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Anno XIV n. 72 della nuova serie Taxe perçue Italy Spedizione in a.p. art. 2 20/C legge 622/96, filiale di Trieste c.p.o. via Brigata Casale settembre 2012 – numero doppio in caso di mancato recapito, inviare all’Ufficio Trieste-CPO per la restituzione al mittente, che si impegna a corrispondere il diritto fisso dovuto. IL DALMATA Giornale fondato a Zara nel 1865 e soppresso dallʼAustria nel 1916 Rifondato dagli Esuli per dare voce ai Dalmati dispersi nel mondo SI RICOSTRUISCE L’UNITÀ DEL BACINO MEDITERRANEO: IL MARE UNISCE I MONTI DIVIDONO UN DALMATA NEL GOVERNO ITALIANO SÌ DELLACROAZIAALREFERENDUM PER L’UE L’ambasciatore de’Mistura è stato nominato Sottosegretario agli Esteri del Governo tecnico con l’incarico di seguire la politica dell’Italia nell’Est. Salvo il Consolato di Spalato CONFERMATO IL SINDACO LUXARDO QUATTRO NUOVI ELETTI IN GIUNTA Al Raduno Nazionale dei Dalmati tenutosi a San Marino il 16 e 17 ottobre scorso è stato insediato il nuovo Consiglio comunale e dell’Associazione dei Dalmati italiani nel Mon- do eletto nelle votazioni dello scorso settembre. E’stato ri- eletto Sindaco e Presidente dei D.I.M. Franco Luxardo e la Giunta è risultata cosi composta: Chiara Motka, Rachele Denon Poggi, Giorgio Varisco, Adriana Ivanov, Enrico Focardi, Walter Matulich, Giovan- ni Grigillo, Elio Ricciardi, Gioia Calussi, Elisabetta Barich, Giuido Battara e Giovanni Salghetti Drioli. Sono per la pri- ma volta in Giunta Adriana Ivanov, figlia del grande Tom- maso, lo studente universitario triestino Enrico Focardi, Gioia Calussi, autrice di libri sulla cucina dalmata di gran- de successo ed Elisabetta Barich, figlia dell’indimenticato Massimo, che introdusse nei nostri Raduni la Giornata del- la Cultura. Servizio sul Raduno di San Marino nelle pagine interne L’AMBASCIATORE D’ALESSANDRO La brava e bella dottoressa Emanuela d’Alessandro è stata nomina- ta Ambasciatore d’Italia a Zagabria. Auguri da tutti i Dalmati. Mentre era a Kabul a capo del- la delicata missione dell’Onu per risolvere l’intricata que- stione dell’Afganistan, Staffan de’ Mistura (che non ha mai dimenticato la sua origine se- benicense e l’appartenenza ad un’importante nobile famiglia della Dalmazia centrale di cui pubblichiamo alcuni docu- menti a pag. 2) è stato nomina- to, per i suoi grandi meriti umanitari, il grande coraggio e le notevoli capacità diplomati- che e mediatorie, Sottosegreta- rio agli Esteri del Governo tec- nico. Avrà l’incarico di indi- rizzare la politica estera italia- na nell’est europeo, nonché consolidare e riordinare la no- stra rete consolare nel mondo. Ai molti messaggi che sono stati inviati da tutti gli espo- nenti dalmati, aggiungiamo quelli dei nostri lettori che ci hanno partecipato il loro orgo- glio per questa nomina che conferma come la componente dalmata italiana sparsa nel mondo continuì ad esprimere personalità di grande livello. E ciò nonostante che le tre dia- spore, che ci hanno perseguita- to e decimato durante un seco- lo e mezzo, abbiano messo a dura prova il numero e l’importanza delle nostre co- munità. Pochi giorni dopo la nomina di de’Mistura alla Farnesina, la Croazia ha votato a grande maggioranza l’entrata della continua a pag. 2
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Anno XIV n. 72 della nuova serie Taxe perçue Italy Spedizione in a.p. art. 2 20/C legge 622/96, filiale diTrieste c.p.o. via Brigata Casale

settembre 2012 – numero doppio in caso di mancato recapito, inviare all’Ufficio Trieste-CPO per la restituzioneal mittente, che si impegna a corrispondere il diritto fisso dovuto.

IL DALMATAGiornale fondato a Zara nel 1865 e soppresso dallʼAustria nel 1916Rifondato dagli Esuli per dare voce ai Dalmati dispersi nel mondo

SI RICOSTRUISCE L’UNITÀ DEL BACINO MEDITERRANEO: IL MARE UNISCE I MONTI DIVIDONO

UN DALMATA NEL GOVERNO ITALIANOSÌDELLACROAZIAALREFERENDUMPERL’UEL’ambasciatore de’Mistura è stato nominato Sottosegretario agli Esteri del Governotecnico con l’incarico di seguire la politica dell’Italia nell’Est. Salvo il Consolato di Spalato

CONFERMATO IL SINDACO LUXARDOQUATTRO NUOVI ELETTI IN GIUNTA

Al Raduno Nazionale dei Dalmati tenutosi a San Marino il16 e 17 ottobre scorso è stato insediato il nuovo Consigliocomunale e dell’Associazione dei Dalmati italiani nel Mon-do eletto nelle votazioni dello scorso settembre. E’stato ri-eletto Sindaco e Presidente dei D.I.M. Franco Luxardo e laGiunta è risultata cosi composta:Chiara Motka, Rachele Denon Poggi, Giorgio Varisco,Adriana Ivanov, Enrico Focardi, Walter Matulich, Giovan-ni Grigillo, Elio Ricciardi, Gioia Calussi, Elisabetta Barich,Giuido Battara e Giovanni Salghetti Drioli. Sono per la pri-ma volta in Giunta Adriana Ivanov, figlia del grande Tom-maso, lo studente universitario triestino Enrico Focardi,Gioia Calussi, autrice di libri sulla cucina dalmata di gran-de successo ed Elisabetta Barich, figlia dell’indimenticatoMassimo, che introdusse nei nostri Raduni la Giornata del-la Cultura.

Servizio sul Raduno di San Marino nelle pagine interne

L’AMBASCIATORE D’ALESSANDRO

La brava e bella dottoressa Emanuela d’Alessandro è stata nomina-ta Ambasciatore d’Italia a Zagabria. Auguri da tutti i Dalmati.

Mentre era a Kabul a capo del-la delicata missione dell’Onuper risolvere l’intricata que-stione dell’Afganistan, Staffande’ Mistura (che non ha maidimenticato la sua origine se-benicense e l’appartenenza adun’importante nobile famigliadella Dalmazia centrale di cuipubblichiamo alcuni docu-menti a pag. 2) è stato nomina-to, per i suoi grandi meritiumanitari, il grande coraggio ele notevoli capacità diplomati-che e mediatorie, Sottosegreta-rio agli Esteri del Governo tec-nico. Avrà l’incarico di indi-rizzare la politica estera italia-na nell’est europeo, nonchéconsolidare e riordinare la no-stra rete consolare nel mondo.

Ai molti messaggi che sonostati inviati da tutti gli espo-nenti dalmati, aggiungiamoquelli dei nostri lettori che cihanno partecipato il loro orgo-glio per questa nomina checonferma come la componentedalmata italiana sparsa nelmondo continuì ad esprimerepersonalità di grande livello. Eciò nonostante che le tre dia-spore, che ci hanno perseguita-to e decimato durante un seco-lo e mezzo, abbiano messo adura prova il numero el’importanza delle nostre co-munità.Pochi giorni dopo la nominadi de’Mistura alla Farnesina,la Croazia ha votato a grandemaggioranza l’entrata della

continua a pag. 2

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pag. 2 febbraio 2012 IL DALMATA

nuova repubblica democraticanell’Unione Europea. Benchél’Europa oggi abbia perso mol-te delle sue capacità di attra-zione, per non essere riuscitaa denunciare e fermare pertempo un’aggressione dell’altafinanza mondialista control’intera UE, è la causa primariadella bassa partecipazione divotanti al referendum.Per la Dalmazia e per noi Dal-mati sparsi nel mondo,l’entrata della Croazia nell’UEè destinata a rivoluzionaremolti degli assetti sociali, cul-turali ed economici delle terredell’Adriatico orientale. Sa-rebbe un errore limitarci a cre-dere che l’Italia è interessatasolo a incrementare le nostrepiccole e tenaci comunità na-zionali in tutto la sponda orien-tale dell’Adriatico, perché lafunzione della Dalmazia, diFiume e dell’Istria è di pro-porzioni ben più vaste, ove sipensi che - secondo fonti croa-te già rilevate a suo tempo delnostro giornale - un terzo deidalmati parla anche l’italiano edue terzi lo capisce. La situa-zione a Fiume ed in Istria è an-cora migliore. Bisognerà capi-re fino a che punto questa

straordinaria situazione, chenon ha uguali in nessun’altraregione del mondo, sia dovutaal retaggio della Nazione dal-mata, che ha unito per secolile popolazioni venete, croate,serbe, morlacche e montene-grine in una grande fruttuosaunità culturale e sociale; qualemerito spetti, invece, all’auto-noma capacità della culturaitaliana di diffondersi in tuttoil mondo; quale ruolo giochila Chiesa cattolica i cui sacer-doti conoscono la lingua ita-liana perché hanno studiato al-meno un anno e mezzo a Ro-ma. Infine, bisognerà anchevalutare quale sia stato il ruolodelle tv, degli scambi commer-ciali e dei rapporti finanziari,economici e bancari (le bancheitaliane hanno acquisito oltredue terzi degli sportelli banca-ri ) e cosi via.Da tempo le organizzazionidalmatiche degli esuli e dei ri-masti collaborano per indirecorsi di lingua italiana in variecittà ed isole della Dalmaziacon risultati a dir poco soddi-sfacenti. Dopo un corso di unpugno di ore di lezione gli al-lievi spesso giovani e giova-nissimi ma anche anziani, siritrovano a parlare la linguaitaliana in modo corretto. For-se perché ritrovano antiche as-sonanze rimaste nella koiné fa-miliare e del dialetto locale.Parole che per dirla con il Pre-sidente Josipovic non hannomai considerato come stranie-re.Certo è che in Dalmazia e inIstria si apre un nuovo capito-lo di rapporti tra il mondo ve-neto, latino, italiano e quelloslavo, che il nostro giornaleha da tempo prospettato comeimminente e che oggi attendedi realizzarsi con una reciprocadisponibilità che lascia bensperare.

NUOVE E ANTICHE TRADIZIONI RIEMERGONO NEL “GOLFO DI VENEZIA”LA CROAZIA ENTRA NELL’EUROPA:ALLA DALMAZIA LA FUNZIONE DI PONTEFin dai tempi dell’Impero romano e della Serenissima la cultura, l’arte e l’economia delledue sponde dell’Adriatico sono state unite ed hanno operato insieme e pacificamente

Lapidi che ricordano opere e gesta della famiglia de’Mistura sono sparse in varie parti della Dalmazia.Ne riproduciamo una nella via centrale di Spalato, fotografata da M.C. Dalbello.

Il blasone araldico dei nobili de’Mistura di Sebenico pubblicato neL’Albo d’Oro delle famiglie nobili, patrizie e illustri del Regno diDalmazia – Trieste, 2004, pag. 26 e dal Wappenbuch von Dalmatien,edito a Norimberga nel 1879.

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IL DALMATA febbraio 2012 pag. 3

INSOPPORTABILI 10 ANNI DI ATTESA PIRANDELLIANAAL RADUNO DEI DALMATI DI SAN MARINOUN CONVITATO DI PIETRA: LA M.O.V.M. A ZARA

Lo storico Paolo Simoncelli stigmatizza la mancataconsegna sul quotidiano dei Vescovi l’Avvenire. Ferma edocumentata richiesta del Sindaco Franco Luxardo nellalettera al Presidente della Repubblica

AL 58° RADUNO DEI DALMATI SALUTODEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Roma, 15 ottobre 2011Dottor Lorenzo CodarinPresidente della Federazionedelle Associazioni degli EsuliIstriani, Fiumani e Dalmati

Desidero rivolgere un caloroso saluto alla Federazione delleAssociazioni degli Esuli istriani, fiumani e dalmati e ai nume-rosi partecipanti convenuti nella Repubblica di San Marinoin occasione del 58° Raduno nazionale dei Dalmati italiani nelMondo.Nell’Arena di Pola, il 3 settembre scorso, Italia e Croazia han-no ribadito l’irreversibilità dello “spirito di Trieste”, nellaprofonda convinzione che le pagine buie della seconda guerramondiale non si ripeteranno mai più. Nel doveroso rispettodella memoria di quanti hanno sofferto, abbiamo lasciato al-le spalle le ferite del passato, nel segno di una fiduciosa visio-ne del futuro. A Pola abbiamo ricordato quei comuni valoriche legano oggi Italia e Croazia e il futuro comune dei nostripopoli nell’Europa unita, senza più confini.In questo spirito formulo i miei migliori auspici per il pienosuccesso del vostro raduno.

Giorgio Napolitano

LETTERA DEL NOSTRO SINDACOAL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Torreglia (Padova),21 settembre 2011

Al Signor Presidente della RepubblicaOn. Giorgio NapolitanoPalazzo del Quirinale – Roma

Signor Presidente,il 21 settembre 2001 il Suo Predecessore, C.A. Ciampi, con-cesse “motu proprio” la Medaglia d’Oro al Valor Militare al

Gonfalone della città di Zara per i fatti accaduti ai suoi citta-dini italiani nel 1943-’44. La consegna – programmata per ilsuccessivo 13 novembre nel cortile del Quirinale – fu sospesaper un pesante intervento diplomatico e mediatico della Re-pubblica di Croazia. – la nostra Associazione venne avvisatasolo da una rapida e imbarazzata telefonata di un funzionariodella Presidenza, che promise ulteriori notizie, mai pervenu-te.A 10 anni di distanza la consegna non è più avvenuta e gli esu-li da Zara, che rappresento, la reclamano per almeno due or-dini di ragioni:Non è possibile che un decreto del Presidente della Repubbli-ca italiana sia disatteso.Non è ammissibile una tale interferenza in affari interni ita-liani.Nel frattempo molte cose sono cambiate, anche oltre Adriati-co, e il Suo recente incontro a Pola con il presidente croato Jo-sipović e le parole che ambedue avete pronunciato lo confer-mano.Credo quindi che sia giunto il momento di ripartire da dove cisiamo fermati 10 anni or sono e Le sarò molto grato se daràistruzioni agli organi competenti della Presidenza di procederealla consegna ufficiale, dopo aver rivisitato la motivazione uffi-ciale come a suo tempo convenuto. – Il Gonfalone della Città èdepositato presso il Museo delle MM.OO. a Roma.Ogni anno, signor Presidente, gli esuli da Zara, i loro figli e ni-poti si ritrovano in un grande Raduno internazionale, a cuiprendono parte anche i rimasti delle 5 Comunità degli Italia-ni della Dalmazia. Con questo gesto abbiamo da anni volutoesprimere quello spirito di pacificazione che abbiamo sentitocircolare anche a Pola. – Quest’anno il 58° Raduno avrà luo-go nella Repubblica di San Marino e sarà concentrato in unConvegno sul contributo dei dalmati all’Unità d’Italia, coor-dinato dal prof. Giuseppe De Vergottini. Se in questa occasio-ne io potessi ricevere un Suo messaggio con notizie sulla con-segna della Medaglia d’Oro al V.M., Lei avrebbe sanato unaferita che la nostra comunità soffre da 10 anni.La ringrazio per l’attenzione e La prego gradire i sensi dellamia e nostra considerazione per quel che sta facendo – anchein queste ultime settimane – per il nostro paese.

Franco LuxardoPresidente

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pag. 4 febbraio 2012 IL DALMATA

L’ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI ITALIANISMENTISCE A REGGIO EMILIA I MINIMALISTI TITINIVorrebbero addebitare le stragi della guerra civile jugoslava all’Esercito italiano, estra-neo agli eccidi di ustascia, cetnizi e domobrani, sterminati da Tito alla fine della guerra

Che la città dove vivo (ReggioEmilia) abbia da sempre maldigerito l’istituzione della“Giornata del Ricordo” è cosanota, ma forse anche qui da noiqualcosa sta cambiando.Negli anni scorsi non c’è statavolta, nel periodo della ricor-renza del 10 febbraio, che ilmandatario del Comune diR.E. per l’organizzazione didibattiti e conferenze a tema,ovvero l’Istoreco (Istituto perla storia della Resistenza e del-la Società contemporanea) ol-tre all’allestimento di una mo-stra fotografica dove l’ignarocittadino non riusciva proprioa capire chi fossero le vittime echi i carnefici, non abbia invi-tato come “esperti” sull’argo-mento, dubbie personalità del-la cultura slovena e croata chesi autodefiniscono “storici” mache nella realtà sono dei nega-zionisti, per convincere i mieiconcittadini della falsità delmito del martirio degli Istrianie Dalmati, dell’inesistenza del-le foibe così come sono statedescritte da noi italiani, dellafalsità dei numeri dell’esodoetc. etc.Naturalmente senza contraddi-torio, essendo l’incontro strut-turato come “conferenza” enon come “dibattito”…Quando ho trovato la locandi-na che annunciava l’invitopresso la sala multimediale delCentro Sociale Rosta Nuovaper l’approfondimento del te-ma “Ricordiamo: Crimini diguerra e fascistizzazione for-zata, pulizia etnica etc.” a cu-ra della militante tititna Ales-sandra Kersevan e del ricerca-tore Davide Conti, un pocostupito della retrocessione inun luogo non certamente tito-lato come l’Università o altrispazi comunali di “facciata”degli anni passati, ho volutopartecipare per capire qualefosse l’attinenza con la nostra

storia di esuli.La conferenza era divisa in duemomenti, la prima parte pre-sentata da Alessandra Kerse-van sulle efferatezze degli“Italiani Brava Gente” versole popolazioni slave, mentre laseconda parte ha avuto comeoggetto il risultato di una ricer-ca di Davide Conti sulla storiadi qualche migliaio di italiani,definiti dal relatore “criminalifascisti” di Istria e Dalmaziama anche di Francia e Greciache dalla fine della guerra, concomplicità del Clero e delledestre, hanno ricoperto cari-che di rilievo nel tessuto socia-le italiano. (Questori, Prefetti,Parlamentari e così via…)La Kersovan, dopo una debolepremessa geopolitica ove hacercato di dimostrare che i ter-ritori riconducibili alla egemo-nia italiana alla fine della pri-ma guerra mondiale in Istria

erano la ventesima parte diquelli a maggioranza slava (masenza citare la consistenza del-le popolazioni), ha poi raccon-tato con una decina di esempialcune tremende azioni di Ita-liani contro inermi popolazionislave comprese donne e bam-bini, per arrivare pian piano al-la spiegazione che le foibe so-no state usate per gli eccidi po-litici innanzitutto dai nazifa-scisti, poi come fosse comunidi fascisti regolarmente pro-cessati per crimini e violenze,e che se mai qualche improba-bile italiano innocente fossestato infoibato, questo era av-venuto a causa della compren-sibile reazione delle vessatepopolazioni slave o a vendettepersonali, e che comunque bi-sogna smetterla con la falsitàdelle cifre, poiché solo pochecentinaia di corpi sono stati ac-certati, il resto è propaganda!

L’Esodo (di cui ha cercato diparlare il meno possibile…)per Alessandra Kersovan harappresentato il ricongiungi-mento con le proprie terre diitaliani originari della penisolapoi dislocati per motivi bellicie istituzionali nell’altra spondadell’Adriatico, oppure una fu-ga di fascisti con la coscienzasporca, terrorizzati di doverrender conto alle nuove autori-tà slave dei crimini commes-si… e così via, seguendo unclichè ormai consunto che hacome Leit Motiv quel negazio-nismo intransigente già verifi-cato in passato in altri ospiticome la stagista Mila Orlić,l’attivista Claudia Cernigoi ealtri! Bisogna far coincidere lapresenza italiana in quelle ter-re con il fascismo!Ma la cosa che più salta agliocchi dello spettatore anche ilpiù disattento è la autoreferen-zialità di questi “storici” cheavendo tutti scritto libri sul-l’argomento si citano a vicen-da, senza più rendersi contoche tutto avviene in un circuitochiuso e blindato di disinfor-mazione!A un certo punto è saltato fuo-ri quello che era nell’aria e checi s’aspettava, cioè l’inutilità,anzi, la pericolosità della ri-correnza della Giornata del Ri-cordo, data che, secondo i rela-tori, non rappresenta altro cheuna nuova escalation di movi-menti neofascisti che subdola-mente gettano fumo negli oc-chi della gente con la neanchetanto velata accondiscendenzadelle sinistre. E per questo mo-tivo sia Kersevan che Contihanno continuato il vaniloquiosenza abbassare i toni, crimi-nalizzando apertamente perso-naggi come De Gaspari prima,poi Fini, l’On Violante e perfi-no il Presidente Napoletano!A questo punto un signore diuna certa età, con pacatezzama ferma determinazione, ha

Corrado Vecchi Orlich

continua a pag. 5

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IL DALMATA febbraio 2012 pag. 5

UN FILM COLOSSAL DEL REGISTA AMERICANO SPIELBERGPER RIABILITARE TITO ED IL NAZIONAL-COMUNISMOL’infoibatore ed il razzista che attuò la pulizia etnica rischia di diventare il “comunistadal volto umano”. I resti del comunismo italiano contestano il nostro Giorno del Ricordo.Apprendiamo dalla stampa in-ternazionale, ripresa in Italiada Fausto Biloslavo che dedicaun’intera pagina de “Il Giorna-le” del 4 febbraio scorso, cheun gruppo di finanzieri ameri-cani avrebbe stanziato unasomma considerevole per uncolossal dedicato a Tito, mobi-litando un grande regista comeSteven Spielberg e attori di ri-sonanza mondiale come Ro-bert De Niro e Sylvester Stal-lone. Un successo mondialepreconfezionato ed assicurato,se non saremo in grado di fer-marlo.Chi siano i membri dell’alta fi-nanza statunitense e per qualifinalità politiche abbiano stan-ziato fondi così sostanziosi perun colossal che è destinato a ri-portare il fantasma di Tito trale cronache mondiali, è cosatutta da appurare. A me sembraincredibile che un uomo con lasensibilità di Spielberg possapartecipare al rilancio di unrazzista che attuò la pulizia et-

nica nei confronti di albanesi,italiani, tedeschi, romeni, un-gheresi, ecc.. Eppure Spiel-berg, ebreo, non può aver di-menticato le inaudite sofferen-ze che i suoi corregionali sof-frirono a causa del razzismo.Come si spiega, dunque, tuttociò? C’è un filo rosso che col-lega le contestazioni contro dinoi, attuate dalla sinistra nelcentro Italia, con la chiamatadei minimalisti a “Porta a por-ta”, con l’opuscolo del Sinda-co di Milano Pisapia contro gli

esuli, denunciato da “Libero”con la trasmissione de La 7 cheaddebita all’Esercito italianole stragi titine, ustascia, cetni-che, per giustificare le foibe ela pulizia etnica.Pochi sanno che a metà deglianni ’70 uscì la notizia che ilPremio Nobel per la Pace erastato assegnato al MarescialloTito. Presi immediatamentecarta e penna, durante un di-battito a Montecitorio, e indi-rizzai, io monarchico, ai Re diSvezia e Norvegia una lettera

di durissima contestazione.Perfino Giorgio Almirante, disentimenti notoriamente re-pubblicani, la trovò troppo du-ra e poco rispettosa delle LoroMaestà… massoniche. Mi fecenotare che nessuno aveva mos-so un dito, che ero isolato, e miassicurò comunque l’appoggiodel Partito anche se riteneva labattaglia perduta. Inoltrai lanota alle rispettive Ambasciatecon una staffetta di motocicli-sti. Non se ne fece più nulla enessuno ripropose più il Nobelper la Pace a Tito. Scrivo que-sto per far comprendere comebasti talvolta poco per fermareoperazioni imponenti.Sul colossal programmato aHollywood non ho altri ele-menti per individuare i man-danti politici e finanziari, manon posso rimanere indifferen-te a quanti vorrebbero trasfor-mare Tito dall’infoibatore raz-zista che attuò la pulizia etnicain Jugoslavia, nel comunistadal volto umano, chel’Occidente tentò di accredita-re come tale già nel 1948,quando si staccò da Stalin.Nessuno allora credette a que-sta autorevole menzogna, per-ché troppi erano i testimoni an-cora viventi delle stragi e deimorti che Tito aveva sulla co-scienza in Jugoslavia, oltreagli italiani infoibati ed agliesuli scacciati che, pur silen-ziati ed oscurati dalla stampa edalla televisione, facevanosentire il proprio dissenso. Pernon parlare degli eccidi degliantifascisti monarchici diDraža Mihajlović o degli anti-fascisti italiani della Brigata

caldeggiato un certo malcon-tento che da un po’ serpeggia-va nella sala, facendo degliesempi di segno opposto, ov-vero di italiani suoi conoscenti(e vedremo cosa significa que-sto…) che pur facendo parteattiva della resistenza, hannoseguito la sorte di altri sfortu-nati finendo in malo modo adopera delle squadre slave par-tigiane, veri e propri esempi dipulizia etnica. Ne è seguito unbattibecco che ha scaldato glianimi sia dei relatori che diuna parte del pubblico, tantoda far dire (bella gaffe) alla al-terata Kersovan “… non so sesia valsa la pena di fare 400Km per essere contraddetta co-sì…” !!! Dopo uno scambio diaccuse, il signore anziano si èpresentato: Ettore Borghi, fun-zionario dell’A.N.P.I. (Ass.

Nazionale Partigiani d’Italia)Direttore della rivista mensile“RS – Ricerche Storiche, expartigiano e militante politico!Ha preso dal giornale che tene-va in mano un foglio dove sivedevano dei versi scritti apenna: “Vorrei citare alcunipensieri di un poeta che hacantato queste terre, BiagioMarin…” Ma la Kersevanstizzita, l’ha zittito rifiutando-gli la parola, accusando il poe-ta Marin di essere in mala fe-de, avendo sposato la versio-ne “italiana” del dramma dellafoibe!! Ma ormai la frittataera fatta e nessuno dei presen-ti, a parte la claque formata daalcuni giovani arrabbiati deicentri sociali, si sentiva più so-lidale con i relatori…E la gente si è dissolta, la-sciando dietro di sé la rabbia di

chi non ha ottenuto ciò chesperava…Non è cosa da poco per la miacittà questo episodio, significa-tivo e di grande spessore uma-no e culturale! Certo verrebbevoglia di chiedere: perché soloora? cosa avete fatto in tuttiquesti anni di silenzi e di men-zogne? Ma conosciamo bene lerisposte! Ognuno di noi ha lapropria storia da raccontare,ognuno di noi ha una parte delpassato da rivivere, anche seindotto dalle famiglie, ognunodi noi ha la speranza di un rico-noscimento che sembra non ar-rivi mai, e tanta tanta amarezzanell’animo. Ma veder crescereil senso critico là dove non ci siaspetta che avvenga, è un rega-lo che dobbiamo apprezzare econservare come monito pernon cedere alla rassegnazioneche rischia di invadere, almenoun po’, il cuore di tutti noi.

C. V. O.

MINIMALISTI FILO TITINIcontinua da pag. 4

continua a pag. 10

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pag. 6 febbraio 2012 IL DALMATA

ALLE ELEZIONI PARTECIPANO ANCHE NUOVI E GIOVANI ISCRITTILA COMUNITÀ DEGLI ITALIANI DI SPALATORINNOVATA, RINGIOVANITA E BATTAGLIERADamiano Cosimo d’Ambra eletto all’unanimità Presidente della C.I. spalatina, GiovannaAsara vice presidente, Antonella Tudor assume l’incarico di Segretaria e di TesoriereCi siamo impegnati tutti per ri-solvere la crisi in cui versavada troppo tempo la Comunitàdegli italiani di Spalato. Inparticolare vanno ringraziatila console dott. Paola Coglian-dro, il nostro Direttore e i nu-merosi amici del Centro Ri-cerche culturali dalmate diSpalato ….Grazie al loro apporto, si sonosvolte regolarmente le elezioniper il rinnovo degli incarichi,alle quali hanno potuto parteci-pare vecchi nuovi iscritti, chehanno così potuto scegliere de-mocraticamente i dieci mem-bri dell’Assemblea che ha poieletto il Presidente e gli altrimembri della Giunta.Sul nuovo presidente non c’estato dubbio alcuno perché giànella votazione generale ilmaestro di musica DamianoCosimo D’Ambra aveva regi-strato il 90% delle preferenze el’Assemblea lo ha poi elettoad unanimità.Si tratta di un giovane e valen-te violinista che dirige ancheun suo Quartetto d’Archi alquale la critica e il pubblicohanno decretato un vivo suc-cesso fin dall’esordio.Auspichiamo di poter sentirequesto nuovo complesso nonsolo a Spalato ma anche nel re-sto della Dalmazia ed in Italia.Sono stati eletti, inoltre, il VicePresidente nella persona diGiovanna Asara e la Segretariae Tesoriera dott Antonella Tu-dor, una giovane veneta con ilpadre originario di Lesina cheha frequentato il Liceo in Italiae si è laureata in economia ecommercio a Spalato.Sono stati assegnati, inoltre, iprimi incarichi specifici; la si-gnora Romana Gaspari Boricseguirà i corsi di lingua italia-na, Giuseppe Monti – già inca-ricato dal Consolato a fornireassistenza ai turisti di transito

per il porto di Spalato – saràanche presente nella Comunitàper fornire notizie a coloro chevengono a visitarla.Claudio Apolloni, che segueper proprio conto le attivitàbancarie ed economiche citta-dine di cui è esperto, provve-derà insieme a Rita Piccini,Loredana Radić, Loretta To-mas, Sonja Vitti e Dora Mon-tan dell’accoglienza dei nuovie vecchi iscritti nella Sede,che rimarrà aperta ogni giornoferiale con orario diversificatoe metterà a disposizione delpubblico la stampa italiana (iquotidiani La Voce del Popolodi Fiume ed Il Piccolo di Trie-ste, il settimanale Panorama di

Fiume ed i periodici Il Dalma-ta, La Battana ecc ) e colleghe-rà il nuovo grande apparecchiotv ai net work italiani.Al dott. Mladen Ciulic Dalbel-lo l’Assemblea ha conferito iltitolo di Presidente honoris

causa. Ora che si è sgravato diogni impegno amministrativoe organizzativo, avrà la possi-bilità di dedicarsi agli ricer-che storiche e letterarie di cuiè un eccellente ricercatore.

LA NUOVA DIRIGENZA DELLA C.I. DI SPALATO

Romana Boric Gasparri, Claudio Appoloni, Giovanna Osara, il neo presidente Damiano Cosimod’Ambra, la segretaria Antonella Tudor ed il Presidente ad honorem M. C. Dalbello

Gli elettori hanno aspettato pazientemente che fossero aperti i seggie hanno votato regolarmente. Hanno potuto intrattenersi con laConsole d’Italia a Spalato dott. Paola Cogliandro e con il Presiden-te del Centro di Ricerche Culturali Dalmate, on. Renzo de’Vidovich

Segnaliamo ai lettori il rin-novato sito www.crcd-spa-lato.com del nostro CentroRicerche Culturali Dalmatedi Spalato.

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IL DALMATA febbraio 2012 pag. 7

DALL’UNANIMISMO AL CONFRONTOLe nuove possibilità nell’Adriatico richiedono uno sforzo di comprensione e aggiorna-mento politico per gli esuli che vogliono operare per la cultura italiana in DalmaziaÈ’ passato oltre mezzo secolodai tempi in cui le Rime fonda-va l’Associazione nostalgicadegli amici zaratini. Allora nonci sognavano neanche di potercontare qualche cosa nella poli-tica estera italiana e volevamosolo testimoniare l’esistenzadegli italiana di Zara, capitaledella Dalmazia, negata daimass media e oscurata perfinodagli organi dello Stato italia-no.Ora che siamo in un numero si-curamente inferiore ad allora,curiosamente riusciamo a con-tare molto di più e anche senzache nessuno di noi si sia monta-to la testa riusciamo ad avere unpeso, forse perché gli strumentipolitici decisionali, a comincia-re dai partiti sembrano spariti.In un paese in cui nessuno con-ta nulla anche un’entità numeri-ca poco consistente ma storica-

mente forte quali siamo noi, ri-usciamo a far pendere l’agodella bilancia dalla nostra parte.Era, quindi, inevitabile chel’unanimismo che ci ha caratte-rizzato per molti decenni do-vesse lasciar posto, in un mo-mento in cui molte sono le ri-cette per salvare la nostra tradi-zione culturale di esuli, ma an-cor più la presenza culturale ita-liana in Dalmazia, che vi fosse-ro tesi diversificate che non po-tevano certo incrinare l’unitàdella nostra Associazione mache doveva necessariamentespecificare e mettere a confron-to le diverse tesi che comincia-no ad affiorare e che dovrannoessere sempre più dibattute econfrontate, man mano che siapriranno maggiori spiragli conl’entrata della Croazia nell’U-nione Europea. Dei sessantaconsiglieri eletti 19 non hanno

partecipato alle votazioni per-ché o non avevano ancora ma-turato una soluzione da propor-re e quindi si sono astenuti dalvoto o perché assenti per malat-tia o impegni. Sono stati 22 iconsiglieri che hanno confer-mato la rielezione di FrancoLuxarda che è stato, dunque, ri-eletto Sindaco del Libero Co-mune di Zara in Esilio e Presi-dente dei Dalmati italiani nelMondo. Hanno ricevuto votiper le tesi che sono state pro-spettate in tempi necessaria-mente troppo rapidi per essereaffrontati e digeriti, Renzo de’Vidovich (10) lo studente uni-versitario Enrico GuglielmoFocardi (7) che ha portato unaventata di giovinezza e di conti-nuità e Walter Matulich (1).Anche i voti che i consiglierihanno attribuito per l’elezionedella Giunta comunale sono si-

gnificativi, perché hanno pre-miato le persone più in vista,quelle che hanno lavorato dipiù ed i giovani entrati per laprima volta. Chiara Motka, chesegue la giornata della culturadalmata e la valorizzazione dilibri, riviste e giornali, ha otte-nuto 23 voti, Rachele DenonPoggi, nota per due libri pubbli-cati sulla storia della Dalmazia,organizzatrice del censimento esegretaria de Il Dalmata 21 vo-ti, Giorgio Varisco organizzato-re dei Raduni 21 voti, cui se-guono Adriana Ivanov, EnricoFocardi, Walter Matulich, Gio-vanni Grigillo, Elio Ricciardi,Gioia Calussi, Elisabetta Ba-rich, Guido Battara e GiovanniSalghetti Drioli. Coloro che sisono maggiormente impegnatihanno ottenuto un giusto rico-noscimento.

Il giorno seguente alle elezionidella C.I., di Spalato si è svoltal’Assemblea del Centro Ricer-che culturali dalmate - Spalatoche ha fatto il punto della situa-zione degli italiani in Dalmaziadopo che la Croazia ha votatopositivamente nel referendumper l’entrate nell’UE. Come siricorderà la Repubblica italia-na, gli italiani d’Istria, Fiume eDalmazia e gli esuli si sonospesi per agevolarel’accettazione della Croazia inEuropa da parte degli altri statieuropei.E’ stato anche rinnovatol’Ufficio di Presidenza per i trestati nei quali opera il Centro.Responsabile per la Croazia èstata nominata la dott. IvanaGalasso, per il Montenegro ilPresidente Paolo Perugini e perl’Italia la dott. Daria Garbin.Nella relazione generale il pre-sidente Renzo de’Vidovich hasottolineato l’importanza che

sono destinati ad assumere gliitaliani di Dalmazia, di Fiume edell’Istria nel facilitare i con-tatti culturali ed economici trale due sponde dell’Adriatico.Questa funzione è vista congrande interesse dalla Croazia,dal Montenegro e dall’Italia.Nel dibattito è stata sottolinea-ta la necessità di studiare i nuo-vi regolamenti europei, istituitiproprio per agevolare gli scam-bi culturali ed economici tra glistati che fanno già parte dell’U-nione Europea e quelli chestanno per entrare. In particola-re è stato rilevato che è nell’in-teresse d’Italia, Croazia eMontenegro ritrovare lo spiritocollaborativo che esistette nel-l’esperienza nota come “Na-zione dalmata”, che costituì uncollante tra popolazioni croate,serbe, morlacche, montenegri-ne e venete che è oggetto di stu-dio da parte di vari autori euro-pei al pari della nazione belga,

(formata da fiamminghi tede-schi e valloni francesi), dellaConfederazione svizzera for-mata da cantoni tedeschi, fran-cesi e italiani, nonché all’espe-rienza del lontano Canada, do-ve coesistono popolazioni dilingua francese ed inglese. Ben-ché in Dalmazia sia stato rottol’equilibrio che Roma eVenezia avevano saputo in-

staurare tra popolazioni cosi di-verse, il recupero di questa tra-dizione, che ha lasciato tracceprofonde negli usi, nei costumi,nei dialetti locali, nell’attivitàculinaria, nell’artigianato, oltreche nell’arte, nella scienza enelle lettere, è un elemento tut-to da riscoprire.Dopo aver esaminato le attivitàdelle Comunità e dei Circoliitaliani in tutta la Dalmazia, èstato dato mandato al Presiden-te di sollecitare il rafforzamen-to della rete consolare in Dal-mazia, che attualmente può

contrare sul Consolato di Spa-lato, sul Consolato onorario diRagusa-Dobrovnik e sui corri-spondenti consolari di Zara, Le-sina e Sebenico, nonché sulConsolato di Podgorica che sa-rebbe meglio riportare ad Anti-vari.E’ stato segnalata la nominapresso il Dipartimento di italia-nistica dell’Università di Spala-to di una lettrice di madrelinguaitaliana, incaricata dal nostroMinistero degli Esteri nellapersona della prof.ssa Annama-ria De Siena.Particolare rilievo assume, in-fine, l’apertura presso il Cen-tro di Spalato dell’ “AgenziaTergeste”, che agevolerà icontatti economici, gli acqui-sti di immobili e quant’altropossa servire ai cittadini edagli imprenditori italiani intutta la Dalmazia e nell’interaCroazia.

NEL CENTRO RICERCHE CULTURALI DALMATE-SPALATO LA DOTT. IVANAGALASSO PRESIDENTE PER LA DALMAZIA, LA DOTT. DARIA GARBIN PERL’ITALIA E IL PRESIDENTE PAOLO PERUGINI PER IL MONTENEGRO

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pag. 8 febbraio 2012 IL DALMATA

IL 58° RADUNO DEI DALMATI SI È TENUTO NELLA REPUBBLICA DI SAN MRELAZIONE DEL PRESIDENTE FRANCO LUNel 49° anniversario della fondazione del Libero Comune di Zara in Esilio i Dalmati f

Cari amici,quest’anno ci ritroviamo a SanMarino.Abbiamo scelto questa anticaRepubblica perché è quasi unapropaggine della nostra Dalma-zia; fondata nel 4° secolo daMarino, venuto da Arbe, con lanostra costa ha sempre mante-nuto stretti rapporti, ripresi consuccesso in tutto il Novecento efino ai giorni nostri.Ringrazio in particolare i moltisanmarinesi che hanno collabo-rato al buon esito di questo 58°Raduno e tutte le autorità pre-senti.E con loro do il benvenuto agliamici delle altre associazioni diesuli qui convenuti da tutta Ita-lia e – con particolare simpatia– ai rappresentanti delle Comu-nità degli Italiani delle città dal-mate, provenienti da Zara, Spa-lato, Lesina, Ragusa e Cattaro.In quasi 60 anni che i dalmatidella diaspora si danno appun-tamento questo Raduno ha pas-sato varie fasi: nei primi 30 ciritrovavamo solo fra di noi “a

ricordare”, poi ci siamo apertiverso il mondo esterno, coin-volgendo gli abitanti delle cittàdove ci riunivamo e i loro am-ministratori.Infine negli ultimi 15 abbiamovoluto fra di noi sia i rappresen-tanti del patrio Governo che ifratelli rimasti oltre Adriatico,la loro stampa e gli studiosi ita-liani e stranieri che con le pro-prie opere dimostrano interesseper la Dalmazia e la sua cultura.E quest’anno siamo venuti “al-l’estero”, sul monte Titano.L’obiettivo era ed è di far cono-scere e riscoprire quella culturache in Dalmazia ha solide basinon solamente latine e venete,ma che è stata trascurata per ol-tre 60 anni in Italia e addiritturaosteggiata in Croazia.Insomma, siamo stati fra i primia riannodare quel filo rosso cheda 20 secoli attraverso questomare: se la Ravenna bizantinaha esportato un suo modello sulSan Donato di Zara e questo hainfluenzato 3 secoli dopo la cat-tedrale di Trani, se Marino e

Leo hanno lasciato la propriaisola per Rimini e poi per que-sta alture, se Ragusa acquistavaper secoli tutto il proprio granoin Puglia e in Abruzzo, se oltre200 erano i volontari dalmatiaccorsi a difendere Venezia da-gli austriaci nel 1848-49, vuoldire che quel filo era ben soli-do. Due guerre mondiali e i re-gimi che le hanno seguite han-no cercato di spezzarlo, ma chiè qui oggi (con noi) testimoniache ciò non è possibile.Il recente incontro di Pola fra ipresidenti d’Italia e di Croaziaci fa sperare che qualcosa stiacambiando. Ci hanno piacevol-mente sorpreso le dichiarazionidel Pres. croato Josìpović quan-do - ricordando le sue originidalmate – ha sottolineato di nonaver mai percepito l’italianoquale lingua straniera, ma comeuna “normale presenza” e chesenza il contributo dato dagliitaliani alla cultura, politica, ri-cerca, istituzioni e sport, laCroazia non sarebbe oggi lastessa.

Ma siamo con il Presidente Na-politano che a Zagabria hachiesto per noi “rispetto deitrattati, non discriminazione erispetto per le dolorose espe-rienze avute”.Il che vuol dire avere la possi-bilità di porre una croce ai no-stri cari scomparsi nelle foibe oin mare, di riaprire le scuole ita-liane chiuse in Dalmazia daquasi 60 anni, di ottenere la re-stituzione di quella parte dei be-ni confiscati dal Governo ju-goslavo dopo la II guerra mon-diale che non ricadono nei trat-tati esistenti.In sostanza, chiediamo allaCroazia il pieno riconoscimen-to che un popolo di lingua e tra-dizioni italiane era autoctonosulle coste dalmate, che vi èstato espulso con la forza e cheha diritto di tornare in pace e atesta alta. L’Europa è oggi an-che questo.E questo ragionamento mi por-ta a sottolineare anche quanto ciattendiamo dalla RepubblicaItaliana: anzitutto la Medagliad’Oro al V.M. al Gonfalone del-la città di Zara per i fatti del1943-44. Esiste un decreto uffi-ciale del Presidente Ciampi di10 anni fa che lo concede, ma lamateriale consegna non ha maiavuto luogo.Ora, non è ammissibile che undecreto voluto e firmato dalPresidente della Repubblica ita-liana venga disatteso.E così pure che un atto internodel nostro Stato abbia subitocondizionamenti da parte di unaltro paese, e che qualche buro-crate a Roma ne senta ancoragli effetti a 10 anni di distanza.Le cose sono cambiate?? Bene,che la nostra MOVM ci vengaconsegnata. E non accetteremosurrogati di alcun tipo che puresono stati proposti in Parlamen-to.In secondo luogo dall’Italia ciattendiamo che chiuda definiti-vamente la questione dei beniabbandonati. Gli aventi dirittooriginali dopo 65 anni sono

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IL DALMATA febbraio 2012 pag. 9

ARINO IL 14-16 OTTOBRE 2011 PER ONORARE IL SANTO VENUTO DA ARBEUXARDO ALL’ASSEMBLEA DEI CITTADINI

fanno il punto delle attività svolte e delle nuove importanti iniziative da intraprendere

quasi tutti scomparsi, figli e ni-poti attendono almeno chel’ultima legge del 2001 vengafinanziata a sufficienza percompletare tutte le pratiche an-cora pendenti. Una vergognaper uno Stato di diritto.E veniamo alla Cultura.Domattina Chiara Motka con-durrà il tradizionale “Incontrocon la Cultura Dalmata” in cuiverranno presentate le novitàuscite nell’ultimo anno: sonoben 57 volumi, 4 DVD e 15saggi su varie riviste. 17 anni faal primo Incontro erano 7 in tut-to.Di poche siamo promotori, tut-te le altre dimostrano un cre-scente interesse per la Dalma-zia. E mi piace sottolineare chealcune sono di dalmati croati,che sono state tradotte in unavisione europea della culturaaperta ad ogni dibattito, in unospirito di reciproca tolleranza.Voglio sperare che lo stesso av-venga oltre Adriatico.Vorrei ora ricordare brevemen-te alcuni momenti “speciali”

della ns. attività nell’anno ap-pena trascorso: a livello nazio-nale il Giorno del Ricordo èsempre il più importante. In ol-tre 300 località italiane ed este-re è stato ricordato il nostroesodo e vi hanno preso parte,testimoni e protagonisti assie-me, esuli dalmati, fiumani eistriani. Al Quirinale il discorsoufficiale è stato tenuto dal no-

stro Enzo Bettiza, premio Tom-maseo, ma mi piace ricordareche all’Università di Padova,per l’intervento congiunto dellaSoc. Dalm. di Storia Patria diVenezia e del locale ComitatoANVGD, è stata scoperta unalapide con un forte testo che ri-corda allo stesso tempo le ra-gioni dell’esodo e Norma Cos-setto.

per tutto l’anno poi abbiamo la-vorato per l’Asilo di Zara. A va-rio titolo se ne sono interessatiparecchi membri di questoConsiglio con interventi sul no-stro Ministero degli Esteri e isuoi diplomatici, sull’Universi-tà Popolare di TS, e in partico-lare sull’Unione Italiana a Fiu-me. E naturalmente con la Co-munità degli Italiani di Zara econ la sua presidente , la sig.raVillani.Così, dopo le delusioni deglianni scorsi, a luglio finalmenteuna buona notizia: è stato fir-mato il contratto per l’acquistodella casa e del giardino e sem-bra proprio che l’asilo saràaperto con il prossimo annoscolastico. Sono certo che frapoco la sig.ra Rina vi darà tuttii dettagli.Per noi, 58 anni dopo la chiusu-ra dell’ultima scuola italiana inDalmazia , rappresenta unasoddisfazione e un grano disperanza.abbiamo mantenuto cordialirapporti di collaborazione con irappresentanti diplomatici ita-liani a Zagabria, Spalato, Ragu-sa e Podgorica con le Regionidel Veneto e del Friuli VeneziaGiulia.collaboriamo con la Federazio-ne degli Esuli, di cui siamo lie-ti di avere qui il presidente e i 2

RENZO CODARIN

Il tradizionale saluto della Fede-razione degli Esuli è stato porta-to dal Presidente Renzo Coda-rin che ha sottolineato come inostri Raduni costituiscanospesso una fucina di novità eproposte concrete che la Federa-zione guarda con attenzione.

LORENZO ROVIS

Il Presidente dell’Associazionedelle Comunità istriane LorenzoRovis ha portato il fraterno sa-luto degli esuli istriani, costante-mente al fianco dei dalmati nel-la Federazione e nelle altre ma-nifestazioni patriottiche degliesuli istriani, fiumani e dalmati.

GUIDO BRAZZODURO

Il Sindaco del Libero Comunedi Fiume in Esilio Guido Braz-zoduro ha portato il saluto degliesuli fiumani da sempre legati aidalmati da grandi vincoli di so-lidarietà e dal patriottismo cheGabriele d’Annunzio ed il fiu-manesimo hanno consolidato.

continua a pag. 10

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pag. 10 febbraio 2012 IL DALMATA

vice-presidenti, e condividia-mo la sua linea politica. Attra-verso di essa manteniamo vigi-li contatti con il Governo, conil Parlamento e con la Presi-denza della Repubblica: que-st’anno di particolare utilità so-no stati gli incontri al Ministe-ro della P.I., in cui ci ha rappre-sentato Renzo dè Vidovich, chehanno portato a significativi ri-sultati per l’approfondimentodella nostra storia nelle scuole.Abbiamo infine fatto buon usodell’internet, sia con la “rasse-gna stampa” curata da Variscoche viene giornalmente inviataa decine di giornalisti, politici ediplomatici, che con i siti svi-luppati della Fondazione Ru-stia Traine.Prima di chiudere non possofare a meno di ricordare – ac-canto al giornale “Il Dalmata”che ci tiene uniti ovunque nelmondo – le 6 associazioni dal-mate a sfondo culturale che nel2011 hanno molto prodotto:la Scuola Dalmata dei SS.Giorgio e Trifone di Venezia,che ha appena compiuto 560anni e che fra l’altro continuala pubblicazione della preziosacollana “Jolanda Trèveri”; dalà vi manda un cordiale salutoil Guardian Grande, Tullio Val-lery, che – vale la pena sottoli-nearlo – è l’unico superstitedella prima giunta (1962) diquesta Associazione,l’Associazione Nazionale Dal-mata di Roma, che pubblica laRivista dalmatica”, giunta al n.103, la Fondazione Rustia Trai-ne di Trieste, con la sua biblio-teca e i siti internet, le SocietàDalmate di Storia Patria di Ve-nezia e di Roma, che anchequest’anno hanno prodotto pre-gevoli lavori che raggiungono imigliori centri di studio in Ita-lia e all’estero (li potete trovareal Banco Libri qui fuori), ilCentro di Ricerche Culturali diSpalato con il suo Liceo Lin-guistico – Informatico “Leo-nardo da Vinci”.La Mailing Histria.Grazie per l’attenzione.

Franco Luxardo

APPLAUSI E CONGRATULAZIONI PER ARGEO BENCOILSINDACODIPOLAINESILIOL’OSPITE PIÙ CARO E ATTESONon siamo invidiosi ma commossi e compiaciuti del successorealizzato degli Esuli polesani con il loro Raduno Nazionale a Pola

Relazione del Sindacocontinua da pag. 9

Il Sindaco di Pola in Esilio, prof. Argeo Benco, ha preso la parola al Raduno dei Dalmati pre-ceduto da un’ovazione che testimoniava l’interesse e il fraterno compiacimento dei Dalmativerso il Libero Comune di Pola in Esilio che, con le sue insegne ed il suo nome è riuscito ad or-ganizzare il primo Raduno di Esuli nelle Terre che hanno lasciato.Ha cominciato dicendo che era venuto al Raduno dei Dalmati per imparare come si organiz-zano i raduni, ma dal palco e dal pubblico si sono levati dei gridi “Siamo noi che dobbiamoimparare da te” e “È Pola che insegna a tutti”. L’intervento di Argeo Benco è stato continua-mente sottolineato da applausi e consensi e getta uno sprazzo di speranza per gli Esuli, in granparte anziani, che sperano ancora di poter fare un raduno a casa loro.

partigiana “Osoppo”, uccisidai titini a Malga Porzus. Ri-uscirà l’operazione fallitamezzo secolo fa, a far risorge-re il fantasma di Tito in un Eu-ropa in crisi profonda? E conquali finalità?Mentre siamo in tipografia, IlPiccolo pubblica un sondaggiocon il titolo “Ridateci la Jugos-lavia, un paese unito” tarocca-to su coloro che stavano me-glio prima della guerra civiledel 1991, lasciando intendereche coloro che stavano megliocon la Jugoslavia erano contra-

ri ai nuovi stati nazionali e pre-ferivano la Jugoslavia. Con-clusioni assolutamente sballa-te, anche se è vero che gli

scompensi della feroce guerracivile si risentono ancora so-prattutto nella Bosnia ed Erze-govina, Repubblica divisa intre etnie, ma ciò non significache qualcuno voglia una riuni-ficazione. Ad eccezione deicomunisti e di qualche potenzaesterna che vorrebbe rifare ilgioco riuscito dopo le dueguerre mondiali, creando unostato Frankenstein allora infunzione anti-italiana ed oggianti-europea.

Dir

SPIELBERG E TITOcontinua da pag. 5

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IL DALMATA febbraio 2012 pag. 11

La diocesi di San Marino eMontefeltro ha comuni originicon la Dalmazia, l’ho ricordatoal Santo Padre durante la suavisita pastorale a San Marinodel 19 giugno scorso. La nostradiocesi trae origini dalla Dal-mazia perché due lavoratoridalmati cristiani, Leo e Marino,sono venuti a predicare il Van-gelo in queste terre, creando iprimi nuclei di una Chiesa forteed unita che di generazione ingenerazione è giunta fino ai no-stri giorni.Alle radici comuni la Chiesa diSan Marino e Montefeltro uni-sce una straordinaria esperienzadi fede e di missione da cui,non solo abbiamo ricevutol’eredità religiosa, ma la Re-pubblica (RSM) ha ricevutouna straordinaria esperienza divita sociale fondata sulla fede esulla libertà. Anche dopo secoliquesta eredità, come ci ha ricor-dato il Santo Padre, viene rivis-suta nel presente e non deve es-sere considerata solo un ricordodel passato che, come tutti i ri-cordi, tende a sbiadire.Per la nostra vita sociale pren-diamo a prestito l’esempio del-l’immagine usata dal Santo Pa-dre nel suo straordinario viag-gio in Germania. Ha affermatoche la caduta della pioggia aci-da delle ideologie ha distrutto lamemoria del passato, la bene-volenza del presente ed il ri-spetto dei diritti fondamentalidell’uomo. Ha messo in dubbioil rispetto per le appartenenzeetniche, la pace e la laboriositàdel vostro popolo che è statostraordinario testimone dellastoria dal medioevo ai tempinostri, non solo in Dalmazia,ma nell’intero mondo occiden-tale.Questa pioggia acida ha distrut-to tutto e vi ha costretto ad unesilio forzato ignobile, violentoed insopportabile. Ma voi nonavete perduto le vostre radici,avete saputo riprendere quelleradici a cui giustamente nonavete mai potuto rinunciare. Lapresenza oggi qui a San Marinodella vostra Associazione è an-

zitutto una testimonianza e difronte al mondo l’affermazioneche a queste radici dalmate nonrinuncerete mai.Siete entrati in mondi diversi,ma dentro questi mondi le vo-stre radici vi hanno sempre so-stenuto. Prima di tutto siete cri-stiani e dalmati e in questa dop-pia appartenenza e profonda re-ciprocità si afferma la vostra te-stimonianza di fede e di esem-plare libertà civile. Avete dovu-to sopportare la debolezza dellestrutture istituzionali dello statoitaliano, non soltanto nel mo-mento della vostra espulsione,che in qualche modo dal puntodi vista diplomatico e politicosembrava ineluttabile dopo latragedia di Yalta. Tragedia cheavrebbe potuto essere gestitadallo stato italiano con ben altradignità, ben altra forza, ben al-tra capacità di protesta.Un’altra profonda ingiustizia èl’aver taciuto colpevolmentedurante i lunghi anni del vostroesilio su tutto ciò che era acca-duto; nessuno ha trovato la for-za di trovare dentro la vostrastoria quegli esempi straordina-ri di martirio che dovevano es-sere conosciuti, onorati e fatticonoscere alle generazioni chesono seguite.Il silenzio sul martirio dellaChiesa e della società dalmata èun peccato di omissione che se-gna in modo indelebile la poli-tica italiana, da qualsiasi partesia stata gestita. Certo il nostroPaese ha subito per anni un do-loroso e vergognoso complessod’inferiorità nei confronti delleideologie marxiste che domina-vano l’oriente e per voi questo

senso d’inferiorità si è trasfor-mato in un silenzio omertoso ecolpevole. Soltanto negli ultimianni, per la forza di alcune per-sonalità, di alcuni gruppi, dalleprofondità carsiche del passatosono cominciate a risalire den-tro la vita e la coscienza del po-polo italiano esempi straordina-ri di fedeltà a Cristo ed allaChiesa e di libertà della personae della società.Cosa posso dirci, cari fratelli,come ultimo erede della tradi-zione dalmata ?Perché il vescovo di San Mari-no-Montefeltro è l’ultimo, cer-tamente il più indegno erededella grande tradizione dalmatada cui la nostra chiesa è nata. Viaccolgo con onore, con letiziaper la comune fede che ci uni-sce, ma con dolore per tutto ciòche avete vissuto con profondadignità e grande responsabilità,costituendo un esempio chenon serve soltanto alle genera-zioni di oggi, ma mi auguro an-che per quelle future.Non deve più accadere che ilCesare di turno pretenda di es-sere Dio. Il limpido insegna-mento del Vangelo di oggi laChiesa lo custodisce da secolicome qualcosa di irrinunciabi-le. Non vi può esistere strutturaistituzionale, non può esserviStato, non può esistere Confe-derazione di Stati, nessunastruttura istituzionale e politicapuò pretendere di averel’adorazione del cristiano e del-la Chiesa. Noi onoriamo il rema adoriamo Dio, dicevano iprimi cristiani mentre venivanocondotti al martirio come moltivostri conterranei che sono sta-

ti portati al martirio perché si ri-fiutavano di adorare“l’imperatore”. In qualsiasi mo-do è necessario negare il voltoignobile dello Stato che si faDio o del partito che si fa Dio,delle popolazioni e delle forzesocio politiche che si fannoDio.La Chiesa vigila affinché i suoifigli non cadano in questa tenta-zione e di generazione in gene-razione rinnova il grande gridoche fu dei padri della Chiesa.Primo fra tutti il Vescovo di Mi-lano, Sant’Ambrogio: “Tu seiuna cosa grande o imperatorsotto il cielo, ma io difendo i di-ritti del cielo”.Vi accolgo e vi onoro per que-sta testimonianza che date per-ché seguendo l’insegnamentodella Chiesa, al di la della vo-stra personale professione di fe-de, che è un problema tra voi eDio, voi vi siete comportati dacristiani. Cristiani per cultura eper scelta civile, perché aveterinunciato e perduto tutto, uma-namente parlando, ma non ave-te perduto il diritto straordina-rio, cristiano, che hanno gli uo-mini di buona volontà. Quellodi mettersi di fronte al poterepolitico di qualsiasi natura e co-lore sia, per dirgli che il nostroSignore Gesù Cristo è unagrande cosa sotto il cielo ed iodifendo i diritti del cielo.Vi auguro di accrescere con for-za, consapevolezza e vivacità lacomune difesa dei diritti delcielo nella vostra vita. Che lacapacità di testimoniare lagrande tradizione di cui siete fi-gli non si spenga, ma venga la-sciata in testimonianza alle ge-nerazioni future. Dalle più gio-vani alle più antiche, affinchénon siano succubi della menta-lità individualistica, consumi-stica e materialista che rischiadi essere peggiore delle prece-denti ideologie.Sappiate comunicare questagrande tradizione perché diven-ti un presente vivo sul quale sipossa costruire il futuro per noie le generazioni future. Cosìsia.

Mons. Luigi Negri, Vescovo di San Marino ed erede della Chiesa Apostolica di Dalmazia,tocca il cuore dei Dalmati cristiani che, fin dall’antichità, hanno scelto Dio e la Libertà

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pag. 12 febbraio 2012 IL DALMATA

UNO ZARATINO, GENERALE DI CORPO D’ARMATAIl nostro caro Padre è mancatoil 20 dicembre scorso. Corra-do Raggi era nato a Zara il 15febbraio 1931, da Maria Con-cina e da Antonio Raggi Ka-ruz, ha vissuto tutta la suagioiosa fanciullezza con i fra-telli Secondo e Wally nella bel-la città italiana che è diventata,grazie ai sempre vivi raccontidi una vita, anche la nostra“isola che non c’è”, la nostraPatria adottiva.Profugo per non rinnegare lasua italianità e dopo aver pro-vato l’esperienza dei campi diraccolta, trovò nel suo difficilepassato i valori e la spintaideale che lo condusse a difen-dere in armi il Paese fino a ri-

coprire i più alti vertici dell’E-sercito come Generale di Cor-po d’Armata ricoprendo la ca-rica di comandante della Re-gione Militare Nord-Ovest e,in seguito, a servire il prossi-

mo come presidente del comi-tato provinciale volontario nel-la Croce Rossa Italiana a Tori-no.Nostro Padre rimane unosplendido esempio per tuttinoi, un testimone credibile diumiltà, schiettezza e generosi-tà, tutte dalmate, da seguirenella nostra vita e tramandarefieramente alle future genera-zioni . TI CON NU, NU CONTI.Grazie Papà.Abbiamo appreso la triste no-tizia della scomparsa di questoinsigne zaratino, poco dopo illuttuoso evento,dal fratello Se-condo Raggi Karuz, nostro as-siduo e costante collaboratore.

Ne siamo rimasti colpiti e ad-dolorati ed il pensiero è corsoal 40° Raduno di Trieste del 20settembre 1993, quando Cor-rado passò in rassegna, insie-me alle nostre Medaglie d’Orolabari schierati su Molo Auda-ce. In quell’occasione ordinòche lo zaratino “El Sì” fosseinserito tra gli inni del Batta-glione Bersaglieri a perpetuamemoria del contributo delsangue dato dalla Nostra Ter-ra all’Italia.Grazie Corrado ed un abbrac-cio solidale ai Tuoi figli, a Tuofratello Secondo ed alla Tuafamiglia.

La Redazione

Il 13 novembre 2011 a Mestredove risiedeva Giorgio Ga-spar è mancato all’affetto deisuoi cari. La sua passione discrittore è tutta racchiusa neipiù di 220 racconti che hannomeritato numerosi riconosci-menti, anche internazionali.Abbiamo tutti presente i suoidisegni dal tratto sottile e deci-so che ritraevano i monumentied i paesaggi della sua Dalma-zia. Per lui scrivere non signi-ficava allineare parole belle odifficili ma risvegliare emo-zioni. Giorgio era un veroscrittore. Era confratello della

Scuola Dalmata dei SantiGiorgio e Trifone di Veneziaper la quale ha profuso a lungoil suo impegno. Ai nostri in-contri non faceva mai mancareuno dei suoi deliziosi disegniper ricordare 1’avvenimentoche conservo tra le mie cartedella Scuola. Sempre pronto alsaluto con un aperto sorriso,felice di fare due ciacole incompagnia, la semplicità eralo specchio della sua anima,per questo oggi mi è difficiledirgli addio. Addio Giorgio.

A.R.

PITTORE E POETA DI ZARALE SUE INCISIONI HANNO RAVVIVATO IL DALMATA Il 4 dicembre 2011 ci ha la-

sciati Sergio Colussi, architet-to nato a Zara il 15/04/1929,da lungo tempo residente aTreviso. La stampa locale havoluto ricordarlo per le suegrandi doti umane e culturali.In gioventù, dopo l’esodo edopo aver trascorso due anni alCollegio Tommaseo di Brindi-si, si era già distinto per il gu-sto dell’osservazione e lo spi-rito critico coniugati ad unaprofonda passione perl’architettura e l’arte in gene-rale. Tale passione, insieme algrande amore per la sua Dal-mazia, lo accompagnarono ne-gli studi universitari a Venezia,dove presentò un originale la-voro sul Duomo di Sebenico.La lunga carriera di docente,iniziata ancor prima della lau-rea, l’ha visto presente in nu-merosi istituti superiori dellaprovincia e della città di Trevi-so, che gli resta oggi profonda-mente debitrice per i suoi cir-costanziati studi sulle Mura eper il progetto di riqualifica-zione del centro storico. Rima-sto vedovo nel 2003, indeboli-to da un’estenuante malattia,che però non è riuscita a fiac-carne lo spirito, continuava acoltivare la sua insaziabile cu-riosità culturale, specie per lastoria e l’arte dalmate. Oggi i

suoi quattro figli, il fratelloGiorgio e noi tutti parenti edamici condividiamo il pesodella sua assenza. Era riuscito,penso, a sublimare il drammadel distacco da Zara in unasorta d’instancabile dinami-smo intellettuale: di tutto si in-teressava, su tutto amava porsidomande, anche esercitando lasua lucida vis polemica. Ama-va davvero profondamente lavita, che non gli ha risparmia-to sofferenze come uomo e co-me esule. Posso affermare conorgoglio che lo zio Sergio hasaputo “morire in piedi”, rittoe fiero non come un soldato,ma come un saggio che non te-me il buio, perché ha lo sguar-do rivolto alla sua terra lonta-na.

UN ARCHITETTO DI PRIMO PIANO

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IL DALMATA febbraio 2012 pag. 13

TORNERÀ FINALMANTE NELLA SUA AMATA ZARAIl 17 febbraio 2012, a Berga-mo, tra le braccia dei suoi figliMiett, Gianni, Zara e AlmaGrigillo, ha chiuso per semprei suoi occhi azzurri come ilmare di Dalmazia Alda de’-Benvenuti l’ultima delle settesorelle che la gioventù di allo-ra aveva battezzato “le settebellezze”, Antonietta, Ada,Aurora, Alma, Alice, Angela,Alda.Era nata a Zara il 28 giugno1914, nel giorno dell’eccidiodi Sarajevo, data consideratal’inizio della Grande Guerra.Campane a morto e bandiereabbrunate per i sudditi dell’Im-peratore Francesco Giuseppe,ma data non infausta per le po-polazioni del Confine Orienta-le d’Italia, perché inizio di unpercorso, pur sanguinoso, cheavrebbe portato alla redenzio-ne di alcuni di quei territori, trai quali la città di Zara.

Così Alda visse i suoi primitrent’anni in un periodo chesembrò un sogno irripetibile,in una città in piena ebbrezza,nella felicità dei suoi cittadiniper la raggiunta libertà, va-gheggiata da intere generazio-ni precedenti. Quel sogno du-rò troppo poco e la felicità fupagata a caro prezzo trasfor-mandosi in un rimpianto in-

consolabile per il resto dellavita, a causa del forzato esododalla amata Zara.Come altri dalmati andò profu-ga. Dopo Trieste, San Nazarioin Valstagna, Gazzaniga in ValSeriana, si stabilì a Trevigliodove ricominciò il suo lavorodi insegnante. Raggiunta lapensione si stabilì a Bergamo,città di origine della sua anticafamiglia, trasferitasi in Dalma-zia all’inizio del ‘700.Non mancò, finché poté, a nes-sun Raduno annuale, a partiredal primo, quello di Veneziadel 1953. Trasferì il suo amoreper la città anche ai suoi figli.Chiamò, appunto, Zara ItalaSanta la prima nata dopol’esodo. Riempì la casa di fo-tografie, bandiere, libri, qua-dri, ritagli di giornali, ed og-getti vari che rappresentavanoZara e la Dalmazia. Combatti-va e tenace nel sostenere, in

ogni occasione, l’italianità del-la Dalmazia, soffrì e si ribellòall’indicazione, sui documenti,dell’errato luogo di nascita.Italiana di nazionalità, sudditadi Francesco Giuseppe e, quin-di, austro-ungarica di cittadi-nanza alla nascita, non consen-tì di vedersi registrare comenata in Croazia.Dopo una lunga vita, se ne èandata serenamente, con quel-l’angolo di terra sempre scol-pito nella mente, a raggiungerele amiche e gli amici di gio-ventù che l’hanno precedutanell’ultimo viaggio e che leerano rimasti nel cuore comela sua amata città.Le sue ceneri troveranno ripo-so nel Cimitero di Zara, vicinoal padre Pellegrino (1864-1930), al nonno Vincenzo(1820-1902), allo zio Bona-ventura (1819-1903).

Gianni Grigillo

DA ZARA A MELBOURNEIl 12 ottobre 2010 è deceduta aMelbourne il concittadino Re-nato Benussi. Era nato a Zara il10 luglio 1929 e aveva attiva-mente fatto parte del direttivodel Circolo “Jadera”. Alla mo-glie Nives Zolich, al figlio, allafiglia, genero, nuora, nipote,parenti tutti, le più sentite con-doglianze di Sonia MassariaBoksich.

***Il 7 febbraio 2011 è scomparsoa Melbourne LORENZOMASSARIA. Nato a Zara il 6gennaio 1926 da nota famigliacittadina della Calle Luigi Zi-liotto referente del ristorante ealbergo “Alla Pace”. Ha semprefatto riferimento nel corso dellavita in esilio ai valori di unionee amicizia tra gli esuli giulianodalmati. Grande amante dellosport e del nuoto in particolareaveva partecipato nel 1942 alla“Coppa Scarioni”. E’ stato tra isoci fondatori del Circolo “Ja-dera” di Melbourne a cui ha da-to il suo apporto per il profondoamore che aveva per la sua Za-ra e per la sua Dalmazia. Sonia

Massaria Boksich e i familiari aquanti lo hanno conosciuto epartecipano al dolore per la suascomparsa Romeo Mestrovich

UNA ZARATINAFEDELISSIMA

Il 30 gennaio u.s. è deceduta aRavenna, dopo breve ma dolo-rosa malattia, Ida Marinello,nata a Zara nel 1938, figlia de-gli zaratini Alessandro Marinel-lo e Alice Battara. Ne danno ladolorosa notizia il marito, le fi-glie, i nipoti e i familiari. Ida,fiera delle sue radici zaratine,con il marito romagnolo, maadottato dagli zaratini, parteci-pava a tutti i Raduni dalmati,anche all’ultimo dell’ottobrescorso a San Marino.

DIRETTORE DE“ILCORRIERE VINICOLO”

E GRANDECONOSCITORE DI VINI

Antonio Neiderbacher èscomparso a 88, lasciando ungrande vuoto nel mondo del vi-no, di cui è stato un grande pro-tagonista. Storico direttore del-l’Unione Italiana Vini per oltretrent’anni, instancabile edeclettico, nello stesso periodo èstato anche direttore del setti-manale “Il Corriere Vinicolo” edi “Enotria”, cosi come fonda-tore, organizzatore e segretariogenerale dl 1963 al 1985 dellanostra Fiera di Simeri. Tutti inUnione Italiana Vini lo ricorda-no: chi l’ha conosciuto perso-nalmente, chi ha avuto la fortu-na di collaborare con lui, anchei più giovani che da semprehanno sentito parlare e hannoritrovato la sua firma su artico-li, libri e relazioni, che conti-nuano anche negli ultimi anni.Cosi come il nome legato a pre-mi e riconoscimenti: dal Grap-polo d’Oro al Premio Dalmassoo al Torchio d’Oro, solo per ci-

tarne alcuni. Perché AntonioNeiderbacher è stato uno diquegli uomini difficile da “clas-sificare”. Un uomo che del vinoha indagato e vissuto il mondodai suoi vari aspetti, cercandosempre di operare per il bene eil successo di questo nostro pro-dotto.

Unione Italiani Vini

CI HA LASCIATOA NOVARA

Ci ha lasciato a Novara il 15gennaio 2011 la nostra caraMaria Michelini. Ne danno latriste notizia la cugina Ada Mi-chelini con Marlena Dadich equanti le vollero bene.

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pag. 14 febbraio 2012 IL DALMATA

AGOSTINI SERGIO, Udine, in memo-ria dei miei genitori Ubaldo Agostini edEmilia Veceralo, € 20ANVGD, Novara, contributo, € 15ANVGD-COMITATO PROVINCIA-LE DI VENEZIA, Venezia, contributoanno 2012, € 20ARENA FRANCO, Trieste, sostegno al“Giornale” e all’attività culturale deidalmati, € 30ASTI GAMBATO ITALIANA, Mirano(CE), per ricordare Piero Serrentino,persona molto umana, € 30AUGELLI FRANCESCO, Gorizia, persimpatia, € 30BAILO LUCIANO, Firenze, per Il Dal-mata, auguri buon anno a tutti dalmatiper mondo, € 30BALLARIN LUCILLA, Marghera(VE), per Il Dalmata, € 10BATTIGELLI dott. LUIGI, Milano,quota associativa, contributo anno 2012,€ 20BECICH P. PAOLO, S. Pietro di F.(TV), contributo 2011-2012, € 40BENEDETTI PAOLA, Novara, contri-buto annuale 2012, in memoria i Bene-detti Sebastiano, deceduto il 18-11-2011, nato a Zara nel 1916, € 30BERCICH FERRUCCIO, Fermo, in ri-cordo di mio padre Mario Bercich e miamadre Matkovic Maria, € 20BERNETTI LILIANA, Trieste, in me-moria di Ivo, Tina e Giuliana, € 15BERTI CLOTILDE, Viareggio, in ri-cordo dei miei genitori, € 10BONALDO ANTONIO, Trieste, € 20BRESCIA SERENA, Milano, per man-tenere in vita il ricordo, € 25BRIATA WALTER, Torino, in ricordodi Renato Dolci a Il Dalmata, WalterBriata, Elio Terboievich, Carla e LucinaZeriali, Maria Schittarelich, Alfredo Po-lessi, € 100BUCCINELLI DARIA, Mestre, in ri-cordo dei miei genitori e di mia sorellaErminia, € 30BUGATTO RITA, Udine, € 20BULJUBASICH ANNA, Falconara M.(AN), contributo per Il Dalmata anno2012, € 15CAFFARELLI FRANCO, Roma, € 15CALORE ANDREA, Padova, contribu-to anno 2012 e al periodico trimestrale,€ 20CAMIZZI CORRADO, Parma, contri-buto anno 2012, € 30CANNATA – GRISON, Trieste, simpa-tia, € 40CARNINCI ROMANA, Milano, con-tributo a il periodico, € 20CAVALLARIN LEO, Lido di Venezia,€ 30CAVAZZONI AFRO, Reggio Emilia, asostegno rivista Il Dalmata, € 20CECCONI NICOLETTA, Padova, con-

tributo 2012, € 30CECCONI ROMANO e TRAUDE,Vienna, Austria, contributo ricordandoEnnio Lupano, € 20CENTIS ANGELO, Pesaro, rinnovocontributo, € 10CETTINEO ANTONIO, Falconara M.(AN), contributo per Il Dalmata anno2012, € 15CIAMPANI GIORGIO, Roma, contri-buto 2012, € 30CODECASA MARIA SILVIA, Grosse-to, contributo, € 50COLUSSI GIORGIO, Milano, in ricor-do di tutti i nostri morti!, € 20CONCINAANTONIO, Orvieto, contri-buto, € 50CONCINA PIETRANTONI PAOLA,Padova, rinnovo contributo al periodico,€ 50COSTAURA BOXIN ARIANNA, Al-ba, contributo annuale e per ricordare il27 febbraio 2012, il 20° anniversariodella morte di mia mamma Zoraida Co-staura Boxin, € 20CRECHICI ABBIATI NUCCIA, Trie-ste, contributo 2012, € 30CRECHICI GUIDO, Trieste, rinnovocontributo, € 100CRONIA LIONELLA, Bologna, per ri-cordare i miei cari defunti, € 50CURKOVIC ANTONIO, Bologna, inmemoria di tutti i parenti sepolti nei ci-miteri di Bologna e Zara, € 25DAGLI ALBERI UMBERTO, Parma,contributo 2012, in memoria dei genito-ri già insegnanti nella bella Zara, € 25DAZZARA GIANFRANCO, Padova,contributo, € 20DE BERTOLDI FATTOVICH TERE-SA, Merano, in ricordo del marito Fat-tovich Giuseppe, € 30DE CESARE ANGELA ved. FERRI,Milano, € 10DE FRANCESCHI MIRELLA, Vero-na, contributo / sostegno 2012, € 30DE PASCALIS FRANCA, Lecce, ri-cordo con affetto i miei genitori France-sco e Jole Podrug, mio fratello Pino emio cognato Beppi Kotlar, € 30DE ZOTTI DIANA, Trieste, contributoanno 2012, € 30de’BENVENUTI GIULITTA e ANITA,Sassari, Buon Natale, € 10de’FANFOGNA GABRIELLA, Porde-none, sottoscrizione al periodico bime-strale Il Dalmata, € 30de’FERRA CLAUDIO, Duino (TS),contributo, € 20de’MICHIELI VITTURI SIMEONE,Fino Mornasco, € 40de’POLO ANDREA, Tarzo, € 15de’SCHÖNFELD LUDOVICO, Son-drio, contributo 2012, € 30de’VIDOVICH FRANCO, Fosso (VE),contributo a Il Dalmata 2012, € 15

de’DENARO LIANA, Parè (CO), € 10DEL BIANCO CANZIA LINA, Mestre(VE), in memoria del marito e padreprof. Albino Canzia la moglie Lina delBianco Canzia con il figlio Paolo Can-zia, € 50DELICH BERNARDINELLODOLICI MARISA, Palermo, Lena eMarisa Dolci con i nipoti da Palermo inmemoria del caro fratello Renato e deifamiliari defunti.DOLORES, Trieste, offerta per Il Dal-mata, € 20DELL’OLIO MAURO, Bergamo, con-tributo a Il Dalmata nel ricordo dellaZara italiana, € 15DELL’OLIO MAURO, Bergamo, inmemoria della cara Maria ApollonioFrancesconi, € 25DELLA SAVIA MARIO, Udine, contri-buto, € 15DEPICOLZUANE ANOTONIO, Mon-za Br, € 20de’ROSSIGNOLI SARTORETTILAURA, Udine, offerta, € 30DETONI BARONE VALERIA, Mestre(VE), contributo, € 20DOMENIGHINI STEFANO, Crema, alDalmata, grazie, € 20DONATI GABRIELE, Monfalcone(GO), rimpiango Elio Aquini, vecchio ecarissimo amico, € 15DONATI ULISSE, Lido Venezia, se-condo versamento, € 50DONATI ULISSE, Mestre, il 98enneUlisse Donati ricorda ed invita a ricor-dare lo zaratino Linz Mussap, sportivodotato di forza fisica invidiabile e italia-no puro, € 50DONATI ULISSE, Venezia-Lido, il no-vantottenne Ulisse Donati ricorda e in-vita a ricordare lo zaratino Linz Mussap,sportivo dotato di forza fisica invidiabi-le, italiano puro, € 27DONORA’ LUIGI, Torino, elargizione2012, € 10DOOLEY-ANNOSCIA MARIAPIA,Milano, offerta in memoria dei defuntidella mia famiglia, € 20DRAGAGNA MICHELE, Padova,contributo 2012, € 30DRIZZI VITTORIO, Siena, contributo,€ 50DUDECH FATTOVICH SILVANA,Trieste, in memoria del carissimo e in-dimenticabile amico Fulvio Del Tutto,€ 20DUIELLA ANNA, Riva del Garda(TN), € 10DUIELLA FRANCO, Brescia, per IlDalmata, € 20DUIELLA FRANCO, Brescia, per IlDalmata, € 20DUVIANI SIENA MARIA LUISA, Ve-rona, ringrazio e mi congratulo perl’esauriente Catalogo della Mostra, €

20FABIANI LUIGI, Milano, € 50FABULICH COVA NORA, Varese, perIl Dalmata, € 30FAM. BONTEMPI, Pesaro, contributo2012, € 30FANFONI SERGIO, Bologna, contri-buto 2012, € 15FARAGUNA FERRUCCIO, Trieste,contributo anno 2012, € 80FESTINI ODONE GIANNI, Duino Au-risina (TS), contributo giornale, € 50FILIPPI MARIA, Venezia, contributo2012, € 25FIORENTIN GRAZIELLA, Padova,contributo giornale Il Dalmata, anno2012, € 20FIORENTINO WALDIMARO, Bolza-no, contributo, € 20FRANCOVICH SILVIO, Torino, € 20FRANICHIEVICH GRAZIELLA, Bre-scia, rinnovo contributo per il 2012, €30GALVANI FULVIO, Trieste, contributo2012, € 50GARAVENTA-DOMINIS MARIAROSARIA, Chiavari (GE), in ricordo ditutti i defunti dalmati sparsi nel mondo,€ 100GAROZZO DAFNE, Firenze, € 10GASPARINI ENRICO, Asti, rinnovocontributo a Il Dalmata, € 15GAZICH CRISTINA, Valmontone(Roma), per abbonamento mensile, €10GAZZARI PIERO, Venezia, contributoanno 2012, € 20GAZZARI SILVIO, Treviso, contributoanno 2012, € 30GEIC BRUNA, Trieste, contributo gior-nale, € 20GHERDOVICH LETINICH PALMA,Brescia, contributo per Il Dalmata, € 20GHERDOVICH UMBERTO e ETTA,Canada, in memoria dei defunti delle fa-miglie Gherdovich e Ciurcovich e perricordare il cognato Gaetano Canéscomparso a Bologna, $ 30GIURIN SORELLE, Bologna, per ilgiornale e per ricordare tutti i nostri de-funti, € 50GLIUBICH CATERINA, Montebellu-na (TV), contributo 2012, € 50GUTTY GIANFRANCO, Sgonico(TS), contributo, € 50HAGENDORFER IRIA, Gradiscad’Isonzo, per Il Dalmata, grazie, € 20HANDEL RAIMONDO, Mestre (VE),€ 10HANDL ARGENTINA, Udine, per IlDalmata, € 30HEDEOT LUIGI, Torino, per non di-menticare, € 50INDENNIMEO GIULIO, Treviso, inmemoria del caro amico Puccinelli Ni-no, € 10

“Perchè “Il“Perchè “Il DDalmata” viva liberoalmata” viva liberoe senza condizionamenti”e senza condizionamenti”

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IL DALMATA febbraio 2012 pag. 15

“Dalle città dove abitano, mi è facile risalire“Dalle città dove abitano, mi è facile risalireal recapito telefonico e all’indirizzo”al recapito telefonico e all’indirizzo”

IURASSICH ved. BANDIERA MA-RIA, Trieste, per il giornale, € 10IVANOV DANIELI ADRIANA, Pado-va, in memoria di un grande dalmata,mio padre Tommaso, € 20JELICH FIORETTA, Milano, contribu-to anno 2012, € 15JURINICH ELEONORA, Milano, €10JURINICH SALVATORE, Milano, af-finché Il Dalmata possa continuare –Buon Natale e Anno Nuovo!, € 20KALMETA BIANCA, Cagliari, contri-buto anno 2012, € 25KALMETTA LUISA, Chieti Scalo, €20KLARICH LIDIA, Roma, per il perio-dico Il Dalmata € 20LEINWEBER ANTONIETTA, Biella,contributo 2012, € 25LIPARI PINA, Pisa, perché il ricordodella nostra Zara viva sempre in noi, €20LIVRAGHI GIUSEPPE, Sant’AngeloLod., contributo 2012, € 25LOCATELLI ANTONIO, Sondrio,contributo a Il Dalmata, € 50LOLLIS ROBERTO, Gorizia, sostegno2012, € 20LORINI GIORGIO e RITA, Verona,rinnovo contributo per l’anno 2012, €30LOSI PAOLO, Piacenza, rinnovo con-tributo 2012, € 12LOVATO MARIA, Mantova, per il2012, € 25LOVROVICH GIULIA, Busto Arsizio,€ 12LUCIANI LUCIANO, Roma, contribu-to 2012, € 50LUXARDO PAOLO, Conegliano (TV),contributo 2012, € 30MABURZIO ARMANDO, Roma, perla mia mamma e tutti i morti giulianodalmati, € 15MANISCALCO LUIGI, Varese, contri-buto 2012 in ricordo degli zii Tonci eMaria Garcovich, € 15MANZONI CLAUDIO, Trieste, in me-moria di Pompea Morich Manzoni e diLaura Morich di Veglia, € 60MARINELLO IDA, Ravenna, contri-buto a Il Dalmata, € 30MARIO ELENA, Roma, rinnovo con-tributo, € 20MARTINOLI don NEVIO, Genova,€10MARUSSI PAOLA, Monfalcone (GO),contributo anno 2012, € 50MARUSSI PAOLO, Padova, contribu-to, € 25MASSA PAVLIDIS EVANGELINA,Gorizia, pro Dalmata, € 50MASSARIA ISA, Sistiana Duino Auri-sina (TS), a Il Dalmata da parte di Isa eLibera Massaria e in memoria della no-

stra amata mamma, € 50MATASSI M. ROSA, Marghera (VE),rinnovo contributo anno 2012, € 10MATTESICH MARIO, Bergamo, € 20MAZZANTI ANNA BENEVENIA,Ancona, in memoria del caro maritoBeppi Benevenia “pennello” di Zara, €20MAZZELLA ANNUNZIO, Mestre(VE), contributo a Il Dalmata per il2012, € 15MAZZOLINI ORVIATI FRANCA,Trieste, Giorgio Orviati, deceduto29/09/2011, rimanenza nella cassa dellaIII Liceo Zara 1941, € 100 Questa èun’oblazione che pubblichiamo pro-prio di malavoglia, perché – nella suastringata motivazione – ci dice qualco-sa che ci addolora di più del solito. Nonsolo sono venuti a mancare quasi tuttigli alunni della III Liceo, anno 1941del Gabriele d’Annunzio di Zara, ma ilComitato stesso cessa di esistere. Gior-gio ci manda, con la correttezza che ca-ratterizza la nostra classe dirigente diZara, la rimanenza della Cassa che ve-niva alimentata dagli allievi di allora.Ne siamo commossi e preghiamo i let-tori di far leggere questa oblazione a fi-gli e nipoti. Costituisce un esempio dicostanza, dedizione e correttezza assairara nell’Italia d’oggi.MESSINA GAETANO ANGELO,Trieste, sostegno alle pubblicazioni, €50MESTROV LUCIANA, Aosta, rinnovocontributo, € 20MICHELINI ADA, Milano, in ricordodi Maria Michelini, deceduta a Novarail 15/01/2011, € 50MILESSA CARLO, Toronto, Canada,con gli auguri di Buon Natale per tuttigli amici dalmati, € 20MILIA NERINA, Cagliari, ringrazian-do per il bel “Catalogo della Mostra del150° Anniversario della costituzione delRegno d’Italia. € 15MONTANA ADALGERICO, Paese,periodico bimestrale, € 50MUSAP SILVIO, Genova, in memoriadei genitori Simeone, Giuseppina e delfratello Massimo, € 20MUTARELLO SUSCO FRANCE-SCO, Mestre, contributo annuale, € 20N.N., in memoria della mia cara moglieAnna Stipcevich che riposa a Triestecon Fabio e della mia cara mamma cheriposa a Gorizia, € 30NEKICH GIUSEPPE (BEPPI), Leth-bridge (AB), Canada, per ricordare imiei fratelli Aldo e Guerrino scomparsinel 2011. Salutoni a Marisa Concina(Piazzesi) e Tonio, amici d’infanzia, $30NICOLICH ANTONIO, Milano, con-tributo a Il Dalmata per l’anno 2012, €

30NN., inviato il 1 dicembre 2011, € 20OBERTI DI VALNERA ROBERTO,Milano, contributo 2012, € 30ORSINI MIRELLA, Trieste, in ricordodi Giorgio Orsini, € 20ORTOLANI ICARO, Brescia, € 10OSSENA MICHELE, Aviano (PN), €25PACINOTTI ANNA MARIA, Firenze,con dolore vi comunico l’improvvisascomparsa di mia sorella GiuseppinaPacinotti, zaratina nel cuore, € 50PACINOTTI ANNA MARIA, Firenze,per ricordare i miei defunti e monsigno-re Luigi Stefani, € 20PAOLI CARLO, Trieste, € 10PATINI ANTONIO, Genova, in memo-ria della moglie Marisa e dei suoceri Si-meone e Giuseppina, € 25PAVCOVICH-CODAZZI MIRELLA,Mestre (VE), contributo anno 2012, €30PERICH FIORELLA, Milano, per IlDalmata 2012, € 60PERICH LUCIA FERRARI, Oderzo(TV), contributo, € 25PERINI LUIGI, Anvgd Comitato Co-mo, Como / Albate, rinnovo contributoannuale 2012 a Il Dalmata, € 20PEROVICH RENATO, Perugia, in me-moria di Narciso Perovich, € 50PETANI ENNIO, Genova, contributoanno 2012, € 20PHILIPP-RORRI MARGHERITA,Serra San Quirico (AN), contributo, €20PITAMITZ HONORÉ, Varese, RimaniSimeone da Altona-Australia, a ricordodella nostra cara Zara, € 40PITAMITZ HONORÉ, Varese, RizzovCristina ved. Schuh, Argentina, in ricor-do dei miei morti nel mondo, € 8POKORNY ORESTE, Ravenna, contri-buto per 2012, € 30POLESSI ALFREDO, Verona, contri-buto annuale, € 20POLI PUCCINELLI GABRIELLA,Vestone (BS), in memoria di Nino, € 50PONI PICONI LICIA, Milano, € 10PRATOLA M. GRAZIA, Mantova, inmemoria della famiglia Nani, € 20PUCAR PAOLO, Roma, € 30RACCAMARICH FIORELLA NIK-PAL, Livorno, in memoria dei nostri ca-ri genitori Agostino e Maria, Antonio eStefania e della nostra amata Zara, € 20RAGGI SECONDO, Ariccia (Roma),contributo 2012, € 50RANDI RENATO, Roma, contributo2012, € 20RATTI VIDOLI PAOLA, Venezia, con-tributo, € 30REDOVNICOVICH GRAZIELLA,Venezia Mestre, in ricordo dei miei ge-nitori e dell’indimenticabile nonno Cav.

Giuseppe Ceolin – grazie per il vostrolavoro, € 30RICCIO GIORGIO, Bari, contributo aIl Dalmata, € 20RIGATTI ELVIA, Novara, per Il Dal-mata, € 15RISMONDO FRANCO, Ancona, con-tributo 2012, € 50ROLLI ANNAMARIA, Genova, in ri-cordo della cugina Luciana Zink, € 20ROSSETTI ALVARO, Livorno, contri-buto 2012, € 15ROSSI BENCINI ALBA, Roma, per ri-cordare il marito Adolfo e suoceri mortia Bergamo, € 50ROSSI BENCINI ALBA, Roma, per ri-cordare il marito Rudi Rossi e suoceriAlbina e Beppi, € 50ROSSI de’BENDEN ALBERTO, Ge-nova, in memoria di Fernando Rossi,Elvira Bauch de’Beden, Eleonora de’-Beden, Gabriella de’Beden Rossi, No-retta Rossi, € 20ROSSI EOLA, Roma, contributo, € 50ROSSI SANTO ROBERTO, Bergamo,contributo in ricordo dei nostri cari de-funti, € 20ROZBOWSKY RODOLFO, Trieste, inmemoria del papà Guerrino, € 50RUBCICH VANNA, Milano, contribu-to, € 25RUBINI OTTONE, Toronto, $100RUBINI VOLPI LILLI, Brescia, contri-buto a Il Dalmata e in ricordo dei mieicari defunti, € 20RUBINI, Sondrio, dalle sorelle Lina,Mea e Lilly per l’amica Anna Pajardi re-centemente deceduta, € 30SACCHETTI GRAZIELLA, Lodi,contributo a Il Dalmata per l’anno 2012,€ 30SACCHI CALIBIANI FIORELLA,Milano, sempre con Zara nel cuore, €50SASCOR MAFALDA, Bolzano, in ri-cordo famiglie Sascor e Trofonis, € 20SASCOR STELIO, Bolzano, contributoanno 2012, € 30SCHIATTINO SYLVIA e OVIDIO,Duino Aurisina, per ricordare Zara e tut-ti i nostri cari scomparsi, € 30SCHUH CLELIA, Roma, contributo, €20SCANO ANTONIO, Cagliari, € 10SERRA KNEZEVICH GAVINA, Ve-nezia, sempre in ricordo di Zara. Augu-ri di Buon Anno 2012. € 20SINCICH PICCINI GIUSEPPINA,Trieste, pro periodico (Piccini Antonio èdeceduto), € 15SOGLIAN FRANCESCA, Monfalcone(GO), in ricordo famiglia Soglian, € 40SONIA PONTELLI Venezia, € 20SPINELLI FRANCO, Montefiascone,contributo 2011, € 20SPINELLI LIVIA, Monfalcone (GO),

Page 16: IL DALMATA - dalmaziaeu.it web.pdf · senzaabbassareitoni,crimi-nalizzandoapertamenteperso-naggicomeDeGaspariprima, poiFini,l’OnViolanteeperfi-noilPresidenteNapoletano! Aquestopuntounsignoredi

pag. 16 febbraio 2012 IL DALMATA

“Leggo sempre l’elenco dei contributi perché“Leggo sempre l’elenco dei contributi perchévi riscopro amici amati e dimenticati”vi riscopro amici amati e dimenticati”

IL DALMATADirezione e Redazione

Via dei Giacinti n. 8 - 34135 Triestetel. 040.425118 - fax 040.4260637

Autorizzazione del Tribunale diTrieste n. 972 del 6 novembre 1997

DirettoreRenzo de’ Vidovich

tel. 040.635944 - fax 040.3483946

RedazioneFranco Luxardo, Walter Matulich,Chiara Motka, Honorè Pitamitz,

Adriana Ivanov, Elisabetta Barich, En-rico Focardi, Elio Ricciardi, Gioia Co-

lussi, Tullio Vallery, Vanni Rolli,Giorgio Varisco, Guido Battara,

Giuseppe Salghetti-Drioli,Antonio Concina e Giovanni Grigillo

SegreteriaRachele Denon Poggi

ImmagineMaria Sole de’ Vidovich

CoordinamentoAda Ceccoli Gabrieli

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StampaTipografia Adriatica - Trieste

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ai sensi della legge 193/2004

“IL DALMATA” NEL FUTUROAnche nel 2011 Il Dalmata è uscito in sei edizioni con una caratteristica che ha trovato largoconsenso tra i nostri lettori: due numeri monografici che hanno richiesto la stampa di due-tremila copie in più della solita tiratura che ci sono state richieste da lettori, amici e conoscenti.È aumentato anche il numero dei lettori del giornale on-line nel sito www.dalmaziaeu.it –News e Il Dalmata. Abbiamo già detto del Calendario 2011 dedicato all’inizio dell’altro annoa Ottavio Missoni ed oggi dobbiamo sottolineare con orgoglio che anche il numero dedicatoalla Mostra allestita su due piani del Museo della Civiltà Istriana Fiumana e Dalmata di Trie-ste sulla storia e la cultura della Dalmazia nell’arco di venti secoli ha avuto uno straordinariosuccesso, se teniamo conto dell’imponente numero di persone che ci hanno richiesto più copieanche da distribuire tra i non dalmati che si interessano della Dalmazia. Il numero 71 de IlDalmata è stato definito “un breviario della storia e della cultura della Dalmazia in due mil-lenni” ed i lettori si sono resi conto di come sia stato difficile condensare storia, letteratura,arte, religione e cultura in generale in ottanta pagine formato pocket con raffigurazioni checomprovassero quanto avevamo scritto. Passare da Roma a Venezia, dal Regno d’Italia di Na-poleone alle angherie austriache a quelle poco note del Regno di Jugoslavia ed al terrorismodi Tito, non è stata cosa semplice e pare che il nostro giornale ci sia riuscito con l’appoggiodella Fondazione Rustia Traine e dei giovani ricercatori che ad essa fanno capo.Abbiamo, purtroppo, dovuto ritardare di due mesi il resoconto sul nostro Raduno e ce ne scu-siamo con i lettori che ben comprenderanno la necessità di impegnarsi nella Mostra che do-veva essere realizzata entro il 150° Anniversario della costituzione del Regno d’Italia.Non appena avremo le risultanze delle bellissime conferenze tenute a San Marino che hannopreceduto la Giornata della Cultura, sarà nostra cura fare in fretta e furia Il Dalmata lettera-rio, di cui abbiamo già completato il lavoro di reperimento dei titoli dei libri e delle riviste, coni dati sulle case editrici, il costo ed il numero delle pagine; il tutto ha riguardato qualcosa co-me una settantina di pubblicazioni.Negli ultimi numeri abbiamo dato il giusto rilievo alle cose che accadono in Dalmazia ed inCroazia e sentiamo tutti nel giornale il peso della responsabilità verso quello che faremo o,meglio, che potremo fare. Se il Presidente della Repubblica di Croazia Josipović si dichiaradalmata, mentre accanto i suoi dirigenti stizziti sentono un cambiamento di quando si dovevaparlare soltanto della Croazia del Sud, è cosa di non poco conto e se il Libero Comune di Po-la in Esilio, con il suo nome e la sua bandiera può fare il Raduno degli esuli polesani a Pola,noi non possiamo limitarci a piangere sulla nostra tragedia, ma dobbiamo assumere la re-sponsabilità del momento, con l’orgoglio e la forza che ci viene dal consenso dei vivi e dall’e-sempio dei morti: guardare il futuro senza iattanza, ma con realistico, patriottico impegno.

contributo 2012, € 30STEFANI BIRGA TINA, Firenze, € 25STIPANOVICH ESTER, Rimini, in ri-cordo di Antonietta Stipanovich DeFranceschi, € 20STIPCEVICH PIETRO, Bologna, Ma-ria, Matteo, Antonio, Anna, Stanislao,Romano Fabio Stipcevich, € 15STROLIGO POLICASTRO GIULIA,Trieste, in memoria di Alice RovaroBrizzi e Edoardo Stroligo, € 20SUPPINI EUGENIA, Trieste, rinnovocontributo, € 30SURIAN STELIO, Trieste, obolo per ri-vista, € 12SZALAY VINICIO, Trieste, € 20TAMINO NANI MELITA, Firenze,quota associativa 2012, € 25TEBALDI GIUSEPPINA, Lecce, perricordare tutti i miei cari defunti, € 30THURINGER IGNAZIO, Mantova, inmemoria della moglie Margherita Cli-

mich già ved. Guaglio, morta a Manto-va l’8 marzo 2010, € 175THURINGER IGNAZIO, Mantova, inmemoria di mia moglie Climich Mar-gherita già ved. Guaglio, morta a Man-tova l’8 marzo 2010, € 150TOKIC BRUNO, Brescia, contributo aIl Dalmata, € 10TOMMASEO ENRICO, Segrate, con-tributo 2012, € 50TOMMASEO LAURA, Trieste, dona-zione, € 50TOPPARELLI CLARA, Bassano delGrappa, in memoria del papà TopparelliGuerrino e mamma Zannini Emma, €10TOTH PAOLO, Bologna, € 30TRIGARI MARISA, Leccio – Reggello(FI), ricordando papà Italo e mammaBianca, €50UNICH GIANNI, Roma, in memoriadei miei genitori Matteo Unich e Demi-

nia Benevegna, € 10URBINI LUISA GIARDINA, Sanre-mo, in ricordo di Simeone Rubini, €100VALENTINI MASSIMO, Roma, € 20VALLERY PAOLO, Albisola Superiore(SV), per onorare la memoria dei mieicari genitori scomparsi, del fratelloAlessandro recentemente mancato, ditutti i parenti ed amici, ed un contributoper Il Dalmata, auguri di Buon Anno, €15VASTI ALMA e EGLE, Milano, contri-buto al periodico Il Dalmata, € 25VENUTI SERGIO, Trieste, versamen-to, € 20VICARIO MARIO, Bologna, contribu-to a Il Dalmata, € 30VIGANO ANGELA GORI, Sesto S.Giovanni, contributo alla rivista Il Dal-mata, € 30VOIVODICH SILVIA MERONI, Sesto

S. Giovanni, contributo 2011/2012, au-guri di Buon Natale, € 20VOLPI MARIA REGINA, Milano, rin-novo contributo anno 2012, € 10ZANCHINI in CONTI FLAVIA, Cese-na (FC), a ricordo di Zara dove sono na-ta (da italiani) per il 2012, € 10ZANELLI JOLANDA, Bologna, offer-ta, € 15ZANNONI GIOVANNI, Padova, in ri-cordo dei defunti fam. Soglian / Zanno-ni, € 25ZANUSSO MARGHERITA, Trieste,elargizione, € 20ZERIALI LUCINA, Genova, Carla eLucina Zeriali in ricordo dei nostri caridefunti, € 20ZILIOTTO LUIGI, Roma, rinnovo con-tributo, € 30ZOANI CLAUDIO VALERIO, Ene-momzo (UD), rinnovo contributo 2012,€ 20


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