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IL FATTO QUOTIDIANO Europee, il piano leghista: DEL 2019 ...€¦ · gli arancioni di Luigi de Magi...

Date post: 02-Oct-2020
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» ANTONELLA MASCALI Q uando si dice che sono saltati gli schemi in qual- siasi ambito, vale anche per la magistratura italia- na. Prendi la nomina del vicepre- sidente del Csm prevista per gio- vedì prossimo: non cè ancora certezza di come andrà a finire, ma è già accaduto un fatto senza precedenti. Magistratura Indi- pendente (MI), la corrente stori- camente di destra, quella più con- servatrice, si è spostata verso il Pd (a sinistra, anche se per tanti solo in teoria) promuovendo David Ermini, renziano doc. Daltron- de, Cosimo Ferri, anima di MI, magistrato in aspettativa, è di- ventato parlamentare proprio con il Pd, dopo essere stato sot- tosegretario alla Giustizia del go- verno Letta, in quanto tecnico di area berlusconiana e fermo al proprio posto pure con i governi Renzi-Gentiloni. Una toga e- spressione del patto del Nazare- no, rimasta in sella anche quando almeno ufficialmente quel patto è saltato. ALLINIZIO MI, per la prima volta corrente maggioritaria in Consi- glio con 5 membri, ex aequo con la centrista Unicost, sponsorizzava il laico di FI Alessio Lanzi, avvo- cato di David Mills e Fedele Con- falonieri. Le sue possibilità di far- cela sono precipitate in poco tem- po, non solo perché berlusconia- no ma anche per essere schierato in prima fila a favore della sepa- razione delle carriere. Ed ecco che si passa a Ermini, unico laico del Pd. In realtà, in ba- se ai risultati delle Politiche, ai de- mocratici spettava eleggere in Parlamento un altro consigliere del Csm, ma hanno ceduto la quo- ta a FI in cambio di altre nomine, ovviamente. MI fa pressing su Unicost che al momento sembra essere divisa al proprio interno, tanto da non e- sprimere una posizione netta alla riunione di martedì dei togati di tutte le correnti che avrebbe do- vuto indicare un nome unitario ma che si è chiusa con un nulla di fatto. Unicost, che vede nelle pro- prie file il consigliere uscente Lu- ca Palamara, esponente di peso, molto ascoltato tra i suoi, comun- que tende verso Ermini con una motivazione addotta da MI: biso- gna dare un segnale al governo, al- le posizioni anti magistratura di Matteo Salvini. Come se anche il Pd renziano non avesse attaccato i magistrati. Se Unicost si compatterà su Er- mini, per il laico del Pd è fatta: a- vrebbe la maggioranza (14-15 vo- ti), calcolando anche i sì di una parte dei laici (esclusi M5S e Lega) e dei membri di diritto, il presi- dente della Cassazione Mammo- ne (MI) e il procuratore generale Fuzio (Unicost). E siamo a un altro paradosso di questi tempi: la corrente storica- mente di sinistra, Area, che ha 4 consiglieri (Cascini, Dal Moro, Suriano e Zaccaro) ben 3 in meno della consiliatura uscente, non vuole più essere accusata, a torto o a ragione, di contiguità con la po- litica, come è successo nellera renziana e quindi si smarca da questo tentativo di far eleggere Ermini. Vorrebbe un vicepresi- dente dal profilo indipendente, che non provenga da un partito. STESSO RAGIONAMENTO di Au- tonomia e Indipendenza che, pe- rò, ha solo due consiglieri (Davigo e Ardita). Fino a pochi giorni fa il M5S, che ha fatto eleggere tre do- centi universitari (Benedetti, Gi- gliotti e Donati) non si era mosso. L’“immobilismo, secondo alcu- ne voci interne, è stato una scelta di non ingerenza sui togati. Ma la concreta possibilità che venga eletto come vicepresidente un laico super politicizzato come Ermini sta facendo cambiare idea ai cinquestelle: stanno portando avanti Fulvio Gigliotti, ma potreb- be andare bene anche Alberto Be- nedetti. Fuorigioco Filippo Dona- ti, dato il suo sì alla riforma costi- tuzionale di Renzi. Se si fanno i conti, però, al mo- mento al laico M5S, mancano 3 voti. Potrebbe essere votato da 11 consiglieri: oltre che dai laici M5S e leghisti (il Carroccio contrac- cambia il sì al loro candidato eletto alla Consulta, Antonini) da Area e da Autonomia e Indipendenza. © RIPRODUZIONE RISERVATA » LORENZO GIARELLI C hissà se si è ripreso, Da- vid Ermini. Ai tempi del- lo scandalo Consip ci aveva dato notizia in tutti i modi della sua angoscia, dovuta non di certo allindagine su parte del Giglio Magico e al- le ombre sulla centrale ac- quisti della pubblica ammi- nistrazione, quanto al pre- sunto complotto di cui era- no finiti vittima Matteo Renzi, suo padre e il suo go- verno. In televisione, sui social, sui giornali: ogni posto era buono per rinfrancare la teoria secondo cui lex capi- tano del Noe Gianpaolo Sca- farto aveva falsificato le pro- ve dellinchiesta per colpire la famiglia Renzi, versione per il momento smentita dal Riesame e dalla Cassazione, che hanno annullato le mi- sure interdittive nei con- fronti dellufficiale. Adesso che Ermini punta dritto alla vice-presidenza del Csm, si ricorderà forse delle sue parole su quellin- chiesta. Escono notizie di una gravità inaudita. Prima si prende di mira Renzi e poi si lavora sulle indagini? Ci sono mandanti?. DALTRA PARTE, assicurava, Scafarto non può avere fat- to tutto da solo, non se ne ca- pirebbe il motivo, voglia- mo sapere i mandanti di questa storia. La ricerca del Grande Vecchio dietro lo scandalo proseguiva poi a Omnibus, su La7, dove un anno fa Ermini parlava di inchiesta inquietante nel suo insieme, ma soprattut- to a Firenze, sede di una ce- na per trecento invitati or- ganizzata dallassociazione della giornalista Annalisa Chirico nel maggio 2017. Qui, tra Luca Lotti, Simona Bonafé, Marco Carrai e buona parte dello stato maggiore renziano, Ermini si batteva contro la giusti- zia politicizzataev oca ta dalla stessa Chirico nel suo discorso introduttivo sul caso Consip: In Italia cè u- na gigantesca questione de- mocratica. Ma se lindagine Consip è stata il massimo cruccio di Ermini, non si può dire si sia tirato indietro dal commen- tare loperato di altri magi- strati. Nel 2016, per esem- pio, il Foglio riportò lade- sione (poi smentita) del giu- dice Piergiorgio Morosini ai comitato del No al referen- dum costituzionale: Vedo che ci sono prese di posizio- ne di membri della magi- stratura sentenziò Ermini su scelte della politica. E io un domani dovrei farmi giu- dicare da uno così?. Al di là di Morosini, che a Ermini non andasse a genio il Csm prima di diventarne membro, si intende lo si era capito. Nel maggio 2015, per esempio, al deputato del Partito Demo- cratico non an- dò giù la boccia- tura del consi- glio al ddl anti- corruzione ren- ziano: È un giu- dizio incom- prensibile e s c on c e rt a n te . E se poi il Csm o- sava alzare il di- to e chiedere ordine sui ma- gistrati in politica, ecco le accuse di giustizia a orolo- geria: Come mai nei decen- ni passati al Csm erano rima- sti tutti zitti, mentre in po- litica facevano carriera ma- Le votazioni Magistratura Indipendente si è spostata verso il Pd, promuovendo David Ermini come nuovo vicepresidente Patto del Nazareno al Csm, la destra vuole un renziano Il laicoDavid Ermini, 59 anni, ex deputato del Pd, eletto al Csm a luglio 2018 LaPresse Toghe Il Csm insedia- tosi nel 2014 rimarrà in ca- rica fino al 24 settembre Ansa gistrati con nomi famosi e inchieste famose alle spalle? Come mai si solleva la que- stione solo adesso che in Parlamento ci sono pochi magistrati e poco noti?ERMINI d e c id e come, cosa e quando. Lo sa anche Pierca- millo Davigo, oggi suo collega al Csm ma col- pevole, un anno fa, di aver de- nunciato duran- te una lectio ma- gistralis la trop- pa abitudine della classe diri- gente italiana alle tangenti e alla corruzio- ne: Davigo cerca la rissa, ma non la trova. I giudici parli- no con le sentenze. Certo, e magari dicano anche quello che vuole Ermini. © RIPRODUZIONE RISERVATA L ossessione Scafarto non può avere fatto tutto da solo. In Italia cè una gigantesca questione democraticaROMA La scheda n LA CARICA Il Consiglio Superiore della Magistratura è formal- mente presieduto dal presi- dente della Repubblica, ma il Consiglio elegge tra i membri laici (ossia quelli di nomina parlamentare) un vicepre- sidente che svolge con- cretamente tutti i compiti connessi alla presidenza del collegio L esternatore Il favorito a Palazzo dei Marescialli, ultimo adepto della giustizia politicizzataIl turbodem che gridava al complotto Consip IL PERSONAGGIO
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Page 1: IL FATTO QUOTIDIANO Europee, il piano leghista: DEL 2019 ...€¦ · gli arancioni di Luigi de Magi stris, il sindaco di Napoli che farà liste transnazionali (altra novità del 26

ITICA IL FATTO QUOTIDIANO Giovedì 20 Settembre 2018

LUCA DE CAROLIS

E FABRIZIO D E S P OS I TO

pensieri dei gialloverdi di governo cominciano a proiettarsi sulla scadenza del 26maggio 2019, nella domenica

del test cruciale, se non decisivo,delle elezioni europee. Un atten zione emersa anche nell ultimovertice di maggioranza sulla manovra, lunedì sera. Perché discutendo dei tagli per finanziare t a x e Reddito di cittadinanza irappresentanti di Cinque Stelle eLega hanno riconosciuto più volte l importanza a fini elettoralidella manovra perché la gente cigiudicherà dalle promesse mant en u te . E nell evidente derbynelle urne tra alleati che non sichiamano tali (la gelida definizione è contraenti del contratto di governo) nessuno può permettersi di perdere terreno.

PERÒ ALL ESAME dei piani alti diPalazzo Chigi c è anche la cornice dell evento. Ossia il metodo, leregole. In estrema sintesi: la riforma della legge elettorale per

Europarlamento. L a tt u a l evenne varata nel 2009: proporzionale con sbarramento al 4 percento. Un accordo partorito a suotempo da Walter Veltroni per ilPd, leggi Goffredo Bettini, e Silvio Berlusconi per il Pdl, leggi Denis Verdini.

Oggi siamo in un altra epoca,tra Roma e Strasburgo e Bruxelles, e il vento del sovranismo populista esige nuove norme, cosìcome stabilito quest estate dalParlamento europeo. Al momento, per parte italiana, il dossier èsulla scrivania di Giancarlo Giorgetti, sottosegretario a PalazzoChigi nonché sherpa di MatteoSalvini per le questioni più delicate. E il piano di Giorgetti sta giàscatenando timori e polemichenei corridoi dei palazzi romani. Ilnumero due della Lega ha infattiapprontato un progetto di riforma decisamentetranchant, muovendosi su due linee fondamentali. Queste: ulteriore innalza

mento della soglia di sbarramento al 5 per cento, cioè il massimoprevisto dalle nuove norme europee (il quorum minimo è il 2). Eppoi liste bloccate come in tutta

Unione, senza preferenze. Unmezzo ritorno al Porcellum. Ed èper questo che in tutti i partiti

pi c co li da giorni si alzanopreoccupazioni e paure.

In base ai risultati delle Politiche del 4 marzo scorso, entrerebbero solo quattro formazionia Strasburgo: Lega, M5S, Pd eForza Italia. Fuori quindi quelleliste che lottano sulla soglia del

tre per cento, dai Fratelli d Italiadi Giorgia Meloni al magico mondo frammentato collocato a sinistra del Pd: Liberi e Uguali, Potere al Popolo, con l aggiunta degli arancioni di Luigi de Magistris, il sindaco di Napoli che faràliste transnazionali (altra novitàdel 26 maggio 2019) con Diem 25di Yanis Varoufakis, l ex ministrogreco delle Finanze.

Chi ha parlato con Giorgetti diquesto progetto rivela che la legge è studiata per affossare Fratelli

It a l ia , il partner più piccolodel centrodestra. Non solo per lasoglia del 5 per cento ma ancheper l ab olizionedelle preferenze,che invece toglierebbero a SilvioBerlusconi l i n c u

direttamente (eperdendo) controMatteo Salvini.

IL PARTITO dellaMeloni, infatti, da mesi sta accogliendo delusi di Forza Italia chedetengono notevoli pacchetti divoti, soprattutto al sud. Eliminare le preferenze sarebbe la mazzata finale per gli eredi di Alleanza Nazionale. Secondo il pianodel Carroccio, la stesura definitiva della riforma avverrà tra la fine dell anno e l inizio del 2019.Prima bisognerà attendere lapronuncia della Corte Costituzionale su un ricorso sottoscrittoproprio da Giorgia Meloni. Riguarda la presunta incostituzionalità della soglia di sbarramentoalle Europee e venne fatto dopoche nel 2014 Fratelli d Italia sfio

rò ma non raggiunse il 4 per cento. Alla Consulta c è arrivato dalConsiglio di Stato che il 12 maggio2016 ha ritenuto r i le va nt enon infondata la questione.

udienza si terrà il prossimo23 ottobre. E Giorgetti attende

esito con molta curiosità. Un at tesa che non è sfuggita ai verticidei Cinque Stelle. Quello dicambiare la legge elettorale è unpallino di Giancarlo , riassumepratico un esponente di governodel M5S. Che però disseminadubbi sul passaggio dalla teoria inpratica: Non mi sembra che cisiano tempi e modi per una rifor

ma del genere. Finoa dicembre il temasarà la stabilità. Poiavremo tante altrecose da fare

Ma il nodo non èsolo l agenda fittaovviamente. Anzi.Perché i l Movimento non può dare il via a una legge

che prevede le liste bloccate,un eresia per i principi del M5S. Eallora la chiosa arriva da un altra,alta fonte del Movimento: La voce su una voglia leghista di cambiare la legge per le Europee ci èarrivata, certo, ma non permetteremo mai che si faccia

Però c è chi ricorda come l an no scorso, nell infinita trattativasulla legge elettorale, il M5S fossegiunto a deglutire il cosiddettoTedeschellum con i capilistabloccati. Tutta un altra storia,certo, e tutta un altra fase. PeròGiorgetti ci pensa. E aspetta unasentenza.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

ROSELLI

ercimonio! Come sipermette? State

svendendo la Rai come se foste al mercato! Sono offesegravissime!! Qui si fa terrorismo psicologico! . Sono le 9di mattina quando il clima inCommissione di Vigilanza Raisi surriscalda. Insulti, accuse,minacce. Così, tra un intervento e l altro, il tempo passa ea votare, con l aula che si riunisce alle 10.30, non si fa più intempo. Tutto rinviato alle 20.

QUALCUNO, però, si accorgeche c è la Champions League:Real Madrid vs Roma e Valencia vs Juventus. Mica pizza efichi. Quindi si cambia: votoanticipato alle 17. In commissione, dunque, passa la risoluzione di Lega e M5S che sol

lecita il Cda Rai a procederesubito nell espressione di unnome per la presidenza, con lasola esclusione dell ad Fabrizio Salini. In pratica, un invitoa riproporre Marcello Foa,con tanto di copertura parlamentare, visto che è la Vigilanza a chiederlo. La risoluzionepassa anche coi voti di FdI,mentre Forza Italia si astiene.Contro si esprimono Pd, LeU eCasini. Al momento cruciale,però, quando la Vigilanza saràchiamata al voto, pure i berluscones si accoderanno assicurando la maggioranza dei dueterzi necessaria per l elezionedel presidente di Viale Mazzini. I forzisti, però, riescono a

far passare un emendamentoin cui si chiede che la personaespressa dal Cda venga in audizione in Vigilanza prima delvoto

Tra oggi e domani, dunque,si riunirà il Cda Rai per proporre un nuovo nome e Foanon dovrebbe avere problemi.Martedì prossimo nuova convocazione della Vigilanza cheal mattino audirà il candidatopresidente e, nel pomeriggio,voterà. Un passaggio, quest ultimo, su cui ieri in Vigilanza sono stati depositati tre pareri legali: due della Lega, secondo cui non ci sono impedimenti a rivotare un candidato presidente bocciato in pre

cedenza , e uno del Pd, secondo il quale, invece, la prassiparlamentare non prevede unnuovo voto su un provvedimento bocciato . Insomma, loscontro legale è appena iniziato e proseguirà a lungo, datoche i dem annunciano quattroricorsi: civile, penale, al Tar eal Tribunale delle imprese.

AD ACCENDEREgli animi in Vigilanza è stato l intervento deldem Francesco Verducci, cheha accusato Lega, M5S e FI difare mercimonio sulla pelledella Rai. State lì in attesa diprendere ordini da Arcore , hadetto rivolto ai 5Stelle. Mer cimonio vuol dire traffico ille

cito riprovevole. Ma lei è ignorante, nel senso che ne ignora ils i gn i f ic a t o , replica l az z u rr oGiorgio Mulé. Prendiamo atto che nella maggioranza digoverno è entrata anche ForzaIt al ia , sottolinea AntonelloGiacomelli (Pd). Mentre Daniela Santanchè ricorda i tempi in cui era Renzi a occuparemilitarmente la Rai

Michele Anzaldi evoca infine il caso Meocci , quandofurono i consiglieri Rai a pagare di tasca propria per dannoerariale. È sbagliato minacciare e impaurire i consigliericon situazioni del passato nonsovrapponibili all oggi , replica Gianluigi Paragone. Siamosoddisfatti , chiosa il leghistaMassimiliano Capitanio dopoil voto. E poi via, tutti a vederela Champions.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

B. apre la porta a Foa: si rivoterà in VigilanzaS vo l t e Passa (astenuta FI) la risoluzione che chiede al cda Rai

di indicare di nuovo il nome del presidente: martedì si chiude

I protagonisti

Da l l a lto :

S i lv io

B erlus coni,

Marcello Foa,

pro b a bi le

pros s i mo

pre sidente

della Rai

e l ad Fabrizio

Salini

Ansa

sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti

DEL 2019 Europee, il piano leghista:liste bloccate e soglia al 5%Una legge per penalizzare i piccoli , in particolare FdI della Meloni

Ma dal M5S già si alzano barricate: Non permetteremo che si faccia

ricorso

Per attuare la

l e g gee l e t to ra l ee u ro p e a

a t te n d e rela

p ro n u n c i aCorte

co s t i t u z i o n a l eorso

ava n za toFratelli

2014:FdI non

los b a r ra m e n to

4 percento econtestò laco s t i t u z i o n a l i t à

Consiglio

r i l eva n te

e ha investitoConsulta

udienza

La Consulta dovrà

prima esprimersi

sulla legittimità

dello sbarramento

LE PROPOSTE DI LEGA E 5TELLE

Via 345 parlamentarie ok al referendump r o p o s i t i vo

PROPOSTE e costituzioa 600 del numero

e senat e l referendum propositivo, a firma di parlamen

di M5S e Lega, ma con un chiaro ispiratore, il ministro per i Rapporti con il Parla

, il 5Stelle Riccardo Fraccaro. È statoproprio Fraccaro ieri ad annunciare il depo

o alla Camera e in Senato delle due pdl. La

e 345 degli attuali parlacon l o, spiega il ministro, di

e 100 milioni all , ossia 500 aa e allineare l resto d E u ro

o che abbiamo il più alto numero dirappresentanti eletti . La seconda invece

e un referendum sul modellodi quello svizzero, in base a cui alcuni citta

presentare una proposta di leg

ge al Parlamento, e dal deposito hanno seiraccogliere 500mila firme per in

e un referendum. Ma alla scadenza il Paro può formulare una controproposta

tema. Le due proposte di legge - assicuraFraccaro - viaggeranno in parallelo perchévogliamo valorizzare la centralità del Parla

o e al c consentire ai cittadinitecipare alle decisioni pubbliche

IL FATTO QUOTIDIANO POLITICA

» ANTONELLA MASCALI

Quando si dice che sonosaltati gli schemi in qual-siasi ambito, vale ancheper la magistratura italia-

na. Prendi la nomina del vicepre-sidente del Csm prevista per gio-vedì prossimo: non c’è ancoracertezza di come andrà a finire,ma è già accaduto un fatto senzaprecedenti. Magistratura Indi-pendente (MI), la corrente stori-camente di destra, quella più con-servatrice, si è spostata verso il Pd(a sinistra, anche se per tanti soloin teoria) promuovendo DavidErmini, renziano doc. D’altron -de, Cosimo Ferri, anima di MI,magistrato in aspettativa, è di-ventato parlamentare propriocon il Pd, dopo essere stato sot-tosegretario alla Giustizia del go-verno Letta, in quanto tecnico diarea berlusconiana e fermo alproprio posto pure con i governiRenzi-Gentiloni. Una toga e-spressione del patto del Nazare-no, rimasta in sella anche quando– almeno ufficialmente – qu elpatto è saltato.

A L L’INIZIO MI, per la prima voltacorrente maggioritaria in Consi-glio con 5 membri, ex aequo con lacentrista Unicost, sponsorizzavail laico di FI Alessio Lanzi, avvo-cato di David Mills e Fedele Con-falonieri. Le sue possibilità di far-cela sono precipitate in poco tem-po, non solo perché berlusconia-no ma anche per essere schieratoin prima fila a favore della sepa-razione delle carriere.

Ed ecco che si passa a Ermini,unico laico del Pd. In realtà, in ba-se ai risultati delle Politiche, ai de-

mocratici spettava eleggere inParlamento un altro consiglieredel Csm, ma hanno ceduto la quo-ta a FI in cambio di altre nomine,ovviamente.

MI fa pressing su Unicost che almomento sembra essere divisa alproprio interno, tanto da non e-sprimere una posizione netta allariunione di martedì dei togati di

tutte le correnti che avrebbe do-vuto indicare un nome unitarioma che si è chiusa con un nulla difatto. Unicost, che vede nelle pro-prie file il consigliere uscente Lu-ca Palamara, esponente di peso,molto ascoltato tra i suoi, comun-que tende verso Ermini con unamotivazione addotta da MI: biso-gna dare un segnale al governo, al-

le posizioni anti magistratura diMatteo Salvini. Come se anche ilPd renziano non avesse attaccatoi magistrati.

Se Unicost si compatterà su Er-mini, per il laico del Pd è fatta: a-vrebbe la maggioranza (14-15 vo-ti), calcolando anche i sì di unaparte dei laici (esclusi M5S e Lega)e dei membri di diritto, il presi-

dente della Cassazione Mammo-ne (MI) e il procuratore generaleFuzio (Unicost).

E siamo a un altro paradosso diquesti tempi: la corrente storica-mente di sinistra, Area, che ha 4consiglieri (Cascini, Dal Moro,Suriano e Zaccaro) ben 3 in menodella consiliatura uscente, nonvuole più essere accusata, a torto oa ragione, di contiguità con la po-litica, come è successo nell’e rarenziana e quindi si smarca daquesto tentativo di far eleggereErmini. Vorrebbe un vicepresi-dente dal profilo indipendente,che non provenga da un partito.

STESSO RAGIONAMENTO di Au-tonomia e Indipendenza che, pe-rò, ha solo due consiglieri (Davigoe Ardita). Fino a pochi giorni fa ilM5S, che ha fatto eleggere tre do-centi universitari (Benedetti, Gi-gliotti e Donati) non si era mosso.L’ “imm obil ism o”, secondo alcu-ne voci interne, è stato una sceltadi non ingerenza sui togati.

Ma la concreta possibilità chevenga eletto come vicepresidenteun laico super politicizzato comeErmini sta facendo cambiare ideaai cinquestelle: stanno portandoavanti Fulvio Gigliotti, ma potreb-be andare bene anche Alberto Be-nedetti. Fuorigioco Filippo Dona-ti, dato il suo sì alla riforma costi-tuzionale di Renzi.

Se si fanno i conti, però, al mo-mento al laico M5S, mancano 3voti. Potrebbe essere votato da 11consiglieri: oltre che dai laici M5Se leghisti (il Carroccio contrac-cambia il sì al loro candidato elettoalla Consulta, Antonini) da Area eda Autonomia e Indipendenza.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

» LORENZO GIARELLI

Chissà se si è ripreso, Da-vid Ermini. Ai tempi del-

lo scandalo Consip ci avevadato notizia in tutti i modidella sua angoscia, dovutanon di certo all’indagine suparte del Giglio Magico e al-le ombre sulla centrale ac-quisti della pubblica ammi-nistrazione, quanto al pre-sunto complotto di cui era-no finiti vittima MatteoRenzi, suo padre e il suo go-verno.

In televisione, sui social,sui giornali: ogni posto erabuono per rinfrancare lateoria secondo cui l’ex capi-tano del Noe Gianpaolo Sca-farto aveva falsificato le pro-ve dell’inchiesta per colpirela famiglia Renzi, versioneper il momento smentita dalRiesame e dalla Cassazione,che hanno annullato le mi-sure interdittive nei con-fronti dell’ufficiale.

Adesso che Ermini puntadritto alla vice-presidenzadel Csm, si ricorderà forsedelle sue parole su quell’i n-chiesta. “Escono notizie diuna gravità inaudita. Primasi prende di mira Renzi e poisi lavora sulle indagini? Cisono mandanti?”.

D’ALTRA PARTE,assicurava,“Scafarto non può avere fat-to tutto da solo, non se ne ca-pirebbe il motivo”, “v o g l i a-mo sapere i mandanti diquesta storia”. La ricercadel Grande Vecchio dietrolo scandalo proseguiva poi aOm nib us, su La7, dove unanno fa Ermini parlava di“inchiesta inquietante nelsuo insieme”, ma soprattut-to a Firenze, sede di una ce-na per trecento invitati or-ganizzata dall’associazionedella giornalista AnnalisaChirico nel maggio 2017.Qui, tra Luca Lotti, SimonaBonafé, Marco Carrai e

buona parte dello statomaggiore renziano, Erminisi batteva contro “la giusti-zia politicizzata” ev oca tadalla stessa Chirico nel suodiscorso introduttivo sulcaso Consip: “In Italia c’è u-na gigantesca questione de-mocratica”.

Ma se l’indagine Consip èstata il massimo cruccio diErmini, non si può dire si sia

tirato indietro dal commen-tare l’operato di altri magi-strati. Nel 2016, per esem-pio, il Foglio riportò l’a de-sione (poi smentita) del giu-dice Piergiorgio Morosini aicomitato del No al referen-dum costituzionale: “V edoche ci sono prese di posizio-ne di membri della magi-stratura – sentenziò Ermini– su scelte della politica. E io

un domani dovrei farmi giu-dicare da uno così?”.

Al di là di Morosini, che aErmini non andasse a genioil Csm – prima di diventarnemembro, si intende –lo si erac a p i t o . N e lmaggio 2015,per esempio, ald e p u t a t o d e lPartito Demo-cratico non an-dò giù la boccia-tura del consi-glio al ddl anti-corruzione ren-ziano: “È un giu-d i z i o i n c o m-p r e n s i b i l e es c on c e rt a n te ”.E se poi il Csm o-sava alzare il di-to e chiedere ordine sui ma-gistrati in politica, ecco leaccuse di giustizia a orolo-geria: “Come mai nei decen-ni passati al Csm erano rima-sti tutti zitti, mentre in po-litica facevano carriera ma-

Le votazioniMagistratura Indipendente si è spostata versoil Pd, promuovendo David Ermini come nuovo vicepresidente

Patto del Nazareno

al Csm, la destra

vuole un renziano

Il “l a ico”

David Ermini,

59 anni,

ex deputato

del Pd, eletto

al Csm

a luglio 2018

La Pre ss e

Tog he

Il Csm insedia-

tosi nel 2014

rimarrà in ca-

rica fino al 24

s ettembre

Ansa

gistrati con nomi famosi einchieste famose alle spalle?Come mai si solleva la que-stione solo adesso che inParlamento ci sono pochimagistrati e poco noti?”

ERMINI d e c id ec o m e , c o s a equando. Lo saanche Pierca-millo Davigo,oggi suo collegaal Csm ma col-pevole, un annofa, di aver de-nunciato duran-te una lectio ma-gistralis la trop-p a a b i t u d i n edella classe diri-gente italiana

alle tangenti e alla corruzio-ne: “Davigo cerca la rissa, manon la trova. I giudici parli-no con le sentenze”. Certo, emagari dicano anche quelloche vuole Ermini.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’oss essione

“Scafarto non può

avere fatto tutto

da solo. In Italia

c’è una gigantesca

que stione

de mo c rat ica”

ROM A

A L L OSPEDALE NOA DI MASSA

Indagato il primariodi medicina generale:34 morti sospette

LA PROCURA o nelregistro degli indagati il primario di

generale dell dio Pampana, nell a m b i to

una causa di una presunta infezione da batterio. L è stata aperta con un fa

colposo per la morte diFernarda Ballerini, deceduta al Noa il 31 di

cembre del 2017. Sotto esame sono finitiessi nel reparto di medicina

compreso tra il 20 dicembre 2017 e il 10gennaio 2018. Dopo l

, la procuraha disposto la nomina di due consulentitecnici che esamineranno tutte le cartelle

e tutta la documentazione sanita

e i 34 pazienti. La vicenda èfebbraio scorso con un esposto

o da Stefano Benedetti, allconsigliere di Forza Italia e ora presidente

Consiglio comunale, che chiedeva allaprocura di fare chiarezza sulle 34 morti avvenute nel reparto di medicina tra gli ultimi

2017 e i primissimi giorni del2 01 8 .

La scheda

n LA CARICA

Il ConsiglioS u p e r i o redellaM a g i s t ra t u raè formal-m e n tep re s i e d u todal presi-dente dellaRe p u b b l i c a ,ma ilCo n s i g l i oelegge tra imembri laici(ossia quellidi nominap a r l a m e n t a re )un vicepre-sidente chesvolge con-c re t a m e n tetutti i compitico n n e ss iallap re s i d e n zadel collegio

L’esternatore Il favorito a Palazzo dei Marescialli, ultimo adepto della “giustizia politicizzata”

Il turbodem che gridava al complotto Consip

IL PERSONAGGIO

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