Date post: | 01-Jul-2015 |
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Health & Medicine |
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Trattamento del dolore neoplasticoTrattamento del dolore neoplastico
Aniello De NicolaAniello De Nicola
Struttura Complessa di Anestesia e RianimazioneOspedale San Leonardo - Castellammare di Stabia
IntroduzioneIntroduzione
Problema mondiale di enorme rilievo sanitario e sociale.
I dati di prevalenza indicano che attualmente nel mondo circa 17 milioni di pazienti con neoplasia
Nel 62-78% dei pazienti il dolore è causato dalla
neoplasia Nel 19-25% è dovuto alle terapie
Nel 3-10% altri motivi
Problema mondiale di enorme rilievo sanitario e sociale.
I dati di prevalenza indicano che attualmente nel mondo circa 17 milioni di pazienti con neoplasia
Nel 62-78% dei pazienti il dolore è causato dalla
neoplasia Nel 19-25% è dovuto alle terapie
Nel 3-10% altri motivi
A. De Nicola © 2010
È stato valutato che in Italia ci siano almeno 300.000 nuovi casi di tumore/anno, con una mortalità stimata intorno ai 172.000 casi/anno (dati ISTAT 2006, pubblicati Giugno 2008).
È stato valutato che in Italia ci siano almeno 300.000 nuovi casi di tumore/anno, con una mortalità stimata intorno ai 172.000 casi/anno (dati ISTAT 2006, pubblicati Giugno 2008).
A. De Nicola © 2010
Pochi medici davanti ad un paziente con dolore neoplastico sono capaci di distinguere, con criteri semeiologici, il tipo di dolore (viscerale, neuropatico…)
Pochi medici davanti ad un paziente con dolore neoplastico sono capaci di distinguere, con criteri semeiologici, il tipo di dolore (viscerale, neuropatico…)
IntroduzioneIntroduzione
A. De Nicola © 2010
Spesso il paziente oncologico può essere visto come un paziente che "dà fastidio", da "scaricare" ad altri medici o da lasciare al suo destino.
Spesso il paziente oncologico può essere visto come un paziente che "dà fastidio", da "scaricare" ad altri medici o da lasciare al suo destino.
IntroduzioneIntroduzione
A. De Nicola © 2010
Quando il dolore ha esaurito la sua iniziale funzione diventa inutile e fonte di sofferenze.
Quando il dolore ha esaurito la sua iniziale funzione diventa inutile e fonte di sofferenze.
Rilevanza del problemaRilevanza del problema
A. De Nicola © 2010
Spesso il trattamento è inadeguato o inesistente: ignoranza circa le cure analgesiche deformazione culturale del medico che
considera il sintomo dolore come ineluttabile; problemi legali che intralciano l'uso di
analgesici oppioidi. impreparazione professionale
Spesso il trattamento è inadeguato o inesistente: ignoranza circa le cure analgesiche deformazione culturale del medico che
considera il sintomo dolore come ineluttabile; problemi legali che intralciano l'uso di
analgesici oppioidi. impreparazione professionale
Incongruenze
A. De Nicola © 2010
Il ricovero ospedaliero non offre speciali supportiAssistere a casa significa rispetto delle preferenze
del malato. Per i familiari, la scelta del domicilio può
rappresentare la volontà di vivere direttamente una situazione importante.
Il ricovero ospedaliero non offre speciali supportiAssistere a casa significa rispetto delle preferenze
del malato. Per i familiari, la scelta del domicilio può
rappresentare la volontà di vivere direttamente una situazione importante.
Problemi
A. De Nicola © 2010
debolezza
effetti collaterali delle cure
perdita del ruolo in famiglia malattie non cancerose
perdita posizione sociale cancro difficoltà burocratiche perdita del prestigio sul
lavoro ORIGINE SOMATICA fallimento delle cure
perdita dei guadagni DEPRESSIONE DOLORE TOTALE RABBIA mancanza di visite di amici
decadimento psichico ANSIA irreperibilità dei medici
insonnia paura del dolore ritardi diagnostici stanchezza paura della morte
alterazioni dell'aspetto paura dell'ospedale paura del ricovero
preoccupazioni per la famiglia
problemi finanziari
perdita di controllo del proprio corpo
incertezza del futuro A. De Nicola © 2010
dovute al tessutoneoplastico
legate al tumore legate alla terapia non dipendenti dal tumore odalle terapie
infiltrazione dei tessutiossei
contratture muscolari dolore post-interventochirurgico
artriti ed artrosi
compressione e/oinfiltrazione tessuti
nervosi
decubiti infiammazioni e/o fibrosipostradioterapiche
cefalea (muscolotensiva,emicranica, psicogena)
interessamento viscerale stitichezza mielopatia post-radioterapica dolore miofasciale
ulcerazione e/o infezione candidosi neuropatia post-radioterapica
origine cardiovascolare
ipertensione endocranica linfedema necrosi asettica dell'osso nevriti
nevralgia postherpetica
trombosi venosa profonda
embolia polmonare
Cause fisiche di dolore nei pazienti oncologiciCause fisiche di dolore nei pazienti oncologici
A. De Nicola © 2010
Abbassano la soglia
Insonnia
Fatica
Ansia
Paura
Rabbia
Noia
Depressione
Tristezza
Decadimento fisico
Introversione
Isolamento
Innalzano la soglia
Sonno
Riposo
Simpatia
Comprensione
Solidarietà
Attività diversive
Diminuzione dell'ansia
Innalzamento dell'umore
Controllo dei sintomi
Nuovi obiettivi
Disponibilità A. De Nicola © 2010
La strategia terapeuticaLa strategia terapeutica
4 punti essenziali : può essere curato efficacemente nella grande
maggioranza dei casi; specialmente se iniziale è facile da gestire; non sempre deve essere gestita da specialisti; è sufficiente imparare a maneggiare pochi
protocolli e pochi farmaci.
4 punti essenziali : può essere curato efficacemente nella grande
maggioranza dei casi; specialmente se iniziale è facile da gestire; non sempre deve essere gestita da specialisti; è sufficiente imparare a maneggiare pochi
protocolli e pochi farmaci.
A. De Nicola © 2010
Obiettivi da raggiungere:· aumentare le ore di sonno senza dolore; · alleviare il dolore:
· a riposo· in posizione eretta· durante le attività.
Obiettivi da raggiungere:· aumentare le ore di sonno senza dolore; · alleviare il dolore:
· a riposo· in posizione eretta· durante le attività.
Strategia terapeuticaStrategia terapeutica
A. De Nicola © 2010
L'elevazione della soglia di percezione del dolore con di farmaci, costituisce il fulcro del trattamento del dolore neoplastico.
Nei protocolli si fa riferimento a farmaci poco costosi ed in dosaggi non molto superiori alla norma.
L'elevazione della soglia di percezione del dolore con di farmaci, costituisce il fulcro del trattamento del dolore neoplastico.
Nei protocolli si fa riferimento a farmaci poco costosi ed in dosaggi non molto superiori alla norma.
Terapia farmacologica
A. De Nicola © 2010
Oppioidi e FANS rappresentano i farmaci più importanti
Farmaci non analgesici possono contribuire a garantire una buona analgesia in certi tipi di dolore
Oppioidi e FANS rappresentano i farmaci più importanti
Farmaci non analgesici possono contribuire a garantire una buona analgesia in certi tipi di dolore
Terapia farmacologica
A. De Nicola © 2010
Iniziare precocemente
•analgesici ad orari regolari
•al bisogno solo per le crisi acute (BREAKTROUGH PAIN)
Prevenire l’insorgenza del dolore
•tenendo conto del ritmo sonno-veglia
Mantenere l’analgesia per tutto l’arco delle 24 ore
Utilizzare la via di somministrazione meno invasiva
A. De Nicola © 2010
Regole generali
dose-carico iniziale
seguire lo schema dell'OMS
preferire le vie orali, sottocutanea ed endovenosa continua
impiegare dosi individualizzate
eliminare l'insonnia
se necessario, prescrivere due analgesici con diverso meccanismo d'azione
scegliere il farmaco in base all'intensità del dolore
prevenire, individuare e trattare gli effetti collaterali
Terapia farmacologica: principi-base
A. De Nicola © 2010
APPROCCIO SEQUENZIALEAPPROCCIO SEQUENZIALE
Successo delle linee-guida dell'OMS Impiego sequenziale di tre categorie di farmaci con
progressione a gradini.FANS Oppioidi minori Oppioidi maggiori
Successo delle linee-guida dell'OMS Impiego sequenziale di tre categorie di farmaci con
progressione a gradini.FANS Oppioidi minori Oppioidi maggiori
A. De Nicola © 2010
DOLORE
Dolore moderato-severo
Dolore lieve-moderato
Oppioidi forti ± non-oppiodi ± adiuvanti
Oppioidi deboli ± non oppioidi± adiuvanti
Non oppioidi (FANS) ± adiuvanti
A. De Nicola © 2010
A. De Nicola © 2010
Nel momento in cui un farmaco non riesce a combattere il dolore è indispensabile ricorrere ad un farmaco appartenente al gradino successivo
In ogni caso bisogna evitare di saltare un gradino.
Nel momento in cui un farmaco non riesce a combattere il dolore è indispensabile ricorrere ad un farmaco appartenente al gradino successivo
In ogni caso bisogna evitare di saltare un gradino.
APPROCCIO SEQUENZIALE
A. De Nicola © 2010
INDIVIDUAZIONE DELLA DOSEINDIVIDUAZIONE DELLA DOSE
Una dose analgesica per essere giudicata efficace deve permettere il controllo del dolore per almeno 4 ore.
Una dose analgesica per essere giudicata efficace deve permettere il controllo del dolore per almeno 4 ore.
A. De Nicola © 2010
Effetto tettoEffetto tetto
I FANS presentano il cosiddetto "effetto tetto". Raggiunta una dose analgesica limite ogni aumento del dosaggio non aumenta l'effetto analgesico.
Il passaggio ad un farmaco dello stesso gradino non induce alcun beneficio analgesico, ma comporta ritardo nel controllo del dolore
I FANS presentano il cosiddetto "effetto tetto". Raggiunta una dose analgesica limite ogni aumento del dosaggio non aumenta l'effetto analgesico.
Il passaggio ad un farmaco dello stesso gradino non induce alcun beneficio analgesico, ma comporta ritardo nel controllo del dolore
A. De Nicola © 2010
ORARI FISSIORARI FISSI
Un punto-chiave: perdita del ricordo del dolore.L'analgesico deve essere assunto ad "orari fissi" in
modo da ottenere livelli ematici costanti.
Un punto-chiave: perdita del ricordo del dolore.L'analgesico deve essere assunto ad "orari fissi" in
modo da ottenere livelli ematici costanti.
A. De Nicola © 2010
ORARI FISSIORARI FISSI
Postulato della farmacocinetica: i farmaci sono efficaci solo se sono presenti nel sangue in concentrazioni adeguate.
Lo schema "ad intervalli regolari" o con infusione continua permette miglior controllo del dolore e risparmio di farmaco
Postulato della farmacocinetica: i farmaci sono efficaci solo se sono presenti nel sangue in concentrazioni adeguate.
Lo schema "ad intervalli regolari" o con infusione continua permette miglior controllo del dolore e risparmio di farmaco
A. De Nicola © 2010
VIE DI SOMMINISTRAZIONEVIE DI SOMMINISTRAZIONE
La via orale deve essere quella di elezione seguita dalla transdermica
Maggiore autonomia può essere realizzata con la via sottocutanea e la endovenosa continua.
La scelta della via dovrebbe essere lasciata al paziente stesso.
L’efficacia degli analgesici dati per via os differisce poco da quelli dati per via sottocutanea e endovenosa.
La via orale deve essere quella di elezione seguita dalla transdermica
Maggiore autonomia può essere realizzata con la via sottocutanea e la endovenosa continua.
La scelta della via dovrebbe essere lasciata al paziente stesso.
L’efficacia degli analgesici dati per via os differisce poco da quelli dati per via sottocutanea e endovenosa.
A. De Nicola © 2010
VIE DI SOMMINISTRAZIONEVIE DI SOMMINISTRAZIONE
Bandire la via intramuscolare traumatismo continuo, dolorabilità localefluttuazioni della concentrazione ematicadiscrepanze dell'analgesia.
Bandire la via intramuscolare traumatismo continuo, dolorabilità localefluttuazioni della concentrazione ematicadiscrepanze dell'analgesia.
A. De Nicola © 2010
EquivocoEquivoco
Le tecniche invasive e le vie spinali non sono le più efficaci!
Sono indicate solo in alcune situazioni cliniche particolari.
Le tecniche invasive e le vie spinali non sono le più efficaci!
Sono indicate solo in alcune situazioni cliniche particolari.
A. De Nicola © 2010
ASSOCIAZIONI FARMACOLOGICHEASSOCIAZIONI FARMACOLOGICHE
FANS + oppioide è un associazione giustificata: inibizione periferica dei sistemi prostaglandinici; meccanismo centrale indotto dal legame con i
recettori specifici per gli oppioidi nel SNC.
2 farmaci della stessa classe (es. due FANS) non aumentano l'analgesia!
FANS + oppioide è un associazione giustificata: inibizione periferica dei sistemi prostaglandinici; meccanismo centrale indotto dal legame con i
recettori specifici per gli oppioidi nel SNC.
2 farmaci della stessa classe (es. due FANS) non aumentano l'analgesia!
A. De Nicola © 2010
MODALITA' DI SOMMINISTRAZIONEMODALITA' DI SOMMINISTRAZIONE
Bisogna scegliere le ore dei pasti, del risveglio o dell'andata a letto, che sono più facili da seguire.
Evitare le ore notturne che creano ulteriore disagio.
L'infusione endovenosa o sottocutanea può eliminare questi inconvenienti
Bisogna scegliere le ore dei pasti, del risveglio o dell'andata a letto, che sono più facili da seguire.
Evitare le ore notturne che creano ulteriore disagio.
L'infusione endovenosa o sottocutanea può eliminare questi inconvenienti
A. De Nicola © 2010
PREVENZIONE EFFETTI COLLATERALIPREVENZIONE EFFETTI COLLATERALI
Riconoscere in tempo la comparsa degli effetti collaterali.
L'imponenza di alcuni sintomi iatrogeni può inficiare la validità della terapia analgesica.
Riconoscere in tempo la comparsa degli effetti collaterali.
L'imponenza di alcuni sintomi iatrogeni può inficiare la validità della terapia analgesica.
A. De Nicola © 2010
FANSFANS
Farmaci di prima scelta per il controllo del dolore acuto moderato e rappresentano il "primo gradino" nella scala dell’OMS.
L’origine dell'analgesia sarebbe dovuta a: inibizione della sintesi delle prostaglandine; iperpolarizzazione della membrana neuronale; inibizione degli enzimi lisosomiali; depressione dei livelli di sostanze ossidanti rilasciate
nella formazione delle prostaglandine.
Farmaci di prima scelta per il controllo del dolore acuto moderato e rappresentano il "primo gradino" nella scala dell’OMS.
L’origine dell'analgesia sarebbe dovuta a: inibizione della sintesi delle prostaglandine; iperpolarizzazione della membrana neuronale; inibizione degli enzimi lisosomiali; depressione dei livelli di sostanze ossidanti rilasciate
nella formazione delle prostaglandine.
A. De Nicola © 2010
OppioidiOppioidi
Rappresentano una tappa obbligata, nella terapia del dolore da cancro.
La potente attività analgesica è dovuta all'interazione con i recettori degli oppioidi localizzati nel SNC e nel midollo spinale, lungo le vie sensitive del dolore (abolizione e modulazione).
Rappresentano una tappa obbligata, nella terapia del dolore da cancro.
La potente attività analgesica è dovuta all'interazione con i recettori degli oppioidi localizzati nel SNC e nel midollo spinale, lungo le vie sensitive del dolore (abolizione e modulazione).
A. De Nicola © 2010
OppioidiOppioidi
I differenti profili farmacologi dei singoli oppioidi (intensità d'azione, durata d'azione, effetti secondari) sono spiegabili con l'esistenza di parecchie popolazioni recettoriali e con la differente capacità di ogni oppioide di interagire con i singoli recettori.
I differenti profili farmacologi dei singoli oppioidi (intensità d'azione, durata d'azione, effetti secondari) sono spiegabili con l'esistenza di parecchie popolazioni recettoriali e con la differente capacità di ogni oppioide di interagire con i singoli recettori.
A. De Nicola © 2010
OppioidiOppioidi
Oltre all’attività antidolorifica producono altre azioni ed effetti collaterali: azione tranquillante depressione respiratoria attenuazione dello stimolo della tosse miosi nausea e vomito ipertonia della muscolatura liscia (stipsi, disturbi
della minzione).
Oltre all’attività antidolorifica producono altre azioni ed effetti collaterali: azione tranquillante depressione respiratoria attenuazione dello stimolo della tosse miosi nausea e vomito ipertonia della muscolatura liscia (stipsi, disturbi
della minzione).
A. De Nicola © 2010
Oppioidi: morfina per osOppioidi: morfina per os
E’ capace di assicurare una concentrazione plasmatica quasi costante di morfina.
I vantaggi: è agevole da somministrare, il paziente la può assumere senza
l'intervento di altre persone.
E’ capace di assicurare una concentrazione plasmatica quasi costante di morfina.
I vantaggi: è agevole da somministrare, il paziente la può assumere senza
l'intervento di altre persone.
A. De Nicola © 2010
A. De Nicola © 2010
A. De Nicola © 2010
Oppioidi e vie di somministrazioneOppioidi e vie di somministrazione
Spinale
Transdermica
SC
IM
EV/PCA
Orale
fentanylcodeinametadonemorfina
A. De Nicola © 2010
A. De Nicola © 2010
A. De Nicola © 2010
Opiofobia: pregiudizi e miti da sfatareOpiofobia: pregiudizi e miti da sfatare
L'Italia è il paese europeo nel quale si usa meno morfina.
La morfina è stata temuta da operatori sanitari e mass media per le valenze negative ad essa attribuite nell'immaginario collettivo.
L'Italia è il paese europeo nel quale si usa meno morfina.
La morfina è stata temuta da operatori sanitari e mass media per le valenze negative ad essa attribuite nell'immaginario collettivo.
A. De Nicola © 2010
La morfina: non comporta necessariamente depressione
respiratoria; non genera sempre una dipendenza psichica; non instaura una rapida ed incontrollata tolleranza; non comporta fenomeni disforici; non compromette la qualità della vita.
La morfina: non comporta necessariamente depressione
respiratoria; non genera sempre una dipendenza psichica; non instaura una rapida ed incontrollata tolleranza; non comporta fenomeni disforici; non compromette la qualità della vita.
Opiofobia: pregiudizi e miti da sfatareOpiofobia: pregiudizi e miti da sfatare
A. De Nicola © 2010
A. De Nicola © 2010
I principali effetti collaterali degli analgesici oppioidi I principali effetti collaterali degli analgesici oppioidi
Stipsi 100% Nausea e vomito 28% Sedazione 20% Allucinazioni e confusione 1-5% Ritenzione urinaria 5 % Depressione respiratoria ? Mioclonie ? Prurito ? Disforia, euforia < 1%
Stipsi 100% Nausea e vomito 28% Sedazione 20% Allucinazioni e confusione 1-5% Ritenzione urinaria 5 % Depressione respiratoria ? Mioclonie ? Prurito ? Disforia, euforia < 1%
A. De Nicola © 2010
Strategie per il trattamento degli effetti collaterali degli oppioidi Strategie per il trattamento degli effetti collaterali degli oppioidi
riduzione della dose
sostituzione dell’oppioide secondo le dosi equianalgesiche (all’inizio metà della dose equianalgesica del nuovo farmaco)
cambiamento della via di somministrazione
trattamento farmacologico dell’effetto indesiderato
riduzione della dose
sostituzione dell’oppioide secondo le dosi equianalgesiche (all’inizio metà della dose equianalgesica del nuovo farmaco)
cambiamento della via di somministrazione
trattamento farmacologico dell’effetto indesiderato
A. De Nicola © 2010
ROTAZIONE OPPIACEI ROTAZIONE OPPIACEI
Sostituzione di un oppiaceo con un altro
Q U A N D O ?
Dolore controllato, ma gli effetti collaterali sono eccessivi e non controllabili.
Analgesia inadeguata, nonostante l’aumento di dosaggio.
Analgesia inadeguata e non è possibile aumentare il dosaggio, per la comparsa di effetti collaterali.
A. De Nicola © 2010
ROTAZIONE OPPIACEI STRATEGIE TERAPEUTICHE ROTAZIONE OPPIACEI STRATEGIE TERAPEUTICHE
ADOTTARE MISURE GENERALI ( ridurre dose, idratare, ridurre numero associazioni farmacologiche)
SOMINISTRARE FARMACI ADIUVANTI
MODIFICARE LE VIE DI SOMMINISTRAZIONE DELLA MORFINA
CAMBIARE TIPO DI OPPIACEO
CAMBIARE VIA DI SOMMINISTRAZIONE E TIPO DI OPPIACEO CONTEMPORANEAMANTE
A. De Nicola © 2010
ROTAZIONE OPPIACEI ROTAZIONE OPPIACEI
Variabilità individuale ai diversi oppiacei, incluso lo sviluppo
di tolleranza.
La rotazione ha dato risultati positivi indipendentemente dal tipo di oppiaceo utilizzato.
Nel passaggio da un oppiaceo all’altro, la dose calcolata teorica equipotente, dovrebbe essere ridotta del 30%.
Non ridurre la dose se la sostituzione riguarda il fentanyl transdermico
A. De Nicola © 2010
Terapie invasiveTerapie invasive
Probabilmente solo nell’1-2% dei pazienti c’è una vera indicazione con trattamenti perimidollari o neurolitici:
Somministrazione perimidollare (peridurale, sottodurale)Neurolisi di Plessi o Nervi
(ETP pancreas, Mesotelioma)
Neurolisi sottoduraliBlocchi anestetici di strutture nervose sensitive o
autonomiche.
Probabilmente solo nell’1-2% dei pazienti c’è una vera indicazione con trattamenti perimidollari o neurolitici:
Somministrazione perimidollare (peridurale, sottodurale)Neurolisi di Plessi o Nervi
(ETP pancreas, Mesotelioma)
Neurolisi sottoduraliBlocchi anestetici di strutture nervose sensitive o
autonomiche.
A. De Nicola © 2010
Indicazioni generali per l’uso della via perimidollare nel dolore da cancroIndicazioni generali per l’uso della via perimidollare nel dolore da cancro
Insuccesso del trattamento per via sistemica con oppiacei maggiori anche a dosi elevate
Efficacia della terapia sistemica, associata però a gravi ed insopportabili effetti collaterali.
Insuccesso del trattamento per via sistemica con oppiacei maggiori anche a dosi elevate
Efficacia della terapia sistemica, associata però a gravi ed insopportabili effetti collaterali.
A. De Nicola © 2010
Vantaggi:Riduzione degli effetti collateraliMiglior controllo del dolore se localizzatoParticolarmente indicato nelle plessopatie
(dolore neuropatico)Possibilità di associare anestetici locali per il
controllo del dolore incident
Vantaggi:Riduzione degli effetti collateraliMiglior controllo del dolore se localizzatoParticolarmente indicato nelle plessopatie
(dolore neuropatico)Possibilità di associare anestetici locali per il
controllo del dolore incident
A. De Nicola © 2010
Effetti avversi Effetti avversi Legati agli oppiacei Parestesie Ipostenia Ipotensione ortostaticaTachifilassi Concentrazioni non superiori a 0.25% o dosi quotidiane
non superiori a 12.5 mg di bupivacaina sono gravate da incidenza insignificante di effetti collaterali (Mercadante 1994).
Legati agli oppiacei Parestesie Ipostenia Ipotensione ortostaticaTachifilassi Concentrazioni non superiori a 0.25% o dosi quotidiane
non superiori a 12.5 mg di bupivacaina sono gravate da incidenza insignificante di effetti collaterali (Mercadante 1994).
A. De Nicola © 2010
Nei pazienti affetti da cancro è stata osservato un elevato livello di Glicoproteina alfa-1-acida che sembra ridurre i livelli plasmatici di bupivacaina.
L’instaurarsi di una tolleranza agli oppiacei può spiegare la loro ridotta tossicità sul Sistema nervoso centrale anche per somministrazioni prolungate (Du Pen 1992)
Nei pazienti affetti da cancro è stata osservato un elevato livello di Glicoproteina alfa-1-acida che sembra ridurre i livelli plasmatici di bupivacaina.
L’instaurarsi di una tolleranza agli oppiacei può spiegare la loro ridotta tossicità sul Sistema nervoso centrale anche per somministrazioni prolungate (Du Pen 1992)
A. De Nicola © 2010
Altri oppioidiAltri oppioidi
Il tramadolo ha 20 anni di esperienze cliniche. Ad azione centrale con proprietà agoniste sui
recettori degli oppioidi ed effetti sulla neurotrasmissione noradrenergica e serotoninergica.
Minima incidenza di depressione cardiorespiratoria ed ridottissimo potenziale di dipendenza.
Il tramadolo ha 20 anni di esperienze cliniche. Ad azione centrale con proprietà agoniste sui
recettori degli oppioidi ed effetti sulla neurotrasmissione noradrenergica e serotoninergica.
Minima incidenza di depressione cardiorespiratoria ed ridottissimo potenziale di dipendenza.
A. De Nicola © 2010
TramadoloTramadolo
Usato per via e.v., s.c., im, rettale ed orale.E' maneggevole e viene posizionato sul 2°
gradino della scala OMS. Può essere associato validamente ai FANS
Usato per via e.v., s.c., im, rettale ed orale.E' maneggevole e viene posizionato sul 2°
gradino della scala OMS. Può essere associato validamente ai FANS
A. De Nicola © 2010
TramadoloTramadolo
Pratica é la somministrazione con pompa infusionale elastomerica.
Cura va posta alla prevenzione del vomito che si verifica nel 7% dei pazienti
Pratica é la somministrazione con pompa infusionale elastomerica.
Cura va posta alla prevenzione del vomito che si verifica nel 7% dei pazienti
A. De Nicola © 2010
Altri oppioidiAltri oppioidi
Associazione codeina e paracetamolo da utilizzare quando i soli FANS non sono più efficaci.
Anche il tramadolo può essere vantaggiosamente associato al paracetamolo
Associazione codeina e paracetamolo da utilizzare quando i soli FANS non sono più efficaci.
Anche il tramadolo può essere vantaggiosamente associato al paracetamolo
A. De Nicola © 2010
Non analgesici nel dolore neoplasticoNon analgesici nel dolore neoplastico
La terapia monofarmacologica a volte è
insufficiente.
La terapia monofarmacologica a volte è
insufficiente.
A. De Nicola © 2010
Gruppo eterogeneo indicati anche come “adiuvanti”.
Adoperati come co-analgesici in determinati tipi di dolore e nella cura di alcuni sintomi
Gruppo eterogeneo indicati anche come “adiuvanti”.
Adoperati come co-analgesici in determinati tipi di dolore e nella cura di alcuni sintomi
Non analgesici nel dolore neoplasticoNon analgesici nel dolore neoplastico
A. De Nicola © 2010
Antidepressivi tricicliciBenzodiazepineAnticonvulsivantiCortisonici
Antidepressivi tricicliciBenzodiazepineAnticonvulsivantiCortisonici
Non analgesici nel dolore neoplasticoNon analgesici nel dolore neoplastico
A. De Nicola © 2010
Antidepressivi triciclici Antidepressivi triciclici
Le tre azioni maggiori per le quali gli antidepressivi triciclici possono essere sfruttati sono:
· elevazione dell'umore, · attività analgesica nelle neoplasie con
danno dei nervi e neuropatie, · sedazione.
Le tre azioni maggiori per le quali gli antidepressivi triciclici possono essere sfruttati sono:
· elevazione dell'umore, · attività analgesica nelle neoplasie con
danno dei nervi e neuropatie, · sedazione.
A. De Nicola © 2010
CorticosteroidiCorticosteroidi
Utilizzati in specifiche situazioni:· compressione del midollo spinale,· cefalea da ipertensione intracranica, · per aumentare la distensione del fegato nei
tumori epatici · stimolanti l'appetito· per migliorare il tono dell'umore
Utilizzati in specifiche situazioni:· compressione del midollo spinale,· cefalea da ipertensione intracranica, · per aumentare la distensione del fegato nei
tumori epatici · stimolanti l'appetito· per migliorare il tono dell'umore
A. De Nicola © 2010
Calcolare la velocità d’infusione...Calcolare la velocità d’infusione...
velocità d’infusionedose-carico
tempo di emivita21
=
Ap
plic
abile
a q
ual
sias
i po
mp
a
A. De Nicola © 2010
L'uso della pompa elastomericaL'uso della pompa elastomerica
L’infusione continua di analgesici con pompa elastomerica, rappresenta una metodica vantaggiosa ed efficace nella cura del dolore da cancro.
E’ un infusore a velocità costante preimpostata. Il fluido viene spinto lungo una linea d’infusione
direttamente in vena, sottocute, intorno ad un plesso, in un'articolazione o in peridurale.
L’infusione continua di analgesici con pompa elastomerica, rappresenta una metodica vantaggiosa ed efficace nella cura del dolore da cancro.
E’ un infusore a velocità costante preimpostata. Il fluido viene spinto lungo una linea d’infusione
direttamente in vena, sottocute, intorno ad un plesso, in un'articolazione o in peridurale.
A. De Nicola © 2010