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IL DEBUTTO DI - iveco.com · regola e tutta l’energia per sé e soprattutto per i suoi clienti...

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R I V I S T A D E L L A U T O T R A S P O R T O ANNO 14 - NUMERO 97 - SETTEMBRE - DICEMBRE 2010 - e 0,52 - POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN A.P. 70% - N. 97/2010 WCM QUALITÀ ED ECCELLENZA EUROCARGO NUMERO PRIMO IL DEBUTTO DI WWW.CAMION-SERVIZI.IT SCOPRI LA FILOSOFIA CHE STA ALLA BASE DI ECOSTRALIS SETTEMBRE-DICEMBRE 2010
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Page 1: IL DEBUTTO DI - iveco.com · regola e tutta l’energia per sé e soprattutto per i suoi clienti nel proseguire con fiducia e ottimismo verso il futuro. Silvia Becchelli NUMERO 97

R I V I S T A D E L L ’ A U T O T R A S P O R T OANNO 14 - NUMERO 97 - SETTEMBRE - DICEMBRE 2010 - e

0,52 - POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN A.P. 70% - N. 97/2010

WCM QUALITÀ ED ECCELLENZAEUROCARGO NUMERO PRIMO

IL DEBUTTO DI

WWW.CAMION-SERVIZI.ITSCOPRI LA FILOSOFIA CHE STA ALLA BASE DI ECOSTRALIS

SETTEMBRE-DICEMBRE 2010

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& 2 NUMERO 97 SETTEMBRE-DICEMBRE 2010

focus prodotto

IAA Hannover 2010

“Trasformare l’innovazione in realtà”è stato il motto che hacaratterizzato la presenza Ivecoall’importante rassegnainternazionale dell’autotrasporto

7 temi per il trasporto

Ottavio Gioglio, General Managerdel Mercato Italia Iveco, propone sette temi di riflessione per il rilanciodell’autotrasporto

24 WCM: un modello produttivo di successo

Eurocargo“Numero Primo”

I numeri primi sono numeriesclusivi come Eurocargo, dasempre leader nel suo segmento,prodotto in oltre 460 mila unitànello stabilimento di Brescia

20 Eurocargocampione di versatilità

4 12 16

DIRETTORE RESPONSABILE SILVIA BECCHELLI COMITATO EDITORIALE FRANCO MINIERO, MARCO MONTICELLI, OTTAVIO GIOGLIO,FRANCESCO ORIOLO COMITATO DI REDAZIONE ALBERTO MONDINELLI (REDAZIONE), ALESSANDRA CELESIA, FEDERICO GAIAZZI, MARCO MONACELLI, MAURIZIO PIGNATA COLLABORATORI BARBARA BARBIERI, MIHAI RADU DADERLAT, GIUSEPPE LISO, MARIA VITTORIA LOI,DOMENICO NASTASI, ELISA PIANO, LUCA SRA, FRANCO ZORZETTO EDITORE SATIZ SRL, VIA POSTIGLIONE, 14, 10024 MONCALIERI (TO)REDAZIONE THE EDITOR, VIA SAN MAURIZIO 48, 24065 LOVERE (BG), TEL. 035.961.868, FAX 035.509.6958, E-MAIL [email protected] ILTE - MONCALIERI (TO) REGISTRAZIONE TRIB. DI TORINO N. 5446 DEL 10/11/2000È VIETATA LA RIPRODUZIONE ANCHE PARZIALE DI QUANTO PUBBLICATO SENZA AUTORIZZAZIONE

sommarioSETTEMBRE-DICEMBRE 2010

sport

Un anno indimenticabile

MotoGP, Fiat Yamaha Team, All Blacks, Ferrari F1, Nazionaledi Basket, una stagione di successi, una strategia di comunicazione vincente

33 Logistica vincente

30primo piano

Rubriche36 Iveco Customer Service38 Iveco Capital40 Protagonisti

Fratelli Canil SpaAutonoleggi Morini SrlLogicompany3 SrlTealdi Giuseppe & C Sas

48 News

editoriale

l 2010 per Iveco è stato un anno estremamente dinamico. L’azienda ha acceleratovigorosamente i suoi progetti e le sue azioni nei confronti dei clienti proponendo soluzionidi trasporto innovative all’insegna dell’ecologia e dell’economia di esercizio.ECOSTRALIS, il nuovo pesante stradale presentato al Salone internazionale IAA diHannover stabilisce infatti traguardi di risparmio sui consumi ben documentati e offrequanto di meglio possa rendere meno faticosa la vita di un autista. Ad Hannover Iveco è stata protagonista anche sul fronte delle trazioni alternative con

l’ECODAILY Electric e l’Eurocargo Ibrido e ha aperto nuove strade progettuali con il concept Glider.A livello nazionale l’azienda, in quanto leader, si è fatta parte attiva nel lanciare importantiproposte a sostegno del comparto del trasporto, lo dimostrano i 7 temi enunciati da OttavioGioglio, General Manager del Mercato Italia .Sul fronte dei processi produttivi e della qualità totale Iveco, in questi ultimi due anni, haeffettuato ingenti investimenti nel rinnovo di tutti gli stabilimenti seguendo i principi del WorldClass Manufacturing per garantire l’eccellenza dei suoi prodotti. Come l’Eurocargo, veicolo dasempre best-in-class nel suo segmento, un vero Numero Primo, un mezzo di successoprodotto nello Stabilimento di Brescia che con il WCM e l’impegno delle sue maestranze hacambiato “pelle”.I successi sportivi con le partnership di Fiat Yamaha Team nella MotoGP e degli All Blacks nelrugby, uniti alle buone prestazioni della Ferrari Formula 1 e del Basket italiano, suggellano unastrategia di comunicazione vincente.A fine anno per Iveco inizia infine una nuova pagina di storia e si aprono nuovi scenari. È ilfrutto della nota scissione di Fiat e della nascita di Fiat Industrial, la società che riunisce leattività di camion, trattori e macchine movimento terra e motori industriali. Proprio a novembreè stato nominato il nuovo Chief Executive Officer, Alfredo Altavilla. Iveco ha quindi le carte inregola e tutta l’energia per sé e soprattutto per i suoi clienti nel proseguire con fiducia eottimismo verso il futuro.

Silvia Becchelli

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primo piano<IAA 2010 HANNOVER

“Driving Innovation to Reality”, “trasformare l’innovazione in realtà”, è stato il motto che ha caratterizzato la presenza Iveco alla IAAdi Hannover. Al centro dello stand il debutto internazionale di ECOSTRALIS. Molta curiosità per il futuribile concept Iveco Glider

di Maurizio Pignata

L’Uomo Vitruviano, la famosaimmagine che richiamaimmediatamente Leonardoda Vinci, icona del genio ita-liano, campeggiava sullostand Iveco così come ilclaim “Driving Innovation to

Reality” cioè “trasformare l’innovazione inrealtà” sottolineando quanto l’azienda siasempre più improntata all’innovazione. Tra iveicoli di punta esposti primeggiavano infat-ti alcuni modelli di assoluta avanguardia nelsettore delle trazioni alternative, elettrica ,ibrida e a metano, nelle quali Iveco è prota-gonista da tempo.Ma Hannover è stato il palcoscenico pereccellenza per il debutto internazionale diECOSTRALIS, l’ultimo nato della gammapesante stradale,un veicolo superaccessoria-to all’insegna dell’economia di esercizio e del-l’ecologia.

IL CLIENTE AL CENTRODalla genialità italiana di Leonardo da Vinci hapreso spunto l’intervento, durante la presen-tazione alla stampa in apertura di salone, diFranco Miniero, Iveco Senior Vice PresidentSales & Marketing. «Abbiamo riprodotto suquesto stand alcuni dei suoi famosi disegni -ha fatto notare - testimonianza delle sueinvenzioni, alcune delle quali ancora moltoattuali. Sul pavimento è rappresentato l’UomoVitruviano che esalta l’armonia del corpoumano perfettamente inscritto in un cerchio eun quadrato. Come l’uomo è al centro dellaprospettiva di Leonardo, così per Iveco ilcliente è al centro della propria strategia dibusiness: dal concept al prodotto, dalla pro-duzione alle vendite, dai servizi finanziariall’assistenza. Ma c’è un altro elemento chelega Iveco a Leonardo: l’impegno di conver-tire le idee in fatti. “Driving Innovation toReality” ovvero “trasformare l’innovazione inrealtà”, il claim scelto per Hannover, è la sinte-si di tutto questo». Un impegno che si deve confrontare con un mer-cato che risente ancora della pesante crisi delloscorso anno. «Le immatrico-lazioni stanno confermando cheil divario con il 2009 si sta chiu-dendo. Negli ultimi mesi, le ven-dite in Europa Occidentale sonolentamente in crescita costante -ha proseguito Miniero -. Fuoridall’Europa Occidentale, il tassodi incremento è molto più evi-dente. Per fare solo un esem-pio, il fatturato totale Iveco inRussia è aumentato più di seivolte rispetto all’anno scorso.

La performance Iveco è stata guidata dalnuovo ECODAILY che ha già raccolto più di76 mila ordini diventando il simbolo dell’im-pegno di Iveco per l’ecologia e la redditivitàdei suoi clienti. Abbiamo avuto il coraggio dilanciare ECODAILY nel momento peggioredella crisi, e così facendo abbiamo contribuitoalla ripresa. Ora, con ECOSTRALIS Ivecovuole inviare un altro segnale positivo al mer-

cato e dare il proprio sosteg-no alla ripresa economica.ECOSTRALIS porta nel seg-mento dei veicoli pesanti glistessi valori di ECODAILY,economia ed ecologia, è unveicolo ottimizzato perridurre il consumo di carbu-rante, specificamente proget-tato per le missioni sulunghe distanze, sicurezza etelematica di bordo sono inprimo piano.

“Per Iveco ilcliente è al centro

del propriobusiness: dallaproduzione allevendite, dai

servizi finanziariall’assistenza”

DALL’INNOVAZIONENella pagina a fianco, il nuovo ECOSTRALIS al suo debutto sullo stand Iveco ad Hannover. Qui, Franco Miniero, Iveco Senior Vice PresidentSales & Marketing

foto M

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VISUALIZZA IL CONCEPT

DELLO STAND IVECO

ALLA REALTÀ

segue a pag. 8

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Anteprima assoluta ad Hannover, il nuovo pesante stradale Ivecosuperaccessoriato che Iveco lancia a fine del 2010 si caratterizzaper il prefisso ECO, che significa allo stesso tempo ECOnomico edECOlogico. ECOSTRALIS riunisce i punti di forza della gamma Stralis e ne esal-ta questi due aspetti fondamentali ottimizzando le prestazioni delveicolo per ridurne i consumi e le relative emissioni di CO2 al mini-mo della propria gamma.«Il nuovo ECOSTRALIS trasforma idee innovative in vantaggi con-creti per i clienti puntando sulle loro specifiche esigenze - spie-ga Giuliano Giovannini, Iveco Product Marketing Director -.L’esigenza principale oggi è quella di abbassare i costi di ges-tione perseguendo la competitività. Se si analizzano i costi sul-l’intera vita di un veicolo pesante stradale si scopre che il car-burante ammonta al 27% del totale. Ne consegue che ridurreil consumo è la chiave per realizzare significativi risparmi.Inoltre, meno gasolio significa anche minori emissioni di CO2:di conseguenza migliorare i consumi aiuta a diminuire l’impat-to ambientale dei veicoli.Per questo motivo Iveco ha concepito ECOSTRALIS: prima di tuttoper puntare al risparmio di carburante. Raggiungere questoambizioso obiettivo ha imposto di adottare una nuova visione inte-grata per sfruttare tutti i fattori di miglioramento: quelli legati al vei-colo, allo stile di guida e ai servizi esterni».

colo stesso. Per questo Iveco ha ideato la soluzione telematicaBlue&Me Fleet, sviluppata su piattaforma Fiat-Microsoft e natadalla collaborazione con Qualcomm, leader globale nelle soluzio-ni di gestione delle flotte. I servizi telematici di Qualcomm, piena-mente compatibili con i computer di bordo basati sulla piattafor-ma Blue&Me Fleet, permettono all’operatore di ottenere un grannumero di informazioni in tempo reale da tutti i veicoli dotati deldispositivo. Il computer di bordo è in grado di dialogare con ilsistema CAN bus del veicolo per richiedere informazioni (consu-mo di combustibile, distanza, velocità, percorrenza totale e altro)e correlarle all’identità del conducente, in modo da fornire datiprecisi sull’attività e sullo stile di guida dei singoli autisti. È inoltredisponibile il download remoto dei dati del tachigrafo digitale:questa funzionalità permetterà al gestore della flotta di autenticar-si da un sito remoto e di scaricare i dati di interesse dal tachigra-fo senza bisogno di accedere fisicamente al veicolo. Il dispositivodi bordo Blue&Me Fleet trasmette i dati all’infrastrutturaQualcomm utilizzando la rete mobile; l’operatore potrà quindiaccedere alle informazioni rilevanti attraverso il portale webFleetVisor, sviluppato da Qualcomm, utilizzando un normale browserInternet. Un servizio di integrazione dedicato permette di imple-

mentare i dati provenienti da sistemi software già esistenti.Per semplificare l’offerta Blue&Me Fleet, Iveco ha creato specificheopzioni. Quella Standard comprende il download da remoto deidati del conducente e del tachigrafo, il vivavoce integrato del tele-fono e il collegamento con il sistema ANS (Assistance Non Stop).Il Customer Center Iveco può così intervenire prontamente su uneventuale fermo macchina e, tramite il sistema, avere accesso allaposizione geografica e al codice di errore fornito dalla centralinadel veicolo. L’offerta Advanced comprende le caratteristiche delpacchetto base con l’aggiunta del “telematic track and trace” (unamappa con il percorso fatto dal veicolo), del controllo delle ore diguida e del monitoraggio dell’attività del veicolo, confrontandolacon una serie di indicatori di prestazione pre-installati a sistema.Infine il pacchetto Professional corrisponde al livello intermediocon un’interfaccia dotata di touch-screen che permette la comuni-cazione tra l’autista e il back-office insieme al “ring fencing”, unsistema di rilevazione dell’allontanamento del veicolo dal percorsoprestabilito, con avviso sul sistema di back-office.«Grazie ai sistemi avanzati d’informazione e assistenza, siamo giàin grado di risolvere l’80% dei problemi a bordo strada - concludeGiovannini -. Inoltre ECOSTRALIS è coperto da una garanzia com-pleta di tre anni con una ricca offerta di estensioni che possonoessere personalizzati attraverso Iveco ELEMENTS, i programmi diassistenza sviluppati dalla Customer Service Iveco. Sempre in ambito Customer Service è stato creato uno specificostrumento per i clienti del trasporto internazionale di lungo raggio:l’Iveco Truck Station. Si tratta di un network specializzato che arri-verà a comprendere 400 officine in Europa, situate in posizionestrategica rispetto alle grandi vie di comunicazione. Iveco TruckService Station è il punto di arrivo di un processo di perfeziona-mento del servizio Iveco che il Customer Service ha sviluppato contutti gli strumenti a sua disposizione: dal training allo sviluppo rete,dai tool di diagnostica al teleservice.In conclusione, con ECOSTRALIS Iveco ha voluto affrontare laquestione principale del trasporto pesante: la riduzione dei costi.Così ECOSTRALIS è a un livello di efficienza senza precedenti:abbiamo ridotto il consumo di carburante di oltre il 7%, come cer-tificato dalle prove autenticate dal TÜV. L’obiettivo era portare ECO-STRALIS al vertice assoluto nel suo segmento per bassi consumi ecosti di gestione ridotti. Possiamo affermare di averlo raggiunto».

ECOSTRALIS: ECOLOGIA ED ECONOMIALA SICUREZZA«La sostenibilità dei costi non deve in alcun modo influire sullasicurezza - ricorda Giovannini -. Per questo ECOSTRALIS è dotatodi alcune delle più innovative soluzioni in tema di sicurezza attiva.Infatti monta il sistema di frenatura EBS (Electronic Braking System),che permette di modulare l’efficacia della frenata in base alla pro-pria massa (e dell’eventuale rimorchio o semirimorchio) integratocon le funzioni ABS (Antilock Braking System), ASR (AccelerationSlip Regulation) ed EBL (Electronic Brake Limiter). Inoltre di serie c’èl’ESP, il sistema che agisce in fase di sbandata regolando la poten-za del motore e frenando le singole ruote con differente intensitàin modo da stabilizzare l’assetto, completo di Hill Holder che per-mette di non retrocedere nelle partenze in salita. Disponibili inoltrel’Adaptive Cruise Control, che mantiene costante la velocità di cro-ciera al valore scelto dall’autista ed è in grado di valutare l’eccessi-vo avvicinamento al veicolo che precede, e il Lane DepartureWarning System che segnala acusticamente quando il veicoloesce dalle linee che delimitano la corsia di marcia senza che sianoattivati gli indicatori di direzione. Ma il pacchetto di sicurezza include anche una funzionalità checonsente di ridurre considerevolmente il consumo di carburante: ilTPMS (Tyre Pressure Monitoring System) che monitora la pressionedei pneumatici segnalandone eventuali perdite. ECOSTRALIS èinoltre equipaggiato di serie con l’ultima generazione di pneumati-ci 315/70R22.5 a bassa resistenza al rotolamento».

CX, MOTORI E CAMBIUn efficiente Cx può portare a un risparmio energetico fino al 10%e migliorare il comfort di guida, per questo ECOSTRALIS adottauno spoiler regolabile sul tetto e deflettori cabina in materiale ter-moplastico. Ovviamente è però sulla driveline che si sono concen-trate grandi attenzioni.«Tutti i motori di ECOSTRALIS sono stati ottimizzati al fine di minimiz-zare i consumi e le relative emissioni di CO2 - conferma Giovannini-. Su due delle cabine della gamma Stralis, le versioni Active Spacee Active Time, sono disponibili i motori Cursor 10 da 420 CV a 460CV a cui, dal 2011, sarà affiancato il Cursor 13 da 500 CV. Tuttirispondono allo standard europeo EEV (Enhanced EnvironmentallyFriendly Vehicles), il più severo attualmente in vigore, e hanno unaparticolare mappatura della centralina che consente di ottimizzare iconsumi in relazione alla missione, nel totale rispetto delle normerelative alle emissioni regolamentate. Non va però dimenticato cheper ridurre il consumo di carburante il veicolo non è sufficiente:anche lo stile di guida deve essere migliorato. Oltre ai Corsi di guidaeconomica a cui Iveco ha sempre riservato grande importanza, ilnuovo ECOSTRALIS è dotato di serie del cambio automatizzato ZFEurotronic 2 e di un programma che aiuta ad adottare un compor-tamento più “ecologico” di guida. Attivato da un “ECOswitch”, il pro-gramma “iECO”, questo il suo nome, ottimizza automaticamente leprestazioni in funzione del carico totale del veicolo agendo sullarisposta dell’acceleratore e le selezioni del cambio. Essere control-lato in base alle necessità garantisce significativi risparmi di carbu-rante senza compromettere la sicurezza o l’efficienza operativa».

GESTIONE FLOTTELa redditività di un veicolo non dipende soltanto dalle sue carat-teristiche tecniche, ma anche e soprattutto dalla gestione del vei-

Nella pagina a fianco,Giuliano Giovannini,Iveco ProductMarketing Director. Qui a fianco, un’altra immagine di ECOSTRALIS e, sotto, un particolaredel posto di guida

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ECOSTRALIS

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primo piano<IAA 2010 HANNOVER

ECOSTRALIS non è però l’uni-ca novità dello stand Iveco. Cene sono molte altre suddivisenelle tre sezioni che interpre-tano le principali mission deinostri clienti: urbana, media elunga distanza, off-road». Nella sezione “Urban Mission”era esposto l’ECODAILYElectric con la livrea DHL per-ché questo importante cor-riere, dopo lunghi e approfon-diti test, ha deciso di adottare il“veicolo a zero emissioni” per i suoi serviziporta-a-porta. Nella sezione dedicata alle mis-sion sulla media e lunga distanza il protagonistaera ovviamente il nuovo ECOSTRALIS, ma eraanche esposto l’Eurocargo ibrido “parallelo” conmotore diesel-elettrico con la livrea della Coca-Cola che lo ha sottoposto a un impegnativo test

a Vienna e Bruxelles, coneccellenti risultati in termini diconsumi e affidabilità. Nellaterza sezione, dedicata al tra -sporto off-road, erano presen-tati il Trakker, lo specialista incava e in cantiere, e l’IvecoLMV (Light Multirole Vehicle)nei colori del Dipartimentodella Pro te zione Civile italiana.Come sempre, non potevamancare una sezione dedicataall’innovazione pura, dove

troneggiava l’Iveco Glider, il nuovo concept peril futuro mirato al risparmio energetico. Infinec’era una sezione per gli appassionati degli sportdel motore con la moto di Valentino Rossi e,accanto, la replica dello Stralis che la porta sututti i circuiti del mondo, disponibile nella ver-sione “Fiat Yamaha Team Limited Edition”.

Con i colori giallo-rossi di DHL era esposto l’ECODAILY Electric,un veicolo a propulsione elettrica a zero emissioni, disponibilenelle versioni 35S (furgone o cabinato) con una motorizzazione da30 kW nominali (60 kW di picco) e 50C (furgone e cabinato), conun motore da 40 kW nominali (80 kW di picco). ECODAILY Electricè equipaggiato con batterie di trazione sigillate con tecnologiaNa/NiCl2 (Sodio Nichel Cloro) che non producono emissioni gas-sose, non richiedono manutenzione e sono totalmente riciclabilicon tensione nominale di 278 Volt. A seconda delle versioni e del-l’autonomia richiesta, sono montate da due a quattro batterie conun sistema di frenata rigenerativo che ricarica le batterie durante lafrenata, aumentandone così l’autonomia. La velocità massima èlimitata elettronicamente a 70 km/h, mentre l’autonomia varia da90 a 130 km, in base al numero di batterie e alla missione. La rica-rica ha una durata di otto ore. Il veicolo con due batterie, ha unpeso a vuoto di soli 300 kg superiore alla versione Diesel. Tutti i

sistemi a trazione elettrica sono comandati da una centralina dedi-cata che comunica per mezzo di una rete CAN. I sistemi ausiliari,come il raffreddamento delle batterie e la pompa per l’assistenzaalla frenata, sono alimentati dai motori elettrici a 12 V comandatidagli inverter AC/DC, mentre la pompa dell’idroguida è alimentatadirettamente dalla batteria a trazione DC. Sulla plancia è installatoun display che fornisce all’autista le informazioni necessarie allacorretta conduzione del veicolo. ECODAILY Electric si conduce inmaniera del tutto simile a quella di un normale veicolo equipaggia-to con cambio automatico, selezionando la condizione di marcia oparcheggio per mezzo dell’apposita leva che comunica via CANcon l’inverter. L’Eurocargo Ibrido presente ad Hannover spiccava per la livrearossa di Coca-Cola, azienda leader del settore beverage, che haindividuato nel veicolo ibrido Diesel-elettrico la soluzione miglioreper le sue esigenze di distribuzione. La configurazione parallela

consente tramite evolute logiche automatiche di controllo di utiliz-zare in funzione delle condizioni di uso la sola propulsione elettrica,la sola propulsione termica, o la combinazione delle due. La trazio-ne ibrida comporta notevoli benefici sia in termini di comfort diguida sia di risparmio di combustibile, determinando risparmi cheraggiungono, a seconda delle missioni, fino al 30% rispetto a solu-zioni di tipo convenzionale. Il motore a trazione elettrica, in condi-zioni di sovrautilizzo oppure in frenata, viene utilizzato come gene-ratore e l’energia cinetica del movimento viene convertita in ener-gia elettrica per caricare le batterie. Quando il veicolo si ferma, ilmotore Diesel viene automaticamente spento e la partenza avvie-ne con il solo motore elettrico e il motore Diesel viene poi avviatoautomaticamente a seconda della velocità del veicolo e dellerichieste di accelerazione dell’autista. La presenza di un propulsoreelettrico in grado di lavorare in parallelo al motore Diesel, consen-te di ottenere le stesse prestazioni del veicolo convenzionale, ridu-

cendo le dimensioni del Diesel e, di conseguenza, il consumo dicombustibile. Il nuovo Eurocargo Ibrido è disponibile nelle versionida 7,5 e 12 t di massa totale a terra. La versione da 12 t, esposta alSalone, utilizza il motore Tector a 16 valvole e 4 cilindri EEV con po -tenza massima di 180 CV (132 kW), con associato un moto-gene-ratore elettrico da 60 CV (44 kW), un cambio automatizzato a 6 rapporti e batterie agli ioni di litio con capacità nominale di 1,9kWh. La versione da 7,5 t utilizza invece il motore Tector a 16 val-vole e 4 cilindri EEV con potenza massima di 160 CV (118 kW), concambio, moto-generatore e batterie come per la versione a 12 t.Iveco attribuisce da sempre grande importanza alle motorizzazionia gas naturale ed è oggi in grado di offrire una vasta gamma di vei-coli con motorizzazioni Natural Power. I veicoli a gas naturale rap-presentano un investimento di grande valore sociale e, nel con-tempo, un valore economico per il cliente. Oltre al minor costo delcombustibile e ai bassi consumi, la propulsione a metano è favori-ta in molti Paesi da incentivi all’acquisto. Al Salone di Hannover era esposto l’ECODAILY 50C14DGNatural Power con doppia cabina che permette il trasporto siadel personale addetto ai lavori sia dei relativi materiali. La capa-cità standard delle bombole di CNG è di 220 litri, con una capa-cità opzionale to tale di 250 litri. Il veicolo è dotato di un serbatoioper la benzina che ha una capacità di 14 litri per utilizzo in condi-zioni di emergenza. Nello spazio esterno della Fiera c’era infine uno Stralis AD 260S27Y/FS CNG in configurazione 6x2x4 con una sospen-sione pneumatica su tutti e tre gli assali. Un veicolo dalla manovra-bilità eccezionale grazie al lavoro congiunto del primo e del terzoassale, entrambi sterzabili. Le bombole per il gas hanno unacapienza totale di 640 litri di CNG e il motore è collegato ad uncambio ZF 16S1621 con rallentatore chiamato Intarder.

“ECOSTRALISporta nelsegmento

dei veicoli pesantigli stessi valori di ECODAILY,economia

ed ecologia”

DALL’ELETTRICO ALL’IBRIDO PASSANDO PER IL METANO

Da sinistra, L’ECODAILY Electric con i colori DHL, l’Eurocargo Ibridocon la livrea Coca Cola e lo Stralis AD 260S27Y/FS CNG a metano

Nella pagina a fianco, una vista generaledell’area esterna

con in primo piano un altro modello di ECOSTRALIS

NUMERO 97 SETTEMBRE-DICEMBRE 2010 NUMERO 97 SETTEMBRE-DICEMBRE 2010

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Un trattore ispirato alle formedella natura che generaenergia, la recupera in frenatae offre un ambientesuperconfortevole alconducente. Le caratteristichedel concept avveniristicopresentato all’IAA di Hannover

Iveco è da sempre attenta altema dell’innovazione tecnolo-gica. E lo ha ribadito ancorauna volta all’ultimo Salone delveicolo industriale di Hannover,proponendo il concept Glider che ingloba molte soluzioni destina-te ai camion del futuro. I progettisti del Glider - che in inglesesignifica aliante - si sono ispirati alla natura, in particolare all’aqui-la, capace di grande efficienza aerodinamica nel volo planato. Ilconcept presentato alla manifestazione tedesca è un trattore dalinea, ideato in funzione della massima produttività con il minimoimpatto ambientale. Il tema di fondo del progetto è stato svilup-pato seguendo due filoni principali: l’efficienza energetica e lavivibilità a bordo del veicolo, intesa come livello comfort e sicu-rezza per il conducente. Il primo obiettivo - estremamente d’at-tualità se si pensa che il 30% degli oneri di gestione di un pesan-te stradale è legato al costo del gasolio - viene perseguito gene-rando energia rinnovabile, recuperando quella oggi dissipata,migliorando l’impianto di raffreddamento e riducendo la resi-stenza all’avanzamento. Nulla è lasciato al caso. Due pannellifotovoltaici installati sul tetto della cabina di guida, capaci digenerare 400 Watt, permettono di alimentare gli organi ausilia-ri o il climatizzatore. Un dispositivo Kers recupera, invece, l’ener-gia cinetica quando viene rilasciato il pedale dell’acceleratore oin fase di frenata. Il tutto è basato su una macchina elettrica abbi-

nata alla presa di forza al cam-bio, con una potenzialità diriduzione dei consumi digasolio di circa il 5%. Ma ilrecupero energetico riguardaanche i gas di scarico, che sitrovano a una temperatura dicirca 300°C in una tipica mis-sione di trasporto a lungadistanza. Sfruttando il cicloRankine - simile a quello dellemacchine a vapore - si puòottenere elettricità da imma-gazzinare in una batteria a ele-

vata capacità (da 20 a 40 kWh). Inoltre, i progettisti di Ivecohanno pensato di disaccoppiare il motore del trattore dagli orga-ni ausiliari (compressore, ventola del radiatore), utilizzando perquesti ultimi soltanto l’energia recuperata nei rallentamenti. Unulteriore contributo alla riduzione dei consumi (-1,5%) vienedalla gestione intelligente dell’impianto di raffreddamento. Che,sul Glider, utilizza scambiatori di calore non convenzionali (concomponenti in alluminio o in materiale termoplastico con fillermetallico), inglobati nelle minigonne laterali o nei pannelli chesigillano il vano motore. Ciò, a sua volta, permette di chiudereparzialmente mediante paratie mobili la sezione frontale del vei-colo, per diminuire la resistenza dell’aria. E per affinare ulterior-mente l’aerodinamica, il Glider adotta uno speciale kit compostoda minigonne e spoiler superiore, completato da un estrattoreconcettualmente simile a quelli utilizzati in Formula 1. Nel com-plesso, la generazione e il recupero di energia a bordo, l’archi-tettura a elevata efficienza e la riduzione delle resistenze al moto(grazie anche ai pneumatici a basso coefficiente di rotolamento),si traducono in un potenziale di risparmio energetico del 40%.Che, su un trattore da linea con una percorrenza media di

150 mila km/anno, significauna riduzione dei consumi digasolio di 40 mila litri in dueanni (cioè, in una minore spesadi 50 mila euro). Per non parla-re delle emissioni di CO2, chevengono abbattute di 110 ton-nellate nell’arco di 24 mesi. Mail Glider non è solo efficienzaenergetica. Offre, infatti, unlivello di confort molto elevatoper il conducente grazie allariconfigurabilità della cabina.Che può essere rapidamentetrasformata in luogo di relax oin ufficio viaggiante, traslandoe ruotando i sedili, variando laluminosità ambientale o rego-lando il microclima interno.

M.I.

& 11NUMERO 97 SETTEMBRE-DICEMBRE 2010& 10 NUMERO 97 SETTEMBRE-DICEMBRE 2010

primo piano<IAA 2010 HANNOVER

UN MONDO DI SERVIZI«Con il lancio di ECOSTRALIS, Iveco ha volu-to superare il concetto di camion per pro-porre un sistema di trasporto integrato checomprenda un veicolo di ultima gener-azione, la formazione degli autisti e altriservizi esclusivi - ha concluso Miniero -.Infatti i contratti di manutenzione e di finanzi-amento per ECOSTRALIS saranno offerti inpacchetti specifici, su misura, Paese perPaese. Così ECOSTRALIS offre ai clienti l’op-portunità di combinare efficienza, pre -stazioni, economia, ecologia, connettività eun nuovo stile di guida ottimizzata. Per sinte-tizzare tutto questo è stata presa in prestitodal mondo della scienza l’equazione fisicache stabilisce una relazione tra l’energia (E)e la massa (m) di un sistema fisico, formulaproposta nel 1915 dal fisico e filosofo AlbertEinstein, e l’abbiamo tradotta in “ECOSTRA-LIS muove il cambiamento”. Questo per evi-denziare, non solo le qualità tecniche delveicolo, ma anche la capacità di Iveco di col-

laborare con i clienti e contribuire al succes-so delle loro imprese. Iveco crede chequesto sia il giusto approccio anche perquanto riguarda i problemi ecologici: lasostenibilità ambientale può essere affronta-ta solo garantendo ai nostri clienti la sosteni-bilità economica. Con ECOSTRALIS Iveco haottenuto entrambe le cose: ecologia,risparmio energetico, riduzione delle emis-sioni ed economia, consumando meno car-burante, riducendo i costi complessivi, for-nendo uno strumento potente come il Blue&MeFleet e una garanzia di tre anni.La combinazione di economia, ecologia esicurezza è l’impegno che Iveco sta costante-mente perseguendo da anni per i suoiprodotti e nelle sue iniziative. Questo è anchel’impegno per il futuro. Meno carburante,emissioni più basse e sicurezza sono gli obi-ettivi centrali della nostra innovazione. E con-tinuare a fare innovazione è la promessa chefacciamo ai nostri clienti, ECOSTRALIS quindiè solo l’ultima conferma».

Il concept Glider ha riscosso ad Hannover un grande successo di pubblico

DEUTSCHE POST DHL SCEGLIE ECODAILY ELECTRIC Al Salone Internazionale di Hannover, un furgone ECODAILY Electric 35S èstato consegnato a Deutsche Post DHL, gruppo leader mondiale nellalogistica e nei servizi postali. Si tratta del primo veicolo di una fornituracomplessiva di 10 che verranno consegnati durante il 2011 in varie sediDHL in Germania, tra cui Berlino, Düsseldorf e Amburgo. Deutsche PostDHL, testando i veicoli in normali condizioni di impiego, supporta Iveconegli ulteriori sviluppi della trazione elettrica, in particolare per l’uso incittà, con l’obiettivo di ridurre i costi di questa tecnologia nel medio ter-mine e renderla così sempre più accessibile al mercato. «Iveco è da tempo impegnata nello sviluppo di trazioni alternative - hacommentato John Venstra, General Manager Iveco Germany-. Daoltre 20 anni l’azienda produce e testa veicoli ibridi e a metano. Conla sua estesa rete di trasporti, Deutsche Post DHL è il partner idealeper testare i nostri veicoli sul campo».«Con l’utilizzo di questo primo veicolo elettrico da 3,5 t, noi stiamosperimentando una tecnologia del futuro nel nostro business quoti-diano - ha dichiarato Thomas Zuber, responsabile di Mail and DHLParcel Delivery -. Speriamo di poter fornire importanti informazioniper i successivi sviluppi nelle trazioni alternative e di diventare i pio-nieri della tutela ambientale». Dal 2008 Deutsche Post DHL usa energia elettrica a basso impattoambientale presso le sue basi logistiche e nelle sue sedi in Germania, garantendo così, grazie anche al prossimo utilizzo diECODAILY Electric, il progressivo abbattimento delle emissioni di CO2. Grazie a livelli di emissioni e di rumore pari quasi azero, il veicolo a trazione elettrica è dal punto di vista del rispetto dell’ambiente la più avanzata soluzione tecnologica dispo-nibile. Inoltre, con questa propulsione l’indipendenza da carburanti fossili rende il test un interessante investimento per il futu-ro. Il risultato di queste prove sul campo contribuirà certamente a estendere l’utilizzo di ECODAILY Electric da parte di DHL.

Max Cascini

Da sinistra nella foto: Franco Miniero, Iveco Senior Vice President Sales & Marketing, e Thomas Zuber, Responsabile diMail and DHL Parcel Delivery

foto M

.I.

GLIDER: L’AQUILA CHE DIVENTA CAMION

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FOTOGRAFICA

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focus<LE PROPOSTE DI OTTAVIO GIOGLIO, GENERAL MANAGER MERCATO ITALIA IVECO

7 TEMIPER IL TRASPORTOLa ripresa c’è, ma va guidata e aiutata. Ottavio Gioglio, General Manager del Mercato Italia Iveco, propone sette temi di riflessione per il rilancio dell’autotrasporto.

di Olga Lattuada

& 13NUMERO 97 SETTEMBRE-DICEMBRE 2010& 12 NUMERO 97 SETTEMBRE-DICEMBRE 2010

In tutto il mondo dell’autotrasporto si comincia a perce-pire un po’ di ottimismo dopo due anni tra i più difficiliper questo settore, come del resto per tutta l’economiamondiale che ha attraversato una delle crisi più graviche si ricordino. Nell’ambito di unincontro con la stampa specializzataOttavio Gioglio, General Manager del

Mercato Italia Iveco, ha ritenuto importantefocalizzare l’attenzione dell’opinione pubbli-ca su alcuni temi vitali per il comparto. «Dai segnal i di ripresa, evidenziati dall’aumentodel la produzione industriale, e conseguenteincremento del trasporto merci sulle strade,possiamo trarre un bilancio moderatamenteottimistico - ha esordito Ottavio Gioglio -. Inquesta delicata fase Iveco, costruttore leader inItalia, si sente in dovere di essere portavoce ditutta la categoria, proponendo una serie di stru-menti per accelerare la ripresa e, al tempo stes-so, raggiungere due obiettivi importantissimi: lacompetitività economica del trasporto e il miglioramento dell’am-biente. Ma per discutere di ambiente, non basta dichiarare leproprie intenzioni: occorre prendere in considerazione alcuni“fattori” determinanti. A questo proposito ne proporrei quattro».

QUATTRO “FATTORI” PER L’AMBIENTE«Il primo fattore da considerare è che un camion Euro 0 oEuro 1 emette circa 40 volte più particolato di un camionEuro 5 - spiega Gioglio -.Il secondo fattore è che metà dei camion italiani ha più di 15anni, quindi è Euro 0, Euro 1 o, al massimo, Euro 2 e l’età mediadel nostro parco circolante è 9 anni, contro 6 di altri Paesi comeGermania e Gran Bretagna. Quindi da un lato abbiamo un’indu-stria che ha fatto il suo dovere,riducendo le emissioni di par-ticolato dei veicoli del 95%,mentre dall’altro, il beneficio èpraticamente annullato dalmancato rinnovo del parcocircolante. Il risultato è che ilno stro Paese rischia una pro-cedura di infrazione delle nor -me europee proprio in campoambientale. La Com missioneEuropea ha infatti inviato al -l’Italia un avvertimento peraver superato i valori limite delPM10 in modo continuativo indiverse zone del Paese, prati-camente in tutta la PianuraPadana. A questo proposito, ilMinistro del l’Ambiente ha di -chiarato che la sanzione del -l’Unione Euro pea nei confron-ti dell’Italia potrebbe essere“molto onerosa” e “potrebbeammontare a 1,8 o 2 miliardidi euro”. Co sterebbe di più rin-novare il parco circolante opagare la multa?

Il terzo fattore è che il trasporto su gomma non è il primoresponsabile dell’inquinamento da polveri sottili: solo il 29%deriva infatti dalle emissioni dei motori a combustione interna,il resto arriva da altre fonti. Sarebbe forse il caso di fare qual-

cosa anche per queste “altre fonti”, a partiredal riscaldamento domestico, che ha un pesorilevante. Soprattutto, sarebbe bene iniziare uncalcolo di allocazione delle risorse: non èdetto che il passaggio all’Euro 6 sia oggi ilsistema più efficiente per migliorare la qualitàdell’aria nelle nostre città. Il ragionamento èmolto semplice: i veicoli Euro 5 abbattono ilparticolato del 95% rispetto ai veicoli Euro 1,i futuri Euro 6 ridurranno queste emissioni,ormai minime, di un altro 2-3% rispetto al datodi partenza, ma per fare questo richiederannoun investimento da parte dell’industria del tra-sporto europea stimato dal l’ACEA (EuropeanAutomobile Manufacturers’ Association) in6/8 miliardi di euro. Qual è allora la politica

migliore per ridurre il PM10 in tempi brevi? Costringere l’indu-stria e i clienti a sobbarcarsi un costo altissimo per passare aEuro 6? O spendere gli stessi soldi (probabilmente meno) perincentivare il rinnovo dei veicoli più anziani?Il quarto fattore sono le trazioni alternative. C’è una alimen-tazione di cui si parla sempre molto poco, ed è quella checoncretamente esiste: ha un parco circolante di circa 600mila unità solo in Italia, garantisce una riduzione sostanzialedi tutte le emissioni: -25% di CO2 e -75% di particolato. Stoparlando del metano, un combustibile in cui Iveco crede damolti anni. Non sarebbe il caso di incentivare questa soluzio-ne subito, piuttosto che attendere che si materializzino alter-native molto più costose e lontane nel tempo?»

“Iveco si sente indovere di essereportavoce di tuttala categoria,

proponendo unaserie di strumentiper accelerare la ripresa e sostenere

la competitività”

Ottavio Gioglio, General Manager del Mercato Italia Iveco

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IL PUNTO DI VISTA IVECO«Iveco ritiene che per i gas nocivi e il particolato il mondodel trasporto non può pagare da solo il maggior onere diuna scelta che è desiderabile da tutta la collettività - conclu-de Gioglio -. Le istituzioni nazionali ed europee possono (edebbono) quindi contribuire creando incentivi e vantaggifiscali. È partendo da questo presupposto che sono statielaborati i sette temi (riassunti schematicamente nel box,ndr) di discussione che Iveco intende proporre. Sono obiet-tivi su cui non si può non essere d’accordo perchè partonotutti da una considerazione molto semplice: non ci puòessere sostenibilità ambientale sen za sostenibilità economi-ca. Tutti vogliamo lo sviluppo di un sistema moderno, effi-ciente e a basso impatto ambientale migliorando da subitola qualità dell’ambiente e in particolare dell’aria delle nostrecittà. Così come è comune la volontà di sostenere la ripre-sa economica ed evitare che un aumento dei costi del tra-sporto generi una spirale di inflazione. Occorre accelerareil rinnovo del parco circolante applicando il principio “chiinquina meno paga meno”, applicando “best practices” nor-mative già esistenti in altri Paesi. Questo si può fare “a costozero” per lo Stato e la collettività. Non farlo significa far scat-tare la procedura di infrazione per il superamento dellesoglie di polveri sottili. In quel caso pagheremmo tutti. Farlosignifica migliorare la nostra vita e la nostra salute, aiutarelo sviluppo e rilanciare il mondo del trasporto, dandoopportunità di lavoro e di crescita a un settore chiave del-l’economia italiana».

& 15NUMERO 97 SETTEMBRE-DICEMBRE 2010& 14 NUMERO 97 SETTEMBRE-DICEMBRE 2010

focus<LE PROPOSTE DI OTTAVIO GIOGLIO, GENERAL MANAGER MERCATO ITALIA IVECO

7 TEMI PER IL TRASPORTO

1OMOGENEIZZARE LE MODALITÀ DEI BLOCCHI DEL TRAFFICO TRA CITTÀ E REGIONI DIVERSE

Se le restrizioni del traffico non vengono allineate tra le varie città e le varie Regioni, si corre il rischio di dover cambiare veico-lo per passare il confine di un Comune. In questo modo la mobilità e il trasporto diventano impossibili. Con tutto il rispetto perle autonomie, qui occorre una regola nazionale semplice e chiara da applicare e che faccia riferimento alle norme europeesenza inventare “vie locali” all’ecologia.

2DEFINIRE I VINCOLI ALLA CIRCOLAZIONE IN BASE ALLE EMISSIONI E NON ALLA TECNOLOGIA (RENDENDO PIÙ EFFICACI I CONTROLLI)

I vincoli alla circolazione devono indicare un obiettivo non lo strumento per raggiungerlo. Quindi devono essere definiti in basea un target di emissioni e non indicare la tecnologia necessaria per raggiungerli. Per esempio, si dice prossima l’introduzionedi una normativa fortemente restrittiva che rende obbligatori i dispositivi di filtraggio o post-combustione come il DPF. Non è lasoluzione giusta per due motivi: sul versante dell’industria sarebbe penalizzato chi fa innovazione motoristica vera e avvantag-giato chi si limita ad applicare una soluzione esistente; sul versante dei trasportatori verrebbe incentivata l’adozione di “retrofit”invece che la sostituzione del parco anziano, con tutti i problemi connessi di durata dei dispositivi e di sicurezza dei veicoli.Occorrerebbero inoltre controlli severi sull’efficienza dei sistemi filtranti, che sono soggetti a usura e pochi mesi dopo l’adozio-ne potrebbero aver perso gran parte della loro efficacia.

3SEMPLIFICARE LE PROCEDURE PER L’APERTURA DEGLI IMPIANTI E LE MODALITÀ DI EROGAZIONE

Iveco è convinta da sempre che il metano sia la più ecologica tra le alimentazioni oggi disponibili su larga scala. Per sostenerel’ulteriore diffusione del metano in Italia sarebbe però necessario agevolare le procedure per l’apertura di nuovi impianti: oggile richieste sono rallentate dall’eccesso di vincoli burocratici. Pa ral le lamente, andrebbero semplificate le modalità di erogazio-ne, per esempio autorizzando la creazione di distributori automatici di metano, come già accade in Paesi come la Germania ela Svizzera.

4APPLICARE AI VEICOLI PIÙ “PULITI” PEDAGGI AUTOSTRADALI PIÙ LEGGERI

Per stimolare le imprese di trasporto al rinnovo del parco anziano si potrebbe agire sul versante dei costi. Un esempio: si potreb-bero applicare ai veicoli ecologici pedaggi ridotti per le autostrade e i tunnel alpini, sul modello di quanto realizzato in Germaniacon il sistema “Toll Collect”. Anche in Italia ci sono stati timidi segnali in questo senso, come l’esclusione dagli “sconti pedaggi”dei veicoli Euro 0 e Euro 1. Se però si vogliono risultati in tempi brevi occorre fare di più.

5DIFFERENZIARE BOLLO E ASSICURAZIONE IN BASE AL LIVELLO DI EMISSIONI E ALLA PRESENZA SUL VEICOLO DI SISTEMI DI SICUREZZA ATTIVA

Anche la tassa di circolazione e il premio assicurativo potrebbero essere modulati in base alle emissioni e ai contenuti di sicu-rezza. Un mezzo inquinante rappresenta un danno e un costo per tutta la collettività, così come un veicolo senza ABS ed ESPè più esposto al rischio di incidenti. È giusto che il sistema tariffario ne tenga conto.

6DEFISCALIZZARE GLI UTILI REINVESTITI IN UN VEICOLO COMMERCIALE ECOLOGICO

Potrebbe essere utilizzata anche la leva fiscale, defiscalizzando gli utili reinvestiti nell’acquisto di un veicolo commerciale o indu-striale, con criteri analoghi a quelli previsti dalla legge Tremonti-ter. Un mezzo di trasporto dovrebbe essere considerato comeuna qualsiasi altra macchina impiegata per la produzione di reddito. E ancora, considerare l’anzianità del veicolo e il suo impat-to sull’ambiente ai fini della deducibilità dei costi, compensando i costi di una legislazione fiscale premiante per i virtuosi e diuna normativa punitiva per chi ha emissioni elevate.

7CONCEDERE UN “PREMIO DI PORTATA” A TUTTI I VEICOLI ECOLOGICI

Per favorire la diffusione delle alimentazioni e delle trazioni alternative si potrebbero escludere dal conteggio della massa tota-le a terra le bombole e le batterie. Una normativa simile è già in vigore in Francia e ora è prevista in Italia nell’ambito della revi-sione del codice della strada. Ma si potrebbe anche andare oltre: perché non legare sempre la portata utile del veicolo al livel-lo di emissioni, quindi anche per i motori diesel? Così si darebbe impulso al rinnovo del parco circolante, basterebbe decidereche i veicoli pesanti Euro 3 e inferiori non sono ammessi alla deroga a 44 ton e devono adeguarsi al tetto europeo di 40 tondi MTT massima.

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in caso di manovre impreviste. Sui fondi stradali impegnativi o inclimi estremi si muove con disinvoltura grazie a una strutturaestremamente robusta e a dotazioni di sicurezza ai vertici dellacategoria. Nei centri urbani la cabina, larga solo 2,16 metri, l’an-golo di sterzo di 52 gradi e il ridotto diametro di sterzata (menodi 10 metri con passo 2790 mm) rendono Eurocargo particolar-mente maneggevole. Come conferma il suo ampio utilizzo neiservizi municipali. Ed è anche il più attento all’ambiente: oltrealle versioni ibrida e a metano, i motori Tector già dal 2006sono disponibili in versione Euro 5 e dal 2009 rispondonoanche alle restrittive norme EEV (Enhanced Environmentally-Friendly Vehicles).Il telaio di Eurocargo vantaqualità meccaniche analogheai modelli di gamma pesantema con un peso inferiore. Lastruttura a longheroni diacciaio ad alto indice di sner-vamento è realizzata con glistessi materiali, gli stessi trat-tamenti e lo stesso processodi produzione dei telai Stralis.Da sempre Eurocargo è unpunto di riferimento per laresistenza e versatilità del te -laio e per la sua carrozzabili-tà: da 4.080 fino a 10.550 mm.La scocca di acciaio zincatoad alta flessibilità fa della suacabina non solo un compo-nente strutturale di grandeaffidabilità, ma anche unambiente sicuro e protettoper l’autista e i passeggeri.

Eurocargo è disponibile con sospensioni paraboliche, semi-ellittiche oppure pneumatiche (solo posteriori o integrali) consistema elettronico ECAS per il mantenimento e la regolazionedell’altezza del telaio. La sua affidabilità è il risultato di un’accu-rata progettazione unita a un’attenzione scrupolosa alle esigen-ze degli utilizzatori finali. In termini tecnici, tutto questo si tradu-ce in una struttura solida per garantire durata e integrità neltempo, motori innovativi ed ecologici come sono quelli dellafamiglia Tector, prodotti per Iveco da FPT (Fiat PowertrainTechnologies) e nuove catene cinematiche per ottenere presta-zioni sempre migliori. Iveco propone un’offerta completa dicambi meccanici manuali, automatizzati ZF Eurotronic e auto-matici Allison.Tutte le versioni 4x2 hanno freni a disco sulle quattro ruote.Inoltre sulla gamma oltre le 12 t sono montati i più avanzatisistemi di sicurezza, ovvero l’ESP, Electronic Stability Program,il controllo elettronico di stabilità, e l’ASR, Acceleration SlipRegulation, l’antipattinamento.

LA NOVITÀ: EUROCARGO NATURAL POWERA conferma del suo ruolo di veicolo all’avanguardia, proprio inoccasione dell’incontro con la stampa internazionale prove-niente, oltre che dall’Italia, da Spagna, Francia e GranBretagna, è stato presentato il modello Natural Power checompleta ulteriormente la ricca offerta della gammaEurocargo. La sigla Natural Power identifica nel mondo Fiat iveicoi alimentati a metano, il combustibile più ecologico edeconomico oggi commercialmente disponibile. La confermadi Eurocargo come il “first in class” per la categoria dei medi,non solo perché utilizza un carburante alternativo, ma anchee soprattutto perché riduce i consumi e i costi di gestione inmodo importante rispetto ai migliori veicoli con motore diesel. Eurocargo Natural Power è un veicolo destinato prevalente-mente a usi metropolitani ed è offerto quindi in versione 4x2a cabina corta. È disponibile con massa totale a terra da 11 a 16 t, in nove varianti di passo da 3.105 a 6.570 mm. Il moto-re è sempre della famiglia Tector, sviluppato in modo specifi-

prodotto<EUROCARGO “NUMERO PRIMO”

UNA STORIA DI SUCCESSOEurocargo è leader perché ha sempre saputo coniugare ergo-nomia e produttività, razionalità e comfort diventando un cam-pione di versatilità e allestibilità. La ricchezza della plancia, ilvolante regolabile e i comandi su devioguida fanno diEurocargo un veicolo prestigioso e con una spiccata persona-lità. Iveco ha sempre voluto il cliente al centro delle proprieattenzioni e chi sale al volante di Eurocargo percepisce que-sta attenzione nei suoi confronti.Eurocargo è un campione di mobilità in ogni situazione, conogni carico e su ogni tipo di percorso: in città, autostrada, suipercorsi misti ed extraurbani, in fuoristrada. Sulle tratte a medioe lungo raggio, offre velocità commerciali elevate grazie allapotenza ed elasticità dei suoi motori, ed è stabile e sicuro anche

Eurocargo fin dal suo lancio nel 1991 è stato ilnumero uno del mercato dei veicoli di gammamedia contribuendo all’innovazione dell’interosegmento. Curiosamente la sua storia, ma piùche mai il suo presente, sono contrassegnatida tanti numeri primi: 1, sinonimo di leadershipnel suo genere ma anche nel mercato; 2 sono

i tipi di trazione a due e quattro ruote motrici; 3 le tecnologiedi propulsione: turbodiesel, a metano e ibrida; 5 le cabine; 7le potenze dei motori turbodiesel Euro 5; più di 11 mila le ver-sioni; 13 i cambi e 19 gli anni dal lancio. Alla base del succes-so ventennale di Eurocargo, c’è un fatto molto semplice: è ilveicolo di gamma media che si adatta più facilmente a ognitipo di missione e di applicazione.

I numeri primi sono un’élite di numeri: indivisibili, speciali, unici. Come Eurocargo che èdasempreunveicolobest-in-classsenzaegualinelsuosegmento,prodotto inoltre460milaunitànellostabilimentodiBrescia

di Silvia Becchelli

& 17NUMERO 97 SETTEMBRE-DICEMBRE 2010& 16 NUMERO 97 SETTEMBRE-DICEMBRE 2010

EUROCARGO“NUMERO PRIMO”

foto D.D.U.

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I “NUMERI PRIMI” DI EUROCARGO1 - PRIMO NELLE VENDITEEurocargo è un veicolo di successo come confermano le quotedi mercato in Italia che, come già detto, lo vedono stabilmentesopra il 60%: questo vuol dire che nel nostro Paese ogni 10 vei-coli medi acquistati 6 sono Eurocargo.

2 - DUE TIPI DI TRAZIONE: 4X2 E 4X4Oltre alla trazione a due ruote motrici è da tempo disponibi-le quella 4x4 che fa di Eurocargo un protagonista anche fuo-ristrada in grado di affrontare i percorsi più impegnativi.Progettato per le missioni off-road che richiedono veicolialtamente professionali, Eurocargo 4x4 adotta soluzioni spe-cifiche a protezione della struttura: l’altezza del telaio, ilparaurti in lamiera, i gradini di accesso retrattili, una prote-zione per il radiatore, il paraincastro posteriore ribaltabile ele griglie metalliche per la protezione dei fari che lo caratte-rizzano rispetto alla versione 4x2.

3 - TRE TECNOLOGIE (DIESEL-METANO-IBRIDA)Eurocargo Diesel monta i motori della gamma Tector Euro 5a 4 e 6 cilindri con cilindrate rispettivamente di 4 e 6 litri epotenze da 140 CV fino ai 300 CV del 6 cilindri, per un tota-le di 7 potenze.Eurocargo Natural Power è la novità descritta nell’articolo.Eurocargo Ibrido è offerto nella versione da 7,5 o 12 t di MTT,entrambe equipaggiate con un propulsore a 4 cilindri in linea Euro 5della gamma Tector da 118 kW. Il motore termico è accoppiato aun motore elettrico da 44 kW, in grado di erogare una coppiamassima di 420 Nm. La catena cinematica è completata da uncambio robotizzato Eaton a 6 rapporti, utilizzabile sia in modalitàtotalmente automatica che con funzione sequenziale. Uno degliaspetti più interessanti di questo veicolo è la riduzione dei consu-

mi, in particolare sui percorsi urbani a basse velocità con frequen-ti fermate e ripartenze. Merito del motore elettrico, utilizzato nellefasi di partenza da fermo (fino a 5-10 km/h) e per l’accelerazionefino a 30-40 km/h, nonché del sistema automatico “start & stop”che permette, senza l’intervento del conducente, lo spegnimentodell’unità Diesel in corrispondenza dei semafori o degli ingorghistradali. A tutto questo si aggiunge il dispositivo di recupero ener-getico in frenata, che provvede alla ricarica delle batterie.

5 - CINQUE TIPI DI CABINAL’offerta copre tutte le esigenze del mercato: cabina corta, lungaa tetto basso, lunga a tetto alto, doppia per il trasporto dellesquadre di operai e cabina antincendio, una versione speciale a9 posti. Molto curato il comfort complessivo con le nuove cuc-cette più accoglienti e spaziose mentre i sedili sono gli stessidello Stralis. A seconda della massa a terra (MTT) le cabine pos-sono avere uno o due gradini. Le cabine con un solo gradinosono disponibili per la gamma dai modelli 60E a 120EL scandi-te nelle tre profondità che consentono di scegliere il dimensio-namento interno in base alle proprie esigenze. La versione cabi-na doppia è disponibile per i modelli da 80E a 120 EL. Le cabi-ne a due gradini sono disponibili dal modello 120E al 180E,anche in questo caso con due altezze di tetto e tre profondità.La cabina doppia è offerta per le versioni da 120E a 150E.

7 - SETTE MOTORI DIESEL EURO 5I motori turbodiesel Tector di Eurocargo sono disponibili in dueversioni a 4 e 6 cilindri per un totale di 7 diverse po tenze. 3 moto-rizzazioni Tector 4, motori turbodiesel “common rail” a 4 cilindri inlinea di 3.920 cc di cilindrata e quattro valvole per cilindro, offer-ti con tre livelli di potenza da 140 CV, 160 CV e 182 CV e unacoppia rispettivamente di 460 Nm, 530 Nm e 610 Nm.

co per il funzionamento a gas metano: si tratta di un pro-pulsore di 6 litri a 6 cilindri in linea che eroga 200 cavallidi potenza massima a 2.700 giri/min e 650 Nm di coppiaa partire da soli 1.250 giri/min (come un diesel di paripotenza). È abbinabile con cambi manuali ZF a 6 e 9 rap-porti e con un automatico Allison a 5 rapporti. Offre lostesso assortimento di sospensioni dell’Eurocargo diesel:infatti può essere dotato di sospensioni paraboliche,semiellittiche e pneumatiche. La possibilità di alloggiare 6bombole ai lati dei longheroni evita qualsiasi interferenzacon lo spazio di carico. I 480 litri di metano disponibili abordo consentono un’ampia autonomia anche grazie aibassi consumi di questo motore: varia ovviamente aseconda delle missioni, ma può superare i 450 km.Eurocargo Natural Power è un veicolo ecologico con livel-li di emissioni di NOx migliorati anche rispetto alla normaEEV, e per quanto riguarda il particolato, siamo addiritturaa livelli vicini allo zero. Questo significa che può circolarein città anche in caso di blocco totale del traffico. Ma èanche economico: con il metano al prezzo corrente ilrisparmio è pari a circa il 42%. Sulla percorrenza media diun veicolo destinato a missioni urbane, significa un rispar-mio totale di circa 5 mila euro l’anno.

UNA LEADERSHIP SCHIACCIANTE«Eurocargo si può definire a pieno titolo “il più leggero deipesanti”, perché è in grado di offrire la maneggevolezza diun cabinato leggero e la forza di un camion pesante - spie-ga Federico Gaiazzi, Responsabile Marketing di Iveco Italia -.Il risultato è un successo senza tempo, che consente aEurocargo di mantenere costante la sua altissima quota dimercato: intorno al 25% in Europa Occidentale, cioè unveicolo medio venduto ogni quattro è un Eurocargo, esopra il 60% in Italia, quindi quasi due ogni tre. Oggi laquota di mercato di Eurocargo in Italia è superiore a quelladi 10 anni fa, era il 57,2% nel 2000 è il 60,6% oggi. La con-ferma che Eurocargo è il mezzo preferito un po’ da tutti: dalsettore della distribuzione come da quello delle costruzio-ni, dai “padroncini” come dalle grandi flotte. Come confer-ma anche il generale equilibrio nelle scelte di allestimento:poco meno del 40% di cassonati e ribaltabili, quindi perl’edilizia; 30% di furgonature per consegne e trasportiextraurbani e il resto dedicato a mission specifiche con unapercentuale importante di cisterne. Grazie anche aEurocargo la tanto temuta polarizzazione del mercato versoil segmento dei veicoli leggeri e quello dei pesanti non c’èstata e i veicoli di gamma media continuano ad avere quotesignificative. Creando prodotti mirati per tutti i comparti delsegmento, Iveco ha svolto una azione anticiclica, sostenen-do questo mercato e i suoi clienti. Anche l’offerta finanzia-ria è stata pensata con proposte differenziate sia per le pic-cole che per le grandi flotte con soluzioni basate sulla for-mula del leasing o del pagamento rateale a tassi agevolatie servizi assicurativi che fannno parte del ventaglio di offer-te di Iveco Capital. Così Eurocargo è il veicolo ideale perl’artigiano e il padroncino come per le medie e grandiaziende: è il caso di ENEL e Liquigas, mentre TNT e Coca-Cola hanno partecipato al programma di validazione diEurocargo Ibrido mettendolo alla prova con test sul campoin missioni operative a tutti gli effetti».

prodotto<EUROCARGO “NUMERO PRIMO”

4 motorizzazioni Tector 6, motori turbodiesel “common rail” a6 cilindri in linea di 5.880 cc di cilindrata e quattro valvole percilindro, offerti con quattro livelli di potenza da 217 CV, 251 CV,279 CV e 299 CV e una coppia rispettivamente di 680 Nm,850 Nm, 950 Nm e 1.050 Nm.

11 - OLTRE UNDICIMILA VARIANTI DI PRODOTTOOltre 11 mila sono le possibili configurazioni che lo stabili-mento di Brescia è in grado di produrre combinando le va -rianti di gamma. Grazie alla sua offerta modulare, Eurocargoè il mezzo ideale per qualsiasi tipo di allestimento e utilizzo.Tutte le varianti proposte da Iveco sono realizzate nello stabilimento di Brescia, una ulteriore garanzia di qualità del-l’assemblaggio e di perfetta compatibilità dei componenti. Insintesi massa totale a terra da 6 a 18 t; cabina corta, lungatetto basso o alto, doppia e versione an tincendio; sospensio-ni paraboliche, paraboliche rinforzate, semiellittiche, pneu-matiche posteriori o integrali; passi da 2790 a 6570 mm;trazione posteriore o in tegrale; motori da 140 a 300 CV;cambi manuali, automatizzati e automatici e un’ampia sceltadi rapporti al ponte.

13 - TREDICI CAMBILa catena cinematica prevede cambi automatizzati ZF Eurotronica 6 rapporti, cambi automatici Allison e i tradizionali cambimanuali ZF a 5, 6 e 9 rapporti. 3 cambi automatizzati ZF Eurotronic a 6 rapporti sono disponi-bili su tutte le versioni 4x2 da 6 a 18 t di MTT.Agendo sul devioguida a lato del volante è possibile la selezio-ne della marcia in modalità semiautomatica. Il cambio automa-tizzato consente di ridurre in modo significativo i consumi e icosti di manutenzione: la gestione elettronica degli innesti sele-ziona automaticamente il giusto rapporto, proteggendo il moto-re dai fuorigiri e riducendo l’usura della frizione.3 cambi automatici Allison con convertitore di coppia sonodisponibili su tutta la gamma 4x2. Il loro impiego offre il mas-simo comfort soprattutto nelle mission urbane, dove lo “stop& go” è molto frequente. Con un veicolo per la raccolta rifiutio la distribuzione porta-a-porta si effettuano circa 1.200cambi di marcia al giorno, il risparmio di energia e stress perl’autista è evidente.7 cambi manuali ZF a 5, 6 e 9 rapporti garantiscono la massi-ma facilità di innesto delle marce, con un’elevata durata deicomponenti meccanici.

19 - DICIANNOVE ANNI DAL LANCIO1991 Nascita dell’Eurocargo1992 Camion dell’anno1999 Introduzione della serie “EL”2001 Lancio della famiglia di motori Tector2003 Lancio del nuovo Eurocargo2004 Lancio della versione 4x42005 Nuovi modelli ML140E e ML160E2006 Introduzione dei motori Euro 4 ed Euro 52008 Lancio del nuovo Eurocargo M.Y. 20082010 Lancio Eurocargo a metano

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prodotto<PROVA SU STRADA DI OTTO MODELLI DIVERSI

L’appuntamento è a Sirmione,sul lago di Garda. A disposizio-ne della stampa internazionaleuna flotta di otto veicoli che siaggiungono a quelli esposti inesposizione statica, a sottoli-neare la vastità dell’offerta

Eurocargo. Il percorso si snoda sulla costaveronese del lago con un primo tratto auto-stradale fino a Peschiera del Garda e quindi sisale verso le montagne spingendosi fino aBrentino a nord-est di Verona, poco oltre l’ini-zio della Valdadige e vicino al confine con laprovincia di Trento, quindi ritorno nella terradel Valpolicella fino a riprendere l’autostradaper il rientro a Sirmione. Oltre 130 chilometrisu un percorso molto diversificato, che alternatratti autostradali a qualche chilometro di

superstrada per poi proseguire sulla viabilitàordinaria con numerosi attraversamenti dipaesi. Eccellente banco di prova per un veico-lo che proprio nella versatilità ha uno dei suoipunti di forza. La bellezza dei luoghi e il contat-to con la natura di queste valli esaltano le moto-rizzazioni EEV (Enhanced EnvironmentallyFriendly-Vehicles) che assicurano un ulterioreabbattimento del particolato rispetto ai limitiEuro 5 garantendo quindi libero accesso atutti i centri storici d’Italia, anche ai più blin-dati. Per quanto riguarda la tecnologia adot-tata da questi motori ricordiamo che la solu-zione SCR è la migliore in termini di consumi,emissioni, ma soprattutto di affidabilità: l’SCRinfatti non ricircola gas caldi e quindi nonrichiede sistemi di raffreddamento sovradi-mensionati.

CAMPIONEDI VERSATILITÀ

LA FLOTTASi parte con i due “piccoli” ML75E18. Ilmodello nero ha l’allestimento a cassonefisso e quello giallo con box, in comuneanche il cambio automatizzato ZF Eurotronic6AS700 a 6 rapporti e il motore a 4 cilindriFPT Tector EEV: 4 litri di cilindrata per 177 CVdi potenza e una coppia di 570 Nm da 1250a 2100 giri/min. Entrambi hanno la cabinacorta, comune anche ad altri cinque veicoliin prova, con l’unica eccezione delML180E30/P cha ha la versione lunga.Due anche i modelli ML100, quello rosso èun Eurocargo ML100E18 con motore FPTTector identico ai due appena citati, ma concambio manuale 9S-75TD a 9 marce condoppia H; mentre l’Eurocargo con cabina bluha un motore FPT Tector EEV, 6 cilindri e 4 valvole per cilindro, 6 litri di cilindrata per217 CV di potenza con una coppia di 680 Nm da 1200 a 2100 giri/min in abbinamen-to con un cambio automatico Allison S2500. Ilprimo ha un allestimento con box, il secondocon furgone isotermico.La coppia di Eurocargo ML120E22 riproponeil motore FPT Tector a 6 cilindri su due allesti-

menti simili ma con una differenza fondamen-tale: cambio automatizzato con sospensionepneumatica per il nero ML120E22/P e cam-bio manuale ZF e sospensione meccanicaper il rosso.Non poteva mancare un modello 4x4 rappre-sentato dall’Eurocargo ML150E28WS allestitocon gru retrocabina e cassone ribaltabile. Ilmotore FPT Tector EEV ha 6 cilindri e 6 litri dicilindrata per 279 CV di potenza con unacoppia di 950 Nm da 1250 a 2100 giri/min inabbinamento con un cambio manuale ZF.A chiudere la carrellata dei veicoli in prova,l’ammiraglia della flotta costituita da unEurocargo ML180E30/P con motore FPTTector EEV, sempre 6 cilindri e 6 litri di cilin-drata per 299 CV di potenza e una coppia di1050 Nm da 1250 a 1850 giri/min, in abbi-namento con un cambio manuale ZF.

BELLO DENTRO, BELLO FUORISfruttando le soste è stato possibile provaretutti i veicoli. Trovare la posizione corretta diguida è facile grazie al sedile a sospensionepneumatica e al volante regolabile. Si apprez-za non solo l’ergonomia ma anche il piacevo-

Otto modelli per rappresentare solo in parte la vastità dell’offerta Eurocargo. Un probante testche ha saputo esaltare i tanti “plus” di questainossidabile gamma, indiscussa leader di mercato.di Marco Bianchi

EUROCARGO

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EUROCARGO

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prodotto<PROVA SU STRADA DI OTTO MODELLI DIVERSI

le design di tutto l’interno: il volante con idevioguida, i pannelli porta e i braccioli, laplancia e il modulo centrale, che incorpora ilnavigatore. Molto curata anche la qualità dellavita a bordo: i sedili singoli sono gli stessidello Stralis senza differenza tra la cabinacorta e quella lunga dove trova posto ancheuna comoda cuccetta.La strumentazione è molto chiara e leggibile,il cluster centrale indica le marce anche per laversione con cambio manuale e il logo conuna tartaruga o una lepre segnala se ci sitrova nella H inferiore o superiore, il passag-gio da una all’altra è molto facile grazie allo“split” da ruotare che si trova proprio sotto ilpomello delle marce. Invece la versione concambio automatizzato ZF Eurotronic 6AS700presenta i tre interruttori in plancia, ancorapiù semplice.Particolarmente apprezzabile per chi dovràeffettuare frequenti stop-and-go è il facileaccesso alla cabina: solo due gradini e si è giàal volante così come, sempre per migliorare lafunzionalità nelle missioni urbane, si è puntatoa rendere più agevole l’attraversamento dellacabina con soluzioni come il comando cambioin plancia, il tunnel motore molto basso, la levadel freno a mano arretrata e un mobiletto cen-trale ancora più compatto.L’aspetto esteriore non è da meno. La com-pattezza della cabina esalta ancora di più ilriuscito design dell’Eurocargo con il familyfeeling della calandra a caratterizzare il tutto.Belli i fendinebbia optional presenti suentrambi, così come comodo è il ribaltamen-

to elettrico della cabina quando dobbiamofotografare i due motori. Il logo EEV di fiancoalla sigla ricorda che entrambi i modelli sonorispettosi dell’ambiente, un bel biglietto davisita!

ALLA GUIDAPartiamo con i due piccoli Eurocargo ML75E18.Lo sappiamo dalla sigla, perché in effetti ilmotore è di una tale generosità nell’erogazio-ne che è difficile immaginare che sia “solo” un4 cilindri. Lo stesso vale per il modelloML100E18. Qui il cambio manuale è pastosonegli inserimenti e la coppia del motore con-sente di ridurre al minimo i passaggi di marciaanche nel tratto extraurbano che prevede fre-quenti attraversamenti di centri abitati e quin-di la necessità di effettuare numerose soste eripartenze. In questo si rende molto utile lo“split” che semplifica notevolmente il passag-gio dalle prime quattro marce alle successivecon la possibilità di poterlo reimpostare primadi procedere alla cambiata propriamentedetta. Il cambio a 9 marce montato è indica-to per un veicolo che deve affrontare trattimontagnosi e ha la necessità di avere unmaggiore frazionamento dei rapporti, per unuso urbano il modello a sei rapporti è forseconsigliabile come abbiamo modo di verifi-care sugli altri veicoli in prova. Tutto il nostroapprezzamento è però per l’automatizzatoZF Eurotronic 6AS700 che in queste situazio-ni è sicuramente la soluzione ottimale, senzadimenticare l’automatico Allison S2500 imbat-tibile per le mission urbane come la raccolta

rifiuti. Ne abbiamo la conferma ogni volta chesiamo alla guida di un veicolo con cambio auto-matizzato, mentre con l’Eurocargo ML100E22e cambio Allison abbiamo subito un ottimofeeling e il suo utilizzo è altrettanto sempliceed efficace. Proseguiamo la scalata di potenzecon l’Eurocargo ML150E28WS, il 4x4 che, unavolta saliti in cabina sensibilmente più elevatadelle altre, si guida con la stessa naturalezza eviene la voglia di fare una deviazione sullosterrato per metterlo un po’ alla frusta, ma noncrediamo che riusciremmo a metterlo in diffi-coltà. Il comando del freno motore si rivela digrande utilità nei tratti in discesa: su tutti imodelli si comanda dal devioluci di destra checonsente anche di azionare il cruise control ecambiare le marce manualmente nei veicoliautomatizzati qualora se ne sentisse la neces-sità. Il freno motore ha due posizioni: sullaprima il dispositivo interviene automatica-mente come si toccano i freni, la secondainvece è più energica, entrambe trasmettonouna sensazione di grande sicurezza. Per ilresto la maneggevolezza dell’Eurocargo èstraordinaria, il raggio di sterzata tale da per-mettere di trarsi d’impaccio anche nei pas-saggi più stretti.Nell’ultimo tratto autostradale siamo allaguida dell’ammiraglia di questa rappresentati-va flotta, i 300 cavalli si sentono e anche lacabina lunga e alta fa capire come mail’Eurocargo sia definito “il più leggero deipesanti”. Con il cruise control tarato a 80 km/hil tratto autostradale scorre senza problemi.Quando la strada sale la risposta del motoreè possente e non abbiamo mai difficoltà amantenere la massima velocità che ci è con-

sentita. Un aspetto importante quando laredditività è anche legata alle medie di per-correnza. È il momento di rientrare a Sirmione che offrel’ultima opportunità di saggiare le dotidell’Eurocargo nel traffico urbano, sembraquasi di condurre una vettura tanta è lamaneggevolezza e la facilità di guida. Seancora c’erano dei dubbi sul perchéEurocargo sia leader in Italia e tra i più acqui-stati anche in Europa, questa prova li ha fuga-ti tutti: è il migliore!

Nella pagina a fianco e qui sopra, due fasi della prova nell’entroterraveronese del lago di Garda.Qui a fianco, parte del gruppodei giornalisti che hapartecipato al testprovenienti, oltre chedall’Italia, anche da Spagna,Francia e Gran Bretagna

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focus<WORLD CLASS MANUFACTURING

Già da alcuni an ni il Grup po Fiat ha scelto dial linearsi a uno dei mi gliori standard diproduzione a livello mondiale. Il suo nomeè World Class Manufacturing (WCM). Sitratta di un modello integrato per l’organiz-zazione della fabbrica: dalla gestione degliaspetti am bientali e di sicurezza sul lavoro,

alla manutenzione, fino alla logistica con particolare attenzio-ne all’eliminazione de gli sprechi. Il WCM si applica a tutti gliambiti della produzione con l’obiettivo di ottimizzare i risul-tati attraverso il miglioramento continuo dei processi e dellaqualità del prodotto, il controllo e la progressiva riduzionedei costi di produzione, la flessibilità di risposta alle esigen-ze del mercato, il coinvolgimento e la motivazione delle per-sone e, non ultimo, di azzerare le difettosità.Il sistema ruota attorno a dieci pilastri tecnici e a diecipilastri manageriali. Un audit esterno valuta il grado diapplicazione dello standard raggiunto dallo stabilimento estabilisce così un punteggio che si traduce in quattro tipidi certificazione: bronzo, argento, oro e world class. Allafine dello scorso anno erano 114 gli stabilimenti delGruppo Fiat coinvolti nel programma WCM, di questi 17avevano raggiunto il livello bronzo e sei quello argento.Tutte le attività sono orientate alla realizzazione di proget-ti i cui obiettivi sono azzerare incidenti, sprechi, guasti emagazzino, che si traducono in creazione di valore perl’azienda e soddisfazione per il cliente.

LA REALTÀ DI BRESCIA“Una realtà produttiva impor-tante, per Iveco e per la città,con oltre un secolo di vita”così Giovanni Brunetti, Di -rettore dello stabilimento bre-sciano presenta la fabbrica.Un insediamento industrialericco di storia: nato comeFabbrica Automobili RobertoZüst nel 1903, di ventata OMnel 1928 e acquisita dalla Fiatnel 1968. Nel 1975 OM è trai “soci fondatori” che dannovita all’Iveco ed entra a tutti glieffetti a far parte della nuovaazienda. Lo stabilimento, chegià produceva i veicoli medimarchiati OM, venne poiscelto nel 1991 per avviarela produzione di Eurocargo.Oggi lo stabilimento ha2.600 dipendenti, per il 90%operai, e copre un’area tota-le di 676 mila mq dei qualiquasi 300 mila mq coperti.Le aree non coperte com-prendono la zona logisticadove vengono smistati i veico-li che escono dalle linee, unoogni sei minuti circa.

«Il programma “World Class Manufacturing” è stato lanciatonel 2007 - spiega Brunetti - e, a partire dall’anno scorso, siintreccia con il rinnovamento delle strutture produttive tantoche oggi Brescia è uno dei più importanti centri di produzio-ne Iveco in Europa, una realtà completamente innovatanegli impianti, nei processi e nell’organizzazione.La complessità dell’attività industriale può essere rappre-sentata bene da un numero: a seconda del tipo di veicolo, il

UN MODELLO PRODUTTIVODI SUCCESSOWorld Class Manufacturing è un modello integrato che sovraintendeall’organizzazione della fabbrica nel suo complesso e ha comeobiettivo il miglioramento dei processi e della qualità del prodotto.Iveco lo ha adottato in tutti i suoi stabilimenti, l’esempio di Brescia

di Silvia Becchelli

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Qui sopra, Giovanni Brunetti, Direttore dello stabilimento Iveco di Brescia. In alto, una vista della palazzina uffici e, nella pagina a fianco, la moderna linea di montaggio

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“hardware”, cioè il rinnovamento delle strutture produttive,e il cambiamento del “software”, cioè della mentalità e del-l’approccio ai problemi, che era iniziato ancora prima con illancio del World Class Manufacturing.La logica alla base del World Class Manufacturing è infattimolto semplice: per fare un prodotto di eccellenza ci vuoleun processo produttivo di eccellenza. È stata una vera rivo-luzione, un programma che sta dando vita a uno stabilimen-to completamente nuovo, nei processi, nei rapporti e anchenei risultati. Una metodologia di innovazione basata sulmiglioramento continuo che agisce su quattro leve fonda-mentali: l’organizzazione del posto di lavoro, la qualità, lamanutenzione degli impianti e la logistica.Ognuno di questi aspetti viene analizzato alla luce di dueparametri: la sicurezza e il controllo dei costi. Ogni mi -glioramento deve essere misurato. Perciò per ognuna dellequattro leve è indicato un parametro quantificabile: il risulta-to dell’organizzazione si misura in termini di produttività, laqualità in termini di riduzione dei difetti, la manutenzione intermini di efficienza tecnica degli impianti e la logistica intermini di livello di servizio. L’obiettivo è uno solo per tutti:zero. Perché lo zero è l’unico numero che non dà adito adiscussioni nel mondo industriale.Il WCM punta a ottenere tanti “zero” in pagella: zero scarti,zero difetti, zero guasti e zero stock e vorrei aggiungere,anche zero incidenti. Tutto questo viene raggiunto attraver-so l’applicazione di tre principi: il coinvolgimento delle per-sone in tutto il processo, la creazione di valore per l’azien-da e la soddisfazione del cliente finale. Anche qui abbiamomesso il cliente al centro.I principi sono semplici e alla portata di tutti, ma il WCM èun edificio estremamente complesso, che viene sorretto da20 colonne: 10 pilastri tecnici e 10 pilastri gestionali.I pilastri tecnici partono dalla sicurezza e dal controllo deicosti per arrivare allo sviluppo delle persone e al rispettodell’ambiente. I pilastri gestionali prendono le mosse dal-l’impegno in prima persona del management fino alla moti-vazione degli operatori a tutti i livelli. Motivazione significa

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focus<WORLD CLASS MANUFACTURING

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tempo di produzione può andare da un minimo di 46 a unmassimo di oltre 100 ore per unità prodotta. Infatti sullastessa linea si producono veicoli 4x2 da 6 a 18 t, 4x4 ancheper veicoli commissionati dall’Esercito Ita liano, ma anchedalle Forze Armate di altri Paesi come la Germania e model-li a cabina doppia 6+1 e 8+1, questi ultimi per il servizioantincendio. Bre scia è un impianto co siddetto “di carrozze-ria” che produce direttamente il telaio e la cabina. Gli altricomponenti meccanici (propulsori, trasmissioni e assali) arri-vano invece già completi da Fiat Powertrain Technologies,ZF e Allison. Qui invece si svolgono tutte le operazioni di montaggio delveicolo: la lastratura cioè l’assemblaggio mediante saldatu-ra della scocca non ancora verniciata, la verniciatura dellascocca lastrata, la bardatura della cabina con plancia, sedili,arredi e rivestimenti, l’assemblaggio della driveline cioè delmotore con il cambio, l’accoppiamento della cabina con lochassis fino alla finitura e al collaudo del veicolo. Oltre alla produzione del l’Eurocargo finito, Brescia fornisceparti di lamiera assemblate ad altri stabilimenti. Tra questi cisono anche componenti destinati alla fabbricazione delloStralis negli impianti di Ulm e Madrid e alcuni componenti dicarrozzeria che viaggiano in tutto il mondo e rifornisconoanche le unità produttive Iveco in Sudamerica».

LA RIVOLUZIONE WCM«Analizziamo com’è cambiato lo stabilimento in questi ultimianni - prosegue Brunetti -. Il veicolo industriale ha affronta-to dal 2008 una crisi gravissima che ci ha portati in alcunimomenti quasi a dimezzare i volumi. Come Iveco abbiamorisposto “guardando avanti”, investendo sul futuro. Abbiamotrasformato la crisi in un’opportunità, scegliendo questomomento per una revisione completa della fabbrica e dellasua organizzazione. Da questo processo di cambiamento ènato un nuovo “team spirit”. Brescia oggi è una realtà piùefficiente, ma anche e soprattutto una fabbrica dove le per-sone sono coinvolte in ogni fase del processo. Le chiavi diquesta svolta sono state due: il cambiamento del nostro

Nella pagina a fianco, la linea di allestimento dei telai. Qui sopra, il moderno reparto di verniciatura e, sotto, una fase di ultimazione del veicolo

L’iniziativa “La fabbrica delleidee” è stata lanciata perchiedere i suggerimenti ditutti. E sono arrivate davvero“proposte brillanti”! Leabbiamo premiate, ma ilpremio più importante forseè stato un altro: abbiamodato la possibilità agli operaistessi di vederle realizzate. Iteam che avevano formulatole proposte hanno progetta-to e costruito direttamentegli strumenti pensati persemplificare il lavoro. Unesempio, i piccoli sollevatoriche portano il pezzo damontare nella posizioneergonomicamente più cor-retta sono stati costruitiusando strutture modulari epiccoli motori elettrici».Attraverso il WCM si è svilup-pato il processo di ristruttu-razione degli impianti, acominciare dal reparto di

montaggio e dalle relative aree logistiche dove, per esserepiù flessibili ed efficienti nel rispondere alle richieste deiclienti, si è passati da tre linee di assemblaggio a una lineaunica dove vengono montati tutti i diversi modelli.«La sincronizzazione della logistica (il cosiddetto “just-in-time”) ha portato all’eliminazione delle scorte a lato linea -spiega Brunetti -. In questo modo si sono ridotti gli ingombrie si è semplificato il processo, si sono ridotte le possibilitàdi errore e quindi è migliorata la qualità, sono au mentati glispazi a disposizione degli operai ed è aumentata la sicurez-za del posto di lavoro. L’impianto di verniciatura è stato completamente coibenta-

coinvolgimento, e così abbiamo messo le persone al centroin ogni fase del processo. Abbiamo condiviso gli obiettivi,mostrando come non ci sia contraddizione tra la lotta aglisprechi e il miglioramento delle condizioni di lavoro. Tutti edue entrano a far parte di un unico percorso di sviluppo dinuovi standard e nuove metodologie.Per analizzare e riprogettare le singole postazioni di lavoroin un’ottica “production-friendly” abbiamo creato team con-giunti di operai e tecnici con l’obiettivo di ridurre la com-plessità, snellire le operazioni e aumentare la sicurezza. Manon ci siamo limitati ai gruppi di lavoro strutturati, abbiamoanche cercato di promuovere la creatività individuale.

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to, rivisto nel layout e automatizzato con robot di ultimagenerazione. Oggi la linea di verniciatura è unica (prima cen’erano due) ma ha una capacità produttiva doppia. Inoltre,l’isolamento delle aree ha drasticamente ridotto la possibili-tà di contaminazioni migliorando contemporaneamente laqualità e l’ambiente di lavoro.In lastratura, infine, il rinnovamento ha portato a un comple-to ridisegno del layout finalizzato a minimizzare le movimen-tazioni dei materiali. Tutto questo ha generato un significati-vo aumento della pulizia, della luminosità e dell’ergonomiadelle aree di lavoro, oltre alla riduzione del rumore ambien-tale e del traffico dei carrelli.I numeri che fotografano questa situazione sono moltoimportanti: in lastratura, per esempio, abbiamo ridotto del33% (in valore) lo stock delle materie prime e addirittura del92% lo stock dei sottogruppi. I trasporti interni sono dimi-nuiti dell’82% (circa 18 km in meno di movimento dei car-relli al giorno) e, ridisegnando il layout del reparto, abbiamorisparmiato complessivamente 600 mq».«Tutti risultati eccellenti che tuttavia non bastano - concludeBrunetti -. Il World Class Manu facturing ci sprona a unmiglioramento continuo. Vogliamo salire tutti i gradini delpodio. Dal novembre del 2007, data di lancio del program-ma, la fabbrica di Brescia ha superato gli audit periodici diverifica con un punteggio sempre crescente e dopo dueanni e mezzo di duro lavoro siamo arrivati sul podio. Il livel-lo di eccellenza raggiunto, corrispondente alla medaglia dibronzo. Dal bronzo all’argento, dall’argento all’oro. Questaè la nostra roadmap. Puntiamo a livelli di qualità ed efficienza sempre maggiorie abbiamo pianificato i miglioramenti necessari in mododa raggiungere la medaglia d’oro nel giro di due anni. Unprogramma ambizioso, che rispetteremo mantenendofede ai valori fondamentali da cui siamo partiti: il coinvol-gimento delle persone, la creazione di valore e la soddi-sfazione del cliente».

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“MY ECODAILY” è un progetto sviluppato a Suzzara - doveviene costruito il veicolo di gamma leggera Iveco - per farconoscere non solo i “plus” che l’adozione del programma“World Class Manufacturing” garantisce, ma anche e soprat-tutto per ribadire la cura e la metodologia di Iveco nel raggiun-gere l’eccellenza nei suoi prodotti. Protagonisti di questa interessante iniziativa qualche mese faun primo gruppo di clienti che non si sono limitati a visitare lostabilimento, ma hanno seguito e partecipato al montaggio delproprio veicolo di cui erano in attesa della consegna. L’idea elaborata dal Direttore dello stabilimento Marco Zaninelli edal suo staff, insieme ai colleghi di Marketing e Prodotto, coniugal’esigenza di avvicinare l’utilizzatore finale al costruttore - in que-

sto caso Iveco - per uno scam-bio prezioso di informazioni. Il cliente, ricevendo l’invito, puòquindi seguire il suo ECODAILYprima della consegna parteci-pando ad alcune attività di fab-bricazione. Infatti è chiamato a

svolgere controlli e verifiche, testando la qualità sul processo pro-duttivo insieme agli addetti, condividendo necessità e aspettative,dando perciò allo stabilimento in maniera rapida e immediata unadiretta visione delle sue necessità che sono poi quelle del mercato.Un momento particolarmente emozionale di questo progetto riguarda la stampigliatura della matricola del proprio veicolo sul tela-io direttamente sulla linea di montaggio: da quel momento il telaio viene abbinato univocamente all’ordine. Lo stabilimento di Suzzara occupa una superficie di oltre 530 mila mq, dei quali quasi 120 mila coperti, e ha una capacità produttiva di220 veicoli al giorno, nel complesso i dipendenti sono circa 1.730, dei quali il 91% operai. L’insediamento industriale vanta una lungastoria, infatti l’inizio dell’attività risale al 1878 con le “Officine F. Casali e Figli” che fino agli anno Trenta hanno gestito la produzione e ripa-razione di macchine agricole. È del 1936 l’acquisizione da parte di OM che lo trasformò in carrozzeria per camion e bus; dal 1957 quivennero prodotti i furgoni 600 e 900 della gamma Fiat e, dal 1978, è stato destinato alla produzione dell’Iveco Daily, oggi ECODAILY. Nell’osservare l’intero processo di lavorazione i clienti sono rimasti impressionati dall’attenzione e cura riposta in ogni operazio-ne e hanno avuto l’opportunità di partecipare anche a qualche fase di processo produttivo. Molto interesse hanno suscitato iQuality Gate, che hanno il compito di intercettare i difetti per evitare che le “non-conformità” del prodotto arrivino al cliente fina-le oppure generino disagi ai processi a valle. La totalità dei veicoli sono infatti controllati dal punto di vista estetistico e funziona-le attraverso l’elenco di potenziali difetti nei Quality Gate distribuiti lungo la catena produttiva. Il tutto nel pieno rispetto dell’assun-

to del WCM per cui a un pro-cesso produttivo di eccellen-za corrisponde un prodotto dieccellenza. Un concetto chealla fine del tour i clienti ave-vano perfettamente assimila-to: l’iniziativa “My ECODAILY”ha centrato nel segno.

IL PROGETTO “MY ECODAILY” A SUZZARA

focus<WORLD CLASS MANUFACTURING

Qui a fianco, Marco Zaninelli, Direttore dello stabilimentoIveco di Suzzara. Sopra,un’immagine della linea di montaggio e una fase della visita dei clientinell’ambito dell’iniziativa“My ECODAILY”

Dopo la delibera finale il veicolo è pronto per raggiungere le Concessionarie ed essere consegnatoal cliente finale

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quale Iveco era il main spon-sor, non poteva poi riservareepilogo migliore, sul podio inostri due piloti, Valentino eJorge, con al centro CaseyStoner che in Australia ètestimonial di Iveco. Per celebrare la tripla vittoriadel Fiat Yamaha Team è statoanche ideato un annunciopubblicitario specifico pianifi-cato in ottobre e novembresui principali quotidiani spor-tivi in Italia, Francia e Spagna.Un podio composto da unoschieramento di tre Stralis e,sul tetto di quello al centro, cisono i due piloti Jorge eValentino protagonisti dellavittoria delle tre corone mon-diali piloti/team/costruttori.Lo slogan è “primi alla par-tenza, primi al traguardo”, asottolineare come grazie allaefficienza e puntualità deinostri 19 Stralis e 5 Ecodaily,che hanno accompagnato il Fiat Yamaha Team e l’intero “cir-cus” del MotoGP, lo spettacolo non avrebbe potuto neppureiniziare e come siamo stati capaci di primeggiare anche sottola bandiera a scacchi sulla linea d’arrivo.

C&S. Quale ritorno mediatico si è avuto dalla stagioneMotoGP di Iveco? Monacelli. I riscontri sono stati ottimi e perfettamente inlinea alle previsioni che davano una media di 28 milioni ditelespettatori per ogni Gran Premio. Di particolare rilievosono però alcuni picchi che si sono registrati in occasione,per esempio, della gara d’apertura in Qatar in aprile e diquella di Misano in settembre dove eravamo presentianche con tre curve “griffate” Iveco. Due chiari indicatori dicome i nostri testimonial, Rossi e Lorenzo, abbiano saputocatalizzare l’attenzione un po’ in tutto il mondo. Un impor-tante segnale dell’attenzione e passione con cui è seguitaquesta disciplina.A questo si devono aggiungere i tanti consensi raccolti tra iclienti Iveco che abbiamo incontrato sui campi di gara. Unaspetto delle nostre sponsorizzazioni è infatti quello di coin-volgerli attraverso i concorsi e blog sul web o incontrandolidirettamente in pista, così da far vivere loro l’atmosfera delpaddock, avere la possibilità di visitare l’interno dei box,incontrare da vicino i piloti, fare un giro della pista sulla safetycar o far vivere il brivido della partenza direttamente dalmuretto. Un’emozione davvero unica ed irripetibile.

C&S. Iveco grazie all’accordo con l’Or ganizzatore ha movi-mentato l’intero Circus della MotoGP, si pensa di proseguiresu questa strada anche il prossimo anno?Monacelli. Sarà un’e sperienza che ripeteremo e, anzi, poten-zieremo. Già quest’anno chi ha passeggiato per il paddock eguardato i camion dei team, non solo di Moto GP ma anche

Moto2 e 125, avrà notato un’alta presenza di Stralis e, più ingenerale, di veicoli Iveco. È il frutto di un accordo con laDorna, l’organizzatore del Motomondiale, che ci ha permessodi prendere contatto con tutti i team e offrire loro l’esperienzae l’affidabilità Iveco per rispondere alle esigenze di trasporto.Questo ha fatto sì che molti team utilizzassero i nostri veicoli.E speriamo che siano molti di più il prossimo anno. Una frutti-fera collaborazione con la Dorna che si ripeterà anche nel2011, come ho detto prima, non solo con la fornitura di Stralised ECODAILY con cui si movimenta tutta la macchina organiz-zativa, ma anche con la presenza pubblicitaria di Iveco in setteGran Premi, tra i quali quello dell’Australia che ci vedrà per laterza volta “title sponsor”.

C&S. L’incontro degli All Blacks con Valentino Rossi e JorgeLorenzo in Australia ha gemellato le sponsorship Iveco, comesi è svolto?Monacelli. Tutto è nato da un meeting a Torino tra FrancoMiniero, Senior Vice President Iveco Sales & Marketing, eSteve Tew, CEO degli All Blacks. Verificata la passione per glisport motoristici dei nazionali neozelandesi, si è pensato aquesto evento durante il quale i due giocatori Jeremo Kainoe Corey Jane si sono presentati con la mitica maglietta “tuttanera” della squadra con i numero 46 e 99 dei due piloti stam-pati sul dorso. È stato un incontro molto cordiale e i pilotiJorge e Valentino hanno ricambiato con la camicia ufficialedel team; questo simbolico “scambio delle maglie” targatoIveco ha avuto un clamore mediatico in tutto il mondo, supe-riore a ogni aspettativa.

C&S. A proposito di rugby, l’anno prossimo proprio in NuovaZelanda sono in programma i Campionati del mondo e gli AllBlacks sono i grandi favoriti, sarà la volta buona?Monacelli. È vero, paradossalmente la Nazionale neozelan-

sport<INTERVISTA A MARCO MONACELLI, IVECO BRAND COMMUNICATION & ADVERTISING DIRECTOR

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L’incontro tra i due All Blacks Jeremo Kaino (a sinistra) e Corey Jane (a destra) con il neo campione del mondo Jorge Lorenzo che, nella pagina qui a fianco, vediamo sfrecciare sul traguardo della gara australiana

UN ANNOINDIMENTICABILE

MotoGP, Fiat Yamaha Team, All Blacks, Ferrari F1, Nazionale

di Basket. Esiste un denominatorecomune a queste sponsorship,non solo i successi ma anche

la coerenza di fondo nella strategia di comunicazione Iveco. Ne parliamo

con Marco Monacelli, Iveco BrandCommunication & Advertising Director

di Alberto Mondinelli

Un anno da ricordare il 2010: JorgeLorenzo e il Fiat Yamaha Team in MotoGPe gli All Blacks nel rugby si sono coperti digloria. La Ferrari in Formula 1 e laNazionale italiana di Basket hanno messo asegno una stagione sportiva ad altissimilivelli. Eppure non sono solo le vittorie, per

quanto entusiasmanti, a far archiviare con un bel segno posi-tivo l’anno sportivo di Iveco, ma il successo di una strategiache attraverso le performance sportive ha voluto esaltare eribadire i valori che sono propri di Iveco e del suo Brand.«La base di partenza della nostra strategia di comunicazionee di legame con lo sport restano i nostri valori - confermaMarco Monacelli, Iveco Brand Communication & AdvertisingDirector -. Ovvero: determinazione, affidabilità, performancee spirito di squadra, quelli enunciati tre anni fa al momentodella nostra partnership con gli All Blacks. Li abbiamo poitrasferiti e riassunti nel concetto di “energia positiva”, ovve-ro “Transport is Energy”, il nostro pay-off attuale. La stessaenergia che anima tutta Iveco: dalla nascita di un nuovo pro-getto alla costruzione del singolo veicolo, dall’assistenza ainostri clienti sulle strade del mondo fino alla comunicazionenella quale le sponsorizzazioni sportive rivestono un ruolofondamentale».

C&S. MotoGP, il Gran Premio d’Australia ha consacrato unastagione trionfale per Iveco e il Fiat Yamaha Team, si posso-no fare dei bilanci?Monacelli. Per citare José Mourinho potremmo dire “TreTituli”. Infatti il Fiat Yamaha Team ha collezionato tutte le trevittorie assolute che si assegnavano quest’anno in MotoGP:Jorge Lorenzo è Campione del mondo piloti, il Team ha vintola classifica a squadre e la Yamaha il titolo costruttori. Nonera possibile pretendere di più. Il Gran Premio d’Australia, nel

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dese non ha raccolto ai Mondiali i successi che la sua famae le sue capacità avrebbero meritato. Ma nel 2011 arrive-ranno all’importante appuntamento dopo un 2010 straordi-nario, durante il quale hanno conquistato il “Tri Nations”contro Australia e Sudafrica e le “International Series” con-tro Galles e Irlanda; risultati che li hanno proiettati al primoposto nel world ranking con un punteggio di 94,77 punti,seguiti dall’Australia con 85,56 punti. Iveco sarà al loro fian-co a settembre del prossimo anno quando cercheranno disfatare la tradizione.

sport<FIAT YAMAHA TEAM

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sport<INTERVISTA A MARCO MONACELLI, IVECO BRAND COMMUNICATION & ADVERTISING DIRECTOR

Un interessante viaggio in occasione del Gran Premio di MotoGP di San Marino per scoprire il “dietro le quinte” nell’organizzazionedel Fiat Yamaha Team di Alberto Mondinelli

LOGISTICAVINCENTE

GLI ALTRI STRALIS DELLA MOTOGP

DUCATI TEAM PRAMAC RACING (DUCATI) PAGINAS AMARILLAS ASPAR (DUCATI)

INTERWETTEN HONDA DORNA DUNLOP

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Da sinistra: Shigeto Kitagawa e Marco Riva, rispettivamente Presidente e General Manager di Yamaha Motor Racing. Sopra, Lo Stralis del Fiat Yamaha Team all’ingresso dell’autodromo Santamonica di Misano

C&S. Con Ferrari F1 si è privilegiata la partnership tecnica, un po’del merito delle performance di Alonso e Massa è quindi anchedi Iveco?Monacelli. Con Ferrari F1 siamo Official Supplier, pratica-mente tutto quanto si muove della complessa macchina orga-nizzativa del team di Formula 1 più amato e più vincente almondo è mossa da Iveco. Da Stralis a ECODAILY passando per Eurocargo, senzadimenticare il bus Irisbus, tutto il team che ha sfiorato la con-quista del Campionato mondiale piloti 2010 usa veicoli Iveco.Un motivo di grande orgoglio.

C&S. Anche la Nazionale italiana di Basket ha centrato i suoi obiettivi?Monacelli. La Nazionale di Basket è riuscita a qualificarsi perla fase finale degli Europei in programma in Lituania nel2011, passo obbligato per poi accedere alle Olimpiadi diLondra del 2012. È un eccellente risultato che conferma lacrescita della nostra squadra, anche in questo caso una spon-sorizzazione che ci ripaga della fiducia accordata.

C&S. Tanti sport, tanti successi, cosa li lega fra loro? Monacelli. Come dicevamo all’inizio, c’è un unico grandedenominatore comune, ovvero l’energia. Energia che è poi larisultante dei valori di Iveco, gli stessi che animano gli AllBlacks così come Valentino Rossi e Jorge Lorenzo, FernandoAlonso e i cestisti della Nazionale italiana di Basket. Quando affermiamo che “dietro una grande squadra c’è sempre unagrande energia” non diciamo solo una frase ad effetto, ma esprimia-mo una nostra profonda convinzione. I successi commerciali di Ivecoe quelli sportivi dei nostri team ne sono la migliore conferma.

L’appuntamentoè a Gerno diLesmo, a duepas si dall’auto-dromo di Mon -za, dove laYamaha Motor

ha la più importante sede euro-pea della sua articolata organiz-zazione. Qui infatti trovano spa-zio in un moderno insediamen-to tre diverse aziende: laYamaha Italia, che cura la com-mercializzazione e assistenzadelle moto giapponesi nel no -stro Paese, un importante re -parto ricerche e sviluppo lega-to alle moto di serie e infine,quello che più ci interessa, lasede della Yamaha MotorRacing Srl, la squadra corseche fa correre, e vincere, sututti i circuiti del mondo Va -lentino Rossi e Jorge Lorenzo.

INCONTRO CON IL MANAGEMENT YAMAHA MOTOR RACINGAd accoglierci Marco Riva, General Manager di Yamaha MotorRacing Srl, e Shigeto Kitagawa, il Presidente, oltre che respon-sabile in Giappone del Reparto Engineering, dove vengono svi-luppate le moto da competizione e le loro evoluzioni.Approfittiamo proprio della sua presenza per toglierci subitouna curiosità: perché la Yamaha ha scelto l’Italia come sede delsuo reparto corse?«Tutto nasce nel 1995 quando qui a Gerno di Lesmo venneaffiancato alla filiale italiana di Yamaha il reparto che dovevaseguire le moto impegnate nel Campionato Superbike (ilMondiale riservato alle moto derivate dalla serie, ndr) - spiegaShigeto Kitagawa -. Poi è arrivato Valentino Rossi che ha datoal team una forte caratterizzazione italiana e così, quando nel2002 è iniziata l’era delle quattro tempi e la classe 500 haceduto il passo alla MotoGP, abbiamo deciso di spostare

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ENTUSIASTI DI STRALISIl “truck 1”, quello che solitamente trasporta le moto, è condottoda Paolo Giannotta, mentre il “truck 2” è guidato da ValentinoMazzara. Entrambi vantano un lungo trascorso in ambito agoni-stico e la loro esperienza è uno speciale mix tra abilità di guidae capacità di amalgamarsi con il resto del team dove vanno acostituire preziose “risorse jolly” pronte a supportare l’operativitàdelle squadre di meccanici o di quelle dell’hospitality durante igiorni delle gare.«La partenza è fissata in base alla distanza dell’autodromo - spiegaGiannotta -, quando ci sono gare in due week-end consecutiviimbarchiamo i ricambi per entrambe. Viaggiamo sempre da soli,rispettando al secondo i limiti degli orari di guida e semmai partia-mo il giorno prima, tenendo ampi margini di sicurezza sui tempi diviaggio. L’obiettivo è quello di raggiungere l’autodromo il martedìsera e la mattina seguente dare inizio al montaggio dei box e deglistand di servizio al team agonistico, come già detto l’hospitality ciprecede sempre ed è già pronta dal mercoledì. Il box deve esse-re finito per il giovedì, giornata nella quale di solito arrivano i piloti,e operativo dal venerdì quando ci sono le prove libere. Poi ladomenica sera si smonta tutto e, a seconda dei diversi programmi,si parte la sera stessa o la mattina dopo».«Generalmente la giornata di martedì è dedicata al viaggio - pro-segue Mazzara -, il mercoledì con tutto il team (compresi i mec-canici di pista) si montano le strutture e poi, mentre i meccanicidispongono le loro attrezzature, noi laviamo i camion che devo-no essere sempre lustri. Durante i giorni delle prove e della garasvolgiamo una sorta di funzione jolly, se ci sono delle emergen-ze e delle incombenze dell’ultimo momento dobbiamo esseresempre disponibili».Inevitabile una domanda sul rapporto con Stralis. «È la seconda sta-gione che utilizziamo il pesante stradale Iveco - spiegano entram-bi - e lo abbiamo subito trovato un eccellente camion, sia per ilgeneroso motore sia per il comfort della cabina. Non siamo dei“macinatori” di chilometri, al massimo ne percorriamo 20 mila astagione, ma è necessario essere sempre puntuali ad ogni appun-tamento e l’affidabilità di Stralis è una garanzia, mai un inconvenien-te, neppure di quelli banali che ogni tanto possono capitare. E poiè sicuramente uno dei più belli e, con la livrea Fiat Yamaha, è il piùammirato. Del resto Fiat Yamaha Team affida ai suoi Stralis un cari-co molto prezioso così come tanti autotrasportatori, nel loro lavo-ro di tutti i giorni, affidano quotidianamente merciper loro non meno importanti ai veicoli Iveco».Una vettura ci supera salutandoci dal finestrino,una scena consueta, la popolarità di ValentinoRossi è universale e non certo limitata alla solaItalia, ma gli autisti ci raccontano che era lo stes-so nei quattro appuntamenti di MotoGP inSpagna per Jorge Lorenzo. Però qui stiamoandando a casa sua in Romagna e il tifo è anco-ra più pressante, ce ne accorgiamo alla primasosta all’autogrill. A curiosare attorno ai veicolisono gli autisti degli altri camion. Nell’autogrill, do -ve gli autisti nella divisa del team sono subito rico-noscibili, la scena si ripete. Le dimostrazioni di en -tusiasmo aumentano man mano ci avviciniamoall’autodromo e anche la mattina seguente tuttele attenzioni sono per il team di Valentino Rossi eJorge Lorenzo. Un camion più vincente delloStralis blu e bianco è davvero difficile trovarlo.

otto - spiega Marco Riva -, iquattro dedicati all’hospitalitysono già a Misano e mentreparliamo gli addetti hanno ini-ziato a montare la strutturache si compone di due semiri-morchi accoppiati, collegati traloro dall’hospitality propria-mente detta: un trailer contie-ne la cucina, l’altro gli uffici dirappresentanza, le sale riunio-ne dell’ufficio stampa e dellostaff direzionale. Il terzo bilicocontiene tutte le attrezzaturenecessarie, compreso unmuletto per spostarle e met-terle in opera, anche il quartoveicolo, un carro tre assi, èdedicato al loro trasporto.

Quest’ultimo è soprannominato “Ercolino” perché è l’unico inuso tutto l’anno: d’inverno è utilizzato per spostare tutto quelloche deve essere sottoposto a manutenzione. Tutti i veicoli sonoStralis Active Space con motori da 450 o 500 CV, le potenzeconsiderate ottimali per l’uso richiesto, infatti il più pesante nonraggiunge le 32 t di MTT. Sono tutti Euro 5 perché l’attenzioneall’ambiente, come già detto, è un nostro riferimento continuo esono dotati di kit di primo intervento in caso di “sversamento” diliquidi inquinanti, anche se non si tratta di trasporti in ADR».Gli altri quattro veicoli sono invece quelli con i quali viaggere-mo: due hanno i colori del Fiat Yamaha Team e solitamente tra-sportano le moto e le strutture dei box trasformandosi poi sulcampo di gara in officina e magazzino ricambi, con uno spazioper gli uffici privati dei due piloti e degli ingegneri di pista; si trat-ta in pratica di quelli che sono subito alle spalle del box. Gli altridue hanno invece il colore blu di Yamaha Motor Racing e traspor-tano i motori di scorta e i ricambi anche per il team satellite Tech3, anche in questo caso sui semirimorchi trovano posto gli uffi-ci per il management. È proprio con questi quattro veicoli checi accingiamo a partire alla volta di Misano.Prima di avviarci ancora qualche numero per spiegare quantosia complessa la macchina logistica che si muove attorno a unGran Premio di MotoGP. «Le hospitality non prendono partealle trasferte extraeuropee e questo riduce considerevolmen-te il numero delle merci movimentate - spiega Marco Riva -,però i tre cargo che stanno atterrando da Indianapolis porta-no complessivamente 600 casse di materiale per un totale di180 tonnellate, di queste 50 casse e circa 12 tonnellate sonodel Fiat Yamaha Team. A ciò si devono aggiungere le attrez-zature delle tv, altre 50 tonnellate, e 23 tonnellate legate allastruttura dell’organizzatore e infine sette tonnellate per leattrezzature di cronometraggio. Nelle trasferte europee tuttoquesto materiale si muove su camion e le casse trovano postoall’interno dei semirimorchi».Da ricordare, come riassunto fotograficamente nel box, che siavvalgono di trattori Stralis (ma anche di vari Eurocargo ed ECO-DAILY), per restare nell’ambito della MotoGP, anche il teamDucati ufficiale e due “satelliti” Pramac Racing e PaginasAmarillas Aspar, poi la struttura organizzativa della Dorna e ilteam Interwetten Honda. Ma sono Stralis anche i veicoli dellaDunlop, fornitore dei pneumatici della Moto2.

dall’Olanda in Italia la sede del team ufficiale. Nel 2005 abbia-mo trasferito anche tutto il management e nel 2008 abbiamorealizzato questo nuovo edificio perfettamente funzionale allenostre esigenze. A Gerno di Lesmo c’è tutto quello che serveper assistere durante la stagione le due moto del team ufficia-le, ma è anche il riferimento della Yamaha Motor Racing inEuropa, quindi pure della squadra Superbike e per il teamsatellite francese Tech 3 che fa correre in MotoGP gli statuni-tensi Ben Spies e Colin Edwards. Lo sviluppo dei nuovi prototi-pi e delle evoluzioni che vengono usate durante la stagioneavviene in Giappone, ma è in Italia che sono montate sullemoto, è qui che se ne verifica la validità e sono suggerite even-tuali modifiche. Siamo strutturati con un’officina dove si seguela manutenzione dei motori (ogni pilota ne ha a disposizione seiper tutta la stagione, ndr) e un’altra dove vengono allestite lemoto (due per pilota, ndr). C’è anche il grande capannone dovesi trovano gli Stralis con i loro semirimorchi, in totale sette bili-ci e un carro tre assi che assicurano tutta la logistica del teamFiat Yamaha e della Yamaha Racing. Da notare la grande attenzione che riserviamo alla sicurezza eall’ambiente: da un anno siamo certificati ISO 14000, traguardoraggiunto attraverso un rigoroso sistema di gestione, soprattut-to dei materiali più pericolosi come gli oli e le benzine speciali;inoltre i veicoli sono verniciati ad acqua e da quest’anno gliscooter Yamaha di serie sono riciclabili per oltre il 70%. Perquanto riguarda la sicurezza oltre a far rigorosamente rispettarei turni di riposo ai nostri autisti anche nelle trasferte più “tirate”,i responsabili del montaggio della hospitality, che prevede dilavorare ad altezze di oltre sei metri con elementi di dimensionie pesi notevoli, indossano sempre i caschi protettivi».

LA LOGISTICA: UNA MACCHINA PERFETTAVediamo da vicino come si muove una complessa macchinaorganizzativa quale è sicuramente un team di MotoGp.L’intervista si svolge alla vigilia del GP di Misano, per la precisio-ne il martedì prima della gara, solo due giorni dopo quello sta-tunitense di Indianapolis. Quindi i veicoli viaggiano praticamen-te vuoti perché le casse con il materiale e le moto stanno con-temporaneamente atterrando all’aeroporto di Bologna con treBoeing 747 Cargo provenienti dagli Stati Uniti.«Come dicevamo i camion al servizio della nostra struttura sono

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sport<FIAT YAMAHA TEAM

Alcune fasi dell’allestimento: in alto, il montaggio dell’hospitalitynel paddock, e qui le casse con cui viaggiano moto e ricambi,oltre a tutta la struttura del box

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customer service<

Itempi cambiano, le esigenze mutano ele aziende si allineano alle richieste delmercato. Il successo di un’azienda èindissolubilmente legato alla capacità dicapire cosa succede nel mondo e offri-re una soluzione per le nuove necessi-tà. E proprio dalla rete di assistenza e

dai mercati è arrivato il primo segnale che itempi stavano cambiando e che i clienti eranoalla ricerca di soluzioni più flessibili e specifi-che per la gestione dei propri veicoli. Tuttoquesto ha portato alla nascita di ELEMENTS, ilnuovo modo di definire i programmi di assi-stenza personalizzati della Customer ServiceIveco. Non si è semplicemente “rinominato” unostrumento già noto, si tratta di una vera e pro-pria rivoluzione nel proporre i servizi assisten-ziali. Infatti, quando Customer Service Iveco hacominciato a sviluppare ELEMENTS si è postatre obiettivi: definire sotto un unico brandeuropeo tutti i programmi di assistenza perso-nalizzati presenti nei diversi Paesi, proporre lapiù ampia modularità e flessibilità nell’offerta eporre le basi per un progetto dinamico che inprospettiva si potrà migliorare e perfezionareper consolidarlo quale importante strumentodi supporto alla vendita e di fidelizzazione. ELEMENTS introduce un nuovo modo di offri-re i differenti servizi proponendo soluzioni adhoc per chi utilizza i veicoli Iveco. Inoltre, sitratta di un prodotto garantito che certifica lacompetenza e la professionalità della ReteIveco nonché la qualità dei materiali utilizzatidurante gli interventi di assistenza; in perfettostile Origin 100% Iveco, il brand che promuo-ve l’utilizzo dei ricambi originali. Soluzioni che

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ELEMENTSL’ASSISTENZAPERSONALIZZATA

seguono la vita del veicolo sostenendone ilvalore nel tempo.ELEMENTS nasce quindi dalla continuità tral’esperienza e la professionalità con cui Ivecocostruisce i suoi veicoli e quella con cui con-sente ai propri clienti di mantenerli sempre inperfetta efficienza garantendo loro una lungadurata. Flessibilità, trasparenza, competenza esicurezza sono gli elementi per minimizzare icosti di gestione e sostenere il valore del vei-colo a lungo nel tempo. Partendo da questipresupposti ELEMENTS è in grado si soddisfa-re ogni esigenza per viaggiare sempre serenie rafforza la relazione di fiducia tra Iveco e ipropri clienti, nonché la perfetta sinergia tra larete di vendita e quella di assistenza.Per offrire la più ampia modularità e flessibilitànell’offerta di programmi di assistenza, ELE-MENTS per il mercato italiano si articola in trecontratti di Manutenzione e Riparazione denomi-nati Standard, Driveline e Fast, a cui si aggiungel’estensione della garanzia, che danno vita adaltrettanti contratti di manutenzione e riparazionedel veicolo. Scegliendo il programma di assisten-za più adatto alle proprie esigenze di trasporto ilcliente ha così l’opportunità di ottimizzare i tempidi fermo macchina, avere un veicolo che duranel tempo conoscendo in anticipo i costi di assi-stenza, senza nessuna spesa imprevista.

PROGRAMMA FASTDa “fast” ovvero veloce. In questo caso ci si limi-ta ai controlli di prima necessità stagionali eannuali. Quindi all’esecuzione della manuten-zione programmata che comprende l’esecuzio-ne di tutte le operazioni previste nel libretto“uso e manutenzione”. Questo programma nonprevede coperture addizionali.

PROGRAMMA STANDARDQuesta soluzione prevede tutti gli interventi dimanutenzione programmata e riparazione delveicolo. Infatti, il servizio comprende, per quantoriguarda la manutenzione, tutte le operazioni pre-viste nel libretto “uso e manutenzione”; le ripara-zioni riguardano la sostituzione dei materiali usu-rati come frizioni, ammortizzatori e pastiglie freni;interventi sulla driveline (motore, iniezione, cam-bio, albero di trasmissione, ponti, ecc.); tutti glialtri interventi di riparazione previsti dal modulocontrattuale; infine, le coperture addizionali com-prendono l’ANS 24h (acronimo di AssistanceNon Stop, ndr) e, come opzionali, traini, batterie,copertura internazionale, rabbocchi e lampadine.

PROGRAMMA DRIVELINEQuesta soluzione si concentra su tutti gli inter-venti di manutenzione programmata e ripara-zione specifici della catena cinematica. Anchein questo caso per la manutenzione ordinaria

sono comprese tutte le operazioni previste nellibretto “uso e manutenzione” e, per la driveli-ne, le riparazioni su motore, iniezione, cambio,albero di trasmissione e ponti.Le coperture addizionali ricalcano lo schemadel programma Standard: ANS 24h compre-so, traini, copertura internazionale e rabbocchioptional.

ESTENSIONE DI GARANZIAL’estensione della garanzia prevede il prolunga-mento della garanzia contrattuale, ovvero tutte leriparazioni dovute per un accertato difetto delmateriale. L’estensione può riguardare la sola dri-veline (le riparazioni su motore, iniezione, cam-bio, albero di trasmissione e ponti) oppure tutto ilveicolo (estensione totale). Il programma com-prende anche l’ANS 24h e traini, in caso diestensione totale, anche le batterie. Grazie aquesta articolata offerta, ELEMENTS è in grado disoddisfare realmente ogni esigenza per viaggia-re sempre sereni e punta a rafforzare ulterior-mente la relazione di fiducia tra Iveco e il cliente.

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l’ultimo periodo si è ulteriormente rafforzato alla luce dellarapidità ed efficacia delle loro proposte. La nostra flotta sicompone per l’80% di veicoli Iveco ed è comprensibile quan-to sia determinante avere con il nostro principale fornitore unrapporto completo a 360°. Iveco Capital è quindi divenuta perla nostra azienda un elemento fondamentale in questo circui-to virtuoso di attività perché i servizi finanziari sono frequente-mente una discriminante fondamentale nella scelta finale d’ac-quisto. Con Iveco Capital possiamo contare su un rapporto difiducia e sul supporto del loro personale sul territorio: conl’Area Manager Marco Bassi e il Responsabile flotte DavideBeretta c’è un contatto continuo. Un confronto che ci permet-te di avere soluzioni costruite espressamente per le nostreesigenze e risposte rapide e chiare. Generalmente per l’acquisto dei nostri veicoli utilizziamola formula leasing a 48 mesi, che è quella ottimale per lenostre esigenze. Ma ogni trattativa ha una propria storiae, lo ribadisco, il fatto di avere come riferimenti delle per-sone estremamente professionali e disponibili è di gran-de aiuto alla rapida definizione di tutte le variabili».«Sempre più spesso i clienti, dando per scontata la qualità delveicolo, individuano proprio nel servizio finanziario la discrimi-nante della scelta - spiega Claudio Zanframundo, Sales &Marketing Manager di Iveco Capital -. È per questo che allabontà dei servizi finanziari proposti diventa fondamentaleabbinare la capacità di confezionare un servizio “su misura”per ogni cliente. L’esempio di Daniele Cappio è sintomatico diun’esigenza generalizzata: quando si pianifica un investimen-to, la fase di definizione degli aspetti finanziari è solitamentequella conclusiva e diventa quindi determinante per la buonachiusura della trattativa e la soddisfazione del cliente. Per que-sto Iveco Capital è strutturata con una rete di Area managerche “vivono” la trattativa al fianco del cliente diventando untramite fondamentale tra l’azienda e l’autotrasportatore. I puntidi forza dell’offerta di Iveco Capital sono proprio questi: pro-dotti finanziari costruiti sulle esigenze dei clienti e una rete dipersone sul territorio che li sanno modellare soddisfando leloro specifiche richieste».

iveco capital<

Dal 1978 i camion della Cappio attraversanotutte le strade d’Europa al servizio dei propriclienti. Una flotta composta da 150 trattoripesanti stradali e 250 semirimorchi di variatipologia per rispondere a tutte le esigenzedi trasporto, mentre un settore specifico sioccupa di trasporti eccezionali. Tutti i veicoli

sono dotati di sistemi di localizzazione satellitari per garantirela sicurezza delle merci trasportate e la totale rintracciabilità.La Cappio si occupa anche della gestione logistica: la sededi San Giorgio Canavese (To) è la piattaforma distributivadove sono gestite le spedizioni, ma anche dove vengonoorganizzate navette quotidiane per collegare i vari siti pro-duttivi e quindi stoccare il prodotto finito in attesa di istru-zioni dai clienti per procedere all’inoltro verso la destina-zione finale.Oltre alla sede operativa di San Giorgio Canavese, ad Aosta,all’interno della Cogne Acciai speciali, Cappio gestisce unodei più grandi stock di acciaio in Europa. Sono attive anchealtre sedi a Ozegna, in provincia di Torino, Milano, OlgiateOlona (Va), Pontirolo Nuovo (Bg) e Sestri Levante (Ge).«Siamo una realtà molto diversificata e proprio per il nostrodinamismo abbiamo bisogno di una gestione finanziaria velocee pratica - spiega l’Amministratore Unico Daniele Cappio -. ConIveco Capital esiste un rapporto consolidato da anni che nel-

FINANZIAMENTISU MISURA

Con Claudio Zanframundo, Sales & Marketing Manager di

Iveco Capital, abbiamo incontratoDaniele Cappio, Amministratore

Unico della Cappio Trasporti

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Nella pagina a fianco, Claudio Zanframundo, Sales & Marketing Manager di Iveco Capital e un’immagine della flotta Cappio Trasporti. Qui sopra, da sinistra: Davide Beretta, Responsabile flotte di Iveco Capital, Daniele Cappio e Marco Bassi, Area manager di Iveco Capital

Una gamma di prodotti e servizi completa e flessibile fa diIveco Capital la migliore risposta alle esigenze di mobilità. Iprodotti finanziari di Iveco Capital possono essere integraticon servizi assicurativi convenienti, affidabili ed innovativi.Iveco Capital dà l’opportunità di inserire nei suoi contratti lecoperture Incendio & Furto e Kasko.

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IL VENTODELL’EST

FRATELLI CANIL SPA

Puntando fin dal 1980 sui collegamenti con i Paesidell’Est europeo, la Canil ha costruito il suo futuroe quest’anno festeggia il trentesimo anniversariodi attività

espansioni. Certo alla fine del 2008 abbiamoregistrato un rallentamento, ma già a metà del2009 si sono avuti i primi segnali di ripresa eoggi i nostri volumi sono tornati sui livelli pre-crisi. Possiamo affermare che il peggio è pas-sato e puntiamo di nuovo a crescere. Sicuramente concentrarci sul settore chimico èstata una scelta vincente, premiata anche per lacura che abbiamo sempre riposto nel servizio alcliente. Non poteva essere altrimenti, avendoscelto di trasportare prodotti molto delicati inaree altrettanto complesse per tutti i problemiche hanno caratterizzato il percorso versoun’economia di tipo Occidentale da parte delletante repubbliche ex-comuniste. Vorrei ricorda-re come siamo stati dei pionieri nell’utilizzo deisistemi satellitari, grazie a loro abbiamo potutomonitorare fin dagli anni Novanta il viaggio deinostri carichi e dare quindi delle garanzie ancheai committenti. Così, più recentemente, abbia-mo inaugurato l’impiego dell’intermodalità fer-roviaria su varie linee, la principale è laPiacenza-Bucarest: carichiamo i tank-containerin Italia e nostri veicoli li scaricano nei luoghi diarrivo. Il servizio è curato direttamente da noi;abbiamo una serie di piattaforme logistiche invari Paesi dell’Est con una consociata intera-mente controllata, la Fratelli Canil Sro, con sedea Bratislava, nella Repubblica Slovacca».

FEDELI A IVECOLa storia della Fratelli Canil è indissolubilmentelegata anche al marchio Iveco. Iveco era il camioncon cui Virginio Canil ha iniziato i primi viaggiall’Est e tutti i veicoli della flotta attuale sono Iveco.«Il legame con Iveco ha scandito tutta la nostrastoria - conferma Franco Canil -. Camion dopocamion è con loro che siamo cresciuti ed è conloro che abbiamo condiviso tutte le scelte sulle

Il pensiero non può che correre a VirginioCanil. È stato lui nel 1980 per primo acominciare a percorrere con il suocamion le rotte verso l‘Europa dell’Est. Aitempi il processo di democratizzazionedi quei Paesi stava muovendo i primipassi, le infrastrutture stradali erano pes-

sime e certamente a molti la scelta di Canilsarà sembrata un azzardo. I fatti invece glihanno dato ragione ed è purtroppo triste chealla vigilia del traguardo dei trent’anni di attivitàl’imprenditore trevigiano sia venuto a mancare.

LA SECONDA GENERAZIONEA raccogliere il testimone con rinnovato vigore,la medesima determinazione e una situazionesocio-politica certamente più aperta al businesssono stati i figli. Da tempo a fianco del padre inazienda ed entrambi nel Consiglio di amministra-zione, ma anche quotidianamente e operativa-mente in azienda. Franco si occupa di tutti gliaspetti commerciali e operativi, mentre la sorellaKatty segue l’amministrazione e le risorse umane,con grande attenzione alla formazione.«È da sei anni che entrambi abbiamo un ruolooperativo in azienda – spiega Franco Canil –e abbiamo seguito in prima persona i piùrecenti sviluppi dell’attività. Per la verità l’indi-rizzo dato da mio padre Virginio non ha maiavuto in questi anni sostanziali modifiche,siamo nati con il trasporto di prodotti chimiciliquidi, in ADR e normali, e abbiamo sviluppa-to questa nostra specializzazione. Nel tempoabbiamo affiancato al trasporto su gommal’intermodalità ferroviaria, tenendo fede tutta-via alla scelta che ci aveva caratterizzato findall’inizio: una netta prevalenza di rotte versoi Paesi dell’Est europeo, che ancora oggicostituiscono circa il 75% dei nostri traffici.Nel corso di questi trent’anni abbiamo conso-lidato rapporti con i più importanti gruppi chi-mici, tra cui molte multinazionali, e non abbia-mo mai sentito la necessità di allargare latipologia dei trasporti: la chimica industriale èil nostro unico ambito di intervento».Inevitabile un accenno alla recente crisi, per laCanil meno pesante che per tanti altri autotra-sportatori. «Nella nostra storia aziendale nonabbiamo mai avuto brucianti accelerazioni,anni boom – spiega Franco Canil -, siamo cre-sciuti anno dopo anno consolidando i traguar-di raggiunti e gettando le basi per nuove

soluzioni migliori perle nostre esigenze.Oggi abbiamo unaflotta di 100 trattori,tutti Stralis, e di circa200 semirimorchicon i quali effettuiamooltre 13 mila trasportiall’anno. Proprio recentemen-te abbiamo ordinatoaltri 20 nuovi StralisAT440S45T/P concambio automatizza-to ZF Eurotronic 2. È il modello che abbiamoindividuato come ottimale per le nostre esigen-ze: infatti la tara ridotta ci consente di sfruttaremeglio le potenzialità di carico delle nostrecisterne, inoltre il motore Cursor 10 da 450 CVè ben dimensionato per le rotte che percorria-mo. Il rapporto con la Rete Iveco è fondamenta-le anche per l’attenzione nell’assistenza che noirichiediamo dato il nostro business internaziona-le. All’estero, in particolare nei Paesi in cui ope-riamo maggiormente, è molto capillare e cigarantisce un servizio efficiente e di qualità». «La voglia di cercare nuovi mercati è comunquesempre viva, per il futuro pensiamo a nuovedestinazioni - conclude Franco Canil -. Già ades-so in Russia ci spingiamo molti chilometri oltreMosca e amplieremo queste tratte e poi puntia-mo sulla Turchia che rappresenta un mercato ingrande espansione e ci apre le porte al MedioOriente, senza però dimenticare il Nord Africache comincia a offrire interessanti opportunità. Iprogetti non mancano e la determinazione cheha caratterizzato i primi trent’anni della FratelliCanil è sempre la stessa, guardo quindi al futu-ro con molto ottimismo».

Nella pagina a fianco,a sinistra: Katty e FrancoCanil, AmministratoriDelegati della Fratelli Canil Spa,con lo Stralis che celebrai 30 anni dell’azienda.In alto, un’immaginedella flotta e, sotto,il primo camion Ivecodi Virginio Canil

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LA DINASTIADEL NOLEGGIOAll’inizio un’azienda familiare, poi un moderno business in franchising. La famiglia Morini da tre generazioni è legata al noleggio, soprattutto di veicoli commerciali

AUTONOLEGGI MORINI SRL

Correva il 1949 quando l’Autoservizi Morini diTorino, nella sede di via Cibrario, e il suo tito-lare Emilio Morini, autentico pioniere perquell’epoca, noleggiava una Fiat 1100 inoccasione di matrimoni, cerimonie e per turi-smo. Qualche anno dopo, tra il 1952 e il1953, venne inaugurato l’autonoleggio

senza autista con i modelli maggiormente in voga a queitempi, dalla Fiat 500 alla Fiat 1400. Ed è proprio allora cheEmilio Morini decise di noleggiare, oltre alle automobili, anchei furgoni, diventando un precursore per la seconda volta. Neglianni successivi i figli Alda e Antonio proseguirono l’attivitàpotenziando sempre di più il settore dei veicoli commerciali.La vera svolta avvenne però all’inizio degli anni 2000 ad opera

della terza generazione. Fabio Bigo, figlio di Alda, eAlessandro Morini, figlio di Antonio, cugini e coetanei, ebberola grande intuizione: sviluppare l’attività in franchising.

IL SUCCESSO DEL FRANCHISING«Nel 1999 abbiamo festeggiato i 50 anni di attività - raccontaFabio Bigo, uno dei giovani titolari a capo delle attività dell’azien-da - e poi, nel 2001, io e mio cugino Alessandro abbiamo fon-dato la Autonoleggi Morini Srl, che si è affiancata all’AutoserviziMorini, per aprire la nostra prima filiale diretta a Biella e gestirelo sviluppo in franchising. Nel 2002 è nata la prima struttura infranchising ad Alba, poi Bologna e, nel 2004, altre due filialidirette sono state inaugurate a Milano. Oggi la rete si componedi 24 sedi principali che si estendono fino a Roma, anche que-

st’ultima gestita direttamente.L’obiettivo che stiamo valu-tando è quello di estendercianche al Sud, dobbiamo indi-viduare aree dove il noleggiosia una necessità reale e tro-vare degli imprenditori partnerprofessionali fa cendo unaselezione molto accurata».Questi ultimi anni hanno sanci-to quindi una decisa sceltaverso il noleggio di veicoli pro-fessionali. «È sempre stata unanostra caratteristica e abbia-mo voluto renderla ancora piùmarcata - continua Fabio Bigo -.Così al fianco di furgoni gene-rici, abbiamo creato una flottadi veicoli con allestimenti spe-cifici come cassoni ribaltabili, casse di alluminio anche con lapedana idraulica, box coibentati frigoriferi. Siamo stati dei pionie-ri anche in questo ambito. Attualmente la nostra flotta è costitui-ta per il 60% da veicoli commerciali, dal Fiorino finoall’ECODAILY maxi volume, quasi mille mezzi dei quali circa lametà sono allestiti. Alla fine del 2011, con il programma cheabbiamo varato, Iveco costituirà circa il 30% del totale, i nostriclienti hanno dimostrato un alto grado di apprezzamento per lanuova gamma ECODAILY, soprattutto per affidabilità, manegge-volezza e robustezza. Ogni 24 mesi provvediamo alla sostituzione dei veicoli e quindiil turnover è molto rapido. Nelle nostre strutture eseguiamo illavaggio e la manutenzione di tutta la flotta e poi seguiamo conmolta attenzione la fase di consegna del veicolo al cliente conuna dettagliata descrizione delle sue caratteristiche e, in partico-lare, della metodologia di utilizzo dell’allestimento. Come si puòben immaginare noleggiare un mezzo da lavoro implica respon-sabilità e attenzioni ben differenti da un semplice furgone o unavettura. Così la nostra clientela è costituita prevalentemente daaziende e anche questo richiede maggiore professionalità nelcontatto e nella gestione del rapporto».«La nostra offerta è molto diversificata - spiega Fabio Bigo -:dal noleggio di un solo giorno a quello su tempi più lunghi,anche attivando una sorta di abbonamento, che noi chiamia-mo “plurimensile”, dove il cliente può scegliere di volta involta il veicolo che meglio risponde alle sue esigenze. Perun’azienda è importante poter avere sempre la volumetria

corretta o l’attrezzatura necessaria per un particolare lavoro.Un altro aspetto che curiamo con grande attenzione è l’assi-stenza. Poter contare su una rete professionale come quellaIveco è determinante perché abbiamo la costante certezza diuna risposta tempestiva a ogni nostra eventuale necessità. Perquesto i nostri veicoli sono tutti coperti dai contratti di manu-tenzione programmata».

UNA FORNITURA IMPORTANTEProprio recentemente è stato sottoscritto con Iveco un contrat-to per la fornitura in due anni di oltre 140 ECODAILY 35C11,tutti cabinati a ruote gemellate dotati di motore 2,3 litri da 106CV. Una ventina sono dotati di box isotermico e gruppo frigori-fero, con porta laterale per la distribuzione di prodotti alimenta-ri, realizzato dalla AC Plast Robbiese Srl di Robbio Lomellina (Pv).Il resto del lotto è allestito dalla Onnicar Srl di Corneliano d’Alba(Cn), dal 1979 specializzata nella lavorazione della lega leggera.«La nostra fornitura prevede diversi tipi di allestimento - spiegaLaura Francone, Amministratore Delegato della Onnicar Srl -, 60veicoli sono dotati di furgonatura di 18 o 20 mc con o senzasponda idraulica, mentre altri 60 sono allestiti con ribaltabile tri-laterale, sia su modelli a cabina singola sia a cabina doppia. Tuttii nostri allestimenti sono realizzati in lega leggera così da conte-nere la tara e garantire al cliente una portata superiore. Quellacon la Morini Rent è una collaborazione storica, resa ancora piùstretta dal comune apprezzamento per i veicoli Iveco che datempo costituiscono per entrambi un partner insostituibile».

Qui, da destra:Fabio Bigo,Amministratore Delegatodi AutonoleggiMorini Srl,Laura Francone,Amministratore Delegatodi Onnicar Srl eVincenzo Nicolò,Responsabile GrandiFlotte di Iveco Italia.Nelle altre due immagini alcuni veicoli della recente fornitura

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Mario Ambrogi, l’Ammini -stratore Unico diLogicompany3 Srl, haalle spalle trent’anni diesperienza nel mondodell’autotrasporto, ma inun ambito molto diver-

so. «Ho sempre operato con una società,che tuttora detengo, specializzata nellamovimentazione di materiali per l’edilizia,soprattutto cemento e altre materie prime -spiega -. Per me il mondo dei trasporti atemperatura controllata era del tutto nuovo.Ma le regole del trasporto sono sempre lestesse e quindi ho potuto usare la mia espe-rienza per dare alla nuova società un’orga-nizzazione improntata all’efficienza e allaprofessionalità». Operativa dalla fine delloscorso anno, la Logicompany3 ha saputocosì imporsi sul mercato nel breve volgeredi pochi mesi.

AL SERVIZIO DELLA GRANDE DISTRIBUZIONE«Affrontare le problematiche della distribu-zione a temperatura controllate di derratealimentari non è stato semplice - prosegueAmbrogi -. Ci sono delle esigenze specifi-che che vanno rispettate e anche le richie-ste dei clienti sono particolari. Certamente i30 anni di esperienza nel settore mi sonostati di grande aiuto, ma ho dovuto confron-tarmi con un mondo nuovo. A circa un annodi distanza, posso certamente archiviarepositivamente il primo bilancio. Quando silavora con la Grande DistribuzioneOrganizzata, e soprattutto con il trasporto dialimentari a temperatura controllata, èabbastanza chiaro che gli imprevisti debba-no essere totalmente banditi. La puntualitànelle consegne ai supermercati e la neces-sità che non ci siano sbalzi di temperaturanel carico, impongono un’organizzazione

capillare con una rete ben distribuita sul ter-ritorio, una pianificazione fin nei minimi par-ticolari e, non certo ultimi per importanza,veicoli efficienti e affidabili. Tutto questo èoggi la Logicompany3 Srl e devo ringrazia-re coloro che hanno lavorato al mio fiancoper aver ottenuto un simile risultato in cosìpoco tempo».Entriamo nel merito della tipologia di serviziofferti. «Collegare le piattaforme distributivedella GDO con i punti vendita costituisce lanostra attività principale - ricorda Ambrogi -.Superfluo ricordare come i tempi di carico econsegna siano molto stretti e quanto il just-in-time sia fondamentale per garantire aisupermercati di essere sempre ben riforniti econ alimenti in perfetto stato di conservazio-ne. Oggi questo aspetto del nostro businessè abbastanza consolidato e possiamo giàguardare avanti proponendoci di seguireanche un’altra parte della filiera del trasporto,cioè garantire ai fornitori della GDO il confe-rimento nelle piattaforme distributive dei loroprodotti. Per garantire un servizio tempestivo e perso-nalizzato alle singole esigenze abbiamocreato una rete di sette filiali distribuite sulterritorio nazionale che si affiancano opera-tivamente alla sede centrale di Gubbio. Laloro dislocazione privilegia il Centro Italia,nostra principale zona operativa, ma neabbiamo anche in settentrione e meridionea completare la copertura nazionale».

UNA FLOTTA EFFICIENTEAi camion è affidato un ruolo fondamentalenel business della Logicompany3 Srl. «È vero - conferma Ambrogi -, senza una flot-ta efficiente e affida-bile tutti i nostri sforzisarebbero vanificati.Per questo il rapportocon Iveco e la Con -ces sionaria LuigiBacchi di Pe rugia èstrettissimo. Infattibuona parte dei 140veicoli di gammapesante del la nostraflotta so no Iveco eanche per il primoacquisto comeLogicompany3 Srl cisiamo rivolti alcostruttore nazionale,confermando unacollaborazione che siè sempre basata sul -la qualità del servizioe l’affidabilità dei vei-

coli. Pre cisa mente la flotta si compone di 125trattori e 15 motrici dotate di box termici, aquesti si aggiungono circa 140 semirimorchitutti coibentati. La fornitura più recente è costituita da 20Stralis AT440S45, li abbiamo voluti con ilcambio automatizzato ZF EuroTronic 2 per-ché le esperienze precedenti sono statepositive e consideriamo questa configura-zione un ottimo sistema per contenere iconsumi e preservare la meccanica anchequando l’autista non è proprio dei piùesperti. Abbiamo anche sottoscritto i contratti dimanutenzione programmata, come delresto per circa la metà della nostra flotta.Il motivo è semplice: molti veicoli opera-no alle dirette dipendenze delle filiali equindi sono lontani dalla sede centrale edalla Concessionaria Luigi Bacchi. Ci affi-diamo quindi alla rete assistenziale Ivecoche è per noi un riferimento fondamenta-le. Proprio per questo preferiamo avereun contratto che ci garantisca costi certie una manutenzione inappuntabile. Comeho già avuto modo di rimarcare l’affidabi-lità dei veicoli è per noi un elementodeterminante».«Sono soddisfatto di questo inizio di attività- conclude Ambrogi -. Tutto sta crescendosecondo il ruolino di marcia che ci eravamodati: abbiamo consolidato i clienti esistenti,stiamo creando nuovi contatti e nel 2011cominceremo a puntare con più decisionesulla logistica, offrendo anche servizi dimagazzino e stoccaggio delle merci, oltre aquelli di trasporto. Siamo giovani ma guar-diamo al futuro con grandi ambizioni».

TUTTOIN UN ANNOOperativa dalla fine dello scorso anno, la Logicompany3, nel volgeredi pochi mesi ha rilanciato un’articolata struttura che operanell’ambito dei trasporti a temperatura controllata

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LOGICOMPANY3 SRLNella pagina a fianco,lo schieramento dei nuovi Stralis. Qui, da sinistra:Marcello Lucarini,ResponsabileCommerciale dellaConcessionaria IvecoLuigi Bacchi; Mario Ambrogi,AmministratoreDelegato diLogicompany3; Luigi e GiancarloBacchi, Presidente e AmministratoreDelegato dellaConcessionaria Iveco

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90 ANNI VISSUTIINTENSAMENTE

TEALDI GIUSEPPE & C SAS

Afesteggiarlo c’erano tutti: i figli Renzo eLuciano, che sono al suo fianco in azienda,i nipoti che già costituiscono la terza gene-razione, i dipendenti e anche Enzo Garelli,titolare dell’omonima Concessionaria Iveco,che ha seguito la vita professionale diGiuseppe Tealdi fin dagli anni Sessanta.

Compiere 90 anni è davvero un traguardo speciale cherichiedeva una celebrazione altrettanto eccezionale: un voloin mongolfiera sulle campagne e colline cuneesi, con par-tenza e arrivo a Maliano Alpi, dove si sono sviluppate la suastoria personale e quella della sua società.

DA MECCANICO A IMPRENDITORE«È stata un’esperienza straordinaria - ha dichiarato GiuseppeTealdi quando ha ritoccato il suolo -, conosco bene questeterre e vederle dall’alto è una grande emozione. Individuarele cascine che raggiungevo in camion e le aziende dei mieiclienti da una prospettiva così diversa mi ha molto divertito.Era dalla fine della Seconda Guerra Mondiale che non vola-

vo più e avevo proprio voglia di riprovare l’ebbrezza vissutaquando ero imbarcato come motorista di bordo sui bombar-dieri italiani».Infatti, pochi anni dopo il congedo, Giuseppe Tealdi avevaintrapreso l’attività di meccanico, specializzato soprattuttonella riparazione di macchine agricole che provvedevaanche a rifornire di gasolio presso le varie cascine.«Avevo trasformato una vecchia Balilla montandoci una “bot-ticella” per il trasporto del gasolio agricolo e gli attrezzi perle riparazioni - racconta Giuseppe Tealdi -, praticamente èstato il mio primo camion! Poi ho preso un Lupetto OM equindi il primo Fiat: un 650. Con il loro acquisto l’attività didistribuzione del gasolio diventò molto più importante diquella di meccanico, così alla fine degli anni Sessanta midedicai esclusivamente all’autotrasporto di combustibili.Proprio in quegli anni, per la precisione nel 1968, incomin-ciò a lavorare con me anche mio figlio Renzo, al quale siaffiancò qualche an no più tardi il secondogenito Luciano.Eravamo una bella azienda familiare e da allora abbiamocontinuato a crescere, camion dopo ca mion, cliente dopo

cliente, fino ai giorni nostri eai miei 90 anni!»«L’attuale forma giuridica disocietà in accomandita sem-plice è stata formalizzata nel1984 - interviene RenzoTealdi -, e qualche annodopo è stato inaugurato ilnuovo deposito da doveoperiamo ancora adesso.Non sono eventi straordinari,ma sottolineano come lacrescita dell’azienda sia statagraduale, senza particolariaccelerazioni. Oggi conti-nuiamo ad essere un’impre-sa a carattere strettamentefamiliare: in azienda lavora-no le mogli e anche i figli piùgrandi, il futuro è già iniziatonel segno della tradizione».

LA FLOTTA IVECOTra chi ha accompagnato la famiglia Tealdi in questa cresci-ta imprenditoriale, e per oltre mezzo secolo, c’è stata ancheFiat Veicoli industriali prima e Iveco poi. Un lungo periodo,in gran parte scandito dalla personale amicizia tra GiuseppeTealdi ed Enzo Garelli, titolare con il figlio Gianluca dellaConcessionaria Iveco Garelli Spa, dealer per le province diCuneo e Asti.«Abbiamo sempre avuto camion Fiat prima e Iveco poi -ricorda Renzo Tealdi - e anche oggi restiamo fedeli a questamarca, fa ormai parte della nostra famiglia così come il rap-porto con la Con ces sionariaGarelli Spa, un punto di rife-rimento insostituibile, sia diconsulenza nella scelta deiveicoli, sia nell’assistenzasempre puntuale e profes-sionale.Oggi la nostra flotta si com-pone di 10 veicoli. Tre tratto-ri Stralis con motore da 500CV Euro 5 che, a secondadelle necessità, sono abbina-ti a sei semirimorchi cister-nati, tre di lega leggera per iltrasporto del gasolio e trecoibentati per il bitume, coni quali garantiamo i collega-menti tra la raffineria e ilnostro deposito. Gli altrisette sono invece carri desti-nati alla distribuzione, dallanostra sede verso i nostriclienti. Tra questi ultimi spic-cano quattro Eurocargo, tuttiovviamente allestiti concisterna. Il nostro raggiooperativo copre l’intera pro-

vincia di Cuneo; qualche volta arriviamo anche in Liguria enel resto del Piemonte. Oggi non trasportiamo più solo gaso-lio agricolo, ma anche quello per riscaldamento e per auto-trazione, oltre a kerosene e al bitume per l’asfalto. I nostriclienti sono molto diversificati, si va dai condomini alle villet-te singole per il riscaldamento, alle aziende agricole e diautotrasporto, per finire alle industrie. Distribuiamo un gene-re di prima necessità e fortunatamente abbiamo risentitopoco della crisi di questi ultimi due anni. Restiamo ottimisti econfidiamo che il grande traguardo raggiunto da papàGiuseppe sia benaugurale anche per la nostra azienda».

Per festeggiare il traguardo dei 90 anni di età, Giuseppe Tealdi è tornato a volare, questa volta in mongolfiera, come aveva fatto tante volte durantela seconda guerra mondiale, prima di diventare autotrasportatore

Nella pagina a fianco alcuni veicoli della flotta. In alto, la mongolfiera sul piazzale dell’aziendae, qui sopra, Giuseppe Tealdi con a fianco i figli Renzo e Luciano

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UN EUROCARGO AUTOEMOTECA PER L’AVIS A TORINOLa donazione del sangue è l’unica stradaper consentire operazioni, trapianti ecure, infatti il sangue è insostituibile enulla è capace di surrogarlo. Lo sa benel’Avis che a Torino può contare su unnuovo veicolo donato dalla FondazioneLa Stampa-Specchio dei tempi. La ceri-monia di consegna si è svolta al Lingotto:la nuova autoemoteca, allestita su mec-canica Eurocargo ML120E18P dalla CVS,acronimo di Costruzione Veicoli Specialidi Pomezia (Roma), è la più avanzata traquelle costruite finora in Italia.“Il nuovo veicolo andrà a sostituire quellodonato, nel lontano 1979, sempre daSpecchio dei tempi” ha ricordato SandroFisso, Presidente Avis, a cui ha fatto ecoil Presidente di Specchio dei tempi,Roberto Bellato. Consegnando le chiavidell’Eurocargo autoemoteca ha ricordatocome anche questa iniziativa sia statapossibile grazie alla tradizionale generosi-tà dei lettori de “La Stampa”, sempre attenti e sensibili di fronte ai bisogni della città e di chi soffre. Madrina di questa consegna èstata Tiziana Nasi, membro del Consiglio d’amministrazione di Specchio dei tempi. Da novembre il mezzo è operativo tutti i giornia Torino, in piazza Carlo Felice proprio di fronte alla stazione principale della città di Porta Nuova.L’Eurocargo ML120E18P monta un motore Tector a 4 cilindri Euro 5 di 4 litri e 182 CV con cambio manuale ZF a 9 marce; sull’as-se posteriore è dotato di sospensione pneumatica. «Un’autoemoteca è un veicolo costruito per consentire la raccolta del sanguesul territorio - spiega Gianluca Picchi, Amministratore Unico di CVS Srl -. Si tratta di un modello che CVS ha sviluppato nell’ambitodella sua produzione di veicoli medicali, la nostra principale specializzazione. L’allestimento prevede una cellula coibentata e inso-norizzata dove trovano posto la grande sala prelievi dotata di quattro postazioni e un’area attrezzata per riporre le sacche di san-gue. Ci sono inoltre una saletta d’attesa, un secondo ambiente per le visite pre-donazione e uno ristoro per il relax dopo la dona-zione, oltre a un bagno completo». Eurocargo ancora una volta dimostra la sua grande versatilità di allestimento.

Sopra, il taglio del nastro con, da sinistra,Tiziana Nasi e Roberto Bellato, rispettivamente Consigliere e Presidente dellaFondazione Specchio dei Tempi, e AlessandroFisso, Presidente dell’Avis. Qui, l’Eurocargoautoemoteca allestito dalla CVS, CostruzioneVeicoli Speciali di Pomezia (Roma)

Iveco era presente alla prima edizione del Salone delCamper 2010, che si è svolta nei padiglioni di FierediParmain una cornice di pubblico straordinaria. Si calcola infatti chesiano stati oltre 133 mila i visitatori nei nove giorni di apertu-ra e che oltre 30 mila camper abbiano sostato nei parcheg-gi adiacenti al quartiere fieristico.Lo stand di Iveco era ispirato al testimonial di ECODAILY, Popeye,più noto come Braccio di Ferro, e si sviluppava su un’area espos-itiva di 320 mq dove erano presenti quattro modelli dellagamma ECODAILY specifici per il settore del “plein air”:35C17 EEV Scudato Superalleggerito, 35C18 CabinatoSuperalleggerito, 35S13 Cabinato e il 50C18/P Cabinatocon sospensione pneumatica. La versione ECODAILYSuperalleggerito, lanciata da qualche anno, è stata pensataappositamente per l’allestimento a camper sia come cabina-to sia come scudato. Si tratta di un veicolo progettato ecostruito per ridurre il peso a beneficio della portata. L’usualetelaio del cabinato è stato completamente ridisegnato perottimizzarne il peso tenendo in considerazione la specificaapplicazione. Anche la marmitta è stata costruita con mate-riali più leggeri. La sospensione anteriore, a balestra trasver-sale, è stata realizzata in materiale composito, riducendo ilpeso rispetto alle tradizionali sospensioni di acciaio, magarantendo gli stessi valori di affidabilità e prestazioni. Lebalestre posteriori sono del tipo paraboliche monolama eanche il nuovo ponte posteriore è ottimizzato per l’applica-zione specifica. La cabina del cabinato ECODAILYSuperAlleggerito è fornita con due posti anteriori (sedile auti-sta + sedile passeggero) ma senza parete posteriore e senzabarre para-incastro posteriori. Il veicolo è inoltre dotato diruote gemellate posteriori, quattro freni a disco di serie e anti-furto di tipo Immobilizer. Quest’anno Iveco ha presentatoanche il servizio Assistance Non Stop, con il quale la CustomerService mette a disposizione dei clienti un call center conoperatori professionisti multilingue disponibili 24 ore su 24,365 giorni all’anno. Chiamando il numero verde universale00800.48326.000 è possibile ricevere soccorso su tutte lestrade europee. Durante l’intervento (che si tratti di una pic-cola riparazione su strada o di traino e successivo interventoin officina), la centrale operativa controlla l’avanzamento deilavori e garantisce che il veicolo riprenda il viaggio nel piùbreve tempo possibile. Nel caso la riparazione dovesserichiedere più di 24 ore, si potrà usufruire gratuitamente deiservizi di albergo, auto di cortesia, rientro dei passeggeri oproseguimento del viaggio e recupero del veicolo riparato(per i veicoli immatricolati dal primo settembre 2010, ingaranzia e alle condizioni riportate nel contratto).

PER LA VACANZA ALL’ARIA APERTA

IVECO LANCIA VERTIS INAMERICA LATINAIn Brasile, a Salvador de Bahia, è stato presentato Vertis, ilnuovo camion di gamma media, lanciato lo scorso anno alFenatran, che completa l’offerta di prodotto di Iveco per il mer-cato latinoamericano. Si tratta di un veicolo dotato di una dri-veline moderna e affidabile ebassi costi di gestione. Dalpunto di vista estetico Vertispresenta un design moderno:la cabina ha prese d’aria digrandi dimensioni e il logoIveco in posizione centrale.Vertis, il cui nome ha un’eti-mologia latina (da vertex:vertice in italiano), è equi-paggiato con il nuovo moto-re NEF4 common-rail, pro-dotto dalla Fiat PowertrainTechnologies a Sete Lagoassempre in Brasile, che garan-tisce bassi livelli di consumied emissioni. Questo motoreè il più moderno del suo seg-mento ed è già pronto per rispondere ai requisiti della norma-tiva Euro 5. Il veicolo monta inoltre trasmissioni ZF, assali Dana,asse posteriore Meritor e freni Master/Knorr Bremse e saràdisponibile nelle versioni da 9 e 13 tonnellate. Sviluppato su una piattaforma della joint-venture Iveco in Cinae integrata con tecnologie d’avanguardia europee, il nuovoprodotto brasiliano ha un livello di nazionalizzazione dell’85%e un elevato grado di affidabilità (durante la fase di progetta-zione sono stati infatti privilegiati fornitori già affermati nelmercato brasiliano) tanto che Iveco ha deciso di fornire ilnuovo modello con una garanzia inedita per il segmento: dueanni, un anno per il veicolo nel suo complesso e un anno perla sola catena cinematica.Il Vertis si preannuncia come un grande successo commercia-le in America Latina. Prima ancora del suo lancio ufficiale,Iveco ha infatti già raccolto ordini per la quasi totalità della pro-duzione prevista per il 2010 e il veicolo si candida a diventa-re leader nell’ambito del trasporto urbano e interurbano, alivello nazionale. Grazie a Vertis, Iveco entra in America Latinacon un prodotto all’avanguardia anche nel segmento dei vei-coli medi che costituisce circa il 20% delle vendite in Brasile.In tal modo l’azienda diventa un costruttore full liner, in gradodi costruire e commercializzare in Brasile prodotti all’avan-guardia e disponibili per ogni segmento di mercato.Il Sud America, in particolare il Brasile, è per Iveco uno deiquattro pilastri del piano strategico 2010-2014. Il completa-mento della gamma di prodotto in America Latina è uno deimaggiori obiettivi tra quelli previsti per riportare l’azienda,entro il 2014, a una redditività a due cifre. Il progetto Vertis,insieme allo sviluppo della rete di distribuzione e all’incremen-to della quota di mercato, è una grande opportunità peraffrontare con il massimo profitto l’attuale favorevole situazio-ne economica brasiliana.

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Presso il Centro Fiere Expoblot di Vercelli, la ConcessionariaBorgo Agnello di Paruzzaro (No), dealer Iveco per le provincedi Novara, Verbania, Biella e Vercelli, in collaborazione conFita-CNA, ha organizzato un importante evento dedicato almondo del trasporto. “Su Strada”, questo il nome della manifesta-zione, è stata una tre giorni intensa che ha abbinato convegni aprogrammi ludici e ha presentato una completa esposizione diveicoli Iveco. Tante iniziative che hanno animato gli oltre 5 mila mq dei due capannoni del complesso fieristico e hanno dato modo aRoberto Savoini, Amministratore Unico della Concessionaria Iveco, di incontrare i clienti e molti altri autotrasportatori in un contestoche ha saputo unire il divertimento agli approfondimenti professionali. La manifestazione è stata caratterizzata da tre convegni. Il primoorganizzato dalla Regione Piemonte e il secondo da Fita-CNA si sono soffermati su temi legati alla realtà locale, mentre il terzo ha avutodei relatori d’eccezione e ha catalizzato l’attenzione generale. Infatti erano presenti Bartolomeo Giachino, Sottosegretario del Ministerodelle Infrastrutture e dei Trasporti, Ottavio Gioglio, General Manager Iveco e Daniele Caffi, Presidente Nazionale Fita-CNA; moderatoredella tavola rotonda il giornalista di Tuttotrasporti Ambrogio Rovelli. Nel suo intervento Ottavio Gioglio ha esposto i “7 Temi per il tra-sporto” (dei quali riferiamo a pag 12 di questo giornale, ndr) che hanno catalizzato l’attenzione della platea, ma anche quella delSottosegretario Giachino che li ha fatti suoi e ha promesso di darne seguito a livello ministeriale. Molto interesse hanno anche raccol-to l’esposizione dei veicoli della gamma Iveco, la Yamaha di Valentino Rossi, i racconti di Overland dalla viva voce dei protagonisti e legare di abilità, nonché gli spettacoli della “Notte bianca del trasportatore” che hanno fatto da corollario alla manifestazione.

In occasione del GIS (Giornate Italiane del Sollevamento) chePiacenzaExpo ha dedicato ai settori del Sollevamento e deiTrasporti Eccezionali, l’Aite (Associazione Italiana TrasportiEccezionali) ha organizzato un interessante convegno focalizzatosui temi che affliggono da anni il settore, anche alla luce dellarecente riforma del Codice della Strada. Interlocutore d’eccezioneil Sottosegretario del ministero delle Infrastrutture e dei TrasportiBartolomeo Giachino per l’occasione affiancato dagli OnorevoliSilvia Velo e Alessandro Montagnoli dell’VIII CommissioneTrasporti della Camera. Quindi Giandomenico Protospataro, diri-gente della Polizia Stradale presso il ministero degli Interni;Francesco Mazziotta, Direttore Generale Sicurezza Stradale pres-so il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e MicheleCriscuolo, dirigente Anas. A rappresentare l’Aite, il Segretarionazionale Sandra Forzoni che ha tenuto il discorso di apertura deilavori e, in chiusura, il Presidente Antonio Catiello.Il tema del convegno era “Cambiamento o delusione?” e propriodal discorso introduttivo di Sandra Forzoni riprendiamo i temi suiquali il settore chiede con forza una risposta dalla politica e dalleIstituzioni. «Noi chiediamo unprogetto di riforma dell’interanormativa che ci consenta diessere competitivi con il restodel mercato economico euro-peo, in caso contrario è la stes-sa sopravvivenza delle nostreaziende a essere messa indiscussione - ha spiegatoSandra Forzoni -. Il regolamentodel 1992, parzialmente aggior-

CONVEGNO AITE A PIACENZAnato nel 1997, non è più compatibile con la nostra realtà odiernaper il rapporto eccessivamente invasivo della Pubblica Am mi -nistrazione: sono ben 150 gli enti di riferimento, tra province, comu-ni, compartimenti Anas e altre realtà locali con i quali ci dobbiamoconfrontare per organizzare un trasporto eccezionale. Un accumu-lo cartaceo che ha pesanti ricadute in termini di tempo e costi perl’utenza ed è spesso causa di ritardi perché non esistono tempicerti. Un’autorizzazione unica e l’avvio di un servizio telematico sa -rebbe quindi il primo passo per risolvere questo pesante problema.Un altro limite è l’inadeguatezza della rete infrastrutturale. Si pensiche sulle Autostrade ci sono ben 80 caselli in entrata e 120 inuscita proibiti ai trasporti eccezionali e questo impone di ricorre-re alla viabilità ordinaria che spesso non è idonea. Infine la profes-sionalità: un trasporto delicato e problematico non può essere affi-dato a qualunque autotrasportatore, ci vogliono precise garanziedi qualità e si deve combattere l’abusivismo e l’improvvisazione.Quindi, per riprendere il tema del dibattito, se il “cambiamento” èminimo, la “delusione” è tanta. Noi dell’Aite non ci stancheremo maidi continuare a chiedere al mondo della politica di aiutare il nostro

settore. Non chiediamo sgravi ofinanziamenti, chiediamo solo diessere messi nelle condizioni dilavorare al meglio, nell’interessedella sicurezza e della vita dellenostre aziende, una realtà eco-nomica importante che impiega7 mila addetti e oltre 6 mila vei-coli, per un fatturato complessi-vo di circa 3 miliardi di euroall’anno».

Da sinistra, Bartolomeo Giachino, Sottosegretario del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Daniele Caffi, Presidente Nazionale Fita-CNA e Ottavio Gioglio, General Manager Iveco Italia

& 50 NUMERO 97 SETTEMBRE-DICEMBRE 2010

BORGO AGNELLO E FITA-CNA ORGANIZZANO“SU STRADA”

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