Angelo Napoliello - Marinella CavalieriAlessio Moscato
Il Fagiolo
“OCCHIO NERO” di Oliveto Citra
PICCOLA GUIDA ALLA COLTIVAZIONE
E CONSUMO
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L’agricoltura del nostro comune è stata da sempre unsettore trainante e vitale. La stasi degli anni settanta e lacrisi post terremoto ne hanno offuscato in parte la valen-za economica. Gli obiettivi nella nuova politica agrariaeuropea volgono però una nuova attenzione alle zoneinterne e svantaggiate. Negli ultimi anni abbiamo assisti-to nel nostro comune alla rivitalizzazione del settore condecine di aziende agricole che hanno effettuato impor-tanti investimenti con l’aiuto dei contributi del PattoTerritoriale Sele Tanagro, del Pop e Por Campania 2000-2006.
Nel 1995 l’allora Amministrazione Comunale ha pa-trocinato la nascita della Associazione Agroliveto chemette ad oggi insieme un centinaio di aziende che condi-vidono servizi associati e attività di promozione e valoriz-zazione dei prodotti tipici del nostro comprensorio.
Per queste motivazione l’Amministrazione Comunaleche rappresentiamo ha sposato questa importante inizia-tiva che tende a stimolare le capacità imprenditoriali deinostri agricoltori con l’auspicio che vi sia nuova e giova-ne linfa che investa nel settore.
Il Consigliere all’AgricolturaRaffaele Palmieri
Il Sindaco Italo Lullo
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Uno degli impegni assunti nella splendida serata diinaugurazione della filiale di Oliveto Citra della BCC diAquara, del 10 settembre 2005 è stato quello di adope-rarsi affinché la nuova Banca si integrasse all’interno ditutte le occasioni di promozione e valorizzazione del ter-ritorio in quanto queste riteniamo possano contribuire esono alla base di una rinascita anche economica. È congrande piacere che abbiamo accolto l’invito della ammi-nistrazione comunale di Oliveto Citra e dellaAssociazione Agroliveto a patrocinare la manifestazione“PRODUZIONI ALTERNATIVE E TIPICHE” OC-CASIONE DI SVILUPPO E SALVAGUARDIA DELTERRITORIO che si svolgerà ad Oliveto Citra dal 23 al26 febbraio 2006.
La stampa di questo volumetto è un fattivo contri-buto che la BCC di Aquara vuole testimoniare affinchéuno dei prodotti storici della agricoltura dell’Alta Valledel Sele possa risorgere a nuovo interesse economico e ri-tornare ad essere trainante dell’economia agricola del ter-ritorio.
Il Direttore Antonio Marino
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cenni storicicenni storici
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Il fagiolo “occhio nero” di Oliveto Citra è un legumeda granella tra i più rinomati e conosciuti dell’Alta Valledel Sele sia per l’alta qualità che per la quantità del pro-dotto realizzato nei vari anni. La produzione e venditadei fagioli “occhio nero” fino al 1940, secondo dati raccol-ti da vecchi agricoltori della zona, erano di circa 7.000 ql ei mercati che maggiormente ritiravano il prodotto eranoquello locale, quello di Milano (circa 5.000 ql all’anno) equello inglese, attraverso i monaci della Badia di Cavadei Tirreni.
Negli anni settanta, nella zona, la produzione e la su-perficie coltivata a fagiolo si ridussero notevolmente siaper gli alti costi di produzione che per l’introduzione diattività agricole più remunerative (allevamento bovino astabulazione fissa per la produzione di latte).
Alla contrazione contribuì anche l’abbandono dell’a-gricoltura da parte di molti giovani attirati dal miraggiodel “posto fisso”.
Tale abbandono dell’agricoltura verso altre attivitàproduttive (industria, commercio, pubblico, impiego,ecc.) si è ulteriormente accentuato con l’evento sismicodel 1980 (terremoto del Salernitano e dell’Irpinia).
Nella mente dei vecchi coltivatori e commercianti diOliveto Citra, paese capo fila per la coltivazione e com-mercializzazione, sono rimasti molti ricordi legati a que-sto legume quando l’alimentazione umana era basataprincipalmente sui vegetali.
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Si ricorda soprattutto che: a) Un elevato numero di commercianti loca-
li, regionali, nazionali e internazionali venivanoad acquistare i fagioli ad Oliveto Citra in occa-sione del mercato settimanale (del giovedì ) enelle più importanti fiere dell’anno;
b) gli abitanti delle zone limitrofe venivano abarattare a Oliveto Citra altri prodotti agricoli ozootecnici con fagioli;
c) i fagioli prodotti annualmente venivanovenduti, consumati o barattati con altri prodottidi prima necessità per la vita dalla famiglia con-tadina;
d) il reddito ricavato dalla vendita veniva ac-cantonato dagli agricoltori per l’acquisto degliimprevisti (medicine ecc.), lo studio o matrimo-nio dei figli ecc.
Ancora oggi gli agricoltori di Oliveto Citra edelle altre aree irrigue dell’Alta valle del Sele, da-ta l’importanza storica della coltura, manifestanosempre una particolare attenzione alla coltivazio-ne del fagiolo occhio nero, inoltre si vantano dipossedere questo ecotipo e di essere ancora prefe-rito dai consumatori locali, nazionali ed interna-zionali.
Questo prodotto di pregio legato alle tradi-zione contadina e alla tipica cucina poveradell’Alta Valle del Sele, ancora oggi, può svolge-re un ruolo importante per la valorizzazione del-l’agricoltura di questa importante area dell’en-troterra della Campania ed inoltre può riscuoterelo stesso consenso nella cucina dell’ era modernadate le sue qualità organolettiche e nutrizionali.
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Il Fagiolo occhio nero è una pianta rampican-te che raggiunge e supera, in condizione di buonafertilità del terreno, i 2 mt. d’altezza. La foglia ègrande a forma di cuore allungato ed il fiore è dicolore bianco. Il baccello (frutto del fagiolo) è dimedia lunghezza, il colore del guscio passa dalverde, al giallo, al paglierino a completa matura-zione e contiene mediamente un numero da 5 o 6semi. Il seme è di media grandezza, dalla formaovale, di colore bianco con la tipica macchia neraposizionata nel punto (ileo) d’attacco al gusciodel baccello.
Ciclo vegetativo Il ciclo vegetativo del fagiolo occhio nero è di
circa 120 giorni.Area di produzioneL’area di produzione del fagiolo occhio nero
ricade nel comprensorio Alto Sele e precisamentenei territori dei comuni di: Oliveto Citra,Senerchia, Calabritto, Caposele, Valva, Collianoe Contursi Terme. Tali territori si caratterizzanoper la presenza d’importanti sorgenti d’acqua (lasorgente del Sele, Acqua Bianca ecc) che soddisfa-no le esigenze idriche della specie. I terreni sonodi buona fertilità, irrigui e con una pendenza me-dia che va dal 2 al 5%. Il clima è quello tipicodelle aree interne della Campania che consente alfagiolo occhio nero di fruttificare e fornire unprodotto con particolari proprietà organolettiche. c
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Particolari di un filare di fagiolo“occhio nero” con palo tutore erete in plastica
Fiori di fagioli occhio nero di Oliveto C.
Foglie rigogliose del fagiolo occhio nero
Fagioli occhio nero in vari stadi di maturazione
tecniche colturali
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liTerreni idonei alla coltivazioneIl Fagiolo occhio nero per le sue caratte-
ristiche vegetative preferisce i terreni sub-acidi (pH 6,5-7), profondi, di medio impa-sto, fertili, freschi o irrigui, ma non amaquelli umidi con ristagni di acqua.
Preparazione del letto di seminaIl terreno per la semina dei fagioli và pre-
parato con un’aratura meccanica alla pro-fondità di circa 30-40 cm, una concimazio-ne minerale presemina (circa kg 100 di per-fosfato minerale 19/21 e kg 40 di solfato dipotassio per 1.000 mq) e una fresatura(meccanica) per interrare i concimi e smi-nuzzare lo strato di terreno interessato dal-l’apparato radicale della specie.
SeminaEpoca di semina. Il fagiolo occhio nero è una coltura in-
tercalare estivo-autunnale che segue una fo-raggera (sulla, prato, erbai misti ecc.) e pre-cede una graminacea. Và seminato, dopo losfalcio e raccolta del fieno, dalla seconda de-cade di giugno fino alla fine dello stessomese. Questo ecotipo di fagiolo è sensibileai forti calori estivi, alle piogge prolungate,al vento e alle basse temperature. I forti ca-lori estivi possono incidere negativamentesull’allegagione e formazione dei baccelli, lepiogge prolungate, il vento e le basse tem-perature sullo sviluppo e maturazione delprodotto (baccelli e semi).
Foto n° 6 Seme di fagiolo occhio nero selezionati per la semina
Foto n° 5 Piante di fagiolo occhionero idonee per la raccolta del seme
Foto n° 7 Seme di fagiolo occhio nero selezionato e trattato con geodisinfestanti
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Quindi, in riferimento a quanto pre-cedentemente menzionato, l’epoca di se-mina può subire delle variazioni a secon-do della zona di coltivazione per far siche la spece vegeti e produca nelle mi-gliore condizioni climatiche.
Scelta e preparazione del semeIl seme, in mancanza di prodotto sele-
zionato e certificato deve essere :a) raccolto nella campagna precedente
dalle piante più produttive e con baccelliuniformi (vedi foto n° 5) che non hannomanifestato sull’intera pianta sintomi dimalattie contagiose (virosi ecc) durate ilciclo vegetativo;
b) selezionato , con controlli visivi: i se-mi devono essere perfetti e non presentaredanni da parassiti (vedi foto n° 6)
c) trattato con geodisinfestanti e fun-gicida per impedire ai parassiti (insetti efunghi) presenti nel terreno di danneg-giare le giovani piantine (vedi foto n° 7)
La distanza di semina La scelta della distanza di semina del
fagiolo occhio nero, in riferimento allecaratteristiche della specie (molto vigoro-sa), và effettuata con i seguenti obiettivi:
a) far vegetare e produrre la piantanelle migliore condizioni d’esposizioneai raggi del sole e far circolare l’aria all’in-terno della massa fogliare;
b) ottenere un prodotto di qualitàcon la massima produzione per mq di su-perficie;
Foto n° 5 Distanza di semina tra i filedi fagiolo occhio nero
Foto n° 5 Distanza di semina lungo fi-la di fagiolo occhio nero
Foto n° 5 Piante di fagiolo occhio neroalla giusta distanza di semina
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c) accelerare e facilitare alcune operazionicolturali (difesa fitosanitaria raccolta ecc.).
Le distanze di semina, in riferimento aisuddetti obiettivi, più indicate per il fagio-lo occhio nero sono: cm 20 -30 sulla fila ecm 140-150 tra le file.
Profondità di semina La semina del fagiolo occhio può essere
eseguita a mano (con l’aiuto del cavicchioper poggiare e interrare il seme) o con mac-chine alla profondità di 4- 6 cm, per ave-re una germinazione uniforme e senza fal-lanze.
Operazioni complementari alla seminaLe operazioni di semina vanno com-
pletate con un’irrigazione al terreno peravvicinarlo al seme e facilitarne la germi-nazione.
Sarchiatura La prima sarchiatura va eseguita dopo
qualche settimana dalla semina quando lepiantine hanno raggiunto un’altezza di cir-ca 20 cm, la seconda e la terza quando le er-be infestanti o il terreno (compattato dalleirrigazioni o dalle piogge) ostacolano l’atti-vità vegetativa e produttiva della specie inoggetto. Le operazioni di sarchiatura posso-no essere eseguite manualmente sulle file econ motozappa tra le file.
Foto n° 6 Apertura buca con ca-vicchio per interrare il seme di fa-giolo occhio nero
Foto n° 7 posizionare il seme difagiolo occhio nero nella buca cava-ta con cavicchio
Foto n° 8 chiusura buca e interra-mento seme
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Strutture di sostegnoLa pianta di fagiolo occhio nero è un
rampicante molto vigoroso che per potervegetare e fruttificare nelle migliori con-dizioni deve essere affidata fin dalla na-scita ad una struttura di sostegno (piantedi mais, canne, frasche, rete di plasticacon pali tutori ecc.) per alzare gli apicivegetativi dal terreno. Alla luce delle at-tuali conoscenze la struttura di sostegnoda preferire è la rete di plastica con palitutori (di legno, di resina , di ferro tratta-to ecc.) sia per il facile montaggio cheper la convenienza economica. La strut-tura di sostegno con reti di plastica e pa-li tutori deve avere le seguenti caratteri-stiche:
a) rete in plastica (a maglie larghe) al-ta circa mt. 2;
b) pali tutori (di legno, di resina, diferro trattato ecc.) alti circa 2,50 mt. edal diametro di cm 5-7 per quelli in le-gno e 3-4 cm per quelli in resina o ferrotrattato;
c) la distanza dei pali tutori lungo lafila variare da mt. 3 a mt. 8;
d) filo di ferro cromato all’estremitàsuperiore della rete di plastica, teso lungola fila e fissato ai pali per renderla più sta-bile e non farla cedere sotto il peso dellamassa produttiva.
La consociazione con il mais o l’uti-lizzo di altre strutture di sostegno (can-ne, frasche ecc) vanno sconsigliati peruna coltivazione specializzata.
Foto n° 9 Struttura di sostegno con can-ne per la coltivazioni del fagiolo occhionero di Oliveto Citra
Foto n° 10 Consociazione del fagioloocchio nero di Oliveto Citra con il mais
Foto n° 11 Struttura di sostegno conreti in plastica e pali di legno per la colti-vazione del fagiolo occhio nero diOliveto Citra
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Irrigazione Il Fagiolo occhio nero, è molto esi-
gente di acqua e ai primi sintomi di ca-renza idrica bisogna irrigare per noncompromettere la produzione. I turnid’irrigazione, in riferimento a quantodetto, si devono ripetere con una caden-za media di 15 giorni nel primo periodoed alla comparsa di sintomi di stressidrico nell’ultimo periodo.
I sistemi di irrigazioni più indicati so-no quelli localizzati (ala gocciolante) siaper ridurre il consumo di acqua che pernon creare erosioni al terreno.
Difesa fitosanitariaIl Fagiolo occhio nero è molto sensi-
bile ad alcuni parassiti quali: ruggine, an-tracnosi afidi e ragnetto rosso. Il control-lo dei parassiti elencati deve essere meto-dico e operare all’occorrenza con tempe-stivamente con trattamenti per non com-promettere l’intera coltivazione in pocotempo.
- Ragnetto rosso comune (Tetranychusurticae) è un acaro che attacca molte spe-cie vegetali, ma le più colpite sono lepiante ortive (fagioli, melanzane, pomo-dori, peperoni, meloni ecc). I sintomi de-gli attacchi si manifestano con decolora-zioni e ingiallimento delle foglie (vedi fo-to n° 16) che finiscono spesso per dissec-care e cadere. Su di esse si trovano fre-quentemente anche abbondanti ragnate-le, formate da fili sericei, che possono ri-coprire completamente le foglie.
Foto n° 12 Campo di fagiolo occhio nerocon impianto d’irrigazione a goccia
Foto n° 13 filari di fagiolo occhio nerocon ala gocciolante
Foto n° 14 Campo di fagiolo occhio nerocon impianto d’irrigazione a pioggia
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La lotta - Campionamento, settimanali a par-
tire dalla prefioritura, con un esame at-tento su 100 foglie scelte a caso sul 10-15% delle piante da proteggere.
- Intervenire con trattamenti anti-parassitari al rilevamento delle prime in-festazioni;
- Impiegare acaricidi autorizzati.
Ruggine del fagiolo(Uromyces appendiculatus) Questa malattia colpisce le foglie e so-
lo raramente i fusti ed i baccelli provo-cando inizialmente delle piccole aree clo-rotiche (vedi foto n° 18) in corrispon-denza delle quali si formano, in brevetempo, soprattutto nella pagina inferio-re, delle pustole (sori) di color ruggine(vedi foto n° 20), a volte circondate daun alone giallastro. Dopo 10-15 giornidalla comparsa delle pustole le foglie col-pite tendono ad ingiallire e infine a dis-seccare.
Nelle infezioni tardive le pustole si pre-sentano di colore bruno-scure e non piùpolverulente in quanto si evolvono nellaforma teleutosorica (Vedi foto n° 20).
La diffusione delle uredospore, anchea notevole distanza, avviene prevalente-mente per mezzo del vento. Le condizio-ni climatiche ottimali per lo sviluppo diqueste sono rappresentate da un’elevataumidità relativa e temperature variabilida 20 a 24° C.
L’incubazione è di circa 14 giorni.
Foto n° 17 Uova e forme giovanili diRagnetto Rosso
Foto n° 15 Foglia di fagiolo occhio nerocon inizio decolorazione ingiallimentoper infestazioni di Ragnetto Rosso
Foto n° 16 Foglia di fagiolo occhio nerocon evidente decolorazione ingiallimen-to per infestazioni di Ragnetto Rosso
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La lottaIntervenire con prodotti rameici, thi-
ram, triazolici ecc., in presenza di condi-zioni ottimali di umidità e temperatura,ed in presenza di sintomi che ne giustifi-cano il trattamento.
Antracnosi del fagiolo(Colletotrichum lindemuthianum)L’antracnosi rappresenta la più grave
avversità fungina del fagiolo, provocan-do, in alcune annate, danni di notevoleentità. I sintomi della malattia si possonoriscontrare su tutti gli organi della piantae soprattutto sui baccelli e sugli steli oveprovoca la comparsa di tacche legger-mente depresse, circolari o allungate, dicolore marrone scuro con al centro pas-serelle rosate di consistenza mucillagino-sa (vedi foto n° 23).
Sulle foglie l’atracnosi si manifestacon tacche necrotiche nerastre localizzateprevalentemente sulle nervature e suipiccioli; sulle foglie giovani l’alterazionepuò portare anche ad un ingiallimento oal disseccamento parziale o totale dellalamina. Sui semi l’attacco si rivela contacche rotondeggianti, più o meno am-pie, prima decolorate, poi bruno nera-stre, circondate da un alone porporino(vedi foto n° 22).
Lo sviluppo e la diffusione del pato-geno sono fortemente influenzati dallecondizioni climatiche ed in particolareda elevata umidità e piovosità ; sembranoinfatti necessari almeno 10 mm di piog-gia perchè possa instaurarsi il processoinfettivo.
Foto n° 18 Foglia di fagiolo occhio nero coni primi sintomi d’infezione di Ruggine
Foto n° 19 Foglia di fagiolo occhio nero connumerosi macchie d’infezione di Ruggine
Foto n° 20 Pustole di Ruggine sulla pagineinferiore di una foglia di fagiolo occhio nero.
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I valori di temperatura ottimali si ag-girano sui 16-18 °C.; al di sopra dei 30-32 °C la malattia si arresta.
La lottaContro questa malattia è necessario in
primo luogo impiegare seme sano; l’e-ventuale disinfestazione con Thiram oderivati benzimidazolici del seme nonsempre offrono sufficienti garanzie.
Foto n° 24 Semi di fagioli occhio nero conmacchie di Antracnosi (Colletotrichum L)
Foto n° 23 Baccello di fagiolo occhio nero con macchie di Antracnosi(Colletotrichum)
Fot. n° 22 Baccello e foglie di fagioloocchio nero con macchie di Antracnosi(Colletotrichum)
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RaccoltaIl fagiolo occhio nero viene coltivato
per la produzione di granella e come taleviene raccolto quando i baccelli e i semisono secchi (con umidità non superioreal 13%). L’epoca di raccolta va dalla se-conda quindicina di ottobre alla primadi novembre (in relazione alla data di se-mina) ma in alcuni anni può essere osta-colata e ritardata dalle condizioni clima-tiche (piogge e freddi precoci) con note-vole perdita di prodotto. Quindi antici-pare la semina alla seconda decade digiugno è utile per non fare coincidere laraccolta con il periodo delle piogge.
Le operazioni di raccolta vengonoeseguite manualmente in quanto il me-todo di coltivazione non permette lameccanizzazione.
L’unica operazione che può essere ese-guita meccanicamente, con delle apposi-te trebbie, è la battitura e separazione deisemi dal guscio del baccello.
Foto n° 27 semi di fagiolo occhio neropronti per la vendita
Foto n° 25 Filari di fagioli occhio nero pron-ti per la raccolta.
Foto n° 26 Particolari di un filare di fagioloocchio nero pronti per la racolta
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come conservarei fagioli secchicome conservarei fagioli secchi
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I fagioli secchi si possono conservareper lungo tempo senza subire danni operdere proprietà nutritive, con l’unicaattenzione di tenere sotto controllo gliattacchi di Tonchio, un piccolo coleotte-ro le cui larve si sviluppano all’internodei semi. Gli attacchi di Tonchio si pos-sono contenere:
a) con il freddo, conservando i fagioliin contenitori (barattoli di vetro o sac-chetti di plastica sigillati) a temperatureinferiori a 0° C. per un lungo periodo;
b) con il calore, riscaldando i semi difagioli nel forno a 55°- 60° C. per circamezz’ora per uccidere le larve di Tonchioma senza compromettere la facoltà ger-minativa dei semi;
c) sotto vuoto.
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Foto n° 28 Fagioli occhio neroin vari stadi di maturazione
Foto n° 29 Fagioli occhio ne-ro pronti per la vendita
Etichetta propostadall’Associazione
Agroliveto
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come cuocere il fagiolo “occhio nero”come cuocere il fagiolo “occhio nero”
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Da sempre alla base dell’alimentazio-ne contadina, è utilizzato nella prepara-zione di tanti piatti tipici locali, tra cuiprimeggiano le zuppe contadine con olioextravergine d’oliva crudo.
Il Fagiolo Occhio Nero si presta, piùdi altre varietà, a cotture brevi e quindi èin grado di mantenere inalterate tutte lesue proprietà organolettiche. Il seme, dicolore bianco, è caratteristico per l’evi-dente macchia scura che circonda l’ilo.
La coltivazione si effettua su appezza-menti di terreno non troppo ampi, dovecoesistono altre attività come la zootec-nia e la olivocoltura; la pianta di fagiolo,sostenuta da tutori, raggiunge anche idue metri di altezza e produce una tren-tina di baccelli che arrivano a maturazio-ne all’inizio del mese di novembre.
Eseguita la raccolta a mano, i baccelli,essiccati al sole, vengono sgranati: ilFagiolo Occhio Nero è dunque prontoper essere consumato o conservato perl’inverno.
a) Prima della cottura tenere i fagiolia bagno (in acqua a temperatura ambien-te) per una notte.
b) Fate cuocere i fagioli per due o treore a fuoco basso in una pentola di coc-cio con l’aggiunta d’erbe aromatiche edigestive.
c) Durante la cottura in pentola, il co-perchio va lasciato leggermente sollevato.
d) Evitare durante la cottura l’aggiun-ta di sale o sostanze acide.
Semi di fagioli occhio nero com
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Caratteristiche organolettiche econsumo dei fagioli occhio nero.
Le qualità organolettiche del fa-giolo occhio nero vengono esaltatedalla buccia molto sottile che facilitala cottura, non si spacca e lo rendepiù digeribile rispetto agli altri fagioli.
In cucina, può essere utilizzato dasolo o in miscuglio con vari tipi di pa-sta, ortaggi ecc.
Composizione chimica e valore energetico deifagioli per 100 g di parte edibile
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FAGIOLI AL TRAPPETARA
Ingredienti per n° 4 persone:
600 g di fagioli occhio nero2-3 spicchi d’aglioprezzemolo quanto bastaolio extravergine di oliva a volontà.
Preparazione:fate cuocere i fagioli in una pento-la di coccio e a cottura ultimataversateli in una terrina, aggiungeteil prezzemolo fresco (tagliato apiccoli pezzetti) e gli spicchi d’a-glio schiacciati con una leggerapressione della mano, versate so-pra olio extravergine di oliva, me-scolate il tutto con un mestolo einfine serviteli in tavola.
LAGANE E FAGIOLI
Ingredienti per n° 4 persone
200 g di fagioli occhio nero400 g di farina 2-3 spicchi d’aglioprezzemolo quanto bastaolio extravergine di oliva.
Preparazione:preparate un impasto di acqua efarina sulla spianatoia, stendetelocon il matterello in una sfogliasottile e tagliatela a strisce di circa2-3 cm (comunemente chiamatelagane). Le lagane vanno lessate inabbondante acqua e sale ed al giu-sto grado di cottura si scola l’ac-qua, si aggiungono i fagioli, prece-dentemente cotti, il prezzemolo,l’olio extra vergine d’oliva e glispicchi d’aglio soffritti a parte inun padellina.
Le ricette tradizionali dell’area di produzione del fagiolo Occhio Nero di Oliveto Citra
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Articolo tratto da: GLI ALIMENTI E LE LORO ASSOCIAZIONIEdito da VIS SANATRIX NATURAERoma - maggio 2000
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Articolo tratto da: CAMPANIA TERRA DELL’ORTOFRUTTARealizzato in collaborazione con “IL SOLE 24 ORE”
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Articolo tratto da: CAMPANIA È ORTAGGI, tipicità e qualitàRealizzato in collaborazione con “IL SOLE 24 ORE” e la Regione Campania
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Articolo tratto da: LA TERRA DEL TARTUFORealizzato dalla Pro Loco Colliano - 2003
OLIVETO CITRA
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Questo opuscolo rappresenta la sintesi del progetto sperimentalesul “Fagiolo occhio nero” iniziato nel 2000 su impegno dell’alloraAssessore all’Agricoltura della Regione Campania Dr. Antonio Lubritto.
Il progetto è stato attuato con la fattiva collaborazione dell’ISTITUTO SPERIMENTALE PER LE COLTURE INDUSTRIALIdi Battipaglia, del CESA di Contursi Terme e dello STAPA CEPICAdi Salerno.
In questi anni sono stati realizzati diversi campi sperimentali co-involgendo molte aziende agricole e con eccellenti risultati sulle meto-diche di selezione, sanificazione del seme e tecnica.
SI RINGRAZIANO VIVAMENTE:
Onorevole Dr. Antonio Lubritto Dr. Italo Giordano (Direttore Istituto Sperimentale di Battipaglia)
Dr. Francesco Landi e Dr. Antonio Verdoliva (STAPA CEPICA di Salerno).
L’infaticabile Angelo Napoliello (CESA di Contursi Terme)
LE AZIENDE AGRICOLE DI OLIVETO CITRA:
Piscitiello Speranza, Lullo Vito, Bruno Esposito, Dell’Orto Santina, Senese Antonio, Iannarella Franchina, Sarro Antonietta,
Rufolo Michela, Prosapio Michele, Fuoco Michele, Senese Gerardo, Cozzi Antonietta, Antoniello Angela Maria, Insalata Teresa,
Calzaretta Lucia,Vece Felice, Imbrogno Ida, Russo Felice, Russo Caldino,Giuseppe Clemente, Cilmo Giovanna, Calzaretta Gerardina,
Prosapio Carmine, Lullo Raffaela, Calabrese Eliana, Azienda Agricola Mulino Cavalieri.
I soci e il consiglio di Amministrazione dell’Associazione AgrolivetoIl Dr. Antonio Marino
Direttore della Banca di Credito Cooperativo di AquaraL’amministrazione Comunale di Oliveto Citra
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