IL DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE CON IPERATTIVITA’
ISTITUTO Comprensivo di Carmagnola
23 gennaio 2017
Dott.ssa Alessandra Scalmani
Psicologa-Psicoterapeuta
ALESSANDRA SCALMANI
ALESSANDRA SCALMANI
ALESSANDRA SCALMANI
ALESSANDRA SCALMANI
DDAI•Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (DSM III,)
ALESSANDRA SCALMANI
Equivoci frequenti in relazione all’ADHD
Il bambino con ADHD non riesce a prestare attenzione a nulla
Il bambino ADHD è SEMPRE distratto e iperattivo
Un bambino ADHD è dispettoso e si oppone sempre a quanto gliviene proposto
I bambini ADHD sono maleducati
L’ADHD scompare con l’età
L’ADHD è un disturbo di natura ambientale dovuto a scadentecapacità educativa dei genitori e a mancanza di disciplina
ALESSANDRA SCALMANI
I SINTOMI NUCLEARI
IPERATTIVITA’
IMPULSIVITA’
INATTENZIONE
ALESSANDRA SCALMANI
DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE E IPERATTIVITA’ (ADHD) Sintomi
Disattenzione Iperattività Impulsività
Alessandra Scalmani
Disattenzione• Deficit di attenzione focale e sostenuta
• Facile distraibilità
• Ridotte capacità esecutive (compiti,gioco, attività quotidiane)
• Difficoltà nel seguire un discorso
• Evitamento di attività che richiedonosforzo
• Interruzione di attività iniziate
• Perde spesso il materiale necessario percompiti e attività
Alessandra Scalmani
Iperattività
• Incapacità di stare fermi
• Attività motoria incongrua eafinalistica
• Gioco rumoroso e disorganizzato
• Eccessive verbalizzazioni
• Ridotte possibilità di inibizionemotoria
Alessandra Scalmani
Impulsività• Tendenza a interrompere gli altri
e a intromettersi nei loro discorsi
• Difficoltà di controllo delcomportamento
• Incapacità di inibire le riposteautomatiche
• Scarsa capacità di riflessione
• Difficoltà a rispettare il proprioturno
Alessandra Scalmani
I sintomi dell’ADHD• Continuum polo calmo-ben organizzato e polo irrequieto-
disattento (Sandberg, 1996; Epstein,1991)
Diagnosi ADHD
SCALMANI ALESSANDRA
Calmo-organizzato Disattento-irrequieto
Sintomi e criteri diagnostici secondo il DSM IV
PRESENZA Persistente per almeno 6 mesi di (6 o più )sintomi al punto 1 o 2 o in entrambi
1.Disattenzione
2.Iperattività-impulsività
Alcuni dei sintomi di iperattività e impulsività o didisattenzione che causano compromissione eranopresenti prima dei 7 anni di età.
una certa menomazione a seguito dei sintomi èpresente in due o più contesti (scuola, casa, relazioni).
ALESSANDRA SCALMANI
Sintomi e criteri diagnostici secondo il DSM IV
Deve esserci una evidente compromissioneclinicamente significativa del funzionamento sociale,scolastico o lavorativo.
I sintomi non si manifestano esclusivamente duranteil decorso di un disturbo generalizzato dello sviluppo,di schizofrenia o di un altro disturbo psicotico, e nonrisultano meglio attribuibili ad un altro disturbomentale (ad es. d.umore, d.d’ansia, d. dissociativo odisturbo di personalità).
ALESSANDRA SCALMANI
Sintomi e criteri diagnostici secondo il DSM V (APA 2013) • Un pattern persistente di inattenzione e/o iperattività-impulsività che
interferisce con l funzionamento o lo sviluppo, come caratterizzata dalpunto 1 e/o 2:
1.INATTENZIONE. 6 o più sintomi persistono per almeno 6 mesi conun’intensità che contrasta con il livello di sviluppo e che ha un direttoimpatto negativo con le attività sociali, accademiche e occupazionali
Nota: i sintomi non sono solo la manifestazione di un comportamentooppositivo, deviante, ostile o il risultato di un’errata comprensione di uncompito o un’istruzione . Per gli adolescenti e gli adulti (dai 18 anni insu)sono richiesti almeno 5 sintomi.
1.IPERATTIVITA’ e IMPULSIVITA’: sei o più dei seguenti sintomi persistonoper almeno 6 mesi con un’intensità che contrasta con il livello di sviluppo eche ha un diretto impatto negativo con le attività sociali…….ALESSANDRA SCALMANI
Sintomi e criteri diagnostici secondo il DSM V (APA 2013)
• I sintomi di inattenzione e di iperattività erano presenti già primadei 12 anni.
• Diversi sintomi di inattenzione o di iperattività-impulsività sonopresenti in due o più contesti di vita (casa, scuola, lavoro, conamici, con parenti, in altre attività)
• Ci deve essere una chiara evidenza che i sintomi interferisconocon o riducono la qualità del funzionamento sociale, accademico,occupazionale.
• I sintomi non si manifestano esclusivamente nel corso di altremalattie e disturbi mentali.
ALESSANDRA SCALMANI
Sintomi e criteri diagnostici secondo il DSM-V (APA, 2013)
• SPECIFICARE se :In parziale remissione : quando i pieni criteri eranoprecedentemente soddisfatti, ma negli ultimi 6 mesi meno dei criteri pienisono soddisfatti e i sintomi ancora risultano di impedimento al normalefunzionamento sociale, accademico e occupazionale.
• Specificare l’attuale severità:
• LIEVE: sono presenti pochi sintomi in più rispetto a quelli richiesti per farediagnosi e i sintomi risultano di minimo impedimento per il funzionamentosociale e occupazionale
• MODERATO: i sintomi o l’impedimento funzionale sono presenti tra il «lieve» eil «severo»
• SEVERO. Sono presenti più sintomi rispetto a quelli richiesti o diversi sintomiche sono particolarmente severi o i sintomi risultano di grande impedimentoper il funzionamento sociale o occupazionale.ALESSANDRA SCALMANI
Sintomi e criteri diagnostici secondo il DSM-V (APA, 2013)• SPECIFICARE se :
• 314.01 (F90.2) Sottotipo combinato: se sono soddisfattientrambi i criteri A1 (inattenzione), A2 (iperattività –impulsività)nei 6 mesi precedenti.
• 314.00 (F90.0) Sottotipo prevalentemente inattento: se sonosoddisfatti i criteri A1 , ma i criteri A2 (iperattività-impulsività)no, nei 6 mesi prima.
• 313.01 (F90.1) Sottotipo prevalentemente iperattivo-impulsivo:se sono soddisfatti i criteri A2, ma i criteri A1 no, nei 6 mesiprecedenti
ALESSANDRA SCALMANI
In altre parole…I SiNTOMI
Devono essere più gravi di
quelli rilevati in altri bambini della stessa età
Devono essere più gravi di
quelli rilevati in altri bambini
dello stesso livello di sviluppo
Devono essere presenti in diversi contesti (per es. famiglia e scuola)
Si modificano con l’età e possono
durare tutta la vita
Devono creare gravi problemi
nella quotidianità
ALESSANDRA SCALMANI
Alcune considerazioni
• La frequenza del disturbo è del 3-5% dellapopolazione infantile, anche se questi valori possonovariare molto da paese a paese
• E’ più frequente nei maschi che nelle femmine con unrapporto di 3:1.
ALESSANDRA SCALMANI
CLASSIFICAZIONE ADHD Biederman et al 2002
0%
20%
40%
60%
80%
100%
120%
femmine maschi
Sottotipi per genere
inatt iperatt comb
ALESSANDRA SCALMANI
EZIOLOGIA :Modello integrato multifattoriale
ADHD
Neurochimica
Genetica
Ambiente
Fattori biologici
ALESSANDRA SCALMANI
Fattori genetici
• Alta prevalenza di ADHD e altri disturbi mentali nei parenti deipazienti
• Adozioni : maggiore prevalenza di ADHD nei genitori biologicirispetto ai genitori adottivi
• Studi sui gemelli monozigoti: concordanze di sintomi nei gemellimonozigoti maggiore che nei gemelli dizigoti
SCALMANI ALESSANDRA
Fattori biologici
•Esposizione intrauterina ad alcol e nicotina
•Nascita pretermine e basso peso alla nascita
•Disturbi Cerebrali (Encefalite, Traumi,convulsioni)
SCALMANI ALESSANDRA
Fattori ambientali
• Instabilità famigliare
•Conflitti genitoriali
•Scarsa competenza
SCALMANI ALESSANDRA
ADHD E SINTOMI SECONDARI
ALESSANDRA SCALMANI
Iperattivita’ motoria
Impulsività
Inattenzione
Difficoltà relazionali
Bassa autostima
Difficoltà scolastiche
ALESSANDRA SCALMANI
Difficoltà relazionali
❖Emarginazione da parte dei coetanei
❖Scarse amicizie durature
❖Tendenza all’isolamento
❖Rapporti con bambini più piccoli o più instabili
❖Incapacità di cogliere indici sociali non verbali
ALESSANDRA SCALMANI
Bassa Autostima
•Demoralizzazione
• Scarsa fiducia in sé
• Solitudine
• Sentimenti abbandonici
• Inadeguatezza per rimproveri, rifiuto sociale, insuccesso scolastico, sportivo,ecc
•Rischio di un disturbo depressivo, ansioso, comportamentale
ALESSANDRA SCALMANI
ADHD e problemi scolastici
➢Spesso i bambini con ADHD vanno incontro ad una carriera scolastica problematica(58%; Cantwell e Satterfield ,1978)
➢Un’alta percentuale di studenti necessita di un programma di sostegno (30-40%)
➢Molti studenti ripetono almeno un anno scolastico (30%)
➢Alcuni non riescono nemmeno a completare la scuola superiore (10-35%)
➢(Da alcuni studi di Barkley,1990,1998)
ALESSANDRA SCALMANI
ComorbilitaSTUDIO MTA (1999)
Adhd
Tic
Dop
UmoreDist.condotta
Ansia
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Comorbilità
• DISTURBO OPPOSITIVO PROVOCATORIO (DOP, 30-40%)
• DISTURBO CONDOTTA (DC, 36%)
• Disturbo D’ANSIA (25%)
• DISTURBO UMORE (32%) (Munir e al,1987)
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Comorbilità : ADHD e DSA
• In alcune situazioni si può verificare anche una compresenzadi uno o più disturbi dell’apprendimento
• Secondo alcuni studi si parla del 50-80% dei casi (Lambert eSandoval, 1989; Barkley, 1981), secondo altri nel 25-50% deicasi (Mayes et al.2000) a seconda dei criteri diagnostici.
• Da una ricerca americana (Barkley,1990) è emerso che da uncampione di bambini ADHD il 21 % presentava problemi dilettura strumentale, il 26% un deficit di Ortografia e il 28%problemi nell’area logico –matematica.
ALESSANDRA SCALMANI
Evoluzione dell’ADHD
• Iperattività, impulsività si riducono
•L’inattenzione e le difficoltà esecutive persistono
(Acheman,1995; Hart,1995)
ALESSANDRA SCALMANI
Evoluzione dell’ADHD
• L’ADHD cambia con l’età
• Momenti importanti sono quelli di TRANSIZIONE
• In particolare l’ingresso alla scuola Primaria e il passaggio allascuola secondaria di primo grado (medie)
• Con l’adolescenza diminuisce soprattutto l’iperattività mapossono sopraggiungere problemi di autostima e di tonodell’umore
• Durante l’età adulta permangono soprattutto problemi didisorganizzazione e pianificazione delle attività
ALESSANDRA SCALMANI
ADHD in età prescolare
• Massimo grado di iperattività
• Comportamenti aggressivi
• Crisi di rabbia
• Litigiosità, provocatorietà
• Assenza di paura, condotte pericolose, incidenti
• Disturbo del sonno
ALESSANDRA SCALMANI
ADHD IN ETA’ PRESCOLARE (3-6 ANNI)Problemi specifici della diagnosi differenziale
• La diagnosi è più difficile poiché:▪Alcuni criteri diagnostici sono meno applicabili▪La richiesta di compiti attentivi è inferiore in età
prescolare▪I sintomi possono essere mascherati da un
comportamento oppositivo o da problemi di interazionegenitore-bambinooE’ particolarmente utile l’osservazione
comportamentale ALESSANDRA SCALMANI
ADHD in età scolare
• Comparsa di sintomi cognitivi (disattenzione, impulsività)
• Difficoltà scolastiche
• Possibile riduzione dell’iperattività
• Evitamento di compiti prolungati
• Comportamento oppositivo-provocatorio
ALESSANDRA SCALMANI
ADHD in adolescenza
Possibili evoluzioni:
• 35%: superamento dei sintomi , prestazioni scolastiche talvolta inferiori ai controlli
• 45%: permanenza della sindrome, frequente attenuazione della componente iperattiva, crescente compromissione emotiva (depressivo-ansiosa) e sociale
• 20% :permanenza della sindrome, disturbi comportamentali di adattamento sociale
ALESSANDRA SCALMANI
ADHD in adolescenza
• Disturbo dell’attenzione :difficoltà scolastiche , di organizzazione della vita quotidiana (programmazione).
• Riduzione del comportamento iperattivo(sensazione soggettiva di instabilità)
• Instabilità scolastica, lavorativa, relazionale.
• Condotte pericolose
• Disturbi depressivo-ansiosi
ALESSANDRA SCALMANI
ADHD in età adulta
• Difficoltà di organizzazione nel lavoro(strategie per il disturbo attentivo)
• Intolleranza della vita sedentaria
• Condotte rischiose
• Rischio di marginalità sociale
• Bassa autostima, tendenza all’isolamento sociale, vulnerabilità psicopatologica
ALESSANDRA SCALMANI
I TRATTAMENTI DELL’ADHD
ALESSANDRA SCALMANI
• Psicoeducazione
• Farmacoterapia
• Terapia cognitivo-comportamentale
• Terapie alternative
Bambino
• Psicoeducazione
• Parent Training
Famiglia
• Psicoeducazione
• Formazione
• Teacher training
Scuola
ALESSANDRA SCALMANI
La terapia multimodale
La terapia multimodale è stata oggetto di uno studio importante, coordinato dal National Institute of Mental Health (NIMH) degli Stati Uniti , l’MTA, il Multimodal study of Childrenwith ADHD, in cui sono stati seguiti 579 bambini con ADHD, tra i 7 e i 9 anni, per circa 14 mesi e in cui sono state confrontate separatamente l’efficacia di varie forme di trattamento del disturbo:
1. Trattamento psicoeducativo e comportamentale, parent-training, modificazione del comportamento e training sulle capacità sociali per bambini, training per insegnanti con interventi integrati nell’ambito scolastico
2. Trattamento solo farmacologico
3. Trattamento combinato farmacologico ed educativo
4. Trattamento standard fornito dalle strutture di territorio, che per 2/3 dei pazienti, ha significato un trattamento con psicostimolanti
ALESSANDRA SCALMANI
• Da questo studio è emersa chiaramente la superiorità del trattamento multimodale nella terapia dell’ADHD, soprattutto in presenza di comorbilità (80% dei casi).
• Senza contare che il trattamento esclusivamente farmacologico è sconsigliato dalle Linee Guida Europee (NICE) ed Italiane (SINPIA).
ALESSANDRA SCALMANI
Alcuni studi hanno elaborato le principali tendenze comportamentali dei bambini /ragazzi che non sono stati sottoposti ad una terapia per curare il disturbo ADHD
• ABBANDONO SCOLASTICO (30-40%)
• POCHI O NESSUN AMICO (50-70%)
• SCARSO RENDIMENTO NEL LAVORO (70-80%)
• SVILUPPO DI COMPORTAMENTI ANTISOCIALI (40-50%)
• MAGGIOR USO DI TABACCO E DROGHE RISPETTO AI COETANEI
• GRAVIDANZE PRECOCI (40%)
• MALATTIE SEX TRASMESSE (16%)
• INCIDENTI AUTOMOBILISTICI CON >FREQUENZA
• DEPRESSIONE (20-30%)
• DISTURBI DI PERSONALITA’ DA ADULTI (18-25%)
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NORMATIVA
Il Registro Nazionale Italiano per l’ADHD è uno strumento unico nel mondo ed èsostanzialmente una rete informatica gestita dall’Istituto Superiore di sanità che servea diagnosticare bambini e ragazzi con ADHD (Gazzetta ufficiale n.95 del 24.4.2007).
• Il Registro stabilisce un Protocollo Diagnostico e l’equipe che prende in carico ilbambino . Essa dovrebbe essere costituita da pediatra, neuropsichiatra infantile,psicologo, pedagogista (o assistente soc. o psicologo esperto in problemi diapprendimento), ma normalmente ci sono, assieme al neuropsichiatra infantile , piùpsicologi e si coinvolge il pediatra di famiglia.
• Sono indicati un certo numero di test e percorsi obbligatori per arrivare alla diagnosie questi, con i relativi risultati, vanno riportati via telematica da personale medico sulregistro.
•
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• Il Registro sancisce l’importanza della collaborazione clinica scuola-famiglia per la corretta presa in carico del bambino dà preciseindicazioni terapeutiche dove l’eventualità della prescrizionefarmacologica deve sempre essere integrata da un precisoprogramma terapeutico che coinvolge , oltre al bambino, i genitori, gliinsegnanti e gli operatori sanitari.. Il Registro monitorizza il bambino(gli operatori sono collegati in rete con possibilità di comunicazionevirtualmente immediata).
• Il MIUR già qualche anno fa ha sottolineato l’importanza dellacollaborazione della scuola con le strutture sanitarie (cir.1968 -01-04-2009)
• La Circ. 4089 del 15-06-2010, nasce da un documento condiviso traAssociazioni, Società Scientifiche e Ministero della salute e dàindicazioni specifiche per bambini con ADHD.ALESSANDRA SCALMANI
Per la tutela dei ragazzi con ADHD ci sono ora diversi strumenti, il più importante è la Direttiva sui Bes, emanata dal MIUR il 27.12.2012: «Strumenti di intervento per alunni con BES Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione» e sue successive integrazioni:
• Circolare 8 del 6 marzo 2013
• Nota N. 1551 del 27 giugno 2013
• Nota n. 2563 del 22 novembre 2013
• Nota PROVE INVALSI 2014
• Nota 3 giugno 2014 Esami di Stato Ciclo di Istruzione
Non dimentichiamo che , quando l’ADHD è in comorbilità con i DSA , possiamo usufruire dellalegge 170 del 2010 e le sue Linee Guida. Se la severità del quadro la giustifica, possiamoessere tutelati anche dalla legge 104 del 1992.
I testi di queste normative sono reperibili sui siti istituzionali e sul sito dell’AIFA Onlus chefornisce un servizio di consulenza ai propri iscritti: WWW.aifaonlus.it
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ALESSANDRA SCALMANI
ADHD DISTURBO POLIGENETICO:determinatodal concorso di più geni
• I figli di genitori con la sindrome hanno fino al 50% di probabilità di svilupparla in seguito (Barkeley, 2001)
• I fratelli di bambini ADHD hanno una probabilità da 5 a 7 volte superiore di sviluppare ADHD
• Il rischio di ADHD in un gemello monozigote di un bambino affetto dal disturbo è tra 11 e le 18 volte superiore a quello di un fratello non gemello di un bambino con ADHD (Gillis,1992)
• Stevenson (1994), riassumendo numerosi studi condotti su gemelli mono ed eterozigoti conclude che l’ADHD sarebbe determinato per l’80% da fattori ereditariALESSANDRA SCALMANI
Fattori di rischio (2)
•Condizioni socio-economiche svantaggiate
•Situazione psicologica familiare difficile
•Rapporto genitori figlio ADHD: genitori direttivi e critici verso i comportamenti del bambino (Barkley)
•Scarse risorse cognitive generali
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ASPETTI NEUROANATOMICI DELL’ADHD
Corteccia prefrontale
Sistema Limbico
Gangli della base
CervellettoALESSANDRA SCALMANI
Neuroanatomia: volume ridotto in adhd
1.Ginocchio del corpo calloso
2.Nucleo Caudato sx
3.Globo pallido
4.Cervelletto (lobuli VIII-X)
5.Prefrontale dx
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AREE CEREBRALI E FUNZIONI COGNITIVE
• Corpo calloso: collegamento tra emisferi, trasmette le informazioni
• Nucleo Caudato: attenzione, apprendimento implicito
• Globo pallido :Apprendimento motorio emozioni e motivazione
• Cervelletto: coordinazione motoria, linguaggio, funzionamento cognitivo e sensoriale in genere
• Prefrontale destro: circuito attentivo deputato al controllo della vigilanza
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Vie dopaminergiche coinvolte –sinapsi dopaminergiche
ALESSANDRA SCALMANI
•MUTAZIONI NEL GENE PER IL RECETTORE DELLADOPAMINA POSSONO RENDERE I RECETTORI MENOSENSIBILI ALLA DOPAMINA
•MUTAZIONI DEL GENE PER IL TRASPORTATORE DELLADOPAMINA POSSONO RENDERE ECCESSIVAMENTEATTIVI I TRASPORTATORI FACENDO IN MODO CHEELIMININO LA DOPAMINA SECRETA PRIMA CHE ESSAABBIA LA POSSIBILITA’ DI LEGARSI AGLI SPECIFICIRECETTORI SITUATI SU UN NEURONE ADIACENTE
ALESSANDRA SCALMANI
GENI•COOK (1995) i bambini ADHD hanno una maggiore
probabilità di presentare una particolare variante delgene per il trasportatore (carrier responsabile deltrasporto e del re-uptake) della dopamina (DAT1)
•Gerald(1996) : nei bambini affetti da ADHD eraparticolarmente abbondante una variante del geneper i recettori di dopamina D2 e D4 , il cuipolimorfismo giustificherebbe le varianti clinichedell’ADHD
ALESSANDRA SCALMANI
LA DIAGNOSI
ALESSANDRA SCALMANI
LA VALUTAZIONE DELL’ADHD
• IL COLLOQUIO CON I GENITORI
•L’OSSERVAZIONE
•LA SOMMINISTRAZIONE
ALESSANDRA SCALMANI
IL COLLOQUIO CON….
GENITORI
• Anamnesi e raccolta dati;
• Vissuti dei genitori;
• Esemplificazione di situazioni-problema
• Intervista libera o semi-strutturata (pro-contro)
BAMBINO
• Idee del bambino circa la figura del clinico
• Consapevolezza e vissuti del problema
• Eventuali attribuzioni di cause
ALESSANDRA SCALMANI
L’osservazione
• L’osservazione a casa (i genitori)
• L’osservazione a scuola (insegnanti e/o psicologo)
• Il contesto strutturato del rapporto «uno a uno»
ALESSANDRA SCALMANI
Le scale di valutazioni
SCHEDE SDA I-G-B (insegnante, genitore , bambino)
Schede SCOD Insegnanti e genitori (Marzocchi)
COM Insegnanti e genitori (Cornoldi et al.)
SCALE CONNERS (Conners e Achenbach)
IPDDAI E IPDDAG (per l’identificazione precoce dei bimbi a rischio di ADHD)
ALESSANDRA SCALMANI
LA VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA
La valutazione dovrebbe includere almeno….
Test di analisi di dettagli e richiesta di risposte riflessive (test di impulsività)
Capacità di inibizione di risposte errate
Test di attenzione sostenuta e shift
Test di pianificazione
Test che richiedano l’uso flessibile di strategie
, il monitoraggio e l’autocorrezione
ALESSANDRA SCALMANI
I MODELLI CULTURALI INFLUENZANO L’ADHD
Ritmi di vita sfrenati
Conseguenze : Desiderio di soddisfazione immediata,incapacità di attendere la gratificazione
Costumi sociali «usa e getta», compra ora e paghidopo, consumare subito il prodotto
Tutto ciò ha ripercussioni sull’autocontrollo esull’esperienza personale
ALESSANDRA SCALMANI
APPRENDIMENTO NEI DSA E NELL’ADHD
ADHD
❖Non usano strategie di studio
❖Deficit di inibizione delleinformazioni irrilevanti
❖Scarso monitoraggioapprendimento
❖Difficoltà di comprensione perproblemi di memoria di lavoro
DSA
➢Lettura strumentale lenta enon accurata
➢Difficoltà di naming dimateriale verbale
➢Difficoltà di comprensionedel testo per problemistrumentali
ALESSANDRA SCALMANI
ADHD e DSA•DSA-ADHD :Scarsi risultati scolastici a scuola
inducono scarsa motivazione, quindi disattenzione e iperattività
•ADHD -> DSA: i sintomi dell’ ADHD causano basse prestazioni scolastiche
•ADHD-DSA esiste una comorbilità a causa di un generalizzato deficit di attenzione
ALESSANDRA SCALMANI
I test • IL TEST DELLE CAMPANELLE
•TORRE DI LONDRA
•BIA (BATTERIA ITALIANA PER L’ADHD)
ALESSANDRA SCALMANI
I test
ALESSANDRA SCALMANI
INDICI PREDITTIVI DEL FUTURO…
• FAMIGLIARITA’
•COMORBILITA’
•AMBIENTE FAMILIARE E SCOLASTICO
•ATTEGGIAMENTO DEGLI INSEGNANTI E DEI GENITORI
•ABILITA’ COGNITIVE DI BASE
• INTERVENTI PSICO-EDUCATIVI
ALESSANDRA SCALMANI
Il modello di Barkley (1997)
ALESSANDRA SCALMANI
Meccanismi di inibizione
MEMORIA DI LAVORO
Autoregolazione dell’emozione DISCORSO
INTERIORIZZATO
Ricostruzione
COMPORTAMENTO
Il modello di Barkley (1997)
• Memoria di lavoro : creare una percezione del passato e da questauna percezione del futuro
• Discorso interiorizzato: Parlare a noi stessi e usare tale abilità percontrollare il nostro comportamento
• Autoregolazione dell’emozione: separare l’emozione dai fatti chel’hanno provocata
• Ricostruzione: dividere l’informazione o i messaggi in arrivo in piùparti e ricombinarli in nuovi messaggi in uscita e risposte.
ALESSANDRA SCALMANI
RIDOTTO GRADIENTE DI ATTESA
La manifestazione comportamentale è
l’avversione ad attendere che si
esprime con iperattività motoria per ridurre la sensazione di attesa
Riduzione dell’efficacia del rinforzo nel caso in cui comportamento e
rinforzo sono più distanti temporalmente
Come base neuroanatomica potrebbe essere
coinvolto il nucleo Accubens (OLTRE A
STRIATO E CERVELLETTO)
ALESSANDRA SCALMANI
Delay Aversion
• Gli ADHD non sono in grado di tollerare l’attesa
• Preferiscono un oggetto di valore inferiore, ma immediatorispetto ad uno di maggior valore, ma dilazionato
• I sintomi sono meccanismi compensativi per ridurre lapercezione temporale che li distanzia dal rinforzo
• Deficit di inibizione (stop task) e DELAY AVERSION sono duemeccanismi indipendenti
Sonuga –Barke (1996)
ALESSANDRA SCALMANI