi e nelle abitazioni secondarie.

    Fonte: AES/Elettricità Svizzera italiana (ESI).

    F Consumo di energia elettrica pro capite in Svizzera,in KWh,dal 1950

  • parte del Sottoceneri.Pertanto non si è potu-to procedere ad un’estrapolazione diretta deidati dalla statistica svizzera dell’energia,ma siè tenuto conto di queste diversità.Si è inol-tre applicato un fattore correttivo che pren-de in considerazione gli effetti indotti da unclima più favorevole al sud delle alpi.

    Il metodo utilizzato si basa sull’estrapola-zione dei dati relativi al consumo di olio dariscaldamento e gas naturale in Svizzera,neisettori economia domestica e industria,arti-gianato e servizi. Il consumo ticinese vienecalcolato applicando al consumo nazionale diolio da riscaldamento da parte delle econo-mie domestiche lo stesso peso che il parcoalloggi cantonale ha nell’insieme del parcoalloggi svizzero.Lo stesso criterio viene adot-tato per il consumo del settore industriale,artigianale e agricolo,applicando al consumonazionale il rapporto esistente tra il numerodi posti di lavoro cantonali e quelli dell’interoPaese.

    Si ottiene così un consumo finale di oliocombustibile di 2.480 GWh (v. tab. 1), conuna diminuzione superiore al 12% rispettoall’anno precedente,mentre a livello svizzeroper lo steso periodo il fabbisogno è sceso a65.820 GWh (-2,9%).Malgrado la diminuzio-ne,questo vettore energetico copre ancorail 30,6 % del fabbisogno cantonale,rispettiva-mente il 27,5 % di quello nazionale.La dimi-nuzione del consumo di olio da riscaldamen-to,come spiegato in precedenza,è da ricon-

    durre essenzialmente alle temperature piùmiti registrate nel corso dell’anno in tutto ilpaese ed in particolare in Ticino.

    La crescita del prezzo al dettaglio deiderivati petroliferi in Svizzera nel corso delbiennio 1998-1999, illustrata nel grafico G,èstata importante.L’impennata del prezzo del-l’oro nero nel corso del 1999, passato dapoco più di 10 dollari al barile all’inizio di gen-naio ai 26 della fine di dicembre, non hasostanzialmente modificato le abitudini delconsumatore ma ha evidenziato la dipenden-za del nostro Paese da questa fonte energe-tica.Le strategie avanzate da più parti sonoquelle di un uso razionale dell’energia e di unadiversificazione dell’utilizzo di fonti energeti-che,dando la preferenza a quelle rinnovabili.Il raggiungimento di questi traguardi ècomunque subordinato all’utilizzo su largascala di nuove tecniche, in parte già cono-sciute ed affermate, in tutti i settori dell’eco-nomia (industria,artigianato,commercio,eco-nomie domestiche e trasporti).Nel settoreedile,ad esempio,ponendo particolare atten-zione ai dettagli costruttivi dell’involucro,esi-ste un importante potenziale di risparmioenergetico sia per quanto riguarda il risana-mento di vecchie costruzioni che la proget-tazione di nuovi spazi abitativi e commercia-li. Una politica energetica in quest’otticaavrebbe inoltre un ulteriore aspetto collate-rale vantaggioso,ossia una ricaduta economi-ca non indifferente.

    Carburanti

    A) veicoli a motorePer quanto concerne il consumo di car-

    burante,una raccolta di dati precisi impliche-rebbe un lavoro sproporzionato rispetto allenostre effettive necessità. Anche sulla scortadi esperienze fatte in altri Cantoni,abbiamoritenuto che una valutazione sulla base deidati statistici disponibili fosse sufficiente perdare un quadro generale del fabbisogno can-

    tonale di carburante. In Ticino una parteimportante delle vendite di carburante è daattribuire al traffico di transito,ai frontalieri eal cosiddetto “pendolarismo del pieno”.Unfenomeno quest’ultimo, che nel corso del2000 ha vissuto un calo considerevole aseguito del provvedimento di sconto sullabenzina nella fascia di confine adottato dallaRegione Lombardia. Gli automobilisti lom-bardi residenti entro 25 chilometri dal confi-ne beneficiano di uno sconto sul prezzo del-la benzina presso i distributori italiani.

    Obiettivo di questo lavoro resta comun-que quello di stabilire il quantitativo di carbu-rante utilizzato dalle persone residenti nelCantone.Il metodo adottato considera il par-co veicolo ticinese, la percorrenza mediaannua ed il consumo medio per tipo di vei-colo.Da questi dati è possibile calcolare il car-burante consumato annualmente per tipo diveicolo.

    Il consumo finale di carburante per vei-coli a motore è in continuo ma moderatoaumento.In Ticino l’incremento registrato nel1999 rispetto all’anno precedente (+1,65%)risulta essere leggermente superiore a quel-lo stimato nel 1998 (+1,38%).

    L’incremento del consumo di carburanteè da ricondurre essenzialmente all’aumentodi veicoli immatricolati. In Ticino si è infattipassati dai 223.836 veicoli a motore nel 1998ai 229.594 del 1999. Il settore del trasportoindividuale è in continua crescita,per cui unleggero miglioramento dell’efficienza dei vei-coli (consumi minori), come pure il rialzoconsistente del prezzo della benzina (da fr.1,12 in gennaio a fr.1,28 alla fine di dicembre’99) non sono stati sufficienti a diminuire ilconsumo complessivo di carburante.

    B) AviazioneIl traffico aereo cantonale è concentrato

    in particolare, per quello che riguarda tra-sporto di merci e passeggeri,presso l’aero-porto di Lugano-Agno e per i voli turisticipresso quello di Locarno-Magadino.L’attività

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  • trasportato (-26,3%) e una leggera flessionedel traffico di linea della principale compagniadi volo che fa capo allo scalo luganese (-0,6%).

    C) NavigazioneIl consumo di carburante per la naviga-

    zione,nel 1999,è stato di circa 678.000 litri didiesel,pari ad un consumo finale di 6,7 GWh,ed è rimasto pressoché invariato negli ultimianni.L’attività delle due compagnie di naviga-zione ticinesi,operanti sul Lago Maggiore esul Ceresio,non ha subito variazioni di parti-colare interesse. I dati relativi al trasporto dipersone della Società di navigazione del lagodi Lugano bacino svizzero lo confermano:dal-le 524.000 persone trasportate nel corso del1998 si è passati a poco più di 527.000(+0,6%).

    GasL’utilizzo del gas naturale quale vettore

    energetico,malgrado una leggera contrazio-ne dell’incremento annuo, anche nel 1999continua nella sua crescita. Infatti dopo unbalzo notevole nel 1998 con un aumento paria 11,6%, anche nel 1999 si è constatato unincremento di 18 GWh,pari al 3,7%.

    L’incremento dell’erogazione di gas per

    l’anno considerato è paragonabile a quantoavvenuto a livello nazionale.L’utilizzo di que-sta fonte energetica risulta essere molto piùdiffusa al nord delle alpi. L’estensione dellarete di distribuzione ticinese è infatti limitataal Sottoceneri.L’approvvigionamento avvie-ne tramite le aziende di Lugano, Chiasso,Mendrisio e Stabio.

    Malgrado il gas naturale sia poco usato(rappresenta infatti solo il 6,3% del fabbiso-gno di energia finale per il Cantone Ticino),siintravvede nel settore un rinnovato interes-se e delle nuove strategie che nei prossimianni potrebbero dare un nuovo slancio nelcommercio del gas. In particolare bisognarilevare gli sforzi intrapresi per il potenzia-mento e l’estensione della rete di distribu-zione, finalizzati alla ricerca di nuovi allaccia-menti.Parallelamente l’evoluzione dei prezziper i prodotti petroliferi ha indotto il consu-matore ad una valutazione economica detta-gliata e ad una maggiore sensibilizzazione.Diconseguenza si è riscontrato un aumento diinteresse nei confronti del gas rispetto adaltri vettori energetici.

    In quest’ottica di diversificazione energe-tica e di estensione della rete di distribuzio-ne,si colloca il progetto per la realizzazionedi un metanodotto nel Sopraceneri.Nel cor-so dell’anno appena trascorso è terminata laprogettazione definitiva del gasdotto chedovrebbe collegare il Piano del Vedeggio alSopraceneri, in particolare al Piano di Maga-dino,per mezzo dell’allacciamento alla reteesistente delle Aziende industriali di Lugano.Il progetto prevede un investimento di 25milioni di franchi per 28 km di condotta adalta pressione (tubi in acciaio aventi un dia-metro di 300 mm) che da Vezia lungo la valledel Vedeggio convoglieranno il gas fino al Pia-no di Magadino,con diramazioni a nord finoa Giubiasco e a sud fino a Quartino. Dallacondotta principale partirà una rete di distri-buzione costituita da condotte a bassa pres-sione per rifornire le abitazioni di metano. Ipotenziali bacini d’utenza comprendono,oltre alla valle del Vedeggio (da Torricella-

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    aeronautica militare viene svolta presso l’ae-rodromo di Lodrino e, in parte,anche pressoquello di Locarno-Magadino.

    In Ticino il consumo di carburante per l’a-viazione,dopo il crollo registrato nel 1997,hasegnato nel corso del 1999 una notevoleripresa,confermando quella dell’anno prece-dente e rispecchiando la tendenza constata-ta anche a livello nazionale. In Svizzera si èinfatti passati da 1.425.000 a 1.517.000 ton-nellate di carburante per l’aviazione pari adun consumo energetico finale di 18.120GWh (+6,5%). L’aumento percentuale nelnostro Cantone è ancora più consistente esupera il 15%,essendo passato da un consu-mo finale di 70,4 GWh del 1998 agli 81,4GWh del 1999. Sulla scorta dell’analisi deidati cantonali relativi al traffico aereo (v.Annuario statistico ticinese, vol. Cantone,2000) possiamo ipotizzare che questa impor-tante variazione possa essere dovuta allestrategie delle compagnie di aviazione,che inprevisione di un rialzo duraturo delle quota-zioni del prezzo del petrolio, hanno accre-sciuto le riserve di carburante in attesa ditempi migliori.Benché risulti un aumento deltraffico aereo totale,per quel che riguarda ilnumero di movimenti,dalla statistica traspa-re una diminuzione importante del carico

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    «L’incremento del consumo di carburante è da ricondurre

    essenzialmente all’aumento di veicoli immatricolati. In Ticino si è infatti passati

    dai 223.836 veicoli a motore nel 1998 ai 229.594 del 1999.»

    G Prezzo al dettaglio (in cts al litro) della benzina e oliocombustibile in Svizzera

  • Taverne a Rivera),l’area del Piano di Magadino,la zona lacustre tra Tenero ed Ascona, l’im-bocco della Valle Maggia compreso Losone,lacittà di Bellinzona fino ad Arbedo-Castione eMonte Carasso.L’iter prevede ora il picchet-taggio del tracciato prima di consegnare l’in-carto al competente Ufficio federale dell’E-nergia, incaricato di rilasciare o meno l’auto-rizzazione per la domanda di costruzione pre-liminare. Attualmente comunque in alcuniComuni,approfittando di lavori stradali in cor-so, si procede già alla posa delle tubazioninecessarie.Secondo le ultime stime, l’interogasdotto dovrebbe essere operativo entro il2005.

    LegnaLa legna rappresenta un’interessante fon-

    te di energia promossa come tale a livellofederale (programma Energia 2000) ed anchecantonale (Legge sull’energia,Decreto legi-slativo del 10 marzo 1987 per la cura delbosco).

    Le difficoltà già più volte evidenziate nel-lo smercio di legna da ardere indigena (costidi esbosco, mancanza di un vero e propriomercato) e soprattutto nell’utilizzazione delgrande potenziale presente nel Cantone,sono sempre attuali, anche se negli ultimitempi si riscontra un positivo interesse perimpianti di riscaldamento a legna,soprattut-to da parte di enti pubblici. Il rincaro del prez-zo dell’olio da riscaldamento ha rimesso ine-vitabilmente in rilievo la convenienza di altrivettori energetici,primo fra tutti la legna daardere, ed è da attendersi un aumento delconsumo.Una previsione questa rafforzatadal fatto che attualmente in Svizzera l’offertadi legna è particolarmente abbondante.Lothar, l’uragano che il 26 dicembre 1999 haspazzato l’Europa, nella sola Svizzera haabbattuto 13 milioni di metri cubi di legna,ossia circa tre volte il quantitativo esboscatoogni anno. A seguito di questo avvenimentometeorologico eccezionale, la Confederazio-ne ha deciso l’avvio di un programma di

    incentivi finanziari per chi sceglie un sistemadi riscaldamento a legna. In questa manieras’intende promuovere una fonte energeticaindigena (ottenibile sul posto),rinnovabile eneutra per quanto riguarda le emissioni noci-ve.Nel nuovo programma d’incentivazione,adifferenza di quelli presentati a tutt’oggi,oltread una serie di aiuti diretti e indiretti per legrandi installazioni con una potenza superio-re a 100 kW (finanziamento di nuove centra-li termiche a legna, ampliamento o sostitu-zione di quelle esistenti),vengono sostenuti,a determinate condizioni,anche gli impianti alegna adatti al riscaldamento di case mono oplurifamiliari.

    Una parziale riconversione della politicaenergetica nazionale e cantonale non ècomunque da attendersi a breve termine, inquanto le fluttuazioni del prezzo del petrolionon inducono i consumatori ad un cambia-mento radicale. La sensibilizzazione per lascelta energetica, auspicata e propagandatanegli scorsi anni a diversi livelli ed in differen-ti ambiti, non ha avuto sempre il riscontrodesiderato. Il consumatore finale è confron-tato con il dilemma fra un concetto energe-tico tradizionale,con costi conosciuti ed infe-riori, ed uno alternativo più caro ma menoinquinante.La scelta nella maggior parte deicasi, senza un sostegno finanziario adeguato,viene comunque ancora fatta sulla base delprezzo e non dei costi reali, i quali tengono in

    considerazione anche le ripercussioni sul-l’ambiente e sulla salute.

    Le difficoltà nello stabilire il quantitativo dilegna da ardere effettivamente utilizzato nelnostro Cantone possono essere così riassunte:• il riferimento alle statistiche sulla legna

    tagliata a scopo energetico può esseresolo indicativo in quanto non esiste ingenere un accertamento del volume dilegna tagliata, in modo particolare perquanto concerne i tagli privati;

    • in genere un privato è libero di tagliaresenza notifica fino a ca.10 m3 di legna nelproprio bosco.Vista l’utilità di avere dati confrontabili

    con quelli prodotti a livello nazionale e con-siderata comunque l’importanza relativa chela legna assume quale fonte di energia si èritenuto che una semplificazione del metodopotesse essere utile.

    A questo proposito si è così proceduto aricalcolare il quantitativo di energia dalla legnautilizzando quale base i dati prodotti nella sta-tistica svizzera dell’energia.

    Il metodo scelto considera l’estrapola-zione del quantitativo di energia da un con-fronto della popolazione cantonale con quel-la della Confederazione e prendendo in con-siderazione un fattore di correzione climati-co. Il fabbisogno complessivo per il 1999 (v.tab.1) ammonta così a 149,2 GWh,con unadiminuzione pari all’8 % rispetto al 1998. ■

    20 dati 1- 2001

    Unità di misura e fattori di conversione

    Fattori decimaliPrefisso potenza di 10Chilo 103 1 000Mega 106 1 000 000Giga 109 1 000 000 000Tera 1012 1 000 000 000 000

    Fattori di conversioneJ TJ kWh GWh

    J 1 x 10-12 x 0.2778 x 10-6 x 0.2778 x 10-12

    TJ x 1012 1 x 0.2778 x 106 x 0.2778kWh x 3.6 x 106 x 3.6 x 10-6 1 x 10-6

    GWh x 3.6 x 1012 X 3.6 x 106 1

    Contenuto energetico/potere caloricoprodotti petroliferi legnaolio extra-leggero 0.0426 MJ / t resinoso 7’200 MJ / m3

    olio pesante 0.0412 MJ / t latifoglie 10’800 MJ / m3

    gas liquido 0.0460 MJ / tbenzina 0.0425 MJ / tdiesel 0.0428 MJ / t

    Definizione di gradi-giorno (GG) per il riscaldamento:Somma della differenza giornaliera media fra la temperatura esterna ed una temperatura internadi 20°C. Vengono tenuti in considerazione per il comparto annuo unicamente i giorni in cui latemperatura media esterna è inferiore a 12°C.Es.: un giorno con una temperatura esterna media di 2°C equivale a 18 GG.

  • 21 dati 1- 2001

    Tem

    aS

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    Malgrado la potenzialità geotermica delTicino sia equivalente a quella delresto del Paese, le installazioni per lo sfrut-tamento di questa energia,con una poten-za di circa 6.200 kW di cui 928 kW attri-buibili a sonde geotermiche e 5.259 kW apompe termiche acqua – acqua,sono infe-riori alla media nazionale.

    Un motivo dell’impiego abbastanza limi-tato di questa energia è dato dalla politicadel Cantone che propugna l’impiego dienergie rinnovabili solo quando le stessenon causino problemi di altro tipo.

    Il sottosuolo del Cantone non nascon-de delle ricchezze particolari; tuttavia nellostesso si trovano:• acqua sotterranea• oro (nel Malcantone)• minerali radioattivi (in corrispondenza

    delle rocce effusive vulcaniche)• metano e petrolio (forse)• energia geotermica• materiali da cava.

    Alcune di queste sostanze sono già oggiindispensabili alla qualità di vita della popo-lazione (l’acqua sotterranea),altre potreb-bero diventare importanti in futuro (mine-rali radioattivi,metano,oro).

    Un capitolo a sé è rappresentato dall’e-nergia geotermica il cui impiego,allo statoattuale della tecnologia,deve essere vistounicamente in funzione delle riduzione delconsumo dei combustibili fossili che con-tribuiscono al degrado dell’ambiente.

    Nel panorama della risorse disponibilie della situazione politica ed economica esi-stente, il Cantone in questi ultimi anni hafatto delle scelte stabilendo in manieraimplicita,con le decisioni che via via ha pre-so, la seguente graduatoria:• l’acqua, in quanto bene di primaria

    importanza sia per le persone che perl’economia (agricoltura, industria);

    Giorgio Beatrizotti, Istituto di Scienze della Terra - SUPSI

    Termopompe,i pro e i contro

    ...alla terra

    A La situazione in Ticino dal punto di vista geotermico

    Questa carta indica le densità di flusso di calore,permettendo quindi di:• identificare le zone più favorevoli per l’utilizzazione di questa energia;• determinare il flusso di calore in mW/m2.

  • 22 dati 1- 2001

    • il paesaggio (comprensivo degli aspettiterritoriali ed ambientali) che, oltre agarantire la qualità di vita dei cittadini,crea col turismo un notevole indottoeconomico (in quest’ottica è infatti stataposta una serie di vincoli alle ricerche dimetano);

    • risorse minerarie ed energetiche, la cuiutilizzazione è non solo accettata maanche auspicata a condizione che nonsiano messi a repentaglio i beni fonda-mentali.

    Anche per quanto riguarda l’acqua è statafatta una graduatoria sull’importanza deidiversi usi:potabile, industriale,agricolo,ter-mico.

    La stessa,al di là dell’uso potabile,è sta-bilita in funzione della resa economica dellarisorsa. In questo senso l’autorizzazioneall’uso dell’acqua è rilasciata a condizioneche non vi siano in previsione delle utilizza-zioni preminenti e che non vi sia un degra-do qualitativo o quantitativo della risorsa,salvaguardati inoltre gli interessi privati esi-stenti.

    L’estensione del patrimonioidrico e la sua tutela

    Nel 1994 si è proceduto alla classifica-zione delle falde freatiche del Cantone defi-nendo come pregiate quelle che per qua-lità,quantità e scarsa vulnerabilità si presta-no a fornire l’acqua potabile necessaria alleprossime generazioni. Queste falde sonoindicate nella cartina A.

    Sulla scorta di quanto detto prima ilCantone ha stabilito che l’acqua delle faldepregiate deve essere attribuita prioritaria-mente all’uso potabile, con la possibilità dideroghe solo nel caso in cui sia dimostratal’impossibilità di ricorrere ad altre fonti.

    Queste restrizioni nascono dalla volontà dievitare nei limiti del possibile:• uno sfruttamento degli acquiferi supe-

    riore alla loro alimentazione,• un degrado qualitativo,• qualsiasi manomissione dello strato di

    copertura degli acquiferi.

    Si è voluto, in tal modo, evitare alcuni

    inconvenienti riscontrati anni addietro,quan-do non vi erano restrizioni all’uso delle acquesotterranee.

    Nelle zone dove l’acqua non è classifica-ta come un bene prioritario sono ammessele altre utilizzazioni,anche se si cerca comun-que di garantire sia la qualità che la disponibi-lità per un ulteriore uso dell’acqua. In questisettori la posa di pompe termiche non solo èammessa ma è addirittura auspicata.Anche inquesto caso esistono però delle restrizionied in particolare quella che la reimmissionedell’acqua deve avere una differenza di tem-peratura rispetto a quella captata di soli 4gradi,questo per non interferire in manierapiù generale sull’ambiente.

    Quest’ultima disposizione,derivata dallalegislazione federale,è quella che esclude la rea-lizzazione di sonde geotermiche all’interno difalde freatiche,in quanto localmente si avrebbeun raffreddamento ben superiore a quelloautorizzato,con la possibilità di provocare addi-rittura la formazione di ghiaccio negli acquiferi,come è stato constatato a seguito della posa dipali scambiatori di calore.

    Un discorso diverso viene invece fatto fuo-ri dagli acquiferi dove le sonde geotermichesono ammesse,ad eccezione che nelle zone diprotezione e nei bacini di alimentazione dellesorgenti, dove si vuole evitare che le sonde,facendo gelare l’acqua nel sottosuolo,possanocreare delle barriere alla circolazione dell’acquache alimenta le captazioni.Un ulteriore vincoloalla diffusione delle sonde geotermiche è datodalla necessità di evitare che eventuali interfe-renze tra le sonde portino ad un abbassamen-to eccessivo della temperatura.Per determina-re la distanza tra due sonde si è realizzato unmodello di calcolo che ha fornito i seguentirisultati:il calore estratto dal terreno è di circa50 GJ per anno;con esso,ammettendo un’effi-cienza della pompa termica di 2,si ottiene uncalore disponibile per il riscaldamento di 100 GJall’anno. Dato che il fabbisogno energeticomedio è di 500 MJ m-2 a-1 si può quindi soddi-sfare la richiesta di una casa di 200 m2.

    Nella simulazione,durante il primo inver-no sono stati estratti dal pozzo 56,0 GJ dienergia mentre il calore mancante alla finedell’inverno è stato di 52,3 GJ.Per cui il flus-so geotermico e quello proveniente dallasuperficie hanno apportato solo circa 3,7 GJ

    di calore. Il calore che manca alla fine dellaprima estate è ancora di 50,3 GJ: il terrenodurante il periodo estivo ha recuperato solo2 GJ di energia.

    Dopo il primo anno si vede come il ter-reno risenta della presenza del pozzo sino acirca 15 m di distanza e che il flusso geoter-mico ed il calore proveniente dalla superficienon bastino a riportare il terreno nella situa-zione iniziale. In effetti l’energia geotermicache attraversa perpendicolarmente un cer-chio di raggio 15 m per 6 mesi è di circa 1 GJ.

    In conclusione, sempre tenendo pre-sente che i risultati di un modello dipendo-no dalla bontà delle ipotesi su cui si basa, sipuò affermare che:• il flusso geotermico e quello superficia-

    le non riescono a compensare il caloreestratto dal pozzo (calore che corri-sponde circa al fabbisogno di riscalda-mento di una casa unifamiliare).Più cheil flusso geotermico, la termopompasfrutta il calore contenuto nel terrenocircostante raffreddandolo. La zona diterreno con il maggior ammanco dicalore è situata alla profondità di 40-60m e il suo raggio si estende con il passa-re degli anni:dopo 10 anni interessa unaregione di 30-40 m attorno al pozzo;

    • le differenze di temperatura rispetto allasituazione iniziale sono minori di 1°C a15 m dal pozzo e minori di 0,3°C a 30 mdi distanza.

    In queste condizioni,affinché due pozzi perpompe geotermiche non si disturbino avicenda, la loro distanza dovrebbe esseresuperiore a 60-70 m.

    Le indicazioni precedenti hanno permes-so di chiarire quali siano i vincoli posti all’usodi energia geotermica,vincoli che sono peròconseguenti a dei valori ambientali (tuteladelle acque e del sottosuolo),ritenuti priori-tari.Malgrado i vincoli,rimangono comunqueampi spazi per l’utilizzazione di questa ener-gia sia nei comuni della fascia collinare che inquelli più prossimi al lago (Lugano e Locarnoin primis) dove l’acqua sotterranea in conse-guenza dell’alta vulnerabilità non si presta piùad un uso potabile. ■


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